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L’idraulica e l’elaborazione della

motocicletta
bicchierini d’aspirazione
per carburatori.

Io me li sono costruiti.

Molti hanno tentato di distogliermi da quest’idea, il buon senso


sicuramente gli dava ragione. Complessi meccanismi di dinamica
dei flussi, effetto venturi, regolazione della batteria dei
carburatori… capperi quanti problemi!.
Ma d’altro canto avevo un’idea che dovevo realizzare, e così
c’ho provato e (da inesperto) direi che tutto sommato la cosa è
riuscita.
Brevemente spiego il lavoro svolto.

I bicchierini li ho
realizzati utilizzando un
bicchiere di plastica, ho
tagliato la base
all’altezza corretta in
modo tale che la sezione
coincidesse all’incirca
con quella dell’apertura
d’aspirazione del
carburatore.

All’interno vi ho
travasato poi del gesso, collocandovi al centro una lunga
vite (per poterlo spostare e lavorare in modo più agevole)
ottenendo così un modello pieno cilindrico.

Su questo modello, dopo averlo isolato con della pellicola di plastica trasparente per alimenti, ho
iniziato la stratificazione della resina e della fibra di vetro (2 mani). Successivamente a
catalizzazione avvenuta, tutta la superficie è stata levigata e lisciata con carte abrasive, tolte le parti
in eccesso e verniciata con colore alla nitro nero.
Dentro ai bicchierini in resina è stata inserita
(ritagliandola ed adattandola) la nervatura centrale
della base in plastica della piletta idraulica
(praticamente lo scarico dei
lavandini). Questa presenta un dado
centrale che permette l’inserimento
della vite e il fissaggio della flangia in
acciaio esterna visibile.
L’utilizzo di tali elementi è nato dall’esigenza di
non aver l’aspirazione totalmente libera ed aperta,
ma di poter inserire un filtro aria per evitare che
polvere e insetti vengano aspirati nel motore.
Il filtro è collocato nell’incavo centrale della flangia
d’acciaio e sostenuto da una rete metallica che
impedisce di deformarsi e di entrare nel bicchiere in fase di aspirazione.

La vite centrale oltre a fissare la


flangia al corpo in vetroresina
permette anche una regolazione
dell’afflusso d’aria. Agendo sulla
vite, si allontana o si avvicina una
ghiera cromata forata (recuperata
anche questa dall’idraulico)
aumentando o diminuendo la quantità
d’aria.

La regolazione non è semplice, ma procedendo empiricamente per tentativi, vita, svita e assottiglia
il filtro, ho a trovato un buon compromesso e la moto ha le stesse prestazioni di prima, senza buchi
in accelerazione e in rilascio.

Direi che sono soddisfatto del risultato e di essermi


“tolto dalle scatole” la fastidiosa scatolona in plastica
del filtro dell’aria, che, sulla mia moto, non mi
permetteva di raggiungere la batteria se non
smontandola completamente. Ora sotto la sella ho
anche un bel vano portaoggetti!
Ciao Nicola

poliester@virgilio.it

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