Vous êtes sur la page 1sur 4

La brutta abitudine Phillip contava tre colline allorizzonte.

Puntellavano il cielo come fossero dei turgidi seni particolarmente abbondanti. La momentanea allucinazione erotica svan per quasi immediatamente, quando qualcosa che doveva avere a che fare con lasilo, le maestre e i maledetti colori a cera gli precis che era impossibile immaginare tette tanto verdi e boscose. Luogo ideale, lasilo. Pieno di strafighe affettuose e di una disponibilit allamplesso almeno nel senso letterario del termine - addirittura commovente. a come ripete coscienziosamente il volgo illetterato, tutto pane per chi non ha i denti. ! pi" precisamente per chi si accorger di averli alla vigilia della quarantina, rosicchiando senza sapere bene perch# lomero insipido di una segretaria incartapecorita ma compiacente. $erto che lidea di finire a lavorare in un ufficio del genere, quando a s e no quattro anni, con quellaria da finto impacciato e strafottente di una regola qualsiasi solcava su e gi" il prato antistante lasilo e cercava di dare a vedere alla maestra che senza di lei un altro passo e bum, sarebbe rovinosamente finito per terra - che quindi per carit gli stesse vicina% -, quellidea malsana quanto terribilmente concreta, allora non lo sfiorava neppure. &i quellepoca lontana, strano a dirsi, ricordava ora soprattutto un senso di furbizia immanente, ringalluzzita da ogni singolo acuminato filo derba, dalla terra sudicia e invadente e pronta subito a trasformarsi in merda o formine di pane nero da dividere con i compagnetti. 'utto gli sembrava furbo allora( le cose, anzitutto, gli alberi, lo scivolo rosso e giallo. ) naturalmente lui stesso, sia in versione salopette che in quella pi" discinta di un lungo camicione a righe e gambotte nude. !ra, invece, lottusit prevaleva ovunque. )ra una evidenza quasi geometrica. *e la ritrovava sul tavolo, sotto la sedia con le ruote pigolanti e limbottitura antianatomica. Perfino in controluce nelle unghie, usate per contare, come gli uomini primitivi, la distanza tra il sole e la nuvola pi" vicina. Le cose ora - al diavolo lasilo e gli uomini primitivi% - erano invece visibilmente smussate, chiuse in s# stesse, incolori, e dalla forma presa in prestito dalla pi" banale consuetudine. 'ra le innumerevoli manifestazioni di ottusaggine, lipocrita spazio di requie denominato enfaticamente Pausa pranzo era il pi" perfetto. +ench# servisse unicamente a distrarre lapparato digerente da quanto appena ingurgitato, veniva spacciato per una concessione magnanima e di cui essere profondamente e generalmente riconoscenti. )cco perch# non cera da meravigliarsi se proprio adesso, che mentre quei pochi minuti a disposizione si consumavano come il cilindro pallido della bionda triplo filtro, allorizzonte lui si ritrovasse a scambiare tre banali colline per le tette di una gigantessa. )ppure, nonostante la palese ottusit della situazione, e nonostante il colon

che gi chiedeva urgente udienza, cera da schiarire per quanto possibile la mente e affrontare quel che cera da affrontare. $lara glielaveva detto chiaro e tondo( o la smetti o te ne vai via di casa, e subito% Laveva definita una cosa anormale, anzi a-nor-ma-le% !scena, pericolosa, da pervertito. Laveva minacciato di dire tutto, di svergognarlo, di farlo perseguire secondo le norme, di rovinarlo per tutta la vita. ,n banale controllo avrebbe accertato tutto e lui sarebbe stato spacciato. -orse, per, se se ne fosse andato immediatamente, lasciandole le cose pi" preziose che possedeva, lei avrebbe fatto finta di niente, almeno in nome dei tanti anni trascorsi insieme. .lmeno questo glielo doveva. /i si vedeva, a raccogliere tristemente le poche cose su cui poteva vantare qualche diritto - vestiti soprattutto, due paia di scarpe, una foto dei suoi incorniciata in un ovale in silver plated -, ingolfare quelle due valigie lerce e spellate, e andarsene a dormire in uno squallido motel, di quelli che si vedono nei vecchi film, lasciandosi crescere la barba per giorni e cominciando presto a puzzare come un caprone. 'utto per cosa poi0 ,n innocuo vizietto, che non nuoceva a nessuno. Perch# le dava davvero tanto fastidio0 *olo perch# la societ diceva che era una cosa sbagliata0 Poteva porvi rimedio0 $aveva provato, ma era quasi impossibile sostituire la sua 1abitudine2, con qualcosa di accettato dalla societ. 'roppi anni ormai, troppa consuetudine. *empre la stessa cosa... a amava quei gesti, erano diventati una sorta di rituale. )ra il suo modo di celebrare lunico residuo momento di intimit. Poteva veramente farne a meno0 /iammai% Per quanto avesse tentato, gi un giorno o due di astinenza gli avevano dato tutti gli inconfutabili segni di una gravissima dipendenza - vertigini, spossatezza, secchezza delle fauci - dalla quale uscire sembrava ogni giorno pi" impossibile, e aveva subito ricominciato. &a quando $lara, che certo sospettava da tempo, laveva sorpreso sul pi" bello, le cose tra loro erano precipitate, e senza che lui se ne rendesse conto si era arrivati allultimatum. *apeva di correre un rischio minore facendolo in bagno. a il caso aveva voluto che proprio quella volta, che aveva deciso di dedicarsi alla sua unica passione comodamente seduto alla scrivania, $lara decidesse di entrare... !ggi era lultimo giorno. ,na mezza giornata ancora di ufficio e poi avrebbe dovuto affrontare la realt. 3n realt non era colpa sua. *i pu dire che avesse appreso il comportamento tanto deprecabile dapprima senza capire, quando era molto piccolo, come fanno certe scimmie, o certi cuccioli piuttosto brillanti. /li era parsa una cosa del tutto naturale, spontanea. .veva imitato suo padre. Pi" precisamente aveva cercato di imitarlo, sulla base di ci che era riuscito a ricostruire da certe occhiate furtive e da qualche indicazione che era riuscito a carpire. 3l fatto che ne traesse piacere - e la prima cosa che ricorda, in proposito, 4 veramente soltanto il piacere - gli era sembrato sin

da subito una prova del fatto che non potesse essere una cosa cattiva. La sensazione iniziale era quella di diventare pi" forte, pi" grande, pieno di energia. 5on cera voluto molto perch# gli arrivassero i primi rimproveri, dapprima in forma vaga - sua madre, forse, suo fratello, con certe allusioni oscene, ma pi" frequentemente i compagni, con quellinsopportabile carica di malizia libidinosa tipica di quasi tutti gli adolescenti. a mentre sulle prime non era stato difficile respingere quelle infamazioni proprio basandosi sulla innocente - il piacere 4 sempre innocente, del resto - sensazione che puntualmente provava, dopo qualche tempo, proprio quel godimento che sembrava intoccabile e indistruttibile, a furia di tutti quegli attacchi aveva perso vigore, si era guastato, e aveva dovuto far posto a qualcosaltro. 6ualcosa che aveva gi allora a che fare con lottusit e i colori opachi. La lucentezza dellinfanzia e delladolescenza si stava incrostando per colpa della cosiddetta societ. *ognava di fare parapendio. &i librarsi in volo, e sorvolare con la leggerezza di una nuvola quellautentica ossessione. ,n sogno che faceva spesso in questi ultimi tempi. agari fosse stato possibile% 5adia, la segretaria priva di gusto, sapeva qualcosa di interpretazione 7unghiana, e non faceva che ripetergli che doveva tirare fuori la sua potenzialit di 1aviatore della vita2. ,ccelli a parte, lui sentiva bene di non aver niente, n# di potenziale n# di anche lontanamente connesso al volo. $lara e 5adia avrebbero dovuto parlarsi, e forse assieme avrebbero trovato una soluzione per lui, ragionando, con tutta la ragionevolezza di cui sono capaci le donne. a non ci voleva molto a capire che lidea era assolutamente improponibile. .nzi $lara avrebbe trovato un motivo di pi" per cacciarlo di casa. La sigaretta era finita, cos come limmeritata pausa pranzo. 'ra una pratica e laltra avrebbe dovuto trovare la soluzione. $lara io credo che non ci sia niente di male, provava a dire. 3n fondo 4 un mio diritto... Lascia stare quello che dice la gente. !ppure a perch# non provi anche tu, vedrai che ti piace. 6ualunque approccio tentasse alla cosa, vedeva solo un sonoro calcio in culo seguito dal rumore secco e inappellabile della porta di casa chiusa con tutta la violenza di cui 4 capace una moglie inviperita. ,na donna terribile $lara, quando si arrabbia. $era da aspettarselo che la pausa pranzo non avrebbe apportato nessun consiglio speciale. 5iente da fare. *oltanto due le alternative possibili( o lemarginazione sociale, con conseguente barbonismo e prossimo decesso per una di quelle patologie ritenute scomparse da secoli dalla faccia della terra8 ovvero la proscinesi completa, laccettazione delle regole sane e morali, la cancellazione dellunica cosa veramente sua. io caro ci siamo. ,ltimo pomeriggio, dunque. ,ltima occasione, anzi pi" precisamente( ultima volta. 9 il momento delladdio. /oditela tutta, fino in fondo, senza fretta. 5on laveva fatto quasi mai in ufficio. $aveva provato

un paio di volte, ma lodore delle latrine pubbliche lo aveva sempre disgustato, e cos aveva desistito. 3mpossibile concentrarsi a dovere. Lunico momento della giornata in cui bagni sono puliti a sufficienza 4 la primissima mattina, ma a quellora 4 umanamente impossibile chiedere al suo organismo e alla sua mente uno sforzo simile. .veva deciso. 5on poteva mandare allaria il suo lavoro, il suo matrimonio, la vita costruita finora per una sporca abitudine. *ent che gli sarebbe costata meno fatica del previsto e spronato da questa intuizione si decise a farlo. Lo aveva naturalmente sempre con s#. *i alz, dicendo a 5adia che si sarebbe assentato per qualche momento, con una voce che egli stesso avrebbe giudicato appartenente ad un altro. Lei non si accorse di niente, o forse finse di non accorgersi, mentre in realt era al corrente da tempo di ogni cosa e le andava bene cos. .ttravers il lungo corridoio, quindi appoggi la mano sulla maniglia dellultima porta a destra, sorprendendosi che non occorresse alcuno sforzo per azionare il meccanismo. La porta si apr, lui entr nel piccolo antibagno, dove cerano i soli specchi delledificio. $omp lentamente i cinque o sei passi che lo dividevano dallaltra porta. 3l piccolo :ater semisferico e traslucido era libero. 6uesta volta non si sedette, come era solito fare. ;imanendo in piedi estrasse dalla tasca sinistra il largo foglio ormai quasi consunto e tutto grigio che conservava come una reliquia, piegato in sedici. $i mise cinque minuti abbondanti per leggerlo tutto, da capo a fondo, unultima volta. /li sembr di tornare ragazzo, di rivedere suo padre consegnarglielo come la cosa pi" preziosa del mondo. 3l tempo adesso era finito. 5adia e gli altri si sarebbero insospettiti. $on un coraggio che non avrebbe neppure creduto di possedere, appallottol lultimo foglio dellultimo giornale di cui si avesse notizia, avendo appena il tempo di sentire quellinaudito crepitio. Poi, sforzandosi di non pensare, e comprendendo che il peggio era gi passato, tir lacqua e lasci che anche lestremo superstite di unepoca ormai lontanissima, fosse risucchiato dai gorghi del :c, insieme a qualche silenziosa, calda e piuttosto inopportuna lacrima di nostalgia. $lara almeno sarebbe stata contenta. La brutta abitudine era finita per sempre.

Vous aimerez peut-être aussi