Da Origene a Kafka: un saggio del filosofo Giorgio Agamben sulle
caratteristiche della parola evangelica che azzera la distanza tra discorso e
realt PARABOLE a lingua del !egno Sulle parabole (Von den Gleichnissen) il titolo di un frammento postumo di Kafka, pubblicato da Max Brod nel 1931. Si tratta in apparenza, come il titolo sembra suggerire, di una parabola sulle parabole. l senso del bre!e dialogo c"e si s!olge fra i due interlocutori #di un terzo, c"e recita il primo testo, non si fa parola$ , per%, precisamente il contrario, e cio c"e la parabola sulle parabole non pi& una parabola. Molti si lamentano che le parole dei saggi siano sempre di nuovo soltanto parabole, ma inapplicabili per la vita quotidiana, che la sola che abbiamo. Quando il saggio dice: Va! al di l"#, egli non vuol dire che uno debba andare dall!altro lato, cosa che si potrebbe sempre $are, se il risultato ne valesse la pena, ma intende piuttosto un qualche al di l" leggendario, qualcosa che non conosciamo, che anch!egli non potrebbe designare pi% da vicino 'n("er) e che pertanto non ci pu& essere d!aiuto. 'utte queste parabole vogliono dire propriamente soltanto che l!ina$$errabile ina$$errabile, e questo lo sapevamo gi". Ma ci& di cui ci preoccupiamo ogni giorno, sono altre cose(. *n+anonima !oce # einer , ,uno-$ suggerisce la soluzione del problema. /0erc"1 resistete2 Se seguiste le parabole, di!entereste !oi stessi parabola e con ci% sareste liberi dalle preoccupazioni 3uotidiane 4. 5+obiezione del secondo interlocutore 6 /scommetto c"e anc"e 3uesta una parabola4 6 sembra, tutta!ia, insuperabile. anc"e il di!entare parabola e l+uscita dalla realt7 sono, secondo ogni e!idenza, soltanto una parabola, cosa c"e il primo interlocutore non "a difficolt7 a concedere #/"ai !into4$. Solo a 3uesto punto egli pu% c"iarire il senso del suo suggerimento e ro!esciare inaspettatamente la sconfitta in !ittoria. 8l commento scanzonato del secondo. /Ma purtroppo solo nella parabola4, egli risponde senza alcuna ironia. /9o, nella realt7: nella parabola "ai perso4. ;"i si ostina a mantenere la distinzione fra realt7 e parabola non "a capito il senso della parabola. <i!entare parabola significa comprendere c"e non !i pi= differenza fra la parola del >egno e il >egno, fra il discorso e la realt7. 0er 3uesto il secondo interlocutore, c"e insiste a credere c"e l+uscita dalla realt7 sia ancora una parabola, non pu% c"e perdere. 0er c"i si fa parola e parabola 6 la deri!azione etimologica mostra 3ui tutta la sua !erit7 6 il >egno cos? !icino, c"e pu% essere afferrato senza ,andare al di l7-. Secondo la tradizione dell+ermeneutica medie!ale, la Scrittura "a 3uattro sensi #c"e uno degli autori dello @o"ar assimila ai 3uattro fiumi dell+Aden e alle 3uattro consonanti della parola )ardes, ,paradiso-$. 3uello letterale o storico, 3uello allegorico, 3uello tropologico o morale, e 3uello anagogico o mistico. 5+ultimo senso 6 com+ implicito nel suo nome # anagogia significa mo!imento !erso l+alto$ 6 non un senso accanto agli altri, ma indica il passaggio a un+altra dimensione #nella formulazione di 9icola di 5Bra, esso indica quo tendas, ,do!e de!i andare-$. 5+e3ui!oco 3ui sempre possibile 3uello di trattare i 3uattro sensi come di!ersi gli uni dagli altri, ma sostanzialmente omogenei, come se, per esempio, il senso letterale si riferisse a un certo luogo o a una certa persona e 3uello anagogico a un altro luogo o a un+altra persona. ;ontro 3uesto e3ui!oco, c"e "a partorito la stolida idea di un+interpretazione infinita, Crigene non si stanca di ricordare c"e non bisogna pensare che gli eventi storici siano $igura di altri eventi storici n* che le cose corporali siano $igura di altre cose corporali, ma che le cose corporali sono $igura di realt" spirituali e gli eventi storici di realt" intellegibili ( . l senso letterale e il senso mistico non sono due sensi separati, ma omolog"i. il senso mistico non c"e l+innalzarsi della lettera oltre il suo senso logico, il suo trasfigurare nella comprensione 6 cio, la cessazione di ogni senso ulteriore. ;apire la lettera, di!entare parabola significa lasciare c"e in essa a!!enga il >egno. 5a parabola parla ,come >egno non fossimo-, ma proprio e soltanto in 3uesto modo essa ci apre la porta del >egno. 5a parabola sulla ,parola del >egno- , allora, una parabola sulla lingua, cio su ci% c"e ci resta ancora e sempre da capire 6 il nostro essere parlanti. ;omprendere la nostra dimora nella lingua non significa conoscere il senso delle parole, con tutte le sue ambiguit7 e tutte le sue sottigliezze. Significa piuttosto accorgersi c"e ci% c"e nella lingua in 3uestione la !icinanza del >egno, la sua somiglianza col mondo 6 cosD !icino e cosD somigliante c"e stentiamo a riconoscerlo. 0oic"1 la sua !icinanza un+esigenza, la sua somiglianza un+apostrofe c"e non possiamo lasciare inappagate. 5a parola ci stata data come parabola, non per allontanarci dalle cose, ma per tenercele !icine, pi& !icine 6 come 3uando riconosciamo in un !olto una somiglianza, come 3uando una mano ci sfiora. 0arabolare semplicemente parlare. Marana tha, ,Signore, !ieni-. EC>EC 8E8MBA9 in 8!!enire, 1F giugno GF1H