ANTHONY COLLINS ESISTE IL LIBERO ARBITRIO NELLUOMO?

Non si pu mai fare abbastanza per impedire di essere fraintesi e giudicati in anticipo nel trattare di questioni di cos sottile speculazione quali sono quelle della libert e della necessit. E quindi, bench io mi attenda, com giusto, di esser letto prima che si esprima un giudizio su di me, tuttavia ritengo opportuno premettere le seguenti osservazioni. 1) In primo luogo, per quanto io neghi il libero arbitrio in un certo significato di questa parola, tuttavia io lotto per la libert, in quanto essa significa il potere, in un uomo, di fare ci che egli vuole o ci che gli piace. E questa la nozione di libert sostenuta da Aristotele, da Cicerone, da Locke e da parecchi altri filosofi, antichi e moderni. E perci, dopo un attento esame dei migliori autori che hanno trattato della libert, io posso affermare che, per quanto essi possano apparire opposti luno allaltro nelle loro parole, e per quanto alcuni di essi sembrino sostenere una nozione diversa di libert, tuttavia, nel fondo, vi un accordo quasi universale nella nozione da me difesa, e tutto ci che essi dicono, se analizzato, si riveler non dire alcunch di pi. 2) In secondo luogo, quando io affermo lesser necessitato, lo sostengo soltanto per quella che chiamata la necessit morale, intendendo con ci che un uomo, che un essere intelligente e sensibile, determinato dalla sua ragione e dai suoi sensi; ma nego che luomo sia soggetto a una necessit del tipo di quella degli orologi, delle svegli e di altri oggetti del genere, i quali, per mancanza di sensazione e dintelligenza, sono soggetti a una necessit assoluta, fisica o meccanica. E qui pure ho la concordanza di quasi tutti i maggiori sostenitori della libert, i quali o sostengono espressamente la necessit morale, o quello che significato da queste parole. 3) In terzo luogo, mi sono preoccupato di mostrare che le nozioni chio propongo sono tanto lungi dallessere incompatibili con la moralit e le leggi, che anzi sono lunico fondamento della moralit e delle leggi, e dei premi e delle punizioni della societ; e che le nozioni che io faccio esplodere sono sovversive di esse. (Collins, Indagine filosofica sulla libert umana, pp.I-II)