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Introduzione

Introduzione alla tesina ILLUSIONE

Filosofia
Arthur Schopenhauer

Italiano
Giacomo Leopardi

Latino
Lucio Apuleio

Inglese
Oscar Wilde

Storia dellarte
Ren Magritte

Scienze
Le costellazioni

Storia
I totalitarismi

Fisica
Riflessione totale

Conclusione
Bibliografia

ILLUSIONE
1. errore, inganno dei sensi per cui la falsa impressione viene creduta realt: la prospettiva d lillusione della profondit; illusione ottica, caratteristica deformazione di immagini, puramente soggettiva, dovuta alla struttura particolare delloggetto osservato o alle condizioni di illuminazione. 2. ingannevole rappresentazione della mente che immagina la realt secondo i propri desideri e le proprie speranze, non quale essa effettivamente: vivere dillusioni; farsi delle illusioni, sperare invano.
Da come si ormai inteso, il tema della mia tesina l illusione; ho scelto proprio questo argomento in quanto tutto intorno a noi illusione. Noi magari non ce ne accorgiamo, o non vogliamo rendercene conto, ma basta una visione pi attenta per intuirlo. Chi non ha mai creduto di essere stato illuso magari perch si aspettava una determinata cosa che poi non si mai realizzata? Chi invece non ha mai pensato di illudersi, ingannando se stesso e ben sapendo che invece purtroppo la realt era ben diversa? Chi non ha mai visto un illusionista al lavoro, mentre cerca di strabiliare il pubblico con i suoi giochi di magia? Chi altro non si mai stupito vedendo una serie di illusioni ottiche, come ad esempio i miraggi, che fanno percepire una realt diversa da quella che si crede possibile? Chi infine non ha mai alzato gli occhi al cielo chiedendosi se le stelle che formano le costellazioni siano davvero in quelle posizioni oppure no? Le illusioni sono ovunque intorno a noi. Basta soltanto cercare!!

Il mondo della rappresentazione come velo di maya


Il punto di partenza della filosofia di Schopenhauer la distinzione kantiana tra fenomeno e cosa in s. Per Kant il fenomeno la realt, lunica realt accessibile alla mente umana; e il noumeno un concetto-limite che serve per ricordarci i limiti della conoscenza. Nella prima versione della Critica della Ragion Pura per Kant il fenomeno rappresentazione, mentre nella seconda versione, loggetto della rappresentazione. Schopenhauer preferisce la prima e secondo lui, il fenomeno parvenza, illusione, sogno, ovvero ci che nellantica sapienza indiana detto velo di Maya (Maya: apparenza, termine orientale in sanscrito); il noumeno invece una realt che si nasconde dietro lingannevole trama del fenomeno, e che il filosofo ha il compito di scoprire. Schopenhauer quindi riconosce il concetto di fenomeno alla filosofia indiana e buddistica. Mentre per il criticismo il fenomeno loggetto della rappresentazione, che esiste fuori dalla coscienza, il fenomeno di cui parla Schopenhauer una rappresentazione che esiste solo dentro la coscienza. Egli crede di poter esprimere lessenza del kantismo con la tesi, che apre il suo capolavoro, secondo cui il mondo una mia rappresentazione. La rappresentazione il velo di Maya, quindi un inganno. La rappresentazione ha due aspetti essenziali e inseparabili, la cui distinzione costituisce la forma generale della conoscenza: da un lato c il soggetto rappresentante (ci che tutto conosce senza essere conosciuto da nessuno), dallaltro c loggetto rappresentato (ci che viene conosciuto). Soggetto e oggetto esistono soltanto allinterno della rappresentazione e nessuno dei due precede o pu esistere indipendentemente dallaltro. Il materialismo falso perch nega il soggetto riducendolo alloggetto o alla materia. Lidealismo di Fichte lo stesso scorretto perch compie il tentativo opposto e ugualmente impossibile di negare loggetto riducendolo al soggetto. La rappresentazione si basa su forme a priori, che per Schopenhauer, a differenza di Kant, sono solo tre: spazio, tempo e causalit. Questultima lunica categoria, in quanto tutte le altre sono riconducibili ad essa. La causalit assume forme diverse a seconda degli ambiti in cui opera, manifestandosi come necessit fisica, logica, matematica e morale. Il principio di ragion sufficiente assume forme diverse in relazione al principio del divenire (che regola i rapporti fra gli oggetti naturali), del conoscere (che regola i rapporti fra premesse e conseguenze), dellessere (che regola i rapporti spazio-temporali e le connessioni aritmetico-geometriche) e dellagire (che regola le connessioni fra unazione e i suoi motivi). Schopenhauer considera la rappresentazione ingannevole, traendo la conclusione che la vita sogno, cio un tessuto di apparenze o una sorta di incantesimo, che fa di essa qualcosa di simile agli stati onirici. La coscienza filosofica si accorge

Arthur SCHOPENHAUER

di essere dentro a un sogno. Lidea che il mondo sia unillusione tipica delle filosofie indiane, con lidea di Brama che si addormenta e sogna il mondo. Se il mondo unillusione, non pu esserci felicit, ma solo dolore. Ma al di l del sogno esiste la realt vera, sulla quale luomo non pu fare a meno di interrogarsi. Infatti Schopenhauer sostiene che luomo un animale metafisico, che a differenza degli altri esseri viventi, portato a stupirsi della propria esistenza e ad interrogarsi sullessenza ultima della vita. Ci avviene proporzionalmente alla sua intelligenza.

LA VISIONE PESSIMISTICA DI UNA NATURA ILLUSORIA


Nel 1817 Leopardi scrive le proprie riflessioni su un quaderno che chiamer Zibaldone di pensieri, a indicare un insieme eterogeneo su argomenti vari. Non un opera letteraria, ma un diario privato. Questopera per molto importante per costruire la formazione e levoluzione del suo pensiero. La scrittura diretta e colloquiale con abbreviazioni e simboli, un vero e proprio diario non destinato alla pubblicazione.

GIACOMO LEOPARDI

Nello Zibaldone troviamo molte citazioni sullargomento delle illusioni: <<La ragione nemica di ogni grandezza: la ragione nemica della natura: la natura grande, la ragione piccola. Voglio dire che un uomo tanto meno o tanto pi difficilmente sar grande, quanto pi sar dominato dalla ragione: che pochi possono esser grandi [] se

non sono dominati dalle illusioni []. La natura dunque quella che spinge i grandi uomini alle grandi azioni. Ma la ragione li ritira: per la ragione nemica della natura; e la natura grande, e la ragione piccola []. E queste e quelle derivano dai progressi della ragione e della civilt, e dalla mancanza o indebolimento delle illusioni, senza le quali non ci sar quasi mai grandezza di pensieri, n forza e impeto e ardore danimo, n grandi azioni che per lo pi sono pazzie []. Non c dubbio che i progressi della ragione e lo spegnimento delle illusioni producono le barbarie, e un popolo oltremodo illuminato non diventa mai civilissimo, come sognano i filosofi del nostro tempo []. La pi gran nemica della barbarie non la ragione ma la natura []: essa ci somministra le illusioni che quando sono nel loro punto fanno un popolo veramente civile []. Le illusioni sono in natura, inerenti al sistema del mondo, tolte via affatto o quasi affatto, luomo snaturato; ogni popolo snaturato barbaro, non potendo pi correre le cose come vuole il sistema del mondo []. Il pi solido piacere di questa vita il piacer vano delle illusioni.>>

La prima fase del suo pensiero (quella appunto dello Zibaldone), viene definita pessimismo storico (Zibaldone anni 17-18; Canzoni Civili e Idilli) perch linfelicit umana legata alla storia e al progresso. Leopardi concepisce la natura come entit positiva, in quanto secondo lui essa fornisce alluomo le illusioni che lo rendono capace di compiere azioni generose; per questo gli antichi Greci e Romani erano pi felici dei moderni, perch pi vicini alla natura. La civilt (il frutto della ragione umana) ha allontanato gli uomini dalla natura, per cui gli uomini moderni non hanno pi quelle illusioni che rendevano felici gli antichi. La scienza e la filosofia hanno mostrato in chiave scientifica alluomo la realt delle cose, togliendogli ogni illusione e mettendolo di fronte alla cruda verit. La vita delluomo moderno quindi caratterizzata dallegoismo e dalla corruzione dei costumi. Il pensiero leopardiano si sviluppa con contrapposizioni tra la natura (positiva) e il progresso (negativo).

LUCIO APULEIO
LE METAMORFOSI

LILLUSIONE DELLA MAGIA


Il capolavoro di Apuleio il romanzo Le Metamorfosi, conosciuto anche come Lasino doro, titolo non originario tramandato da Agostino in poi. Non si sa quando questopera sia stata scritta, ma posteriore al De Magia, perch nel De Magia non c alcun riferimento a questopera. lunico romanzo della letteratura latina ad esserci arrivato completo (il Satirikon di Petronio infatti ci giunto in maniera frammentaria). Il romanzo era un genere presente nella letteratura greca, caratterizzata da avventure e viaggi, ingredienti che troviamo anche in questo romanzo. Oltre alla tradizione del romanzo greco, c un rapporto anche con le Fabulae Milesiae, di argomento erotico, ma Le Metamorfosi sono pi complesse e ampie di una novella milesia. Struttura. Ci sono 11 capitoli, che possono essere suddivisi in 3 sezioni. 1) (primi tre libri) Il tema dominante la curiosit nei confronti della magia. Il protagonista Lucio che narra in prima persona la propria storia, ci dice che durante un viaggio in Tessalia, regione nota per la presenza di famose maghe, preso dalla curiosit nei confronti della magia e vuole imparare questarte. Durante il viaggio giunge a Ipata, dove viene ospitato da Milone, marito di una maga. Per cercare di venire a contatto diretto con lei, Lucio ha una relazione con una serva (Fotide) e riesce a convincere la maga a provare su di lui gli effetti della magia, chiedendole di trasformarlo in un uccello; qualcosa per non funziona e Lucio si ritrova trasformato in asino. 2) (dal quarto al decimo libro ) Questa parte pi ampia e pi ricca di avventure. Lucio, diventato asino, comincia a vivere una serie di avventure. Una banda di briganti lo porta con s; qui sente raccontare la favola di Amore e Psiche da unanziana donna che deve custodire una fanciulla rapita dai briganti: questa novella unallegoria dellintero romanzo. La donna racconta che in una citt fantasiosa vivevano un re e una regina con tre figlie. La pi piccola si chiamava Psiche (in greco = anima), cos bella da far ingelosire Venere. A causa di ci, un oracolo diede al re un responso secondo il quale la figlia sarebbe stata portata su una roccia per essere divorata da un drago. Ma per fortuna di Psiche, il figlio di Venere, Amore, si innamor di lei e la port in un castello incantato per sposarla, ma con una clausola: Amore avrebbe incontrato Psiche solo di notte e lei non avrebbe mai dovuto vederlo. Dato che la fanciulla durante il giorno era sola nel castello, ebbe il permesso di portare con s anche le due sorelle, che la istigarono a non obbedire allordine di Amore e di cercare invece di vederlo. Una notte, mentre Amore dormiva, Psiche inizi a contemplarlo, innamorandosene. Una goccia dolio della lampada per, cadde su di lui, svegliandolo; Amore fugge e Psiche, per rintracciarlo, dovette superare quattro prove, decise da Venere. Lultima consisteva nello scendere nel regno dei morti e chiedere a Proserpina un unguento che avrebbe permesso a Venere di conservare per sempre la sua bellezza. Psiche riusc ad ottenerlo, ma vinta dalla curiosit (stesso difetto di Lucio) e apr la boccetta: il profumo che scatur da essa la fece cadere in un sonno profondo. A questo punto intervenne Amore, che riusc a salvarla e i due riuscirono a sposarsi (lintervento di amore corrisponde allintervento della dea Iside che successivamente avrebbe salvato Lucio).

Le avventure dellasino procedono: riesce a fuggire dai briganti ma passa di mano in mano, prima da dei sacerdoti, poi da un mugnaio,da un ortolano, da un soldato, da un cuoco, da un pasticcere. Alla fine giunge in un anfiteatro dove avrebbe dovuto congiungersi ad una donna condannata a morte. Ma mentre condotto allanfiteatro, temendo di essere gettato in pasto alle belve, fugge gettandosi nel mare vicino Corinto. Qui invoca la Luna, simbolo di Iside, che decide di aiutarlo, rivelandogli che per riacquisire sembianze umane, dovr mangiare delle rose. Questa sezione la pi movimentata dellopera, in cui le vicende di Lucio si susseguono senza ordine. Da quando egli stato trasformato infatti, in balia delle volont altrui: di qui il senso disordinato delle vicende. Perdendo la ragione, Lucio in balia del caos, incapace di dare un senso alla propria vita. 3) (undicesimo libro) Questa sezione sembra distaccata rispetto alle altre parti ma in realt spiega il senso di tutta lopera. Dopo lintervento di Iside, Lucio diventa un suo devoto e viene iniziato ai misteri della dea a Corinto. Per completare la sua iniziazione, si reca a Roma diventando un devoto anche di Osiride. Il romanzo si conclude con un riferimento autobiografico: al sacerdote di Osiride appare il dio in sogno, che gli comunica larrivo di un abitante di Madauro (Apuleio appunto) che vorr anche lui essere iniziato ai misteri di Osiride. Lucio, a causa della sua curiosit per la magia caduto in balia del caos, e solo grazie ad Iside ha potuto riprendere le sue sembianze. il romanzo ha un duplice fine: procurare divertimento (ci sono anche novelle erotiche) e proporre una via di salvezza (intento edificante). Viene messo laccento sul fatto che la salvezza avviene solo per intervento della divinit. La conclusione benevola del romanzo quindi non avviene per intervento delluomo, ma per un dono gratuito della divinit. Stile e lingua. Lo stile di Apuleio molto raffinato e anche artificioso, non naturale. Il linguaggio vario: utilizza parole arcaiche, poetiche, rare, insolite, espressioni desuete, neologismi, accanto a parole volgari e di uso colloquiale. Ci sono numerose figure retoriche come similitudini, metafore e perifrasi. studiata la disposizione delle parole allinterno della frase e sono presenti anche effetti fonici, allitterazioni, anafore, giochi di parole e omoteleuti (parole che hanno suoni simili). Lo stile di Apuleio molto ricercato ed originale.

OSCAR WILDE

THE PICTURE OF DORIAN GRAY THE ILLUSION OF THE TRIUMPH OF ART OVER LIFE
Aestheticism. Wilde became particularly well known for his role in the Aesthetic and Decadent movements. Wilde was deeply impressed by the English writers John Ruskin and Walter Pater, who argued for the central importance of art in life. The Aesthetic movement can be traced back to the Renaissance but it influenced especially the Romantic period, with its cult of beauty and the awareness of the contrast art-life. This movement reflects the sense of frustration of the artist, his reaction against materialism. The most famous personality of the Aesthetic movement was Oscar Wilde. In the middle of the 19th century John Ruskin protested against the indifference of the materialistic Victorian society to art and the beautiful. Ruskin worshipped beauty and insisted on the idea that a work of art is an expression of the spirit. He supported the Pre-Raphaelites, a group of artist who rejected academic art in favour of the spontaneity and the spirituality of Italian painters before Raphael. Swinburne was influenced by them and by French writers. Gautier advocated Art for Arts sake, and believed in the power of beauty. Baudelaire (Les Fleurs du Mal) created analogies between colours, sounds and perfumes, so that he inspired the Symbolist movement. Walter Pater is considered the high priest of the Aesthetic movement, but all these artists were convinced that art hadnt a didactic aim. Art didnt explain life but it was life that imitated it. Sensations are to be found in art. The Aesthetes rejected the idea that art must be didactic, asserting the superiority of art over life, and their supreme aim was the cult of beauty, to reach a new creed: the spiritualization of the senses. The artistic values are the only real values. Another important feature is the importance of the individual experience of the artist.

Oscar Wilde. Oscar Wilde is considered an eclectic author. Each of his works is full of originality, of wit, brilliant expressions. His name is closely associated with the Aesthetic Movement. He constantly challenged the conventions of his time and cultivated an extravagant style of living (dandy). The work which best expresses the Aesthetic creed is The Picture of Dorian Gray, a strange novel that was greatly influenced by Huysmans A Rebours (the yellow book that Lord Henry gives Dorian). The novel tells of a young man named Dorian Gray, the subject of a painting by artist Basil Hallward. Dorian is selected for his physical beauty, and Basil becomes strongly infatuated with Dorian, believing that his beauty is responsible for a new mode of art. Talking in Basil's garden, Dorian meets Lord Henry Wotton, a friend of Basil's, and becomes enthralled by Lord Henry's world view. Espousing a new kind of hedonism, Lord Henry suggests that the only thing worth pursuing in life is beauty. Realising that one day his beauty will fade, Dorian cries out, wishing that the portrait Basil painted would age rather than himself. The portrait is the mirror of his soul: what he does is reflected in it. The final stubbing of the picture and subsequent inversion of the roles can be considered as the triumph of art over life, but it can also signify the impossibility of a life searching sensual and intellectual delights with no acceptance of moral responsibility.

Contrasto tra realt e rappresentazione: La condizione umana II e Il tradimento delle immagini


Ren Magritte (1898-1967), pittore belga, una figura di spicco del movimento surrealista. Dopo gli studi allAcadmie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles, si interessa al cubismo e al futurismo. Nel 1923 scopre la pittura di De Chirico, che influenza profondamente la sua opera. Nel 1926 entra in contatto con Andr Breton e si unisce al gruppo surrealista parigino. Rappresentando soggetti tratti dalla realt quotidiana in contesti insoliti, realizza dipinti pervasi da una sottile inquietudine. Le sue composizioni, rese con molta precisione, suggeriscono talvolta interessanti nessi tra il mondo degli oggetti e quello dei nomi: grazie a unaura di umorismo e di assurdo, le opere di Magritte creano una sorta di realismo magico, dalle implicazioni talvolta erotiche. Partendo dalla convinzione che il linguaggio, abitualmente impiegato per descrivere la realt, non pu in effetti che dare luogo a uninfinita serie di fraintendimenti, Magritte decide di porre in luce questo paradosso. Egli lo fa attraverso immagini quanto pi possibile esplicite: tanto pi esse saranno riconoscibili quanto pi sar evidente la loro intrinseca insufficienza rappresentativa. Magritte ne La condizione umana II rappresenta un interno con un arco aperto sul mare; nella stanza c un cavalletto con una tela, dove vi dipinta una marina che continua la figura della spiaggia, delle onde, del cielo. A terra c una palla; il piano del pavimento continua nella spiaggia. C ambiguit tra limmagine della realt (il quadro) e limmagine dellimmagine (il quadro nel quadro). Il dipinto veristico e linganno ottico diventa inganno psicologico. La palla pu rotolare, su questi piani, dovunque, nello spazio reale e nellillusorio. Il pittore gioca con il rapporto tra immagine naturalistica e realt come fanno i dadaisti, proponendo immagini dove il quadro nel quadro ha lo stesso aspetto della realt a tal punto che si confonde con essa. Nel dipinto Il tradimento delle immagini, possiamo notare una tavola che raffigura una pipa, ma l'immagine accompagnata da una didascalia che recita Ceci n'est pas une pipe (questa non una pipa). Il pittore intende con ci sottolineare l'estraneit tra oggetto, parola e immagine: l'oggetto sul dipinto non una pipa, ma la sua rappresentazione; e la stessa parola pipa non una pipa. Ecco il contrasto tra le cose e segni nella vita di ogni giorno. Magritte dichiara che i dipinti non sono realt ma rappresentazione: toglie i punti fermi per far si che losservatore non sia pi sicuro di quello che vede.

REN MAGRITTE

IL TRADIMENTO DELLE IMMAGINI

LA CONDIZIONE UMANA II

LA POSIZIONE APPARENTE DELLE STELLE NELLE VARIE COSTELLAZIONI


Quante volte ci siamo chiesti cosa si celasse dietro a quella sottile fascia di stelle che tutte le sere ci affascina con il suo splendore?
Fin dallantichit luomo immagin di vedere nel cielo notturno le figure dei mitici eroi o dei leggendari animali di cui si tramandavano le imprese. In realt la disposizione delle stelle pi brillanti (visibili ad occhio nudo), tale da dare limpressione di un preciso disegno, un fatto puramente prospettico in quanto le stelle, nella maggior parte dei casi, si trovano a distanze molto diverse e spesso alcune di loro appaiono particolarmente luminose per il solo fatto che si trovano pi vicine a noi. Si tratta quindi di raggruppamenti ideali, a cui in genere non corrisponde un legame di tipo fisico. Tuttavia, luso di raggruppare le stelle in costellazioni si rivelato molto utile ed continuato nel tempo, e il fatto di saperle riconoscere a colpo docchio (almeno le pi importanti) la prima cosa da imparare per chi si interessa di astronomia per avere dei precisi punti di riferimento nel cielo. Nella moderna astronomia, il cielo viene suddiviso in 88 costellazioni, la maggior parte delle quali ha mantenuto il nome che era stato attribuito dagli antichi, generalmente ispirato alla mitologia greca e araba. Sin dai tempi pi antichi hanno sollecitato la fantasia dell'uomo che vi ha rintracciato delle forme e dei significati astrologici.

LE COSTELLAZIONI

Sia le stelle che la Terra si muovono, ma le distanze sono tali che occorrono alcune decine di migliaia di anni perch una costellazione si deformi, modificando sensibilmente il suo disegno schematico. Nel corso della sua vita l'uomo vede sempre lo stesso disegno; una deformazione in realt avviene, ma troppo ridotta perch locchio umano sia in grado di coglierla.

L'espressione stelle fisse, coniata dagli antichi e ancor oggi usata molto spesso, si riferisce a questa caratteristica di apparente indeformabilit delle costellazioni. Tra le varie costellazioni ve ne sono 12 che rappresentano i segni dello zodiaco a cui l'astrologia attribuisce delle influenze sul comportamento e la vita dell'uomo che non hanno per nessun fondamento scientifico. La variazione di posizione rispetto alla Terra delle costellazioni e il loro moto sono molto lenti rispetto alla vita dell'uomo, tanto che la loro posizione attuale rimasta sostanzialmente la stessa dell'antichit. La posizione delle costellazioni nel cielo non uguale in tutti i periodi, ma a causa della rotazione della Terra attorno al Sole essa cambia leggermente di notte in notte, fino a compiere una rotazione completa in un anno: abbiamo cos le costellazioni primaverili (cio visibili in primavera), quelle estive, e cos via. Ci accade perch, ad esempio destate, le costellazioni invernali si trovano verso la faccia della Terra illuminata dal Sole, cio sarebbero visibili di giorno. Ma anche nel corso di una sola notte, le costellazioni compiono lintero viaggio attraverso il cielo, sorgendo ad est e tramontando ad ovest, allo stesso modo in cui si muovono nel cielo la Luna ed il Sole. Il punto attorno a cui ruota apparentemente tutta la volta celeste, e che quindi si trova sempre nella stessa posizione a qualunque ora e in qualunque stagione, il Polo Nord celeste e corrisponde approssimativamente alla stella Polare, nella costellazione dellOrsa Minore.

In questa immagine si pu vedere come gli astri si muovano circolarmente sulla sfera celeste. La foto, infatti, stata scattata puntando la stella Polare (la stella pi luminosa del piccolo carro ma non la pi luminosa del cielo), stella attorno alla quale si muove tutta la volta celeste.

HITLER: LILLUSIONE DI POTER CREARE UNA RAZZA ARIANA SUPERIORE


Documento: LA RAZZA PURA IL BENE PI PREZIOSO Mentre il razzismo coloniale, pur convinto della superiorit della razza bianca, assegnava un ruolo ai popoli dominati, verso i quali anzi si proponeva una missione civilizzatrice, il razzismo hitleriano si fonda sullidea delleliminazione del diverso come modalit unica per preservare la razza eletta: in questo consiste il senso e la missione dello Stato. Queste idee sono allorigine non solo dei campi di sterminio, ma anche del programma di eutanasia che si calcola abbia condotto alla morte oltre 70000 pazienti deformi e malati di mente. Il testo che segue tratto dal Mein Kampf, il libro scritto da Hitler durante i mesi di prigionia e pubblicato nel 1925. <<Dobbiamo distinguere con la massima nettezza fra lo stato, che un recipiente, e la razza, che un contenuto. Questo recipiente ha un senso solo se capace di contenere e salvaguardare il contenuto; in caso diverso non ha valore []. Lo stato nazionale deve mettere la razza al centro della vita generale. Deve darsi pensiero di conservarla pura. Deve dichiarare che il bambino il bene pi prezioso del popolo. Deve fare in modo che solo chi sano generi figli, che sia scandaloso mettere al mondo dei bambini quando si malati o difettosi, e che nel rinunziare a ci consista il supremo onore []. Il primo compito non quello di creare una Costituzione nazionale dello Stato, ma quello di eliminare gli ebrei. Si pensi alle devastazioni che limbastardimento giudaico appresta ogni giorno al popolo nostro, e si rifletta che questa intossicazione del sangue potr solo dopo secoli, e forse mai, essere eliminata dal corpo della nostra nazione. Si consideri pure quanto questa decomposizione della razza abbassi gli ultimi valori arii del popolo tedesco, e spesso li distrugga, cosicch la nostra forza di nazione portatrice di civilt va sempre retrocedendo e noi corriamo il pericolo di arrivare, almeno nelle grandi citt, al punto in cui si trova oggi lItalia meridionale. Questi avvelenamento del nostro sangue, di cui non si rendono conto centinaia di migliaia di tedeschi, oggi procurato

I TOTALITARISMI

sistematicamente dallebreo. Sistematicamente questi neri parassiti del popolo corrompono le nostre giovani, bionde, inesperte fanciulle, rovinando cos qualcosa che insostituibile. >> Ai centri dei piani hitleriani cera unutopia nazionalista e razzista. Egli credeva nellesistenza di una razza superiore e conquistatrice, quella ariana, progressivamente inquinatasi dalle razze inferiori. I caratteri originari dellarianesimo si erano per lui conservati solo nei popoli nordici, in particolare nel popolo tedesco, che avrebbe dovuto dominare sullEuropa e sul mondo. Per realizzare questo sogno, per prima cosa era necessario schiacciare i nemici interni, primi fra tutti gli ebrei, considerati portatori del virus della dissoluzione morale, in quanto popolo senza patria. Gli ebrei erano allora in Germania una ristretta minoranza, ed erano concentrati prevalentemente nella stessa Berlino. Pur non facendo parte della classe dirigente tradizionale, occupavano le zone medio-alte della scala sociale: erano per lo pi commercianti, liberi professionisti, intellettuali e artisti. Nei confronti di questa minoranza la propaganda nazista riusc a risvegliare quei sentimenti di ostilit (contro la diversit etnica e religiosa e contro il presunto privilegio economico) che erano largamente diffusi soprattutto fra le classi popolari. La discriminazione fu ufficialmente sancita nel 1935 dalle Leggi di Norimberga che tolsero agli ebrei la parit dei diritti e proibirono i matrimoni fra ebrei e non ebrei. Molti ebrei abbandonarono allora la Germania. Per chi invece era rimasto, la vita divenne impossibile, finch, a guerra mondiale gi iniziata, Hitler non concep il progetto mostruoso di una soluzione finale del problema: soluzione che prevedeva la deportazione in massa nei campi di concentramento (lager) e il progressivo sterminio del popolo ebraico. La persecuzione antiebraica fu certo la manifestazione pi vistosa ed orribile della politica razziale nazista, ma non fu lunica. Essa si inquadrava in un pi vasto programma di difesa della razza che prevedeva, fra laltro, la sterilizzazione forzata per i portatori di malattie ereditarie e la soppressione dei malati mentali classificati incurabili. Pratiche incompatibili con i fondamenti delletica cristiana, ma che il nazismo considerava essenziali per mantenere la sanit e lintegrit del popolo eletto. Il mito della razza occup un posto centrale nella teoria e nella prassi del nazismo. Ci sono numerose contraddizioni e imprecisioni nella teoria razziale di Hitler. Gi il concetto di base, la "razza ariana", un'assurdit storica. Inoltre Hitler confonde spesso "razza" con "popolo" o "nazione", confonde i concetti "tedesco", "germanico" e "ariano". Ma probabilmente tutto questo non molto importante per Hitler, dato che nel suo libro scrive con molta franchezza "La propaganda non ha il compito di essere vera, ha invece l'unico compito di essere efficace." Infatti, questa propaganda doveva rivelarsi molto valida. Sicuramente al disoccupato faceva piacere sentire che in fondo apparteneva a una razza superiore. Parlando del suo futuro Reich Hitler promette: "Essere uno spazzino in un tale Reich sar onore pi alto che essere un re in uno stato estero".

LA RIFLESSIONE TOTALE
MIRAGGIO FATA MORGANA
Luce. La luce una radiazione elettromagnetica, come il calore, le onde radio e i raggi Luce: X. La luce consiste sostanzialmente di rapidissime oscillazioni del campo scomposizione elettromagnetico, in un particolare intervallo di frequenze che possono essere rivelate della luce dall'occhio umano e che costituiscono il cosiddetto campo del visibile. I diversi colori bianca della luce corrispondono alle diverse frequenze di vibrazione del campo elettromagnetico. Lo spettro della luce visibile si definisce generalmente in termini di lunghezza d'onda, e va dalla lunghezza d'onda minore, quella del violetto, a quella maggiore, cio la lunghezza donda del rosso. La luce si propaga in linea retta in tutte le direzioni, raggiungendo, man mano che si allontana dalla sorgente che l'ha emessa, aree sempre pi ampie. Quando colpisce un oggetto, essa pu essere riflessa, diffusa o assorbita. In relazione alla natura della superficie su cui incide la radiazione, alcune frequenze vengono riflesse o diffuse meglio di altre, e questo determina il colore con cui vengono percepiti i vari oggetti. Le superfici bianche riflettono con la stessa intensit tutte le lunghezze d'onda della luce, mentre quelle che appaiono nere assorbono praticamente tutta la radiazione incidente. Langolo limite. Nel caso in cui la luce passa da un mezzo pi denso a un mezzo meno denso (ad esempio dal vetro allaria), il raggio incidente che proviene dal vetro si rifrange nellaria, allontanandosi dalla normale; perci langolo di rifrazione maggiore dellangolo di incidenza. Allaumentare dellangolo incidente (vedi figura 1) il raggio rifratto sar radente alla superficie di separazione dei due mezzi e langolo di rifrazione assumer il valore di 90. Langolo di incidenza a cui corrisponde un angolo di rifrazione di 90 si chiama angolo limite.

Figura 1: raggi incidenti (verdi); riflessi (rossi); rifratti (blu)

La riflessione totale. Quando langolo di incidenza supera langolo limite il raggio incidente viene riflesso, come se la superficie di separazione dei due mezzi fosse uno specchio, e non c rifrazione. Questo fenomeno si chiama riflessione totale ; essa pu avvenire solo quando la luce viaggia in un mezzo denso e cerca di passare in uno meno denso. Esempi di riflessione totale sono il miraggio e la fata morgana. Miraggio. Generalmente gli strati dellaria atmosferica pi vicini alla Terra sono anche quelli pi densi. Se per la Terra molto calda pu accadere che gli strati pi bassi, che sono S O a pi diretto contatto col suolo, siano meno densi degli strati superiori. Questo avviene nelle giornate molto calde destate e pi frequentemente nei deserti. Consideriamo un raggio luminoso che parte dalla cima S di un albero propagandosi verso il suolo. Mentre il raggio SO, che si propaga lungo uno strato daria caratterizzato da densit costante, non subisce deviazioni, sara sei bellissima!!!! quello che si propaga verso il basso, S Figura 2: incontrando strati daria sempre pi caldi e quindi meno Miraggio densi, si allontana dalla normale finch si riflette totalmente e di conseguenza il raggio si allontana dal suolo. Se il raggio riflesso totalmente incontra locchio di un osservatore O, per losservatore come se esso avesse avuto sempre la stessa direzione, cio come se fosse partito da S e non da S. Di conseguenza losservatore vede in S limmagine di S, proprio come se lalbero fosse riflesso in uno specchio dacqua. In ci consiste il fenomeno del miraggio, nel fatto cio che losservatore vede insieme loggetto e limmagine. Figura 3: Fata Morgana

Fata Morgana. Se gli strati daria pi alti sono molto meno densi di quelli pi bassi, un raggio luminoso che parte per esempio da una nave, va verso lalto, segue un percorso curvilineo allontanandosi sempre pi dalla normale. A un certo punto avviene la riflessione totale e il raggio ritorna nuovamente verso il basso. Se losservatore intercetta il raggio, vede la nave in alto, talvolta ingrandita o distorta, capovolta, come se volasse. Questo fenomeno noto con il nome di Fata Morgana.

BIBLIOGRAFIA
Introduzione:
Dizionario Garzanti della lingua italiana.

Filosofia:
Protagonisti e testi della Filosofia, volume C, Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero (nuova edizione a cura di Giovanni Fornero), Paravia.

Italiano:
Tempi e immagini della letteratura, (4) il Romanticismo, Gian Mario Anselmi, Carlo Varotti (coordinamento di Ezio Raimondi), edizioni scolastiche Bruno Mondadori. Tutte le opere, Giacomo Leopardi, Sansoni editore.

Latino:
Est Modus 3, storia, generi e autori della letteratura latina dallet imperiale allUmanesimo, Antonia Piva, Giovanni Sega, Orietta di Bucci Felicetti, La Nuova Italia. http://www.latinovivo.com/schedeletteratura/metamorfosi.htm consultato il giorno 31 maggio 2007.

Inglese:
The Golden String (2) Romantics & Victorians with an American section, Mariella Ansaldo, Graziella Giuli, Maria Gabriella Zanichelli, Petrini editore. http://en.wikipedia.org/wiki/Oscar_Wilde consultato il giorno 6 giugno 2007.

Storia dellarte:
Il primo novecento, larte moderna, Giulio Carlo Argan (nuova edizione a cura di Paola Argan, Cristina Boer, Lucia Lazotti), Sansoni per la scuola. Lezioni di arte 3, dal neoclassicismo allarte contemporanea, Electa, Bruno Mondadori. Ren Magritte Microsoft Encarta 2007 [DVD] Microsoft Corporation, 2006. http://www.artonline.it/xx_biografia.asp?IDArtista=91 consultato il giorno 25 maggio 2007.

Scienze:
Il globo terrestre e la sua evoluzione, quinta edizione, Elvidio Lupia Palmieri, Maurizio Parotto, Zanichelli. Costellazione Microsoft Encarta 2007 [DVD] Microsoft Corporation, 2006. http://library.thinkquest.org/C0118900/stelle/costellazioni.htm consultato il giorno 5 giugno 2007. http://astrofili.altervista.org/astronomiateorica/nozioni.php consultato il giorno 5 giugno 2007. http://www.ips.it/scuola/concorso/taramelli/Rocca.htm consultato il giorno 5 giugno 2007. http://www.astrofili.org/universo/fascino.htm consultato il giorno 5 giugno 2007.

Storia:
Profili storici 3 dal 1900 a oggi, con percorsi di documenti e di critica storica, Andrea Giardina, Giovanni Sabbatucci, Vittorio Vidotto, Editori Laterza (Edizione 2004). Studiare storia 3, Novecento (saperi di base), Marco Fossati, Giorgio Luppi, Emilio Zanette, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori. http://www.viaggio-in-germania.de/hitler-teoria.html consultato il giorno 3 giugno 2007.

Fisica:
Fisica per moduli, Giuseppe Ruffo, Zanichelli. Dalla meccanica alla costituzione della materia, Antonio Caforio, Aldo Ferilli, Le Monnier. "Luce" Microsoft Encarta 2007 [DVD] Microsoft Corporation, 2006.

Sono stati spesso consultati per ulteriori chiarimenti e spiegazioni (ma non riportati nei testi), anche il sito http://it.wikipedia.org e lenciclopedia Microsoft Encarta 2007 [DVD] Microsoft Corporation, 2006.

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