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Tags : Carl Jung, codici Nag Hammadi, demiurgo, dualismo, eoni, gnosi, gnostici, gnosticismo, luciferismo, pleroma, processo di individuazione, Prometeo

Lo gnosticismo e Carl Jung: limportanza della conoscenza di se stessi


Posted on 30 novembre 2012
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La parola gnosticismo ai nostri tempi non molto diffusa. Ben pi comune infatti il suo contrario, agnosticismo. Agnostico letteralmente significa ignorante, che non conosce, e per estensione ateo, senza alcuna fede. Eppure lo gnosticismo pi antico. Allopposto degli agnostici, essi sono conoscitori. Gnosis infatti in greco significa conoscenza. Gli gnostici sono vissuti maggiormente durante i primi tre-quattro secoli dellera cristiana. Molti di loro si consideravano cristiani o giudei o appartenenti agli antichi culti egizi, babilonesi, greci o romani. La loro non era una setta o una nuova religione ma si trattava di persone che avevano in comune la convinzione che la conoscenza diretta e personale della verit dellesistenza lo scopo supremo della vita umana. Questa conoscenza della verit, o gnosi, non razionale o scientifica e nemmeno filosofica, ma una conoscenza che nasce dal cuore in modo intuitivo e per questo chiamata nel Vangelo della Verit Gnosis kardias, o conoscenza del cuore. La fede quindi non cieca accettazione di un dogma ma illuminazione e trasformazione interiore, un processo psicologico profondo. Gli gnostici non negavano la verit di Ges e neanche le leggi divine, visti come mezzi per arrivare ad una verit che, una volta ottenuta, non avrebbe avuto bisogno di leggi o di fede. Come per la moderna psicologia, per loro la teologia e letica sono tappe nel cammino verso la conoscenza di se stessi. facile immaginare come questa attitudine che richiedeva alluomo lesercizio della sua piena libert sia stata osteggiata, repressa e condannata come eresia dalle religioni ortodosse. I testi di teologia ancora oggi si riferiscono agli gnostici come la prima e la pi perniciosa di tutte le eresie. Limperatore Costantino e i suoi crudeli vescovi praticarono il genocidio contro gli gnostici. A questo primo olocausto purtroppo ne seguirono altri. Lultima grande esecuzione risale al Rogo di circa 200 gnostici nel 1244 nel castello di Montsegur in Francia. Ebrei e Cristiani hanno odiato e perseguitato gli gnostici con persistente determinazione.
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Lo gnosticismo e Carl Jung: limportanza della conoscenza di se stessi

Vediamo di capire il motivo di tanto odio. Gli gnostici si differenziavano per la loro attitudine verso il mondo. Essi rifiutavano il denaro, il potere, il governo, la famiglia, le tasse e tutte le obbligazioni a cui un membro della societ sottoposto, rifiutando cos lintero sistema. Ritenevano che la vita umana non possa esaurirsi allinterno delle strutture rigide della societ. Nessuno perviene alla sua verit essendo quello che la societ vuole che sia o che faccia. In realt, famiglia, societ, chiesa, professione, politica, etica e comandamenti, nessuno di essi conduce al benessere vero dellanima, ma al contrario spesso queste sono proprio le trappole che ci tengono lontani dalla vera spiritualit. Possiamo immaginare dunque il motivo per cui stata considerata a lungo leresia pi perniciosa, perch non riconosce nessun potere terreno e si basa su intuizioni che possiamo sentire solo col cuore. Lo gnosticismo non mira a una trasformazione del mondo ma di se stessi e della propria attitudine verso il mondo. Se vogliamo ottenere la Gnosi, la conoscenza del cuore che rende libero lessere umano, dobbiamo liberarci prima del falso cosmo creato dalla nostra mente condizionata. Ma per capire meglio dobbiamo analizzare, seppure brevemente, i cardini dello gnosticismo. Per gli antichi gnostici lessere umano non solamente una creatura fatta di materia, mente ed emozioni ma ha anche una terza componente che essi chiamano pneuma, cio spirito. grazie al risveglio e al cammino di questa componente che inizia il processo di Gnosi. Questa componente spirituale non si esprime attraverso dottrine o dogmi ma attraverso luso di mitologia e simboli nei sogni, nelle visioni e negli stati alterati della coscienza. I simboli rivelano un cammino di sviluppo psicologico o spirituale. Secondo gli gnostici la condizione dellessere umano determinata essenzialmente da due stadi: la discesa dellanima umana dal mondo di luce, avvenuta nel passato, e il suo destino che il ritorno a quel mondo di luce perduto. Come molte religioni o quasi tutte, gli Gnostici affermano che lessere umano ha perduto la sua condizione di interezza e felicit e si trovato a vivere in un mondo in cui regnano il male e la sofferenza. Ma a differenza delle altre religioni la colpa di questa caduta non dipende dalluomo ma dal creatore. Sappiamo che il creatore viene chiamato dagli gnostici Demiurgo, o architetto, perch non il vero dio e proprio da questa interpretazione della deit e da ci che ne deriva nasce il blasfemismo degli gnostici . Nella visione gnostica il vero Dio non il creatore delluniverso , ma emana da se stesso la sostanza di tutto quello che c nel mondo, visibile e invisibile. Tutto Dio, perch tutto consiste della sostanza di Dio. Gli Eoni sono delle divinit intermediarie che esistono tra gli esseri umani e il vero Dio, sono in realt emanazioni di Dio. Gli eoni erano spesso rappresentati in coppie maschio/femmina dette sizigie. Nel loro insieme, essi costituiscono il pleroma, la regione della luce. Quando un eone chiamato Sophia eman senza il suo eone partner, il risultato fu il Demiurgo, o mezzo-creatore, una coscienza imperfetta, un essere che divenne il creatore del Kosmos, la materia e la psiche, che egli cre ad immagine del pleroma ma in modo imperfetto. Questo essere, ignaro delle sue proprie origini, crede di essere lunico vero dio, ma solo il demiurgo. Lessere umano rispecchia il dualismo del mondo: in parte fatto dal falso creatore demiurgo ed in parte ha la luce del Vero Dio. Ha una componente fisica e psichica, e una spirituale, una scintilla divina, di cui generalmente gli esseri umani ignorano lesistenza, imprigionati come sono nel mondo materiale e delle emozioni. La morte libera la scintilla divina dalla sua prigione ma se non c stato un lavoro di gnosi probabile che lanima si rincarni in un altro corpo. Allo stesso modo, nel corso della storia, gli esseri umani evolvono dallessere schiavi del materialismo alla libert spirituale, tramite letica della religione. Gli esseri umani dunque sono intrappolati in un mondo fisico dalla ignoranza delle loro vere origini, della loro natura essenziale e del loro destino. Dei Messaggeri di luce provengono dal Vero Dio per assistere gli uomini in questo processo di Gnosi. Alcune di queste figure pi importanti sono Seth (terzo figlio di Adamo), Ges e il profeta Mani. La maggior parte degli gnostici considera Ges come la principale figura di salvatore. Ges non salva dal peccato ma dallignoranza che causa del peccato. Ges porta la conoscenza, la Gnosi del vero Dio. Non tramite la sua crocifissione che Ges porta la salvezza ma semplicemente con il suo insegnamento e con la sua vita. Il processo di conoscenza comunque rimane individuale, perch ciascun individuo arriva alla sua salvazione attraverso il suo personale cammino. Il compito dei messaggeri di luce soltanto quello di risvegliare la scintilla divina. Gli gnostici rifiutavano anche letica o la moralit come un sistema di regole da seguire imposte dallesterno, perch le regole sono del demiurgo e servono i suoi propositi. La moralit deve nascere da se stessi, dalla propria illuminazione.

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Lo gnosticismo e Carl Jung: limportanza della conoscenza di se stessi

Questi concetti, ripresi dal Teosofismo, dalla psicologia di Jung e dalla cultura degli anni 60 e 70, sono ormai entrati a far parte del nostro tempo. Ci sono anche molte analogie con il buddismo e la stessa religione cristiana. Ma in particolare Jung ha contribuito alla corretta interpretazione dello gnosticismo e alla sua diffusione nella cultura del nostro secolo. Jung afferma un vecchia credenza gnostica quando dice che lIo deve diventare pienamente cosciente della sua alienazione dal S prima di poter ritornare a uno stato di comunione con linconscio. Come Jung gli gnostici non rigettano necessariamente il mondo, che essi riconoscono come uno schermo su cui il Demiurgo della mente proietta il suo sistema ingannevole. Come molte delle persone sensibili e meditative vissute in tutte le ere gli gnostici cercarono la verit dentro se stessi. Molti si ritirarono in comunit o diventarono eremiti, altri continuarono a vivere allinterno della societ pur non riconoscendola come portatrice della verit, esattamente come avviene oggi. Barbara Hannah, collega di Jung ricorda che lo psicoanalista le aveva detto a proposito degli Gnostici di sentirli come un gruppo di amici che lo capivano. Fin da ragazzo Jung amava Schopenhauer, il grande filosofo tedesco, vicino alle ide gnostiche. Schopenhauer enfatizzava la sofferenza del mondo e il Creatore per lui non era tutto bont o tutta saggezza, n il cosmo era una perfetta armonia, e la volont creatrice del mondo era cieca e imperfetta. stato grazie allinfluenza di Jung che si potuti arrivare alla pubblicazione della raccolta pi grande di testi originali Gnostici mai scoperti nella storia, il Codice Nag Hammadi. I testi gnostici erano stati dati al rogo come eretici e si pensava che non ne esistesse pi alcuna traccia, finch lo scozzese James Bruce scopr in Egitto degli antichi frammenti di papiro contenenti delle scritture. In seguito nel 1945 un contadino egizio, scavando nelle vicinanze della montagna di Jabal al- Tarif vicino al Nilo, nellalto Egitto, rinvenne una intera collezione di codici gnostici. Apparentemente facevano parte della biblioteca del complesso monastico fondato in quella zona da Pacomio, monaco Copto. Di fondamentale importanza per dare al ritrovamento dei codici lattenzione che meritava fu proprio linteresse da parte di Jung e del suo collaboratore prof. Gilles Quispel, che ne cur la traduzione e la pubblicazione . Infatti Quispel acquist uno dei codici a Brussel e ne cominci la traduzione. Il codice fu chiamato Codice Jung e fu presentato al suo Istituto a Zurigo in occasione del suo 80 compleanno. Fu cos il primo tra i ritrovamenti di Nag Hammadi ad essere reso disponibile agli studiosi. Cos come lo gnosticismo la psicologia di Jung si fonda sullinterpretazione dei simboli mitologici e dei sogni come espressione delle esperienze interiori. Quando nel 1940 gli fu chiesto se lo Gnosticismo fosse filosofia o mitologia rispose che gli Gnostici in realt hanno a che fare con immagini vere, come sono vere quelle che anche ai tempi moderni possono scaturire in persone che vivono esperienze psicologiche profonde. Gli gnostici a suo parere esprimevano immagini archetipali che esistono al di l del tempo e delle circostanze storiche. In termini di psicologia Junghiana possiamo dire che essi perseguivano pi di ogni altra cosa lesperienza della pienezza dellessere e davano espressione alle loro esperienze nel processo di individuazione con un linguaggio poetico e mitologico. Cos facendo tiravano fuori del materiale psichico molto significativo e ispirante, anche il contenuto dellinconscio collettivo e le varie forze e immagini archetipali. Jung non si dichiar mai Gnostico come seguace di un credo, cos come non si dichiar mai seguace di alcuna particolare religione ma indubbiamente era molto vicino allo gnosticismo e contribu alla sua interpretazione. Vedeva nello gnosticismo lespressione della battaglia universale delluomo per ritrovare la sua pienezza, concetto molto vicino alle sue teorie psicoanalitiche. Lindividuazione, o il processo di trasformazione interiore si basa, come per gli gnostici, non sulla fede in qualcosa di esterno ma su una esperienza interiore della psiche, che la fonte di ogni vera conoscenza. Secondo Jung il materiale inconscio dellessere umano rivela lesistenza di un potenziale spirituale pi alto, fonte di intuizione, e nelluomo c anche la spinta a trovare la pienezza dellessere e accedere a quel potenziale spirituale. Prima della comparsa del processo di gnosi o di individuazione lanima umana dominate da molte forze cieche e stupide (proiezioni e compulsioni inconsce, come il Demiurgo e gli Arconti degli gnostici). Lanalogia con Jung risulta evidente se pensiamo allIo umano alienato, lIo cosciente che si allontanato dalloriginaria interezza dellinconscio, ed essendo inconsapevole delle sue radici nellinconscio stesso, tuttavia avvertendo dentro di s la pulsione costante al ritorno alla condizione di una felicit perduta, ricrea un mondo attorno a s con le sue proiezioni inconsce. Come il demiurgo gnostico lIo alienato, cieco e arrogante, proclama che non esiste altro dio al di fuori di se stesso. Crea il suo proprio cosmo non tenendo conto della verit superiore, e per tale ragione il cosmo non pu che essere falso e parziale. Per gli gnostici il processo di conoscenza della verit superiore avviene tramite la sofferenza. La psiche deve concedersi lesperienza del buio, della paura e dellalienazione. Infatti anche per Jung il processo di individuazione ha come prima fase il confronto con la parte del proprio inconscio definita Ombra. Non si tratta di pessimismo fine a se stesso. Per gli gnostici il pessimismo cosmico, cio il riconoscimento del male nella vita del cosmo verr compensata dalla liberazione dellanima dalle tenebre, dalloppressione e dallignoranza, e dal suo ritorno nellunione con il Pleroma. Questo pu essere paragonato al S di Jung. Questo S, la pienezza dellessere, unico per ogni individuo e raggiunto principalmente con lintegrazione dellIo con linconscio e con lintegrazione degli opposti, come luce e buio, maschile e femminile, bene e male, allinterno della psiche dellindividuo stesso. La prova pi evidente dellorientamento gnostico di Jung comunque il suo lavoro Sette sermoni ai morti. Qui Jung sceglie proprio Basilide di Alessandria, maestro religioso dello gnosticismo cristiano primitivo, come autore dei sermoni, e usa con precisione termini
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come Pleroma e Abraxas per simbolizzare degli stati psicologici e il suo concetto di processo di individuazione. Infine Jung si occupato di alchimia, uno dei rami pi importanti di quella che talvolta stata chiamata tradizione Pansofica o teosofica. Secondo Jung questa tradizione ha assunto molte forme nel corso dei secoli ed era stata ripresa nel diciannovesimo secolo dal movimento teosofico creato da Elena Blavatsky. Anche lAlchimia era stata una manifestazione della tradizione gnostica. Jung riconobbe una forte similitudine tra il processo di trasformazione simbolizzato dagli gnostici come il viaggio dellanima attraverso le regioni eoniche e il simbolismo di Paracelso della trasfigurazione della vile materia nelloro. In conclusione possiamo dire che Jung stato uno gnostico in quanto vero conoscitore della psiche umana, che ha fatto della conoscenza la ragione della sua vita, e perch ha ripreso in chiave moderna i contenuti dello gnosticismo dei primi secoli dellera cristiana, interpretandoli nel loro simbolismo e introducendoli nella vita comune attraverso la sua visione della psiche umana.

LUCIFERISMO Nella tradizione gnostica Lucifero non identificato con Satana, il diavolo cristiano. Lucifero il Dio della luce, il portatore di saggezza e conoscenza. Il luciferismo, talvolta chiamato satanismo, un modo di usare loscurit per ascendere verso la luce. Lucifero limmagine del vero Dio che stato imprigionato nella materia per renderla perfetta. la stella del mattino, lultima stella ad essere visibile prima dellalba. Non propriamente una stella, ma il pianeta Venere. Satana un altro nome talvolta attribuito al demiurgo e agli arconti, divinit inferiori che creano le regole. Per capire il luciferismo gnostico occorre capire il dualismo gnostico. Il principio di dualismo si fonda su una considerazione di base: se tutto Uno, non pu esistere una parte senza il suo opposto. La luce esiste proprio in relazione al suo opposto, il buio. E cos bene e male, maschile e femminile e tutte le coppie di opposti. Inoltre tutti gli stati dellessere esistono contemporaneamente. Le rocce e gli alberi pur esistendo nel mondo del dualismo non hanno la stessa forma di autocoscienza degli esseri umani e degli animali. Questo lo stato della separazione inconscia. Gli esseri umani e la maggior parte degli animali hanno coscienza di essere individui, cio di essere divisi. Questo lo stato della separazione cosciente. Ci sono anche coloro che sono coscienti pienamente che tutto Uno, che tutto quello che fa parte dellesistenza solo un aspetto e manifestazione del Vero Dio, compresi se stessi. Per loro il mondo perfetto e in armonia. Questo lo stato dellUnit cosciente. Uno di questi esseri il Cristo. Anche il concetto di Cristo diverso per gli gnostici. Ges fu una figura storica vissuta 2000 anni fa, mentre il Cristo sempre presente. Ges manifest pienamente il Cristo. Cristo identico a Lucifero: un portatore di luce, ma si differisce per il fatto che egli diventato pienamente cosciente. Non pi imprigionato dalle limitazioni della materia, non pi soggetto alla morte e alle reincarnazioni, e aiuta gli altri a raggiungere questo stato. Attraverso il risveglio del Lucifero interiore, la morte pu essere superata e il Cristo incarnato. In una sola vita si pu raggiungere lilluminazione riconoscendo lillusione del tempo e della separazione. Un altro mito connesso alla conoscenza come fonte di salvezza quello di Prometeo. Prometeo rub il fuoco degli dei per portarlo al genere umano. Per punizione fu incatenato ad una montagna e ogni giorno unaquila veniva a mangiare il suo fegato. Alla fine Ercole uccise laquila e liber Prometeo. Dal punto di vista gnostico Prometeo come Lucifero, ossia limmagine del Vero Dio, imprigionato nella materia ma continua nel suo scopo di portare la luce. Laquila il simbolo della forza sessuale usata per tenere luomo intrappolato alla materia. Luccisione dellaquila non significa dover rinnegare la sessualit o la materia, ma esprime semplicemente la necessit che spirito e materia siano uniti e che la materia riconosca la spiritualit perch avvenga il processo di conoscenza. Ed ancora, Lucifero viene spesso rappresentato come un serpente, in questo caso considerato simbolo di conoscenza. Infatti Lucifero, nella forma di serpente, offr a Adamo ed Eva il frutto proibito della conoscenza e mostr loro che il creatore Satana li aveva intrappolati in un mondo miserabile di materia e sofferenza . Per gli gnostici dunque il serpente non il demonio che li tenta verso il peccato ma la fonte della conoscenza della verit. Per loro lintera creazione, frutto del Demiurgo o Satana, falsa e ingannevole, un tentativo fallito di imitare il Pleroma e il vero Dio. Il demiurgo impedisce allessere umano il contatto con la sua realt pi vera, con il mondo superiore, il Dio Vero. Il demiurgo ha intrappolato lanima umana in una forma terrena che la condanna ad un ciclo di sofferenza senza fine, attraverso il ciclo della reincarnazione. Ma Lucifero, lAngelo della Luce, con grande sacrificio discende in questo inferno satanico per dare il frutto della conoscenza alluomo e aprirgli gli occhi in modo da ricordargli la sua origine divina. Con la conoscenza lessere umano capace di rompere il ciclo della morte e della rinascita e di ascendere al Pleroma per leternit.
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Lo gnosticismo e Carl Jung: limportanza della conoscenza di se stessi

Per gli gnostici lInferno proprio questa vita terrena, non un luogo al di l, un luogo di punizione esterno. Il demiurgo ha creato lidea dellinferno dopo la vita come luogo di punizione per coloro che gli disobbediscono durante la vita terrena. Infatti la funzione della religione come sistema di regole da rispettare pena la punizione divina diventato nel tempo un sistema di controllo dellessere umano che impedisce la sua libert e la conoscenza del vero. Per gli gnostici il cammino della conoscenza passa per la sofferenza, per linferno. Anche per Jung cos. Pensiamo al processo di individuazione. Lincontro con lOmbra, la parte oscura di noi stessi dove risiedono tutti gli aspetti della nostra personalit che abbiamo rimosso o rifiutato perch considerati inaccettabili dal punto di vista etico o sociale, il primo passo del processo di individuazione e sebbene sia molto doloroso scontrarsi con il proprio opposto, con la propria dualit, con il proprio diavolo, integrare lombra nella propria coscienza fondamentale. La sofferenza pu essere la spinta che preme la psiche verso un processo di integrazione o di individuazione. Se sappiamo ascoltarla e lavorarci sopra la sofferenza davvero la luce che ci porta verso lilluminazione. Lucifero pu essere davvero langelo della notte. Il cammino verso lindividuazione non affatto facile. Richiede innanzitutto la consapevolezza della limitatezza e falsit dellIo. Anche per il buddismo lIo la fonte di tutte le sofferenze, perch unidea astratta creata dalla mente per aiutarci nella lotta alla sopravvivenza ma che allo stesso tempo divide, separa, si attacca alle cose e al piacere, desidera in un turbinio senza fine e la fonte di tutte le sofferenze.

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Ci sono elementi comuni a tutte le religioni ed bene lavorare su ci che si ha in comune piuttosto che su quello che ci divide. Comune lidea che la sofferenza delluomo deriva dal suo senso di divisione da Dio, che tutto, eterno, immutabile, divino. In molte religioni lessere umano lotta per superare la divisione e ritornare a Dio. Poich il mondo che lessere umano vede allesterno una proiezione di ci che dentro di s lallegoria dello gnosticismo ci aiuta a capire la psiche umana. Mentre le piante e i minerali non hanno senso di divisione dal tutto ma una inconscio senso di appartenenza al tutto e non hanno un senso di individualit, gli esseri umani e molti animali sono coscienti di essere divisi o individui, o almeno credono di esserlo. Nellessere umano lIo il demiurgo, un Io alienato che ha perso il contatto con il suo inconscio personale e quello collettivo, che si sente separato ma arrogantemente pensa di essere perfetto. Il mondo da lui percepito con gli occhi della mente per imperfetto e causa di sofferenze. Non avendo pi la coscienza della sua natura divina e della sua appartenenza al tutto intrappolato nella materia. La separazione stessa dal tutto la sua primaria causa di sofferenza. LIo stesso per leroe che sente la spinta verso la conoscenza, che desidera ritrovare la luce, la completezza e lintegrazione e perci comincia il suo viaggio verso lindividuazione. La sua prima conquista aprire gli occhi e accorgersi dei suoi limiti. Per far ci deve superare le barrire della mente, perch la mente separa e divide, condanna e crea pregiudizi. La mente uno strumento meraviglioso, ma a volte limitata, imperfetta, ripetitiva. Nonostante questo, abbandonare la mente ci porta verso lirrazionalit e la pazzia. La mente uno strumento prezioso che elabora, include, trasforma. Limpresa la conoscenza di se stessi, lavoro che porta a rendere cosciente parte dellinconscio. LIo non scompare, non viene distrutto, ma rivolge la sua attenzione alle profondit dellinconscio e con esso si integra. La coscienza si allarga. La gnosi o lilluminazione, come nella tradizione buddista, il momento in cui luomo scopre il Buddha in s, in cui entra nello stadio di una cosciente riunificazione, supera le barriere della divisione e arriva ad una integrazione totale dellinconscio nel conscio. Realizza cos la sua origine divina e lintegrazione della materia con lo spirito. Come diceva Jung oggi il pericolo maggiore per la sopravvivenza della specie umana e della Terra rappresentato proprio dalluomo, che non si conosce, non sa chi n cosa vuole. Il cuore capace di connettersi con linfinito, il cuore conosce la saggezza. Forse arrivato il momento di prestargli pi ascolto e cominciare la nostra personale Gnosis Kardias. Alexia Meli autrice di La ricerca di se stessi La ricerca di se stessi su lulu.com
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1. alexiameli scrive: gennaio 13, 2013 alle 9:24 pm Sorry I dont have any of them Rispondi

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