LA STAMPA
Den 06-03-2013
Posinn 12/13,
Fosto 1
Il padre del progetto:
“Liemblema del rinascimento
ridotto a feudo dei partiti”
Lurbanista De Lucia: 20 anni di ritardi, ma non dispero
GIUSEPPE SALVAGGIULO
L urbanista Vezio De Lucia, as-
sessore con Bassolino dal 93 al
97), 2il padre del piano Bagno-
Ii che aveva partorito la Citta della
Scienza. Teri ha ricevuto telefonate -
come dire, di cordoglio-da tutta Italia
‘Che cosa ha pensato quando ha ap-
presolanotizia del rogo?
«Che Bagnoli continua a essereilcen-
tro della questione napoletana».
Perché? Checos’éBagnol?
«Bagnoli é stato il punto cruciale del
cosiddetto rinascimento napoletano.
Quando si insedid Bassolino, era ap-
pena stato spento Pultimo altoforno.
‘Noi trovammo un vecehio progetto di
Iii, governo e sindacati, con una forte
cementificazione, Lo’ riflutammo,
spiegando che il destino di Bagnoli
doveva deciderlo Napoli e ne facem-
‘mo un altro: parco di 120 ettari (pitt
della meta del totale), sport, tempo l-
Dero, cultura, basso impatto edilizioe
lnspiaggia, che Napoli non ha».
Qual eralafilosofia?
“Risarcire la cittd di tutto quello che
non aveva avuto per il mostruoso svi-
lupo del dopoguerra, tutto asfalto e
‘cemento,restituendole uno dei lnoghi
pli belli dTtalia - senza retoriea = ¢
trasformando Vinferno in ossigeno.
‘Una rottura culturale clamorosa,
Come fuaccoltala vostra idea?
«Fu faticosissimo. A Napoli la cultura e-
vica @ depressa. idea diffusa era: Ba-
‘nol industria era e industria sar. Do-
Thinaya una specie di horror vacul: ha
presente il sentimento del romanzo di
Rea, “La dismissione”? Reco, o non lo
‘condivdo. Si sentiva di tutto: ehe a Ba-
‘gnoli si dormiva con le fnestre aperte
perché non cerano dri, che non pote-
vvamno permettere! un parco cos) grande
(ma orrara conun decimo diabitantine
gestisoe tn diee volte maggiore). Inun
‘convegno Bertinolt mi addito: “Compa-
sgno DeLucia,itbello non cl salver"».
EBassolino?
«La sua credibilita fu decisiva per far
partire in progetto. Lui, ingraiano
operaista, andd a parlare sulla spiag-
gin di Bagnoli ai cassintegrati Italsi-
der; laristocrazia operaia napoletana
‘cui era devoto, e disse: “Lo spazio
che sta alle vostre spalle sara il pareo
pubblico pit grande di Napoli”. Un
sindacalista comment: *Vuole tra-
sformare i metalmeeeanici in bosea-
{oli”. A quel punto temovamo una sol-
levazione, invece arrivo ufovazione».
‘Che cosa successo dopo?
La CittA della Scienza @ stata la pri-
ma, e purtroppo unica, realizzazione
i quel progetto. Ma nonostante que-
sto, Bagnoli non 8 uno seandalo come
Vex area Falek di Sesto San Giovanni.
Lo seandalo di Bagnoli 2 ritardo»,
Elepare poco, dopo vent‘anni?
Qo. E’ un dramma ingiustifieabiles.
Dachecosa deriva?
«Ciattuavionedel progetto stata fondata
‘su una societA communal: doveva es-
sere pt eficiente della publica am-
‘ministrazione, ma sé trasformata in
‘un fendo autoreferenzale, uns sine-
ccura polite, Jottizzata con 1 hilane!-
‘no dal partiti secondo i erterio della
Idelt. Lo dio da trinarcinto statal-
sta: troppo pubblico, a Bago».
Solo un nodo amministrativo?
«C's anehe un problema di fondo:
né la cultura diffusa, intellettvali
‘compresi,né la politica locale hai
xno mai del tutto metabolizzato
‘quella rottura eulturale. Nel ritar-
do e' questo rifiuto di fondo, &
proprio un deficit culturaley.
EBassolino?
«Personaggio misterioso. Sono
andato via nel’97, quando comin-
ld Ia sua fase di onnipotenza. I
‘mite, suo e dei successor, @ stato
pensare che Bagnoli fosse un'au-
togratifieazione, in grado di com-
piersi autonomamente. Richiede
tuna fatica quotidiana, inveceé sta-
ta abbandonata fino alla paralisi.
ereversibile?
No, Bagnoli é stata affossata dal
piccolo eabotaggio di conventicole
polltiche, ma nulla @ perduto. Tl
progetto @ ancora realizzabile.
Questo disastro potrebbe diventa-
‘euno scatto pernon disperares.
Ritagiio stampa ad wo.