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Linedito Un saggio dello scrittore custodito nellArchivio Bonsanti di Firenze svela il suo credo estetico nel periodo esistenzialista

Pasolini, il vero pittore un poeta


Il contatto con lineffabilit di Dio crea immagini della sua bellezza
di ANDREA CIROLLA

el Fondo Pasolini dellArchivio Bonsanti di Firenze conservato un saggio inedito dal titolo Se la pittura odierna possa stimarsi un genere poetico. La sua datazione dubbia, ma riferimenti al filosofo francese Jacques Maritain, pressoch identici a quelli presenti nel lavoro di laurea su Pascoli, portano alla primavera del 45, quando fu conclusa la stesura della tesi (Le frasi che seguono tra virgolette, che provengono dallinedito, si propongono di superare la frammentariet del testo, e sono autorizzate da Graziella Chiarcossi). Il saggio muove da alcune pagine di Maritain sulla poesia come esperienza spirituale, dove scrive Pasolini ho trovato espresso quanto da tempo mi lampeggiava nella mente. La poesia riconosciuta come il frutto di un contatto dello spirito con la realt in s ineffabile e con la sua sorgente la quale, in verit, Dio medesimo, nei movimenti damore che lo portano a creare immagini della sua bellezza. Boccaccio non aveva gi detto che "poesia teologia"? In ogni caso ontologia, perch, se autentica, essa scaturisce dalle misteriose sorgenti dellessere. Pasolini applica il discorso al campo pittorico, distinguendo tra una pittura poetica e una pittura pura. Si riscontra lo stesso criterio in alcuni articoli pubblicati sul Setaccio tra marzo e maggio 43. In Giustificazione per De Angelis il pittore ischitano associato pi a un gusto poetico, che ad un piacere schiettamente e puramente pittorico; il Commento allo scritto di Bresson parla di unaria poetica espressa con mezzi unicamente e coscientemente pittorici che tante volte i nostri Carr, Morandi, De Pisis ecc... hanno saputo realizzare. Linedito tenta una teorizzazione: Anche la pittura poesia, se per questa sintende, col Maritain, unesperienza spirituale. E cos, io credo, lintendono i grandi pittori da Giotto allOttocento. LImpressionismo dei francesi ne la prima cosciente reazio-

Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 Roma, 2 novembre 1975). Nel periodo di guerra, il poeta si occup a lungo anche di pittura. Form il suo gusto alluniversit di Bologna, ma nel 42 dovette sfollare a Casarsa, in Friuli.

In alto: Pablo Picasso: Violino e Chitarra, 1912-13 (da Olycom), particolare. Qui sopra: Carlo Carr, Lamante dellingegnere, 1921.

ne. Psicologia e poesia (...) si arrendono dinnanzi alla purezza della pittura (...) ma la loro eternit risiede in un colpo di pennello, in unombra, in una luce, in un colore. Era una posizione che non si poteva mantenere a lungo senza vacillare; gi di fronte alla pittura di Van Gogh il sentimento certamente pi poetico che pittorico. Noi cogliamo subito quello che egli ha voluto darci, cio della lirica. Una lirica, o un brano di diario, che nella Camera dellartista vogliono esprimere una desolata solitudine. Quella cameretta un faro situato, e volutamente, alle sorgenti dellessere, nel luogo ancora inesplorato e terribile che dentro di noi. Sono immagini tipiche del giovane Pasolini, di matrice esistenzialistica. Nel saggio postumo I nomi o il grido della rana greca (45-46), scriveva di chi avverte o sente in s quellinfinito, dentro lesteso deserto che la sua vita, laddove nellinedito si legge dellesteso deserto che la nostra vita interiore ove ci avventuriamo da soli. Il testo prosegue con analisi di ope-

re del filone poetico: Picasso (Chitarra e violino), Carr (Lamante dellingegnere), De Pisis. Picasso ci fa assistere a una poetica decomposizione del senso delle cose, e ci porta a un inspiegabile disagio, ad una febbrile indisposizione, cio ad uno stato poetico (...) un improvviso grido di ironica angoscia. Carr nellAmante dellingegnere, vuol giungere senza indugi a quella fermezza ed eternit che sono linaspettato esito della grande pittura (...). Era uno sbaglio, unillusione. Tuttavia poich solo gli sbagli e le illusioni nutrono il poeta, queste cadono; lopera vuole restare; e non detto che la Moglie dellingegnere (sic!) non sia una pittura davvero poetica (quella sua strana

Riferimenti Il saggio muove da alcune pagine di Jacques Maritain sulla poesia come esperienza spirituale. I pittori studiati sono Carr, Morandi e De Pisis

solitudine, quel suo pauroso silenzio). Anche tecnicamente un quadro senza storia, cio senza una storia particolare (...) un colore inaspettato, un segno o una sporcatura fantastici... unimprovvisa linea che si interna nello spazio, segnano le date visibili, drammatiche di unideale cronologia (...). In questa Amante dellingegnere che io prendo come esemplare di pittura antimpressionista, o poetica, dove leterno e lineffabile sono per se stessi ricercati, quella storia manca; la perfezione vi affiora indifferente e accesa (...). La mortale solitudine di quellorizzonte da diluvio, un chiarore temporalesco, della testa deforme contro il buio impossibile dello sfondo, labbandono maligno e significativo di quelloggetto oblungo, che sferzando tutte le linee orizzontali e verticali della composizione sembra puntare indifferente senza una dimensione mai scoperta ed atroce... vogliono essere un linguaggio desolatamente preciso, dichiaratamente poetico. In tredici fogli manoscritti emergono tracce di diverse esperienze. Idee sulla poesia e sulla pittura sono appuntate in modo piuttosto slegato, e non suscitano forte interesse se considerate isolatamente, ma assumono valore in rapporto alla biografia. Una curiosa corrispondenza lega queste pagine inedite, sospese tra poesia, arte e filosofia, alle tre tesi che Pasolini progett tra lagosto 42 e il marzo 47. Della prima, concordata con Roberto Longhi sulla pittura italiana contemporanea, scrisse brevi capitoli dedicati a Morandi, Carr e De Pisis, poi persi in una fuga da disertore verso Casarsa dopo l8 Settembre. Dunque, com noto, ripar su Pascoli. Di una terza tesi, in filosofia, d notizia lepistolario: I rapporti tra esistenzialismo e poetiche contemporanee. Ma non fu scritta, o almeno non se n mai avuta traccia. Tale variet di interessi conferma fin dallinizio non leclettismo, ma il relazionismo di Pasolini, sempre disciplinato dallurgenza di poesia. Enzo Paci, filosofo a lui caro lungo gli anni Quaranta, scriveva: Di fronte al mistero della poesia come comunicazione nel tempo, di fronte allaccadere ed al realizzarsi di questo fatto impossibile (...) noi ci domandiamo: che cosa ho sentito? che cosa sento? che cosa avvenuto e che cosa deve avvenire in me?.
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