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Capitolo Nono

DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

Aujour' hui je te dis: / Souffrir par toi n'est pas souffrir / C'est comme mourir ou bien [aire rire / C'est s'eloigner du monde des vivants / Dans la fort, voir l'arbre mort, seulement ...

J ulien Clere, Sou/frir

par toi n'est pas sou/frir,

in N. 7, EMI Pathe Reeords.

Fin dai tempi pi remoti, 1'entrata in scena di una mistica risveglia sistematicamente la diffidenza di Roma. Le prove necessarie alla beatificazione sono numerosissime, e devono essere accompagnate da miracoli incontestabili e da un segno divino, la ciliegina sulla torta in un certo senso. li giornalista del Newsweek Ken Woodward racconta nel suo libro Making saints di come 1'onnipotente cardinale John J. Connor dell' arcivescovado di New York ricevette un rifiuto categorico dal Vaticano: l'arcivescovo, su domanda del cardinale Theodore Mac Carrick, aveva inoltrato una richiesta di beatificazione del suo predecessore, il cardinale T erence Cooke della cattedrale di San Patrick di New York, solo cinque mesi dopo la sua morte. Sicuri della propria notevole influenza (soprattutto finanziaria) i due ecclesiastici americani tentarono di fare pressione sulla Congregazione. Replica senza appello di Roma: Attendiamo minimo cinquant' anni per esaminare una pratica. sottinteso che, se la memoria dello scomparso sopravvive nel tempo grazie a dei miracoli (in genere guarigioni inspiegabili) la pratica pu essere accettata in prima istanza. Ma non prima l.
I La Macken, Giudizio miracoli.

procedura dell'inchiesta che porta alla canonizzazione stata stabilita nel 1910 da Canon un sacerdote inglese. Si sviluppa in otto fasi: 1) Fase pregiuridica. 2) Fase informativa. 3) di ortodossia. 4) Sezione storica. 5) Esaminazione delle spoglie. 6) Procedura di analisi dei 7) Beatificazione. 8) Canonizzazione. il tutto pu durare tra i 40 e i 400 anni ... IX. DEGLI STIGMAT1ZZATIE DEGLI ANGELI

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In poche parole, non viene tralasciato assolutamente nessun dettaglio che potrebbe far sorgere dubbi, pena la possibilit di screditare gli altri santi e soprattutto il Vaticano. Un rischio assolutamente inaccettabile, considerando le eventuali conseguenze, soprattutto in un' epoca cos spiritualmente arida come questa fine del ventesimo secolo. Maria Simma, la visionaria svizzera morta nel 1955, ha riassunto perfettamente le cause della diffidenza della Chiesa nella sua opera Les dmes du purgatoire m' ont dit': Spesso si fatica a comprendere la grande prudenza della Chiesa cattolica nei confronti delle rivelazioni personali. C .. ) E sicuramente meglio che la Chiesa rifiuti dieci casi piuttosto di autenticarne uno solo che poi si rivelasse falso. Questo gruppo Ha include quindi esclusivamente i soggetti stigmatizzati (lesioni constatate, verificate e autenticate da diverse autorit mediche ed ecclesiastiche dell'epoca) che ebbero, tra le altre cose, delle visioni angeliche. Cos come l'incorruttibilit del cadavere, le stigmate convalidano la relazione sovrannaturale tra il soggetto e il divino e le sue visioni ci forniscono interessanti informazioni sulla natura degli angeli. Anche questo gruppo, come il precedente, annovera nomi illustri. Nel caso di Padre Pio, morto nel 1968, disponiamo ovviamente di foto, ma anche di film e registrazioni, oltre a numerose perizie mediche. Quindi tutti coloro che considerano gli stigmatizzati come dei poveracci che soffrono di una strana malattia mentale, sono invitati a incontrare a scelta qualche stigmatizzata contemporanea, come J ane Hunt per esempio, un'inglese nata nel 1957 (sono disponibili su di lei diversi reportage e interviste della BBC), Vera d'Agostino, un'italiana di Pescara, nata il 21 febbraio 1959 o padre Jim Bruse di Lake Ridge in Virginia. Persino al giorno d'oggi, nonostante gli avanzatissimi mezzi tecnologici di cui dispongono medici e biologi, nessuno riesce a fornire una spiegazione plausibile che faccia luce su questo mistero. L'americano Michael F reeze ha definito le caratteristiche comuni a tutti questi stigmatizzati in una delle opere pi complete scritte sull'argomento, They bore the wounds 0/ Cbrist', Ecco le sette particolarit:
1) Vengono scelti da Dio (dunque predestinati). 2) Dio chiede sempre il loro consenso prima di destinarli al ruolo di vittime espiatorie.
2 Questo libro ha avuto un grande successo in tutto il mondo fin dalla prima pubblicazione: sono state vendute pi di 500.000 copie in diverse traduzioni. 3 O.S.V., Huntington (Indiana) 1989.

3) Il soggetto parla con Ges e il Padre e/o ha delle visioni dall' et di quattro o cinque anni. 4) Durante l'infanzia perde dei parenti, spesso l'intera famiglia. 5) Il soggetto spesso colpito da diverse paralisi e malattie e i medici cercano disperatamente e invano di scoprirne le cause. 6) Il soggetto annientato dalla sofferenza ma viene ricompensato da estasi che non possono essere descritte con parole umane. 7) Il soggetto muore quando i medici non se l'aspettano affatto. In poche parole, se la vostra figlioletta, giocando con la sua Barbie, di colpo vi dice: Mamma, pap, Ges mi parla e dice che mi sposer con lui quando sar grande aspettatevi che diventi una religiosa o una stigmatizzata oppure tutt' e due. Il suo destino comunque deciso e ci sono poche possibilit che rifiuti il suo ruolo di vittima per riscattare i nostri peccati di comuni mortali. Alcuni psichiatri sostengono che le stigmate siano imputabili all' autosuggestione e brandiscono come prova il fatto che la ferita di Cristo sulla costola sia ricalcata, a destra come a sinistra, sulla rappresentazione del crocifisso davanti al quale prega la persona stigmatizzata. In effetti i Vangeli non precisano da quale parte Cristo abbia ricevuto il colpo di lancia. Esaminando la sacra Sindone, la ferita, di forma ellittica, si trova sul fianco destro. Si potrebbe eventualmente accettare l'ipotesi dell' autoipnosi se non ci fossero anche l'assenza totale di alimentazione (come vedremo in seguito con Teresa Neumann) senza alcuna conseguenza, il profumo che si diffonde dalle piaghe, le ferite che non si infettano mai, una sofferenza pi acuta ogni venerd, il dono di leggere nell'anima (che viene messa a nudo) e a volte, dopo il decesso, un cadavere incorruttibile, fenomeni che ci tuffano ancora una volta nell'inspiegabile.

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GEORGETTE
(Gruppo

FANIEL

Canada: 1915 Ha: stigmate, miracoli, angeli)

No earthly church has ever blessed our union. / T o stain the beauty 01 this nuptial hour. / No flouiers on the Altar, / No white veil in your hair, / No maiden dress to alter, / No Bible
oath to swear. / The secret inarriage vow is never spoken. / The secret marriage never can be broken.
Sting, The seeret marriage, in Nothing like the Sun, A&M Records

Dopo mesi di immersione totale tra gli stigmatizzati, alla ricerca di visioni angeliche, scoprii che questi personaggi mi affascinavano quanto gli esseri celesti se non addirittura di pi. Caterina da Siena, Padre Pio e Gemma Galgarti mi appassionavano letteralmente. Poi, lavorando un po' di fantasia, mi immaginavo che il Quotidien de Paris mi mandasse in Italia con il nostro fotografo Salvatore Carambia per intervistare Gemma Galgani: Signorina, lei dice di vedere il suo angelo custode. Com'? come si chiama? legge il "Tmoignage Chrtien" oppure il "Figaro"? mangia? fuma le Gitanes? va a Messa? lavora per l'arcangelo Michele o per Dio? vero che era in permesso di malattia quando si rotta una gamba? ecc.. Nel frattempo, Salvatore caricava i suoi flash e le sue pellicole Ektachrome 400 asa e posizionava la Nikon per immortalare la giovane donna e il suo angelo custode. In poche parole, assorto nei miei pensieri nel mio ufficio di rue Ancelle a Neuilly, sognavo di incontrare una vera stigmatizzata. Purtroppo per mi resi conto che ottenere un numero telefonico di una mistica era come cercare quello di una star del cinema. Padre Ren Laurentin, in primo luogo collega giornalista, si dimostr piuttosto innervosito quando gli chiesi l'indirizzo di una stigmatizzata e soprattutto visionaria (non lo sono tutte). Ovviamente non me ne diede neanche uno. Siccome non ero un prete ma un giornalista, per di pi specializzato in informatica, le mie intenzioni dovevano per forza essere malsane e certamente ispirate dal diavolo! Ecco perch rimango dell'idea che se i sacerdoti avessero meno paraocchi e pi senso dell'umorismo, le chiese sarebbero sicuramente meno vuote. Ma la divina provvidenza stava all' erta e mi mise sulle tracce della canadese Georgette Faniel, di cui non avevo mai sentito parlare nonostante sia stata rigorosamente autenticata dalla Chiesa. li cardinale 206
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Lger, dell' arcivescovado di Montreal, aveva persino autorizzato il direttore spirituale della mistica a celebrare la Messa a casa sua. Si trattava quindi di una stigmatizzata in regola. Allora mi ritornarono in mente tutte le domande che sognavo di fare a Caterina da Siena, a Teresa d'Avila, a Anna Caterina Emmerich e a Gemma Galgani. Partii subito per Montreal e fui piuttosto sorpreso nel ricevere una piacevole accoglienza da parte di padre Guy Girard, guida spirituale di colei che stavo per bombardare con domande irriverenti del tipo: Perch soffre cos?, Tutto questo dolore serve a qualcosa?, Cosa stava facendo il suo angelo custode quando caduta?, Cristo le ha regalato un anello quando ha celebrato le nozze con lui?, Non ha mai pensato di divorziare?, Perch si cura visto che le sue malattie sono imposte da Dio?, ecc ... Dopo aver studiato le vite di tutte queste spose di Cristo, parlare a una di loro mi sembrava un bel passo avanti ... Eppure avevo la strana sensazione di incontrare un'extraterrestre, perch le stigmatizzate sembrano provare piacere nel vivere in uno stato di sofferenza permanente. Peggio ancora: poich sono le sue beneamate, Cristo regala alle povere donne un numero sempre crescente di sofferenze e disgrazie. Questo dolorismo mi metteva notevolmente a disagio e in pi le loro dichiarazioni cristiche erano in totale contrasto con le esperienze vissute nelle N-DE, in cui i soggetti parlano sempre di un amore divino infinito e compassionevole. E allora? li mio incontro con la stigmatizzata di Montreal mi avrebbe chiarito le idee una volta per tutte, soprattutto quando mi rivel che nel 1947 aveva attraversato un tunnel con una magnifica luce in fondo. Ascoltando le sue parole, il motivo di tutte quelle sofferenze mi apparve chiaro, limpido, anche perch fui intimamente convinto dalla semplicit di quella donna di 76 anni dallo sguardo innocente di vergine consacrata. Grazie al mio lavoro di giornalista avevo intervistato troppe persone per non distinguere l'assoluta sincerit e soprattutto l'autenticit di Georgette Faniel. Le sue risposte erano pi chiare di quelle fornite da qualsiasi esperto di teologia comparata. Parlava veramente con il cuore e si esprimeva con una semplicit quasi infantile, anche perch le diverse malattie di cui aveva sofferto fin dall'infanzia le avevano impedito di andare a scuola, come era capitato a Marta Robin. Non c'era nessuna traccia di isterismo in lei, e il suo direttore spirituale, un gesuita come non se ne fanno pi, avrebbe fatto in fretta a scoprire un eventuale imbroglio. Certe persone hanno paura di me. Qualche giorno fa, una signora ha recitato una dozzina di rosari prima di salire le scale, talmente era
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spaventata. Bisogna ammettere che una vera stigmatizzata, anche se le sue piaghe non sono sempre visibili, fa proprio un po' paura ... Il primo contatto fu piuttosto strano. A Montreal ero arrivato un po' in anticipo al suo appartamento, nascosto al primo piano di un edificio, in una stradina nei pressi dell' avenue Rachel. L'aiutante di Georgette Faniel non voleva farmi entrare perch non ero accompagnato dal direttore spirituale, ma dopo una chiacchieratina, finalmente riuscii a penetrare nell' appartamento. L'arredamento e i mobili mi ricordavano le modeste abitazioni dei paesi dell'Est. Regnava un silenzio assoluto, persino le tre cocorite in gabbia non fiatavano. Georgette Faniel dormiva in una piccola stanza dai muri bianchi con un crocifisso appeso sul letto. In attesa del direttore spirituale, mi misi a controllare le pile del registratore, preparai le cassette, aprii il portatile e soprattutto iniziai a rileggere l'elenco di domande che avevo preparato. Stranamente non ritrovavo l'atmosfera giusta, perch mi ero aspettato qualcosa di pi speciale, di pi sovrannaturale. Niente del genere, solo la calma e la pace della casa di una persona anziana. A un certo punto padre Girard entr e mi strinse vigorosamente la mano con un bel sorriso. Era la prima volta che vedevo un prete in tenuta blu cielo (a indicare la sua appartenenza alla Societ dei padri dei santi apostoli), dettaglio che rappresentava sicuramente una piacevole novit rispetto ai sinistri abiti neri. Allora, scrive sugli angeli?, mi chiese. Anche questo era ben diverso dai vari: Ha preso il suo retino da farfalle?. Poi mi raccont in poche parole la vita di Georgette Faniel. Figlia di un pittore belga emigrato in Canada, cominci a sentire delle voci interiori dall' et di sei anni e pens che fosse una cosa normale, che quel fenomeno capitasse a tutti. Un classico. Anche Caterina da Siena, all' et di cinque anni aveva candidamente spiegato a sua madre che spesso parlava con Ges. In breve, da quasi settant'anni Georgette Faniel parla con il Padre eterno, Cristo e la Madonna, vede l'arcangelo Michele e ovviamente il suo angelo custode. Qualcuno sostiene che ha anche il dono della bilocazione, ma un argomento che lei non ama toccare, il suo giardino segreto. Inoltre, come gli altri stigmatizzati, numerose malattie l'hanno immobilizzata fin dalla pi tenera et. Per regolarizzare l'unione divina nella sofferenza stata consacrata dalla sua guida spirituale, padre Gamache, come vittima, dopo aver fatto il voto di castit e di povert. Oggi le sue sofferenze sono normali durante la settimana (tranne nel corso della Messa quotidiana) e diventano spaventose di venerd. Fin qui, la vita di Georgette Faniel combacia punto per punto con 208
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il profilo di Gemma Galgani. Ma quest'ultima non dovette soffrire troppo a lungo perch mor a soli 25 anni, mentre la stigmatizzata di Montreal bloccata in casa da pi di cinquant'anni. Al momento dell'intervista si era appena fratturata lo sterno. Il suo medico non la lasciava un istante e tentava di alleviarle i dolori. Ma appunto, a cosa servivano veramente le sue sofferenze? Padre Guy Girard non fu per niente sorpreso dalla mia domanda. Sa, vive regolamente delle trasfissioni - mi spieg cio prova un dolore improvviso, particolarmente brutale e doloroso, seguito da uno stato di estasi, accanto al quale tutte le gioie del mondo non sono nulla. Ma recentemente il Padre eterno le ha chiesto di rinunciare persino a questa felicit per dedicarla alla salvezza del mondo, e in particolare per Medjugorje 4. Le trasfissioni sono un atto d'amore del Padre o di Ges, la prova di tutto l'affetto che sentono per lei, fonte di redenzione per tutto il mondo. Questa sofferenza rappresenta la salvezza per milioni e milioni di anime che, senza di lei, non conoscerebbero mai Dio. Una trasfissione molto simile all'infarto. Il dolore che prova terribile, come se le venisse conficcato un coltello nel cuore. Georgette si stringe il petto ma non piange; dopo cinquant' anni di dure prove riesce persino a trattenere le lacrime. Non fa che ripetere: "Signore, che sia fatta la tua volont, ti offro tutta la mia sofferenza, per i moribondi, per i bambini che non hanno niente da mangiare, per tutti quelli che moriranno oggi, per la Chiesa, ecc. Quando sta soffrendo, prega e offre il suo dolore. Porta la sofferenza di Cristo sui piedi, sulle mani e sulla fronte. Ma proprio durante la celebrazione dell'Eucaristia che soffre pi intensamente". Non potevo evitare di trovare il tutto assolutamente spaventoso, eppure, quando la stigmatizzata mi descrisse con la sua voce da bambina i motivi di quelle incredibili sofferenze, la spiegazione mi apparve di una chiarezza accecante. E non ho ancora capito come sia riuscita a farmi comprendere l'aspetto pi ingrato di quel concetto della Chiesa cattolica. Finalmente, padre Girard mi invit nella stanza della stigmatizzata. Georgette Faniel mi guardava con i suoi occhi da bambina e io mi ripetevo che non avrei dovuto intenerirmi in nessun caso. Offrire la sofferenza la cosa pi importante agli occhi di Dio?, iniziai a chiederle. S, perch dobbiamo eseguire i compiti che lui ci ha chiesto di fare, dobbiamo portare la nostra croce. Quindi per me la sofferenza rappresenta una parte della croce, sia fisica che spirituale.
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Al momento

dell' intervista la guerra tra serbi e croati infuriava. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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Mi chiedevo perch dovesse essere per forza sofferenza e non, invece, felicit. Non possiamo offrirgli gioia o felicit invece della sofferenza?. difficile da capire, una cosa che si deve vivere. Provo una gioia enorme sapendo di eseguire la volont di Dio, di accettare quello che mi chiede senza ribellarmi. Resta in silenzio per qualche istante. Bisogna sapere che la sofferenza ha tre livelli: possiamo espiare i nostri peccati, cooperare con Cristo per la salvezza degli uomini e infine meritare. Quest'ultimo livello non pu essere evitato. Per si pu gioire della sofferenza solo se la si accetta. Il Padre eterno e Cristo mi chiedono sempre se accetto di vivere nel dolore e mi donano le sofferenze per riscattare delle anime. Qual la differenza tra il Padre Eterno e Ges?. Quando il Padre mi chiede qualcosa, lo fa con fermezza, mentre Ges come uno sposo, si avvicina dolcemente, a volte fa un giro di parole per chiedermi qualcosa (ride sommessamente, come se lo vedesse ma non osasse chiedergli niente). Il Padre molto pi esigente del Figlio. Ges uno sposo, ci accompagna, ci ama, ci fortifica nell'Eucaristia, mentre il Padre si manifesta molto pi chiaramente quando chiede qualcosa che il Figlio non potrebbe fare. C' una lieve sfumatura tra la domanda del Padre e quella del Figlio. Il Padre molto pi diretto ma chiede sempre se accetto, rispetta la mia libert. E comunque sono talmente abituata dalla grazia di Dio ad accettare la sua volont che non mi ribello mai; per esempio, quando il medico mi sottopone a trattamenti dolorosi, come oggi pomeriggio, quando ha dovuto infiltra re lo sterno con un ago. Allora, invece di pensare che stava per farmi male, molto male, penso a Ges sulla croce che non ha avuto niente per alleviare le sue pene. Poi faccio degli atti d'amore, cio ringrazio il Padre eterno e unisco le mie sofferenze a quelle di Ges e ai dolori di Maria, per non avere nessuna ricchezza personale. Non la mia sofferenza, quella che il Padre ha scelto per me. Allora lei una sposa mistica di Cristo ... (non feci in tempo a terminare la domanda). Non mi piace la parola "mistico", sono semplicemente una serva di Dio. Ma Cristo l'ha sposata a un certo punto, no?, esclamai. S, certo, non voglio negare di essere la sua sposa. Quando ebbero luogo le nozze?. Era gi il mio compagno di tutti i giorni. L'unione ha avuto luogo il 22 febbraio 1953, quando mi chiese se accettavo di diventare la sua 210
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sposa e parte della croce, per salvare delle anime. Mi disse che lui era tutto ed io non ero niente. Poi mi chiese di portare un anello che fosse stato benedetto dal mio confessore. Allora ho acconsentito, senza sapere in che cosa mi stavo impegnando veramente e per quanto tempo. Speravo che venisse a cercarmi abbastanza presto. Ma tra non molto avr 77 anni e 72 di malattia alle spalle. Allora ..., (ride), Lei la sposa di Cristo e anche del Padre eterno?. Questo era un punto che mi sfuggiva completamente. Sono la sposa della Trinit. Ripensavo alle nozze di Caterina da Siena. Com' stato il matrimonio? Ha avuto una visione, un'estasi, ha ricevuto un anello?. S ma l'anello invisibile. C' su la croce ... infilato sull' anulare destro. Sulla mano sinistra sarebbe solo un fidanzamento, l'unione degli sposi sul piano umano. Mentre sul piano spirituale sulla mano destra che si mette l'anello. Maria era presente con la corte celeste. La corte celeste?. S, gli angeli, gli arcangeli e tutti quelli che adorano Dio e che partecipano alle sue opere. Improvvisamente mi sembrava di essere tornato bambino, ai tempi della mia prima lezione di catechismo, quando avevo sei anni. Ma l'intervista mi appassionava sempre di pi perch, per la prima volta, il sovrannaturale cominciava a diventare palpabile. Allora, come sono gli angeli?. Di uno splendore incredibile ... Gli arcangeli sono quelli che hanno dei messaggi da portare al mondo, gli altri sembrano fatti per adorare Dio, per servirlo e per aiutarci, come gli angeli custodi per esempio. Lei vede il suo angelo custode?. Certo che lo vedo!. Provavo la sensazione sempre pi forte di essere tornato bambino o di essere un cieco in compagnia di una guida. E com'?. molto bello (ride come una ragazza corteggiata). Indossa una tunica bianca. Ma la sua bellezza non pu essere paragonata a quella umana, ben al di l, nei tratti, nel viso, in tutto. Non ho mai visto un uomo cos bello. Durante l'Eucaristia vedo anche degli angeli. Sono in stato di adorazione, prosternati di fronte alla presenza reale di Dio di fronte all' altare. Non capisco perch alcune persone e a volte persino dei preti, non credono all' angelo custode, che ci accompagna sempre.
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Come si pu comunicare con il proprio angelo custode?. Prima di tutto bisogna credere fermamente di avere un angelo che ci accompagna fino alla morte, che intercede per noi, ci custodisce e ci protegge. Un angelo custode non smette mai di aiutare il suo protetto. Lo prego tutti i giorni, cos come prego gli angeli di tutti coloro che vivono nella sofferenza morale, fisica e spirituale. Sa, ci sono cos tante sofferenze che vengono sprecate, perch le persone non sanno che possono offrirle a Dio. Georgette Faniel cercava di trovare una posizione pi comoda, perch il dolore allo sterno la faceva nuovamente soffrire. A proposito, cosa stava facendo il suo angelo custode quando caduta?. Penso che sia Dio a metterei alla prova. Sa, avrei anche potuto morire. Dopo la caduta e questa frattura dello sterno, ho sentito il Padre eterno che mi diceva: "Mia beneamata, questa la tua prima caduta sul piano fisico. Ne avrai altre due, come mio Figlio. La seconda sar pi terribile perch avverr sul piano spirituale, ma la tua terza caduta sar tra le mie braccia". Subito dopo sono stata ricoverata e quando i medici hanno visto le radiografie, mi hanno chiesto: "Chi l'ha picchiata signora? Bisogna denunciarlo assolutamente, un crimine". E io ho risposto: "No, solo una caduta", ma loro non mi hanno creduto. Come riesce a sopportare tante sofferenze?. Oggi soprattutto l'Eucaristia che mi sostiene. Mi ha persino guarito da una paralisi del lato destro del viso. Un pomeriggio ho sentito la mia voce interiore che mi diceva: "Mia beneamata, ricevi il corpo di Cristo e sarai guarita". Padre Girard era appena entrato e io tentai di fargli un cenno con la mano sinistra, per indicargli il cielo, l'ostia e la bocca, ma lui pens che gli chiedessi di chiudere la tenda e quindi and alla finestra. Quando torn verso di me pregai il Signore di fargli capire che volevo fare la comunione. Per quanti gesti facessi, non capiva proprio. Prima che se ne andasse, dissi al Padre eterno: "Se volete che resti paralizzata, che sia fatta la vostra volont, ve ne ringrazio. Se no, se volete guarirmi affinch io possa testimoniare, ispirate padre Girard, affinch mi dia l'Eucaristia". Essendo un cappellano, aveva sempre le ostie con s. Era il 20 di gennaio. Mentre stava per uscire, si gir verso di me e disse: "Ah, dimenticavo di benedirla". Poi, vedendo il mio viso aggiunse: "E se le dessi un frammento di ostia, pensa che potrebbe aiutarla?". Quindi mi diede l'ostia, si alz e si prepar per uscire. Quando la benedizione termin, gli dissi grazie senza nemmeno rendermene conto. Rimase sbalordito. "Com' possibile? Parla, si muo212
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ve... Lei guarita!". E scoppi in singhiozzi. Non avevo mai visto un uomo piangere cos. Era la prima volta che assisteva a un miracolo. Quando ho telefonato al medico, ha riattaccato credendo che si trattasse di un brutto scherzo, perch sapeva che non potevo parlare. L'infermiera che lavorava per lui venuta subito e ha visto con i suoi occhi che era vero. Non riusciva a capacitarsene. Un'altra volta ero gravemente malata, avevo un' emorragia ten:ibile e stavo per farmi portare in ospedale. Poi dissi a padre Girard: "Mi dia l'Eucaristia, sono sicura che star meglio" e infatti mi ripresi subito. Ero sicura che il Signore aveva voluto mettere alla prova la mia fede. Quindi capisce che non posso non aver fede nell'Eucaristia. Allora contenta del suo matrimonio ... divino? Non volevo pi utilizzare la parola mistico che prima l'aveva tanto innervosita. S, l'unica cosa che importa che non voglio procurare un dispiacere a Dio, quindi accetto sempre la sua volont, o comunque cerco di farlo. Siamo tutti esseri umani. Non mi ribello mai davanti alla sofferenza. Spesso prego il mio angelo custode perch venga ad aiutarmi. E lui viene?. Oh s, certo. Mi aiuta sempre quando non riesco a fare qualcosa. La prima volta che ho sentito parlare della corte celeste, stavo lavorando per i poveri e bisognava legare delle scatole, ma le mie dita non si muovevano molto bene, facevo fatica. Allora chiesi al Padre di mandare il mio angelo ad aiutarmi ed egli disse: "Certo, ti mando ben pi di un solo angelo, invier tutta la corte celeste". Era la prima volta che sentivo parlare di corte celeste. "Che cosa? - chiesi -la corte celeste a me?". Ero molto sorpresa. "S, proprio a te, mia beneamata. Se i miei angeli mi obbediscono e tu mi obbedisci, allora chieder loro di obbedirti e di aiutarti". E infatti and tutto bene. Lei parla spesso dell'arcangelo Michele.... S, perch quello che preferisco, senza togliere nulla agli altri chiaro, perch so che sempre al mio fianco e mi protegge. Ma padre Girard mi ha spiegato che il demonio ha cercato di strangolarla. Quindi la protegge davvero?. Ero molto stupito da quel particolare. S, semplicemente aspettava gli ordini di Dio. Gli angeli non possono decidere da soli, il Padre eterno che li comanda e spiega loro quando devo superare questa o quella prova. Allora si inchinano ai suoi voleri e intercedono affinch io non soccomba, perch non mi scoraggi. Le gi capitato di voler divorziare?.
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S, quando avevo 17 anni. Ero stufa di soffrire e di vedere gli altri che si divertivano e viaggiavano mentre io ero inchiodata alletto. Avevo persino buttato via il suo anello. Un giorno dissi al mio direttore spirituale dell' epoca che ne avevo abbastanza di vivere. Mi chiedevo: "Perch proprio io?", perch mi aveva scelto? perch venivano a chiedermi di pregare per loro, per avere una macchina, per guarire o perfino per poter fare un viaggio, mentre io ero bloccata in un letto di sofferenze?". Era insopportabile. Allora il mio direttore spirituale si arrabbi moltissimo perch sapeva che era il Maligno a farmi parlare cos. Preg e domand perdono al Padre. Poi mi chiese di raccogliere tutte le mie forze perch il Signore voleva sottopormi a un' altra prova. Voleva sapere se avrei accettato o meno la vita che aveva scelto per me, una vita dedicata a salvare delle anime. E io risposi che dovevo riflettere; poi accettai. Allora il mio direttore spirituale disse: "Sto per fare qualcosa che non ho mai fatto nel corso del mio sacerdozio. Ti voglio offrire al Signore in un modo speciale. Accetti?" . E io dissi di s. Alz le mani e mi offr al Padre eterno come ostia e come vittima sacrificata al suo amore misericordioso. Mi ricordo che disse: "Padre eterno, fate ci che desiderate, lei accetta". In quel momento sentii un dolore acutissimo nelle dita dei piedi, come se qualcuno me le tirasse e le stritolasse. Era atroce e il dolore aumentava progressivamente ma al tempo stesso provavo un'incredibile gioia nella sofferenza perch significava che Dio accettava la mia offerta. Pensai che appena il dolore fosse arrivato al cuore sarei morta e tutto sarebbe finito. E invece continu. Avrei tanto voluto morire cos era bellissimo. Ma avevo ancora un tratto di cammino da f~re. ' Ha delle visioni? Rivive la passione di Cristo?. S, durante l'Eucaristia e in particolare il Venerd Santo. Sento le piaghe di Ges sui piedi, sulle mani e soprattutto sul cuore, la sua agonia nel giardino e la piaga alla spalla, perch mi ha pregato di portare la sua croce. Mi sembrava di essere diventato pazzo. Ero l, a Montreal, e registravo le parole di una donna che molto probabilmente non si sarebbe mai pi alzata dal letto e che mi spiegava semplicemente e soprattutto con una disarmante sincerit, che qualche volta portava la croce di Cristo. Avevo fatto fatica a familiarizzare con l'idea degli angeli, ma adesso mi sentivo sorpassato di un bel pezzo dal sovrannaturale. Di quali altre grazie stata beneficiata? Penso per esempio al dono della bilocazione .... Qualcuno sostiene di avermi visto contemporaneamente a Roma e a Medjugorje con il mio vestito blu; qualcun altro di avermi visto in tre

posti diversi. Allora ho chiesto di farmi delle foto, cos almeno posso vedermi! (ride). Con lo spirito viaggio molto, specialmente in Iugoslavia. Lo scorso gennaio ho pregato la Vergine di inviare la corte celeste a fare da scudo intorno a Medjugorje per impedire ai serbi di penetrare nel villaggio. Secondo le ultime notizie, non ci sono stati n morti n feriti, anzi un aereo serbo ha mirato sulla chiesa di Medjugorje e ha lanciato quattro bombe, ma non sono esplose5. Qual la condotta "ideale" secondo il Padre eterno?. Avere fede e soprattutto accettare la sua volont, capire che egli onnipotente e ci ha creati. Tutti ritorniamo al Padre per essere giudicati, sia i credenti che gli atei 6. Durante le 24 operazioni chirurgiche a cui stata sottoposta dall'et di 15 anni, le capitato di perdere conoscenza e "partire"?. S, successo all' epoca di padre Gamache 7. Ero appena stata operata alla colonna vertebrale e il medico mi aveva condannato: non avrei mai pi potuto muovermi o camminare. Mi sono sentita male. Mi hanno messo nella mia camera e sono rimasta l tutta sola perch le sorelle (le infermiere) erano uscite da circa un' ora. Alla fine ho perso conoscenza. I medici mi hanno rianimata, ma siccome stavo sempre peggio, ho detto a padre Gamache: "Padre, penso di essere giunta alla fine, mi dia l'estrema unzione". E lui, stupito: "Sente di essere vicina all'ora della morte?". Appena ho ricevuto l'estrema unzione sono "partita". Mi sembrava di essere in un grande tunnel pieno di una luce straordinaria. Stavo bene, ero felice. stato cos per un po', ma non ho visto nessuno, solo la luce. Pi avanzavo, pi diventava grande. Quando ho ripreso conoscenza, mi sono guardata intorno: c'erano le infermiere, il medico e il padre e mi sono messa a piangere. Ero delusa, non volevo ritornare. Stavo andando verso quella luce che mi dava tanta gioia e felicit, e quando ho capito di essere ancora viva ho provato un grande dolore. Ma il Signore mi ha consolato dicendo: "Sai, per salvare delle
5 I serbi, che si sono accaniti a bombardare il maggior numero di chiese croate, non sono riusciti, nonostante numerosi tentativi, a radere al suolo la chiesa di Medjugorje, fatto che rappresenta di per s un vero miracolo. Un'unica bomba esplosa, ma per fortuna ha UCCISO solamente un bue. 6 Inevitabilmente mi ritornarono in mente tutte le NDE e in effetti sia gli atei che i credenti raccontano di aver visto tutti la stessa cosa: il tunnel e poi quella luce ineffabile in cui vorrebbero fondersi. Il giudizio del Padre sembra essere il giudizio del soggetto, che rivive in qualche secondo tutta la propria vita in tre dimensioni e inoltre prova su di s l'effetto delle proprie azioni sugli altri. Non Dio che le giudica, ma il soggetto stesso, che scopre i propri errori e i propri difetti sempre in una sola e unica sfera, quella dell'amore. 7 Il suo primo direttore spirituale, un gesuita estremamente rigoroso che l'ha guidata per venti anni.

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STIGMA TIZZA TI E DEGLI

ANGELI

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anime, spesso prego qualcuno di offrire la propria vita in sacrificio' invece a te chiedo di vivere ancora per salvare il maggior numero di anime possibile". Mi chiedeva esattamente il contrario di quello che chiedeva agli altri. E io ho accettato di bere il calice fino all'ultima goccia. Come successo?. Secondo i medici, stata una morte apparente. L'infermiera che mi controllava il polso non ha sentito pi niente. Ma Ges mi ha detto: "Non preoccuparti, credono che tu sia morta, ma sei ancora con noi sulla terra per aiutarci a salvare delle anime. Le sue parole mi hanno rincuorata? 8. Quando successo?. Credo nel 19479. Devo averlo scritto da qualche parte nei miei quaderni spirituali dell' epoca. Visto che guidata dal Padre eterno e da Cristo, perch ha bisogno di un direttore spirituale?. Perch il Maligno vuole ingannarmi e indurmi a credere il falso. Qualche volta mi dice che tutto quello che vivo non serve a niente, che perdo tempo, e spesso riuscito a seminare il dubbio. Ma siccome ra~conto tutto al mio direttore spirituale, lui mi riporta sul mio camrnmo. Come pu capire che il Diavolo sta agendo su di lei?. Per la grazia del suo sacerdozio. molto raro che un prete che vicino a Dio e che ha fede nel suo sacerdozio si sbagli. Un prete non sbaglia mai?. No, se ha fede nel suo sacerdozio. Ma allora dove si pone il libero arbitrio se Dio l'ha scelta come vittima?. Nella possibilit di accettare o rifiutare. Alcuni accettano la vita che Dio offre, altri rifiutano. Georgette Faniel sorrideva o meglio sembrava provare piacere nel rispondere al mio interrogatorio. Era evidente che la divertivo gentil8 Immagino che questa precisazione intrigher sicuramente Maurice Rawlings, Raumond Moody e, Sabom. In effetti rru son.o Imbattuto in tre casi di morte apparente, Caterina da Siena, Teres~ dAv?a e Gemma Galgam, stranemente tutte e tre stigmatizzate. In ciascuno di questi casi, l'attivit cardiaca SI era completamente arrestata, al punto che, dopo parecchie ore nell'attesa di ~ accenno di vira, I medici avevano ordinato i preparativi per la sepoltura. Teresa d'Avila fece persino fatica ad aprire gli occhi, gi sigillati con la cera. 9 Sorpreso da ques~a aneddata? padre Girard, cappellano dell'ospedale, mi spieg che ben due volte del pazlen~1 l avevano chiamato m disparte per raccantargli un'esperienza simile. Ma era lontanissimo dall'immaginare che anche la sua figlia spirituale avesse vissuta un' esperienza del genere.

mente con le mie domande stupide. Ripensai ad Angela da Foligno e alle sue unioni mistiche. Cos' l'unione con Dio?. molto simile alla morte, perch l'anima si distacca completamente dal corpo per raggiungerlo. Allora avviene l'unione perfetta tra due anime, il vero amore. Non si pu descrivere e non dipende dalla nostra volont. La trasfissione come se Dio prendesse una freccia, la ficcasse nel cuore e la estraesse triturandolo. In quel momento, sapendo che opera di Dio, provo una gioia enorme. Non si pu spiegare, non posso fare un paragone con una felicit umana, anche perch non ne ho conosciute molte durante la mia vita. Ma il Padre mi ha chiesto di rinunciare persino a questa gioia. Non resta che la sofferenza, nessuna consolazione. Solo la fede mi sostiene. Ritorniamo alle sue stigmate. Il numero 2 che le apparso sulla pelle. c' sempre?. S, da dieci anni ormai. Era la festa del preziosissimo sangue di Ges. Il Signore si manifestato causandomi dolori terribili e ha dichiarato: "Ho impresso il mio nome sulla tua pelle: due in una sola carne. Grazie a questa alleanza sarai sempre protetta". come una fede nuziale impressa sulla mia pelle, sul fianco destro. Il medico venuto a esaminarla. Mentre era l in piedi a testa bassa, ho sentito una voce che mi diceva: "Chiedigli di inginocchiarsi". Ma mi imbarazzava chiedere al mio medico di mettersi in ginocchio, allora ho pregato il Padre di illuminarlo. E il medico ha finito per inginocchiarsi di sua spontanea volont. Era stupito ma non riusciva a spiegare cosa fosse successo. Esaminando quel marchio con una lente disse che sembrava un neon luminoso e che riusciva a vedere il sangue in circolazione. Il2 formato da sette minuscoli punti che simboleggiano i sette doni dello Spirito Santo lO. Ges mi disse che quel segno rappresentava l'intimit di Dio con un'anima, l'unione nella sofferenza del Cristo crocifisso. La prima volta che ho provato i dolori della passione stato nel 1950. La corona di spine invece arriv nell'aprile del 1953. Quindi con la sua testimonianza su Medjugorje Il si rivelata .... Mi stata fatta un' autopsia dell' anima. Tutto, tutto quello che teio Dichiarazione del medico, il dottor Mishriki: Nel corso di un esame approfondito, ho potuto constatare che la lesione cutanea ha la forma perfetta del numero 2, formato da diversi punti rossi tutti perfettamente vascolarizzati. Confesso da parte mia di essere rimasta profandamente colpita da quel2luminescente, i cui sette punti sembrano essere illuminati dall'interna, un po' carne se fossero stati trapiantati dei chiodi sotto la pelle. Incredibile. 11 Mary, queen 01 peace, stay with uso Testimonies in fauour 01 Medjugorje, Guy & Armand Girard, Ed. Paulines, Montral. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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nevo nascosto da trent'anni stato svelato di colpo. Supplicai che il mio nome non apparisse, solo "signorina x o y", ma il mio direttore spirituale mi sugger di chiedere consiglio al Padre eterno. Quindi lo invocai e la sua risposta fu: "Perch dovresti vergognarti del nome che porti dalla nascita?". Allora accettai a malincuore che il mio nome figurasse sul libro. Ma il Padre mi ha assicurato che le sofferenze che ho provato nel corso della mia vita verrano rivelate solo dopo la mia morte. Com' Dio, pu descriverlo?. Spesso lo vedo velato, non riesco a distinguere i suoi tratti, anche se capitato qualche volta. Si dice che sia puro spirito, ma io non credo sia cos. Non penso che Maria e Ges possano vedere solo uno spirito. Ad un tratto il viso di Georgette si contrasse per il dolore; guardai 1'orologio: erano ormai quasi due ore che la assillavo con le mie domande. Allora le chiesi se potevo fotografarla. Accett, anche se faticava a nascondere la sofferenza. Feci due o tre scatti, rapidamente, sapendo che la qualit non sarebbe stata delle migliori, anche perch era distesa sul letto. Non potevo certo chiederle di posare ... In breve, mentre stavo per ritirare la mia Fuji, padre Girard mi chiese se volevo farmi fotografare con Georgette Faniel. Accettai e mi sedetti al suo fianco per permettergli di inquadrarci. Scatt in fretta. Non mi ero reso conto che Georgette era molto sorpresa e ad un certo punto mi disse ridendo: Sa, la prima volta in sessant' anni che un uomo si siede sul mio letto. Mi sentivo veramente meglio, rincuorato in un certo senso. Gli stigmatizzati, nonostante tutte le loro sofferenze, hanno un ottimo senso dell'umorismo. Anche se Georgette Faniel non ha ancora pubblicato i suoi diari spirituali (bisogna aspettare che cada una terza volta), l'incontro ci permette di capire meglio la psicologia degli stigmatizzati che incontreremo pi avanti. In generale, queste anime elette non hanno proprio ni.ente in comune con le nostre, nel senso che sono sicuramente predestmate al ruolo di vittime espiatorie. E da un certo punto di vista questo fatto mi sembra davvero rassicurante.

PADRE PIO Italia: 1887-1968 (Gruppo Ha: stigmate, miracoli, angeli)

Searcbing for your destiny / In a book tbat's not reality / We solve the eartb's problems / Through science and technology / Look back one thousand years / When science was in its infancy / The church had the word / The world was forced to heed / How many times they led astray / Their flocle was shown no mercy / It' s God' s ioill, not good enough / Minds were closed

ignorantly,
Dark angels, New Priesthood, in Time does not heal, Combat Records

Non c' ormai alcun dubbio che quando la tomba di Francesco Forgione, meglio conosciuto con il nome di Padre Pio, verr aperta, si scoprir un cadavere incorruttibile, che permetter anche a lui di entrare a far parte del gruppo I (stigmatizzati/incorruttibili) insieme a Caterina da Siena, Teresa d'Avila, Anna Caterina Emmerich e Maria Maddalena de' Pazzi. Nella storia della Chiesa moderna, Padre Pio costituisce un caso a parte, unico, un miscuglio di Caterina da Siena e il curato d'Ars: fu il primo sacerdote segnato da Dio in oltre duemila anni. Nel corso dei secoli abbiamo visto delle suore, dei monaci e persino dei laici ricevere le stigmate, ma mai un prete consacrato. Perch? Dio solo lo sa. Ma le decine di migliaia di storie raccontate sul conto di Padre Pio da altrettanti testimoni degni di fede, non rappresentano che una porzione minuscola dell' opera di questo illustre italiano. E quindi, quando si leggono le numerosissime testimonianze sul conto di questo anziano sacerdote nostro contemporaneo, testimonianze vibranti di fede, amore e tenerezza sovrannaturale, quando si ascoltano i racconti di coloro che lo conobbero e di quelli che, spinti dalla curiosit, andarono a vedere il fenomeno e ne rimasero sconvolti, ogni dubbio svanisce. I libri o i film di fantascienza non sono proprio niente a confronto delle storie di Padre Pio, un uomo incredibile che viveva ogni secondo della sua vita immerso nel sovrannaturale, nell'impalpabile, nell' ombra di Cristo e degli angeli. Maria Winowska, autrice di un toccante libro sullo stigmatizzato di San Giovanni Rotondo, afferma che l'avventura di Padre Pio non che un anello nella catena dei fatti che da duemila
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anni unisce le vite dei santi 12. Il pastore luterano Bernard Ruffin che ha pubblicato nel 19911' opera pi completa sul prete italiano 13, sottolinea inoltre che, pur non avendo mai pubblicato un solo libro o partecipato a una conferenza universitaria, Padre Pio , a pi di vent'anni dalla sua morte, pi vivo che mai. Forse Dio ha bisogno di mandarci regolarmente una specie di prova vivente della passione, per convincerei, come T ommaso, della sua esistenza e della sua eternit. Come se, tramite le stigmate del servitore, cercasse di direi: Venite a me, io esisto, sono morto per voi e voi mi disprezzate ancora, anche se vi amo di un amore (come direbbero tutti quelli che hanno vissuto un'esperienza ai confini della morte) incondizionato e che non ha pari sulla terra. Venite a me attraverso di lui. Si potrebbe dire che un mendicante di anime e non sa bene come attirarci a s ... Padre Pio anche la prova assoluta e incontestabile della diffidenza della Chiesa nei confronti dei mistici, siano essi stigmatizzati, in lievitazione, in bilocazione o appaiano contemporaneamente a trenta persone diverse. Ma soprattutto, e questo il dettaglio pi importante per la nostra inchiesta, Padre Pio l'unico, insieme a Gemma Galgani, che nel XX secolo abbia passato tutta la vita a chiacchierare non solo con il suo angelo custode, ma anche con quello degli altri. Spesso diceva ai suoi figli spirituali: Se hai bisogno di me, mandami il tuo angelo custode, anche se loro, pur essendo pronti a farsi uccidere per Padre Pio, non erano molto convinti dell' esistenza degli angeli. Nato nel 1887 , ottavo figlio di una famiglia molto povera, Francesco Forgione, seguendo la propria vocazione, entr a 16 anni nei cappuccini, il ramo pi austero dei francescani, dove studi per otto anni e ricevette gli ordini nel 1910. Il giovanissimo sacerdote fu per mobilitato nel 1916 e proprio in quell' occasione il giovane Padre Pio attir per la prima volta l'attenzione dei medici civili. Infatti, poco tempo prima di essere mandato al fronte si ammal gravemente e fu dichiarato rivedibile. Un giorno, durante una visita di routine gli venne misurata la febbre e si scopr che il giovane aveva una temperatura corporea di ... 48! Vennero fatte diverse verifiche ma invariabilmente i termometri classici scoppiavano 14 e i medici restavano a bocca aperta, convinti di avere a che fare con un tubercolotico all'ultimo stadio. Ormai
12 Le vrai visage du Padre Pio, Ed. Fayard, p. 6. Edizione italiana: Il vero volto di Padre Pio, Ed. Paoline, Milano 1988. 13 Padre Pio, the true story (reuised and expanded), OSV. 14 Per misurargli la febbre venne utilizzato un termometro da caldaia.

sicuri che il giovane avesse solo qualche settimana di vita gli accordarono seduta stante sei mesi di licenza, il tempo di morire in pace fuori dall'ospedale. Anche il superiore dei cappuccini, preoccupato dall'incredibile cartella clinica, acconsent a trasferire il malato in un luogo cal~o e soleggiato, al monastero di San Giovanni Rotondo, per permettergli di passare tranquillamente gli ultimi giorni di vita. Invece, non appena giunse al monastero, la sua salute miglior improvvisamente e poco tempo dopo, il 20 settembre 1918, frate Arcangelo scopr che le mani di Padre Pio sanguina~ano co~iosamente ..Le stigmate invisibili che aveva ricevuto nel 1910 SIerano finalmente nvelate. Il giovane cappuccino stava per sconvolgere per sempre la tra~quilla vita del monastero. Venne subito trasportato ne~~ sua cella e ~ superiore, prima di mandare un medico per un esame piu approfon~lto, ordin che le ferite venissero immediatamente fotografate. OVVIamente il medico del paese non pot fornire alcuna spiegazione plausibile alle lesioni che normalmente avrebbero dovuto infettarsi o perlomeno cicatrizzarsi. Altro fenomeno impressionante, il sangue non coagulava, ma addirittura sprigionava un profumo piacevole. Le stigmate, che accompagnarono Padre Pio fino all~ sua mort~ avvenuta nel 1968, furono accolte molto male dalla Chiesa: esami, controesami, inchieste e alla fine, il divieto formale di apparire in pubblico e ricevere delle visite. Cos, i medici inviati dal Vaticano si susseguirono al capezzale di Padre Pio, compreso il medico personale del papa Benedetto XV, il dottor Luigi Romanelli, direttore dell'ospedale della citt di Barletta, che lo tortur letteralmente con delle fasciature 15.
15 Ecco un brano del rapporto redatto dal dottor Romanelli: Le lesioni che Pa,dre Pio ha sulle mani sono coperte da una sottile membrana di colore rossastro. Non Cl sono ne punti che sanguinano, n gonfiori, n reazioni infiammatorie dei tessuti.. . . . Ho la convinzione e persino la certezza che queste piaghe non siano superficiali. Premendole con le dita ho sentito un vuoto attraverso lo spessore della mano. Non ho potuto constatare se, premendo con pi forza, le mie dita si sarebbero incontrate, perch questo tentativo, cos come qualsiasi pressione, provoca un dolore acutrsstmo nel paziente. . . Tuttavia l'ho sottoposto alla terribile prova pi volte di mattma e di sera e devo confessare che ho constatato sempre la stessa sensazione. Le lesioni al piedi presentano le medesime c~ratteristiche di quelle delle mani, ma, a causa dello spessore del piede, non ho potuto fare lo stesso esperimento. . La ferita sul fianco, che sanguina copiosamente, un taglio netto, parallelo alle c?stole, di una lunghezza tra i sette e gli otto centimetri, inciso nei tessuti pi molli a una profondit diffide da verificare. Questo sangue ha tutte le caratteristiche del sangue artenoso e le labbra della plaga mostrano che la ferita non superficiale. I tessuti che circondano la lesione non presentano alcuna reazione infiammatoria e provocano dolori atroci nel paziente alla minima pressione. Ho visitato Padre Pio cinque volte m qwndici mesi e, pur avendo constatato qualche piccolo cambiamento, non ho potuto trovare una formula clinica che mi autorizzi a classificare queste piaghe. Rapporto tradotto da Marta Winowska (Op. cit., p. 82).

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li dottor Amico Bignami, detentore della cattedra di patologia all'Universit di Roma, gli applic delle bende strettissime sulle mani e il suo successore, il dottor Festa, chirurgo di una clinica privata, fu obbligato, come i suoi due predecessori, a riconoscere che le ferite - che non si infettavano ma comunque non guarivano - sfuggivano a qualsiasi interpretazione medica. Le tracce di sangue sulle bende che i medici fecero pi volte analizzare in laboratorio, non emanarono mai nessun cattivo odore, sebbene secondo le leggi della natura, il sangue al contatto con l'aria emana un fetore insopportabile dopo qualche ora soltanto. Anzi, dalle fasciature si sprigionava una piacevole fragranza che non era paragonabile a nessun profumo terrestre (fragranza che viene infatti comunemente chiamata odore di santit) 16. Nonostante tutti i verdetti, il Vaticano gli imped di mostrare le stigmate, persino ai medici, senza aver prima ottenuto un permesso scritto. Profondamente umile e rispettoso degli ordini dei superiori, Padre Pio accett sempre di buon grado tutti i controlli e le ingiunzioni dei superiori. Tutti finirono per vedere in lui il successore di Francesco d'Assisi, il primo stigmatizzato della Chiesa. E nella buona tradizione degli anni bui della guerra Padre Pio venne persino denunciato! L'arcivescovo Pasquale Gagliardi di Manfredonia infatti, lo accus di truffa, sostenendo che si fosse inflitto da solo le ferite per attirare l'attenzione su di s e guadagnarci del denaro. Gi nel 1919 un altro prete, Don Giovanni Miscio, aveva scritto ai giornali, all'arcivescovo, al superiore dei cappuccini e a Roma, per denunciare il truffatore. Ma pi curioso ancora fu il comportamento dell' arcivescovo Gagliardi, noto omosessuale, che aveva anche l'abitudine di mescolare i beni della sua chiesa con i propri. Bernard Ruffin racconta infatti che nel 1919, una statua della Madonna, particolarmente cara agli abitanti di Vieste, era sparita dalla chiesa. Conoscendo le sue abitudini dissolute, la popolazione, che ne aveva proprio abbastanza, assal Gagliardi e lo riemp letteralmente di botte. Si salv - e riusc a conservare quello
16 Esiste un'eccezione molto particolare a questa regola divina del profumo di santit, quella di Rita da Cascia (1381-1457), pi conosciuta come santa Rita, invocata per le cause pi disperate. Il cui corpo, che fu ritrovato incorruttibile, era anch'esso segnato dalle stigmate (non ci ha per lasciato nessuna testimonianza sugli angeli). Jo Lemoine racconta nella sua biografia della santa (Ed. Medisapaul, Parigi, p. 78) che, quando era in vita, il sangue delle sue stigmate emanava un fetore spaventoso: d religiosi accanto a lei provano un'immediata ripulsione. L'olfatto e la vista vengono turbati dalla vicinanza di quella piaga aperta che forse - alcuni insistono nel dubitarne - di origine celeste, ma che ha un odore orribile. Senza nascondere il ribrezzo, alcuni si allontanano da lei come se fosse un'appestata. Deve quindi mangiare da sola, in fondo a una tavola, e pregare lontano dagli altri ... .

che faceva di lui un uomo - solo grazie all'intervento dei carabinieri. Un gruppo di donne, coltello alla mano, aveva infatti deciso di ... evirarlo! Nonostante lo scandalo, il Vaticano non reag. Dieci anni dopo, a Roma, lo stesso arcivescovo Gagliardi giur, sulla croce che portava al petto, di aver visto con i propri occhi Padre Pio che truccava e profumava le piaghe prima di celebrare la Messa: posseduto dal demonio! E i cappuccini, che vivono nel lusso pi sfrenato, non sono che una banda di ladri aveva dichiarato. In seguito chiese a tutti i suoi amici ecclesiastici, omosessuali come lui, di spedire delle lettere di denuncia. La reazione di Roma fu immediata: nel 1931 il Vaticano viet a Padre Pio di celebrare la Messa in pubblico, di ascoltare delle confessioni e di parlare con ... le donne fino al 1933. Ancor peggio, nell'ottobre 1959, padre Emilio, il suo nuovo superiore, fece installare un microfono nella stanza della sacrestia in cui il Padre riceveva, nella speranza di carpire qualche confessione rivelatrice, violando cos la sacra regola del segreto. In seguito, padre Luna si indign moltissimo e fece notare che ben trentasette cassette vennero registrate nei tre mesi in cui dur la profanazione pi ignobile che la storia abbia mai conosciuto 17. Non sembra vero, eppure questo fu in generale il religiosissimo comportamento tenuto dalle pi alte autorit ecclesiastiche. Ma non era tutto. Gi il 5 giugno 1923, il Vaticano aveva pubblicato un atto apostolico, informando ufficialmente la popolazione che le stranezze del frate cappuccino Padre Pio non erano state autenticate come fenomeni sovrannaturali da Roma. Ciliegina sulla torta, i libri dedicati a Padre Pio furono ... messi all'Indice! Per completare il quadro, manca alla lista solamente un autodaf. li giornalista del Newsweek Ken Woodward, precisa che negli anni '60, cio otto anni prima della morte di Padre Pio, i suoi contatti con i fedeli, che venivano a frotte da tutto il mondo, furono severamente limitati dal cardinale Alfredo Ottaviani per tentare di stroncare il culto della sua persona. Ma non si tenne conto degli italiani, che sapevano meglio di chiunque altro come coniugare commercio e santit. Quindi ci volle la decisione, presa nelle alte sfere, di trasferire Padre Pio in un altro monastero, nella speranza di placare gli spiriti dei fedeli. Non appena la notizia venne diffusa, a San Giovanni Rotondo scoppi una vera e propria rivolta: paesani, commercianti, albergatori e persino il sindaco Morcaldi, si piazzarono davanti a tutte le uscite del monastero,
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JEAN BARBIER in Trois stigmatiss

de notre temps, cit., pp. 81-82.


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armati di asce, falci e persino di carabine da caccia, pronti a buttarsi sul primo monsignore o cappuccino che avesse tentato di rapire il padre. Non facile portare via un santo agli italiani, soprattutto quelli del sud, che non esitavano a vendere ai candidi pellegrini del sangue di pollo, convincendoli che si trattava del prezioso liquido colato dalle stigmate del padre. Il commercio infatti, di ogni genere, era pi che mai fiorente nella cittadina. I cappuccini, per esempio, mandavano a lavare gli abiti nelle tintorie del villaggio e i calzini e la biancheria macchiati del sangue del prete non ritornavano pi, ma venivano sostituiti con indumenti nuovi. Perch? Una pura combinazione 18 dicevano i lavandai: in realt tutti gli abiti insanguinati del cappuccino venivano immediatamente fatti a brandelli e venduti come reliquie. Alcuni, dotati di un senso degli affari particolarmente sviluppato, avevano persino staccato dei pezzettini di legno dalla sedia su cui il religioso si sedeva di solito. In poche parole, tutta la cittadina sapeva benissimo che senza Padre Pio, il fiorente commercio legale e illegale sarebbe svanito immediatamente. E quindi la popolazione si sollev in protesta, ma non proprio per motivi unicamente spirituali, come purtroppo capita spesso. Ridotte all'impotenza, e soprattutto dopo essersi rese conto delle serissime intenzioni del popolo - il sindaco stesso aveva annunciato che avrebbero dovuto passare sul suo corpo per portarlo via -le alte sfere decisero che sarebbe stato pi prudente lasciarlo dove si trovava. Un giorno, nel bel mezzo della Messa, un folle attacc Padre Pio con una pistola in mano, prendendolo in ostaggio e minacciando di ucciderlo se avesse lasciato San Giovanni Rotondo: Morto o vivo, resterai qui con noi!, aveva gridato! Padre Pio non ricevette pi nessun ordine di trasferimento. Un buon numero di cardinali, tra cui il futuro papa Giovanni Paolo I, lo guardavano, dall' alto dei loro dorati palazzi romani, come un pagliaccio mistico un po' ingombrante. Non gli credevano assolutamente, nonostante il fatto che i numerosi comitati di investigazione composti da medici, dermatologi e chirurghi, avessero pi volte confermato l'autenticit delle piaghe. Non riuscendo a scoprire nessun imbroglio, nessun errore e soprattutto non essendo in grado di dare una spiegazione naturale alle stigmate, il Vaticano fin per sollevare le interdizioni. Ma lo fece con molta cautela, con la punta delle dita: Padre Pio venne infatti nuovamente autorizzato a celebrare una Messa
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pubblica che per avrebbe avuto luogo alle... 5 di mattina, in pratica, clandestinamente 19. Ma la folla, incurante del nuovo orario, attendeva pazientemente nella notte l'apertura dei portoni della chiesa. Allora gli attacchi iniziarono ad arrivare da altre direzioni; non trovando nessuna manchevolezza nel povero prete, qualcuno, professandosi molto cattolico, fece capire che lo stigmatizzato approfittava delle sue relazioni femminili proprio nel confessionale (sic), accuse a cui si aggiunsero delazioni altrettanto eleganti. Mai un mistico fu bersaglio di tanti attacchi da parte dei suoi pari e dovette affrontare una cos feroce ostilit in seno alla Chiesa stessa. Furono invece i fedeli a proteggerlo, creando in tutto il mondo dei gruppi di preghiera Padre Pio e innalzandolo al rango di santo. Pur essendo passati molti anni dalla sua morte e nonostante non sia stato nemmeno beatificato, Padre Pio sicuramente pi vivo che mai. Cosa poteva fare il Vaticano contro la vox populi? Cosa poteva fare contro le stigmate, i miracoli ottenuti per sua intercessione e soprattutto contro la sua leggendaria chiaroveggenza? Come il curato d'Ars, Gemma Galgani e molti altri, Padre Pio leggeva nell' anima, la metteva completamente a nudo: sapeva in anticipo quello che il penitente gli avrebbe confessato e soprattutto quello che avrebbe tentato di nascondere. Un giorno del 1947, un prete polacco, che aveva appena preso gli ordini ed era giunto fino al celebre monastero per farsi confessare dal famoso prete, fu accolto da Padre Pio con queste parole: Un giorno sarete papa. Questo spiega perch Giovanni Paolo II si sia mostrato pi accondiscendente nei confronti della pratica di beatificazione del cappuccino e abbia pregato in ginocchio davanti alla sua tomba. Attilio Crepas, giornalista italiano di Stampa Sera racconta che un giorno, seduto su una panca della chiesa, stava guardando distrattamente Padre Pio e al tempo stesso pensava a un buon inizio per un articolo. Il padre, che non lo conosceva, si gir, and verso di lui e lo apostrof cos: Perch pensa al suo ufficio e ai suoi articoli? Non bene fare rumore mentre un prete sta pregando. Il giornalista non si riprese mai pi dallo choc. E come Teresa d'Avila e Caterina da Siena, Padre Pio aveva dimostrato la sua autentica santit gi quando era in vita, molto prima cio
19 Fu pap~ P~olo VI che finalmente, poco tempo dopo essere stato eletto, si ribell ai provvedirnenri criminali adottati nel riguardi di Padre Pio. Li annull tutti 1'8 settembre 1963.

In italiano nel testo.


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di essere riconosciuto dalla Chiesa. Il pubblico non si era sbagliato: i fedeli pazientavano ore e perfino giorni per essere confessati da lui, al punto che i cappuccini, per bloccare i furbastri e gli indisciplinati, furono costretti a distribuire dei biglietti numerati 20 e a volte persino a chiamare i carabinieri per mantenere 1'ordine. Di colpo il Vaticano apparve come una macchina amministrativa fredda e cinica 21, un po' come la previdenza sociale per intenderei. I miracoli di Padre Pio si contano a migliaia e certi, dal punto di vista medico, rimangono totalmente inspiegabili. A causa delle stigmate doveva portare dei guanti, creati appositamente per lui, affinch il sangue non gli macchiasse le maniche e la tovaglia dell' altare. La sua andatura era la prova visibile del terribile dolore ai piedi, anch'essi inchiodati su quella croce invisibile che era il solo a portare nel pi profondo della sua carne. Inoltre gli capitava spesso di passare dodici e persino quattordici ore nel confessionale, ad ascoltare e assolvere i fedeli che aspettavano anche tre giorni prima di incontrarlo. E cos come le fans isteriche tentavano di strappare dei pezzi della camicia di Elvis Presley, le pie matrone italiane piombavano nella chiesa con forbici e lame da rasoio in borsa, nella speranza di accaparrarsi un brandello dell' illustre sottana. In linea con i grandi stigmatizzati, Padre Pio godeva di tutte le grazie divine: bilocazione, visioni a distanza, conoscenza della vita passata, presente e futura dei fedeli, lettura delle anime ... Non si contano pi i casi di persone, ormai condannate dalla medicina ufficiale, che Padre Pio guar semplicemente recitando una preghiera, n le conversioni tanto improvvise quanto inspiegabili, n, ovviamente, le stigmate. Con una cos grande quantit di doni divini in cambio delle sue costanti sofferenze (provate a camminare e a lavorare con dei bei buchi nei piedi e nelle mani ...), non stupisce che Padre Pio potesse vedere non solo il suo angelo custode ma anche quello degli altri. Alberto del Fante, giornalista massone di Itala Laica, aveva tentato di trascinarlo nel fango, descrivendolo come un impostore e altri aggettivi poco lusinghieri. Un giorno decise di affrontarlo sul suo territorio e riusc a penetrare nel confessionale. Padre Pio gli recit la lista completa dei suoi peccati, riducendolo in lacrime per l'emozione. facile immaginarsi il
20 Naturalmente questi biglietti scatenarono traffici loschissimi e ci si stupisce non si siano messi a stampare biglietti falsi per farsi confessare pi velocemente 21 Madre Teresa di Calcutta per esempio, che ha dedicato la sua vita a curare che considerata in tutto il mondo una santa vivente, dovr attendere almeno perch venga avviata una procedura di beatificazione.

che i fedeli da Padre Pio. i moribondi e cinquant'anni

seguito: il redattore divenne il suo sostenitore pi fervente, al punto che scrisse un libro in cui sono raccolti i miracoli del padre, tutti minuziosamente rintracciati, verificati, esaminati e autenticati basandosi su fonti affidabilissime. Eppure, ho trovato la testimonianza pi sconvolgente di tutta la mia inchiesta sugli angeli, e in circostanze del tutto incredibili, proprio a Parigi. Per la prima volta nella mia carriera di giornalista feci un'intervista - con tanto di microfono e registratore - in un ... confessionale: riuscii a interrogare il cappellano della basilica del Sacro Cuore di Parigi, l'abate Derobert. Nel 1955, Jean Derobert un giovane seminarista a Roma e ha sentito pi volte parlare dell'incredibile Padre Pio. In seguito a circostanze piuttosto strane, riesce finalmente a partire alla volta di San Giovanni, convinto di incontrare, secondo le sue stesse parole, un illuminato. Una volta giunto a San Giovanni Rotondo, il giovane francese rimane scandalizzato dal comportamento dei fedeli in chiesa: Era il2 di ottobre - racconta nella sua opera Padre Pio, tmoin de Dieu? - e fervevano i preparativi per la festa di San Francesco d'Assisi; ci sarebbe stata una predica, dei canti e la recitazione del rosario. Ho provato un sentimento molto strano, mai provato fino ad allora, una specie di disprezzo per quella dimostrazione di fede. Avevo gi partecipato a numerose cerimonie di quel genere, ma mai una tale insofferenza si era impadronita di me alla vista di quei contadini del Gargano e di tutti quei pellegrini vocianti. E per di pi il mio ruolo ecclesiastico era in netto contrasto con un simile stato d'animo. L, in quella chiesa, ho sentito una vera e propria allergia per le cose di Dio. Approfittando della sua posizione di seminarista, Jean Derobert si fa condurre alla tribuna della chiesa, da cui spera di vedere qualcosa: Avevo intravisto un posto libero in prima fila e mi ero seduto. Il mio vicino di sinistra tossiva, sputava e si soffiava il naso ... mi innervosiva parecchio. Gli gettai uno sguardo furtivo e pensai: "Ho gi visto quel viso da qualche parte ...". Di colpo, il cappuccino sconosciuto si pass la mano sul capo, con un gesto brusco che doveva essergli famigliare. Quella mano era coperta da un guanto ... S, ero in ginocchio proprio davanti a colui che tanto avevo sperato di vedere, Padre Pio in persona! ... Incontrarlo cos . mi fece un'impressione terribile, come un pugno nello stomaco. Non potevo pi restare in ginocchio ... Dovevo sedermi, non sentivo pi le gambe, le forze mi avevano abbandonato. Non lo lasciavo con gli oc22

Edizioni

J ules

Hovine, Marquain,

Belgio, pp. 7 -8.

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chi affascinato da quel viso teso verso un aldil che io non conoscevo. Assistevo in me alla nascita di un sentimento di affetto sincero per quell'uomo che evidentemente soffriva molto, sentimento che d'altronde contrastava stranamente con il disprezzo che provavo guardando quella folla, assorta ad ascoltare un cappuccino intento a denunciare il comunismo, a parlare della Madonna e chiss cos'altro. li minimo che si possa dire che il primo contatto fu paradossale: ecco un futuro prete che, alla vista del bigottismo portato a un parossismo tutto italiano, si sente invaso da un disprezzo da intellettuale per tutte quelle persone che non mostrano assolutamente nessun ritegno nelle loro invocazioni lamentose e soprattutto pregano ad alta voce.' f d lf .. li seguito ancora pi incredibile: grazie al bene icio e avoritismo, Jean Derobert non deve aspettare due o tre giorni ,~on un n~mero in mano per farsi confessare dal padre e, alle sette de~l indomani mattina, si ritrova gi al quinto posto nella lunga c??a di persone: Aspettavo con una certa ansia perch a tratti il padre alzava la voce e si metteva a gridare "Quante volte?", "Perch l'hai fatto?". Qualche volta cacciava un penitente: "Via! Vai a cercarti un altro confessore!" , "No, no padre!", ecc. Presi posto nel confessionale. "Padre, sono francese". "Bene, cos'hai fatto? mi chiese in latino". "Parli pure in italiano padre, lo capisco". . "Bene, cos 'h al f attor-,,, . "Non so!". Mi si confusero le idee e diventai sempre pi nervoso: mi sentivo ridicolo perch non sapevo cosa dirgli. Un buco ner~. S.olo in .seguit? venni a sapere che Padre Pio poteva mettere a nudo l amma del fedeli. Mentre stavo riflettendo, lui mi sorrideva. "Padre ho fatto questo ... e quello ...". , "S, vero - mi disse - ma questo stato per d onato vener d scorso . l scorso" Ed era proprio cos. . . "Ma ti stai dimenticando questa cosa e quell' altra ... Due anni fa, m quel posto. Perch l'hai fatto? ... E quello? Con le lacrime agli occhi, mi mostr la gravita di certe azioni ... gravit alla quale, a dire il vero, non avevo pensato ..Ma in quel ~o~ mento, sentendole descritte dalle parole di Padre PlO, quelle azionr assunsero per me la loro dimensione reale. . "Questo grave ... molto grave!", e si rimetteva a piangere.

Non mi sentivo a mio agio, tanto pi che quello che diceva era vero. Mi forn persino dei dettagli precisi che avevo dimenticato. Qualche volta si agisce per riflesso, senza provare la senzazione di una qualsiasi colpevolezza. Mi diede l'assoluzione. Poi mi disse: "Credi al tuo angelo custode?". "Ehm, a dir la verit non l'ho mai visto". Fissandomi con il suo sguardo penetrante, mi tir un paio di ceffoni e aggiunse: "Guarda bene, l ed molto bello!". Mi girai e non vidi niente, ma il padre aveva negli occhi l'espressione di qualcuno che guarda qualcosa, non stava fissando il vuoto. "li tuo angelo custode, l e ti protegge! Pregalo, pregalo!". I suoi occhi brillavano: riflettevano la luce del mio angelo 23. Se dovessi scegliere una sola storia sugli angeli, questa sarebbe sicuramente la mia preferita. Prima di tutto Jean Derobert un uomo alto e piuttosto robusto, tipo giocatore di rugby e appioppargli due sberloni non dev' essere facile. Solo Padre Pio ha potuto farlo, tanto era esasperato dalla risposta del seminarista inginocchiato davanti a lui: Ehm, non l'ho mai visto, come per dire: Ha solo da mostrarmi le ali. In pi il giovane era lontanissimo dall'immaginare che si sarebbe preso due schiaffoni in un confessionale ... Ma il dettaglio pi importante sta proprio nel riflesso dell'angelo negli occhi del padre ... angelico e al tempo stesso terribilmente terra terra. Inutile sottolineare che fin dall' adolescenza Padre Pio aveva vissuto regolarmente delle estasi mistiche nella pi grande tradizione di Giovanni della Croce o Angela da Foligno. Molte volte fu sorpreso mentre era totalmente altrove da altri frati e persino da laici. Si poteva pizzicarlo e persino passargli una candela accesa davanti agli occhi - che teneva sempre aperti - e persino chiamarlo ad-alta voce: non si muoveva, non batteva ciglio, non sentiva niente. E se qualcuno lo sentiva parlare, non capiva le risposte del suo o dei suoi interlocutori. Ecco un esempio dei dialoghi con il suo angelo custode, annotati febbrilmente dai frati cappuccini: Angelo di Dio, angelo mio, non sei il mio custode? Mi sei stato donato da Dio .... Sei una creatura o un creatore?.

=.

.,

2} Padre Derobert mi aveva spiegato che nella chiesa di Padre Pio il confessionale era semplicemente un angolo della stanza dove era stato messo un inginocchiatoio di l metro e 20 di larghezza di fronte a una sedia, cos vicino che il confessore e il penitente praticamente si toccavano la testa, anche perch non c'era nessuna grata.

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Sei un creatore? No. Quindi sei una creatura, c' una legge e tu devi obbedirle. Devi restare al mio fianco, che tu lo voglia o no. Ma tu stai ridendo!. E cosa c' di strano?. Dimmi una cosa ... Devi dirmela. Chi era? Chi c'era l ieri mattina?:". Tu ridi. Devi dirmelo. Era il professore? Il guardiano? Insomma, dimmelo!. Stai ridendo. Un angelo che ride!. Non ti lascer andare finch non me lo dirai. (Segue un dialogo incomprensibile con Cristo, dopo il quale l'angelo finisce per rivelargli che si trattava di padre Agostino). Il sacerdote italiano sembrava proprio vedere costantemente gli angeli custodi. Per questo non dimenticava mai di chiedere ai suoi figli spirituali di pregare i loro angeli e, in caso di bisogno, di inviarli a San Giovanni Rotondo. Ritroviamo questa esortazione gi all'inizio della sua carriera spirituale, in una bella lettera datata 20 aprile 1915, indirizzata a Raffaelina Cerase. La lettera estratta dalla voluminosa corrispondenza di Padre Pio raccolta da Jean Derobert nel 1987 25: Oh Raffaelina, come mi consola il fatto di sapere che siamo sempre sotto lo sguardo vigile di uno spirito celeste che non ci abbandona mai, nemmeno (cosa ammirevole) nelle azioni con le quali deludiamo profondamente Dio ... Prendete la bella abitudine di pensare sempre a lui. Al nostro fianco c' uno spirito celeste che, dalla culla alla tomba, non ci abbandona nemmeno per un istante, che ci guida, ci protegge come un amico,
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Padre Pio era nervoso perch pensava che un laico lo avesse sorpreso zs Ed. Hovine, p. 243.
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durante

un'estasi.

come un fratello, e che ci consola sempre, specialmente nelle ore che sono, per noi, le pi tristi. Sappiate, Raffaelina, che questo buon angelo prega per voi: offre a Dio tutte le buone opere che fate, i vostri desideri pi santi e puri. Nelle ore in cui vi sembra di essere sola e abbandonata, non vi lamentate di non avere un' anima amica a cui aprire il vostro cuore e confidare le vostre pene: per carit, non dimenticate questo compagno invisibile, sempre presente per ascoltarvi, sempre pronto a consolarvi. Oh, deliziosa intimit! Oh, felice compagnia .... E furono proprio queste storie insensate di sincronicit, di angeli che vanno e vengono, che tra le altre, forgiarono la leggenda di Padre Pio. Quando era in vita per esempio, uno dei suoi figli spirituali, il gentleman britannico Cecil Umphrey-Smith, fu coinvolto in un grave incidente automobilistico in Italia (a proposito, cosa stava facendo il suo angelo custode?) e, vedendo che le sue condizioni erano piuttosto gravi, un conoscente si rec all'ufficio postale per mandare un telegramma a Padre Pio, chiedendogli di pregare per lui. Dopo aver riempito il modulo, l'uomo lo porse al telegrafista per spedirlo, ma, dopo averlo letto, l'impiegato gli consegn un altro telegramma ... da parte di Padre Pio e indirizzato proprio a Cecil HumphreySmith! Padre Pio lo rassicurava, stava gi pregando per la sua pronta guarigione ... Giovanni Sienna riport che un suo amico, Franco Rissone, chiese un giorno a Padre Pio se sentiva veramente ci che gli veniva comunicato tramite il suo angelo custode. li prete lo guard per un attimo e poi disse: Credi forse che sia sordo?. Ma, se gli angeli esistono, esiste anche l'angelo che annegato nella sua stessa bellezza, come hanno scoperto assolutamente tutti i mistici, senza alcuna eccezione. Anche il religioso italiano si era lamentato del suo angelo custode: non si era fatto vedere quando l'angelo caduto l'aveva assalito con una brutalit insolita. Padre Pio aveva continuato ad invocare il suo angelo custode, ma questo non aveva affatto rispos~o ai suoi appelli. Quando un mattino si present, come un gatto che r~entra dopo una notte di vagabondaggi, Padre Pio, furioso, non gli rivolse la parola e gli volt le spalle. Il padre non riusciva proprio a dimenticare che di custode quella notte, il suo angelo aveva avuto solo il nome e narr la sua disavventura a padre Agostino, il suo direttore spirituale, in una lettera datata 5 novembre 1912: Lo rimproverai severamente per essersi fatto attendere cos a lunIX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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go, sebbene non avessi mai smesso di chiamarlo in mio soccorso. Per punirlo, decisi di non guardarlo in faccia: volevo andarmene, sfuggirgli. Ma lui, poverino, mi raggiunse quasi in lacrime. Mi afferr e mi fiss, finch non alzai gli occhi, lo guardai in faccia e vidi che era molto dispiaciuto. Disse: "...Ti sono sempre vicino, mio caro protetto, ti circondo sempre con 1'affetto che ha fatto nascere la tua riconoscenza verso il beneamato del tuo cuore. L'affetto che provo per te non si spegner nemmeno con la fine della tua vita. So bene che il tuo cuore generoso batte sempre per il nostro comune beneamato. Valicherai tutte le montagne, tutti i deserti per cercarlo, rivederlo, abbracciarlo di nuovo in quei momenti estremi, e gli dirai di spezzare al pi presto la catena che ti lega al corpo ... Devi aspettare ancora un po' ..."26. In effetti parecchi fedeli confessarono di aver notato sul viso del padre degli ematomi piuttosto evidenti, un occhio pesto, ecc. Anche in questo caso ci si pu legittimamente chiedere che cosa stesse facendo il suo angelo custode. E per 1'appunto, sentiamo cosa succedeva alle Messe di Padre Pio. Maria Winowska ci fornisce una cronaca avvincente: "Si sente il rumore delle chiavi!" Grida una giovane donna con un bimbo tra le braccia. I battenti si spalancano con un forte cigolio dei cardini. come una diga che scoppia. Assordata, spintonata, calpestata, malmenata e allontanata, resto molto indietro, mentre delle furie urlano, strillano, si lanciano invettive, gemono, vociferano e cercano con tutti i mezzi possibili di passare per prime. una tale cagnara che il sacrestano, anche se molto robusto, fatica a farsi ascoltare: "Pagani! Furfanti! Miserabili! Mascalzoni! Aspettate! Abbiate piet! Siete dei cristiani o delle bestie?". La Messa di Padre Pio, in latino, durava a volte persino due ore, orologio alla mano. Tutti quelli che assistettero alle sue funzioni rimasero sconvolti dal dramma che si svolgeva sull' altare, accanto al quale una rappresentazione del teatro sembra uno spettacolo di marionette. Fin dal primo istante, violentemente, ci ritrovammo immersi nel pi profondo mistero, come dei ciechi intorno a qualcuno che vede 27.li mistero dell'Eucaristia nelle mani del padre si svelava improvvisamente e il sovrannaturale invadeva la Chiesa. Immagino che anche gli angeli seguissero ogni minimo gesto dello stigmatizzato che, spesso immobile per lunghi minuti, perdeva nell' ostia il suo sguardo illuminato d'amo26 27

re. Ma per i curiosi, l'ostia diventava molto di pi che un semplice pezzo di pane azzimo. Fatto strano, Padre Pio sembrava far capolino l dove meno me 1'aspettavo. Mi ricordo ancora di un episodio che accadde durante una cena a New York nel marzo 1992, in compagnia del filosofo americano Michael Grosso. Mangiavamo tranquillamente in un ristorante italiano discorrendo delle esperienze di vita dopo la morte scoperte dal dottor Raymond Moody, quando improvvisamente mi chiese come pensavo di trattare un argomento tanto difficile come quello degli angeli fuori dal contesto teologico. Gli spiegai che esistevano molti casi di mistici le cui stigmate erano state dichiarate autentiche, come per esempio quelle di Padre Pio, che fu esaminato da medici cattolici, protestanti, ebrei e persino atei, e che, a priori questi fenomeni sfuggivano alla medicina moderna. Inoltre precisai che i mistici, come Padre Pio, erano costantemente immersi nel sovrannaturale e spesso parlavano di angeli. Ad un certo punto, Michael Grosso tir fuori il portafoglio dalla giacca, 1'apr e mi mostr una foto del prete italiano. Mi fece uno strano effetto. Non me l'aspettavo proprio, soprattutto da Grosso che ama le sottigliezze, che cerca sempre il pelo nell'uovo. Senza lasciarmi il tempo di fare domande mi disse: Sa, ho visto Padre Pio quando ero in Italia. Era gi abbastanza anziano e non ho potuto avvicinarlo. Ma quando ha benedetto la folla dal suo balcone, successo qualcosa che mi ha segnato profondamente. Da quel giorno porto sempre la sua immagine con me. Un episodio simile capit al giornalista britannico John Cornwell " mentre intervistava il romanziere Graham Greene. Mi posso immaginare la sorpresa del giornalista quando colse il gentleman inglese in flagrante, colpevole di superstizione tutta italiana: Graham Greene estrasse dal portafoglio due foto di Padre Pio e spieg al giornalista incredulo che nel 1949, dopo aver sentito parlare di quell'uomo incredibile, aveva deciso di recarsi a San Giovanni Rotondo per osservarlo pi da vicino. Durante una sosta a Roma incontr un ecclesiastico che, riferendosi a Padre Pio, gli disse: Oh, quella santa frode! Perde tempo, un simulatore. Giunto nel Gargano, venne subito messo in guardia sulla durata della Messa. Ma, spinto dalla curiosit, Greene era gi in chiesa alle cinque di mattina per assistere alla cerimonia. Aveva celebrato la Messa in latino e pensai che fosse durata trenta, trentacinque minuti. Ma uscendo dalla chiesa diedi un' occhiata all' orologio e vidi
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JEAN DEROBERT, adre Pio tmoin de Dieu, Jules Hovine, P Il vero volto di Padre Pio, cito IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

1986, p. 76. The hiding places 01 God, Warner Books, 1991. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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che erano passate due ore ... Non avevo idea di come fosse passato tutto quel tempo. Fu proprio in quell' occasione, grazie a quel mistero, che ritrovai un po' di fede, perch quel fatto mi era sembrato veramente straordinario . li monsignore non gli aveva forse detto che stava perdendo tempo? E da quel giorno, Graham Greene portava sempre con s due fotografie del prete italiano. Incredibile quel Padre Pio, che sentiva a chilometri di distanza quello che veniva detto di lui. Ci si pu quindi immaginare quanto fosse stanco dopo una Messa. Eppure, nonostante ne uscisse stremato, si precipitava subito al confessionale, dove passava ore e ore con i peccatori. Nei rari momenti di riposo, di solito si appartava a meditare in un luogo tranquillo. Meditava solamente, perch a tale proposito abbiamo la testimonianza del frate Alessio Parente, che lo accompagn fino ai suoi ultimi istanti di vita e che l'anziano prete aveva soprannominato il suo angelo custode terrestre 29. Un giorno ero seduto al suo fianco (di Padre Pio) nella veranda attigua alla sua camera ed erano circa le 14 e 30. Siccome tutti i frati si erano ritirati nelle loro celle per la "siesta" non c'era in giro nessuno. Vidi Padre Pio recitare il rosario; regnava una tale calma e una tale pace intorno a lui che mi ero sentito incoraggiato ad avvicinarlo per porgli qualche domanda. Da molti anni ricevevo un' enorme quantit di lettere da persone che volevano un consiglio da Padre Pio, per i problemi pi disparati. Aprii una busta e girandomi verso Padre Pio dissi: "Padre mio, la signora B.S. desidererebbe un vostro consiglio. Ha un buon lavoro, ma un' altra ditta gliene ha proposto uno ancora pi interessante e con un salario migliore e ci significherebbe per lei una vita pi facile. Cosa dovrebbe fare secondo voi?". Con mia grande sorpresa, invece di darmi una risposta mi rimprover: "Insomma figlio mio, lasciatemi in pace, non vedete che sono molto occupato?". "Strano - mi dissi - l seduto a sgranare il rosario e dice di essere molto occupato". Mentre me ne stavo in silenzio e pensavo che non stesse facendo poi granch, Padre Pio si volt verso di me e disse: "Non vedete tutti questi angeli custodi che vanno e vengono dai miei figli spirituali, portandomi i loro messaggi?". Non fui poi cos sorpreso e gli
29 Fra' Alessio scrisse e pubblic un libretto molto interessante, dedicato esclusivamente alla relazione tra Padre Pio e gli angeli. L'opera disponibile in inglese e in italiano e si pu ricevere su ordinazione dal monastero di Padre Pio: Mandami il tuo angelo custode di Frate Alessio Parente; Nostra Signora della Grazia - Monastero Cappuccino - 71013 San Giovanni Rotondo (FG).

risposi: "Padre mio, non ho mai visto un solo angelo custode, ma vi credo perch so che non vi stancate mai di ripetere alla gente di mandarvi i loro angeli". Questo passaggio fondamentale perch solleva un nuovo problema, un interrogativo mai sorto prima nella storia della Chiesa e dei suoi santi: gli angeli custodi si recano da Padre Pio per chiedergli istruzioni, mentre a priori un angelo dovrebbe obbedire soltanto ai voleri di Dio. E questo ci rimanda direttemente alla spiegazione pi audace di padre Derobert, che scrisse nella sua opera Padre Pio) transparent de Dieu, a pagina 782: Noi che abbiamo conosciuto Padre Pio siamo convinti che Ges sia venuto a rivivere la sua vita e la sua passione in lui. Rappresentava per Ges un modello di umanit, uno strumento perfetto e docile nelle mani di Dio. Pi volte in queste pagine abbiamo affermato che Padre Pio era un'incarnazione mistica di Ges, poich il Signore aveva preso possesso - nel senso lato del termine - di tutta la persona dell'umile religioso. Tramite Padre Pio, Ges era venuto a rammentare al mondo intero l'importanza della preghiera, della sofferenza e del sacrificio per espiare il peccato che distrugge l'amore di Dio. Attraverso Padre Pio, Ges era venuto a chiamare il mondo alla conversione, al ritorno a lui, alla santit. La missione era ormai compiuta ... Quando Padre Pio mor, Ges ritorn, come nella risurrezione, tra le braccia del Padre e quaggi restarono solamente le membra di Francesco Forgione, membra che non avevano mai calpestato la terra .... Anche il giorno della sua morte lasci tutti stupefatti: le stigmate erano scomparse e la pella era liscia e immacolata ... Ci sarebbe da credere che Padre Pio avesse strizzato l'occhio a Caterina da Siena, le cui stigmate, che quando era in vita rimasero invisibili, apparirono improvvisamente il giorno della sua morte.

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TERESA NEUMANN
Germania: 1898-1962 (Gruppo Ha: stigmate, miracoli, angeli)

Strange Angels - singingjust [or me / Their spare change [alls on top of me / Rain falling Falling ali over me / Al! over me / Strange Angels - singing just [or me / Old stories - tbey're haunting me / Big changes are coming / Here they come / Here they come.
Laurie Anderson, Strange Angels in Strange Angels, Warner Bros Records

Deceduta nel 1962, la visionaria tedesca Teresa Neumann rappresenta un caso contemporaneo perch anche lei stata esaminata come un animale da circo da tutti i medici, ecclesiastici e autorit civili possibili e immaginabili. Venne persino messa in quarantena per quindici giorni in un ospedale per essere sorvegliata dai medici, convinti che non fosse possibile sopravvivere pi di quindici giorni senza bere n mangiare (Teresa Neumann smise di nutrirsi il 29 aprile 1923 e il digiuno totale dur fino alla sua morte nel 1962 ...). Quando era in vita, le furono interamente dedicati ben 700 libri e una quantit dieci volte maggiore di articoli, quindi disponiamo di una eccellente documentazione sul suo conto. Come tutte le mistiche stigmatizzate, fu attaccata con incredibile violenza, soprattutto da alcuni teologi ( proprio vero che i traditori pi feroci sono spesso i propri simili ...): Michael Waldmann, professore di teologia a Regensburg, afferm che il sangue che colava dal suo corpo non era che un imbroglio, anzi, in realt si trattava solamente del ciclo mestruale. La giornalista tedesca Anni Spiegl, che conobbe personalmente Teresa Neumann, ha sottolineato che nonostante tutti quegli oltraggi, la donna mantenne un ottimo senso dell'umorismo molto terreno. Infatti era riuscita a zitti re uno scettico che le parlava di autosuggestione con queste parole: Si immaginata le stigmate a un punto tale che sono apparse .... chiaro! - rispose Teresa -lei provi invece a desiderare ardentemente delle corna, di sicuro inizieranno a spuntarle sulla testab-". Nulla venne risparmiato alla giovane donna che non solo riviveva la
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passione tutti i venerd, ma la cui reputazione veniva regolarmente trascinata nel fango. Questi continui attacchi la spinsero ad accettare, una sola volta, di sottoporsi a esami scientifici civili. Esempio tipico delle diffamazioni di cui era oggetto, un giornale comunista aveva affermato che era l'amante di un prestigiatore al quale ha persino dato un figlio. La dichiarazione non manca di un certo umorismo, certamente involontario, anche perch sappiamo che aveva l'abitudine di apparire in luoghi diversi senza mai lasciare il proprio letto. Invece i giornalisti che avevano assistito ai fenomeni con i propri occhi si accontentavano di riportare ci che avevano visto, fatto che spesso creava problemi in redazione. Infatti, nel 1926, il dottor Fritz Gerlich, redattore capo del Miinchener Neueste Nachrichten si infuri moltissimo leggendo un articolo sulla stigmatizzata scritto da un collega, il barone Erwein von Aretin. Johanes Steiner, nel suo libro The visions o/Teresa Neumann ", racconta che Gerlich non credette a una sola parola dell' articolo che, secondo lui, nuoceva alla fede sincera e pregiudicava la reputazione del giornale. Tuttavia, da bravo giornalista, decise di verificare di persona e si rec nella cittadina di Konnersreuth dove viveva Teresa Neumann. Ecco la descrizione del suo stato d'animo in seguito all' inchiesta: . Andai a Konnersreuth all' et di 45 anni. Fin da quando ero molto giovane, mi ero sempre impegnato attivamente nella vita intellettuale del mio paese." ... Tutto ci che ho scoperto durante la mia inchiesta su Teresa Neumann non trova posto nella mia filosofia di vita. Il seguito il risultato della mia inchiesta e il modo in cui si integrato nella mia filosofia personale non ha molta importanza in questo contesto e non costituisce comunque 1'argomento fondamentale della mia ricerca. Secondo me, un'indagine scientifica - un'inchiesta obiettiva o neutradeve sempre essere effettuata con un fine molto semplice e lo scopo, a prescindere dalla filosofia di vita, deve essere uno solo: "Non dare mai falsa testimonianza". Ci si pu facilmente immaginare che quello che scopr lo segn per sempre. Inoltre, fatto ancor pi importante, descrisse unicamente ci che vide con i propri occhi, mentre un gran numero di ecclesiastici affermarono immediatamente (senza averla mai incontrata) che le sue visioni erano solo delle allucinazioni e le stigmate non erano altro che
Alba House, New York 1975. Fritz Gerlich fu uno dei pochi giornalisti a impegnarsi attivamente contro la salita al potere del III Reich. E Il 9 maggio 1933 pag la sua ribellione con la vita, morendo nel campo di concentramento di Dachau.
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Trois stigmatiss de notre temps, cit, p.IO. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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il frutto dell'auto suggestione (come sar mai possibile?). Ma ritorniamo alla quarantena: Teresa venne rinchiusa in una stanza d'ospedale dal 14 al 28 di luglio 1927, circondata da medici e infermieri che si davanoil cambio e rimase sotto stretta sorveglianza 24 ore su 24. Quando entr in ospedale, pesava 55 chili e quando venne dimessa pesava ... 55 chili, senza aver ingerito alcun alimento o bevanda ad eccezione di tre normalissime ostie che pesavano ciascuna 13 grammi, accompagnate da 3 cm' d'acqua che le permettevano di ingoiarle. Il brano del rapporto finale, redatto dai medici Otto Seidl e Ewald von Erlangen del sanatorio di Waldassen, cos incredibilmente preciso che cancella qualsiasi dubbio. Alimentazione: 1'alimentazione stata oggetto della pi attenta e assidua sorveglianza in tutto il periodo d'osservazione. Le istruzioni, per la pulizia, per sciacquarle la bocca ecc., sono state seguite alla lettera. Teresa Neumann, che non mai stata lasciata sola nemmeno per un secondo, non ha mai mangiato nulla e non ha neanche tentato di ingerire qualcosa. Il suo letto era sotto sorveglianza permanente e rifatto ogni giorno da una delle quattro infermiere sotto giuramento. Nessun membro del corpo medico ha denunciato una qualsiasi manchevolezza nel controllo dell' alimentazione. Per tutta la durata dell' osservazione, questi sono gli elementi che sono stati ingeriti da Teresa: a) Durante la comunione quotidiana le veniva dato un pezzettino di ostia, circa un ottavo di un'ostia di grandezza normale. Anche se sommate, si ottengono, per il periodo dal 14 al 28 di luglio, solo tre ostie intere consumate, cio un peso totale di 39 grammi. b) Per aiutarla a ingoiare le ostie, le davamo regolarmente un po' d'acqua, circa 3 cm'; il volume totale di acqua che ha ingerito dal mattino del 14 luglio al mattino del 28 di luglio stato di 15x3cm3, un totale di circa 45 cm', cio il contenuto di tre cucchiaini da t. c) Seguendo le istruzioni ricevute, quando Teresa voleva sciacquarsi la bocca, l'infermiera le dava una quantit precisa di acqua, che doveva risputare in un recipiente a sua volta pesato. Il volume dell' acqua prima e dopo variato solo in due occasioni: il 16 di luglio abbiamo con- \ statato una diminuzione di 5 cm'. L'annotazione dell'infermiera precisava che, sputando, delle gocce erano cadute a terra. La sera del 17 di luglio, stato annotato un altro calo di 5 cm'. Negli altri giorni non stata riscontrata alcuna variazione.

pesava 55 chili e sabato 16 luglio il suo peso era sceso a 51 chili; il controllo del 20 luglio registrava un peso di 54 kg, sabato 23 di 52,5 kg. Gioved 28 era ritornato a 55 kg. Il peso all'uscita era quindi lo stesso di quello d'entrata e questo costituisce in assoluto 1'elemento pi sorprendente dell' osservazione. La prima perdita di 4 kg e la seconda di 2,5 kg si spiegano considerando l'attivit del giorno prima (venerd): l'eliminazione d'urina, di sangue, di vomito, la velocit straordinaria del metabolismo durante gli stati di estasi e la notevole sudo razione dopo il fenomeno. Tuttavia, il fatto che Teresa abbia recuperato 4 kg nel primo caso e 2, 5 nel secondo, senza aver ingerito nessun alimento o liquido, non trova riscontro in nessuna legge naturale o psicologica. Sappiamo inoltre che le persone che presentano un livello di albumina molto basso non provano pi lo stimolo della sete (a questo proposito mi sono state fornite informazioni su diversi casi clinici). Quindi si sarebbe dovuta riscontrare una notevole diminuzione dell' albumina, ma non stato registrato nessun calo nella paziente. Il medico precis inoltre che tutti i membri del personale avevano prestato giuramento al cardinale, anch' egli desideroso di accertare l' autenticit del caso. Per rendersi conto degli effetti della mancanza di nutrimento e di liquidi, basta leggere qualche articolo sui boat people vietnamiti o cubani che hanno vagato nei mari per settimane prima di essere soccorsi (i pi fortunati) da una nave. Inoltre Anni Spiegl ha giustamente sottolineato che mangiare, bere e andare di corpo di nascosto per trenta sei anni, quando si spiati costantemente da cos tante persone, sarebbe un prodigio che eguaglia quello della sua astinenza 33. Teresa Neumann, come Caterina Emmerich e tutte le mistiche che l'hanno preceduta, come ad esempio Ildegarda di Bingen, Mechtilde di Hackeborn o Mechtilde di Magdeburgo, non soffrivano affatto degli effetti della denutrizione. Fatto ancora pi incredibile, quando queste donne non rivivevano la passione, vedevano la vita di Cristo come se viaggiassero nel tempo. Esiste una foto incredibile di Teresa, scattata nel momento in cui riceve l'ostia da un prete. Ma, al posto del prete, vede Cristo e il suo viso totalmente illuminato, i suoi occhi risplendono di beatitudine. La sua espressione estatica letteralmente salta fuori dalla foto in bianco e nero. I fotografi che riuscirono a rubarle qualche immagine mentre stava rivivendo la passione, uscirono dall'incontro completamente storditi; tutti i loro valori erano improvvisamente crollati.
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Peso: per evitare il minimo errore, il peso di Teresa stato controllato sempre con gli stessi vestiti e senza scarpe. Mercoled 13 luglio
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Trois stigmatiss de notre temps, cit., p. 20. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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Tra le visioni angeliche di Teresa Neumann, una ci interessa specialmente perch particolarmente significativa: l'Annunciazione. Lei stessa comment la visione a uno dei suoi biografi, Johanes Steiner, che era accanto a lei il 25 marzo alle ore 9 e 12. Teresa vede una giovane donna, che sembra ancora una ragazzina, assorta in preghiera in una piccola casa. Improvvisamente un uomo luminoso appare al suo fianco. Non entra, "c'". "Ha delle grandi ali?", le domando per metterla fuori strada. "Cosa crede? Quest'uomo luminoso non ha certo bisogno di ali". L'uomo si inginocchia davanti alla giovane donna impaurita e dice: "Shelam elich, Miriam, gaseta ... ". Seguono altre parole. lo le dico: "Aspetti un momento, cos'ha detto dopo gaseta?". Lei riflette per un istante e poi risponde: "Deve scrivere pi velocemente, non lo so pi" 34. l'annuncio dell'angelo Gabriele 35. Maria, sebbene ancora spaventata, riprende un po' di confidenza e guarda attentamente quella luce lieve che ha la forma di un uomo ma brilla di luce propria. Gli pone una domanda e l'angelo le risponde. Quando ha finito la Vergine abbassa la testa e dice qualcosa. Nello stesso istante, T eresa vede un luce potentissima proveniente dall' alto che avvolge completamente la Vergine. L'angelo, dopo essersi inchinato una seconda volta, sparisce. Sono rimasto sbalordito dalla somiglianza del tutto straordinaria tra questa descrizione dell' Annunciazione e l'originalissimo dipinto di Dante Gabriel Rossetti (1828-1882) esposto alla Tate Gallery di Londra. Maria china sul letto, con un espressione spaventata o forse un po' imbronciata. L'arcangelo Gabriele l, senza l'ombra di un' ala e tiene nella mano destra un ramo di giglio con quattro fiori. I suoi piedi non toccano il suolo. Maria, prostrata, fissa il giglio dell' arcangelo, come se non capisse veramente cosa stia succedendo. Sembra molto esile, fragile, imbronciata, come una ragazzina che ascolta una predica. L'arcangelo, che appare molto semplice nelle vesti e nel comportamento, fa pensare, dal momento che i suoi piedi non toccano terra, che sia apparso in una frazione di secondo e che possa sparire altrettanto rapidamente. Il tempo bloccato. Ci sarebbe realmente da credere che Teresa abbia tenuto la mano di Gabriel Rossetti mentre dipingeva, perch la somiglianza davvero prodigiosa.
J4 Il dottor Wessley, linguista ed esperto orientali sta austriaco, aveva confermato che Teresa Neumann si esprimeva in aramaico durante alcune visioni. " Steiner ha proprio scritto angelo al posto di arcangelo, dimostrando di non avere molta familiarit con l'argomento.

MARIA GIULIA JAHENNY


Francia: 1850-1941 (Gruppo

Ila: stigmate, miracoli, angeli)

l' ai vu

la guerre / La victoire / Etait au bout de leur [usil / ]'ai vu le sang / Sur ma peau / ]' ai vu la fureur et les cris / Et j'ai pri / l' ai pri / Pour ceux qui se sont sacrifis / l' ai vu la Mort / Se marrer / Et ramasser tous ceux qui restaient.
Niagara, l'ai uu, In Religion, Polydor Records

Chi l'avrebbe mai detto che un giorno l'arcangelo Michele, principe dei guerrieri, supremo combattente, generale cinque stelle di Dio e giudice supremo dei tribunali delle forze armate celesti, avrebbe parlato in patois? Ebbene, proprio successo! E nella stessa occasione Cristo ci ha dimostrato che non sceglie una sposa secondo la classe sociale o ~'istruzione ricevuta, ma considera solamente la purezza della sua anima. Maria Giulia Jahenny, ragazza di campagna della zona di Nantes, che aveva frequentato non pi di sei mesi di scuola e non si esprimeva in francese ma soltanto inpatois, ne l'esempio migliore. Pur non avendo ricevuto alcuna educazione scolastica, ebbe il privilegio di rivivere la passione di Cristo per ben sessantasette anni. Maria Giulia fu una delle cavie del famoso medico Imbert-Gourbeyre, docente universitario, che pass ventisei anni della propria vita a studiare gli stigmatizzati. Il s~o libro La stigmatisation, pubblicato nel 1895, resta ancora oggi il pI completo punto di riferimento sul soggetto. Il dottor ImbertGourbeyre aveva incontrato parecchi isterici nel corso della sua carriera e dopo vent'anni di studi era in grado di stabilire dopo qualche giorno d'osservazione se aveva a che fare con una falsa stigmatizzazione. Fu sempre lui ad analizzare e autenticare le piaghe di Louisa Lateau, famosa stigmatizzata belga. Le ferite di Maria Giulia erano sicuramente autentiche, anche perch i falsi stigmatizzati non si flagellano, non dormono su di un letto di ortiche, non portano una cintura di chiodi le ~ui punte penetrano nella carne e nemmeno si privano del cibo. Come III tutti i casi analizzati finora, la giovane si consacr a Cristo fin dalla prima infanzia. Venerava la croce e non si perdeva una Messa per prend~re la comu~ione. Ma questo non basta per ricevere le stigmate, termine che tra l altro la fanciulla non conosceva nemmeno dal momento
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che si esprimeva solamente in patois; il vescovo infatti, durante le sue visite, poteva comunicare con lei solo grazie a un interprete. Il6 gennaio 1873 si ammala gravemente. Il medico locale diagnostica un cancro allo stomaco e un tumore scrofoloso. Niente da fare. finita. Le sue condizioni di salute peggiorano velocemente, e, nel giro di un mese, vedendola vicina alla morte, la famiglia chiama il curato per darle l'estrema unzione. Cade in stato di incoscienza. Sette giorni dopo apre gli occhi, si siede, e resta immobile, prima di sprofondare nuovamente. Racconta in seguito di aver visto la Vergine che le ha promesso di occuparsi di lei procurandole sofferenze atroci ogni giorno, tra le due e le tre del pomeriggio. Ma solo il 15 marzo 1873 che la Madonna le chiede se desidera le cinque ferite di suo figlio. Maria Giulia accetta e la Vergine le promette di far apparire le piaghe il 21 marzo 1873, un venerd. L'intero villaggio si riunisce nella casa di campagna. Dopo terribili sofferenze invisibili che durano tutta la mattina, le stigmate si annunciano agli occhi della popolazione incredula: perde conoscenza, una mano incomincia a sanguinare, poi l'altra, ecc. Nel giro di mezz'ora appaiono tutte e cinque le ferite. Gli spettatori guardano sconvolti, non sanno che quelle piaghe sono stigmate. Siamo nel 1873, nel cuore della campagna francese, in un' epoca in cui il maestro di scuola o il curato del villaggio potevano destituire il sindaco. Qualche mese dopo Maria Giulia annuncia la data delle nozze con Cristo al curato, che, pur non credendo a una sola parola della giovane, le promette di assistere all' evento. E il 20 febbraio 1874, quattordici testimoni osservano sbigottiti l'estasi e soprattutto la mano della giovane: l'anulare della destra si gonfia, diventa rosso e si mette a sanguinare finch appare un anello. Di tutti gli stigmatizzati, questo l'unico caso in cui mi sono imbattuto di un matrimonio con Cristo celebrato davanti a testimoni non solo umani, ma per di pi laici! L'unione fu ovviamente accompagnata da numerosi fenomeni sovrannaturali, come per esempio la levitazione o la ierognosi ". A questo proposito, il biografo della stigmatizzata, padre Roberdel, ha riportato che il 17 luglio 1874 monsignor Forunier decise di far visita alla santa in compagnia del superiore dei gesuiti e di altri due ecclesiastici suoi conoscenti. Attende il momento dell' estasi per metterla alla prova e quando il corpo della giovane donna si irrigidisce, le pone sul petto una croce delle apparizioni di Cristo di Paray-le-Monial, fatta di corteccia di nocciolo. Maria Giulia allora mormora: Marguerita
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Maria .... Come Teresa Neumann, la stigmatizzata della localit La Fraudais, poteva identificare la provenienza degli oggetti benedetti! Sebbene Maria Giulia Jahenny non ci abbia lasciato un' opera come quella di Anna Catherina Emmerich, i suoi amici ebbero per la presenza di spirito di annotare le descrizioni delle sue estasi. Una in particolare ci interessa, perch si tratta di un dialogo con l'arcangelo Michele. E questa conversazione tra l'arcangelo e la piccola paesana stigmatizzata, in tema di pesata delle anime e di paradiso, non manca di una certa arguzia. Dice 1'arcangelo: Ecco che si avvicina il tempo in cui le vittime abbasseranno le loro palpebre mortali per andare a troneggiare con il Signore nella gloria dei cieli. Oh, san Michele, cosa abbiamo noi da offrire per raggiungere un cos alto luogo?. Tutto il merito delle prove, le virt guadagnate nelle sofferenze e 1'abbandono. Non molto, santo arcangelo. Prenderei in prestito qualcosa dai miei amici, che restituirei loro quando verranno in cielo. Sono io ad avere la bilancia. S, ci penso spesso. Quando peserete le nostre anime, farete sicuramente molta attenzione a considerare il giusto, il buono e il cattivo. Penso che vi introdurr nella Gerusalemme celeste. Quando pesate le anime?. Tutti i giorni, non esiste la notte. Chi lo sta facendo adesso che siete qui con me?. lo sono anche laggi. Ma san Michele, non potete dividervi in due!. I poteri eterni sono infiniti. Quante anime pesate al giorno?. A volte diecimila, a volte meno ... . C' un rosario in paradiso?. S, e anche dei libri. Anche dei libri? E chi li legge impara qualcosa? C' una scuola nel cielo? E chi insegna?. Il buon Ges, gli angeli, i santi. E le lettere dei libri sono scritte con la penna o stampate?. Sono lettere gloriose, che non hanno nulla in comune con quelle della terra 37.
37

Capacit di riconoscere,

senza poterlo vedere, un oggetto consacrato.

Marie-fulie fahenny,

Ed. Resiac, pp. 161-162. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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Anche il diavolo andava a trovarla di tanto in tanto, e lui lo cacciava a colpi di mattarello e la scena era sicuramente truculenta nonostante le stigmate. In compenso, sempre durante le estasi, si metteva a parlare in latino, lingua che ovviamente non conosceva affatto, parlava per bocca di personaggi santi (oggi si direbbe che faceva del channelling!) e persino dello Spirito Santo. Questo particolare interessante perch il tono dei suoi discorsi molto diverso da come Maria Giulia si esprimeva in condizioni normali, cio da contadina analfabeta. TIsuo corpo si irrigidiva gradualmente e lo Spirito Santo comunicava per mezzo della sua voce, lasciandola per perfettamente sveglia. Lo spirito si esprimeva in un francese fiorito e perfetto, piuttosto lontano dalla parlata campagnola di Maria Giulia; inoltre trattava argomenti che lei igno- . rava completamente. Per esempio, questo discorso sul santo noviziato - che non sarebbe dispiaciuto a sant'Agostino - dev' essere stato sicuramente lontano anni luce dai pensieri di Maria Giulia. Al settimo livello, la via dell'unione con Dio costa al corpo pi di tutte le sofferenze e i dolori pi atroci, perch necessario che l'unione di Dio con l'anima penetri in tutte le singole parti del corpo. Ecco perch il corpo si rivolta contro 1'anima e la sua nuova vita. Ci accade perch il corpo fatto di una carne vile, oziosa, che non ama i sacrifici. TI corpo si ribella perch si vede invitato da Dio a sottomettersi alla luce perfetta dell' anima: una rottura, una sofferenza che non pu essere paragonata a nulla, che nessuna parola pu descrivere. Si pu dire che la morte del corpo e che tutte le sue parti, troncate, annientate, vengono obbligate ad assaporare tale morte 38.
38

ELENA KOWALSKA
(Gruppo Polonia: 1905-1938 Ha: stigmate, miracoli, angeli)

I get the /eeling - l'm not alone / I get the /eeling - It' s someone I don 't know / Do you ever have this strange sensation / when you' re standing mighty tall / to jump /rom 17 floors and crash into freefall? / But then fear takes control/ Fear o/ the unknown.
Siouxsie & the Banshees, Fear, in Superstition, Geffen Records

Op. cit., p. 159.

All' et di 5 anni, Elena Kowalska spieg ai suoi genitori che aveva visitato il cielo e a 14 anni chiese a sua madre di lasciarla entrare in un convento. Opposizione immediata della famiglia. A 18 anni quell'ambizione non l'aveva abbandonata e quindi riformul la richiesta. Un altro rifiuto. Da un lato la famiglia si sarebbe privata di un salario (Elena lavorava come domestica) e dall' altro non circolava molto denaro in casa, quindi era difficile mettere insieme la dote ... Elena se ne fece una ragione. Ma durante un ballo ebbe una visione di Cristo che le chiedeva: Fino a quando mi farai aspettare?. Elena Kowalska era un' anima predestinata, con una missione ben precisa, ~ome Margherita Maria Alacoque o Maria Droste zu Vischering. Elena divenne la segretaria di Cristo, come l'aveva definita lui stesso. Fugg da casa ed entr, senza dote, tra le suore della Misericordia di Varsavia, fatto che di per s costituisce gi un piccolo miracolo. A partire da quel momento inizi una lunga serie di fenomeni sovrannaturali: viaggi fuori dal corpo, angeli, dialoghi divini, stigmate e soprattutto un diario. Infatti, per ordine di Cristo, Elena, divenuta suor Faustina, tenne un diario fino al giorno della sua morte. Ed sicuramente la testi~~nianz~ pi u:cred~~ile che possediamo, una specie di cronaca quotidiana di una Vita spirituale particolarmente ricca di eventi. Una Storia di u~ anim,a in polacco. Leggendo quel mattone di 700 pagine rimasi colpito dal numerosi punti in comune tra la Legione Straniera e un convento di stretta osservanza. Anzi, arrivai alla conclusione che non ~si~te alcu~a d.if~erenz~:in ent:am?e le o:ganizzazioni, la volont, l'ego, l 10 dell'individuo Viene schiacciato, distrutto, annientato, cancellato da tutte. le umiliazioni possibili e immaginabili. Non deve e non pu sopravvivere. E finch l'anima non si sottomessa totalmente, interamente, senza condizioni, alla volont superiore, non pronta a portare
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il kep bianco nel primo caso e il velo nel secondo. Solo la sottomissione assoluta, sarebbe a dire la completa assenza di un qualsiasi accenno di amor proprio, permette di sopravvivere. Dopo, non rimane che una serie di avvenimenti da gestire giorno per giorno. Suor Faustina si lasciava letteralmente condurre da Cristo e faceva solo quello che lui le diceva di fare. Tu sarai per sempre la mia sposa. Cristo le disse: La tua purezza deve essere pi che angelica, perch non ammetto nessun angelo nella nostra intimit. La pi piccola azione della mia sposa ha un valore infinito, un'anima pura agli occhi di Dio ha una potenza incredibile. Ma in cambio di tutte queste mortificazioni, le grazie ricevute ovviamente non si contavano. Ecco per esempio una descrizione di suor Faustina che non sarebbe dispiaciuta al dottor Melvin Morse: Le tracce del tormento passato rimasero impresse sul mio corpo: per due giorni il mio viso fu di un pallore mortale e gli occhi restarono iniettati di sangue. Solo Ges sa quello che ho sofferto. Ci che ho scritto non pu assolutamente rendere la realt. Non so come esprimerlo, mi sembra di essere ritornata dall' aldil. Provo un senso di disgusto per ci che creato 39. Ma la ragione per cui la fama di questa religiosa polacca riuscita a oltrepassare la cortina di ferro si trova proprio nel dipinto che Cristo le aveva chiesto di eseguire, dicendole: Prometto che l'anima che venera questa immagine non morir. Le prometto anche che vincer i suoi nemici, soprattutto nell' ora della morte. lo stesso la difender come mia propria gloria. Il 22 di febbraio 1931 confid l'ordine ricevuto alla superiora, dicendole: Il Signore desidera che questa immagine venga dipinta e venerata, prima nella nostra cappella e poi in tutto il mondo. La madre superiora ovviamente pens di avere a che fare con una folle, un'illuminata. E non ci si pu impedire di notare la somiglianza tra questo ordine divino e quello dato dalla Vergine a Caterina Labour. Le due donne vennero prese subito per pazze, ma la medaglia e il dipinto alla fine vennero comunque realizzati, in circostanze piuttosto strane e nonostante l'opposizione dei confessori e delle madri superiori. Nel nostro caso, la giovane donna riceve dopo molto tempo, i12 di gennaio 1934, l'autorizzazione ad uscire dal convento e, accompagnata da suor Borgia, si reca dal pittore Eugne Kazimierowski de Wilno. L'artista ascolta la suora, prende degli appunti, traccia degli schizzi, le chiede altri dettagli
39

Journal de Soeur Faustine, Ed. Hovine,

p. 78.

e comincia a lavorare. La giovane suora va a trovarlo una volta alla settimana per consigliarlo sulle forme e i colori da utilizzare. Ma cinque mesi dopo, quando il pittore le presenta 1'opera terminata, suor Faustina scoppia in singhiozzi perch pensa che non sia riuscito a rendere la bellezza di Cristo quale in realt. E cos la tela rimane in un corridoio del convento per pi di due anni. Ma alla fine l'Altissimo si innervosisce e ordina che il dipinto venga benedetto, esposto e venerato pubblicamente. Ci si pu immaginare la faccia degli ecclesiastici che si riunirono in commissione il lOdi aprile 1937, per decidere come rispondere alla richiesta assurda di una suora molto probabilmente isterica. Il dipinto ricevette comunque il loro avallo. Ma fu soltanto durante la guerra che quell'immagine inizi a diffondersi alla velocit di un lampo, esattamente come era successo alla medaglia miracolosa di Caterina Labour. Negli scritti di suor Faustina l'angelo appare raramente e quando lo fa, nel ruolo di guardia del corpo. Ma la religiosa, che vive l'amore di Dio e vede regolarmente Cristo, non dimostra molto interesse per l' angelo. L'angelo al suo fianco ed Elena lo sa bene. Ogni tanto lo vede, una figura chiara e raggiante, ma non si nota in lei un attaccamento profondo, come vedremo in Gemma Galgani. E comunque l'angelo le appare qualche volta, come ad esempio nel giorno in cui rinnov i voti. Vidi degli angeli prendere qualcosa da ogni sorella e metterlo in un vaso d'oro a forma di incensiere. Quando finirono il giro di tutte le suore, deposero il vaso sul secondo piatto della bilancia che sal subito all' altezza di quello che conteneva la spada. Allora dall' incensiere si sprigion una fiamma che sal fino alla luce. Prodigiosamente mistica, Elena Kowalska non certo il tipo da passare tutta la vita solamente a pregare. Osserva tutto, e anche il minimo dettaglio della vita quotidiana la tocca molto pi di un gran sermone. Una sera, scorgendo il cielo stellato dalla finestra della sua cella, si meraviglia come un bambino davanti allo spettacolo di quel firmamento disseminato di stelle e illuminato dalla luna. Dice testualmente: Improvvisamente un fuoco d'amore inconcepibile sgorg dalla mia anima verso il Creatore. Non riuscendo a sopportare la nostalgia che saliva dalla mia anima verso di lui, mi prosternai, umiliandomi nella polvere. Lo lodai per tutte le sue creature e quando il mio cuore non ebbe pi la forza di sopportare ci che lui provava, scoppiai in singhiozzi. Allora il mio angelo custode mi tocc e disse: "Il Signore mi manda a dirti di rialzarti". Obbedii immediatamente, ma non mi sentivo consolata, anzi, la nostalgia di Dio mi invase ancor di pi.
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Un giorno, mentre ero in adorazione, la mia anima soffriva atroce~ente .e .non riuscii a trattenere le lacrime; allora vidi uno spirito di incredibile bellezza che mi disse: "Il Signore ti ordina di non piangere". Dopo un istante domandai: "Chi sei?". E lui rispose: "Sono uno dei sette spiriti che stanno notte e giorno davanti al trono di Dio e lo lodano costantemente" . Tuttavia quello spirito non aveva spento la mia ~ostalgia di Dio, anzi, l'aveva aumentata. La bellezza dello spirito derrva dalla sua stretta unione con Dio. Non mi lascia un solo istante mi acc?mpagna ~ap.~ertutto. L'indomani durante la Messa, prima dell'~levazione, COmInCIO cantare queste parole: "Santo, Santo, Santo" e il a suo inno, impossibile descriverlo, risuonava come le voci di migliaia di persone. Ri~rover~mo nuo~amente questo spirito angelico, ma un po' pi avantr, precisamente il l O settembre 1937, quando la Polonia era scossa dalle prime avvisaglie della guerra. La giovane donna viene incaricata di sorvegliare la porta d'entrata del convento. . ~<Quando ho capito quanto sia pericoloso in questo periodo trovarsi VICInO alla porta d'entrata, a causa dei disordini rivoluzionari, e quante perso~e m~vagie odiano i conventi, ho chiesto aiuto a Dio e l'ho pregato di fare In modo che nessun malintenzionato osasse avvicinarsi alla porta. ~lor~ udito q~este par~le: "~iglia mia, fin dal primo momento In CUIti e stato affidato tale incanco, ho messo un cherubino di guardia. Quindi non devi avere alcun timore". Dopo essere ritornata dal mio incontro con il Signore, ho visto una leggera nuvola bianca che avvolgeva un cherubino con le mani giunte il cui sguardo era simile a un lampo.

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di una stola trasparente. Il calice era in cristallo coperto da un velo anch'esso trasparente. Non appena mi don il Signore, si dilegu. Una volta mi sorse un certo dubbio, un po' prima della comunione, e il serafino, accompagnato da Ges, apparve improvvisamente davanti a me. Pregai Ges e, non avendo ottenuto alcuna risposta, chiesi al serafino: "Non potreste confessarmi?". E lui rispose: "Nessuno spirito del cielo ha tale potere". In quel momento un'ostia si pos sulle mie labbra 40. Suor Faustina riusc pi volte a superare le numerose crisi di soffocamento dovute alla tubercolosi che l'aveva colpita fin dall'inizio della sua vita religiosa, ma nel 1938 le sue condizioni si aggravarono sempre pi precipitosamente. Mor all'et di ... 33 anni, il5 ottobre 1938. Avremmo sicuramente dimenticato questa religiosa - dopotutto non era l'unica a tenere un diario - se non fosse stato per la velocissima diffusione di quel quadro di Cristo che avrebbe dovuto dipingere lei stessa. Quell'immagine divenne cos nota che nel 1965 Karol Wojtila, all'epoca arcivescovo di Cracovia, esamin il suo dossier e decise di aprire la causa di beatificazione. Oggi questa rappresentazione di Cristo, come accadde per la medaglia miracolosa, presente in moltissime chiese, spesso senza un riferimento o una qualsiasi indicazione sulla sua origine. Elena Kowalska stata beatificata il 18 aprile 1993 da Giovanni Paolo II.
40

Journal de Soeur Faustine, cit., p. 536.

importante sottolineare che, nonostante a quell' epoca i cherubini venisser~ sistematicamente rappresentati come angioletti di 6 o 7 anni da~e ~atIche grassocce, nella descrizione di suor Faustina non c' propno mente del genere. Troviamo invece uno sguardo simile allampo, dettaglio che fa pensare a una potenza e persino a una violenza contenute. Viene fornita una descrizione simile quando Elena si ammala. Nel sanatorio, Elena prossima alla morte e non riesce nemmeno a comunicare. Nient~ di grave: gli angeli, come vedremo anche in seguito,. sono .al.nostro franco anche per questo. Un angelo della gerarchia del Sera~InI (suor Faustina non ci ha per spiegato come distinguerli) appare irnprovvisamenn- ai piedi del suo letto. Ci dice suor Faustina: Una grande luce circondava il serafino: la divinit e l'amore divino si riflettevano in lui. Portava un abito dorato, ricoperto di una cotta e
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GEMMA GALGANI
(Gruppo Italia: 1878-1903 Ha: stigmate, miracoli, angeli)

Don't let me hear you say life's / taking you nowhere, / Angel / Look at the sky / Life's begun / Nights are warm / And days are young.
David Bowie, Golden Years, in Station to Station, RYKO Records

Gemma Galgani il diamante, il fiore all' occhiello dell' opera La F leur des Saints, un personaggio della Chiesa unico perch, come Marilyn Monroe, la sua bellezza fu consacrata proprio dalla morte. Senza dubbio la pi carina di tutte le sante del calendario: la divina provvidenza le ha donato una bellezza folgorante, quasi irreale, con tratti cos~ no?ili .e fin!, degni di Carole Bouquet in Quell' oscuro oggetto del desiderio di Bunuel. Gemma Galgani ricorda un' aristocratica dal lusso discreto, rappresenta la potenza dell'umilt, la vittima volontaria della brutalit divina. Sembra un'illustrazione del romanzo L'ange de feu 41, che racconta la storia di una giovane donna, Renata, e della sua travagliata ricerca dell' angelo custode che aveva avuto il privilegio di v:?ere cos~a.ntemente durante l'infanzia, un po' come la religiosa brasiliana ~ecilla Cony. Ma Renata, a differenza di Cecilia Cony ", aveva of~eso il. suo angelo, Maniel. Infatti, raggiunta la pubert, gli aveva chiesto, in mod? molto innocente, di fare 1'amore con lei. Cos l'angelo la abbandono, promettendole comunque di ritornare in vesti umane quando sarebbe stato il momento giusto. Da allora Renata, diventata donna, non smise di cercarlo e tent di individuare la presenza dell' angelo in tutti gli uomini che incontrava. Si tratta di un romanzo basato ~ulla relazione tra il mondo terrestre e quello celeste, nella cui tra.ma SImescolano angeli, demoni e umani in una perpetua lotta tra anime; un quadro che si adatta perfettamente a Gemma Galgani, che pass la sua (breve) esistenza immersa nel sovrannaturale come altri . ' VIvono perennemente immersi nella musica. Angeli e demoni lottavano quotidianamente per l'anima di quella giovane e magnifica vergi. . 4~ Scritto dall'autore russo Valery Brysov, suo contemporaneo (1873-1924), L'angelo difuoco ispiro In seguito 11 compositore Serge Prokoviev. Ma la sua opera , devo ammetterlo, mortalmente nOIosa ... . . 4~ Il suo libricino Je dois reconter ma vie, ange gardien mon ami, Ed. Tequi, totalmente insipido tanto sembra raffazzonato.

ne. E possiamo ben capirli: molti non avrebbero esitato nemmeno un secondo ad affrontare Satana in persona per i bellissimi occhi della fanciulla. La vita di Gemma Galgani quindi un concentrato di questa perenne lotta, della tribolazione di ogni anima. Nel suo caso per la lotta fu portata al parossismo. Anima predestinata, Gemma accett molto presto la sua missione, senza veramente rendersi conto di cosa si trattasse. Ma gi verso la fine dell' adolescenza aveva deciso di diventare' una religiosa passionista. E come sempre accade, una paralisi alle gambe -la malattia di Pott -la inchiod alletto all'et di vent'anni. Come se non bastasse, venne stroncata da un tumore al cervello accompagnato da un' otite purulenta. I medici sfilarono al suo capezzale e la operarono pi volte ma, incapaci di guarirla, decisero alla fine di abbandonarla, decretando che la scienza non poteva comunque strapparla a una morte ormai certa. Ma Gemma non si rassegn. La sua vita spirituale era gi prodigiosa e, inchiodata alletto, inizi una novena al Sacro Cuore di Ges e a Margherita Maria Alacoque. L'indomani del nono giorno era inspiegabilemente guarita. Completamente. Era venerd 3 marzo 1899. A partire da quel giorno, molto pi riconoscente a Cristo che ai medici, Gemma osserv regolarmente la santa ora 43, abitudine che la port a una costante adorazione di Cristo. E come tutti gli stigmatizzati, fu proprio un venerd, pregando davanti al suo crocifisso, che visse i dolori della flagellazione sulla propria carne. La madre adottiva la trov riversa al suolo, con la schiena insanguinata, solcata dai colpi. In seguito Gemma rivisse la passione tutti i gioved, dalle 8 di sera fino alle 3 di pomeriggio del venerd. Se i teologi hanno sempre la tendenza a fare confronti tra i santi e discutere dei rispettivi meriti e poteri (un po' come delle macchine da corsa) anche noi non possiamo fare a meno di notare le incredibili similitudini tra Gemma Galgani e Teresa di Lisieux. Entrambe, con una semplicit e un candore da intenerire un boia, salirono i gradini di San Pietro alla velocit di un lampo: Gemma mor all'et di 25 anni e Teresa a 24 (alla morte di Teresa di Lisieux, Gemma aveva 19 anni). Ma, se la carmelitana non portava sulla propria carne la firma di Cristo, Gemma, sebbene laica, partecip con trasporto alla passione,
4;

Tutti i gioved sera, dalle 23 a mezzanotte. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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aprendo la porta alle grazie sovrannaturali pi sorprendenti. Oltre alla levitazione e alle comunioni a distanza, Gemma Galgani poteva anche vedere il proprio angelo custode e intrattenersi regolarmente con lui, cosa che fece per tutta la sua breve vita. Note dal suo diario, anno 1895: Una volta, me ne ricordo benissimo, mi avevano regalato un orologio d'oro con una catena e io, vanitosa com' ero, non vedevo 1'ora di metterlo e di uscire per sfoggiarlo (la mia immaginazione correva a gran velocit). Quindi uscii e quando rientrai, mentre stavo per svestirmi, vidi un angelo (solo adesso so che era il mio angelo custode) che mi disse, in tono molto serio: "Ricordati che i preziosi gioielli che ornano la sposa di un re crocifisso, possono essere solo le spine e la croce". Queste parole, che non confidai nemmeno al mio confessore, le rivelo oggi per la prima volta. Mi fecero paura. Anche 1'angelo mi intimor; ma poco dopo, riflettendo su ci che mi aveva detto, anche se non avevo capito un granch, presi questa risoluzione: per amore di Ges e per fargli piacere, non avrei mai pi indossato ornamenti e non avrei mai pi parlato di vanit 44. Alcuni considerano Gemma Galgani come una mistica minore, dal momento che non prevedeva nulla come lidegarda di Bingen e anche perch non era una domenicana dotata, n una carmelitana estasiata, n una francescana inquieta, ma semplicemente una laica stigmatizzata. Tuttavia troviamo nelle sue memorie dei brani che immancabilmente fanno pensare alle estasi sconcertanti di Margherita Maria Alacoque, di Angela da Foligno o di Maria Maddalena de' Pazzi. E riascoltiamo le parole, che potremmo definire classiche, delle dichiarazioni di Cristo alle spose mistiche, condannate a vivere nella sofferenza in cambio del suo amore: Ardo dal desiderio di unirmi a te mi ripeteva Ges. Accorri tutte le mattine. Ma sappi che sono un padre e uno sposo geloso. Potrai essere per me figlia e sposa fedele?. Le conversazioni tra Gemma Galgani e il suo sposo non mancavano certo di note piccanti, come ad esempio in questo passo: Ges, non smetti mai di chiedermi se ti amo. Mi ripeti: "Gemma, mi ami?". E io dico di no! Mi hai donato cos tante grazie ed ecco, la pi necessaria non me l'accordi? Ti do fastidio? Eh s! Quando ti avr abbastanza seccato 45(il termine italiano suona piacevolmente familiare) allora mi dirai "S, te lo concedo!".
44 4~

Ges sorride. E lei subito: "Sta a sentire Ges 46.Mi fai questa grazia? ... Se no finisce male"47. Anche se l'angelo custode di Gemma restava in secondo piano, la loro relazione era intrisa del grande amore: 1'angelo la sorvegliava, le preparava il caff, le spiegava i misteri, la baciava, ma soprattutto faceva del suo meglio per aiutarla a soffrire per Cristo. Quanto a Gemma, si rivolgeva spesso all' essere celeste e pi di una volta i suoi conoscenti la videro camminare immersa in conversazione con il suo interlocutore invisibile. Lo sguardo dell' angelo era cos affettuoso! E quando fu sul punto di andarsene, quando mi si avvicin per baciarmi in fronte, lo pregai di non lasciarmi ancora. Ma lui mi disse: "Devo andarmene". "Allora vai e saluta Ges". Mi gett un ultimo sguardo dicendo: "Non voglio pi che tu intrattenga delle conversazioni con le creature; quando vuoi parlare, parla con Ges e con il tuo angelo". li giorno dopo, alla stessa ora, eccolo di nuovo. Mi si avvicin, mi accarezz e, in uno slancio di affetto, non potei fare a meno di dirgli: "Angelo mio, come ti amo!"48. Nonostante fosse laica, la splendida vergine fu canonizzata solo 37 anni dopo la sua morte. Grazie a diversi fenomeni sovrannaturali e a guarigioni inspiegabili, Roma si interess al suo caso nel 1917 e fu proclamata santa il 26 marzo 1936. Da allora, il suo viso continua ad affascinare le folle, un po' come lo sguardo enigmatico di Greta Garbo. Gemma Galgani il mistero dei misteri, 1'amore di una vergine per colui che ama l'umanit intera e i loro colloqui di sofferenza sembrano appartenere a un pianeta veramente lontanissimo. Imparando a soffrire come lui ha sofferto, riuscendo a resistere alle tentazioni e arrivando a mortificarsi al punto di annientare in s qualsiasi desiderio che avrebbe potuto mettere in pericolo la sua verginit, Gemma si innalz allo stesso livello del suo Sposo, sbarazzandosi di qualsiasi macchia. Grazie a una tale purezza, conversare con il proprio angelo custode era per lei naturale come lo per noi vedere il postino tutte le mattine. Gemma comunque non ha descritto molto il suo amico, perch lo
46 T. SALVIAT, Gemma Galgani, Vierge de Lucques, Maison de la Bonne Presse, Parigi 1936, pp. 118-120. 47 In italiano nel testo. 48 J.F. VILLEPELE La folie de la croix, tomo II. Ed. italiana: Follia della Croce, Citt nuova, Roma 1987, p. 165.

Ecrs de Gemma Galgani, Ed. Tequi, p. 52. In italiano nel testo. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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considerava come una persona qualsiasi, come il suo confessore o la madre adottiva. La sua presenza non rappresentava per lei nulla di speciale e, nella sua semplicit infantile, non si rendeva assolutamente conto che quel privilegio avrebbe potuto far invidia a migliaia di persone. Si librava tra gli angeli come un cigno in un lago, insensibile alla bellezza che lo circonda. Solo Cristo contava ai suoi occhi. Persino il suo confessore, il severissimo padre Germain, ammise di rimanere sempre sconcertato quando Gemma gli spiegava quello che l'angelo le aveva detto e il sacerdote la preg di essere molto prudente, perch non scritto che il diavolo non si possa travestire da angelo di luce; di conseguenza le consigli di scacciare quelle visioni. Allora Gemma, nella sua ingenuit disarmante, gli scrisse qualche giorno dopo, spiegandogli che quando l'angelo arrivava non facevano nulla di male, semplicemente chiacchieravano e adoravano insieme Dio. Gli chiese persino: Va bene cos? Ditemi se agisco nell'obbedienza. Ma anche il confessore non sapeva pi cosa dirle. Alla fine Gemma riusc a mettere alla prova l'essere celeste, seguerido alla lettera gli ordini di padre Germain. Possiamo affermare con certezza che si tratta dell'unico caso negli annali dell' angelologia in cui un protetto sputa sul proprio angelo custode! Un giorno, quando l'angelo si present, Gemma gli sput in faccia nel tentativo di respingerlo. Ma l'angelo non si mosse e l dove Gemma aveva sputato, ai piedi dell' angelo, spunt una rosa bianca; sui suoi petali era scritto in lettere d'oro: Riceviamo tutto dall' Amore 49. un dettaglio importante ... In tutta sincerit, come pu venire in testa a qualcuno di sputare in faccia al proprio angelo? grottesco, disgustoso, e d'altronde tanto brutto che non pu essere un aneddoto inventato. Ma padre Germain temeva che il diavolo profittasse dell'ingenuit di Gemma. E alla fine decise di verificare di persona. Non si sa bene come arriv a tale conclusione, ma scrisse che avendo assistito pi volte personalmente alle preghiere e alle meditazioni di Gemma e del suo angelo, ho potuto convincermi solo grazie alle mie osservazioni esterne dell' autenticit di tutti i dettagli che mi forniva nei suoi resoconti di coscienza. Le osservazioni esterne di cui parlava il prete non hanno nulla da invidiare a quello che veniva fatto subire ai bambini che affermavano di vedere la Vergine. Ha notato (padre Germain) che ogni volta che Gemma alzava gli . occhi sull' angelo per ascoltarlo o parlargli, anche quando non stava
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pregando, perdeva l'uso dei sensi. Si poteva allora scuoterla, pizzicarla o bruciarla senza risvegliare la sua sensibilit. Ma non appena distoglieva lo sguardo dagli angeli o il colloquio terminava, le sue relazioni con il nostro mondo riprendevano. Questo fenomeno si ripeteva immancabilmente in tutti i suoi colloqui con lo spirito beato, per quanto ravvicinati fossero 50. Secondo il sacerdote, Gemma gli inviava dei messaggi che 1'angelo si incariva di consegnargli, persino quando si trovava in visita a Roma. Infatti gli capit di trovare in camera delle lettere di Gemma ... senza francobollo! li fatto lo impression a tal punto che non dubit mai pi dell' esistenza dell' angelo custode di Gemma.
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GERMANO E FELIX, La bienbeureuse

Gemma Galgani, in Revue de la Passion, Librairie

Mignard,

Parigi 1933, p. 231.

La folie de la croix, tomo II, cit., p. 153.


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MARGHERITA
(Gruppo

MARIA ALACOQUE

Francia: 1647-1690 Ha: stigmate, miracoli, angeli)

Deep inside these dusty walls / Tbere' sa sacred heart / l'd know the garden anywhere / She was warm, she was deep summertime / She was love itself / And she was standing there / Standing dose, so dose to me / I dose my eyes, and I can see.
Chris Rea, Giverny, in On the beacb, Magnet Records

Margherita Maria Alacoque in un certo senso la Maria Maddalena de' Pazzi francese. Purtroppo per, a differenza della grande Pazzi, Margherita Maria non fu mai autorizzata dal suo divino marito a uscire dal convento di Paray-le-Monial. proprio un peccato. Fortunatamente ci sono rimasti tutti i documenti dell' epoca per descrivere quest'altra sposa fedele, nata il 22 luglio 1647 a Verosvres in Borgogna, dal notaio Claude Alacoque e da Philiberte Lamyne. Con un patronimico del genere, i fedeli francofoni non dovrebbero far fatica a ricordare il suo nome. Eppure Margherita Maria poco conosciuta, anche se, di tutte le spose mistiche, le estasi e i rapimenti di Margherita Alacoque sono quelli che maggiormente influenzarono la comunit cattolica, perch proprio a lei si deve il culto universale del Sacro Cuore, concetto del tutto inesistente alla sua epoca. Senza di lei, non ci sarebbe nessuna chiesa dedicata al Sacro Cuore, nessuna rappresentazione di Cristo con il cuore sanguinante, nessuna religiosa che porta quel nome, nessuna basilica a Parigi 51, in poche parole nessun culto dedicato a quell'organo di Cristo che ormai vive in modo del tutto indipendente. Margherita fu scelta per diffondere il culto del Sacro Cuore come nel XIII secolo suor Juliette du Mont -Carnillon fu destinata a introdurre il culto del Corpo di Cristo (Corpus Cbrist. Ma nessuna santa visse un'esistenza tanto miserabile quanto quella di Margherita Maria. Una vera e propria martire del Suo Cuore ... Perch? Ancora adolescente, durante una visione, si era votata a Cristo, offrendogli il voto di castit. Lui accett e le fece questo discorso: Ti ho scelto come mia sposa. Ci siamo promessi fedelt quando mi hai fatto voto di castit. Sono stato io a spingerti a farlo, prima che il mondo
51 Aperta giorno e notte, domina completamente dei monumenti pi visitati dai turisti.

entrasse a far parte del tuo cuore, perch lo volevo completamente puro, non ancora macchiato da affetti terrestri. All' et di diciotto anni, quando sua madre decise di accasarla, esit, ma non per molto comunque, perch lui intervenne con forza: Non smette mai di rammentarle il suo voto e un giorno, dopo la comunione, le ha dimostrato che il pi bello, il pi ricco, il pi potente, il pi perfetto e il pi completo degli amanti. Arriva persino a minacciarla se solo pensa a qualcun' altro 52. Delle vere e proprie scene di gelosia. Ma nessuna donna ha mai potuto resistergli. li solo pensiero di sposarsi con un uomo e di abbandonare il suo divino Sposo le faceva provare rimorsi terribili. Per cancellare per sempre quell'idea dal suo spirito e per scusarsi della propria debolezza, Margherita non si mise certo a ricamare: si frust a colpi di disciplina 53, dorm su di un asse, si annod strettamente una corda intorno alla vita, si leg le braccia con delle catene, ecc. Finalmente, dopo violente discussioni in famiglia, riusc ad entrare come novizia al convento della Visitazione di Paray-le-Monial, all' et di ventiquattro anni. li 27 dicembre 1667, le sue visioni di Cristo divennero sempre pi intense: egli inform la bella vergine che l'aveva scelta come strumento per diffondere il culto del suo Sacro Cuore. Poi, indicandole una croce coperta di fiori, la mise in guardia: Ecco il letto delle mie caste spose, dove ti far consumare le delizie del mio amore. Poco a poco, questi fiori cadranno a causa della tua debolezza e resteranno solo le spine che i fiori nascondono; ben presto ti faranno sentire cos vivamente le loro punte che avrai bisogno di tutta la forza del mio amore per accettarne il martirio. Parole terribili, spaventose, che tuttavia non riuscirono ad arrestare lo slancio della giovane sposa. Oltre alle sofferenze provocate dalle stigmate, Maria dovette anche sopportare stoicamente le angherie delle altre suore, che si divertivano a umiliarla, ogni giorno, per molti anni 54. Ma fino a che punto pu arrivare la devozione mistica? Ero cos delicata che la minima sporcizia mi faceva sobbalzare il cuore. Lui (Cristo) mi rimprover cos duramente quella mia debolezza che una volta, desiderando pulire il vomito di una malata, non potei impedirmi di farlo con la lingua. Mi fece trovare tante delizie in quel" In La Sainte du Paray, Jean Ladame, Ed. Resiac, p. 33. Ed. italiana: J. LADAME,I fatti di Paray-Le-Monial, Ed. Dehoniane, Roma 1978. 53 Mi piacerebbe trovare un saggio o un romanzo sull' argomento, una specie di Memorie di una disciplina di convento attraverso i secoli. >4 Suor J eanne:Marie Contois, a 44 anni di distanza, rivel durante il processo del 1715 che, vedendo Margherita entrare nel noviziato con una gioia e un fervore straordinari, le sue insegnanti le fecero subire terribili rnortificazioni e umiliazioni che non riservavano invece alle altre. (m La Sainte du Paray, cit., p. 56). IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

la citt e resta sempre in testa alla classifica

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l'atto che avrei voluto avere l'occasione di fare altrettanto tutti i giorni. Per ricompensarmi, la notte dopo, mi tenne per due o tre ore la bocca incollata al suo Sacro Cuore ... Posando la testa di Margherita Maria sul suo Cuore le diceva: "li mio Cuore cos infuocato d'amore. per tutti gli uomini e per te in particolare che, non potendo pi trattenere le fiamme dell'ardente carit, devo riversarle in te". Stranamente, i biografi dell' opera La Fleur des Saints dimenticarono quasi sempre di precisare se il santo fosse stigmatizzato o incorruttibile e molte biografie sembrano piuttosto dorate leggende di cui impossibile non dubitare immediatamente. E questo non perch la biografia sia falsa, ma perch i fatti sono stati edulcorati, abbelliti, sfrondati di tutti quei dettagli che non corrispondono alla morale cristiana. Invece l'esistenza fuori dal comune di Margherita Maria Alacoque non manca di dettagli interessanti. Come Caterina da Siena o Maddalena de' Pazzi, Margherita riusc a soffocare gli istinti del proprio corpo e ogni tipo di repulsione allo scopo di accogliere il suo Sposo divino. E le tre donne spiegarono che le loro anime lasciavano il corpo, trasportate in rapimenti che non possono essere descritti con parole umane. Storie d'amore celeste in cui gli angeli, impassibili, assistevano in veste di testimoni silenziosi alle loro estasi. A proposito di angeli, suor Margherita Maria aveva indirizzato una lettera al reverendo padre J ean Croiset, datata lO agosto 1689, in cui insisteva sull'importanza che Dio attribuiva alla relazione tra l'uomo e l'angelo. Dio vuole l'unione degli angeli e degli uomini. Se si potessero unire le loro devozioni e tutti partecipassero al bene spirituale reciproco, penso che il Cuore divino ne gioirebbe. Desidererebbe che si mostrasse una particolare devozione per gli angeli, che sono fatti per amarlo, onorarlo e lodarlo nel divino sacramento dell' amore. Cos, se fossimo pi uniti a loro, gli angeli potrebbero intercedere per noi nella sua divina presenza, per rendergli omaggio e per amarlo. Ci porterebbe beneficio a noi e anche a tutti coloro che non lo amano e riparerebbe le irriverenze che commettiamo nella sua santa presenza. L'Altissimo decise quindi un bel giorno di attribuirle un angelo un guardiano fedele, uno dei sette spiriti che sono i pi vicini al trono di Dio e che partecipano maggiormente agli ardori del Sacro Cuore, che per poteva vedere solamente quando Cristo era infuriato. Invece, quando era di buon umore, l'angelo diventava invisibile. Un giorno tuttavia, l'angelo la redargu: Fai attenzione che nessuna grazia di Dio ti faccia dimenticare chi lui e chi sei tu. 258
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Ecco una visione di serafini descritta da sorella Alacoque: E un' altra volta mi ritirai a lavorare la canapa in una piccola corte, vicina al santo sacramento e, mentre eseguivo la mia opera in ginocchio, mi sentii tutta raccolta interiormente ed esteriormente, e in quell'istante vidi il gentile Cuore del mio adorabile Ges, pi brillante di un sole. Era in mezzo alle fiamme dell' amore, circondato dai serafini che cantavano in un mirabile concerto: "L'amore trionfa, l'amore gioisce; l'amore del santo Cuore ci rallegra". E quando gli spiriti beati mi invitarono a unirmi a loro nelle lodi del divino Cuore, non osai farlo; ma essi mi ripresero ... e dopo due o tre ore di canti sentii nel profondo di me stessa il loro effetto benefico, sia per l'aiuto ricevuto, sia per le soavit che ci aveva procurato e procurava. Ne restai tanto colpita che da quel momento, pregandoli, li chiamai sempre i miei divini amici. Essendosi scontrata con la diffidenza e l'ostilit della madre superiora del convento, la religiosa dovette attendere pi di vent'anni perch la prima Messa in onore del Sacro Cuore venisse celebrata nel convento 55. Margherita Maria raggiunse definitivamente il suo Sposo all' et di quarantatr anni, dopo diciotto anni di martirio. li dottor Billet, che aveva tentato come poteva di curarla, ci ha lasciato un commento involontariamente molto comico tenendo conto della situazione (il corpo giaceva ancora sul letto): Dal momento che questa donna per miracolo sopravvissuta in mezzo a tante malattie mortali e incurabili, alle quali naturalmente non poteva resistere, non mi sorprende che, con un altro miracolo, sia morta senza mostrare alcuna traccia di una vera malattia 56. Margherita fu sepolta nella cripta del convento e il suo cadavere obbed alle leggi della natura. Eppure al suo posto ci si potrebbe sentire offesi per il fatto che, dopo una simile esistenza, il suo Sposo non si sia nemmeno degnato di innalzarla al rango di incorruttibile: quindici anni dopo il decesso, il 26 novembre 1705, quando la tomba fu aperta, semplicemente a causa di mancanza di spazio per i nuovi arrivati, le sorelle trovarono soltanto delle ossa che si spartirono generosamente. Questo prova ancora una volta che i corpi di questi santi non avevano ricevuto alcun trattamento speciale al momento del decesso, anche perch nessuno si aspettava che stessero andando dritti verso la beatificazione.
" Paray-le-Monial fu la prima citt in cui venne costruita, nel 1688 una chiesa in onore del Sacro Cuore. Tuttavia, il culto divenne ufficiale solo dopo una bolla di papa Clemente XIII nel 1765, cio 75 anni dopo la morte di suor Margherita Maria. '6 Jean Ladame cita Languet, cit., p. 334. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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ANGELA DA FOLIGNO Italia: 1250-1309 (Gruppo Ha: stigmate, miracoli, angeli) On the Air was shining / Shining like a wedding ring / Barbed like sex / I felt 10.000 volts / My chest was full 01eels / Pushing through mu usual skin / I opened up new wounds / Pouting, Shouting / Oh Love-like liquid falling / Falling in cascades.
Siouxsie and The Banshees, Cascade, in A Kiss in the Dreamhouse, Polydor Records

Anche Angela da Foligno, terziaria francescana, visse la passione fino all'ultimo colpo di frusta. Per prima, Angela era una donna bella, ricca, nobile, vantaggiosamente sposata, che divideva la sua esistenza tra amanti, figli, marito e i piaceri offerti dalle ricchezze di cui disponeva. Ma quando Cristo mette gli occhi su di un' anima, come qualsiasi innamorato terrestre, si sbarazza velocemente di ogni ostacolo. Nulla pu resistere all'amore, soprattutto a quello di Cristo. Cos, come lei gli aveva chiesto, Angela perse - uno dopo l'altro - i suoi sette figli, la madre, e ovviamente il marito, nove persone in totale. Una volta sgombrato il campo, egli pot cos cominciare la sua opera di trasformazione. E quando Angela speriment veramente l'amore divino, cap che nessun amore terrestre avrebbe mai potuto soddisfarla e decise subito, a quarant'anni, di distribuire tutti i suoi beni ai bisognosi e di avere un solo amante, Cristo. Un matrimonio incredibile in cui la sofferenza, le estasi beate, le gioie mistiche, le delizie dei rapimenti del cielo e i dialoghi con l'Altissimo, fiorirono come papaveri selvatici sul ciglio di una strada deserta. Quando si leggono le sue Visioni e istruzioni, si rimane letteralmente sconcertati tanto questo godimento di Dio la trasforma, la trasporta, la trascende fino agli estremi, come una testimonianza, uscita dal profondo delle sue viscere, dell' amore che procura. Angela da Foligno ci ha lasciato un'opera cos forte che la sua memoria ha attraversato senza alcuna interruzione ben settecento anni di riedizioni! Ci che autentic veramente la santit di Angela da Foligno furono dapprima le stigmate, prova tangibile e ineguagliabile dell'Invisibile e poi l'enorme quantit di testimonianze di tutti coloro che ebbero l'occasione di assistere alle sue nozze mistiche in chiesa, o che giurarono sul proprio onore che Angela non aveva toccato cibo per pi di dodici anni in seguito a una comunione con gli angeli. 260
IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

Nel suo amore infinito per Cristo, Angela and ben pi in l del buon Padre Pio o di Gemma Galgani: godeva fisicamente, gridava, rantolava e lo amava, e lui amava lei, in un cielo sicuramente pi alto del settimo. Soffriva terribilmente rivivendo la passione, ma ne godeva, sapendo che ci leniva i suoi dolori. Arriv persino al punto di offrirsi totalmente nuda davanti alla croce. Meraviglie dell' amore femminile, indistruttibile, unico, che ci fa capire perch le donne rimangono molto pi turbate quando lo incontrano. Angela non mai stata canonizzata, ma ci si pu immaginare che, vivendo di amore, l dov' si trova adesso, se ne infischia altamente. Delle sue estasi ci ha lasciato la descrizione di visioni angeliche e sensazioni brucianti 57, dettate a frate Arnaud che le tradusse subito in latino. li buon francescano pass gran parte della propria vita a scribacchiare con una penna d'oca quei piaceri, quei godimenti paradisiaci che lui non provava ma vedeva, supponeva, presumeva e soprattutto ascoltava. Ne rimase talmente toccato che decise di dedicare la propria esistenza ad Angela. Possiamo leggere nel primo prologo: Figli della nostra sacra madre, non dimenticate il rispetto umano! Imparate dalla nostra Angela, imparate dal nostro angelo, imparate dall' angelo del gran consiglio, la via della magnificenza e la saggezza della croce! Imparate ad accettare la povert, i dolori, gli obbrobri e l'obbedienza a Ges. Nel secondo avverte: Ecco la manifestazione dei doni dell' Altissimo recati allo spirito di mia madre, Angela da Foligno, secondo la parola e la promessa che egli ha fatto nel suo Vangelo: "Se qualcuno mi ama ricorder le mie parole e mio Padre l'amer e andremo a lui e resteremo in lui" e "lo stesso mi manifester a colui che mi ama". lo, frate Arnaud, dell' ordine dei Minori, a forza di suppliche, le ho (ad Angela) strappato il segreto dei suoi occhi e della sua anima. Quindi, divenuta francescana terziaria reclusa, Angela si lasci letteralmente trasportare dal suo Dio. Viveva in una minuscola cella e gli istinti del suo corpo venivano regolarmente messi in riga a colpi di disciplina, lo strumento feticcio che, cos pare, aiuta considerevolmente a placare tutti i desideri. In breve, come sottolinearono i francescani, Angela non apparteneva pi al nostro mondo. Ecco due brani in cui vengono descritte le estasi durante le quali apparvero gli angeli.
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ANGELA DA FOLIGNO, Le Livre des visions et instructions,

Paris, Seui!, collection

Points

Sagesse, 1991. IX. DEGLI STIGMATIZZATI E DEGLI ANGELI

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Brano n. 1 ... Poi vidi Ges Cristo arrivare con un esercito di angeli e la magnificenza della sua scorta venne assaporata dalla mia anima con immenso piacere. Mi sorpresi di aver potuto godere nell' osservare gli angeli, perch solitamente tutta la mia gioia concentrata solo in Ges Cristo. Ma ben presto scorsi nella mia anima due gioie perfettamente distinte: una proveniva da Dio, l'altra dagli angeli, e non si assomigliavano. Ammiravo la magnificenza di cui il Signore era circondato. Chiesi come si chiamava ci che stavo osservando. "Sono i Troni" disse la voce. La moltitudine era abbagliante e infinita tanto che, se il numero e la misura non fossero leggi della creazione, avrei creduto che la folla sublime davanti ai miei occhi fosse innumerevole e smisurata. Non scorgevo n l'inizio n la fine di quella folla il cui numero trascende le nostre cifre 58. Brano n. 2 Provavo delle delizie cos infinite e una tale gioia per la presenza degli angeli, e i loro discorsi mi riempivano di cos tanta felicit che mai le loro parole mi procurarono una tale estasi. Non avrei mai creduto che i santissimi angeli fossero cos gentili e capaci di donare alle anime simili delizie. Avevo pregato gli angeli, in modo particolare i serafini, e i santissimi custodi mi dissero: "Ora ricevi quello che i serafini possiedono e potrai cos partecipare alla loro gioia"59.
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GERTRUDE

DI HELFTA

Germania: 1256-1301 (Gruppo Ha: stigmate, miracoli, angeli)

Many 01 us feel we walk alone / Without a friend / Never communicating with the One / Who lives within / Forgetting all about / The One that never lets you down / And you can talk to him anytime / He' s always around.
Stevie Wonder, Have a talk with God, in Songs o/ the keys o/ the lz/e, Tamla Motown Records

Le Liure des uisions et instructions, cit., cap. 37, p. 114. Le Livre de l'exprience des vrais fidles, Parigi, Droz, 1927, citato da V. Klee.

I latinisti parlano sempre della Grande Gertrude, colei che ha lasciato un' opera imperitura, scritta, sembra, in un latino splendido, ricco di brio e di poesia. E si resta sempre stupiti da questo florilegio di donne mistiche uscite dalla stesso convento - Helfta vicinissima a Bingen e nello stesso arco di tempo, dal momento che Helfta fu anche la culla di Mechtilde di Magdeburgo e di Mechtilde di Hackeborn. l'epoca delle beghine, delle monache di clausura e delle cistercensi sassoni, tutte appena uscite dagli anni bui del Medioevo. Donne sulle quali l'amore dell' Altissimo, piombato come un lampo, lasciandole esangui, mortificate e annientate dalle sofferenze. E la medicina dell' epoca non era nemmeno allo stesso livello dei dottori di Molire ... Si sa che Gertrude nacque il 6 gennaio 1256 e che orfana, fu accolta all' abbazia di Helfta, dove mor il 17 novembre 1301. Educata unicamente dalle suore, Gertrude apprese il latino, le lettere, la musica e ovviamente studi tutti i testi religiosi. Lei stessa riconobbe: Mi preoccupavo della mia anima come delle mie vecchie scarpe: vivevo come la pi pagana dei pagani. In poche parole godette della sua vita di giovane donna fino al giorno in cui attravers una vera e propria crisi depressiva, durata pi di un mese. E non ne sarebbe mai uscita se una . sera, nel dormitorio, un angelo con i tratti di un giovane distinto e bellissimo non le fosse apparso dicendole: Non ti consumare nel dolore, la salvezza arriver ben presto. Aveva venticinque anni. L'angelo le annunci la venuta di Cristo. A partire da quel momento, la sua vita cambi radicalmente, passando da estasi a godimenti e da sofferenze a espiazioni. Gertrude, sposa di Cristo, godeva, come vedremo in questo passo, di una protezione impressionante da parte degli angeli. Si avvicinava la festa dell' arcangelo Michele. Un giorno in cui (Gertrude) doveva prendere la comunione, si ricord dei buoni uffici
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che, grazie alla generosit divina, riceveva da tutti gli spiriti beati nonostante la sua profonda indegnit. Desiderando restituire i favori offr al Signore il sacramento vivificante del proprio corpo e del proprio sangue, dicendo: "Oh mio amatissimo Signore, in onore di questi grandi prncipi (gli angeli) che sono vostri, vi offro questo mirabile sacramento in lode eterna, per accrescere la loro gioia, la loro gloria e la loro beatitudine". Allora il Signore fece penetrare nella propria divinit il sacramento che gli era stato offerto, per unirlo a s in modo meraviglioso e indescrivibile. Don cos ai beati spiriti angelici delle delizie cos ineffabili che, nell'ipotesi che non ne avessero mai goduto prima, quel dono sarebbe stato sufficiente per vederli, all' apice della felicit, straboccare di tutte quelle delizie. I santi angeli allora, secondo la loro gerarchia, vennero a inginocchiarsi davanti a lei con grande rispetto, dicendole: "Hai agito bene, facendoci l'onore di tale oblazione, perch vegliamo su di te con un affetto speciale". E la corte celeste aggiunse: "Con una gioia ineffabile, noi siamo attenti giorno e notte a proteggerti con sollecitudine e vegliamo affinch tu non perda niente di ci che ti stato donato nell' attesa dello Sposo". Gerthrude di Helfta fu canonizzata a Roma nel... 1677, in seguito all'intercessione del re di Spagna. Quasi tre secoli di attesa per la donna che, in seguito a una visione di Cristo, come san Francesco d'Assisi, ricevette le cinque piaghe della passione. Ci ha lasciato tre opere: Le rivelazioni di Santa Gertrude, Liber speciali: gratiae e gli Esercizi spirituali.

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