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Rivista semestrale di storia, cultura e politica n.

47/50, gennaio 2013-dicembre 2014

Antonio Chiocchi

Lavoro, diritti e produzione sociale

Estratto

Redazione Luisa Bocciero Antonio Chiocchi (direttore editoriale) Sergio A. Dagradi Lucio Della Moglie Domenico Limongiello Agostino Petrillo Antonello Petrillo (direttore responsabile) Claudio To olo Registrazione Tribunale di A!ellino n. "#$ del " settembre %&'& E-mail societaecon litto(tiscalinet.it Sito web ))).cooper)eb.it*societaecon litto

Cop+right b+ Societ, e con litto "-%.

LAVORO, DIRI

I E !ROD"#IO$E SO%IALE

di Antonio Chiocchi

&' !remessa Sin dalle societ, antiche e in tutte le orma/ioni sociali0 le orme e le culture del la!oro hanno a!u1 to una portata in!ischiante per le orme e le culture della produ/ione2 e !ice!ersa. La ricombina1 /ione continua del mosaico che si 30 mano a mano0 !enuto disegnando e modi icando ha0 a sua !olta0 determinato e tras ormato modi0 strumenti e inalit, dei processi di !alori//a/ione e distri1 bu/ione della ricche//a. 4noltre0 la!oro0 cultura e produ/ione0 riconnettendosi sen/a posa0 hanno inciso pro ondamente sull5intarsio dei rapporti sociali e delle stesse rela/ioni politiche0 concorrendo a di eren/iarne e speciali//arne le geogra ie temporali e le topogra ie spa/iali. Le rela/ioni tra Stati e i rapporti tra Stato e cittadini hanno inito con l5essere continuamente in!estiti da 6uesto lusso tras ormati!o. 70 cos80 accaduto che nelle medesime unit, di tempo e di spa/io hanno potu1 to con!i!ere0 amalgamarsi o collidere orme di societ, e di Stato in con litto0 se non in antagoni1 smo. Possiamo0 perci90 dire che ogni orma di la!oro 3 sempre la!oro sociale2 cos8 come ogni or1 ma di produ/ione 3 sempre produ/ione sociale e ogni orma di cultura e politica sono sempre cul1 tura e politica sociali. :el corso della bre!e0 media e lunga durata0 il carattere sociale della cultu1 ra0 della politica0 del la!oro e della produ/ione muta e 6ualche !olta ro!escia il suo segno0 signi i1 cato e senso2 ma0 sin dalle societ, primiti!e0 accompagna la storia dell5umanit,%. ;ccorre riconoscere sen/a indugio che produ/ione 3 sempre anche genera/ione di discorsi orga1 ni//ati e cultura e politica sono sempre anche progetta/ione sociale di atti produtti!i e materiali. Discorsi e atti che 6ualche !olta anticipano il decisore politico ed economico e 6ualche altra lo se1

Aderiamo al concetto basico stabilito da Ferruccio Rossi-Landi, per il quale la riproduzione sociale il principio di tutte le cose e qualcosa dalla quale non si esce. Di Rossi-Landi rilevano, in proposito: Metodica filosofica e scienza dei segni, Milano, ompiani, 1!"# $in specie, il cap. %&&&, pp. 1'(-1!)* Lautore tra riproduzione sociale e discontinuit: dialogo con Ferruccio Rossi-Landi, +eminario svoltosi il 1! aprile presso la Facolt, di Lin-ue e Letterature +traniere dell./niversit, di ari, 0Lectures1, n. 1#21!"3 $ma pubblicato nel 1!"#4, pp. 13!-1(). 5uest.ultima opera stata successivamente pubblicata con titolo mutato: Il corpo del testo tra riproduzione sociale ed eccedenza. Dialogo $a cura di +usan 6etrilli4, 07orposcritto1, ), ari, 8dizioni dal +ud, )99), pp. (-3:. Al concetto basico di Rossi-Landi il nostro discorso, come si vedr,, ;ar, subire molte deviazioni, torsioni e smottamenti, allontanandosene pro-ressivamente e vistosamente. La prima e ;ondamentale distinzione c<e consideriamo pi= perspicuo parlare di 0produzione sociale1 e non di 0riproduzione sociale1,poic<> riteniamo c<e -i, e proprio a livello di produzione sociale c<e si danno pro;onde catene di interazioni, con;litti e metamor;osi tra lavoro, cultura, politica, comunicazione, in;ormazione, scambio e consumo. 6ossiamo, senz.altro, dire c<e ci troviamo di ;ronte ad una struttura c<e contemporaneamente sovrastrutturata e ad una sovrastruttura c<e contemporaneamente strutturata. 6re;eriamo, perci?, parlare di 0struttura metapoietica1 del capitale e di0plusvalore poietico1 $c;r. A. 7<iocc<i, Rivoluzione e conflitto, Categorie politic e, Avellino, Associazione culturale Relazioni, 1!!#, in part., cap. &&, @@ 1)-1:4. 7ol c<e intendiamo squarciare e andare oltre il materialismo storico marAiano c<e, come noto, postula non solo demarcazioni, ma anc<e priorit, -erarc<ic<e tra struttura e sovrastruttura, tra rapporti di produzione e ;orze produttive, tra produzione e consumo e via discorrendo. Butto ci? apparir, con c<iarezza nello svol-imento del nostro discorso. RossiLandi rimane interno all.economia politica classica e, se-natamente, al materialismo storico marAiano, di cui un -eniale ed eterodosso lettore e interprete. 6er lui, i sistemi se-nici $verbali e non verbali4 <anno la ;unzione precipua di mediare tra il piano strutturale e quello sovrastrutturale, rendendo pensabile mentalmente, esprimibile lin-uisticamente e or-anizzabile storicamente l.azione e la prassi umanosociale. 7i? precisato, il debito c<e abbiamo contratto con Rossi-Landi resta cospicuo e ne rendiamo doverosamente conto: ;uori da questo debito, molte delle pa-ine c<e se-uono non sarebbero state nemmeno pensabili.

guono docilmente. Comun6ue0 i decisori sono sollecitati ad adeguare e riadeguare le proprie scelte di go!erno che !ariano a seconda degli ori//onti assunti come ri erimento e a seconda del susse1 guirsi e !ariare della contingen/a storica. :on 3 6ui 6uestione di desumere dalla isiognomica o dall5economia della orma di societ, i !alori ondanti0 i processi pro ondi e le !ariabili delle meta1 mor osi sociali0 culturali e politiche. All5opposto0 3 decisi!o puntare lo sguardo e l5osser!a/ione sul1 la genesi e tras orma/ione dei rapporti culturali0 politici0 produtti!i e sociali0 per esaminare la reci1 procit, e la coeren/a delle loro coesioni e di eren/ia/ioni. Le orme desiderate o desiderabili di so1 ciet, e ci!ilt, sono immaginate e organi//ate in 6uesto caleidoscopio0 dal 6uale 3 possibile estra1 polare anche la sismogra ia dei sogni0 dei bisogni e delle passioni che spingono a ar colludere e collidere le espressioni della !ita umano1sociale. :ella composi/ione di 6uesta trama0 3 ine!itabile che i con litti che si s!iluppano intorno al la!oro0 alla cultura0 alla politica e alla produ/ione sociale iniscano con intrecciarsi con le lotte che intendono sottrarre la societ, alla cappa di piombo del controllo< in bre!e0 con le mobilita/ioni per i diritti e la libert,0 di cui costituiscono una componen1 te signi icati!a. Delle tras orma/ioni inter!enute in 6uesto complesso mosaico0 dal secondo dopo1 guerra al primo decennio del ==4 secolo0 intendiamo dare sinteticamente ragione nei prossimi pa1 ragra i. (' I processi Come 3 ben noto0 a partire dalla ri!olu/ione ta+lorista0 la metamor osi dell5organi//a/ione del la1 !oro si incardina sulla ottimi//a/ione della ormula della produtti!it,0 attra!erso l5intensi ica/ione del saggio di s ruttamento del tempo< a minor tempo di la!oro ha atto progressi!amente riscon1 tro una 6uantit, maggiore di prodotti. La tenden/a generali//ata alla ridu/ione del tempo di la!oro per unit, di prodotto0 di!ersamente da 6uanto diagnosticato da molti autori0 non ha condotto alla uga dalla societ, del la!oro".

+i rinvia, indicativamente, a A. Ce-ri, Mar! oltre Mar!, Milano, Feltrinelli, 1!(!* 6. %irno, "irtuosis#o e rivoluzione, 0Luo-o 7omune1,n. 121!!:* 7. Marazzi, Il posto dei calzini. La svolta linguistica dellecono#ia e i suoi effetti sulla politica$ 7asa-rande, ellinzona, 1!!3, Borino, ollati orin-<ieri, 1!!!* 8. Rullani, Il valore della conoscenza, 08conomia e politica industriale1, n. "), 1!!3* D. Ri;Ein, La fine del lavoro, aldini e 7astoldi, Milano, 1!!#* F. erardi, %euro#ag#a. Lavoro cognitivo e infoproduzione, Roma, 7astelvecc<i, 1!!#* M. Fardt-A. Ce-ri, Il lavoro di Dioniso, Roma, mani;estolibri, 1!!#* A. Gorz, Meta#orfosi del lavoro, Borino, ollati orin-<ieri, 1!!#* AA. %%., &tato e diritti nel postfordis#o, Roma, mani;esto libri, 1!!'* M. Lazzarato, Lavoro i##ateriale. For#e di vita e produzione di soggettivit, %erona, ombre corte, 1!!(* M. Revelli, La sinistra sociale. 'ltre la civilt del lavoro, ollati orin-<ieri, Borino, 1!!(* A. Mante-na-A. Biddi, Reddito di cittadinanza. "erso la societ del non lavoro, Roma, 7astelvecc<i, )999* 7. Marazzi, Capitale ( linguaggio. Ciclo e crisi della ne) econo#*, +overia Mannelli $7z4, Rubettino, )991* A. Hanini-/. Fadini $a cura di4, Lessico postfordista, Milano, Feltrinelli, )991* M. Revelli, 'ltre il %ovecento, Borino, 8inaudi, )991* 6. %irno, +ra##atica della #oltitudine. ,er unanalisi delle for#e di vita conte#poranee, +overia Mannelli $7z4, Rubettino, )991* A. Gorz, Li##ateriale. Conoscenza$ valore e capitale, Borino, ollati orin-<ieri, )99:* A. &lluminati, Del co#une. Cronac e del general intellect, Roma, mani;estolibri, )99:* M. Fardt-A. Ce-ri, Moltitudine. +uerra e de#ocrazia nel nuovo ordine i#periale, Milano, R7+, )993* D. De Masi, &viluppo senza lavoro, 8dizioni Lavoro, Roma, 1!!3* A. Fuma-alli, -ioecono#ia e capitalis#o cognitivo, Roma, 7arocci, )99(* A. Ce-ri, Dalla fa..rica alla #etropoli. &aggi politici, Roma, DataneIs, )99"* R. D.Alessandro, Il lavoro perduto, in La societ s#arrita. /uattro letture del presente fra paure$ crisi e #igrazioni, Milano, An-eli, )919, pp. 3:-!:* 6. Do, Il tallone del drago. Lavoro cognitivo$ capitale glo.alizzato e conflitti in Cina, Roma, DeriveApprodi, )919* G. Ro--ero, La testa del drago. Lavoro cognitivo ed econo#ia della conoscenza in Cina, %erona, ombre corte, )919* A. Fuma-alli, 0rasfor#azione del lavoro e trasfor#azioni del 1elfare: precariet e )elfare del co#une 2co##onfare3 in 4uropa, /ninomade, in III.uninomade.or-, 1# novembre )911* 7. %ercellone, La legge del valore nel passaggio dal capitalis#o industriale al nuovo capitalis#o, /ninomade, in III.uninomade.or-, ( a-osto )91)* M. 6asquinelli, La potenza di astrazione e il suo antagonis#o. &ulle psicopatologie del capitalis#o cognitivo, /ninomade, in III.uninomade.or-, )"

All5opposto0 gi, negli anni ;ttanta0 i !olumi del tempo di la!oro si sono gon iati in maniera rile!an1 te0 attra!erso l5impiego indiscriminato del la!oro straordinario0 del la!oro notturno0 dei turni0 del la!oro in ormale e del la!oro sommerso0 nelle economie a!an/ate come in 6uelle arretrate.. >isul1 ta0 comun6ue0 !ero che conoscen/a0 scien/a e saperi 1 e non il la!oro 1siano l5immediata or/a produtti!a di !alore e di ricche//a. Tutta!ia0 la dilata/ione della giornata la!orati!a0 attra!erso l5intreccio complesso e la messa in coopera/ione un/ionale di tutte le orme di la!oro0 non 3 una risultan/a della globali//a/ione2 piuttosto0 ne 3 una delle concause strutturali. Di atti0 la tenden/a ha interessato le economie europee all5ini/io degli anni Settanta del secolo scorso ed 3 esplosa nei successi!i anni ;ttanta. A 6uel periodo !anno atti risalire gli incrementi dei !olumi dell5orario la1 !orato0 nonostante la nego/ia/ione sindacale tendesse a ridurre l5orario contrattato. :on di!erso il caso degli ?sa0 do!e la tenden/a si 3 mani estata con 6ualche anno di ritardo0 ma si 3 prolungata ino agli ini/i degli anni :o!anta. A ronte della poten/iale estensione del tempo libero disponibile0 resa possibile dagli aumenti di produtti!it,0 abbiamo do!uto0 in!ece0 registrare la dilata/ione del tempo di la!oro0 in tutte le sue orme legali e illegali0 ormali e in ormali. Paradossalmente0 ma non troppo0 allorch@ pote!a au1 mentare il tempo libero disponibile0 si 30 all5opposto0 gon iato il !olume del tempo di la!oro. L5allargarsi del di!ario tra tempo di la!oro e tempo disponibile possibile0 a tutto danno del secondo termine della rela/ione0 costituisce una delle basi della genera/ione di orme di la!oro asser!ito e di la!oro sen/a diritti. Aenomeno0 6uesto0 che costituisce il cuore !ero della crisi del rapporto di la!oro dipendente e del contratto ondato sul la!oro subordinato che si mani esta su scala allarga1 ta0 dalla seconda met, degli anni :o!anta del == secolo0 in tutte le economie s!iluppateB. ?no dei tratti peculiari assunti dai sistemi produtti!i a!an/ati 3 il enomeno generali//ato che !ede il tempo di la!oro atto segno di un consumo di natura sia intensiva che estensiva. La libera/ione di tempo disponibile0 resa possibile dai processi di in ormati//a/ione del ciclo la!orati!o0 in altri termini0 !iene riempita da ... altro tempo di la!oro. PiC il la!oro libera tempo e piC il tempo !iene

marzo )91:. : . Lambor-<ini-7. Antonelli, 0 e I#pact of 4lectronics on Industrial &tructures and Fir#s &trategies, 7ommissione della 7omunit, 8uropea, Direttorato per le scienze, la tecnolo-ia e lJindustria $sessione di studio sullJimpatto della microelettronica sulla produttivit, e lJoccupazione4, ruAelles, 1!"1. %. 7omito, %uove tecnologie$ struttura sociale e occupazione, 07ritica marAista1, n. #, 1!")* G. odo-7. Giannini,La relazione tra orari di fatto e ore contrattuali nell5industria italiana,07ontributi allJanalisi economica - anca dJ&talia1, Roma, 1!"#* G. Klini, 6nni 'ttanta$ lavorando #eno solo sulla carta, L6olitica ed 8conomiaL, n. 1, 1!!3* K. Ce-t, 0e#po e lavoro, Roma, 8dizioni Lavoro, 1!"". 3 F. utera, +li effetti delle nuove tecnologie$ sulla societ$ le organizzazioni e il lavoro: una guida di lettura, LR+K Doc. Lavo.L, n. #, 1!":* M. 6edrazzoli, &u.ordinazione e dintorni, &l Mulino, olo-na, 1!"!. A. 6erulli, Il diritto del lavoro tra crisi della su.ordinazione e rinascita del lavoro autono#o, 0Lavoro e diritto1, n. ), 1!!(* M. 6edrazzoli, Dai lavori autono#i ai lavori su.ordinati, 0Giornale di diritto del lavoro e di relazioni industriali1, n. :, 1!!"* &d., La para.ola della su.ordinazione dal contratto allo status, 0Ar-omenti di diritto del lavoro1, n. ), )99)* . 7aruso, Il diritto del lavoro patisce la glo.alizzazione7 La crisi dei concetti,0&talian Labour LaI e-Dournal1, n. ), )991* 7. +mura-lia, Lavoro e lavori: su.ordinazione$ colla.orazioni non occasionali$ lavoro in cooperativa,0&l lavoro nella -iurisprudenza1, n. 11, )991* AA.%%., Il lavoro flessi.ile, Milano, Giu;;r, )99)* A. Accornero, Flessi.ilit e sta.ilit del lavoro,08conomia e societ, re-ionale1, Milano, An-eli, )99)* G. +uppieM, Flessi.ilit del rapporto di lavoro e siste#a delle fonti, 0Ar-omenti di diritto del lavoro1,n. 1, )99)* /. 7arabelli, 'rganizzazione del lavoro e professionalit: una riflessione sul contratto di lavoro e post-ta*loris#o, 0NorEin- 6apers1,7entro +tudi Diritto del Lavoro 8uropeo 0Massimo D.Antona1, n. 1#, /niversit, di 7atania, )99:* L. Hoppoli, La su.ordinazione tra persistenti diseguaglianze e tendenze neoautoritarie, &ntervento al && +eminario di +tudio 0Marco ia-i1 su 0Lavoro subordinato, lavoro coordinato e dintorni1, or-anizzato il 3 aprile a Brento dall.A&DLA++, )99: D. 7atania-M.7. %accaio-G. Hucca, 8na vita tanti lavori. L5Italia degli 55atipici55 tra vulnera.ilit sociale$ reti fa#iliari e auto-i#prenditorialit, Milano, Franco An-eli, )993* R. Dore, Il lavoro nel #ondo c e ca#.ia, &l Mulino, olo-na, )99#* 8uro;ond,1or9ing ti#e fle!i.ilit* in 4uropean co#panies. 4sta.lis #ent &urve* on 1or9ing 0i#e :;;<-:;;=, Dublino, )99(.

occupato dal la!oro< ecco il cortocircuito innescato dai processi appena descritti. 4l decalare della presen/a contenutistica del la!oro nel prodotto comporta la crisi delle sue un/ioni !alori//anti che0 a sua !olta0 traccia la linea del tramonto del modello di s!iluppo ta+lorista e or1 dista. :el !arco di 6uesta linea di tramonto si insedia l5alba post ordista. 4l ordismo 3 stato l5intreccio di scientific management ta+lorista e riorgani//a/ione del modo del produrre0 all5insegna della automa/ione e massi ica/ione della produ/ione. 4n 6uesto senso0 3 risultato essere anche un modello di regola/ione sociale e di triangola/ione del con litto sociale intorno alle igure orti dello Stato0 dell5impresa e del la!oro. 7 indubbio che0 tra la ine degli anni Settanta e l5ini/io degli ;ttanta0 6uesto modello sia entrato irre!ersibilmente in crisi e che si sia andato incubando un nuo!o paradigma della produ/ione< il post ordismo. Del modello ordista0 3 stata superata l5antinomia tra la supposta ra/ionalit, del pi1 ano di impresa e la presunta anarchia del mercato0 con l5a erma/ione di un modo del produrre per processi0 capace di adattare le sue tensioni interne agli stimoli esterni. 4l rapporto tra la!oro e tecnologie dell5in orma/ione e della comunica/ione apre nuo!e opportunit, di connessione tra or1 gani//a/ione e tecnica0 in !irtC delle 6uali 3 possibile ar ronte alla seletti!it, della domanda del mercato0 a cui l5o erta produtti!a si !a con ormando in tempo reale. Se nel modello ordista la logica del prodotto indi eren/iato condi/iona e plasma la domanda di massa del mercato0 nel nuo!o paradigma post ordista la produ/ione 3 messa in lusso e trascinata dal mercato. 4l ascino a abulatorio e per ormati!o esercitato dal modello giapponese0 negli ultimi due decenni del :o!ecento0 nasce esattamente da 6ui#. :el modello ordista0 reperiamo una con1 ce/ione chiusa della lessibilit,2 nella scala dei !alori del post ordismo0 in!ece0 la complessit, ha la preceden/a assoluta sulla lessibilit, che0 per di piC0 3 concepita in maniera aperta. 4l mutamento signi icati!o risiede propriamente in 6uesto<Dprodu/ione snellaE0 just in time ecc. comportano la transi/ione lessibile da una produ/ione micro all5altra0 secondo le scale de inite dalle istan/e di consumo indi!idualistico che concorrono alla orma/ione delle domande di merca1 to. 4l superamento dell5antinomia tra produ/ione e mercato si accompagna 6ui al superamento della rattura tra produ/ione e consumo. >a/ionalit, del piano produtti!o e ra/ionalit, del piano dei consumi si intersecano e codeterminano. Col risultato che la compressione del tempo non agi1 sce soltanto a li!ello di produ/ione (ridu/ione del tempo di la!oro per unit, di prodotto)2 ma anche a li!ello di rui/ione del prodotto0 determinando l5istantaneit, del consumo e la !olatilit, e sostitui1 bilit, del bisogno che ne 3 la base di alimenta/ione. :on 3 piC il la!oro ad essere il contrassegno ri!elatore e regolatore del contenuto dell5agire umano2 ma 3 l5opera0 non gi, l5atti!it,0 che sedi1 menta il prodottoF. 4l tempo la!orato0 di per s@0 non riesce piC a ungere 6uale agente di designa1 /ione e connota/ione di !alore. Come il tempo di la!oro non 3 piC misura del !alore0 cos8 l5atti!it, non 3 piC il nucleo primario dell5agire umano e della media/ione sociale. L5atti!it, si colloca ad una scala e!oluti!a piC semplice e0 insieme0 senescente< 3 ora la!oro sen/a contenuto di !alore. Per tro!are ora i contenuti del la!oro dobbiamo spostarci alla scala superiore dell5opera< cio30 al li!ello dell5interpenetra/ione tra le macchine di sapere che costituiscono il modo del produrre ed il repertorio cogniti!o depositato nel capitale umano applicato alla produ/ione. L5opera eccede l5atti!it, la!orati!a classica proprio perch@ 3 ricomposi/ione sistemica tra il sapere incorporato nel modo di produ/ione ed il patrimonio cogniti!o non tanto e non solo del singolo la!oratore0 ma del1 la specie.

M. La Rosa, Il #odello giapponese, Milano, Franco An-eli, 1!"!* Oaoru &s<iEaIa, C e cos> la qualit totale. Il #odello giapponese, Milano, &l +ole-)3 Kre, 1!!)* . 7oriat, Ripensare lorganizzazione del lavoro. Concetti e prassi nel #odello giapponese, ari, Dedalo, 1!!:* G. onazzi, Il tu.o di cristallo. Modello giapponese e fa..rica integrata alla Fiat Auto, olo-na, &l Mulino, 1!!:* M. La Rosa-G. onazzi, Modello giapponese e produzione snella$ La prospettiva europea, Milano, Franco An-eli, 1!!3* K<no Ba<iti, Lo spirito 0o*ota. Il #odello giapponese della qualit totale. 4 il suo prezzo, Borino, 8inaudi, )993* G. onazzi, &toria del pensiero organizzativo, Milano, Franco An-eli, )99", 13a edizione. ' 7;r. Fanna< Arendt, "ita activa. La condizione u#ana, Milano, ompiani,1!'3. La Arendt, come si sa, annette solo all.azione la prero-ativa di discorso comunicativo, considerando la stessa opera una mani;estazione dell.a-ire strumentale.

:ell5opera0 il tempo di la!oro non si tro!a piC separato dal tempo di !ita0 cos8 come la conoscen/a non 3 piC separata dal la!oro. Appropria/ione dell5opera !ale ora come appropria/ione della socia1 lit, ed esisten/ialit, della !ita umana. Tro!ato ostruito il !arco per il passaggio al tempo libero di1 sponibile0 la socialit, intera della !ita umana 3 incanalata !erso le condotte della dimensione pro1 dutti!a e riprodutti!a. Mai come oggi0 il attore umano 3 al centro dei processi di !alori//a/ione$. 4 mondi della !ita compressi dal ordismo0 resuscitano e !engono riassorbiti dal post ordismo. La centralit, del attore umano unge da base per la proli era/ione di orme di la!oro personali//a1 te e intimi//ate. 4l la!oro di!enta ora esperien/a indi!iduali//ata0 sottratta agli standard di garan1 /ie ormali0 contrattualistiche ed uni!ersalistiche. 4l tempo unilineare0 6uale misuratore della gior1 nata la!orati!a standard0 de lagra per linee interne. Gsistono ora i tempi di la!oro0 in corrispon1 den/a delle traiettorie multilineari disegnate dai sistemi lessibili di adattamento dell5o erta pro1 dutti!a alla !ariabilit, della domanda di mercato. La raggiera della lessibilit,0 cos8 tracciata0 si tro!a in!ariabilmente a soggiacere alle pressioni del mercato0 il 6uale sospinge la !ita personale !erso l5impersonalit, del consumo. Huesta modalit, di lessibilit, nasce proprio dalla circostan/a che la rottura del tempo unitario si pone in una rela/io1 ne di incompatibilit, con un progetto di !ita0 poich@ mancante 3 la possibilit, della scelta libera e soggetti!a. :el post ordismo0 la lessibilit, da chance di libert, si con!erte in amputa/ione delle opportunit, di !ita. La libert, !i!e nelle orme s!ilite dell5indi!idualismo consumistico di massa che !eicola la depri!a/ione delle !ite personali e la nega/ione dei beni comuni. La po!ert, della !ita intima e personale 3 soltanto l5altra accia della po!ert, dello spa/io pubblico0 le cui s ere sono e1 !acuate di criticit,0 creati!it, e solidariet,. 4 tormenti del la!oro di!entano tanto piC acuti0 6uanto piC la socialit, ed esisten/ialit, della !ita sono poste in so eren/a. 4l senso della possibilit, della libert, !iene disseccato. 4l concetto stesso di possibilit, si a aleatorio0 pri!o di 6ualun6ue presa materiale. ?n discorso ed una pratica di li1 bert, dei tempi di la!oro e dei tempi di !ita non possono eludere 6uesti nodi di natura storica0 cul1 turale ed esisten/iale. )' Le *orme Dipartono dai processi innan/i descritti la ra/ionali//a/ione e la riorgani//a/ione delle orme del la!oro. 4nnan/itutto0 il processo la!orati!o non 3 piC !erticali//ato< cio30 scomposto rigidamente tra i momenti della progetta/ione0 esecu/ione e controllo. Tantomeno0 il la!oro 3 parcelli//ato se1 condo le singole asi di produ/ione0 con la conseguente determina/ione della moti!a/ione al la!oro e della struttura del compenso del la!oro secondo stimoli e risposte di tipo ondamentalmente e1 conomico. La di!isione scienti ica del la!oro di marca ta+loristica e la successi!a ri!olu/ione ordi1 sta della produ/ione di massa inali//ano la maggiore produtti!it, alla maggiore produ/ione0 at1 tra!erso un costante e lineare aumento della produtti!it, sempre piC impraticabile0 prima ancora che inesigibile. La di!isione e la speciali//a/ione un/ionale del processo la!orati!o mettono in!ariabilmente capo ad un processo di gerarchi//a/ione delle strutture e delle relati!e decisioni0 con l5irrigidimento dei lussi di comunica/ione ed in orma/ione interni ed esterni all5impresa. 4 me//i dell5in orma/ione e della comunica/ione hanno dilatato la portata del rapporto tra la!oro e tecnologia ed accelerato le scale temporali degli e etti del mutamento tecnologico0 mettendo in discussione le logiche unili1 neari e separatiste della ra/ionalit, ta+lorista e ordista. L5integra/ione dei mercati e la mondiali/1 /a/ione della produ/ione hanno atto il resto0 gettando l5imprenditore classico (e0 in un certo mo1 do0 protetto) nella turbolen/a della competi/ione globale0 entro il cui ambito si 3 spe//ato il lusso comunicati!o tra ra/ionalit, d5impresa0 ra/ionalit, statuale e nego/ia/ione sindacale. 4l la!oro so 1 re e perde colpi tanto a lato delle dinamiche della ra/ionalit, di impresa 6uanto di ronte al deci1 sore statuale e nelle sedi contrattuali. La perdita di signi icato del la!oro !i!o si accompagna alla caduta del peso di nego/ia/ione e con1
(

M. 6ilati-F.L. Bosi, 'rganizzazione e gestione risorse u#ane. Co#porta#ento organizzativo, &% tomo di Manage#ent, &l +ole )3 Kre, /niversit, occoni 8ditori e La Repubblica, Milano-Roma, )99'.

tratta/ione del la!oro dipendente. Si delinea una cornice storica di tipo nuo!o0 cos8 esempli icabi1 le< a) sul piano dell5accumula/ione capitalistica< al la!oro !iene attribuito meno !alore e0 dun6ue0 si tende a arlo costare meno2 b) sul piano della orma/ione e distribu/ione dei poteri e delle risorse< il la!oro dipendente 3 ininterrottamente messo ai margini2 c) sul piano della struttura/ione della mappa dei diritti< il la!oro dipendente non si tro!a piC al centro dei dispositi!i di tutela e garan/ia2 ci9 anche per la decisi!a circostan/a che il salario reale 3 in caduta libera0 compresso da indici//a/ioni de icitarie0 eroso dai meccanismi in1 latti!i e taglieggiato da sistemi di tassa/ione in crescita esponen/iale2 d) sul piano del mercato del la!oro< il la!oro dipendente !ede dilatarsi esponen/ialmente le sue articola/ioni precarie0 marginali e in ormali. 70 del resto0 ine!itabile che la muta/ione dei sistemi di produ/ione e la!ora/ione si accompagni al1 la ri ormula/ione dei sistemi di tutela e di sicure//a del la!oro ed alla ride ini/ione dei modelli della rappresentan/a sindacale. La nuo!a ra/ionalit, produtti!a si regge sul postulato che le garan/ie giusla!oriste siano causa di ine icien/a e diseconomicit, e0 per 6uesto0 sono ritenute illegittime e0 6uindi0 ingiuste. Ma concepire i diritti come costo oneroso 3 la porta di ingresso alla discrimina/io1 ne ed alla disuguaglian/a< se tutto 3 ridotto alla scala delle compatibilit, economiche0 di!enta ine1 luttabile che alla minimi//a/ione dei costi (del la!oro) corrisponda la minimi//a/ione dei diritti (dei la!oratori). Si spiegano0 cos80 la crisi del la!oro subordinato e la proli era/ione di orme contrattuali precarie0 autonome o semiautonome. 4l contratto di la!oro subordinato 3 cinto d5assedio e scardinato con una doppia a/ione che muo!e dall5esterno e si sprigiona dall5interno. 4l rapporto di la!oro tende a arsi sempre piC instabile e insicuro< 3 letteralmente destabili//ato. :on 3 piC la sede di un com1 promesso produtti!o e occupa/ionale2 bens8 la base di un obbligo< 6uello all5obbedien/a. Se si ri lette sugli inter!enti di riscrittura della legisla/ione del la!oro0 dispiegatisi in tutte le aree a!an/ate dello s!iluppo0 non si pu9 are a meno di osser!are come essi abbiano pro!ocato una torsione dei principi giuridici intorno cui era andato edi icandosi il diritto del la!oro. L5impegno pro1 uso dai decisori politici0 per ornire una risposta positi!a alle esigen/e di lessibilit, dichiarate dal sistema delle imprese0 ha comportato l5ampliamento degli strumenti giuridici0 apertamente inali/1 /ato all5altera/ione delle tecniche regolati!e0 attra!erso cui tro!a!ano impiego i la!oratori nella s era produtti!a. :ei !ecchi modelli0 pur in presen/a di approcci sistemici e ordinamenti di!ersi0 la subordina/ione compari!a come la giusti ica/ione delle tutele del la!oro2 nei nuo!i0 essa si pol!e1 ri//a0 dando !ita a catene concentriche di igure instabili. La crisi sistematica della subordina/ione ha complessi processi di incuba/ione materiale e giurisdi1 /ionale alle spalle. G tutta!ia0 la subordina/ione non !iene meno geneticamente2 piC esattamente0 della subordina/ione !engono riscritte le ta!ole normati!e. G icacemente0 Marcello Pedra//oli ha parlato di passaggio dalla subordina/ione alle subordina/ioni'. La uga dal contratto tipico0 di!er1 samente da 6uanto si potrebbe supporre a tutta prima0 non sostan/ia una totale caduta di !igen/a della subordina/ione2 piuttosto0 ne riscri!e il codice0 conser!andone inalterata la causale. G la cau1 sale 3 6uella del comando sul la!oro !i!o che prima lui!a per linee interne al patto tra soggetto orte (datore di la!oro) e soggetto debole (la!oratore) e ora0 in!ece0 3 regolata coatti!amente per linee esterne0 attra!erso la giuridi ica/ione della coppia lessibilit,*obbedien/a. 7 l5uso temporale della or/a la!oro a di!entare lessibile0 secondo la ra/ionalit, di adattamento richiesta dal sistema economico. La costitu/ione materiale dell5impresa chiede non solo di modi i1 care la costitu/ione materiale0 ma anche 6uella ormale del la!oro. Secondo la pura logica della lessibilit,0 i la!oratori0 di!entati !ulnerabili sul mercato0 debbono di!entare piC deboli nel rappor1 to. La precari//a/ione di ruoli e pro ili la!orati!i e l5instabilit, delle igure pro essionali costituisco1 no l5altra accia del tentati!o autoritati!o di leali//are la or/a la!oro all5impresa0 tanto nei com1 portamenti produtti!i 6uanto nelle op/ioni sindacali. Le nuo!e orme del contratto di la!oro perdo1 no il carattere della reciprocit,0 in !irtC di cui gra!ano su entrambe le parti degli obblighi inaggira1
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M. 6edrazzoli, La para.ola della su.ordinazione dal contratto allo status, cit.

bili2 assumono0 in!ece0 6uello dell5unilateralit,0 in base a cui l5obietti!o di impresa di!enta la !a1 riabile indipendente del rapporto. :ascono0 cos80 nuo!e orme di merci ica/ione del la!oro0 !ulnerato nella s era dei diritti e delle li1 bert, ed abbassato a peri erico attore di produ/ione. Lo s aldamento dei presupposti di stabilit, ormale del contratto e dei rapporti tipici incardinati sul la!oro subordinato si porta dietro la corro1 sione dei diritti indi!iduali (declino della posi/ione e della persona dei la!oratori) e dei diritti collet1 ti!i (crisi della presen/a sindacale nei luoghi di la!oro e nella societ,). Da 6ui l5impossibilit, del sa1 lario a ungere 6uale e icace !olano di redistribu/ione della ricche//a sociale prodotta. Le nuo!e orme di contratto tendono0 con tutta e!iden/a0 a dare risalto alla collaborazione del la1 !oratore0 in un/ione del risultato di impresa2 sen/a0 sull5altro ronte0 impegnare in alcun modo il datore di la!oro0 a cui 3 assegnato un ruolo per!asi!o di carattere creditorio. 4l la!oratore non 3 piC anche creditore0 perch@ spe//ato de initi!amente risulta il sinallagma contrattuale2 3 ora una pura igura debitoria. La collabora/ione 3 l5orpello ormale attra!erso cui l5esposi/ione debitoria del la!oratore !iene riconiugata come obbedien/a alla pura logica di impresa ed al corrispetti!o potere discre/ionale. Ma !53 ancora dell5altro. La collabora/ione di scopo richiesta al prestatore non 3 soltanto una col1 labora/ione di comportamento2 3 anche0 se non soprattutto0 una collabora/ione di intelligen/a. 4l la!oratore0 spe//atosi il !incolo della subordina/ione0 perde tutte le garan/ie ormali e costitu/io1 nali incise ed incorporate nel la!oro dipendente. :on tro!andosi piC !incolato per !ia subordinati1 !a0 si tro!a ora assoggettato per !ia collaborati!a0 in un/ione della soddis a/ione dei bisogni les1 sibili della nuo!a organi//a/ione del la!oro. Come 3 acile arguire0 perde !italit, lo schema gerar1 chico classico che all5autorit, datoriale a corrispondere la subordina/ione del la!oratore2 6ui 3 proprio la pol!eri//a/ione delle orme di la!oro che di!enta la base dell5eserci/io del controllo0 uo1 ri dai !incoli e dalle tutele all5uopo apprestati dalla subordina/ione. La pol!eri//a/ione delle orme di la!oro si prolunga0 ine!itabilmente0 nella riabilit, dei diritti del la!oro e dei la!oratori. Dal che consegue che a carico del la!oro e dei la!oratori !engano imposte responsabilit, crescenti0 in mi1 sura direttamente propor/ionale alla decrescita dei diritti. La destruttura/ione della subordina/ione ha dato luogo alla di eren/ia/ione delle igure subordina1 te0 in assen/a delle garan/ie della subordina/ione. A sua !olta0 la di eren/ia/ione delle tipologie contrattuali si 3 risolta in una di eren/ia/ione del sistema delle tutele. 4l !ulnus0 cos8 creato0 tende a minimi//are i diritti del la!oro e dei la!oratori0 in tutte le tipologie contrattuali2 con una pressio1 ne0 e!identemente0 maggiore !erso le posi/ioni la!orati!e marginali ed emarginate. 4l nuo!o bari1 centro e6uilibratore non 3 piC il contratto di la!oro subordinato2 bens8 le subordinazioni fuori tutela. La subordina/ione rende!a il la!oratore meno debole0 in 6uanto lo protegge!a dal potere discre1 /ionale del datore di la!oro2 le subordina/ioni0 al contrario0 espongono il la!oratore al potere di1 scre/ionale del datore. Cosicch@0 il restringimento del campo giuridico di operati!it, della subordi1 na/ione tro!a un corrispetti!o nella dilata/ione del campo giuridico di operati!it, del potere dato1 riale. Destruttura/ione della subordina/ione e !ulnera/ione del diritto del la!oro anno 6ui tutt5uno. Circostan/a che0 come pregnantemente e autore!olmente a ermato da ?mberto >oma1 gnoli0 agisce da termometro per la misura/ione esatta dello stato della democra/ia&. L5imprenditore pu90 cos80 applicarsi al ruolo di competitor sui mercati globali0 sen/a l5assillo di con1 litti a/iendali ed eItra/iendali dilaceranti. L5imprenditore competitor 3 una sorta di demiurgo che ha bisogno di apparati pubblici sempre piC autoritari0 attra!erso l5in!alida/ione sistematica dei principi costitu/ionali di uguaglian/a0 responsabilit, e solidariet, sociale. Ma0 contrariamente a 6uanto si potrebbe pensare in prima approssima/ione0 il passaggio dalla su1 bordina/ione alle subordina/ioni a!!icina molto la !ecchia economia alla new economy0 le aree a!an/ate a 6uelle arretrate. 4l passaggio disegna una trama che unge da amalgama eccellente0 in 6uanto la minimi//a/ione dei diritti e la rantuma/ione delle orme di la!oro di!entano dappertutto nuo!a regola d5uso. 4l mercato globale unisce ogni do!e e in ogni do!e di onde e apprende meto1 di di corrosione dei diritti ed esalta/ione dei risultati di impresa. Gsso si !a tras ormando in una
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/. Roma-noli, La costituzione delegitti#ata, 6aper, +iena, )99:.

sorta di laboratorio globale< decostruisce diritti0 assembla soggetti0 ende culture0 s6uarcia territo1 ri0 impone tradi/ioni (nuo!e e !ecchie)0 consumi e stili di !ita. La linea della produtti!it, !iene ridire/ionata< non 3 piC in un/ione della crea/ione di economie di scala2 bens8 orientata !erso la risposta alle esigen/e mute!oli e impre!edibili della domanda. Jo1 lendo essere ancora piC precisi0 possiamo dire< alle !ecchie macroeconomie di scala subentrano microeconomie spa/iali0 imperniate sulla produ/ione di modelli di prodotti0 con un ritmo di incre1 mento ed inno!a/ione assai intenso. :ella catena della produ/ione interna/ionale di modelli di prodotti rientrano tanto l5area del la!oro ad ele!ato coe iciente cogniti!o che l5area del la!oro ser1 !ile di !aria natura disseminato per il mondo e che0 so!ente0 si ri!ela essere un cruciale serbatoio di merci a basso costo per il sistema delle imprese a!an/ate. La iligrana che attra!ersa e ricompatta tutte le orme di la!oro in tutte le aree del mondo sta nel comune denominatore che le riduce a rapporti di dipenden/a personali che0 come abbiamo gi, ampiamente segnalato0 si collocano del tutto al di uori delle tutele e delle garan/ie predisposte per il la!oro subordinato di prima genera/ione. Tras ormare le rela/ioni sociali che stanno dietro ed oltre il rapporto di la!oro in legami personali di edelt, ed obbedien/a e6ui!ale a produrre un caleidoscopio di orme di la!oro asser!ito0 di eren/iate per settore produtti!o0 per tipologia pro1 essionale0 per area geogra ica ed a seconda della contingen/a politica ed economica. Aorme di la1 !oro asser!ito signi icano 6ui pri!ati//a/ione delle orme di la!oro. :on ci a!!iamo0 per90 !erso una ri eudali//a/ione del rapporto di la!oro. Piuttosto0 la transi/ione storica dal la!oro ser!ile al la!oro salariato libero mostra0 a 6uesto stadio0 il suo lato oscuro e de1 bole0 acendo !enire a galla il nucleo di asser!imento ancora ben trincerato nel la!oro salariato e che le politiche di )el are e i diritti di cittadinan/a a!e!ano contribuito a mitigare e controbilancia1 re. La multi!ersit, delle di eren/e entro cui !anno s!olgendosi le orme di la!oro asser!ito richia1 ma0 come sostenuto da Bruno Caruso0 la necessit, di riconiugare al plurale il diritto del la!oro0 piC che continuare a macerarsi intorno alla sua presunta ine%-. :el contesto delineato dai nuo!i modi del produrre e dalle nuo!e modalit, del processo la!orati!o0 si dispiega un processo di docili//a/ione di scala dei rapporti la!orati!i0 nel tentati!o di domare e riaddestrare i soggetti multi ormi del la!oro che0 ormai0 3 stato pol!eri//ato in estremo grado. 4l riaddestramento in 6uestione assume le sembian/e di una nuo!a al abeti//a/ione di massa al la1 !oro0 secondo sistemi !aloriali e culturali di ri erimento che niente hanno a che spartire con 6uelli in auge nelle societ, schia!iste antiche e con la ser!itC della gleba medie!ale. Si tratta di !asti ed eterogenei training indi!iduali e colletti!i mediati dalle nuo!e tecnologie di orma/ione e controllo del S@ e intercomunicati dalle nuo!e tecnologie dell5in orma/ione e della comunica/ione0 in ade1 sione ai canoni del nuo!o un/ionalismo di impresa. Come si !ede0 siamo in presen/a di processi e enomeni che hanno una soglia di complessit, semantica e culturale assai ele!ata0 abbinata ad un5articola/ione sociale capillare nel tempo e nello spa/io0 come in nessun altra epoca storica era mai stato dato di !edere. La complessit, semantica e la po!ert, di senso del la!oro0 di cui siamo !enuti argomentando0 so1 no uno dei piC coerenti portati dei paradigmi produtti!istici della lessibilit, e degli idealtipi dell5uomo globale lessibile. :ell5epoca della globali//a/ione0 il la!oro umano si contraddistingue proprio per essere pro!!isto0 ad un polo0 di una semantica progressi!amente piC ricca0 nel mentre 3 gra!ato0 al polo opposto0 da una po!ert, di senso crescente. 4l la!oro 3 di!entato un multiversum che colloca asimmetricamente i soggetti la!orati!i. 4 soggetti del la!oro sono !ittime della asimmetria allocati!a esistente tra mercato del la!oro e produ/ione. ;ra0 3 la posi/ione nel mercato del la!oro0 non piC 6uella nel processo produtti!o0 che decide la titolarit, dei diritti e la loro durata. G nel mercato del la!oro non sono piC deboli soltanto i la!ora1 tori occasionali e marginali (i cd. Dcontingent )orKersE)0 ma anche i la!oratori dei centri ner!osi della produ/ione sociale (i cd. Dcore )orKersE). La crisi dei diritti si trascina dietro la crisi della rappresentan/a che0 a sua !olta0 rende i diritti sempre meno garantiti. La rappresentan/a del la!oro 3 stata sempre rappresentan/a dei diritti< 6uando il mercato del la!oro taglia e !ulnera i diritti0 la rappresentan/a non pu9 che collassare.
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. 7aruso, Il diritto del lavoro patisce la glo.alizzazione7 La crisi dei concetti, cit.

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Huesto 3 il caso0 in particolar modo0 delle aree peri eriche dello s!iluppo e*o di 6uelle sottoposte a regimi autoritari. 7 necessario muo!ersi alla ricerca non solo e non tanto dei diritti in crisi0 ma dei diritti rimasti ta1 gliati uori dal circuito classico della rappresentan/a. 4 diritti0 cio30 che so rono nel mercato del la1 !oro e che0 perci90 sono labili nel circuito della produ/ione sociale. :el processo produtti!o e nel mercato del la!oro0 la maglia dei diritti si !a sempre piC s ilacciando. Huesto signi ica che il la!oro all5interno della produ/ione 3 sempre meno garantito2 ma anche che !i entrano dentro le igure sen/a tutela intercettate ed organi//ate dal mercato del la!oro. Se i di1 ritti sono espulsi dal processo della produ/ione sociale0 non li si pu9 ar entrare dal mercato del la1 !oro0 la cui deregolamenta/ione catali//a la debole//a di tutte le igure la!orati!e. +' L,-umus La rete delle subordina/ioni ordisce le reti dei la!ori. Le tipologie del la!oro con!i!ono nello spa/io unitario globale ed 3 tale con!i!en/a che ne con orma l5habitat. 4l la!oro precario a!!olge il la!oro cogniti!o di alta speciali//a/ione0 erodendone costantemente i diritti e tentando di assimilarlo alla deregola/ione generale. 4l la!oro cogniti!o e il la!oro precario0 a loro !olta0 sono circondati dal la1 !oro or/ato e minorile e dalle discrimina/ioni di genere a cui sono sottoposte le donne. 7 come tro!arsi in un sistema di scatole cinesi0 il cui campo d5a/ione si a sempre piC stretto e so ocante. L5economia del la!oro or/ato e del la!oro minorile 30 orse0 6uella in cui piC intense (e piC nasco1 ste) sono le connessioni tra aree a!an/ate e aree arretrate. Gconomie in ormali di la!oro or/ato0 la!oro minorile e la!oro generalmente deregolamentato e di1 scriminato solcano l5intero pianeta e lo serrano in un5a!!olgente presa. Le economie in ormali del la!oro0 a loro !olta0 sono saldamente collegate a 6uelle ormali0 entro cui il diritto ed i diritti0 per 6uanto con di icolt, crescenti0 tro!ano ancora uno spa/io !itale. Le economie in ormali e ormali del la!oro interagiscono attra!erso net)orK logistici0 in orma/ionali e comunicati!i. La prossimit, territoriale non unge piC come un sistema chiuso e neanche come unico ed obbliga1 to teatro delle produ/ioni0 delle transa/ioni e degli scambi. L5identit, del territorio locale dipende0 in prima istan/a0 dalla sua colloca/ione in rasistemica nello spa/io globale0 al cui interno la circola1 /ione degli esseri umani ri!aleggia con la circola/ione delle merci. La mobilit, della manodopera risulta intensi icata. La or/a la!oro migra0 di continuo0 da un siste1 ma locale all5altro0 da un5economia del la!oro all5altra0 colmando so!ente polarit, geogra iche. 4 migrant workers di!entano una categoria costituti!a del la!oro nelle condi/ioni della globali//a/io1 ne. La Cina0 con esodi di massa dalle /one rurali alle /one costiere0 3 solo un pallido distillato di 6uesto nuo!o enomeno. Centinaia di milioni di esseri umani sono in mobilit, permanente< i loro mo!imenti rideterminano l5ambiente dei luoghi di parten/a e di 6uelli di arri!o. L5economia ormale ed in ormale del la!oro con onde e onda mondi di!ersi0 miscela spa/i una !olta polarmente di1 stanti0 se non di!isi. Anche la geopolitica del la!oro si plurali//a. La plurali//a/ione della geopolitica del la!oro comporta problemi ulteriori per i modelli della rap1 presenta/ione e della rappresentan/a. :on sono piC soltanto i soggetti del la!oro non rappresen1 tati nel mercato del la!oro a premere sul territorio della produ/ione2 sono i milioni di esclusi dal sistema dei diritti a trapassare tutti gli intersti/i delle economie ormali ed in ormali del la!oro. ;ra0 3 del tutto e!idente che la mappa delle orme del la!oro precario ed irregolare !a ricondotta all5interno della geopolitica del la!oro che abbiamo innan/i tratteggiato0 della 6uale costituisce un elemento atti!o e uori della 6uale non a!rebbe alcuna rile!an/a e perspicuit, di senso. 4n 4talia0 come 3 noto0 la mappa della orma la!oro 3 stata0 per intero0 ridisegnata dalla legge n. .- del %B ebbraio "--. (impropriamente nota come Dlegge BiagiE) e dal D. Lgs. n. "$F del %- settembre "--. che ne ha attuato i principi e i criteri diretti!i. Huesta impalcatura 3 stata riaggiustata da successi!i inter!enti legislati!i che0 per90 ne hanno conser!ato la sostan/a. Le nuo!e tipologie contrattuali hanno un elemento comune< con esse0 la precariet, non solo di1 !enta regola di organi//a/ione e di gestione del mercato del la!oro0 ma si ele!a a sistema che cor1 rode dall5interno il rapporto di la!oro subordinato a tempo indeterminato0 accerchiandolo ed e!i1 randolo progressi!amente con le orme molteplici delle subordina/ioni precarie. Possiamo dire0 con ?. BecK0 che tutta la galassia del la!oro precario0 lessibile ed in ormale sia regolata dal regime del

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rischio%%0 le cui dinamiche sono dettate dall5economia politica dellinsicurezza%". Jediamo di indi!iduare0 in bre!e0 gli elementi portanti del regime del rischio e dell5economia politi1 ca dell5insicure//a. Sulla scorta delle analisi di Legel0 come 3 noto0 MarI ha distinto due determina/ioni costituti!e del la!oro< a) il suo essere merce< in 6uanto D or/a1la!oroE2 b) il suo essere soggetti!it,< in 6uanto Dla!oro !i!oE. Come soggetti!it,0 il la!oro 3 titolare e portatore di identit,0 diritti e costella/ioni di senso proprie. 4l punto 3 che i cicli post ordisti a ermati dalla globali//a/ione spe//ano il Ddoppio carattereE del la!oro0 riducendolo esclusi!amente a merce. Dal che deri!a la merci ica/ione dei regimi di !ita dei soggetti del la!oro0 spogliati dei loro diritti e della loro dignit,. La disidrata/ione del senso e dell5etica con littuale immanente ai soggetti del la!oro 3 la sorgente primaria del regime del ri1 schio e dell5economia politica dell5insicure//a. 4l rischio non a altro che palesare una realt, caratteri//ata dalla progressi!a assen/a dei diritti. PiC si 3 sen/a diritti e piC si 3 a rischio. Da soggetti a merce< 30 6uesto0 il percorso de!oluti!o a cui0 a piene mani0 la!ora la globali//a/ione. G una !olta ridotto interamente a merce0 il la!oro 3 precisamente il attore piC a rischio del meccanismo di riprodu/ione sociale0 sottoposto ed esposto agli automatismi ed agli autoritarismi del mercato. Gcco perch@ l5economia politica dell5insicure//a or/a o0 addirittura0 spe//a la continuit, del la!oro subordinato a tempo indeterminato ed installa la discontinuit, proli erante dei contratti di la!oro precari. La nuo!a tipicit, 30 per l5appunto0 la precariet, che ormali//a una catena in inita di rapporti di la!oro insicuri0 in continua espansione nello spa/io e parossisticamente ricorsi!i nel tempo. L5indeterminate//a della precariet, rimpia//a la stabilit, della subordina/ione. G tutta!ia0 proprio nella sua indetermina/ione0 la precariet, di1 !enta la tipologia pre!alente del contratto di la!oro. 4l cd. Dla!oro atipicoE si tipici//a< 3 ora il nuo1 !o idealtipo della orma la!oro. Se0 nei !ecchi assetti produtti!i0 il Dposto issoE dura!a tutta la !i1 ta0 in 6uelli post ordisti 3 la precariet, a durare tutta la !ita. Tutte le ricerche sul campo0 in 4talia ed in Guropa0 con ermano 6uesta nuo!a tenden/a di ondo< il la!oro precario 3 in continua espansione0 contestualmente alla contra/ione dei redditi da la!oro. Per essere ancora piC precisi< la 6uota di nuo!a occupa/ione piC rile!ante in termini assoluti e percentuali 3 rappresentata proprio dal la!oro precario. Di!entando insicuro ed a rischio il la!oro0 di!enta insicuro e a rischio il reddito. Di!entando a rischio il reddito0 3 l5esisten/a di milioni di per1 sone che 3 a rischio. Col che la precariet, si propone ed a erma come drammatica condi/ione di !ita0 da cui la progetta/ione del presente e del uturo !iene sradicata. Ancora meglio< l5economia politica dell5insicure//a ed il regime del rischio precari//ano l5esisten/a0 rendendola !ita de!itali/1 /ata0 sen/a progetto0 sen/a tempo0 sen/a spa/io e sen/a rela/ioni libere. L5economia politica dell5insicure//a 3 esattamente economia dello stress. Gssa porta con s@ la ca1 duta della distin/ione ordista tra spa/io di produ/ione ( abbrica)0 spa/io di riprodu/ione ( amiglia) e tempo libero (entertainment). Si !iene0 cos80 a determinare una osmosi tra gli spa/i della produ1 /ione sociale ed i tempi della !ita. Selettori e0 insieme0 regolatori dell5osmosi sono l5economia della conoscen/a0 dell5in orma/ione e della comunica/ione a distan/a. Come la abbrica ordista 3 smembrata e redistribuita nel tempo e nello spa/io0 cos8 la platea della comunica/ione pri!ata si a

Di /. ecE rilevano: C e cos> la glo.alizzazione. Risc i e prospettive della societ planetaria, Roma, 7arocci, 1!!!* La societ del risc io. "erso una nuova #odernit, Roma, 7arocci, )999* I risc i della li.ert. Lindividuo nellepoca della glo.alizzazione, olo-na, &l Mulino, )999* 0utti i risc i del lavoro flessi.ile, 0la Repubblica1, 19 ma--io )99). 1) /. ecE, La societ del risc io,cit.* H. auman, La solitudine del cittadino glo.ale, Milano, Feltrinelli, )999* F. 7<icc<i, Derive sociali. ,recarizzazione del lavoro$ crisi del lega#e sociale ed ege#onia culturale del risc io, Milano, Franco An-eli, )991*R. 7astel$ Linsicurezza sociale. C e significa essere protetti7, Borino, 8inaudi, )993* Marina %alcaren-<i, Linsicurezza. La paura di vivere nel nostro te#po, Milano, runo Mondadori, )99#*R. Re-ni, 4ducare con il lavoro$ La vita activa oltre il produttivis#o e il consu#is#o, Roma, Armando 8ditore, )99'* M. A. Boscano $a cura di4, ?o#o insta.ilis. &ociologia della precariet, Milano, DaEa ooE, )99(.

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pubblica ed il pri!ato !iene tras ormato in una messa in scena. Casa e luogo di la!oro sono conti1 nuamente so!rapposti all5interno di un circuito di rumore pubblico che installa una sorta di agor, globale0 speciali//ata in comunica/ione mimetica e simula/ione dell5esistente. 4l la!oro irregolare 3 uno dei enomeni tipici di 6uesta nuo!a agor, globale. .' La scena Abbiamo delimitato un tracciato di nodi che gio!a districare0 per mostrarne l5architettura parlante e la struttura narrati!a. L5architettura dei problemi in gioco consente di indi!iduare la rete nasco1 sta0 ma solida0 dei signi icati dell5agire di 6uell5insieme !ario di attori pubblici che0 in gran parte0 condi/ionano la scena. A sua !olta0 la struttura narrati!a si regge su !ariabili che propongono una serie di interrogazioni delle interrogazioni0 ormulate in una maniera non progettante0 ma opera1 /ionale. Partiamo da due interrogati!i chia!e che si richiamano !icende!olmente. Gsiste un5etica del la!oro (regolare ed irregolare)M L5etica del la!oro (regolare ed irregolare) 3 una mimeticaM G 6ui mimetica 3 da intendersi nel senso duplice di a/ione di mimeti//a/ione e di proposi/ione di un campo di presta/ioni !irtuose0 a met, strada tra !irtuale e reale. ;ra0 3 proprio lo spa/io me1 diano e intercomunicati!o tra !irtuale e reale il terreno di indagine che intendiamo pri!ilegiare. 4 due interrogati!i ci mettono a con ronto con la crisi dell5etica come legislatore uni!ersale del comportamento umano e dell5a/ione sociale0 a misura in cui 3 ricondotta dalla situa/ione di rego1 larit, a 6uella di irregolarit,. 4l che sta0 pressappoco0 ad indicare che le irregolarit, che inter!en1 gono nel reale tro!ano corrisponden/a in irregolarit, etiche2 e !ice!ersa. :ella complessit, delle societ, globali0 norma ed ecce/ione con!i!ono piC che mai2 come sono saldamente intrecciate re1 golarit, ed irregolarit,. L5irregolarit regolare che0 di !olta in !olta0 si autoadatta e tenta di condi1 /ionare e serrare soggetti e realt, 3 il nuo!o ori//onte normati!o di ri erimento. 4n sostan/a0 le regole condi!ise mutano di continuo il loro menu ed il loro menu 3 determinato da sottili e0 spesso0 impalpabili giochi e strategie di comunica/ione. 4 codici di comunica/ione etica !engono a errati e !ulnerati dal !irus della trasmissione dei simboli che0 a di eren/a di 6uanto a!!iene nel marKeting e nella moda0 a ermano su larga scala l5a abula/ione sedutti!a non del denaro e degli status sociali0 ma delle irregolarit, dei poteri globali e delle loro dismisure%.. PiC che are a idamento sulle regole0 occorre predisporsi alla rece/ione critica delle irregolarit,2 piC che essere certi della misura0 occorre attre//arsi a ronteggiare la dismisura. Jediamo di indi!iduare0 sotto 6uesto riguardo0 i punti di contatto e0 insieme0 di ri/ione tra etica e mimetica del la!oro. 70 perlomeno0 da Machia!elli ed Lobbes in a!anti che la societ, 3 rappresentata come insieme di uomini che aspirano a dosi crescenti di potere0 per arne un uso sociale con orme ai loro propri in1 teressi materiali ed immateriali. Le strutture materiali del potere sono indissociabili dalle strutture morali che si !anno a ermando all5interno di gruppi ed epoche sociali. 4l bene 3 6ui l5utile e l5utile corrisponde al massimo eserci/io possibile di potere personale e sociale. L5organismo sociale si organi//a come societ, di potere0 entro il seno della 6uale l5area dell5inclusione si ripartisce tra nuclei centrali ristretti ed una massa peri erica estesa. :elle societ, di potere0 la crisi inter!iene esattamente nel punto*luogo in cui la massa si sottrae alle gerarchie delle strutture dominanti e si propone come cuore di una nuo!a organi//a/ione del potere sociale. Ma il gioco si capo!olge nel suo ine!itabile ro!escio< le strutture materiali dei gruppi e strati sociali che rimangono uori dall5area dell5inclusione sociale sono inseparabili dalle strutture morali da essi de initi per colmare0 appunto0 il !uoto di potere entro cui sono inscritti0 in maniera piC o meno co1 atti!a. L5etica del la!oro interiori//a e proietta in maniera lineare l5etica del potere2 la mimetica del la!oro0 !i!endo il !uoto di potere0 3 condannata a ornire rappresenta/ioni caduche del potere. Condannata0 anche in ragione della circostan/a che non riesce a s ondare le linee di sbarramento della comunica/ione simbolica e politica.
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7;r. A. 7<iocc<i, Dis#isure. ,oteri$ conflitto$ glo.alizzazione, Avellino, Associazione culturale Relazioni, )99).

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4n 6uesto caso0 la crisi che s6uarcia le societ, di potere non ne rimodella le strutture portanti2 ne mostra0 piC propriamente0 le incoeren/e e le dis un/ioni. La crisi rimane sen/a una solu/ione. 4l che segnala delle possibilit, nuo!e0 tra le 6uali una delle principali 3 certamente 6uesta< la neces1 sit, di ripensare l5organi//a/ione sociale0 disancorandola dall5eserci/io dei poteri e degli interessi. 4l passaggio che si mostra come ori//onte possibile 3 6uello che conduce dalla rappresenta/ione mimetica del potere all5a rancamento dall5etica del potere e all5emancipa/ione del la!oro dagli in1 teressi. ;ccorre0 insomma0 arri!are a s6uarciare le strutture pro onde tanto dell5etica che della mimetica del potere e del la!oro0 per prenderne de initi!o commiato. Chi organi//a il la!oro detiene il potere2 chi !i 3 inserito regolarmente partecipa in posi/ione peri1 erica alla societ, di potere2 chi !i 3 inserito irregolarmente partecipa alla societ,0 sen/a parteci1 pare alla produ/ione sociale del potere. Sia i la!oratori regolari che 6uelli irregolari sono contrad1 dittoriamente costretti a rappresentare mimeticamente non solo l5etica del la!oro0 ma anche 6uel1 la del potere. Ci9 costituisce la ragione primaria della loro soccomben/a e0 insieme0 della riprodu1 /ione del loro utile marginale. Gd 3 la loro utilit, marginale che li mantiene a galla0 sul bilico di una sopra!!i!en/a che pu9 risol1 !ersi0 da un momento all5altro0 in scacco temporaneo o permanente. Le narra/ioni dei la!oratori irregolari0 in particolare0 sono la presa di parola di 6uesto bilico< racconti di !ita dalle /one dell5impossibilit, del !i!ere. 4mpossibilit, destinali0 erma rimanendo l5organi//a/ione delle societ, di potere e dell5etica e della mimetica che !i corrispondono. Gmergono 6ui le strategie di sopra!!i1 !en/a di chi0 per parlare ed essere ascoltato0 3 costretto a mimare le strategie ed i discorsi domi1 nanti. :ella loro !ita reale e !irtuale0 scena del bilico e scena delle narra/ioni si intersecano. L5esisten/a 3 6ui in bilico0 se non addirittura il bilico. /' L,irregolarit0 regolare Soprattutto gli attori istitu/ionali locali hanno la consape!ole//a di usa del carattere strutturale della precariet, del la!oro0 come pure della limitate//a dei me//i e delle risorse a loro assegnati0 per ronteggiare adeguatamente il enomeno. >isulta0 altres80 chiaro che essi0 piC che elaborare in proprio strategie di inter!ento0 traducono su scala territoriale indiri//i legislati!i e politici de initi in ambito na/ionale. Ci9 3 del tutto naturale0 se si pensa all5intreccio ed alla gerarchia delle priorit, che0 in 4talia0 si istituisce tra le competen/e dei sistemi istitu/ionali centrali e 6uelle dei sistemi peri erici. Cos8 acendo0 l5attore istitu/ionale locale si posi/iona come un attore riflesso che circo1 scri!e la sua autonomia alla s era della redistribu/ione territoriale delle risorse entro un 6uadro normati!o gi, dato2 non si pensa mai come allocatore di nuo!a progettualit, strategica e disseminatore di nuo!e identit, territoriali. La catena di trasmissione tra globale e locale e tra locale e globale risulta monodire/ionale. Le conseguen/e per il territorio locale possono essere perniciose. Aumentano le di icolt, dell5inserimento negli spa/i delle identit, globali ed entra sempre piC in crisi lo spa/io delle identit, na/ionali. Puntualmente0 gli attori istitu/ionali collegano la precariet, delle orme del la!oro con la po!ert, crescente ed il crescente degrado di tutte le orme della !ita urbana. All5interno di un habitat cos8 con igurato0 come !iene apertamente riconosciuto0 la criminalit, organi//ata (macro e micro) 3 destinata a giocare un ruolo rile!ante< non per niente0 3 l5agen/ia di mobilit, sociale piC e iciente operante sul territorio. Soprattutto nel Sud0 gli attori istitu/ionali concepiscono0 in generale0 la lotta alla precariet, ed alla po!ert, come ristabilimento della legalit,< l5emersione del la!oro nero 30 coerentemente0 !ista come a erma/ione di diritti. 4l ristabilimento dei diritti0 a sua !olta0 3 agito per contrastare la leadership delle organi//a/ioni criminali0 attra!erso processi di usi di partecipa/ione democratica. 4 corsi di orientamento e orma/ione al la!oro0 in 6uesto senso0 hanno la inalit, palese di ria!!ici1 nare strati marginali ed emarginati al circuito istitu/ionale. :el contempo0 a!!iano un processo di ri-acculturazionee ri-alfabetizzazione che intende territoriali//are un lessico ci!ile contrapposto al lessico criminale. L5approccio culturale con cui gli attori istitu/ionali a rontano0 pur con di!erse s umature ed artico1 la/ioni0 la problematica del la!oro in generale e del la!oro irregolare in particolare tenta di insedia1 re una discontinuit, a con ronto del clientelismo0 una delle Dtradi/ioni meridionaliE piC marcate. G

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tutta!ia0 manca alle spalle una dirimente ri!isita/ione del enomeno e delle sue matrici culturali. 4l clientelismo0 per lo piC0 3 denunciato0 ma non ancora metaboli//ato criticamente0 per una rielabo1 ra/ione complessi!a delle culture e subculture delle istitu/ioni e delle comunit, locali. Con la con1 seguen/a che 6ueste ultime rimangono come intrappolate nei loro limiti antichi e completamente inerti nello spa/io delle culture globali. Soprattutto0 6ui l5attore istitu/ionale locale omette di compiere un passo in l, decisi!o< 6uello di distan/iare criticamente tutti gli approcci culturalisti e politicisti che0 dagli anni Sessanta e Settan1 ta del secolo scorso0 sono andati con!ergendo nella ormula/ione di un teorema secondo il 6uale le culture meridionali ed il Sud sono0 di per se stessi0 sinonimi di arretrate//a e resisten/a al mu1 tamento sociale. La circostan/a 3 di ostacolo ad una adeguata comprensione sia dell5antico che del moderno e del contemporaneo0 inibendo una lettura puntuale dei sincretismi che0 nel Sud d54talia0 si sono sempre dati tra globale e locale. 4l dato emerge con particolare nitide//a nelle letture piC a!!ertite ed articolate che gli attori istitu1 /ionali locali orniscono del enomeno del la!oro irregolare. 4l con!incimento che dietro il la!oro irregolare non !i sia un5etica e*o una mimetica del la!oro a emergere una conce/ione del la!oro e dell5etica di taglio uni!ersalistico. L5ipotesi implicita su cui si regge la tesi 3 che si d, la!oro unicamente come media/ione atti!a tra capitale e or/a1la!oro0 all5interno di un processo produtti!o standardi//ato0 sia esso pubblico che pri!ato. La tesi manca di proiettare il suo ascio di indagine sul presente e !erso il uturo e0 dun6ue0 interdice all5attore che ne 3 l5elaboratore di leggere la tras igura/ione della orma la!oro0 all5interno delle piC generali metamor osi culturali0 sociali0 politiche ed economico1produtti!e a ermate dalla globali//a/ione0 intorno alle 6uali ci siamo intrattenuti nei paragra i precedenti. 7 ben !ero che il la!oro irregolare 3 disciplinato da un regime di scambio2 ma 3 anche !ero che lo scambio si d, ora in un contesto in cui !53 sempre meno la!oro stabile. 4n un sistema ad intrecci multipli entro cui precariet, occupa/ionale ed incerte//a reddituale sono sempre piC di use0 i pro1 cessi la!orati!i traslano una mimetica sociale di nuo!o tipo0 surrogando ai due poli del rapporto tanto la igura del capitale monetario 6uanto 6uella del la!oro subordinato. Le orme in inite delle subordina/ioni si accompagnano alle in inite orme delle nuo!e tipologie contrattuali. Di 6ueste gio!a segnalare le principali< a) il la!oro irregolare non contrattualizzato nelle orme classiche0 ma istituzionalizzato in s!a1 riate modalit,0 le 6uali !anno dalle igure datate dei la!oratori socialmente utili a 6uelle piC attuali dei tirocini di orma/ione e orientamento0 degli stage ecc. b) il la!oro irregolare socializzato e de-istituzionalizzato riconducibile ai Dmille mestieriE propri all5arte dell5arrangiarsi che0 ormai0 non costituisce piC una prerogati!a della Dnapoletanit,E0 ma una !ariabile costituti!a della !ita delle metropoli contemporanee. >isultano lampanti le ricadute sul legame sociale che promanano sia dal la!oro irregolare istitu/io1 nali//ato che dal la!oro irregolare sociali//ato e de1istitu/ionali//ato. G si tratta di ricadute a!enti una inciden/a bipolare< per un !erso0 impediscono che il legame sociale collassi2 per l5altro0 de1 strutturano le sue con igura/ioni ra/ionali e un/ionali. Si tratta0 occorre aggiungere0 di dinamiche ad alto tasso di complessit,0 se le si in6uadra peculiarmente nella geopolitica della globali//a/io1 ne0 al corrispondente li!ello delle muta/ioni da essa incuneate nell5accelera/ione del tempo e nella in initi//a/ione dello spa/io. L5attore istitu/ionale0 per lo piC0 interpreta 6ueste enomenologie con chia!i di lettura ri!olte al passato0 piuttosto che al presente ed al uturo. 4l punto 3 che l5intera/ione la!oro*reddito non 3 piC go!ernata dal compromesso ordista tra Stato0 la!oro ed impresa. Huesto signi ica che si d, intera/ione sociale anche in assen/a ed al di uori del la!oro standardi//ato. DHuelli che si arran1 gianoE sono0 s80 respinti dai meccanismi produtti!i e istitu/ionali2 ma !i anno lateralmente rientro0 a misura in cui sociali//ano la loro esperien/a e presentano istan/e di integra/ione di nuo!o tipo. Le istitu/ioni non si ri!elano capaci di intercettare proprio 6uesta nuo!a domanda di integra/ione. Da 6ui consegue la piC o meno accentuata ine icien/a nel pre!edere ed assecondare nuo!i diritti. 4l la!oro irregolare 3 la!oro non standardi//ato0 non solo scambio. PiC che rimettere in auge mec1 canismi tribali0 ritraduce ed inno!a nella complessit, della globali//a/ione il rapporto dei margina1 li0 degli emarginati e dei !ulnerabili con la societ,0 ormulando una domanda di nuo!a cittadinan1 /a. Che le istitu/ioni possono accogliere oppure respingere e criminali//are. :ella maggioran/a dei

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casi0 la respingono2 non di rado0 la criminali//ano. ?n altro rischio presente nella lettura che del la!oro irregolare orniscono gli attori istitu/ionali lo1 cali 3 esempli icato dalla centralit, assunta dalla D6uestione della legalit,E. Certo0 il tema dei diritti !a posto in corretta rela/ione con la legalit,. :ondimeno0 di per s@0 la legalit, non 3 su iciente a ri-civilizzare il rapporto tra i soggetti esclusi e la Dcultura strutturataE delle istitu/ioni. Glusa0 sul punto0 3 la 6uestione della legittimazione. Di!enta chiaro che non si pu9 accogliere il la!oro irre1 golare0 non riconoscendo la legittimit, delle sue istan/e di cittadinan/a. >eperiamo 6ui un pregiudi/io di natura Kantiana che subordina la libert, al principio di legalit. Per e etto di un automatismo0 culturale prima ancora che etico e politico0 libero di!enta sinonimo di legale. :e segue che il cittadino libero pu9 e de!e essere esclusi!amente il cittadino con orme agli stereotipi normati!i della legalit. Su 6uesta pista di scorrimento0 ine!itabilmente irregolarit, di!iene sinonimo di illegalit. Gd in 6uanto illegale0 il la!oratore irregolare 3 depri!ato di ogni dirit1 to. Ggli 6ui non 3 nemmeno cittadino0 poich@0 secondo 6ueste conce/ioni0 si d, cittadinan/a uni1 camente entro le s ere di estrinseca/ione del principio di legalit, premesso alla libert,. La dipenden/a della libert, dal principio di legalit,0 inoltre0 presenta un ulteriore gra!e rischio< la drammati//a/ione della 6uestione del potere legale0 indotto a ondare e ricercare la sua autorit, esclusi!amente sul monopolio delle discipline e delle strategie di metacomunica/ione dell5ordine di discorso dato. All5attore istitu/ionale locale si pone l5esigen/a di capo!olgere il paradigma Kantiano della dipenden/a della libert, dalla legalit,0 acendo discendere la seconda dalla prima. 4n tal mo1 do0 sia al Nprincipio di libert,N che al Nprincipio di legalit,N si assegnano il giusto peso e il giusto posto nelle rela/ioni umane e sociali e nel rapporto tra Stato0 istitu/ioni0 singolo e comunit,. Com1 piuto 6uesto passaggio0 sar, inalmente possibile !edere il la!oro in!isibile e riconoscere diritti ai la!oratori mimeti//ati nel tessuto dell5esclusione0 dell5emargina/ione e della !ulnerabilit, sociale. Per l5attore istitu/ionale locale0 il la!oro irregolare do!rebbe essere una sorta di cartina di tornaso1 le ri!elatrice del basso e del fuori dell5inclusione sociale. ;ra0 6uesto basso e 6uesto uori sono il risultato piC a!an/ato dei meccanismi tipici della diseguaglian/a sociale prodotta dalla globali//a1 /ione. ?na diseguaglian/a di nuo!o tipo che non si risol!e nella mera di!arica/ione di strati e igu1 re sociali0 ma sospinge tutti i soggetti sociali !erso il bilico del rischio esisten/iale e della !ita sen1 /a diritti. La diseguaglian/a ingenerata dalla globali//a/ione non si limita a strutturare discrimina/ioni sem1 pre piC stridenti in atto di titolarit, di diritti e risorse economiche2 essa 30 soprattutto0 distribu1 /ione asimmetrica delle chances di !ita. Di atto0 essa ridisegna la topogra ia multi orme dei si1 stemi !itali di autodetermina/ione della soggetti!it,0 circoscri!endone li!elli apicali ed aree di so 1 eren/a0 delle 6uali il la!oro irregolare costituisce una orma perspicua. :el la!oro irregolare ed in 6uello regolare rile!iamo lo stesso s or/o emoti!o ed esisten/iale in !i1 sta della piani ica/ione di una !ita predicibile0 allo scopo e!idente di assicurare il presente al utu1 ro. Di eriscono le orme ed i contesti di tale assicura/ione. PiC si 3 posi/ionati nel basso e nel fuori dell5inclusione e della !ulnerabilit,0 piC si 3 costretti ad in!estire sul tempo0 in 6uanto unica risorsa utile disponibile a costo /ero. ;ccupare il tempo0 per arlo ruttare dall5esterno dei meccanismi dell5inclusione0 per90 !uole anche dire abitare lo spa/io delle rela/ioni e della comunica/ione socia1 le. Hui il tempo libero !iene con!ertito in tempo di la!oro destandardi//ato0 tras ormando uno spa/io sociale espulsi!o in una dimora riconoscibile e riconosciuta. 4l la!oro irregolare si speciali//a in una narra/ione non lineare del tempo ed in un impiego discon1 tinuo dello spa/io0 in condi/ioni ostili. Gsso tenta di costruire un5alternati!a alla deri!a del non1 la!oro2 ma 3 destinato ad implodere0 poich@ alle dinamiche del la!oro rimane legato in maniera errea. An/i0 le mima0 cercando titanicamente di adattarle alle sue necessit,. Hui0 come l5attore istitu/ionale locale 3 attore ri lesso (rispetto all5attore centrale)0 cos8 il la!oratore irregolare 3 riverbero mimetico di 6uello regolare nelle sacche dell5esclusione e della !ulnerabilit, sociale. :elle societ, di potere globale non esiste altra strada di accesso ormale al reddito0 all5in uori del la!oro e della riprodu/ione mimetica del la!oro. Col mutare dei modi dell5organi//a/ione sociale del la!oro0 mutano le scale temporali di tutti i la1 !ori< il lungo termine cessa di essere il ri erimento assoluto0 giocandosi ora tutto nel contingente0 se non nell5immediato. La durata di!enta 6ui una successione di occasionalit, re!ersibili che cele1 brano il trion o del contingente replicato all5in inito. >isultano0 cos80 alterati i signi icati sociali tra1

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di/ionali del la!oro0 per intero calibrati sul senso della lunga durata. La replica/ione in inita del la1 !oro a termine 3 la tradu/ione esemplare di 6uesti nuo!i signi icati. ;!!iamente0 come abbiamo cercato di mostrare0 i signi icati stessi del la!oro irregolare mutano0 per 6uanto alcune sue orme possano riprodursi come in!arianti. La desoggetti!a/ione dei la!ori rende impersonali i tempi di !ita di tutti< i me//i0 le aree0 i progetti e le inalit, del la!oro di!enta1 no signi icanti0 a scapito dei la!oratori in carne ed ossa. A lato di 6ueste logiche0 3 chiaro che as1 solutamente insigni icanti di!entano i la!oratori irregolari0 i 6uali iniscono letteralmente col non esistere. Laddo!e l5attore istitu/ionale locale non coglie la speci icit, ed il taglio di contemporaneit, del la1 !oro irregolare0 !iene a perdere un5ulteriore moti!a/ione ed occasione per ridisegnare la mappa dei diritti di cittadinan/a. 7 rispondendo alle domande di nuo!a cittadinan/a che pu9 rideterminare la dialettica della rela/ione intrattenuta con le istitu/ioni centrali< solo concedendo maggiore liber1 t, ad altri0 pu9 reclamare maggiore libert, per s@. L5arena sul 6uale l5attore istitu/ionale locale 3 chiamato a decidere ed a rideterminare il proprio ruolo 3 6uella della elabora/ione di strategie e pratiche di !alori//a/ione delle chances di !ita0 per determinare un sistema (locale) ben bilanciato di e6uit, sociale. Jale a dire0 un sistema all5interno del 6uale le di eren/e non siano marchiate dal segno della discrimina/ione0 ma calibrate come ri1 conoscimento pieno ed esplicito della !ariet, e dell5alterit,. Gntra 6ui in ballo non solo e non tanto l5eguaglian/a di ronte alle possibilit, della mera sopra!!i!en/a (diritti umani0 minimo !itale ecc.)0 6uanto e soprattutto l5eguaglian/a di ronte al possibile pregnante delineato nelle nuo!e condi/ioni della globali//a/ione. Come 3 sin troppo age!ole arguire0 in 6uestione non 3 una mera opulen/a materiale o generica1 mente simbolica2 bens8 chiamato in causa 3 l5accesso puntuale a nuo!i saperi0 nuo!i diritti e nuo!e opportunit, di !ita che proprio la globali//a/ione ha reso possibili0 sen/a renderli pienamente di1 sponibili. Si tratta0 in sintesi0 dell5eserci/io di diritti globali che riguardano tutte le scale temporali e spa/iali della !ita associata e no0 della !ita dei singoli e dei gruppi. 1' Il vissuto irregolare 4 !issuti dei la!oratori irregolari sono assumibili come s6uarci di Dstorie di !itaE che0 so!ente0 as1 sumono la orma di narra/ione autobiogra ica. Ma i narratori in 6uestione non raccontano sempli1 cemente di s@< si con ermano come soggetti0 attra!erso un memoriale sonoro che0 attra!erso il racconto di !ita0 traspone il basso ed il fuori entro cui erano stati relegati nell5alto e nel dentro da cui erano stati espulsi. Tutte le autobiogra ie0 al ondo0 non anno che esporre in racconto la trama dei rapporti (interiori ed esteriori) tra Ggo e Alter%B. Solo che 6ui Alter 3 il mondo sociale caotico0 rutilante e discrimi1

+ulle narrazioni e scritture autobio-ra;ic<e, per un primo e scarno orientamento, si rimanda a tre blocc<i biblio-ra;ici. &l primo blocco rimanda alle opere di Duccio Demetrio: Raccontarsi. Lauto.iografia co#e cura di s@, Milano, 7ortina, 1!!'* ,edagogia della #e#oria: per se stessi$ con gli altri, 1!!", Roma, Meltemi, 1!!"* &critture erranti. Lauto.iografia co#e viaggio del s@ nel #ondo, Roma, 8dup, )99:. &l secondo rimanda ad alcuni sa--i di +er-io A. Da-radi comparsi in 0+ociet, e con;litto1: 4sperienza e racconto di s@: una via di accesso ai te#i della soggettivizzazione,0+ociet, e con;litto1, n. )!-:)2)993)99#* 6ncora sullauto.iografis#o. %ote e indicazioni di lettura, 0+ociet, e con;litto1, n. )!-:)2)993)99#* 6uto.iografis#o e soggettivit, 0+ociet, e con;litto1, n. )!-:)2)993-)99#* ,unto zero eAo -ar.arie7 &u alcuni aspetti pro.le#atici dellauto.iografis#o, 0+ociet, e con;litto1, n. ::-:32)99'* Lauto.iografis#o nietzsc eiano$ #asc era e soggettivit poli#orfa. B$ 0+ociet, e con;litto1, n. :#:'2)99(*Lauto.iografis#o nietzsc eiano$ #asc era e soggettivit poli#orfa. :$0+ociet, e con;litto1, n. :(-:"2)99"* Lauto.iografis#o nietzsc eiano$ #asc era e soggettivit poli#orfa. C$ 0+ociet, e con;litto1, n. :!-392)99(. &l terzo blocco rinvia ad alcuni sa--i comparsi in 0MP-mP1: Gloria ardi, Decontestualizzazione del sinto#o e .iografia: il #alessere dell o#o narrativus. %arrarsi nella precariet,0MQ-mP1 n. )2)911* +ilvia G<erardi-Annalisa Mur-ia, %arrazioni$ lavoro e organizzazioni, 0MQ-mP1 n. 12)91)* Alessandra Micalizzi* 'ggetti$ #e#oria e trau#a: narrazioni e .iografie intorno alle cose,

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nante con cui nessun Ggo pu9 de initi!amente rompere i ponti. 4n 6uesto senso0 le autobiogra ie restituiscono allo sguardo e all5ascolto una cancella/ione mancata< i processi di emargina/ione ed esclusione sociale0 nonostante la loro pro ondit, ed estensione0 non sono riusciti ad espellere dallo spa/io pubblico0 dall55immaginario colletti!o e dalla comunica/ione simbolica la presen/a dei la!o1 ratori irregolari. La plurali//a/ione dei mondi !itali 3 la matrice entro cui i la!oratori irregolari si trincerano< 3 il lo1 ro al!eo resisten/iale. :on sono un puro arcaicismo2 al contrario0 igure e prodotto della globali/1 /a/ione. La nuo!a geogra ia planetaria della or/a1la!oro non pu9 non accompagnarsi con una ri1 scrittura della mor ologia del la!oro irregolare0 sia dal punto di !ista antropologico che da 6uello sociale. 4 la!oratori irregolari costruiscono un linguaggio< in parte ereditato dal passato e0 per il resto0 rein!entato. 4l mondo entro il 6uale sono ora situati non 3 piC 6uello del Dsottos!iluppoE e*o dello Ds!iluppo ritardatoE.;ggi essi abitano la globali//a/ione< i loro mondi sono dimore rela/ionali !is1 sute ed organi//ate nello spa/io*tempo globale. Sotto molteplici punti di !ista0 sono come !accina1 ti alla globali//a/ione. Sono sempre stati gettati ben al di 6ua dell5ori//onte della lunga durata< il contingente re!ersibile 3 da sempre il loro spa/io di aspettati!a. La loro 3 stata sempre esisten/a arrischiata e arrischiante. Le narra/ioni che essi mettono in trama sono sottratte a progetti di senso unitari2 nondimeno0 propongono la resisten/a di un S individuale allocato e comunicato0 nel contempo0 come un S polimorfoche agisce come una micro massa di usa sul territorio. Ci9 ci consente di comprendere come alla durata dei tempi esterni essi contrappongano la durata interna. La !ita in generale e 6uella dei la!oratori irregolari in particolare non 3 una narra/ione lineare2 nondimeno0 il senso del1 la durata non smette di scandire il suo ritmo0 palesando desideri e ini piC o meno nascosti. ;ra0 i la!oratori irregolari parlano da e di mondi vitali desideranti. Soprattutto per loro0 il presente non 3 mai punto zero0 eclisse totale del tempo. :el presente0 essi sono chiamati a ride inire0 di continuo0 i loro progetti di senso0 con una tensione ben chiara< non perdere il uturo che a loro niente e nessuno assicura. PiC che abitare il linguaggio0 essi abitano il mondo con il loro proprio linguaggio. Con ci90 e!itano l5impostura di costruire un linguaggio0 partendo dal e rimanendo al linguaggio. Gssi prendono sempre le mosse dal mondo. Ji sono costretti2 altrimenti0 della !ita nemmeno una minuscola speran/a potrebbero colti!are. G0 dun6ue0 non 3 il linguaggio che costituisce il loro desiderio2 ma 3 il desiderio a ri ormulare0 di continuo0 i loro linguaggi< in proposito0 di linguaggi e non di linguaggio si de!e parlare. :ell5epoca della globali//a/ione0 le soggetti!it, sono di!enute un puzzle di linguaggi che si spe//ano e rias1 semblano ininterrottamente0 s6uarciando e producendo labirinti semantici e di senso. La proli era1 /ione linguistica non pu9 risparmiare i la!oratori irregolari0 poich@ 3 dall5irregolarit, che trae spe1 ciale alimento. :on 30 perci90 sorprendente che ogni tipologia di la!oro irregolare sia anche il de1 posito socio1culturale di un linguaggio caratteristico che rielabora0 in proprio0 la generale contami1 na/ione linguistica entro cui germina. Ma0 sulla strada0 chi 3 il la!oratore irregolareM G la strada 3 assimilabile a luogo di la!oroM Huale rattura si d,0 per i la!oratori irregolari0 tra tempi di la!oro e tempi di !itaM 4l memoriale sonoro restituitoci dalle biogra ie e autobiogra ie irregolari ha anche una implica/ione oggettuale. :el senso che 3 anche il centro di irradia/ione di immagini !i!e. Ora/ie alla nostra immagina/ione ed esperien/a immagini ica dello spa/io e del tempo0 di!enta il proiettore di istan1 tanee connetti!e0 le 6uali ci consentono di collocare i la!oratori irregolari nel loro habitat naturale< il tessuto urbano ansimante tra caos e so eren/a. Le nuo!e orme dello spa/io urbano sono scan1 dite dalla accelera/ione parossistica di tutti i tempi. :ello spa/io*tempo ride inito della metropoli0

0MQ-mP1 n. 12)91)* 6. DedlosIEM-Albertina 6retto, %arrazioni$ te#po e #e#oria,0MQ-mP1 n. 12)91)* +. Di Cuovo, Me#oria e i##aginazione: un contri.uto per c i si occupa di Dri-costruzione della storia individuale e sociale,0MPa-mP1, n. )2)91). &n;ine, riteniamo opportuno rinviare a: Diana attisti, 6uto.iografis#o tra autoreferenzialit e sconfina#enti, in 4stetica della dissonanza e filosofia del doppio: Carlo Dossi e Eean ,aul, Firenze, /niversitR 6ress, )91)* AA.%%., "ite dai filosofi. Filosofia e auto.iografia, 0Lo +-uardoS Rivista di ;iloso;ia0, in III.los-uardo.net, n. 112)91:.

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prende impulso una nuo!a composi/ione del la!oro irregolare0 da un lato0 segnata dalla irru/ione massi!a della presen/a dei migranti e0 dall5altro0 dalla genera/ione di nuo!e igure irregolari. Con la metamor osi della orma metropoli prende corpo la muta/ione della mappa del la!oro irre1 golare< dalla sua distribu/ione spa/iale alla sua architettura ormale e sociale. L5Earte di arrangiar1 siE 3 soggetta alla genesi e alla genetica delle tras orma/ioni dello spa/io*tempo urbano. Anche 6ui DmestieriE antichi entrano in crisi o scompaiono2 DmestieriE nuo!i si a acciano alla ribalta ed occupano la scena. 4 la!oratori irregolari a!!ertono 6uesto mo!imento di tenden/a come una de1 !alori//a/ione del sapere e delle conoscen/e da loro storicamente accumulati. :on !iene 6ui a gal1 la soltanto un disagio competiti!o2 ma a iora anche il malessere esisten/iale per un mutamento epocale< nella globali//a/ione0 per loro0 la strada non 3 piC luogo di lavoro. :ella strada0 ora0 si !i!e< soprattutto le igure marginali0 emarginate e irregolari sono costrette a vivere la strada che di!enta la loro dimora eletti!a. :on c53 piC una parti/ione tra tempi pri!ati e tempi sociali< il pri!a1 to indigente si con!erte0 nell5immediato0 in irregolarit, emergente. 4 la!oratori irregolari non han1 no piC un tempo per se stessi< sono0 per intero0 igli e prigionieri della strada. Spogliati dei loro tempi pri!ati0 i la!oratori irregolari sono costretti sempre piC a ri!ersarsi in stra1 da< l5unica orma di !ita che pare ancora disposta ad accoglierli. La strada0 in realt,0 piC che acco1 glierli0 li recinta. Concede loro segmenti di spa/io che0 col tempo0 si restringono sempre di piC. G 6uando la recin/ione salta0 anche la strada li espelle< amministratori e decisori politici0 non riu1 scendo piC a contenerli e nasconderli nel gro!iglio delle orme urbane0 li san/ionano. 70 cos80 che lo spa/io del la!oro irregolare di!enta spa/io illegale e allo stigma si a ianca la san/ione. A 6uesto terminale0 i la!oratori irregolari si tras ormano in una sorta di migranti interni< costretti a cercarsi continuamente nuo!i territori. 4l loro la!oro di!enta la!oro di spostamento0 al di l, delle reti di ogni orma di censura. Lo spostamento ha l5intento esplicito di non ar !enire meno la !isibi1 lit, dello spa/io residuo che abitano. Huesto spostamento dal margine per l5emersione del residuo 3 una atica di Sisi o< 3 un copione dell5impossibile che si ripete. Personaggio e persona0 sulla strada0 si identi icano0 a misura in cui il margine riproduce il residuo ed il residuo !iene rimosso. Per i la!oratori irregolari0 i luoghi e non1luoghi del s@ sono prigionieri dei luoghi e non1luoghi dell5essere sociale. 4n 6uesti luoghi e non1luoghi0 tallonare le orme degli irregolari 3 come intra1 prendere un !iaggio !erso alcune delle /one piC acute dell5in6uietudine sociale0 tra igure e contro1 igure0 comparse e maschere. Oli irregolari sono tutto 6uesto< igure e contro igure0 comparse e maschere. Sono attra!ersati da orme che li rimodellano in continua/ione0 lasciandoli0 nel contem1 po0 sen/a orme proprie. Le li6ue a/ione della certe//a delle orme0 di cui ci parla Bauman0 tro!a 6ui modo di in!erarsi in un modo del tutto particolare%#. La regolarit, dell5irregolare consente di spostarci dall5incerte//a delle orme alla certe//a di alcuni dei malesseri piC lancinanti delle realt, urbane. 4nterrogandole e ponendoci al loro ascolto0 ritorniamo ad interpretare il nesso sussistente tra indi!iduo e societ, dal basso0 dal microsociale e dal microsociologico dell5in6uieto spa1 /io*tempo globale. Se ogni ricerca di s@ 3 un5a!!entura sempre aperta0 in oscilla/ione continua tra ri1con6uista e smarrimento0 lo 3 particolarmente per i la!oratori irregolari. 4l loro sapere raccontato perde di si1 gni ican/a per le narra/ioni della globali//a/ione. Le loro autobiogra ie di!entano pigmenti e seg1 menti e!anescenti< con sempre maggiore di icolt,0 riescono a tro!are la !ia di accesso alla narra1 /ione. Sono dette0 ma non narrate. ?na narra/ione 3 incrocio tra mito e storia< le autobiogra ie dei la!oratori irregolari0 a misura in cui sono trattenute nel residuo0 perdono il mito e incrociano la storia dalla porta secondaria. 4 mondi !itali desideranti dei la!oratori irregolari rimangono con inati nel detto non narrato< essi sono mediati0 non da soggetti e storie0 ma dal corpo della strada e dai corpi sulla strada. G la strada0 proprio acendoli comparire0 nasconde i la!oratori irregolari0 mimeti//andone la !ita negli spa/i e nei tempi in espansione del degrado ambientale ed urbano. Trae alimento anche da 6ueste enomenologie la orma/ione di un campo comunicati!o occlusi!o0 in or/a del 6uale gli attori isti1 tu/ionali locali non riconoscono la legittima/ione ad agire dei la!oratori irregolari. ;ra0 3 sin troppo chiaro che il degrado ambientale ed urbano proietta i maggiori e etti negati!i
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H. auman, Modernit liquida, Roma- ari, Laterza, )99).

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proprio a carico delle igure sociali marginali0 emarginate ed irregolari< ne di!entano gli abitanti esemplari e0 insieme0 s!enturati. La tenden/a si inserisce nei piC generali e per!ersi processi di secessione dell5umanit, dall5ambiente0 attra!erso la dilata/ione illimitata delle orme dell5arti iciale e del !irtuale. Jittime designate di tali processi0 a li!ello planetario0 sono le Dclassi po!ereE2 non a caso0 rideclinate come Dclassi pericoloseE. :ello scenario globale cos8 ridisegnato0 i la!oratori irregolari non possono piC limitarsi a are ap1 pello0 per un !erso0 all5etica della sopravvivenza e0 per l5altro0 all5astuzia della ragione. L5etica del1 la sopra!!i!en/a non consente piC loro di adattarsi a D6uello che capitaE< D6uello che capitaE met1 te in discussione proprio la sopra!!i!en/a. L5astu/ia della ragione0 per parte sua0 3 uno strumento sempre piC impotente a con ronto delle orme complesse di ra/ionalit, di cui la globali//a/ione 3 portatrice. 2' Etica e paradossi Per allestire in una prospetti!a meglio ocali//ata le scene e le narra/ioni in 6ui emerse0 3 neces1 sario articolare0 in ine0 alcune sintetiche considera/ioni sui paradossi etici che il rapporto tra la!o1 ro0 diritti e produ/ione sociale getta con or/a sul tappeto. Con una doppia a!!erten/a< a) il taglio delle considera/ioni proposte 3 allusi!o0 piC che argomentati!o2 b) nell5occasione0 si considerano e6ui!alenti i concetti di etica e morale. Detto 6uesto0 diamo ini/io al discorso. Possiamo continuare a dire0 con :iet/sche0 che esiste una morale dei signori ed una morale degli schiavi0 pur tenendo nel do!uto conto che si danno di eren/ia/ioni morali tra gli esseri umani e all5interno di ogni essere umanoM Come si sa0 nella posi/ione niet/scheiana0 l5uomo nobile 1il signore0 il dominante 1 3 determinante di !alore< il campo morale 3 6uello della sua autoglori ica/ione. Le cose stanno in modo tutt5a atto di!erso per l5uomo dominato 1 lo schia!o 10 per il 6uale la morale 3 di tipo essen/ial1 mente utilitario< il campo morale 3 6uello del timore del signore0 indipendentemente dalla circo1 stan/a che sia mal!agio o buono%F. 7 chiaro che :iet/sche non celebra il trion o della morale dei signori2 piuttosto0 demisti ica0 nel suo complesso0 il discorso morale come discorso di asser!imen1 to< potere e dominio dal lato del signore2 !endetta e risentimento da 6uello dello schia!o. 4n ogni caso0 6ui la morale si ri!olge e ri!olta contro l5uomo stesso. Perch@ ci9 a!!ieneM Per il moti!o che l5etica 3 portatrice di paradossi che0 6uando non sono ogget1 ti!ati criticamente0 danno luogo a scelte di !alore un/ionali a scopi utili. 4l linguaggio della Ddop1 pia moraleE(permissi!a e mobile per l54o2 in lessibile e obbligante per l5Altro) sono prodotto anche di uno s aldamento etico. Lo s aldamento appena indicato dis!ela la rimo/ione pro onda della presen/a dell5Altro. Come ci ricorda >. Ouarini0 prima !iene sempre l5!ltro e prima !53 sempre la presen/a d5!ltri%$. Tutte le 6uestioni etiche0 conclude Ouarini0 si riducono a 6uesti semplici asserti. G0 dun6ue0 esse non gira1 no intorno a !alori uni!ersali0 ma all5esisten/a altra e dell5!ltro. Huelle del signore e dello schia!o0 cristalli//ando igure polari intorno all54o0 non sono propriamente etiche. L5insuperabilit, dell5Altro e della sua presen/a< sta 6ui il nucleo caldo dell5etica che0 cos80 3 elicemente strappata ai tenta1 coli dei discorsi di potere dell5ontologia%'. >iconduciamo il discorso ad un piano piC prossimo al nostro tema. Gtica e mimetica del la!oro ri1 !elano 6ui 1 e per intero 1 tutto il loro grado di insu icien/a e le loro aporie interne. Le !erit, delle proposi/ioni etiche non sono anteriori alle realt, dei soggetti !i!enti in rela/ione2 sono0 piuttosto0 i soggetti !i!enti a codeterminarle nelle realt, della rela/ione. Possiamo0 pertanto0 osser!are che< a) le istitu/ioni locali che si antepongono ai la!oratori regolari e irregolari come soggetto !alo1 riale di rango superiore !i!ono sulla loro pelle un paradosso etico0 di cui non sono consape1

F. Cietzsc<e, 6urora, La gaia scienza, 6l di l del .ene e del #ale, +enealogia della #orale in 'pere BFG;-BFH=, ) voll., Roma, CeIton 7ompton, 1!!:. 1( R. Guarini$ In ca##ino verso laltro, pre;azione a %. DanEelevitc<, Il paradosso della #orale, Firenze, Fope;ul Monster, 1!"'. 1" A. 7<iocc<i, L6ltro e il dono. Il vivente e il #orente, Avellino, Associazione culturale Relazioni, )91:.

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!oli2 b) i la!oratori (regolari ed irregolari) che mimano l5etica del la!oro0 a loro !olta0 anno incon1 sape!olmente !i!ere la glori ica/ione dell5etica del signore0 da una posi/ione ser!ile. 4 due paradossi si alimentano reciprocamente0 con ermando 1 6uello che 3 piC gra!e 1 l5unit, del sistema etico centrale0 il 6uale legittima l5alto (l54o) e delegittima il basso (l5Altro). 4l dispositi!o e1 tico0 con ci90 si preclude di abbracciare l5umano nella sua globalit,0 atta di di eren/e non colma1 bili0 a!enti ognuna una pari dignit, e !alori merite!oli di rispetto alla medesima maniera. 4 para1 dossi etici che 6ui a iorano in super icie ci mostrano che l5etica viene meno0 laddo!e si spe//a l5integrit, del rapporto 4o*Altro. Gssi e!iden/iano0 per essere ancora piC chiari0 che l5etica sospen1 de se stessa0 6uando 1 nel suo campo di !igen/a 1 l5umanit, cessa di essere umanit, con e per l5umanit, altra. 4l punto 3 6uesto< 3 proprio la dimensione dell5umano a porre (sempre) problemi morali. :asce da 6ui la problematica etica< l5umano pone problemi morali proprio attra!erso la temati//a/ione dell5Altro. Do!e l5Altro non 3 temati//ato siamo semplicemente e !olgarmente posti in accia a di1 scorsi e pratiche di potere. Discorsi e pratiche che0 6ualche !olta0 possono anche essere attuati in per etta buona ede. G 6uesto rende le cose !eramente terribili. La buona ede pu9 mietere !ittime con una catena in inita di atti per!ersi0 ritenuti all5opposto !irtuosi. :ella circostan/a0 la buona e1 de 3 la diretta conseguen/a di un5autoin!estitura< i meccanismi della buona ede con!ertono i de1 terminanti di !alore in autodetermina/ione etica. 4l soggetto in buona ede 3 6ui in pace col mon1 do e con se stesso0 sicuro di essere il portatore del bene assoluto2 all5Altro non rimane che uni1 ormarsi. >iportiamoci0 di nuo!o0 al nostro tema. La rimo/ione del tema dell5Altro dalla discussione etica rende palese un enomeno rile!ante< l5etica rimane bloccata alla dimensione assiologica0 non riu1 scendo mai a di!enire una problematica. 4 paradossi etici dai 6uali l5attore istitu/ionale locale ed i soggetti del la!oro (regolare ed irregolare) non riescono a uoriuscire denunciano proprio 6uesta mancata tras orma/ione. Gd 3 la problematica etica0 non gi, l5assiologia0 che pu9 produtti!amente porci di ronte alle irregolarit regolari dell5umano e del sociale2 e0 per 6uel che ci riguarda piC da !icino0 del la!oro. L5urgen/a che a iora prepotente 3 6uella di emanciparsi dai paradossi dell5etica0 per ar !i!ere un5etica paradossale. Ci si a ranca dai paradossi dell5etica0 ponendo l5Altro come stella polare del1 le proprie scelte e dei propri !alori2 si d, respiro ad un5etica paradossale0 vivendocon e per l!ltro. ?scire dai paradossi dell5etica0 per !i!ere l5etica come paradosso< sta 6ui una risposta possibile al1 la crisi dell5etica come legislatore uni!ersale che0 mani estatasi con la societ, di massa di ini/io :o!ecento0 3 de initi!amente esplosa negli ultimi due decenni. Jediamo come i processi appena esempli icati incrociano i nostri campi di ricerca. Sia dalle op/ioni dell5attore istitu/ionale locale che da 6uelle dei la!oratori (regolari ed irregolari) emerge che il consumo 30 di atto0 assunto come la !ariabile ondante e !irtuosa delle loro reci1 proche presta/ioni< consumo di ser!i/i socialmente utili0 da un lato2 consumo di beni*ser!i/i appa1 ganti0 dall5altro. L5etica del consumo unisce e0 insieme0 di!ide 6ui le parti in causa0 a misura in cui sono ruitori o elargitori di ser!i/i o beni. Ma 3 un5altra la di eren/a di ondo che0 in proposito0 !a colta. L5attore istitu/ionale locale agisce in un/ione dello status symbol0 i la!oratori0 in!ece0 in un/ione dello style symbol. G dun6ue< men1 tre il primo propone ruoli sociali0 i secondi rimangono attorcigliati intorno a stili di !ita disage!oli e opprimenti. L5io narcisista0 a suo modo0 di!enta un io temperato0 proprio attra!erso il consumo simbolico di ruoli sociali e stili di !ita%&. L5edonismo s renato !iene mitigato0 poich@ il consumo non

+u narcisismo e consumismo, per una prima presa di contatto, si rinvia a 7. Lasc<, Lio #ini#o. La #entalit della sopravvivenza in unepoca di tur.a#enti, Milano, Feltrinelli, 1!!'* &dem, La cultura del narcisis#o, Milano, ompiani, )991* 6. Dell.Aquila, "erso unecologia del consu#o, Milano, Franco An-eli, 1!!(* F. 7iaramelli, La distruzione del desiderio: il narcisis#o nellepoca del consu#o di #assa, ari, Dedalo, )999* H. auman, Lavoro$ consu#is#o e nuove povert, Roma, 7itt, aperta, )99(* &dem, ?o#o consu#ens. Lo scia#e inquieto dei consu#atori e la povert degli esclusi, Brieste, 7entro +tudi 8riEson, )99(* arbara Fabbroni,0ra le .raccia di %arciso, Roma, Gaia srl 8dizioni /niversitarie Romane, )99".

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3 piC autori erito0 ma ha0 al contrario0 ri erimenti e contenimenti istitu/ionali e sociali. >imane0 tutta!ia0 pienamente operante un5etica del consumo. ;ra0 sono proprio i ri erimenti e contenimenti istitu/ionali e sociali di cui si 3 appena detto che0 ri1 producendo un5etica colletti!a del consumo0 impaludano soggetti ed istitu/ioni nelle sabbie mobili dei paradossi dell5etica. ;gnuno rimane ermo al suo ori//onte normati!o e !aloriale0 entro il 6uale !uole irretire l5altro. 4l linguaggio simbolico del consumo allontana dall5etica paradossale2 orse0 addirittura0 la nega. G ci9 risulta tanto piC !ero0 6uanto piC siamo resi consape!oli di un5e!iden/a contraria di prima grande//a< l5etica paradossale 3 l5etica dell5altruit0 do!e l54o 3 tale proprio per1 ch@ 3 per e con l5Altro. Siamo 6ui oltre i contesti dell5etica della solidariet, che0 pure0 ha un ruolo positi!o nelle rela/ioni sociali e interpersonali. :ell5etica della solidariet, l5Altro rimane ancora un5entit, separata< si 3 accanto0 non ancora con e per l5!ltro. Da una posi/ione di prossimit, ideale e !aloriale si decide in che misura arsi carico della problematica esisten/iale dell5Altro< l54o e l5Altro rimangono 6ui ancora di!isi. Manca ancora la compartecipa/ione e determina/ione reciproca dei propri !alori di ri eri1 mento. L54o solidale 3 disponibile rispetto all5Altro2 ma non 3 ancora innamorato di lui. 4n 6uanto ancora espressione dell5amore di s@0 rimane esposto alla in luen/a del narcisismo. L5etica paradossale0 in!ece0 spoglia l54o dalle malattie dell5egoismo0 poich@ non lo spinge piC sull5orlo delle ac6ue del narcisismo. L54o innamorato dell5Altro non ha bisogno di curare le sue eri1 te col narcisismo0 oppure con le armature e le armi del potere. Si lascia andare0 sen/a piC preten1 dere che esseri umani e cose !adano a lui o siano da lui sottomessi. L5etica paradossale 30 perci90 anche etica del donare. ;ra0 soprattutto sotto 6uest5ultimo ordine di considera/ioni0 emerge che tanto l5etica dell5attore i1 stitu/ionale locale che la mimetica dei la!oratori sono sempre a favore di 6ualcosa o 6ualcuno2 non gi, verso 6ualcosa o 6ualcuno. 4ncorrono0 perci90 nel pericolo di tras ormarsi in etiche di pos1 sesso< custodia e custodi dell5utile strumentale. ;ra0 i custodi e le custodie non donano2 ma conservano. G conser!ano0 per chiedere di avere. G hanno0 per accumulare. A!ere ed accumulare< ec1 co il dramma di tutte le etiche utilitaristiche. Da 6uesta drammati//a/ione debbono !enir uori sia l5attore istitu/ionale locale che i la!oratori regolari ed irregolari. 3' Diritti alla sbarra e umanit0 in catene La scena sociale0 politica e culturale 3 stata pro ondamente scossa dalla crisi inan/iaria esplosa nel "--$1"--' che ha0 certamente0 costituito il enomeno piC rile!ante degli ultimi decenni"-. Le conseguen/e sullo stato dei diritti sono state dirompenti. 4l ridisegno della geopolitica del pianeta e dei conseguenti rapporti di or/a si 3 accompagnata ad una riscrittura distrutti!a della mappa dei diritti che non sono stati semplicemente negati o cancellati2 piC esattamente0 sono risultati e1 spiantati da un mo!imento oppressi!o circolare che si nutre se stesso0 succhiando diritti< cio30 di1 !orando esseri umani. La specula/ione inan/iaria0 aggirando tran6uillamente le asi della !alori//a/ione imperniata sui processi la!orati!i0 produtti!i0 in ormati!i e comunicati!i0 si 3 retta e si regge su puri calcoli mone1 tari0 basati su grande//e !irtuali so!rapposte alle economie reali e totalmente scisse dai destini dei singoli e delle colletti!it,. Siamo 6ui trascinati oltre il eticismo delle merci"%2 abbiamo atto in1 gresso nell5epoca del eticismo dei prodotti inan/iari. :on 3 una semplice crisi del capitalismo0 ma la sua ennesima tras orma/ione"". ?na crisi1mondo ci sta illustrando e narrando la nascita di un

AA.%%., 6lla guerra delleuro, 0Limes - Rivista italiana di -eopolitica1, n. '2)911. +ul ;eticismo delle merci e il colle-ato tema della rei;icazione riman-ono ineludibili punti di partenza: O. MarA, Il carattere di feticcio delle #erci e il suo arcano, in Il Capitale, Li.ro pri#o, Borino, /B8B, )91:* G. LuEacs, &toria e coscienza di classe$ Milano, +u-ar, 1!'(. 6er una attuale rivisitazione teorica, c;r. A. ellan $a cura di4,0eorie della reificazione. &torie e attualit di un feno#eno sociale, Milano, Mimesis, )91:. )) AA.%%., Irisis. ,assaggio depoca e nuovi paradig#i $a cura di M. Dotti4, numero mono-ra;ico di 07ommunitas1, n. ##2)911.
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altro mondo< sel!aggio0 in 6uanto a degrada/ione dei diritti e della !ita umana2 e!oluto0 in 6uanto a tecniche e strategie di dominio0 controllo0 manipola/ione e oppressione. PiC ancora del eticismo delle merci0 il eticismo inan/iario si s!ela come processo che nega l5assen/a della !ita dagli ordini sociali e storici0 ino a spacciare se stesso come !ita !era. Per esso0 hanno statuto di !erit, non la realt, e gli esseri !i!enti in carne e ossa0 ma l5andamento della bor1 sa0 le oscilla/ioni dei titoli0 il di eren/iale dello spread0 il default e !ia discorrendo su 6uesto piano. Di!ersamente da 6uello classico0 il eticismo inan/iario non combatte la paura0 ma la suscita0 ec1 citando il panico sociale".. Attra!erso la pre igura/ione concreta di apocalittiche catastro i 6uoti1 diane0 tenta di addomesticare in linea pre!enti!a le coscien/e e renderle inerti sotto l5attacco che !iene s errato ai diritti0 alla !ita e alla natura. 4l eticismo inan/iario !alica de initi!amente i con ini che separano gli esseri umani dalle cose. La narra/ione che mette in scena considera gli esseri umani al di sotto delle cose stesse< siamo ben oltre la reificazione dell5umano2 !i!iamo in presen/a della dissoluzione dell5umano. La uria distrut1 ti!a che si annida nel cuore del potere e nel D:A stesso dello Dspirito del capitalismoE elude 6ui ogni orma di controllo0 disarciona ogni pretesa di giusti/ia0 espellendo come Daltro da s@E ogni si1 stema di contrappesi. LoDspirito del capitalismoE sposta il suo ulcro d5a/ione< !otato originaria1 mente alla costru/ione della ricche//a delle na/ioni0 3 ora completamente a errato dal demone della mondiali//a/ione della po!ert, e dell5ingiusti/ia. Se il eticismo delle merci depri!a!a la con1 di/ione umana0 il eticismo inan/iario la dissol!e compiutamente. Al culmine di 6uesta parabola storica0 la globali//a/ione ini/ia a scri!ere e disegnare il racconto del capitalismo disumanante. Transitando dal eticismo delle merci al eticismo inan/iario0 il mondo non a piC comparire sul palco della scena l5obsolescen/a cosi icata del la!oratore2 piuttosto0 l5utile inan/iario dichiara l5obsolescen/a dell5umanit, che0 di per s@0 non 3 ritenuta un/ionale alle plus!alen/e inan/iarie. Banche di in!estimento0 compagnie di assicura/ione0 ondi pensione e ondi speculati!i controllano e regolano i cosiddetti mercati liberi< la loro speciali//a/ione consta nella compra!endita di !alute0 a/ioni0 obbliga/ioni e prodotti deri!ati. Gbbene0 ogni anno !iene stimato che l5economia reale crei nel mondo una ricche//a in P4L pari a B# mila miliardi di euro2 nella s era inan/iaria0 in!ece0 i DmercatiE mobilitano un !olume di capitali pari a .0# milioni di miliardi di euro< cio30 $# !olte 6uel1 lo che l5economia reale ha prodotto"B. Tutta!ia0 3 stata propria l5economia reale0 cos8 come model1 lata0 strutturata e inali//ata0 ad a!er generato il ruolo apicale s!olto dalla inan/a globale. Si trat1 ta di un megapotere0 in grado di destrutturare a piacimento gli e6uilibri interna/ionali0 secondo i propri interessi. Basti dire che 6uesti istituti pri!ati hanno potuto e possono indebitarsi con la Ban1 ca Centrale Guropea (BCG) a un tasso dell5%0"#P e prestare denaro agli Stati in di icolt, (Orecia0 4rlanda0 Portogallo0 4talia e Spagna in primo luogo) a tassi che hanno superato il $P (>amonet0 "-%%). Ma !53 dell5altro< dal punteggio di iducia che le principali agen/ie di rating (Aitch >atings0 Mood+5s e Standard Q Poors) attribuiscono a un paese dipende il tasso di interesse che esso pa1 gher,0 per ottenere crediti"#. :on basta ancora< la concessione dei crediti 3 subordinata all5applica/ione di politiche di taglio massiccio della spesa sociale e di cancella/ione dei residui dei diritti di Rel are che ancora sopra!1 !i!ono. Tali agen/ie hanno0 dun6ue0 non solo il potere di ar indebitare uno Stato0 a!!iandolo !er1 so il default0 ma anche la possibilit, di pilotarne le politiche di desociali//a/ione che costituiscono la piatta orma patogena dell5implementa/ione dell5utile inan/iario. A ci9 !a0 in ine0 aggiunto il at1 to che esse operano in una situa/ione di totale assen/a di concorren/a"F. 7 come se un problema

M. ForA, Das ,ani9-,rinzip,0 erliner Heitun-1, in III.berliner-zeitun-.de, :9 novembre )911. &mportanti, sul punto, sono le considerazioni di L. Gallino: Il finanzcapitalis#o. La civilt del denaro in crisi, Borino, 8inaudi, )911* Finanzcapitalis#o. 8lti#a c ia#ata$intervista a cura di Marco Rovelli4, reperibile sul Ieb al se-uente /RL: in III.nazioneindiana.com, ) ma--io )911* Il colpo di &tato di .anc e e governi. Lattacco alla de#ocrazia in 4uropa, Borino, 8inaudi, )91:. +ui volumi del capitale ;inanziario e del capitale reale, parimenti importante &. Ramonet, La grande regressione, in III.democraziaEmzero.or-, 13 dicembre )911. )# 7;r. le opere di Gallino e Ramonet citate alla nota precedente. )' L. Gallino, Il finanzcapitalis#o, cit.* +. ra-antini, ,refazione a G. La Borre, La co#oda #enzogna. Il
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generasse all5in inito se stesso0 espandendosi. Per in nuo!i padroni del mondo0 non importa se 6uesto signi ica po!ert,0 ame0 disoccupa/ione0 so eren/a e in elicit, per l5umanit, e la societ,. Al contrario0 6uanto piC terribili si anno le condi1 /ioni di esisten/a dell5umanit,0 6uanto piC sradicati sono i diritti0 tanto piC la inan/a globale e le @lites politiche transna/ionali incrementano i loro poteri e i lori pro itti. Basta ricordare che 3 su i1 ciente l5annuncio pubblico di licen/iamenti0 per ar lie!itare i titoli in borsa di un5a/ienda. Si !a a 1 ermando un rapporto di dissimmetria crescente tra diritti e 6uota/ioni in borsa< il principale erti1 li//ante delle seconde sta nella dissolu/ione dei primi. La comunit, del denaro si a comunit, poli1 tico1 inan/iaria e0 nel ar 6uesto0 si dis a della comunit, umana. Gstirpando diritti0 sottrae potere2 sottraendo potere0 con isca ricche//a sociale2 con iscando ricche//a sociale0 toglie ai po!eri per dare ai ricchi. L5inter!ento sul debito pubblico di!enta lo strumento pri!ilegiato0 per canali//are ri1 sorse !erso oligarchie inan/iarie so!rana/ionali0 attra!erso un !ero e proprio sistema di tassa/io1 ne incrementale delle asce sociali gi, sottoposte a ingenti prelie!i iscali. 7 un processo con cui abbiamo imparato a are i conti negli ultimi due decenni0 ma solo dal "--$1"--' 3 esploso in tutta la sua !irulen/a0 proiettando !erso il uturo le sue uneste ombre. Sono in un/ione megamacchine globali che hanno penetrato tutti i sottosistemi sociali0 gli strati della societ,0 gli ambiti della natu1 ra e le dimensioni dell5esistente umano e rela/ionale"$. L5arcano impulso distrutti!o del potere0 magistralmente indagato da Glias Canetti"'0 !iene sublima1 to e sca!alcato2 non la distru/ione dell5umanit, 3 la posta in gioco0 ma la sua dissolu/ione< la sua decomposi/ione pilotata !erso una nuo!a orma di assoggettamento iner/iale di massa alla poten1 /a dei poteri imperanti. La ricerca del punto /ero di una nuo!a ci!ilt, incardinata su pri!ati//a/ioni generali//ate0 deregola/ioni assolute0 estensioni illimitate delle /one dei non1diritti0 tanto decanta1 ta dal monetarismo e dall5ultraliberismo0 cerca di arsi alba di un nuo!o mondo che dell5umanit, per!icacemente conser!a ed esalta soltanto la disumanit,. La parabola del monetarismo0 inaugu1 rata negli anni Settanta da Milton Ariedman nel Cile di Augusto Pinochet0 si conclude"&. G si com1 pie0 s ociando !erso esiti ancora piC eroci delle sue premesse. Se il monetarismo e l5ultraliberismo concepi!ano la libert, nei termini di assoluto del capitale0 l5economia politica dell5insicure//a re1 stringe drasticamente 6uesto campo< libert, 3 ora libert, illimitata delle oligarchie inan/iarie so1 !rana/ionali e dei ceti politico1tecnocratici transna/ionali ad esse collegati0 maestri nella recisione dei diritti a colpi di machete. ;ligarchie e ceti per!asi e guidati0 inoltre0 da una sorta di teologia politico1 inan/iaria sal!i ica che 3 la 6uint5essen/a di tutte le ollie del capitale. 4 diritti sono apertamente di!elti da poteri che si costruiscono e mostrano come nemici dellumanit. Oiusti icano le loro scelte in nome del sal!ataggio dei bilanci (na/ionali e so!rana/io1 nali)0 contrabbandato come sal!e//a delle na/ioni. La inan/iari//a/ione globale misti ica se stessa come unica ,ncora di sal!e//a del mondo0 6uando ne 30 in!ece0 la ro!ina. 4l atto relati!amente nuo!o 3 che i diritti non sono semplicemente negati o cancellati2 ma dichiarati esplicitamente disutili< contro attuali rispetto alle dinamiche dell5accumula/ione politico1 inan/iaria. Addirittura0 le plus!alen/e inan/iarie sono spacciate come strutture di benessere collettivo. 4l benessere sociale e umano0 insomma0 non nascerebbe dai diritti di !ecchia e nuo!a genera/ione0 ma dalla !alori//a1 /ione delle posi/ioni politico1 inan/iarie dominanti. Delle !ere e proprie tirannie politico1 inan/iarie go!ernano l5espianto dei diritti in tutto il pianeta. Prima di 6uesta metamor osi0 il mondo era go!ernato dalla paura2 ora dalla crudelt,. Prima0 il

di .attito sulla crisi glo.ale, ari, Dedalo, )911. )( +i ric<iamano le opere di L. Gallino citate alla nota n. )9. )" Di 8. 7anetti, sul punto, sono particolarmente rilevanti: Massa e potere, Milano, Adelp<i, 1!"1* La coscienza delle parole, Milano, Adelp<i, 1!"3. +ul tema, c;r. L. Al;ieri-A. De +imone Antonio, Leggere Canetti. JMassa e potereK cinquantanni dopo, 6eru-ia, Morlacc<i, )911* A. De +imone- D. D.Alessandro Davide, Conflitti indivisi.ili. Co#e orientarsi nel J,ensier del presenteK, 6eru-ia, Morlacc<i, )911* 8nza Licciardi, Masc ere dellio. +li scritti auto.iografici di 4lias Canetti, Roma-Acireale, onanno, )911* G. Marramao, Contro il potere. Filosofia e scrittura, Milano, ompiani, )911. )! D. FarveR, Lenig#a del capitale e il prezzo della sua sopravvivenza, Milano, Feltrinelli, )911.

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mondo era impregnato di Dpassioni tristiE.-2 ora dall5angoscia e dalla inenarrabile e insopportabile atica del !i!ere. 4l diritto umano alla !ita !iene estinto0 stritolato come 3 da ingranaggi disumani. ?na umanit, sen/a diritti 3 umiliata ogni giorno0 in una se6uen/a in ernale che pare non a!ere mai termine. Huando la sol!ibilit, e*o l5insol!en/a !engono poste come pietre angolari del !i!ere associato e della con!i!en/a ci!ile0 l5umanit, perde totalmente di signi ican/a e rile!an/a< una pura cur!a e1 conometrica0 assoggettata a inedite e totali//anti orme di oppressione. La neobarbarie non si li1 mita piC a bussare alle nostre porte2 3 entrata nelle case di noi tutti0 rendendole per tutti inabita1 bili. :on !53 ambito del !i!ere associato che i processi di inan/iari//a/ione risparmiano2 non !53 spa/io dell5esisten/a dei singoli e delle rela/ioni umane che non sia posto sotto assedio0 scarni ica1 to ed espropriato di senso !i!o. L5aspetto piC in6uietante della complessit, di 6uesti enomeni 3 dato dalla crea/ione di rela/ioni umane e sociali tanto a asiche 6uanto intossicate0 in uno spa1 /io*tempo che stringe d5assedio i diritti0 cercando di spingerli !erso il grado /ero. 4l messaggio piC subdolo che 6uesta messa in scena a circolare 3 cos8 rappresentabile< i diritti sono disutili0 perch@ totalmente impotenti nella costru/ione del uturo umano1sociale. A essere tossici0 per90 non sono ridutti!amente i prodotti inan/iari2 bens8 le megamacchine eco1 nomiche0 politiche e inan/iarie che li hanno generati.%. La tossicit, dei prodotti inan/iari0 da un lato0 costituisce il coronamento di un processo di lunga durata che parte dagli anni ;ttanta e ac1 compagna l5ascesa e il trion o delle politiche monetariste e ultraliberiste2 dall5altro0 segna l5ini/io di una nuo!a epoca economica0 sociale e politica< 6uella del eticismo della inan/a globale e delle megamacchine di potere che la go!ernano. La poten/a dell5utile inan/iario ronteggia e pone in catti!it, ci9 che essa dichiara disutile e impotente0 a cominciare dai diritti. 4n 6uesto !ortice di pu1 ra ollia tirannica0 supremamente disutili di!entano gli esseri umani. Huesta 3 l5ideologia pro onda che plasma0 anima e go!erna l5epoca presente0 nel piC incondi/ionato dispre//o del !i!ente umano e non umano. Stanno gi, 6ui delineati i nuclei atti!i di un con litto globale di nuo!a orma/ione che agita le !iscere del pianeta e di cui abbiamo inora intra!isto timide a!!isaglie< dalle prima!e1 re arabe alle mobilita/ioni mondiali degli 4ndignados e di ;ccup+. ?n con litto che0 a pieno titolo0 rientra come elemento caratteri//ante delle metamor osi in corso0 a prescindere dai suoi alti e bassi e dai sui lussi e ri lussi. Alla poten/a in espansione dei prodotti inan/iari corrisponde0 in misura crescente0 il loro !uoto a1 bissale0 colmato esclusi!amente da un potere gal!ani//ato da eccita/ioni monetarie. ?n abisso che 3 6ualcosa di piC e di di!erso dall5amoralismo0 dal cinismo e dall5indi eren/a. La tirannia della i1 nan/a globale produce una sorta di anti1etica che al suo centro non mette la !ita0 gli esseri umani e i diritti0 ma la sua smodata sete di denaro e di potere. Aatta precipitare in 6uesto gorgo0 l5umanit, !i!ente 3 dissolta come umanit, sensibile0 pensante e ragione!ole. L5intento delle me1 gamacchine del potere 3 6uello di irretirla in copioni rela/ionali che la riducano a una moltitudine di soggetti docili e con ormisti< l5obbedien/a acritica de!e 6ui scattare come un automatismo com1 portamentale che 3 be ardamente classi icato come normalit, !irtuosa. 4l !uoto rela/ionale de!e di!entare un pieno routinario0 go!ernato dall5alto da so isticati meccanismi di controllo ed eterodi1 re/ione. Lo scopo essen/iale delle megamacchine di potere 3 6uello di ar scattare la ede super1 sti/iosa nei loro con ronti0 6uali uniche strutture di benessere colletti!o esistenti. Per 6uesto moti1 !o0 la tirannia inan/iaria de!e condurre permanenti e sempre nuo!e campagne di desensibili//a1 /ione umana0 sociale e culturale. Ohermiti dal !ortice della desensibili//a/ione0 i diritti scompaiono dagli uni!ersi !itali e sono rimossi dalle aspettati!e di esperien/a. L5atro ia etica delle megamac1 chine di potere comporta la salita alle luci della ribalta dei non1sentimenti e delle non1emo/ioni< la

7;r. M. enasaRa--G. +c<mit, Lepoca delle passioni tristi, Milano, Feltrinelli, )919. M. ertorello-D. 7orradi, Capitalis#o tossico$ Crisi della co#petizione e #odelli alternativi, Roma, 8dizioni Ale-re, )911* 6. evilacqua, Il nodo scorsoio del de.ito, 0il mani;esto1, ) a-osto )911* L. Gallino: Il finanzcapitalis#o. La civilt del denaro in crisi, Borino, 8inaudi, )911* &d., Il colpo di &tato di .anc e e governi. Lattacco alla de#ocrazia in 4uropa, Borino, 8inaudi, )91:* M. Herbino,0utti i nodi di una crisi strutturale, 0MicroMe-a online1, reperibile al se-uente /RL <ttp:22temi.repubblica.it2microme-aonline, ) novembre )911.
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crudelt, si mette 6ui in scena e narra le sue atrocit, con assoluta noncuran/a. 4' 5etamor*osi dispotic-e e distopic-e 4l ciclo neoliberista0 ini/iato negli anni ;ttanta0 si 3 prolungato ino ai primi anni "---.". Con la de1 tona/ione della crisi globale del "--$1"--' e0 ancora di piC0 con l5esplosione del debito so!rano del "-%%1"-%"0 le orme della crisi e le integra/ioni sistemiche tra le !arie s ere dei poteri globali hanno descritto una parabola che0 in minima parte0 possiamo ancora designare col nome di crisi e0 in gran parte0 dobbiamo ini/iare a 6uali icare come incuba/ione di un nuo!o ordine mondiale. Di1 !ersamente da 6uanto narrato da esperti e opinion maKer0 le !ariabili principali della metamor osi in corso non sono esclusi!amente riconducibili a dinamiche di tipo inan/iario e monetario0 pur ri1 conoscendo loro tutta la rile!an/a che meritano. ;ccorre ar risalire in super icie ci9 che si na1 sconde sullo s ondo ed 3 ricacciato nei sotterranei del potere. 4n particolare0 ci9 che !a dis!elata adeguatamente 3 la trama che si sta intessendo tra diritto0 diritti e poteri. Le tras orma/ioni del dirittoa cui abbiamo atto innan/i cenno non sono sen/a in luen/a sulla scrittura e riscrittura delle mappe dei diritti. 7 necessario indagare criticamente e in permanen/a il con litto ineliminabile tra la costitu/ionali/1 /a/ione mummi icante dei diritti e il di!enire tras ormati!o dei loro menu... G certamente il cuore del con litto risiede nel superamento dell5anima proprietaria che corrode il discorso sui diritti.B. La s!olta che0 in 6uesto senso0 si pro ila con urgen/a 3 s!incolarsi dalla mera ri!endica/ione di diritti inoltrata al potere0 a inch@ li riconosca2 essi0 in!ece0 !anno sempre piC a ermati e ria ermati con pratiche globali di tras orma/ione dei tessuti sociali e delle architetture istitu/ionali. Gssi !anno0 piuttosto0 imposti dal basso0 attra!erso mobilita/ioni tras!ersali e transna/ionali0 uori da 6uelle logiche di potere che sterili//ano i temi0 i !alori0 le risorse e le !ite di cui sono portatori. Gsempi di tal genere ne abbiamo sotto gli occhi< in tempi recenti0 depongono in tal senso le ri!olte del "-%% che hanno preso ini/io con le prima!ere arabe2 in tempi piC remoti0 testimonian/a di 6uesta ten1 den/a 3 stata0 nel "--%1"--"0 la mobilita/ione sociale in Argentina contro le politiche di austerit, del AM4. :on rimane che partire dalla consape!ole//a che il costitu/ionalismo moderno 3 entrato in crisi ir1 re!ersibile0 proprio perch@ isiologicamente incapace di proteggere e !alori//are la protei ormit, e transna/ionalit, che i diritti hanno oggi ac6uisito.#. 4n un5arena globale come 6uella entro cui sia1 mo gettati nel presente0 il costitu/ionalismo na/ionale non pu9 a!ere !ita e storia< 3 morto con il declino dello Stato na/ione.F. 4 diritti non riescono piC a limitare i poteri0 poich@ 6uesti0 ormai0 si muo!ono uori dalle costitu/ioni0 dribblandone tempi e spa/i. 4 con ini della polis antica e della modernit, sono stati atti saltare proprio dalla mondiali//a/ione dei percorsi e processi di autode1 termina/ione dei poteri0 i 6uali oggi candidamente con essano che le costitu/ioni non sono piC ne1 cessarie per il go!erno della societ,. An/i0 sarebbero di!entate delle contro attualit, pratiche e te1 oriche0 ai ini del Dbuon go!ernoE. La societ,0 per essere go!ernata0 !a conseguentemente boni i1 cata dai diritti e0 6uindi0 liberata dal peso ingombrante delle costitu/ioni democratiche. 4 poteri transna/ionali celebrano0 cos80 un nuo!o mito di onda/ione che destituisce i !alori colletti!i sedi1 mentati nella memoria democratica e nell5immaginario sociale0 per istituire la dominan/a eItraco1 stitu/ionale ed eItraistitu/ionale di interessi globali specialistici che elaborano e impongono alle

+. 7in-olani, -olle$ .alle e sfere di cristallo. Lecono#ia dellinganno, Milano, ompiani, )911* M. Lazzarato, La fa..rica delluo#o inde.itato. &aggio sulla condizione neoli.erista, Roma, DeriveApprodi, )91)* G. Ferrara, HHL. ,er uscire dalle crisi generate dal siste#a neoli.eralista. Riprendia#oci il futuro partendo dal .asso, Lucca, Dissensi, )91)* 7. 7rouc<, Il potere dei giganti. ,erc @ la crisi non a sconfitto il neoli.eris#o, ari-Roma, Laterza, )91)* 8. Boussaint, Da dove viene la crisi7 Lideologia neoli.erista dalle origini a oggi, Roma, 8dizioni dell.Asino, )91:. :: +. Rodot,, Il diritto di avere diritti, Roma- ari, Laterza, )91). :3 I.ide#. :# G. Beubner, %uovi conflitti istituzionali, Milano, runo Mondadori, )91). :' I.ide#.

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istitu/ioni un diritto contro che ha per suoi speci ici bersagli societ, e soggetti sociali. 4 diritti e il diritto interna/ionale sono le !ittime eccellenti di 6uesto processo di speciali//a/ione che sradica tutele0 garan/ie0 regole e procedure e6ue e trasparenti. 4l potere si puri ica e autoas1 sol!e< celebra la sua propria innocen/a e0 nel contempo0 la colpa della societ,0 partorendo un nuo!o e terribile mito di onda/ione. Si tratta di un immane processo di decodi ica/ione e ricodi i1 ca/ione che a della deregola/ione la procedura che norma0 assetta e riassetta l5uni!erso mondo. 4n 6uesto nuo!o ordine di discorso0 la certe//a del diritto di!enta sinonimo della certe//a della po1 ten/a del potere. 4l diritto non attiene piC ai cittadini e*o ai popoli0 ma esclusi!amente al potere< il diritto 3 stato agocitato dal potere. :el processo 30 almeno0 ra!!isabile un !antaggio< il crollo del1 le in/ioni giuridiche postulanti la certe//a del diritto che0 in realt,0 genera!ano un ingranaggio di proli era/ione in inita di auto!alida/ioni. Per!enuti a 6uesto stadio0 tutto il complesso sistema dell5interpreta/ione giuridica si incrina de initi!amente.$. Le cartogra ie dei diritti0 allora0 de!ono schi//are de initi!amente uori dalle mappe dei poteri0 co1 stituendone e costruendone l5alternati!a< non possono piC accontentarsi di limitarle2 ma de!ono loro strappare spa/i0 tempi e luoghi0 generando uni!ersi di dialogo liberi 6uanto con littuali. 4l di1 ritto ad a!ere diritti si pro ila come emana/ione delle pratiche di comunione delle di eren/e e delle battaglie che le accompagnano0 prima ancora che come riconoscimento con erito da istitu/ioni e poteri costitu/ionali//ati. Tra pratiche sociali di eserci/io dei diritti e costitu/ioni0 a prescindere dal grado di sospensione di 6ueste ultime0 esiste un ineliminabile rapporto di con littualit,.'. Ci9 3 !ero soprattutto oggi0 epoca in cui i poteri transna/ionali anno dell5estin/ione degli spa/i co1 stitu/ionali dei diritti la loro strategia ricorsi!a per eccellen/a. Possiamo catalogare 6uesta strate1 gia come bulimia del potere. 4 diritti e i soggetti multipli che li incarnano si tro!ano gettati nella dimensione spa/iale e temporale del nau ragio0 di cui il potere ambisce a essere lo spettatore e1 stasiato e gal!ani//ato. :au ragio con spettatore0 ma sen/a attore< 6uesti i otogrammi che all5in inito il potere tenta e spera di imprimere nell5inconscio sociale e nella memoria colletti!a. Gd 3 6ui che il mito di onda/ione dei poteri transna/ionali0 prigionieri della loro bulimia0 si con!erte nella mitologia della loro eterna poten/a. 4l punto di discrimine 3 che i nau raghi dei diritti0 uscen1 do dalle loro prigioni0 si ro!esciano contro 6uei poteri che aspirano a spettacoli//are ed eterni//a1 re il nau ragio. L5assalto delle a/ioni libere pri!a il potere delle sue riser!e bulimiche. Dobbiamo sempre tener presente che la crisi globale entro cui siamo stati gettati dal "--$1"--' 3 regolata da mute!oli rapporti di or/a politici0 economici0 sociali e culturali2 ma0 nel contempo0 ne 3 anche il regolatore. 4 poteri globali non si limitano a patire la crisi0 ma l5agiscono2 6ualche !olta0 addirittura0 la pro!ocano in maniera arti iciale. Dal punto di !ista strategico0 la crisi 3 un elemento di go!erno della rela/ione tra la !ita del potere e la sopra!!i!en/a degli oppressi.&2 da 6uello tatti1 co0 in!ece0 3 il terreno sul 6uale si consumano le lotte per la sparti/ione e*o l5ac6uisi/ione di pote1 re. Sia sul !ersante strategico che su 6uello tattico0 pu9 assumere modalit, di espressione aper1 tamente !iolente0 tutte le !olte che l5a/ione di go!erno0 la pressione sociale e la manipola/ione i1 deologica non sono su icienti a reali//are i programmi di potere perseguiti. Per alimentare la propria !ita0 i poteri globali compromettono 6uella degli oppressi0 disputandosela e sacri icandola sulla ta!ola imbandita dai propri interessi. Mai come nell5ora presente0 6uesto principio erreo ha tro!ato modo di mani estarsi. La poten/a luci erina del potere risplende sul sangue di milioni di esseri umani0 lasciati in consegna ad un destino di po!ert,0 so eren/a e mor1 te. 4l pianeta e l5umanit, sono immiseriti0 per l5esultan/a di sempre piC ristrette oligarchie tran1 sna/ionali< 3 la landa estrema dell5inci!ili//a/ione 6uella !erso cui spinge inarrestabilmente ogni ci!ilt, incardinata sul controllo0 la neutrali//a/ione0 l5assimila/ione0 la segrega/ione e l5elimina/ione dell5Altro oppressoB-. La crisi ha a/ionato apparati di guerra multi ormi che hanno

%. %illa, 8na teoria prag#atica#ente orientata dellinterpretazione giuridica, Borino, Giappic<elli, )91). :" +. Rodot,, op cit. :! +u questo nodo, rimane essenziale 8. 7anetti, ,otere e sopravvivenza, Milano, Adelp<i, 1!(3. 39 +ul tema, lun-o la prospettiva di analisi qui approcciata, si rinvia pi= or-anicamente a A. 7<iocc<i, LDincivile civilt. Lincivilizzazione in corso, Avellino, Associazione culturale Relazioni, )91:.

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aggredito0 sen/a piet,0 le classi0 le sottoclassi e i popoli oppressi0 acendone dei diseredati e dei disperati a cui 3 tolto tutto< il poco o niente che a!e!anoB%. La guerra non 3 stata nemmeno di1 chiarata0 ma praticata con certosina metodicit,0 rendendo il !i!ere umano e sociale una scommes1 sa ardua0 se non impossibile. 4mpossibilitare la !ita signi ica 6ui rendere possibile unicamente l5esisten/a del potere. Le orme della !ita0 in 6uesto orsennato disegno di poten/a0 debbono scomparire2 de!ono esistere soltanto le orme del potere. :on si de!e piC nemmeno sentir parlare di diritti e di libert,< le nuo!e @lites so!rana/ionali al potere li ritengono un a!an/o del passato. Per esse0 il pianeta 3 un immenso campo di battaglia da boni icare dai diritti e depurare dalla li1 bert,. Possiamo designare la metamor osi che siamo !enuti illustrando come incivilizzazione dei diritti. :el senso che i diritti0 all5interno di un processo di inci!ili//a/ione globale0 !engono tra1 s ormati in non-diritti e atti operare non come attore di ci!ilt,0 ma come agenti di inci!ilt,. L5inci!ili//a/ione dei diritti a capo all5inci!ili//a/ione della !ita. Sul piano degli enunciati ormali0 le democra/ie liberali classiche si sono rette sul diritto onda1 mentale alla !ita0 sulla libert, indi!iduale e colletti!a0 sull5obbligo all5inclusione sociale e alla par1 tecipa/ione democratica. Huesti imperati!i categorici sono stati so!ente lesi e altrettanto spesso si sono risolti in retoriche normati!e e comunicati!e2 ma0 almeno0 a!e!ano issato un ori//onte libe1 rale e democratico di ri erimento. :elle societ, postliberali0 in!ece0 i diritti hanno cominciato se1 riamente a !acillare e0 con essi0 la democra/ia 3 stata messa in 6uestione. Le disa!!enture dei di1 ritti e della democra/ia hanno preso ini/io negli anni ;ttanta e :o!anta0 6uando la contro ensi!a neoliberista ha preso il sopra!!ento< la democra/ia 3 stata posta sotto pressione da poteri deci1 sionali autoritari e i diritti sono stati con inati in un campo di a/ione reso sempre piC angusto e sterile. La crisi esplosa nel "--$1"--' non si 3 limitata a negare e dissol!ere diritti0 ma ha ini/iato a dise1 gnare una societ, e un ordine mondiale dentro cui lo spa/io dei non-diritti ha subito una dilata/io1 ne impressionante0 in ogni area del mondo globale. G ci9 ha rappresentato un punto di s!olta in con ronto allo stesso neoliberismo. Per i diritti0 la problematica che si 3 aperta 3 scottante0 attra1 !ersando essi tutti i sistemi e i sottosistemi aggrediti dalla crisi. L5aggressione ai diritti appare co1 me una dichiara/ione di guerra all5umanit, e alla societ,< la crisi si 3 impegnata a costruire e im1 porre0 gi, da ora0 un uturo distopico che si regge sulla piani ica/ione globale dell5illibert,0 dell5ingiusti/ia0 della disuguaglian/a0 della discrimina/ione0 del ra//ismo e della !iolen/a istitu/io1 nale. La costru/ione e la rappresenta/ione sociale delle distopie passano dall5ordine narrati!o all5ordine storico e politico< perdono i loro tratti di in6uietudine simbolica e la loro impronta psico1 tica e allucinata0 per proporsi e sperimentarsi come realt, 6uotidiana che generali//a e riproduce se stessa. Libert, e diritti0 attra!erso il dosaggio sapiente di complesse macchine simboliche0 ideo1 logiche0 giuridiche0 politiche e militari0 risultano brutalmente schiacciati. Gcco perch@ non siamo di ronte a una generica ed ennesima Dcrisi socialeE0 allo stesso modo con cui non possiamo imper1 niare l5alternati!a alla crisi sulla semplice ricolloca/ione della D6uestione socialeE nell5agenda politi1 ca. 4l ritorno alle Dricette politicheE del passato 3 !ani icato dall5inedita complessit, dei temi e dei pro1 blemi sul tappeto. Come 3 possibile risol!ere in termini di pura e semplice agenda politica la com1 plessit, transna/ionale della crisi dei diritti0 6uando milioni di donne e uomini non hanno accesso all5ac6ua0 so rono la ame0 non godono di un la!oro dignitoso0 non sono integrati in nessun siste1 ma educati!o e ormati!oM ;gni giorno e in ogni parte del mondo migliaia di donne e uomini sono maltrattati0 s ruttati0 torturati e uccisi0 ben al riparo di istitu/ioni interessate0 compiacenti o (nel migliore dei casi) distratte. :elle imposta/ioni progressiste tradi/ionali0 l5agenda politica ha tentato di rapporre dei contrappesi agli scon inamenti del potere0 erigendo delle barriere protetti!e0 gra1 /ie alla dissemina/ione dei diritti personali e colletti!i. :ella situa/ione attuale0 il potere plasma l5agenda politica che ora si regge sulla proli era/ione delle aree dei non1diritti< l5ingiusti/ia0 l5illibert, e la disuguaglian/a sono le anime tentacolari di orme di so!ranit, globali oppressi!e.

+ulla -uerra non convenzionale c<e, a tutti i livelli, i poteri -lobali <anno s;errato in o-ni an-olo del mondo contro cittadini, popoli e sottoclassi sociali, c;r. AA.%%., Rapporto sui diritti glo.ali :;B: $cura e coordinamento di +. +e-io4, Roma, 8diesse, )91).

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Possiamo sicuramente interpretare la crisi in corso come dispositi!o di un nuo!o ordine mondialeB" che non si pone a atto l5obietti!o programmatico di un bilanciamento tra poteri e diritti e tra de1 mocra/ia e mercato0 alla ine dei conti ri!elatosi un sogno inghiottito dalle sabbie mobili della di1 smisura del potere. 4l nuo!o ordine0 piuttosto0 si regge sullo smodato desiderio di spa//are !ia per ino i residui dei regimi democratici0 attra!erso la monumentali//a/ione di logiche di potere e1 slusi!iste. PiC che all5estin/ione dello Stato0 sotto lo scon inamento in!asi!o del mercato0 abbiamo assistito all5estin/ione dei diritti0 sotto la pressione congiunta di Stato e mercato che0 piuttosto che riallinearsi e rie6uilibrarsi0 hanno de initi!amente strappato la so!ranit, della rappresentan/a al popolo e*o ai cittadini e*o ai soggetti socialiB.. 4l potere e i poteri0 nel rappresentarsi0 so!raimpri1 mono la circola/ione della loro autore eren/ialit, politica e simbolica0 attra!erso cui occupano tutti i tempi e gli spa/i della !ita sociale e personale< dai tempi di la!oro ai tempi della !ita. L5estin/ione progressi!a dei diritti do!e!a essere necessariamente accompagnata e coadiu!ata dalla metamor osi del diritto0 ormai0 ridotto a una macchina di potere. 4l di!or/io tra diritto e diritti non pote!a essere piC ine6ui!ocabile< il diritto costruisce 6ui /one ranche dai diritti che0 per i po1 teri globali0 presentano anche l5indubbio e non secondario !antaggio di attrarre in!estitori e in!e1 stimenti0 secondo le linee di una !era e propria antropo agia sociale. 4l diritto 6ui si compie come macchina complessa che crea e contemporaneamente attrae ingiusti/ia< a misura in cui di!ora di1 ritti ed espande ingiusti/ia0 il diritto si cannibali//a0 dilatando oltre misura il carattere predatorio del potere. La preda/ione esercitata dal potere si esprime in un mo!imento duplice0 ma con!er1 gente< a) la deresponsabili//a/ione del popolo0 dei cittadini e dei soggetti sociali0 a cui 3 tolta la so!ranit, della scelta2 b) l5irresponsabilit, dei decisori che non intendono essere chiamati a ri1 spondere delle loro scelte e delle loro a/ioni. 4n un certo 6ual modo0 il diritto !eicola la socialit, predatoria del potere che0 a sua !olta0 si legali//a proprio attra!erso orme di preda/ione istitu/io1 nali//ata e sociali//ata. (&' Stati normali di insicurezza 4nsistiamo0 ora0 sul legame che si !a dipanando tra la!oro0 diritti e produ/ione sociale0 isolando una ner!atura essen/iale dell5economia politica dei non1diritti< la salute e sicure//a sul la!oro. Come 3 ben risaputo0 esse sono spesso tras ormate in un racconto nel 6uale sono assenti la !oce e il !olto dei protagonisti. Huesta assen/a tras orma i racconti nello snocciolamento di dati0 peral1 tro non del tutto legittimi sul piano scienti ico e poco credibili su 6uello empirico2 oppure con!ertiti nel rituale della denuncia indignata che non riesce0 nemmeno alla lontana0 ad aggredire la sostan1 /a delle problematiche in gioco. 4n entrambi i casi0 le !ariabili narrate u icialmente nascondono 6uelle della realt, !i!ente0 dalla 6uale !anno autonomi//andosi in misura impressionante. L5e etto di nascondimento rituale0 cos80 prodotto a girare a !uoto la ricerca sui determinanti della salute e della sicure//a sui luoghi di la1 !oro0 !ani icando sia gli inter!enti di riaggiustamento sul campo che 6uelli pre!enti!i. La realt, !i!ente dell5organi//a/ione del la!oro 3 il centro di emissione di domande in continuo arsi0 dis arsi e ride inirsi che0 non di rado0 risultano essere tra di loro contraddittorie. Se la !oce e il !olto dei la!oratori sono nascosti ed espulsi dai racconti u iciali sulla sicure//a0 3 in troppo o!1 !io che la con!ergen/a dei diritti e degli obblighi !erso l5approntamento di un ambiente di la!oro sano e sicuro sia minata alla base. Se0 inoltre0 consideriamo che la narra/ione 3 un DtipoE di a/io1 ne che rende comprensibili le nostre storie a noi e agli altriBB0 ben si comprende come l5assen/a dei la!oratori dal testo narrati!o pregiudichi l5a erma/ione dei loro diritti e occulti le !iola/ioni ri1 correnti di cui sono !ittime.
3)

Luciana 7ada<ia, 4l dispositivo de la crisis co#e %uevo 'rden Mundial, in Luciana 7ada<ia-G. %elasco Gonzalo $a cura di4, %or#alidad de la crisis2crisis de la nor#alidad, uenos Aires, Oatz 8ditores, )91). 3: M. Lazzarato, Dopo la fine della rappresentanza. Diso..edienza e processi di soggettivizzazione, 0al;abeta)1, n. )#, dicembre )91). 33 +. Doria, Raccontare la sicurezza sul lavoro attraverso le storie degli altriM, 0MP-mP1, n. 12)91), in III.ma-ma.analisiqualitativa.com

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Ma non 3 solo rile!ante come si racconta una storia2 ancora piC importante 3 chi la racconta. A seconda della soggetti!it, della !oce narrante0 abbiamo storie di!erse0 anche sullo stesso e!ento o sullo stesso enomeno. Pro!iamo a comparare tra di loro le storie sulla sicure//a sul la!oro rac1 contate dai datori di la!oro e 6uelle raccontate dai la!oratori< le di eren/e di approccio e le rico1 stru/ioni empiriche di!ergono nettamente tra di loroB#. Come di!ergono i racconti sulle modalit, di applica/ione delle norme sulla sicure//a0 con la tenden/a da parte dei datori di la!ori di esaurire la complessa 6uestione in un presunto e generali//ato de icit comportamentale dei la!oratori. ;ra0 la spari/ione del !olto e della !oce dei la!oratoti dalle narra/ioni u iciali sulla sicure//a sul la!oro nasconde i processi base che0 negli ultimi decenni0 hanno pro!ocato la crescita dell5esposi/ione poten/iale ed e etti!a al rischio. 4l principale di essi 3 la rammenta/ione del la!o1 ro0 terreno di coltura della di usione intersti/iale del rischio all5interno dei cicli la!orati!i0 in or/a di cui 3 resa e!anescente la pre!en/ione e sempre piC aleatoria l5applica/ione delle normati!e che regolamentano la materiaBF. La rammenta/ione dei cicli la!orati!i contempla una nuo!a e di!ersa organi//a/ione dello spa/io e del tempo di la!oro0 in un nuo!o e di!erso rapporto col tempo e lo spa/io di !ita dei la!oratori0 compressi e resi sempre piC anonimi. La sicure//a sul la!oro0 in 6uesta nuo!a scala organi//ati!a0 perde progressi!amente consisten/a e !alore. Se il tempo de!e sempre piC !elocemente attra!er1 sare lo spa/io e lo spa/io sempre piC essere catturato dall5onda del tempo0 le soggetti!it, al la!oro di!entano sempre piC insigni icanti. G lo sono prima e uori dai cicli la!orati!i< nel tempo e nello spa/io di la!oro0 cos8 come nel tempo e nello spa/io di !ita. L5insicure//a sul la!oro 3 la proie/ione dell5insicure//a della !ita e !ice!ersa. 4l rischio 3 l5ombra minacciosa che o usca simultaneamente la !ita e il la!oro< sicuri de!ono essere soltanto le pre1 sta/ioni e i rendimenti dei cicli la!orati!i0 non anche i soggetti al la!oro0 ormai de initi!amente ri1 dotti a entit, produtti!e de!itali//ate. :el loro arsi accumula/ione disarticolante0 i cicli la!orati!i e produtti!i non sono piC soggiacenti a s ere e !aluta/ioni di carattere etico. An/i0 l5etica !iene de i1 niti!amente espulsa dalla produ/ione e dall5accumula/ione. Del resto0 la condi/ione di normalit, dell5ultraliberismo sta proprio nella massimi//a/ione dello stato di insicure//aB$. Si genera un5antietica dell5accumula/ione e della produ/ione sociale che a a brandelli l5etica della sicure//a sul la!oro. Dello spa/io e del tempo0 nella !ita come nel la!oro0 i soggetti al la!oro non hanno padronan/a e cogni/ione< ecco perch@ l5insicure//a li a!!olge0 nella !ita come nel la!oro. L5insicure//a sul la!oro e la rantuma/ione del la!oro di!entano un/ioni complementari di un pro1 cesso che incorpora la !ita dei soggetti al la!oro0 sen/a preoccuparsi di tutelarla0 ma smungendo1 ne il tempo e lo spa/io. 4l la!oro uccide e genera malattie pro essionali su scale allargate0 proprio perch@ !iene pri!ato del tempo e dello spa/io di !ita< tempo e spa/io di la!oro sono0 ormai0 de ini1 ti!amente scissi dal tempo e dallo spa/io della !ita. Tutti i tempi e tutti gli spa/i del la!oro e della !ita sono gettati nel !ortice dell5insicure//a e della precariet,. 7 un terribile cortocircuito0 se pen1 siamo alla lesione della dignit, e nobilt, dei soggetti al la!oro2 una risultante di estrema e rara coeren/a0 se consideriamo le logiche di disarticola/ione che go!ernano oggi produ/ione sociale e accumula/ione. La rantuma/ione dei cicli la!orati!i e la disarticola/ione dei processi accumulati!i di!entano gli agenti di usori e moltiplicatori dell5insicure//a sul la!oro. La scissione tra tempi e spa/i della !ita e tempi e spa/i del la!oro produce un e etto esi/iale mas1 simo< 6uello di spogliare la !ita0 tras ormandola in la!oro. La !ita 3 sempre costretta al la!oro ed 3 sempre declinata come la!oro2 e lo 30 in maniera niente a atto paradossale0 soprattutto 6uando 3 alla ricerca di la!oro. Jiene ridotta a una !ariabile dipendente del la!oro e0 esattamente come il la!oro0 !iene go!ernata mediante l5impiego di strategie di depri!a/ione. L5incerte//a la circonda e la so!rasta. 7 la 6ualit, del la!oro che determina negati!amente la 6ualit, della !ita che0 a sua !olta0 si ri!erbera con e etti ancora piC destrutturanti sul la!oro. 4 rischi sul la!oro inseguono e

I.ide#. G. Gosetti, Lavoro fra##entato$ risc io diffuso. Lavoratori e prevenzione al te#po della flessi.ilit, Milano, Franco An-eli, )91). 3( A. Fuma-alli, &tati di #assi#a insicurezza, 0il mani;esto1, ( marzo )91:* M. Lazzarato, Il governo delle disuguaglianze Critica dellinsicurezza neoli.erista, %erona, ombre corte, )91:.
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assediano la !ita anche uori le s ere del la!oro0 prolungandone e massi icandone gli e etti delete1 ri. Ma non 3 tutto< il rischio da la!oro !iene sociali//ato0 riempiendo tutti i pori del tessuto intercon1 netti!o dei tempi e degli spa/i di !ita. La sociali//a/ione del rischio da la!oro0 a sua !olta0 ricade sui cicli la!orati!i0 generando e etti ancora piC dirompenti< l5incerte//a e la precariet, del la!oro anno tutt5uno con l5incerte//a e la precariet, della !ita. ?no s!ilimento generale morti ica la!oro e !ita0 incatenandoli agli stessi ceppi. La ridu/ione della !ita a la!oro precario rantumato rende sempre piC di icile0 se non impossibile0 costruire sicure//a nel la!oro e nella !ita. L5insicure//a re1 gna so!rana e trion ante0 nel la!oro come nella !ita. Molte sono le conseguen/e dannose di processi di 6uesta natura. La piC gra!e di tutte 30 certa1 mente0 la messa in crisi della perce/ione di s@ tanto come soggetto autonomo al la!oro 6uanto come essere !i!ente libero. 4n 6uesto modo< a) il soggetto al la!oro sempre meno riesce ad a 1 rontare con risolute//a l5organi//a/ione che lo so!rasta e risucchia2 b) l5essere !i!ente libero per1 de la dimensione della socialit, e rela/ionalit, dentro cui pure 3 calato. L5insicure//a del la!oro e della !ita di!enta un ambiente oppressi!o di seconda natura0 atto tenden/iosamente passare co1 me habitat umano e sociale normale. 4 soggetti al la!oro e gli esseri !i!enti liberi0 con sempre maggiore di icolt,0 riescono a s uggire alla stretta di 6uesta tenaglia. La di icolt, di percepire se stessi si traduce in di icolt, di pensare e ripensare il mondo e la propria colloca/ione in esso. 4l di1 sorientamento che ne deri!a rende tutti piC deboli0 ragili0 !ulnerabili e insicuri. Le macchine e i dispositi!i di potere che go!ernano 6uesti processi si nutrono proprio di 6ueste debole//e0 ragilit, e insicure//e. Oli strumenti per pensare e costruire in libert, gli ori//onti del tempo e dello spa/io0 nel la!oro e uori del la!oro0 si assottigliano sempre di piC0 ino a rischiare di essere cacciati !ia dalla memoria colletti!a. 4l rischio raggiunge 6ui il suo !ertice< si cerca di con!incere la!oro e !ita di non a!ere altra prospetti!a0 al di uori della realt, cruda che !iene loro imposta. :el la!oro e nella !ita0 l5insicure//a si spaccia come unico habitat esistente0 sia nell5ordine delle possibilit, che in 6uello delle necessit,. 4l con litto che 6ui si insedia 3 tra sicure//a e insicure//a2 tra sicure//a negata e insicure//a imposta. G 6ui la ci ra della sicure//a di!enta contrassegno di libert,. Perci90 la batta1 glia sulla sicure//a nei luoghi di la!oro ha un pro ilo cos8 ele!ato e trascende il mero campo di or1 /a dei con litti di la!oro. L5insicure//a sul e del la!oro come causa ed e etto dell5insicure//a della !ita 3 un elemento di or1 gani//a/ione del !uoto sociale entro il 6uale si 3 costretti a !i!ere0 in cui il rischio incombe solo e sempre sulle parti deboli0 mentre la sicure//a si distribuisce solo e sempre di piC al !ertice della piramide sociale. La!ori insani e insicuri sono il prodotto di 6ueste dinamiche0 ormai dominanti su !asta scala0 so!ralimentate dalla crisi globale e0 nel tempo stesso0 s!elate in maniera impietosa. L5insicure//a sul la!oro 3 anche un atto discriminatorio0 poich@ !iola il diritto alla salute e attenta alla !ita dei soggetti al la!oro. 4l processo di luidi ica/ione tra la!oro e !ita e tra !ita e la!oro sal1 da 6ui uni!ersi paralleli0 rendendoli pienamente con!ergenti. 4l la!oro insicuro 3 immediatamente !ita discriminata0 esattamente come la !ita insicura si a immediatamente discrimina/ione del e nel la!oro. Siamo andati trascorrendo !erso situa/ioni in cui l5organi//a/ione del la!oro 3 di!entato un ele1 mento di corrosione della sicure//a sul la!oro0 al punto che tra le due dimensioni si 3 instaurato un aperto con litto2 nondimeno0 3 possibile continuare a pensare ad una organi//a/ione del la!oro in un/ione della sicure//a sul la!oroB'. 4 modelli di organi//a/ione del la!oro e!ocati sono en1 trambi attibili0 ma alternati!i. All5effettualit dell5organi//a/ione del la!oro contro la sicure//a del la!oro0 !anno contrapposte la possibilit e necessit di un5organi//a/ione del la!oro per la sicure/1 /a del la!oro. Col che i termini del con litto politico0 culturale e sociale si !anno e!iden/iando in li1 nea de initi!a0 allargandosi dal tempo e dallo spa/io del la!oro ino al tempo e allo spa/io della !i1 ta.

G. Catullo, 0%uoviN contenuti della contrattazione collettiva$ organizzazione del lavoro e tutela della salute e sicurezza dei lavoratori,0KlRmpus1, 0NorEin- 6apers1 n. #, reperibile in <ttp:22olRmpus.uniurb.it

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L5habitat organi//ati!o dei luoghi di la!oro ignora l5umanit, che contiene dentro di s@ e0 perci90 la maltratta con naturale//a0 imponendole me//i0 ini e modi di agire estraneanti. 4l malessere orga1 ni//ati!o0 rela/ionale e personale 3 la costante che si a erma imperiosamente in habitat cos8 atti e non mera!iglia che al loro interno trion ino l5indi eren/a e il calcolo manageriali. La so eren/a del sistema di sicure//a e dei relati!i diritti nasce da 6ui. 7 sin troppo chiaro che il diritto di sicu1 re//a crei un dovere di sicure//a del0 nel e per il la!oro0 in larga parte dipendente dal benessere organi//ati!o. Del resto0 il peso rile!ante giocato dal benessere e*o malessere organi//ati!o sui luoghi di la!oro0 ormai0 3 unanimemente riconosciutoB&. L5habitat la!orati!o 3 dominato dalla ra/ionalit, calcolistica delle presta/ioni e dei rendimenti a bre!e. 4l management che lo go!erna si inter accia con i soggetti al la!oro0 considerandoli sempli1 cemente me//i sen/a ini0 !isto che 6uesti !engono imposti dalle gerarchie di comando. >idurre le persone a me//i0 sen/a mai considerarli un ine0 !iola l5etica della condi!isione e del dialogo tra esseri che sono tra loro pari in umanit,. G0 atto ancora piC gra!e0 espelle i sentimenti e le emo1 /ioni dalle s ere della con!i!en/a umana e dallo spa/io delle decisioni0 tanto nel la!oro che nella !ita. 4l modello di !ita e di rela/ionalit,0 cos8 imposto0 espunge dal suo campo sistemico l5intelligen/a emoti!a. La messa al bando dell5intelligen/a emoti!a non 3 altro che il prolungamento dell5esonero dell5intelligen/a etica< con un solo colpo0 due risorse !itali e costituti!e della condi/ione umana !engono sabotate ino alla sterili//a/ione completa#-. L5e etto indesiderato0 ma coerente0 di 6uesti approcci e 6uesti processi 3 di una scon!olgente por1 tata< masse crescenti di la!oro pericoloso e dispendioso rimpia//ano masse crescenti di la!oro si1 curo e !irtuoso0 con il progressi!o risucchio della sicure//a nel dedalo agocitante dell5insicure//a. Jita insicura e la!oro insicuro sono la accia nascosta l5una dell5altro. Al di l, delle conseguen/e e1 tiche e sociali0 su cui ci siamo gi, so ermati0 resta da osser!are che la circostan/a 3< a) causa della perdita massi!a di capacit, produtti!e e in!enti!e2 b) onte di spese crescenti0 per indeni//i e presta/ioni a carico del sistema pre!iden/iale e assicurati!o. G0 dun6ue0 anche dal lato stretta1

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mente economico e per ormante0 tanto caro alla ra/ionalit, calcolistica che presiede alla sicure//a sul la!oro0 i contraccolpi economici non sono di lie!e peso. Da 6ui la tenden/a delle imprese0 a 1 ermatasi in larga parte del mondo0 di scaricare sullo Stato e le istitu/ioni 6uesti costi classi icati0 in maniera strumentale0 come De etti collateraliE0 6uando in!ece si tratta di esiti conse6uen/iali di scelte organi//ati!e ra/ionali. Siamo arri!ati al cuore del problema del !i!ere male il la!oro e che dal la!oro si proietta alla so1 ciet, e dalla societ, cinge d5assedio il la!oro. 4l nodo strategico che continua a non essere sciolto adeguatamente o0 peggio0 3 pesantemente rimosso pare il seguente< l5organi//a/ione del la!oro e del sistema di sicure//a !iene architettata come le!a strategica che comanda il cambiamento0 ruo1 tando in eterno su se stessa0 sen/a mai mutare i suoi scopi ra/ionali e i suoi me//i strumentali. Manca la consape!ole//a culturale0 etica0 sociale e politica che essa 3 atta per essere cambiata0 in primis dai soggetti che la !i!ono. Solo0 cos80 le costri/ioni da essa generate possono mitigarsi e risol!ersi positi!amente nel tempo. 4l cambiamento del la!oro e la crescita della sicure//a sul la1 !oro sono una !ariabile del dialogo tra benessere organi//ati!o e benessere sociale0 libert, sociale e libert, del la!oro. 4n assen/a di 6uesto dialogo0 l5organi//a/ione del la!oro genera malessere e la sicure//a sul la!oro si !olge in insicure//a0 con espansione esponen/iale tanto del rischio 6uan1 to del danno. Benessere delle organi//a/ioni e benessere degli indi!idui0 dentro e uori i cicli la!orati!i0 prescin1 dono da indicatori di tipo economico0 plasmati come sono da un cieco produtti!ismo ed e icienti1 smo. Come il benessere di una societ, non 3 misurabile dal P4L#%0 cos8 il benessere organi//ati!o nei luoghi di la!oro non 3 dato dal !olume del atturato a/iendale e dagli indici delle 6uota/ioni in borsa. Societ, e habitat la!orati!o stanno in un rapporto di risonan/a reciproca< 6uanto piC angusta e di1 seguale 3 la dimensione del benessere sociale tanto piC balbettante 3 il benessere organi//ati!o. :on si tratta di due enomeni che si anno da specchio l5un l5altro. PiC al ondo0 si condi/ionano0 interpenetrano e rimodellano di continuo0 generando0 rigenerando e riplasmando0 per la parte che loro compete0 la complessit, delle rela/ioni sociali e umane0 prima ancora che !alori e dis!alori economici. 4l carattere di !orticosa impre!edibilit, delle enomenologie in 6uestione a s8 che la ri1 sonan/a non sprigioni soltanto !alen/e di positi!a creati!it,0 ma dispieghi anche e etti distrutti!i sui sistemi sociali organi//ati e sugli ambienti socio1umani circostanti. Tutto dipende da chi go!er1 na0 come decide e per "uali inalit,0 tanto nelle scale micro e macro delle imprese 6uanto negli ordini micro e macro del sociale. 4n genere0 !53 un accordo un/ionale0 delle !olte anche tacito0 tra i go!ernanti e i decisori2 mentre i go!ernati esprimono un disaccordo palpabile che0 delle !olte0 rimane muto0 ma non per 6uesto meno pro ondo. :on siamo semplicemente in accia a un con litto0 ma posti di ronte all5esplicita/ione di un e6uili1 brio in ranto e di un dise6uilibrio montante. Societ, e la!oro iniscono in pasto al malessere e a una catena di disuguaglian/e e so eren/e indicibili< sono s6uilibrati sull5asse dell5oppressione e dell5ingiusti/ia. 4l benessere sociale si ro!escia in benessere delle imprese e nemmeno di tutte0 ma soltanto di 6uelle piC competiti!e sul piano della capitali//a/ione inan/iaria0 il cui ori//onte0 non di rado0 !olge !erso un tramonto repentino. L5aliena/ione e l5oppressione la!orati!a si traducono in malessere sociale che si allarga a macchia d5olio. Come la sicure//a sociale di!enta0 per gran1 dissime maggioran/e di cittadini0 un campo minato0 cos8 la sicure//a sul la!oro 3 un percorso di guerra che0 ogni giorno0 lascia sul campo morti e eriti. Al di 6ua delle linee del management e del P4L0 si 3 tutti insicuri2 la sicure//a sociale e la!orati!a nasce solo !alicando le loro rontiere. 4l sistema della sicure//a sul la!oro tro!a0 ormai0 la sua 6uali ica/ione principale nel mettere or1 temente a rischio la !ita umana. L5insicure//a0 da !ariabile da tenere sotto controllo0 si 3 tras or1 mata in elemento di regola/ione negati!a del sistema. 4noltre0 essa si 3 globali//ata0 nel tempo come nello spa/io< di la!oro si muore in tutto il mondo0 ad un ritmo e in dimensioni inaccettabili0 ma nell5indi eren/a generali//ata.
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+bilanciamociU, Rapporto /uars :;BB. Co#e si vive in Italia7, in III.sbilanciamoci.or-, 1! marzo )911* &dem, Rapporto &.ilancia#ociM :;B:, in III.sbilanciamoci.in;o, 1' novembre )91)* 7C8L-&+BAB, -es :;BC. Il .enessere equo e sosteni.ile in Italia, in III.misuredelbenessere.it, marzo )91:.

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J53 una spropor/ione e!idente tra l5espansione globale dei rischi da la!oro e la rui/ione dei diritti e delle garan/ie sul la!oro. Le insicure//e si globali//ano e i diritti si contraggono. 4l diritto alla sa1 lute e alla sicure//a sul la!oro si tras orma in retorica0 poco piC di un rito comunicati!o2 i rischi e le minacce sul la!oro0 per contro0 di!entano la sostan/a letale che di!ora la !ita degli esseri umani e deturpa l5ambiente sociale. Olobali sono 6ui non la salute e la sicure//a0 ma la malattia0 la morte e l5insicure//a. ?no dei nodi critici maggiori 3 dato dal atto che le istitu/ioni (na/ionali e so!rana/ionali)0 i go!er1 ni0 gli imprenditori e la ricerca tecnica e scienti ica0 ognuno al proprio li!ello di competen/a e re1 sponsabilit,0 non sembrano dotati dei necessari strumenti di analisi0 di progetta/ione e inter!en1 to#". Lo stesso sindacato (sul piano na/ionale e interna/ionale) non pare adeguatamente compat1 tato0 a ronte del nuo!o ordine delle problematiche e delle esigen/e sul tappeto. Tutta!ia0 la maggiore alla che0 in proposito0 pare emergere descri!e un bacino di emergen/e strutturali ine!ase di ben maggiore corposit,. 4l nucleo centrale della 6uestione riposa sulla e!i1 dente circostan/a che analisi0 progettualit, e inter!ento si muo!ono all5interno del sistema !igente della sicure//a e della salute0 entro cui cercano solu/ioni tampone0 sen/a mai metterne in discus1 sione la ra/ionalit, strategica e l5assetto causale e inalistico. Oli stessi li!elli di discrepan/a che0 6ua e l,0 si insinuano tra assetto ormale e assetto materiale del sistema non !engono mai pun1 tualmente indagati. Cosicch@0 gli automatismi di sistema procedono indisturbati nel de inire e tes1 sere di continuo una strategia della disatten/ione alla !ita e alla sicure//a sui luoghi di la!oro0 me1 taboli//ata come normalit,. Sal!o0 poi0 inclinare !erso la in/ione rituale dello scandalo0 allorch@ si 3 al cospetto di gra!i (e ricorrenti) casi di mortalit, e in ortuni sul la!oro. J530 in particolare0 una rela/ione cruciale che rimane sempre con inata sullo s ondo e non adegua1 tamente presa in considera/ione sull5asse della progettualit, e dell5inter!ento< l5interdipenden/a tra impatto della salute sul la!oro e impatto del la!oro sulla salute. Le due aree problematiche in1 sediano un bacino unitario in continua ride ini/ione0 complesso e articolato che richiede inter!enti multisettoriali0 multi un/ionali e multidisciplinari0 proprio per il atto che strati ica e allarga stati normali di insicure//a. 4l paradigma della salute globale ha costituito certamente un importante bal/o in a!anti#.2 ma non appare ancora su iciente0 ino a 6uando si rester, nel solco di determi1 nanti sociali della salute0 approssimati secondo codici che otogra ano le disuguaglian/e (locali e globali)0 sen/a mai proporsi di inter!enire operati!amente0 per modi icarne la prospetti!a e!oluti1 !a. 4l paradigma della salute globale non pu9 limitarsi a ornire a go!erni0 istitu/ioni e soggetti !ari la lista delle raccomanda/ioni da seguire2 de!e s!iluppare le sue aree di inter!ento0 per spostarsi dalle e!iden/e scienti iche alle pratiche direttamente imputate agli attori che operano nei sottosi1 stemi delle politiche della salute e della sicure//a del la!oro. La delega della decisione e dell5inter!ento alle istitu/ioni ha un e etto di congelamento< cristalli//a il sistema cos8 come 30 consegnando la salute dei cittadini e la sicure//a dei la!oratori nelle mani di istitu/ioni burocrati1 che0 poco autori lessi!e e a ette da calcolismo economicista. 7 !ero< lo stato di s!iluppo di una na/ione pu9 essere anali//ato dalla 6ualit, della salute della sua popola/ione e dal grado di giusti/ia ed e6uit, con cui essa 3 distribuita tra le asce sociali piC e1 sposte e !ulnerabili#B. Ma 3 altrettanto !ero che la ridu/ione delle disuguaglian/e della salute non pu9 essere un mero imperati!o etico0 la cui osser!an/a 3 delegata ai decisori politici0 istitu/ionali0 economici e inan/iari. La salute0 il ben-vivere0 la sicure//a sul la!oro0 il ben-essere organi//ati!o non sono temi e problemi istitu/ionali//abili nella s era dell5etica dell5impresa che0 per solito0 ha una ci ra utilitaristica2 attengono anche alla responsabilit, ci!ica0 sociale e politica di tutti gli attori pubblici e pri!ati. Si apre 6ui un campo con littuale tra istitu/ioni e cittadini0 imprenditori e la!ora1

+CK6, +lo.alizzazione e salute, Relazione al seminario omonimo, in III.snop.it, olo-na, 3 ma--io )911. #: K&+G, &alute glo.ale. InFor#6zione per ca#.iare$ I" Rapporto, 6isa, 8dizioni 8B+, )911* +CK6, +lo.alizzazione e salute, cit. #3 Giulia Masca-ni, &alute e disuguaglianze in 4uropa, Firenze, /niversitR 6ress, )919* K&+G, &alute glo.ale, cit.* NFK, 4quit*$ social deter#inants and pu.lic ealt progra##es, )919, in III.I<o.int

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tori0 tanto ampio e !ariegato 6uanto messo in sordina e poco !isibile gi, sul piano della comunica1 /ione sociale. Dalle orme di regola/ione di 6uesto con litto dipendono la salute dei cittadini e la sicure//a dei la!oratori. Huanto piC 3 rimosso o con inato in una /ona d5ombra0 tanto piC 6uesto con litto 3 regolato in maniera autoritaria0 condannando i cittadini e i la!oratori a patire una cre1 scente condi/ione di insicure//a negli ambienti di !ita e di la!oro. 4l deterioramento delle condi/ioni di la!oro 3 dimostrato dallo stato di arretrate//a in cui !ersano i sistemi di gestione0 pure di decisi!a rile!an/a per aprire e mantenere un e6uilibrio !irtuoso tra pre!en/ione0 manuten/ione e sicure//a. Per are solo un esempio0 in uno studio preparatorio alla Oiornata mondiale della sicure//a sul la!oro del "-%%0 l54L; 3 ritornato a so ermarsi in maniera appro ondita sul tema##. :ell5occasione0 ha meglio de inito l5approccio graduale da seguire nella attua/ione dei Sistemi di Oestione della Sicure//a e Salute sul la!oro (SOSSL)0 in particolar modo nei settori produtti!i che presentano i piC ele!ati indici di rischio. L5applica/ione corretta dei siste1 mi di gestione 3 un5arma decisi!a per la ridu/ione degli in ortuni0 delle morti e delle malattie pro1 essionali0 consentendo il miglioramento continuo delle condi/ioni di la!oro. G ci9 !ale soprattutto per un paese come l54talia0 in cui l5e!ento in ortunistico presenta un5endemicit, piuttosto rile!ante. J53 un altro nodo0 parimenti importante0 che resta sempre sospeso nell5ombra< i la!oratori sono anche cittadini e0 dun6ue0 titolari di tutti i diritti di cittadinan/a2 i cittadini0 per contro0 sono anche la!oratori e0 dun6ue0 presenti in societ, con il carico dei loro diritti ine!asi0 delle loro problemati1 che risolte e irrisolte. :on 3 dato scindere il nesso indisgiungibile che a del la!oratore un cittadino e del cittadino un la!oratore0 con la ricomposi/ione continua di diritti di di!ersa genera/ione0 or1 ma/ione e colloca/ione. Prima ancora che di salute globale0 allora0 bisogna argomentare di diritti globali#F. G bisogna arlo tanto piC oggi0 a ronte della di usione globale dei rischi sociali da la!o1 ro0 delle malattie pro essionali0 delle epidemie e delle patologie !irali. 4l meccanismo sistemico appena descritto rende ben comprensibile il ruolo che le morti0 gli in or1 tuni e le malattie pro essionali occupano come !ettori di ottimi//a/ione dei pro itti di impresa. :on si tratta soltanto di economie di spesa2 ma di drenaggio di risorse umane0 capitali//ate contro i di1 ritti e la dignit, dei la!oratori e dei cittadini0 !ilipesi ino alla nega/ione del diritto ondamentale alla !ita. ;gni giorno muoiono nel mondo migliaia di persone per in ortuni o malattie pro essionali. Conside1 riamo il ciclo decennale %&&'1"--'0 per il 6uale sono disponibili dati completi. Gbbene0 pur regi1 strandosi il contenimento del suo tasso di inciden/a0 il enomeno delle morti sul la!oro ha continu1 ato ad attestarsi su ci re impressionanti< le morti sono scese dalle .B#mila del %&&' alle ."%mila del "--'2 il numero di morti causate da malattie pro essionali 3 passato da ".-. milioni del %&&' a ".-" milioni del "--'#$. Sul ronte dell5esposi/ione a sostan/e pericolose0 per90 la situa/ione 3 peggiorata< nel "--% si sono !eri icati B.'.B'- decessi che sono saliti a &%-mila nel "--'#'. Si 3 molto deteriorato anche il 6uadro degli in ortuni sul la!oro< nel %&&' il numero di in ortuni oltre i 6uattro giorni di assen/a dal la!oro 3 stato pari a "FB milioni2 nel "--' 3 salito a .%$ milioni#&. Siamo di ronte a delle stragi globali2 eppure0 nella discussione pubblica e nell5immaginario collet1 ti!o !engono metaboli//ate iner/ialmente0 sen/a una adeguata osser!a/ione critica0 come se si trattasse di un enomeno naturale non riconducibile a nessuna responsabilit, precisa. :on c53 una adeguata consape!ole//a che si 3 impiantata e di usa la globali//a/ione dei rischi e dell5insicure//a0 tanto nella societ, 6uanto nei processi la!orati!i. Le implica/ioni destrutturanti del enomeno0 tutta!ia0 o sono state coperte da una pesante coltre di silen/io0 oppure spacciate come segno di inno!a/ione. Proprio su 6uesta complessa piatta orma storica e moti!a/ionale si 3 con1 sumato il sostan/iale allimento della strategia comunitaria "--$1"-%" sulla salute e sicure//a sul
## #'

&LK, '&? #anage#ent s*ste#. 6 tool for continual i#prove#ent, in III.ilo.or-, :1 marzo )911. +ul tema, si rinvia alle edizioni annuali del Rapporto sui diritti glo.ali $cura e coordinamento di +. +e-io4, Roma, 8diesse, )99:-)91:. #( &LK, +lo.al trends and c allenges on occupational safet* and ealt , in III.ilo.or-, 11 settembre )911. #" I.ide#. #! I.ide#.

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la!oro che non ha arginato la disuguaglian/e (an/i) e0 al di l, dei pronuciamenti !erbali0 ha inito col considerare la sicure//a sul la!oro come un gra!ame amministrati!o incombente sui bilanci delle impreseF-. 4l processo di delega alle istitu/ioni e alle imprese delle decisioni sulla !aluta/ione dei rischi da la!oro 3 andato incontro al pieno allimento0 anche in considera/ione del atto che gli attori politici0 economici e inan/iari codecidono in base a codici etici utilitaristici. Per 6uesti codici0 !a ricordato0 il rischio 3 una costante di processo0 i cui e etti dannosi sono !eicolati !erso i la!ora1 tori (in termini di morti0 in ortuni e malattie pro essionali) e le istitu/ioni (in termini di costi eco1 nomici e sociali). G0 dun6ue0 il con litto tra pro itto e sicure//a si tro!a gi, annidato nella dimen1 sione etica. >imanendo con inate in un5etica utilitaristica e in una deontologia a/iendalista0 istitu/ioni e impre1 se 6uanto piC non !ogliono mettere a rischio il pro itto e 6uanto piC !ogliono tagliare gli in!esti1 menti in pre!en/ione e sicure//a0 tanto piC pongono a rischio la !ita dei la!oratori su scale globali. Gd 3 a 6uesta sta/ione di arri!o che meglio si esplicita la piatta orma di parten/a< la subordina/io1 ne della !ita dei la!oratori alla !ita dell5impresa e ai !incoli di bilancio. 4n maniera tanto logica 6uanto destabili//ante0 istitu/ioni e imprese0 an/ich@ in!estire in sicure//a e pre!en/ione0 asse1 condano le dinamiche che ungono come agenti delle stragi globali sul la!oro. L5utilitarismo di im1 presa assoggetta le pratiche istitu/ionali e si tras orma nel regolatore di sistema dell5insicure//a sul la!oro0 attra!erso la destruttura/ione capillare dei diritti2 a cominciare da 6uello alla !ita. La crisi inan/iaria globale ha accelerato ulteriormente i processi di !ulnera/ione dei diritti e delle garan/ie del la!oro0 rendendo piC precari i sistemi !itali e rela/ionali entro cui sono calati i cittadi1 ni e i la!oratori. L5impatto sulla sicure//a sul la!oro 3 stato signi icati!o0 anche se 3 ancora troppo presto per approssimare un 6uadro pre!isionale delle tenden/e che andranno maturando nel bre1 !e e nel lungo periodoF%. Huello che si pu9 gi, ora dire 3 che0 per e etto della crisi0 la competi/io1 ne tra imprese e la ricerca perenne dell5ottimi//a/ione dei pro itti stanno sgretolando gli assetti della sicure//a e della salute sui luoghi di la!oroF". La contra/ione degli in ortuni e delle morti sul la!oro0 tanto sbandierata a destra e a manca0 !a congruamente ricondotta alla ridu/ione dell5occupa/ione e delle ore la!orate causata dalla crisiF.. ?n sondaggio nell5?G a "$0 ha mostrato che0 a ronte della recessione e dei problemi inan/iari0 le imprese hanno tagliato gli in!estimenti in pre!en/ione e sicure//a sul la!oroFB. Le istitu/ioni0 dal loro canto0 hanno compensato i disa!an/i di bilancio0 disin!estendo in sicure//a e pre!en/ione0 col risultato per!erso di restringere il !olume delle ispe/ioni e depoten/iare ulteriormente l5atti!it, di !igilan/a. 4n 4talia0 una logica istitu/ionale di 6uesto tipo l5abbiamo reperita in a/ione nel caso del decreto legge n. # del & ebbraio "-%" (DDisposi/ioni urgenti in materia di sempli ica/ione e di s!iluppoE)0 il cui art. %B (DSempli ica/ione dei controlli sulle impreseE) si impegna!a a< a) eliminare tutte le atti!it, di controllo non necessarie alla tutela degli interessi pubblici2 b) sopprimere o ridurre i controlli sulle imprese in possesso della certi ica/ione del sistema di gestione per la 6ualit, (?:4 G: 4S;1&--%) o di altra appropriata certi ica/ione2 c) raccomandare un principio di Dcollabora/ione amiche!ole con i soggetti controllati al ine di pre!enire rischi e situa/ioni di irregolarit,E2 d) alla emana/ione di regolamenti attuati!i disposti su proposta dei ministri competenti0 ac1 6uisendo il parere delle associa/ioni datoriali0 ma non delle organi//a/ioni sindacaliF#. Come 3 stato da piC parti atto osser!are0 6uella caldeggiata non era una sempli ica/ione0 bens8

L. %o-el, &alute e sicurezza dei lavoratori in 4uropa, Relazione al seminario 0Globalizzazione e salute1, in III.snop.it, olo-na, 3 ma--io )911. '1 &LK, +lo.al trends and c allenges on occupational safet* and ealt , cit. ') I.ide#. ': I.ide#. '3 I.ide#. '# 7amera dei Deputati, Conversione in legge del decreto-legge H fe..raio :;B:$ n. =$ recante disposizioni urgenti in #ateria di se#plificazione e di sviluppo, in III.-overno.it, ! ;ebbraio )91).

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una deregola/ione lesi!a di diritti costitu/ionali specialmente protettiFF. 7 come se lo Stato a!esse abdicato alle sue prerogati!e e ai suoi obblighi0 concedendo una delega in bianco agli imprenditori0 in materia di sicure//a sul la!oro0 sicure//a alimentare e ambientale. ?na cosa del genere nei pa1 esi a cosiddetta democra/ia a!an/ata non si era ancora !ista. 4l depoten/iamento dei sistemi di sicure//a sul la!oro portato a!anti dalle imprese non 3 solo tol1 lerato2 ma !iene apertamente iancheggiato e coperto da go!erni e istitu/ioni. A rischio non sono soltanto i processi a !alle del sistema di sicure//a0 ma anche 6uelli a monte. Tra 6uesti0 6uelli piC esposti sono l5istru/ione e la orma/ione0 con il taglio degli impegni di spesa per le strutture di i1 stru/ione e orma/ioneF$. La combina/ione di crisi occupa/ionale e crisi inan/iaria ha aggra!ato i processi ed i sistemi di in1 sicure//a0 poich@ ha indotto una maggiore intensit, dei ritmi di la!oro. :ella crisi0 le imprese o1 rientano una pressione maggiore !erso le presta/ioni la!orati!e0 dalle 6uali tentano di estrarre surplus crescenti0 a ronte di risorse e in!estimenti decrescenti. Ma si tratta di un tentati!o !otato allo scacco0 poich@ i surplus di produtti!it, del la!oro si reggono sulla ra/ionali//a/ione0 ottimi//a1 /ione e tras orma/ione dei processi produtti!i e sull5inno!a/ione di prodotto0 non gi, sulla mera ridu/ione del costo del la!oro. :e 3 deri!ato0 in linea ulteriore0 il taglio del tempo concesso alla pre!en/ione0 alla manuten/ione e alla gestione della sicure//a0 con conseguente esposi/ione crescente al rischio e alla morte sul la1 !oroF'. Le imprese si sono tras ormate in strutture di irradia/ione di insicure//a0 attentando alla !ita e alimentando a dismisura patologie depressi!e e stati d5ansia0 in un contesto generale che0 nel presente0 3 aggra!ato da un aumento impressionante dei suicidi causati dalla perdita di la!o1 ro. Gd 3 a 6uesto tornante estremo che la!oro e produ/ione sociale ricombinano letalmente !ulne1 ra/ione della !ita con produ/ione di morteF&. Col che gli itinerari dei non1diritti e dell5economia po1 litica dell5insicure//a e della precariet, si compiono con una coeren/a pressoch@ per etta. ((' Il primo passo Sulle orme della le/ione di Aoucault0 una delle traiettorie obbligate che abbiamo da!anti 3 6uella di animare il coraggio della verit$-. Dalle strettoie dentro cui siamo schiacciati0 non ci rimane che dare corpo0 orma0 spirito0 !oce e luce alla parola altra e alla verit scomoda che destituiscono le trame del potere e impiantano le parole0 gli atti e le pratiche della libert,0 della ribellione e della libera/ione. La parola 6ui istituisce linguaggi di libert,0 i linguaggi istruiscono pratiche di libera/io1 ne e le pratiche accendono il uoco non tanto e non solo della cura del s@0 6uanto della comunione con littuale con l5Altro$%. Che 3 una comunione di tras orma/ione delle !erit, e delle pratiche di !e1 rit, di tutti. Hui la cura del s@ non ripiega su se stessa e non 3 semplicemente un sapere*potere di contesta/ione e smascheramento di 6uello dominante2 30 in!ece0 secessione dalle realt, e dagli immaginari prodotti dalla produ/ione sociale e simbolica dei non1diritti. 7 la ri!olta contro l5inci!ili//a/ione in corso0 dal cuore in etto di essa. ?na ri!olta che non agogna un altro mondo u1 turibile2 ma pensa e costruisce un altro mondo0 da 6ui e nelle orme possibili dell5ora. 4l desiderio non soccombe2 ma non si con!erte in brama di potere e0 dun6ue0 non di!enta pulsione di morte.

M. azzoni Marco, 6rt. B<: Monti opera un colpo di spugna sui controlli per la sicurezza sul lavoro, in III.quipunet.it, )! ;ebbraio )91)* A. Marescotti, Mario Monti introduce una nor#a sospetta per i controlli a#.ientali, in III.peacelinE.it, ): ;ebbraio )91)* B. Menduto, Decreto se#plificazione: soppressi i controlli sulla sicurezza7, in III.puntosicuto.it, 1 marzo )91)* G. Rubini, C> scritto se#plificazione si legge deregulation, in III.diario-prevenzione.it, : marzo )91). '( &LK, op. cit. '" I.ide#. '! +te;ania Ferraro, Fa..ric e di suicidio. Lavoro$ patologie e QproduzioneN di #orte, di prossima pubblicazione. (9 M. Foucault, Il coraggio della verit. Il governo di s@ e degli altri. Corso al Coll>ge de France 2BHF<3, Milano, Feltrinelli, )911. (1 A . 7<iocc<i, L6ltro e il dono, cit.

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Le ragioni del !i!ere non stanno nelle !erit,2 ma nella tras orma/ione delle pratiche di !erit,. L5eresia e lo scandalo rilucenti della !erit, costituiscono soltanto una prima approssima/ione !erso le pratiche di !erit, che mettono a collo6uio la cura di s@ e la cura dell5Altro2 cura di s@ e dell5Altro con cura del mondo2 cura del mondo con tras orma/ione del mondo da parte dei milioni di oppres1 si che piC intensamente ed estensi!amente che mai oggi il mondo schiaccia sotto un tallone di er1 ro0 in tutti i domini della !ita sociale0 intima e rela/ionale. :on bisogna0 allora0 prima costruire se stessi e dopo narrare o prendere la parola. Presa di parola0 narra/ione e costru/ione di s@ rientra1 no in una serie unitaria e articolata di processi tra di loro contemporanei0 s ocianti continuamente l5uno nell5altro e continuamente in bi orca/ione tra di loro. :essuno pu9 mai rispondere alle domande< chi sonoM do!e sonoM G non pu90 perch@ non 3 mai so1 lo2 3 sempre con Altri0 da cui 3 costantemente spia//ato0 delocali//ato e tras ormato. ;gnuno da solo 3 un5illusione che colti!a antasmi. Chi pensa0 chi parla0 chi scri!e e chi agisce0 ino a 6uando rimane chiuso nel guscio della sua intimit, blindata0 non sapr, mai niente di s@0 dei suoi mondi e dei mondi del mondo e tras orma la sua presun/ione di sapere in potere sull5Altro e sul mondo. :on si tratta di conoscere il S@ e l5Altro2 ma di !i!i icarne l5abbraccio inarrestabile0 all5interno delle pratiche di tras orma/ione delle !erit,. L5autoconsape!ole//a 3 un ri lesso inganne!ole dello sta1 gno di :arciso0 se non 3 un rammento !i!o e comunicati!o della tras orma/ione delle !erit,2 se non 3 pulsa/ione !ibrante delle s ide degli oppressi alle !erit, del potere0 do!un6ue esse si trince1 rano. :on esiste libert, piena per l5indi!iduo e per il soggetto2 ammesso pure che si possa ancora com1 piutamente parlare di indi!iduo e soggetto2 ammesso anche che si possa parlare di un soggetto decostruente. Auori dalla libert, del mondo0 nessuno pu9 essere !eramente libero. Auori dalla ri1 !olta contro i non1diritti0 nel la!oro e in tutti i domini sociali e personali0 la libert, del soggetto e dell5indi!iduo pu90 al massimo0 tro!are riparo in una splendente 6uanto impotente torre d5a!orio. ;ccorre insinuare una s!olta0 andando un passo oltre la rantuma/ione storico1sociale0 culturale0 simbolica e politica del soggetto e la decostru/ione narrati!a ed ermeneutica della soggetti!it,. :on esiste altra possibilit,0 per poter insediare la so!ranit, delle pratiche di tras orma/ione delle !erit, che altro non sono che pratiche di giusti/ia in tras orma/ione. 4 punti di a!!io non possono che essere gli e!enti inten/ionali e rela/ionali con cui si a giusti/ia del (proprio) narcisismo0 con la sua pretesa di essere unit, di misura e go!erno del mondo. Gssere liberi signi ica tras ormare le pratiche di !erit,0 strappandole alle sedu/ioni e ai tentacoli dei poteri. L5eserci/io dei diritti0 nell5epoca dei non1diritti0 riprende cominciamento da 6ui. Alle sedu/ioni dei poteri occorre opporre le sedi/ioni delle pratiche di tras orma/ione delle !erit,. Oli oppressi non si limitano a non riconoscere le !erit, degli oppressori2 al centro della loro opera di costru/ione della libert, e di libera/ione dei propri e altrui mondi pongono l5autotras orma/ione delle loro proprie !erit,. Da 6ui in a!anti0 l5Altro non 3 un5in!en/ione0 posto pure che lo sia mai stato2 l5Altro 3 il ponte gettato dalla !ita e dai mondi che ci hanno accolto nel loro !entre0 che ci hanno partorito e che ci hanno gettato nel rischio uni!ersale delle responsabilit, che dobbiamo assumerci0 per ren1 dere loro gra/ie. L5irriducibilit, ai poteri 3 la prima orma di espressione di 6uesto ringra/iamento e del riconosci1 mento di essere al mondo non da s@ e per s@2 ma dagli Altri e con gli Altri. L5eserci/io dei diritti 3 la continua/ione di 6uesto ringra/iamento< il riconoscimento de initi!o di essere impegnati0 con gli Altri0 per la libert, e la elicit, dei mondi che abbiamo ereditato e di 6uelli che abbiamo la respon1 sabilit, di ar a acciare all5alba dei tempi. Come non bisogna a!ere paura della con usione tra i sessi$"0 cos8 non bisogna a!ere paura della reciprocit, degli attra!ersamenti tra il S@ e l5Altro. So1 no proprio 6uesti attra!ersamenti il primo passo libero dell5umanit, incatenata. 4l primo passo dei diritti oggi0 oltre il ilo spinato dei non1diritti. #ottobre-dicembre $%&'(

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7osV +ara< Oo;man, citata da 6aola Di 7ori, &ara Iof#an. Filosofa i#pertinente$ scrittrice senza potere, 0Lo +-uardo1, n. 112)91:, p. :#'. La stessa Oo;man ben consapevole di stare in;li--endo un colpo mortale alla meta;isica sessista occidentale, principiata con Aristotele.

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