11 Ottobre: Un'indagine dell'agente Sala
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Per sfuggire ai suoi fantasmi, l’agente Eleonora Sala si è trasferita dal Nord in un città dell’entroterra siciliano. La stabilità ritrovata verrà messa a rischio quando inizierà ad indagare sull’omicidio di Alex Biondi, violentemente ucciso e seppellito nel mezzo di una campagna anonima.
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Book preview
11 Ottobre - Elena Lucia Grussu
Note
1.
«Hai mai visto una roba simile?». Serena mise l’ultimo paletto e ci fissò il nastro giallo, per delineare il perimetro della scena del crimine.
Eleonora si guardò intorno, la campagna che circondava Celere non le era mai sembrata così infinita; lanciò un’occhiata al dito che rimaneva immobile in mezzo all’erba. Il medico forense aveva detto che, senza dubbio, era stato tagliato post mortem. Per questo motivo partirono subito le ricerche delle squadre che, in quel momento, stavano dissodando il terreno pezzo per pezzo alla ricerca del resto della vittima.
Sarebbe stato di sicuro un caso stancante. Eleonora sentì il principio di un’emicrania che cominciava a farle pulsare gli occhi. Si portò le dita lunghe e pallide sugli occhi, li chiuse leggermente e si concesse due secondi per respirare l’aria fresca e incontaminata, lontana dal centro abitato del paese. Le indagini erano appena cominciate eppure sarebbe già voluta andare a casa, infilarsi sotto le coperte e non riemergerne mai più.
«Mi preoccupa cosa troveremo dopo, a essere onesta», disse con la sua voce fine, appena udibile anche nella quiete che circondava lei e la sua partner.
Serena sbuffò, si passò una mano tra i capelli e si piazzò davanti al dito. Poi indossò i guanti e poggiò il solitario resto sul rilevatore delle impronte.
«Si chiama Alex Biondi. Guarda qui», disse, indirizzando lo schermo dell’apparecchio verso Eleonora per farle leggere le informazioni generali sulla vittima.
Tutti alla centrale sapevano che quella strana coppia lavorava meglio di un’intera unità di veterani; per questo il capitano aveva deciso di affidare a loro il caso del dito mozzato.
«I ragazzi non hanno lo stomaco abbastanza forte. Chissà quale merdata troverete. Qui siete voi le esperte del macabro», aveva detto quella mattina quando le aveva convocate nel suo ufficio.
Erano già passate molte ore quando le due ragazze arrivarono sulla scena del crimine. Era una domenica ed entrambe avevano ricevuto la chiamata troppo tardi per fare qualcosa di diverso dall’aspettare. Serena però non era mai stata particolarmente paziente e il vento freddo cominciava a farle arrossire le guance e il naso.
«Potremmo tornare alla centrale, cominciare a fare qualche ricerca sul tizio», consigliò. Aveva una mano guantata seppellita nelle tasche