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la Repubblica quetidano|[ ome 16-02-2010 Posie 31 Foote 1/3 Settimana cortissima, orario ridotto. Ma anche reperibilita totale, La rivoluzione é in arrivo, Ecco come cambier’ le nostre vite I lavoro. che verra Cinzia SASSO he un’éra fosse finita, Richard Donkin, gia editorialista del F nancial Times ed esperto di or- ganizzazionedel lavoro, sene® accorto al funerale di un caro amico. In piena cetimonia, un collega ha sentitoilbip-bipsul Blackberry:postainar- Tivo. L'uomosié messoadigitare sul taste tino per rispondereal messaggio. Nonave- vapitialibi, quando ildovere chiama—do- vyunque tu sia —non puoi pitt fare finta di niente, L’éra terminata era quella del lavo- roinufficio, del cartellinoda timbrare,del- la routine professionale. Ma anche quella delleta dellapensione,dellatigidissimadi- visionedelle mansionie, soprattutto, quel adella distinzione tra lavoro e tempo libe- +0, Quell'episodio & servito a Donkin per scrivere un saggio dal titolo significative “The Futureof Work", nel quale haillustra- ‘tocome la vita quotidiana dei lavoratori ecioé la nostra—sia destinata a cambiare. Enon necessariamente in peggio. 1 rendenze inattosononumerose. Ma i rivoluzionaria riguarda il concetto stesso di Iuogo di lavoro. «L’orario sett ‘manale pud scendere—spiegaDonkin anche a'30 ore». Non distribuite in modo ‘omogeneo, se serve. Si pud anche arti realavoraredieci ore al giorno, incambio dimaggiorelibertail venerdi—liberodal- Yobbligo di presenza — e magari anche partedel giovedi. Acondizionediaccetta- te che anche i giomi fuori ufficio, weekend compresi, possano essere — in qualche modo —lavorativi, «ln fondo gia oggi non smettiamo di vivere quando an- diamoal lavoro, enon smettiamo dilavo- rare quando siamo acasar. ‘SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE CON UNARTICOLO DILUCIANO GALLINO © aziende che vor- ranno approfittare del nuove mondo, e vincere la sfida della competitivita, do- yranno quindi cambiare le prassi, Piu flessibilita nell ora rio, maanche pitrdisponibilita nella scelta del personale. Se stareseduti davantiallaseriva nia non é piu centrale, allora anche personein la con glian- ni diventeranno una risorsa. Uno studio del Dipartimento dellavoroinglesehadimostra- toche la produttivita diimpie gati dimezza eta e oltre non & inferiore a quella dei giovani. Lostessodicasiperledonne:li- berate dalla necessita di presi- diare Tufficio coneiliare carriera e famiglia, Le imprese che lo hanno capi- to sono gia un passo avanti: se siprendelaclassifica delle pr- ‘me 5000 societa al mondo. tada Fortune siscopre gia che quelle che hanno pitt donne nelle posizioni top hanno performance miglioridiquelle chesiaffidano esclusivamente manager uomini, La necesita di useire dalla crisi richiede, poi, di reperire risorse nuove e fresche. So- prattutto di tipo umano. Ecos ropone ancora Donkin - bi sogna limitare al minimo i la- vori ripetitivi e offrire al mag- gior numero possibile di di- pendentilapossibilitadi pren- dere Viniziativa. Allo. stesso modo, basta gerarchie diferro. Lorganizzazione dell'azienda deve essere sempre pitt colla- borativa. II modello & quello dei social network tipo Face- book: dialogo fra colleghi, coinvolgimento di tutti, Non & ‘una piattaforma sindacale, E naturalmente i pro sono af- fiancatidai contro (sirischia di inquinare con le preaccupa- zioni professionali anche la vi- ta privata). Ma @ - sostiene lo studioso - la via per create aziende in grado di affrontare ‘con sucesso le acque tempe- stose della crisi economica, I tema, va detto, noné nuo- vvissimo. Il sociologo Domeni- coDeMasi, inunsuotestodifi- neanniNovanta,chehacurio- samente lo stesso titolo (ull fa- turo del lavoro», Rizzoli edito- re,ristampatodapoco), ipotiz- zava qualcosa di simile, Secondo De Masi, nellasoci post-industriale, l'ozio sareb- be diventato altrettanto im- portante che il lavoro e avreb- be finito «per fare tut uno con ‘ess0, assumendo le connota- zioni del gioco». Oggiil profes- sore di Sociologia del lavoro della Sapienzanonhacambia- to idea: «Adesso - dice - siamo ‘comealcolizzati, perchésiamo la prima generazione digitale, ma man mano prenderemo le distanze dalle tecnologie eim- pareremo a farne un uso libe- ratorio invece che stressante». Seillavorodiventaintellettua- lecreativo, seusa cioeiilcervel Io come strumento primatio, «none‘epiudifferenzatratem- po del lavoro e tempo della vi- ta, lavoriamo 24 ore ma anche cidivertiamo2s ore». Chestiamovivendounafase di profonda trasformazione & anche Topinione di Roberta 9, manager di Microsoft, responsabile del progetto Fu nile, nato. per la consapevolezza chelatecnologiapudessereun. potente alleato delle donne. Ritaglio stapa ad uso esciusive del _destinatario, non riproducibile, wa aeaRaTDR Universita’ Milano Bicocca la Repubblica quetidano|[ ome 16-02-2010 31 213 ~Spesso - racconia - To lavoro parte,sistacereando. Googlee da. casa: posso leggere le e~ Microsoitintrodueono il tem- mail, fare telefonate, parteci- po libero nell’orario di lavoro. pare in conference call a una Obbligatorio, nel bel mezzo sonoai della giomata, andare a fare glardinetti coi miei figli. L’o- passeggiate coi colleghi, cuci- smosi@ un impagabilevantag- nareinsieme, farelunghigiriin gio, non una zavorra». Pero, bicieleta, scendere in campo Appunto:ecco ipianichesiso- peruna partitaapallone, nuo- vrappongono. Il fatto é, ragio- tare nella piscina aziendale, naFrances © portareicaniinulficio.Insom- disoclologiaa Micno MAEM masiccome none pispossibt ‘che la pervasivita degli stu- le scparare il tempo libero dal ‘mentiportaal sovrapporsian- tempo dellavoro, bisogna inf chedelleazioni:teletonomen- lare a forza il tempo libero in tuelavoro alcomputereintan- quello della produzione. torispondoaunsms.Nonsolo Martinengo, che & appena si sono annuillati | confini, si rientratadaStanford, racconta moltiplicano anche le attivitt di aver visto «cose da spaven- incontemporanea ton: «Chip da mettere nei pol- Pare siano passati secoli, pastrelliche permetteranno di non solo pochi anni, da quan’ fotografareconledita,collega: do un bestseller come *Buon- tiaunaggeggioche portialcol- giomo pigrizia” di Corinne lo e che tidaallistante la trac Maier,cheesaltavaillavorareil_ ciablitadiquellochehairipre- ‘meno possibile per riprender-_s0; oppure Sesto Senso, latec- Ta vita, veniva lodato da ET nologiadelfuturo,conisenso- PaiscomeinanuovaBibbia>. ri direttamente sil tuo corpo PerfinounacomeGiannaMar- che ticollegano alla rete». Pre- sto, insomma, le preoccupa- zioni di oggi potrebbero sem- ngenue: la mail del me- tinengo, traiprimtin Talia’ vestire, con la sua Didael, sul- e-learning ¢ sull’e-work, & preoccupata: «lo - dice ‘ho sempre detto: il venerdi spe go tutto e non ei sono per ni suno. Maoggiquestonone pitt possibile, gli strumenti sono diventati talmente pervasivi percuisicreaunaformadian- sia: se non rispondi entro un. certo numero di minutia un messaggino come minimo passipermaleducatoesequel: idel tuo social network non ti vedono in linea per qualche orasipreoccupanoetichiedo- nose-stai male». Unasfida anche peril sinda- cato, Susanna Camusso, della segreteria della Ceil, impegna: ta fino ad ora in battaglie ben pita materiali vede questa rin’ corsa infinita come «un dram: madellanostra epoca» invita a rifletiere: «Mi verrebbe da suggerirea livello culturale un clogio della lentezza... ¢ co- nunque ? chiaro che sara ne- ‘cossario introdurre dei corret- ‘sara difficile parlare di rari di lavoro in un universo cheliannulla;selibridisucce: socome’...evinselatartarug: di Cat] Honoré o proprio “L'e- logiodellalentezza” diLothart. Seiwert sembrano arrivare dal Pleistocene, & perd vero qualche soluzione, da qualche sponde a mezzano fe dopo aver passato la giornata in ‘ospedale e cenato con la mo- aglie;lasvegliamattutinaantici pataperchécisonodaleggerei ‘quotidiani sull iPad; le partite di calcetto con gli amici inter- rote dai messaggi serali sul BlackBerry; il multitasking di chi alza la cornetta, digita un ‘sms e intanto pesta i tasti del ‘computer. Non ® escluso che, allafinedi questa percorso, bi sognera inventarsi un’alera ri- voluzione. E rialzare quei con. finitra le nostre due vite che la tecnologia sta cancellando, Laricercanon si Google portail _—ferma. Stanford tempoliberein studiasensori azienda:sideve _sistematinelcorpo cucinareinsieme connessiallaRete ogiocare acalcio Orario ridotto in ufficio ma pitt disponibilita durante il tempo libero Donneneipostichiave, con contratti flessibil, Organizacione meno -gerarchica espazio alla creativita det dipendenti. Glistutiosinon hanno

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