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IL TESTO

Giovanni De Luna
Fascismo Antifascismo: le idee, le identit
Le ragioni dei combattenti: fascisti e antifascisti
L'8 settembre del 1943 rappresent una svolta radicale...
Sono strutture culturali che emergono, ad esempio, studiando le diverse valenze simboliche assunte per gli uni e gli altri dalla
morte o dal nemico. Per i fascisti, luccisione pubblica dei partigiani ha un significato strategico che prescinde quasi totalmente
dagli scopi puramente militari della guerra. Le esecuzioni capitali riportate allaperto scrive Mario Isnenghi
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e i cadaveri degli
impiccati e dei fucilati tenuti esposti per giorni nei luoghi della socialit cittadina sono il nuovo modo di tenere la piazza [...]. Il
corpo del ribelle o sospetto tale trucidato fa da punto obbligato di visione in uno stillicidio di patiboli disseminati di paese in paese.
Sono i monumenti di una diffusa pedagogia funeraria. Ritorna, per i fascisti, una prorompente mistica mortuaria che li spinge
perfino ad aumentare le cifre dei propri caduti e a considerare la morte arrecata ad altri, aggredendoli, come parte integrante della
propria identit collettiva; nei resistenti, la possibilit di essere uccisi appare come un pegno dato alla propria coscienza di fronte al
diritto che ci si riconosce di uccidere. Molti partigiani furono eroi senza saperlo e senza volerlo essere, affrontando il destino, come
ricorda Ada Gobetti, qual era nella sua aridit tragica, senza bisogno di abbellirlo. Leroismo fascista era poco pi di una
testimonianza che si esauriva in un gesto, svincolato da ogni tensione verso il futuro: di qui la necessit di considerare il nemico
non pi un ostacolo da rimuovere lungo il cammino, ma qualcosa il cui annientamento assorbiva tutto il progetto dellazione
violenta.


G. De Luna - M. Revelli, Fascismo Antifascismo: le idee, le identit, La Nuova Italia, Firenze 1995, pp. 115-19

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