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DESTINATARI:
TUTTO IL PERSONALE
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Sommario
Pag.
SEZIONE PRIMA: PREMESSA E FINALITA DEL MODELLO..................................................... 3
SEZIONE SECONDA: IL MODELLO DI GOVERNANCE E LASSETTO ORGANIZZATIVO DELLA
SOCIETA............................................................................................................................ 3
1.
2.
3.
4.
5.
SEZIONE TERZA:
IL CONTENUTO DEL MODELLO ORGANIZZATIVO SISTEMA DEI
CONTROLLI SU ERRORI CHE POSSANO COMPORTARE RISCHI DI REATO INAMBITO
USURA ED ESTORSIONE ................................................................................................... 3
6.
DESTINATARI ..................................................................................................................... 3
7.
8.
9.
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il modello tradizionale, adottato dalla Capogruppo, dalle Banche e dalle altre Societ
italiane, basato sulla presenza di due organi di nomina assembleare: il Consiglio di
Amministrazione e il Collegio Sindacale;
il modello dualistico per le principali banche estere basato sulla presenza del Supervisory
Board, di nomina a ssembleare e del Management Boa rd di nomina del Supervi sory
Board.
UCCMB adotta, fin dalla sua costituzione, il sistema di amministrazione cosiddetto tradizionale.
Caratteristica essenziale di tale sistema la separazione tra compiti di gestione della societ, di
controllo sullamministrazione e di controllo contabile. Al Consiglio di Amministrazione spetta in
via esclu siva la supervi sione st rategica e la gestione dellimpresa, al Collegio Sindacale il
controllo sullamministrazione mentre il controllo contabile affidato, dallassemblea su proposta
motivata del Collegio Sindacale, ad una societ di revisione legale.
Le ragioni della scelta di questo modello di governance risiedono nella considerazione che lo stesso
ha dimostrato nel tempo di esse re idoneo ad assicurare lefficienza della gestione e lefficacia
dei controlli.
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Al fine di favorire snellezza operativa e rapidit gestionale, anche in relazione alle attuali
dimensioni della Banca, sono costituiti i seguenti Comitati consiliari aventi finalit consultive,
propositive e deliberative: il Comitato Esecutivo, il Comitato per il Controllo Interno & Rischi
Comitato Audit, il Comitato Ri schi Operativi, il Comitato Bu sine ss Continuity & Cri si s
Management, il Comitato Crediti ed il Comitato Prodotti.
Presidente
Il Presidente ha la rappresentanza legale della Banca, di fronte ai terzi ed in giudizio, nonch la
firma sociale.
A termini di Statuto il Presidente viene eletto dal Con siglio di Amministra zione tra i suoi
componenti ove non vi abbia gi provveduto lAssemblea.
Il Presidente ricopre un ruolo non esecutivo, ha lobiettivo di promuovere leffettivo funzionamento del
sistema di governo societario e svolge altres un ruolo di impulso e di coordinamento del Consiglio di
Amministrazione per il perseguimento dellinteresse sociale, anche in riferimento alle direttive della
Capogruppo.
Il Presidente presiede lAssemblea e convoca il Consiglio di Amministrazione almeno una volta
ogni tre mesi e comunque ogni qualvolta lo ritenga opportuno, ovvero gli sia richiesto
dallAmministratore Delegato, o da almeno due Amministratori. Il Consiglio pu essere altres
convocato su iniziativa del Collegio Sindacale.
Vice Presidente
Il Vice Presidente viene eletto dal Consiglio di Amministrazione tra i propri membri e sostituisce il
Presidente, in caso di sua assenza od impedimento.
Amministratore Delegato
LAmministratore Delegato nominato dal Consiglio di Amministrazione e riferisce al medesimo ed
al Collegio Sindacale, con cadenza trimestrale e nei modi fissati dal Consiglio di
Amministrazione medesimo sullo svolgimento della propria attivit.
AllAmministratore Delegato sono assegnate funzioni dirette di indirizzo strategico,
coordinamento e controllo dellattivit aziendale.
In particolare lAmministratore Delegato:
individua in unione con il Presidente e nellambito degli indirizzi definiti dalla Capogruppo, le
st rategie riguardanti lindirizzo generale della Banca, da sottoporre al Consiglio di
Amministrazione per lapprovazione;
assicura il perseguimento degli obiettivi definiti dal Consiglio di Amministrazione, impartendo le
conseguenti direttive di gestione al Direttore Generale e ai Vice Direttori Generali, nonch
avvalendosi delle strutture a lui direttamente facenti capo;
sovrintende alla gestione aziendale e determina i poteri e le attribuzioni del personale,
secondo quanto stabilito dal Consiglio di Amministrazione;
sottopone al Consiglio le proposte di assunzione dei Dirigenti, nonch la nomina del Direttore
Generale e dei Vice Direttori Generali;
assicura il costante controllo dellandamento economico, delle cause degli sco stamenti e
lattuazione dei pi opportuni interventi correttivi;
assicura una efficace gestione del rischio di conformit. A tal fine:
> nellambito degli indirizzi definiti dalla Capogruppo e delle politiche di gestione del rischio di
non conformit approvate dal Consiglio, definisce adeguate procedure;
> stabilisce canali di comunicazione efficaci per assicurare che il personale a tutti i livelli
dellorganizzazione sia a conoscenza dei presidi di conformit relativi ai propri compiti e
responsabilit;
> assicura che le politiche e le procedure vengano osse rvate allinterno della Banca e nel
caso emergano violazioni, accerta che siano apportati i rimedi necessari;
> delinea flussi informativi volti ad assicu rare agli organi di vertice della societ piena
consapevolezza sulle modalit di gestione del rischio di non conformit;
d e se cu zione, pe r le mat erie di com peten za , alle delibe ra zioni del Con siglio di
Amministrazione.
Inoltre, con la collaborazione della funzione di conformit, ha il compito di:
> identificare e valutare, almeno una volta allanno, i principali rischi di non conformit a cui l a
B an ca e spo st a, no nch p rog ramma re i rela tivi in te rven ti di g e stion e. La
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programmazione degli interventi deve riguardare sia le eventuali carenze (di politica,
procedurali, di implementazione o esecuzione) emerse nelloperativit aziendale, sia la
necessit di affrontare eventuali nuovi rischi di non conformit identificati a seguito della
valutazione annuale del rischio;
> riferi re di iniziativa o su richie sta, almeno una volta allanno, al Con siglio di
Amministrazione e al Collegio Sindacale sulladeguatezza della gestione del rischio di non
conformit attuata dalla Banca;
> fornire tempestiva informazione al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale su
ogni violazione rilevante della conformit alle norme.
LAmministratore Delegato membro del Comitato Esecutivo, Comitato per il Controllo Interno &
Rischi Comitato Audit, Comitato Business Continuity & Crisis Management e Comitato
Crediti.
Direttore Generale
Il Direttore Generale nominato dal Consiglio di Amministrazione, ai sensi di Statuto, su proposta
dellAmministratore Delegato.
Il Direttore Generale, ove non sia stato nominato lAmministratore Delegato, pu essere eletto
Amministratore ed in tal caso il Consiglio di Amministrazione lo nominer Amministratore
Delegato.
Il Direttore Generale fa capo nellesercizio delle sue attribuzioni allAmministratore Delegato,
dando esecuzione alle direttive da questi impartitegli.
Il Direttore Generale partecipa alle riunioni degli Organi Amministrativi collegiali senza diritto di voto
ed assi ste a quelle dellAssemblea.
Il Direttore Generale pu esse re coadiuvato da uno o pi Vice Direttori Generali; in caso di
assenza od impedimento sostituito dal Condirettore Generale, ove nominato, o dal/dai Vice
Direttori Generali, secondo la precedenza stabilita dal Consiglio di Amministrazione.
Nellambito dellautonomia gestionale attribuita, il Direttore Generale gestisce le strutture di
competenza per il perseguimento della missione della Banca, presidia i mercati di pertinenza e
massimizza la redditivit e la qualit dei servizi prestati.
In particolare, il Direttore Generale:
d e se cuzi one , pe r le mat e rie di co mpe ten za , alle delib e ra zio ni d el Co n si glio di
Amministrazione ed alle direttive di gestione impartite dallAmministratore Delegato, al quale il
Direttore Generale stesso fa capo nellesercizio delle sue attribuzioni, operando sulla base delle
attribuzioni e dei poteri attribuitigli dal Consiglio e dall Amministratore Delegato;
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Il Collegio Sindacale opera in stretto raccordo con i corrispondenti organi della Capogruppo e delle
Societ controllate dalla Banca.
In particolare, il Collegio Sindacale vigila sullosservanza della normativa e sulla completezza,
funzionalit e adeguatezza dei controlli antiriciclaggio. Nellesercizio delle proprie attribuzioni, tale
organo si avvale delle strutture interne per lo svolgimento delle verifiche e degli accertamenti
necessari e utilizza flussi informativi provenienti dagli altri organi aziendali, dal responsabile
antiriciclaggio e, ove presenti, dalle altre funzioni di controllo interno.
Organismo di Vigilanza (ai sensi del D.Lgs. 231/2001)
A fronte delladozione del modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001, il Consiglio di
Amministrazione ha istituito lOrganismo di Vigilanza dotandolo di elevata ed effettiva indipendenza
rispetto alla gerarchia sociale.
LOrganismo di Vigilanza ha natura collegiale ed composto di cinque Membri: un Presidente,
scelto tra i Consiglieri, il Responsabile Operational & Reputational Risk and Complaints
Management Unit, il Referente di Compliance in UCCMB, nonch il Responsabile della Human
Resources & Safety Unit e il Chief Audit Executive in UCCMB di UniCredit.
LOrganismo di Vigilanza dura in carica tre anni; il mandato coincide con quello del Consiglio, ed i
suoi membri possono essere rieletti. I membri decadono nel caso venga meno, per qualsiasi motivo,
il loro rapporto con la societ o muti la loro funzione e possono essere revocati, dal Consiglio di
Amministrazione allunanimit solo per inadempimenti gravi del proprio mandato.
La scelta degli altri membri motivata dallesigenza di assicurare allOrganismo il contributo dei
peculiari requisiti di alta professionalit e competenza che gli stessi possiedono in settori ritenuti
particolarmente rilevanti in relazione ai compiti che lo stesso deve svolgere.
LOrganismo di Vigilanza, in particolare, deve vigilare sul funzionamento e sullosservanza del
Modello organizzativo della Banca, nonch curarne laggiornamento.
In base allarticolo 52 del d. lgs. n. 231/2007 lOrganismo in parola, al pari dellorgano di controllo,
tenuto a vigilare sull'osservanza delle norme contenute nello stesso decreto e ad effettuare le
prescritte segnalazioni, nellambito delle proprie attribuzioni e competenze. Le segnalazioni possono
essere effettuate congiuntamente con altri organi o funzioni aziendali
Al fine di garantire la sua piena autonomia e indipendenza nello svolgimento delle proprie funzioni,
lOrganismo di Vigilanza riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione della societ e al
Collegio Sindacale.
Comitato per Il Controllo Interno & Rischi - Comitato Audit
Il Comitato Audit opera come emanazione del Consiglio di Amministrazione, supportandolo - con
funzioni informative, consultive, propositive ed istruttorie nella definizione, basata su un approccio
risk-oriented, delle linee di indirizzo del complessivo sistema di controllo interno e nella valutazione
della sua funzionalit, in modo che i principali rischi risultino correttamente identificati, nonch
adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, ferma restando nella competenza del Consiglio di
Amministrazione la responsabilit di assumere ogni decisione in materia.
Assiste, inoltre, il Consiglio di Amministrazione nella determinazione dei criteri di compatibilit di tali
rischi con una sana e corretta gestione della Societ (risk appetite), vigilando affinch la funzione di
Compliance applichi le politiche di gestione del rischio di non conformit approvate dal Consiglio e la
funzione di Audit attui gli indirizzi del Consiglio in materia di svolgimento dei controlli di terzo livello.
Il Comitato Audit composto di tre membri, individuati tra i Consiglieri di cui uno dotato del requisito
di indipendenza che svolge il ruolo di Presidente.
Svolge il ruolo di soggetto di collegamento con loutsourcer di Gruppo per lattivit di Internal Audit in
relazione al modello di esternalizzazione delle attivit di audit1 adottato dalla Societ.
Alle riunioni del Comitato Audit sono normalmente invitati: lAmministratore Delegato, il Chief Audit
Executive di UniCredit Audit, nonch il Responsabile del Planning, Finance & Administration
Department ed il Responsabile Operational & Reputational Risk and Complaints Management Unit.
Il Comitato attiva i rapporti pi opportuni con il Collegio Sindacale, con il Comitato Audit e con
lOrganismo di Vigilanza ai sensi del D.Lgs. n. 231/01, nel rispetto delle specifiche competenze.
Comitato Rischi Operativi
Il Comitato Rischi Operativi, presieduto dal Responsabile Operational & Reputational Risk and
Complaints Management Unit.
Membri permanenti sono i Responsabili della funzione Operational & Reputational Risk and
Complaints Management, nonch delle altre Funzioni coinvolte nellattivit di controllo e gestione dei
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rischi operativi, quali Legal & Compliance Unit, Human Resources & Safety Unit, Global Banking
Services Department, General Manager, Planning, Finance & Administration Department, Special
Credit Department, Workout Property Department, Workout Captive Department.
La missione del Comitato Rischi Operativi di supportare lAmministratore Delegato, avendo la
responsabilit di:
proporre interventi sui rischi rilevati o segnalati dalla struttura ORM o da altre strutture;
raccomandare strategie di assicurazione per la societ e coperture assicurative, inclusi rinnovi,
limiti, franchigie, basandosi su proposte congiunte della funzione di controllo dei rischi operativi e
delle altre funzioni coinvolte; fornire uninformativa sui recuperi assicurativi e i contratti in essere;
esaminare i report sui rischi operativi;
proporre procedure di controllo e limiti sui rischi operativi;
monitorare le azioni di mitigazione dei rischi.
Il Comitato regolarmente aggiornato dal Team Operational & Reputational Risk Management
sullesposizione ai rischi operativi.
Group Managerial Golden Rules (GMGR): linee guida che definiscono chiari principi di
governance allinterno del Gruppo e ne delineano il modello organizzativo, fissando la
responsabilit manageriale nei processi chiave del Gruppo medesimo.
Codice Etico (Carta dIntegrit): esprime i principi etici e di deontologia che il Gruppo
riconosce come propri e sui quali richiama losservanza da parte di tutti coloro che
operano per il conseguimento degli obiettivi della Societ e del Gruppo;
Global Code of Conduct: tale Codice definisce i principi di condotta generale e si applica a
tutto il Gruppo. Questo insieme di norme di comportamento su aspetti chiave
dellintegrit morale vuole promuovere la cultura della Compliance e guidare le azioni
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Linee Guida: disciplinano il modello generale ed i macro processi di governo del Gruppo,
per i quali stabiliscono: principi / criteri generali correlati allo svolgimento di una o pi
aree di attivit e le responsabilit della Capogruppo e delle Entit e le rispettive modalit di
interazione, con particolare riferimento ai processi decisionali formali, nonch di
coordinamento funzionale nellambito del sistema delle Competence Line/ Service Line/
Business Unit;
garantire la conformit delle operazioni alla legge, alla normativa di vigilanza, alle
politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.
Per il perseguimento di siffatti obiettivi, il sistema dei controlli interni deve tendere ad enfatizzare i seguenti
aspetti :
monitoraggio sulle attivit che possano determinare rischi di perdite risultanti da errori o
dallinadeguatezza dei processi interni, delle risorse umane e dei sistemi o derivanti da eventi
esterni.
5. ASSETTO ORGANIZZATIVO
La Banca di massima articolata in Department, Unit e Team.
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Larticolazione dei primi riporti dellAmministratore Delegato e del Direttore Generale, nonch le
funzioni di competenza di tali primi riporti, sono definite dal Consiglio di Amministrazione nel
Regolamento Interno della Banca. Larticolazione e le funzioni di competenza dei secondi riporti
sono definite dallAmministratore Delegato nel Regolamento Operativo della Banca.
Al CEO sono assegnate funzioni dirette di indirizzo strategico, coordinamento e controllo dellattivit
aziendale nonch il ruolo di soggetto di collegamento con loutsources di Gruppo per lattivit di
Internal Audit.
Il General Manager sovrintende alla gestione aziendale nelle aree di competenza e garantisce la
conduzione operativa della Banca, sulla base delle direttive impartite dal CEO e nel rispetto degli
indirizzi definiti dalla Capogruppo, fornendo ai livelli sottostanti le relative linee di gestione e
controllandone la corretta attuazione.
D esecuzione, per le materie di competenza ed in base alle direttive del CEO, alle deliberazioni
del Consiglio di Amministrazione ed alle direttive di gestione impartite dal CEO medesimo, al
quale il General Manager stesso fa capo nellesercizio delle proprie attribuzioni.
Funzioni comuni
I Responsabili di Struttura a ssolvono le responsabilit loro assegnate ed operano nellambito
delle attribuzioni e dei poteri appositamente conferiti e nel rispetto delle linee definite dal
Regolamento del Gruppo e della Banca.
Ciascun Department, Unit e Team deve garantire, nellambito delle strategie e delle politiche
definite, e secondo i contenuti delle responsabilit assegnate, le seguenti funzioni comuni:
lidentificazione e la proposta delle politiche di gestione, del budget, dei piani di azione e dei
piani di investimento di competenza, in linea con gli obiettivi strategici e gli indirizzi di Gruppo
definiti;
il perseguimento degli obiettivi economici approvati, nel rispetto dei criteri di efficienza e di
efficacia;
la gestione delle attivit di competenza nel rispetto delle norme di legge e delle disposizioni
dellOrgano di Vigilanza, dello Statuto nonch delle delibere degli Organi Amministrativi;
la tutela dei rischi di competenza;
un adeguato livello di assistenza e collaborazione alle strutture della Banca ed alle altre Entit del
Gruppo;
il coordinamento delle attivit svolte dalle strutture dipendenti nonch la crescita professionale e
la motivazione del personale, collaborando con la Human Resources & Safety Unit
nellindividuazione di nuove esigenze formative e nellassegnazione delle abilitazioni
operative per il corretto uso del sistema informativo in coerenza con le mansioni e le
responsabilit assegnate a ciascun addetto.
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SEZIONE TERZA:
IL CONTENUTO DEL MODELLO ORGANIZZATIVO - SISTEMA DEI
CONTROLLI SU ERRORI CHE POSSANO COMPORTARE RISCHI DI REATO IN AMBITO
USURA ED ESTORSIONE
6. DESTINATARI
I principi e i contenuti del Modello sono destinati ai componenti degli organi sociali, ai dirigenti, ai
dipendenti di UCCMB intendendo per tali: i lavoratori subordinati, gli stagisti, i collaboratori legati
da contratti a termine, collaboratori a progetto e dipendenti di societ del gruppo in distacco presso
UCCMB. Il Modello si applica altres, nei limiti del rapporto in essere, a coloro i quali, pur non
appartenendo a UCCMB, operano su mandato o per conto della stessa o sono comunque legati a
UCCMB da rapporti giuridici rilevanti in funzione della prevenzione dei reati (di seguito i
Destinatari).
1.
2.
3.
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di miglioramento nellambito del sistema dei controlli, si provvede a pianificare/definire gli interventi
pi idonei a rafforzare il presidio dellattivit.
III fase: redazione dei Protocolli e verbali di Condivisione
I risultati degli incontri con i Responsabili delle Strutture Organizzative sono opportunamente
documentati attraverso la redazione/aggiornamento dei Protocolli o con la predisposizione di
verbali, qualora dallintervista emerga lassenza di attivit a rischio reato per la struttura in questione.
Allinterno dei Protocolli sono pertanto rappresentati:
i profili di rischio di commissione delle ipotesi di reato. Per ciascuna attivit indicata
la ragione di su ssi sten za o in su ssi stenza di cia scun pro filo di rischio;
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vigilare su funzionamento e osservanza del presente Modello rispetto alla prevenzione della
commissione dei reati in ambito usura e/o estorsione;;
curarne laggiornamento;
verificare il rispetto del Modello e dei Protocolli, rilevando gli eventuali comportamenti anomali
che dovessero emergere dallanalisi dei flussi informativi e dalle segnalazioni alle quali sono
tenuti i responsabili delle varie strutture organizzative;
svolgere, qualora se ne rilevi la necessit, periodica attivit ispettiva e di controllo con il
consenso preventivo del CEO ogni volta lo ritenga necessario, in considerazione dei vari settori
di intervento o delle tipologie di attivit e dei loro punti critici al fine di verificare lefficienza e
lefficacia del Modello, coordinandole con quelle riconosciute e affidate ai Responsabili delle
Strutture Organizzative destinatari di uno specifico protocollo di decisione, al fine di valutare
losservanza e il funzionamento del Modello.
Nello svolgimento delle proprie attivit, ricorrendone i presupposti in relazione a rischi di reato in
ambito usura e/o estorsione pu:
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UCCMB
sviluppare e promuovere il costante aggiornamento del Modello, inclusa lidentificazione, la
mappatura e la classificazione delle attivit a rischio formulando, ove necessario, al CdA le
proposte per eventuali integrazioni e adeguamenti che si dovessero rendere necessari in
conseguenza di:
a)significative violazioni delle prescrizioni del Modello;
b)significative modificazioni dellassetto interno di UCCMB e/o delle modalit di svolgimento
dellimpresa;
definire e curare il flusso informativo che consenta al Comitato di essere periodicamente
aggiornato dai Responsabili delle Strutture Organizzative, al fine di individuare possibili carenze
nel funzionamento del Modello e/o possibili violazioni dello stesso;
attuare un efficace flusso informativo che consenta al Comitato di riferire agli organi sociali
competenti in merito allefficacia e allosservanza del Modello;
verificare la predisposizione di un efficace sistema di comunicazione interna per consentire la
trasmissione di notizie rilevanti, garantendo la tutela e riservatezza del segnalante e
promuovendo la conoscenza delle condotte che devono essere segnalate e le modalit di
effettuazione delle segnalazioni;
promuovere iniziative per la diffusione della conoscenza e della comprensione del Modello;
p romu o ve re e co o rdin a re l e ini zi ati ve volt e ad ag e vola re la cono sce nza e l a
comprensione del Modello da parte di tutti coloro che operano per conto di UCCMB;
fornire pareri in merito al significato ed allapplicazione delle previsioni contenute nel Modello,
alla corretta applicazione dei protocolli e delle relative procedure di attuazione;
segnalare tempestivamente allorgano dirigente, per gli opportuni provvedimenti, le violazioni
accertate del Modello che possano comportare linsorgere di una responsabilit in capo a
UCCMB e proporre le eventuali sanzioni.
Nello svolgimento della propria attivit, con il consenso preventivo del CEO il Comitato pu
avvalersi del supporto di strutture con specifiche competenze nei settori aziendali di volta in volta
sottoposti a controllo. A titolo esemplificativo, potr ricorrere:
alla funzione di Audit, ad esempio per le attivit ispettive e le verifiche sullef fettiva
applicazione del Modello;
alla funzione Legal e Compliance, ad esempio, per linterpretazione della normativa rilevante,
per supporto nella definizione e implementazione del Modello e dei relativi controlli, per
definire il contenuto delle apposite clausole da inserire nei contratti con partner e collaboratori
esterni ecc.;
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Il Comitato Rischi Operativi potr in ogni momento chiedere di essere sentito dal CdA qualora accerti fatti
di particolare rilevanza, ovvero ritenga opportuno un esame o un intervento in materie inerenti il
funzionamento e lefficace attuazione del Modello.
Il Comitato pu, a sua volta, essere convocato in ogni momento dal CdA e dagli altri organi
societari per riferire su particolari eventi o situazioni relative al funzionamento e al rispetto del
Modello.
IL
COMITATO
RISCHI
OPERATIVI:
I flussi informativi hanno ad oggetto tutte le informazioni e tutti i documenti che devono essere portati
a conoscenza del Comitato, secondo quanto previsto dal Modello e dai protocolli.
Oltre a quanto previsto nei singoli Protocolli che costituiscono parte integrante del Modello, sono stati
inoltre istituiti i seguenti obblighi di comunicazione, su tutto il personale, sui Responsabili delle
Strutture Organizzative e in generale sui destinatari del Modello.
Respons abili delle Str uttur e Organizzative (c.d. Process Ow ner) sono c oloro c he hanno firmato il protocollo des tinato alla
propria Struttura.
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Modello e che possano coinvolgere UCCMB (anche se riferibili genericamente a denunce contro
ignoti);
- le richieste di assi stenza legale inoltrate dai dipendenti in caso di avvio di procedimento
giudiziario nei loro confronti ed in relazione ai reati di Usura o E storsione, salvo espre sso
divieto dellautorit giudiziaria;
- le visite, le i spezioni e gli accertamenti avviati da parte degli enti competenti (a titolo
me ramen te e semplificativi : Polizia Giudizia ria, Ca rabinie ri, Gu ardia di Fina nza , ) e, alla
lo ro conclusione, i relativi esiti.
seme stralmente, mediante una relazione scritta, che contenga almeno le informazioni
concernenti:
i.
le risultanze periodiche dellattivit di controllo svolta dalle stesse
ii.
eventuali anomalie o atipicit riscontrate nellambito delle informazioni disponibili
iii. ambiti di mi glio ramen to ri sco nt ra ti nella defini zione e/ o nell appli ca zione dei
P ro to colli , con l in dica zion e mo tivat a dell even tual e ne ce ssi t di modifiche ai
Protocolli;
tempestivamente in caso di gravi anomalie nel funzionamento del Modello o di violazioni
di prescrizioni dello stesso.
Tutti i destinatari del presente Modello devono inoltre segnalare tempestivamente la commissione o la
presunta commissione di reati o il ragionevole pericolo di commissione di reati o illeciti previsti dal
presente modello dei quali vengano direttamente o indirettamente a conoscenza, nonch ogni
violazione o la presunta violazione del Modello o dei Protocolli di cui abbiano avuto notizia, e in ogni
caso, ogni fatto/comportamento/situazione con profili di criticit e che potrebbe esporre UCCMB
a re spon sabilit e/o sanzioni.
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