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Bonifacio VIII, Unam sanctam

(del 18. 11. 1302)


il testo del documento

Unam sanct am ecclesiam catholi cam et i psam apostoli cam urgente fi de credere
cogimur et t enere, nosque hanc firmi ter credimus et si mpli cit er confit emur, ext ra
quam nec salus est, nec remi ssio peccatorum, sponso i n Canti cis procl amant e:
Una est col umba mea, perfect a mea. Una est matri (s) su, el ect a genet ri ci su; "
qu unum corpus mysticum reprsent at, cuius caput Christ us Christi vero Deus. In
qua unus Domi nus, una fides, unum bapti sma. Una nempe fui t diluvii t empore arca
Noe, unam eccl esiam prfi gurans, qu in uno cubito consummat a unum, Noe
videlicet , gubernatorem habuit et rectorem, extra quam omni a subsist enti a super
terram l egimus fuisse del et a. Hanc autem veneramur et uni cam, di cent e Domino in
Prophet a: Erue a framea, Deus, animam meam, et de manu canis uni cam meam. "
Pro ani ma enim, id est pro se ipso, capit e simul oravit et corpore, quod corpus
uni cam scili cet eccl esiam nomi navit, propter sponsi , fidei, sacramentorum et
carit ati s eccl esi uni tat em. Hc est tuni ca ill a Domini inconsutilis , qu scissa
non fui t, sed sort e provenit. Igit ur eccl esi uni us et uni c unum corpus, unum
caput , non duo capit a, quasi monstrum, Christ us videli cet et Christ i vi carius
Petrus, Pet ri que successor, di cent e Domi no ipsi Petro: Pasce oves meas. " Meas,
inquit , et generalit er, non si ngularit er has vel ill as: per quod commisisse sibi
intel li git ur uni versas.
TRAD: Per i mperativo della fede noi si amo costretti a credere ed a ri tenere, che vi
una sola Santa Chi esa Catt oli ca ed Apostoli ca, e noi f ermament e l a credi amo e
prof essi amo con semplici t, e non c' n salvezza n remi ssione dei peccati f uori
di l ei - come lo Sposo procl ama nel Canti co: Uni ca la mi a colomba, la mi a
perf ett a; uni ca all a madre sua, senza pari per l a sua genitri ce". Essa rappresent a
l' unico corpo mist ico, il cui capo Cri sto, e il capo di Cristo Dio, e in esso c
un solo Signore, una sola f ede, un solo battesimo. Una sola i nfatti fu l' arca di No
al t empo del dil uvi o, che prefigurava l' unica Chi esa; ed era st ata costruit a da un
solo braccio, ebbe un sol o ti moniere e un solo comandant e, ossia No, e noi
leggiamo che f uori di essa f urono st ermi nati tut ti gli esseri esi stenti sulla terra.
Questa (Chi esa) noi veneriamo, e questa sola, come di ce il Si gnore per mezzo del
Prof eta: Li bera, o Signore, l a mia ani ma dal la l ancia e dal f urore del cane,
l' unica mia". Egli pregava per l' ani ma, ci o per Se st esso - per la testa e i l corpo
nell o st esso t empo - il quale corpo precisament e Egli chiamava l' uni ca Chi esa, a
causa dell' unit dell o Sposo , del la f ede, dei sacramenti e dell a carit eccl esi ale.
Questa quell a vest e senza cucit ure del Signore, che non fu t agliat a, ma dat a i n
sort e. Dunque l a Chi esa sol a e uni ca ha un sol o corpo, un sol o capo, non due t est e
come se fosse un mostro, ci o Crist o e Pietro, vi cario di Cristo e il successore di
Piet ro, perch il Signore di sse a Pi etro: Pasci l e mi e pecorelle". Le mie", Egli
disse, parl ando i n generale e non i n parti col are di quest e o quell e, dal che si
capisce, che gl iel e af fid t utt e.

Sive ergo Grci sive alii se dicant Petro eiusque successoribus non esse
commi ssos: fat eant ur necesse se de ovi bus Christi non esse, di cent e Domino i n
Ioanne, unum ovil e et uni cum esse past orem. In hac eiusque pot est ate duos esse
gl adios, spirit ualem videlicet et t emporal em, evangeli cis di cti s inst ruimur. Nam
dicenti bus Apost olis: Ecce gl adii duo hi c, " in ecclesia scili cet, quum apostoli
loquerentur, non respondi t Dominus, nimis esse, sed satis. Certe qui in potestat e
Petri t emporal em gladium esse negat, mal e verbum att endit Domini proferentis .
Convert e gladium t uum i n vagi nam. " Ut erque ergo in pot est ate eccl esi,
spiri tualis scili cet gl adi us et mat erialis. Sed is quidem pro ecclesi a, ill e vero ab
eccl esi a exercendus. Il l e sacerdotis, is manu regum et milit um, sed ad nut um et
pati ent iam sacerdotis. Oportet aut em gladium esse sub gl adio, et t emporal em
auctorit at em spirituali subiici potest ati. Nam quum dicat Apostolus: Non est
pot est as nisi a Deo; qu aut em sunt , a Deo ordinat a sunt, " non aut em ordi nata
essent , nisi gladius esset sub gl adio, et t anquam i nferior reduceret ur per al ium i n
suprema. Nam secundum B. Dionysium l ex divinit atis est i nfi ma per media in
suprema reduci . Non ergo secundum ordi nem uni versi omnia que ac immedi at e,
sed infima per medi a et inferiora per superiora ad ordinem reducuntur. Spi ritual em
aut em et di gnit ate et nobilit at e terrenam quamli bet prcellere pot est atem, oport et
tant o cl ari us nos fat eri, quant o spiri tuali a temporal ia ant ecell unt. Quod eti am ex
decimarum dati one, et benedictione, et sancti fi catione, ex ipsi us potest atis
accepti one, ex ipsarum rerum gubernatione cl ari s ocul is i ntuemur.
TRAD: Se quindi i greci o alt ri dicono di non essere st ati affi dati a Pi et ro e ai
suoi successori , devono per forza conf essare di non essere tra le pecorell e di
Cristo, perch il Si gnore di ce i n Giovanni che c' un solo gregge e un (solo e)
uni co past ore. Proprio l e parol e del vangelo ci insegnano che in questa Chiesa e
nell a sua pot est ci sono due spade, cio l a spi rituale e la temporal e, perch,
quando gli Apostoli dissero: Ecco qui due spade" - che signi fica nella Chi esa,
dato che erano gli Apostoli a parlare - i l Signore non rispose che erano troppe,
ma che erano suf fici enti . E chi nega che la spada t emporale appart enga a Pietro,
ha malament e i nterpretato l e parol e del Signore, quando di ce: Ri metti la t ua
spada nel fodero". Quindi ambedue sono nel pot ere della Chi esa, l a spada
spirit ual e e quella material e. Per quest' ultima deve essere esercitat a i n favore
dell a Chi esa, l' altra direttamente dalla Chiesa; la pri ma dal sacerdot e, l' altra
dall e mani dei re e dei soldati, ma agl i ordini e sotto il controllo del sacerdote.
Poi necessario che una spada sia sot to l' altra e che l' autorit t emporal e sia
soggett a a quell a spi ritual e. Perch quando l' Apost olo di ce: Non c' pot ere che
non venga da Dio e quelli che sono, sono disposti da Di o", essi non sarebbero
disposti se una spada non fosse sottopost a all' al tra, e, appunt o come i nf eriore,
non f osse dall' al tra ricondott a a nobilissi me imprese. Poi ch secondo san Dionigi
l egge da Di o, che l ' inferi ore si a ri condotto per l' int ermedio al superiore.
Dunque l e cose non sono ricondott e al loro ordine alla pari e i mmedi atament e,
secondo la l egge dell ' universo, ma l e inf i me attraverso le int ermedi e e l e i nf eriori
attraverso l e superiori. Che il pot ere spiritual e supera in dignit e nobilt tutti
quelli t erreni dobbi amo proclamarlo t ant o pi apertamente quanto lo spirit ual e
eccell e sul t emporal e. Il che, invero, noi possi amo chiarament e constat are con i
nostri occhi dal versamento dell e deci me, dall a benedizione e santifi cazione, dal
riconosci mento di tale pot ere e dall' esercitare il governo sopra l e medesime.

Nam, verit at e t est ant e, spi rituali s potestas terrenam potest atem insti tuere habet, et
iudi care , si bona non fuerit . Si c de ecclesia et eccl esi asti ca potestat e veri fi catur
vati cinium Hi eremi . Ecce const itui te hodi e super gent es et regna" et cet era,
qu sequunt ur. Ergo, si deviat t errena pot est as, iudicabitur a potestat e spi rituali;
sed, si devi at spi ritualis minor, a suo superi ori; si vero suprema, a sol o Deo, non
ab homi ne poterit iudicari, t estante Apostolo: Spirit ualis homo iudicat omnia,
ipse aut em a nemi ne iudi cat ur. " Est aut em hc auctorit as, et si dat a sit homini, et
exerceatur per hominem, non humana, sed poti us divina, ore di vino Pet ro data,
sibique sui sque successori bus in ipso, quem confessus fui t pet ra, firmat a, di cent e
Domino i psi Pet ro: Quodcunque li gaveri s et c. " Qui cunque i gi tur hui c pot est ati a
Deo si c ordinat resi stit, Dei ordi natione resistit , nisi duo, sicut Mani chus,
fingat esse princi pia, quod falsum et hreticum iudicamus, qui a t est ant e Moyse,
non i n pri nci piis, sed in pri nci pio coel um Deus creavi t et t erram. Porro subesse
Romano Ponti fi ci omni human creatur decl aramus, di cimus, diffi nimus et
pronunci amus omnino esse de necessi tat e sal utis.

TRAD: Poi ch l a Verit att esta che l a pot est spi rituale ha il compit o di istit uire
il pot ere terreno e, se non si dimostrasse buono, di giudi carlo. Cos si avvera la
prof ezia di Geremia riguardo la Chi esa e il potere della Chi esa: Ecco, oggi Io ti
ho posto sopra le nazioni e sopra i regni " e l e alt re cose che seguono. Se dunque i l
pot ere t erreno devia, sar gi udi cat o dall' autorit spiri tual e; se poi il potere
spirit ual e i nferiore degenera, sar giudi cato dal suo superiore; ma se quello
spirit ual e supremo, potr essere gi udi cat o sol ament e da Di o e non dal l' uomo,
come aff erma l' Apost olo: L' uomo spiri tuale giudica t utt e l e cose; ma egli stesso
non vi ene giudicato da nessuno. " Questa autorit i nfatt i, bench conf erita ad un
uomo ed esercit ata da un uomo, non umana, ma pi uttosto di vina, attri buit a per
bocca di Di o a Pi etro, e resa intangibil e per lui e per i suoi successori i n colui
che egli , l a pi etra, aveva conf essato, quando i l Si gnore disse allo stesso Pi etro:
Qual unque cosa tu legherai ecc. " Perci chiunque si oppone a questo pot ere
istituit o da Dio, si oppone all' ordine di Dio, a meno che non pret enda come i
mani chei che ci sono due princpi , il che noi giudi chiamo f also ed ereti co, perch
- come di ce Mos - non nei pri nci pii, ma nel pri nci pio Di o cre il ci elo e la terra.
Di conseguenza noi dichiari amo, stabi liamo, defini amo ed aff ermiamo che
assol utament e necessario all a salvezza di ogni creatura umana che essa sia
sottomessa al Romano Pont efi ce.

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