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GRUPPO CONSILIARE de “LA FENICE PER MEDIGLIA”

Memoria per intervento in Consiglio Comunale del 12 febbraio 2010


Capogruppo – Consigliere Pierangelo AVANZI

La gravissima crisi che sta vivendo l’amministrazione comunale di Mediglia e le vicende

che l’hanno accompagnata, rendono indifferibile questa sera, nella appropriata sede

istituzionale del Consiglio Comunale, un momento di chiarezza.

Lo dobbiamo ai cittadini elettori di Mediglia che sono stati frastornati dalla circolazione di

comunicati, voci e illazioni, le più disparate e contraddittorie, e preveggenti articoli

giornalistici apparsi su tutta la stampa locale.

Iniziamo col dire che questa sera è necessario fare il punto della situazione sui nove anni

di amministrazione di questo Comune condotta dal Sindaco Carla Andena, dalla Giunta e

dell’intera maggioranza consiliare che insieme, per la quasi totalità, hanno condiviso due

mandati amministrativi. E per puntiglio di cronaca ricordiamo che alcuni dei rappresentanti

di questa amministrazione sono stati traghettati nella loro attuale posizione dalla

precedente amministrazione dell’allora Sindaco Cesare Mannucci.

Fare il punto della situazione significa esaminare nel merito i fatti compiuti e le decisioni (o

non-decisioni) assunte da questi amministratori nel corso del loro mandato.

E questo esame va condotto semplicemente alla luce dell’evidenza dei fatti; non è

necessario aggiungere valutazioni e opinioni di sorta. I fatti, nella loro nuda e cruda

essenzialità, bastano e avanzano per giustificare un giudizio inappellabilmente negativo

della condotta e dell’operato di questa amministrazione. Non sta a noi fare distinzioni

sull’attribuzione o sulla ripartizione delle responsabilità interne alla maggioranza, sia ella

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stessa a stabilire e a dirci una buona volta se e in che misura questi catastrofici risultati

siano addebitabili all’operato del Sindaco, a quello dei singoli assessori o dell’intera

maggioranza consiliare. Noi abbiamo solo il dovere, per l’ennesima volta, di denunciare

questi misfatti a tutti i cittadini di Mediglia affinché essi possano,con obiettività e serenità,

elaborarne una propria valutazione.

Nove lunghi anni, dunque, di continuità amministrativa, durante i quali i cittadini di Mediglia

hanno visto passare sulla propria testa - e non solo su quella - accadimenti e sventure di

ogni sorta. Per citarne alcuni bisogna iniziare inevitabilmente dalla ormai logorante

vicenda del sito di trattamento dei rifiuti di Bustighera e del “Gassificatore”.


Come tutti sanno, l’Avv.to Manlio Cerroni alla vigilia di Natale del 2008 ha depositato un

progetto per la costruzione di un “Gassificatore” con una capacità di trattamento da oltre

300.000 tonnellate all’anno, presentandolo come “il naturale completamento dell’impianto

di compostaggio” già autorizzato alla fine del 2006, dopo che il Direttivo del Parco Agricolo

Sud Milano aveva dato il beneplacito con una Delibera che porta anche la firma del

Sindaco Andena.

Ciò che allora fu approvato non è solo un impianto di compostaggio, ma anche e

soprattutto un tritovagliatore dimensionato per trattare, esattamente come il

“Gassificatore”, 300.000 tonnellate all’anno di rifiuti, con facoltà di riceverli da qualunque

provenienza geografica e considerando che la sua capacità di trattamento andava ben

oltre il fabbisogno dell’intera cintura milanese.

Iter autorizzativo, quello dell’impianto di compostaggio, che è stato gestito nel massimo

silenzio da parte del Sindaco e dei suoi colleghi di governo medigliese, tanto è vero che la

cittadinanza ne venne a conoscenza solo allorquando il Comune di Tribiano in

opposizione a tale autorizzazione, presentò un ricorso al Presidente della Repubblica.

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La legge stabilisce che per questi iter autorizzativi, la cittadinanza debba essere

opportunamente informata, e nessuno, ripeto, nessuno dei consiglieri di maggioranza si è

mai premurato di farlo personalmente e tantomeno pare abbia mai ha sollecitando il

Sindaco a farlo per tempo.

Oggi, ormai a distanza di tempo, Manlio Cerroni ha frettolosamente azionato le sue ruspe

iniziando la devastazione di 40.000 metri quadri di Parco Agricolo nonostante sia in corso

una richiesta di verifica appresso il Tribunale Amministrativo sulla fondatezza o meno che

quelle autorizzazioni siano decadute. E lo fa con il sostegno e con l’avallo della Provincia

di Milano e di questa Amministrazione Comunale costituitesi in giudizio contro i sacrosanti

ricorsi che alcuni cittadini hanno presentato a tutela degli interessi propri e della comunità

medigliese.

E va detto esplicitamente che queste autorizzazioni sono diventate allo stesso tempo il

trampolino di lancio della proposta del “Gassificatore” nonché il grimaldello per tentare di

scardinare ogni resistenza e opposizione sollevata da parte della cittadinanza. Questa

Amministrazione ha dato e sta continuando a dare sponda ai propositi della MSE,

continuando a gestire insindacabilmente e a proprio modo gli iter autorizzativi,

vincolandosi a doppio filo a questa ditta che, non va dimenticato, è responsabile del

devastante incendio del giugno 2007.

Un antico proverbio latino sostiene che, se errare è umano, perseverare è invece

diabolico. E come non definire perseveranza quella dei nostri amministratori allorquando,

nell’estate del 2008, non si comprende se più per ingenuità o per disarmante

incompetenza, in un machiavellico trabocchetto interpretativo della lingua italiana,

confondevano la valorizzazione energetica dei rifiuti con cos’altro non si comprende

possa essere interpretato. O allorquando facevano assumere all’Amministrazione, con lo

stesso Accordo Transattivo tra Comune e MSE, impegni tanto rilevanti con l’Azienda di

Manlio Cerroni, in cambio di consistenti anticipazioni monetarie su ipotetici incassi futuri. E

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oggi che, grazie alla ferma opposizione dei cittadini, l’iter autorizzativo del “Gassificatore”

forse sembra non dare l’esito sperato da Cerroni, allora lo stesso Cerroni il quale non esita

un istante a presentare un primo estratto conto, quel conto salato che in parte i medigliesi

oggi si trovano a pagare con l’aumento del 34% della tassa sullo smaltimento dei rifiuti. E

che in futuro potrebbe rischiare di condizionare fino ai limiti del dissesto finanziario i conti

del nostro Comune tenendo conto che i suoi equilibri di bilancio sono garantiti in maniera

significativa dalle fortune dell’impianto per il trattamento dei rifiuti, tutto questo perché

indirizzato dalle logiche di governo di questi amministratori.

Non dimentichiamo quando l’Avv.to Manlio Cerroni, mediante una lettera inviata agli

amministratori, rivendica gli impegni assunti dai medesimi nell’accordo di programma del

2008 laddove come lo scrivente attesta, era a loro ben nota la natura del futuribile

impianto pronto a sorgere a Bustighera. Contenuto della lettera prontamente denunciato

pubblicamente dal Movimento civico de “La Fenice per Mediglia” che di contro scaturì il

sollevamento di tutta la Giunta non contro il fautore della lettera che palesemente li

accusava, ma bensì contro i membri del Movimento civico con un volantino ingiurioso

intitolato: “Le eco-balle della Fenice” … dove nel finale citava pressappoco: “Mediglia

libera da questi figuri…” e non voglio aggiungere considerazioni a proposito di eco-balle …


Abbiamo parlato molto del sito di Bustighera, perché oggettivamente rilevante e di

interesse collettivo; non perderò quindi troppo tempo nel ricordare la gestione

irresponsabile da parte di questa amministrazione dell’emergenza determinata

dall’incendio al tritovagliatore del giugno 2007. E ricordiamo infine che la Procura della

Repubblica di Lodi ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di tale Claudio Meoli, all’epoca

dell’evento poco più di un ragazzino dell’età di 19 anni, che era stato insignito dalla MSE

della carica di direttore tecnico dell’impianto! A questi personaggi, questa Amministrazione

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ha legato irrimediabilmente mani e piedi il proprio destino, se non ancora – lo speriamo -

quello del territorio e dei cittadini di Mediglia.


Chiuso il capitolo rifiuti si apre lo scenario di una perseverante gestione scriteriata

nell’utilizzo del territorio, con un susseguirsi di approvazioni di Piani integrati disseminati a

pioggia, senza una razionale apparenza di sviluppo urbanistico del comune che, per

propria conformazione, è un malato al limite dell’incurabilità a causa della polverizzazione

di servizi nelle sue frazioni disseminate in lungo e in largo sul suo ampio territorio. In primo

luogo il Piano di Mombretto che fu autorizzato nel 2008 tra i tronfi proclami dei nostri

amministratori, i quali prospettavano l’erigersi delle prime gru nella frazione agli albori del

2009. Ciò nonostante le nostre preoccupazioni, ribadite in più di una occasione, nei

confronti della incerta solidità economica esibita dall’operatore prescelto; obiezioni che

sono state rigettate con estrema superficialità ed arroganza al mittente da parte di questi

amministratori. Oggi, anno domini 2010, a Mombretto non v’è nemmeno l’ombra di un

cartello di cantiere.

Né vale la pena di aggiungere altro sul Piano di Caluzzano, dove in barba alle

preoccupazioni già sollevate dai residenti di Bustighera, si è autorizzato un piano di

sviluppo in un luogo che, oltre a risultare totalmente sprovvisto di servizi, è anche sotto la

minaccia dell’ombra lunga del “Gassificatore”.

E non dimentichiamo che tra gli impegni futuri dell’Amministrazione c’è il varo del Piano di

Governo del Territorio che, nella versione predisposta da questa Amministrazione, è una

vera indecenza. Manca del tutto una visione strategica per la valorizzazione delle risorse

disponibili sul territorio, specie in chiave ambientale; sono invece presenti interventi di

sviluppo destrutturati e distribuiti sul territorio a macchia di leopardo.

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La storia della pista ciclabile tra Bettolino e Mirazzano sta all’apice di tutte le storie

farsesche. Lo scorso anno è stata finalmente indetta la gara di assegnazione dei lavori

che però è stata immediatamente annullata “a causa di errori tecnici contenuti negli atti”.

La gara è stata rifatta e i lavori sono stati assegnati. Ma oggi siamo ancora qui ad

aspettare che venga completato il progetto. E non stiamo certamente parlando di “grandi

opere”.

Molto più seria è la faccenda della scuola di Bettolino che ben descrive quanta poca

considerazione questa Amministrazione abbia dei bisogni della cittadinanza residente

nelle frazioni più periferiche del nostro Comune. La scuola di Bettolino necessita da anni di

un ampliamento degli spazi per raccogliere il crescente numero di allievi della zona che

richiedono l’iscrizione. Si rendeva necessario, era stato evidente fin dall’inizio, un

intervento strutturato e risolutivo, mettendo sul piatto anche le necessarie risorse

economiche. Invece questa Amministrazione ha adottato un approccio minimalista con

interventi “in economia” partorendo idee come l’installazione di container al posto delle

nuove aule necessarie, ipotesi fortunatamente decaduta, o come la riorganizzazione degli

spazi, questa invece attuata. L’idea geniale è stata quella di utilizzare come aule gli spazi

destinati alle attività complementari, in particolare la mensa. E naturalmente questi spazi

sono stati sostituiti dagli immancabili container. Morale della favola: si fa lezione in mensa

e si pranza nei container.

L’Amministrazione ha pubblicamente promesso la costruzione di un lotto di cinque nuove

aule entro il 2010, ben sapendo che questo intervento era impossibile per ovvia

obbligatorietà di rispetto del famigerato e cosiddetto “patto di stabilità” nella formulazione

del bilancio comunale.

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Se non si interviene presto, all’inizio del prossimo anno scolastico, e forse molto prima

perché le iscrizioni sono già aperte, questa Amministrazione si troverà a dover dar conto

alle giuste rimostranze della cittadinanza locale. Per terminare vorrei citare due eventi di

portata relativamente minore, ma proprio per questo ancora più indicativi dell’incapacità di

questa maggioranza di amministrare il nostro Comune.


Da molti anni ormai viene disattesa una delibera di consiglio comunale votata all’unanimità

che, suffragata anche da un ampio plebiscito popolare, attende l’intitolazione della piazza

della chiesa di Triginto ad una figura benemerita che molto ha compiuto per la nostra

comunità e da anni merita e attende il dovuto riconoscimento. Ci siamo trovati spesso ad

ascoltare scuse non plausibili sulla decorrenza della morte, su questo e quell’altro quando

sappiamo benissimo di intitolazioni di piazze e vie del bel paese a persone benemerite

decedute anche nel recentissimo passato…

Inoltre, come forse alcuni di voi già sanno, all'angolo tra via Roma e via Gobetti nella

frazione di Mediglia dovrebbe sorgere la "Casa dell'acqua"; dico dovrebbe perché sembra

che dopo alcuni giorni dall'inizio dei lavori, si è presentato un signore accompagnato dalle

forze dell’ordine, il quale ha rivendicato diritti di proprietà sulla piccola area della quale

l’Amministrazione per anni ha provveduto a farene manutenzione. Naturalmente i lavori

sono stati bloccati.


A seguito di tutte queste vicende, i gruppi consiliari di opposizione, nei mesi scorsi hanno

presentato una richiesta di verifica sulle condizioni e la capacita operativa della Giunta

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comunale. Quella mozione, sottoscritta da tutti e sette i consiglieri dei gruppi consiliari di

minoranza, non ha raccolto l’ottava firma che necessitava per essere posta all’ordine del

giorno del consiglio comunale. Ciò avrebbe consentito di intavolare una seria discussione

nel merito degli obiettivi e dei risultati conseguiti da questa amministrazione, nonché delle

modalità operative utilizzate per farlo, nell’unica sede istituzionale appropriata: questa sala

consiliare! Con questo passaggio forse sarebbe stato anche possibile evitare la crisi

irreversibile che questa maggioranza sta oggi rendendo palese a tutti i cittadini. E in quel

consiglio in cui ebbi l’onore di leggere il testo della mozione di sfiducia, spiccava l’assenza

dell’allora “capogruppo unico” della maggioranza, il quale perdeva l’occasione per

affrontare in consiglio il problema. Forse perché l’indice non era puntato solo verso il

Sindaco, ma anche verso coloro che in questi ultimi giorni hanno tentato quello che alcuna

stampa locale ha definito come “fallito Golpe”?

Non voglio stare a perdere troppo tempo riportando in questa sede notizie, illazioni e voci

su come questo tentativo sia stato ideato e condotto che, giusto per rimanere in tema

carnevalesco, possiamo solo definire come degno della commedia goldoniana. Così come

vale solo la pena confermare ufficialmente, che esponenti della maggioranza hanno preso

contatto con componenti di questo Gruppo consiliare a richiedere una adesione alla trama

con la rassegna delle proprie dimissioni al fine di concludere con successo l’operazione

“Golpe”. Se il tentativo è fallito, ciò è in primo luogo dovuto al rifiuto opposto dai consiglieri

di minoranza, e non solo di quelli della Fenice, a questo squallido intrallazzo.

E riteniamo che il fallimento di questo colpo di mano sia un fatto da ritenersi positivo

perché con tutta probabilità l’operazione doveva essere conclusa entro i termini utili per

portare i medigliese ad eleggere il nuovo Sindaco in concomitanza delle elezioni regionali

del prossimo mese di marzo, con una campagna elettorale “lampo” dove si potevano

scaricare abilmente tutte le responsabilità sul sindaco Carla Andena, che nel frattempo ha

già speso le possibilità di ricandidarsi, e senza peraltro pagare dazio nei confronti dei

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cittadini per le proprie responsabilità. Un classico, la nave affonda e si salvi chi può, e il

suo comandante resta ad affondare insieme ad essa trascinandosi a presso tutte le colpe.

Invece, codesti signori come si suol dire, per onor di giustizia, si sono inchiodati alla croce

e alle proprie responsabilità con le loro mani, e la drammaticità è che lo hanno fatto

mettendo a anche rischio il coinvolgimento di tutta la cittadinanza in un circolo vorticoso ed

irreversibile.

Ciò perché in questo caso, il Comune di Mediglia rischia di subire l’ennesima onta di un

Commissariamento. Questo Comune ha già vissuto esperienze di questo tipo; e tutti i

Commissari Prefettizi che hanno governato questo Comune hanno invariabilmente

prodotto danni e guasti tali da rendere veramente arduo il compito delle Amministrazioni

subentranti.

Mediglia non può permettersi questo lusso proprio nel momento in cui l’iter autorizzativo

per il “Gassificatore” sta arrivando al momento cruciale dell’assunzione della decisione

definitiva e il Piano di Governo del Territorio deve essere ancora approvato.

Quanto al “Gassificatore”, sono ancora disseminati in lungo e in largo ostacoli e mine

vaganti, perché questo iter ha, a vari livelli, troppi angoli oscuri da attraversare. In questo

preciso momento amministrativo non possiamo permetterci il lusso di un rischio che mette

i nostri destini nelle mani di un funzionario amministrativo che svolge il proprio lavoro

senza tener conto della volontà dei cittadini di Mediglia.


Mi avvio alla conclusione con qualche considerazione sul futuro immediato. Per chiarire

alcuni chiacchiericci circolati sulla stampa locale e nel paese negli ultimi giorni, dico che il

Sindaco Carla Andena non è mai stata, e non sarà mai, il nostro referente politico e

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neppure il nostro candidato; ma ella è forse l’unica possibilità che ci rimane per evitare di

lasciare le porte aperte alla MSE che mai come in questo momento troverebbe vita facile

di fronte ad un vuoto amministrativo politico. Del resto è evidente la diabolica capacità

dimostrata dalla MSE di incunearsi in tutti i varchi amministrativi e di utilizzare anche ogni

singolo attimo di “distrazione” delle Istituzioni, a qualsiasi livello, per raggiungere i propri

obiettivi.

Forse, questa è anche una opportunità che il Sindaco ha per riscattasi agli occhi dei suoi

cittadini sia dal punto di vista formale che sostanziale. Dal punto di vista formale,

dimostrando loro massima trasparenza e ampio coinvolgimento sulle procedure

amministrative ancora in corso. Dal punto di vista sostanziale dando un taglio netto con il

passato e segnando una visibile inversione di rotta che già in parte ha saputo dimostrare

togliendo immediatamente le deleghe assessorili.

Oggi abbiamo bisogno di una svolta radicale, che sgomberi il campo da amministratori

legati a logiche decisionali verticistiche o succubi degli eventi.

Tutto dipende da cosa e quanto, in termini amministrativi, il Sindaco è disposto a rimettere

in gioco e dipende anche da quali cambiamenti ella può impegnarsi a realizzare.

Riteniamo che, accettando il confronto con l’opposizione e con la cittadinanza tutta, nel

merito dei singoli temi, il Sindaco abbia l’opportunità di dimostrare la propria onestà

intellettuale nell’interesse del nostro Comune.

In questo contesto, il nostro Gruppo Consiliare si rende disponibile ad un confronto

trasparente e sereno sugli atti che potranno garantire un traghettamento di avvicinamento

alla prossima tornata elettorale, scongiurando una ipotesi immediata di commissariamento

del nostro Comune.

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