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Seconda
Terza
Due criteri
B
C
La carit
I CRITERI
DI COMUNIONE CON DIO
(AGAP)
Se si fa
2,3-11
La fede
2,12-28.
* di coloro che credono
e i suoi effetti
2,15-17
* gli anticristi
2,18-27
1,5-2,28
SI RACCOLGONO
SE MANTENIAMO
UN ATTEGGIAMENTO DI FIGLIOLANZA
2,29-4,6
3,11-24
B2:
La carit,
vivendo secondo la sua parola
4,7-21
4,1-6
C : La fede,
accettando la sua parola
5,1-13
4,7-5,13
EPILOGO 5,14-2
9
PIANO DI LETTURA 1 GV
PROLOGO (1,1-4)
PRIMA ENUNCIAZIONE
DEI CRITERI DELLA NUOVA COMUNIT CON DIO
1,5-2,28
Prospettiva: Dio luce .1,5
La comunione con Dio intesa in termini di luce
Assenza di precisazioni esplicite sul rapporto tra fede e amore
A. IL CAMMINO NELLA LUCE E LA LIBERT DAL PECCATO
1,5-2,2
1,5
2,3-11
- criterio per conoscere Dio, per conoscere che siamo e che rimaniamo in Lui,
per conoscere il suo amore in noi: il mantenere (custodire) i suoi comandamenti 2,3-6
- il comandamento nuovo ed antico 2,7-8
- odio e amore come segno di tenebre e di luce . 2,9-11
C. I CREDENTI IN CONTRASTO CON IL MONDO E CON GLI ANTICRISTI .
2,12-28
2,18-29
2,20-21
2,22-25
2,26-27
2,28
2,29
2,29-3,10
3,11-24
11-12
13-15
16-18
10
- caratteristiche dellamore:
un cuore fiducioso davanti a Dio e che ottiene quanto richiesto...
- fede e amore: il comandamento, insieme con lo Spirito Santo,
quale criterio del reciproco rimanere ..
19-22
23-24
4,1-6
TERZA ENUNCIAZIONE
DEI CRITERI DELLA NUOVA COMUNIONE CON DIO
4,7-5,13
Prospettiva: Dio agap
La comunione con Dio intessa in termini di agap
Sviluppo del rapporto tra lamore e la fede
1
2-6
4,8.16
4,7-21
7-10
11-13
14-16
17-18
19-21
5,1-13
1-4
6-9
10-12
13
EPILOGO (5,14-21)
11
12
Sguardo globale
3-4
1
1b-e.2b.3a
+ accento sullesigenza della comunione dellalleanza nella Chiesa come condizione per
partecipare a quella con il Padre e con il Figlio.
2.2 Altre osservazioni sulla composizione del Prologo.
* Tempi dei verbi.
v. 1: accenno al passato: Quello che era fin dal principio
v. 3a: accenno al presente: Vi annunziamo anche a voi
Si da una continuit tra quello che era nel passato e il presente. Questo si manifesta, nella
composizione della lettera in generale, e nella forma come presentata la Parola di Dio (la
predicazione e il Verbo stesso).
v.1 evqeasa,meqa aoristo di qea,omai (contemplare)
12
13
1 Gv 1,1.2
Gv 1
13
14
-- Uso
Questo si pu affermare dalluso dellespressione nelle lettere di Gv 2,7.13-14. 24; 3,11;
2Gv 5-6 (1Gv 3,8).
Per esempio nellappello molto commovente che si fa nel capitolo secondo, luso di avpV avrch/j
dal principio molto chiaro: [7] Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un
comandamento antico, che avete ricevuto fin da principio. Il comandamento antico la parola che
avete udito. [13] Scrivo a voi, padri, perch avete conosciuto colui che fin dal principio. Scrivo a
voi, giovani, perch avete vinto il maligno. [14] Ho scritto a voi, figlioli, perch avete conosciuto il
Padre. Ho scritto a voi, padri, perch avete conosciuto colui che fin dal principio. Ho scritto a
voi, giovani, perch siete forti, e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno.
[24] Quanto a voi, tutto ci che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che
avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre.
-- Contesto
avkhko,amen: si tratta di un verbo di ascolto ripetuto due volte (v. 1 e v. 3a) che ha un collegamento
con la predicazione (quello che abbiamo ascoltato dalla predicazione).
La lettera presentata come una proclamazione avpagge,llomen (v. 2 e 3a).
Perfino la struttura, i vv. 1 e 3a danno enfasi su: quello che era da principio;
3a:
quello che era da principio vi annunziamo.
In forza dal contesto, lespressione riferita soprattutto alla predicazione.
-- Altri indizi:
Uso del relativo neutro }O h=n avpVavrch/j( che diverso dal prologo. In 1Gv 5,4 si adopera un neutro
per indicare in modo generico: Quanto nasce da Dio vince il mondo; si adopera il neutro in
riferimento agli uomini.
Nella lettera peri,; peri. tou/ lo,gou th/j zwh/j
In definitiva, avpVavrch/j da principio, a chi o a che cosa applicato?
- Se applicato alla comunit che legge la lettera, ci che era al principio, sarebbe il contenuto
della predicazione che ascoltavano dallevangelista o dal testo letto. Il contatto fu o con la lettura o
con gli scritti (2,7.24; 3,11). In questi testi si fa riferimento alla predicazione.
- Se si applica ai discepoli, si riferisce alla predicazione che ascoltarono da Ges stesso. Gv 15,2627 (siete stati con me fin dal principio); 2Gv 5: Non un comando nuovo, ma quello che
avevamo da principio. il comandamento ascoltato da Ges di amarci reciprocamente.
- Si pu applicare alla figura stessa di Ges con la quale si mette in contatto la comunit attraverso
la predicazione dei discepoli e i discepoli, a loro volta, attraverso la predicazione di Ges stesso.
*** Conclusione.
Si fa riferimento alla predicazione, ma non si esclude laccenno al Verbo eterno del
prologo. Non escluso, anzi come contenuto della predicazione entra il senso trascendente del
Verbo. A conferma troviamo:
- il parallelismo tra il v. 1 e il v. 3 a: c un parallelismo tra quello che era da principio con la
predicazione attuale; quello che era da principio garantito con la predicazione presente.
- i v. 1-3 e v. 5: il v. 5: Questo lannunzio che vi trasmettiamo. Tutto loggetto della lettera
dunque riassunto nellannunzio.
- Il tema centrale della lettera dare criteri di comunione con Dio.
Lautore esprime i motivi per sapere, cio per discernere, se abbiamo comunione con gli apostoli e
con Dio stesso. Tra i criteri c la continuit fra quello che era da principio e la predicazione
attuale dei discepoli. + Gv 15,27: Adesso anche voi testimoniate perch da(l) principio siete con
me. + Lc 1,2: perch hanno ascoltato Ges, sono diventati di conseguenza ministri della parola.
+ Policarpo (Lettera ai Filippesi 7,2): Lasciamo le dottrine erronee e rivolgiamoci alla parola che
da principio ci stata data. Questo un criterio di comunione con Dio.
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