Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
A
CHE COSE LA SOCIOLOGIA DELLA CULTURA
Introduzione
La sociologia della cultura serve a comprendere i fenomeni collettivi del presente.
Sociologia vuol dire comprendere, avere un quadro chiaro della situazione.
I principali autori della sociologia sono Marx, Weber, Durkheim, Simmel e Mannheim.
Cultura e societ non sono tanto sinonimi quanto complementari: entrambe
rimandano allo studio dellesperienza umana.
Marx tematizzava luomo quale insieme di rapporti sociale e descriveva linfluenza
delleconomia capitalistica sui tali rapporti.
Poi Weber definiva luomo come un essere culturale che assume posizione nei
confronti del mondo e che la cultura loggetto privilegiato delle scienze storicosociali.
Durkheim analizzava la cultura in termini di rappresentazione collettiva, studiando i
fenomeni religiosi come fonte del legame sociale.
Si parler di simboli che spetta alla cultura decodificare, dellinnovazione tecnologica
che evoca una nuova epoca e di globalizzazione.
Capitolo 1. Cultura e societ
1.1. Il concetto di cultura
1.1.1. Cultura e scienze umane Cultura deriva dal latino colre (coltivare) e siamo
soliti impiegare questo termine per indicare quei prodotti nobili quali la pittura, la
letteratura e la morale.
Gli scienziati sociali si riferiscono alla cultura per definire, invece, norme, valori,
credenze e simboli che incontriamo nel corso della vita quotidiana e che ci servono per
dare senso a quel che ci circonda.
Uno dei primi antropologi moderni, Tylor, diceva che: la cultura, o la civilt []
quellinsieme complesso che include la conoscenza, le credenze, larte, la morale, il
diritto, il costume e qualsiasi altra capacit acquisita dalluomo come membro di una
societ.
I termini cultura e societ sono due termini complementari: entrambi servono per
tracciare una mappa dello stesso territorio.
1.1.2. La modernit come problema sociologico Lavvento del mondo moderno ha
portato notevoli conseguenze sul piano dellorganizzazione sociale.
Il termine sociologia venne introdotto da Comte, il quale riteneva che per capire la
societ bisognava riorganizzarla su basi scientifiche. I progressi nel campo delle
scienze naturali convinsero Comte della possibilit di fondare una conoscenza
positiva che port alla nascita del positivismo.
Weber e Durkheim furono importanti per la sociologia come campo del sapere
autonomo fondato sulla ricerca empirica.
Da un'altra parte abbiamo Marx, il quale afferma che il compito scientifico da
assolvere era quello di fornire uninterpretazione dei cambiamenti sociali determinati
dallavvento del mondo moderno, conseguenza di due rivoluzioni: la prima, la
rivoluzione industriale, accompagnata dallurbanizzazione e da un aumento
demografico; la seconda, la rivoluzione francese, che defin i caratteri della civilt
umana.
1.2. Karl Marx e la critica dellideologia
1.2.1. Cultura e rapporti sociali di produzione Karl Marx ha dato un grande contributo
allo sviluppo delle scienze sociali. Va per spiegato il suo pensiero.
1.3.1. Lo spirito del capitalismo Max Weber parte dalla consapevolezza della scarsa
credibilit della spiegazione marxiana della natura del capitalismo. Weber trova
unilaterale la concezione materialista secondo cui le idee vengono alla luce come
soprastrutture di situazioni economiche.
Quando Weber analizza le motivazione etiche e religiose della condotta del moderno
capitalista, non vuole dare una spiegazione spirituale al fenomeno economico.
Per Weber, linfluenza religiosa sulleconomia una delle determinazioni del
capitalismo e non una causa.
Weber non crede nellesistenza di leggi stabilite dellagire sociale elaborando un
modello pluricausale. Egli focalizza lattenzione sulla relazione tra le varie religioni e
lavvento del capitalismo.
Weber definisce lo spirito del capitalismo come uno specifico atteggiamento
dellimprenditore, il quale reputa la propria attivit come una vocazione spirituale.
Il tratto distintivo di tale spirito il razionalismo economico, cio quella coscienza che
tende professionalmente a un guadagno sistematico e razionalmente legittimo.
Mentre nel cristianesimo medievale il credente era convinto che potesse raggiungere
la salvezza con la preghiera, il cristianesimo riformato promuove un altro modello di
ascesi. Al centro dellesistenza si colloca la realizzazione della propria vocazione.
Nel protestantesimo ascetico, il moderno capitalista assume un atteggiamento che lo
conduce a perseguire il profitto per reinvestirlo.
La dottrina calvinista ha esercitato un condizionamento sulla condotta
dellimprenditore capitalista. Secondo Calvino, Dio avrebbe gi deciso chi salvare e chi
no. Di fronte a tale incertezza, il successo economico diventa il segno di una possibile
predestinazione.
1.3.2. Il processo di razionalizzazione Per Weber, bisogna analizzare lagire sociale pi
che la societ.
Il compito del sociologo quello di capire i significati attribuiti dagli individui a quel
che fanno: solo dopo ci si potranno analizzare le cause e gli effetti.
Se le azioni sono significative, compito della sociologia comprendente lanalisi dei
vari significati della vita sociale degli uomini e delle loro azioni.
Secondo Weber noi siamo esseri culturali, dotati della capacit e della volont di
assumere consapevolmente posizione nei confronti del mondo e attribuirgli un senso.
Ovviamente non esiste per un sapere in grado di spiegare la realt nella sua totalit,
ma soltanto alcuni aspetti di essa. La cultura uno di questi aspetti.
Per Weber, la cultura una sezione finita dellinfinit priva di senso del divenire del
mondo, alla quale attribuito senso e significato dal punto di vista delluomo.
Inoltre secondo Weber, leconomia, come tutte le altre diverse sfere della vita sociale,
coperta da un processo di razionalizzazione tipico della modernit, che implica la
coscienza o la fede che ogni cosa pu essere dominata dalla ragione.
Tra i vari strati della societ nel processo di razionalizzazione, Weber ha prestato
maggiore attenzione alla burocrazia moderna, che riguarda non solo le organizzazioni
pubbliche ma anche quelle private, e che lapparato amministrativo pi razionale ed
efficiente, poich opera in modo imparziale.
Con il passare del tempo sono nate nuove macchine burocratiche che hanno finito col
fagocitare lesistenza dei membri di una societ. La burocrazia moderna cos
diventata un problema. Weber, quando parlava di razionalizzazione, si riferiva alla
superiorit tecnica del tipo ideale di burocrazia.
1.4. Il condizionamento sociale del pensiero
2.5.1. Il senso comune come oggetto di indagine sociologica In ogni societ solo un
gruppo ristretto trascorre il proprio tempo a teorizzare nel campo delle visioni del
mondo.
Garfinkel ha dato vita alletnometodologia, cio lo studio della logica dellazione e del
ragionamento pratico nelle situazioni quotidiane elaborando un approccio volto ad
analizzare le attivit pi comuni.. ogni dettagli della vita normale pu rivelare
importanti meccanismi che rendono possibile lordine sociale nelle interazioni pi
semplici.
Gi Schutz aveva dimostrato come gli individui si limitano a conservare la propria fede
nellesistenza del mondo sociale considerandolo come reale e oggettivo. Garfinkel
invece propone al ricercatore di estraniarsi da ci che reputiamo ovvio.
I membri di una societ ricorrono a modalit di ragionamento pratico in tutti i casi in
cu avvertono la necessit di spiegare un fatto o un evento.
I fatti della vita quotidiana possono essere descritti: ognuno di noi non fa altro che
raccontare delle proprie vicissitudini.
Garfinkel sottolinea laccountability dei fatti quotidiani. Gli accounts, cio le
spiegazioni e i resoconti dei membri della societ, sono ununit di analisi importante
per il sociologo.
La riflessivit degli accounts quando i fatti quotidiani non possono essere distinti dai
fatti che prendono in considerazione.
Se consideriamo irrisolvibile la natura indicale, cio dipendente da un contesto, delle
azioni e delle conversazioni quotidiane, risulter difficile cercare di scoprire una
qualche oggettivit delle espressioni linguistiche a qualunque livello.
La spiegazione del sociologo non per del tutto oggettiva.
Il mondo sociale e il sociologo hanno una relazione di reciproca appartenenza. La
societ e la sua spiegazione sono fattori inseparabili.
Se allinterno del discorso sociologico decidiamo di mettere tra parentesi la funzione
del sistema, dei valori, delle istituzioni, che cosa tiene unita una societ?
La risposta di Garfinkel si articola su due livelli. Intanto la realt mantiene una sua
integrit quando nessuno la mette in questione. Poi le indicalit e le riflessivit sono
sempre presenti, ma noi evitiamo di vederle.
Se da un lato la conoscenza di senso comune preteoretica o non teoretica, dallaltro
anche il sapere scientifico il prodotto culturale di unattivit sociale. Il lavoro degli
scienziati una delle pratiche quotidiane che coinvolgono coloro che detengono un
determinato sapere specialistico.
2.5.2. La sociologia della conoscenza scientifica La conoscenza scientifica esercita un
primato per quel che concerne loggettivit e luniversalit. La fede nei confronti della
verit scientifica si differenzia da altre forme di credenza.
Un assunto di senso comune viene reputato vero in quanto collettivo, mentre un
assunto scientifico diventa collettivo in quanto vero.
La razionalit scientifica soggetta storicamente al cambiamento ed essa stessa un
prodotto sociale.
Losservazione scientifica del mondo ha condotto a focalizzare lattenzione sulle
modalit di costruzione della verit. Nella scienza, la verit il prodotto di pratiche
radicate nel contesto sociale.
Per molto tempo, i filosofi della scienza, o epistemologi, si sono imposti in questo
argomento respingendo lidea che ci potesse essere uninfluenza di variabili sociali
esterne alla scienza nella produzione della verit e delloggettivit. Il
I giochi sono attivit che costruiscono mondi. Se entriamo nello stato danimo lucido
previsto dal contesto sociale del gioco, ciascun evento che accade non va pi preso
alla lettera ma va codificato seguendo regole precise.
Il rituale una forma espressiva di tipo simbolico. Anchesso non va preso alla lettera.
In particolare, un rituale prevede sempre un sistema di segni per veicolare dei
messaggi che hanno un senso. I rituali sono azioni dalle quali scaturisce la forza
morale di un gruppo canalizzandola verso lattenzione e il rispetto dei simboli (oggetti
sacri) del gruppo stesso.
I rituali si realizzano in concomitanza di gesti di spettatori, osservatori, e gli altri e
anche di coloro vi partecipano.
Gi nellanalisi di Durkheim sulle forme elementari della vita religiosa emerge
limportanza di pratiche rituali diverse da quelle religiose. Il fenomeno pi significativo
quello della magia,che non rappresenta il simbolo del legame sociale, ma persegue
fini egoistici. Al contrario i riti religiosi creano i legami collettivi.
Mauss ha focalizzato la sua attenzione su alcune pratiche magiche che hanno lo stesso
carattere collettivo della religione. La parola-chiave di Mauss mana, termine con il
quale ogni trib del Pacifico definiscono le forze spirituali. Il mana genera unenergia
emotiva che contagia e attrae gli individui: viene impiegato sul piano collettivo
nellambito della religione o per fini privati allinterno della magia. In una collettivit
tutto dipende dal mana.
Lo scambio di doni inoltre costituisce importante fondamento dei legami sociali ed
utile per spiegare lo scambio economico.
Bench il significato di tutti i vari e differenti tipi di rituali non sia sempre lo stesso,
possiamo dire che la nostra vita sociale ancora profondamente ritualizzata.
3.2. Rituali e interazione sociale
Durkheim si era soffermato sulla funzione dei grandi rituali. Per quotidianamente, una
qualsiasi scena o azione assume un carattere rituale.
Linterazione faccia-a-faccia si occupa dellinfluenza reciproca che gli individui
fisicamente compresenti nella stessa situazione sociale hanno gli uni sugli altri.
Durkheim afferma che i riti celebrati per le rappresentazioni di collettivit possano
essere celebrati per lindividuo stesso.
Goffman ha lobbiettivo di analizzare tutto quello che avviene nel teatro della vita
quotidiana.
Per stabilire dei legami, gli individui devono intendersi tra di loro scambiandosi
informazioni su s stessi.
Abbiamo lattore che interpreta un personaggio che mostra il proprio ruolo di fronte a
un pubblico che dovr capire chi egli sia.
Molto spesso gli individui sono convinti del ruolo che coprono, ma non basta: dovranno
cercare di evitare di adottare una condotta incoerente con la parte che recitano.
Anche un gesto involontario come una gaffe pu compromettere lesito di una messa
in scena: lattore dovr fare ricorso a rituali di riparazione come chiedere scusa o
minimizzare lincidente.
Ognuno di noi inoltre, per staccare dal personaggio ha bisogno di un retroscena
inaccessibile al pubblico dove riposarsi e riprendersi.
Collins afferma che la rappresentazione drammaturgica un rituale. Essa crea un
senso di realt condivisa. Nella misura in cui il rituale ha successo esso crea simboli
sociali che sono investiti di forza morale. Durkheim sosteneva che Dio il simbolo
della societ e che ciascuno assume una sua sacralit.
Lindustria del calcio regala una grande esperienza collettiva, anche se dispersa
nellambiente domestico.
Il calcio mediale, virtuale, della tv, pu essere considerato un rituale collettivo?
Probabilmente no.
3.4. Lesperienza religiosa in una societ complessa
Il termine secolarizzazione indica la riflessione sociologica sul ruolo della religione
nel mondo occidentale. Scienza, tecnica, religione, sono tutti fenomeni tipici della
nostra cultura.
Secondo Max Weber, il processo di razionalizzazione comporta un disincantamento
del mondo.
Se vero che molti scienziati sono stati religiosi, vero anche che la scienza moderna
stimola un pensiero prettamente razionale che necessita di spiegazioni concrete.
Le Chiese propongono una visione del mondo coerente, ma non riescono a imporla a
tutti: la fede divenuta una scelta, non pi un obbligo.
Diverse fedi si trovano a convivere legittimamente nel rispetto della diversit che
ispira la moderna democrazia, mentre in altri paesi si ancora incatenati alle
tradizioni religiose.
LItalia si dichiara prettamente cattolica (per la maggior parte). Per presente una
complementariet di confessioni. In tutte le societ contemporanee pluralistiche, la
ricerca empirica sulla religione richiede lelaborazione e lapplicazione di categorie
sociologiche in grado di cogliere, interpretare le diverse sfaccettature del fenomeno
religioso.
Acquaviva e Pace hanno individuato 5 dimensioni della religiosit:
1. La credenza: riguarda gli atteggiamenti che gli individui assumono rispetto alla
dimensione della trascendenza
2. Lesperienza: concerne le modalit attraverso le quali gli individui si rapportano
al sacro
3. La pratica: la modalit di partecipazione alla vita religiosa
4. Lappartenenza riguarda il coinvolgimento dei fedeli allinterno di un gruppo
religioso e le sue conseguenze
5. La conoscenza; concerne il tipo di sapere sociale che la religione diffonde tra i
fedeli e che consente loro di interpretare la realt
Le rappresentazioni religiose possono essere il prodotto di una scelta personale.
Lindividuo diventa libero di costruire la propria identit. Luckmann arriva a
tematizzare lindividuo come un consumatore che scegli gli elementi del proprio
cosmo sacro sul mercato di significati ultimi, cio allinterno di un assortimento di
rappresentazioni religiose.
Nella tematica del sacro, gli individui sono alla ricerca di senso e legami sociali radicati
nella religione.
Capitolo 4: La produzione della cultura
4.1. Lindustria culturale
In una societ basata sul mercato, i prodotti culturali assumono carattere di merce. La
produzione di beni culturali diventa parte integrante dellorganizzazione capitalistica:
da un lato una crescente quantit di persone pu accedere allacquisto di beni di
consumo, dallaltro la produzione di oggetti che incorporano simboli, credenze e valori
diventa uno specifico settore merceologico che segue le stesse leggi del capitalismo e
dellindustria.
La formazione dellidentit dellindividuo dipende in gran parte dalla fruizione e dal
consumo dei beni culturali.
schedatura su base personale dei cittadini presente nella forma del fascicolo
cartaceo.
La rivoluzione digitale ha ampliato le possibilit di un tale sistema di controlli. Anche le
modalit di sorveglianza delle persone socialmente pericolose si arricchiscono delle
opportunit della tecnologia digitale.
Con lavvento delle tecnologie digitali il potere di sorveglianza non presuppone pi la
compresenza fisica: limmagazzinamento di informazioni nei database rende visibile il
s digitale di un individuo, cio limmagine che pu essere ricostruita collegando tutte
quelle informazioni che sono disperse in numerose banche dati ma che possono
rendere chiunque una sorta di uomo di vetro.
I computer registrano i nostri movimenti e chi ha il potere di farlo effettua controlli con
le informazioni presenti nei database di altri computer.
La sorveglianza si sposta nellarea del consumo: la violazione della privacy,
limprenditoria dei dati personali, diventano aspetti significativi di ci impiega il
marketing per persuadere i consumatori.
Capitolo 5 Cultura e globalizzazione
5.1. Che cosa si intende per globalizzazione
Bauman afferma che la globalizzazione sulla bocca di tutti, un mito. Bench il
significato di questo termine sia alquanto controverso e solo apparentemente ovvio, la
maggior parte degli scienziati sociali condivide lidea che globalizzazione designi un
passaggio depoca.
La globalizzazione un processo economico inerente alla circolazione delle merci e dei
capitali su scala mondiale.
Essa produce nuova ricchezza, ma anche nuova povert. Il risultato non per forza di
cose una serie generalizzata di mutamenti che agiscono in una direzione univoca,
bens una serie di tendenze reciprocamente opposte.
Sul piano politico la globalizzazione implica almeno in parte un declino dello Statonazione. La societ mondiale relativizza lo Stato-nazione perch una pluralit non
legata a sfere sociali, luogo, ecc, avviluppa i confini territoriali dello Stato-nazione.
Se sul piano economico viene favorita la libera circolazione di merci, le politiche dei
singoli stati, riducono la libert di movimento delle persone e dunque la libera
circolazione di forza lavoro. La mobilit geografica diviene il principale fattore della
stratificazione sociale. Essa distingue i globali dai locali. Ai locali non rimane che
pagare in contanti pi di quanto i globali paghino con denaro elettronico per un posto
di business class in aereo.
Il nuovo ordine mondiale non si rivela privo di contraddizioni. Crescono i conflitti
militari e una frammentazione di singole nazioni favorita dalle contraddizioni
sulleterogeneit culturale dei vari paesi.
Nel 1964 McLuhan afferm che i moderni mezzi di comunicazione avevano ridotto il
globo pressocch alle stesse dimensioni di un villaggio. Lespressione villaggio
globale entrata a far parte del linguaggio comune molto prima che la parola
globalizzazione contagiasse il lessico delle scienze politiche e sociali.
Secondo Thompson, linizio della globalizzazione pu essere ricondotto agli scambi
commerciali tra il XV e il XVI secolo.
Ci fu unevoluzione dei sistemi di comunicazione transcontinentali.
Lavvento dei mezzi di trasmissione fondati sullo sfruttamento delle onde
elettromagnetiche costitu un salto di qualit decisivo.
5.2. Migrazioni, esclusione sociale e razzismo