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La foresta tenera,oggi. Lei non mi vuole ferire la carne.si scosta come le braccia sotto il peso di mia avanzato.

.sento gli abeti che piegano nell'aria.le liane che scivolano tra le mie dita.Le foglie formano un tappeto dolce sulla terra che insudicia.molte piogge sono passate da lei,di che cosa disfare gli odori di ginepri e di origani in fiore di che cosa mettere del fango pieno i miei stivali ed umidificarmi la trachea.ho voglia di essere concentrato, di avere la testa nelle mie mani che scostano, la mia testa nei miei due piedi che marciano, la mia testa nelle mie narici che si aprono, la mia testa nel mio cuore che segue il sangue.ho il ventre caldo grazie al t che bevo ad ogni pausa su un tronco. presto, i miei occhi sono tesi nell'ombra.alle sei saremo al piccolo colle.andr sulla sinistra tra le pietre.voglio andare la dove non lo conosco.in angoli lontani che mordono.Nello dietro,per questa caccia egli deve essere di piu,noi andiamo(proseguiamo)dolcemente senz aparlare.Deve essere il fatto che tutto comunica nellaria,come una brezza che io riconosco il soffio sul mio viso e che egli consoce anche lodore. Solo un segno che il suo volto annuisce e si cammina tranquillamente al buio.Con Nello va bene,ci siamo accordati.Marc e Yannick sono piu lontani, essi prendono prendono l'altra estremit per fare cerchio.Mi rallegro della festa.Il sole comincia a poco a svanire sotto i pini,i nostri occhi sono riposati, e prendono l'inferiore goccia di chiarezza in pi.Nello segue il mio ritmo come accordato,io do il tempo e gli alti,io respiro apertamente con il naso per riconoscere sempre meglio le tracce,i passaggi del gioco e la freschezza di un po di pipi.Lo sterco,gli escrementi,sono degli indizzi pieni di precisazioni e di dettagli.dobbiamo tutti affrontare nella propria testa e continuare molto tranquillamente.Io ho una musica nelle orecchie,gli stridoli che vengono da sotto le foglie,gli insetti che volano bassi,si mescolano,gli uccelli che schiamazzano(strillano),che cantano.Io amo questo suono della foresta che si dono alludito degli uomini.Questi suoni dettano lavanzare della via.lumidit dove lincrinatura dei rami, il tempo degli insetti ed il volo degli uccelli al disopra.i linguaggi si succedeono, bisogna saper leggere tutto ci.ci si sovrappone nel pensiero e talvolta le sovrapposizioni ci parlano, c'informano di una direzione, di un istinto a seguire nero sul bianco.amo questa partecipazione dei sensi perch il mio corpo al suo caso,per una volta.non come nel lavoro di citt che io assumo in settimana e che mi lascia vuoto nel ventre, nelle gambe e col naso disgustato.l io traccio forte sulla schiuma, non tergiverso sulle pietre e la terra la calco in pieno.amo ci, quasi incredibile.il lavoro lontano nella nebbia, indietro sotto il rivestimento di notte che piomba la valle.

Pag .38 La biblioteca una foresta di libri.Leggere mi occupa(i interessa),come una fata,ella ne conosce tutti i recessi.Io non trattengo niente dei campi e delle file.Acchiappo delle parole, dei colori, e la mia testa si perde nelle lettere in ogni senso.non una foresta come la mia dove mi riparo coi sensi interni, dove li va dentro sull'esterno per formare l'unisono.La mia foresta si accorda agli uomini,ella si lascia penetrare,ella si dona(da).La biblioteca fa suo Lise(legga)ma mi rigetta per le parole, le tonnellate di parole che si innestano, ella minaccia di farmi perdere la mia strada.Lise mi trattiene, mi guida, vuole anche che apra al caso, che senta la dove la mia mano per vedere se, al gradimento della fortuna, posso cadere su un libro per me.

Pag.145-146 Io vado verso di lei,gli parlo,io la guardo.Questa salita tra noi,in un solo colpo.Le parole.

Eva ed io mercanteggiamo con il futuro(avvenire).Accomodate sul nostro doppio letto,chiuse di idee immaginarie,noi mettiamo tutto sul tappeto.Lontano da noi le frustrazioni del lavoro e la fatica della casa,lontane da noi le monete supplicate in un turbine faticoso.Noi siamo tra i colori della foresta aperta,tra i giardini dei nostri sogni,tra la nostra luce che si intrecciano al di sotto delle coperte.Eva vuole dipingere,io voglio leggere dei libri,lei vuole cuocere un pane comme non fa dallinfanzia,io voglio donare del tempo alla terra,lei vuole fare dei corsi di canto,io voglio aggiustare un vecchio fienile.La camera vibra.La luce dolce al nostro capezzal si staziona sulle nostre palpebre.Io vedo i colori delle nostre vite che si infiammano.Io vedo il silenzio entrare nei nostri cuori,esso circonda le nostre voci,esso si protegge per non perdersi.Io fermo la bocca di Eva con la mano(miniera),io chiudo i suoi occhi con le mie mani,io chiudo il dibattito(la discussione) con il suo nome mormorato tra i fogli..Eva,Eva,Eva

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