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Dottorato in Ecologia Forestale

Università degli Studi di Padova

Supervisore: Tommaso Anfodillo


Dottorando: Claudio Fior

Rimozione della “sink limitation”


mediante riscaldamento di una branca di
pino loricato (Pinus leucodermis Ant.) al
limite superiore del bosco.
Fattori determinanti il limite superiore
del bosco.
Da quanto finora noto appare plausibile che il limite superiore
del bosco sia determinato da una caratteristica fisica
dell’ambiente e questa pare essere la temperatura.
Limite delle nevi perenni
Limite del bosco
6
5 4
Altitudine (km)
3
2
1
0

70° 60° 50° 40° 30° 20° 10° 0° 10° 20° 30° 40° 50° 60°
Nord Sud
Latitudine

da Hermes (1955)
Il ruolo della temperatura
Secondo questa teoria la temperatura non agisce in modo
diretto limitando la capacità fotosintetica della pianta, ma in
modo indiretto riducendo il metabolismo di rami, fusto e
radici.
Massa destinata a foglie e radici al variare della quota in Pinus uncinata

30
30

Root mass ratio (%)


Leaf mass ratio (%)

20
20

10
10

0
0

2100 2150 2200


2100 2150 2200 Quota (m)
Quota (m)
da Bernoulli & Korner 1999

Sarebbero le parti legnose a limitare lo sviluppo della pianta:


disporrebbero di più fotosintetati di quanti ne siano in grado
di metabolizzare.
Possibili esperimenti
Verifiche a questa ipotesi possono derivare da:

Prove allometriche che evidenzino un’elevarsi della porzione di


massa fogliare al limite superiore del bosco.

Prove ecofisiologiche, rilevando un aumento di conduttanza


stomatica e fotosintesi connesso ad un maggiore metabolismo di una
pianta al limite superiore del bosco .

Entrambe le vie sono state battute, finora sono stati elaborati i dati
del secondo esperimento che qui andrò ad esporre.
Descrizione dell’esperimento
Si è tentato di elevare il metabolismo di una branca di pino
loricato riscaldandola grazie ad una resistenza alimentata da
un generatore e controllata in modo da mantenere una
temperatura costantemente superiore di 10°C rispetto ad un
ramo di riferimento.
Secondo la teoria ci si aspetta:
Aumento della conduttanza stomatica, poiché la pianta in
questo modo cerca di stimolare la fotosintesi.
Aumento della fotosintesi, per far fronte al maggior
consumo di fotosintetati della parte riscaldata.
Localizzazione
Si è scelta una pianta di pino
loricato a 2.050 m. di altitudine
nel Parco nazionale del Pollino
sulla Serra del Crispo.
Materiali utilizzati
Questa è il ramo di pino avvolto da filo resistivo per il
riscaldamento. Il controllo della temperatura viene fatto
tramite datalogger e la corrente necessaria viene prodotta da
un generatore.
Materiali utilizzati
Questo è l’ LCi. Strumento in
grado di misurare fotosintesi,
conduttanza stomatica e
traspirazione di un campione di
aghi o foglie introdotte nella
cuvetta.
Durata dell’esperimento
Le misure sono state fatte durante tra il 5 ed il 17 giugno.

I primi sei giorni di rilievi sono stati fatti senza riscaldamento


per confrontare l’attività fotosintetica e la conduttanza
stomatica delle due branche senza riscaldamento
Risultati
I dati di fotosintesi e conduttanza stomatica sono parso molto
regolari ed omogenei grazie ad una serie di giornate di bel
tempo con cielo terso e l’assenza di ostacoli che limitano la
radiazione solare alla pianta.

Conduttanza stomatica Fotosintesi


2.5 80
2 70
gs (mmol/m2/s)

60

A (umol/m2/s)
1.5 50
40
1
30
0.5 20
10
0 0
5 7 9 11 5 7 9 11
Ora solare Ora solare
Risultati
Coerentemente con le aspettative vi è una buona correlazione
tra conduttanza stomatica e fotosintesi, mentre la
concentrazione di anidride carbonica sottostomatica è
abbastanza stabile
Relazione tra fotosintesi e Relazione tra fotosintesi e CO2
conduttanza stomatica sottostomatica

1.2 300
1 250
gs (mmol/m2/s)

0.8 ci (pm) 200


0.6 150
0.4 100

0.2 50
0
0
20 25 30 35 40 45 50
20 25 30 35 40 45 50
A (umol/m2/s)
A (umol/m2/s)
Risultati
La conduttanza stomatica sembra essere molto bel correlata
con l’umidità atmosferica; più che non con il contenuto idrico
del suolo.

Relazione tra conduttanza stomatica Relazione tra conduttanza stomatica e


e umidità relativa contenuto idrico del suolo
R2 = 0.3268 R2 = 0.0001
0.9 0.8
0.8 0.7
TDR (%)
0.7
Ur (%)

0.6
0.6
0.5
0.5
0.4
0.4
0 0.5 1 1.5
0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2
gs (mmol/m2/s)
gs (mmol/m2/s)
Risultati
Sembra verificarsi un aumento dell’indice della conduttanza
stomatica nel periodo di riscaldamento rispetto alla prova in
bianco.

gs nei giorni di riscaldamento gs nei giorni di bianco

0.8 0.7
0.7 0.6
0.6
0.5
Indice gs

0.5

Indice gs
0.4
0.4
0.3 0.3
0.2 0.2
0.1 0.1
0 0
5 6 7 8 9 10 6 7 8 9 10
Ora solare Ora solare
Risultati
Anche la fotosintesi sembra essere superiore nel test
riscaldato. Per entrambe i parametri l’aumento riguarda le
prime ore della giornata per poi normalizzarsi a metà mattina.

A nei giorni di riscaldamento A nei giorni di bianco

1 1
0.8 0.8
0.6 0.6
Indice A
Indice A

0.4 0.4
0.2 0.2
0 0
5 6 7 8 9 10 6 7 8 9 10

Ora solare Ora solare


Conclusioni
Da una prima analisi dei dati pare che il riscaldamento
aumenti conduttanza stomatica e fotosintesi nel test riscaldato
a discapito di quelli freddo durante le prime ore del giorno.
Questi dati sono coerenti con l’ipotesi della sink limitation
proposta per spiegare la formazione del limite superiore del
bosco.
Conclusioni
Essenziale è utilizzare aghi nuovi ogni giorno, mantenendo
gli stessi le misure
gs
non sono affidabili per lungo
A
tempo.
1.2 60
1 50
0.8 40
0.6 30
0.4 20
0.2 10
0 0
7 8 9 10 11 7 8 9 10 11

Non si tratta di rottura degli aghi, in quel caso la variazione è


molto drastica e repentina nei parametri analizzati.
gs A

0.6 45
40
0.5
35
0.4 30
25
0.3 gs A
20
0.2 15
10
0.1
5
0 0
Subito dopo il taglio Dopo mezz'ora Subito dopo il taglio Dopo mezz'ora
Conclusioni
Per scoprire il motivo della riduzione dei parametri negli aghi
sottoposti a ripetute si sono fatte delle misure su aghi dopo un
isolamento di uno o più giorni; il solo isolamento non sembra
influenzare fotosintesi e conduttanza.
Si è provato infine a mettere un ago per mezz’ora consecutiva
nella cuvetta e la riduzione di fotosintesi e conduttanza è
risultata marcata, quest’ultima era sotto la soglia di
rilevamento.
A

25

20

15
A
10

0
Ago nuovo Dopo mezz'ora
Conclusioni
Si sono usati gli stessi aghi per una giornata poiché si
ottengono misure più omogenee tra di loro, pare che la
permanenza nella cuvetta degli aghi pare danneggiarli e non
per un danno meccanico.
I dati di fotosintesi e conduttanza per caratterizzare la specie
perciò derivano da alcune misure a caso fatte nelle prime ore
della giornata e dalle prime 2-3 misure degli aghi poi usati
per tutti gli altri rilievi.

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