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La condizione esistenziale dellarte

Gianni Marrone
Testo critico di Paola Simona Tesio

Rubrica: a caccia di talenti


arte di Gianni Marrone perfettamente aderente al reale, si sveste di ogni abito effimero, coglie il nocciolo dellumano, situato nellacido del suo contesto; non lo ritrae santificandolo o caricandolo di bellezza, ma lo spoglia restituendolo nudo: vile, banale, codardo La sua pittura sembra uscire dalla trattazione di Kasimir Edschmid (pseudonimo di Eduard Schmidt); nel saggio del 1919 Uber den Expressionismus in der Literatur und die neue Dichtung aveva scritto che per cogliere lessenza originaria di uomini e sentimenti occorreva: una configurazione realmente nuova del mondo dellarte; era necessario costruire una nuova immagine del mondo che non fosse solo un campo di esperienze come da parte dei naturalisti, n avesse a che fare con lo spazio spezzettato impressionisticamente: bisognava invece che possedesse una sua semplicit, e fosse bella per questo [] Una prostituta non viene pi ritratta acconciata e pitturata come il suo mestiere richiede: comparir senza profumi, senza belletto, senza borsetta, senza gamba che dondoli, ma la natura del suo carattere dovr risaltare cos viva nella semplicit della forma da riuscire satura di tutti i vizi, le passioni, le bassezze e le tragedie di cui sono fatti il suo cuore ed il suo mestiere . Non conta quindi lapparire, ma lessere, quello che oggettivamente . Edschmid ci dice che: la mano dellartista lacera tutti questi diversivi, e li rivela per quello che sono: delle facciate; fuori dalle quinte, dal giogo di un sentimento falsato dalle convenzioni tradizionali , esce luomo e basta, non lanimale

biondo, il selvaggio primitivo, ma proprio luomo puro e semplice. Per alcuni la crudezza spiattellata impunemente pu sembrare un oltraggio al bon ton, perch piuttosto che osservare, soffrire, agire, preferiscono guardare lorrido che accade intorno a loro (e in loro), facendo finta che sia la normalit. Gianni Marrone davanti allo strazio non si volta dallaltra parte. Il suo stile n scagionato, anzi un atto dovuto, un rischiaramento delle coscienze sopite: non indifferente allorrore che lo attornia; ci che dipinge gli si agita dentro, gli fa male, lo ferisce e non pu rimanerne inerme. I sui dipinti esprimono, alla stregua dei grandi pittori della Nuova Oggetti-

vit, movimento davanguardia costituitosi tra il 1923 e 1924, tutto il fervore di quello che potrebbe definirsi Espressionismo realista carico di disperazione, collera, risentimento, vivido di quella positiva rabbia che conduce ad un vero e proprio rivoluzionario rinnovamento estetico. Non la grazia ma il ritratto degli ubriachi, di inumani (o meglio antiumani), di suicidi ed assassini, di prostitute e di uomini vogliosi, di esseri svuotati che vomitano, oltre ai contenuti maleodoranti, le loro viscere interiori ormai malate. Delinea il caos morale, la violenza, i delitti, lignavia. Lo fa con un tratto tutto suo, uno stile splatter che non ha bi-

Gianni Marrone al lavoro

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Rubrica: a caccia di talenti

La vita al tramonto

La tua anima

LItalia

Violenza moderna

La classe politica

Gli amanti

sogno di ricami, che inequivocabilmente vero. Compaiono alcune reminescenze del grande George Grosz che vide e tratteggi linferno ed il paradiso del mondo con estrema abilit, rifacendosi talvolta ai graffiti presenti sui muri delle metropoli oscure. Lui stesso, di quella sua aura rabbiosa, ci lascia una lucida testimonianza: per ottenere uno stile corrispondente alla bruttezza e alla crudelt dei miei modelli, ho copiato il folclore degli orinatoi, che mi sembrava lespressione pi immediata, la traduzione pi diretta dei sentimenti forti E cos ho fatto riguardo ai disegni dei bambini, a motivo della loro sincerit. Mi sono fatto cos quello stile incisivo, quel disegno a punta di coltello di cui avevo bisogno. Anche Gianni Marrone osserva, con uno sguardo simile, la vita. Con tratto altrettanto lacerante sonda la realt e dice: solo gli animali e i bambini sono puri perch sono senza peccato . Uno stato danimo che ben si percepisce in alcune opere in cui cerca di imitare il segno infantile dei disegni per codificare questo messaggio. In Gli sfrattati, a differenza dei genitori, il bimbo ed il suo cucciolo sono delineati con pennellate pi lievi. In Indifferenza si evince la scenografia di un mattatoio dove un bovino viene brutalmente accoltellato sotto gli occhi di un uomo che legge il giornale. Il vicolo invece ritrae il sentimento di abbandono di un cane, che incarna anche quello delluomo. Sempre sul tema della solitudine sono immortalati due adulti che si dilettano con i loro vizi (resi nella pittura attraverso il fumare ed il bere) mentre una bambina compare

di spalle; se ne percepisce una sorta di desolazione; oppure in un altro dipinto il barbone con il suo cane, solo nellindifferenza dei passanti, connotato da tratti autobiografici che compaiono altres in molte tele. In Il troppo e il niente, un uomo grasso mangia avidamente un panino di fronte ad un bambino denutrito, figlio dei paesi in via di sviluppo. Sorprendente la tela La classe politica, dedicata, appunto, alla cattiva amministrazione pubblica: uno spaccato della nostra societ, un quadro che la vera immagine di un tessuto ormai sempre pi squarciato e corrotto. Pochi artisti avrebbero avuto il coraggio di realizzare un'opera cos... Andrebbe esposta in parlamento per ricordare i tanti vizi e le ben poche virt. un quadro che riprende uno spaccato storico: lo specchio di un'epoca in completo arresto, statica, che potrebbe evolversi in due tragiche direzioni: la prima prevede l'annientamento delle coscienze ed il controllo delle masse (anche attraverso l'instillazione dell'abitudine che costringe a percepire normale ci che non lo affatto) e l'altra la guerra civile... Entrambe queste ipotesi costituirebbero un fallimento. Quella che viene riprodotta, a tinte accese e dai toni forti, una terza via, cruda se vogliamo, poich un'immagine che contiene un rischiaramento. Sul tema del malessere, della corruzione e della mercificazione, fanno parte anche i lavori LItalia e Soldi, questultimo raffigura un organo genitale femminile da cui fuoriescono banconote sporche. Altro quadro intenso e dimpatto Van Gogh, dedicato a tutti i pittori

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Soldi

Aborto

che soffrono, e che pare essere soprattutto un autoritratto: la smorfia lancinante del viso, lespressione di sofferenza e sconforto, incarnano appieno il sentire di Gianni Marrone: In molti dicono che si divertono a dipingere....certo che divertente; ma fare arte tutta un'altra cosa.... ti struggi l'anima, soffri, vedi la luce ma anche le tenebre; a volte ti senti perduto, incapace, sei costretto ogni volta a guardare nel tuo pi profondo. Ogni volta una battaglia con l'opera, la quale devi affrontare anche se vorresti fuggire.... a differenza di chi dipinge, l'artista non mai soddisfatto, e mai lo sar! Il pittore sa sempre cosa dipinger, l'artista non potr mai saperlo esattamente; perch non si pu dominare la propria arte. La sua unestetica cruda, dura, che parla dei drammi del mondo, ma non fine a stessa, sterile, laccata: utile alluomo. una verit non mistificata quella che emerge dal supporto: donne che abortiscono, il dolore delle madri. In alcune sinuosit femminili, come nellopera La vita al tramonto, emergono richiami a Le grandi bagnati di Paul Cezanne o ai nudi di Gauguin. Ne Il termine ultimo della ragione intessuta, nelle pennellate audaci e veementi, unorgia di abusi perpetrati nei secoli. In Violenza moderna un sapiente uso del bianco e nero enfatizza la scena della brutalit che si compie quotidianamente sulle donne con la compiacenza di chi vi assiste; il cielo si carica di un cromatismo rosso e dal sapore rugginoso del sangue. Mondo Virtuale una constatazione ironica di quanto accade quando ci si disperde nei meandri dei social network: famiglie distrutte da odio e gelosia per approcci simulati

fingendo ingenue comunicazioni sulle chat. Sguardi riguarda le occhiate meschine che spesso ci si scambia nella societ, come linvidia che trapela tra donne ritratte impegnate nella seduta di fitness. Una fanciulla dai grandi occhi invece delineata con espressione alienata e sbigottita: permane qualche bagliore di dolcezza che sintravede ancora, residuato ultimo di uninnocenza perduta. Ogni sua pennellata dimpatto, genera terrore, sconcerta. Gianni Marrone giustamente adirato con ci che dingiusto lo circonda e combatte con larma dellarte che pungola le menti assorte, malate di quel male banale che rende miopi e complici. Del resto il compito di un intellettuale anche quello di anticipare, di destare, di proiettare una visione che uno svelamento. Riesce a metamorfizzare i corpi, deformare i paesaggi, dando evidenza ai particolari con una mimesi maniacale; emergono cos, con cruda enfasi, i tratti brutali, visionari, esasperati, contorti. Il suo occhio ci restituisce la fissit dellorrore: irriverente il suo sguardo, truce, ma inevitabilmente e sentitamente vero poich, nel tragico, il suo segno, tracciato talvolta anche con le mani, sonda le profondit pi purulente delle ferite. Egli ci restituisce il dramma umano di unepoca raccontato attraverso i personaggi del quotidiano ritratti con intensa profondit, scolpiti con passione, smascherati. Coglie lintima sostanza dellindividuo e della collettivit, ne traduce gli spasmi e langoscia. Se Munch stato colui che per primo ha restituito unimmagine sconvolgente sostenendo che: larte emerge dalla gioia e dal dolore, mag-

Lultimo respiro

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Gianni Marrone
giormente dal dolore, Gianni Marrone ci insegna qual il vero colore dellanima: sono andato sulla carta e ho buttato su di essa la mia rabbia e delusione. Ci domandiamo spesso cosa sia arte; quando butti tutto quello che hai dentro di te, la tua anima, quella ARTE!. Tutto questo si traduce in unimmagine che ha il diritto di passare alla storia con la stessa potenza dellurlo di Munch, e ci si evince nel ritratto La tua anima. Quello che ci disgusta leffettivo vero: sconce fattezze trasbordanti, volgarit che ripugnano ledendo volontariamente il finto buon costume, listinto bestiale che diviene manifesto atto damore consumato fra gli amanti questi esseri manchevoli e viziosi siamo noi

Indifferenza

Proposta indecente

Van Gogh

Un buffone al potere

Biografia Gianni Marrone nasce a Miglianico (Chieti) il 25 luglio 1972. un artista autodidatta che sente sulle proprie spalle il peso di una vita di fatiche e di stenti; alla stregua dei grandi pittori del Novecento, conosce in prima persona il significato del vivere di sola arte. La sua estetica paragonabile a quella che ha caratterizzato gli esponenti del movimento della Nuova Oggettivit, come i talenti del calibro di George Grosz o Max Beckmann (anche se questultimo rimase fuori da tale corrente). Riesce con un fare comunque del tutto personalissimo ed aderente al reale a cogliere il nocciolo dellumano, spesso connotato pi dai vizi che dalle virt. In alcune opere, come La tua anima, crea una cesura e un impatto sconvolgente del dolore, tanto da poter imprimere la sua impronta pittorica nella storia.

Mondo virtuale

Lorrore

Gianni Marrone su
Sguardi

Maledetti

Il vicolo

Il termine ultimo della ragione

Gli sfrattati

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