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Ristrutturazione, interventi per messa in sicurezza di edifici storici

24/10/14 00:02

Quotidiano online per professionisti tecnici

20 luglio 2012, 07:30

Ristrutturazione, interventi per messa in sicurezza di edifici


storici
Proseguiamo con lanalisi dei metodi per la messa in sicurezza degli edifici. Nella prima parte dellarticolo
(Ristrutturazione, tecnologie per la sicurezza strutturale di edifici storici) abbiamo analizzato le tecnologie; nella []

Proseguiamo con lanalisi dei metodi per la messa in sicurezza degli edifici. Nella prima parte dellarticolo
(Ristrutturazione, tecnologie per la sicurezza strutturale di edifici storici) abbiamo analizzato le tecnologie; nella
seconda parte, analizziamo le diverse tipologie di intervento e ristrutturazione per migliorare gli edifici storici in
termini di antisismica.
Interventi di ristrutturazione utili a migliorare i collegamenti
Sono interventi mirati a garantire alledificio un comportamento coeso attraverso una corretta congiunzione tra le
pareti, i solai ed eventuali volte o archi. Questi interventi consentono lanalisi sismica globale delledificio. Luso di
tiranti ancorati alle murature mediante capochiave pu favorire il comportamento dassieme del fabbricato
conferendo infatti, un elevato grado di connessione tra le murature ortogonali e fornisce un efficace vincolo contro il
ribaltamento delle pareti migliorando anche il comportamento nel piano di pareti forate.
Infine i tiranti andranno tesati in modo non eccessivo, tale da rimanere ben al di sotto dei valori limite ammissibili.
Cerchiature esterne con elementi metallici o materiali compositi possono costituire un efficace collegamento tra
murature ortogonali nel caso di edifici di dimensioni ridotte, dove i tratti rettilinei della cerchiatura non sono troppo
estesi a patto di evitare concentrazioni tensionali agli spigoli delle murature utilizzando dei ripartitori.
Ammorsamenti, tra parti adiacenti o tra murature che si intersecano, si possono realizzare con la tecnica scuci e
cuci (con elementi lapidei o in laterizio), qualora i collegamenti tra gli elementi murari siano deteriorati (per la
presenza di lesioni) o particolarmente scadenti. Si tratta comunque di un intervento per sua natura demolitivo e
sostitutivo della materia antica, da valutare quindi con cautela, caso per caso.
Luso di perforazioni armate deve essere limitato ai casi in cui non siano percorribili altre soluzioni, per la notevole
invasivit di tali elementi e la dubbia efficacia, specie in presenza di muratura a pi paramenti scollegati; in ogni caso
dovr essere garantita la durabilit degli elementi inseriti (acciaio inox, materiali compositi o altro) e la compatibilit
delle malte iniettate.
Cordoli in sommit alla muratura possono costituire una soluzione efficace per collegare le pareti, in una zona dove
la muratura meno coesa a causa del limitato livello di compressione, e per migliorare linterazione con la copertura.
Connettere solidamente solai di piano e coperture alle murature necessario per evitare lo sfilamento delle travi,
con conseguente crollo del solaio, permettendo ai solai di svolgere unazione di distribuzione delle forze orizzontali e
di contenimento delle pareti. Nel caso di solai intermedi, le teste di travi lignee possono essere ancorate alla
muratura tramite elementi, metallici o in altro materiale resistente a trazione, ancorati sul paramento opposto.
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Linserimento di cordoli in c.a. nello spessore della muratura ai livelli intermedi ha impatto negativo sul
funzionamento strutturale della parete, oltre che essere incompatibile con i criteri della conservazione.
Eventualmente, nel caso di pareti molto deformabili flessionalmente per lelevata distanza tra i muri di spina
ortogonali, possono risultare utili i cordoli in acciaio, realizzati con piatti o profili sui due paramenti, collegati tra loro
tramite barre passanti.
Interventi di ristrutturazione utili a migliorare la risposta di archi e volte
In questo caso viene utile la tradizionale tecnica delle catene che contrastano le spinte sulle murature di
appoggio contrastandone lallontanamento reciproco. Le catene si installano normalmente allimposta di archi e
volte.
Utili ad assorbire le spinte di volte ed archi sono anche i contrafforti o ringrossi murari che per hanno un notevole
impatto visivo e richiedono una fondazione adeguata.
La realizzazione allestradosso di controvolte in calcestruzzo, armate o no, da evitarsi, per la riduzione dello stato
di compressione nella volta in muratura e laumento delle masse sismiche.
possibile il ricorso, sullestradosso, a tecniche di placcaggio con fasce di materiale composito, perch pi
leggere e comunque amovibili. Tuttavia vanno considerate le problematiche di diversa traspirabilit tra le zone
placcate e non (specie in presenza di affreschi allintradosso), di durabilit e non completa reversibilit.
Invece il placcaggio allintradosso con materiali compositi efficace se associato alla realizzazione di un sottarco, in
muratura o altro materiale, capace di evitare le spinte a vuoto.
Nel tentativo di ridurre le spinte anche possibile intervenire riducendo i carichi allestradosso, ponendo attenzione
al fatto che ci altera loriginale curva delle pressioni ed un minor carico permanente rende la volta maggiormente
sensibile ai carichi accidentali.
Qualora si presentino lesioni indispensabile prevedere una riparazione per ricostruire il contatto tra i conci.
Attenzione andr prestata qualora si presentino significative perdite di forma dellarco o della volta in quanto si tratta
di un recupero spesso problematico, per cui si potr ricorrere a sottarchi o altre strutture integrative.
Interventi di ristrutturazione utili a migliorare la rigidezza dei solai
Per consentire ai solai di svolgere le caratteristiche funzioni negli eventi sismici di trasmettere le azioni orizzontali
alle pareti disposte parallelamente al sisma, indispensabile garantire efficaci collegamenti alle pareti, attraverso
appoggi ampi e connessioni che impediscono gli slittamenti. opportuno generalmente limitare gli irrigidimenti dei
solai.
opportuno che i solai con struttura in legno siano il pi possibile conservati, anche in considerazione del loro
ridotto peso proprio. Un limitato irrigidimento dei solai, nel caso dei solai lignei, pu essere conseguito operando
allestradosso sul tavolato. Una possibilit fissare un secondo tavolato su quello esistente, disposto con
andamento ortogonale o inclinato, ponendo particolare attenzione ai collegamenti con i muri laterali; in alternativa, o
in aggiunta, si possono usare rinforzi con bandelle metalliche, o di materiali compositi, fissate al tavolato con
andamento incrociato. Un analogo beneficio pu essere conseguito attraverso un controventamento realizzato con
tiranti metallici. Nel caso di solai a semplice orditura, dovr essere curato il collegamento con le pareti parallele alle
travi, realizzandolo, ad esempio, con bandelle fissate al tavolato ed ancorate nella muratura.
Nei casi in cui risulti necessario un consolidamento statico del solaio per le azioni flessionali, possibile, con le
tecniche legno-legno, limitare la deformabilit flessionale ed aumentare la resistenza con un secondo tavolato,

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utilizzando, ortogonalmente rispetto al tavolato esistente, dei nuovi tavoloni continui, resi collaboranti alle travi
mediante perni anche di legno.
Anche mediante la tecnica di rinforzo con soletta collaborante in calcestruzzo, eventualmente alleggerito, si pu
realizzare un irrigidimento nel piano del solaio e flessionale; gli effetti di tale intervento vanno valutati in relazione
alle specifiche esigenze di conservazione.
Quando elementi lignei non siano adeguatamente collegati alle murature, pu risultare necessario collegare la
soletta alle pareti, tramite elementi puntuali analoghi a quelli gi indicati.
Per solai a travi in legno e pianelle di cotto, possono essere adottati interventi di irrigidimento allestradosso con
sottili caldane armate in calcestruzzo alleggerito, opportunamente collegate alle murature perimetrali ed alle travi in
legno.
Nel caso di solai a struttura metallica con interposti elementi in laterizio (putrelle e voltine o tavelloni), pu essere
necessario collegare tra loro i profili saldando bandelle metalliche trasversali, poste allintradosso o allestradosso.
Inoltre, in presenza di solai di luce significativa, per meglio vincolare la parete muraria, opportuno collegarla in
mezzeria ai profili di bordo.
Interventi di ristrutturazione delle coperture
Lapproccio generale consiglia il mantenimento dei tetti in legno, in quanto capaci di limitare le masse nella parte
pi alta delledificio e di garantire unelasticit simile a quella della compagine muraria sottostante. Vanno rafforzati il
pi possibile i collegamenti e le connessioni reciproche tra la parte terminale della muratura e le orditure e gli
impalcati del tetto, ricercando le configurazioni e le tecniche compatibili con le diverse culture costruttive locali.
Vanno evitati cordoli in cemento armato di elevato spessore, per la diversa rigidezza che essi introducono nel
sistema e per limpatto che producono. Sono utilizzabili solo se non alterano la situazione statica della muratura e ne
sia dimostrata chiaramente lefficacia.
Per tetti spingenti necessario compensare la spinta mentre le capriate devono garantire ottimi collegamenti nodali
per evitare scorrimenti e distacchi in presenza di azioni orizzontali. Questo pu essere migliorato con piastre e barre.
Interventi di ristrutturazione utili a migliorare la resistenza dei muri
Si tratta di operazioni utili a risanare e riparare murature rovinate o rotte migliorandone anche le caratteristiche
meccaniche, da attuarsi con materiali il pi simile possibile agli originali. Si deve mirare alluniformit di risposta
dellintero apparato murario a qualsivoglia sollecitazione sismica.
In funzione della muratura e del problema si pu intervenire con:
- riparazioni localizzate di parti lesionate o degradate;
- ricostitruzione della compagine muraria in corrispondenza di manomissioni quali cavit, vani di varia natura
(scarichi e canne fumarie, ecc.);
- miglioramento delle caratteristiche di murature particolarmente scadenti per tipo di apparecchiatura e/o di
composto legante.
Lintervento di scuci e cuci finalizzato al ripristino della continuit muraria lungo le linee di fessurazione ed al
risanamento di porzioni di muratura gravemente deteriorate.
Ladozione di iniezioni di miscele leganti mira al miglioramento delle caratteristiche meccaniche della muratura da
consolidare. A tale tecnica non pu essere affidato il compito di realizzare efficaci ammorsature tra le pareti murarie.
Lintervento di ristilatura dei giunti, se effettuato in profondit su entrambi i lati, pu migliorare le caratteristiche
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meccaniche della muratura, in particolare nel caso di murature di spessore non elevato.
Per porzioni murarie che necessitano di rinforzo limitato, una valida alternativa rappresentata dai tirantini
antiespulsivi, costituiti da sottili barre trasversali imbullonate con rondelle sui paramenti; la leggera presollecitazione
che pu essere attribuita rende questintervento idoneo nei casi in cui siano gi evidenti rigonfiamenti per distacco
dei paramenti. Tale tecnica pu essere applicata nel caso di murature a tessitura regolare o in pietra squadrata, in
mattoni o blocchi.
Esistono poi tutta una serie di perforazioni armate e di placcaggi con materiale cementizio rinforzato oppure con
fibre composite. Si deve stare attenti in quanto si tratta di interventi spesso invasivi ed irreversibili.
Interventi di ristrutturazione su pilastri e colonne
Trattandosi di sistemi destinati a gestire carichi verticali poco eccentrici, vanno trattati in modo da:
- ricostituire la resistenza iniziale a sforzo normale con cerchiature e tassellature o talvolta ad incollaggi con resine;
- eliminare o ridurre le spinte orizzontali mediante provvedimenti, quali linserimento di catene su archi, volte e
coperture o, ove opportuno, la realizzazione od il rafforzamento di contrafforti;
- ricostituire o realizzare collegamenti di idonea rigidezza, al fine di trasferire le azioni orizzontali ad elementi murari
di maggiore rigidezza.
Vanno evitati se possibile,inserimenti di anime metalliche in asse alla colonna, cui affidare la capacit portante, o di
tiranti verticali precompressi, per conferire maggiore resistenza a flessione e taglio.
Interventi di ristrutturazione su elementi non strutturali
Anche cornicioni, parapetti, camini andrebbero valutati sismicamente, se non altro per evitare danni da crolli
dovuti alle oscillazioni a quote elevate delledificio. Quando utile si interviene migliorando la capacit si spostamento
della rottura tramite ancoraggi o ampliamenti della base dappoggio, ed eventualmente migliorando la connessione
con la struttura, tenendo presente che una variazione delle propriet dinamiche pu incrementare lazione sismica
sullelemento.
Interventi alle fondazioni
Detto questo appare intuitivo che la procedura di progetto deve originarsi da una attenta analisi e studio della
situazione di fatto. In primis le fondazioni ed il sottosuolo devono essere ben chiari. La conoscenza del sottosuolo e
delle esistenti strutture di fondazione fondamentale per la previsione del comportamento sismico. Per quanto
possibile, dovrebbe essere ricercata la storia di eventuali modifiche nel tempo della struttura fondiaria delledificio
storico, sia di carattere naturale che antropico, cos come scavi, costruzioni adiacenti, variazioni delle falde, dissesti
idrogeologici e analoghi.
Questo operabile attraverso prove diffuse bench ben motivate per il loro eventuale impatto e per motivazioni
economiche.
La caratterizzazione geotecnica accurata del sottosuolo ha gli obiettivi di:
- definire il modello geotecnico del sottosuolo sulla base delle indagini eseguite con carotaggio continuo e prelievo di
campioni indisturbati rappresentativi dei terreni attraversati. Grande utilit per la caratterizzazione stratigrafica
presentano le prove penetrometriche, che possono essere eseguite ad integrazione dei sondaggi e consentono di
ridurne il numero;
- definire il regime delle acque sotterranee e delle loro variazioni stagionali, inclusa leventuale incidenza di interventi
antropici come pozzi e prelievi vari, attraverso linstallazione e il monitoraggio di piezometri. Lo studio delle acque
sotterranee dovr essere eventualmente supportato da studi idrogeologici;

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- caratterizzare meccanicamente i vari depositi del sottosuolo, per valutare il rischio sismico a cui sono esposte le
opere in studio e il territorio circostante. Si valuti linterazione terreno-fondazione-struttura, per verificare la possibilit
di danni strutturali o di collasso della fondazione a seguito di un evento sismico.
I risultati delle indagini consentono la verifica della vulnerabilit della fondazione e possono porre in luce la
necessit di un miglioramento sismico, che dovr essere armonizzato con gli interventi previsti sulla struttura in
elevazione.
Linadeguatezza delle fondazioni raramente la sola o la principale causa dei danni osservati dopo un terremoto.
Nei casi in cui le indagini e le analisi mettano in evidenza la necessit di un intervento in fondazione, lintervento
stesso dovr mirare alla massima uniformit delle condizioni di appoggio al fine di ottenere una distribuzione il pi
possibile uniforme delle pressioni di contatto. A tal fine, in generale sono da privilegiare interventi di ampliamento
della base fondale con sottomurazione, rispetto al ricorso a pali di piccolo diametro o ad altre tecniche di
consolidamento localizzato del terreno.
Quanto esposto finora ci consente di operare sullorganismo edilizio rendendolo pi capace di resistere al sisma.
Ma cosa accadrebbe se fossimo capaci di rendere il sisma meno capace di fare dei danni?
Le normative tecniche italiane per le costruzioni in zona sismica, consentono lutilizzo di tecnologie antisismiche
che prevedono lisolamento della base delledificio dal terreno.
Ristrutturazione. Isolatore sismico che separa ledificio dal suolo
Questa definizione apre le porte a tutte quelle applicazioni tecnologiche che si fondano sulla riduzione delle azioni
sismiche sulledificio piuttosto che sulla resistenza dello stesso alle accelerazioni imposta dellevento sismico stesso.
Questo approccio, rivoluzionario in un certo senso, permette di ottenere risultati con livello di sicurezza
assolutamente non perseguibile con tecniche tradizionali. Da una collaborazione di ricerca tra ENEA e Politecnico di
Torino, nasce quindi la proposta (si tratta di un brevetto italiano) per lisolamento sismico di edifici esistenti (vedi
disegno seguente).
Ristrutturazione. Struttura di Isolamento Sismico per Edifici Esistenti.
Inventori: Clemente Paolo, De Stefano Alessandro, Barla Giovanni.
Fonte: WEB ENEA-Politecnico di Torino
Questa nuova tecnologia per ladeguamento sismico degli edifici storici consiste nella realizzazione di una
piattaforma isolante sotto il piano di posa delle fondazioni, separando ledificio dal terreno. Le operazioni prevedono
linserimento a spinta di tubi orizzontali di grosso diametro al di sotto del piano di fondazione delledificio stesso. I
dispositivi di isolamento sismico vengono poi piazzati in corrispondenza della porzione orizzontale della sezione del
diametro andando a creare due mezzi tubi che possono scorrere luno sullaltro. Il mezzo tubo superiore sar
solidale al terreno su cui fonda ledificio storico mentre il mezzo tubo inferiore si muover con la base stratigrafica del
suolo. In sostanza, operando in questo modo, viene creata una discontinuit tra le fondazioni ed il sottosuolo.
Chiaramente ledificio dovr essere separato dal terreno circostante con trincee verticali di minima ampiezza,
sufficienti solo a consentire gli spostamenti massimi previsti dalle oscillazioni degli isolatori sismici. Operando
secondo questa tecnica, non vengono effettuati interventi di nessun tipo sulledificio e sugli apparati murari storici, n
tantomeno modificate le caratteristiche architettoniche delledificio o del complesso monumentale su cui stato fatto
lintervento. Il risultato che si riesce ad ottenere per, tale da garantire lincolumit del patrimonio architettonico e
decorativo.

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Quella dellisolamento sismico una tecnica ben conosciuta allestero e che sta iniziando ad essere implementata
anche in Italia sulle nuove costruzione, ma che non si era ancora ipotizzata in modo esecutivo per gli edifici storici.
Non si tratter senza dubbio di interventi a basso costo, ma opportuno sottolineare che, in questo caso, la
questione economica meno significativa se posta a confronto del valore storico-artistico di questo patrimonio.
Queste tecnologie, ad esempio, sono state proposte per ladeguamento sismico degli edifici storici dellAquila e se
ne stanno valutando di simili per intervenire contro le maree a Venezia.
arrivato il momento storico per smettere di ricercare il compromesso ottimale. Si deve mirare al risultato ottimale.
Si deve avere il coraggio di puntare alle eccellenze ed alla sostanza del merito. Basta fumo negli occhi e favoritismi
non sostenuti dalle capacit.
Leggi lo speciale antisismica, che contiene news, approfondimenti e tecnologie.

Pubblicato da Gianluca Centurani il 20/07/2012 in Edilizia


Tags: restauro patrimonio storico, ristrutturazione, sicurezza edifici
Indirizzo dell'articolo originale: http://www.ediltecnico.it/8852/ristrutturazione-interventi-per-messa-in-sicurezza-di-edificistorici/

2 Comments To "Ristrutturazione, interventi per messa in sicurezza di edifici storici"

2 Comments (Open | Close)

#1 Comment By Antonio On 25/09/2012 @ 16:37


Buongiorno,
In riferimento alla seguente affermazione citata nel testo: Ledificio dovr essere separato dal terreno circostante
con trincee verticali di minima ampiezza, sufficienti solo a consentire gli spostamenti massimi previsti dalle
oscillazioni degli isolatori sismici.
SONO A PORRE IL QUESITO AI TECNICI ACCREDITATI CHE HANNO PUBBLICATO IL DOCUMENTO: Al
massimo di quanti centimetri, possono essere gli spostamenti orizzontali degli oscillatori?
Grazie in anticipo per la cortese risposta
Antonio Velucci
#2 Comment By Gianluca Centurani On 09/10/2012 @ 16:13
Non in effetti possibile dare una risposta a priori senza eseguire la progettazione dei sistemi.
Sono disponibili isolatori elastomerici e a scorrimento, entrambi con caratteristiche proprie di mobilit.
Analizzando una qualsiasi scheda tecnica di un isolatore commerciale troviamo: Isolatore elastomerico del diametro
di 800 mm, realizzato con mescola elastomerica morbida, con strati in gomma aventi spessore totale di 130 mm,
ovvero per il quale lo spostamento orizzontale corrispondente al 100% di deformazione a taglio pari a 130 mm.
Se apriamo altre schede tecniche troviamo altre risposte. Per esempio: Gli isolatori elastomerici standard, le cui
caratteristiche geometriche e meccaniche sono elencate nelle tabelle, sono progettati per sette diversi valori dello
spostamento massimo, da 100 a 400 mm. Tale spostamento va inteso come lo spostamento massimo di progetto.
Non davvero possibile rispondere alla Sua cortese domanda, senza avere analizzato le caratteristiche degli
isolatori, che a loro volta devono essere scelti avendo effettuato il progetto sismico del sistema edificio.
Rimango a Sua disposizione per chiarimenti anche pi personalizzati.
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