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Latina
Presidi di protesta degli agricoltori del Cra nei punti nevralgici del sistema stradale
I trattori dellanti-politica
Nessuna manifestazione illegale, ma vogliamo che tutti vedano e sappiano
RIPARTE la protesta degli agricoltori pontini. Tutta la provincia coinvolta. Da ieri pomeriggio sono attivi una serie di presidi che vedono impegnati agricoltori, artigiani, autotrasportatori e studenti in quella che gli organizzatori stessi hanno definito una reazione di po-
COMPATTI
Dalla Pontina allAppia, da Aprilia a Terracina, i presidi coi trattori sono tornati a farsi vedere da ieri in tutta la provincia pontina
IL CASO
nelleclatante mobilitazione del gennaio scorso. E iniziative analoghe stanno partendo anche in
molte altre citt. Diversi sit-in sono infatti stati organizzati in Calabria e Puglia e altre regioni meridionali, mentre a Parma e
Rimini e nel centro nord sono stati attivati a partire da oggi e aumenteranno nei prossimi giorni. E una protesta partita dalla gente comune, senza il coinvolgimento di partiti o sindacati - ha commentato ancora Calvani E arrivato il momento di dire basta e di riprenderci quella dignit che ci stata tolta. Allinizio dellanno la protesta dei Forconi siciliani era divampata in poche settimane anche nella nostra provincia e nel resto del paese. La mobilitazione aveva preso il via con un centro di raccolta sulla Pontina, all'altezza dello svincolo della Migliara 47, a San Donato, e ulteriori presidi erano poi stati attivati con mezzi agricoli e camion lungo altre strade di Latina. Ai blocchi stradali di gennaio era poi seguita la manifestazione nazionale organizzata a Roma, a cui avevano partecipato tutte le categorie produttive pi colpite dalla crisi. Lucia Guarano
Un decennio di sofferenze
NON hanno pace, ma forse ragione da vendere. Sono anni che lagricoltura, non solo quella pontina, presa di mira, ora dalle politiche comunitarie, ora dagli effetti distorti di una crisi economica che investe ogni settore produttivo. Ma loro, i lavoratori della terra sembrano essere i pi bersagliati, probabilmente anche perch sono orfani di una rappresentanza capace di far valere le loro ragioni. Se ne sono resi conto a loro spese quando era esplosa per la prima volta la questione delle quote latte, e poi subito dopo con lemergenza della lingua blu e il conseguente scandalo dei capi di bestiame dichiarati ma inesistenti, quella s una vera emergenza nazionale. Ma non poteva finire l: una volta c lemergenza della batteriosi del kiwi, unaltra le limitazioni alla coltivazione del mais, colpito dalla cosiddetta diabrotica, e poi ancora i costi della manodopera aggravati dalle percentuali sindacali di categoria. Una dopo laltra, queste emergenze hanno finito per atterrare economicamente, oltre che nel morale e nelle capacit di resistenza, moltissime imprese, e dare luogo alla peggiore delle emergenze vissute dagli agricoltori, quella dei pignoramenti dei terreni e dei beni delle aziende che si erano imposte di non pagare le multe ritenute inique e ingiuste per le quote latte. E sempre stato chiaro che la vita dellagricoltore fatta di fatica e di sacrificio, ma ora sembra essere stato stato scalfito anche il punto di forza che ha sempre consentito ai contadini di resistere e guardare avanti: la dedizione alla terra. Le proteste che da qualche anno a questa parte si vanno facendo sempre pi frequenti, sempre pi motivate, sono il segno di una resistenza che aspetta di essere notata, considerata, condivisa e si spera finalmente affrontata anche dallo Stato. Senza agricoltura si spezza il ciclo virtuoso della vita, e la terra pontina nata per lagricoltura, ha vissuto per decenni di agricoltura, e la terra rappresenta oggi, con lagricoltura ed il turismo, lunica alternativa credibile alla crisi che ha visto sgonfiarsi come un pallone bucato il miraggio della grande industria.