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Foucault, oggi Acura di Mario Galzigna Saggi di Basso, Berlincioni, Bodei, Davidson, Esposito, Fontana, Galzigna, Gros, Hersant, Marzocea, Nigro, Petrella, Revel, Rovatti, Senellart, Vegetti Feltrinelli: © Giangiacomo Feltrinel Eore Milano Perse in Campl del sper settembre 2008 ISBN 976-88.07-10437-4 Le traduzioni dei testi di Gros, Hersant e Senellart sono di Maria Mapeli. bblicazione di questopera si awalsa di un contibuto della Fonda- sarah Servolo-isese Gnas (Istituto per Te Ricerche gi Stud sl ‘Bimarginazione Sociale e Culturale), Venezia. Libri in usta, intervist Introduzione di Mario Galzigna Foucault, oggi. Non una raccolta di esegesi accademiche, co- struite a partire dalle tradizionali compartimentazioni discipli nari, ma un libro mobile, plurale, che cerca di mostrare in quali modi il lavoro critico, la riflessione storico-filosofica e la ricerea politica utilizzano oggi, a pitt di vent’anni dalla morte, la formi- dabile scatola di attrezzi foucaultiana: quella stessa boite a ou- tils ~ cost il filosofo francese amava definire le sue analisi - che molti di noi, oggi, considerano uno strumento fondamentale per comprendere la nostra attualita, Quali, insomma, gli usi di Foucault oggi? O perlomeno: qua- Ii gli usi che riteniamo pit ricchi, pit fertili, maggiormente in grado di orientare creativamente sia la nostra comprensione di Foucault sia la nostra conseguente diagnosi del presente? Sia il nostro pensiero che le nostre pratiche? In altre parole, si tratta di capire in quale misura la macchi- na analitica di Foucault ci aiuta a costruire un'“ontologia critica di noi stessi", un‘ontologia del nostro presente, concepita nol tanto “come una teoria o una dottrina”, ma piuttosto come 1 prassi, come “un atteggiamento, un ethos, una vita filosofica”, Iaddove "la critica di quello che siamo @, al tempo stesso, analisi storica dei limiti che ci vengono posti ¢ prova del loro supera- mento possibile”.! ' ML Foucault, Che cos? tMltuminismo (1984), in Archivio Foucault. Interve- 1, colloqui, intervist, 3. 1978-1985, a cura di A. Pando, Feltrinelli, Milano 1998, p. 231. Chr Id, Dits er derts, v, acura di F. Ewald et D, Defers, Gallimard, Paris 1994, p, $77 (tale pubblicazione in 4 voll. verra ctat, n seguito, eon le sue {niziali~ pe ~segute dal numero romano del volume). Questa posirione & stata espressa da Foucault a pit riprese, git a partre dagli anni sessanta. Leggiamo ad esempio: “Diagnosticare il presente di una cultura: quest, le ripeto, mi sem 8 IvtRODUZIONE Michel Foucault, sentieri ininterrotti Consapevolezza dei limiti e volonta di superarli si stringono in un unico cerchio. Un pensiero della liberta e dei processi di Soggettivazione, sviluppato da Foucault soprattutto negli ultimi ‘anni della sua vita’ viene precedito ein un certo senso reso possibile da tutto un lavoro “genealogics”, orientato a mettere fr evidenza i processi di costituzione del soggetto: cio® V'analisi del soggetto int quanto soggetto costituifo, prodotto e determina- to da dispositivi di sapere e di potere. Su questo versante della determinazione, occorre dire che Foucault, in opposizione splicita all’esistenzialismo e alla fenomenologia ~ filosofie Orlentate a valorizzare la presenza del soggetto in quanto sogget- to costiruente — sviluppd, durante gli anni sessanta, una linea teorica che in una certa misura implicava, tra le altre cose, un dialogo critico a distanza con lo strutturalismo: ad esempio un Gialogo critico indiretto, fatto di affinita e di divergenze, con i motivi kantiani presenti nell'antropologia strutturale. fella gid citata intervista del 1969 rilasciata a Paolo Caruso, Lévi-Strauss, sollecitato a misurarsi con la problematica fou: Caultiana della morte dell'uomo, sottolineava infatti jl forte “rife- rimento a Kant” della sua ricerca, nella quale I'a priori funziona come invariante, come vincolo determinante, come costrizione mentale. Affermava infatti: la “rivoluzione filosofica kantiana” consiste “nel tentativo di prendere come punto di partenza della Conoscenza i limiti stessi della conoscenza, owero di far poggia- te tutta la filosofia sullinventario delle costrizioni mentali. Ora, & proprio quel che intendo fare anch'io, fo cerco appunto di indivi- Guare un certo numero di ‘costrizioni’ che s/applicano alla mente tumana nel suo complesso”. Cosi continuava, poco dopo: “Filoso- ficamente, mi sento sempre pit! kantiano. Kantiano non tanto per il contenuto specifico della dottrina di Kant, quanto per la particolare maniera di porre il problema della conoscenza. Anzi- tutto perché Fantropalogia mi sembra essere una filosofia della bra la vera funszione che ogat possono avere gli individui che chiamiamo filoso- fir Cle B Caruso (a cura di), Conversazioni con Lévi-Strauss, Foucault, Lace, Mussia, Midano 1969, p. 131. Lintervsta a Foucault, che contiene il passo qui ci ato, era git comparsa nel 1967 (‘La Fiera Letteraria’, 39) ed & stata poi ripub- blicata in De pp. 601-620. S'Rinvio, «tal proposito, agit interventh che R. Bode, J. Revel, P. A. Rovatt 0. Marcocea e F Gros hanno preparato per questo volume. Sulla intronizzazion odelsisteme normative, vista come condizione di possbilita di “novi modi di ponsicto” edi nuove forme di vita", cfr anche M. Bertani, Postfazione a M. Fow peut Discipline, Poten, Verita. Det e sort 1970-1984, Matieti, Genova-Milsno 2008, pp. 225-263, srRoDUZIONE ° conoscenza, una filosofia del concetto: e credo che solo situan- dola sul piano del concetto si pud cercare di farla progredire. E, daltra parte, perché, come ho detto poco fa, la mia ricerca verte essenzialmente sulle ‘costrizioni’ mentali, sulle categorie” Da tale orientamento, che ho voluto sinteticamente richia- mare attraverso questa citazione, Foucault si differenzia gid ne- ‘li anni sessanta, soprattutto con Le parole e le cose (1966), fa- | cendo emergere, sul suolo immobile del trascendentale, {in-| quictudine del divenire, Valeatorieta dellesperienza soggettiva, Timprevedibilita della storia, Nel grande libro del 1966, 1a prio- | ri diventa in effetti a priori storico, trovando, in questo stesso, movimento, l'avvio della propria dissoluzione.? ! Ancora nel 1968, & vero, Foucault poteva die di aver reso parte, con i suoi lavori, allo sviluppo dello strutturalismo, "cosa alla quale ho anch’io contribuito"), definendo in ‘quekremin, molto sinteticamente, il suo impianto teorico: “lo strutturalismo esplora soprattutto un inconscio” e mette “in discussione l'im- portanza del soggetto umano, della coscienza umana”; esso percid “ricerca di strutture logiche’, di strutture inconsce e inva- Hianti presenti in una “lingua”, in una “ideologia’, in una "so- cieta” (significativo, qui, il rinvio ad Althusser ¢ a Lévi-Strauss)+ Questa curvatura antisoggettivistica e antiumanistica ~ epi- centro di tutta 'antropologia strutturale ~ rappresenta per Fou- cault un punto di partenza, che tuttavia verra pazientemente rie- laborato e ribalrato lungo Fintero percorso della sua ricerca: dal- Tarcheologia dei saperi all’'analisi degli ordini discorsivi, dalla ge- nealogia dei dispositivi di potere all'ontologia dell attualita, politi- camente orientata verso la valorizzazione ¢ Vattualizzazione dei processi di soggettivazione studiati nel mondo greco-romano. Si tratta di un ribaltamento impensabile per chi rimane ancorato ai ‘motivi portanti del paradigma strutturalista: la famosa afferma- zione presente nelle pagine conclusive di Triti tropici (1955) -"Tl ‘mondo @ cominciato senza 'uomo e finira senza di lui” ~rivela > Sule priori storico nelfopera di Foucault, sul suo carattere diagnostico © non teoretico, rnvio al bel libro di E. Basso ~ Michel Foucault la Daseinsaralse, Mimesis Edizion, Milano 2007, pp. 456~e alintervento che Yautrice ha prepara to per questo volume, Sul superamento, in Foucault, del cogito cartesiano e del ‘soggetto costituente”, si veda Voriginale approcclo di A. Fontana, I paradosso del filosofo (in "at aut, 323, settembre-ottobre 2004), che utiliza i teatro della dif ferenca del “filosofo" Diderot, dove si compie “i dssoluzione dello nel muliplo” “Archivio Foucault, 1, 2 cura di 3. Revel, Feltrinelli, Milano 1996, pp. 180 18! Peri rapporti com lo strutturalismo, rinti alla nga e importante inter sta-saggio del 1983: M. Foucault, Struttualismo e poststruttuatismo, in: 1d. Aiscorso, la storia, la vert, Interventi 1969-1984, a cura di M. Bertani, Einaudi, Torino 2001, pp. 301-332

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