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Stralcio carta geologica foglio 557 Cagliari della cartografia CARG ISPRA Min. Ambiente
Stralcio della legenda della carta foglio 557 Cagliari della cartografia CARG ISPRA Min. Ambiente
Nelle foto che seguono si rappresentano alcuni particolari della superficie esterna
dei blocchi in oggetto:
Lipotesi condotta scaturisce dallo spessore del guscio dei pettinidi, indicante un
ambiente di vita, e quindi di deposizione post-mortem, con significativa energia
del moto ondoso, quale appunto la fascia sub litorale ove si ha le deposizione dei
clasti litoidi pi grossolani trasportati dai corsi idrici provenienti dalla terraferma.
La presenza, allinterno della roccia, di moltissimi di frammenti di guscio (pi
frequentemente a spigoli vivi) e di assai pi rari gusci interi (nonostante lo
spessore) fa pensare a come il sedimento, contenente i gusci in questione, abbia
subito un ulteriore trasporto violento e probabilmente a notevole distanza dalla
zona di deposizione naturale.
Lipotesi seguita e quella della facies deposizionale di tipo turbiditico (ossia
formatasi per frana sottomarina all'interno dei profondi canyons che solcano il
bordo della piattaforma continentale come riportato nel seguente schema).
Per sommi capi il meccanismo formazionale dei blocchi potrebbe essere stato il
seguente:
Alcuni degli elementi pi grossolani dellonda di torbida strappati dal
basamento sui cui scorre la frana sottomarina (pi duri e/o prevalentemente a
base quarzosa) per la particolare densit della stessa torbidite, rimangono
nella parte alta dellaccumulo sul piano abissale;
Vengono quindi ripresi dalle ondate di torbida successive che percorrono lo
stesso canyon e, per rotolamento allinterno del sedimento della frana,
tendono ad arrotondarsi e fissare sul loro esterno ulteriori granuli (forse
per la comparsa di fenomeni elettropiezometrici interessante il quarzo durante
le fasi di urto e compressione e quindi per linsorgenza di legami di tipo
elettrochimico tra i granuli e il blocco di origine)
Lidea della comparsa di fenomeni di natura piezoelettrica per giustificare
laccrescimento dei blocchi mi scaturita dalla consapevolezza che tale effetto
presente in quasi tutti i materiali cristallini
quali il quarzo (qui molto
abbondante) che sono privi di centro di simmetria. Infatti la struttura di tali
cristalli costituita da microscopici dipoli elettrici. In condizioni di quiete, tali
dipoli elettrici sono disposti in maniera tale che le facce del cristallo hanno tutte
lo stesso potenziale elettrico. Quando viene applicata una forza dall'esterno,
comprimendo il cristallo, la struttura del cristallo stesso viene deformata e si
perde la condizione di neutralit elettrica del materiale, per cui una faccia del
cristallo risulta carica negativamente e la faccia opposta risulta carica
positivamente. Il cristallo si comporta dunque come un condensatore al quale
stata applicata una differenza di potenziale. Se le due facce vengono collegate
tramite un circuito esterno (lacqua di mare nel nostro caso), viene quindi
generata una corrente elettrica, detta corrente piezoelettrica che pu interagire
con il cristallo pi prossimo, creando legami elettrochimici per opposizione di
segno elettrico.
Per pura sperimentazione in un grosso frammento del nucleo del blocco dove i
granuli di quarzo assumono la dimensione maggiore sono state connesse le due
estremit di un millivolmetro andando a percuotere con una massa metallica il
frammento in questione ma lo strumento non ha mai evidenziato la creazione di
una purch minima differenza di potenziale tra i due elettrodi. Lipotesi
formazionale condotta non ha quindi ancora avuto una validazione scientifica
sperimentale.
Nelle note a commento della carta Foglio 557 Cagliari del Carg Ispra, nella
descrizione delle Arenarie di Pirri si cita la presenza di sabbioni grossolani
inglobanti sferoidi arenacei litificati- Palle di San Lorenzo -50-80 cm riferendosi
alla cava di argilla di San Lorenzo attualmente adibita a discarica.
Sul territorio nazionale la presenza dei blocchi subsferici di pietra non
comunque un fenomeno unico. La formazione di blocchi litoidi di forma sferica
stata rinvenuta nella zona di Argimusco Montalbano Elcona (ME):
Immagini
tratte
dallarticolo
presente
sul
Web
allindirizzo
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.194096110618206.52640.122352
437792574&type=1&hc_location=ufi
Sino a qui lipotesi scientifica che attribuisce lorigine a particolari condizioni
depositive e di movimentazione dei sedimenti molto peculiari, sovrapposte ad una
litologia altrettanto particolare.
Limpianto della teoria si basa su un elemento importante che riguarda la
capacit di accrescimento dei blocchi sino alle dimensioni ciclopiche per
fenomeni piezoelettrici che tuttavia con la semplice prova eseguita non hanno
ottenuto una validazione sperimentale (di tipo strumentale). E altres vero che il
nucleo dei blocchi (perlomeno di quelli analizzati) non per nulla omogeneo data
la presenza delle zone di concentrazione di ossidi metallici e zone dove
praticamente non si riscontrano tali elementi. Tale anisotropia potrebbe in
qualche modo dare adito ad una migrazione di cariche elettriche allinterno del
blocco in particolari condizioni.
Fino a qui sono stati valutati gli elementi scientifici a supporto dellipotesi della
formazione naturale dei blocchi. Rimane da sviluppare laspetto su come i blocchi
in questione siano finiti concentrati in una ex cava ricolmata.
Raffrontando il caso in esame con gli altri precedentemente presi a paragone
emerge da subito una sostanziale differenza. I blocchi in questione sono stati
rinvenuti a distanze ragionevolmente brevi (in termini di areale geologico) luno
dallaltro, in una cava ricolmata e non allinterno di bancate arenacee distribuite
sul territorio come negli altri casi trattati in Sicilia e Calabria.
Sia nel caso di Argimusco che a Rocca del Drago le sfere tendono ad emergere
dalle bancate arenacee che le inglobano ed a staccarsi perch soggette ad una
erosione differenziale meno marcata di quella agente sulla roccia inglobante, con
una conseguente distribuzione diffusa delle sfere litiche sul complesso degli
affioramenti arenacei.
8
I blocchi in questione sono stati rinvenuti in una cava (coordinate 3916 00.86
N e 9 05 04.37 E) che si trova compresa tra le arterie viarie SS131 Carlo Felice
e la SS 131dir
10
1.20 m
1.80 m
325 N
N
La griglia di misura sul blocco in esame e lorientazione dello stesso rispetto al nord magnetico
Le misure sono state eseguite il giorno 31 agosto 2015 alle ore 17; orario in cui,
in base alle misurazioni del campo magnetico terrestre condotte alle stazioni di
Castello Tesino (TN), LAquila e Lampedusa di INGV, non si riscontravano
particolari oscillazioni della componente in questione del CMT (vedi diagrammi
seguenti derivanti dal magnetogrammi giornalieri di INGV alle stazioni citate).
11
12
Diagrammi variazione giornaliere delle componenti del CMT alle stazioni citate
Mantenendo il sensore circa alla stessa quota (10 cm sopra la maggior altezza del
blocco) e stata eseguita la misura nei vari punti della griglia predefinita.
I valori della componente magnetica verticale espressi in microTesla ottenuti sono
stati mediati tra loro e quindi stato calcolato lo scostamento di ogni misura
dalla media.
Con apposito software (Isomap di Geo&Soft Torino) i dati di scostamento dalla
media (positivi e negativi) sono stati elaborati con differenti
metodi di
interpolazione: ossia la superficie polinomiale di ordine zero (superficie calcolata
automaticamente per rappresentare il best fitting dellandamento regionale dei
dati) ed il Kriging (algoritmo di tipo geostatistico).
Nel primo caso si ottenuta la seguente distribuzione delle curve di
isoscostamento della componente z del CMT dalla media
13
Mentre nel caso del Kriging la curva risulta del tutto simile
14
15
Stazione di misura del test HRV e controllo in tempo reale dei risultati
17
VALORE
POWER
VLF
6.2
POWER LF
POWER HF
5.1
10.4
9.9
8.2
9.9
9.5
8.2
8.3
8.6
7.3
VALORE
POWER
VLF
5.4
POWER LF
POWER HF
4.5
4.1
6.8
5.4
5.3
6.9
5.5
6.4
7.3
6.1
Power
Power
Power
Power
Tot
Vlf
Lf
Hf
:
:
:
:
18
BIBLIOGRAFIA:
Andrea Orlando: nel portale di archeoastronomia http://archeoastronomo.blog.spot.it del 2 marzo 2014
ARTICOLO SULLA RETE WEB: FORMAZIONI GEOLOGICHE DELLAGRIMUSCO
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.194096110618206.52640.122352437792574&type=1&hc_location=ufi
ISPRA APAT: Note illustrative carta geologica ditalia Foglio 557 Cagliari
ISPRA APAT: Carta geologica CARG foglio 557 Cagliari
INGV: dati giornalieri stazioni magnetometriche italiane (sito web INGV)
G.Barrocu, T. Crespellani, A Loi Caratteristiche geologico tecniche del sottosuolo dellarea urbana di Cagliari in Atti
Associazione Geotecnica Italiana
S.Berti-Misure dellHeart Rate Variability (HRV) come indicatore attendibile dell interazione tra uomo
http://www.architetturageobiologia.it/ Elemaya - Heart&Emotion - Manuale di uso e manutenzione strumento per misura HRV
ambiente
S.Berti- M.Zanicchi- Metodologie operative per la esecuzione di determinazioni strumentali nell ambito dei rilievi geologico-geobiologici Convegno
presso la Fiera ENERGETHICA GENOVA 08 Marzo 2008
S . Berti- Misura dellHeart Rate Variability (HRV) come indicatore attendibile delle interazioni tra uomo e ambiente-4 Salone delle energie
rinnovabili e soste nibili ENERGETHICA 2009 Fiera Genova
S . Berti- Medicion de la variabilidad de la frecuencia cardiaca como indicador fiable de la interaccion del ser humano con el medio ambiente-GEA
Asociacion De Estudios Geobiologicos
Geo&Soft Torino 3d surface modelling ISOMAP
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