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TRE OSPEDALI CHIUDONO LE PORTE

A CATANIA UNA NEONATA MUORE COS


AVEVA APPENA TRE ORE DI VITA, LA SPEDISCONO A RAGUSA MA NON CE LA FA
di Giuseppe Giustolisi

Catania

na neonata muore
in ambulanza per
una violenta crisi
respiratoria, durante il trasporto da Catania a
Ragusa. stata respinta dai tre
ospedali catanesi per mancanza di posti e quei cento chilometri di viaggio, due ore di
percorrenza, sono costate una
vita a solo tre ore dalla nascita,
avvenuta alluna di notte di ieri. Solo lennesima vergogna
per la sanit siciliana, per la
quale adesso comincer il solito balletto di responsabilit ,
che il pi delle volte non approda mai a nulla. Dalluna
alle 4 lamenta la nonna della
neonata Nicole i medici hanno perso tempo prezioso, forse
non si sono accorti che la bambina stava male. Vogliamo sapere se c stata negligenza.
LA NEONATA era figlia di una

coppia di trentenni, mamma


casalinga e pap che lavora in
un bar. La piccola, partorita a
Catania presso la clinica privata Gibiino, convenzionata
con la Regione, aveva gi dato
segni di sofferenza respiratoria
poco dopo la nascita e dalla clinica stessa era stato chiesto il
ricovero in ospedale. La clinica
Gibiino, di recente ristrutturata, sei anni fa, fin sotto inchiesta della Procura della Repubblica di Catania, per la morte di
una giovane partoriente di 24
anni, Giovanna Sammatrice,
originaria di Ragusa, colpita da
emorragia dopo il parto cesareo e subito trasferita al vicino
Ospedale Cannizzaro, dove
perse la vita. Furono indagati
lamministratore della clinica
Enzo Gibiino, da poco decedu-

to (parente del senatore di Forza Italia Vincenzo Gibiino), un


anestesista, il direttore sanitario e la ginecologa che assisteva
la partoriente. Il procedimento
contro amministratore e anestesista fu stralciato e successivamente archiviato. Furono
rinviati a giudizio lallora direttore sanitario della clinica,
in qualit di secondo operatore
, per, e la ginecologa Daniela
Mirabella. Pochi mesi fa, il 27
novembre 2014, la sentenza di
primo grado, con lassoluzione
dellex direttore sanitario e la
condanna a otto mesi della ginecologa, che lavorava da
esterna per la clinica. Un processo andato a rilento dice
lavvocato Francesco Siracusano, legale del marito della si-

gnora Sammatrice solo la perizia del consulente del pm ci


ha bloccato due anni. Il parto
fu regolare ma la vigilanza post partum che lasci a desiderare e n il medico di guardia
n il personale paramedico furono messi sotto inchiesta. In
dibattimento il marito della
donna dichiar addirittura di
essere dovuto uscire dalla clinica per andare a comprare i
pannoloni per assorbire perch in clinica erano finiti. La
vicenda che ho seguito mi suggerisce che in generale i parti
dovrebbero avvenire nelle
strutture pubbliche, meglio attrezzate per le emergenze.
La clinica Gibiino, che ha messo a disposizione unambulanza privata per il trasporto della

REGGIO Super ospedale


da 40 milioni mai aperto
n danno erariale di 40 milioni di euro stato
U
segnalato dalla guardia di finanza di Reggio Calabria alla Corte dei Conti. Il Centro Cuore doveva

essere un punto di eccellenza capace di scongiurare la


continua migrazione sanitaria. Cos non stato. Dopo essere stato realizzato, infatti, il centro per la cura
delle patologie cardiovascolari non mai entrato in
funzione negli ospedali Riuniti di Reggio. Il bando
non prevedeva i fondi per lassunzione del personale
medico e il piano di rientro della Regione non ha consentito allazienda di assumere medici specializzati.
Sono stati segnalati anche alla procura sei funzionari
dellazienda ospedaliera Bianchi-Melacrino-Morelli.
Un danno che ammonterebbe a oltre 40 milioni. I
lavori per realizzare il Centro Cuore, infatti, sono
costati oltre 18 milioni di euro a cui vanno aggiunti
500mila euro al mese per 18 mesi di leasing (per i macchinari) e un mancato risparmio di 7 milioni e mezzo
di euro che la sanit calabrese avrebbe potuto avere in
caso di attivazione della struttura pronta da 4 anni.

piccola, in un comunicato manifesta amarezza per la morte


della neonata e sottolinea che
sta collaborando con gli inquirenti per fornire nel dettaglio il
quadro clinico della bimba e si
limitano solo a dire che la piccola presentava condizione di
salute critiche che richiedevano la rianimazione neonatale
immediata.
ACCERTATA la gravit delle

condizioni della neonata, pi


volte la clinica sollecita il 118
alla ricerca di un posto disponibile. Niente da fare. La disponibilit la d solo lOspedale Patern di Ragusa. Troppo
lontano. La bimba non ce lha
fatta. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha

CORSIE PERICOLOSE
Di quelle tre strutture
sanitarie due hanno
i vertici sub iudice
per una guerra
di nomine
tuttora in corso
telefonato al governatore Rosario Crocetta manifestando la
propria incredulit. Intanto la
Procura di Catania, su denuncia dei genitori ai carabinieri,
ha gi aperto uninchiesta per
accertare eventuali responsabilit e ha disposto il sequestro
della cartella clinica. troppo
presto dice il Procuratore
Giovanni Salvi per stabilire
responsabilit, stiamo raccogliendo le dichiarazioni per fare le opportune valutazioni.

CORSA DISPERATA
La neonata di Catania morta a tre ore dalla nascita, respinta da tre ospedali in citt

Gi le responsabilit. Forse arrivano anche da lontano, da


unisola che tra le sei Regioni
sotto al piano di rientro, quanto a spesa sanitaria, secondo i
dati della Ragioneria generale
dello Stato. E da una sanit regionale che non si capisce come possa assorbire pi del 50
per cento della spesa complessiva dellintera Regiona, secondo i dati della Corte dei
Conti siciliana relativi allanno
2012.
UNATTENZIONE meritano
anche le travagliate vicende
amministrative dei tre ospedali catanesi che hanno rifiutato
il ricovero della piccola, in due
dei quali i vertici sono ancora
sub iudice per una storia di ricorsi e di interpretazioni autentiche di norme. Non alla ricerca di un colpevole ad ogni
costo, ma per capire il contesto
in cui poi maturano tragedie
come questa. Il direttore gene-

rale del Vittorio EmanueleSanto Bambino Giampiero


Bonaccorsi, costretto in pratica allordinaria amministrazione da un ricorso presentato
da Paolo Cantaro, attuale commissario
straordinario
dellOspedale Cannizzaro, prima nominato direttore generale del Vittorio Emanuele da
Crocetta e poi revocato dallo
stesso governatore. E al Cannizzaro, a sua volta, era stato
prima nominato e poi revocata
Angelo Pellican. Nomine annullate dopo un parere richiesto allavvocatura dello Stato.
Relativamente tranquilla la situazione allOspedale Garibaldi, dove per il manager Giorgio Santonocito anchegli
nominato da Crocietta indagato, insieme ad altre venti
persone, per falso ideologico,
per fatti allepoca in cui ricopriva lincarico di Ragioniere
generale del comune di Catania.

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