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; alcuni di essi
:. S. GREGORII MAGNI Registrum epistularum, ed. D. Norberg,Turnhout +,:: (CCSL +o-
+oA), XII, o, p. ,;.
. Sulla questione cfr. GRGOIRE LE GRAND, Commentaire sur le Cantique des cantiques,
trad. comm. R. Blanger, Paris +,: (Sources Chrtiennes +), pp. ::-:; P. MEYVAERT, The
Date of Gregory the Greats Commentaries on the Canticle of Canticles and on I Kings, Sacris eru-
diri : (+,;:-+,;,), pp. +,+-:+o, alle pp. :o;-+o; SANCTI GREGORII MAGNI Expositiones in
Canticum canticorum, in Librum primum regum, ed. P. Verbraken, Turnhout +,o (CCSL +),
pp. VII-VIII.
. La tradizione manoscritta tuttavia attribuisce a Gregorio tre diversi testi: uno che si
interrompe al versetto +,: (lunico da ritenersi autentico); uno che dal versetto +,, prosegue
ROBERTO GAMBERINI
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segnalano che lopera de exceda (= scheda) relevata, ma non informano se la
stesura sia dovuta a Claudio o a un altro autore
, il codice di
Regensburg ha una struttura molto simile al manoscritto Berlin, Deutsche
Staatsbibliothek, Phill. +;o, dove pochi fogli dopo la Confessio di Guit-
mondo dAversa, anepigrafa (ff. +o-+), si trova un commento al Pater no-
ster sotto il nome di Berengario (ff. +:-+:); queste due opere sono inse-
rite in un dossier comprendente vari documenti che riguardano la contro-
versia berengariana
o
. Non si pu escludere che i pochi fogli che oggi co-
stituiscono il manoscritto di Regensburg siano il residuo di un codice del-
lo stesso tipo, contenente trattati di Berengario assieme a opere dei suoi an-
tagonisti. Bernhard Bischoff individua alcune corrispondenze tra il com-
mento di Regensburg e quello di Berlino
;
, anche se si tratta di poche e
deboli analogie. Bisogna aggiungere che le due esposizioni sono certamen-
te coerenti agli interessi di Berengario e che il loro contenuto non ne con-
traddice la dottrina, bench esse non offrano indubitabili corrispondenze
testuali con altre opere di accertata paternit berengariana. Linsieme di
questi indizi lascia comunque aperte diverse possibilit: che tutti e due i
:. O. LOTTIN, Psychologie et morale aux XII
e
et XIII
e
sicles, V. Problmes dhistoire littraire.
Lcole dAnselme de Laon et de Guillaume de Champeaux, Gembloux +,,, p. +:, n. :+:: Tri-
bus modis fit temptatio: suggestione, delectatione, consensu (cfr. DOLBEAU, rec. cit. [nota ::], p. o).
. SANCTI AURELII AUGUSTINI De sermone Domini in monte libros duos, ed. A. Mutzenbe-
cher, Turnhout +,o; (CCSL ), I, +:,, ll. ;:+-:, p. o e I, +:,, ll. ::-, p. :: tribus gra-
dibus ad peccatum pervenitur: suggestione delectatione consensione.
. GREGORIUS MAGNUS, Homiliae in Evangelia, ed. R. taix,Turnhout +,,, (CCSL ++),
XVI, +, p. ++o, ll. :o-:+.
. DOLBEAU, rec. cit. (nota ::), p. o.
o. Cfr. V. ROSE, Verzeichniss der Lateinischen Handschriften der Kniglichen Bibliothek zu Ber-
lin I. Die Meermann-Handschriften des Sir Thomas Phillipps Berlin +:,, pp. +++-; alle pp. ++-
si trova ledizione del commento di Berengario al Pater noster.
;. BISCHOFF, Anecdota novissima cit. (nota :), p. o.
STRATEGIE EDITORIALI PER TESTI FRAMMENTARI
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commenti siano stati scritti da Berengario; che il testo di Regensburg sia
autentico, mentre quello di Berlino sia una seconda redazione del medesi-
mo trattato, abbreviata oppure depurata di alcune enunciazioni contestabi-
li; che entrambe le esposizioni siano da considerarsi anonime, falsamente at-
tribuite a Berengario di Tours.
Si detto che ogni frammento, in virt della configurazione delle sue la-
cune e delle sue modalit di trasmissione, richiede un approccio specifico.
Per la poesia De Trinitate et de Christo Deo homine di Alcuino
:
, che in alcu-
ne parti mutila di poche lettere a inizio o a fine verso, sono sufficienti
semplici congetture, agevolate dalla struttura abbecedaria del carme. Per
opere pi danneggiate, invece, la restituzione di un testo leggibile compor-
ta interventi pi pesanti.Tra queste opere, il Ruodlieb rappresenta la vera fie-
ra della congettura divinatoria, con una variet impressionante di proposte
dei diversi editori, che hanno tentato la ricostruzione di lacune estese an-
che per parecchi versi
,
.
Ma lincursione congetturale pi massiccia probabilmente quella che
ha subito il Frammento dellAia, un breve testo, mutilo, ma perfettamente
leggibile e privo di lacune interne, che narra di una spedizione di Carlo
Magno contro i Mori con lassedio e la conquista di una citt
o
. Dopo che
Gaston Paris ha dimostrato trattarsi della riduzione in prosa di un poema
:. MGH, Poetae Latini aevi Carolini, IV,, ed. Strecker, cit. (nota +), pp. ,o-;.
,. Cfr. Ruodlieb. Con gli epigrammi del Codex Latinus Monacensis +,:o. La formazione e le
avventure del primo eroe cortese, ed. trad. R. Gamberini, Firenze :oo (Per Verba. Testi medio-
latini con traduzione +,), pp. LIX-LX e lapparato critico, che registra tutte le congetture de-
gli editori precedenti.
o. Lopera, conservata ai ff. :r-ov del codice Den Haag, Koninklijke Bibliotheek, ,:+
(,:o/+oo ca.), proveniente dalla Francia settentrionale, stata pubblicata per la prima vol-
ta da G. H. PERTZ (MGH, Scriptores [in folio] ), Hannover +:,, pp. ;o:-+o. Per un orien-
tamento bibliografico cfr. F. BRUNHLZL, Histoire de la littrature latine du Moyen ge, II, De
la fin de lpoque carolingienne au milieu du XI
e
sicle, Turnhout +,,o, pp. ,,, +:; Repertorium
fontium historiae medii aevi, primum ab Augusto Potthast digestum nunc cura collegii historicorum e
pluribus nationibus emendatum et auctum, IV, Roma +,;o, p. ;; M. DELBOUILLE, Tradition la-
tine et naissance des littratures romanes, in Grundri der romanischen Literaturen des Mittelalters, a
cura di H. R. Jauss - E. Khler, I. Generalits, Heidelberg +,;:, p. :.
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esametrico perduto
+
, vi sono stati numerosi tentativi di restituzione dei
versi originari: dapprima ci ha provato Konrad Hofmann, il quale per, per
non fare troppa violenza allultima parte del testo, che opponeva resistenza
alla versificazione, decide di fermarsi al quartultimo paragrafo
:
. Poi arri-
vato Hermann Suchier che, privo degli scrupoli di Hofmann e dotato di
maggiore fantasia, ha finito il lavoro
, appare come
un esercizio erudito assolutamente inutile, che pretende di riesumare un te-
sto perduto, massacrandone uno esistente.
+. G. PARIS, Historie potique de Charlemagne, Paris +:o, pp. o-+; edizione alle pp.
o-:.
:. K. HOFMANN, ber das Haager Fragment, Sitzungsberichte der philosophisch-philo-
logischen und historischen Classe der kniglichen Bayerischen Akademie der Wissenschaf-
ten zu Mnchen + (+:;+), pp. ::-:, il testo latino alle pp. +-;.
. Les Narbonnais. Chanson de Geste, ed. H. Suchier, II, Paris +:,:, a p. LXXXIV la riscrit-
tura in esametri della parte tralasciata da Hofmann; alle pp. LXVI-LXXXIII uno studio intro-
duttivo; alle pp. +o;-: ledizione e la traduzione del testo in prosa; alle pp. +:-,: il facsi-
mile del manoscritto. Ledizione Suchier della prosa stata ripresa, con laggiunta di una tra-
duzione castigliana, da M. DE RIQUER, Los cantares de gesta franceses (sus problemas, su relacin
con Espaa), Madrid +,:, pp. o-;;; in seguito il volume stato aggiornato e ripubblicato
in versione francese: M. DE RIQUER, Les chansons de geste franaises, trad. I. Cluzel, Paris +,;
:
(testo e traduzione del frammento alle pp. ::-+).
. O. SCHUMANN, ber das Haager Fragment, Zeitschrift fr romanische Philologie o;
(+,+), pp. ++-o.
. P. AEBISCHER, Contestation dune contestation. propos du Fragment de La Haye, Vox
Romanica :, (+,;o), pp. +,:-:o, alle pp. +,-.
STRATEGIE EDITORIALI PER TESTI FRAMMENTARI
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Se ricostruire unopera interamente perduta pu dare risultati aberranti,
invece possibile, in certi casi, restaurare con esiti soddisfacenti testi che
presentano lacune anche molto ampie. Perch questo avvenga, occorre di-
latare lo sguardo oltre il documento che tramanda il frammento e ricerca-
re nellambito storico-letterario nel quale il testo situato. Interessante il
caso dei frustoli di un commento al Vangelo di Matteo individuati da Bengt
Lfstedt in un manoscritto smembrato tra Londra e Tokio
o
. Nel +,,; lo
stesso Lfstedt ne pubblica una semplice trascrizione, limitando al massimo
le integrazioni, riportando in apparato la fonte (Girolamo) ed evitando, an-
che nei casi pi sicuri, di usarla per colmare le vaste e frequenti lacune
;
.
Fortuna per il testo e sfortuna per Lfstedt, nel :oo Anthony J. Forte nota
che i frammenti pubblicati da Lfstedt rappresentano una recensione po-
steriore del commento a Matteo di Frigulus
:
, del quale egli sta preparan-
do ledizione, nonch una redazione parallela al Liber questionum in Evange-
liis
,
, ugualmente dipendente da Frigulus
o
. Lo studio di Forte fornisce cos
materiale utile alla ricostruzione del testo del commento pubblicato da
Lfstedt e alla formulazione di alcune ipotesi sulla sua tradizione mano-
scritta, sebbene gli elementi esposti non siano ancora del tutto sufficienti a
raggiungere un risultato definitivo.
Trovare la fonte inedita di un frammento per un fatto piuttosto raro;
pi frequente invece il ricorso alla tradizione indiretta. I Gesta Apollonii
sono stati pubblicati per la prima volta da Dmmler sulla base un codice di
Gand, gravemente danneggiato, di difficile lettura e dal testo molto difetto-
so
+
. La seconda edizione del poema, per i Monumenta, sempre a cura di
o. Si tratta di due bifolii originari del nord della Francia, databili alla met del secolo
IX, le cui odierne segnature sono: London, Quaritch Rare Books and Manuscripts, Sch-
yen Collection, ++o; Tokio, International Christian University, Palaeographic Collection, +.
;. B. LFSTEDT, Fragmente eines Matthus-Kommentars, Sacris erudiri ; (+,,;), pp. ++-
o+, ed. alle pp. +-o+.
:. Conservato nel ms. Halle (Saale), Universitts und Landesbibliothek Sachsen-Anhalt,
Qu. Cod. +:;.
,. Liber questionum in Evangeliis, ed. J. Rittmueller, Turnhout :oo (CCSL +o:F).
o. A. J. FORTE, Bengt Lfstedts Fragmente eines Matthus-Kommentars: Reflections and
Addenda, Sacris erudiri : (:oo), pp. :;-o:.
+. Gesta Apollonii regis Tirii metrica, ed. E. Dmmler, Halis +:;;. Questo il manoscritto:
Gent, Centrale Bibliotheek van de Rijksuniversiteit, +o, (+: suppl.).
ROBERTO GAMBERINI
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Dmmler
:
, registra non solo le congetture avanzate da numerosi filologi
,
ma anche la scoperta di un manoscritto, che non contiene un secondo
esemplare dei Gesta Apollonii, ma semplicemente un apparato di glosse a
questopera per mano di Frumondo di Tegernsee
to
, ff. :v-,;v. Il codice descritto con una collazione delle corrispondenze con il testo di
Beato di Libana e con quello di Vittorino di Petovio nella redazione di Girolamo da W.
BOUSSET, Nachrichten ber eine Kopenhagener Handschrift (Arnamagnaeanske Legat +,:;A M. ;,
to
) des Kommentars des Apringius zur Apokalypse, Nachrichten von der kniglichen Gesell-
schaft der Wissenschaften zu Gttingen. Philologisch-historische Klasse, +:,, pp. +:;-:o,.
o:. Cfr. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), p. +.
o,. Ibid., pp. +-+.
;o. Madrid, Biblioteca Nacional, :, (F. o,), ff. :+r-:;:r.
;+. Paris, Bibliothque nationale de France, nouv. acq. lat. +:,, (cfr. M. C. DAZ Y DAZ,
Index scriptorum Latinorum medii aevi Hispanorum, Salamanca +,:-+,, [Acta Salmanticensia.
Filosofa y Letras +,+-:], p. o). Gryson lo ritiene una copia delledizione di Sanllorente (Va-
riorum auctorum commentaria minora cit. [nota oo], p. +).
;:. Sar sviluppata in altra sede la discussione sulle notizie di ulteriori testimoni perdu-
ti, sulle false attribuzioni e sulla possibile esistenza di ulteriori frammenti fino a oggi ignoti
del commentario di Apringio.
STRATEGIE EDITORIALI PER TESTI FRAMMENTARI
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sono determinanti per la costituzione del testo: unaltra copia del codice di
Copenhagen a Parigi
;
, forse tratta dal lavoro di Sanllorente, e due copie a
Madrid di un ulteriore tentativo di edizione sulla base del medesimo ma-
noscritto di Copenhagen, anche questa mai data alle stampe; entrambe que-
ste copie si trovano in codici del secolo XVII
;
, parziali autografi dello sto-
rico Nicols Antonio
;
. La struttura del commento ha disorientato molti
studiosi: il testo di Apringio si interrompe al versetto ,;, per riprendere al
versetto +:,o e proseguire fino alla fine. Dopo ,; e prima di :o,+ (che in
Apringio non commentato completamente) inserito, per le parti man-
canti, il commento di Vittorino di Petovio nella redazione di Girolamo con
aggiunte posteriori
;o
, denominata F nelledizione Haussleiter
;;
. Ripercor-
rendo lo status quaestionis delineato da Gryson
;:
, si osserva la variet delle
ipotesi avanzate: tra gli studiosi c chi, senza spiegare in modo pi esau-
riente una composizione tanto singolare, ha espresso la convinzione che il
;. Paris, Bibliothque nationale de France, lat. +:o+ (cfr. DAZ Y DAZ, Index cit. [nota
;+], p. o; F. STEGMLLER, Repertorium biblicum medii aevi, VIII, Supplementum, Madrid +,;o, pp.
+:-; L. DELISLE, Inventaire des manuscrits de Saint-Germain-des-Prs conservs la Bibliothque
Impriale sous les numros ++o-+:+ du fonds latin, Paris +:o:, p. [gi in L. DELISLE, Inven-
taire des manuscrits latins de Saint-Germain-des-Prs, Bibliothque de lcole des chartes ::
(+:o;), pp. -;o, ::-o, alla p. o]).
;. Madrid, Biblioteca Nacional, ;, ff. +r-,,v e ;o, ff. +or-:v.
;. Cfr. Inventario general de manuscritos de la Biblioteca Nacional, XII, (;oo+ a :,,), Madrid
+,::, pp. ;, ;o-;. Nicols Antonio dedica ad Apringio una voce nella sua Bibliotheca Hispa-
na vetus, con la trascrizione delle prime righe del commento (N. ANTONIUS, Bibliotheca Hi-
spana vetus, sive Hispani scriptores qui ab Octaviani Augusti aevo ad annum Christi MD. floruerunt,
a cura di F. Perezius Bayerius, Matriti +;:: [rist. anast. Torino +,o], vol. I, pp. :;;-:).
;o. Nel codice le diverse parti sono puntualmente distinte e introdotte da rubriche: +) In-
cipit tractatus in Apocalypsin eruditissimi viri Apringi episcopi Pacensis ecclesiae (segue Apringio: +,+-
,:+); Incipit liber secundus (segue Apringio ,+-,;); :) Deinde explanacio Iheronimi (segue Vit-
torino-Girolamo: ,;-+;,, manca il commento di +;,-+:,, che Vittorino non interpreta);
) Item in explanatione Apringi episcopi de eadem urbe dicitur (segue Apringio: +:,o-+,,:+); ) In
explanatione beati Iheronimi presbyteri (segue Vittorino-Girolamo: :o,+-+o); ) Item in explana-
tione Apringi episcopi de eorundem mille annorum obligatione diaboli (segue Apringio: :o,+[incom-
pleto]-::,:o); Explicit expositio Apocalypsis quam exposuit domnus Apringius episcopus.
;;. VICTORINI EPISCOPI PETAVIONENSIS Opera, ed. I. Haussleiter, Vindobonae-Lipsiae
+,+o (CSEL ,), pp. LI-LIII, edizione alle pp. ++-+.
;:. Cfr. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), pp. +;-:o.
ROBERTO GAMBERINI
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testo, cos come si presenta nel manoscritto, sia una compilazione unitaria,
opera di Apringio stesso
;,
; c chi si spinto a ipotizzare che Apringio ab-
bia commentato soltanto i versetti di uso liturgico
:o
; c anche chi pensa
che egli, dopo aver scritto linizio del commento, abbia proseguito copian-
do Vittorino-Girolamo e concluso completando le parti ivi mancanti
:+
.
Lunica spiegazione corretta, sostenuta dalla maggioranza degli studiosi fra
i quali Gryson, invece quella che considera frammentaria lopera di
Apringio: lantigrafo del codice di Copenhagen avrebbe perso i fascicoli
centrali e un foglio prima del versetto :o e un copista avrebbe colmato le
lacune ricorrendo al commento di Vittorino-Girolamo
::
. Per risolvere de-
finitivamente la controversia, Gryson si appella alla tradizione indiretta. Il
commento di Apringio, secondo Gryson, doveva essere una rarit gi nel
medioevo, al punto tale che Braulione di Saragozza (come sappiamo da una
sua lettera a Emiliano di Toledo e dalla risposta di questultimo) non riesce
a procurarsene un esemplare
:
. Un autore per lo conosceva bene: Beato di
Libana, che nel suo commento riprende quasi tutto il testo di Apringio
:
.
Siccome lopera di Beato una catena esegetica che compila le fonti sen-
za modifiche sostanziali, Gryson ne usa il testo come secondo ramo della
tradizione e procede con la scelta rischiosa di emendare Apringio con Bea-
to
:
; rischiosa in primo luogo perch, come si detto, manca unedizione
affidabile di Beato, in secondo luogo perch Beato spesso interviene sulle
;,. Ibid., pp. +:-,.
:o. Ibid., p. +:, nota +o.
:+. Ibid., p. +,, nota +:.
::. Ibid., pp. +,-:o. Gryson, facendo propria questa ipotesi, dimentica di citare gli stu-
diosi che lhanno formulata e sostenuta prima di lui, a iniziare da Marius Frotin (APRIN-
GIUS DE BJA, Son commentaire de lApocalypse crit sous Theudis, roi des Wisigoths [+-:], ed.
M. Frotin, Paris +,oo [Bibliothque patrologique +], pp. XX-XXI). Una rassegna dei diversi
fautori della teoria dei frammenti si trova in APRINGII PACENSIS EPISCOPI Tractatus in Apo-
calypsin, ed. A. C. Vega, El Escorial +,o (Scriptores ecclesiastici Hispano-Latini veteris et
medii aevi +o-++), pp. XXVIII-XXXII.
:. Cfr. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), p. +.
:. Cfr. BOUSSET, Nachrichten cit. (nota oo), pp. +,:-:o:.
:. Cfr. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), pp. :;-,, dove sono elencati
alcuni esempi in cui Gryson dimostra di applicare questo metodo con efficacia.
STRATEGIE EDITORIALI PER TESTI FRAMMENTARI
101
sue fonti con regolarizzazioni linguistiche, modifiche stilistiche e semplifi-
cazioni lessicali
:o
. Giustamente Gryson espunge quindi dalledizione di
Apringio le parti che le rubriche del codice segnalano essere tratte dal
commento di Vittorino-Girolamo, perch Beato, che lo riprende quasi per
intero, non le riporta nel medesimo contesto e, quando le cita altrove, mo-
stra di attingere da una fonte differente
:;
. Con tutto ci, Gryson non si ac-
corge di un fatto importante: il manoscritto di Apringio usato da Beato
lo stesso dal quale deriva il codice di Copenhagen
::
. Lo dimostra il fatto
che le lacune coincidono quasi perfettamente, quasi, perch dalle omissio-
ni di Beato si deduce che il manoscritto che egli consulta ancora pi dan-
neggiato dellantigrafo del codice danese. Oltre ai fascicoli che in tale ma-
noscritto sono sopperiti con Vittorino-Girolamo, nellesemplare a disposi-
zione di Beato sono caduti anche i fogli finali e altri fogli interni
:,
: un bi-
folio della seconda parte del commento, con linterpretazione dei versetti
+:,o-:o e +,,+-+o
,o
, il secondo foglio dellultima parte (:o,-;) e un bifo-
lio poco oltre con una lunga esegesi del versetto :o,+o
,+
. A questo punto
sappiamo anche lepoca in cui avvenuta linterpolazione di Vittorino-Gi-
rolamo in Apringio: anteriormente al ;;o, data della prima redazione del-
lopera di Beato di Libana
,:
. Si pu quindi ipotizzare che il codice per-
:o. Cfr. ibid., pp. ::-,.
:;. Cfr. ibid., p. :o; M. DULAEY, Victorin de Poetovio premier exgte latin, Paris +,, (Col-
lection des tudes Augustiniennes. Srie Antiquit +,-+o), vol. I, pp. o:-.
::. Oppure una copia discendente dal medesimo antigrafo, circostanza del tutto priva
di rilievo dal punto di vista stemmatico.
:,. La parte finale corrisponde alle ll. VII :;-o: delled. Gryson (Variorum auctorum
commentaria minora cit. [nota oo], pp. ,o-;). Senza considerare le omissioni di poche righe, le
restanti lacune sono di estensione piuttosto uniforme (ca. o, ;, o, +o linee a stampa),
compatibile con lampiezza di un foglio manoscritto. Una loro breve descrizione si trova
ibid., pp. :o-;.
,o. Ibid. ll. VI +-o, +:-;:, pp. o,-;o, ;-. Esisteva ancora, invece, il bifolio centrale del
fascicolo con linterpretazione di +:,:+-+,,+ (ll. VI +-++, pp. ;o-).
,+. Ibid. ll. VII :,-:, ++-:+o, pp. ;:-,, :o-. Allultima lacuna vanno forse aggiunte an-
che le ll. +o;-+: e :+;-:+ per le quali le corrispondenze nellopera di Beato sono alquanto
deboli (cfr. ibid., p. :o).
,:. Cfr. BEATI in Apocalypsin libri duodecim, ed. H.A. Sanders, Rome +,o (Papers and Mo-
nographs of the American Academy in Rome ;), pp. XV-XVI; SANCTI BEATI A LIEBANA Com-
mentarius in Apocalypsin, ed. E. Romero-Pose, Romae +,:, vol. I, p. IX.
ROBERTO GAMBERINI
102
duto di Apringio (a) abbia perduto diversi fogli; in questo stato lacunoso
(a
+
) ne sia stata trascritta una copia (b) nella quale le parti perdute sono sta-
te integrate con il commento di Vittorino-Girolamo; si ritiene poi che in
seguito il codice originario abbia subito danni ulteriori (a
:
) e nel ;;o sia
stato usato da Beato di Libana. Nel ++:, infine, sarebbe stato composto il
codice di Copenhagen (K), copia del manoscritto interpolato (b).
Dopo che la tradizione manoscritta stata cos definita, ledizione di
Gryson non regge pi. Gryson infatti spiega in questo modo linterpola-
zione con Vittorino-Girolamo: un copiste, qui avait sans doute remarqu
quApringius citait implicitement, plusieurs reprises, le commentaire de
Victorin-Jerme, a fait appel celui-ci pour combler les manques
,
. In-
nanzitutto improbabile che un copista sia stato in grado di riconoscere
delle citazioni implicite, ma ancora pi improbabile che, riconosciutele,
sia andato a cercare proprio lopera dalla quale erano state tratte al fine di
colmare le lacune. Lipotesi di Gryson non convince neppure se si pensa al-
lopera di un autore molto colto, piuttosto che a quella di un semplice co-
pista. Se si osservano le nove citazioni di Vittorino-Girolamo alle quali si
,. Cfr. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), p. +,.
STRATEGIE EDITORIALI PER TESTI FRAMMENTARI
103
Apringius Pacensis ep.
[fl. +-: ca.]
a a
+
a
:
[saec. VI/;;o] b
(codex interpolatus)
[a. ;;o] Beatus Liebanensis mon.
[a. ++:] K
riferisce Gryson, si nota innanzitutto che rappresentano gli unici casi in cui
Apringio (che non scrive una catena esegetica) citerebbe letteralmente una
fonte
,
, anomalia che contrasta con il suo metodo espositivo basato sullap-
propriazione dei modelli e su una loro marcata trasformazione. In secondo
luogo da osservare come al di fuori di questi richiami non si trovi alcuna
traccia del commento di Vittorino-Girolamo nellopera di Apringio
,
. In-
fine che tutte queste citazioni, nonostante siano implicite, non trovano
completa corrispondenza nellopera di Beato di Libana, il quale, a diffe-
renza di Apringio, riporta sistematicamente le sue fonti parola per parola,
senza indulgere a depurazioni troppo sofisticate. Tre dei passi in questione
mancano del tutto in Beato
,o
, due di essi sono inseriti in un contesto to-
talmente estraneo ad Apringio
,;
, due sono compresi allinterno di pi ampi
brani di Vittorino-Girolamo (assenti nel codice K ed evidentemente ripre-
si da unaltra fonte)
,:
, i restanti due hanno una collocazione analoga a quel-
la del manoscritto di Copenhagen, ma il livello della loro rielaborazione fa
ritenere che, come tutti i precedenti, provengano da una matrice diversa
,,
.
In questi ultimi due casi, infatti, operando un confronto nellopera di Bea-
to tra il testo che proviene da Vittorino-Girolamo e quello immediata-
mente precedente o seguente che proviene da Apringio, si nota come il pri-
mo sia notevolmente pi ricco di varianti, fenomeno che si giustifichereb-
be con difficolt, se la fonte delle due citazioni fosse la medesima. In nes-
suna circostanza, quindi, Beato attinge il testo di Vittorino-Girolamo diret-
tamente da Apringio, ma lo riprende ogni volta in modo autonomo.
,. Cfr. ibid., pp. :-.
,. Cfr. ibid., p. :.
,o. Ibid. ll. I oo-;:, pp. -; II ::o-:, :-,, pp. o-o.
,;. Ibid. ll. I :-,, o+-o, pp. -o e Beato I ,;o; I ,++ (ed. Sanders, cit. [nota ,:], pp.
;:-, :+; ed. Romero Pose, cit. [nota ,:], vol. I, pp. ++:, +:).
,:. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), ll. I oo-, o;,-:+, pp. - e Bea-
to I ,:,; I ,,+ (ed. Sanders, cit. [nota ,:], pp. ,,-+oo; ed. Romero Pose, cit. [nota ,:], vol.
I, pp. +o:-).
,,. Variorum auctorum commentaria minora cit. (nota oo), ll. I o-; II o-;:, pp. , o+ e
Beato I , o+; III :,+o-++ (ed. Sanders, cit. [nota ,:], pp. ;+, :o:-,; ed. Romero Pose, cit. [nota
,:], vol. I, pp. ++o, ;).
ROBERTO GAMBERINI
104
Gryson sostiene che Beato, quando ha trascritto Apringio, abbia omesso vo-
lontariamente le nove citazioni di Vittorino-Girolamo
+oo
, forse pensando
che, nonostante tale autore non sia mai nominato, avrebbe potuto ricono-
scerle dalle parole aliter o item aliter che nel testo le precedono, per indica-
re che si tratta di interpretazioni supplementari di passi gi commentati. Ma
anche questa tesi di Gryson destinata a crollare: al di fuori di questi casi,
Apringio non fornisce mai interpretazioni supplementari segnalate con ali-
ter. C poi un passo in cui la citazione di Vittorino-Girolamo non intro-
dotta affatto da aliter o item aliter: si tratta dellinterpretazione del versetto
:,+;, per il quale Vittorino-Girolamo non rappresenta un supplemento, ma
lunica interpretazione
+o+
. Qui la citazione non riconoscibile in alcun
modo e Beato la omette ugualmente. Anche ammettendo che Beato cono-
scesse il testo di Vittorino-Girolamo a memoria, pare davvero difficile che
egli abbia espunto con precisione millimetrica una tale citazione, quando
altrove dimostra di lavorare sul codice di Apringio con un metodo pi gros-
solano, senza neppure accorgersi di interi salti di pagina
+o:
. Lunica spiega-
zione ragionevole che il manoscritto di Apringio consultato da Beato non
contenesse quelle nove citazioni di Vittorino-Girolamo
+o
. Esse sono quin-
di interpolazioni inserite dallo stesso rimaneggiatore che ha integrato le
parti mancanti. Egli ha aggiunto le esposizioni dei versetti :,+;, ,;-+;, e
:o,+-+o, che mancavano nel codice di Apringio, e ha annotato, in modo
+oo. Cfr. Variorum auctorum commentaria minora cit. [nota oo], p. :o.
+o+. Ibid., ll. I oo-, p. .
+o:. In corrispondenza di lacune determinate dalla caduta di fogli, accade due volte che
Beato non si accorga del difetto del suo antigrafo e colleghi nella stessa frase due parole che
nellopera di Apringio sono separate da una lunga porzione di testo: accade in XI +, e XI
,+; (ed. Sanders, cit. [nota ,:], pp. ,:, oo:; ed. Romero Pose, cit. [nota ,:], vol. II, pp. +,
:), dove mancano rispettivamente le ll. VI +:-+;: e VII :,-: di Apringio (Variorum auc-
torum commentaria minora cit. [nota oo], pp. ;-, ;:-,). Nel primo di questi casi il salto di pa-
gina restituisce nel testo di Beato una frase del tutto priva di senso: oculi autem eius sicut flam-
ma ignis. ut enim incendium penetrat corpus omne, quod continet, nec exceptam aliquam deseret por-
tionem, [...] unde dicitur caput viri Christus est (cfr. ibid., p. :o).
+o. Unipotesi equivalente, ma meno probabile, che il codice contenesse tali citazio-
ni scritte in margine, immediatamente percepibili come estranee al testo originale.
STRATEGIE EDITORIALI PER TESTI FRAMMENTARI
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sporadico e del tutto asistematico, alcune tra le interpretazioni che in Vit-
torino-Girolamo risultavano diverse. Queste annotazioni, forse scritte in
margine nel codice b, sono state inserite nel testo da chi ha vergato il ma-
noscritto di Copenhagen. Apringio, dunque, non conosceva il commento
allApocalisse di Vittorino di Petovio n nella sua redazione originale n
nella revisione di Girolamo e neppure in una delle sue versioni successive.
Gryson, come ha espunto le aggiunte maggiori, avrebbe dovuto eliminare
anche quelle minori e verificare, inoltre, se tra i rimanenti passi non rece-
piti da Beato ve ne siano alcuni ugualmente riconoscibili come interpola-
zioni. Poich non lha fatto, il testo che ha pubblicato non quello di
Apringio, ma quello confezionato da un anonimo, che tra il VI secolo e il
;;o ha restaurato unopera gravemente danneggiata di cui era in possesso.
Il testo di Apringio, che ha confuso Gryson, filologo di primo piano e
direttore dellIstituto della Vetus Latina, dimostra quanto sia insidioso il re-
cupero di opere frammentarie.
ROBERTO GAMBERINI
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