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Se ci fosse una strada, per partire o

arrivare. Se partire fosse solo morire.


Se nel bel mezzo del cammino ci si
ritrovasse in una selva oscura. Se si
soffocasse, potendo, senza respirare. Se
il respiro stesso non fosse un su e gi del
petto, ma solo un trattenersi, un rigonfiare,
un cedere le armi. Se l'inconscio
esistesse di giorno e la notte fosse per la
tranquillit degli occhi che non vedono
di notte. Se ci si mangiasse lo stomaco per
salire troppo in alto e salendo la nausea
fosse a dismisura asfissiata in gola. Se ci
fosse qualcuno. Qualcuno. Almeno uno.
Almeno. Per camminare insieme, per
parlare insieme, per giocare insieme. Se
non si fosse soli, cos soli. Se non si
fosse i soli a morire in questa citt. Se ci
fosse qualcuno, uno almeno, almeno un
altro. Per avere meno paura. Per avere
paura insieme.
( E. L. Kirchner )

Questo dipinto, risale al periodo berlinese di Kirchner, durante il quale egli fortemente colpito
dalle dinamiche della metropoli novecentesca, e si rapporta a questo nuovo ambiente con un
approccio difficile e conflittuale, che viene espresso drammaticamente nelle sue opere. Il suo senso
di rivolta contro i principi della pittura accademica, e dunque contro le regole stagnanti e ottuse del
mondo borghese, si rivela qui con una nuova potenza, che si manifesta in termini tecnici, in forme
spigolose, pennellate frastagliate e colori caustici. La vita frenetica delle strade di Berlino, con la
familiare presenza della prostitute, riconoscibili grazie ai vistosi cappelli, cattura locchio e il genio
dellartista, che la imprime in una serie di dipinti dal tema comune. Queste opere dimostrano la
decadenza del mondo industrializzato della prima met del Novecento, e sottolineano latmosfera di
pericolo imminente che ha caratterizzato la citt di Berlino alla vigilia della I Guerra Mondiale.
Kirchner stato uno dei fondatori del movimento espressionista, che ha segnato larte tedesca di
questi anni. Esso caratterizzato dalla manifestazione diretta tramite il segno e il colore
dell'esperienza emozionale e spirituale della realt e spesso del disagio interiore provocato dal
contrasto tra gli ideali umani e la reale condizione dell'uomo. Gli artisti espressionisti infatti,
avevano lobiettivo di combattere contro lindustrializzazione e la meccanizzazione della grande
citt che, a loro avviso, diventava sempre pi invivibile. Essi attribuivano un valore straordinario
alla giovinezza, non nellaccezione puramente pratica del termine, bens alla giovinezza come
condizione esistenziale fondamentale per cambiare il mondo e riscattare la natura dalla rovina che la
stava coinvolgendo. Tale disagio viene espresso, appunto, con la massima accentuazione cromatica
e l'estrema e a volte volutamente sgradevole incisivit del segno.

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