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La meditazione luminosa guidata

G
li esercizi di visualizzazione illustrati fino ad adesso,
avevano come riferimento per la meditazione lumi-
nosa una sola immagine; una volta il sole, i colori
dell'arcobaleno, le figure mistiche, le geometrie sacre, il mondo
delle piante e dei fiori.
Ho cercato di illustrare come fosse importante l'immagine
visualizzata, ai fini di estrarre da essa tutte le qualit pi
alineti per arricchire la nostra mente, il nostro cuore e la no-
stra anima.
E questo, con l'esperienza e quindi con il ripetuto allena-
mento, ci conduce in una nuova dimensione, dove finalmente
siamo capaci di stabilire con fermezza le nostre visualizzazioni,
senza che ci lasciamo turbare da pensieri ed emozioni.
Ho sempre detto che la meditazione semplice, solo se si
percorre passo dopo passo tutte le tappe, senza voler correre.
La nostra mente troppo abituata al comando e bisogna es-
sere astuti e pazienti se si vuole fare in modo che lasci lo scettro
del potere.
Detto questo ora venuto il momento di provare una medi-
tazione guidata, che prevede molte pi immagini.
Il termine "guidata"significa praticamente che l'oggetto o gli
oggetti da visualizzare vengono imposti in una successione gi
stabilita.
Di norma ci vorrebbe un conduttore esterno che guidasse
questa meditazione, perch cos ci si pu lasciare andare
all'ascolto e di conseguenza all'immaginazione attiva, per si
pu fare anche imparando prima tutto ci che avrebbe suggeri-
to, magari con voce attenuata, la persona esterna e conduttrice.
L'esercizio che segue pu essere appreso rileggendolo pi
volte, in modo da percorrere tutte le fasi, prendendo nota poi di
ci che si visualizzato.
Se invece avete la possibilit di meditare in gruppo, allora
opportuno che ci sia una guida che pu variare di volta in vol-
ta, in modo da darsi il cambio.
Esercizio di immaginazione del"Giardino dorato"
Seduti nel nostro solito posto dedito alla meditazione e con
la postura corretta, accendiamo una o pi candele ed un incen-
so dal profumo che riteniamo a noi gradevole.
Staremo con gli occhi chiusi qualche minuto, in modo che il
nostro respiro diventi calmo e regolare.
L'inspirazione e l'espirazione devono essere ritmiche e pro-
fonde.
Dopo che abbiamo raggiunto una certa serenit interiore ini-
ziamo questa sequenza di visualizzazioni.
Tutte le immagini che verranno richieste devono apparire al-
la mente in modo spontaneo e non forzate.
Sono proprio le visioni cos naturali che possono fornire a
colui che immagina alcune informazioni sul proprio inconscio e
regolarsi di conseguenza.
Ovviamente ci vuole una certa conoscenza di se stessi, ma
comunque ripetendo pi volte questo esercizio, tutto quanto
diventer sempre pi chiaro.
Ma veniamo all'esercizio.
Dobbiamo immaginare di essere da soli nella casa dei nostri
sogni e ci troviamo al primo piano in una stanza piena di mobili
e di oggetti a noi molto cari.
E' giorno e siamo in primavera.
Ci guardiamo attorno e ripensiamo ai nostri trascorsi osser-
vando tutto il mobilio che ci ricorda tante cose.
Poi come se ci fossimo ricordati improvvisamente di qualcosa
di molto importante, ci accingiamo a scendere la scala a chioc-
ciola che conduce al piano terra.
Noi scendiamo le scale ed una volta arrivati al piano apriamo
la porta che da verso il grande giardino della casa.
Ecco siamo ora giunti nel giardino e gustiamo la bellezza del-
le piante, degli alberi e dei fiori coloratissimi.
Osserviamo con stupore gli schizzi d'acqua di una fontana e
ci rallegriamo.
Poi percorriamo con passo tranquillo il sentiero di ghiaia per
arrivare all'estremit del giardino dove c' un grande cancello
dorato.
Camminiamo, osservando sempre le bellezze presenti nel no-
stro giardino e rendendoci conto che dal grande cancello esce
una fortissima luce dai bagliori dorati ed intensi.
Ci sentiamo presi dalla curiosit perch immaginiamo che al
di l del cancello ci sia comunque qualcosa che dobbiamo cono-
scere.
Ora siamo arrivati davanti al cancello e tendiamo la mano
verso la maniglia mentre i raggi luminosi ci irradiano.
Apriamo il cancello e l'oltrepassiamo entrando nel bagliore
dei raggi dorati.
La luce accecante, ma si riesce a percepire l'immagine di
qualcuno o di qualcosa che ci sta aspettando.
Ci avviciniamo a quell'ombra scura che diventa sempre pi
nitida.
Ecco, la riconosciamo. Stiamo in silenzio perch dobbiamo
comprendere che cosa ci vuole comunicare.
Non abbiamo paura. Assolutamente, perch stiamo ricevendo
una informazione che ci riguarda.
Ascoltiamo e prendiamo distanza.
Poi quando l'ombra ha terminato e si allontana fino a scom-
parire, ritorniamo verso il cancello che riapriamo.
Stiamo ritornando in casa. Ripercorriamo il sentiero ghiaioso
e sorridiamo a tutte le piante, i fiori e gli alberi.
Guardiamo di nuovo l'acqua della fontana e ci accingiamo
verso l'abitazione dei nostri sogni.
Apriamo la porta, saliamo la scala a chiocciola e ritorniamo
nella stanza dove eravamo prima.
Ritroviamo i nostri mobili ed i nostri oggetti.
Poi, ci avviciniamo alla nostra comoda poltrona e ci sediamo,
chiudendo gli occhi, stando in quella posizione per qualche mi-
nuto a riflettere su quanto abbiamo visto ed udito.
Possiamo ora con calma, riaprire gli occhi.
Sicuramente dopo questa particolare esperienza, vi sarete
resi conto, come la mente controlli le nostre immagini e di come
sia difficile lasciarsi andare.
Avrete poi notato, che non sempre la visualizzazione corri-
spondeva alle indicazioni dell'esercizio.
Ma tutto normale.
Una parte di voi, si "opponeva" alle visioni suggerite, per-
ch nell'inconscio c'erano altre informazioni che dovevano es-
sere visualizzate.
E ci che avete visto, ha significato solo per voi.
La casa, i mobili, gli oggetti, la forma della scala, il giardino,
le piante, la fontana, il cancello erano tutte parti di voi che gi
dovreste conoscere.
La figura nell'ombra, invece, dovrebbe rappresentare qual-
cosa di ancora non noto e che vuole comunicarvi qualcosa.
Per da sottolineare che questo esercizio, non vuole essere
certo un introspezione psicologica, ma solamente un esempio
di visualizzazione guidata per riuscire col tempo, ad associare
la giusta immagine al pensiero che facciamo.
Se vorremo visualizzare un immagine, continuando a ripete-
re questo esercizio, col tempo ci diventer facile col vantaggio,
quindi, di ottenere un vero potere decisionale nei confronti del-
la nostra mente.
E questo il primo obiettivo della meditazione luminosa.
Quindi non mollate e ne arrendetevi, se non vedete subito
dei miglioramenti, perch questi prima o poi arriveranno.
Pensate a quanti anni ci avete messo per diventare quello
che siete adesso, allora come potete supporre che in poco tem-
po la vostra mente si liberi di tutte le sue negativit?
Non fate l'errore di molti, che lasciano perdere se nel giro di
pochi giorni non vedono dei risultati eclatanti, perch allora vi
dico subito, che non potr essere cos.
L'impazienza il peggior nemico in un percorso spirituale.
E questa dipende solo da voi e dalle vostre capacit di frena-
re e tenere a bada questo impulso.
E' umano volere immediatamente la serenit interiore, so-
prattutto se magari molto tempo che non siamo equilibrati.
Questo lo so bene.
Ma noi non stiamo parlando di curare il corpo con dei far-
maci che fanno subito effetto, stiamo imparando a controllare la
mente e tutto il suo contenuto per decidere che cosa eliminare e
che cosa tenere.
E per fare questo abbiamo visto ed imparato diversi esercizi
di immaginazione, che cercheremo di mettere in pratica per un
po' di tempo. Pertanto nessuna fretta, ma bens costanza e fidu-
cia.
Un altro esercizio molto efficace sempre per "alleggerire" la
mente da pensieri e preoccupazioni, ed abituarsi ad osservarci
dall'esterno quello dell'immaginazione extracorporea.
Esercizio di immaginazione extracorporea
Lo scopo principale che si propone questo esercizio quello
di imparare ad avere un certo "distacco" dagli avvenimenti che
ci accadono. Bisogna fare in modo che le emozioni e quindi gli
stati emotivi, non ci mettano in difficolt, coinvolgendoci com-
pletamente. Lo stato di equilibrio deve essere mantenuto in o-
gni circostanza, ma per fare questo occorre essere capaci di go-
vernare l'emotivit, nello stesso modo che dobbiamo governare
i pensieri.
E questo, considerando che ogni individuo un caso unico e
quindi particolare, possibile se riusciamo a metterci nell'ottica
che l'avvenimento esterno ed il suo relativo stato emotivo che
ci coinvolge, sono solo piccole cose e piccoli problemi nella vera
realt dell'universo.
In pratica dobbiamo renderci consapevoli che nulla impor-
tante e che tutto importante. Cio tutto sempre relativo.
Un problema che ora ci sembra insormontabile, dopo un po'
si affloscia come neve al sole. Un avvenimento che ci crea dolo-
re, magari passa in breve tempo. Insomma la vera realt solo
nella nostra anima e quella sola deve restare limpida e lumino-
sa, priva da tensioni e preoccupazioni inutili.
Staccarci dalle cose materiali, evitare di stare "incollati" agli
affetti, che non si significa non amarli, anzi, significa volere il
loro bene lasciandoli andare, liberi.
Ogni voglia che stringiamo qualcuno o qualcosa nella morsa
del possesso, questo prima o poi o scappa o soccombe.
E' una legge universale. E ci dobbiamo attenere.
Ma poich non facile dato che siamo stati abituati diver-
samente nei confronti delle persone, degli affetti e delle emo-
zioni, bisogner con pazienza incominciare ad imparare appun-
to il "distacco".
L'esercizio che segue ha proprio questa funzione quella di
lasciare andare i pensieri ed i problemi, allontanandosi dalla
propria mente e dal proprio corpo.
Inoltre anche questo esercizio pu essere praticato con la
presenza di una persona che guidi la visualizzazione.
Seduti nella nostra ormai abituale postura e dopo aver adem-
piuto al solito rituale delle candele e dell'incenso, ci prendiamo
qualche momento per trovare la giusta concentrazione.
Dopo aver verificato che nulla e nessuno possano disturbarci,
cominciamo la meditazione ponendo l'attenzione sul respiro.
Lasciamo scorrere i pensieri, le immagini, le tensioni e stiamo
semplicemente ad osservare tutte le nostre emozioni.
Cerchiamo di guardarle come se non ci appartenessero. Con
distacco. Ripetiamoci che non sono importanti e che l'universo
si sta occupando di ben altro.
Ripetiamo pi volte questa frase, fino a quando decideremo di
conoscere davvero l'universo. Allora ci prepariamo alla parten-
za.
Iniziamo immaginando che usciamo dal nostro corpo ed os-
serviamo da fuori la nostra persona, che se ne sta seduta sulla
sedia con gli occhi chiusi. Possiamo guardare il nostro corpo ma
non ci sentiamo pi di essere quel corpo. Come se non ci appar-
tenesse.
Continuiamo ad ascendere uscendo dalla casa dove ci trovia-
mo. Osserviamo dall'alto il tetto e le case limitrofe.
Ma andiamo sempre pi in alto fino a vedere il paese o la cit-
t dove abitiamo, come se fossimo sopra di un aereo.
Riconosciamo gli edifici ed i luoghi pi familiari, la chiesa, il
duomo, la torre, il castello, la collina, il fiume e ci sentiamo se-
reni e gioiosi. Stiamo salendo. Il nostro corpo l, ancora seduto
dove lo abbiamo lasciato e noi stiamo volando sempre pi in al-
to. Ora scorgiamo l'intera regione e ne riconosciamo i confini e
le aree e poi ancora pi su fino a vedere la sagoma della nostra
nazione. Come le immagini che siamo abituati a vedere dai satel-
liti sul piccolo schermo, quello che vediamo proprio la realt.
Ma saliamo ancora fino a scorgere la sfera della nostra amata
terra. Riconosciamo le nazioni, gli oceani, le catene montuose, i
laghi, i fiumi e tutto ci pare cos familiare.
Noi siamo parte dell'universo, siamo l'universo, questo im-
menso ed infinito mistero.
Saliamo ancora fino a raggiungere il sole.
Siamo eterei pertanto non ci scottiamo e possiamo godere del-
la luce, del fuoco e del calore.
Possiamo se vogliamo, non sentire il dolore ma solo gioia.
Siamo liberi, senza vincoli, senza problemi, senza preoccupa-
zioni, siamo l'infinito amore divino. Come potremmo essere ad-
dolorati?Quali problemi potrebbero essere pi importanti del
compito che ci ha assegnato l'universo?Voliamo dove vogliamo.
Nel vuoto, su di un pianeta, su di un satellite o su una stella.
Tutto immensamente immenso.
Inspiriamo questa sensazione e riempiamo tutto il nostro es-
sere.
E ripetiamo "Sono divino, sono unico, sono!" e mentre co-
minciamo la discesa per tornare in quel corpo che provvisoria-
mente abitiamo, ripetiamo anche "Nessun problema terreno
importante, tutto si pu risolvere, basta ascoltare Lui".
Lentamente ritorniamo verso casa. Ci avviciniamo.
Vediamo la terra, la nazione, la regione, la nostra citt o il
nostro paese, il nostro quartiere, la nostra abitazione.
Ecco, siamo tornati.
Dal soffitto rivediamo il nostro corpo, ancora seduto, fermo
con gli occhi chiusi e siamo felici perch possiamo portargli un
po' di serenit.
Entriamo nel corpo e riprendiamo possesso.
Dopo qualche minuto possiamo riaprire gli occhi.
L'esercizio terminato.
Sappiate che questo esercizio potentissimo e dopo alcune
volte che viene eseguito rispettando tutte le fasi, ne avvertirete
subito i benefici.
Anche se preferibilmente questa meditazione dovrebbe esse-
re guidata e fatta molto lentamente, anche da soli si possono ot-
tenere buoni risultati.
Il tema e l'insegnamento quello di riuscire a comprendere
che noi non siamo i nostri pensieri e che non siamo nemmeno il
nostro corpo.
Noi "abitiamo" in un contenitore ed i pensieri, come le emo-
zioni, sono solo frutto della mente. Nella realt vera non esisto-
no. Se riusciamo a comprendere questo, facciamo davvero un
salto di qualit, perch allora cominciamo a sgomberare il no-
stro cervello da inutili tensioni negative che ci procurano solo
danni psichici e fisici.
Allontanando gli elementi di disturbo, automaticamente
compaiono quelli piacevoli.
Ma quando intendo piacevoli mi riferisco non per il nostro
ego, ma bens per la nostra anima.
Ricordiamoci che siamo alla ricerca delle virt e delle qualit
divine e non delle soddisfazioni personali.
Non dimenticatelo mai, altrimenti si ritorna nella trappola
della mente.

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