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MAMMELLA
ANATOMIA
1) TDLU
è formata dal lobulo e dal duttulo teminale e rappresenta la parte
secretoria della ghiandola ed è costituita da:
- struttura lobulare con rivestimento epiteliale - interno a
funzione secretiva e assorbente ed esterno costituito da elementi
mioepiteliali
2) SISTEMA DEI DOTTI
3) CAPEZZOLO
7% - fibroadenomi
40% -
alterazioni
10% - carcinomi fibrocistiche
EPIDEMIOLOGIA
CLINICA
Spesso bilaterale
Aree biancastre, anche nodulari, di consistenza aumentata.
Aree lipomatose
Cisti brunastre o bluastre di varie dimesioni, > multiple
MICROSCOPIA
EPIDEMIOLOGIA
CLINICA
MACROSCOPIA
Componente
stromale
Componente
epiteliale
intrcanalicolare
pericanalicolare
Iperplasia
epiteliale
Alla lunga può diventare fattore di rischio per carcinoma (< 0.1%) più
spesso in situ.
Rarissima è la degenerazione sarcomatosa dello stroma.
TUMORE FILLOIDE
CLINICA
BENIGNI –
simile al fibroadenoma ma stroma ipercellulato,
Escissione locale ampia
MALIGNI –
rari,
Numerose mitosi
rapporto tra stroma/epitelio a favore del primo
necrosi
atipia nucleare marcata
elementi eterologhi stromali
Margini infiltrativi
CLINICA
MICROSCOPIA
A) GENETICI
c) Circa 5% delle pazienti (2/3 dei casi familiari) hanno mutazioni dei geni
BRCA 1 e BRCA 2 – associati a k mammella ad insorgenza giovanile.
B) ORMONALI
C) AMBIENTALI
INTERVENTO
CLASSIFICAZIONE
Carcinoma mucinoso 2%
Carcinoma midollare 2%
Carcinoma papillifero 1%
CARCINOMA INTRADUTTALE
CLASSIFICAZIONE
ISTOLOGICA
1) COMEDOCARCINOMA
2) SOLIDO
3) CRIBRIFORME
4) PAPILLARE
5) MICROPAPILLARE
Non evidente macroscopicamente, viene individuato con Mx e quindi
centrato con carbone sterile o filo metallico
1) COMEDOCARCINOMA
Lamine solide di elementi maligni con necrosi centrale – calcificazione
(microcalcificazioni).
Si osserva uno stroma fibroso concentrico
2) PAPILLARE IN SITU - carcinoma papillare (donne anziane) con
uniformità di dimensioni e forma delle cellule, assenza di cellule
mioepiteliali, assenza di metaplasia apocrina e atipie
3) SOLIDO
4) CRIBRIFORME
5) CLINGING
6) MICROPAPILLARE
Forme MICROINVASIVE –
minima invasione di < 1 mm
Comunque capacità metastatica
NOMENCLATURA
DIN
(ductular
intraepithelial
neoplasia)
CARCINOMA LOBULARE IN SITU
Proliferazione di elementi
monomorfi, poco coesi che
riempono tutti gli acini del lobulo
MICROINVASIONE
Focolaio di cellule
neoplastiche <1mm
infiltranti lo stroma
MICROINVASIONE
Difficile
valutazione
marcatori
biologici
TIPI ISTOLOGICI dei k invasivi
MACROSCOPIA
MACROSCOPIA
– Cellule neoplastiche
nell’epidermide del
capezzolo
–Manifestazione di CDIS
e/o carcinoma infiltrante
CARCINOMA DI PAGET
Se secreto CTM+
cercare il cancro
sottostante
EVOLUZIONE NATURALE
TNM
Si basa sul criterio del volume e dell’infiltrazione delle strutture adiacenti
(cute e parete toracica)
• Tis carcinoma in situ
• T1 < 2cm. (a: < 0,5 cm; b: tra 0,5 e 1 cm; c: tra 1 e 2 cm)
• T2 (da 2 a 5 cm)
• T3 > 5 cm.
• T4 non dipende dalla dimensiona ma dal coinvolgimento di parete
toracica e/o cute (a: estensione alla parete toracica; b: invasione cute;
c: entrambe: d: carcinoma infiammatorio
0 – in situ - 92%
I – 2 cm o meno, assenza di mts lnf o a distanza 87%
6) GRADO
7) INVASIONE VASCOLARE
9) PROLIFERAZIONE – KI 67
• Gene 17q21
• Proteina: fattore di crescita
• PG peggiore
• Risposta peggiore a terapia
ormonale/chemioterapia
• Target per un terapia mirata (Herceptin)
1) MAMMOGRAFIA
2) FNA
3) BIOPSY
IMMAGINI MAMMOGRAFICHE
Adulta: FAD,
papilloma
ca midollare,
ca mucinoso,
t. filloide,
linfonodo
BI RADS 4
BI RADS 5
Lesioni stellate a margini
infiltrativi con distorsione del
parenchima mammario adiacente Microcalcificazioni sono
presenti nel 50% di carcinomi
contro il 20% di lesioni benigne
2) ECOTOMOGRAFIA E AGOASPIRATO
(FNA)
Categorie diagnostiche
PRELIEVO CHIRURGICO
a scopo diagnostico
CORE-BIOPSY - mammotome
Formulazione della diagnosi su core
biopsy
Categorie diagnostiche
• calcificazioni: NO
LINFONODO SENTINELLA