Académique Documents
Professionnel Documents
Culture Documents
m
/' '
1.' X / 1
LUDOVICO
barone yon
PASTOR
col
B u s s id io
segi-oto pontificio
V O L U M E I.
Storia lei Papi nel periodo ilei Hi nascimento
tino all'elezione di l'io II.
(M a r tin o
V, Eogenio
NUOVA
VERSIONE
ITALIANA
DI
M odb. P ro f. A N O K L O
M KRCATI
n i r m o M n 'i K i i r i o
M u o r it r t l i x i o n r h i t r r a m r i i t r r l f n M t i
M i/ I 'u lt im a etU stU n te t r t lr n m .
ROM A
OESCLE
& C:
EDITORI
O.
PONTIFICI
R O MA
MARUCCHI
L. 30
LE S
D E R N I R E S
DCOUVERTES
dans
le
L. 22,50
M A X U A L E
Dl
A R C H E O L O G I A
C R I S T I A N A
recenti studi.
Un
L L A
V I T A
D I
T R E
L. 75
barone
u d o v ic o
von
astor
STORIA
D A L L A
F I N E
DEI
D E L
PAPI
M E D I O
E V O
LUDOVICO
BARONE VON
PASTOR
segreto
pontificio
e d i m o lti a ltri A rc h iv i
VOLUME I.
Storia dei Papi nel periodo ilei Rinascimento
lino all'elezione di Pio II.
(M a rtin o
V, Eugenio
N U O V A
V E R S IO N E
IT A L IA N A
DI
Mons.
P ro f. A N G E L O
M KRCATI
N u o r a e d iz io n e in te ra m e n te rifa tta
s u l l 'u l t i m a e d iz io n e tedenea.
ROMA
III).
PROPRIET LETTERARIA
C E N N I B IO G R A F IC I
SUL
BARONE
L U D O V IC O
VON
PASTOR
stan te, e che, d i pi, dovesse dedicarsi alla v ita com m erciale al pari di
suo p adre, il quale sp erava con l aiu to del suo L u d o vico di potere un
g io rn o d a re pi la rgo svilu p p o a ll'in d u stria dei colori che eg li com i li
ceva . E d ap p u n to p er ragion i com m erciali e g li t rasferiva la fam iglia d a
A q u is g ra n a a F ra n c o fo rte sul M eno; m a quando il bam bino raggiu n geva
il secondo lustro, suo padre v e n iv a a m orte.
L a g io v a n e m adre, che era ferven te ca ttolica , v o lle che L u d o
v ic o
v ili
qu esto g io v a n e la p redispo
T e r loro la
ix
a v v ie n e che fili
storici
protestan ti
questa
m an ifestazion e di
d ella
spirituale d i tu tto
il
cattolicism o,
in izia lo
nobile
di B onn,
v it a . I v i
fece parte
d e llassociazione
u n iversitaria
A rm in ia
che p er
l opera sua era gran de per i suoi dolori, che il triregn o era d iv e n ta to p er
lui la coron a d i spine, che per il tem p o d ella p ro v a e d ella croce era
a llo stesso tem p o qu ello del m a g g io r trio n fo m orale. T u t t i g li attacch i,
tu tte le oppression i hanno accresciuto la sua p o ten za su t u tti i cuori
anzich d im in u irla. O g g i il p a p a to p r iv o d i m ezzi u m ani p i che in ogn i
a ltro secolo ha gu ad agn ato senza lin e n ella fo rz a m o r a le .
In q u egli an n i g io v a n ili P a s to r attese con uguale passione al r i
sveglio d e g li stu di storici, com e pu re al trio n fo d el p rogra m m a c a tto
lico. Di fro n te al K u ltu rk a m p f, che im p e rv e rs a v a a llora fu ren te, eg li
non rest m ai in d ie tro con il suo credo in tre p id o e sereno, cosicch il
celebre v e s c o v o v o n K e t t e le r disse un g io rn o a lla zia d i P a s to r: V e n ti
di qu esti g io v a n i eam bierebbero u n in tie ra n azion e e la salverebbero
d a llin cred u lit .
N in ta n to e g li trascu rava la sua p rep a ra zion e scien tifica; a n zi un
la v o ro d a lu i presen tato sul co n veg n o d i B a y o n n e p er il Sem in a rio
storico, fu g iu d ic a to d al suo professore
B it t e r m od ello
p er
la ric
xi
cercare qua alcun m onum ento; nulla parla lei passato, n v i cosa
che in c o rp o ri in s o unepoca o un period o d e llarte. M onaco, F ra n c o
fo r t e , D resd a e m agari una piccola c itt ita lia n a sono c a p it a li,, cento
v o lt e m e g lio di B e rlin o r. M a il suo sp irito tro v l pure gran di con forti.
F re q u e n t iv i l'associazione u n iversitaria Ascania ", d o v e tro v dei
co m p a g n i dello stesso pensiero, e p o t conoscere W in d th orst ed a ltre
illu s tri person alit del Centro.
E p ro p rio il c o n ta tto con ta n te illustri personalit della v ita r e li
giosa, in te lle ttu a le e p o litica della G erm ania cattolica, fu uno dei
fa v o r i speciali che P a sto r riconosceva dalla P ro vvid en za . F u ron o questi
u om in i che in d irizza ron o il gio va n e e appassionato studente su la retta
v ita , fu ron o essi che basarono su di un fon dam en to sicuro la vast a cult tira
d ella m en te e d e l cuore di questo gio va n e storico e che im pressero al
suo ca ra tte re profon da e seria ferm ezza. 1 nom i d i questi grandi maestri
d el P a s to r sono p er s ognuno una storia.
O ltre al m en zion ato Janssen, che rest sem pre l'a m ico paterno
d i L u d o v ic o , v a rico rd a to il grande vesco vo di M agonza von K e tte le r,
H e r tlin g , E rm an n o H iiffe r, A lfre d o von R eu m on t, P a olo Leopoldo HolTner, p i ta rd i vesco vo d i M agonza, il decano Iella catted rale di questa
c it t e professore d i dom m atica G iova n n i B attista H ein rich , il quale
d e tte nel 1874 il prim o im pulso alla fon dazion e della celebre (A rre*
G esellsch aft (societ destinata a prom uovere nella G erm ania la scienza
c a tto lic a ). F u questi, dice il Pastor, che dopo Janssen esercit su me
il m a ggiore influsso .
A questa cla-sse d i uom ini che form il suo sp irito nelle profonde
c o n v in zio n i della fed e e n egli a lti ideali della lotta per lei, va aggiunta
una seconda classe: quella degli storici e particolarm en te degli storici
d e lla rte, d elle pi diverse tendenze. Fu in F ran coforte lessa che egli
im p a r ad ap p rezzare l arte ita lia n a per opera di S teinle, non ostante
che M iin zen berger, e pi ancora A ugusto Reiehen*|>crger, uno d egli
uom ini pi versatili caratteristici ed interessanti con il quale a v e v a
pi v o lte v is ita to i musei berlinesi, lo portassero ad apprezzare l'a r t e
g o tic a com e l apice d e lla rte cristiana, e la straniera arte Iella R in a
scenza com e un rifiorire d e lla rte pagana. Ma |w*r fortuna del Pastor,
a ltri storici, illu stri e pi equ anim i, com e Francesco S a verio Kraus,
che e g li conobbe a F ra n coforte, e F ed erico Kchneidcr, conosciuto a
M agon za, esercitaron o sul suo an im o un giusto contrappeso, inducen
dolo ad un pi equ o apprezzam en to d e llarte Iella Rinascenza. E cosi
con ob b e pure a m ezzo del suo suocero, L ep o ld o K a tlfm a n n , un line
in terp rete d e lla rte li D iirer, lo storico d e lla rte J u sti. I n R asilea fu a
c o n ta tto con G ia com o B u rckh ardt, uno lei pi illustri con oscitori della
R inascenza, il cu i ricord o eg li ram m enta con giiia nelle sue m em orie.
C ircon d ato da uom ini eoe) d istin ti sia nel cam po scien tifico che a r ti
stico e religioso, P a sto r si senti sempre pi cn forlato nel suo p rop osito
d i scrivere la storia dei papi non nella form a a p o lo getica , m a secondo
lo s tile d i R an k e, nella pura form a o g g e ttiv a , su la base d e i d ocu m en ti.
MI
opere
xui
Carlo
xiv
e g li illu
vad a con
venissero
Leon e X I I I
concesse p er a llo ra il
nella B ib lio te c a V a tica n a . E n tra to fin alm en te in quel san tu ario della
storia, P a s to r p o t consultare pure g li in d ici e cos fa re le sue ricerch e
m etodicam en te. A lla v is ta d i ta n to tesoro e g li con cep il gran d e p ro
gram m a d i p u b b licare accan to a lla sua S to ria un C orpus Catholicorum
su la base d e i d o cu m en ti d e llA r c h iv io V a tica n o , la v o ro che a v reb b e
d o v u to
abbracciare
la
d i pap i,
istru zion i,
a p o lo getich e d el secolo X V I.
xv
d ella
(trresgesellschaft, g li
xvi
co llega G iu lio v o n
Ficker,
P u re com e c o m
Il
v e ro professore
Il b a ron i- L u d o v i c o v o n l a s io r .
XVII
nn im pronta com plessa cil universale; e g li sap eva far conoscere i sin
goli even ti, com e pure la loro ripercussione su la storia europea, v a lu
tan doli col sicuro g iu d izio del grande storico. I n m aniera particolare
incontrarono
l a p p ro va zio n e
generale
le
le zio n i che
eg li
tenne
sul
la gra n d ezza
straord in ari
X VIII
r itir du rante i du ri an n i d ella guerra, rip ren d en d o le lezio n i a llT 'n iversit, ed ela b ora n d o con
m a la m u nificenza d i S. s.
a v v e n ire che un
am basciatore
possieda p ari conoscenza del c o m p ito che g li in com be e della cortipresso cui accred itato, q u a n to il Pastor.
B ella * la lettera con la qu ale com u n icava ai suoi tigli le sue im
pressioni, allorch eb b e la fortu n a, com e d ip lo m a tico , d i assistere a l
con cla ve ila cui usc e le tto l'a ttu a le pontefice, P io X I , esim io d o tto
e g li pure, a cui il P a s to r era u n ito ila a m ich evole d a z io n e da pi
ili
v e n i'a n n i. O t t o
g io rn i fa
io ho v is to t u tti i ca rd in a li an d are
nella cap p ella Paolin a: a llora eran o ancora tu tti uguali, m a in visib ile,
po rta ta d a lle m ani di un an gelo, si lib ra v a gi la tiara sul capo d i uno
d i essi, cui la P ro v v id e n za l a v e v a assegnata per condurre la Chiesa.
O g g i in S. P ie tr o la tiara si posata sul capo di P io X I . C i a v v e
nuto nel c o n cla ve per m ezzo um ano, m a con l assistenza d ello S p irito
Santo. Cos si in treccia nella v ita della Chiesa il d iv in o e l'um ano.
Solo lass un g io rn o c i verr tu tto svelato. N el con statare questa
m eravigliosa
me stesso a v e v a
d e tto nel 1
XIX
perch a ltr i non a vreb b e saputo rip rod u rre bene il suo pensiero.
A m m a la to s i, la sua p reoccu pazione unica, d op o g li interessi d e l
l'an im a, sta ta solo la sua S toria ilei P a p i; e se con soddisfazione
dal 188t> a q u el g io rn o e g li ne a v e v a v e d u ti stam p ati ben 13 volu m i,
il suo pensiero allora si raccolse a tto rn o a g li a ltri tre che lasciava
m an oscritti, e per essi d e tte su ggerim en ti e consigli aggiu n te, com e
un padre cu rereb b e sul le tto d i m orte la sorte d e i suoi tigli m inorenni.
U n g io rn o lo storico si era presentato a P io X e lo a v e v a suppli
cato a v o le r b en ed ire i suoi occhi, perch m in acciavan o ili non vo le rlo
pi servire; il santo p on tefice g li a v e v a d e tto benedicendolo: ( aro
am ico, tra n q u illiz z a ti, tu con serverai la tua v ista sino al com p im en to
della tu a g ra n d e opera .
L a p ro fe zia del p on tefice si a v v e ra ta : P a s to r ch iu d eva g li occh i
alla luce qu an d o l'o p e ra
sua, in
sedici
vo lu m i, era
com p leta.
*
in o rig in e la Storia dei P a p i, com e Pa-stor l a v e v a concepita du
rante il suo p rim o tem p o, avreb b e d o v u to abbracciare solo sei volu m i.
E g li s te tte in certo anche sul tem p o da cui d o v e v a com inciare. 11 suo
grande a m ico Janssen g li consigli d i com in ciarla dalla line ilei m edio
e v o , com e la sua Storia del p op olo tedi co , col tito lo : Storia dei p a p i
dalla firn d ii medioevo, aggiu n gen d o poi ad ogn i volu m e un tito lo pi
particolare. 11 d ecan o della ca tteilra le d i M agouza. H ein rich , v o le v a
che v i fosse com preso anche il m edio e v o , cosicch P a s to r si propose
d i p rem ettere un volu m e d i in trod u zion e con uno sguardo alla S to ria
dei P a p i sino a lla fin e d el m edio e v o ed a n zi con il tito lo : / p a p i
del medio ero. L 'o p e ra in tiera poi a vreb b e a v u to per tito lo : S torio ilei,
pa p i, xpecialm ente nel tempo moderno. Fu discusso pure se scegliere
il tito lo S toria del P a p a to o Storia dei P a p i. Ma in seguito al consi
g lio d el celebre storico d ei C on cili, inons. H e fe le , vesco vo d i lio t tem bu rg, con cui ebbe un ab b occam en to il 1 ap rile 18X1, * che g li
fece com pren dere che com in cian d o tro p p o lu n gi d ifficilm en te sarebbe
g iu n to al term in e, si d e c i ! d efin itiv a m e n te
sigliato da Janssen. A lla storia dei p api
precedere uno sguardo re tro s p e ttiv o Iella
cip io d e ll'e s ilio avign on ese sino alla fine
m ato che si v erific in quel period o storie. Il 2 novem bri* .1883 P astor
XX
segno d i g ra titu d in e
p er a v e re a p erto
l A r e h iv io
V a tica n o.
di
qu ello
p ro testa n te,
seppero
v a lu ta re
degn am en te
il
p re g io
scien tifico d i qu esto vo lu m e che, per l u n iversa lit delle ved u te, per
l o g g e t t iv it d ella form a , p er la ricch ezza b ib lio gra fica e p e r la n o v it
d elle fo n t i ad d o tte, fin d allora assicurava a llin tiera op era i m ig lio ri
risu lta ti. T u t t i co n v e n iv a n o che il progresso d i fro n te al la v o ro d i
R a n k e era grande. In q u ello stesso anno le recensioni giu nsero a 76
e il n om e d e llau tore fu su b ito n o to in tu tto il m on do scien tifico. P a s to r
ne fu o ltr e m odo sod d isfa tto e si accinse to s to alla prep arazion e del
secondo volu m e. Q u esto u sciva g i nel N a ta le .1889: il m a teria le a rch i
v is tic o p er esso ra cco lto era cosi ricco e cosi im p o rta n te p er ben co m
p ren d ere il secolo x v i , che e g li non p ot rin u n zia re a valersene, sebbene
com prendesse tosto che l opera non p o te v a p i essere com presa in
soli sei volu m i. 11 suo d o tto am ico G ia com o B u rckh ardt lo co n fo rt
assicurandolo che non d o v e v a preoccuparsi se l opcra prendesse una
a m p iezza m aggiore, poich essa sarebbe una storia speciale e v iv a
d el p a p a to per una cerchia m o lto larga, e sicuram ente p resto anche
p er i p o p o li stran ieri, e cos non solo un lib ro d i le ttu ra cui in v ita v a
la p a rte n a rra tiva , m a anche un lib ro d i con su ltazion e per m o lti.
A n c h e il secondo volu m e eb b e la tessa en tu siastica accoglien za dei
d ott i com e il prim o, e l au tore con c o ra ggio si accinse a preparare il terzo.
G r a v i d iffico lt T ali per lu i la m ancanza d i lib ri, che e g li era
co stretto farsi p restare da a ltr e b ib liotech e: cos pure era per lui
fa tic o s o il non p o te r la vo ra re che b re v e m e n te in R o m a . N e l 1888
L e o n e X I I I pose a d isposizion e sua anche i docu m en ti segreti rigu a r
d a n ti A lessan d ro V I , m en tre era sicuro che la Chiesa nulla avreb b e
da tem ere dalla v e r it . Cos P a s to r p rep ar la prim a p a rte del terzo
volu m e, v o lu m e d iffic ile perch rigu arda il p eriod o pi oscuro d ella storia
dei papi. E g li per seppe serbare anche allora qu ella rigorosa o g g e t
t iv it ohe gi a v e v a g u a d a g n a to alla sua sto ria la sim p atia d i tu tti.
Fu du ran te qu esto m om en to, dicem bre 1891, che ven n e a m o rte
il gran d e a m ico d i l astor, G io v a n n i Janssen. Q u esti nel suo te s ta
m ento ch iam ava suo ered e in te lle ttu a le il suo discep olo p red iletto
Pa stor; e qu esti d o v e tte assumersi il c o m p ito g ra to , m a laborioso, d i
proseguire l'o p era del d ile tto
m aestro ed am ico. E d
eccolo q u in d i
del Janssen
x\i
Q uesti volu m i, da lui s c ritti nel fo rte v ig o re d e llet m atu ra, sono
1 pi o rig in a li e i pi b elli li tu tta l opera. E in questa caratteristica
data dal l astr alla sua Storia dei P a p i, che essa si differen zia la
XXII
quell*
scritte
da
K an ke
C reigh ton ,
seguono,
N e ven u to d i conseguenza
che
spesse v o lte
la storia d i
un
p ap a ha preso una luce tu tta d iversa , e che q u e lli stim a ti gra n d i per
il passato, com e L eon e X , sono scesi n e llom bra, m en tre i d im e n tic a ti
d allora sono sa liti ai p rim i posti.
Cos m en tre per P a o lo 111 (1534-1 fi49) (il pi lu n go p o n tifica to
del secolo x v i ) noi ab b ia m o 30 p a gin e in R eu m on t e 60 in R a n k e,
in P a s to r ab b iam o un poderoso vo lu m e d i 765 p a gin e esclusi g li in d ici
e i docu m en ti: ed in G re g o rio X I I I (1572-1585), figu ra quasi d im e n
tic a ta d a g li sforici, d i fro n te a lle poche p a g in e d i R eu m on t e alle 24 p a
g in e d i R a n k e, sta un volu m e d i 856 pagine, dense d i n otizie e m e ra v i
gliose p e r l op era restau ratrice d i papa B o n eo m p a gn i. In segu ito a
ci l'o p era del P a sto r g en era lm en te stim ata un ca p o la v o ro di storia
m oderna e il P a s to r stesso uno d e i p rim i s to ric i d e lle t nostra.
( l i a v v e rs a ri stessi, purch le a li e sinceri, in tesero il bisogno d i
esprim ere questa lo d e d i sin cerit al P astor. L o storico protestan te
d o tt. K alkolT, in una sua recensione sul vo lu m e I V ilei P a s to r, n otan d o
la sin cerit con cui lo storico a v e v a rip r o v a to g li abusi v ig e n ti ai te m p i
d i L eo n e X , nonch il c rite rio con cui
pur restan do fed ele al suo
pu n to d i v is ta c a t t o lic o a v e v a giu d ica to l opera d i L u tero , scriveva :
L a ten d en za di P a s to r sem plicem en te quella... d i narrare il corso
d e g li even t i secondo qu ello che dicon le fo n ti. N o i ci siam o decisam ente
a v v ic in a ti alla m ta, d i fa r sorgere un terren o in v io la b ile della tr a d i
zione, d i fo rm a re una zona neutra, che d e v essere riconosciuta da a m b o
le p a r t i .
S areb b e prezioso p o te r conoscere ap p ien o il m etod o con cui eg li
riu sciva a d om in are l im m ensa falan ge d i docu m en ti da lui ra c c o lti
in m inutissim e schede d i o g n i fo rm a to e genere; com e e g li sia riu scito
a porli d i fro n te alla va s ta le tte ra tu ra , da qu ella antichissim a sino
a quella d e i n o stri gio rn i, e cos plasm ar tu tto insiem e, ca va n d on e co lo ri
e tin te p er la sua storia e c ritic h e e g iu d iz i per g li a v v e n im e n ti che
narra.
Q uest'uso d e i docu m en ti e della lettera tu ra , com e fosse anche
p er lui laboriosissim o, risulta da q u a n to scrive e g li stesso in p refazion e
al settim o volu m e. S p iegan d o com e e g li sia d o v u to ricorrere da allora
con pi am piezza a gli a tti in ed iti, scrive:
W in
d o v e v a s i tra r
p a rtito
nella
m a g g io r
possibile
in terezza
della
I l o d e tto
tu tto
sta un a ltro gran d e p regio d e llopera del P astor.
P o tr pur essere che n ell'in d a gin e fu tu ra a ltri docu m en ti ven ga n o
in luce: ne verra n n o accresciute o d im in u ite le tin te, riusciranno pi
fo rti le o m b re o pi ard en ti i colori, ma le gratuli linee, la fisonom ia
ca ra tteristica di ciascun papa, con l opera ilei P astor in du bbiam en te
I i " a t a ier sem pre.
P e r l Ita lia poi e specialm en te per R om a la Storia dei /a p i da lui
scritta ha u n 'a ttin en za t u t t a speciale, com e c R om a e l'It a lia l'h an n o
a vu ta di necessit
d o tte p agin e tu tta
tuale. la sua v ita d i
i ca p ito li su l'a rte
XXIV
xxv
Io
n o lo fra qu esti lo E rU iutrrungrn unii Krg>inzungrn zu Jansscns
G rsrkirh tr de drutsrhrn Voi Ieri d elle qu ali lai 1900 nono apparsi n ove
volu m i, e fra qu esti p rop rio suo H risr dm K nrd in a ls L u ig i d A ragona
durrh [h utxrhland, d ir X ird rrla n d c, F ro n k rrirh und O b rrita lirn 1617-18
brschribrn ron A n to n io dr U n itis. Coni ha pu bb licato irli A llg rm rin r
' Itrk rrtrn d rr H'~'onist'hrn In q u is itio n 1566-1597; l'n g rd ru rk tr A ktrn
t u r G rsrk irh tr d rr P ttp xtr; A et illustrantia h intornim P on t. Uom anorum
prarsrrtim sarr. x v , v v i, x v i i illustranti!i, /, 1379-1464 (F rib u rg o 1901),
ehe <-ostiti! incorni la pu bblicazione docum entaria promessa nel prim o
volum e.
Inoltri* le b iogra fie d i A ugusto Itrirh rn s p rrg rr in due volu m i (1H99)
di M a jr roi G o g rm (1912), del p rop osto F rn n rrs m h'nu/mann ( 1921 ),
del decano del du om o d i F ran coforte Giambattista H rin rirh (1925),
*<l a ltri b re v i s c rtti du rante la guerra. E g li a v e v a poi nt4-colto c o p io
m ateriale |H*r una Storia drl protrstantrsim o dalla tua o rig in r sino a i
nostri trm p i, nonch un volu m e in ed ito di m em orie su la u dim ora
in Kom a, che riuscir certo di un valore prezioso se verni pubblicato.
A llo stesso tem po ha cu rato le liu o ve ed izion i dei volu m i della Storia
d ri 'a p i dei q u a li i prim i tre son riu sciti in tieram en te r ifa tti e in
granditi.
P astor q u in d i oltre che un gran d o tto stato un ra n d e lavoratore.
Nessuno storico, d o p o R an ke. ha in d agato ta n ti arch ivi com e lui.
Ila 230 c itt e luoghi d 'E u ro p a (H erm anla. A u s tri, Ita lia , l nghcra.
Cecoslovacchia, Ju goslavia. P olon ia. Francia, In gh ilterra, Spagna.
S vizzera . B elgio , O landa. G recia, S vezia. D anim arca. M ussi), egli
ha tr a tto le p ie tre per iiw tru ire la n a opera m onum entale, tom i*
in d agatore di a rch ivio era n oto in tu tto il m ondo. Qual m eraviglia
quindi che e g li fosse anche ovu n qu e Minimamente on orato ?
L eo n e X I I I ebbe p er questo d o tto la pi alta stim a: P io X lo
am com e un figlio, e P a sto r ai d iceva o b b lig a to a lui. com e ho nar
rato, se a v e v a con servato la vista. B en ed etto X V ne era am m iratori*:
l'a ttu a le pon tefice lio X I . e g li stesso cu ltore della s to ri, espresse
al l*astor la sua am m irazion e e ben evolen ta nel Hrove che g li in vfh
n ell* solenne fo rn a ta fe s tiv a tenuta nella sala ilell'O sp izio T eu to n ico
li N. M aria d e ll'A n im a , in occasione del settantesim o gen etliaco ilei
grande storico. I v i, alla presenza d ei due S egretari d i S ta to itegli u ltim i
re papi. E m .i cantinati K. Mernr del V a l e P. tia s p a m . nonch del
Bore del clero e la ica to rom ano, v o lle Sua S a n tit che g li fosse conse*
gnata dal suo S eg reta rio d i S ta to una m edaglia d 'o ro fa tta coniar**
per qn ella circostanza, n n ita ad un B reve che fu le tto d a ll ste*o
Em inentissim o.
In riconoscenza d elle sue benem erenze scientifiche anche l'im p e
ratore d i A u stria, Francesco Giuseppe. vo lle te rn a re a lui la sua
gra titu d in e e nel 1*99 lo n om in ava C onsigliere A u lico (llo fr a t ), nel
19**1 affilia va a lui la d irezion e d e ll'is titu to austraco per g li slu di
orici in R om a, pi fa n ti lo a scriveva alla n obilt austriaca e nel 190*
xxvi
<J dicem b re), in occasione <1*1 n o ijiu b ileo im periale, jli co n fe riv a
ii tito lo ered ita rlo d i Barone.
P a sto r era d o tto re in lilosott c teo lo g ia , professore d i storia m o
d e m a ll U niversit d i Innsbruck. d ire tto re d e llis t it u t o storico ausiriaco, m em bro del C om ita to d ir e ttiv o d elle due celebri societ seientifictie cattolich e tedesche l >m*g<k*rtl*chnft e Leogrxfllxrh a fl; m em bro
delle A ccadem ie scientifiche d i V ien n a, M onaco. K om a. F irenze. V en ezia,
Parigi, M adrid, Stoccolm a. Bruxelles. B udapest, P re g a , Z a ga b ria , C r a
covia e Colum bia (in A m erica): d o tto re ad honorem delle U n iversit di
B re s la v i e L o va u io . C avaliere |M >ntitlcio d e llO rd in e dello Sperone d 'O ro
nonch m unito d i numerosissime d ecorazion i d i ogn i p arte del m ondo.
Non ostante ta n ti onori era um ile ed allattile, ma sop ra ttu tto
era vero credente. Q uesta b ile profonda il to n o fon dam en tale che
colorisi-e tu tta la sua v ita ili c itta d in o e d i studioso.
K questa fede, che lo a v e v a sorretto nella v ita , e che a v e v a gu id a to
la sua penna nel lavori, fu il suo c o n fo rto nella m orte. Il suo cogn ato.
Brasili, d o tt. P a o lo K au fu ian u , dice di avere a m m ira to Var* m o rirn d i
che pmnto il suo le tto si riv e la v a in m an iere m isteriosa e indim eli*
I (cabile.
K g li si era am m alato im p rovvisa m en te alla line d i agnato dcH 'aiiuo
I d
i rito rn o da una passeggiata. K g li v o lle su bito il co n fo rto di
un um ile padre Cappuccino, l'O rd in c da lui ta n to e lo g ia to nella sua
opera. do|x> quello ilei G esuiti. P ro p rio in quel m om en to doloroso il
S ignore ris e rb a v al d o tto e p io uom o un co n fo rto inatteso.
Sua Hmineiixa il C ardinale M erry del V a l. di passaggio per ln n bru ck. a v e v a preso dim ora in un a lb ergo di fron te a casa Pastor.
L 'illu stre |Hirponito cerc di visitare lo storico d ei papi, e con suo
rincrescim ento apprese che in quel m om en to eg li era rin carato a lit o
da un attacco del m ale, che |m> d o v e v a condurlo alla tom ba. Il g io rn o
appresso per In Pastor s te .o che chicae ad eb b e la visita d el porportn . ciiibratidogli quasi che il ven erabile P io X . che ta n to lo a v e v a
am ato, g li avesse m andato d suo S egreta rio d i S ta to a o rla rg li la
sua b en e d illo ne. K g li stesso con la sua fa m iglia ri|eteva: l i l'u ltim o
porporato che m i ha b en ed etto . Nel decorso ilella sua mutai t u .
durala circa tre settim an e, ben tre v o lte v o lle ricevere la Santa C om u
nione. I suoi u ltim i giorn i oltrech d a ll'a n io n v e prem ure dei suoi.
Jimno c o n fo rta li dairintcres.ainctito di tu tto il m onili ca ttolico, e
la una h en ctlitioiie speciale che il Santo Padre P io X I g li in v i a ccom
p a g n a i da tenere parole d i a ffetto . P a sto r l'accolse commo*-*o. ( i l i
ultim i due giorn i non pot parlari-, ma la sua in telligen za rest lucida
s in w pochi istan ti prim a d ella m orie.
C om e O V u n n ol. l'eroe d e irirla n d a . m orendo a v e v a lasciato il suo
cuore a Bont in segno del suo a ffe tto per il c en tro lei ca tlo ticiin o .
v,,n I V l o r . lo storico dei papi. in caricava il prof. IV n g H d i serivere al S an to Padre clu- - g li idi im i |alpiti del suo cuore eran o |-r
la Chieda e | w il P | M
xxvit
Er g i u s t o c h e
S e <1 e
a
nomo
la g r a t i t u d i n e
ili
P ie tr o
per
v i t a e in m o r t e a v e v a T a t o
d ife n d e r e
e
far
conoscere
P a p a to .
P o s ta v a che d ell'illu stre S to rico dei (api. si avesse una iin|erit tir
NOTA
ALLA
D E L L E D IT O R E
PRESENTE
E D IZ IO N E
ITALIANA
(ucsta nuo a i 1 edizione del I rotarne dell* Storia ilei P ap i del com
pianto barone ton Ptuior i itala condotta tuli'ultima edizione ledeteti,
metta come 5*-7 a Freiburg nel 19S.* L'illustre Autore introdussi
in usa tante e tali variazioni, correzioni ed aggiunte da rendere necciaria una nuora edizione della traduzione italiana.
Per soddisfare alle richieste dei molli eie possederano la recchia rdi
zurne li penit, prima, a un Supplem ento eie seguine pagina per pagina,
linea per linea H nuoro tetto tedesco, risultalo di ulteriori ricerche, per
Atre due decenni, di una mirabile attiriti scientifica.
-1 questa cera mente improba fatica " si sottopose il benemerito
traduttore dell'opera mons. Angelo Mercati.
Ora, a meno di un anno da che era stato pubblicalo, il Supplem ento
stato incorporalo nella vecchia edizione. X el corso dei non facile lator
i stato tenuto costantemente presente tl testo tedesco: si i supplito cosi
a qualche lieve, inevitabile i latori dei genere, omissione dei Supplem ento.
V o si i perdonalo a fatica perch dalla fusione del nuovo col vecchio
rnisse fuori un volume organico, fedele, per ogni rispetto, al tuo originai*.
In questo modo la Casa editrice confida di essere renula incontro
al desiderio di quanti sono in Italia, specialmente tra il clcro, studiosi
e ammiratori di questa monumentale opera storica.
Rama, mfotia IUZI.
1
La prima edixione il l i i M curala da Cario Um etti a ri a Trento nel
l*w>. la iroornU Boom nel MIO.
* Ristampata nel IM S come t f - V adicraoe.
XXVII
Prcfmiont*
a lb i p r im a e d iz io n e .
x x x iii
*
la r t fU trita n m u la w tri p m w e lr r a lu a * aU VCrrtntu! a rim rttrre
** m *d tnluaw la D a rra ita a r del ( o t iln la 4J P ia li.
xxxtv
Il
u d o v ic o
astor.
M'ENA avuto dalla Casa Editrice l'avvino, che 'era fatta nc-
L i nuoto rifacimento. L e torn molto utile il fatto, che l'indaffhu dell'ultimo decennio iti i rirolta con particolare amore oi necoli X I V e X V . La copia e importanza del nuovo materiale delle
forti da utilizzarti e della letteratura nazionale e straniera furono
per pi dun capitolo #1 grandi, che fu necessario procedere a un
rifacimento completo. Ed anche ore questa non t'avver, fu ap
plicata ovunque la matto miglioratrice, t i apprezzarono con cotcienza le giunte critiche e quanto al tetto ri tenne conto di un
detiderio ttpresto da varie parti, eliminando quoti tutte le cita
zioni letterali da te n ito ri recenti. Particolari grazie debbo ad
alcuni dotti, come i proiettori Sehleeht e dottor Paulut, che cort'sisnimamente miner a mia disposizione note e aggiunte loro.
Sono obbligato a r arii eruditi italiani, specialmente per la tra mistione delle coti dette pubblicazioni per nozze, #1 difficilmente
accessibili e tpe**o ttampate in pochi esemplari. Dando uno
guardo Fui lavoro intiero, posto ben dire, che quasi nessuna pa
gina del presente volume rimasta tenza aggiunte o migliora
menti.
P er parecchi capitoli poti trarsi profitto anche di nuore fonti
Hanoecritte. Essendosi poi il testo accresciuto di pi che 100 pa
tine a conftonto deW edizione precedente, rappendice di documenti
renne ttampaia in caratteri p ii piccoli e aumentata di soli tre nu
meri. I documenti intercalativi (balla d'Eugenio I V tulla morte
del Cardinal Vitelleschi dall'Archivia Segreto pontificia e due let
tere tulla congiura di Stefano Porcaro trarate atta biblioteca universitana di Bologna e alla Regia d e ll'A ia ), mi parvero degni di
pubblicazione integrale.
xxx vili
M di sommo onore che S. S. il Papa attualmente regnanteubbia avuta l'alta degnazione di accettare In dedica di questa nuova
redazione.
Aprendo
VArchivio
Vaticano
Papa
Leone
X III
ha
L. P .
r. P
astok.
SOM M A I U O
INTRODUZIONE
I t RI > ASCIMEJiTO I.FTTKRARIO IN ITAI.IA E LA CHIESA,
I l rinascimento, uno lei pi p olw iti fa tto ri 1*! ] orinilo <li transtxionc
lui timi io evo aUV|MM*n moderna. Doppio carattere dH rinancitiMmlo let
terario in Ita lia . Suoi p rin rip ii fai P etra rea e R o c n e d o . Come questi ni
importassero verno la Chieda: loro relaxioni eoi papi .1*7.
I<o mitiche tradizioni ecc!e*ia*ti-lie circa lo studio dei classici 7-LI.
In d irizzo n n tirrixtin n drl rinnvrim rmlo tr llm ir i. L o r e n x o V a l l a
> il mio scritto Sul p ia rrrr. programma dell'irtMrixxo radicalmente miti
'hegpiante il V a lla avverso jt principio agli O rdini religiosi ano
dento assalto e m ir o il Inniiuio temporale ilei papi mia niannnxa
di carattere 15-25. A . U c c e I r l i i predica la em an cipaton e della
' m ie .. op|M>sizione dii parie della Chiia (E ugenio I V ) '>.27. Intlnenie rovinose d ell'iod iriszo anticristiano sul eani|Mi morale e religioso.
Sentimenti non cristiani di erti umanisti lo m indifferentismo verno la
t hiesa loro sogni di un m o rii ideale rla m iro 27-31. P o g g i o rap
presentante d ell'in d irizco anticristiano suo indifferentism o le sue
oscenit i suoi vitu p eri! contro i monaci restano senxa effetto di fronte
al grandi p redicatori d i penitenza S W I. Im jxirtanxa di costoro. H, Ber.
nardino la Siena e le sue prediche 3540.
t/r r o n rfi:is i rrliginmr dril'rpnm drl ri*tl*rim * min. HI rcon<s*e neo w a r ia una riform a. N e ll'Ita lia tfc>l rina*rineiit continua il sentimento
religioso prove della cosa C o n tra iti dei l e poca. Sensualit e smania
dei piaceri nelle c in s i su|>eriori. I Santi e I I M ' M l'epoca lei prim o
rinascimento H I*, t o w si spieghi il favore lato aH'im lirixxo an ticri
stiano da m olti d ig n ita ri! e*vle*ia*tici 15 Iti.
/u d iri::n cristiano drl ri*a*rim rmln Irltrm rin . Program m a degli tio
mini d i questo indirixxo 46-17. Manetti. T ra Terna ri, li. t'o rra ro , F. B ar
ta ro. M. Vegio, V itto rin o da F e ltre come umanisti criatiani 47.53.
I l problema Vici giusto ap pretta menu dell antichit elam ica. Van
taggi danni del rinascim ento per la Chkan .'1-55 f a i avversa rii degli
umanisti n egli O rdini religioni vanno q n H e volta trop|M> avanti il
loro concetto p a rzia le non diviso dai papi. Clemente V I G regorio X I.
xi.il
Sommario.
In giu stizia delle accuse generali contro la San<a Swle |>erch promoKs: l i stnrtii lassici. N iccol V a lla testa lei rina^sc'nnento 50-00. 13 rin a
scimento. Pensiero fondam entale di Niccoli V tIl-02.
L IB R O
I.
Sommario.
x i.m
L IB R O II.
IL BIST AHit. IMENTO PKLLACTOBlT PAPALE
E LA LOTTA COLI/OPPOSlZH^E fO M il.lA R E . I PRlNClPlI
DELLA U S A M S 5 Z A A ROMA. 1417-1447.
1. Martin V. 1417-1431.
Sguanl rvtn w |irtlira sulla r r W H lo ci*m a C arattere Il M ar
tino V nane si conten*e li fronte alla pu n ton e Iella rif*rma ano
*iX)ro a IC<una Mrte U G iovanni X X I I I 2TI-22&. Htato di ilm u lr n u
di Ibana M artin o V m stauratore d i lUsna sua p n iiit ia w a lla rte
no mite fcm rrno felicita Ini ltnmani 223 S iL B U tabiliniento M I j
monarchia papale lem.luta a rana lello scisma Ingrandim ento del
donna metMla di vita di M artino V 2X1237.
A ttiv it per la rrwtanrazinne erc1e*ia*tic
reliquie H anta Mo
nica il giubileo d ellanno 1425
Berna rtli no da Hiena in Boma 17 243.
perosita d i an ta Krance-a Bomana. iH ilate di Tor 'le' Hpecrhi 243 245.
M artino V in favore Iella liberta ercleaiaaliea
noi rapporti ver* la
inewiione con ciliare e la riform a t 4 i s * t h i 215 249.
C arattere intem azionale dulia t'n ria Romana preponderanza d l
Tdesthi In Boma loro corporazioni 219-254. Grande numero dei Boraci
XMV
Sommario.
2. Eugnnio IV . 1431-1447.
Sommario.
L IB R O
III.
X I . VI
Sommario.
Sommario.
xt.vn
b.
Z elo <1p1 papa per la o d tu rn delle sci*n*e .VH-512. <'urte lolle muse
d i NS'oli V A llie rti M anctti
VeiqraN ano la Bisticci
T or
tello 512.543. Eccessiva mdiilfienza !i N iin il \' con i rappnfu'iitnnti
d ellin dirizzo paga-no o o n p ttio n e l*l V alla 511.>15. Traduzioni lai
greto lo r o importanza 545^V49.
Ombre della posizione dominante d egli milanisti in Curia con tene
degli umanisti 549-551. T. Mutici ctn itr i nemici del l'umanismo 552-553.
Opera apologetica li tWosota religiosa li Itaffiude <le Pornnxio, in mi
si riconosce l'im portanza lgli stu dii umanistici 55X551. Zelo lei pupa
per la letteratu ra w clesiastica Manetti G regorio i.i C itt di C a
stello A n ton io lellA g li 554-555.
N iccol V raccoglitore li lib ri I n oi infinti lib ra rii si spingono
fin in P ru ssia e nell O riente Fondazione lidia Vaticana 55C WS,
Fnegi lei iinanosiritti T o rte llo hi ldiotera rio 55M-S60. Numero lei vo
lumi della Biblioteca W tic a Ila
suo pi aliti- inventario
iinpor.
tanza li pirata gram i iosa raccolta 5WW54M.
6. La oongiura di Stefano Porcaro (14&3).
papa 684-580
7. L avanzanti dai Torciti la caduta di Oontantinopoli.
L'unione fiorentina resa vana in Hianxk> in Kum ia 5 8 7 -*.
X I.V II
.Sommario.
L IB R O
IV .
1- Elezione di Oalisto I I I .
Sao contegno di fronte al rinascimento
Incoronazione ambasciate per lobbediennu
A gitazion e in Roma
m isiire di cautela p rin cip io lei conclave
OC.Mo t'<uu|M>sizione del sacri C ollegio candidati al papato 651-G52.
L'elezione del lt>ssa rione im pedita dalI'Aflain til-KM.
Elezione di A lon so de B o rja carili i b i le di Valencia predetta da
Vincenzo F erreri 6&KES. V ita antecedente lei nuovo papa giudizi
intorno a la i l'opinione li sant'Antonino G5G-659.
C aratteristica di C alisto I I I . Iitttfferen za d i Ini verso il rinasci
mento 6MM61. I j i fluita d ella d ilapidazion e Iella B iblioteca Vaticana
per o|iera d i lui 662-664.
Incoronazione del papa torb id i in Roma durante la stessa 664-666.
l<e ambascerie d'obbedienza di A lfo n so di N ap oli dei F ioren tin i
deU'im peratore Federico I I OtiG-OO'.*.
Sommario
X l.tK
Il
pericolo dei T u rch i cresce indifferenza delTO oddento il pa
pato comprende la g ra v it del momento 070-071.
Ui crociata contro l im am il fondam ento kM tutta l'opera di C a
listo I I I suo r o to influenza d ella n azion alit spaglinola 671-073.
Zelo guerresco del p on tefice sua bolla crociata spedizione di Ie
llati. p redicatori della crociata e n u v o li to ri delie decime E. Knlteisen 074-077. P rovvedim en ti contro abusi 678-679.
I wicritici pecuniarii del papa |h t la guerra turca impediscono Cene*
euzione d i fa b b rich e monumentali m em orabile scoperta rii cadaveri in
S. Pietro 079-iWl.
Speranze ilei papa sull'aiuto da parto di F ilip p o di lto'igitgna e iti
A lfonso d i Napelli 681-682.
(t. Piccinino, suscitando torbidi guerreschi nella Italia medili, ini|>discf la crociata fa v o rito la A lfon so di Xnpdi A cn xU ii IKI486.
Il Iredim ento di P. U rre a e A . O leina 686-687.
Costruzione d una flotta in Roma 688. Nomina dello S tu ram i ad
am m iraglio della flotta contro i Turchi s-opo della spedisione 688-691.
Partenza dello S fa ram po suoi suc?essi nelle a eque li G recia G924S9I.
Poco zelo per la crociata in Germ ania e in Francia
(Vario V I I e
il capii naie A la in {posizione lolla universit di P aridi 695-699.
II <iu-a di B orgogna e il re d i P o rto g a llo con trarii a una crociata
parimente M ilano. V enezia e F iren ze (RH*-7(Hl. C oraggio e sacrifici
del papa 702-703.
i tri p *p /' I .
rf
Sommario.
4. Skanderbeg, latleta di Cristo . - Cure del papa per i cristiani dOriente. Naufragio degli sforzi del papa per la crociata. Ascensione e caduta dei
Boija. - Ultimi giorni di Calisto IH . - Morte del Cardinal Capranica.
io.
C ure lei ponUifiee jw-r i possedimenti dei Genovesi nel Ponto e per
i crfatkuii oricntulli ]>er rin fo rza re hi (lotta d ello Scaranipo v itto ria
prt.so M etelino L e potenze O ciulentnli non prendono parte alcuna
alla cosa 740-715.
ite Laditdao in contesa con Federico I I I sua morte. G io rg io di
Podicbrad, re <li Boemia suo contegno di fron te a lla Chiesa cattolica
ed a C a listo I I I 745-748.
Opposizione del fliero alla decim a con tro i Turchi dolore del papa
congresso d i am basciatori in Roma senza risultato. F allim en to dt*jdi
fo r z i pont itici i>er la crociata 748-749.
Nepotism o d i C alisto I I I - i B orja - R odrigo B orja suo esa lta
mento al cardin alato sua vita scostumata lettera am m onitrice di
F io I I 740-755. Il cardiunl portoghese Giacomo, suo contrapposto 750.
La creazione di cardin ali del 17 dicem bre 1456. 757-758.
Ascensione d ei B orja
opposizione lei Capranica dio legli It a
lian i contro i C a ta la n i p re fe riti la Callisto I H 758-762. Potenza dei
B orja scom piglio in Itiana 7(*l-704.
M orte d i Ailfonso li X a ix d i C a listo I I I contro F erran te Bolla
del 12 lu glio 145S e provvedim enti in contri!rio jiresi da Ferran te 7H4-70S.
M alattia m ortale del papa ultim i a tti lei suo governo agitazione
in Roma e nello S la to pon tificio 7(!S-77l.
Fuga li don IVIr B oria
condotta coraggiosa del cardinale Rodrigo 771 772. M orte <11 C a listo 111 ineriti di lui 772-774.
I Borja e i C a t a l a n i a mal p artito Il P k v in in o marcia contro
Roma 774-775.
N egoziazioni circa l'elezione lei pontefice
a ce rlo generale circa
l elezione li Capranica 775-77(5. F n o gu ard o a lla vita li questo por
porato 777-782.
Capranica m odello li can i imi le
suo am ore per la scienza sua
a ttiv it le tte ra ria hi Mia morte i l i agosto) per la t'hiesa una |>erlita gravissim a 78R-786.
APPENDICE
D O C U M E N T I I N E D I T I E C O M U N IC A Z IO N I D A R O H IV II
789
789
790
79
791
792
793
796
797
798
799
800
801
802
803
807
807
811
813
1.11
19.
20.
21.
22.
23.
24.
Appendice.
814
815
816
817
819
820
821
tur
861
861
862
863
804
866
i.iv
Appendice.
868
860
870
872
873
8. O ttono d e C arretto a
14 agosto 1458
I n iu c k
dell*
persone
M ilano.
Rom a,
873
875
i c
D E G L I A R C H I V I I E D E L L E C O L L E Z IO N I D I CODICI
D I C U I M I SON'O S E R V IT O
148, 807.
B r c x k i .le .*, B iblioteca di Borgogna,
113,
702.
A rra s , B iblioteca c iv ica , 16.
A s o ia k fk is b c r o , B ib lio teca ilei c a
stello. 231.
ADCH, B iblioteca.
238.
159, 677.
B a t k p x , B iblioteca del C apitolo, 373.
B k l l v x o , B ib lio teca Ijollinian a, 552.
B e r l in o . Monco nazionale. 158.
B iblioteca nazionale, 56.
B e r n a . B iblioteca c iv ic a , 510. 512,
5*3. 834.
Bo l o o n a , A rc h iv io d i Stato. 377. 382.
3H5. 423. 424. 4 2 . 683. 749. 751.
752. 756. 809, 819. 854.
Biblioteca universitaria. 158. 234.
374, 422. 551, 566. 573. 580. 1 2 .
M I . 667, 715, 751. 756. 758. 785.
M I. 868.
94. 483.
t.vi
E r f u r t , B ib lio te ca,
430, 807.
148,
E s c o r ia i. , B ib lio teca ,
160,
191,
iti, 282.
G r e n o b le ,
F e r r a r a , A rc h iv io , 678.
B iblioteca, 124, 424, 617.
F i r e n z e , Laurenziana, 16, 28, 31, 37,
56, 549, 552. 63, 37, 638, 667,
669. 785, 832, 849.
B iblioteca Marucelliana, 832.
B iblioteca N azion ale, 16, 158,
381, 407, 572. 574, 612, 799. 832.
B iblioteca R iccardiana, 16, 37,
228, 655, 680, 832.
A rc h iv io d i S tato, 111, 113, 115,
223, 234, 283. 286, 299, 302, 305,
349, 356, 357, 365, 366, 375, 425,
451, 453, 490, 494, 495, 503, 611.
565, 578, 594, 612, 621, 628, 629,
630, 631, 639, 650, 655, 658, 660,
702, 752, 762, 792, 796. 816, 828,
832, K43.
F lo r ia x
St ., B iblioteca del m ona
stero, 94.
F o r l , B iblioteca, 388, 572.
F r a s c o r o KTK s u l M e n o , A rc h iv io c i
vico, 368.
Biblioteca
444, 559.
F H I li l IttO
hi
c iv ica ,
10,
94,
160,
B r ., B iblioteca c ivica ,
383.
U niversitari, 401.
(A I.IX I Sa n , B iblioteca d el Monastero,
L io n e ,
L i p s i a , B iblioteca , 94.
L ondra,
800,
801,
802.
857,
866. |
i.vit
X o r i m i s e k o a , A rc h iv io circondariale,
468, 480.
M e t z , B iblioteca , 94.
M ic h a E L B E U E R N ,
A r c h iv io
d el con
vento, 441.
O r le a n s ,
733.
760,
770,
827,
853.
871,
372. 379,
573.
628.
642.
050,
085.
712.
737.
701,
771.
833.
854.
577,
030,
043,
058,
087,
710,
749,
764,
772.
845.
855,
872. 973.
M o d K N A , B ib lioteca Cainpori.
16, 433,
444.
' I o x a o o , B ib lioteca ili Stato, 94. 158,
O r v ie t o ,
B iblioteca , 680.
A rc h iv io c ivico , 570.
553,
774,
777.
P is to ia . B iblioteca. 809.
PoMMEK*rELDKN, B iblioteca Scbiin*
boni, 158.
P r a o a , U n iversitaria, 195.
P rk ssb u k c, A rc h iv io civ ico . 431, 480.
Q U A R A o r t ti,
B iblioteca
dei
France
scani. 40 .
K avkxna.
B iblioteca Classense. 4 S I,
781.
1
P er le cita zio n i ila questo a rch ivio va n otalo che, ve non si da indi*
'a zio n e pi precisa, intende sempre la serie P rt. Md., Itamn. I m i e c ita '
'n i datano dal 1882. A llo ra non era ancora finito il nu ovo ordinam ento
deJTarchivio, j ^ r il quale alcuni docum enti hanno fra ttan to av u to un altra
ubica*ione, com e poiwono anche essere venuti fuori alcuni pezzi m ancanti.
**reb b e in giustizia se qui non rico rd a! che la difficolta offerta al ricerca
tore dalla disposizione d ell'a rch ivio venne rtsa meno sensibile dalla cortesia
ternamente am abile degli im p ie g a li, fra i quali sono m olto ob b ligato p e
nalm ente al ign u r G h i n i o s i .
lv iii
RsOOIO-EmiLIA
B iblioteca
m unici
pale, (144.
KeiMS, B iblioteca arcivescovile. 94.
Rimisi, B iblioteca Gam balunga, 134,
b) B ibliotech e:
653.
Roma, a) Archivii:
A rc h iv io d ell'an im a, 258.
A rc h iv io d el Cam po Santo, 227,
254. 267, 335, 438.
A rc h iv io della C onfraternita del
Campo Santo, 438.
A rc h iv io del Milioniro d elle c e ri
m onie pon tificie, 810.
A rc h iv io Colonna, 2 1 . 232, 236,
696, 74, 757, 758. 858. 864.
A rc h iv io Itoria Pan fili, 568.
A rch ivio Gaetani, 43. 45, 502,
(12, 14. 743, 864.
A rc h iv io d ella) 'appella Sistina, 545.
A rc h iv io concistoriale (al V a ti
cano), * 55, 800, 222. 224, 237, 270,
280, 283. 285, 807.
A rc h iv io del Lateran o, 236, 356
513, 676.
A rc h iv io O m ini, 237, 299.
A rc h iv io segreto pon tificio, 60,
8 . 123, 124, 125, 152. 250. 283.
305. 334. 335, 3 5 , 372. 380. 385,
294 , 399. 412. 423. 438, 443. 458,
4(10, 462. 464, 480, 4S4, 486, 494.
557. 570, 590. 591. 582, 593. 594,
601, 16. 23, 2 6 . 650, 651, 654,
655, I . f i . 674, 775, 676. 677.
219,
372,
585,
24,
388,
550.
8 6 .
694.
702.
721.
743.
755,
763,
811,
831.
867.
678,
687.
695.
703,
727.
747.
756,
772.
819.
843.
873.
679,
688.
.
714,
728.
748.
757,
774,
824 .
846.
680.
690.
697.
716.
731.
749.
758,
778,
825.
85,
681,
691.
698,
718.
737,
750,
759,
790.
826.
860.
682.
692.
9 9 .
719.
739,
752,
760,
803.
829,
61,
683.
9 3 ,
700,
720.
740.
764.
762.
810.
830.
86,
389.
B iblioteca d e gli stu d ii, 464, 553.
Sk m u r , B iblioteca , 552.
S i e n a , B iblioteca, 37, 428, 435,
71. 733, 737, 761, 832, 865.
A rc h iv io d i S tato, 348, 367,
374, 381, 387, 412. 428, 433,
435, 436, 438, 498, 499. 500,
540, 565, 573, 578, 580, 583,
585, 586, 626, 627, 631. 633.
693,
372,
434,
5(14.
584,
636.
640,
96.
*41.
'TA M
ux
del
convento
degli
616.
W o l f e s BtTTEL,
Biblioteca Ducale,
158. 191. 401, 443, 469. 07.
W t'R Znritfl. U niversitaria. 148. 07.
443, 444.
T IT O L O C O M P L E T O
KLI.K
OPERE R I P E T U T A M E N T E CITATE
' ' chichtc der Ppstc rornchmUch mi 15^ 16. nwl 11. Jahrk. Voi. I, 1370-
P ii
Io w s e
lecta monnmentorum onmi aevl Vlndobonenaia, T . II. p. Ina. Vindobonae 17*12 (trad otto da ltr.E S . 2 voli. I d jw ig 1SS8-1K90),
Axaeae Svi.vu etc. I>e rebu* Iiaileae gnatU atante voi dissoluto con
cilio Commenta ri u. in C. h a . Pi* l P. M. a calum ali* vindica lui etc.
llama e 1823.
A e x b a e 8 ri. v ii fiera Inedita. V. C rc x o x i.
IA H
m b r o s iu s
C a m a i .d u i .e .n b i s , r . T
k a v k k s a h iu s .
Amk.ti.i.ik t Vinyab, A lfon*o V en Italia (/ la crini reUffiota ilei tifilo xv. 1-2.
Gerann 1903. 1904.
AiwiNa. A. (n), Orlffinl rlt-l teatro italiano. Con due pp. s. rappresentazione
dranunatlea del contatto toscano e s. teatro Mantovano nel sec. xvi. 2 voli.,
2* edizione. Torino 1881.
A n iik : J. F., Il ist id re poM tique d e la m on arch ie p on tifica le all x iv * s ie d e ou lapnpant il A vign o n , l a r i 1845.
A n d r e n U C a t a lo g o d e i c o d ic i u u iiio s c r it ti d e lla
fu m i g l i C a p ilu p i <11 M a n to v a .
Mantova 1787.
Anecdota lltte ra ria ex Mas. codicilli eruta. 4 voli. Rom ae 1772-1783.
Aumile Bononlensws fra tris H ikrony mi de B u rh elu b . Muratori. Script XX1I1,
867-810. Me,Hi,Inni 1733.
Annales Fornii vlo n sos. Mi r a t o r i . Scrl|>t. X X II, 135-240. Mtsliolani 1733.
Aanale L a v ie k iu B oni.ncontrii. M uratori, Script. X X I. 8-102. Mtsliolnni
1732.
Annales Piacentini ab anno 1401 unpie ad 1483 ah Antonio i: K ii -alta patrlcio lla<-entlno consrrlptl. M tra tori. Script. X X . MMtss Mlh>lanl 1731.
Anm iles Forull vlcnses, a cura Il <5. Mazzatinti, presso M uratori. Script., nuova
dixlone. vol. X X I I 2. <Htt di C astello 1903.
Annali Veneti dal 1457 al 1800 li Dom. M a u i -d .ro. ordinati e abbreviali dal
senatore F rancesco I xknoo. A rdi. st. Hai. T . V II. Firenze. 1MS.
A n t o n i N u s . archlcptacopux Florentinus, Chrotiicou. 1*. I I I . I.ugduni 138*.
Archiv der Geeetlachaft fdr altere deutsch' Geaeliichtakumle i r Befrderung
einer (kwnnitausgahc h-r <Juclk>iichrlftcn Ionischer GeseMchten Ics Mit
telalter*. II. raus v.Hi J . !.. Bt'cu uca. C. O. Dt'uor. und G. H. lijrr/..
12 voll. Fran kfu rt . XI. e Hannover 1820-1874. Neues Atvhlv .ter Gcsellfllr ltere deutsche OenchIch tsk ululo. Vol. I ss. Hannover 1 8 7 0 .
A rch iv f r K unde 'stvrrvlchlscber Gescttlchtsiiuclleu. Ile ra n -g von d e r Z u r
Bleue vaterlndischer I --M-hli'lit* anfgi**t*lltn Kom m ission ite r kalserl.
Akadem ie der WiWMoiischnfton voll. I II. W ien 1848 *.
Arehlv ftlr I.ltteratu r und Klrchcngoachlchte Uv M iitelali.r*. Heraus, vou
P. II. D cN in j: und P. F. EuBLK. Vol. I s s . Berlin e pol Freiburg 1883 m .
Archivio storico a r t is tW a r r M i v i i i i e letterario della c itt e pnoineia <11
Riunii fondato e d iretto da F a b io C o r i . Rom a-Spoleto 1375-1883. 4 voll.
Archivio della Societ Romana <11 storia imtria. Ruma 1878*. V o lt I n .
Archivio storico Italiano <wla raccolta di opere e documenti inediti o divenuti
rarissim i rid ila a lan ti la storia d Italia. 5 serie. Firenze 1842 m.
AiVhlvh> storico torniini, giornale <k*lla Societ xtnrk-n Lumlmrda. e bollet
M i Ut
At u
1870-1887.
Akm *:u .ix i M., V ita <11 S. Francesca Rom ana scritta neH'ldiimm volitare <11 Roma
del secolo xv, con all'en d ice dl tre laudi nello stesso Idioma, da un codice
Inedito dogli arch lv j della S Sede. Roma 1882.
A\iki.i .i m Mariano. Le chiesi di Bouia dalle loro ori i l ni sino a l ecolo xvi.
Roma 1887.
A s c h iu c h J .. Gescliichte K aiser Sigmund*. 4 voli, llnmbtirg 1K38-1S45.
Asoli b a c ii J Allgvmeines Kircheniexikou <*Ier alphabetlach gvonlnote I >arstellung <!< Wissenswtlrdlgsten aus <lcr m -w n trn Tlieologle und Ihrer
IlIlfswlHsenselmftoii. F ran k fu rt a. M. 1840-1850. 4 voli.
Atti e memorie delle K it. deputazioni <11 storia patria per le provinolo Modenesi
e Parmensi. 8 voli. Modena 1803-1870.
Atti e memorie delle KB. deputazioni ili storia lattila |>er le provinole deU'Kiuilia.
T. I ss. Mi Iona 1S77 ss.
Atti e memorie della It. deputazione <11 Moria |ia(ria |ier le provliK'ie <11 Itomagna. Holin.ua lS 0 2 s s . Serie I I. voi. a*. 1875 aa.
B a c iim a x ji A.. George* von Podlebrad Wahl. Krnung tusi Anerk<iiiiung, in
Arehlv fttr o<terrel<-hiwhe Cesclilchte. U V , 87-175. Wlen 1870.
Hwiiwasm A., Die ersten Verruche zu elner ritniseben Konlgswahl nnter F rie
drich I I I . in Forsehungen zur deutsohon (Seachlchte X V II, 2T>VXCI. Gfitllngen 1877.
Kachmaxx A.. Irte d-iitsi-ben Konige und die kiirflirM lichc Notitrallliil I VtH
1447. (a Aretiiv ftir 5*terrelohl*ctie Gnwhlohte e stampa a (arte eolio II
medesimo titolo. Wien 1*ah.
H *on m xx A.. (rteh ieh le Ituhmen. Voi. 2*. ( Al l i S tailw ie^d tliH iti- 1 . voi. .Il)
Gotha 1U15.
1 ^ * I.. sto ria il'lta lla . T. IV e V. M<lena IHTi.
H u . a x P .. I Ielle rt la zi o lii fra la *1ib-i e a t t o lim e gli S la v i Iella Bulgaria.
Ibisnia. Serbia. Kregrvtna. Ibim i 1HSO.
I i U k u s k i A vr . j i lliMa d'Oro ohe *1 Ienediv india quarta domenica <11
quaresima lai Sommo Poutefloe. Venezia 17*W.
U ttM a n , G.. Memorie l-t- ri.-h.- della citt dl ie r i. Je s i 17*15
B * t .r z ir s iIltL i n i S t o t i .. V ltae Paparnm Avonilonensiutn. h<e ei Motoria
pontlBcutn Rotnanorum qni In Galli sederant ah anno <'tirisi! SIll CV
n*|tie ad annum M OrXTETV. 2 voli. Parisll 1**0.
B u . r * i r s S n u 'ii.. l'ila paparum Armitmmmimm. Nonv. M , ren io daprfa*
le* maniMrrits et oim piete <le notes crHJqoee p ar G. M oij-at. Voli. ! e 3".
P ari* Iftin. 1921.
* '* , r n I - . Istruzioni a<l amhaw-latari Senesi e relazioni dl m i alla repoi,
hlloa trascritte da alcnnl cadici del B. Archivio dl S tato In Siena. Siena
1***B <i*-r le a fta G . Bleol e S t - f Pianigiani-Sa nfranceschi).
B 'V cn i L , Il Piccinino nello S la to di Siena e la Lega Italica 1455-1150. la
Arrh. stor. l u i . seri.- IV . T . IV. + 4 5 * 225 2V Firenze 187.
t,xiv
ISa m iu I,., Ultime relazioni <le Senesi con P apa Culisto I I I , in Art-h. stor.
Ita l. S erie IV . T . V, 427-477. Firenze 1880.
B andinids , Ctatalogus codietun lat. biblioteca Medieeae Lanrentianae. T . I-V.
Fiorentine 1774-1777.
Handinu-h, Blbllotheca Leopoldina Laurentiana. T. I-1 II. Fiorentine 1791171.
Haxgen J . II.. Irte rttmldie Kurie, ihre gegenvllrtige Zusammensetzung und
Ihr Geschftsgang. Mnster 1854.
Hariiaro N Giornale d ellassedio dl Costantinopoli 1453, ed. K. C obnkt
Vienna 1850.
11Almi Kit ut: Moxtai'I.t X., Oeuvres complte. 3 vols. P oitiers et P a ris 1889
1890.
Harozzi I,. e 8 abradimi It.. Studi sul Pnnortnlta e sul Valla ( S abradim lt., Cro
n o lo g ia della vita le i Panorm lta e lei V alla. B arozzi L , Lorenzo V alla)
Firenze 1H91.
H nrtom A noim , Storia delia L etteratu ra Italian a. V I I : Francesco P etrarca.
Firenze 1HK4.
B asier Ohroulken, herausgegeltcn von der H istorischen und antiquari selten
G esellschaft in B asel. Vol. IV curato da Hkrn ouu .i , Leipzig 1880.
IlttlRH H., lH*r Trkenschreek in Kuropa. Breslau 1877.
colomini. F.ine kritische Slm ile zur Geschichte K aiser Fried richs I I I . Prag
1872.
B k a v c o v k t nt; II Ist i r e d e C lu irles V I I . T . 1-VI. P a rts 1881-1891.
F r a n z , Studien zu l.itm ardo B runi. ( Abltnhillungen zur inittleren und
neueren G eschichte, fitsc. 30*). B erlin und Leipzig 1912.
Hi:tssr.i. S t ., Fra Giovanni Angelico la Flesole. Sein Leben und eine W erke
Freiburg 1. B r. 1805.
B euirano L.. l>ella vita privata del Genovesi. 2* edtz. Genova 1875.
Bku.: 11.. 1uh'ti und die rmische Kurie in den Jahren / >/
(.?}. (* Ostea
ropliisohe Forschungen . fnsc. 2*). B erlin und Leipzig 1914.
H eck
Kom a
1850.
C ..
I,e*
t'hapilre* O tlrau j de
VOrdre de Saint
B evu e
Bn^
co-
D. B. T o m o qu arto,
t.xv
B krtoumti A., A rtisti Loanbarill a Roma nei secoli xv, xvi e xvit. Stinti e
ricerche negli archivi Rom ani. 2 voli. Milano 1881.
Ik'schreitmng der Stad t Rom von Kunst P i .atner. K ari. K in k k n . E ihtahd G er iiakii und W u.ii elm R st k ix . 3 voll. Stu ttgart und Tbingen 1829-1842.
I<E88auo !(k. Pubblicazione periodica di studi o rientali. Vol. 1 ss. Roma 1896 su.
Hkzoiji F. v.. Knig Sigismund und die Reichskriegc gegen die Musiteli. T re
parti. Mnchen 1872-1877.
I. kzulb F. v.. Zur G eschichte ics 11nsltent Ullis. K ulturhistorische Studien.
MilTH-hen 1874.
Itllillotheca H ispana vetu eie. aneto re i>. N icoi. ao A ntonio Uispalensl. 2 voli.
M atriti 1788.
Itihliotheca pontificia luobtis lihris dist incta auctore lt. I*. F. L udovico J acob
a S. C arolo. Lugdunl 1643.
Blbliotluspie le leole de C hartes. Rcvuc drndltloii consacrile spclnlement
l'tiKle du nioyen-ilge. P aris 1889 ss.
R ickkll G.. Synodi B rlxtn en scs aeculi xv. Ocnipontc isso .
H i n t e r i m A. .1.. Prti ginn t in c h e Genehiclite der deutschen National-, Provinzialnn<l vorztigiU-hsten IHaesankonssllien vom 4. Jahrhun dert bl a u f das Kon
zilium von T rie n t Vol. V I 1: Geschichte d er Konzilien des 15. Jah rh u n
dert. Mainz 1848.
Kirck M.. IV-r klner Erzbtaobof Dietrich G ra f von Mors im S treite mit dem
pii|rHtchen Stuhle, in Jahreslierteht <ler Realschule zu Mlheim am Rhein.
1878.
Itum ccr. c. V esp asian o.
B is c h o ff C.. S tu d ie zu P. P. Vcryerio tU-m A lte n n, ( Abhandlungen zur
mittleren un<i neueren G esch ichte, fase. 10"). B erlin und lycipzlg 1909.
B u e m et / rikdeb Fh.. /)* O cncralkonzil im
m ahenillndiitrhcn Schifim i.
ladertHirn 1004.
Iti.iKvi ktzuedkk F r.. Abt J.udolf * io n Sa i/o n Traktat SolUoi/uium ncUm nti.
Brtinn 1905.
(D il
c Stu dien
nun dem
lle n c d lk tl.
Bt.ii: viktzriKitKR F r.. L itc ra rU c h c Polem ik zu Beginn d e tjr<i**cn alicndkindl*ch in Schisma*, l'n gcd ru ck tc Te xte und Vntcruuchunffcn. (P ublikationen
des fisterrelctiisclM-n H istorischen Institut in Rom . vol. 1). W ien unii
Leipzig 1909.
B i-o sd i - F ijvv.. Opera varia. 2 voll. B asileae 1559.
B o e h m e * J . F r.. Fontes rvrnm G cm m nicaniin. I-1V (vol. edito dal prof. Ir. A.
H fBEal. S tu ttg art 1843-UKW.
Bonvnni P h i l , Numi-sniata Pontltlcum Roman< nun pme n tempore Martini V.
ad anntnn 1680 vvi authoritnte puhlica vel privato genio In lui Hi prodiere.
T . I conti ne ns numismala a M artino V. usque ad Clemente ni V i l i. Romae
1099.
B o rg ia A.. isto ria della ehUisu e citt il Velletrl d escritta ln ipiattro libri e
devileata a lle m . e rev. principe 11 81*. cantinate 1. B e r n a r i s i C orti . Nocera 1723.
B o rg ia S te p ., Memorie Isteriche iella pontificia r i t t i di Rem-vento. P arte terza,
volume I. che contiene la storia delle sue vlcemle e d4le g*sta ih-' suol
'vernatoli 'ini l'anno MI.I all'anno MOL. Roma 1769.
Boi- g in G f a co n tim iu r frn n ea it et te diaire ram erai de /(.W /J/tti, in M
lange* d'archot. e t lh isto ire X X IV (1904). 277-318.
Baor Mazikre W The Kptscotmi .Sncrawlan in Kngtaml. Scotland ami Irelam l.
A. 1>. u n o to ,1875. 3 voL. Rome 187.
I 'u s n t a K.), Die klassischen Studien in ihrem Verhltnisse zur christlichen
Blldnn* wahrv-nd kr ersten Periode de Humanismus, in J a h n n jic rieht
Aber He Erzh-hungsa listai t le* Itemeli kt inersti ft cs Maria-Kinsksleln Im
StiMlienJahr 1858/1859. Eimriedein 185.
o r u U i Papi, L
t.X Vl
t.xvit
Ancona 1878.
15. Jaiirtiuntert. (I>al I I vol. lei Denknchriften ter phll<*mpMitch-lil*torischen K lasse der k. Aka<temte 1er W issenschaften). Wien 1851.
fJHMEt. J., Regesten tes rmischen K aiser Frledrteh I I I . 1452-14113. 2 parti.
W ien 1859.
tAvnt
dein Franzitaisehen ttbersetzt timi berausgeg. von l>r. I. lux. R ittkk. 3 voli.
Paderliorn 1883-1854.
C uhintopiik J . B., H istoire ile la Pnjm ut iendant le x v sifs ie vec deci pice
justilk-ativcs. 2 vols. Lyon-Paris 18(13.
(Tlironiken <U*r deutmihen Stillilo vom 14. bis imi 1(!. Jalirhundert. Herausgejr.
von der Idstor. Kominlsslon lx-1 der Kouiirl. Aknd ernie iter W issenschaften.
Voi. I-X IX . U 4 i i 1862-1882.
Ciacoxius Al p h ., V ltae et res gestne Ponti floum Komnnorum et S. 11. K. Car(llnallum . . . al) Au o u st . O i .doixo Soc. lenii reeognitae. T . II. Itomae
1H77.
l'i avari.v i C., Collezione <11 documenti storie! antichi Inediti -<1 editi rari delle
(itti! e terre M archigiane. T. I. Ancona 1S70.
Cinaoi.i Angelo, I * ' monete ilei P ap i itescritte In tavole sin ottich e I illustrate.
Ferm o 1843.
C ipolla ( .. Storia deile si norie Ita lia n e dal KMMl il 1530. Milano 1881.
Cl.ftMKNT. I.cs Borirla. llis to lre du ]>a|X' Alexandre VI. do C esar et de L u cri*
Borirla. P aris 1882.
Codev epistolari* sacculi dis imi quinti. P ars posterlor ali anno 1444 ad annuin
1492 cura I oskpiii S z u jb k .i (Montini. medi! nevi hi storica res ifestas P o
lenta illustrantla. T . 11). Cracovine 1870.
Oot.A.Mifxo F a . V ita ili Antonio Beceadellf soprannominato il Panorm ita. Najxill 1820.
Colici < io bulla rum, brevium alloruinque dlplomiitum sacrosanctae basillcae VaUcanae. T. I. ab l rlmno V. ad Piiuium I I I . produetns. Itom ae 1730.
(o u m b a n u s nr PosTKMtiLO, D e corona tione Fraterie! Imi>eratoris. D en is .
Codice nuinus. thealog. blbl. Vlndob. 1, 1. 521-534. Vlndobonae 1703.
Couba K., Storia della riform a in Italia narrata col sil*d d lo ili nuovi docu
menti. Voi. I. Introduzione. Firenze 1881.
Commlwdonl <11 Hivu.no deoli Ai.mzzi i>er 11 comune ili Firenze dal 1390 al
1433. Pulibl. da Osa. G ua sti (Documenti di storia Italiana. T . I -I I I ) . 3 voli.
Flreuze 1867-1873.
C o v iP A iiN o x i P., I j i Regirin Picena, ovvero del presidi della Marca bistorta
universale. M acerata 1861.
Cn.vrixoKiuH F., MaTtlni V. vita ex leirltimls docum enti* ooHeota. Itomae 1641.
C o p p i A., Memorie Colonnesl com pilate. Roma 1855.
l'osmoiiromius G om i.i.ixi I kksox , e come appendire dello steso au to re: Proc*-ssus t musini-ioni.* <t reform aclonls m onasteri! Budocensis, hcraustn-g.
von M. J ankkn. M llnster i. W. 1000.
C hphutox. A lilstory o f th Papacy durine th ]>eriod o f th Beforniatlon.
Voi. I : Tlie (in-nt Schisiti ; Tho Colinoli o f Constance. Val. I I : Tho Cottiteli
oi B a s ic : T I h> Pa|ml H cstoratlon. Idindon issa.
(*hibkj.i .U8 L.. I.ibrl duo d e xp ed lth n e P ii P lie secundi in T u rn i*. M ura
tori. Script. X X I I I . 2ft--so.
C ris Topaxi A xt ., Delle storie dAssisl libri sei. Assisi 1866.
C r o n a c a i n e d i t a 11 F k a F r a n c e s c o n i i m w u ia Vinaino lei Minori, pubbl.
dal conte F. t " r i s t u p o r i. Foligno 18S8.
l*rt>uaoa Riinitnve (Contlnuatio aiiiuilliiin Arlmluensliim lx-r alterum auctorem
nnonynittm). M u r a t o r i , Script XV.
-968. Me<liohmi 1728
Cronache It olmi ih- inedite ilei medio evo, pubblicate da A c h i l l e nr. A x t o x i .
I. Memoriale iH P a o l o d i U K X ia o .rr o d i C o l a d e l l o M a s t r o d e l l o JUone <|Ponte. Homa 1875 (Kdixionc di ISO esemplari num erati). Nuova ed. c r i
tica <11 M. P M - a e , Il Memoriale di P a o l o d i B k x e d k t t o in <'oi_* d k L lo
M a s t r o . *u Arcb. d. Soc. Itomana di storia p atria X V I. 41-131. Roma ISSI.
Cronica di Bologna. M u r a t o r i . Si-ript. XV111, 241-792.
t.xtx
t*ronk-hette antiche di v arj scritto ri del buon secolo Iella lingua Toscana. F i
renze 1733.
Ciuiwk J . A. un<l C avaloa s e ij .e G. 15., G eschichte der italienischen M alerei.
Deutsche Originahiusgabe, besorgt von Dr. M. J oruan. Voli. II, I I I b IV.
Leipzig 1869 a 1871.
C l'oiloxi I., Aeneae Sylvll Plcooloniinl Sencnsis pii postea fuit (Plus II. Pont.
Mar. oliera inedita descripslt ex codicibus Ohisinnis vnlgavit notis|iie illu
stra vit I. C. Itom ae 1883.
Dai. il am Fi,., Concilia Salisburgensia provinciali <>t dioecenana. Aujiiistce aptid
Vindelicoa 1788.
Dalix , (e*tcbichte Sctiwedens, (il>ert7.t von DX iix ijit . Voi. II. Ix-ipzit; .1757.
I > a .m k i. ' i i . , Dea tudes cla*ri<HKs dan-s la socit chrtienne. P a ris 18155.
ItATitt H A tigi'ST., Opera novissime recoRulta ouinil'uwpie ineudis expurnata.
Venerili 1510.
Deh io ( i Die B au p ro jek te N ikolaiis' V. limi I,. B . Aftlierti, in He|iertiirlum ftir
Kunstwisscaiwhaft <11 Ja k its c h e k H I. 241-257. Stuttw irt 1880.
I ' c.m i i . k H., Die I iiivers-ltaten dea M ittelalters bis 1400. Voi. 1 : DI1 KntBtelmiiK
<ler l'n i versiti! ten <les M ittelalters bis 1400. Ib-rlin 1885.
Ii:xirus II.. (Tiartularlum U niversitari ParisieiiKls sub auspici In Omslldl mnerali.H Facilitatim i Parisiensiuni ex diversi* bthliotheci* ijilm ln r iim - tillegit et cnm authenticls ch artis contulit H. D. jauxlllante A em ilio C hatelaiw . Voi. I l i , IV . Pii risi is 1891. 1K97.
I>k x ifi .e H. et AK.Mn.li s Chatklaix , Aucturium C liartularii Universi tati Iarisiensls. 1*. I. L lber Procuratortun Natlonls Anglicaniie ( Aicmiiniae) oli
anno 1908 ad 1406. P arisiU 1894.
1kxiki.e H I,a I lsala timi <les EgHses, Monnstrew, H opitaux en Franco vt s
le m ilieu du x v * dcle, 2 voli. Mflcon IW I-U B B .
Ii \i s . < dices m anuscrpti Iheol'Bflcl blbliodiocae PaUitinae Vlndoboo. 2 voli.
Vindobonite 1793-1802.
bnuAUniH A n o , Nffoclatkais diplomai bitter de la Franco aver bi Toscane.
Ilocumentx recaeillfo p ar G ir a c p r t C v x est bix i . T. I. P aris 1859.
I*iarl<> Ferrarese dall'anno 1409 sino a l 1502 <11 autori irovrtl. M uratori. Script.
X X IV . 173-408. Mediola ni 1738.
I Min a m i A.. I*as O eranonlell <U-r Kaiserkronungen von O tto I. bis Friedrich II.
(H istor, Abhaudl. lieraiis>ti-i{. von I I e k e l u. G r a ik k t ). Mflnchen 1884.
IMo.x ysh s . t ryptae Vaticanae. Itomae 1773.
iM rn u c n F Ik -itrS w zu r Gewrhichte d e r katlioUschen lle f orm ai ion, in H isto r
Jalirbueli <!er GOrTeaKesidlscliaft. V. 319 ss. Mflnchen 1884.
I*>lluiok* J Lehrbuch der KlrclHiici-scliiclite. V. I I . I". 1, 2* 1. HoKcnsburu
1*43.
D l l is g e r J K lrc h e und K irclie n. Papsttum und Kin-henstaat. Ilixto ricli-p
li tls-he Betrachtungen. M flnchen 1801.
OLlm gek J . J . J ., D ie P ai *-F a b e ln les M ittelalters. B lu Bei trac zur K irebenicenchiclite. 2* il. im m utata. Mflnchen 1803.
I "|.u x <i ; r J . j . j . , B e itrtg e zur politlsehen. kin-liISHicn und Kultur-Sewhichtc
<ler w h* letxten Jalirhiiiid erle. V. Il e I I I . Itcgcnsbiiric unii Wlen 1S0318*2.
OU-IXCEa J. v llc r W ei?aBiins**Claulie und las Propilei en tura In d er e hristli'li Zelt, in H isto r. Tasehenbtieh d i I h r v i x heraii*8PS?. vmi W . H . It im i.
V w h , anno I, p. 259-370. L e ip zig 1871.
^ i u n a n J . v.. B ell rii Ke zur SektewseselHchte <k*s M H teialler*. 2 voli. Mlln< 4 n i 1.890.
' Tstx J. G Gtmhk-hte der preussisebeo P oliti k. 2* parte : Die territoriale
M i . Prim a sezione. Berlin 1857.
I.X X
Du<OuiSM!vr, Illsto lre le tou* le cardInaux frali;! <Ie nalssance. P ari 1000.
IHrciiES.xr L., 1** [Liber pontificai la. T . II. P n rls 1892.
Dirotte H., Iter fluttui imm. Im A uftrge d8 holien mfthrischen Ijinii*sausM'btiwM In den Jahn -n lsr.2 limi 1S.VI unternommen. P a rie I.: H istorische
fo n c b im p ii. l a rte II : I>n.s pilpstli<-l>c H escstenwegen. W ien 1835.
Dir*M oSt, Corp unlvernel diplonmtli|iie du droits des Kens. T . I I I , P . 1. Am ster
dam 1720.
IH'x, Jo n . Mabt., K i t deutsche K an lin al N ikolaus von Cusa und die K irche
seiner Xelt. 2 (voli. Kegiiisburg 1847.
KaettDourtat P ii. O hron k* regum Bomanortun. Heraosgeg. von A. F . Pb ib k am
nel I II voi mtppknn. Ielle Mitteilungen Ieri In stitu ts f r sterreichische
OecMhWIttfom-hunif. Innsbruok 1890.
Kimum K'k.1jik i il. Die Strasslm rger a u f K aiser Frksh-hh I I I , llom fahrt 14511452 Nm-lt B rieten timi Akten d i * Straashurger Stinltnrchivs. Strassi!rK
18711. (Stamim a arte d alla Gemeinde-Zeitung f llr Kisasa- Lothringen).
Kciiaiui I. et I. Q firrrr, Scriptorea onliiils praislicatorum recensiti notlsque
bistorte! et rltW Illustrati e te. T . I L utetiae ParW orum 1719.
Kim* G. I., Pun>ura <lvta, a. vitae, l-gntloixw. rw gestae, olii tu 8. R. E . O r dlimllum, |ill ingrati a, loetrina. eruditimi-, si-riptls etc. ah anno I>X1.
lux[iip ad a tat. no Ir. Itx-laniere. Llb. I l i e t IV . IVI. Fram-of. et M inarli.
1710-1714. Aco. Supph-mcntum noviun purpnrae doctae. Aug. V. 172!*.
Faupi P Srrrologi e libri ffllni di lla i>roeinria romana, a cura di 1. E. 2 voli.
( Fonti per la Storia d 'Italia ). Koma 1908, 1914.
Kttaiuan A., lHe orlentaHsctie Kirctu-nfrage. Wien and S tu ttg art 1899.
Uhrengabr deutneher \Yitim*ehaft Dein Prinzen Johann teorg Herzog roti
Saehnen zum 50. Oeburtitng gewidmet. IVrlliurg 1920.
Enal. Fa.. Il intona bibliothecae Uomanorum Ponliflcum. vol. 1*. R>manae 1W9.
Kitatr, I X , Martin de A l|rtlls Chronlea aelitalorum temporibus Uom ini Be
nedirti X I I I . /.um erstenm al verffentlU-ht von Fa.*/ K n a u l Vol. 1* E in
leitung. Text l>r Chronik. Anliang ungislrurkter Aktensttlcke. (Q uellen
nml For<a.huugen aus km (bioU Irr ('liielite , hrsg. von d er GilrrcsIjiw IlM 'lm ft, vol. 12*). Pailerborn 1900.
R i t m a . Gxnrva.. Vomelrhim Kim l-h ley Kay.*er FrVtrk-twn Itayna nach
lln tt sugetrncen. in v. II>iii:*h-k. SIHmU- !>'* Krtli-nuigtiiuni tm icrreirh
>t> Irr F.mws. I I I . 134-141. Pa an 1747.
Kau an II. A.. Ge^chUHUe I- WUsicranfbltlhons wimenarhaftlk-ber Bl Mutig,
vornehmlich tn TVut**hlanl hl am i Anfnge der IW iirm athai I Vol.
M agiM mrs 1S27.
K u x G., Zur Gesrhb'htp dr PUaninrhi-n Knsil. F r stramm ks Nfc'nlaiGymnasitims tn I^ lp tlg . U l| l 1884.
H < tj G . l i r t l i r h von Niem. Sein l<flwi und sein' Srhrifteo. Ijcttudg 18S.
EatsnuCTl P., Die klrrtiik'tx' F ra se a u f den deutschen Keichatagen voo 13781380. il erta alone. lVrSin IS-VJ.
E s c o r c m Mvnt. (o). Ohtonlntie. Nouv Vlltlon t r G. D r F a r s s r oc B u e c o r a r . 3 vda. P a ris PWS-I*14.
Ki n n C .. Ille rarrh la n l M i n metili aevl r i i * summorum p n t l l n t a . 8 .K E.
rantlnallnm . eh ta n im a nt Ut Itarn e rW ab anno UV ari a no um 1431
pfnlnrta. Voll. 1-3 (II 3* rtanlnctato da W. v is O n j i t , term inato kt
K ra n .). M onasteri! W *> 1901. 1910
K lara. (*.. U nitarian i Franc!- mim . Vol. <7*. t'rhanl V I. B o a lfa tti I X l a
m e n t i V II. Gr**gnril X I I. O em eatls V II. Reoedk-ti X I I I . Alexandri V.
ioannks X X I I I . Martini V documenta Komae 1904.
K im
K.. O r s k lr litr ter nl>efdeut>rhen iH tn u ah u riw i M lnartlcaprartni.
2 voll. WOratMirg i m
E r a n . K.. U ltra retila ratb o tk a madil a e ri alw ummorum ponUOroia. 8 K L .
t.x x l
i.xvit
S *vu m la
is lic A n r o n -
utxtil
G jU.UEt t i (5. C.. F h u f p i V o u x i Itber <U- oivltatl Fiorentine fu uxwIk -Ivibua eto. Fiorentine 1847.
iamh B.. Serie* eplM-ojx nun vl-dao enthoiirae <|ii< t<|ti(K innotueruut a beato
IV-tri) ll]HNtolo. Kilt nIHM.IH' 1873.
C m .ui'I. Sa n ti <11 o w r t lt io n l ani valore delle antk-lie monete i>ntIflde eon
appendice d i docum enti. 8 J. et a. (K niiat- 170U).
<;>iu>MK E. G Saint (tntlMTiiui tA Siena. A rtndy In th lU-lU-lim. lettera ture
and Uintorj' o f tbe fourteeuth (Vntury In Italjr. l/milnn 1007.
A d o lf, Gcschk-hle ik*r Italieniw-hen U ttera lu r. Voli. I e II. (GcMrtilrhte
<kv M tterntur <ler e u r a p l M m V"tlk-r. Voi. iV a.). Berlin 18H.V188K.
G *m 'ia J . B . A d a c a rn in m la lia 8. Itimi I M i i i w ex nuw. codk*ll>. 1.
Itouiac 17-Vi.
G*r. <}.. Ourlevitlu inedito d'arttli del 111H xv. \vi x rn . 8 voli. Flrenae
1S4U.
G ivkt I... 1 # grand chiame tfO ctM eot d'a|ri* k-* io -tuuenta i-Miil<-iii|~.niliitf
dputfa mix arclllvea m -n -t n hi Vatk-an. 2 voi. Florence-Berlin U M .
tintU H iT B I {<> G ravajnlna ik-r deutadieii Natimi c t > i i k-n riknlM-heu lin i.
Binala u 18M.
'luitiAiuiT B., A d ria n voti Com eta. K in BeltraK anr Gem -hMite d<-r K u rie und
Vr lti-iiaNaiHv. B n -xlail is s a
' iu h a b t K-. M oine* et Pai-. l*arl 1 W
trraoT A.. T/hlatoire m onum entale de Home H la pretu. ItenaUoanor. I*arta
1S7S.
G an n L . P etrarca. U4|>xlc 1*74.
(4k.kb U . Urna Imo noe uml lliim an tw iii In lla llra und 1N iiIm IiU ik I (A litiM w C cw h ii-b tr In K.lii*-liliirl'llim crn. ll<-m u*<K-l"ti von W ii.ii ttm inoi,
2* palone, |rtc SM B e rlin 1W 1
Uutaotua Io jiix V ita Nk-olal g u ln ll Pont. M a *, ad <*k-m veteruiu monmnen*
toeuni. Aecedit i-iiik-tu IMnpitfdtto de Nk-olal V. **a interna et litlpratoa
viro * patrocinio. Itom ae 1742.
tira* kk A.. Tbeodoro* t a m . F e *l rlirlfl der l'n lv c rw itii Grelf>w ald IWH.
^hlelit. der pft|wt lichen Nuntk- tn l<cut-rtitainl id i M oacai V o i I I F ra n k
furt uml lA-t\irJz I 7HH
'''-hicbt.quW Icn der P ro v in i Sa.-hw o Voi. X IX : Iea A u tu *ln e rp rn ~ te
Jmt. H i'm h d in n iliim f f l i n W r m - ii * uad IJb er H r prfonnallnm - n>a>
*rlonni. B cnrU -itrt von I*. K. G ara. Ita lie IW 1
bi<-htw|uHk-n. T*1tiri tari-he VoB. I l : tT irm ln a m - M a a lm m N im u i a.
K ltra x O. S. B. U e m u a*r*rb en von F. X W a n j s Jeoa 1W6.
' n m u j , H. /v. IHr- urH|U ntile ben Katwttrfe fOr Ht. IV tr r la Krxu nebal
Mhlreli-hcn Endlnxuncen und nenem T r t t ' m a cct-Meninal tu-r* ti
"'le o -P a rU 1S75-1S80. I Voi T V X o and 1 Voi. Tavole.
'* atamani A t m . U #n>rm IH KVirrnHni e ra Papa tvwarlo X I. detta la
w m degli O tto Santi, ta Areti ai. lta l.. 111 Serie. Val. V, VI. V II e V i l i
lanette a parte). Flrenn- I W .
Ou x m s ik Pi era, latorta elvlle .IH rrtn n di Napoli K d li a rm -H u ta <U note
rrilirb e re T . I I I . V d M t a I70B
'**ar tim n | ntrr w h uiMten zur d en ta rti 8iaal-aad tWhUxe-w-hW-hlc VI :
Johann Althualir und <He F.nlaV kluns ler aalarreehlllelw ti Staattbeorlen
H twla 1*9.
F. K t , |-fartaeh der Klrehen* fciHite V d II. aea. 3 M lUain
U B tIW i
'tafaale irirr. della l*4lp raln ra Italiana d iretto e redatto da A. titu r. F. No**r. R R e n a . t . I > lUnna Ttarlao-Flrw iv v t a .
a a ll N apolitani (tall anoo 13*3 o al 147. M t utvau. c rip . X X I. ltl*In * M cdlotani 1782.
LXX1V
Oottloh A imu.k, Aus ter Camera A|iosMk-n de 15. lahrubunderts. Ein Beitrag
wir (leselilohte des jiBpstlichcn Finanzwesens unii des endenik-u M ittelal
ters. Innsbruck ISSO.
O o w - P t u r t - F m c , Le Vatk-an. le Pa|>es ot la Civillsatiau. l*nri ls<r>.
(iKADoxictrs IO. IIlKRoxvM., P ontificai* Brixlntiorutu serie* commentario liistorico Illustrata, accessit codlcum Ma. elenchus in archivio B rixiam ie cathe
dra li.h asservntom m . R rix iae 1755.
Grakv e v iti, O. v., D ruttrhc in Rom . Studien und Sklau-n aus e lf Jahrhu n d er
ten. I<eli*z!g, 1002.
(HAssr. I. <5. T u . I4brbucli einer allgemeinen L ltterat Urgeschichte aller W lker
der Welt. I I vol., 3 so*., 2 met. Dresden und I>oii>xig 1843.
G r a z ia s i. Cronaca Iella citt d i Perugia dal 1300 ai 1401 secondo un codici
niipartoncnte al conti B a g l i . m l pu bbl |w-r cura dl ARni\xtr. K a r t t i con
annotazioni lei medesimo, d l F . Box Aist e F . P h u d o u . Arvii. st or. ital.
T. X V I. P. 1. p. 7 1 * Firenze 1850.
;
(w iioanvira F.. laa-rezla B orei Nach Crkundon und K*m-sim<k-uzcn Ihrer
eigenen 'M t . Voi. I. 2* statuita. Stuttgart 1*74.
GR:ooaovtts F.. (Jw hii-hU > k-r Stadt Rom lui M ittelIter. V*n 5. b k zum 10.
Jahrhundert. 3 I m igliorata. vol. VI e V II. 187IMS80 .(V en d in e italiana,
vol. I II o IV. Roma. Societ editrice nazhmale, 1901).
(<Rloovit*a F . D ie G rabdenkm ler d er Pfiiwto, M arkstein iter Geschichte
dos l aiMttums 2* ed. r ifa tta . l-cipzlg IS S I.
RIHAI II., Anatecta Ilimiana. I oM-rbtlonl. TVsti, Monumenti deNA rte riguardanti principalm ente la Storia dl ltmn e ttel I*api nei M ollo Evo. I.
Ruma IMI.
i r i s \ r H , Geschichte lt<ni und ter PBpste Ini A littelaltpr. Mit tw-sooden-r
IW tV ksichtigung von K ultur utal K nntt nach Jen Quellen <l*re<-stellt.
Vol. 1. F re lb u r* i. B r. 1900
lia o m c x ii il.. Quollen aur F ran k fu rter (ssrhlohte Vol. I : Fran k fu rter Chro
niken und annalistfache Aufzeichnungen dos Mittelalter- IW arbritet von
Dr. R. Fanxtxo. F ran k fu rt a. M. 1884.
G ri-kk K ru Dte tf.e*tknrels*> k-s K anlinals Nikolaus vmi C w iiun-h Nniiknitsrhland. im H istor. Ja h rb . 1. 303-412. Mnster ISSO.
( i i r w K a , lohannes ituseb. .\ujtu*tlnerpm(wt zu IllSiW-li-in> Ein katbo
llseher Reform ator de 15. Iahrhiinlerts. tSanunhing historischer RIMnl.ow. Freiburg 1. B l s * l
l i i u i c K I t i . O rb a rti Groni und seine Stiftungen. |Z t I- Verelnwirbrift der
GrnmHScselUi-bafl ftlr Issa. Kln is s a
t i r An C.. |iw I /reazioni al Stanato Ponterv j e r il Comune di Firenze |e>*
Iute da Sant'Antonino a rei vescovo. Firenze IS7. is c r itto d x azione in
il 3S0 esem plari).
t.jtxv
OumiCKK H. E . F., Handbuch der Kirehenseschiohte. 5* ed. numentuta e corretta. Vol. I . (Einleitung, filtere uud m ittlere Kiivheneesrlili-htrl. Halle
UMS.
G t'o u n .v o m Ai .b Sterin ik-llji Marina PontlAcia ne! m ol io e ro dnl 72H at
141. Vol. I I . Firenze 1871.
O rc u n ,iio T T l Ai j j .. Storia Wie fortiffc-ailonl nella plaggia lt<muui risarcite
ed aoeresdute d al 1580 al 1570. Roma 1SSO.
G um . K Klliiwtlerbriefe. 2* ed. dl A. RostsvHEBO. 2 jm rti. Iterlln lHHil.
OirtcHESO! S am i e i ., Hbstolre i'-ii>%loi<|iie de la royal* maison de Sarole.
I.yon 1080.
O rin ic ix t Ott;H.. Miscellanea storleo-patria Rolognese. lUdogna 1872.
O r i i t i 'o J I/C ta t pontifleai ii|>n-s le rrand rhismc. fttude <k* |ffcra plilc polltlque. P a ris 1808.
lii UAi J 1/EgU se et les orialneH de la R n u im an w . ( MbHothAque de lenijawment de riiiatoire ert-lo*.). P a ri* II>2.
O t'sn iE a O., Zur Vorgeschichte <h Konzil Ton Pisa. 1'nhekaiMite Sehrift
(ittteke au einer H aniicer H andschrift. in Nene Archiv iler G esellschaft
fflr a l t * deutsche Gesehiohtskunde * X M (1010). 85CMJ76.
Habich <5., I>le Medaillen der Italienischen Ilenai*anr-e Berlin 192t
llu a t n H u s a in i. IW irtnich der Geschichte der Medlein und der eplihtnixrlien
Krankheiten. it* rifacim ento. Vol. I e I I I . leua 1875-1882.
ll.trrx m P ., I>le Renaissance de* Heldentum*. im K atholik. I.V. Prima metA.
Malnx 1875.
lU rrx r P.. Grundlinien der Geschichte der Philosophie. (Grundlinien der Phi
losophie als Ausgabe, Geschichte und I.efare xur K lnleltun* In die philo
phiwhen Studien. V o t I I). Main* 18*1.
Hackst K.. und iE. I>X 1. Deutsche Geschichte. Neue Illustrierte Au*imlv
Vol. I I I . Hanun 1862.
Ha is L . Repertorium bftillngraphicum. 4 Toll, fttuttaart 183U18K8.
l U u m J .. Ooarlllum Raalllen**. Studien und Q nrllm xur Geschichte de
Konzils ron ,R*ol. 1 4 . lU sel iw. i:*t
IU m w J .. Pafisttum und Kin-benreform Vier Kapitel mir Gew hicM * de
ausgehenden M ittelst fers. vol. 1. Berlin lOf.
l lt N K n (I. r.. Geschichte dm m an ischen HeH>-s. rnmntilcO* au * hbdier
unhenutxtea H andwhriften und Arrtafrm . Vol. I e II. IV( is 2 7 t* 3 8 .
Iltw M raicn F.. Sankt B irg itt*. die n .jsllsrtie Prophetin uml trdetwntlflcrln
KJ U-bons-urol Zeitbild au s dem 14 Jahrhundert Drtitsehe autn rM ert*
Ausgabe n A u u J n m M iotw . Gotha 1872,
l! * r x I.. W estfalen und Rheinland Im l.V Ishrhundert. 2 fall. (Publikationen
*** den pretwsiseben SUwfjmfrhltet. Vol. X X X IV e X I.II
IS *
W>
R M H J .. Zauberwewn. Inquisition und H e*enpro*e* Im Mlttclalt<-r und die
K-nstchuwr der grossen H 'im t e r f o lc u t MBwhen 1000.
H jubt II. r . d.. Macniun oecumenleum O M M aM m w Conellinm. Francofurtl e<
fJp d a e 1897-1700. 6 roll.
H ta ra io *).
und g d i r l f M H einrich* to b
Zwei InU-rsu
i'hunaen Mt.rf.nr 1887-183*
H .a n re n v . Vita Nicolai de f i m C *rd ln *ll* e eptsmpl |rt*ien*ls Hie Trv
't t 1 7 .
H w t n n i i I , CooelHa Germ anlae T . V. i'<J<e U e I R R
*** K . Vitertna Ton Slewi Bh lWU#enibUd.
1 *H
M c u t*n t. W e TOrkeonot Im 15. lahrtm ndert. W ie M H
Bftrcrn A., Ktrrlumgtmchicbte IW Iw W a K h . 5* { r ir I n taiterr M ittelalter
** > * M l 1*1 pxi*. 1911. 1931
H atrrr H t u u * , Die raM(UiMii S e k te s la F ta a k ca tot der Reform ation, te
I.X XV l
I.XXV1I
l.Xxvin
Jo m
lt.. l>lc Wahl Crbaus VI. 1378 ( Ilallini-be BcitrUge zur Gtwchichtsfo rch tU fen . editi da I jx iin k b , fase. 2*). H alle 1SJJ2.
J acohis r m i i i et m R iiu ,<>\ias , Supplementum Chronica mm. Venetil 1513.
(Non es* ihSimuI x n u llllle ju**ta edlzlone, cito seeundo la verslone itailaiui
useila tatrlmenli a Veneria nel iri20).
JXoK* Auurar, IX-r S treit des K ardinals Nikolaus von Cusa m it dem Herzoge
Siegmand von O M terrd d i als G rafen von T irol. E in Bruchstck aus den
Kmpfen der weltlichen and kirchlichen Gewalt nach dem Konzilium von
Basel. 2 voll. Innsbruck 1801.
Jahrbuch. historisches, d er fi rn n fie>ltcliaft, redigiert von IlCrrKa. Guamk-ii.
G u i 'I B , I'm ti . Heilxl'Mut, ece. 1 m. Mnster e Mnchen 1S80 an.
Jahrbuch <U-r kniglich preusslaclH-n Kunstsammlungen. Vol. I ss. B erlin 1880 m .
J* x m H lir x H.. Ule (^ w llw h a ft der lb-nulssance in Hallen und die Kunst
Vinr VnrtriUce. Stuftenrt 1870.
J ami A. <, IHe katolisclicn Mlaalonen ln Indien, China und Japan. Ihn* O r
ganisation und das portugiesische Iatronat voiu 15. bla lnri 18. Jahrh.
Padcrttorn 1915.
J U U M.. I*ajt Itontftitlus IX. (1389-1404) und aelno B-Ziehungen zur deutsrheii Krtvlx-. ( Studien und 1 >nStellungen aus dem (W iW e k r Gemli lebte, I I I . 3-4>. Krethurg 1004.
JAX*>a K.. Geschichte der Bischfe von R>genshurg. Vol. I I I . Hegenalrurg 1888.
J aKM'* J uii . Fran k fu rt* J(clchskorrix||Ktndena nebst ndern verwandten
AktenstQcken von 137 bla 1510. 1riinn sezlone del aecoodo vol. (1440-1488)
Fm ttmrg I. Br. 1888.
J im ii:i Ja n .. Ilolinn-rs I elien. B riefe und kleinere Schriften. 3 voll. lYi-lbung
t Hr. 188.
J a s s s k * Jan.. Gcn-hU-hte des dnischen Volkes sein <V-m Ausgang de* Mittelalter. Vol. I. 17 i IS c<l. a cura iM I. Pauto. Krelburg L B r. 1897.
J a b v (Dujoiogft. I I m i * a llr il, Der Papst und las Konzil. Kine w eiter auagefUhrte und mit hin Quellennachweis versehene Neubearbeitung ler ln
der Augsburger Allg. /eitu n g ' erschienenen A rtik el: ' Ihis Konzil und die
n v iltr ta p r ig l-*4t5i.
J u x 1a.. Hie Bedeutung des Papsttum s und I m X I I I . f r die Kunst. Vor
trag. stani|*to nel .Vaterland II Vienna 1887. n.r 344.
JlMtu'KK 0 ,
4er Kerbe*. 2* vol.. 1* metik ( Allgemeine M anien
geschieht. I* aecione, cipcra 38*). Gotha 1918.
I ln tv , r. A o r . S vi.v ii . Hist. Frfcl. I I I .
U K i n PC u TV *n P t r i oriffimt dt la r * form t. Volume I : /. tYunce
moderne. V A ? : U R f U m calholiqur. I m eriar rt I RenaUtanre. Paria
IMS* lux*
h n j u m Strjr.. IHarlo ilelia r it t * dt Homa. M r u m n . Script. I I I 1 1111-122.
Medlolanl 1734. Nuov. ed. li ThMMAsm. H i m 1*W.
I m u n n i Giosia. Slorla letterarla dH alia. II Risorgimento P arte I. II scrolo i t . Milano 187K
J n i i m * n n P.. Gregur lieimburg. I iils to r AMwndlungrn au s dem Minbwr
hlstnr. S. sn Ina r. berausg. von H a n n , und G u r m . lie ft I). Hamberg
1901.
i.x x ix
K o n im
1MW1.
WJrn 180*1.
Kraw iiHAi utJi A., OeachW-bte des deutarhen Xathwalhowplae .Anima' In Itimi
N(u-h aut hentiar-ben. bisher uiibenutRlen Q uell . W ie n 1888.
Kk v h s ix . I l n u i i j s .
Kin-benlexlkao i*le r Earjrklnp*die der katbol Tln-obi- uml Ihrer llilfsw lw st)
*rh*ft-n. h r n o a M e t a i von II J W o n a und B. W n .m 12 Voll. Freibur* I47-18M. 2* ed.. Iwawineo van K u . F. l l a s m i i i n i r i . forteeu
00 F . K a u m . 12 van. I W I w j I. B r 18K2-10U1.
K irsch J F., Irte Rckkehr der l l p s t e C l i M .V und Gregor XI. von Avignon
narb Rom. Anaufip au deo K am eralregM ern de* Vatlkanlarhen Archiv
(Quellen und F o c a rb u w n aoa lem IW iM e ler CeacMclitc. berauaa. von
ler Q i r m 4 i < l l r t i f t ) . Paiiertwcn I S .
UM
U lI
K i.t'erfu , Kmgixb., Vetun bibliotheca 'd e sia stic a . Vol. I. pars irir. Frilm ivi
Rrlaifovlae 1780.
K x > A . IHe KnWU-hiinK 1er kintalllaren Thi-orle. Zar G esehlcbte des Schis
m a* unii 1er klrvhen|K>lltl*chen H chriftateller Ki>nrn<l vm M n l u u M
( f 1 .W ) unii Heinrich von l.niip'iw tein ( t 1381). Rom 1893.
Koctt. Sanctlo prnicmHtlca (iermiinoniin. Artrentoratl 17MI.
T h.. 1He leutuche A uitnilIncrkoogreiatbm unti Johann vm Staupitz
Kln Iteltrai: tir Onlen*- limi Refom iu t li>iiise*teliichte. totlm 1H79.
K oixab f . MoniuiH-ntnruin omnls nevi tinnlecta. Vienmie 1761.
K.xtn K-, Karllnal (Slortlnno Orsini ( f 1Visi. Kln I-elx-tisblhl uhm (1er Steli
1er e r o w n KottyJIlcn unti (les IIumanismi)*. (Stiv iteli uml IHimteltunKvn
ana lU'iii (M itote (Ur 0 M liirh te > , vol. 1*). Frellm rg 1806.
Koartxu G.. <i*sichlehte k>r U t ter tu r Italien im Z cltalter ik*r Kciuiitwancc.
Vol. I : IV Irareo* I-elicli unii W erk e; Vol. I I : B ocracclo* Ix*t>eu unii
W erke: Voi. I l i : Ole Annidile 1er Rena lanance-I.it teratu r In Italien.
I* liait*: Klnleltung. Ole Vorlftufer i Ut ItennlsxHi.i'o Ile Iteirrdmler
Ut Rana In an e*. U>I|1k 187*-1HR1.
Kor/i-HKr, Rupmrbt vnn iler P falz unii la* Konr.il xu iIMsa. Jen a lxlHI.
K u i a K. X . I/chrhuch UT KlrcheiiKcschlchte fiir Studleremle. 2* ed. T rier
1882.
K m * K. X., Framw-o P etrarca In sclnetn B riefu w lw el, Dentadle RumiM'hau. Vol. K* e i B erln lKWUe.
K m F. X.. Oante. }M n l/ol>en uml cine W erke. Hein V*rbBltnU *u r Kunst
il ml i r Polltlk. IW>rliii 1X117.
K w t i Fa. X., <*whk-htc, ik*r chrlstllchen Kunst. Vol. I I : Ole Knnst k"* NHtleinlu-r*, 1er Rena hua nce uml d K N c w l t 1* se*. : M lttelalter. Krelburg I.
Br. Is7 2* K l : ltenalssanix1 uml Ncuxclt. 1* met Ivi 190(1.
K a r t t'.. Acta t'rbanl VI et B o nlfacll IX Puntlticum Ronianorum. la rte I :
ISTft-UBM; P arte 11: 13W7J-404. (< Monumenta Vaticana w K*ta* Bohe
mien* illustrant la . tomo V, part' I* e 2*). P rasae 11*. lU(k',
Ka( uta G., Haniltmch 1er K1 rcher gow-hlchte filr Studi reok\
p a rte : Om
M lttelalter. hrarheltet vun O. F i c c a unti G. I I u v d j m i Tlllttiua-n 1012.
F. v I laudimeli 1er Ucm-hlchtc O pstcnvlch*. Vol. 1!. lleriln 1877.
Kat u m ilila K.. (oachlohte 1er b.vwtntlniachen I Jtte r a tu r 2* I .. l a rt*'IM
untcr Mitwlrkunx von A. Kiiniiabo und II. ( i n ^ i * . MQncben Issi7.
Ki r n m I. Ole KAni|>fe In s a n i mi! den Onmanrn bl* *u r Sehlacht bel
MObAc* i s s i Wlen uml I>-l|iBlg 1HII6.
I.viuu P h.. Sacri isum-ta Concilia. 21 vIl. Vend, 1728-17X1.
I.w .ia O a. IHe Alltel G o n e In Ixithrinicen. Urtimi 1SKI,
I jt u t r Ion., catalo su s cihI i'Uiii manoacrlptonun. iul In Wbllothpca lU-cnrllana n a m it l M adservantur. litu i roi 17**1.
U u m u I I . Anaclrstn Romana K liVhenR>ichScht lk~he Furerhungen In rftmlm-brn HtMiothck.-n und Archlvrn. Ulne l*rnkctarlft. ScbaflTIiauwn WH.
U n a n 11.. Zur K trcbetarw liich te le 1. uml 17. Jab rb u m krta. Freiburg I.
Rr. m
I . s c u s i R.. Tbe ruin* and excavation* of ancien! lUane Ix*whi 1*7.
l i s e u s i R . Storta V ili i v i di Roma. Vot. 1* (lOOttlMO). lUana 1W
I o A . H rltrige tu r Kln-tiengvschlchtr iter Slelprm arlt und Ibrrr NachliarU w V m a i rrui*rhni Archiven. O ra l " W
U v e c i f H i s ( I I kbm . m Huut). Ineliliun r a m n antiquata pr pace In lusi
|untlAm* Avintone el llmnae *imul eden!**, islll. a b l i n a . . il u w .
171S,
IJU II. ( k Hist ketch irf a.-rnl c e lllw .j 3* l it JBa*ta> 1SM.
I j u 11. t 'a . A hUlorly o f th Im|uUitli of Ibe mkKe a * . 3 volL New York
I1SST1.
LXXXt
Ijka ii.
I.
Ito lo X M
ISSI.
U t r*pi, L
l.X X X II
Knknltat inni iinter Mllivlrkunic vleler Celelirten liernuag. von Prof. Dr.
P. II. Ito m e li. Ann. I-X II. Homi SIWVIST.
I/OI'KX. Ih- rebus gcstla S. It. 1'.. oardlnalU 4'jirvaJall com mcntarlil*. Itomne
1745.
l.otti:sv ti.. Iu|attwalil limi Kalserttim . Klne hliitorlwho Slm ile n s <U>m Staat.
iinil Klretienreelit. Berlin 1S7-4.
l.oKt.s/. U , Itftitw tilaitd* iesolilolitwilielleii im M iltelalU-r elt iler S litte I13 JalirliuiHlertN. Va. II. 2* rifatta. Merlili 1*77.
I.OMI.HTH K B ell rii g xur O o n 'liM I dr hmdt lachcn BewvKiinic. I l i : Der Trae
talli <U< longevo --titxmatc <Ioh Alile* I.iulolf von S a la li. In Arehiv. filr
ftMerr. (ietw-h. I.X . M8-M11. Wieti ISSO.
I.o-o htii P.. Hlmli-n xur Klrcheiipolltlk Kimliiixls im 14. Jnlirliu m leil. Prima
imrte : Iti min AoabriM'h il* gnwwn Schisma. (I37S). Wlen 1S97.
1itimi p. p Sunti Hnir<<|<i.toliirlo e le trmliizloiil <11 I j i ) m> ila Oitli:lioiielilo
Junior-, in StiuH Itiillnnl Il filologia e lam ica V II (IS1H*). 306-20.
I .l 'l .v b J.. PH|>tllelie W iihlknpltiilatloncii. Kin Iteli rat; xur Kntwieklniixs
rw liH itr il Kantiiialnt. In < Qoellen iiim KorweltuuKeo bus Ital. Ar
diiven uml H ltillothfken> M I (100>. 212-2SR.
I.t sii. f i la i ut., l'odev Italia- dlplomat Icum . 4 voli. Kraneofnrt i 172-I7'.<2.
I.tlfsuw K v |ile Kiint.*chntw- Italb-ii In ic<-icTa'|itil*-li-lil><ttr!elt-r l'elter
U-lit is-*-hlllcrt. Stiittinirt 1SS7.
'I n i F i , Uh m Kapltel tlber frele Klit-he nini 0*wl*<-nfrolhHt. 4!raz
1S7H
U ir t l'U T filler ilie rflmlarh-katlioUacbe Klrche. IWrU-ltet von T h. CailinOMril.
2* I. Frankfurt a. M. 1S70.
U m m 4*.. I Visconti e eli Sforza m-i fr a te llo It fa la e loro aitinoli- -ni
la 4Vrtna e la Storia clttalimi. 2 voli. iss a .
M utSix, lllstolrv <ri rt>alu V et le -ni d M r l'upn- Un naintiarrit* hi Vatlcan. 2* ed. lari 1S4J3.
iMvl A.l. spletleifiiiiii Itoiiinmilil T. I-X. lio|im> ls3M-lv#4.
.VIiKt'srKY V llltoriclie rntcrsuchunm -n tibrr tic Slan In Alitatigli wiUiren I
ti- MItela Iter*. U*ari-linu 1S71 (In russo).
'I m i w n V.. Monumenta hltori-a S lavorimi merliHonalium vlclnoninn|iie |h>
pniorini e tabularli* et tillilloths4* Italia- W-|irom|t4a r t f . T . I. Voi. I :
Ancona. Mommia. Pion-ntla. Voi. II. Varw irtae Is74-1'CI
M ti o.oi I ' i i i a lt. ll vita e Mie opere di Antonio Pressi M in <N*lro Stilili
e riderelle. Itoiociia 1S7S.
M u w oM lU aut. I.'A rcliivio di Stato in Bologna dalla ana Istituzione a tutto
U 1SS2. .Violi na 1S83.
Mu t i .u n 4.. Istoria lei fa tti e guerre de' Sanrsi. P . I I I . lai 141.' a l MBS.
Venezia 1Me.
U i l i n i t n !>.. Annali Veneti dall'anno 14."? al l.'aai orvilnall o l sMin-viati lai
enatore Fa.scsjwst I i i k a in Arvhlvln torio) italian o V II 1 e 2
Firenze 1M3.
M e scisi li., la 2* edilit-, im i della Vita Il tjetm B a llista Alberti.
\l a m i s i tj Vita li I zh.ii BatU .tn A lberti. Firenze ISJC.
V U scisi l i . v ita li Utrenz Valla. Firenze 1M1
i l u z i u u M.. Pietro Vitali el un tltsmiMenl Inedito rlcu ird an tc la to rli di
KtMna l n x ln SVI film ilo Konia t 7 .
M v srrri 4 - Vita X lro lal V unitili |>ntitW-it ex n n i v r r i l t i i cndlcs Fiorentino,
a vii u i t w . icrt|it I I I
t n m n Meridiani ITA
D i s t a i v i 4'.. Storia Iella mar'.na Italiana bilia riHlala Il VNtantliHi|4i alla
tsillactla U 1-|anl<> llonia I t i i .
M vssi |i. ) | . |*|urta tetti anni nauti lai torvi priartpta im i al |>rrsenle Marta.
Mm
LXXXltt
(ratta in rati parte da i|tn-lin del I . !.. F. T oumaro Maria A i .kam del
l'ordine de' il'red len tori). Firenze 1750.
i i . tSocroriim ('nuclliorum uova et amplissima col In i lo. T . X X IX . Veliet il* 17xx.
( Kiiu i
m iii,
The.anni
dov.
n n e c d o to ru u i c o m p lw te n ti re g im i ite p r i n
1717.
'ancN*
1*77.
U u n S o ii K.. Annali della Xceca ili Itoinn. t*rimilo V lilovnnnl X X III. Koiiin
1*17. Martlnn \ -Kugi-ulo IV, Ibid. ltlM , NlerolA V-Plo II, Ihfd. UHM
U*u * \ t Kla vii Hi ondo, -in lii-ben unii -Ine Werke, l>clpzlg IxTIt.
^>1 1 A.. I e l r die StellunK de* Kauialdiiiciiw r Ambrogio T rnver*arl znni
P ai! F.ugen IV. timi rum ltab-r Konzll. IKiheln Ixxk
'* l.tm iK. i r . T tw n r de c b ro n u to g le d h llo rle *t de gfNrraphlc. Paria IMMI
'* " w l (!.. Sa m io torieo-nnillni M ille |ie llh-lize di Perugia e ili governo
a n d a rlo d i ee d a l am ilo XIV no ai giorni mwtri. Penuria l*CW.
' " t * . I'aou ci H in ih tto ih ( V*.a t a t l n , Il Memoriale ili -, a i-ura di
Fr. Iolili, i i m Muratori. Ser1|it.. nuova edizione. X X IV 2. I li * di ('
elio 1111(1. HI-100.
^.ait. l 'n e rbalillitallon irAIcvandn- VI. ih B r t n r ile i|Oet liUl T . IX.
R a ; , l'a ri* 1x70.
' m t it r Mmh ij ( u n i u . U |mnvlr letnpurel <>* |i|-* Jntin/- par
lltiitiiln - rtm ie iir l'origine. l'exenrlne et l'Inllueni-e le ta nouveralnet/*
tailn rale. P a ri* IMR.
'**i i t . K . I*- Ju lf dan* Ir* (;tal> francai <lu Kalnl-Hlfcge. Ituriimi-nt* |*iur
rv Ir | I hlMoire de* l r *lltr* et de 1 l a | a a l f l'aria IR.
U A i a m i , , * , Stndien unii Kklm ni i r (iew blrble der KcformallonMielt
l*-i|aUg 1X74.
'ino |^ |t| Kainaidn I tr in r a n in (O rdinale e <11 o n o r a t o I. (a e ta n l. c n te di
P*dl. Hi una IM S
' * * ' < M U JJ fi. M . (ili T i l t o r i d itali 2 voli. Hre -e ia 175 *.
' * ' * ' * 4*. Vita Ambrn*il T ra ver ri: (davanti a A nnu i* T a *v * tt e|dMolae a 1*. t 't v v r m in Uhm* XX V Iriliotaei Fiorentine 175#.
K la-t*-nl'rbrribangm herdbmler Mfintter au ilrn Z rllm <ler WlrdeflM-riel|unc der W la a m v te rim . Voli. II. SUIrlcb 171.
'* * * 1 d'arrM olote et ilU ilu r lr (C ralr franral- de lt o m e i. fa r i l * l i aa.
I. XXXIV
|in v e r i e d e l p r ig io n ie r i
in
h. A n t o n in o in r e la z io n e a lla
d o c u m e n ti. F ir e n z e
M okuni < a i t a n o .
lio iu a .
i.xxxv
1i.iikfu.nho ih
S. L u m i
17hT>.
KUKsistcii7.il e
E d le. n o v is s im a .
l'e d u c a -
Ilo u m
1S70.
r ifo r m a e a t t o lie a n e l t e e . x v d a n u o v i
IMI!*.
D iz io n a r io
d i e r u d iz io n e
s t o r lc o -e c c le s la s tlc a
da
Dan
P ie tr o
111! v id i. V e n e z ia 1MO-1K7I*.
Mostra Iella citt di lioina Ila Esposizione di Torino ncU'iitino Is s i.
M oi i.ki. T. A.. 1le t iy s l e C h iir tr e u x l-K C -1471. M o n t r o u lls u r - M e r ISiHi.
't i r r n . V . Iteseli rcitium: iler S tailt Honi. bcrnusg. voti W. V out. Tiildnccn IK7<!.
Mi i i >** \V. J . M Ille lricli van Nlehelni. zljn c opvaltlui; vati hot <Vinci ile cn
zljne K roniek. Aiiistcrdniu 1!MI7.
MI i j i r
iH-r K am pr l.u ilu lir s ile Itnycru niIt ilcr rtttniachen Kurle. Ein
Iteitrac zur O csclilchte di-s 14. Julirnn<lertK. Voi. 1 : Ludwig der Bayer
unii .Intuititi X X I I . : Voi. I I : U i M i ! der Ita.rer, Itcncilikt X I I. unii <lemena VI. Tllliinip n IKTO-lMHft.
Mi m . k t i . 1 Hx-unieiill nulle relazioni delle d ttit toscane eoUO rlcnle crlatlano
e col Turchi tino all'anno u tixx xl. Firenzi- 1K71I.
V I 1.U * J . J , l i . s hciligcn Itiinischen llclclie s Tw tlsclier Xation Itelchstajf*TlMiiIrtiiii nuter K eyw r Fried rich V. Ersi e r T eli. Jen a 1713.
Mi >T7. K.. L 'hcritnce de N icolas V, in tnzette de* Ih :iux arts. XV, 4 1 7 1 -1
Tarla 1X77
Vi 1 K., Is-s am-lcnne laisili<|uc* et 'i IIkck de Itoine all xv* slclc. 1Brli* 1*77.
Mi Ti K., U t A ris A la cour dea |>a|-s laudimi le XV* el xvi* aitale. Recucli
de i|<M'iiiiicnl s Inedita tiri'** lira arehlves et Ito bliillol tiaspics rollitiIiics
P remire pnrtlc. M arlin V P ie II. I417-1HVI. l'aria 187. (upplcm cntj nella
deii\ii>tnc imrlie. |s7. t'ita lo Ali Nr/ I e III.
Mi nt* K Ijcs PrAeursetira ile la Kenalaaancc. l'ari et Uwdre IHR2.
Vi n i:.. I.ti KenaIssa ims- cn Halle et en Frane*- A Opoquc ih* <Ila rie V ili
lrls MKS.
' I ' n t * K .. Ilislo irc de l'art |-ndant la Kena fornace. T. I. f a r l a l* fc *
'1 NT* E.. m tlan- poolideale alti vii* au X 'I* leclc. fa r la 1W7
'l i n t * H et F a h u : f .. I * ltildiolfc|nc dii Valicali au XV* IW e d'aprea de
dnninienla InAdi! s. ifa rla M I?.
Vi KtTnaira L io o v ir i . Iterimi llallcam in arr1|itnrv praecipul al* anno acm e
hrU ilanac n ad un iinoriim |><tiwdtna |ir niinc prlniiini In Imeni prodi!
ex nalli-lltu r lr . Mi K vnaura colleffit. ordinavi! eie. X X V III od i. In follo.
Mediolant 1731-1751.
Vi it t i* H.. Iln r h ir le 4rr Ualrrri. Voi. 1* Itmiicm hU K 4 t rr H< iw jM ik c.
sin o a i n o s tr i a d orili.
ir iio ie in o .
lxxxv i
Titolo
c o m p le to
I.XXXV II
F.
u n ii
F o re h n n c e n
au*
ltH c n lr b e n
A r r h 11 r i i
u n .l
ItiliiIn lh r k m .
*-
M o n i I H * a .
<J*rllm unii FOrwhnnjero n r Ia Irri w lI- b-n G<*s*'hl*'bic. U lle ra tu r und Kun*t.
'V iro IMO.
Ji n i r l i r . r. K *n u s
' J t l r c r | tr.. Ite a tv b e Z * - l l * h r i ( t f B r 1 ^ - p r b i r h l * ! * n . i i a t ! Freiburg I. H r
fNUk.
*/i ir im A. M . i-anlt. IHatriba |imrl Ialina ri ad l'ran.-l*i K art ri cpt*lota.
B r i ll a * 1* 41
LXXXV1II
t J t 'iM R t
A.
M.
(c a r d io . ).
F u iic ik i
Hakhaki
et
a lk ir u tu
ad
Ipj-m n
e p ls to la c
llrlx la r I T I .
ItAimav lk>M. J. (O. S. H i, Ix-licti der hi. Krauclaca Humana. IWarlieUe voti
P. i ^ itm ih t . U n u m <o. s. H.). Malur. isfss.
Um
II. Iln a r .
11*21.
lu p a ie I V *
SC
11
1*7 1*M.
ttis r ia r . V t * tw.i. tjin ilm <-l-in'nlar la* HrtaiVw |H>llt|-a* ill|>lin*
lira It- I ti r t u n l con a * illvrrxa |>trncla 1 muml nlrnail r mi|t.'
|irlo V. M <K.. -ntluuatln r llrltciilo |hl U l i A l'ut'irru I t i m in u* Mit.r
T. X. 1JM IHSH
f w i a i 'I\ at*. V IIr Ir- luchl 11 Vnitmla. M t u i > i . Kcrl|* X X II. IK i-lS B
M nllulanl 17X3.
* * * ! . M I IXarll Yod. 115. Vi-tirala 1*75 a*,
i l l a f f U J t . IHr rrtrn Jalirv ilrr MHnatrriarbra Stlftfrbl-. 1 i V t I U S , an<l
llr sirlttin s <l- Kartlliual M kolail Ton l'tir m <b r><-lta-n Mirrml rtnrr
(trtrtiarItl*rn l> ct.ui nniti iN-nto hlaml. Im K rllarbrlft fttr vatrrlBwll-h*llr v h lr h tr uo<! .M trrtuni'kiinilr. lnTan-e>c> lii mu ilrtu V rrrln ftlr *lrw lilrh tr V m lA iln i. 4* *rrr. Vol. I. 1. 1. H H I7. Mtliitrr
K it M I4 S II V. lia lirlrd 1- IMrtrlrh viki X lrbrlui l-i>t rln rr CMmratHM
Hwr
!<rlirlfi*n tKMtlnxrn 1*75.
i**i KM.** II V , K anllnal Jnliannm Iixt>li*l<-l uml v a V rrh allm ni Irti ktrrto
llcbrn rnk>alw lrrhtitiam w Bhm xl ilrf J a lir r l a v lll.V <!ti* 1>7 t **miM KT l1* ! ! * * K tai *ne*. O ttalilrM * ilr K-mlarbra itrebt Im M lttrlaltrr
S* vl. 7 V..II IM .Irlg rr 1NM-MBI
Si t i u n r f
. |v r K anllnal uml lllrbof \lkolau > <ua 1'rtma | r t r : lia
klrvhltcbr Wlrkrn. Mn Itcttra tu r "hlfhtr .trr l(rfi-rmatl<w InnrrhallIrr katbtili~ihi'lt K ln b r Im 15 iahrhunih-r 1 Malas l * H
H i i n i I* A_
K anltnal uml l t l< r M M k-tau u n f t w i al* ltrfi< i*a l< *
la K trrbr. Ilrlrb uml l*bll<M|4ilr Ir* U Jahrbuiwkrrt T I H a m 1*71
m w i m i u V i . IW-ttrftr tur ^ w b lrb lr Ir* p u * * a . hl>ma Trttxir*
I llr IMP
a lm a K M a d trr J h M *lrr a In* r-W-o Irr l*rll*rrtr1Mrr H
llr tt ia f tu r K irrh rn hl< h tr In 15 JakrhuixVrTt M a la * ImC.
| ln ili(jM M U \\a n r-v Yonara d i M antm a lal I t i l al I I M lra rrtlla n i aaa
lata la lU au o a'.Vara tta m lta It n w lt l l * W am ra tl atnrtri la>aahanlf
iartlltt, Vol. It . p J21 IIH M ila n o K . 7
;** N W taw A . liu M lrll . t3 a r fM m tlr b rr Im llM * lr k l a t ia ( Ir Ktt*t
Ir r * o.l IW- Itr ib rn M d r ria rr W V .kr Itrr-U a l**r.
iM a v ia H n A . Mrhucau da M I 3 lW -tlra* tu r K m M n d K a lta n lw rk lrk lr
H alM a la* 10. Jab rb n ad rrl. Th-HIa u td M n lt a tt l s *
ttrx ta i < A . M*>ork>Umita- l K a w t i s ^ t w
S*- m i ta ra J_ t k w U rh t r iV r d ro t-rb ra \a tb > M lk lrrb r ta I b * * M arta iW
I .Valaaa P i* n r ( I
m a m i t n . K a n lla a l \W -4 a o* i v a * * . a H Ia * I M i * r t l l * M m l j *
lo nt K M r i H*7
J*M rrt J . IH r fftt*aunt*rtM> l o llltk and Uf I * t a i r t * < N a * <tn K*-*Mlt.
na* K > t a u IH rta tio * b w araw w a n r a lf. I r * a 1*7.
T i t o l o c o m p le t o H ello o p e n
1r ip c ln U n ie n t e
cita ti-.
xci
'im iM ir , fifw K Ichlo dor bildenden Kfliixte. 2* cd. Voli. V II V ili. IXU m-Id.<rf 1K7R-1n7.
.n.ajr, Iti- lUIckkehr
X I. vn A f i n e n iiua-h Itami. Illralil-rs 1*M.
l 'a * . / I t . l>lc l*uhllzUtlk m r Zeli Philipp di* St-lioncii mui Itonlfns' V ili.
I Klrrbenrcchtlli-I- Abhandlungen M ) . tu li gii ri UNO,
>* in *jt It.t'n h ck an n te Kln-heii|dltl<'lie Mtreltm-hrlflcn mi il**r X rll laiidnlgx
ab-a Ila yorti ( I.TJTUTU i Analywtt iiimI T exte. 1* 2* parie < ItlMIothck
'N K kI pm i. Iil t. Iutltiit lo Hom . voll. IX e Xl. Moni 11*11. UHI
* ua-rrra l.. I*r. M artin M alr E ia bl*rni|ihtwH'r Ita-limi; wir llew hlehte i | i t
paalliIw-ba-n und kirchlichen Urform frage <l<- 1.1 Jahrliunda-rt Mnchen loia;
'a n i KI..IH A., Heinrich I I I . n w Prandi. Abt tu JBtoxiedela und lllachof tu
Kntanx. und wlna* Zelt. Kndburg I. Hr. lsTll.
Ita n r I T * Jott
lu n , ron. IHe Oeorh lch tf der Quellen und l.ltteratu r de
kanonlM-lta-n Macht von Pni*t Uregur IX . hl tum Konxll von Trliil
i fiew-hlrbtc 1er Quellen n r . von (rallan III* au f die (iesvnwart Vail III.
Xiultgart 1H77.
"an Jam. IU i t ., Johanne lirrw n . Profcaaar iler Tlo-olaaglc unal K atitler 1er
1'u lten.llt |*arl. W M h | IXW
l* * W.. luirent Valla. Kin I la-1tra e mir ISewtila-lite alea Huma lilain ita.
IVrlln IHM.
* # *. I * giia-o g*--h Ich I * 1er m ittleren Zelt- 7*7 1.117. Krelburg I. Hr l**J
<'a M M t r . K u u N n u : K a rn v.. IH e Klrcb'ii|*lllla he T S llg k c ll tier liL
Katerina Vuo Mlena unter P|t tir-g.r X I. 11.171-137*1. K in Verieb tu r
H llenm e Ih re r H riefc ( Ahham llungeo M ir m ittleren unal neueren e
ehlehle . faar, IM "i Iterilo und I r l c i l t 11*17
'* A.. I r o l l d i vola e I arUoia d < M ilr iile A|<t>iitill e daaa-tinientl
it t i
timi VrrfaiMUtiKAkrtnipfr tiri* Kit rii imi In I h vini I.T7K-1417. 2 voli. Ilraiimu-li
vii* lt*i e Ittltl
H|-yi-r1rli- <lir.m lk Ton m V U H In Musi:. Quel lenita uimlunK il**r bailtiM'Iieti
l.amleo-M liliitltv Voi. |. 37-.iC!t. Kit riuniti- IRtH.
! * I U I*. K , lim rlilrlitr WIIrtteinU-rK*. l'rlnio volume, econdu mt-lA. tin i
al l ai Cotha IKK7.
S tu riv i VIl a n i i i r t i r d i l>ii-n, lui orla fioren tin a palili I. ila Kr. Iiim 'om m t>i
Hxy 1,1-ML T . V i l i . flH-llxle lettiI en n lltl Tow n ni T . NIVV KIron*e 17*1
S rv .isiira/ H Ita (SrliUma vini l.t7N nml die IInittintr K arl* IV.. In Mlt(elliinK>'n
dea rnti'rrelrhliM-tien Tiixlltntu X X I. rw ttsill lnntinirk 1?inn
X m s M v s* IV , Hom In der lti-nnlManie. M-Ipsli: l N t . 3* edlalom- 11MK
in n a iM i l i . I Vnkmfiti-r iler INlpxte In ile Vatlkani<-liini Orotten. nella
Deutoche t t e r u r . wv* anno. voi. I l i (luKllo-*rttpmt>re llHOi. :ittWM;i
S i r i s n * * K.. I>li- JSerat Brune ilcr G ralidetikinllcr ler Pllpatv in Avi ruoti h
Moiiatabefle ftlr Kiintwl*<a>ii<'liaft * X I flOORl, 1t." *.
sriM 'M tiiu i l . t 'u n , vii. i l ih m h i.iiim tiS t.. l'rknmU-n timi lu-iIttirvu sur
-hleht- llirxoK Allirei-ht IV. voti llayrrn unii nelner Zeli. Voi. I. m . I.
i n i ! A Ml|nd|t Isir,
StmU A M n n t t di Morta e diritto. I*nl>hlli-olimi- perindW-a ilell artadenil
Il ronferenxe nlorl<-<> eltirldk-lie A* I mi. Kotna IMO a.
ri ila t . I>le n.-nnl-Mitloii unti i:-ii*iflorilmiiiB de PU aner timi Konlanier
K k i i II rilm rrtaxlone Iteri Ine*- Srliwerln IMH.
S i i.r s n r iu 8 . iM'>iili-lit< der Kiitnlelinns timi Atixtoldiinic de Klrt-lietitaalr
M ira le 1MM.
HV vi mosto llim . A vr* in. llllorln della rltlA e m n w di Na|xMI Tom l-rx*
Napoli Irti.*
StMostM J . A.. Il ItlnaM-lniento In Italia l.'K ra tri T iranni Vendo** Ital. del
-onte l ii d i n m i m i U F u . Torino IUOD.
SiM m J . A . Untai ami- In Jta ly . T i r Ite* Irai n( M arnine M-m|on 1W*'
X rvl.n 1 . n i , OeacMetite I ncan Voi. H I. STL | |tiu~ h n w II \V.,r*m
IV! IHTa
Ta lattar illnim m anaxr1|4om in proeli-r raer et wteMtalea In liIM M bem
P alatina Vlnd<U>urnl a*.ertalorum. etlidlt neaitrmla Tanna rea Vlml-ti
nen.l* Vl I V II. VIihMhnm Iw w 1*73
T v a n s n 1. \l . Kerum Italica rum ib-rlplorr a b a non aerar .tw Uiian,- Mille
In ad MillmimaM r*rmte1ninm 2 ra ll I V m i t U c IT 4* I77n
T k liM t Hvmib. iV ik irM * le rtim a e i jr de tndm II m a r lH de la llerfa
ile t:-.|fta r de Am irtea f a r l e - i u m U T I t i Madrid 1W1
T ncisu n A i , V rtrm Monumenta hl*tnVa IlanxnrtoM m a 1lln*tninlla
T . II. M K I 3 Romae D M )
T o ri Ah . Veler Monumenta IVdiailae H lilb o a n la e m llnnniae nlll
M arn a ki<4nrtaM lll<itranila m aim am parteai MMwtaM edita, e * l a t a
tarila Valk-nni. T . I l 1110 1372 lloowe IM I.
T M ris tn A l ' . I W v HI|4omalW-n >t> a l a l i le M im ra lU 1 I W l t t r r w l l te lo
r a n n i pm ir r v l r lt t U t i'lr r In w n r r n u l l r | * H .W- M a l da
| t ( l n l i U r c i t r a l i le i t r l t l n * dn V a lt r a n T . I l I I J C W t ; T . I l i
1 I * 17SRI tinaie t C
T a u vn A r .
M m o n n it a K l a n r a n m i W I i m I I m
Ito. T t I I M R - I I iUwone I *
r a n n i A r a . V n n t M im a rn e ! H I M i m i w
t ^ o r ih f< -w iM b ii.- r ia m
IM m a lt o . 1 2 1 *4 5 . Ik a M r W W
TmIkmb X . A lla rm e te e * M v lk o n der M M k w fe * K * r t t o r
I el|Mi* t m
a.
k W i n llh M r n a
VaU. P
II
* -* w li
XCI1I
xnv
V a Io I*
I
V U U h
V iit ii*
Ir M idi de In Frittiti' t A n iiu n lre liitlle tln il- In Hoclf-K1 d e rt> itln - ile
Kratm*. X X X V I, IMI un . l'u r i IM I.
V i i IH N lai ru tili' et !< g ra n i) r h ln ic d O cclilciit. 4 voli. 4 'n r li 1MM1, lim i
1WJU.
t
,
V t U l l * V . l l i t l r e il- la i'rnKHiatli|iie an ctlo n ile B ou ree* o u U n ir le * V II
l'u r i* UHM.
V i l u l X.. l-tt c rl*e rrllg le u e dii xv* ite le . 1 J'n|ir r t le C o n tile (Ulft-l-tOO).
Voli. I* e t f . l'u r i* U i.
V M K in a iM U iii: K la- <11 rdim iI x iiiiln * di- l'it i- |liM 1-lV 4 l. J*url* I t a .
V i m i tj.. la- vite ile' ptfi e cce! Irati pitturi, cultori ed architetti. Firenze.
I *' M iitinler. i v t i l *, (n u o v a iillx . ili li . Mii-amui. l l r r n t i ' 1i7h ,(.
V * r II.. la* i-n n i litui Ite tirim i 1i t i t i 147-1. felini' o r la elm-t lenti1 et In relialuaiHV ver le m ilieu dtl XV* iech*. l'u ri* 1*7*.
Y n o t v t.. H lcn illa diteli c r ittu ri |uttlvnnl. 2 voli, l'ailuvn l*Cli* InHi
V w t i 1 A., stiirlu le ll'n rte Itnllauu. V I : lai ' a lt u r a ilei ton ali incettili. V I I 1:
I j i p ittu ra ilei Q u attnicrn tu . M llu tt IU M . I t i l i.
V r . ll t t l l i a i t u i i i x t a , i.\ unii im i Iti | {iiiu tiriim |*nillnruui
p ra i*la titlrn
H O IV
V iw al l'vmji ir . N leeol M arblavelll unii rim* Zrtl I*nn-b arar Itu k iiiw n V
bd Wtr t W . M ll ile* Verfa*M**r* Krlanlml* ala-rw tit voti II m v h i u U t s u ii*
limi M. I ti t-MJOL 3 V oli Itettili* IMM -IW A ( ? etti*. Hat. Milano H H w .
a ti.* .
xrv
XCYI
'rlteftrllafl
K
v iim
Ann.
XU
1^'lfOK
K i .
n u r ll
m lm
tUtUKN
O lili
.S lM iM J I
llrraU*KI'Kt'li<'n
Tl.
I t o
/ i i i - h r l f l . K mII ili M'Ite, fttr W laarM ctaft unti Kunt. m lle lrr l vini liit a iM it
Ann. f-3 *. Ki'iln b B - I S t t t : Nrur-Kilge: Katbillmhr \ irrlrlJa lir'M b rli'
ftlr \VI*MtiMbiifl unii Kiintil. Ann. 1* r 2*. Kt".ln. 1M71MM.
XrttM-hrlfl kalhiiltM'br Tltroluitlr, n i l li l r r t 'u n |r. J . W i e t a und Dr. V
S n a t w r , liuti la |ir. alt ah r Dr. M utivi. Vul. I n. Iiin*liruck IV77 **
A-tiM-hrlfl ftlr Kira hcii#-rlilclite. In Yertilmlung mil W. mu. II. M u r r a un :
A H inum . tu ran#, von T u . Ilain ira VL . mlin IK77 .
A r ili hrlfl fQr fItiliiMi|iblr limi kathollMhc T h titli< lr, brrail*#. von A iU tut
i u n . B u i v . UauT>:, p*tuujt uml V n iK U tM . -V K. bcrau# in I mi
m u r a , Ann. 1 a X I II KNu IH33-I.H.TO.
/ellM-hrifl. hltnrlM'lir. bermi*#. von lliaaali'H vnB . i m i . Voi. I t. Mttnrbru
uml l>t|ic I t a * .
/ . n n A |tt- rtaalmil Vuwlanc. Vrnrxla 1733.
/ i l tli ai vi J . |Hr f iilxarrhauttluii#rn SwlM-hrn trr orlmtallM-brn uml rv
miM-toti Klrvhr rii trn Anfan#r Ir I-V Jah rh iiiu h rt* tata xum Kun*B
trun fe rra ra W trn K
Z i v u r a a io A in u x , IHr klrrhlti'tiro Vrrfi*iMHtkAHMifr Im UL Jalirliiim b'rt
Kinr Sintllr. llrm tau l C
/.i .r i n J . \V h-M-tiIrblr tir malli* ben llrirb r* In R am p i. 2 pntll
totha t m H H V
/.ia n r a J . W . IH r n rim tall*ch r fra#- in Ihrrr Ktmlhrll Klnr -ebk-htllrbr
MImi Ir anr vrr#tei h m rb m fo lttik . I IIM u. T nvhm laarli di B a ta n a
I I I *err. VI. 4A14UI. N l| ls K J
/ . i m i . I l , M r e * l NlmaB. T rm lu l*4at
fcw r . r n m Xalmietla I .W I 4 I 7 I . fa.k .v a 1 *11
Zi ai a II.. Anale tir la r a t e w itr A ra * * Voli. I l i IV. X a n tfx n I d a
INTRODUZIONE
IL R IN A S C IM E N T O
E
LA
L E T T E R A R IO
IN
IT A L IA
C H IE S A
Introduxioniv
u n e m . r i m l r SM. I I . 112-11!
Introduzione.
Il
II
(H ia la
ila t n ^
in A
h n M
Im it a t o r i
a a rb r
I n * ' ta r ili.
m i II n a l w t t r t o a u r lo . * * ! <wml
* <Yr A. R m a M . /ri i r a N a n f * r
r
41 fi. <to r <o la f ) *
*a r *r 4 tri*. Hat IJC V Itt <1l>, a .
* r KMmin II. ( a . 3K7 * . a , f f i l i u r u i II. a* M anata 71
<1 O t -n m n . n primta Rlma*rimrml* ( V i n i
l7>. M I A. Iloarta. Hla4i
atu mprrr taf 4rl Horrmro i T l M r l7*l 73. (V ra iT . Barrar (T arla
(ni M w h H>U]1.I. / armltmrmll erUftoai 4rt tlmrram R ita , isaw
* A n t i< a r rfrbkaatA nm ralrm nal o a ratlraatnor W u a n r t r t r t i
am4 .ta llir a 4rr Aafaaamm* 4tr ffraaiaaaarr. arila J frllr*r f, hallarX I 11*141. u n V. anrfw R q r tm taf. H _ 81 a
Prtntrr* ntmomtn di A m
mrl | | g , lo 4111 d, A m d rm m di y *-
rten M .I . S a
I M U I 3 , >h
d. f r M r l n i f a lm iH tlJ &.
O t I ' i j W . th rt*4 ra rlM *<rri 322. Mntxa. ftrriftrm k n m u fft .
tK L u m m i H v w b v r s IMO II. 17. 3X 35. X o m a m a I I . 8. IO * I I *
a n n i I I I. 112.
Ct* B u n w . IHr t i w ) i 4 n i fltmdtrm 3.
Il
crisi anche le bellezze delle istituzioni cristiane e delle verit dogmali he cristiane possono comprendersi ed apprezzarsi in tutto il loro
vaioiv solamente confrontandole coi lati rispettivi della vita e pen
ero antico. E perci il favore che i papi e molti altri dignitarii
si lesi astici concessero al rinato studio dellantichit, fino a che
questo venne coltivato nel retto spirito, non pot se non riuscire
^aiutare agli interessi della Chiesa. Questo favore del resto rispon
deva adatto alle antiche tradizioni ecclesiastiche.1
Partendo dal principio, che la scienza un gran tiene in s,
che nessun abuso della scienza ne giustifichi il soffocamento, qui
rme in tutte le cose tenendo il giusto mezzo, la Chiesa fin dall'n zio combatt solamente la superstizione pagana, limmoralit
pagana, ma non la cultura intellettuale greco-romana. Seguendo
i> empio del grande Apostolo dei gentili, al quale non rimasero
ignoti i poeti e filosofi greci, la grande m aggioranza di coloro,
eh* ne continuarono lopera, altamente apprezz e raccomand gli
*tudii classici. Eziandio i cristiani antichi noti pel loro rigore
non ebbero scrupolo alcuno di vestire le idee della loro religione
nei versi di poeti pagani, ad e*., di V irgilio.* Allorquando l'im
peratore Giuliano fece il tentativo di sottrarre ai cristiani l'im
portante mezzo di istruzione dato dagli studi classici, i pi avve
duti rappresentanti della Chiesa videro in ci una delle misure pi
ostili e pi pericolose pel cristianesimo. Stringendo il bisogno, fu
d'uopo allora servirsi nell'istruzione scientifica di libri affrettata
ti* nte scritti a tal fine da scrittori cristiani, ma quanto inadeguato
fMte questo mezzo di difesa si appales col fatto, che subito dopo
b morte di Giuliano si ritorn ai classici antichi. '
* R im a r tal V m u . W a t t ' r r M w t t m
X II. 3 W 6
ri , la lotta d ln a t m l f
olla rrlarto or d rK a a tlrW ti ria ir * col
r'14iaaaataao a r d i HUtpotU. MUtter X X X . 106 a*.
* tfenapt la ac H om i. tm*rr. < *rw . arW t /rum r 11 I i K-cn U H *) A lla
h a d a O 'a rt* | a ( u a gU aotlrtii r r M ia o i tram **tarw M ia p H 6 ll*
Tari Ir B u a m a rin a i tararatlt* tadtffrff-atl IS W . JmhrSvr*
XI. 514).
* I > W , ter HI. 7 T : H i * poiit H U IU t X X X IV . 31 * I l K f l l j r n ,
"OrafeaMM mmj rkrutrmtmm <Kla !<,
*U T la * M affri. prlorr
^
rr^ntmn di F V * 4 r a l am ira 41 Cnataw ir' I M i r l . llaaiM H d i
Introduiionr.
I m i t i SI.
ili M e*fm K M 1 W .I SI
11
a i
r i ,
" E X J jjw r i*
in
V ?
!'-5hWj
XpmSw ( SInumala. |. J|.
* Htntmmlm I. 17: 11. I. Sul (t a H iin chr (V t t r n li- A l r a U f l r t w 14 drl
)-"*l
catti r f r | | *rr*n . HrmmdUmtei1 2W7 . r K s r r m . t u li* rad
> JtuurtaWliiirt di TOMoarn. *nu .V.
)..
* II. Jmtmt. fhr tlaaminrkr liUmmp a d dir mltr Kirrhr i H l . llly n T.
l ' * . IM I V.4 p ssa. I t r C la jm I I . .Id rica ras Cornilo I ,
trW a M k i ktoiHtrr da
* <rrn,rmirr n d M a u i ;itmmt
d i rvriiaont laia
**<
***.
<TVW IMMi m *
(114.
F.rg H rft
l i O itym ir.
d ir
ia iM
J StvJ.MV.
rt'
12
Introduzione.
13
Stallini i r n U w t I*J | S S
14
In tro d u z io n i*
16
pagana.
D a lla lt r a
p a r te
si
* -41 a - l . il. n rv 1 | a ta liir Intinti IH |iul4ilia-o. H it non -irrito <11 va-ra- ramvlai ni li* rati ra-lljcliaa-.
<|nant a n r m w T i i a<l an o Ta to tirila* n a n ir n ir ,
liitri>iliizioiie.
17
' Mia. Trovai la prima Milza titolo D. I votan. m M l a n n i MI' U n i< r i u n b r a c k (SI*. //. F. ~ ) ovr r.<Tn orvupa 40 i i i n i jr
'xtw In <|t>art n.i pactnatr. o ffre In |rti> un l u t o mixtin* un'altra lami*,
r i trovajd Hi pu trir l'un privato e. etwnr l'nvnt|ilarr it'lm it-n irlt. ilo fH ilw
' w Mata tan n ata In Italia tUoroaT) nell'ultimo t r r io IH w m l XV. Q tr*a Mani) .14 anche il titolo : < II)K acea i M u n t l Aretini * lA ibat^ilila
td l ad n le tiv ln>4plt fo d lrtte r ; . I i * n l Anali ornano: Fini'u t Intrmturtlo ptilln*iiik morali || Leonardi Aretini art Oateotoia >1111011| .
p u ln r ta-4*. <Vil rrlv rro lo tM>l IW 5 T uttavia H D ' W im tr. rba
I 1 ut tiro.. V> rampato fom lo Il !.. H runl. In I I varo-S< ar-vm , n 'w < r
Ite ilvM H p. M S, {tu la ilr ll7 m t n M nane d o n lavora in o lilo V. la
" tm rlo anrlic IIU V . K rp trl on. 1MB. 1570. 511 : U n llt ln ri W l o I f
**' b a ir i uar- anrtic tina M
I W : ft r . tJvr**v II. # e T'aero kir eli. *
1Urx, l.irmmrdo Hrmmt ,V. a. W . Ho V a d a r a t Aloant la * u e *lr Ir.li
I- F u i M a rn ili, a ri Xrmr J *h rb f. 4. t b o iltrrlmm flrmrh. a rmi+! tjt.,
* 'in a u
R tiM o va t r m o v n i ! * 4
M M trM
la t r a t m
r i# . vod r w t * <
romrtUmrrU I r i r a '
4* rm r r
p o M J k a t o te K u r t l S I t e * f 4 i
4 *a
rto r ir i
Itt
Inlnxhtxionc.
non era superflua. Per mettersi del tutto al sicuro egli aggiunse
anche una conclusione pia, nella quale dalle persone del dfalogo
viene aggiudicata la vittoria al Niccoli, rappresentante delle vedute
cristiane.
Ora quale mai era il pensiero reale del Valla? Fino al presente
1 opinioni in proposito sono molto differenti. Gli uni identificano
Vnlla col pagano Beccadelli, gli altri col cristiano Niccoli. A llo
dierno stato degli studi non pu decidersi con piena sicurezza quale
idea allora professasse Valla nel suo interno.* 6 anche possibile
che lumanista tuttor giovane non avesse ancora fatta sua propria
una fissa concezione del mondo. M a in ogni caso il modo con cui
tratt il suo tema tanto caratteristico che si form in molti
lidea he egli abbia dichiarate il piacere siccome il bene sommo.
Persino dei contemporanei hanno espresso il pensiero, che la vitto
ria da lui riconosciuta al rappresentante della morale cristiana sia
destinata unicamente a salvare lapparenza e che invece il Beccadeli esprima il sentimento proprio dellautore. A d ogni modo la
vita per niente irreprensibile del V a lla 1 diede in certa qual maniera
occasione a simile giudizio. A lla fine poi la questione in fondo era
secondaria quanto al giudizio da darsi del libro : la sola circostanza
che esso esponeva le velenose dottrine di Epicuro come idee di con
temporanei e dipingeva a smaglianti colori un naturalismo illim i
tato. doveva contribuire in sommo grado a ingarbugliare i principii morali ed a distruggere la morale cristiana.* E ci tanto
la Chiesa.
19
>i)
Introduzioni*.
2!
n
* Il J r t . lr n i n w h it iir in d a l V alla r n *4 lo I n
la oaa (im iIra
ar* a n illa <11 S. N erbantino <la U ln a : * firrm o prmtru f'm m ritm i t
**mim 4r m rr r r Hptmmc r i fw W mietimi rat kmmmaa fm rrrt r r raa
rr
nJmmlmlr TW . IO . XIII. f I a. 7. R l b l l a l a c * d i B t r i M I l a o | . rtr. U v K in . l'U ia I
ffcr fmUn nrrtlm r i rmrmttim C o a a fa a lW i mmmtimmr drrimmrmtia, pnr la
W a volta fa lla a t a a p n r a ri 1317 da Ilo ti , eh i u r t a a m ia M a n v t a
^al C orlro I ir. O tto. rw -AW aa (Brotan m i l . p i3k. ara aaa lW it r
I*- d i v h m l la m i II .B rrfia a t^roar X Ir f r I* I ' N t a '* * . Ilmltrm
I- 0 2 e JasiMas Putrna. O ra r*. *rm dralarfcra r B n ll> :1 *. K ) , p"*
' 'a (44 tolte al a rtlr Opp. 7M 796 r ia d al IS IS mr a v i a V a t< ra aaa
" W
trdrama ardi T i u i a . Krprrt. U SA *
_>2
va^ genitori, che li hanno generati, e non sar lecito a noi fuggire
da te, che non sei nostro vero padre, ma un patrigno che ci tratt
n modo pessimo? Attendi al tuo ufficio sacerdotale e non collocare
il tuo trono a settentrione per tuonare di l e scagliare i tuoi sibi
lanti fulmini contro questo e gli altri popoli. L invenzione della
lunazione di Costantino stata una causa della desolazione di tutta
l'Ita lia . ora tempo di otturare le fonti dei mali. Quindi dico e
irrido perch fidando in Dio non temer degli uomini che du
rante il tempo della mia vita nessun governatore fedele e intelliifeiite ha seduto sulla sede papale. Il papa tanto lontano dal dare
cibo c* pane alla famiglia di Dio, che piuttosto trascina in guerre
{Kipolazioni pacifiche e semina discordia fra Stati e principi. Il
papi, agogna i beni altrui e succhia il proprio: egli, come Achille
appella Agamennone, un re divoratore di popoli
Non Machiavelli, ma Valla, come ai vede, il vero autore di
queUaflermazione infinite volte ripetuta, che i papi siano respon
sabili di ogni male d'Italia. Come il prefato storico fiorentino,
anche 11 Valla non sa o dimentica che la Chiesa ed i suoi capi
premi hanno salvato allumanit i buoni elementi della cultura
ntica. ingentilita la barbarie e creato il diritto popolare del medio
vo; che con storica necessit il primato, come punto centrale del1una Chiesa fondata da Cristo, non pot prendere la sua sede che
nella capitale della potenza, grandezza e cultura antica e che il
Papa, volendo soddisfare appieno alla sua alta missione, doveva
***sre monarca e non suddito.*
Sull'importante questione come stiano le cose quanto alle dona
zioni di terre fatte pi tardi alla Santa Sede, il Valla scivola molto
* V u m O f f TW iW M o n ) l i n m i m SS-%4
Il i n ra. Q r> H iM (< ..la | f w m ( 13. h n u m
V. 706 A n d f ciinLro
V w t lt M II r <|U'wll aartir oantro V a lla il f f i s a r ( H n K S i r n a t i
->HWH4bOr T fu d rrr d o I papi
M ia dtaonloor I tu tta Osrt/
^
la quanto M in ia n o ad una pw hd oer p olK V a te n ito ri Ir. non poteva
o ri la ro iM it r r t i plani ru n iti I m r t n l l M U ) rtlalla M a Motto a
W r| f M t o a n aia M i a m tra a W b : ma no * o o r t o f W la iia r rir
W Ir * I n iH a n t l * Ir t n r i n < M I M m U Ita lia n i tmramo | rt lunatiI
tnapu | loro altrati r quindi portano a n rh r naa | ftr a rila t| a "trita
tlU lo n r d 'Ita lia
Inlrtxltuionr.
l Vwu
l H a 9
v uj.it
n i.
v tu .u upp
I jot rii. TKk A l V t l u p*n> Iv V M l M r t Il Ut* ti ik a r t 41 I V
In i xpp T7i m fo li a t r o w
A n a u M la n o w m n (M n t M t f.
.
Mun* IO. r t j Ije m X
C lt V tw t. V M n r f a M n t I*. M . I I m u *
19C
C u i w s. I. U l t i K j i h a k t i * I M I ) S r a un Sa .
* * r w u t, r
*S e M *W
nn
V I. S i * T M u n a m
la 4a rumV I x %47.
B i M t t S S t r *1
Inlrmltuione.
>
* t iju u l ||b ( a ra li ir n p u n N Ix n f u t r a I. V a lU iu la n
|uam (H I Ir n w M IU faaallcaw t 'u M t a lia i i ( illrrlta al l | ti*ra>ta
n a tU v V alla : I < U r w u portili yaaa I altra apprUaa Va r*ll. f ] l > X I A 4
C o * M i arila l l l b l l o t r r a r a p l t o i a r r 4 1 I . o r c a
f f r I Im puttanir iH w w n e a tiw M C Ia *. l a frallalitla atri a Primrip*
al fratta 4t X. U ir a k r r O i M arta ftateaMhl |TU1 im i . 1S .
Vr.ll H im u w a. Ita f j r t n
II i r l M a l r t l 4r
27
* * *
trnmy**
i IV Tot u. * . . a a rW C a J . fm d i j
*r
<**
rimm (C atasta I W i
U r t a pa*
1 i m W u paaaaa la f M a . U G m u iw m k a
I V II W i U t 4 | J m t o n a i M r 4 r ik rtrsaa ( U f r t a * *rmm*r ( M *
f M T Ia n a M M M n M It r l f i a h i ! o n k ra t r it a r * a i*r* > la tta ti
I a lm i 4 Cd. 4 1 m a ri.. al 4 M * S m tt * * n
rito: U IU taint Ita I R lfa ra a M n n . la H W M > rtam <r . * }
n i l m a M i * U M rQ ! U K rtla rf a ' '* < < r v # M
Ik a
* O ri
ft
MI
f. i u t e
Ct*
P u m n lld M )
# *ri< > . *
Introduxlon.
> t 'f r
V I H B l ; X e w I. S I3 ; Voler. lo*. rie ITO.. M r m
H n l 4r r rf. I. 3B& Rtrcsctl. l4r c t. X\. Il qua Ir- <M rowlo nua r it i U I n
Inform ato Vm tw tiana (la B u tirri, dubita, rata ra*t>*m ak-una. M ia pr4td b a r t M f t l'.rn>afr**llt<*> tolta da K a m i IV , U j*-Sa d i M arta ao la VoiIn fra a lt I1 Kno!>nlll> > tr<al Badia L m r m l i l a . Co4 0*44. #|?
rfr. V o w r Z ir m . SS) : I ia*d *
4* rrrW i r l r t . l . (a rm rr prataf*
*w
a rila II I b 11 I
a M a t rla t a di V arala
I b i . ri.
li
tv d CXX, W.
* A VT r a t a o l t l l ir | d rW llw . od V t* r < w w
l* C l
Ila . Iv i ta -IS! * ta a irata a w t r te M ir r a a l h < t W u a c a .
M a
* Vm ll lU rct. / V n liH k w l|H d i # H*rmr4tma I II . S S T U n u i l 'i
Mt x n i. t t t S R o > M ti O fw * 1. 1* 1. 11. M -l . Ili. I lim a i, ter
M B rrmA*r4t 41 A . W k
A srr I'u m m iit m H m m pkn d ii** 1 iT r Vm bt II* . W S * : ( i f w i m i .
tirar*, dr* O .H r a a tM W M and dar K a lia r 4rr Jmdrm ia /la tir a lw a <
* W 4 |WW* IW 4) 31T Iti a M i w t . kmlimr tir .
|| y a i * tei
W o M ilo ftariuuarat* inau ria : qnaM o pia
tara Mar*>r jtarr i a t U t te
I h n a u ii a l an f i n t o .-a*- M i a p i* m # * aanter! d iirw w tlM t tn>t!tci<uilHiBrate a tei ( r a m l t H i l ^ K
libato maschile. 1 Anche per Lucca e Venezia si hanno tristi testimoiianze del (estendersi di quel vizio, che ha avuto non lieve parte
nella decadenza della nazione ellenica.*
Ben presto come sul campo etico, cos anche sul religioso si
m a n ifest in modo addirittura spaventevole l'efficacia dissolutrice
degli umanisti libertini, di cui il Beccadelli rappresentante. Esa
gerando nella maniera pi m alaugurata lentusiasmo per tutto ci
che era in relazione col mondo antico, a poco a poco si arriv a
rite n e re belle soltanto le form e dell'antichit, veri solamente i
pensieri della medesima. Parecchi infine vennero a credere che
la letteratura antica potesse soddisfare tutti i bisogni spirituali
e che essa sola conducesse alla vera umanit, e perci vollero
risuscitare nella sua interezza l'antichit, ma precisamente quella
declinante, che sola essi conoscevano. Con tali idee doveva ben
presto capitare un grave deviamento dalle massime e dalla vita
1 ristiana. *
In un trattato composto sui primi del secolo xv, Cino da R i
nite* ini solleva una serie di gravi accuse contro i seguaci del falso
rinascimento. Essi, cos Cino, celebrano il de officila di Cicerone,
ma nulla sanno della repressione delle passioni e delle cupidigie
della vita secondo la vera disciplina cristiana. Mancano di ogni
sentimento di fam iglia; spregiano il sacro istituto del matrimonio
e vivono senza regola alcuna: fuggono qualsiasi fatica per lo Stato
si., che si tratti di consigli, sia che di opere dicendo che chi
s e n e al generale serve a nessuno. Quanto alla teologia oasi esaltano
fuori di misura gli scritti di Vairone, preferendoli segretamente ai
I.
g l * MI. ftm u fo 4 i p rv n M rr m o f t ir la
(S t n
1 * 7 '
a n a n
l 'a a t e
t ite ite tt
l< W i
'K B r f t e
l ' t M M
a J te a a lo
In t r o d u s io iiP .
41
| N a J 4 o a try ll
illi.* .n
Iti,
#141^.
Hi i v ia t
(a n a n
SI
II. 300-01*1
7 . N tm m
K i n n . 1. IO T I SM : 111.
2 ir r U. /tal, 5*
B i n a t i m i 72.
IO.
Ili k k . o t Kmllmr 11. . n : i h M a c W ( ri i n u a * W x W a n t f iif c a rial i fra litu o f a lr r u * t n a a n l l < M M t r f k M w r t llo
H
rtharasi.r. m b t M M I f It r o m .W ava t M <t t * t
. alte
H ilraa . M olto a m a r l M M l ammtr a H r m n 57 : t M
* M i M tw tb r
taaafe d i Uwobarrand il w raU o ro tar rwwm : W *a n * alte * o ra m a i
* m
I 4
Srtftta h n l U *t *rn a a p u la
V t m (Apotami* u t . M S I. rfcr ra a
M a M fM l U M n I I
d i panda In r ir u a waH a r lr Tr I p r | tto C i t f I. IN *
* Off. r n . V l ( * r W i 4 H |. *55. S IS : II .
KmUmr |*.
Il
V o u tn
/ V I
r tw la i
*rr
f n i - .W n n n >
& K ra
( M
> *.
a i r r n w *
vili, sm.
;ia
IntrwiiMiom*.
I IV * Ito t lliw a a r a l W t u a
w il a
33
/lai. X v tt tr ite a.
9 Votar. r M i r l i f e t a a * I* 3
O M (la d ira K .t ra 1. *n 1 da a p w * <tet N p . ad Wi ara a u aiT
'* 3 * ii n a r n a m M a r im i ' pattnaM- p n
as
< * 'd i a
k V i a . V n j u l Ili. I i . dupn a ra r partalo M ia Utala l i W k M dal
T*a a a tal
d ira : aMa<Snataaao <fw*ao tana u * a . t tV taad**
X a ia a . l*m f M W n n d i la nKpa * Ha d*a t r llm aia. 2 i d i Parte
,Vm* a P to a c sm 2 IV r | I 1M U dal PoMCW asln H te a * atetaa f u ,
** lT*na. i n b i
9 d d ta a . a w a a lre te te alm a u n a ttii
* te d i , or. Udd 374 aL. f~r te la *U l a N # a madia. V aa
* A SS a a M
. H w d a la a t a . d ia aate a m a V*.lo
introduzione.
costumi dei monaci e del clero. Pel Poggio non c frase a suffi
cienza pungente ed offensiva per bollare l'ipocrisia, lavarzia, la
ignoranza, larroganza e immoralit del clero: in modo affatto privihKiato ono poi i religiosi contro i quali diretto in passi senz..
num ro il suo scherno e derisione.* O ltraggi violenti in guisa spe
ciale contengono, sotto questo rispetto, i dialoghi sull avarzia,
nulla miseria umana e l'opera contro g l ipocriti, ove si legjfw:
una sorta di monaci si dice mendicanti quantunque paia che ridumno altri al bastone del povero, essi poi essendo poltroni e vi
vendo del sudore altrui. Alcuni dei medesimi si attribuiscono il
nome di Osservanti. Io non so qual fortuna possa attribuirsi a tutti
costoro: una sola cosa conosco ed che la m aggior parte di quelli
che si dnno il nome di Minoriti e si attribuiscono questo titolo
di Ooservanti, consta di rozzi contadini e mercenari! poltroni, i
quali pensano non alla santit della vita, ma solamente alla fu ga
del la v o r o . Stando al Poggio i monaci, eziandio nelle loro pre
diche, non mirano alla salute delle anime, ma cercano unicamente
il plauso e 11 favore del popolo sciocco, che fanno ridere o diver
tono: essi poi predicando si abbandonano alla loro ignorante g a rrulit e spesso pi somigliano a scimmie che a predicatori.*
Se vogliamo farci un concetto della turpe caricatura dei clau
strali qui disegnata dal Poggio, col generalizzare ingiustamente
i difetti dei singoli, bisogna che ci rammentiamo come furono ap
punto gli Ordini i quali nel secolo XV produssero in Italia una serie
di predicatori di penitenza, la cui vocazione religiosa e grande
celo, anche dopo secoli, hanno strappata l'alta ammirazione ezian
dio di persone d'altro pensare. Esorbiterebbe dai limiti della sp o
sizione. che dobbiam fare, lenumerazione completa della lette-
on
io
3b
ctoni
rM n > la V a M H . a m p i r i H*m (B m m t IC 0 i
* - U . 'sp i mrift. rmmrtu- H W l : rtT aarito < V t u i*a . tU pm . a i
* * i rib a ttiti. V. la n lli* C. V t U K ^ Ia l* * da M *. T r l
( ck4a b ffn
l:u*rk> IV I.
l'a m o .
r* a *
*-
'In . O M iw r U
" 5
l 2 . L . S* R i m .
S a Hntw fl d a l w
* fV
W I * 4 IW f*
lU rm m rttm t T M r r . 3 n d
<41 I I * t B a t t i ^ M U ' l r l r w n . 4
P a rta
U ,
Introduzione.
1 9 .
37
ilM
Inlroduiiou'.
RanMrltka
39
' ti. I l r r o i . S .
la S t k n t a O fw r* I. Itti I tra **
fr a IS p M lM I M ila
prati fd llMtrn r W liTH K ta f M t a
I* V i
I ^ 11 m a r la H i <Jrt ataJI M rtw m i tra ta a H M ,
M pnniivl g u ratta la ri
* I M I W ap*n lip iro r*mtr |f la mm| ll m ta i< 4 * M S S
'*
S t a * M sM U ts la |am la s a s ritta Or. t lslrw a sa tl n o i <H r u i PteelTaalasr 41 a P la n a s. M ia M a rra la
s H IM S < U t*rr*.
*'*sr . IV . M a i ) IH . lu t t o <tair A r r fc I r | r * a s a t l > 41 r t l s .
8 tmtm M i a a u M t laa i s lW t i m a rti s fflr saH h* F i n i , f tir*s s e
a S IM M a O n M . ls r r*a ( n a MM>
* X a n u a * u u T r o t a Sa
4*)
< I: Mutua iliM a n n ilf l'a ltm h a r ni i|Wlo fatto U Iti mn.ittai>T Cat
tar II'. IM*
a qnnto *rndlto II mwrtlo di a tvre pel primo la*! Ilio
ma iwhr. aia 4(alfraiill |ar<4r atri pnMW-atud di p raliraa iWII'nl dri Hi
uarlniMlu. l 'fr M r h r Si moxv*
.Vela, r M ut M ia II. lMa. IVr n<>w i r an>ko> I pmllratart iM gM llm m ito aarWdw A a ltlr w Wlr la pohidl
i-ailonc Irllr lm prwllrhr lltlMar. Hhr n4lr lattar, la (arto >laatalr. a'at
ora HA rbr fr r qarllr di a. R m t H la |t. T ai arii l'in .i> 380. U
hltitMavha llatlaar n a lra tflw amilo BMtrrlale la t***"ait<* di rat h n p x *
fu tamialiv ra a t ad aa. ilayar f m l M r a a m a d r la Uaya r olfmrr di da*
irlrtrt /raarraraai ri i m h IV prr \lia t i4 it a* l'itim i tfra lo ISSI | M
manuarrilfl drllr i**ttrlr di a. O laraaan dalla M arra a i l o a l r p r a a d a i
a i j u a r i r r h l Huaaln d W a n la 11. U b o I. |vn> * f il prtart#*
lutati tutti Il arrhltl M ia r llll Italiaar <dWB rVx*l ma Ir ria II ppr latu< U irlttla aaarlalr dri pa allrit l di ( M j l r a a dal m al * * . U a la lo 4d
inai! al |>lrv*#r arr t w r MTaprta a * * la lr m n a lr
> V r.ll S ta a ia iM . I M eneo** d i O a a n a a u 'a ta a la I W i |t l # >
*
*fr la M t m al U ^ a r a a < M d ara d i M ilan o T Sfoca la UtttrU,
/rmmrrtr i1 M i r * M t r r d ri a id w la aneti it a m a a ll d i I W a M la data
3 aprii- I i-V. iaa A a lu a lo da IM I mairi, n a r paia la W in dai d ar a Hata ti da l*<vr. a Unaattf l M U rw ~ tl a ri rad. t li <M f W . M a i fe ria
Na a i a a a la d i P a r i g i . A ltra W ttat* d i F S fa ra i a l p < f a i i . la K u r r * .
ftaarwar. 1. 13*. I**3a.
41
UH
H r a n a iv T
Sci; U r * n .
/.
N !
3D V. t e a ! *
M ar*
? **.
l'a ri l W i f i r n
*r.
Hirl
4*
ts Itisi
lt > n u r Hf K f '* r i a h r
S I . ; rfr. 379
lU t n o n R r ir A r i t i I f r h w l t . S i * /I 3 i t : C u r i I I. l i ;
** N w t r i . Jtmtrrtm * i / n t r r f r Xafmiu A ' V II. u * r I : M r * n . I *
14. a i a
* r |*> p n * Sa U t*. |tf-l I la prtart**
'* i M I tar*> l l . w m
ratto S I. r m
te
Itw,
T i mwtabWF
IL W . il
w n a w S a a S o ad
**' I 41 n l l ( M t t la iS t a d t a alt. V. ra aa< * l i m i . 23
42
Introduzione.
lr
ter ta
m4
ta I I I . ta**
t r * la ftar.
'I n B r I I I
U A v M i . Hmm
. s i t x t S ri i n r r o l O
i t t K l l n i m r i m , ttm4 M al t Parte laSl:
A. t.t'M isi. 4P a r r r f y p r n > l IM ( 4 n * xt*. i * * * i ( P i V n a IsTTl m
> u . n n II. 180*. I
l l i r m a 1*1 M t u m n I I I . t*. V it i uu s ra r a l i I 43T ( t r ' T u
u > v Jmrvpm f a a a a t a i lN a|atl t* T i 1 9 * X C m . M ( r a a lu a a n l# 11-11
U t*, la tr a i
r a
pr4M I
la t t o
4 r ib
M < n a n
di
1*11 * * ( l
InlrtMluxiont*.
Capistrano, Giacomo della M arca e, fr a le suore dellOrdine, san' i
Caterina da Bologna ( f 1463).' T ra i beati dellordine di san Fran
cesco rifulgono Tommaso Bellaci ( f 1447), Matteo da G irgeir.
(t 1451), Gabriele Ferretti (t 1456), Arcangelo di Calatafimi ( f 146',.
Antonio da Stroncone (t 1471), Pacifico da Ceredano ( f 1482).
Pietro da Molino (t 1490), Angelo da Chivasso in Piemonte (t 149' .
Angelina da M a rc ia n o (t 1435), Angela Caterina ( t 1448), Ari
gela Felice ( f 1457), Seraftna da Pesaro ( f 1478), Eustochia Ca
lafata ( t 1491), ecc.
Ancor pi fecondo di .tanti e beati fu allora lOrdine domen
cane. Svolse la sua attivit in Toscana il beato Lorenzo da Ripafratta (t 1457), otto la cui direzione l'apostolico sant'Antonin
( t 1459) divenne modello di generosa carit del prossimo e rifo r
matore del clero fiorentino, 4 e 11 magnifico talento di fra Angelico
da Fintole (t 1456) spieg il volo al cielo p e r dirigere con dolo
violenza, mediante il linguaggio dellarte, i cuori all'Eterno, conv
avavano fatto i mistici colle loro o p e r e .* Discepoli di Antonino,
che esplic la sua incomparabile azione proprio nel centro del rina
cimento, in Firenze, sono nominati i beati Antonio Xeyrot di B i
poli (t 1460) e Costanzo da Fabriano ( f 1481). Salirono a grand*fam a come predicatori e riform atori il beato Giovanni Dominici
<t 1419) e Pietro Geremia da Palerm o (t 1452). Seguono i beat
Antonio ab Ecclesia (t 1458). Bartolomeo de C erverii ( t 1466).
Matteo Carrier! ( 1471), Andrea da Peschiera ( f 1480), l*apostoi<'
della Valtellina. Cristoforo da Milano ( f 1484) da poco proclamato
beato, Bernardo Scammaca (t 1486), Sebastiano M aggi da Brescia
(t 1494) e Giovanni U cci morto nel 1511 nella rara et di anni 115.
l a domenicana Chiara Gambacorti ( t 1419) era stata in relazione
colla pi grande santa del tardo medio evo, con santa Caterina da
Siena; essa e ta principessa M argherita di Savoia ( t 1467). questa
pure entrata fra le Domenicane, furono pi tardi proclamate beate.'
Dell'Ordine agostiniano sono da notarsi il beato Andrea morto a
Monterade nel 1479, il beato AntonioT urriani ( t 1494). santa Rita
da Cascia <t 14MX Cristina Visconti ( t 1458). Elena Valentinis di
Udine ( 1458) e Caterina di Pallanza ( t 1478). Appartiene all'Ordine carmelitano il beato Angelo Mazzinghi de Augustini*
( t 1438). a quello dei Gesuiti Giovanni Tavelli da Tossi gnano
( t 1446). a quello dei Celestini Giovanni Bassand ( t 1455). ai CanoI V*0 I. Il \ l < . u
M frtrr
v tr
>!*
|M m l l t
IH . Jtmtamim 3 * . 47.
* IVivr, ulti /r
ta (.ramili Rlpitnna . M
. nw# II.
M n
O ih n i lU M h K M t l . N r
Hrirtr T M ctor Al M U lv n a r la
teartmu (a n ta ra n l n>tl m h V mi I n h m ls I V I t l IH S i Ctr. I r e
in . 1. Im i rhmrm R m lw w t i. P W I M I
45
T'nto lumanesimo era diventato tale una forza, che nelle circo**~anze dallora sarebbe stata unimpresa molto arrischiata comtaitep col medesimo. Finalmente e dovrebbe essere la ragione
P ncipale per cui non ai venne a conflitto aperto quasi senza
sezione gli umanisti di sentimenti anticristiani ebbero diligente
ara devitare ogni urto colle podest ecclesiastiche e di mettersi
hi un accordo amichevole, per quanto solo esteriore, colle mede me. La nutaa dei begli spiriti e dei liberi pensatori considerava
>1campo del dogma eccleaiastko siccome un campo ad essa affatto
' traneo. Che se nelle sue produzioni invocava gli antichi di paf w l e ripeteva i principii dei filosofi vecchi, tuttavia quasi sempre
Tirava mediante artifici dialettici di accordare le sae idee col! >n.rjrnamento Mia Chiesa, la cui verit ed autorit, ove sembr
u * Mantua I. K.
JU s w m o
I ; M as-
In lro d tu c io n r.
47
* ir. J ir t r w n K
'M
tt. U : r t u u t
* R lX M U V t.
14-lS: . s a r t o B n m u r r .
t. I S i t
S a lta r
t *w
V ii v t t . L > m m * w v
I * . 337.
4*
4r* V r I M
1 * S
rixria m t M M l r 4rU a
Tt raillan ata. a 3. Sai
l U t . ; alla a a Uni*"
Mfcrrv l.t u n t w a * * ralla n a n *rip w >ban
f. O io ilM n .
4J
ma amico Cosimo de Medici e tradusse le V'ite dei filosofi di DioP h- Laerzio, egli non trov consolazione se non nel pensiero che
anche questopera poteva tornare utfle alla religione cristiana
erch quanto pi fossero conosciute le dottrine dei filosofi pa
gani. tanto pi si comprenderebbero i pregi del cristianesim o.
Erano di fam iglie patrizie veneziane G regorio CoRlURO, conjr.unto finemente colto di papa G regorio X II e il diplomatico F ran . <0 B MtBaro. : Per tradizione di fam iglia e per suo proprio sent:mento questo umanista, amico di quasi tutti i dotti d Italia, era
cordialmente devoto della Chiesta. A llesaltamento della podest pa
pale n:*Ue trattative col Concilio di Basilea e di Firenze egli dedic
lo stesso interesse che ai bisogni religiosi dei auoi protetti : egli
un magnifico esempio dellunione della tendenza umanistica ed ec
cita astica in un tempo, in cui lultima comincia gi a ritrarsi molto
Ir. addietro. *
N pu venir qui trascurato Maffeo V k g io (1407-1458) alta
mente benemerito dell'investigazione degli antichi monumenti critiani di Roma. Come sul Petrarca, cosi su di lui fece profondissima
ir-pressione l'eloquente e dolce libro delle Confessioni di sant'Ago* t > n o c h e produsse un completo cambiamento d'idee in lui fino
allora entusiasta soltanto degli studii pagani e lo mosse a dedicarsi
^'-ramente alla letteratura ecclesiastica. Non qui il luogo di enu
merar la rispettabile serie delle opere di questo dotto, ma aia ri
cordato soltanto il suo libro, un tempo molto letto, sull'educazione,
che assicura in ogni tempo al suo autore un posto distinto nella
o r la della pedagogia. Come mezzo di istruzione vi calilamente
raccomandata la lettura dei classici, ma insieme, come contravvealla penetrazione della concezione pagana dell* vita, si vuole
che lo studio della Sacra Scrittura: espressamente si mette in
ria rd i* dagli elegiaci a causa del loro contenuto lubrico, ed anche
1 mici debbono riservarsi per l'et matura. * Vegio venne a Roma
tutv un. S0M. Som-teatrali alla ntrrolu 41 t e r - *rl Tr*ra1
* < \ n w la L H iin tu o r la Km, Q rtmUrr XXIX <!SI5| 1* a ffa
1 tt M trt* al ranMaak (M r M p Owhawc la s * n W **dl Homi B i
* l1 > iT t u iiw a l. A mtrmtio Trmtrr*mr\ e l n s Irmpi (. la r e v * * 1 C M
t lt O la Ir. Sur. Ilrmrrltlt* VII U S I ; f l r m r */> IM aa
*^**ara aaa Magra Sa iVI Tran-nari frodata aa m w rhw r i . K- * m .
' lasmo a il. rorrann rhf S trai! <M peern 41
***1 V rm n |. n a ; tM . li. aSaa. M i Barinna. r t r V * * .
' ' a * I*. 19* * I n ia . I *m alalrU C n M a a f i M n I S k ISO* Vasai
* Mrw m B lite dal H u a iim r. la dacia n ri a aliat 41 f t u a * H
<W mt. I*N . |> M-1C X O m sxt* r n t | a il I U r * M ttrttttm r IV.
M n a a N aSXl CVr sartie n m
U n ir s L u i sfrmr * IMHa
"*1
II. II*. K u ia P m M tI i s a
ToarrX im i ; Omasi* l i s a ;
ItM i *m IV- L
e*
l B i IX . C i* , *
JnuoduiioiM.
K nrr. U I r*to i Liu rru IS87). ai- pur la vt>rlinj e llliiotrm lour lei nawlrrim at*rv alla dottrina p n la s c c k a Ori Vmrt nel voi. I l tirila R iU W t> t
4 talk. P M t m f it ( Krvllmrg IwHi. l 'f t . Inoltre A. F u n n i i l . I.'uptra pr4af * * 4l Ua/fr rfto , |jll 1WW.
V iiiiiT/.irvi U n , ; II. A.
lalura olla rita 41 laffro l 'r f v
4a l.mll. W i: lr lardilr. In .ItA tlor. Hai . .V w rir, XI .11 IIKiM . 77 rm ; Il
* 1 ^ l a amamlala ylofra fo : Magro Vrpio <la t.o4i (1 ^ 7 1 (1 ). I U m
na I ; (le t tu ra 1 4 9 .; Il Ntaatu. / rfiri di Uaffro V tvlo a ri! Yaticmma
In Rama c la l*mkar4ta. IlTO. 41 . ; U R k r r u u , II. I rjHo. B a la a m I W
Ititi VrJo talari., rfr . l l o r u t * . l'vrarhaaom li. W*. P arlam i d i X k r * *
t i r . it*.. M l'q v n / M Vto mi S
Itrtm . rtH * ritta liu ti! ikrUa leltcratara
arrhm lutfira rrU lia n a ( P ir a . Itram eni. Meoloyi, 6711. So V r*lo pio. Ukm *b in f ittirlfaknehrifl fa r K aliar aa U llt r a la r 4rr Krmataaaarr
iiw '. i i. in., i d i .
B i a t n U M r . A'aliar tl, asa. rln- a l pchl irm tll lui aiartcralo fl
aUctiur ritra ilo trltW rv! m w C fr l '. a u t Krmattaamta I H ; Vow r.
drrh'h+am* I, v a m ; lU t M ra I. 33.; K A u t m . nrll K acvllopl* 4ra Brr*
kama* aa t a l *mrtklturarma IX . 722. ; Kt tiMI. Orarti 4rr firririh m # I I S.
3; A **a * 1 3 *. V . 1 9 a.; la p ir t m M M m t n la tU H oaaost. I4ra 4rtTaiUrna parrtHart r ; Ir Vati?r alar. Imi. a. Ia4ia fra AM r4 al mar.Ir, 4 r l y*
a il rA r ln a r m traola la Ummlara. InHit 4airart-hlt h> Har. Utmrapa prr
IH lU r w i (M a a tom l*7 > : R t a r a r . r . 4. F. S 41. (P a ria l a r l a Cam
Vi * iP a rla 1*77 OIV a n rh r f lio n al 4. Irti. IlaK X V I. 113*.; >
M l f n n a l . 3 ; 1 A t o m w , I ppaali r mrmarit lim o la l*M t> 9 w ) ;
A. Il a trr. r w 4t r. rt la Uaiamm J aprati ma aa Iprrr mtajtlr am I I 4 l t M <
Ha* 11 lla r r r IM O ); U - txa. Iramtmtn* Erstthaapairkrt If t H ; O o n u .
OH mrrillart pntap Mal, 4rt * |Turino l<W lt r W. I l II- * u . 'UI. 4)
tr llr . t < \ m l4 V I7i K H it i m
Framrtart Carnuta* mata rUa U r t a r e
FrUrrmai* l|w.r Ita I t t m IS M ; P V m i l l I ttlw ta * da f tllrr. M m
im a ; s> tt rn n 233. ; al. apf4, |> <<*; lin a , tn grtlmritr. /. ( i M y r A
XV IID O l. 333. rtr K i k i m h Ut Mrm4. 4. latti. I.aattar4a 4i trinata l. V II
( IK it i I s V illn rt* > M ra Ma r a m r t t i l r i ona uta M i r t i . . M in
art( l C i: II l u t a rtanrl a r rtaqar a ltrr r ii n lIr t M Ir W W i *
* * H * m # > a rfl A r r fc 1 I o
l i o n a t a a W t a t H M n rflM rrA
P ra rta l v . \ X V 1II. 3 3 9 I na o l t l a a M H T a . I w n ln llla . p M I M I . I U
T a lr .
* .
51
rad: ale ripulitura della Casa Giocosa, come fu detto il nuovo, gram> ititu tc educativo situato in vicinanza del lago di M an tova.'
D.etro suo comando scomparvero le sontuose stoviglie d oro e d 'a rr to. i servi e compagni di giuoco spensierati : ovunque in luogo
fa*to fino allora regnato successe rigoroso ordine e nobile sempl.cit. Ogni mattina gli scolari dovevano ascoltare una santa Me^sa
nel belloratorio della casa, poi cominciava listruzione, la quale pi
volte veniva interrotta da esercizi corporali e ricreazione allaria
fresca. Vittorino facea esercitare i suoi neolari al freddo e al caldo,
al te n to ed alla pioggia opinando che molte malattie dovessero la
rt> o r ig in e esclusivamente alla vita delicata ed oziosa. Per nel
*.< metodo d'educare non c'era severit spartana: con libert lo
turilo giovanile doveva im parare ad adattarsi all'ordine, cosi che
*-0 non gi oppresso, ma venga molteplicemente eccitato e sve it o . Nell'estate gli scolari intraprendevano grandi gite, a Ve*
f na. al lago di G arda e sulle Alpi. Con ferreo rigore Vittorino ten-va al decoro ed al buon costume: specialmente le bugie, l'im prerazioM e la bestemmia erano punite senza indulgenza e senza fa re
^unzione alcuna se il reo f o u e uno dei prncipi. Soltanto nei casi
r - ' i gravi gli scolari venivano battuti: in generale non avevano
luogo che pene svergognanti. Con somma diligenza Vittorino vigi
lava la condotta morale e religiosa dei suoi scolari, ch. secondo
il uo pensare, soltanto da intima untone del sapere colla religione
v ilt poteva derivare la vera cultura. E ra solito dire che un uomo
fa ttiv o non pu essere un dotto perfetto e ancor meno un buon
del
' ratore,
i2
t nun>* u
K l u v t i |n- d i. T35
t i n t i m i ano II.r u ta l i . St.
So a i v f l m l i a w t t U i ilm i iter d i M i t l n i | t n m n
V itto rio ta d a l In v ia la m ira tr. T. AwMmft. 0 r t * rr Umtit II. Mi
i Vm t |l, S M
lim it ili a d
<*
53
K n
* * t-fta*
r t w n u v ) tu
* V n r iM u n m
B w t k x i Io p
rtor * t
a M ts o 4 H M
. i appo H u I. SU : * n u n . I I
rt*
TU
rtl.
*
1W m . S S a Molta m x U a lla <M ItsasHIIo < M M l t 41 V il!**%a cM ia a rrllta : M w w m M i M u r a *
<1 a u l >
Matti f*trr t. r u m i n a f r t m m s M la 7 A r r* t r r
KwmMmml 1. R IM I. M
IM S fa m t t o a V ttioru w s s a a nat i a M i . '4-
>.
Introduxiom-
II.-umm. R i K v n t i a SS
i5
f t aa a la W .
V ia
U a rn a t.
Iln r n a
lsanr
XXVII |9I.
* u n
m -ia a t
ii >i
ai
M a
a m i
aorrn*
a ri
IV .
U>
Introducono.
57
d esagerazioni di tale natura ottenevano poi da altra parte riesagerate, e casi si rendeva diffcile, se non addirittura
mpoMibile, lintendersi sul retto uso dei classici.
hitrnduziono.
* I t r VHUK.
3 1 3 e Vanir, W trrrbrk+am t l i. 4 T 3 *.: II*. 233
IVt 1 n m ln A r tiii ili r> r i rn .\lt-rtn ila Harteano nullo atixHo leirantl
H llti f | u.ii | r W I , r f t W u m i 1 Ih *. Xr
r m lr r e a Salutai, al
Irmi, ri m rrhW ni (alt
tatu i. I inali <!liq>rv<1avno |>r*tao l*
'liti 41 |i(o Il . ,\(<h I d<x i r t r W i m>o -tinti V intili I altri t*wll
< U riti a | t u Trmr 3 ) , lian a lo tta rla mollo Moatfnn Il ininula tlloatraalow
le M|p >W il nmanUii Italiani 'l nntlnl rvllcl! : <*u quwtto punto U
Hi arn atav r I II V o lti i i w a l a a retaliatM Utr porbe rw , altrettan to S %
tuntst. filw it M r k v n n t a m v tT ntlno IVv'I. W m l; U a m u i. lU a V > t .
p M m iim |, 1 3 9 ltii'<iitan-ntr an rlir il V olar rileva tw molto
sii
intani!
-*1 t i r a i la |Mair tlV a-*unta tal l**'4*1 : rtr .
l\ ai*.
* i f t K * > t ||% I : A
S a i M a e | p o llo l l b r I I I . .V S u l rlm ar.-tw -.n tr
Shfn * 1 M x i U t t i l f r arr ^ o r l i l a . . S M W t m la * , r i* 04* %.
69
4 : -ri.Tw yf a ln o Tir a U n i M ;
Ilr r ir
(2* cil. W in .
|!M|
IX
' f r . Civia.it b,
r i le* arlglmet iir 1 K r M l u n n 2 * lU iatxllo
irandr Antonimi i r H n m a o <U F irm a r ai tran- lontano dalie- acera d < t
a rti I porti Iall'atta jwcota V II faoto . ctaal Votar. W V ^ r W r * * * I,
S *l> . l i guanta Ift n * d r k r a * I c ro i il: al inali m rra a m n w a n .
' Cll * affatto toaota la M l m t a n rta a rin . n rs ll riftaecr -tolla aa natura
:<*aaa. anal all'orraduBP Intwcrla Orila aaa Irllr ra on IW
41 IK W Io r t r
f a |>n>tlloi. U n a n n w lria o r alto trodraar (s a n e 4rirm nanntfaa fa
* in a p n a ta . r i <U t a lli all n a n M I w w w w ha iw rtoto di lai r n a
Il
(tr U o # .
K in u I. am.
M im a. I a m a r. 31 Kmmi* I. I . Xom m c. ir a f f w t>. 31 l*a
'V w o i r V I II IV I n i rra M ua ranttiralo a |1<a a ri O U K f r l m u a r*H
tn 4. %rm4 rf
f a r la * I U | I R V U !. I i 5 k l aa a lti a Parm a
a*4 la w llm t J A . IM d. X f . ll (Itn o -ia o T I. I3 l a.i. i f r D i n * - 4. Irt i
a i x i.v ii. s a s
Inlrinluxiuni'.
K nm
fo r n iif
I. 4M ml
* M r VII, / W n r i r i r i |1 ; r f r
ffc TSK.
115 l l r m r a k r
Iiilrod union.
in altra luci- e vi pensa qual forza e potenza avesse allora raj?giunto in Italia il movimento della rinascenza. Il tentativo di ot
tenerne la dirazione, fu una grande azione, unazione degna < k l
successore dei Gregorii e degli Innocenzi.
Dtsmennatezza soltanto pu essere quella che faccia rim proveri
alla Santa Sede del favore dato al rinascimento senza fa re ult* riore distinzione. Poich, per quanto profondamente abbia agi >
il movimento degli piriti prodotto dal ravvivam ento dell'ant
chit, esao tuttavia non port alcun serio pericolo alla cultuit
cristiana, ma anzi occasione a nuovo eccitamento ed animo fino i
he si mantenne forte l'unit e purezza della fede cristiana sott >
lautorit della Chiesa e del p rim ato . 1 Se pi tardi, in segur
alla preponderanza ottenuta dallindirizzo pagano del rinascimenti
le cose presero uno volgimento affatto diverso, se le dovizie in
tellettuali guadagnate col rinnovato studio dellantichit furor,
anche applicate in maniera cattiva, non ne pu ad ogni m odi
venir reso responsabile Niccol V , che fu guidato dai motivi pi
titillili. Al contrario torna di gloria al papato che anche di fron*
al grande movimento spirituale della rinascenza esso abbia mar
fiatata la concezione pi vasta e pi larga, che fu uneredit dell*
sua posinone mondiale. Finch rimase intatto il dogma, Niccol V
ed I suoi successori, animati dalle stesse sue idee, lasciarono liberi'almo il campo al movimento: 11 fondatore della biblioteca vaticana
difficilmente presenti il danno recato dal dileggio degli umanist
e, comi attesta tutta la sua vita intemerata, egli parl certamente
con cuore sincero quando esort pressantemente i cardinali riunit
al suo letto di morte a continuare nella via da lui solcata a bendella Chiesa, della navicella di Pietro, che per am m irabile dire
rione divina era stata pur sempre salvata da tutte le procelle
LIBRO I
SGUARDO
DAL
SULLA
S T O R IA
DEI
PAPI
P R IN C IP IO
D E L L E S I L I O A V I G N O N E S E
A L L A F I N E D E L G R A N D E S C IS M A
1305-1417
* i*.m r x x v .
3 4
w n
* V itata, tu 0 r r I n . t e la n o alla prvlrw a franer* n i A tc iw w . e h *
tei j r a i i n m alo csattlnl un p on i d i cotrtrria Ira la Francia la
0*11
t * l {muto <1*1 Untano, r h * ru o titxia va F ilip p o II IM W k
SI F m jir .
| n W i la IM m r i Ir m l r O r l m i n r la p ropritt i . l r i hUi ri mcmmtnl n r J H y m . tute. T (l*a rt A i| M il. im a .
68
no
69
' .nocenzo IV e dal tempo di Clemente IV e Bonifacio V i l i re ' in regole generali e giunto allapogeo sotto i prim i papi avi> uh-s fu man mano devoluto allamministrazione centrale
ila Chiesa, facile a comprendersi come crescesse in egual mi.. anche lo sdegno dei popoli e specialmente degli ecclesiastici
ntro il procedere curiale.
K tuttavia non vi fu alcuna sosta su questo cammino. Il grande
a mento del personale, della burocrazia curiale, il mantenimento
rrr.ai sontuoso della Corte, bentosto anche le dispendiosissime m i mercenarie, che dovevano conservare il dominio neHIt a lia ,1
tutto ci richiedeva una stretta sempre pi forte del pressoio eccleitico. Che accanto a ci crescessero anche lusso e sensualit,
rruttibilit ed ogni sorta di abusi, chi non lo comprende o vorr< () negarlo? Solo con profondo dolore si leggono pertanto da
parte descrizioni come quelle in cui A lv aro Pelayo fa sapere,
eh-, quante volte egli si era recato negli uffici del clero della Corte
t* ntificia, vi aveva trovato sempre sensali ed ecclesiastici tutti
latenti a contare e pesare le somme di danaro ivi accumulate,
dall'altra i lamenti dello stesso scrittore sulle tasse elevate, sulle
zittirne pretese m aggiori e sulla venalit degl impiegati della
Camera papale.* L a testimonianza sopra le piaghe della C h ie sa
W Pelayo, il pi zelante e talvolta esagerato difensore dell'auto
rit pontificia nel secolo decimoquarto, tanto pi di peso in quanto
TOM 4 rr pop ll A rie fm #|. Jakrk,. nella W u m u f * / . U ri* della Urrm ttua. Itti2. un. 2 e 3 ; W iauigCHurr.
300 aa.;
H .tc V 2. SM5aa. ; A. T. WacrarHKo. Z u r
ir-r
4r-t erwbUctlft.
Smlcbmnt fm V tttrtltrr. la M U tH I. 4*r O rrH U rh f. M M w y flr !* +
X1.VI1 <1907i. 1 * 0 m .: llran K iao m ia-R iaacn III . V ia .; V .a * .;
*
I.fhrbmrk dr kathoi. K t r r i n r n - t f i .
F r rll ir* IBM. 372 aa.
I* |19r|. s i j a t ) . wrrn. B M trriak per la Iian lm arra : L. M o m a c i, O r aW***mtkr / rrr forh oU Ut /am ar*. Kopenhacra 1W8 * A r i Ptmllflemm /MI (1318-13?*). Ibtd. 1904. OTr. U x m u ck . /*acr*r ta r la li M M S L
ittr, H t r n u jt n In Jth rb. 4rr OrrrOm-k. /. (offerta* flrtr* IMM. 1 B ;
* H. K c a i m , f V t l i H k R lltrr a. F4rltmrrkte to Ilmlirm x4hrcn4 4 f f|.
lder*orn l t l : W. C o n In U U I r l i 4r* In M I. /. rlrrr. O rrck lrh lt^ X X X I V
(1913). Si aa
* A. P a u e i r a I I . a rt. 7. 18. P eraltro II r i * (W r HrcktmprJU a tirchi
Km4r 4 r M U lr U U r r t. Kom I W . p 62) t w i l che M o
# * In p p o l'U r a lr della p o te rti ai In o ri lira ad U T o l {H U ir U . i r *
A h M M i X I I I . 41) afferm a ebn per T a p p a to O toranal X X I I ppurta
* k w ordinatam i nel m olo Ielle ta n e e m i ne tollera la traafwaalotil.
f H t u n la M . Jnkrk. XVIII. SS. i l doto" I t l a t M l r In a lo
et la d n O r t del gladlrt tao ad aggi ramoal a irK v d ilappo
4*4 ntetaa delle rtnerre, prnrrlftoal e annate per Opera di <ilnuul XXII
MabUirM wltanto dietro un n w i raap M o dal r e M L <3* *
**te elinto. ma bbqtM nondimeno annetter ctaan A ttiro rW U t w w
* * detto papa tappar' ta otto q w d o rana w ll altro a*pt fl p"nto
70
71
72
7.1
t,
n ati nellarchivio segreto pontificio.1 A llora soltanto si potr
..listare le piena cognizione di quellimmensa attivit interiore,
c*n chiara e sicura nonostante le pi violente burrasche esterne,
quale sullorlo apparente del precipizio non dimentica i cri- ani sparsi e vaganti nelle lande marocchine e negli accampa
menti dei Tartari e pensa alleterna salute dei non ancora conver rolla .stessa fedelt che alla salvezza della propria Chiesa mita. Ma anche il materiale che finora abbiamo, permette
confortanti sguardi sullattivit dei papi avignonesi sia a favore
.K !le missioni sia per la riunione dei Greci colla Chiesa e per la
f*a contro i tu rch i. Recenti indagini hanno inoltre fatto cono I-a pubblicazione del retteI del p*pl avlgnoneai appartiene al (tran.ll
ii* u1. al ijoali .Itede l'impulso II pontefice leeone X I I I . I.a complozione di
i parte di end stata affidata al Benedettini di Moravia e di Munte Camino.
Il Kinrtpio di .|ueta importante pubblica zione ora uscito per le atam pe:
> ln i Clementi* papac V*. M vaticani* arrketppi* fi. O. X . I.coni* X I I I /*. .1/.
'l muui/tcrulia editum. 8 voli, e Apprnd. (Rom ae 1SM aqq.). Cfr. anche
* *' ' n . i . i ere la ( x ret/l*lri* Clementi* V I r i In fo r m ili V I (Innabruclc
" t; Riixi.kb. Valik. Aktcn f. drut*ch. Oetrk. fa d. F.rit Ludw ig* d. l . (Im i
! k IMUt; K fB M , Bull. FrancUc. V (L l| 1 e PzCMCT, frnoit X I I .
Lettre rU n n .
Itntm t rurialc* i r rapporto! Ui Franot I (P a ri ,1SU0),
1*S: C o ti !i, Jean X X I I . L e i t r i ir r r H e * ri curiale* mia lire* la Franca
I v l*#rls 1WtfMDI3 : D e r u z . OMmmI V I. L rttrc* ctotr*. patente* et cuciale*
pporfii 4 la Franee I, Parla 1901 ; L f c t c u t u l , r r W V. L e ttre * *crrtt., rt cariale* * r rnppnrtant li la Franee I e I I , P arla 1902-1900; M om jit.
J'aa X X I I . Lettre* eommunc* analptc* d 'a f r i* le regU tre dU* d'A cignon
rt dm Valica* I-V I1I. Pari. 1904-1930: V inai, r a o ll X I I . le tt r e * ctm m u tv*
) re* caprrt le* reyittrct dii* d" A rt fnon et da P a tir 1*111. Paria 1903! !! : i naieria Vaticano Itrlvira. I : P . B n u i f zr. fiuppliqurt de ClCm m t V I.
R ~ IH !: U d i i : A. P a t i . Lettre de Jean X X II. Rome. 1909-1912; I V :
* i'n asjta, le tt r e * dr Brnatt X I I . Rome 1910: V : 1!. Hoo i t e . fiuppUr/am
< . . - < V I. Rome 1911; V I I : A. F ira r * . fiupplUtue. d -I r hain V , Rome
1*11; P . H r n it a r . F.pare* d'arrkii'r* ptmtif. da Tir* *Uete. f a m*. TIS de
*
in Ker. BCnCd X X IV (19071. 4 M m . : X X V (190S|. 1 *1 .; O. Baou. Bul*< Trairrtc i r Romanornm Fon II rum diplomata fuotquot olim utque ad
! T*anam Fa pam V I ian. ITH ) Im retcrrm F.pi*mpatuni Tra fer rntem dentirrperinntur I e I I . H acae ro m iti 1SS2. 1 * * ; A. t-A*. A d a fiaUbucgn'iefrnaia 1 ,1 e 2 : /Me Prkunden aber die B er irkumarn drr pdp*tl. A'He r
. IHAsete ttalthmrp In dee arifu , l e i ! U t i n * , t ir a i 1903*190;
H .i n u j a . Analerta A ro m tin m M a . Vattk. Aklen t . KrpctU-n sur flntrk.
Hutum * tttra**burg .... /} .tarh . M . X X I I > 1
M I (ftt
* t r o p p o s . i nu asd nello Jakrh der OrtelUeh. f. totkr. O rar*, u. Alter'rande X I I I (19011. 41 aa.) ; H. V. SAi rai ASO. trknnden uud R e ta tU n
C r r,,a r * ^
Kkriainnde au* dem ValKau. A rrk ir I-V I1, Bonn 1902-1013
'* v 1 periodo a rix n o n e w I roll. M . pel tempo dello ariarnal
Parole del Prarrz in jirHMr drr fetetUekalt f * r M e r e demlteh* O rt'btekttnnde V.
C ft inoltre R i r n s c r a in #. Jahrt.net, XV. S2a.
* VTt. Arrh. PramcUe. Afa. V I (1913). 705a. S a lir r ie trattative per
lB* * w (eoa Rinanzio tori 132BI otto O (oran n i X X II. vvdi N o *>
**V p 71 a ; aatto Benedetto X I I : Jaran 88 a> C lm la p o titi d i (Temente V I
'o In r r w la u e i'nnione. J. G a t . Le pape CUuaenM VI et tra affate** ff/rieml.
rt* 1M
|B propadto r. K o i n i t a in v it i eit de* Instu. f. &*terr. (im**ehtlaeneh. X IX (19n*(. ifc s *). Su lle r * lazi o si d i Ir t a n o V voi Sreel
74
trb a n t
r.
Prdm tng
drr
irUtcn*ehafll.
Ntudien,
aarA
lu i**. Qnellrn. nella F rtltrk rifl fur O . roti IIrritino -ahi 70 (Irbnrltla-.Kcinptcn 11*13. 'Jiala. Sulle henemerense ipmnto alle unlTraltA, veli I>i v i n i .
( Ir. I ; ckartulatinm Xtudii Himim. 11. itologna 1013. gu anto allo lutilo dell
lincile ebraica, caldaica ed araba promoaao ad opera Il Clemente V e Gl<annl X X I I cfr. l*M rt.r. Ckarlul. I n l r . ra ri . II. I.Vtaa, Sulle beueme
rena .pianto alle universit r. D w n r u , C nirertitlcn I. Pel mecenati deli
arti, oltre le opere nominate olio a p. 72.. 81. 84, 00 tornano tupralutt
al |>ri|iodto 1 nuninro! lavori lei Mt s n t, fra cnl Mia la ritarai: l x f r i n i r "
dAtipnan pendant Ir rignr de Cltnirnl V I (Tour 1885 F.rtr. da fin ii man urISfi t>l U palai Pontificai de Sontar 1319 > I.V>> (P arla 1885. f.rtr. d. U + ~
de la Soc. de A nlitf.) ; P m t ,n r . in.\dil da X I V itele (ParW 1SS8. Krtr. *
la Oat. IrrA ) ; L r t-m b r v n de C i t a m i V d V te tte (P arla 1888. F .jtr 4. i l ' "
4e la Soc. 4e AnlUf.)-. Oioranni di fiarfolo In .Ire *. *. 1888; l.'k itl. de ari
dan la ritir ttAriamtn (P arla 1888. t:,tr. da fiali. arrktW. da Corniti 4e
triti. ktt.)x l.r arrkilertr 4Artpnon an .T/V* itele (P a rla 1*91. K rtr. da
fla ti de la fine, de Aniltf. 1 *9 0 ); K rr. de Vari, ekrtt. 1891, 1-85. (Gregorlo Xl > ; 1892. I V . 277. (Innocenao V I). I.e rntr* d'or pontif.. in K c
de rari.
5* eri*. X I I (1901). Ina. C fr anche GCIBAVO. fin a M m r *
2 3 ,: M. ItvnaAtC nello Jakrb. drr Kanl*am m l, de ftitrrrrick. Kaimtkarn
ar* X X I I 2 ( Itmtl. 8 ., 70a. Sulle atrette relaalonl artistiche e acientlflct*
ilei Canonici asnatinlanl e ledi Frem iti aci>tlnanl di IW m ia con A v I f M '
(Italie e la loro Importania per la c irllt spirituale di Boetnla r. la cutuunl
catione di K R r a a m t . B rriekl after Foncknnacn eam Irtprm np drr nenhark
drmlnckm Srkrifltprackr nnd de drnltrkrn IInm anitm nt. In P k ilo a. kit.
Akkamdl drr tifi, prrum. A M . drr IfiM 1003, 39 43 aa. L 'attiv it edUlrW
lei popi al *te* a gran parte Iella Francia m eridionale: apwetalmeote t'rbano V ha la ciato apleadlde tmtlmonlanae lei io baca guato a rtW I*
O r . O t 't u r t L f.e fonda i*m da pape Vrbain V Uamlprilier (M <*tpelU*r
1NMI. 1M*>| ; Ml v n , ! * c a n tin e lla * da pape l'rim in V d ilotUpellirr (P ari*
isain Ree. de* fu rti, hia.
LXV1. S T S m Quanto a Clemente VI nrfM F a c t o * . X o lk r tu r la i M tra rN w de rrylitr de la ChaU r-D trn {B a u le Ixnrrt ctc, { I W I&Sih m r . <d_ P aria l i l
76
1 LoMCBra. K<rrhrn p o l l i n 4 t
I. 19
76
U ltm tm rM It
77
.;
7*
stesso Petrarca anzi che nel patrio suolo italiano prefer dimorare
per molti anni nella cattivit di Babilonia da lui s spietatamente
condannata, dove era trattenuto dalla comodit e da motivi din
teresse per la ricerca di prebende, laddove i papi erano legati alla
loro residenza in Francia da tanti vincoli difficili a sciogliersi.
Se pertanto si deve assolutamente contestare al Petrarca 11 di
ritto di mostrare la sua morale indignazione contro la C u ria avignonese, ed attenuare senza dubbio in molti punti le dipinture
che egli fa della corruzione di quel luogo, la critica amante del
vero non pu tuttavia negare che nella Corte pontifcia trasferita
sulle sponde del Rodano sinfiltrasse in una maniera deplorevole
lo spirito di mondanit e di tempo in tempo si sviluppasse un lusso
eccessivo. In conferma del qual fatto doloroso si possono addurre
testimonianze ben pi degne di fede che non le descrizioni rettoriche del poeta italiano. Si dovrebbe solo essere tanto giusti
da tener conto, oltre il resto, anche della circostanza che con la f
fluire di m igliaia e migliaia di persone in quella piccola citt di
provincia, elevata d un tratto a capitale del mondo, dovevano
troppo bruscamente risaltare tutti i lati deboli, che sono proprii
dei luoghi assai popolati.* Per quanto sia profonda l'impressione
prodotta dalle violente querele degli esacerbati contemporanei
sulla corruttela dA v ig n o n e.* d altra parte quest epoca mastra
anche consolanti manifestazioni della vita ecclesiastica, le quali,
com naturale, fanno poco risalto nella tradizione storica, perch
di preferenza il loro campo fu la solitudine e la quiete. Anche in
quel periodo agitato non mancarono alla Chiesa santi, nei quali
rifulse lo spirito del cristianesimo e del suo divin fondatore. Persino
>
(ilu iltlio <k>t Vomit 1*. S3 II. JtrortV. Die tt'rllan*ckam*mo Pttrmrrat
ISS2. X L I X 570) ilW M -ni'altro: I n poittira II P rtra rra r f
tm h m lM tlrn t. StmiU- sithtUlo (ironutwiano Htt.no. I 'E r t s <2H|-3*2k. l i v
n t 11. 421*. 450) H ttrfoll (Milk.
(P m u u . Jahrft
* (tr
iw w lalm rn te Ir ttrw rttb m l 11 A t.vta o P r u w . a a t brat* ln f r mat. 'ti llv !. tl'ArlxnoiM". In tin liie>> ( I I . 4 *) qtievto t l l l o n ' a a u l d r tn to at
llM 14-* r Lupl sum lam lttanti' In r o r li-ta : p a w u n tn r a iu n it t * ; anlm a
unln<nttit*tti<> r u m In anitthw- w t *. C fr. I ' m h / o r a 4 X X V I I .
H rl
In ... V ila t 'n i l r a v i i w r n w n r r tilr a w n t trattft col la tm p atla d rib * t o d lo w
ib 'll'artp U M t x t * In K r r 4. qursl. k it I. L X V I . 5 m , 37** a. 1*1 1 a r m tn a
im rv a lia U 'W l l r r n i d rl popl. I V
II l a w t l t n p p i t o tto t a r t I rapportl
f i w Ir a o n lln a r la m r a lr r m i x l r l'a m iw ttn aarbt* II M (
: eft. npratu ttn
3 S 4 . C fr. attrttr M u t W * .
* K iW im 1. 130
* In-I rrwto bW * h a d ob h lo rh r Intrano *1 w r r f c r n W * UK ir t ln ir li* io
ttllV|H>ra a t i l B o t r a r M'lla |alt1 f a i t * <k>l T o o l tl H allan l V, B u i Hit. 10. 14.
i s . 9 . 21 ; c fr . (In m u tr . U m a n r l f a p r 79 S u l!r fn rtl w m w w U n t l r <ta
7!*
ilrua. Kmnti n . U r l i 131-133. Cfr. Kau-a. /*/ 4SI. 487.; Seni-m ora
2*. 74: Wrrxra u. W e i.tk'* Klrrkrttir r i ton IX *. 115*.; Ilt u n n m ( II,
149. 115 > SllzungtbrrirkIr 4rr H 'fra rr t In4. hutor. hi. 97. p. *78. Su l
**?linai im t o M a rtin o cfr. M o L ia m , f u A rlfn o n tir Poteri forhoM in Itami K n fv a h a g ra 1*WI> U S X.
* D t 'w r i m i i 240 m . P t m r a m , N le n to 3 7 . ; A. w B<'*in>. I.a m e m n rt* 4 p n p r t u r R om e a u r x tlt* r i j j r t l r r l r i In R ee. k ltla r. C X V l
Octaar T9
il
Ofr.
a M r 41* ttrU h ch r
ltrrr* c k > t 4 * H d l l f r a K l a W n
iK r r O u r * IM E ) H L
U t. 331 SM,
* Cfr.
l i ; M v ttr a t. S S .; I llv u it 1 3 ; H < c u m i . W m :
T ta W /.*
mr 4-ikt P t rrf u ri M IV. tm m d o mmari 4acmm.. Napelt
1 *1 0 ; A. C o U itl. fW VtrkeHmn I H k M r da O w o a l t la km rm im . li. .*.
IVI3
la prapnmlto 1 . I H w iw ll'.lrr* /> W*r. kitl VI i 19131. TOT a*..) ;
1UVCK V a , w . 517 * * . 33? m .; MoIAat 4 S a.
* tt&rua.
l'm ptic
fetta povert conferm ata dalla loro vita, povert che fiaccola
della nostra fede.1 Dopo una diffusa e appassionata spiegazione dog
matica intorno alla povert e dopo una quantit di rim brotti segue
il formale appello ad un concilio generale, ad un fu tu ro papa le
gittimo, alla Santa M ad re Chiesa, alla Sede Apostolica e in gene
rale a chiunque si possa app ellare.1
Questo atto, che mescolava la questione politica colla teologica,
venne a bello studio divulgato in G erm ania ed in Italia e dovunque
affoso in luoghi pubblici. Ci doveva avvelenare insanabilmente
tutto il conflitto. Colla lotta politica si univa ora lecclesiastica,
d-ila quale Lodovico, semplice uomo di guerra, non fu capace di
misurare la portata n di fren are lo sviluppo. D ora in avanti
questo funesto conflitto si fa sempre pi violento ed appassionato.
In seguito i M inoriti non rimasero soltanto nel campo teologico,
sul quale originariam ente si era agitata la questione fr a essi e
Giovanili X X II, ma invasero anche quello politico. Certo indot
tivi dalle controversie teologiche, essi vennero a creare un sistema
politico, il quale propugnava teorie, che con audacia fino allora
inaudita minacciavano di sconvolgere dalle fondam enta le idee
giuridiche fino allora vigenti e in particolare la posizione del pa
pato. l a vera importanza della entrata in scena dei Minoriti sta
appunto nellavere emesso e propugnato questi principii.*
Uno dei pi appassionati e insieme dei pi abili difensori di
Lodovico il Bavaro fu il minorit Guglielmo Oocam ( f nel 1349
o 1350 a Monaco), che ha contribuito essenzialmente alla crisi
spirituale del secolo xiv, la quale distrusse larm onia della fede
* della scienza, della teologia e della filosofia, della Chiesa e dello
Stato * prepar la rivoluzione luterana.4
S4
M,
I
beni della Chiesa appartengono alle singole persone, che li
hanno dedicati a scopi ecclesiastici e altrimenti allo Stato, al quale
pertanto &|>etta decidere anche sulla compera e vendita e osservare
se quei beni soddisfano o no ai bisogni del clero e dei poveri. Final
mente lo Stato ha pure la facolt, qualora lo richiedano gli scopi
comuni, di togliere alla Chiesa tutto il superfluo e di ridurla al
puro necessario. Fisso pu di pieno suo diritto compire tale secola
rizzazione m algrado lopposizione del clero. M a giam m ai segue
ad insegnare M arsiglio deve concedersi al vescovo di Roma lau
torit sui beni temporali, perch lesperienza insegna, come egli
ne usi ai danni della pubblica pace.1 M arsiglio si presenta specifi
catamente come italiano quando, alla stessa guisa che pi tardi
il Valla ed 11 Machiavelli, Addita i pontefici quale causa delle
turbolenze dItalia. Qui si palesa chiarissimamente la sofstica di
tutto lo scritto, perch quel rim provero non conveniva affatto al
tempo di Marsiglio, poich il papato proteggeva a tutto potere Ro
berto d'Angi, re di Napoli, allora il pi potente dei principi ita
liani. mentre avversava in tutti i modi la venuta in Roma di Lo
dovico il B a va ro .a
Di fronte a questi assalti inauditi, a questa totale negazione
della divina istituzione del prim ato e della gerarchia ecclesiastica,
non mancarono senza dubbio coraggiosi apologisti della dottrina
ltili olii. iinall tari a m ili nolo di rado avvincon o o olir aMilanenao di rcflU
l * f la loro p rv|m ilom . t 'f r Inoltri- W n titm iio iT . Ortck. 4rr Kirrkrmr i T f M i ! Ocaltrklam4* im U H Irla ltrr I. Ilatinovor timi I'l| ols 1005. 1 4 7 .;
IIibmM a ; Il\t i*k V 1. SnOs.; S M iiC M n nrlla Tkrol. tJiiarlalM-kr di
Tntilnga H* im > M w . ta n a .; K E w a n u t. The I H f n u o r Pari* o f U a n ig lio
Pa<ima. fatatitid r 102D; M. C t'co m iR lM . ila rt. ron padita umd t i r Slami,
trkrr Ir* \Hlolrira. m-lla H iil VIrrfetfrh ru r+r. V II (1M I. 3 4 3 . : L. S m
M4W. til* Klaaltlrkrr r U a rt io PHma tadpxig 1014; R. S o b o i x . Uarw.
" a * Pa 4a ail 4 b H t r drr P r m o t n M r . o rila Zriltckr. f. Polirti I <10ftS,
m * : J l*torun tirila firmai V a lla i Iflffl. 161.: B u u m In T k r r.mfi
Itisi. K rr. i n a : M o a c * . Pia f ir is In t r U r 4*m l i * . Jakrk. 11*15). I l a . ;
!*a firrt4 *rw v Uanriffto o f Padaa. in Tkr K m fl Iti*!, ( i n . 192S r Kt r r t ' t
K a itn r lm m
133.
87
lidia
89
<)
V 1
Benedetto X II.
91
9-2
G o ttlo b
39 s., 44 s.
3
1010,
3
*
s
O tr. H m i.k r, li c Aklen tler Gena ittll sehaflen Luti ir iti a tl. /{.. In n sb ru ck
93
Clemente V I (1342-1352).
[1905],
s s . . 243 ss. ; K
raus,
(II,
C h iesa
li
S a n e t - F I o r i a n,
<li C o r t e i n V i e n n a
95
9G
97
I.
Hi
Nella chiesa benedettina a La Chaise-Dieu (dipart. HauteLoire), ove un tempo aveva cominciato la sua carriera, Clemente
si ereise un sepolcro eccessivamente fastoso. Le pareti di que
stopera meravigliosa, che fu distrutta nel 1562 dai Calvinisti,
erano ornate da 44 statue di marmo, fra cui non solo i suoi nepoti
ecclesiastici, ma anche i suoi congiunti secolari colle loro mogli,
figli e nepoti!1
Fu una fortuna per la Chiesa, che il successore di Clemente VI,
Innocenzo VI2(1352-1362) fosse animato da sentimenti affatto di
versi. Questuomo severo e giusto parve si fosse preso a modello
Benedetto XII. Appena incoronato revoc la costituzione di Cle
mente VI, che ai dignitari ecclesiastici e ai cardinali accordava be
nefizi presso certe chiese cattedrali e collegiate, sospese una grande
quantit di riserve e commende, si dichiar contrario alla plura
lit dei benefizi e, sotto pena di scomunica, ordin ad ogni bene
ficiato la residenza personale. In tal modo egli purg la Corte
papale da una moltitudine dinutili favoriti, la cui unica attivit
consisteva nellordire intrighi e nel soddisfare la propria cupidigia.
Assai economo per natura delle proprie sostanze e convinto che a
maggior ragione doveva esserlo coi beni della Chiesa, band dalla
sua Corte ogni lusso, soppresse ogni spesa inutile e licenzi i ser
vitori superflui. Costrinse ad imitare il suo esempio i cardinali,
molti dei quali, tutti immersi nel lusso e nei piaceri, avevano ac
cumulato immense ricchezze;3 censur apertamente le passioni e
i falli di alcuni membri del Collegio cardinalizio. Voleva che i be
nefici venissero conferiti soltanto al merito. Le dignit ecclesia
stiche, diceva egli, devono essere il premio della virt e non
della nascita.4 Innocenzo VI, che aveva divisato unefficace ri
forma di tutta lamministrazione ecclesiastica, cerc con tutte le
forze di reprimere anche al di l della sua Corte la corruzione
che era penetrata nella vita ecclesiastica. Cos, ad esempio, nel
lanno 1357 mand in Germania il vescovo Filippo de Labassole,
perch si adoprasse ad una riforma del clero.5Quasi tutti gli sto
rici encomiano Innocenzo VI come un principe integerrimo, serio
1 Sul sepolcro ili C lem en te V I v e d i F.xxcox nel Hull, n rrh rol. du C otnil
ile* travaux hint. 1SS4, 410 ss. e FattCON, X o tic c (v . qu i sopra p. 23) eoe. 41
(7. Pfr. Mt'NTZ. \I.a Tia re 48 s.
2 Inn ocen zo V I non *-ra n a tiv o (li M aum ont, com e si d ice da m o lti eil
anche d a l G rb o o ro v to b V I * 322, m a d el v illa g g io d i M ont presso B eys^i
vicin o a l c a stello d i l om^iodonr ; v. Christophk, I I . 170 e Werunsky. *>1.
nota 5. Sul suo epolcro a W iJlen eu ve l a-A vlgn o n , che fu d is tru tto n ella grand
rivolu zion e, ved i Duuuxtuic 413. <'fr. M I'n t z , loc. cit. : II. M i c h e l n ella Ber.
Vari rhn'l. XL1 (1S>11), 2(KVss. ; IStteinmant. Grabdenkmler 102 s.
* O fr. A n d r , 'Mtmarch. pon lif. 243 s 310.
* C h r is to p h e I I , 173: iv i i d a ti p a rtic o la r i. C fr. anche S e n w a b 17 e " y
Rt NBKY (53.
99
UH. 21-22.
Hoki.kr, Itoman. W elt 127: e fr . Arignonetinche Piipste 2S2-2K3. V . in o ltre
S c h e ff le r , K a rl IV . utul Innosenz V I. 1355-1360, B e rlin 1910 e in propo M o u a t n ella R cv. d'hist. ecels. X V 1 (1914), 125 ss. S u lla p rim a an d ata
1 It<>mn di C a rlo I V e la sua in co ro n a zio n e a M ila n o di 6 g e n n a io 1355 e fr.
A K rokner, W ahl u ul K rnung der deutsclien K a iser und K itnige in Ita lien ,
1 rviliurg 1901, 85 s. ; K . H aa se, D ie Konigskr&Mtngen in Oberi!alien und die
' "
Kronc, S tra ssb u rg 1901, 56 ss.
Ofr. R e u m o n t I I , 900 s. ; G k e c o r o v t p s V I 3, 323 s. ; W k r u n s k y 65 s s . ;
" < u m . Kard. A lb orn oz (P a d e r b o r n 1892); F.r m i n i . O li ordinam enti p o litici ed
"iinistr. nelle * Constitutiones A egid ia n ae (T o r in o 1 894); F i l i p p i n i , La riluista il. Stato d. Chiesa p. opera di E. A lbon uK in Studi S to ric i 189S>,
' H I . 295ss., 4 0 5 s s .; M o i .l a t 1 4 8 s s .; G . I/ c t zza tt o , La pace del 5 novembre
rintclusn in Fabriano per volont deW Albornoz, in M isceli, di storia e
fil'd. 1909: K . H . S c h a fe r , D eutsche H it te r 11 . E d elk m ch ten in Ita lie n ir a h r end
' 1 1- I uh rii., P a d erb o rn 1911; Costituzioni Egidianc dell'anno 1357, a cu m
* I. S fjj.a , R om a 1912; F . F i l i p p i n i , L a seconda legazione del card. A l''z in Ita lia {1358-1367). nejrli Studi s to rici X I I (1903). X I I I (1904), X I V
l
M. A n t o n e i x i , Vicende della dominazione pontificia nel patrim onio di
' Pietro in Tuscia d. traslazione d. Sede alla restaurazione d e ll Albornoz,
{r,'h. d. Soc. Rom . X X V (1902), X X V I (1903). X X V I I (1 9 0 4 ); La donu"
na:ionc ponti/, nel pa trim on io n eg li u ltim i venti anni del periodo avignoncse,
X X X (1907), X X X I
(1908).
100
*
Cfr. leccellente <Mera del K u s c h . />i* Itiikkehr der Piip*t 11 s. Vedi
inoltre MatXAT 113 s .: Kakiinkr 01 s s . : A. Sai'TIKK. Pap*t Urban V. u n ti die
SSUnerkompagnicn in Italien in tlen Jahren 1362-1367. Zrich 1911. C ir c a la
dimora del lMpu Viterbo cfr. P. Kgiiu. I.e croniche di Viterbo critte da
Frate Frane. tCAndrea. in .4rrA. d. Soc. /foni. X X I V (1901), 38Sss. V. nnclH'
l . C o c h in . I.ti grande controrcm e de R o m r et d'Arignon au x iv * *iele { f i t t i
tit Hai.), P a ris 1921.
ll<)Fl.KR. Roman. Welt 129. Quando s scriveva lanno 1307. le due spade
del mondo erano concordi . Cronaca iti L im b u n jo 55. C fr. X o v a t i I. S7. (Jakj*NKK 00 8.
101
102
103
*
s
A i .va b . P
104
106
1 5 9 .
*r.
M iut
3 9 .
II.
aia.
io;
S . Caterina da Siena.
107
108
ommakko
ir s c h
III.
174.
C a p e c e l a t r o -O o n b a
100:
o lb
121 ss. ;
G aro se
S. Caterina da Siena.
che nel corpo mistico della santa Chiesa, il cui capo Cristo, e noi
siamo le membra. E chi sar inobediente a Cristo in terra, il quale
in vece di Cristo in cielo, non partecipa il frutto del sangue del
Figliuolo di Dio; perocch Dio ha posto, che per le sue mani ci
sia comunicato e dato questo sangue e tutti li sacramenti della
santa Chiesa, li quali ricevono vita da esso sangue. E non possiamo
andare per altra via, n entrare per altra porta; perocch disse
la prima Verit: Io sono Via, Verit e Vita. Chi tiene dunque
per questa via, va per la verit e non per la menzogna. E questa
una via dodio del peccato, e non d'amor proprio di se mede
simo; il quale amore cagione dogni male... Adunque vedete,
figliuoli miei dolcissimi, che colui che si ribella come membro pu
trido alla santa Chiesa e al padre nostro Cristo in terra, caduto
nel bando della morte; perocch quello che facciamo a lui, fac
ciamo a Cristo in Cielo, o riverenza, o vituperio che noi facciamo.
Vedete bene, che per la disobbedienza e per la persecuzione che
avete fatta (credetemi fratelli miei, che con dolore e pianto del
cuore vel dico) voi ste caduti nella morte, e in odio e dispiacere
a Dio, e peggio non potete avere che esser privati della Grazia
sua. Poco ci varrebbe la potenza umana se non ci fusse la divina.
Poniamo che molti sono quelli che non si credono per questo offen
dere Dio, ma pare a loro fare sacrificio a lui perseguitando la
Chiesa e pastori suoi, e difendendosi dicendo: E sono cattivi;
e fanno ogni male. E io vi dico che Dio vuole, e ha comandato
cos, che eziandio che e pastori, e Cristo in terra fussero dimoni
incarnati, non tanto che buono e benigno padre, e* ci conviene
esser sudditi e obedienti a lui, non per loro in quanto loro, ma per
la obedienza di Dio, come vicario di Cristo.1
Purtroppo queste parole caddero su terreno sterile. Col pi
profondo suo dolore Caterina dovette ben tosto comprendere, che
i Fiorentini, che lavevano inviata in Avignone quale mediatrice
di pace (giugno 1376), in realt non volevano un accordo col
papa,1 poich la mira di quelli che allora tenevano il governo
nella citt dellArno era rivolta sopra tutto a spogliare totalmente
il papato del suo potere temporale, affine di poter liberamente
governare a loro talento senza timore di castighi.5La pace colla
quale la vergine di Siena vedeva strettamente congiunto lavve
ramento de suoi pi cari desiderii, cio il ritorno del papa a
Roma e la crociata, pareva pi che mai lontana, perch anche i
cardinali di sentimenti francesi si opponevano con successo all'ac
1
Tomm.mik I I I , 185-168. H ecm oxt. ftrirfr 2 9 . Hmw. Cai. r. S iria 190:
Koi.n 113S.
s C i K O U I W 100hl, 114. St u o li 16. Miarrr H B K U i ISO a.*. C M
178 SS.; V. SirKEXDOUT 97#.. 102 a.
* l Alce, Cat. i<M P in a 135.
110
1 1 8 ; 'K i r s c h
101 ss. ;
C h le d o w s k i,
Siena
l i 3, Ufi s.
Ili
UT .
*
IrrA,
F a s c i i IJ J ,
O u f r r o ;.
( it t io li
I.
112
E. X X V , 3, fa s e. 1).
V edi A x w s n u
ita
Tarquinia cinque settimane, sopra tutto per causa dei negoziati cogli
abitanti della citt eterna, che da Firenze venivano incessante
mente provocati alla rivolta.1Ma i Romani, gente pratica, prefe
rirono dintendersi coi plenipotenziarii del papa. Il 21 dicembre
1376 fu stretto un patto sullesercizio della sovranit in Roma,
che permise al papa di pensare alla partenza, la quale segu il
13 gennaio 1377. Il 14 gennaio Gregorio sbarc ad Ostia e risal
an cor
Ic o lo ch e non
11 2T> d i c e m b r e
s i tra s p o rta s s e
1 3 7 :
lib ito a
T.
S a L C T a to .
Rom a
tu tta
E p is t
I.
W vW
Fu
lm m !n L * r * * io o r
' 5 ie n o n e r e s t a s s e a n c o r a s o d e c e n t r a l e p e r u n a p a r t e d e i t r d d l t l d e l l a
<11
che
ca m era
114
3
Sugli s fo rz i a n terio ri a l rito rn o ilei papa p er s o tto m e ttere i su d diti riIh'111 d e llo S ta lo p on tificio e fr . .T. P. K i r s c h ln Km Q uartaltchr. X X I (1007 >.
Gregorio X I e i Fiorentini.
11
fio
116
Gregorio X I e i Fiorentini.
117
ir a n o
B ib lio te ca
Vaticana.
1 G re g o rio X I a l c a rd in a le <le L a gra n ge e a ll a rciv e s c o v o d i N a rbon a,
2 marzo 1378 (A p p . n. 9 d a l m a n o s c ritto d i A i x ).
J C fr. B at.u zk I, 1221-1223; M u r a t o r i, S crip t. I l i 2, 718.
3 R a yn a ld 1378, n. 2 ; c fr . V a l o i s 358.
4 <Vr. S o u ch o n 110, a l q u a le tu tta v ia s fu g g ito il d isp a c cio da me pubMicato n ellA pp. n. 10 (n o ta ) d a llA r c h i v i o G o n z a g a
di
Mantova.
L i tomba <11 G re g o rio X I in S an ta F ra n cesca R om an a fu e r e tta n el 1584 d a l
S filato e p op olo d i R om a , in m e m o ria d e l r ito r n o d e lla S an ta S e d e ; un r ilie v o
'li P. O liv ie ri rapp resen ta qu esto a vven im en to . Sul sep o lcro d i G re g o rio X I
' ir. L a s c ia s i in H a ll arch. eom. X X I , 272.
2.
si
a v v e r a s s e la p r e d iz io n e o h e
X I I I (1001), 841
s .:
XV (15)03), 4 )
ss.
119
l'anno 1378 fa t t a d a
120
>
Loc. cit. 148. Sul conclavista e sulla sua credibilit v. Vai-ois 417-41* e
K nph.kr in Pa ttau er thrtr. Mnnntuchrift 1891. 103.
Cfr. V a l o i s :19. 384-388. dove sono i documenti. V. anche J a h r 56Fs Deposizione giurata di Xarrtus apotecariu* civili romani/*, qui fuit band trciixi* hic in urbe tempore quo fu it electux D. Urbanun P. V I. .presso O.vyrr
I , P. J. 10.
* C.AYKT I I , P. ./. 40.
8
I/affrettam ento dellelezione fu senza dultblo In conseguenza del tumul
tuare del Romani, ma non per questo latto fu non libero.
121
* V a l o i s 393.
* R a s g u a e lio d el fa m ilia r e d el C a r d in a l T.una in d a ta 11 a p rile 137*. G a t c t
P. J. 149.
122
123
124
Urbano V I incoronato.
125
126
F in k e ,
Popalchro-
ttik :i44.
127
1
Ofr. il testo di questa notevole lettera, che trovai neUA r c h i v i o
G o n z a g a i n M a n t o v a , nellApp. n. 11. C ristoforo da Piacenza ebbe su
bito la pi favorevole opinione di Urbano V I, come lo m ostra il suo * dispac
cio del 9 ap rile 1378 (v. App. n. 10). Ma dovette ricred ersi ben presto e del
totto.
174.
128
Vati cana.
2 Cfr. v. Hofmann, Porseli u h i / c h I. 2 s. Le concessione! per 1 penitenzieri
maggiori presso G i .t.eb . P o n itcn t irie I 2 25 ss. Urbano V I pens subito ancha
a riforme di conventi: vedi (5. T o n d i n i . .1lem . stor. del card. Tommaso d-a F r i/nano. M acerata 1782, 43 ss.
> T heod. de N iem I. 4, 5 (ed. E rler 16-17).
129
130
Su lu i c f r . C a r t n c i, Le tte re di O. Gaetani 1 1 9 s s . O fr . H f . f e l e
V I* , 1S3;
M a n d a i.a r i 27, 41 e
G o n z a g a I n M a n t o v a , A pp. n. 12.
C irca il con tegn o d e i tr e c a rd in a li ita lia n i c fr . B liemetzrieder in S tu
d ia i u. M itteil. aus d o n Ben.-Orden X X I V (1903), 300 ss.. 025 ss. ; H auck V 2.
726 ss.
O fr. F l a t h e I I , 41-42, 44 e sop ra p. 99. Q u a n to fosse p rossim o uno
scism a s otto U rb a n o V , lo d im o stra la * re la z io n e d i F ra n cesco d e Aguazonis.
Cod. Va tic. 41)27, f. 146. B i b l i o t e c a V a t i c a n a . L a re la z io n e d ell'A g u zzon l ora in A cta Pontificum I . 14.
7 B u i -aeus IV , 474 ss. Souchon, Pa p th ca h lcn 150. V alois , La France I, 77;
B i ,iemkt7rikder in U is t. Jahrb. X X V I I (1906), 603 ss.
131
Fu di grande e decisiva importanza, che i cardinali ribelli po-, -ero star sicuri di trovare un fermo appoggio non solo presso
la -gina di Napoli e il duca di Fondi, ma anche nella loro patria.
T.. 'lo V e suo fratello avevano riconosciuto Urbano VI come papa
k /ttim o sino alla fine di luglio;1 tuttavia, quando nellagosto
iv un messo dei tredici cardinali radunati in Anagni, il re
i : s dalla parte dei ribelli, che si cattivarono tanto pi faciln ite il sovrano di Francia in quanto che solo tardi Urbano sped
: l'rancia un inviato, aggiungendosi che si trattava (non si sa
1prenderlo) di un uomo che segretamente era dintesa coi card rali. possibile che di fatto Carlo V in ottima fede abbia cre(1: o alle assicurazioni dei cardinali sull'illegittimit dellelezione
dt T8 aprile 1378. Non si dovr tuttavia negare che anche consid<>azioni politiche abbiano influito sul re saggio.2
Gi la posizione libera, indipendente, che Urbano VI assunse
fi; da principio, doveva essere un pruno nellocchio al re di Franc; . che vagheggiava un ritorno dei tempi avignonesi. Ma in par
ti lare i disegni di riforma, dei quali si occupava il papa, e sop tutto la sua intenzione di nominare cardinali italiani, erano
faiti per accrescere lavversione e il malumore di Carlo V. Se al
papa fosse ora riuscito di crearsi una maggioranza italiana nel
S ro Collegio, per lungo tempo e forse per sempre sarebbe stato
in pedito il ritorno di quella condizione di dipendenza della Santa
S', de dalla Francia. Carlo V quindi incoraggi privatamente i card nali ancora esitanti a fare lultimo passo. Promise di venire
1 Valois I, 96. L a co n g e ttu ra d el Valois
'
" VI
sia
o fic ia lm e n te
al
8 m a ggio 1378,
g e n -W a 11 e rcon corda c o lla
Wisxenxchaften
* re, I I . V, 20.
- A n ch e K o c q t t a l n
( I I I , 12) e red e che sia da sosten ersi qu est'opin ion e
1 itro il V a l o i s . Ohe neUa svia opera ta n to m e rite v o le e im p o rta n te i l V a lo is
' -i trop p o in g e gn a to d i p u rg a re i l re d i F ra n c ia e d anche i ca rd in a li fra n ,v >i d al b iasim o d e lla resp o n sa b ilit d e llo scisma, lo rile va n o , a m io g iu d iz io
p ien o d ir itto . B b s s in H ixtor. Zeitxchr. T>XXX, 526 s.. W k n c k in OStt. Gel
132
133
134
S. Caterina da Siena.
nn chi 1dice, mente sopra il capo suo. Potreste dire a me: Per
ch non credimi? meglio sappiamo noi la verit, che lo eleggemmo
che voi. E io vi rispondo, che voi medesimi mi avete mostrato
che voi partite dalla verit, in molti modi. Se io mi volgo al prin
cipio della vita vostra, non vi conosco tanta buona e santa vita,
che voi per coscienza vi ritraeste dalla bugia. Chi mi mostra la
elezione ordinata con che eleggeste messer Bartolomeo arcivescovo
d Bari, il quale oggi papa Urbano VI fatto in verit? Nella
solennit fatta della sua incoronazione, ci mostrata questa
verit. Che la solennit sia fatta in verit, si mostra la riverenzia
che gli faceste, e le grazie domandate a lui e voi averle usate in
tutte quante le cose. Non potete denegare questa verit, altro che
con menzogne. Ahi stolti, degni di mille morti! Come ciechi, non
vedete il mal vostro... Ch, eziandio se fusse vero (che non ,
anche confesso, e non lo nego, che papa Urbano VI vero papa),
ma se fusse vero quello che dite, non areste voi mentito a noi,
che cel diceste per sommo pontefice, comegli ? E non areste
voi falsamente fattagli reverenzia, adorandolo Cristo in terra?
E non sareste voi stati simoniaci a procacciare le grazie e usarle
ilcitamente?.1
E cos in realt stavano le cose. La colpa principale dello scisma
la porta il collegio cardinalizio, mondano, anelante di ritornare in
1
Questa splendida lettera (stampata in T ommaseo IV, 190-101; cfr. 107 s.),
traduzione presso Rei mont II, 10.'14 s. e presso Koi.n 212 ss.) diretta anzi
tutto ai cardinali italiani, tuttavia le eloquenti parole di Caterina valgono
ii"ii meno per gli altri cardinali. Fa riscontro a quella di Caterina l'importante
* Mera che Coluccio Salutato diresse ai cardinali ultramontani: Quls non
' le t , esclama contro 1 cardinali il celebre canceUiere. vo s non veruni
i;i|iani quaerere, seti solimi Pontiflcem natione Gallicum exoptare?. Dopo
lia messo a nudo le contradizioni dei cardinali e confutato specialmente
In lero asserzione, che la nomina sia seguita sotto limpressione della paura.
Salutato scrive, (trasportandosi per nn momento nel punto di vista dei
bidenti : Malum fuit per metum electionem Stimmi Pontifieis celebrare;
>118 confirmare iani factam: pessimum autem exhibere reverentiam confiraiato. Turpe fuit non veruni Pontiflcem In Christi Vicarium fldelibus exhibere:
cuiuntinre litteris turpius: turpissimum autem rei verltatem cum tadturnitate
nti itemporis occultare. Perlcolosum fuit In sede intrudere qui i>er ostium
'jon intravit: tolerare tam diu periculosius fuit intrusimi, sed omnium perlcurum periculosissimum est Pontifici Pontiflcem inculcare. S a lu ta ti: 8, Epint.
ed. Kigacc. I. 18-30. Cfr. anche lesortazione presso Hat>_at.d 1378. n. 30. e il
parere dei Certosini sulla rimozione dello scisma presso Tbomby VII, cxr. Un
>ltro riscontro alla lettera di S. Caterina ai cardinali (secondo Bijem etzrie^er) anche la lettera, studiata pel primo da Ehhi.e (M a rlin de A lp a rlil* Chronicti 426ss.), scritta da nn ignoto domenicano ai cardinali a FondL: Quid
agits o celestis ostii cardine* prima dell'elezione dellantipapa. Cfr. Bt.ieuktzhieder. Raim und ro n Capila u. Caterina ron Siena su B cginn des gr*-
<* abendi. Schiuma, in H is t. Jahrb. XXX (1909). 231 ss., che accetta come
siuste le notizie del codice vindoboneuse, secondo le quali ne sarebbe autore
Kaimondo di Capua. per la ragione che la lettera appieno secondo lo spirito
Ielle relative lettere di S. Caterina, cosa che indicherebbe essere essa uscita
dalia cerchia dei suoi (p. 23Ss.).
186
137
1 Valois, La Fra lice I. 114. Derivi.F Chartularium III. 558 (n. 1614).
Vai.ois. La France I, 117-120.
* Piena luce sull'attitudine di questa corporazione verso la grande que
di quel tenuto hanno arrecata le splendide pubblicazioni del D c t in t
' del Ciiatklaix Gli editori hanno premesso un succinto sommario sullat'Wiamento dell'universit (Chartu. I l i , 552) e della nazione inglese (A u c ta r'm I. i.xvss.).
* 1>f.nifi.k, Chartularium III. 561.
5 I>kjifle, Chartuarium III. 560-561 (n. 1616).
DtnoufrCBATEUm, Auctarium I, i..xvii ss. Qui sono messe in piena luce
lotte le fasi della posizione della natio Anglicana rispetto allo scisma.
5 Denifle, Chartularium III. 562.
9 Su questa dimostrazione efr. Valois, La France I. 136 ss.
9 Dexifuc, Chartularium III, 564. Vai.ois, La France I, 137.
stione
138
Obbedienza dell'antipapa.
139
Franrisc. hi.st. I I
140
141
ai
ck
V 2. 093 ss. ;
1. Z a n u t t o , I l n in i.
142
143
144
i Giornali Xopolit. 1052. Da p arte loro gli assediatiti prom ettevano in pre
mio 10,000 fiorini loro a ehi loro consegnasse, vivo o morto, il papa (Baut'ZE II, 082).
*
Cfr. Kki.kk, A'lem 6 5 $ ., 78 s.. 3 2 7 : R ru m o n t I I , 1068; C ip o lla 189-11*1:
Saurki.and 1 5 s .; B ayer, Gob. Persona (Leipzig 1875) 2 9 : ledizione di J anskn
del Ponmodromiu 08 s. ; Sim o.nsfklo. Anatektcn 7 s. : Flint. Jahrb. X IV , 820 e
L esecuzione capitale d ei cardinali ordinata da T'rbano V I designata da Egidio
ila Viterbo nella sua * Htutoria rigin ti nacculor. come scelus nnllo antea sae
ttilo uditim i (Cori. 0 . 8. 70 della B i b l i o t e c a A n g e l i c a d R o m a .
3 C fr. H kroknritiiek I I . 4 1 ; B alai IV . 42T! ; C hkic.hton I. 92 ss. ; S o r
chon, Pnpntirahlrn I. 40 s.
4 Sulla sua tomba, che dal 1606 si trova nelle grotte vaticane, v. I >n Cb ssm
I I. 506. Riproduzione presso D io n ys ii -b pi. 56. K . M. K a i -fmas >- nel Katholik
1001, i l , 536>s.; C irrati 7 6 ; Medrdeliuiicn van hrt Xedcrlnnd-ch flint. Inntit.
tc Rome IV , 130.
i
145
14ti
era avvenuta in circostanze cos singolari, che non era difl i!,
nascondere e svisare la verit. Di pi ai lontani non era po'sibile lesame dello stato delle cose. Finalmente il fatto che tutti
coloro, che avevano eletto papa Urbano VI, si staccarono da lui,
prestavasi assai bene a intimorire e confondere gli animi.1Quanto
fosse difficile o impossibile per gli uomini dallora conoscere qua'e
dei pretendenti fosse il vero e legittimo papa, non lo pu giudi
care una generazione posteriore, che ha sottocchio numerosi do
cumenti e pu abbracciare collo sguardo tutto lo svolgimento su cessivo di quei fatti. Nulla vi di pi caratteristico per lorribiie
confusione allora dominante delle idee, che il sapere come dal!*due parti si trovavano persone venerate come sante; di fronte a
santa Caterina da Siena - e alla sua omonima di Svezia stavano
san Vincenzo Ferreri e il beato Pietro di Lussemburgo come ade
renti allobbedienza francese.;i II contrasto delle idee si fa pi o
meno sentire in tutti gli scritti di quel tempo; eccellenti caratte i
pi tardi dichiararono apertamente di non aver saputo chi sia
stato il papa legittimo. 4
La confusione generale si accrebbe ancora per la circostanza
che pi volte fu interrotta in Germania lobbedienza ad Urbano VI
e in Francia quella a Clemente VII. Su che deboli fondamenti po
sasse nellimpero germanico-romano il riconoscimento di Urbano,
lo dimostra fra laltro il fatto che in Augsburg vi furono degii
ecclesiastici i quali accettarono impudentemente e senza ostacolo
cariche e prebende dalle mani dellantipapa e dei suoi fautori e
che dei predicatori ambulanti bandivano pubblicamente che lunico
i Ofr. la * re In zi o l i r ili Francesco li Aguzzoiiis (('o d . Vatic. p i i , f. 1+1B l b l . V a t i c a n a , la relaziono lell'AKUZXonlg ora in A d a Ponti/lcum I. I 1
Vedi T. H(o.ikk), Hit riti ut.uniti tif tlcn hditjti Salarim i <if Srtri
om trxm .'S vai l.fti, nc\V llislorisk Tiilskrift X X V I I (Stockholm l'.Kl7), 4 1 '
3 Ofr. PAPEBRoriiurs 431 ss. ; Salkmbikk 71) s s . Sull* relazioni Il san Vii.
cenzo K errerl con Ih'nedetto XI I I v. l'artico lo : L antipapc Bcnofl X I I I
KoussilUm ( lieviti ilu monti*' calli. 10 av ril 1MW>). ( 'fr. anche Finkk. h'misch
Qiinrtalschr. 1893, Itti) s. e llisl. I uh rii. X V I I, S i s . K iikle, Marlin tic Alpartil.<
Chroniea 896 ss. A. Sokiiki.i.i pubblicA il tra tta to che S. Vincenzo F errer iiwi
rizzi") nel 1380 a (Pietro IV re dAragonn |*-r Indurlo ad abbandonare la neutralltA e ani ad erire a Clemente V II : Ite intuit emi cedesiae schiumale, Koina
1901; 2* ed. Bologna 1900. C fr. I.. Lbyejtdeckek In Arcliir f. kath. Kirehcnrecht L X X X A 'IIl (1908), 1si; ss. V. anche V. C l knca ( "kki m, S. Vincente F errit.
Su in/Incuciti social politica, Madrid 1011).
*
Cosi 11 certosino G v a i s i k k o K o L f. w i r c k (1425-1.'02) presso IM s t o k i i
il. .">17 (cfr. I I I . 350). Cfr. S. A n t o n i n i - , i'hronic. tit. XXI I . c. 11 (non i'idetur
saluti ncccssarium credere istum esse rei illuni, seti alterimi corum ) e I.i'D O l f '*
d a S a g a n presso 1/osKKTii 4.">*i > Soliloqnixm schismatis edito la B i .i k m e t z w e d i
in Stutlicn M. Mittril. aus dem Hcn.-Ordcn X X V I (1905). 231. La Cronaca d*
lAmburi) Invece scrive (7 3 ): Dunque lue erano i papi, l'uno a Roma, che era
147
Gli uomini sono immersi nei peccati e nei vizi, indarno cer>
asi pace e giustizia. Linfausto anno 1378 ha tolto al mondo un
imperatore e un papa; ora si ha un papa di pi e un imperatore
di meno. Solo Dio pu porre termine a questa calamit; e il poeta
lo prega sulla fine:
D ue capi <l a lla c ris tia n it - un papa e un im p ila t o r e - che In tu tto il
l in g iu s tizia .
1 Cfr. On. Mkykk. ita Schhmtt untrr Knig Wcnzel unti die ileutxchcn
tintiti in Forschungen X V I. 355-356. T ra tta egregiam ente in modo riassun
tivo degli aderenti a Clemente V II in Germ ania E . Oot.i.KR, Reper, Gennan.
I. specialm ente p. 99*-170*. ove son d ate precise indicazioni bibliografiche
> t i singoli principi e terrttorii.
(*fr. l'im portante opera del H aupt, Zar fienehiehte drr rrrolut. Ilrtrcingcn in Wurshursi m itcr Hixchnf Gerhard fon ftchicarzhurg (W iirzburg
1S91).
3
Ofr. V a lo is, La Franco I, 305 ss. ; I I . 316 s. V. a lidie gli studi speciali
'lell'ErBEL. assai importanti per assegnare 1 contini deHohbedienzn, in Riim.
'JuartaUchrift 1893. 405 s. ; 1894. 259 s. ; cfr. 1896, 99 s 507.
*
X el vescovati di T rev iri e Magonza girovagava nel 1386 un fa lso ve
scovo ( Cronaca Limburgheie 1-8). Ofr. inoltre Korretpon denzhl. d. irm i deut neh.
Oexch.-Vcr. 1887. 275-276. Altri esempi nell'im i>ortante meimiria del H a k f t su
Giovanni Malkaw in Zeitxchr. f. Kirehrngcxch. V I. 324 ss.
5
Opere di I. S ich k .n w irt. pubblicate da A. Pkim ikskr (W ien 1827) 107109. Cfr. ZiMMKKMA.VN 2 e H a u p t in Zeitxchr. /. Grxch. de* Oherrhein* nuova
serie, V I. 228 ss.
148
le rilla in . pen. Xik. ron einmaliges, und seine Stellung cum Schisma seiner
Z e it (projjr.), Algringen 1910 e Das reiig. und kirch cn polil. System des Pa
ris er Theologen Xfk. P o ilc v illa in (I>iss.), Tbingen 1912. Sulle condizioni
149
II. 03. G v e r i k e i\ 718. H a u p t in Zeitschr. f. ( I r eli. iles O berrserie, V I, 227 s. IiocqUAiN I I I , 20. 42. VA l o i s 11. 130 (cfr. IV ,
'" -s s ). ( a l a n t e 47. Va r r e n TRAPP, H erm ann rem M'ied (Leipzig 1878)
''l'e n d . 5-0. M a r t e n s 142. I I e r g e n b t h e k , Staat und Kirche 819. M i x e k I I ,
14-'!. 147 s. W e r t z e r u. W e l t s ' Kirchenlexikon X - , SO s. I I e r u k i . i n c k I I. 200 s. :
I.'cfTctto pi palpabile dello scism a fu 11 rafforzam ento della propria coa' pevolezza ecclesiastica degli sta ti nazionali... Il cuiu regio riitx riligio in
rto q u a l modo cominci q u i . Sullo svolgimento <lella supremazia eccle- astica dei principi territo riali nei paesi ered itari! au striaci cfr. H. v. SiuirK
1 F lath e
'i* n u o va
1*H>. Per la storia dello scism a nel vescovado di Costanza ,ln eni per un certo
tempo Friburgo fu sede del governo dun antivescov clem entista, cfr. K . B ie -
150
La lotta fra le due parti venne poi condotta con violenza senza
pari. Mentre i partigiani del papa romano disprezzavano le messe
dei Clementini , questi reputavano le messe degli Urbanisti
come sacrilegio; sovente tali lotte fecero sospendere totalmente il
servizio divino.1 Il colmo del male, come dice santa Caterina
da Siena, penetrato nella Chiesa. Odio vicendevole, scrive
un biografo di questa santa, cupidigia di signoria, pessimi in
trighi di ecclesiastici e laici erano in pienissimo fiore; e chi sa
rebbe bastato ad infrenare questi vizi ? Dio solo poteva dare aiuto,
ed egli attraverso grandi e lunghe tribolazioni condusse di bel
nuovo la Chiesa allunit, mostrando chiaramente, come gli uomini
con tutta la malvagit loro possono bens recar danno alla sua
Sposa, non gi annichilarla; poich la Chiesa ha in se stessa un
divino, indefettibile elemento di vita. Per tale ragione Caterina
anche in mezzo alle pi fiere procelle della discordia pot scri
vere : Io vidi come la sposa di Cristo desse vita, perocch essa
abbia in s tale forza vitale che neuno la pu occidere; io vidi
DKit, F re ib u rg Stellung nhrend des f/rossen 1apstschisma*, n ella F estsch rift
f r 0. r. H ertim i), Kem ptem 1010, 280 ss. S u llo scism a e 11 v es co v a d o d i ( a lli
b ra i v e d i !.. Salembikr n ell a r tic o lo su P ie t r o d A i l l y in Rev. dhist. de 1'fgl.
de F ra nco 1024. S u lle tu rb o le n ze che lo scism a p ro d u sse o alm en o f a v o r i nei
v e s c o v a d i di W e s tf lin , c fr . II. W urm n ella W issenschaftl. B e ll a lla G er
minila 1008, n.l 38 e 30. pp. 207 ss., 300 ss. N o tiz ie su lla scissione d e g li O rd in i
m e n d ican ti dii H a u p t in Z e its c h rift f. K irchengeschickte V I, 340. S u lla scis
sura d e l C e rto s in i v. T komby V I I , 4 5 e., 4 8 s.. 60 s., 08, 104. App. i.v is ., c u x in s.
V . in o ltr e .T. I >ki,\yii,t,k i.b R o u lx . V ii ii n t i-fira nd-tn aitre de l'un re de SaintJean de Jerusalem ete. in 1iit>l. de Vcole des ('h a rte s X L , 525 s .; Heimbucher I, 304, ed ora s p ecia lm en te V alois I. 238. n. 1 e Eubel, D ie a rign otu *.
Ohedien' dei M endikuntcnordcn zu r Z e it ile.t t;rosscn Schismas ( l ad erborn
1000) p. ix s. Hvuok ,V 2, 718 ss. P e i F ra n cesca n i : Eubel, D ie avignon. Obedienz im Franziskanerardcn zu r Z e it des grossen nhendl. Schismas, in F ra n ziskan. Studien I (1014), 165 ss., 312 ss., 470 ss. : H o lza p fk l 86 ss. ; O. HttkbrXuker. D e r M inoritenorden zur Z e it des grossen Schismas, B erlin 1013;
Gi.t.ki:, Report. German. I, 164* ss. ; il m a te ria le d o c u m en ta rio p resso E u b u i,
B u ll. Francise. V I I , R on ia e 1004; p er i C is te rc ie n s i: B liem etzriedf.r in Stu
dien ii. M itte il, aus dem Ben.-Orden X X V (1004), (52ss. ; Kiofta, A d ii U r
bani V i et B o n ifa cii /A'. I, 4 6 s. ; p ei C e r to s in i: B liem etzrteder n elle M itteil,
des Vor. f. Gesell, der Deutschen in Bhmen X L V I I (1000). 4 7 iss. ; p er i D o
m e n ic a n i: K. M . Kaufmann. D ie Akten der D oniinikanergcneralkapitcl wh
rend des Ordcnsxchismas. n el K a th olik 1002 I I , 3 4 5 ss. ; Graham, The Baimi
Schisili o f th 1378 und the Ragliseli P ro ritie c o f tlie O rder nf Cluny, in The
E ngl. H ist. R er. 1013. Com e s u llo sco rcio d el seco lo x i v du e a b a ti fo s s e ro in
lo tta imm- la celetberrim a a b b a zia d i C o rb ia c i n a r r a to (la E v e lt 125-126.
O fr. anche le sopra c ita te (p . 140. nota 1) in d a g in i m in u ziose del H aupt sugli
e ffe t ti d e llo scism a n ei t e r r it o r i! del R en o S u p eriore.
i T hkod. db X iem I. 10. C hristophe I V . 35-30. Cfr. Zeitsehr. f. Gesch. des
Oberrheins nuova s e rie V I. 220 s. A d A l f t e r le m onache ab b an d on a ron o il
lo r o co n v en to p erch m a lco n te n te deH atteggiainien to p reso d a ll'a rc iv e s c o v o
d i C olon ia c o n tro B on lfa icio I X ; v. Annalen f. Gesch. des X icd crrh t ins I . X X I X
(1005), 181 s.
152
Vienna;
v. D enis I I , 847; c fr . K neer 92.
s T ra ct. de lletu eeelesiae. A rni. L I V , T . X V I I I (n . 5) d e llA r e b i v i o
greto
pontificio.
se
153
154
rich r
155
r is tr e tto
1
Quasi ovunque l'o c c u p a zio n e p rin c ip a le d e i f r a t i d e lla v it a com une con
sister n el p ro v v e d e re ad a lt r i m o n a s te ri e ch iese lib r i s p iritu a li, s c r itti ele-antemente. e spesso o rn a ti d i m in ia tu r e ; p e r qu esto a L ie g i e ra n o d e tti
b ro e d ers van d e p e n n e . I l n om e d i K og elh erren d a to spesso a <iugsti f r a t i
deriva d a lla lo r o c o p e rtu ra d e l c a p o (K i i g e l s fe r a )
Grttbe, G. G ro o t 67. G e ra rd o a b b o n iv a d al m e n d ic a re e p ro p o n eva ai
s">i discepoli carne m o d ello san P a o lo , ch e a v e v a anche la v o r a to (G hitbe,
] >c. crt. 67 e 98).
3
C fr. in to rn a ad essi l a r tic o lo d e llo Schttlze in H eizog s R e a lcn cttlo 113, 472 gg. e Armai. <les hist. Ver. f. N ie d e rrh cin L . 80. d o v e in d i-
v. L ie -
156
a K e m p is
( A n tw e r p ia e
X X I,
2 G rube , /. Bu/tch 13. G. G root S 2s. H eim bucjier I, 400 s. ; L . SciimitzK .u e n b e r o , M . B citrd g e z. Gesch. der W indesheim er K on gregation , in Ilis t.
Jahr. X X X V I (1015), 306 ss., 508 ss.
157
1 R aumer , Gesch. der Pdagogik I 2, 72 ss. B ursian 89. L eitsm ann , Gesoh.
mul Darstellung der pdaflog. W irksam keit der B r d er des gemeins. L e
hens (D is se rta z. lip sien se 1886). B onet-Maur y , le opera seholast. fra t. vitae
coinmun. in Nederlandia (P a r is . 1889). C fr. an clie l'in tro d u zio n e a lle p red ic h e
di Giov. V eghe p u b b licate d a F . Jostes ( H a l l e 1883). L 'a t t iv it le tte r a r ia d ella
congregazione d i W in d e sh e im d e s c ritta d iffu s a m e n te in K a th olik 1881
(I. 42 ss.) d a l D r. G rube , illu s tr a to r e assai b en e m erito d i qu esto argo m en to.
Ofr. anche Geschichtsquellen der P ro v in z Sachsen ( H a lle 1866) X I X , x v m s s .
2 C fr. M ller , K irchengesch. I I , 122 s .; W etzer und W elte * K irch e n lerikon I I 2, 345 s. ; T hu keau -Dangln 264 ss. ; H eimbuchkr I. 306 e E ubel ,
Avignone. Obedienz x m s s .
8
Grisar in H is t. Jahrb. I , 628. A n ch e n e l 1437 e 1438 i s in o d i d i S a lis
burgo e d i B ressa n o n e d o v e tte ro p re n d e re m is u re c on tro le c on v en tico le d ella
natura in d icata. O fr. B ickel 34.
4
O fr. * L ih e r de consideratione scriptus ad U rbanum papam seoetum d i
Giovanni di Jenzenstein (Coci. V a tic. 1122, f. 46, 48. B i b l i o t e c a V a t i
cana) .
O fr. T heod. de N iem I I I , 41, 43. H fler, C oncilia Pragensia 1353*1413
1862) sxi. H artwig I, 21, 49, n. : I I , 8 . D h in g e r , Weissagungs
glaube 270. I I lpler 62. A n ch e G io v a n n i d a lle C elle, p i ta r d i b ea tifica to , cre
deva a lla p ro fe z ia d e lla line d el1 m o n d o ; v . L e tte re del b . D. Giovanni dali.e
Celle, ed. B. Sorio (R o m a 1845) 188 s. L id e a d e lla ven u ta d e llA n t ic r is to
e di un fa ls o p on tefice rin acqu e n e ll I t a l i a su p erio re n e l 1420, 1433, 1443 e
6
(P rag.
158
Cod. 3313, f. 1 ss. : c fr . an ch e O esterrcich, W och en scrift 1863, I I , 125. W o l f e m b i i t t e l : B ib l.; v. H artwing I, 71, n. 2. L a ra ra e d iz io n e v en e ta d el
T e le s fo r o d el 1516 (n on 1515, com e in d ic a n o D o ixinger , W e i s s a g u n g s g l a u b e
369 e H aussner 32) ha m o lte in te r p o la z io n i; v. B f.z01.11 in Sitsungsber. der
Miinoh. Acd. 18&4, 566 s.
lOC.
(A u cta riu m I,
x i .i i
enck
in H ist. Zeitsch r.
T X X V I, 24 s.
4
R ip ro d o tto presso P ez , Thesaurus anecdot. noriss. (A u g . V in d e l. 1721) I 2,
><5-568; ex manuse. cod. Carthusiae Genmiee-n-sis. H a r t w ig ( I I , 34) d i qu esto
ritta d e l L a n g e n stein non con osce che d u e m a n o s c ritti (V ie n n a e W o lfe n I o'ittel). I o ne p osso in d ic a re a lt r i an cora, che in p a rte m ostra n o d e lle v a r ia n t i
dalla stam pa ; ci v a le s p ecia lm en te p e l c o d ic e ideila 1, i b 1. u n i v e r s i t a r i a
d i B a s i l e a , Cod. A . I V , 2Jf ( L ib e r ecclesia e 8. Leon a rd i ord. canonie, re g n i.,
''r i t t o n el 1440) n. 6'; a n ch e la d iv is io n e d ei c a p ito li ne d iffe r e n te : cap. 6
cap. 9 p resso P e z ; cap. 10 = cap . 13 p resso P . ; cap. 11 = cap. 17 p resso P .
II nome d e lle rem ita v i ap p a re in t r e d iffe r e n ti g ra fie : Theolophilus, Theolophor s, Theoloferus. d i a lt r i m a n o s c ritti si tr o v a n o ad I n n s b r u c k : b ibl. uni-
l(i
F r a n c o fo r te
sul
Meno:
Bibl.
161
Langensteih.
a an ali una replica dellinizio del secolo XV, che comparve sotto
il nome di Gamaleone, parente di papa Bonifacio. Ivi si vuole
<i(j( irittura il distacco della Germania da Roma e un patriarcato
n: d o n a le ; Roma perde la sua posizione come centro della Chiesa,
in uo luogo deve subentrarvi Magonza.1
in quei tempi cos terribilmente agitati questi profeti, che si
n: itevano fuori con sfacciata sicumera,2 trovavano tanto pi
f: . le ascolto, in, quanto che la grande maggioranza dei contemi anei era ingenua e poco atta alla critica. Si accoglievano le
P lizioni, come se si trattasse di nuovi vangeli e di inoppugna
bili rivelazioni di Dio. La stessa accuratezza e gli ornati dei ma
ni critti contenenti tali profezie attestano del valore che loro attribi vasi. Eppure fra tutte neippure una si avver.3
La crisi, che la Chiesa pass in questo terribile periodo, fu
la maggiore che la sua storia conosca; essendo che, nello stesso
t<:ipo in cui, per opera dei due papi fra loro in lotta di vita, e di
morte, ogni cosa era precipitata nellestrema confusione, le entrate
lavori ecclesiastici servivano quasi solo a rimunerare i partiv':.'mi, lo spirito secolaresco dovunque toccava il massimo grado,
si fecero sentire in, Inghilterra, Francia, Italia e Germania e
- talmente in Boemia moti ereticali,4 contro i quali linquisi
1 Ofr. DM.INGEK, Weissagungsglaube 3 51 ; H u s s n e r 3 2 ; B ezold in
> "iuII. der M iineh. Akad, 1884, 570 ss. e K ampers 126 s .
J In una * p r o fe z ia d ol 1305 (p ro n o s tic o a s tr o lo g ic o ) segu e a lla fine l esor1
me di d iffo n d e re qu esta p red izio n e , affinch ogn u n o si m e tta in g u a rd ia
! ima che giu n gan o le p ro ce lle, c e rc h i s u i p i a lt i m o n ti una stan za sicu ra
11
162
S to ria di fra M ich ele M in o rit com e fu arso in F irenze n el 1389, con docu
m en ti risgu a rda n ti i fr a tic e lli della povera vita , e d F r . Z a m b r in i (B o lo gn a
186 4); A. dAncona, V a rie t storiche (M ila n o 1883) I, 4 s s . ; S an esi, Un epi
sodio di eresia nel 1883 in B a llett. Senese 1897; l i ist. Zeitsch r. L X I , 59 s.;
A rch. d. miss, scientif. 3* ser., X I V , 216 ss. ; A rch iv f. L it t , -und Kirchengesch
d. M itte la lte rs IV , 77 s. 104 s .; La M an t i a. In q u is ii, in S ic ilia (T o r in o ISSO)
13 Ss. ; B o f f i t o , E r e tic i in P iem on te in S tu d i e doe. 1897, p. 386 ss. ; Hansen
411 s. ; G a b o tto , R oghi, 25 ss. ; Valdesi ecc. in Piem onte (P in e r o lo 1900) 10;
F. T o c c o , F r a tic e lli 341 ss., 356 ss. ; T o c c o , L eresia dei fra tic e lli e una lettera
ined. del b. Giov. dalle Celle, R o m a 1906; L . Oi.ir.ER, Doe. ined. ad hist. Fratice llo ru m spect., Q u a raech i 1913 ; K . H efele , D er hl. B e m h a rd in 66 ss. :
L . Fumi, E r e tic i e r ib e lli nein U m bria (1320-1330), T o d i 1916; P . P i c c o t . o mini, Doe. Senesi sullInquis., n el B u ll. Senese X V (1908).
1 C fr. L ea, In q u is itio n I I , 253; c fr . 134, 264.
2 I I ra p p o rto d o r ig in e f r a lo scism a e le d o ttrin e e rro n e e ovu n que p u l la n ti lo r ile v a n o esp ressam en te E nrico di L angestein n el suo Carni<n
Moti ereticali.
(1. H ardt 25) e Z accaria T revisano n e lla sua * O ra tio habita ad Gregorium. X I I (1407) n el Cod. lat. X I V - C C X C I I I e X I - L X T I I d e lla B i , b l . M a r c ll| n a a V e n e z i a .
164
W icleffo.
165
S u !:i
K '^hr und von der S tellu n g der w eltl. Gewalt (B e r lin 1 90 0); (c fr . H a ix k b
H Ut. Zeitsehr. L X X X V I I I [1 9 0 2 ], 84 ss. e M . W a gn eb , D ie engl. K irii'iUtilc 196ss.). S u lle v o lu z io n e d i W ic le ffo fin o a lla con d an n a p er o p e ra
!
"egorio X I v. s p ecia lm en te L o s e b th , K ire h e n p o litik Englands I, 30 s.
I :i ora le a ltre d is s e rta z io n i d i Loses-i-h, W icU fs L e h re vom wahren und
166
R e g e n s to u r.
Hus.
167
Come le dottrine di Wicleffo, cos anche le massime del maedi Praga dovevano di necessit condurre ad una rivoluzione
- - ale, qualora sulle basi di esse si fossero trasformate le esistenti
izioni di possesso, anzi ad un rivolgimento, di cui non si pomai prevedere la fine, poich il giudizio sulla legittimit si
cambiava coile opinioni religiose. Solo i fedeli, cio i seguaci
di Hus, avevano diritto di possedere e anche questo solo fintanto
le loro convinzioni concordavano con quelle dominanti nel
-e. Non occorre mostrare pi da presso, come in tali teorie con
sta la soppressione di tutto il diritto privato, e quali terribili
ci nseguenze debba trarre a s anche il solo tentativo di prendere
isti principii, apparentemente derivati dalle dottrine della reli< ne cristiana, come norma della ricostruzione di un nuovo ordine
iale, poich le guerre degli hussiti scoppiate pi tardi in parte
ino avuto un carattere oltre modo sanguinoso appunto perch si
>ivevano mettere in pratica tali idee.1 Dichiarata la guerra al"rdine sociale, Hus mise in dubbio ogni potere dello Stato quando
pugn la validit della tesi wiclefiana, che nessun uomo, che
; uanga ostinato nel peccato mortale, pu essere signore mondano,
scovo o prelato, perch allora la sua signoria terrena o spiri
le, il suo ufficio e la sua dignit non approvata da Dio.
Pu restare il dubbio, se Hus abbia previste le conseguenze
<!i tali dottrine, o se anche in questo riguardo abbia soltanto seiito il suo maestro; ma una cosa non potr mettersi in dubbio
nmeno dal pi entusiasta panegirista del riformatore czeco,
ne cio da parte dei poteri civile ed ecclesiastico il procedere
>ntro siffatte dottrine, che dovevano perpetuare lanarchia nello
>tato e nella Chiesa, stato un atto di legittima difesa.2Le con
gruenze delle dottrine bandite da Hus si manifestarono subito
la terribile rivoluzione boema, nella quale fu messa in pratica
ea di una repubblica democratica e di un ordinamento sociale
ndato su base comunistica.
Il periodo internazionale del radicalismo czeco, che presto si
iece terribilmente sentire,3 come in Polonia cos anche in Ger
1 G iu d izio d e llo Z llner , Z u r Vorgeschichte des Bauernkrieges (P r o g r a m
mi del gin n asio V itz th u m d l I>resda, 1872) 34-35.
2 Z llner loc. c lt. H elfert, Hus 259ss. A l g i c ita t o (p . 78) g iu d iz io rii
I- B la n c a g giu n go qui an cora lo p a ro le d el p i recen te a p o lo gista d e l hus'tismo. E rnesto D enis n e lla sua o p e ra Hus et Ja gu erre des Hussite* (P a r js
! S'S ) p. i osserva : < A v e e H u ss com m en ce r e lle m e n t la re vo lu tio n qu i d o it se
'rmincr p a r la d estru otlon d e l u n lt e a th o liq n e . V . ora anche la ta g lie n te
ritira d i H a u c k su H u s (lo c. c it.), c h e con c i si m a n ife s ta s c e vro d a i tr a d i
zionali p reg iu d izi p ro te sta n ti a fa v o r e d el r ifo r m a t o r e ceco.
3 O fr. Bezotj) 1 13s. e in S y b e l * H is to r. Zeitsehr., n u ova s e rie V , 1 8 .
Unssen-Pastor. Gesch. des deutschen Volkes I I
4 2 6 s. Su m is sio n a ri huss tl nella diocesi d i R a m b erg a n eg li an n i 1418-1421 c fr. H aupt 31 ss. I v i stesso
168
16!)
pop^io del re contro gli Angi cost al papa ingenti somme, senza
deli'' quali Ladislao non avrebbe potuto riportare la vittoria sul
pretendente francese. In tal modo fu allontanato dallItalia lo
s i-ma e Napoli fu guadagnata allobbedienza romana.1
Da principio presero una piega molto pi difficile le condi
z i o n i dello Stato della Chiesa, che Bonifacio aveva trovato nel
nu^simo disordine. Anche qui tuttavia col tempo egli consegu dei
ni -essi non disprezzabili, ma con mezzi non esenti da pericoli.
Ai randi e piccoli dinasti, dietro il pagamento di denaro e la pre
si,./ione di un modico canone, fu lasciata, sotto il titolo di vica
ri;; o papale, quella sovranit, che dovunque si erano usurpata.
P tal guisa fu riconosciuta formalmente almeno la supremazia
della Sede Apostolica e fu garantita una base giuridica ad ulte
r i o r i mutamenti in favore dei papi. Mediante questa politica Boni
facio non solo ricav i mezzi pecuniarii necessarii per opporsi ai
disegni francesi di conquista, ma egli fu ancora di nuovo ricono- ito come sovrano nel Patrimonio, cosa nella quale da lungo
1 apo nessuno dei suoi predecessori era riuscito.2 II pi grande
su; cesso Bonifacio IX lottenne nella citt eterna. Dopo varie
vicende pot indurre nel 1398 i Romani ad abolire la loro costit ; ione repubblicana e a riconoscere la sovranit pontifcia anche
n iili affari comunali. In ci deve avere influito decisamente la
!> ispettiva dei guadagni pel prossimo anno giubilare.3Ma Boni io IX, in vista del giubileo gi celebrato nel 1390, ricus che
ne celebrasse uno nuovo nellanno 1400. 4 Nondimeno anche
iesta volta si recarono a Roma molti pellegrini. Fenomeno degno
di nota furono le processioni dei penitenti bianchi, che ricor
dano quelle dei flagellanti, le quali ebbero conseguenze tanto peolose che il papa le proib.5Per assicurare la sovranit del papa
-illa citt di Roma Bonifacio IX fortific il Vaticano ed il CampiOglio, restaur Castel SantAngelo, lo mun di merli e di mura
1 R r u m o n t I I , 1071 s.
StJOESTKEiM 310. G b e g o ro v tu s
'
V I 3, 519. O fr. G u ir a u b
It'bifacio I X 57 ss.
170
e nel mezzo vi eresse una torre.1 II castello offr (al papa sicuro
rifugio, quando nel gennaio 1400 i Colonna tentarono un assalto
improvviso di Roma. Questo tentativo pertanto and a vuoto;
collaiuto di Ladislao furono poi atterrati i castelli dei Colonna
nelle vicinanze di Roma. Il potente casato si sottomise nel 1401,
dopo che laccorto pontefice aveva concesso vantaggiose condi
zioni di pace. Da questo momento regn la quiete e Bonifacio IX
govern Roma come un austero imperatore . 2 Ma sorse per lui
un nemico assai pericoloso in Gian Galeazzo Visconti duca di M lano, che ambiva la signoria di tutta lItalia. 3Nel luglio 1402 costui
si fece signore di Bologna. La sua morte, avvenuta nel settembre
dello stesso anno, fu pel papa una grande ventura. Bologna fu
ora riguadagnata alla Chiesa (2 settembre 1403) e subito dopo
si sottomise anche Perugia. A Roma il governo di Bonifacio IX
fu una benedizione pel popolo : il papa si cur con zelo dei poveri
vigilando perch ci fosse pane a prezzo moderato. Quanto alla
giustizia egli si oppose rigidamente alle usurpazioni dei nobili.
Pertanto la figura di Bonifacio IX come sovrano temporale
grande. Al contrario bisogna giudicare sfavorevolmente la sua atti
vit come papa. Teoderico di Niem fa un quadro assai fosco dello
stato di cose che sotto di lui si svolse nella Curia: egli taccia
il papa della pi esosa avarizia e della peggiore simonia. bens:
certo che Teoderico, corrucciato per linsuccesso della sua caccia
a prebende, ha dipinto molte cose con colori troppo neri ; pure i
suoi dati di fatto, confermati da altri contemporanei, non lasciano
luogo a dubitare, che i mezzi usati da Bonifacio IX per empire
le casse della Camera apostolica hanno danneggiato gravement
il prestigio e la venerazione della suprema dignit ecclesiastica.
1 R e u m o n t I I , 1085. G r e g o r o v iu s I I I , 506, 656 s. S aueki.and in M itteil. <*'
sterr. In stitu ts V i l i , 621 s., e B o r g a t t i, Castel S. Angelo in R om a (R o m a 1890)
e A rd i. st. d e ll'A rte V I , 2 01 ; P a o l i u o c h i 42 s ., 44 s. ; R o c c h i, P ia n te 4 8 ; R "
nocANAcm, S t.-A n oe 38 ss.
2 Cosmodromius G or.K U M P e r s o n 136.
171
172
nnocenzo V II (1404-1406)
1?3
rrande
1 R ru m o n t
14
1
torbidi dallora erano senza dubbio tempi assai poco propizii
alle muse; eppure fu appunto allora che penetr nella Curia lognora pi fiorente umanismo. Non pi alla spicciolata, come nel
lepoca avignonese, ma in numero maggiore e sempre crescenti
d al principio del secolo XV gli umanisti si trovano al servizio dei
papa e fra questi persino taluni, la cui ammissione proietta un;
luce sinistra sulle condizioni dallora. Lesempio pi sorprendente
sotto questo rapporto lingresso nel novero degli scrittori apo
stolici probabilmente avvenuto ancora sotto il pontificato di Bo
nifacio IX del Poggio, che noi abbiamo qualificato gi a suffi
cienza. Poggio ha occupato questa assai lucrosa carica di scrittore
sotto otto papi e di quando in quando ha esercitato ancora altri
uffici. Egli in tutto ha lavorato nella Curia per un mezzo secolo (fino
al 1453), bench con parecchie interruzioni, ma un cuore per la
Chiesa o per uno dei papi questuomo frivolo non lha avuto mai.
vero che pi tardi scrisse una violentissima invettiva contro il
papa del Concilio di Basilea, Felice V, ma si sbaglierebbe chi
supponesse che lo zelo per la Chiesa abbia guidato la sua penna.
Quanto fosse grande questo suo zelo, ce lo mostra la sua relazion
sulla morte di Girolamo di Praga. - Ci che lo indusse allattacco
contro Felice V fu unicamente la circostanza, che Felice minacciava
la sorgente del suo sostentamento, la Curia romana; ma di fronte
alla vera lotta fra il partito conciliare e papale senza dubbio egli
stette del pari indifferente che di fronte alleresia hussitica.
Che un tale uomo abbia potuto mantenersi al servizio del papa
si spiega facilmente colla deplorevole confusione prodotta dallo
scisma. Fin da quando i dottori parigini, abili a maneggiare la
penna, e i dotti di molte altre universit simmischiarono nella
contesa ecclesiastica che commoveva, tutto il mondo e pi duna
volta se ne arrogarono la decisione, i papi si videro costretti a pro
curarsi nuovi difensori letterati. Le incessanti trattative per
lunione della Chiesa resero indispensabile che si avessero a mano
degli uomini di talento e di coltura. Come tali si presentavano gli
umanisti, molti dei quali si adoperavano a tutto potere per con
seguire i posti lucrosi nella cancelleria papale. Certo non qui
da scusarsi la mancanza di circospezione mostrata da parecchi papi
nel collocare fautori della tendenza non cristiana. Ma, a rettamente
giudicare, devesi qui, come in altre cose, tener conto delle condi
zioni del tempo. Gi lumanismo erasi acquistata una grande im
portanza politica ed aveva cominciato a prevalere il culto esage*
V oigt, Wtedcrhrlcbung 11J, 7 s. Secondo V oior-Z rp p ra. (4 3 ) In nom ina
dt<J P o g g io scrittu ro a p o sto lico ca<Hk sul p rin c ip io d e llan n o 1404; c fr . N oVati I I I , 653 ss.; second o W ai.skk (P o g giu s 20) fo r s e an co r .prima ie lla fu *'
<fci 1403, n d o g n i m od o grin ta d e l 9 fe b b ra io 1404.
V. sopra p. SS.
176
Tt'. lo dim ostra 11 D e u s t.e in R itti. ile Tflcole ile Charten, sr. IV , t I V
ari 1858), 30.
' Quanto gli um anisti sentissero afta mente di s, lo prova la superb
: '!<>sta d ie F ile i f o esiliato diede a Cosimo de' Medici : Cosimo usa del pu
le e del veleno antro idi me, io del mo spirito e della m ia penna contro
lui. Non voglio l amicizia di Cosimo e sprezzo la sua inim icizia. ben
notarsi anclie la prem ura di Cosimo per distruggere lo scritto di Filelfo
' II 1
esilio, che infam lui e la sua stirp e davanti ai posteri. I.a te o ria ,
' 'e il V oigt (I, 365), c h e la sua propria i>eima potesse d istribuire liiurtalit come l'infam ia, (non germogli solo nel tracotante cervello lei F i
glio. ma fu creduta anche da uomini delia pi a lta c u ltu ra . Un altro esemo in proposito n arra il V oigt I>, 5 2 4 s . ; c fr. 448. Del Poggio rife risce V b ' siajco da B istic c i (M ai I, 550) che domiina va una generale paura della
w.a penna).
4
Cfr. l'espressione di Eugenio IV rife rita sotto nel libro l . Sull'auim ot del Salu tati contro i papi contemporanei \ve<li le sue lettere ed. R i c o i I, oo, 177 as. ; I I , 29, ed. M ehub, Fiorentine 1741, 131. Sull'ostilltA po'a di lui ni papi del suo tempo c fr. W a lsk r in 7.ritnehr. 1. Kulturgesrh. X I
'1914), 282 e v. M a rtis , Salutati 249 ss. ; a p. 40 s. Ma r ti x osserva : C on
*>tta la sua (u tilit a l papato politico e divenuto mondano, egli (S a lu ta ti]
tuttavia tu ttaltro c h e un nemico del Papato in genere : secondo la sua coll
azione la questione dello scism a tocca il bene spirituale d'ogni individuo
I**ich pu salvarsi Solo chi aderisce a l papa le g ittim o *. Sulla oonceiir>ne
li Salutati (tei pupa quale vicario di Cristo cfr. v. Mabtdt, UittelaUcrl. Wclt.-u.
''fx'nsauffassung im Spiegel der S ch rifte n Col. Salutati*. Mnchen 1913, 83 ss.
Salatati sostiene anche la subordinazione del potere civile (impero) al P a
pato: soltanto che to Chiesa neU'attunzione del suo diritto deve servirsi solo
'U mezzi spirituali, non temporali ; egU esige volonterosa subordinazione a l
M 'I* e jiercl d severo giudizio d i Ludovico il Bavaro. N'ovati (IV , 4 4 s ., n.)
rimenti rileva, d ie in S alu tati non pu parlarsi <K sentim ento ostile al
' liuto coin ta le : la siia acredine contro l paid contemporanei deriva anzi
176
Coti. 5552. t.
d e ll I m p. r e g i a
biblioteca
di
Corte
in
Vienna.
177
Fin dal primo anno del pontificato dInnocenzo VII, che pel
primo batt la strada pi tardi proseguita da Eugenio IV, Niccol V
ealtri papi,1anche il noto Pietro Paolo Vergerio fu chiamato come
segretario alla Curia romana. Il Vergerio divenne consigliere in
timo del papa e fu trattato con grandi riguardi.2 A mostrare la
potenza, cui con meravigliosa prestezza sal in Roma lumane
simo, basta il fatto, che prima dellelezione di Gregorio XII tocc
a questo umanista lincarico di tenere ai cardinali in concistoro
un discorso per lunione della Chiesa, e che il Vergerio non si
perit di rivolgere a questi principi della Chiesa parole assai
amare.8 Col tempo invalse sempre pi il costume di adoprare,
come quelli che erano forniti di pi elevata cultura, gli umanisti
a servizio dei papi, nella cancelleria ed anche nella diplomazia.
Ben presto venne il tempo, in cui nulla conduceva pi sicura
mente alle dignit ecclesiastiche quanto la cultura classica. Sotto
il successore di Innocenzo XII, cio sotto Gregorio XII (1406-1415),
furono di nuovo accaparrati alla Corte papale altri umanisti, fra
i quali Antonio Loschi da Vicenza. Egli lautore di un nuovo
formulario per gli affari curiali, col quale doveva introdursi in
questi lo stile tulliano. Bench limpresa del Loschi non sia riuscita
a superare le difficolt inerenti al carattere giuridico delle formole,
pure i documenti della Curia redatti da quel tempo in avanti si
distinguono per lo stile pi puro e per le elocuzioni pi eleganti:
1 I.MBcoRor (495) lo rileva giustam ente. Sull'um anesim o alla Curia sotto
l:i; viizo V II efr. F. N ovati, larlol. della Capra e i primi suni puniti in
'Orli- di Koma (1)02-1412), in R o m a e la Lombardia, M ilano 1903, 25 ss. e
irrA. (or. Lom b. X X X V I I I (1903), 374 ss. B . della Capra c irc a il 1402 era
-Ti tario <kl card inale Cosimo de M igliorati e isotto il pontificato di questi
'livenne segretario apostolico e vescovo di Cremona nel 1405. I)oio che Ole' iiie VI ebbe creata nel 1342 per il monaco greco B arlaam . il m aestro di
i'irtirca, la prima catted ra di greco in Occidente, Innocenzo V II nel 140(5 ne
una sim ile a lluniversltil romani ; vedi Pobchkb. Recherches nur le*
k llrnUte> A la Cour pontificale au tnoycn-ftgc 1312-1
in Campten llentlu#
f-lcod. des Tnscripl. et B elles-Lettres 1924, 136.
5
Cfr. C. A. Combi . M em orie su irEpistolario di P. P. Vergerio (Venezia
,l4S0) e Hist. Jahrb. X V I I I , 2 9 4 ; B ischoff, Studien ru P. P . Vergerio d. A.
1 *. : ibid. 91 ss. un catalogo cronologico delle lettere.
1
MIM quidem vkletur. si nuno voi u n tate I M Petrus e t Paulus resurge
n t a mortuis. bue in tra venientes Ecclesia m liane non recognoseerent : opinar
"e magis earn pro sua recipe rent quam ip si reclperentur a untila. Nani nisi
illas baberent (in quibus ipsi nihil habent nisi efligiem), non halieretur eis
rix nutein hnbere tSdem possent, si quidem eis ncque argentum esset
lue aurum etc. Cavete, p atres con scrip t!, dice il Vergerlo in un altro
i,K'Ro. n e dum nrbem custodltis, orl>em am lttatls e t pro exiguo temporali
'TOinio universa spiritu alis obedentia d ep ereat, e in un a ltro p asso: S i
praesentem owasionem negligitls spe nnionis omnino sublata nova statu entur
reta, insoliti exeogitabuntur articu li, lnveterabitur ree ista quemadmodum
iiisma Graeeorum . L orazione fu pubblicata ila C. A. Combi nell.4 refi irlo
lotico per Trieste, r is in a ed U Trentino (Rom a 1882) I, 360-374. Sn d
, fr K opp tn Hist. Jahrb X V I II , 295 ss. B is c h o ff, 49. 55. 58 ss.
p*n o , Storio dei Papi, I.
12
178
di
di
di
in
stanza f a r m e n z io n e d e lla
ss.
s i d ic e n e l C a rm en p r pace d e l L
an g f .n r t e in
(e d . H
ardt
19).
o
C fr. H e fe i.e V I , 668 ss. (2 * ed. 789 s .): V a lo is . La
R i.ie a e tz r ie d e r in S t u d i o i . M itt . aus d o n B c n .-O rd o t X X I V
625 sS. ; X X X I (1910), 44 ss., 391 ss e G e n e ra lk o n z il 1 ss.
F ra n c e I. 31Sss :
(1903). 3 66s-
17!*
Carlo
1
V aloib, L a France I. 32.1 ; B uemetzkiedeb , Ocneralkonzil 32 b. Ofr. in
innario le osservazioni limitatrici di II au c k V 2, 733 e 743.
* Su questim partantissno s c ritto c fr. sotto nel capitolo 3.
3
D E N iF t E , Chartutorium I I I , 582 (n. 1637) ; R l i e m e t z i u e d e i i , Oeneralkon: 'I S3ss. Sostiene la teoria conciliare anche il tra tta to del professore parigino
di teologia Guillaume de Salva rvUla. composto alla fine del 1380 o a l prin
cpio del 13S1. edito e illu strato <la B i .ikmktzrif.de3! in R ee. dhist. t e d i . X I
<1910). 47 ss.
V alois , La France I, 188.
* I>Esm.E, Chartularium I I I , 583. Knekr, 26.
9 La storia, fin qui poco nota, della spedizione di Lodovico dAngift in
1'-Alla, stata p e r la prim a volta esposta conforme ai documenti lai V .m .o is ,
'* France I I. 8-89.
ISO
181
mezzo che colla forza delle armi. Subito dopo un reputato profes
sore di teologia, probabilmente Egidio de Campis, dichiarava alla
presenza del re, che tutti i principi, anzi tutti i fedeli, sopratutto
poi luniversit, avevano il diritto e il dovere di interessarsi della
questione dellunione. Carlo VI, in tutto favorevole a Clemente VII,
respinse bruscamente tale istanza, impose anzi alluniversit il
pi rigoroso silenzio.1 Lantipapa avr creduto di avere soffocato
n movimento tanto a lui pericoloso; ma singannava. Bench la
facolt giuridica seguisse il comando del re, pure parecchi distinti
teologi di Parigi perseverarono nei loro sforzi per lunione. Fu
decisivo il mutamento che da ultimo si comp nellopinione del re ;
mutamento che si spieg sullinizio dellanno 1394. Carlo VI era
allora guarito da una malattia e accord udienza ad una deputa
zione delluniversit. Loratore di questa, Stefano di Chaumont,
fece le pi vive rimostranze e giunse persino a dire che il re do
veva o por mano a levare lo scisma o rinunciare al titolo di cri
stianissimo . Allora il duca di Berry dichiar che la corona era
pronta ad adoperarsi per rimuovere la scissura, purch luni
versit facesse proposte adatte. Il 28 gennaio il re nominava dei
knipotenziarii per tenere consiglio coi deputati delluniversit.
Questa quindi fece appello a tutti i suoi membri perch presen
tassero in iscritto il loro parere sul modo di comporre lo scisma.2
Atlinch ognuno potesse esprimersi liberamente, fu ordinato che
tutti i pareri sarebbero deposti a S. Maturino in un forziere chiuso.
Nulla meglio del fatto che pervennero circa diecimila di tali pareri
denota lagitazione che allora dominava. * Allo spoglio di questi
venne deputata una commissione formata di membri di tutte le
facolt. Da tutti i pareri risultarono tre principali proposte. La
prima richiedeva che ambedue i papi rinunciassero spontanea
mente (cessio). La seconda voleva deferire il componimento circa
il punto giuridico ad una commissione eletta da ambo d papi
<compromesso). La terza finalmente consigliava di rimettere la
decisione ad un concilio ecumenico. Il 6 giugno 1394 luniversit
>n un magnifico scritto esponeva a Carlo VI queste tre vie di
comporre lo scisma. Ne furono autori Pietro dAilly ed Egidio de
('ampis (Gilles des Champs). Niccol de Clamengis (di Clemanges),
il maestro di tulliana eloquenza aveva fornito al solido conte
nuto la forma elegante. Quale via pi semplice e sicura luniver! Vai-Cip. T.a l 'rance I I, 39T>ss. D em fi.k, Chartul. I I I , r>9
5.
2 Chronique du relig. de Saint-Dcnin I I , 98. D e x i f l e loe. c it. 603 ss.
3 fe quasi innumerevole la copia d i scritti dotti e sovente prolissi che teuUrono una felice soluzione di quelle immense difficolt. Intorno ad alcuni
"T itti, tla me trovati a Roma. r . l'App. n. 14. notevole che il vescovo Frezzi
'll I>inciplo del secolo xv fondava in Foligno vm'Academia conciUorum uh
/"^tediane *. Thom ar .Iquinatte. <lJla quale non si conoscono pi particolari
notizie ; cfr. Oiorn. star, d, ctt. ital. I I , 44.
1H2
3.
I Sinodi di Pisa e Costanza. 1409-1417 (1418)XII dovette in non minima parte lelezione al fatto
' che era ritenuto per un ardente fautore dellunit da rista
Gbilirsi
nella Chiesa. In realt nel primo tempo dopo la sua elezione
l 1 r e g o r io
1 La lettera a Benedetto (in R ay n aiji 1406, nn. 14. 1 5 ) fa ttu ra di Lio"rdo Bruni. Ofr. B e c k 1 5 . ; V a i -o i s I I I . 4 8 6 s.
4 R aynald 1407, nn. 1-2. Ofr. V at.ois I I I , 493 s., 496 ss.
4 C fr. V ai-ois I I I , 499 ss.
184
185
186
tra tta te minutamente d all'E ia,f.r 4-40. In proposito ora cfr. inoltre Vai.ois III.
151 ss., 457 ss. c H a ix e b I, 228 ss., 278 ss. ; lbid. 286 ss. sulla promulgazion*
Mie libert g allican e nel sinodo del 1406 e di nuovo il 4 e 12 gennaio 1107.
2 Ofr. PCKERT 30-31. K ehrm \nn 118 s 1 2 6 .: V a lo is III, 6 1 4 ; IV , 21 38 ss. ; H a tjc k V 2, 833 ss. Sili ca ra tte re rivoluzionarlo della sottrazione del
lobbedienza francese v. Stim m en aus 'M aria-Laach I, 344. Ofr. anche I!n<
(JUAIN I I I , 1 0 1 s.
Ofr. V a lo is IV , 13 ss.
*
Cfr. Satjeri.ano, N ieheim 44, e D o m in ici 92 s .; E ri,er, N iem 182
K tzschke 1 8 s .; Stttiir 8 s. e Goei.i .ek 1 8 7 ss. (a p. 99s. sulla retrodatazioii'
delle lettere dl convocazione del c o n d ilo ): V a lo is IV , 3 8 s s .; G n th e r 661
Propriam ente dal cardinali delle due obbedienze fu convocato nn concilio sp<
ciale per ciascuna ; ma i com parsivi vi si riunirono fin dal principio sicconv
ununica societfi senza riguardo alla loro diversa obbedienza. Vedi H ins oiirtrs I I I , 363 e 365, nonch Reichstapsaktcn V I, 319 ss., 877 s. (te sto (SeiIn
convocazione). Presso G n th e r 661 ss. listruzione per gli in v iati dei pisan
destinati in Germ ania, 666 ss. sulla loro a ttiv it in Germ ania. Sulla missioni
del cardinale Landolfo di B a ri a re Venceslao ed a i principi tedeschi c fr. L. Za
x i 't t o , I l card. La n dolfo d i B a ri e la sua legazione in Germania. Udine 1912
La sua relazione sul viaggio da Strasbu rgo 2S dicembre 1408, in Reichstagulkten V I, 349 ss. Ofr. anche BUF.MET7.RiEnER, Q eneralkotuil 278 ss.
Ofr. M e iste in I I ist. Jahrb. X IV , 320 s .: S ch m itz in Rm. Quartalsehr.
189-1, 217 s .; E h r i -e in A rch iv f . Litt.-u . K irchengesch. V , 387 s .; V II, 652 sVAXOI8 IV . 11 s., 1 6 s ., 46ss-, 1 1 2 s s .; B i.iem etzrieh er 2 2 8 s s . P el concilio di
Benedetto X I I I a Perpignano 1 408-09 vedi la Chronica di M artino de Al parti
pubblicata da E h r l e p. 7 3 s .; ibid. 1 8 8 ss. sugli inviati di Benedetto a Pisaln Rum. Quartalschr. 1S95. 351 ss. L. S ch m itz pubblic anclie Im portanti con-
187
che, per ragione della parte rilevante presa dalla Francia nel
limpresa del concilio, assunsero un contegno ostile,1ma in gene
rale il numero degli aderenti ai cardinali ribelli crebbe di giorno
in giorno e sebbene, a norma delle prescrizioni canoniche dallora, ne fosse affatto illegale la convocazione, il loro concilio rag
giunse somma importanza.2
A dar spiegazione di questo singolare avvenimento non basta
accennare al desiderio salito al sommo grado del ristabilimento
dellunit ecclesiastica. Il concilio pisano (1409) urtava contro i
principi della fede cattolica e del diritto canonico sul supremo
magistero e ufficio pastorale ecclesiastico e perci dovette ben
tosto cadere nelle peggiori contraddizioni;8 ma che esso potesse
tuttavia sollevare la pretesa di ordinare definitivamente le cose,
che questa assemblea essenzialmente rivoluzionaria potesse rag
giungere tanta estensione e tale autorit, fu possibile soltanto in
conseguenza delloscuramento, avvenuto in causa dello scisma,
della dottrina ecclesiastica intorno al primato di Pietro ed alla co
stituzione monarchica della Chiesa.4 Della grande confusione dei
concetti teologici, del pericolo offerto dalle tendenze antipapali,
che, in parte riattaccandosi alle dottrine di Marsiglio, si afferma
rono in quel periodo nei paesi principali della cristianit, noi
irilmti per la sto ria del concilio pisano. Comunicazioni dagli a tti del concilio
di Pisa In quanto c entran o le sue relazioni con Benedetto X IIT , anche prese
Ehhls, loc. d t 357 ss.
1 KTZ8CHKE 18.
* Un prospetto sul numero dei .partecipanti al concilio pisano presso Seo re
'00s. Sullinfluente partecipazione del card inale Giordano Orsini cfr. E . K nig
11 in proposito G W o lf nelle M itt. aus der hist. Lit. X X X V (1907), 283 ss.
3
Cfr. G regorovius VI 577 s., il quale osserva Inoltre, che la teoria della
- 'perioritft del concilio a l papa approvata a P isa f u il primo gran passo
(Tettivo, che si fece per liberare il mondo dalla gerarchia pontificia: orm ai
la riforma batteva a lle porte . I l sinodo pisano condannato anche da a ltri
protestanti, per es. da F l a t o e I I , 95, e da L esz, D re i Traktate 2. H a u c k
' V 2, 837 s.) dice che col modo d i procedere dei cardinali, vacillarono le fonlamenta della Chiesa c a tto lic a (e fr. p. 8 5 5 ss.). B liem etzried eb (Gencn'lkonTil 231 ss.) cerca di provare la competenza dei cardinali a convocare il
neiiio col rinviare a lle condizioni esisten ti delle cose e a lle opinioni dei c a
nonisti e teologi dallo ra ; a p. 294 ss. e 306 ss. egli difende II Pisano siccome
vittima rappresentanza della Chiesa intiera. Nella U t . Rundschau 1912. 6 il
G lle r conviene con lui in quanto il concilio non m eriti la qualifica di un' a s
amblea rivoluzionaria, di unaperta rib ellio n e, p u r essendo che B liewetzrieder v a troppo oltre nel giudicare tu tto il m ovim ento. Nello stesso
senso s'esprime anche M u ld er ( Drietrich van N ie heim 128). Una d ifesa in
M ite del Pisano tenta anche P f l f in Stim m en aus M aria-Laach L X IV (1903),
't?>**. K. K irsch inveae nel U t . Anzeiger di G raz X X (1906). 108 fa rilevare
'>i,ntro Biiem etzrieder che co n tro la volont del papa legittim o i P isani po
terono bens tenere un tronco di sinodo, ma non un concilio generale .
* Cfr. Schw ane. Dogmcngesch. d. mittl. Zeit (1882) 557 s. Salem u ier 1 1 8 s*
188
190
Ix p r o v e in
Schwab 122,
III, n .
e D k n i x e , Chartutarium
133, e T s c h a c k f r t 5. O fr .
H lnuat
371. n. 19.
1600 ,(p . 6 3 3 ).
191
192
Teorie pericolose.
li).'!
. Cfr. su costui F a lk , Deutsche Sterbebchlein (Kln 1890) 8 2 s.; K o rr>'. idf'nzbl. Her Heut neh. Altertum-svereIne 1873, n. 7 ; S ciieu k fo e j 91 su.;
1-* : stimmen nun MarUi-Laach (1S89) X X X V II, 422 ss. ; Ixwskrth, U h m und
" ! r (iS e in H it. Zeitsahr. L X IV , 2 8 4 ; KOtzschke 5 5 : I'ix k k In Litt.
< imr 1NK9, 2 85; Calai. Codic. Mellic. (Vlndobonae 1889) I. 129, 190,
323; la dissertazione di S o m m e r t a !), H alle 1891; S c h m i t z in Rm . Quar''i hr. 1S94, 402 s .; Zeit ehr. f r Gesch. den O berrhein 1892, 720 s .; H rui. Vom llitlela lter zur Reform ation I. 134. e F r a n z , Xik. M agni 8 0 ; ISj.ik v k i k i i k k , Generalkonzil I 1 2 n 3 3 4 s .; Som w e r f e t jr r in Zeittchr. f. Kirchen' >>. X X II (1901), 4 6 5 SS., X X I I I (1902), 593 s s .; Mitt. des nterr. Instit. X X IV ,
Anche nella sua prolusione friburgliese. sul (las ausgehende M lttelal,,r > (Mnchen 1900, n. 19) non ostante c o ltr a r la asserzio n e* 11 F i n k e
fermo a .Matteo <11 Cracovia pome autore del l ) e $qualoribus Ronuutae
'n n u c : altrettanto S o m m e r t e l o ? ln Zeitsehr- f. H. Geteh. de Oberrhein
* 1 XVI I l ^1903), 417 ss., nella Fettgabe della 11ad. Ilist. Kom m ission z. J u '- I t 'i 'T der Univ. Heidelberg, H eidelberg 1903. 1 ss. e In M iti. He Verein*
'
"-. der Deutschen |ln Bhm en X W I I (1904-1905), 193 ss. Som m erfislut
-1 atlriliuisee anche U tra tta to Speculata aureum de titilli* benefleiorum ;
'l-' teo avrebbe scritto luno e l a ltro tra tta to nel 1403-04 iper rdine di l?onlfclo IX presentandoli poi al i>ai>a. H a ll e r ( I . 483 ss.) amm ette j**l D e u'Matteo come autore principale, ma con un anonimo collaboratore (du
r*"?. dal quale fu composto lo Speculimi aureum. P er le esagerazioni ne' due
-" ri efr. H a lle r I , 1 5 8 s s .; a p. 191 s. ullcrlg ln e delle idee di questo raiKrde i>rgramma di rifo rm a : derivano da P arigi, dalle lib e rt gallicane.
F*. Filvxk ( Matthus von Krakau, Greifsw ald 1910, 68 ss.) considera M atteo
sicuramente autore del D e squale/ribus : sarebbe invece non definitivo,
*-1 molto probabile, elle non provenga <la lu i lo Speeulum aureum. che poi
'1 influenza del D e squalorihus. C fr. anche H at*ck V 2, 816 s.
1
Cfr. K n eer 12!. Vedi anche F . Vigeneb In H !*t. Zcit*chr. <X I [1013],
' ' ' : egli lice (p. 4 9 9 ): A ragione J . H a l l e r [I, 333], ha ricordato che nelle
13
194
r ig i l anno 1406.1 G u glielm o F illa s tre , che fu poi card in a le, v i neg .
espressam ente il d ir itto del co n cilio ecum enico a g iu d ic a re e con
dan nare il papa. P ie tr o d A illy fe c e la gn a n ze pel lin g u a g g io c<
tan to dozzinale, che alcuni m em bri d ell u n iversit p a rig in a tene
vano verso il papa. E g li d ich ia r non canonico labbandono delia
obbedienza di B enedetto perch l obbedienza non pu rifiutar-;
neanche a un pontefice sospetto d eresia. In fa tti non pu negarche la teo ria della so ttra zio n e ren deva stabile la rivolu zion e a
soggettan do la le g ittim it del papa al ca p riccio so g iu d iz io dei sin
goli. 2 II cen tro di g r a v it n ella C h iesa era t r a s fe r it o a lla p eriferia .
E sand sem pre pi dim entican do il fa tto , che necessariam ente
uno dei papi do veva essere il le g ittim o e che il le g ittim o cai della Chiesa in nessun caso p o teva v e n ir deposto.
M a ben poco si bad alle eccezioni solleva te con tro le nuov
teo rie in torn o alla costitu zion e d ella C h iesa : la fe d e nel d iritto d i
vin o del p rim a to era orm a i p rofo n d a m en te scossa, lo stato cala
m itoso della Chiesa diven n e sem pre pi in to llera b ile, sem pre pi
gra n d e Ita co n fu sion e gen era le. Si rin u n zi a in d a g a re chi dei pai
fosse il le g ittim o ed essendosi a d d im ostra ti in esegu ib ili la rinunz:
e il com prom esso, tro v sem pre m a g g io r sgu ito l idea di a p p lic a r
la violen za, solleciti soltan to di u scire d a lla con d izion e dello scisma.
L abbate di M on t-S t.-M ich el, P ie r r e L e r o y , sostenne che sera
a u to rizza ti a una p a r z ia le s o t t r a z io n e : non devesi denunziar
del tu tto lobbedienza a un papa, che abusa della sua podest, m
g li si possono s o ttr a rre le p ro v v is io n i e le annate : ci e g li chi.
m ava rito rn o a llan tica lib e r t .* I l p ro fe sso re p a rig in o Plaoul di
ch iar scism atici contum aci e p erci e re tic i am endue i papi e eh
doveansi rep u ta re fa u to ri dello scisma e d elleresia tu tti i lor '
seguaci. L u rgen za delle circosta n ze giu stifica e o b b liga il re a con
vo ca re un concilio ed a m e tte re in opera tu tti i m ezzi per toglier*
lo scisma, perch, cos continua Plaou l, il d o vere di sta re in pacessendo fo n d a to sul d ir itto d iv in o e n atu rale, p reva le su tutule costitu zion i ed abolisce tu tti g li o b b ligh i in co n tra rio, g li stes-giu ra m en ti. Se qu indi il papa ostacola la pace, devesi fa r e Ja
p a ra zion e da lui. '
O fr .
S c h w a b t S fis . e
3 H lUJnt
371.
K m .tR 2 4 -4 0 ; V
ZlMMKRMANS
13. C f r .
a i .o is
SCHEl.rVGKN OS.
(1909). 79 ss.
Teorie pericolose.
195
xx
e R e itm o n t
r -
eluditi ha certo colpito giusto nel sunto delle id>c taliorutilane e sotto
inetto riguardo io non lio ipot uto fa r a ltro d ie seguirlo; sotto pi A dun aspetto
^ inesatto | errato il sunto d i S a r t u m c t , mentre ba valore la determinjI,,oe <l*| tempo e lo wnemlramento. che col sussidio di m ateriale manoT l t t o questo dotto ha fa tto <lel trattato, il quale risulta <11 Ire p a r li coni'
in tempi differenti. H. A. K s i t giunto a risultati alquanto differenti
in
l!)(i
193
Kupeeehl 448.
Cfr.
79. 90 Ss.
IV.
199
200
in k b ,
Forttchuugcn 1 e 281.
152.
Zi \i \ tm \ n :o 18-22.
* Cfr. V ie ta c o u * M In A r c h i v i o
concistoriale
del
Vat'
c a n o (v . .Vpp. n. 16) e F in K t. l'apulchronik 151 e 362. S ' conservata s i n '
a noi la descrizione dell'imbalsam azione della salma del papa. eseguita da!
famoso m elico P ietro 11 Argelata ; cfr. M inici, Compendio storico riilln scuola
anal om in i ili Itologna ( Bologna 1857). 40. Sul sfiolcro di Alessandro V. eh**
ora si vede nel Campo Santo di Bologna. cfr. S>\ii-r. Donatello 3 2 : Kicct*
Kunst in O hcritalicn. S tu ttgart 1911. 3.T2 e lopera Alrxm intlro V papa a
Lninr\ ec.-;. c ita la sopra a |>. 1JW>. n. 1. Il sepolcro di Alessandro V si trova ora
iwila chiesa 11 S. Francesco di Bologna : vedi F l u iT O I in L'.lrchh/inna io IX . .102 ss.
* T s c h a c k f .r t
301
B a ld a '<arre
K .u jn
ueb
li
1, 286.
1 f"be anebe la liorghesia delle citt tedesche pr*n!e*se |*arte alla <|ue*, i Tie iKi concilio dim ostrato dall'iscrizione imbldicata dallo S c ili. T in
dr* 1,1*1. C e r v ia F.irh*tdtt 1891, 98.
202
203
tarlante raccolta di fonti autorizzano l'editore ad (firm a re : Con pieno dir* pu dirsi, che senza Sigismondo e il suo procolere attestan te un forte
-'inento di freschezza giovanile, che non rinculi' neanche davanti a un
r' n*o insuccesso, U concilio non wrrebbe pernneo stalo tenu to. Ofr. anche
' a .
Kirchcnpnlilik
1(1!) ss. : H a u m u n .
OrrgnrianUcke
Parici 12.
* Cfr. Oiiu.rm loo. c it. 1*59 s.
201
Libro I. Capitolo
i p rela ti, prin cip i, sig n o ri e d o tto ri della cristia n it . A lla firn !;
n ovem b re il papa pisano s abbocc a L o d i con S igism on d o firman
d ovi add 9 dicem bre la bolla d in v ito al co n cilio g e n e r a le
Costanza e p rom etten do di re c a rv is i in p e rs o n a .1 S igism on do gua
dagn a fa v o r e del con cilio l In g h ilte rr a , i re g n i d ell E u ro p a ori rit a le 2 e la m a g g io ra n za d eg li S ta ti ita lia n i. In F r a n c ia l u niver .t
p a rig in a ed il m a g g io r nu m ero dei p re la ti ved eva n o sim pati amente il p ro g e tto del concilio, m en tre il g o v e rn o assunse una po
sizione tu tta ltro ch e fa v o r e v o le al r ig u a r d o .8 P e r il m om ento si
a ddim ostraron o c o n tr a r ii la S pagn a e la Scozia, che o ra come
prim a s te tte ro dalla p a rte di B ened etto X I I I , nonch g li adert ;;t:
di G re g o rio X I I in Ita lia .
A llo rc h n ella sua d istretta si decise d ann u ire alla conv
izione del con cilio a Costanza, G iova n n i X X I I I col p a rtecip a rn e
convocazione a v r sp e ra to di o tten ere un c erto qual d iritto di
d ir ig e r lo e di giu d ic a re pi o m eno secondo il suo sen tim en to quel
l assem blea a m ezzo dei m olti suoi p re la ti ita lian i, m a s inganni
fo rtem en te. Secondo quanto racconta il cron ista U lric o Richent i.
alla v is ta del la go di C ostanza G iova n n i a vreb b e esclam ato :
si p ig lia n o le v o lp i! . Se dobbiam o p re s ta r fe d e a questa notizia,
il papa pisano, g i p rim a di por p ied e nella citt del conci .
205
20t
>
Che Attesta riunir rivoluzione neUandainento del sinodo. |>er tu j '
'agitarono specialm ente ct'In glesi, abbia avuto luogo senza decisione <nelUare e che anche dopo non sia stata sanzionata, lo dimostra Kinkf. Porteli
gen 30 . ; efr. nuche Sciimitz 13, Tschackkrt 200 e iS m u t .">3: Valois IV.
271 ss. : Wkkmimhokf, Vcrfa**HHi/*<>t * c k ', 203 s. : li. SciivncDEl.. Sik. I.u t
B erlin 1011, 82 ss.
a Nikm. Vita Johanni X X I I I api>o v. n. H ardt IL 389.
Vedi Ukinkk. Frankrcirh unii J 'n p ! Johann X X I I I . (M iinster 1900) !>S i.
Ivi inoltre 1 |>artlcolari sulla posizione presa (Invi inviati del governo irti
che miravano ad ottenere con tutti i mezzi il trasferim ento del cotni
ili Francia.
*
Ofr. I . Rieti e s t u a i . 52: il diario del Cardinal F illa stre presso F i n k Fttr*chtinfi<n USO; A m c iiiia c h ] l , 3 t ) a : J . Kkpplkb. D ir Polilik ilet Kardinatkoil
plinti* in Jion1anz, Mtinster 1S99. 3 9 ; F ix k t . Btidcr timi Kontlanzcr K - " ;
2t ss. ; Finkk, Dan hoJUche l.aml and itat Konttanzcr lionati, nella F e tta * *
drr limi Il i !. Konimitttion rum 9 Juli 1917. K arlaruhe 1917. 10 ss. Nel Fr<
hurm-r D io 'cti'fia rrh ir S . F. IX (1908). 304 ss. K. U irnm pubblic una lettera
li Usa del duca FVderieo d'A ustria stilla fuga del ia|w da Costanza, in data
di W aldshut 30 marzo 1415. In essa il dtiea sostiene d ie la fuga era avvenuta
lei tu tto contro il suo volere, ma che poi Imbattutosi in lui a Sciaffusa non
aveva potuto ev itare di darsene cura a canata del salvacondotto d ie egli *>'
aveva fatto (per la sua andata a Costanza. A. Seohk <1 Conti di Sa colo 007 ss- )
pubblica una lettivn di Giovanni X X I I I ad Amedeo V I I I di Savoia sulla prw
pria fuga, datata da Friburgo 11 aprile 1415. Malgrado 11 ricco m ateriale docu
mentarti non facile stabilire l'ora della fuga. A l l ' A r c h i v i o c i v i c o d i
S t r a s s b u r g o (4 .4 13$) in una lettera ile! conte palatino Ludovico a
207
8. Croce l'anno
8. Croce = 4
V a iron i ron Anliochlen. Fin C h am k terbiH aus iter Zeit der Reform koncfUm ,
208
209
Thcol. X X II (189S), 1 8 7 8 .: A u i k r t i!4d. 4 0 2 s. e in Uattnhelmrr Getchicht laltcr I, n. 1 ; F ix k e . Rii dar 52 ss. Del restii anche nel 1418 verano molti,
non giudicavano le g ittim a la deposizione violenta di Giovanni X X I I I .
Ah etisuk , Commetti. 930-031.
*
H e te le V II, 1 8 2 ; H o u n s A c n CI ss.. (57 ss. (K m . QuarkiUchr. X X IV ,
l. 32 as.
1
f'n.'irirh I V
14
210
211
Z im m e b m a j t n 44.
Cfr. H.u x e k I. 12 ss., che dft il sem ente giudizio : pi tardi Niccol di
1
come cardinale legato jn due anni ha fatto per la riform a ii che il
' ilio di B asilea nei quasi sei anni, durante i ipiali fu in flore . p. in.
3
Zim mkkm an.n 25>. <'fr. F r a x z . A'le. l a g n i 12S. Sulle prediche e d isiarsi
! iiuti a Costanza v. il 2 volume deli Acla f'onc. Conni. ( Kon:il*lagchchcr.
', ,rionct, Kcform.-und V0rfo*ung*akten) di F i x k e , edito in societ con
J Hou _s s t >.ixkk , Mlinster 11KJ3. uscito (durante la 8tam|>a del presente. A ra-
2V
glone F inkk fa rilevare che quotato gruppo di fonti pi di tu tti vivo sto
ricam ente (11 grande importanza polche perm ette ohe vediamo eutxo le coodi
zlonl e umori del condilo, entro la lotta del principi e delle nazionalit, di'
altrim enti el sarebbero rim asti ignoti.
1 Ofr. Morawbki. l i t i d e l'un icertit de Craeotie ( l a ris 1900) I, 141, ov<
si esamina minutamente la notevole dissertazione D e annali* di P a o lo Wuh>
kowicz. Ibkl. 143 sa.. 1S1 ss., sulla partecipazione della Polonia e speda Unentdel .rappresentanti delluniversit di Cracovia a l condilo dalla p arte del rad:
caltsmo cond Ilare.
Con W. B esM iaro t, D ir h'in/ius* de* K ardial-Kollcg* auf dio Y crhon/imperi 4 M Konslanzcr KonziU, dlss. llpslense, 15, c fr. Fi.nkk, Forchuni< *
8 5 ii, e From m l l s. ; K i r n o , Potitik de* KardinalkoB. in K on iton a (v. <l!
u a f n p. 200.
* 11 discorso tenuto da Za barella U 22 lugll 1415, presso Zonta 135** HUb l s b 8.
HC oler 10. Cfr. S chwab 048. 071.
213
1 Voigt, Enea Silvio 1, 42. Circa i tentativi di riform a nel concilio di C o'nza cfr. anche v. Hofmann, For*chunfien I, 5 s . ; sulle proposti e discus1 'oi per la riform a delia F en iteo iieria c fr. G o u x u 1. 1. 2 0 8 testi I 2.
! ! 10. Sullattiv it del concilio per la riform a dei Benedettini <-fr. Evra/r 120
: Sc h w a b 6T0; c fr. 647.
W alch I I I , ITT. Franz. -Vi*. M ay ni. 120.
214
Elezione dl Martino V
215
216
B u b o ib e u .
In Rm. Qunr
LIBRO II
I L R IS T A B IL IM E N T O D E L L A U T O R IT P A P A L E
E LA SUA
LO T T A C O LLO P P O S IZ IO N E C O N C IL IA R E .
GLI I N I Z I D E L L A R IN A S C E N Z A A RO M A .
1417- 1447.
1.
Martino V. 1417-1431.
| IH messo giubilo dei contemporanei per U ristabilimento dei
l i l'uniti ecclesiastica, che risuona in ant che relazioni (per la
W izU, dice una di esae, fli uomini erano appena capaci di
urlare >) era ben giustiAcato. ' La Chieaa aveva ora nuovamente
a capo, II grande sciama occidentale era Manualmente tolto.
I >19anni, che amo dur, sono stati la crUi pi grave che la Chiana
rrmana abbia avuto da subire nella Mia storia preaso che due volte
millenaria. Uno, che per principio nemico del papato, confessa
che ogni impero civile otto il mio urto ne r r b b pento ed
ir,vere lorganamento dell* impero ecclesiastico era cosi mirabilmente comprato; coai indiatruttibile era l*ida del pontiArato,
chr quatto gravissimo di tutti gli crismi ne dimostro soltanto la
indivisibilit s. *
Egli il primo ed unico papa dato alia Chiesa dall*antico ca*
l o ghibellino dei Colonna. Innocenzo VII laveva accolto nel Sacro
Collegio il 12 giugno 1406. Nato nel 13. Martino V ti trovava
nel pieno vigore dei suoi anni. Secondo il giudizio unanime egli
r*edeva belle qualit, che io raccomandavano siccome molto
tdatto alla sua alta dignit. Era osperto in diritto canonir, pru
dente ed energico, semplice e moderato nel suo vivere. Aveva preso
""Ito poca parte alle lotte di partito. Senta togliere nulla alla sua
dignit, egli tratt nel modo pi amicherai quanti erano radu
tati a Costanza, ed anche al concilio era poco emme: relazioni
. a IIset IV. IM*
3 " '* r* .
MM. rsaw si r n t w rn* *w c . a p . t sn r * i u s a -s s
>as - tii rtrn-. rr<-___ * la aa s ito M U d i k t l a i e r s a i H r < s :
? S s s im . K i r l f f * Hmmdarr*ffrm a fi*nrm* l i t M M t. ^S4
* n * B v n t t i a * ( t f
t *** 4m
**a * * *
H i
rw%,
Ts
230
>
Ofir. A acn iu cn 11, 800 ; f o n a In Slnm tbtiryrr stu d i** ri& H ) I I . W ;
Urj.uKovit I I I . 0.29; SofrwoTt I I . S i i Sulla fam iglia ('lesina cfr. U tt>
f. 5 5 ; A. C o rri. \tmutrie w . : R e n i m i , f r it r if r V, S a *., 3 9 0 **. ** T
W t n t x r u In Otll, Ori. Amjr. 1S58, n.,~ 1<'J
. O m jjt>ow *ki. Knm. 1*. 9*
Iti *. |Wf rutimna 1. L rlp ctj; 1912. 7 iw.
rurlndtA nut I1'* rhinlBr
rln> lo una * Intiera al *'srn*tario Wla citt di 8trburao In data U t'wrtat*
[141?| 17 novcmhrr Knrtm KUbt dkv< di M artino V : * Po*t iu m tuim m ?!*
cu aon bibU (111 de rtoo mro quad rtt F M I m i >. OH Binai' n p ll'A rc b i
v i o c i v i c o d i S t r a s b u r g o .4 1. 166.
1 Vdl Schwab 1182*170 * H f m i 42 ss.; W o w c n a to r v , Krtrrbuufr
27 st. : VAioli. /Yaywa/H/i- Humrtioa i l , ! **'. ; T b * i u. C tm m rM I. IB S *
Cfr. V. os U f u c m 434a la XtU*ekr. 41 Q rin n i IV. 1 **.. 375 In IV.
0 sa. V&Lota tratta i M I 'i t u t t l a m i i l i ) M i a Francia v r r w l'ntedoo* di Mar
Uno V. Sulle variabili r c l a i M *>11 N m l a ron M artino V r fr . B n j f r 21 *
V. p a r NItscmmaxk. Ole FlrUmm/j M orii** 1 rum / k -sf*r*r Rillrrurdr m
dir (irrm j. poi >'rs 9i
K&oicatvrs ISSI
l . 5 ss.
ir.
non
1
i r rftm. l'npiritmm* 'J*Pm rileva wprewaumite rtar
tati* Ir riforme vuiutr aiutavano a l r r v oltanto in Htnntudiml delle en(|| introiti normali del papa erano Itevi * te n molto gravi,
aerano fatti lamenti aalte angherie pontificie. mai per 'era pr*
1414 a Trarr al papi delle entrate Ame. <U cui pare obtifc<navaoo. U XtaW
poteva trnenrf In piedi aoto mediante ine rumarti. lo aUU> il Oort
<Mlaall costavano motto, te tegailoal esagerano grave dlapendi.,*. fporr
potalo era intimam<*>te legato colla organinaakme centralina!* della
non al voter tornare l'n papa in apostolica m v I k i U non p
v * ' U i * aopra te coiti p r i o r i j<et>r dei vaarorl . Ofr. anrfce lin a la
* '* * * * ' f. K trctu m p r*. (1S011 X X t l . SO.
1 v *d i
IIB .T 0 K H O
in
,1MM. 3PSa.
1
S la ttilo di D atxn n au I I 1. SUL Anche T. Scw i l-Tt rilev a: Non culpa
^ , r , 'no V ae la riform a fu iRoafltetente : egli I m rti /A i n h i n t r , n pot
U d iru to * |D u u h ia t . Tkrot l.itlm tm rh att di U osa I t i . IO.
*
222
223
11. 10;
to tm . Kimrti fiorici 4i Filippo ** Cimo Rimmcrimi dm! U * i al I [60 (g l** IMO L e tti; Irr. tl. Hai. IV . 42Ba.; R i i w . L a m i o 4 / Ucdr lt. 7<_
odo 11 d iario det FiUaatie la Furar. Fanekmmfcn M i II (to rn o della
* * * fa udialo 31 dtrrmbre. data che do ttvM ip
( I M a . potcfcj- II Z I no.
'b M . che 11 IHario neU .ir r * . al. Ila l. # erte. X IV . 4 . Indica n W a o tin fa
^ aliato . non fa an aahato. Kt ar. ( I I . t d II Z
i n < 'tm h t. l'IarrlOnnc
W r n l e Xt ('al. lam. 22 dlrwjntw*.
* fr H m t a a > . Ihmalrllo 34 a. : S r u r a 42.. 45: P u m a , l amaItilo
(C lt a n i ISOBi S U R <m la Jakrb 4rr prrmaa. Kamaltmmml. 1904. 24 N ;
224
Quanto pi im p arava a conoscere le con d izion i della patria tanto pi chiaro M a rtin o V ved eva che nulla v i si poteva stai*
lire colla violenza. Rom a e B en even to si tro v a v a n o allora n>- *
mani di G iovanna regin a di N a p o li; B ologn a era repubblica in s.
pendente, m entre le a ltre p a rti dello S ta to p o n tificio eran o usur
pate da v a rii d in a sti.1 In questo d isp era to sta to di cose M artin o V
dovette cercare di riu scire a llo scopo m edian te tra tta tiv e diplo
matiche, in cui la fo rtu n a lo fa v o r in m a n iera sorprendente. Pri
ma di tu tto ottenne daccordarsi colla re g in a di N a p o li, a lla quii!prom ise di riconoscere i d ir itti e di coron arla, cosa che venne com
piuta dal cardinale legato M o ro sin i, dal suo can to obbligam i m
G iovanna ad a iu ta re il papa nel ris ta b ilim en to dello S ta to ponti
ficio ed assicurando ai fr a te lli di M a rtin o im p orta n ti feudi n**I
suo re g n o . In segu ito a questo accordo G iovan n a ai 6 di m an o
del 1419 diede ordin e al suo g en era le S fo r z a A tten d o lo di sgom
brare Rom a.* P e r l in trom ission e dei F io re n tin i M a rtin o V riunel feb b ra io 1420 ad accom odarsi am ich evolm en te anche collar
dito condottiero B raccio di M ontone, che ten eva in suo pot:
mezza l Ita lia m edia e passava p e r uno dei pi a b ili g u e rrie ri d
tempo. Braccio ebbe lin vestitu ra di V ic a rio della Chiesa con P e
rugia. Assisi, T o d i e Jesi restitu endo in com penso le a ltre sue coi
quiste e riducendo i Bolognesi a llobbedienza del papa nel lugli-
del 1420. Soltanto o ra M a rtin o V pot rito rn a re nella sua cap
tale. Il 9 settem bre 1420 eg li lasci lau rea F iren ze e giu nse il 2^
a Rom a, o v e fe c e il suo solenne in gresso il 30. I l popolo saluti
con giu bilan te entusiasm o il suo lib era to re dalla ca la m it .*
M artin o V tro v letern a citt in pace, ma in ta le m iseria ehcom e nota un b io g r a fo del papa, a v e v a appena l'a s p e tto d
N. flnMiow, m inateli (In rtMxo). Moaca 1011* (vfr. Itenltchc J.lt.X citn nt U*l
9543); \Vot.r. Mirkelosto 3 0 * . lttproituztune del epolcro In < '* r u .r c c i . t v
I o |trrr del Donatello (M ilano 1R<6) tav. 9. t pn**o V c m ilt V I, S ' .
> (Tfr. U. Z a..n . afta Martina f i I Holaoncti: rapporti c r v U s .-rc H t"*
anni H ts/1 0 . Itoli>ena 112 e Liberta Hononie r Papa M artino 1*. Itologna !>
s A. u t T v u M tr u tjji 2 3 : A. O m t i K R : U m m - t l i r a o l i l. M - e J ' *
d. Soc. Hom, X. 4 a s : cfr. otto p tWa. * l>nm aBJ in Ki-m. Quartal*rkr XXIN
(1D1S). 2 0 * . Secondo gli .Irla
la partetua del Moroatai da Manto**
lr Napoli avvenne 11 1 dlcetnbre 141S.
* M i m i s l-ltn r io l i 1, 5W 9.
* Cfr. Z r tU , Libert* limumir
**.. io s a *. Cfr. H. jV a u a m s t. Bracci* da
Montone e I I romane ili O ritela. l i m ( U W f f l
* l it m u t 'M IKcrum . Corp. U h i. I I 1. 1-*73) d coro' giorno i W l l n t t '' * '
Il W ettemhre. Io |irrA e m lo fh vada |*vfiTlta la data degli A d a "
riatta uHIIxmta nel te s ta Non al capUee come a vece di questa fonte a tenti.
225
22H
HI
1. 3 7 .
2. 1 0 . S ili.
227
Im
( n w iiM iH T
I. V #
22S
>
/ W l/ n de tHirmmnc . Mt ST* I. 14. t*fr. TiiMXKa. ( W , dipi. IH90MGTQ, In un * ih-Iu <-Im> *1 I n vi uri Cod. M I . t. 4. drilli II I c e r l l a a *
n K l r i M i a i * rlnfiirvlata a l'a lia to I I I rm aiu m ta Il M a rlin V qn an l a
tenerv -oblan.
ItoKt.vrn. l i m i l i .
UilCIXXI I. 4S.
K i n t n II' elt. I l i 111 v o l t i I I . Urla. l/ d d'arrkn-l IV.
ItniMiM 30.
Iarticolari li. M r * 1. 2. n .1
Sul m olli ili i>n-urnr*l 11 bua r e fr . lrm'<rri.u. In U fi Irti. d. .rfrrr
lH t il lf V. 4 Hi MI Hi r tfw U v a |ti-*o hih-in- una k-tiora Il Martin '
airan'Ivt-'uMV Il Tn rauta In r*l al reg n iti 11 M aarlrunr lU-IU-y. In itala '
Itnuui - I tirili- I ISO. rulla i|italr si ih-%t1nata a l i**ta u ro ilriw fili-' ili II**'*
la trrw. |rii> Mie mro- p rn tra lra il la i * w I r n o i r a<l ^-l-:allrl. U
triral noli" A r r b l r l o i l l S t a t o d l T o r i n o . U l . m i ( i Ma t t i IO, n I*
M m l. n s "fr l'o T tn o tit* 17* r S lu m 10 r u n 14
ViHll f i /. r * r
(10001. 4S, 411
o r . 112.
C'fr
au-hr
Ir r *
*.
K-m
XXXII
229
?30
mente serv a lui ed ai nepoti come dim ora estiv a .1 Soltanto qua
nti due palazzi possono dirsi fabbriche nuove: lo stato delle cose
spingeva pi a restauri che a creazioni di libero senso estetico.:
A ndrebbe per e rra to chi am m ettesse, che al papa colonn< ->
abbia fa tto d ife tto il senso p er lo splendore della rappresentazion e
th anzi M a rtin o V , il quale p er s v iv e v a tan to parsim oniosa
mente da poter ven ire accusato di a v a r iz ia , m olto curava di
com parire ovunque, ma specialm ente nelle azion i di culto, in tutta
la m agnificenza. * F in da quando risied eva a F ire n ze ordin un piviale sontuosam ente ricam ato ed una tia ra d 'oro, della cui bellezza
si pa rla va anche 150 anni pi ta rd i. N ie n t a ltri che L o ren zo Chiberti esegu per questa tia ra otto g ra zio se figu re d an geli in oro
tra fo g lie dello stesso m etallo e pel p iv ia le il prezioso ferm aglio,
che lo teneva unito sul petto, con C risto in a tto di benedire. Per
pi che queste com m issioni s tra o rd in a rie fu ro n o im p ortan ti per
lo sviluppo dell'indu stria a rtistica le re g o la ri, che il papa ripeteva
a determ in ate occasioni. Sono del num ero I cappelli e le pad
d onore, che al N a ta le di ogn i anno ven iva n o benedette e mandati
ad alti p erso n a gg i: in oltre g li anelli, che si davan o ai cardinali
eletti di fr e s c o : finalm ente le rose d o ro o rn ate di p ietre prezio*
che ven ivan o benedette prim n della Pasqua di ogn i anno, netla
dom enica Lattare, la quale ne trasse il nom e di dom enica delle
rose, e poi donate com e alta distin zion e a p rin cip i, uom ini em i
nenti, nobili dame, chiese e citt. U n a ltro cam po d e lla rte indu
s tria le fu fa v o rito m ediante la com m issione dei m olti vessilli ric
cam ente ricam ati, che ven ivan o decorati colle a rm i della Chiesa e
del papa, spesso anche con figu re d i Santi, e p er lo pi si davano
a go n fa lo n ieri e capitan i della Chiesa. E insiem e ric e v e tte ro im
portanti com m issioni i ricam a to ri p er la decorazione di m itre e
dalm atiche. P e r queste ed a ltre ord in a zion i M a rtin o V . il quak
addim ostr un interesse afTatto speciale p er i la vo ri del ricam o
a rtistico e della tessitura, si se rv quasi esclusivam en te di o f f i c i m i
fioren tin e: e g li vi fu costretto poich Rom a era s im p overita
scesa in basso, che non a veva pi alcun a rtista indigeno. L impul*>
> X lr s r / I. m i * K isk k I Inc. -Il K .r . a r r * M . lv*rt. Vi l i . .IH, i 't t V '
a IV K.mhh
u iii. rap l/u fr 2 : IrrU. Rum. X t.IV . 177.
Ki*ku. loc. rii. Hnlln moneta ril'ISTliiiin' IHrala*
h to n W *r *
r t'lo iir . r r r U -*. c fr
20 21 c V r a r n 4. M artin nM nrA anrbr
lifcw- li XVIU-tri ( v. ltoiu.it 3.M U2i. IW-xi- Inumi pel ro ta ttr <k*l pala** l* 1
fittelo In Avignone tK iiau : I. & .> e favori a tlrr r o tin i si oni I. I V v i . W
tuli r rrp rtli di , Maria d Itrrirtn, Konia H i t . W. n, l * rm tanrl S
rfr. la mia * twilla lei 14 nuiacio 1421 l o r i t t u i r m-U'A r r b I v I o <11 S t a i *
a Vi - ni n. BoUr ftiuftf .i relativa alta r id ic i 11 8, 1Knw,nh'o a V r w i *
iw r w f ove tira n o I Riardimi jmtllieii.
f'O M w in iu ii di K Im M o d- ufi tlki;ri I I. 24. * 0
e. 7. | 3. t 'f r Xnlot, WirdrrbrUkmui 11*. 24 r 1**1 m
Min
S, A m i u u i * X X I*'
1112. 510 n
231
d*io alla rte in du striale dalle num erose o rd in a zio n i di sim ili doni
in .rifici da parte del papa, c o ll an d ar del tem po non pot rim a n ere
erni influenza anche su R o m a .1 L a stessa m oneta papale prese
Ito Martino V uno slancio, che non s sm en tito in tiera m en te
M im he fr a l im b arb a rim en to del gu sto di secoli p o s te r io r i.3
A malgrado dell instancabile sollecitu dine di M a rtin o V , esten
d etes i a tutti i ram i d ellam m in istrazion e, la citt ete rn a non si
Ut'imi I. i*-:#>: n . S 0 M 1 2 . K i n t t x 1<>c. eli. W o l ti i w x W Jim k ii II. 255.
N i n n i t i . f.rrra: Martino l\ l. w . .Ire * , 1. I.tmib. (1878) V. MIO. I r r * .
d. - Rotti, V I. H (rosa di Martino jier S. Pietro). Sulle r iw l'oro cfl*. Mo-
s i I.IX. 111. : (J a ttic i' a 1. 20. s 2 : C i x c a u n i , /V rrrei. IB I. 171*2: I>kUi %ti. Mario rii Leone A (Houia 1884) 1 0 8 * .: IraAXDt'*. Italionalt 4irla.
111. VI, c. 53. n. S s * , (ed. I/Oifil. 15(18, S i l i . ) ; C .v tau iu nel ptmliR'tm. (ed. I'arl*. IS S I) I I . 5 6 3 ; O r n i Kmittlarrhdolof/ie I*. 250, n.* (\:
n n e a , J.'annt'r lilurtj., Cartine, :I73; K i m i n he M ostm l t I, 70 m. e le
.rade di A. Haij>amhiuri (Venezia 17l>9| e C. Cauta! (Uoma 1081): tjiii
' ornata la rW n letteratu ra pi am ie. V. anche rii A tti del congresso n
1 * Irgli scienziati cattolici 3 1 3 *. Cfr. anche Cnd. Yalie. KtJH : M e m o r ie
*#>1 Ut rum f o r o e la tua ittilnzlone e ben* dizione: Il 11> I l o t e n V a
l l e a a a. 81 conservano n e d'uro nel museo fTiunvy a Parlici (ri|irudotta In
U s ti. a rrbot. 1850. ,S3 <* G o ta v 458. Questa rosa conferita la (Temente V
>ne <lal tenoni della chiesa di B a sile a : cfr. 1H itrii drr (letelfoeh. f. raltri.
l '- r t u m H y n d r IX e X) e nella ricca ea|1 *'lla di Monaeoi noochA a<l Andcclia
efr U r i t l e r i r r r t r <*irdft. Kuntt. MHnchen 188. tav. 21. n. S). II m utuarlo
hallrn. iti Alberto di Hrandeubiirg. che plfl tan ll lette a Ma gonza ed A ri<lo In un magnifico codice della B i b l i o t e c a d e l c a s t e l l o d i
l * e h a f f c n b u r ( . liownli-ta una di queste rose. mvomIii la quale i li una
fini li piccolo Intasilo l>at ballinehe llv ill un (riprodotta In O t n loc. clt-l.
r od. AtrAaff. u. I la unUI nitrazione a colori alla 30*/ t u. ceri In
ftADilrua naturale, colla seguente leggenda : Avant i lu tto il mostra alla
1 tra carit e devozione una rosa fa tta d'oro. cM muschio. balsamo e pletn- lreche ha iMDcletta e consacrala a net* quaresima U santissim o in |i)a
Ite e gnore di l>eata memoria. Il nostro signore Irsute t*-r <Hvina p ro w l* <a decimo di questo nome e data a l nctr g ra d itissim e signor Cardinale
* H *vitl onore di questa chiesa regolare del 8*. Maurizio e laria Maddalena
V i a Halle. Chinale II vostro cuore e capo e ricevete con ci la Is-ncllztoiii- .
l>,r<rm io T o n e tto noti c |ii(l. U letteratu ra opra le spade h v e i H t r nelt * r j lei mio onomtUslmo amico M ac S w n i t di: M u>IIa*m I-iss. l e Por*m l et le S. s itfr I (P ari 1888). C fr. la d lw r ta a lo w di Iokm. l.-fpr et le
' * > dmml d'mmert p r Orantirr X I I I rhaelet Fr+dHie. Prinee de ritte *
' Jmlieet (Hom e 1900) e Moorax. {o r tib ie Sehieertre . Unir. In Jakeb. 4rr
* "itimml de tler. A a l i r r l a n i n X X I I (1001). 137*. Ite *sde d'onore
fe rite da Martino sono menar In r a s gita da M fjrn t In Rer. de r * r t. rkrrt.
lMi. 2Si |T| | Q ) f. riprodotta anche la p io antica apatia d'onore m n o t ' I ano n o i: fu benedetta da K ocraio IV nel 14* e si eooM-rva n ell'A r
a r l a di Ma<lii>l : rimaner se- p e rt soltanto la lama e rimpagnatnra : t , m i.
* Armeria |W I. 00
C l enlenzia R n o v r I I I 1. 49! Cfr. r i x u u - M : ! u n n i . Monete
* 111. IV . se. tr e *, d. o c . Ram X IX . :W2 Sesti tessi Totani del registri
Martino V al rispecchia la calma e sta b ilii* U stitra ta al disonnar | e s
* W e : tomo pio numerosi. IW rilsiitl in leterminat.* serie e |4A e>M s| nel1-StSla delle singole r i e . Tu. T 8 II K it In Millrik d. wttrrr. latitimi V I, 311;
**f- . O m jr n t iL , A iH r w r fM n r I I .
2't
1 (n i. l n w/ *0 r fr
* S u ll lti*lm iM lt* H itM tM lln r <h*l i<a(m -r K->ma cfr. a m i' l i n '
Monn itis i S U I n i . 4. Hoc. K " *. |. I Hi
233
1 Vn|| l n a t l d. I.'f.lat pamlibrai apr Ir arami rhUatr tl*arU 1*4011 f f r . la minuta ep lk *n e d e ll (*( Ielle n w nell'anno 1431 In
i'l*l o. e he a |> 231 a. riaM itn e I |o( riunitati.
-'.Il
3*
l t i l *.
llti un.xt tll l. ar>.
S17. B m .s V,
*.
V, t'rtm k l
IK V F x i t o i I I I . V>4 c t in iiu u iu o . I t i * *
llnla*** I. I II . Iti. art r w . ?< M I t * n l - r l t a r l a <11 B o l o t f n V
Q rtm ixi. ln*irib* i t t i ; H r M t u m t t m a 11X-114: C m u s u 17: f > * * w 4
r ta rio ri i I. I r r i
t IM -c u a ISSI* . llUM K C f l
HMD 22 .
atx-b<- la * M i - l t I m m - l t m Haaaa. il* I l i * ) l > K * 9 * **
mi* V I I U . laaM I M t In Ctt. SIS, t. 117a M ia B i b l i o t e c a I l C r ' *
a V i e n n a . Salta u n ita xiuor M Ftatvnltal . * Vola r infirmati*** *
ih n lm
I o iN m ltm **o. *rmrr* I r r' fr*h llrmmilmmt* am iaai l**r* ^
e u m m m m r t l'irrm.-t a l m *ta fmrr r .
Warsa H i * |lll. Aor ). Ct. X
*
a. ts, f. T + 7 * w i r A rtr h I l a d i
S ia la
In
F l r r m r . N1! I *'
rtl*>IIA l u i V n a : . K n * r * * r m . t ir a , l Frrm * R N H titillo 1 4 *
I ita nato ninni IntfcWH a Boioana ; , Kam i. I> * t m * O a fla a M a fa *
lltin M I^Ttil St a. : t f a u w T
Vedi Ut u I. 1.1
* a ltri
aMlrtawartsII * B sf#*1a
' u
J S iW
II.
(* !
I " - <*
IO
O r in a r S U
------- - a w fcr O b h * H * V I I* I l I t i
X. Cner M S le
| f c K , u arpaiiMMk In C I, n t l !* II. W . * A m n ln lr t U m
* n tt a t o v ili . C IX. I 9 n : C a u k M M l.
I*
la e *"*.
y * llt v n , X II awk I t e r fltr * <te la it* M i " * *
W-itr a latta P tM r r t p t k v taarfsUa t * tt e
< u irM i. rfctstt in * U | " " W4a a M d b SU < < fa a fe
* Of V i u w , l>. M
* A c W n 1 M is iia i R i t o I l l
I."
< M * tmciaa O l a
* * * * * a M a t v 'A a t * <U *
A a s r te n a l 41 S i M m . 41 a r t i r , M 4 n *
tardi si tro va L o ren zo in possesso anche di G enazzano nel territo rio degli Equi, o ve o g g i pu re tu tto ric o rd a i Colonna. La mori
rapi in breve i due fr a te lli del papa sa liti tanto rapidamente a
grande potenza. L o ren zo bruci m iserevolm en te Tanno 1423 nell
to rre d uno dei suoi castelli ; G io rd a n o m o r di peste nello
anno senza e r e d i,1 m entre dal suo m a trim on io con S veva G i r t u i
Loren zo lasci tre fig li : A n ton io, P ro sp ero e O doardo. Il p r ia
divenne capo della fa m ig lia , p rin cip e di S alern o e conte d A H *
P rosp ero cardinale, toccando a O doardo la contea di Celano.
1 feu di napoletani per co stitu ivan o solo una p a rte del gra:.<k
possedimento te rrito ria le , al quale i Colonna giu n sero in virt di
M a rtin o V, poich anche nei d in torn i prossim i e lontani di Rrma
a poco a poco fu ron o aum entati sensibilm ente i gin ragguarde*ol:
beni della fa m ig lia . M a rtin o V , p er esem pio, procu r ai suoi Art!*,
quasi im pren dibile p er la sua posizion e sopra un a ltip ia n o m
*
con rip ida erta, e M arin o, che dom in a la via pi b reve v n
11 su d: in oltre il fo r t e di N ettu n o, che gia ce pittorescam ente
la
riva del m are, indi A stu ra , un tem po dei F ra n g ip a n e, Bassa'
nella valle sabina del T e v e re , S o r ia r o in quel di V iterb o , il f*rt
Pt:linno nella va lle del Sacco, F ra sca ti e Rocca di Papa. P er d
pi la m a g gio r p a rte di questi castelli fu resa esente da tutt
le leg gi sulle im paste, dalla tassa d e' sale, da quella che paga\ ano
1 fuochi. Fu rego la ta m inutam ente la distribu zion e dei m olti f
e fissato un comune, in d ivisib ile possedim ento di fa m ig lia . Que
sta specie di m a ggiora sco abbracciava G enazzano. C ave pr
Pulestrina, O levano, C apranica, Paliano, S erron e ed alcuni a - r i
luoghi pi p iccoli.*
U no sguardo a questi estesi possessi dei Colonna fa vo :
che nel fa v o r ir e i suoi con giu n ti M a rtin o V sorpass fu o r d <i
bio i lim iti del lecito e ch e and pi a va n ti di quel che osifW tfrro
le cose, fc sig n ific a tiva anche la circostan za che sopra m onete com
m em o ra tive egli pel prim o fe c e rapp resen tare la sua arm a di
fa m ig lia , una colonna coronata, q u a s i volesse sign ificare che
la trip lic e corona non a veva dim en tica to il Colonna . * L 'e s a g e ra ^
t'nbmita la
l ' o l o n n a III
stirin m . na.
J*
^
al e I
V 11 f ft a
dati M a li t4*i
<1taceA
l * ) mmtrm
ili
Martino V cerc pure di accrescere il culto delle reliquie cu*<dite nell'eterna citt dandosi cura che venissero degnamente
' * ti-M tt, <1H rn araw taii Al 5 4*s|WtV r i l?l ln.rV* il ,ur4
* Marra m iilir to u
41 W t t i ra**ta 41
e
*-*rU IfoMn-raan r*lar <Mn>f4tar ae-tftetsa: *. rm t> XV.
4 l . t IT* <MU r i v i r a b i b l i o t e c a 41
i.twwm. Kfttq XI. 7 . Hatrattivi* M Rnu4a * r la w a
1* '
r tr
' W i n
. f
M m o t ||. SIA
R n r M l / i r * * f i l i . *?*.: a
Uno
r ii
* 9
*'
K * x 4 I H . W a ; K r a i l i n rbmpitrr* gtmnt mr l I l a Salta r t f w n
" t e s a t e <U U.IK
| rw
41 M a r t i V ari l H r fr K n a i w n . <
* * r IWaj i l a* la
X I I <I **< J M . 9 0 a
* Il !**. rara MT 11 X
* aatt
r * ia . I. M
Uwnnw
W W 4
lassa, I*. I a
3*2
2M)
esp oste,' cd una nuova preziosa reliqu ia per suo mezzo vennr
Homa nel 1430, cio una parte d elle ossa di Santa Monica, m a i
del grande A gostin o. Il papa a veva fa tto fa r e ad Ostia, rie- h*
di quei ven erabili resti e quando fu ro n o giu n ti a Rom a o r : *>
in S. T r ifo n e una fu n zion e s tra o rd in a ria : celebr e g li stesso il u
to sacrifcio e poi a g li E rem iti a go stin ia n i, ai quali affidava q . ila
sacra cosa ed al popolo a ffo lla to nella chiesa in d irizz un con no,
vente discorso. Un passo di esso di speciale interesse pervi f*
vedere che M a rtin o V era tu tta via a ffa tto v e r g in e della tendermi
umanistica dell'et sua. Dopo la p ittu ra delle virt d i sa.'.Ut Mo
nica. della sua mansuetudine, della sua pazienza, della sua
citudine di madre, che tro v il prem io in tan to Aglio, il
esclam a: Poich possediam o A g o s tin o che c'im p o rta d ella cu tefli
di A ristotele, che d elleloquenza di Platon e, che della proti *
ili V arron e, della d ign itosa sev erit di S ocrate, deUautorft <fc
P ita go ra , dell abilit di K m pedocle? N on abbiam o bisogn o di qu>
u om in i: A gostin o ci basta. In lui tro va n o la loro spiegazior. k
sentenze dei p ro fe ti, g l'in s e g u im e n ti d eg li apostoli, la sacra t>- irit della Bibbia. In lui riu n ito ci che costituisce la caratteri- a
i In dottrin a di tu tti i P a d ri della Chiesa e di tu tti i sapienti 3*
cerchiam o la verit, leru d izion e e il tim o re di Dio. chi trover. v>
pi istruito, pi sapien te e p er cos d ire pi santo di Agostin
Questo discorso rom e la bolla di can on izzazione d i santa M o
nira. I.e reliqu ie della Santa fu ro n o sotto C alisto I I I tra s fe rii a
S. A gostin o, dove un p io umanista. M a ffe o V egio. le fece coDoc *
in un bel sa rc o fa g o di m arm o bianco nella cappella da lui fonda* %
Due nobili donne rom ane a gg iu n sero il dono di tre lampade d V g o t t o dorato, che fu ro n o accese davan ti le sacre reliqu ie e daH
in poi arsero g io rn o e n o tte .:
bolla mia. r i In < rw n li> i r r a r t l r la Tradita di m v lltr r. Ilai Ma. H * *
tittl li alai/* tV r-m Omfrnvfc-* ( tnn 'trrcrk |HW* * . ; r fr a I * >* * '
107 l t l u . t r 11 n l t r * et noto n a t m w 11 M anina V t w 11 l > t W II ' *
SUI? 1 K rr, i (M i. M>l l*& 1,1.
I "fr M t t r g n ltrk r. f . io l TV
V I. awt; Itmu-i'rn 11 1. R *. 2. Xv*l r f * r O rtr * t > J 4 * * *
<1 V. JK .
H iim i 1. S I . t S < . 31*. # # .: II. *
i w * .
H .1I M I-K , t i r * - *
r t hi.
U w lK
(w n .
In )
d i M . V. 11 * * * ' "
I
I * f u i I r t i . , t 301411 : 11. T n H
N M M r W m t; 1 l l l U B I t : M W f H I r m a r i a*4
**
i r t t l H A r a il < . T # I I mmirm tr+mrtmlifmi ani f *
Robmi
I r r i i r i mlftt M l t r
I r t i ' M*irr i l
* Phrimm pnfrtmm | ( W
llrm 4* |
JSi M t A k f ^ l l r i l
lla a v i * *
j||
S no legni di cenno anche gii sforzi di M artino V per accrewt- c la divozione al Santissimo Sacri* mento : la bolla da lui em a
l i a questo scopo lina bella testimonianza della aua piet.
A rialzar il pentimento ecclesiastico doveva servire inoltre il
f a d e giubileo fatto tenere dal papa nel 1125. Disgraziatamente
a t ri sono state tramandate che notizie motto scarse su questo
r.- riante avvenimento e perci molti hanno creduto che solo
u
mero lieve di pellegrini sia questa volta venuto a Roma per
. . Ugnarvi la concessa indulgenza plenaria, ma non coai. In
*.4 delle sue lettere lumanista Poggio fa espresse lamentele per
T mondazione di Roma da parte dei barbari , cio non Italiani,
a t>rivi alla festa del giubileo, i quali avevano riempito tutta la
ri a di porcizie sudiciume . Anche la cronaca di Viterbo narra
<Hr per lacquisto dellindulgenza giubilare accorsero a Roma oltra>
ir 'u n i in gran numero. Altrettanto fa sapere il contemporaneo
A - io de TummuHUis.1
NeU'anno precedente al giubileo Roma vide fra le sue m ura uno
~i pi importanti predicatori e santi del secolo: Bernardino da
9 <*na. Questeroe del distacco dal mondo e del sacrificio per gli
*tri, ventenne, nel 1400, anno d una grande peste, egti aveva
f i curato gii ammalati. con potente voce esort a penitenza ed
A ri* f w i
* IV t a l* e vNmm
D m 11. I l * sa. C*r. r . w III. HO Ifcar-
*na a ;
* a
I*nut.n d. Tcnro-ti I,
i f aa rt * a M * X a n u w i *
" n i la Hw Ma SI rana IM S l*nti<bMI> Si afS aw. aa'* nn ewa le Sto* pri IU arke Kitu lu i a 1% * X. <S
'a n tr i 111. oa f Bracnaar. Kmtlmr 1*. I B I * gl fMn rMle
" errr 41 +m m t la Rat wsr III I. *. * # 1*11 Vr ara
U n la M
lwr XX. a llut Jaaai alta * > r f l i * Aa
*.*. fr tmmmmm l e i .
la (* a ) SfwrtrS* a areen#*a* Sm
* * * al fm fri mpmi* i |ad ISTSi V -* H tan Ss * R iam
>* * * n m r w inaisirt I ia***attla* a a ha w a u narta
*a iU fomiti 4 no ari ls*
or h m
ih.
sa
I*
d rltr/teft* (SIMM * *
3*0 m. . A u w ) 9H
Mia O a r i l k i a i i
a iU a i
248
<-. nell quale il Nom e di Ges venne glorificato f r a giuuip <rale. Il papa inoltre comand al Santo di predicare la
posta < Dio in S. Pietro e poi anche in altre chiese del l'eterna
ifttk mardino per 80 giorni ai dedic con immenso successo
flirtta fatica apostolica. T u tta R o m a , scrive colui, che fu
fasri* I' > II. accorreva ai suoi discorsi. Spesso tra* suoi uditori
f i -vrava cardinali e talvolta persino il papa e coree a i n tota
m e gii fu fatta da tutti testimonianza, che aia la sua abilit sia
W wm opere erano grandi e meravigliose .*
La mora di Bernardino in Roma non fu che temporanea,
aa'.rv invece appartenne tutta alla citt eterna 1attivit di aanta
F n <a.1 Questa nobile romana ancor prim a dei giorni di l i a r
V aveva svolto una grandiosa aaione di carit. M aritata dal
u u m ***
Btrwstm a *iem,
*
'
u j j r a 127 ; T i r s u r - U i M U
loc. r i i a u
m h
ISTI SS a
M
la [ a
ad ea In Oaaaalora. R t m r U t a p n a U v al [
rW
peate la r W w w t w iM Il \ -a r <l| iaa* tu b ili
a 1 Immune dallVpW >ta tarke M (raaat* aaao Orila |aatr
* H O ; t. * Crnmirkr H rM <arr. oapaale t T * r t f ilt . A t r i
r /a*eral a /.ad a. B7. ora alla V i t t o r i e C a i t t . l , I
^
XIV. M S a a ; XV, S ii aa Ite foratati b r n l lc<r C O s a u TTJa.
** r* *U rrtili 4| l i r n u M nera. 1*4 K<Ma UObi I. j% s i a i
' ** '** J K ia a i I Parta 1IM h m rth rfM d a otwir 41 I n u
tea lM ) Utaran a|4or4 0 ) alti 4 pr at i di m a ia lrM n . N a
1 *rts>, Tur d S{ocW V. a W a lU a W im . 0 f i atala
r * * * <l*afta I H ; rn. fr a a n a # a d S r t * a tT a rlf t IJ1 m l
'
<an p a tu a d I I I m i A ra a l . I m m - n w
'alt drlla le . Mmr
It i |1HS|) riaali
e * M t I* U
** a re a . arda aaM ari a 4n raa h a f n w t del i i il 'et V, aartae
a,, .****- ^ N t s - r * * XoM raiate 44 Tar da' l r * < t * aiar
?
' t e IHd IS S : P. LraiM k I . M
# Ir a < dMoa o lia w < r r n .
' "*1* t e i 4 a. #V. I L iM a badate 4 I t S a r m a , ad 1 wm
* t e l del OaafMaBo; t a L r a it 1/UfWMftaaar 4 * 0 *** da fa i
_ * '* ), I4a*raa 4t a r n a m n
1KSL S 8
M t.* 4 M i
244
Ht
t?
I* *ue Oblate. ma nellantico n o palazzo in Trastevere, ove
n i n vrsi per curare il figlio gravemente infermo. Ivi. circon
di. _ molti devoti, ella spir il 9 marzo 1440 in et di S6 anni.
.rv vita divisa tra preghiera, meditazione ed opere di carit.
La '.oU a inanimata della povera donna di T raste v e re , come
tar. volontieri amava sentirsi chiamata Francesca, fu sepolta
s i Maria Nuova. Allorquando nel 1608 Paolo V colloc Francesca
u'. i. jTiero dei Santi, la chiesa che ne custodisce i resti mortali
(te il nome di S. Francesca Romana. Chi s* trovato a Roma il
airro . anniversario della Santa, ed ha visitato il sepolcro di
Fr;. *-k * circondato da 18 lampade di bronzo o nel vetusto n o a*tro di Tor de Specchi la cella da lei abitata per quattro anni
cnvrrtita in cappella, pu attestare, quanto vivo sia tuttora U
f> f 'K quanto profondo lomaggio che si tributa a questa nobile
raauna. a questo modello di matrona cristiana.
T torh senti che la sua posizione in Italia sera maggiormente
*
data. Martino V estese sempre pi la sua attivit pel ristakUmento iella pienezza dei poteri papali: cerc specialmente di
- care la legislazione antipapale sorta in Francia ed in InghilU tt m eguito alla confusione del tempo addietro. Questi sforzi
fsrvno alla fine acrompagnati da succcmo in F rancia: le matan'atiche di M artino V riuscirono ad ottenere ci che sulle
f r i * era p a n o impossibile. Anche qui le condizioni politiche favont*, )e mire del papa. Il duca di Bedfnrd. che governava la
Fr*aria del N o rd pel minorenne Enrico V I, al termine del con
terrto di Costam a conchiuse nel 1425 un patto colla Santa Sede.
Mi
Ale si garantivano al papa le riserve in vigore prim a dello
dello scisma e con ci la provvisione di tutte le prelature.
I* d a z io n e degli altri benefici per due tersi di tutti i casi di
.-asta e la riscossione delle annate con ben poche limitazioni,
-dosi In compenso dal governo inglese importanti diritti sai
1 In w guito all'infelice guerra ingleae anche C arlo V I I si
,*>Migato a fa r la pare con Rom* ed a ristabilire I diritti
Mia te
jwurta. w p
n sw n tl **
<r*U h t M M r a r a m a i !
te I r
*--
s n M . S mm
t *ste*wl *U * - * < M i
'" h i m U
III
* ! * '
t e i *m
m* ** i *
' *
u n m
* * < t e ( t e i W t e v .
D fa a M ah
I * *
* * *
' 11 ' *
*
* e
| s I I U * r ra tte *
248
-*
i f r l l w i r n r n II. J U . S I A .
a v . H I . M I V ta
lli mx a n o ; C iM c n n I I . S tia , r H n ijl u v 1M>a*. i w V tU W
4e
telar. I . XXVl l I I H ) STA*. . Tnouta. roarerdal I. 1 * 3
P, S<M rr*. Zar I w y n r . 4rt ft a a a r d a l m
K o lM lla a
Rrtlrmrrmtfrmtr tm I W a t r r M
M tln-trr i m i
f * *
R u t r m i l II.
1 * r dal rlla la m H iv M ia n i k l U t f r a
l l o r b r * 11 I *
O r l o di Honrtna a n t a ! tw ir Ars a. I*.
1 (Ifr. l i A r u t gaaa . tT rf ISTf ; r v w ' l t v i T : T t t i u L r r U rN T
I. V I a
|>Ht anll|W|*lt IH T n ln rW
I Il r a r ir
VII.
M I
* t t r . ~pra p -j % .
Abasi in Roma.
349
bus
w m SU
S>* H s
1S s. I I S * . I . 1 9 1 . I M S . I
; W . W s i I I . Sa M a .
5 i n . U r lim i I 4 t e M
V .M li m
a
tos. n s . i t a is s * . i m .
Hn
v.
aar*> a *
360
h n w i f a r h .M IQ 3 M
* * lh(Mr>> rartacoo li Ornarla Xt. < V it i, pmrt pmiem. I Ai
afflata* t 4 3M /.I W rtufreienontm rt
rrUltmMmm te c iritu lr A*
pati rrrrttmm Rat* fnrhtr M u 4r mandalo M X P QnywH I* XI
r h I r I a g r e t o p o n t i f i c i o ! . I M t e r > n n u w a q o rt im t*rtaale a*
tiala all'amleo pn>f A P t t m ( tir, ora aorbe P t ^ i u >'.h i a trHM r 1. T T * >
Net peritalo a t l m o m . | h M m i rH w ro aa tara in v e * o t t o 11 f n n * a < >
nella . orte |pale (rlrra U t e a (anelo lattano A r d i erri! tori m a r e * aaUa *****
fora lei dorumeotl p m tM ri . Hprrimtmm palaeapr. r opre! or ttmmmmwr. pmmh'
ltm ar ISSAI : quando
.tal priaripia M i o riama ta tti I Fraaem l p r*r*r
o n ili alla la w ello rla abfaandrauiraao a Caria li l'rim a o V I p x ! > ' *
lentp M M i W r a I T W im rU ; . E u n . XtrhHm 41
V e I V iiia r n r a la JMaa. Q aarfai*e*r l < a 9 * Ha T M la rM la A * li* '" r
rtr. SrM \rr IN d XX l ln v i<C a e (WHxra la Tmai. ffee v r X X |IW >k 3PS-
M a
r t r m *t pmiu in a ile x r. M a
V B Tuta art RaH 4r i l a ** tiri r t p 4r *aaar I (taiai
ITS r tr
il (e ri. m a
Y r
( V aaaeMfea palati! a t Salte armari* tapparla a
* 1 tfapiafee palmiti * P a r t i l e ir, M I ta lo ra a la* ttaaeal W alte ttee
" * I. I H lofi
c
V t. '. r.ella prtfata basilica accennano a fondazioni di connazioMl
C ni' da M artino V , i Tedeschi furono favoriti in modo sm
elare anche da Nicol V, il quale credeva di non potere assoluU r .!(* farne senza. Allorch, nel 1451, la peste ebbe portato via
<j
tutti gli abbreviatori tedeschi, immediatamente Niccol V
dtr incarico agli inviati dellOrdine Teutonico di proporgli un
ku >f umore di egregi compatriotti. *
Ara-or pi del numero considerevole di impiegati Tedeschi in
( r.a, sorprende la grande quantit di commercianti, artisti, ope
ra e . di Germania, che nel secolo XV s'era stabilita neil'eterna
e;".:
Come ai nostri giorni lemigrazione in Am erica conduce
ot-ni anno dalla patria al di l dellOceano m igliaia di persone,
o i in quei tempi colle sue grandi, ricche e sviluppatissime citt
tra l ltalia e specialmente Roma, che attirava i Tedeschi. Ivi noi
li t'oviamo nelle pi svariate occupazioni: sono commercianti,
a -rgatori, cambiavalute, tessitori, orefici, argentieri, fabbricatori
d -ani. orologiai, copiatori e miniatori di libri, fabbri, vetrai.
I' T'.ai, mugnai, calzolai, sarti, sellai, pellicciai, barbieri. Che se i
t'*> ati tedeschi coprivano le cariche pi importanti alla Corte ror na. i cambiavalute e commorrianti tedcechi, specialmente bava II- merlandosi. avevano dui canto loro un posto molto influente
Ila vita commerciale di Roma. Secondo Enea Silvio Piccolominl
iX 1446 quasi tutti gli albergatori di Roma erano Tedeschi. Della
santit degli alberghi possiamo farci un'idea se pensiamo che
n dal tempo di Eugenio IV soltanto in Borgo si contarono 80 lo<nde e alberghi. E Tedeschi furono anche i primi stampatori di
1 K # 'u i , ftrr
r
* v
* K oh cru i u n
"
Hmmlo H I '
I t i Kb i m . . V r m h f i
h it . ( io m m i si
jk. m
1. ( M i a
V u k
r r t n m tn flifi
m ii
3737
i', l
Dell'importanza grandezza della colonia tedesca in Roma tisecolo XV ci d un concetto il fatto, che non solo i calzolai tci
uchi, i cui statuti vennero confermati da Eugenio IV nel 1439, vt
formarono una loro propria gilda, ma che poterono unirai in pr
prie corporazioni anche i tessitori ed i garzoni dei fornai. Abbiamaiicora il libro digli tatuti dei calzolai che risale agli ultimi ann
dei secolo xv. Il pi antico catalogo dei membri che arriv a alla
fine dello stesso secolo, enumera 1120 nomi, ai quali sino al 1631 *>
n'aggiunsero altri 1 2 0 1 , sicch in un secolo si inscrissero nella
g Ida oltre 2400 calzolai tedeschi in Roma. Essi avevano una cap
pella ad onore dei santi Crispino e Crispiniano nella chiesa d
S. Agostino ed una cana sociale; oggi pure la cornice di pietra
opra la porta reca l'iscrizione: C a s a dei veri calzolai tedeschi.*
Al principio del secolo XVI il numero dei maestri fornai tedeschi
residenti a Roma o che godevano la nomea di fa re il pane pi san
e gustoso, era ancora di gran lunga m aggiore di quello degli ita
liani. Gli uni e gli altri form avano insieme una corporazione cor
a capo due consoli, uno tedesco e uno italiano. M a anche i gar
soni dei fornai {Ptckenknrchte) avevano poi chiamata in vita un
societ fra di loro, che nella chiesa dell'A nim a possedeva una cap
pella propria con cappellano particolare. Data dal 1426 una con
venzione stipulata fra i maestri ed I garzoni intorno al lavoro
alla mercede. Pi tardi ambedue le parti ai unirono a fondaruna ruota propria o una cassa corporativa presso la chietina di
S. Elisabetta nel centro della citt, ove poi si raccoglievano a a
trattare gli interessi comuni, sia pel culto: l avevano eretto anchr
un loro particolare ospedale.' dimostrabile inoltre che gi nel
ecolo XV fr a i Tedeschi in Roma ai contava un certo num er
di altre unioni: a lato delle grandi confraternite dell'Anim a e del
Campo Santo, di cui farem o cenno pi avanti, quella dei sant
Giacomo o Anna, quella di S. B arbara, finalmente una di tessi
tori. Piuttosto a m igliaia che a centinaia deve essersi contata
nel secolo XV la colonia tedesca di R o m a
* A. se W u i.
U > X h u L i m
i n . tl * lifcfo
Ufr. N w i-U w
A, m - t n
ri M
r m i t 'i i
O w W ( * * a ttM O h rlM M i
a 4 /M mm lla M d t l*SO> I agi.
aa4
! * '
C f~
Pi grande ancora del numero dei Tedeschi residenti nelia cat. rina era quello di coloro che vi si ferm avano solo di
iyamirv
N essun popolo, dice uno scrittore, al quale compete
e*r ' di avere pel primo indagato minutamente queste cose,
. a e .: popolo ha come il tedesco conservato in ogni tempo tanta
<t;a
e e smania per Roma. G nessuno, tanto se in pace come se
a r> cos profondamente incrociato nelle sorti della citt e
Ad pa
. talvolta nel male, ma per lo pi a tiene e salute ; nessuno
toalr te ha goduto in tanto alto grado la sollecitudine e affezione
putr u dei successori di san P ie t ro . 1 Di innumerevoli romei te. .itviralmente andata perduta qualsiasi traccia della loro
in Roma, ma il numero documentabile di coloro, che visila citt dei sette colli nei secoli xrv e XV, molto considereah. ! hbri della confraternita delIAnim a e dellospedale di Santo
i>rir
nonch il catalogo dei benefattori della chiesa di S. Pietro
nporuno nei loro fogli una risp<tabile serie di pellegrini tedeschi
- nefattori. a lato dei quali anche Boemi e molti Ungheresi.*
fai f
rale nel secolo xv fu straordinariam ente grande il numero
r md dai paesi d Europa germanici, slavi e romanici, non
>
le difficolt del viaggio. Molti pellegrinarono a Roma spen
ta.'!* wnte. ad altri il viaggio fu imposto come penitenza o come
** -e lo imposero. Altri ancora trassero l per fa r la loro for**aa nella citt eterna, altri recaronsi alle universit italiane,
>aobbero nobili Romani, che seguirono pi tardi nella capi
ta della cristianit. Se Analmente si prendono in considera r,e anche le conferme, nomine, dispense, appellazioni, riserve
taptmm b w f t r t w n
S r. < H l b l l t r a
41
P i e t r a i |HH>
^ tt A I M i w M e M m osa n a fr a ir n iu M H n l . aariaL
'* * awrnuM n a n o la *1 U di n. h*tn> Mau. II. taA
* K > u .n fu r a ta
M .
<T i
la
H i! patti
Hi
I- X X V I I
S IS ;
1 IT Rhr>mtm4*r
* Sai ratataa M b atnlMalta 4ril'Aaiaa . a a * 33A. (W U s i rwala
'* t a a * rirmro 4M aaiaat el M t roaftalaealta 4rt " < a f s a i ; * a*
* m . Campa aala M a II M a 4rOa n a rn lffa tla 41 S t r i l l a * Sai aaaM I U a n t r pM I la u V r ia pt (H aaal IM M IS I. Vaa taf, t a f
* V . I. V. <Woa|aaa )* * O r la Itaariliaala t. ! > a / f
* *a H . Ia a4>aa a4* !*. * * XK>. I.tw |R| a H la la 4MM4w II 4aa 41
W . n ria p i tH aaal |r<MIa> ri a*aa n t M n v |M 41 S a a a i
W a a . l a aaalta v a n t 4a a 4 aaptrata <U art l l al M e ritta
Libro
r
l.'uspUio uasiooal* w diw o di'U .-innita.
2f>T
IT
ffiti
4 1 5 *. B 5 .
K m n i ta H M paU
II
L X X V tt. 3 1 1
lU IIM l *
* n m u, lof.t
1 e t . K n j u la H M p a tu H I I X X V I I . 3 1 tal M a i a w l r W U n
a* l a M ia n ta fra ta ra tta d ril'A a ta M *. X w t - L t M I l a . ( M a I M .
M i a rii rra d oari d i n a u t i ! a M a i l >; M i p rw adaal e t*
dra
* * 'W
prrmm . fl rmth Y rm m a l* n o
X l . l l . TSsa. Salta ( a t t a i t a i t a M
r 'f
all'A a'aaa. r t r I tu o r a . t r r r p r r i 4 r rtm diim mp t > l f r U r d d rr f t m i r 4r'* > 'I r w i a a e e 1 # * - *
1 X a i U w IO
- m ta n w rh la U n i t s a
"taai |vf lU ta ra H i: .
fc s * n M t . m
* u n hi M n a W i IMI. 7. ili anatra ria <a ala U a a ara *
M m io Rait n arra naa <i i a a a aaa d l a a a t a a a 'l Ctr, ani
'W
S a b in a
*m
* R ta m irv n
I;
Il
IIm w
13*. 8 :
Stt a a i* * m : aa W u t
u ia w M ir in
JW
or W u l . tirarti, 4. Campo S m U 13 k SnIV | n lM r l o W t !**JCl h a i boiU. tace I IT Salto tmm .Wlll r.Mnr Ir n i a
*
l'ltln>|trl In m H 'u k
\ a l tomaUH *1*00*0 IS
I I : B ****** *
sin
U M
H k M p la S a a M
<rtr
Itr f V v j r
)l .
tfmmr, la
II. H n n >
II*
*''
la* r
r
w
* Uhm. la A Yritr Frir* X X I. I l'S W i m
i t r la M l m l u t a |> 3 0 ,
m
I I h m m i la 111*1 tmtaiiHfl v e . j h (.a ttira to Ik
1144 a r i
.1*1 l a h r . I l u M r l w I t a l i a M a to f iatila V o - la a * to * * "
v r r la lr . i l m H t o WImmr* mrk M * r | n t Itmrnm K a r l M a l * l
Irt i f
*
0 a la lo la v a t a lo to I t o m i IV ( v t II I M t a t i 41 ta r a i w t r h l ' * *
<MI 41 (t r u t t a 4 1 S a . * la l ir . r a t i 1 4 6 I I . I V ; K
u n .
to
Jiil
"ap:n pei pellegrini boemi messo sotto il patrocinio di san W enProbabilmente lidea di questa fondazione fu form ata da
r*rto IV quando si trov in Roma per lincoronazione im periale:
mti un'antica tradizione racconta, che l'ospizio fu eretto in quella
4 **m -oa, in cui Carlo IV travestito da pellegrino aveva abi
tata nv-vii ultimi giorni della Settimana Santa del 1355.' Il docu*
aat che d notizia dell'apertura realmente compiuta della casa
?*. |*-i\grini boemi, ha invece la data del marzo 1378. Stando
il
-imo, Carlo IV nel secondo soggiorno a Roma, nel 136&
w w omprato non lungi da Cam po di Fiore una vasta c a s a 1 detiaBJvtola ad accogliervi tutti i pellegrini poveri, bisognosi d aiuto
sferrai di Boemia. M oravia e (tassa Slesia venienti a R em a.'
la conferma pontifcia non venne che al 1* d agosto del 1379.*
% questo influirono probabilmente le sfavorevoli circostanz? del
'[a : per ea.e e per gli scompigli scoppiati in breve anche in
Bsewia la casa dei Pellegrini boemi decadde: uniscrizione tutara conservata dellanno 1457 parla del restauro della casa m i
nai allora intrapreso da Enrico R oraw . * Contro lulteriore avidellistituto agirono poi molto le controversie tra la fam iglia
M R <-nb?rg ed i papi sul diritto di nomina del rettore.* Gli U n ifcen-si avevano un oapizio presso la chieaa di S. Stefano degli
Caiheri, la cui origine fu fatta risalire al santo re Stefano. Qu. * a fondazione era andata in totale ruina nelle tempeste degli
<ai 40 anni e fu ristabilita sotto M artino V . *
e l l n n l a R i m l l J. I . k m x v .
ami rtrmrAr I R ^
** 1
f IK4r mrhmmdrrrlr. la H n i * l AiW Ti4m$rift 1>DI. IJMmI / I t w lr
i
I Uanrnm I Haamilalrt M. Vari* rir l a t a . la ktrtrkUt Hmmhm+T
f t T*~ . ; IV iw V r r r a M I I. > ( S o li m a 41 . H rifVla * H u m la l'ir.
* \m-. t l. | a
* A. ItU ij /*r iu rmmr a W a lr *> Ruma 4 pmrrrrki marnimi Mmatri ilfarsa
,V * : P u n l . :
f* w a . n *m . w *rrham r
n u a < a r di
K 17 U.il.
Il
famoso Tcoderico di Nieheim cott russe una casa periate par
poveri preti d 'Iria n d a ; per donne lombarde bisogno** sor ari
l 'WK un proprio ospedale. G i nel 1362 fu fondato un
nazionale per pellegrini in gle!: era nella V ia di Monnerrato *
posto otto la protezione di S. Tommaso Becket. A questo oapi
venne unito nel 1469 un secondo istituto inglese esistente d*l
139 presso 8 . Edmondo in Trastevere, che era tato eretto p*?
marinai inglesi. ' Nel 136*1 una nobile portoghese aveva foodsr
pei pellegrini poveri del suo popolo un istituto, che nel 1444) fa
ampliato dal cardinal Antonio Martnez de Chiave* di Lisbona,
il medesimo principe della Chiesa costrusse inoltre una chi*** di
8 . Antonio de' Portoghesi.' N ell'an n o giubilare 1450 il v e *
Alfonso Paradinas eresse un ospedale della nazione spagnuola: la
chiesa connessavi fu dedicata a l santo apostolo Giacomo ed a aat'Ildefonso ( 8 . Giacomo degli Spagnuoli). P er gli ammalati |>
legrini del regno d'A ragon a, al quale allora apparteneva an
la Sicilia, esisteva un ospedale nella contrada della Chiesa S w n t .
fondato nel 1330 da due pie donne di Barcellona.* poscia un
collospedale di 8 . Giacomo. N el 1448, fr a le devastazioni <*r *
peste, i Fiorentini avevano fondato la confraternita della P<* *
della nazione fiorentina, la quale ottenne dal capitolo di 8 . Celso la
chiesetta di 8 . Pantaleo presso il T evere; l orse pi tardi *
grandiosa chiesa di 8 . Giovanni.*
La liberalit di Niccol V rese possibile nel 1453 la costruii wd'una chiesa con ospedale pei Dalmatinl e Slavi meridionali, qu*
ta fondazione ( 8 . Giacomo degli Schiavoni) fu ampliata **>"
Sisto IV* e sussiste anche adesso. Per sollecitazione del cardin
Alain. Callisto Iti nel 1455 assegn ai Brettoni una chiosa r
>
A r * r * r r ia a raa Kam I I I X O
l a X orta r e ti IM IIM t UMTfcwi S*
O vuli Wt. lIM m w a/ l * r J M - * * * * * * la m k . I/MnMi I H V
*.*
T ir M llM M l * ! . . / m I I I X m i a f Kmmr I M t / l tu la I W
U h m ; 4 w k w r *#ar tm tfa*a tt* * n4 X R n u IS N a < i M t * +
/ u lila llO M ta
mrtmp a fmmrtrrmt trmlmr-p la t* Mta
X W I V tlM M ). g w , dalla o u a rrv tla <Ui M a ta t e t ( U r n u m
r ft N a u U i a \ | im a 5. tra g liai m i a N l f c . i n * 4 Sar. ffaaa V * S
Il ma v rrw >11aia 4a H a a a U tM aa al la
rft
i r ai VI. K l
O I V * o r n i l a r lrta ! N r t w l i n i 4i JTaaaa i M m !**#* *1
n m
11% S I a a l l~ *te W IM I 1
*4a ari I I I ? : r i* A a a
( O I t V r( Cmt ( I M A U A t 3-*** l H i a t l a l a < a V i l l r t l l ) * *
>aan * Vanti* a lfa # *< * t S 4 tm * 4*"
a ( a
*
O U r ** <tr O M a M w a <1 4 41 a H 4ata a * I w iw iia i 4a *M **ta * *"
>-aah> a * 4 u r u a a ta M a i <la K. f t w n r m . I aaa i *U t r lr 4* l a * I B " * *
I W I | aljiar
M M W
* arO aaS a I M !
* S o l * la r fMafcMtaat f
4 n * * t ( a * I I U
*
Im * Taakaw 41 Ataswaa * a u t u fa a lta a ri IMS la M a rW *aa *****
aala e* matita ir a * o ^ n h l c i 41 S, M alia 41 M w a m l *
b t m
IO
30 STI o n I I I I.
* tw v
Ifedra 4 r*raa. mrrmmftnt , t^nW> 4r* l u t n y 0
c<r*W M i w H il t
a IN m IIm h I W l i n * A * Brmm. X. M
*
i f l r t i l W i r U t r t M lw i w l i f r m p m
m r Ir I h M i I w
h f w l i te te p ar
l w
W *e e r* m t f M <
f i a Rrmmr. I
lltWor lM>
(M i '. * '
K. t
Mrnura. i h U
* fc
lW lr * <
X II IIW S
N v I I te *M. A a n W
X X X V II | IK *I*| . 1 # t s Hi * w
M i te r O T i i f M M i n M I * * * n 'MS* I
* * * M i t r jt M U U K . I * * * * * Ha* # . U r t i < r X ***
" * ara a m
e a. lem M M a Sf I m
* * * te*
a rr
W r
!*
U I i
liU
te T m i
i * r li M an n M i - w ii a n
f-w * * w
sa
*
* f iM n h . D i n art la t e H k i ** te m rn u <itaw r i
'* * O k m t e r g i s i ai OteMsaM * H arate
a r a * i l i # l te
'-<*) M i im M i n t t f XVI I I l a IJ U n * l * * t * f
l * H l i ai *. O t e l * * M M < * l M t e r a M i a . m * al M W >
* * M a . I l m (h i I t i i i w i i l a i II M atta M a * f .r * * . ai
V 4h SI mf*%r late n a
Iterar tea * r w 1
I I t * u 9 0 a . I M f H I W M r C X X T III I I W l M tana*, t " * * * ' * * rw *r M H HO*
Al Vrarwtoa* i M a U n r *
***
1a! raHtaal Ite al IJirteH a i w * f c a i it e a * Ommaami
4* *
n *M
a M *
! ir
|M
Mi
,'**m lati
f* r * raailirte M t e n aara f W < t e r t. w
Xaml. - a "
in s t . I K s u l a u
*
a VU* m, Xmmt II. 339
31? * Atto M M t i m H *
ala aMS M f l t l rHM> a lr m n 14 V M a n trito rt t o ***'
tir
Amrnt*mt
IW
R a re.
IM r
I f e r i h r i la Kmlh. M m i m l l
X V III. a r h * t . U lt o n a
tm r r I"rnprrtm T3 a.
UMm>
4 t*
e w r M n i
jr M M tM a w *
JMO. Ct a ito K w r la
AM.*if < * * 2
******
4. tram da esse alla luce una quantit di capolavori dell'anti(luta clanica. * Fu indescrivibile il giubilo *uscitalo presso i tuoi
mnpatriotti da queste scoperte. I_a consapevolnu che gi motta
t
-r-kainti avevano del proprio valore crebbe eoa! moltissimo
* b com venne in mostra fin dall'introninazione di Martino V.
a i per i segretarii pretesero e. a quanto pare, attennero
la 5<rvrdenia sugli avvocati concistoriali. *
Viene da s che questo contegno dei segretarii umanisti mise
41 aulumore il papa e probabilmente da questo dipende che Mar
ti il quale del resto promosse gii tudii. * non favorisse per
aaQs gli umanisti, sebbene vedesse che erano indispensabili, per
i ae troviamo al suo servigio un'intiera serie.* fra i quali dal
1(33 oche il Poggio. Costui, in vista della critica situazione in cui
U milio del suo governo si trovava Martino V. aveva cercato di
t t * la sua fortuna in Inghilterra. Ma. fallite miseramente le sue
H'ranae. volse le spalle alla nebbiosa terra barbarica e si volae
sanamente all'assolata patria. Non molto dopo la sua venula nelTaverna citt pot notificare ad un amico, che senza molta fatica
fi im a ottenuto l'ufficio di segretario papale. ' I difficile a comprendersi come Martino V pot pigliare al suo servizio un uomo
<**aato licenzioso, egli, che nel reato tenev a con grande rigore alla
sst e disciplina dei suoi sudditi dal momeoto che Poggio era
rausto quello che era per l'addietro. Kgh stesso ci racconta come,
trainati gli aridi affari d'ufficio, soleva ricrearsi con amici urna* t* dagli tessi sentimenti suoi nel narrare frivolissime arguzie.
* *
V a a i. W M t r M r la a
im i
I*. S U *
* n< a * n SI
lia
iS M
J>
eri in *. H w s ima. V n a
41 I s s a t a
4r la
* r*a
tfM
Ib a tu
VX
U ttre
u *t
XU
MT
pr
lafftanw i
f t a n it i di
N i
te n tim i |<si a , t i l t T U ) I m M v l s * r t a r w
ta t a * mmm
I* I fi
talta C h ig ia a a . w
* t a VMM 11*. 33 . r -
S it a t a s i
* # , i*aaintf
u
rem
- W i - e 11 * P r mmm. A S u .* V Ma
f. trtnft
is a i
l
i
rii* 4s H k k t w m I t w i M k f
I pmtti
l;
** ! u t
if
r it i l i M
MSQMsMa
Ita*. mr>iMM t *
k
emrte m o t U
s r . *
n~i r r i * m
> taK
e i t M u K v in a t r * n . t *
a i<m e
n h
1
maggiori meriti M artino V s'acquist col chiamare nel ** m
Collegio una serie di uomini distinti e col togliere le ultime tra
del disgraziato sciama: Cattivit svolta dal papa sotto questi *
rispetti merita che ac ne parli in particolare.
A l tempo dello scisma il numero dei cardinali era molto trese luto perch ognuno del papi antagonisti formami un suo prop-*
collegio e perch tanto papi che antipapi onde sostenere la ^
posizione distribuirono largamente il cappello rosso. Durante 1
suo governo U rban o V I cre 43 cardinali, il suo competitore * '
mente V II 33: l tre successori d 'U rb a n o V I 30; Benedetto X III l s Giovanni X X III 19. Kppurr di tutti costoro quando fu eletto Ma-'
tino V' non ne vivevano che 30.* Per la m aggioranza dei raduna
a Costanza questo numero era sn o r troppo alto: doveva e l i
nanU la possibilit di creazioni cardinalizie illimitate e accrescer*
fr
I u m la
XW . fM l. * r ttf, I. 9 v
* VnU P l t t l < }
m 'v m la t a w M K i a t t . r w i f W * ! . * *
3 M | M rm h llM ll rtm Malfa rvatn Ori f i
ila ra M t tv in I n i l * *
1 ( 1*1 q w M n a ( I r t a ww n l s S n i O W
t l t . W l r i m i s i n a i l m < **
in t a t t a 1 a i
a k<wm t n - r ;
*
M a l i n M I M a # W r AM * It a tla i V I I . < lm w |ht%hI tal n k l t * * V**"
t s * >t< m i k i n,
IT i M V tta > U m ilia l a s n a r & I * * *
H om k n f d i
r > i4 lu li
4< U a n i M
V.
* n m
'
* r. Irt I ito
I *4**
\\\\ <* ta a w
* * e oannsa lane ***<. 4 <m> >(-). i|aU *se*a M tvmtmm
-'7o
i Tr lie t U M IM M y i II. SM a.
Som km- li
Cuciami,
M u ti V.
gtt
iM m
TJ4 4 a
* * * viti, a
a h m m n t t e si f**tu
* * * * I
VIIL 1
Iti t O a I i l
< * * ; . t * * * * * * *
* M a *
* Cfr
2 0 a. I
M i R la B
l a lr a ik it r
ll
ftfcrrtw -
MI V a r ila * * I dii. g . ( l U B la u * H. V fa r M k l *
ra rd ia . !* * *
p m in tm
a m tm U trw lm rrm n r t r t M r #1n M M r l t i ITO ; l>. M l r t * M r *
a i n l a i l M i r M -aid taall A U n n H . > * * r < Y a a r*l ai n i . t 'a p r a * -
lata il) I I . IV a a a i m h * U V , i l i S ; e t i r H l w o e l a *
* 't * *
HmixJa < a r i l i * Vtaarlal 19B t#C
* I f r V o m . #?* ((Ir t o 1. J 2 t la M o lla ra ra m w a f f a * ri * '
l * * t a. * fo s s i la | Vnasrr. |t
; l a i f It i nei. lo*, i l S r V a t .*
<nri*r H i t * 1. 1*4
a 1*1 V i 4 I M I a b o l la n H i a r tia f a m l m i i r m a w i la l i * ' * ' *
o rila n a l r a i T f t b J I V t i a m l i . p r* la <|aab> d u a l i wOa " K a * ,w" *
I v m p S a n n M m M * a n a a Urtata n t U l a a l W a * U in * a a W - *r**^ a
pn trvb tv l a r t n l j - a l t r M b a < M m a
a a a Maia a n r t * l a i r v *
tu ra M i a I m r It r i a i a t t > a p w W la n a i H a a i a r n a * r a * W w
t ln r ad I pai <|* W a rth a a la ln i t i l*a u a ir a V I 2T3 a
I M I - U l t a X I m , "H a
* ifr
V o t f w i i w > l l i * n m la H i t S iam i I. l < 4 t : Vawt.
W i n r r * IfraM*. | u l r < grwmm d ir r j t r i faant mmtm <nl f a
p r r .l i n M a a i r a n d m
1* > * d r . ) H l k l l a l r a
V a l l f t l l
*"
t a f i r SMISI U W l a r t m a n | M a i a ) M
l l q a a a lr t i a a l r to a tia n * * *
MnjaaMII n 4 U t i a t i a. t m a i M a a S S a t . U l t i a
I l a i M M a l i VII*, S . R a d a l *a*> l i a p * V t r i * u v > IU * r t * ttf*
n c a > M UanUaai V. * | i *
a 1 a n U n l L k r l a * airi a ( a t f ^ i S **'
f o n * MMkail aitatwtart . U t ) . * * * I 331 * f a * 4 r . A t > n i * r * * *
fcv XX. & c,_ T. | 3.
n rMilitali- G O t a r ia !
IX *
Come tanti altri grandi uomini anche ilCasartni (n. 13981 1444)
s (rande povert era alito in aho mediante ferrea assiduita
E mk> biografo Vespasiano da Bisticci narra che da studente a IVrsf * li visse di elemosine e che andava rarrostendo i moccoli
ptr pater tudiare anche di notte. Ottenne a Padova il dottorato in
*ebe Ir leggi a mezzo del Cardinal Branda, del quale fu di casa,
a a Roma e ottenne in breve il favore di Martino V. Quanto II
papa [pressasse il Cesarini dimostrato dal fatto, che gli affid
h * * r miioni allora pi difficili da (M fuini, quella di indurr* i
triacipt tedearhi a una crociata contro gli HuaeiU laltra di pr
w s i IH H t h . 41 a r e a l e s sst as e
le * *
mm
n V ** M e
s U rta
* w. a a r a i. c r r iissn a e a*ri a 1 * s e
(vtviH i ,**. its, nsaMs !*"**< ni M a a
* * * * * * a n te SM a ft s a i r 4-u c u s s w sen.
WS
* TM< aa * n r a t w va sa a . * * p a L l l S
,
*? CSC. t a m w * > m v a* s a s ia * r f s .il
VI
T t i
tlw 3 l IV. 5 . U C J n m
M M l ttttW lr U
JSQ3) * Fa*.**.
. lis ta i- I W )
l *
i****
i
M a > iic M
l i t i . ite r ila l i W . A m M .
38 * W
*****
U H a l aoTTM btv l4 4 < V a ria i fto t * M t * a * i * a M a W n . i n Q U A I I L *
r f t O t t a ir a . * * * * - * * *
S o ( V m M inalo- ( i i M k w W U ..... ...
m i ano .-aratti-r IM4 411 a t*tr <**
(V a n r i a IM R m # S r r '1"
41
itti
I.
*>
fW
n M
a a n a l i
| | M I
b a sta .
V. 3.
I t u t iiu U N. 4 AifaerysU A. C r w
i ifw ii r
a * at
4 M I H v i . U rt fc
fltm Hm M a s * ' * .
s s m u m u " * * * la m a r i a i l : I t t i e > s
Ili E
l i * * * *
* t San B s i l
I t t i IO S iu r t a w W * U s M * < > I U 4
Ittn . V r m
* . V i i t v C v i M i n I * I . SS V a s s t l l k n i * * * . I SS*
**= *ees
Ir
M .m > e s s S M
n .
M T *
V a e * s a lis s i
r i r m
tu* |. 1 * C **r r ^ s a ir .
A Ile !>., - ..
*** l i Mi ^
in ? **!! **** 4ssoe mumtmMm*
CHr r
a * *
* *
c a v a a sa #*e n
rM
* ** /
0 a g.
4 iv * v * <
W 4 * t S *
im m
* I " O H M
* s ifci s i, o s a tu*. *
Srie
w * w e s * * * = w ,;
vi. ss
> "
?TT
gnztcronlo in infinito. Fatto quatto, il cardinale si lev da sefrrr. ringrazi Iddio di quello che aveva fatto. Im pari ogni
KgMrt o prelato di fa re quello che ha a fare, come fece questo
mrdiaale. che volle essere lui quello che lo facesse. non Io volle
fcariare all'erede. Vi M e di poi pi di mesi quattro, fatta ch'ebbe
an ta di sensazione. A tutti I fam igli di casa u dava a la n o
taato U mone, e ogni mese egli pagava, e dua ventili l'anno.
\-m voleva tenere la fatica di persona. Dispens a* fam igli e a
altr cause pie. secondo che gli pareva gli dettasse la sua cok * u l Fini la vita sua santssimamente. Tutta questa diapcnsat*m* ud* io da messer G regorio Corero, ch'era suo nipote, e a
Ito fa predente, ch'era uomo degnissimo di fede. Questi sono
4 qorgti prelati che aveva la Chieaa di Dio, degni di eterna me a r ia .'
Noe pu calcolarsi abbastanza aho l'importanza di questi uor ;a i altrettanto pii che dotti, pe! bene della Chkwa In quell'et,
la an periodo in cui un grande partito tra gii umanisti, ebbro dello
fsnto pagano dell'antichit, insorgeva contro il Cristianesimo e
I Chiesa coll'arma dello scherno e della cultura classica, in cui
* farevano sunpre pi alti e generali I lamenti sulla degenera* * r morale del clero, non solo questi cardinali dall'alta specola
drOa terna citt risplendettero per la purezza dei costumi avanti
1* ' hiesa intiera, ma dimostrarono anche col fatto che serio cri* * esimo e sentimento rigorosamente ecclesiastico possono ben
t it w ii col culto della vera scienza. 1
I
unitominati non furono i soli fautori deH'umamsmo nel seno
*' Barro Collegio. Sotto questo rispetto meritano onorevole menil cardinale di Piacenza B a tv n t C a s d c ijo n c celebre per la
*a rmpltcit e il nipote di M artino V. P a o s r a w C o u x n u . A queHimn. posse ssore di una biblioteca non sem a importanza. Pogr> rtedir I suoi discorsi conviviali sull'avarizia, prova sufficiente
eh# i letterati non lo reputavano avaro. * Lapo da Caatiglioochio
fta AmUc veraioni di opere di Plutarco ed Isocrate. * U n cronista
Mantovano descrive il Cardinal Colonna come molto grande, ma* * * di colorito pallido. * Il cardinale Branda fu un grande amico
t l K < . I. r w l
I.
l O M i . 4r- f W
rtr H<< t.
l la M u . SprSt I I M I
IV. a u .; rw n rw* S n .
ljf " n .
__ _____ ___
n ,
in . r *
___
M r
|T. a i a
** u n > a s > .
*>
*r
>m
w **-*. 1*4* *
|. 8 * s a
| * ( l a i * <lr!tr p K H l * *
IV Uawrvta mi ** irMafwH M t !
ai v . * r t * * > * *
fienwm ta *
llw e i. ) ( *
r.a ai s v t M
m
M S 3*
Il cantina) G. Orciai.
# A ^ u n d n a ; nella parete di fondo, dietro l'altare, la CrociM m K prrirttanwnte giustificata la denominazione di cappella dell.
fa
data all'oratorio per ragione dell'ultimo quadro, che, per
fMBto in modo poeticamente commovente e semplice vi sia n ar
raU U vita di anta Caterina, la CroceAmione segna per il mo
n e to 4!minante di tutto il ciclo degli affreschi. L a morte del
f gM rr fwlelmente raffigurata secondo il racconto della Sacra
frittura, eppure liberamente trasferita nel mezzo del Quattrocreti SuD'entremit d'un monte s'elevano le tre croci, nel mezzo
r furto pi alto col Redentore : ai lati, in linea obliqua, quelle pi
few* a forma di Tau dei due ladroni, con a destra devoto il peco to f sentito, di cui un angelo salva l'anima. A l piede dell'albero
* U croce in ginocchio M addalena: nel davanti sta in piedi,
et paralizzato. Giovanni, a sinistra dal suo lato M aria, che traawtita rad* fra le braccia deile donne che la circondano. E toc
* t o in modo speciale la figura, a sinistra della croce, del centu
r i a rrtdent*. che emerge sul cavallo e pregando solleva le mani
a Csto. Altri cavalieri, in parte in incorri arditi, avvicinandosi da
tette W parti si volgono alla croce. A l di l della cima del Golgota
potatore vede un ampio paesaggio di collina, che vien chiuso
ffortremit da una catena di montagne, fi te melanconie* cam
par** di Roma, che l'artista ha qui rappresentata eoo fine intei*
t e w a . Su questo magnifico paesaggio incombe gi l'oscurit della
r * . II sole cominci* ad eclissarsi, i tuoi ultimi raggi toccano *n**** te rime dei monti c rsplendono su una superficie di acque
tono del paesaggio, che armonizza cosi egregiamente col
egetto rappresentato, questa impressione di luce d'un genere
> 111 b vw M i
IH
I.
esec
tm u h o h
v i
t. jm< m . 11 m
NSIW n -a 4)4
M al 4> IV o m im li I eMraaa II. W
H M M e*
M e* 4rOa Im a r e * . I M M A Ik r w . /* im i II. 9 C . I*t ea t 4
r u m in a . fs> m i e s s a i. >>* > s i w m *> <* " * e
* ' * *s-. x*.nc ina st*
v w m i r f i**_ a n . n<*s* **
e ! V saarS I t l i u r s e i I H M I t e v i* e
|MM*n 4*a IW In* t ,>>4** I.Z Itl. I K A ta ? t
in s s s ilii rw esew m
m mm
t a m i IH r w s s
in * . * e
v * . # * * r*w w t * u t a ; u m *s ns*<
K M n M n m i N e < e *" ss < t i a * ^mnam.
e ,
4 t B * a
*'tMasna z w a n -
l i Alev, t
vi l a r i n i t rtiw is ta w a u t
Si ili SII
M n i> w illw
M I
> 0 > V i l i
la
a t
"*
*
4 Hia s s ha*e e I I S sn'afc * (a i *
* A e e b I e i e e e e e i s t o r i a i a l t * i l i a < i iva
*itiua .* eeaia la * i >t i js atta * j
m
a* r*t h J s ewe. i .
> m * * t,!
Minuto rwn> te
vwm
'*
* * Iti M . t m *1 * . I *
* *. m > ioiiea <** i * *
* n e tu un t w o i tt. a , n w n n W
-a r * m u * urna.
t e a a I * iiaaaai
U n
. T m th
K N m
* _____
a * * a r
r * - *
. ew a* *
. .
* f *
n * -r* tea
*
>***> * *
MIT I t i l
*
m Alfonso. Gil Snchez Muoz prevoeto di Valenza, che pne c
nome di Clemente Vili. A compiere poi la commedia d'uno a n u
Giovanni Carrier, che 1 considerava unico legittimo rappr*
tante del Collegio cardinalizio, il 12 novembre 1425. abate*
proprio capriccio in asaohito segreto un nuovo papa, che ai e h a !
benedetto XIV. fuggendo poi p remo il suo antico proiettar,
conte d'Armagnac. al quale per solo dopo nni rivel la aem-a*
da lui segretamente compiuta d'un papa. * Le due i l n loa i eraplu ridicole che pericolose e per l'avversione del clero pagano! *
un nuovo scisma ('temente V ili sarebbe come Benedetto XI*
comparto dalla storia senza traccia se le condizioni politici*
gli avessero dato un'importanza che in * per non aveva A
fonso V non 'era dimenticato dei rifiuto opposto da Martha '
alle sue prete*: la sua avversione al ppa crebbe Ano dieent* >
odio feroce Uotvh Martino V non appoggi le pretensioni
sovrano potente e senza scrupoli sul regno di Napoli ed azi n
nobie il suo nemico l,udoviro d'Angv. * Ctetnerle V ili era la ****
dAlfonso un eccellente strumento per preparare continoi ite*
razzi I pp* Senz una rincoociliazione con hi) non era f r i *
r w m
t u Me.
t V u n t fviiasnrnii St e w r i n *H w m W
i s f x w IV Mi **
Vtaoss i WO* .1 f e r > x IV t a s * , la ***. a
I * * * '
srtn al (sais M an ta n M i XIII MI mmm M M *M g l ansr '
U H setta l a M a * resa Si A M itn sa a* J U n r t >iw * i f *
r l a t t v e*. M TwMOa Baaas, a *n mali '<* s a a ra * * <*
tata > ea
t n * ttsaa. l. m
l 3tv I l a * , t W *
la r*w* tv aaa
t i
Iti
t *m+r* ur. i a i
s et v a*
*<*
L'antipapa ( V a n i r \ III
a f t
teinr Iiaaa a a ia u * .
*** * it
iim
L M H k gn % # a *v*m m m m
t <n U r
H iiiit t i m
u 1 *
< Tt/m
t v i OjkMa I I I
I. anta.
trtrt torio dad ruote il'A n n w n r I liannu alenar tra ree dwnmrntatiU*aa [rm lM nel 11*17. I fanalini di Ut attendevano la vittoria -Ml'nnI W < H t o X IV so Ruma lai la nMnpanta d'nn re ili P raaria man. lato
I * * M t r (Vario Vedi V u n U . C ra h a M lim U H M , 1 *1 **
' tJI* avi 1121 n m l II l a M i c i l affli rtra q n l! di l'orT ad i i r i t r m n di
,
fai m i III |.
* U M e l a l e ten d ela rl< lvaln aria lei a u r i n e ! buwlta fa chiari!>. a i , rtnraiartala la l i m a ( . opra I M * |. Il |u *lrro 1*1 fonnato d una
elrolaaloaaria m e ra ir. <l'una aaiaanrta del priaelplo a i a a n i i l r .
' * * aeiro|Nrm ri- citerem o fra hn>e 158.. ra m ollo al di l
M iai a al la ferali* di n 4 4 e r a i> I>r*a. * .1 fa n d r r e H a In d a l
'-* l n M la e M e RiaawHa fo mnaprem ilm a a r ua rreaaiaaento Morir aaua* '* *
naia a r N a a l m o H d m a l r b e n o . r i e areana Im lM lM a a v a le
***** e la r i e * maaae la tlile a a *.
* W l e c a m e bnaaite rtr. a P a t-a r*: ( ' Gai n w t a . (Me llmtiitmlmmpf*
H , ZI0HV.
tu iIn M fy r ,
V a V II
IliK k a l * 3
Ji
U h m
l'immitHamt di m U * i M
M i*
iM
i 'f r
V a n ta . I * r r i t r n t *
11. SIS
r W n M t a l a M a r n ilo
W ra a t.
ta rla to a
V ro x t . 4 !'-*
t m I t a . 4M A a. 4. f. K A r c h i v i o d i S ta i* la
W W * V iM W . I.m m t r rrO#
tarlai
W roM l 1. *
|. w t |r| sT a. t l l r | w l < l iW l w l w r M i
tf aaritr K u i U M m
'
r . Ijildmd
t rtwm+rmlmf V i l i .
I*
' ' a
11
> a t.
l a t r a r mtrfUrr. rrril mttlUrr. o*tU aaarfr dhw r i r d i r I I I
are X V p v M d ir a da OuuwcMaBaaa la Kim. < **rfa U r*r IM I . IW .
l tra a n ru
W ;
R o t u n t 3 3 * * . ; R lV M O S T I t i
t. *
iHmiMin. S, rifai i ia
* R i i 1!. H rilnipr IV. S S ; V
riilt l. t, *h r rvrtanMpnlK* re
| l| a a
isst.
t f r t 'w i w i *,*. r V lU tH .
a ra n ti qua mi d i M arti V U
>|p| * m | a
289
1 I t i M U IS S i n . 2 I / n m m i l i w li IllX M 'in r a (I . 270 r i tl t-- '* * * t* 1 1>rtma riill* . ti,' fu i'ta una ea|4lotaxlimr H v t U n lr . a
J
ov ttt mnfi-nui 1 mrttxU lun iWw-timenio lei tm ulo XT1 imhiallntlo i h l k *
u * * 1 ( M l n l w t l t , 343, rlw >IA un rondati p r a v H tn tirila aturta Mh-
|tUu!asini .-I,tornii : tei al aonttao e t l'uno <11 m w data dal
*
Honlferto V i l i e rive immiV In eredit cU on elatr- In n o r ia re. f t o r n w * *
tro iaio di 'tlm .Ktraiv qnrota t T m u A w : nfir. |rrjt o m tro S lai
Jokr* x. 180 e XI I . M e W rm . I X Pmpatwkl. K.'Jn 1902. 44. S * w
mwtr In aartentt! r opinione rho la <wpilota alone in to r n i* W 1333 4a
In prima. attrite l.t i r i a , tl aUkapilnltMomtn <1914). 470. Settario U w
line eli. X X X I |l10|, 373MR) In prete** fVo/r**fo /U ri <11 . IC a r io V ili
non M i n innnnai asti occhi degli autori .letta oaiM t..U l.e elettom i* *
1354. n>a fli romputtn aoitnnlo ori I4T. A d ogni n o d o nem * m i a ra -a T ** '*"
di Voiur ( Kmcm HUrto I I I . an. rho la ilm lta a k w M ia roonanhta M p a ir a r i*
(m ia eloquente di m|iUainsiaal elettorali d rW a In un r i d a r a ll' *
eunrtllnrr.
* J. fin a lo H U t-p L n i. X V I. 331.
21*1
llu n n ,
Zar
t ir ilit
amd
i/ a rU ra k a *4 r
4 rr
in t r a
K y itrm m fim h rr
* *'** ' Wk-n IS7*) (ir te i 5S. o l r un.- ^ r ia b i iu p llo ! (ratta Ielle -apl" l U m i del patti, k tratto < t r lo eaaa n*> 1 fw r ta n-n o di qw D a M I B I
la n nm m rm *
292
r i fu tlAm ttata la lifo n a a M ia S t * rutnana : r i f a r * q t x * * i * * * *
rardlnall frr r ro (tu ra r* ad Rasento IV . che q o s a lo alla ww a t a > Vi < *
"Ilio iU i tauriI r a p ro w v u lrvW atta r ia I r nata da M artino V <r m I m * * *
tirar pi a ru tl
M ia riform a rrrtoaUatVea. otrod o I n a t a H
f a r r w n n r i o M alcuna, la quale v t p w ncrar danno a lia u lo ril jw lia ^ i*
I alla l'u ria romana !
u ri rrlia.
t 'm
e n
K13
1
fr w u iM o m Itianm IM n lim allaiinalato rifarti da R u u 1447,
U. Kutrato l\ la Mu. fifieU I. IK2I e n u n I. f t g a l a n o *
v ' ,v di h*lr I-Trh.- in r n m lr Iodica rat mr4to r i m 4H prrhll
t <* '-n* Sulla IIla*rattia drl papa efr p w * Mi T X I. M a 11 h m 41
tUm 4H n oto (P i era Oahrlelr 'oortnlmrr Ira i ( M r l a M (YjmM
C w n /ori;, r . IV. sa. . ora V*ir*a Ka m * t rrU* I, ve.
' **
Mia ma Marita i k w In d ira i a I M : rra A l , f r a t r i a
ma ben |io<o drrli di rlnuariarr all# rlrthi dri l i in a d a l
- 'olla U u t riti a IHo ( d alla CVleaa |Vrr*A do(a la a m i <M jd n -,
* '* '* I conrenio .ledi Eremiti Aanatlataai di ft. (Monta I AUa urna
*-rta. d w nesll aitimi teom dello ariana a era si* natta aaa lw x a
>a quale gii ha m a i m M t W a a a ri ella alarla dHh I%liaa e
w 't*rta di Veneata (Rei awrr III 1. 73) l-a*a O rw w la XII. fra la ti
a* <udr*. I l n a b r l rarte d l n l l l m rW 4 H d if, U w a u r n jii 41 Meaa Il
** aalato |l#e%, V. aorfce A. H m ir t . f a mctirtm aed *Oa r i i i
' mmbmmr ( Kmrrmlo IV ). la MiareO. 4i alaria n i tlbaaa) IV <ISW|
* 1priore di . Aaradln a VWona ari 14011. Ofr Aaaar. Jte#ra IV. * 8
' * * a e 41 Koamio IV a r m a r ari n a m t a di IL Marta apra Minerra.
* n u m i , M l t . 14 e A c x n iir i l a
* ttlpNalaaaaitr rteorda la n aa d a d a Hliad n4aala warr<4a al
'U t r m
1 r^ r
iiiM ir . u n .
** " a r e w romiti an m a .
* Ha qanan (v d ra la a n a d s n ?tr. l'tfa * h la N i ' u n III 3, * *
1134 imi T n v a w itt X*> Iti ani a. P er I I I I IV. SA* Pi^naa
2 * lana aiaU Inoltre 4ar ** nuanci 41 m arvan da fatta* aa Mal
r ar*dK la data di RM I 7 l*Jt 14*1 l'iM aa 13 tmtUm 1431 utaxa*-
204
Il
23 luglio 1431 e r a stato a p e r to , con m o lto sca rso int*
vento, il concilio d i Basilea e gi il 18 d ic e m b r e E u g e n io 1in un pubblico concistoro pubblicava una bolla, la q u a le ordinav i
lo scioglimento del sinodo e la sua tr a s la z io n e a B o lo g n a , o v e <t
veva riunirsi indi a un anno e mezzo. In fo r m a z io n i e rro n e e , la
paura che venissero attuati i d ic r o t i r iv o lu z io n a r ii d i Costai:
lilialmente anche il timore, che la sua e le z io n e p otesse v e n ir irpugnata a causa dellesclusione del C a p r a n ic a d al c o n cla ve, av
vano condotto il papa a questo passo fa ta le , ch e b is o g n a d ich ia rer
un grave errore perch colla sua a v v e n t a t a m is u ra E u g e n io IV
pales la pi profonda diffidenza verso il c o n c ilio p r im a a n co ra ri
questo lavesse fatta nascere e m e r ita ta p e r q u a lch e sua d ecisio n I raccolti a Basilea elusero a d d i 13 g e n n a io 1132 la le ttu ra d<
bolla di scioglimento allontanandosi dal lu o g o d i riu n io n e ed
21 gennaio emanarono unenciclica a tu tti i c r is tia n i, n ella qua:
manifestavano la loro decisione di r im a n e r e fe r m i in c o n cilio e
di lavorare ai compiti del m e d e s im o s o tto l a s s is te n za d e llo S p irti
S a n to .* Bentosto im m is c h ia ro n o n e lla c o s a a n c h e le poten
civili, che promisero aiuto e protezione a lla p ic c o la s c h ie r a dei pre
senti a Basilea.* Cosi le minacce di E u g e n io rim a s e r o sen za effett*
M'ITA r c h I v l n i r o n i a * a I n M a n t o r a i . ohr Scttv m ha pnbMkatl
Ir/a l'iM lif. 4r4. I. '_lt w . Il Srrmn m nlra fm lrrm Thontam priamm, e
tuli 4rprtt4nltt Homnr r i pentita a4 fu m ai ri faarfrm M r i t i i i l I V
Inviti UT llnrlk tir T.untnllia \rrkirpir Spillali
<{! rn tr r i i rii ri
Im il r i Ir irta nrl CiW. } (a irr. j t ) , f. Jsj|b <|Hli h I Ir 11 o 1 r r a d 1 K r
in il n * l r r . O r r f r ni-Ih- F ir u i In Boll. 4. Sor. I tu km 41 il. patri* I. *11
Pf-atirar (/.. IIn tifi l<M tllrlii'rH >l U /V i(< t Thom a drll'nraalonr H 1
barella run in p o li' |>ni(tni\ T <m m i*< U a 4 l.
rh r r i a t t a VjliH II.
n. a). che dal m n lo min rro rttf la mns>ttira Hm- qnri T<uniw>. * (xirm li bb"
fin - Thonm* Ir h lw v |rW-*r riu n io n i dn l'n it Salut Knt>rtt. au
TI *
Hill fui t'hanili-llan dii |W|W. |irlnotalrr 'totla]tir. ri. d 'a i* * * w
**
oiirw * iiu 'titilla la follht ChriilUttta (V I. m ai. nwurut rn 1431 *. b n w t
Onr. rlt.) narra dnn tentativo di i r r t l n i i i i r n l n <M l'olnnna contro R o ( i k I '
al qtial>
tardi (14371 l*W*tr Tmal M k A II aito CamtUimm 4r mmlrrrm:
pntrarri'iilUtor rimiri rr a r M , chi- *| 'on*rrm a ri Ca4. l ' i t h . I
iW ll ' a
t I r a n a in n llrc >11 Inwm. dn< t'erta m m Ir l>wia|>lare t>rewntal* a l ! !
AOWIMll IV. 29 J<iuuium >ii\ 1. 11 . llu J K a I. 11. U a l ****'
H W l w I4UtM*a. di rtitim m tl pepali. arila V rlio col P*n m 4mm rl
s l. V P Kmatmlo l '. m u rili P ir li l i o f i l a m prriori (la I W J H J *
ttrlIrUpv II. 4 'J 'l n w m lr r i la bolla di ri nel Imeni o drrlrA r * fnUt l i / * " *
lio aib ai rh r In w taftllm ntl 1 r lw lr r tl* Ja prrmirirm r r r l r i i i r r r i
l<* mn>ri i w w Uno a rb r II tp a B irci io in f i l m a t o rttlrft la beila a i
Itine' |*>rA: S r r r m i n i i m i W li r i M i l f r , l i polrtl ctmriMiim f W *
af<*lrl rr
I r nmlmrimm alar i l ptuarl fitti rorrtirl. rtx> i l r t o * *
r>mo II |m|w a H m llw n w rtlio r ni un p n t u di r n a r i n m iw w " *
onr-lllo a Hot. vira cfr. anr'br V u m M rri*r rrlip. i. il a . V. iwdtr* I*1
tt-KK I<r2 M
1rolla d' r.<ijrnlo IV a r*. Slsiiti>d drl 1 dkvcabrv 1431 f
dn Ultimo |ibM liii In f ir l - * r H r l i l i f M i l n x I. 210 a.
M k*ai X X I X 337 2 iV r V u o i 1. 133. I3 m
06*. Vuota, f i n *r rrlip I. |3* IIS m , I H n . 210 .
'
g n u * , al o r
r r W .r l * f l a f r w l a * . t r i
fc du*alw
MOm.
a ttr rriaskmi 41 r*- *1 *1 m w d c ri m r fl* d i Iterilm dir O tm lm r
X
1, 139, 144 a , l i a
297
I M
*
Il l h * U o arri forilo # 41 I t a a w r f i r w .
* a * a U 4* * r
v w
h n u i r y I V . C a a .) O fr. u r t o n w t o k
. to W t***
|| . rjr< i Ih 4rlto o s e t a sHrasi l a > 41
s u t trita m a n l r i n t l r a . 4 k ItB M U Ta*. ^u*tolrar IM J,
t o U w i rmm Spinti da a -. s t r i l o k artot. ( O M M
**
" "a *'
fwlarlpH r <4a(VBa4n s i i l a M l r a l w r t . fa p a r *
a w t o u r o ia>tWaao alla r i a a * l * r u r a * I l V O M K i s w f .
km i 1/ i l r i
I.
nr*r1lW>
998
Ulvoluxionc a Roma
299
* * .
ru II. 1 (8 a. V a tm * I. a n s .
Tl u n a m t t lor rii.
t r a u * r t r !.. H o m i . IrtrmskMi * 4 * a U i r t H r t w h r rrl*
. ti rm4 alla rrpmkklir X -. I rtorrn lln r ^ r r r r la ora M a M i o
r lr * . di Koa-uio IV Srl la taro W tfm * T i l U * ia al " I *
* * I O tallir Hot I 3 m a r- 4 W w : ( l r a t l a r r tu a i k H i * ri
* fl
M0^ t
p r m o a M im a la 4 . q S ri< U a M a
r t r t r a n r lo a, a p f ^ u
*. r a a d l t t
M *rt
r i *
*1/. A- X/". . a i *
apala
100
V *r4 r
Ko m h
4 In i
Mi
h r iM l u
Id i. T n ! "
* '
Kr. v*t I. a m *
Rivoluzioni' a Roma.
301
IV * * a n r * t u Il a
I W . l.'ktrmt w
*"*'* ~ 0')a tagli * acni || braiMrato * 1 tela W >* ttnsao
V " la a J -
un)
V * X k o u k u j T v c c u I C : T u t n n III.
r * * d 'E *IV -Urna < r i t i r o \ * h . rm pH L me . pmtmttt rmmimr. am4U *1 Km4mtm mr4
aki. pmemUemHmrio n m
Thmmmt emmmmin *
Umrtmr IVsaart* *
' * * * la data < p i * , mmmm ime. d o IJ| . t a l #*.m o rmt ImH* l^mUf
*** t r Copia dal Ckrnrimt H. Morirne
la
Valle. SM I. t !*>
k l k l U i r a V a l I r a a a ora d w
l I Aelm t*mH0rmm I. * * *
' ^ a u
moj > T v c a l l f
Vtata m I s m P rra la M *a *l
f a a r SU.
( t i N M 41 T a n n ila a Tw^aoU praaa V r t *
ta
T l'C C lA 4 0 7 .; .4rch. d. Soc. Kom. X, 423 a*. Il decreto i t F r. O rsini *1- '
Oortm.oHira. />* praef. 5 no. Vna * lettera originale di Jarubu de Vico )*
urbi* praefeetn alla cittft di Siena in data di Civitavecchia 2fl ma sari"
lo vidi tn Carte Slrozs. I I I . t. 158 neU' r c h t v l o d l S t a t o l o F 1 r e n * *
* Vedi P u tr * !, l/r. Prenctl. 175.. 4 4 S ; Corei. U c m . Colo- * * ' !
tuoni:, I.a Mesticanza, ed. I SOLDI 29. IHr 1*occhimi aitine ila imrte d*4 ' t!*
loschi, collaiuto delta clttA di Velletri. della fo rte u a di 1.a ri no
m ulo a l Colonna, efr. T\>m v sjtcm . Cam pagna Humana I I. Roma W .
< P a p c m co b d t 47H-470. M iir n s o m . Kccca 27.
Giovanni Vitelleschi.
33
Ti ccu 86.
* II (tipltl del la oat Unir le II laUntrlna I montrano anche cntiri neirinrr' *** 'W palazzo VlteUewhl. La <UAtmzlom> H Ialewtrina i t m u w probahil>* "-o ra che U papa n c sapease; V. F f c n m 177, 4.W l.Vi Vai/iim. La rrimI I , 5.
* IV r la politVn di Eugenio IV nella qtxwooc dola nrowKlooe al trono
,fr ' i l a I I . *_ M m .; J . II a i-lia . lH t Hrlehmung K m t i ro a Anjom mil
'" *
Xrapel (H S 6). in Q * e l lf * . fartck . aus ilalirm. A re *, u.
IV (1901), 1 8 4 a s .; K I KnawxaK. l>rr hit/la.* Aragn* o * / drn p ro z rtt
Batlrrt K on ziU gegen paytt P.ugcn IV .. Baaei 1902. 4 .
* Vedi .VMm.t r * x V i5T* I. 307. 421. 4 4 4 * ; I I . 1 a . IOS. 100. 110,
itSn.
#8.
304
305
ari
306
F . C auctmjcu . V oHjc di alcune celebri promoriohi - pccalm>*!di quella del card. L . Scarampo In F.ffcm. le ll. di Roma I Ritma 1822) VI1L
307
primo,1piccolo
80
fi mollo caratteristico II duello portico tornito a S. Maria del Fioro In KlrvtuDell'ottobre 1441. (ludici ilei premio erano dieci segretari pontlflel e poich s'
emuli da coronarsi erano serviti della Ungila italiana, mentre I giudici riilevano soltanto In latin a am m issibile al concorso. Il premio, consistente In un*
corona d'arireuto. fu consegnato alla prefata chiesa, contro di che fu eleva!*
protesta, la quale ' di grande Interesse nella storia della letteratu ra. XIa*-.''1
Albi-rii 21*7 ss. e .4 re A. *1. IlaL 6* serie. IX . .131'. ss.
Intorno alla sua nomina v. la comunicazione documentaria di 'V i i . "
in ami. ari. Am. i.ht. 1405-140;.
* M *aiv a (31) mostra quanto iliondo si tene*.-e lontano dal frivolo 1- Liserlalone sepolcrale del Biondo, riportata spesso erroneamente, oltirch i1 tKluoghi Indicati da M * s t r s (5). anche In ('ai vi ino 2fiT> ss.
* K k m o tt o xxv.
* Vedi M ahics ss. Ju a n **. Tnpogrophic drr Sladl Kom M** A lt**1 "m
tB erlin 1S7S) I 1, 77. t t u m t . Topugraphle rom Kom il-olpili; 1S80) IH . **"
K.vIJC I Kalhollk lstlfl I I . IK. (iont. Iigntt. XVI I I . JIW ss. ( V i u m . l . f g * "
el le origini' de la Kt-naUt. ISO ss.
309
tuoi onsoli e legioni. Perci alla fine del terzo libro egli d un cata
logo delle principali chiese, cappelle e luoghi sacri. Con enfasi fa
risaltare i santuarii e le reliquie di Cristo ( l imagine della Veronica
eti il luogo Domine, quo vadis), degli apostoli e m artiri siccome
proprie ed inalienabili di Roma. Il pensiero delle splendide reliquie
cu t dite a Roma lo consola della spaventosa ruina, che quasi
ovunque si affaccia al suo sguardo. M a lopera del Biondo rivela
non solo interesse religioso profondo, ma anche interesse scien
tifico p er lantichit cristiana: egli rileva espressamente lintenlione sua di additare sia i luoghi dei m artiri sia in particolare
le chiese, dove e da chi furono costrutte . Ed ha proceduto secondo
'lutato piano. Nella prim a parte, che segue lordine topografico,
a lato degli edifici di Roma antica sono indicate le chiese, ripetu
tamente ricordandosi con lode il restauro dei templi divini pro
ni-aso con zelo da Eugenio IV . M a il Biondo menziona pure le fa b
briche civili det pi recente, cos per es. il magnifico finimento
de! palazzo presso S. Lorenzo in Lucina operato da varii cardinali
dal 1300 in poi ed il restauro dei ponti che portano allisola tibe
rina compiuto da Eugenio IV . Biondo pertanto il fondatore
della topografia non soltanto di Roma antica, ma anche della
cristiana e medievale. 2 Con quanto abbiam detto non per esau
rita l'importanza della Rom a instaurata. L opera, e avanti tutto la
dedica ad Eugenio IV , getta lume desiderato sullattitudine presa
da Eugenio IV verso lautore e gli umanisti in genere. Non vi
parola alcuna di parte presa da Eugenio IV a pr degli studii
i t e r a r del Biondo e mancano pure le adulazioni tanto care agli
umanisti, ben sapendo il Biondo che Eugenio non nutriva amore
a queste cose, mentre si fa risaltare di proposito il lato cristiano**'<Ic a s tic o delloggetto trattato. Non pu soggiacere a dubbio
cbe Eugenio I V pregiava in Biondo non il letterato, ma avanti
hnltmr J :, K
*-** i
II 2 : l . 61 : Votar. W U irrbrlrbu n g
B r a m ii, / i r H rn a itn a n rr in F I o t c h ; ,
Knm.
W | lt
1 !**. 153.
|mr il<-mio d i n o ta i b r B io n d o p r e n d e e u p w a ra in c n tp le p a r ti d i G o t i
d a g li u m a n is ti
in to n i:
v.
H < in v *x s.
Alberti 2H.
K r a m n i XXXV
ove acconciam ente 1 ricorda che M . Vegio. allorch
1* 1 lotter i 8 . Antonio, prima lo -quiet dicendo che non vi
tn, tM ile favole legll antichi p o e ti* e comincia il *uo lavoro eolia pr<d i w rivere non dei falid di Giove e IV I , ma dell'nnlco vero < risto *.
v*di (cintai 135.
*
310
* Ofr. la rassegna ili V oiot II , com e pure G triu u D , H> ai*. 136
31-4S
Il documento pubblicato ueUArcA */. tal. * serie, X IX . 100-1&I prova fin
anche il famoso L. B . A lberti nel 1482 era IHterar. apoti, althretialor. i f r
MAXCtXl. A lb e rti 1 .si . A. M kist* ( D i r (ieh rim rh rifl ini tien ile drr p p i'h'Hriti, ladorborn 180(1) |Mirlu a i>. 34 s*. ilei trattato , ila ini rintracciato. d<-I
l'A lbert! stilla cifra, la plft antica trattazione teoretica sulle scrittu re irrctorisi nata dalla Curia rom ana. Circa l'impiego di I* Dati v. (io n i. 4. Irli. /**
XVI , 33. Su 'Engenlo IV ' Tommaso ro tila no v. ibid. X X X I I 1 - Im m ani
llrunl dedic ad Eugenio IV la sua traduzione, c o m p itila nel 1137. dell
ollllca di A risto tile: v. Ja sua lettera a Flavio Biondo del 1* marzo Uff*Kpitl. V I II , 1. Ofr. BrCK. I Bruni 7.V Lapo ila ('ustijclloncliio ile d lc A al i*!*
nel 1434 le sue versioni della vita di olone d i n a to n e e ilecll scritti iir
e de Komnio iH L uciano: vMH L n a o 3 1 3 sa.. 3(53. 376 ss. HuU'Effimrriiim emn
di Andrea da Santa O o c e . avvocato concistori*!- in ttoma dal principi *!'
governo di Eugenio IV. efir. t. II. P t c o m In S i r . d. 8 iU . X X IV . 10-13. FI
rem e 1014.
i (3 ha conservato questo detto E cidio da X'm ano. M o r i a rifin ii ***
eulorum : Amavlt likr viro dodo permulllsque liberali admi>dum fu*1
dlctltaus doctorum vlrortun non imlo ama mia in cruditioocm . sei etiam Indianationem formulami ni qui|>pe qui Impune laedl noti mileant : teli ilio a r m a t o
esse quac v itari non possi ut * U od. C. S. 9. f. 3Sfi dellA n g e l t c a a B o m a >
311
1 ia U .' i i h IJ9 . Su lla ric c im in del card, o n d ai mollo favorito da Ku* *k i v x. GrtBAi'D 121. K n o . O rtini 7! ss. Sulla data giusta della morte
Giordano Orsini (2 minori 143S. non 1
c o d k comunemente viene Indi*UJ. c f r Kcisio 77. n. 2.
* Voiot. WitxUrbrlcbung II* . SO: cfr. 1. 243. Alla notizia della morte del
j land rian o Rnea Si Irlo neri ve II 4 gennaio 1 UH a Giovanni f'amplwlo
II
A b t- p. 5 l : Puuianum quasi patreni dntninunqoe dllexl . Su lui
*** anche G v n u v o . HrnaUtanc* 2flS a.
* V ! | G A T .v t jlX f 2B2.
I
disordini in Ita lia , che a veva n o con d otto a llesilio d Euge
nio IV , eran o a n cor le g g ie r i di fr o n te a qu elli scaten ati da lla s c u
bica basileese. D opo d essersi ric o n cilia to col papa, il sinodo aveva
esp licato una ttiv it v iv a fu o r del com une ed em an a to in oltre una
qu an tit di d ecreti m olto salu tari co n tro g li abusi nella C h ic - 1.
P u r tro p p o la causa della r ifo r m a pass sem pre pi in secondo
ordin e dacch si fe c e r o s en tire g li s fo r z i radicali d un partito, che
in con trad d izion e co llan tica d o ttrin a della C h iesa e le pre> rizioni del d ir itto canonico m ira va a lim ita re e d im in u ire al p o - ibile le fa c o lt della S anta Sede d e r iv a te dalla d ivin a istituzioni
del papato. Questo p a rtito com posto in p reva len za di p r o fe s a n
u n iv e rs ita rii - e r a cotan to devoto al p a rla m en ta rism o e c c le s ia li
ven u to in vo ga al tem po dello scisma, che eran o in evita b ili nuovi
c o n flitti col papa. N la condiscendenza di E u ge n io IV . n la sua
tris te condizion e fu ro n o in g ra d o d in fo n d ere m itezza a g li accaniti
nem ici che il p a pato co n ta va nel concilio. L a ric on cilia zio n e non
era stata che a p p a ren te ed e r a rim asto nella m a g gio ra n za dei con
g r e g a ti il sen tim en to ostile, cos che ben presto il p a rtito dei fa
natici con ciliari rio tten n e il so p ra vven to . Questo p a rtito di cui era
anim a un uomo del resto eccellente, il card in a le L u ig i d Aleman
d A rles, * lavor a llo scopo di ele v a re il concilio a stabile autorit
che riu nisse in s ogn i p ien o p o tere e fa c o lt sovran a e condan
nasse il papa ad una posizione secondaria e subordinata. * Il cap*
della Chiesa da C ris to stesso in vestito della piena e suprem a po
dest do veva v e n ir sp o glia to de, suoi pieni p o teri sovran i ed ai
bassato al gra d o di im p iega to su p eriore della cristia n it . In luogo
della unit m onarchica do veva succedere una p lu ra lit dem ocra
tica e una s ig n o ria di m a g g io ra n za parlam en tare. Cos a vec>
della rifo r m a dei m ali nella Chiesa, che in m olti paesi era n o anda!
crescendo in m an iera te rrib ile , col tem p o d iven t occupazione prir,
313
A. M ia / H . lice
1271 che I immi del m o rillo erano tati di|nll allo ropo di trasm utare
i onlco ignore Ano llora esistito della ilile s a o ri servo subordinato Iella ro'm i t i ecrleslastlra.
314
>
K. xy .n ,u .d
t'm u .tiT o N
1436. i l.
II, l:* i;
2. I t i
<Xr.
11 1. .'Cll
1 I u b . i -> k i >t h i j i l i .
* '* '
ll.v iJ .n i I. 137. V x u n s I I . I O .
*
VoniT. KurtI Mirto I. l i JMiu.tKc.ni II 1. <530. Cfr. Dt'x I. 288**.
ItKKKK 61.
Anstt -Sviatius, C m m n tia r iiu . od. Fiu &i.
Woi.kas II. Abt. p-
Z h is h m a j
o c h e I*fcnorF, .4 b i n a t i 1 8 7 * . . 2 . :
3U
*
Votr.T. f.'m-o s ii rio I. la i. l i t u i V II. rt4S
sr>4 s. : CirTTioti In / / * J * k'
burh X IV . 4.1. Il vi i ik 1. ir>7 -, : V u o l- l i . 71
IV r It* tra tta tiv i' lei confili* I" r
l'unione cfr. |>urv J . Z u m isti. /tir Hcmnillarhnft <lrn Ihmh r k "n ? iU
r*
lino muI A m/iillini(K I i / .17 / (.ISi. Halle 1M1K. 11 a lti ili i|iH'la amba-e-efla
sono imbblleati in f'o u r il /Inali. V. Ilntt'l Iloti
a 11tti.I.i: V II. lEKMBl.; VA l o i s 11. lUI*.*a. Nel suo Coiiuurnlariun. oti J w ,w
preuio W iiijc \.\. I l .\bt.. n is s . K > tv S u a i o tlcscrivc nel moti silente l'inf*
eonilliA lei concilio Im-tllec-te lam entata <ia Kiigcnio IV : <Vtermn In w m * * * *
le norihn. Ile |iletnte. tie iu itltia . tie miHlestla cleri ac |m>|>iiI nlhii agebatn'
I Itin* I it ti*, bcnetlclnriini. <|iiia inulto- tanueiuit. |an>hll*erl numiunin potali. Ilabita*
episcopale*. i|iil p in i Alem anno* leniuncnii (levluncull?) uni. reforinari H*1*1
raluerunt noe arm a prohiblta acvrilotlbox neo m attone* aut a ncu pallone* !>
fatin< 11I111I11- sublatu. : pianivi Itilinnu aurea muli. franiti -u litraverll Ifl*
ninuuall. i|ttae pnm-ibu niensilw- iluravit Non prohlbita -umptuosa prandi*
non immilliti!- laicali*. 11011 pecuniaria Indirla. non m uitituil Ignorantliini a<rvrilotnni. S ol reform atio sanata rldebattir. -I l e apostolica mula rcllnnncretur *
1 I <!rw 'erano mrml In rU fiti nel novembre 1437 Milk- navi loro tv
Wf'o !*te dal papa. C fr. Z h i .hjima* 215. 218 *.
*
H i t e l e V I I . QB3-6S7. S U M C *. T r a r r r to r i x a ; V u o i * I I . 1 1 5 *. Su nuovi
31
2.
319
320
pronu nziata nel decreto d unione dal con cilio fioren tin o in to r :..
a llestensione della podest pon tificia. Il papa cos venne or
definito da un con cilio ecu m e n ic o 1 non soltan to il capo de
sin gole chiese, m a della C h iesa c r is tia n a ; ha il .suo potere n ::
dalla massa dei fed eli, ma im m ediatam en te da C risto, di cui e
v ic a r io ; eg li non soltan to padre, ma anche d o tto re di tu tti i cri
stiani, al quale tu tti hanno da an d ar d i e t r o . Con questa deci- ne, d iven ta ta fo n d a m en ta le p er levolu zion e te o lo g ica della dot
trin a sul prim ato, e ra sostan zialm en te dissipato loscuram ento d*
l idea del papato p rod o tta d a llo s c is m a .3
A lato di qu ella d ogm atica le t r a tta tiv e fa t t e coi G reci p
l'unione hanno anche una gra n d e im p orta n za le tte ra ria e pr
la s to ria della civ ilt . P e r esse fu a v v ia to un nuovo comm ercio
in tellettu ale fr a lO rie n te e lO ccidente, tr a la cu ltu ra greca *
latina dello sp irito, che ebb e le pi n otevo li conseguenze. dit!
cile esp rim ere a parole quanto quelle t r a tta tiv e abbiano contri
buito vuoi a ll in crem en to d eg li stu dii g re c i, vu oi a lladozione del!.*
filosofia greca. S olo a p a rtir e da questo tem p o fu reso possibile
studio u n iversale del greco. A n ch e la rte ric e v e tte v a rii eccitn
m enti dal con cilio fio ren tin o .*
L e pratich e p er l unione hanno ese rcita to influenza durevole
sulla C u ria p on tifcia e dato im p orta n za ancor m a g g io re alTelm ento u m anistico che g i v e ra m olto poten te.* P e r tra tta re c<
rapp resen tan ti della Chiesa greca E u gen io I V di necessit abbiso
gn a va di uom ini a b ili a tra d u rr e dal greco, a fa r e da m ediatori
321
21
II c.trdiiinlc Bpssnrinue,
324
non a veva sim ili in Ita lia vu oi pel num ero, vuoi per la preziosit
dei suoi codici. In ci il ca rd in a le non fu gu id a to da sem plice sm i
nia di ra c c o g lito re : dando m ano a d iffo n d ere n ellOccidente la
cogn izion e e l in te llig en za dei g ra n d i sapien ti g re c i d ellet pacate,
e g li aredeva di p oter a ccrescere la stim a pei suoi connazionali e
fa v o r ir e per questa via l unit sp iritu a le della cristia n it , che era
l ideale a cui m ira va con ta n to calore. Insiem e, specialm ente dopo
la caduta di C ostan tin op oli, v i ebbe la sua p a rte il bel patriot
tico pensiero di sa lva re al possibile d a llo s p irito di distruzione
e dalla b a rb a rie d egli in fe d e li le ricchezze s p iritu a li del mondo
g reco antico e di co n serva re cos pei posteri la pi preziosa ere
d it del suo popolo, quantunque ne fosse gi a n n ien tata l indipen
denza n a z io n a le .1 A l B essarione torn qui specialm en te oppor
tuna la ispezione dei m on asteri basilian i d Ita lia affidatagli dal
papa nel 1446.3 A poco a poco B essarione mise insiem e 746 codici
(d i cui 482 g re c i), il v a lo re dei qu ali e g li calcolava in 15,000 du
cati. Sulla sera della v ita sua, q u a ttro anni p rim a di m orire, il
m agnanim o p o rp o ra to c o llassenso di papa P a o lo I I don questa
b iblioteca alla repu bblica di V en ezia , l antica in te rm e d ia ria fra
lO rie n te e l O ccidente. In un am ico cotan to appassion ato dei libri
quale era il cardinale, sim ile decisione a ppare quasi inconcepib: <.
ma sp iega b ile o v e si calcoli la circostan za, che non poteva esser.se non lim ita to il num ero d eg li utenti d una biblioteca p r iv a ta ; a
V en ezia il tesoro de suoi lib ri doveva essere messo a liberissim o
uso del pu bblico.*
. *
11 l l> 1 1 o t e c n V a t i c a n a nel Cod. tiraJj& j |M>ssle<lc l'or cimi le greco che conta tre noli libri. Vedi v. H n o u itc In
Itundtchuu 1S5, ili u. 1 : t'opera completa In quattro libri nella M a r c i *
i n V e n e * I a. tim er. 19# ; vedi M o ltu a, W c Wicdcr bete bang dea P ia i"
tludiam in iter Renaitioncc durch Hard. Ilcttarion. nel J a b m b r r ir h t drr
tlirrcaflcielltch. fa r 19 I. Killn 11)21. 41 ss. Oull'operosItA del Hes*arlooe c*>w
scrittore filoso Ileo e sulle relazioni con lui di Teodoro taxa c fr. anche
In Archi? f. (rack, drr / Affo*. I I . 447 su'. ; fntCKE. Th. < :e t S4. 3 7
K o ciio tJ. U vw trio n UH s*., 171 m.
Votor 1I=. 181.
* Della sua nuova rarlea llc>arlone 1 servi anche |>er fondare dell*
scuole superiori.
* Okiukh, Rettaitniarr 112. ove perA va contestata la notixla. che Ressa rio!*'
avrpblie iwso jier la sua biblioteca 30.000 ducati, errore che si trova an> bc
In GnEGoaovira V II 548. V. iti contrario A gostini l i . 182, le cui ragioni i *1
confut l'autore ilei l'articolo in Ihmaritine I. 70 . U letteratu ra sulle K **1
della biblioteca del Bessarione (ora alla M arciana) in lU v u o v r I I I 1. S I I . ' f '
anche W vht 8711 w , Rim ase ignoto ai prefati eruditi l'articolo di E . <5. Y - * * !
H earion t Slift u h g ttder die Anfiiape drr S I. Markuibibliolhek ia f r a r d if
stampato in Sertipean, t l\ 4 li 11. 9 0 ss.. 7 s.. lS S s . V. inoltre V jjji x n x o W
l ibi. uti. Si. Marci 1. .1 ss. ; iX ( '* s r a J . O I . 11 prestito dei rodd. m i. d. WM. 4i
S. M arco (V elleit 1sH71 e O iio JT In Ree. d. bibl. IV, 125* ss. ; R o riio tx , # ' * '
iiWom 1S5 ss.
llcidtlb. Jahrb. lsJ*l>. IX . ss. |,a
Fra i greci che p resero p a rte al con cilio per l unione spiccava
a lato del Bessarione il m aestro suo, il filo so fo G e m is t o P le t o n e .
L'attivit svolta da quest uom o fo r n it o di m olte doti, m a appas
sionato ed estrem o, fu d ire tta con tro la causa d e ll unione, ma
avanti tutto e g li la vo r p er la d iffu sion e della filosofia pla ton ica
e sotto questo rig u a rd o e g li ha lasciato tracce du ratu re della sua
opera in Ita lia . L e sue in fu oca te p a role accesero l anim o suscet
tibile di Cosim o d e M ed ici e s v e g lia ro n o in costui il p ro g e tto di
ritornare a v ita la filosofia platon ica in Ita lia . Il gra n d e C osim o ,
dice M arsiglio F ic in o nella sua version e delle o pere di P lo tin o ,
al tempo in cui si ten eva a F iren ze il con cilio convocato da
papa F.ugenio, ascoltava di freq u e n te le lezioni del filo so fo g reco
Pletone, che com e un secondo P la to n e disp u tava sulla filosofia pla
tonica. Il v iv o lin g u a g g io di quest uomo lo colp ed infiam m ta l
mente, che nel suo a lto anim o sorse il pensiero di fo n d a re una c
cademia appena si fosse presen tato il m om ento fa v o r e v o le .
Pletone rito rn in p a tria non m olto dopo la fine del c o n c ilio ;
abbi sogna tu tto ra di pi p rofo n d a in d a gin e lam p iezza con cui
egli svel a g li Ita lia n i, da lui con siderati com e b a rb a ri in colti, le
vedute religiose, colle quali eg li era rito rn a to al pagan esim o g reco .
A quella coi G reci segu iron o a ltre unioni, il m a g g io r num ero
delle quali ebbe p a rim en ti o rig in e in linea p rin cip a le d a bisogno
esteriore e m ancava quindi di solid it in tern a. Il 22 n ovem
bre 1-J39 E u ge n io I V ebbe la consolazione di concludere co gli
inviati degli A rm e n i un p a tto sull unione della lo ro Chiesa colla
romana,* a! quale nel 1443 tenne d ietro lunione con una parta
447
II ' i n
V II, 71*'.
1-1.
H I
II. W .
n Itimi* il l> mtnbrv 1441 r |>netm1 it 13 ottobre il via melo |wr Firvn***
l'n in 'M Ifr iN n ,, iil. Iw u ii 4 7 : l'M b i i m i M w tw . n i . I ^ u w "
lfhil.pl INI.
* ItATXAlJ 144.*. li. 2 1 lii il u n II. 44-A43. Suirm "wli'iH '
" ir
Itili V. K r s s T i l w s
in
Tkru l
ym iirlm ltrkr
ili
T iiIh iiiR i
l'*4,*1. 4 1
* Vell Ki Mi* 37ii. .172. *fr, T lI U lla . Wua. slmnir I. :i '\ 'A'O r H
m i m i r itt i . li Slitti 1*4.. 237-230.
* T fr Ir-*, il Sm Itnut. X I. > 1 "
*
22. Prim a ili A. IH U V IV J i l <l* r 4it Krpirrmmf. imthrtrm<t**'
Hit h ii-rkrmor4mmttn 4rt Knlnt X. J.. I ter li ti |x*4. l-7li l'u m ic a aveva
provai I I I . ,VC> e he / a r a Jakib n> ilKtio|iia non aveva mai !' |H* *
trilla tili .I nni...... (Iella ua r i t i r a m ila romana, t f r . anebe S. Ki *1 '**- *
S rk n lk rm y.ir'm J .il../, rum I hrftm irm mm 4 u mkrttim. Umrkr ; J * 1' * 1
lm arklrm J a k r r *rimrr Rrpirrm mf. I U I i - m-lla n in r iu r k m f t l. H r i k t f ifc*
Urrmmulm W la . tt.i 7 * is |v +*.. S 7 * K n rln irr ainuiottvrel.t*' l|i li f
la fonila * bine ili S. Stefano ilei M ori In Itoma vaila n w t it li 'H a u t i' al l * s
tlliealo ili leiupulp V I I Sui tentativi in fro llii*! irnnione n it r K t M J * ^
alleile I 'D i i M . I m p a lllin t nrirmlmh. in I n i . tof. \apmlrt. XXVII.
3^7
wcwhIm II * (
X\ f4IS 1*I1
*' * r b r r i n t a u a. l*a l 1441 al 144.1 K iiO 'iil" IV I illw lr a r a aii<tw |*r n lva r
K-i l : t l i m A W 1443. n. 18-IO : W u t t M . X I. 2 1 - : I V m m 2us . '- I l
* l*i m u t I j ; Itol i x . I s irchirra ver. de ritrarr dr SI. Jean dr JSrutali M
I <- Om>
1WO,
312 . 3 1 0 .
M u lin in * la r t n H l U
*
4 *
| in raH rn .
|. il - . I V r la Irsaaioix- iW
fe ia ila l
^
l u ju m IV 1. 1 9 r T i in s r a . Un starar. 1.
t munk-axlaal 'bilia
*aaa r*rri|a>n<b-na | n J > * a \vlra ri exlm ila I I I , l J . 114 -. 121.
** IMrl. io r a r i! liu b i. il-um<-tili alila tartrcl|WzliM> Il V in cila
32H
llrurkrt, |^>||HtlS 1VM I r f t . Itrufmrkc IM . Zrll. in i , t>. 30. C fr. ane* "
<u utor. lv i U
*
Sm Varna . Rimira. D ir Srhtor*fra M \itopolit aad l'arma. <ItrW o
*Q|, lYr. anrhe g rlla rir. far iitlrrrrirk . figmaasirm UHI. W a .; K. V a m o i.
e l 'dbrmrh W laditlatrt II . aad dir S ch ia rii roa t arma i l'r<ramata del jfa'l Haal lvv4: Kt r n v i n u i * 3 .; F u n s i. fetarimi i l . * .
^ l i l i a r , errata In partr. di J. S c i w a n In fa ta r. Krrac 1M& 170a.;
* J 'rr 1 Hixicb Io 1/fll drt la ti. /. /rrr llctch irh ltfvn rh XXV <IWM.
^ ** e li. 1Human, tja battaglia prrtm, t arma met m i - Varna im Un Irai
relatione di K m Silvio VUrolomlai a Filippi Maria VbroatL dora
filano, olla ballastla prr... Varna, da Wlrarr Nro.tadt 13 dlrnafcre 1444.
I I. 4f>7 r M a j. S m. l/oraitl. ttr fuori- di | v l llr<
'**1 olia marie drl cardinal <>arlnl. ad bratti. |i w Jiau . Xa4m r i
>11. M m . IWd. l'io a. I doro menti alla par fra II .Ita K u la n
*'1 * Vennla. del 25 fr Miralo 144<V
>
I ' u i h
hi:. Alt-m nn
Aimiv.v ll>ir., Il n u lo (trilli M ir r o ! uro |ir>'> <'iika\i.im li> 'fr <>m a'
l'tlu l nr. I h imiti . i ., 'JISt . ; Vi t i na, /. rrltr rtlig. Il 1-1 '
17- m 11*5 **. ; II. M vM.iK. Ilii ahi \limitimi fon S<ir<M< ;mi. /!>* J 1
dn lim ili- K om ll. Muri.uri: 1!*U : K. lrrox tn Wi. yw irltihrht. XVI ' I'-' '
2S>****. ; II. W\, Kl KXvi r i . tli'*rh. ! Situi! lim ai | i 1IK>7>. 323 >. :
Jftaf. Xrilurhr. X <1M2>. 'X-l . Moi.Lvr In llirl. tChi*l. r i 4t f ' >r- r, rl" * '
1 tinie*. V. mirili* li' rr la aloni ili K. S. IMrroiimilnl |in-*> V\Lnt- II. ! ' * 0
|inwu> W m .it . I I. 101
Mk; i Mt *. I no ilrl |iriix*i|>*ill M lli'ltalorl
o*|irlilntir ili Kiigriiln IV fu ri* Alf<>n> it.\ra&iui. Il rn l nttrmrtiimrtit
ilrtrrniinnto itnlln controrrraln |a*r Xa|>oll. IV r 1 iiw i rign.ir>l. il !1
ottennio In M|>rn'loiir. A lb u m rMr no iB Irn ^ w n |'r**rffiilrv una I * : * ' *
Ir n iln x iiR la ir lr f: rrnVi ili lni|tlirr ni | llilli' la ilirhlaraaioitr tirila
aln>* flu-Ih'* nlln Mnr aMinl>>ii l'|i**l*li>m*. l'fr . mi rlA lt r r l * i k 11
Kilt/tu* Im poni ami tlrn / >m ; r u * < Ha*lrr Hnmzil* prprm l'a p tl K f*~ a I*
llii'M'l 11**2 Alla tlepueialoM* tl Kiievuu IV r ratio a m i tali |>n~~'itl
u r ti i w o t l . rn'liivi<r>|on<* r M 'ir a ila u n - iil
w r j i ' H n ilr i r o n l l w
lum i* l*l U r lilo i m l l l r a . i l i 1 * ,it ix < .r * i l i I. 3 2 i. m i r r *
n vvrn tlto urlili >'lii**n . A lla V a t l l r r l l l a n a ll'm l. A, I I . fl. 427* 1 I " "
min n ilH *lon i. o rld n n li* tirila b olla ili iH*|*Uion> imi |-rgnmrna r o
Il lIomhoi.
* l'fr . sm u r a , lii ir. rr. hi. l ' J r l l a
I lu li'l.ru rb
1V7i 41!.
*tt*attlrua .1.1 <f>n<lll<> <* (lrfl*anll|ia| .!"[ la a -U-xi.*- *fr. I proi <WI mix-ili ilreU anni 1440-1443 In fonWI. /( n i. V II ftOIOt: u! n w
t ar.llnaliiriii form ai .lall anti|m|Mi : K . R i nrx. I H ' 4*rr+ 4 . ffaafar
* ' i #* rkaffrm- Ilrrarrkir. iu H " u. tfmartalnrhr. XVI i Itami. J** <|*
*
**'
h it
brH rm
r rifm
l 'r l L r
r ,
\M| i im k i
i. i n a . : (v'U n Et-wi. III. a < i
! 1 fr. ( l u t a I. 2Ki.
H anc1 33 k. 3 *.. TE. < fr H m III. 453. Il * Balterimm <11 Ki-Hrr V in
*
n i | n o w t g
oeU A r c h i r i
di
Sialo
Torino.
<*-*. rv
' lai|4anialo ti-nut rm nf iin rll" I'KiisciiI" IV. Ila <-** ili n i< M " a l
p* ' <CT In Wrm IIr la Snr. S*rni*m m r 4 "h M . I W * )
fr. ' V
Za r finam-.lagr r r t i S I . a. 4>. Hatlrr K>m*:II. IWrUn I I 2 : K A.
T r ' inRDMB. Il pamiomr 4> F rlirr I a H a.ih a. in Rir. Hai. 41 mami.malir* X X I :
** Mwaair ile raml>,,. f t i r I'. In Itr r. marni.m. 4* -ri- X I Itali. Ita ;; I m
' - ~<W I<rr imr4il 4r lamlip. t 'H i r I . In H i 4, t otltfia wrmlm lU -i.ai V
****?. l u r .
V*-U V u o i II. 12!*.. 2 1 2 - 2 i : . ~ r t r . anH*- A
h.m*"*4 a. 4a. lto .h r t w f f . IW-rlln I# I3 in tT"tlro lltU Ja a la H i* l Z'IImrr.
'
i la iS i. .-il n .
V*dl II M I 31 I. 90.
* Anrb*> su ipn -ti. lavori rt>ni|><>fi> prima <lt'H'rlr*loiir ili IV lItr '
H il.U K , I. 8 0 *.
"
3.13
' 't f
Th
Z ij.v r j.k i
' " I l K. V ll n U A
I'o Ith
Im
a.
/*
llfh r
Knmill. I W
IW O
I mmml* r
c fr. K . K u h u x la
Jn v . rat u , r t ' i m
r.T7--*>.
i lw l
f **+ dargli river
14 ,t!,| l ' a * * lettera
' ' r k l r i o di
per la gu erra turca e 5U0O uom ini p er cacciare dalla M arca ti Ab.
cona Francesco S fo rza . In com penso il papa co n ferm come vahda
ladozione del re fa tta da G iovan n a II , in feu d A lfo n s o del r. >r.
di N a p oli e d ie tro un in sign ifica n te trib u to g li lasciava finch- v
vesse le due citt di B en even to e T e rra c in a apparten en ti al >rrito rio papale. In a ltre disp osizion i secon darie si concessero a r;
a ltri am pli in du lti. P i ta rd i (15 lu g lio 1444) il papa ricon
anche la capacit a succedere di F e rra n te, tglio naturale d'A
fonso. In p rem io della sua abile m ediazion e A lon so de B orja ot
tenne la p o rp o ra (2 m a g g io 1444).'
Il
tra tta to con A lfo n s o produsse im m ediatam en te un cam la
m ento com pleto nella situ azion e del p a p a : con esso e ra devi
.
sua v itto r ia sul co n cilio di Basilea e sui suoi nem ici in Ita
poich il re napoletano, su b ito dopo concluso il patto con Eug
richiam i suoi sudditi presen ti a Basilea, p e r cui q u ellasjcm ea
p erd ette alcuni dei m em bri pi im p orta n ti, specialm en te lan cscovo di Palerm o, Tu desch i, fa tto card in a le da F e lice V e c
suoi contem poranei repu tavan o il pi gra n d e c a n o n is ta .! A i
il duca di M ilan o, che a veva g i p rim a rich ia m a to da Basii- i
suoi p rela ti, o ra pass dalla p a rte di E u gen io IV .
O rm ai nulla pi im p ediva il rito rn o del pontefice nella
*
v e r a ca p ita le : e r a passato il tem po difficile della prova ed i
gen io IV , dopo un esilio di quasi 10 anni, il 28 settem bre l - '
rie n tr in Rom a com e v in c ito re dei suoi nem ici.
Quel popolo, che da gra n tem po avea visto com e senza il p *
Rom a dovesse d iv e n ta r sim ile ad una desolata spelonca.* lo .-*
lut con gio ia . In fa t t i la c itt etern a era scesa quasi a ll ist*
stato di decadenza e di m iseria, in cui la veva tro v a ta Martin*
nel 1420. A i fo re s tie ri g li ab ita n ti della C am pagna nei loro ra
teili e stiva li da cam pagnu oli a p p a riv a n o com e pastori di vactrr
335
-i-<>iM!nii) H
*
riianlr^ m * ttilnu
a m ia "In u l x t n l e r n n t . R r p . M . |i. 1 4 : A r e h i V I
Urlo.
* V Ks |f.
o e
juaiu
e r e t ..
pon-
1*. ||. m .
* * * fo t n n llm I|m > ra m i, rln u *o non ex N ie n te m rfa ira fi'H in n . pia1 1 'a lw a tu r In e im ite rlo d ir ti cam p i. *e|-enum ero r r p r r t f a m t a lu p i*
'n a a ta m-e e w n t <|tti ta lite r exh n m ata iterurn - p r tlr r M ant flir ti ra m pi
baherrnt. tem|*ore fr i. m *. K n sen li p ap a* IV . i n n i .
r i ptomlam
Al.imanu
<|nanilam locnnwuln m in Ip w ram|w I N f r i b um|dlr" M n t l l r i om n ia bnna n a In uum rt fa h rira m d ir ti rsm|4 i W I n t i l .
* f e r r di 1anlo I I a iK xn in le. Kp. Itrin leo . oontro In p ir ttu a lib a . la i r b t
**fri<* r i ,111. m ijt w r d n d r P a r i l i ranon tal11. prtar. A | * ~ l i r d r r t .
1*1i l
la
* # r i I. a& fll rifertarr ai r e . tauri di r b l r fa lli la Kac*nk> IV I ta'' n a i f ( H fa i i i l Ramar 4 r aaaram ardi/triaram rulmia aariltmm Kaprmf
* m a m trU implorami,* di A u r r n m H o tr la X r iltr r . f. rrrpU it-k U t del K orn. X. F. X IV ( IWan. 171.
33t>
La neutralit tedesca.
337
' Vr, II< iiijoi 321. il quale rileva Beatamente la ( t M i n M t h w -I con * * * 11 ' tunza.
: '""Il II. lliu.TZMA.'tx. fra n co*. I c r 1at*nn9 *9c * t t M linchen 1910, 303*.
'W i . i M d r r i d,M r o de t ra ncr dr la Iro U ljm e race par il. u. Vlur
1,1 IT l'a ri 1782) X I I I . 267-291. i r . llK m r . V II. 7fM; U r r r v f x . I l l t l d.
r t ti.w dr Iram cr tl.yon 1861) V II. 408-185: Kt.B. V I. I . ; K llt -a In
*
*
a Hara l.aach (1*72) I I I . 1 1 0*.: I I Jnrvl*. // / !* rkmrck
k 'amcr Mandn KTJ 1. I7 e in v ilin e in e o r | l u t > w t I I I . 311*..
**.
n| r o peetalm eiite X. Vauh-. I l u t dr la ftagmatiqmt a'/,...,
* 1
w m C h a rlrt VI I . l'a r i* 1906. t f r . inoltri- VaUMM. ! j c r i- n r lif
'* ' * , z n **..
Mi.; I_ U iK U X . f u cmmui rc a lli' - p a r * rm Ica a cr
* * * * W rtr: I ai pragm aliqac mamrtiom, in Ite r, det iH m r lo m d c 3 |rft
* * " '1 1 1 I1U07). 234 M .; W a u iu tctio rr. Hcflrrbmmgrm 1 IV r 1 pn-f<e.lcoti
* I T la o r la della pram m alic* sancione v ielle u*- r e w i n m . l-r 1 t t
/eu <W ce*arupapitno r n n r r w rom r a w l l r t i l W T M w ta tta w * n t i
^
alla C h lM i del | a rw v. a n rlv i M u n m u T o t a I. . : II.
* * * 2*>*W. * T u o MA*. I o n c i* dai I. * * . . SOM**.. 3*1 H J. I l m t/M*
' * * * Xaaktitm r o Hoargct. in //**. X H Itchc. I l ( H * l 1. I *- *
i t i al libro del V a u h *. al quale rimprovera d i w . f r r tendenu
rltnenle fra Ree-, la v ia t e da pari* di |>nn~*to I fatti e m -~ Indi
S"Mi,(ij j.r comprender* l i avvenimenti r di l* r la re di p rt**<! lU 'o w t u
ebe fanno ila lo-*- alla poltica f r a w r t f r anche l i l i r t a n t
*' W l <H II m u nella tua fie n i P a p tlla m m. A irrkcmrrfarm |. 197 1TV. MalT * 0 * * delle libert Bilicane. che ccond.. Il n in d ia i a l mwi
i
" ati* di trapiantare la Francia la <1iic*a di S*lat *1* r ip e le in
terra. Approvano quewtl nuovi ri a ita ti V a w i M a o f r iT k ra l. M I. /.camma
0.- 1 , ^ OtMjai i! M . Rmmdmcttam H ill. 3 7 3 .!. * o lle c w c - w w della
,'**a tV a cedi anche 11 wx4n> voi. I l , libro I. 4 In prtartpi
* M i llm n u i n
loe. d i . 4 3 3 *.
* Vr l i n a . n ra lm r*r lirte li
******* * dm h f t . 1-
i n . 457.
21
.'JtfH
atsii np|i Mrvt k;.x 111. 10. IY r A u ntT . D ri* g tlS82> 04.
* Vedi C.ll'xn.ra 11 4. S S : VoUJT. M Silrin I. I t t i ; J o t .i l I U '
l l i mK 1?. Il quale mw-rvn : la tendenza ilei ih v rrti haalleesl allora ar*"
mira principalmente ai] accnntentarv l'ambizione ik>l im c o t, a n b ^ i * 1
medesimi facolt maggiori ed a diminuire I d iritti dpi p a i . 1 rivolta v trr
l'autorltA iwpnle allora non fu a ltro che una bandiera per Uni e*ol*lri.
scudo opportuno. dietro 11 i|nale c r m v a n o v trovavano nn comodo * " * '
d isilo l'ut ile proprio, l'insubordlnaziono e Il ibrido rio di maggiore h f t ' *
d r o u . ('f r mio Ih- n 'o i n m n o r r . B n lrrb a m p m 3 7 . , 102*. In ronw **
*gll forai poiitlcu-er?le*iattcl del principi t.MW-hl considera 11 " ' o w a
Vrm A rrk ir / . i l i , r r J-m ltrkr Oc*rhk*lakan<ir X X X I I (UW7|.
'I dotta rifo rm a ileirim iTtorr JMgl*mnndo , il cui autore. cfc*v *
1
pimi contro I prelati e 1 rapi Iti m i i r a r 11 l a n cloro. * nn noni co , , J
neutralltA n i * cabli |-l rondilo. i t r . anche l'edizione di qwMto ftiH " *l l u
dal W n u a ( Uoriln nusi.
* fc un spoetalo merito dell'opera di 1 'C ck **t 197.) l'aver att*** *
chiaro qnesto rapporto.
P e a t a 127**.. 14n
imperiali r f r
Kb ** 21.
* UtSw.. - n
307 sl. 475 **.. 533 ss.. Mais,. W *!*.:
i*e
^tartaatlca trattata nelle diete del IM I IMd. XV. .-4.1
0 3 * 7 * ; X V I. Ifln s,
*"" **.. 115**.. 1.1s. S u d i .fora del cardinale AJemsn alle d ieie leal b e di guadagnare la O r a u n la per lo c im a , rfr- lfa p lfc Alrm ^n
411**.
JMO
nella p rile 1445 alla re g ia co rte riu sc di gu a d a gn a re l influe cancelliere di re F ed erico I I I , (a s p a re Schlick e poi il re su
l l papa, che del resto ai conten eva m olto ferm a m e n te di fron?
pretese p o litich e ,: questa v o lta d o v e tte fa r e una serie di n
im portanti concessioni politico-ecclesiastich e a F ed erico H I
A ven do un solido sostegn o in F ilip p o di B orgogn a. Eugenio IV
assicuratosi da v e r gu adagn ato il capo d ell'im p ero, credette fiu
il m om ento di fa r e un colpo d ecisivo in G erm a n ia e di por fine
cos ad ogn i indugio. In una solenne bolla del 24 gennaio 14i
eg li pronunzi la deposizione d egli a rciv esco vi e p rin cip i elett. r
di Colonia e T r e v ir i, i p rin cip ali fa u to ri del sinodo basile*-* rl'im pero, e c o n fe r le loro d ig n it a con giu n ti del duca di Borgo?:
potente e an im ato da sen tim en ti r o m a n i.' M a questo passo d 'f
genio, che bisogna d ich ia ra re m olto p recip ita to e politicam i?
m alaccorto. fu rip u d iato n ettam ente dai prin cip i eletto ri tede
I q u attro eletto ri renani (C olon ia. T r e v ir i, M agon za e Palatina: )
nel m arzo 1446 si riu n iron o a F r a n c o fo rte sul M en o e decisero <U
riv o lg e re ad E u genio I V la richiesta di riconoscere i decreti di C stanza e di Basilea sulla su p eriorit dei concilii. di convocare en tr
13 mesi un nuovo con cilio in una citt germ an ica, di ritir a r e lu ti
le innovazioni avven u te co n tro n eu trali e di c o n ferm a re senta r
serva le decisioni del basileese accettate dai Tedesch i nel 1439
nel caso che F u gen io non si adattasse a queste condizioni, g li E let
to r i m inacciavano di ricon oscere il concilio di Basilea. A qurdeclsioni a d eriro n o in b reve anche g li eletto ri di Sassonia '
vili.
lI m n n S A . I ln u j: VII.
Ilw a v i* > . \ i mlrwhlt 17 II*' ' I. &*. JnxMlUMin* ? . 1,'tllm ullta m d n iM i *rlU drH.loor fri l i'ti. rW feri r i di dlnlr* 4
dalla partr drl llU<-ri. iUt*v" Manto I m r H vgtrta al |a|. IH'c i b i STA
'
U krhm rh I I I. X34 r J o v n iM *u U S SS , J
S ai U ria .
* * * . 4in> ila p ia n ,n io deferir M o s n t o d i I I * * I U H < l*-i| c l l i . r fr .
I h mi t r i
1 ' U V V r / a r u l w i a |.
K . H jm O . tm r nlilitrhrm
)S ;s iia a r t l u t; S i i u r r t I l i
I t a t u i l a l l I r : U it a la
' ( M u n i i d i J o u a i M N t ; |*T l a r t troia d i I I h i i v i In I l / f r a . jrm lirh*
X I r fr . H i!.
X I.
V. a a r t o K n n a M t r r r + I | rk iU n
l <au
1 l l o u c V I I . C II. S alta
a m l Krfrwrhtmmfrm
d ir la dt l l n < ( i * l r
J n **n
rtf.
P fiu s t
Il
W K6 r
a4-'
di Siena caduU in povert * e dovette passare la giovent in et-' lioni penuriose. Ben presto Knea ai rec all'universiU di 9 m
per studiarvi diritto, trovandovi per molto poco gusto ed sr
tando invece grandissima attrazione su di lui gli antichi da**
che prendeva a prestito da amici e studiava con ferrea per
ranza fino a tarda notte. Per venirne in possesso e per no* **-
di pa> ai suoi amici egli fece copia di buon numero dei pi
portanti: di altri si faceva tratti. Suoi autori preferiti era
CIcarnai. Livio e Virgilio.*
!Vr allargare la propria cultura Knea Silvio si pori* a K*t *
ad udirvi il famoso Filetto: spintovi dai parenti, ritorn A
due anni a Siena e segui le pretoriani giuridiche, ma colfu *
* H it M t . A a* (Sr* .*
Itrirw r
i w i n t tm l i i t o t M * f l te * " '
h a iO M
I#
M M *
41 l a n
U r i 4*1 H a e *
W a a o
U n H H r > t M l 4 *a
***"
i a M
| M l
* v*
Italo*. O lR lo
ta*w
\\M
1 *1 0 . J ~
h n a t a a i v la t t o a
41 14
M au.
I H , | CM S* t**IS M *S o p w M U
41 K > < *
U
**
*
'
r *rw i4 aafta^
M *
4 ** r t * I S *
* " '
4M *
* VoOtft | I l
4. So*.
N o *
M S,
a l*
1.11 Il Capitole i
Kujfrni iv . m i i n ; .
Ko m w
;IT
t u tUrCt'ISa
R > M N t t s m e . t
Vaauv t M i
***
M * ****** M
W S -
aat
i l <ntn
(( salila t k n
m *
w M K W
a san m m tr (M a r a l l a s s
a f iaw, ala
"
alasiil a
nove, I tfaMnali In ( a n i V. I l e o
* 1*1 f ilm s ii i l a a fa 4M M e a (*ta a s * a l l i
U t *
N m
rsi. * orti* * # * * a e tm *
Liti* II rapitolo a
U o m i a lik t n r i
Itomi
**
I** K k n Or lm ry> n M H rm
mt tm
a
m
fmm
qm Itrmm
m
h ifr*
4i<trrm
m
ri Irmfmr* a u re e trm r*+pmm M r x N t m ta lata
e w al
a a la m e la Vate, a I dal cfcenrtai'i *
# * ( h ah* r i Ci m fa r t u e u *** a Hm
i ena ! * * f *
MIM a-*k*i* fV w a .n n u w e e t a i w . liw w a N H . # 3
a lit a
l'aettaartna A Kkn mieta a a W r e *
ntU U MHMianaaai r4TMfcrW
a*Har'a a i " - 0 f * *- ***
ih
lt
r ia f t e m a m i
IW m a H I
s eto l a i
n u m m i
S i in a i I a a * M e
v artaM l*
Jiaatee i
a a a i
l <
M a *
a w " ''
tjm * SilTvn
4#
H rw I o M p*~r K n f n li |\
MI
M*
K ag-aio IV
I31 1447
t mr n * I M I * * r i I s a i t e w M t M i i ai amat* H
** '
h aaa e i w n > * U n a M a a t a i * *N i. p . a * m
* '"
l'u v a a i e i a H t t i a b a M i m a r n i aia
M m S a * * 1
Ita M
in iw
r m < a h i . M I * la t e a *
M a n tm a a
t r a l a . m e *** Iti * e t > 1 mmm ( * Swaw4 a
w t a a N~#ie M r m a i u M i > < i !
w r a i i a < a * *
i m i a i i a a a n i la k m i . I I A M . t> a * r t i x U n * - * * '* *
n *~ a > * iaa&
* h < . * r **.. a*
i. aHTJUwaa va * x .
* h r < w a a i i u * w I. n e *
* C tr la rman w
aita a Cm* s a a M ra iw a t u i
IIJi
u rm
che ai provveda ai gravami della nazione tedesca ; in
jU I luogo Analmente, che aia ritirata la deposizione dei due
ss** m
fili
s s *
*** smt r u I I
I, t**s IS'ses
i t i*>
m s
sn .is#.a tasi
srisNS kssesnus ISassi IT u *
*> ) '< *
l * t s i t I. S O W <13 as l
i h ; 1
** ** m * MM* (MI stasi <Mss sHms
a*'** <a>r* m
mns X* * t* lama t
p s , ISM* I U*mm sBs niSllstacs fc l l n-l C II,
*
a 'Minti Se* nm s ttl si *es
aswftMw ISr
******* assai 4.
ta sta * R iw * sa**. tu* sur nm
%
S . M S . K . M S .
te
4*1 U
*HWWsta.
mtsm* .
a r9
Is
!.** I I . C a r ia lo
K u i-m IV
I U t -1417
H I a"aaftea t u ; a M r a M V I n m h l w M t k
H W H l l n a t u . (N t 4 n * n f > M t l Srr 4 N m < M a i n a la * >
* r a 4 n lr y a r
M m
1417. ta l f l I * *
x l H Sf. * n n la r m x w u
*aMar*aa m a a * a,
m e . a a.
*a
e*
*e *
*
ta itola 4M A M 4 n h * S t a is i la t o l t a * 144? a t ** f
Ila <l>lw>M> N ik i IbenM M . la
* r saK )a S W f *
I T * V W M t KaiM*M AM * * Vt >t * * * v 4 K
M*'
la | M a > | > u t o a 4 o i a
f r t * I f M tor ala
!>
r w n i
IV
4 S n a a
a . *** tot I S O O U I I W
. 4 M I H tilawwaa*
* '! * * M a a o a w s a < mrwa ia
al THatifM. u a>r a i a* <M ><i n t aa*M U
iaa a <41 aa*to <tot A ItMae**
* , i l a m ., a aes
f*;:*
IV.
* - e s n v
e H <sm
ss * s r
*** tu
4r<
tw X M a W n u l i . S R s a ; f i *
n I H W a V t a w tn s K m a a >* a J W 0
a BtarWa IV. | M M i a ra * ! * a* H a Macia
'- t a il a r w a m 4> a r ii* s a SeMiHaep la U v
**" rasura h rrlS i., AU-ert* sa * '
* *aa 1 1 I M S sa# M M t a l rffsM IT l* s s a t's
i .isa.1. urt M ia p n Sa | las *sK * mmmrn la * '
A *
s m m r O s arai*ars . a * * f t * l s s m
5 * * * " * .
*a t * .
< tn
N M r r ir t L A M i W W ' * *
*** m
H m k r t f O a r rs * <s IS m rf S A fs -r a
* r
1 ** *
u n i
**
issmu a
, p I I I SS a
a*, * a >
U a n a D i
ss
m i ^ a
ai U l n * . i C S i I W w t h *
> M o I t s 1 l S l so^^arsa * * s e x .
la M *a
t a r a i , tw sa .
l W * irWir*r a
ra ra
f l a W S r t e a *
** * *UaB> tt3>
* > m
a * ..
Ma
**
sor.
m M i r v . . . M he *
* * , i l AM-. e
U*<***. as r s i * s U t t * IV W * 1 * te i
1JW
li
Capitolo i
Kajcrain IV
IM I IM *
* 1
f *M t w *
* X a i w s v i 9 k 31
l a tto t f l i t i r a K l m
tir vMs mmrn*. i * ^
rM n4s nei s m
i > i a * n * i o s t i w * % n s , v v * B *
V a <N* l 4 UW >>(
* IW 1 r W t n
Ir a s *
* lem ta s i S* N m a t i le
* i l s s s <n r <
* In
(riva 4M <aM > *
Iti
tn u i*
H a >
**
M H Z I L
V I s i
<Sw M M K tM I*
I m m * aM*s
KmUmi * 4Ma 4M 31 ** * 1 4 M >
* '
irgU
lo ft-b e i.
i c
it i
r u t M
it i
U M lita
< w *
li
ii
x <
n n y l l i 4rD t
K > < f u n i M t M
* t l'orni imwMo /. a
*
rrt i
M k
W S.
* . * s m . . i r . m * . a a . m
*
iu
c e , c i *. m
Ir * a tptntm
. Hmm l a > M V u - > M > n f i
- I I I * P> w
i W f > OMta
( !< t* >K ; M H w t )| t l
** I t i a. S I I 4M i U i u a a *1 * n a t f * Ito a i lr a a ar*S
*~Hatoia a nate il. as / aii n a > K il ***.
* * M I S I Matta
* m i. {
*
t m
1^1. .
~,1 (
**
, Taileaaa
0 M I
IM M * ite |W 1r
la
t n
I te
4
tririfk ll* I *
l l f l l a
, ( l r f h M I , K w a i . b a l a n i m <m i M i I M r /
ila 111 t a w e w w n l a i 1
Sra> waMMaMaf! a
>a f M t
# i H a ' M i r * s a r t 9 *
ma
te l M
a i.4
I jk p t I I
C i| M il* 2
K a r io IV . 14.11 14<
Sotto Kuirrnio IV fu pure atabilita. a quanto vira drtio a*lo prescrizioni d'un'antica kg*- della Chi**, la coaldrtu
*m
praWoao in virt della quale i magistrati giudiziari! e il r v r
dei poveri due volte al me*e visitavano I prigionieri. laUrr
vano orni carcerato, mitcavano in dati cai le pr*, co te
vano accomodamenti fra creditori e debitori ed anzi in v * * * *
casi mettevano in libert i prigionieri. Guidati dalla bella ohm a
i-ri*liana, che la prigionia d'un reo non ha per scopo la pero i w
di lui. ma la tutela dell'ordine pubblico e ae possibile U r *
ramento del delinquente, I signori dello Stato poatttrio. nelU
qualit di anime e promotori della vera civilt, al sono quindi * i *
zati di dar forma benigna ed umana al nitema carcerarti - *
in unepoca, in cui su questo campo di olito regnava re*
come costumanza giuridica bi crudezza e un rigore enza T i r - 1 ^
Un lato deilattirit di Eugenio IV nel suo governo anig* *
me tanto pi minuto in quanto che contro quel ponteAce far- *>*
elevate gravi acruae precisamente per quando punto. K ven>
otto di lui non ai verific la riforma generale della coatdtJ;
cui vernava la Chiesa, coloro per. 1 quali accusano Eogea.1 IV
per queeto titolo, non al aono proposta la questione. * ta f* '**
foM allora possibile slmile riforma w n ir r n m l* . *
A tale questione atato risposto in forma negatila da
poranei veramente avveduti t amanti della riforma. Giaza- **.
diceva 8 Bernardino da Stana, ^avverer una riforma detta ( ' *
R ifo rn ir .1 K u jE rL lo |V .
3&>
ta te
II
Capitolo i
t n l U a * . < * Ite d U M U i i t a * f a *
M I V. I *
rtl
a a *
rff
Mi U H I* V. t l * ?
V. * -t
n i i l ta* la r f t a a
} t~mm IV te roojfr^jrmttoor di S
di lsdora
S&T
S I.
l l
tu > >
iiiiw m
**
a . 104M
ir
I *
J tlS M
IO *
t r III. a
li
S K *.
Miim
T i- b u a *
. s a ri W t m m
X *
lw .
a n r<
* * . ! % , |V *. l H
ttM
s e
ls i
V **>
a m . M
im r4*n
V I < 1 *1 1 *. A
A *
P s Im s IM t m l*H |
lilla !
iW M M io r f U T *
t Uri ilMu a m n a. K r a M i m , fa
Yo-d U n t a i , f a iim iM I n 1. WS Tir. > !> di tewli. * * ' * "
riftml Ma e t ili di U h m I Urna t t 2 Sulla ap rta 41 4 M f c *
Carnto IV Ud r v n . fl.M, Sn* Cflr. Kara> fMati TM, Nal 1*43 la * * * '
ima rraerafc IV n a l a i a 41 rima X 'alcool, fra I U H * ( > * ,B W "
M m . lia h a * w . dot tanto ( ifmfwrr |r lo (M M a f M o . r i* ** 1
aa H n a (a < l-X <I9D|>. STB * I aa o-THino. dr| Sitilo a W H * 1
Crai IV * daia da H ata* la V |r*<r / M r>
i),ir t lr d * '
XXXII !>: m .
U i*
ito -ic iaglioni coi busti degli evangelisti e nel margine inferiore
aa nma di angioletti.1 Questo lusso del pontefice tuttavia in
ito *1 comprender meglio ove si sappia, che quella tiara era
-usata per un'azione, la quale sembrava un grande trionfo del
pa*to combattuto a morte dai Basitasi, per il compimento delr M m coi Greci.
Snrwndo anche in questo punto le orme del suo poderoso
aateraaaore. Kugenio IV nelleterna citt si diede sopratutto cura
p rr b rruurazione delle chiese, per senza dimenticare gli edilizi
civili: il palazzo dei senatori sul Campidoglio, le porte, le mura
citt. I ponti e Cantei 8. Angelo. Nelle chiese di 8. Pietro.
S- Paolo, S. Maria Maggiore, 8. Maria sopra Minerva. 8. Maria
la Trastevere. 8. Spirito in Saasia e al Laterano furono da lui
*tj.nati dei lavori di riparazione. Nella chiesa nominata da ultia Eugenio IV fece compire da Vittore Pisanello gli affreschi con
*ne toh dalla vita del Battista cominciati sotto Martino V da
da Fabriano. * A 8. Maria sopra Minerva fu tenuto occu
pi* U famoso miniaturista francese Joan Foocquet- Anche Ilotot*!' stette per un po' di tempo a servirio del papa.* il quale
v t*>aa i. n u l i . Jirm. /-** .tri / . s a *
3 : O a s i a , ( M i I . 4 M SUB. J * a r * 4 r r firm ar Z M f M O M i
*
a
* - t r . 4 k n 4 r *1 f f t u f 4r J ra a
te i a a S *
* *** 4 * trmmrr i s t i D i im i * t a t a a * r 157 a
* afe
* * a* ir titMMP isnj. r * a
Is s s M I *4 1tarar** di a s s a lir a a a s d a d r * a a anuriala v a r la h-
N S a a h
l M ld la a a 4 e M a a * e a a t W a 0 a a
* - w * a u di
*W a
* J a A r t 4r* prraa* l a w l a a l
Ita! a
s i
Tr
l a is4Mn 41 w a t a r a W
f X M a l a l a a i M h . 4*4 4 ISSI, w
MO
Mt xr*. i. a i ; U m m
Iir w t. u ,
i i,
u r i |. S 4 X I r u m n i i v w o i u t a. i n a J i s k * a * * - ,M *
W t
M ** *
V MmU !, a. Maa,
lYr
iw r w h a
amarlo!*.
r i
te m a
lim *
| x v r 4 ir
n * 4 t lm t i> a l
a a tta
trf
w
n *" '
* "
3(|
**" metmre t M .
* * * * * s a
W J. s a .
******* l * i a
*** 1- l e
M '
l i o r m * 4 S * r m
<Tt
rv k n M tn i*.
lH ia n i A
J,r -
*"
t'm n mli
V ynae
. i n
wi& b*
t t
f . rw ew w * m t ;
*
i r a
r**rr S M . 1 : . X I I .
H it.
n >
a a x m m t i d . d. k
rnmmml
I. * - * .
* *
J t n * n w i t m . V lt . 9 I M
* * * " ' , . IM m
O B U M .
iM im
t v t m. / . u n t u
* '* "
l> m a
W fitro
d* r* n I. 3 IW
l**f
M
r * * * tm
t s w i.
t*
rk n *< M
: T w * * X t . **'* M S
i IS W .
*>> '
ass. m
**
J li M i I. M . C fr. . V o m i v i 13 e P a ra m a n i la // ari* X I I 1 * * ^ 5
r. degn o d i atrta. che K u geolo I V aM 4a ad ia rra to anche a lt r i a r t i ! I * * "
nUant a lla I m a gvifa che l a l i m a - r W * m t d r a i a n el W * * I *
lo r d in e ita r. e li. I. M i Wul duaaeaicaaa A l l u d a da V I M t e c f r la a **1**
d im en ticata da M l m
d i S u r . k i u T u t u l3M > x u w la la ja a le h r *
d i le g a t e r # . I V t r n f a l l e da p ara to a r t i c a e r a a <|uai le t w la a le l l h e *
m ori K u n l n IV .
M im o
in
N IC C O L O V ,
ta m r 4 Kmm. 4. 4. U t * <
* *
tg. 17 ( A r c h i v i * 4% I I I * r i f * a # * * OtT X. m T rn w v -
* * * *
la
37
H m M
m a mot sin 4s
> * *
a la > V m
* * * * * * * *
4 H*
Homa a rtrhlrta M n a a r t M n M
con .i4 n a r tW W atra la rampmtmlm
Rlklloltra Chili.
Narra la m * n a w I n t h w a r
| 17 I proti,Voti r W o t iB l tta d a in i
I l a r n>r<*aaM
il S i a l o I *
XXII. r
4 M . I. a. ** . t
23
O h i * . n a a li u t u n
lan a a IVnatu fa M
mi > i a i a l *
* *
M.
14
M M a . la <tau K t Kmmm
aHM
tV to g to CtH> *>1
r !t c * W
(a
V M r tM jm
* * '> *
Spie. I. a
tornado not H-WV I-T la prtim ntta lart-ajal 4* aMata *
alo IV tMtasthaw-erla la tirfauua. **11 rni i k r a > .VMatW*.
*
r M ( |*latti apmt** aadtlor a. I f M trt* 41 liasoaW* IV
fortr ni Mhmk H w i i 7 n a * f IMM Ortaiaal arU A r r fc t * lo 4 * 1
It.
fn u n %
* ;
Ine M f u t r a
r*
(Q a . ;
ut
b u
I I I IV
3W : G cau a
V VI l i |V. 443 a ; . f r I f w M L
|t m i i
I
iI
li
la .;
: S lU
II. *
N ****
r '* "
U r la al i ** * *
Il n>ll*>jno rardlnslislo
:bi9
li
putouit ' lite veste e regola d ell'O rd in e spin gendo in oltre i suoi
eoe fratelli a rigorosa osservanjm delle medesime. E ra considerato
re m ano dei card in ali pi p i i . 1
Per ci che spetta la teologia, Torqu em ada era fu o r di dubbio
M a rn er pi dotto del Sacro C o lle g io ; a ragion e lo hanno detto
3 pii (rande teologo del tem po su o .1 L a scienza, soleva d ire T o rfatmada, l'unico tesoro du ratu ro per questa vita , la selenica
ui*tata collo studio com pensa da sola l uomo della b revit della
- U rd ! aspettativa d'im a v ita im m ortale.
L'attivit lettera ria del dottissim o card in ale si estese a tu tte
b q. ioni che com m ossero la Chiesa d ell'et u. E g li fu uno
*ri primi tra coloro, che colle arm i della scienza torn aron o ad
n campo pei d ir itti del papato. * N e lletern a citt la me e r * *lel dottissim o card in ale perdura in virt d'una bella fon: la c o n fra tern ita della SS.ma A nnu nziata per dotare p*rr ragazze, fon d ata nel 14G0. N ella cappella di questa confra?->raita a 8. M a ria sopra M in erva, di cui Ton iu em a d a sovvenne
a f i n i z i o n e , ai vede la figu ra del cardinale, che raccom anda
*&* B- V . tre p overe ragazze. *
l> ^m guevansi inoltre per dottrin a come per sentim ento ercley j um anisti T om m aso P a b e n t i t e l u
B e s.a rjo x k . E ra
u a
Ma accanto ai cardinali animati da sensi rigidamente eccle***?ici ve n'erano parecchi, nei quali prevaleva 11 sentimento monCosi in Bakmo. Scakamfo e GtcuEtMO p'ErrorntvtUJi. *
cardinali di nazioni straniere pochi negli urtimi secoli hanno
* " r tw n o m i, l >
* , Kmrm S Ir I. S ( t t
* M
ix r S a n i III. 711.
* U
js u r f u r ib o lla
re
V. m U
f i * * n t t t 4M
ia a * u > s i
*J *
> salili
(U r b i.* * 3 * > *
la N H I H II M A M a u U ta
1
*
urn* tri F M M M . 11 | i * * ! U 5 mmrtm tm afOs
***'* ' s t a r fmin * <mii> 41 Mssn
* iim t M ti. e*
* '
O m a n .
II. U t ,
V o M r. Km
U t* I .
3 N *
> iw w .
* ! Il, O r III I.
a me. Irt H 1 *
HHVcat t UMncrsSrkr V toni l i M
K .n t w
*** * 1 V rn tK t O
V. tm. M L I a #
*. I ' m m i w 73; I k i n i i .
i IV. a <* I * **<" I. .
J Muti la U n 4 - w t M , XXXV ( i s i i i l l : H M W *
*m <
H<tmi tt
* V . L
4 *
970
M m nK iw U i UH
* V l l U n n o ! u t L K V
I 4 a tt*l 1 r < f* w l r u * l I
**
|vra
**
n N M
t;*!airritto. tra/*.*-
Bellone li Niccol V.
<U Mirtino V e ila Eugenio IY\ nelle quali furono considerate tutte
Ir ausoni. 15 non erano Italiani. 1 Ma di costoro 7 soltanto ai tromnxw a Koma (3 Spagnuoli, 2 Francesi, un Portoghese e un
Civtro). mentre non manc al conclave nessuno degli 11 cardinali
ttalitfti. ' Perci questi ultimi, qualora riuscissero a guadagnare
fl iuta d'un solo cardinale, avevano la necessaria maggioranza di
M e terii. La decisione avrebbe quindi potuto intervenire molto
ripidamente se tra gli Italiani avesse regnato la concordia. Ci
am e non fu, anzi nel conclave comparvero tosto di fronte gli
tulli partiti romani dei Colonna e degli Orsini. Il primo partito
' n i U preponderanza: Prospero Colonna, suo candidato, era
"ito tradito al re Alfonso come al potente cardinale Scarampo,
u eoatro di lui lavorava il cardinal Giovanni di Tagliacozzo, un
Orami. Subito al primo scrutinio, il cardinal Colonna riun sul
prepr u nome 10 voci, ma non pot raggiungere le due mancanti
ife auffgjoranza di due terzi. Col Colonna ebbero un certo nume
ra di voti Domenico Capranica e Tommaso Parent ucelli. Il secon
di scrutinio diede 4o stesso risultato colla sola differenza che ai
in.' ..trono ancor pi i voti caduti su Capranica e Parentu*, icta volta ebbero voci anche persooe estranee al Sacro
CsiVryio, come 11 santo arcivescovo di Firenze e il dotto N kcoi di
Can. Il colpo per la decisione definitiva fu dato dal cardinal di
T a*U cooo proponendo Parentucelli cardinale di Bologna aiei*r*ona per il suo amore della pace, per la sua dottrina.
Carnalit e purezza di costumi adatta alla suprema dignit
'T r a . A l terzo scrutinio il Parentucelli. che da soli due
ttcla. ottenne 1 12 voti necessarii. Laccordo straordinaria Wj!* repentino della maggioranza del Sacro Collegio nel deai***** la persona di lui suscit tal meraviglia, che il cardinal Ca* a non se ne persuase fino a che non ebbe nuovamente scorso
b schede ' e poich la maggioranza di due terzi era innegabile,
* * * gli Uri cardinali facaro lacceasiooe eoa la mattina dei
* < : 34 n n tlM ln *lil
*
IW
Mtalaas v. > M I *, m
n - 1------ U c a n d M l r
( il
* w el r i i sprttr I M I
* M in ia . V a t t t a r t r i l a lis t i* !. I
a Wf w
SL I
* h a i , I f i l m ; l m io IV u iuHmi, 4 r * a nw
la s k U W T * . IM I .
* ^
. S W l
ft . H>
a n ta I M M
O r * a is
<aab,n.
N
* * . i w raM t
t u r t a r a u d r i f r lr .iu a fi i . t t r tl m a r*. I t f . A. U t T l H K I U U i
la ! w *
l '* r B r n
AYrW I. .
W l: im it i
(Mirarli* | ( W
X. 3. IS doli* A O K r l I r t
'
W- * <
a t ..,* *
m . M a tr a d r i i r i In ro a tria iB d In fo n ti n a t a * pura n rr i r f t . | t f
miin 4t ltoi<*tm I I C ; Ittnrim Hrrtr. v a ti d a ll rtfotH l. rfcr I C j i r l i * i< ** *
lo r i r m > m l l i t r i m im i H O ; l i i n n i u i l * K - i o r n t a i n i . l l i K r i w ' n i t I I
I ' o m h i i i 7 . I n i d r t lV t r ln r * -rtala p n ^ .m -lii' i w r n lr n ii> * >
iS iit m . M I A
T l n i
'J l ; l 'm l n
1 r lrmarimk. rl I V i u 5*4, n i M
\ lr * IH
tu C r*m*>i'--
W ; I ranltaali r l m la < * * : *
l # nrll Iw m tl |H m a r | ad u n Ir I r m i ; r f r f i * *
I rrfc 4 A r . K a . V i l i . StS'. d a m e r 3 s lt. *a * 4 iH|a r1 *
In la ti p ia tili > l> ll
l 'r l r i l x a r : I* * d i s f a r v i i W l i t r l t r - ' d i B * *
i u t m i i In
'
1
*
r a t a la a a a a a I n r f a i a d i * * *
* V. la n t i a i l a IV d r r V t l t di R * l< V w lo a la ! afta w a a f c e fe i*
pera VdWfcA, I l AM .. } a fi
* * I H l r s , driraM aalr H ia la a a a sw-aa. Raaa 1 a n i*
t nrl,i ir * <feai*>i l a W a i r arai i l - ha l a i t n a n a w p u a M r u f i l a i * a ' *
r t la r i w a l l a m l a < i*atr a w aia a la * ar4a a r ia a rh rd a a r i a i * ^ * ,r
U S S* >4* a l w l a H la a lio k a a la r ip ia m i n a!*m > a r d aM ta | ( la
ideatone di Niccoli' V
\yt * malincuore c ostu i . 1 P e r la Chiesa e per Ruma la scelta
rfac Min>> universalmente stimato e animato da sentimenti pa
ttici tome il Parentucelli, era di gi una fortuna pei fatto, che,
la tua posizione del tutto neutrale, non era da temersi un
i * 'o * t'-numento dell'odio di partito. - A Bologna, ove pi eaatuavrst. ; conosceva il Parentucelli. si aveva la persuasione, che
pontefice ornato di doti tanto eccellenti riuscirebbe a pro 4?ff pm e e quiete a tutta Italia. Ma l'elezione del Parentucelli
Ite u* vanificato di molto m aggior im portanza: essa significa una
4*0* rruri pi considerevoli nella storta del pontificato romano,
l**rhr con lui sale sul trono papale un umanista cristiano. * 1 rapf**it^nti dell'umanismo cristiano giubilarono. V a felicitata la
Chiea < me pure tutti i buoni, scriveva ad un amico il 14 marzo
1447 Francesco Barbaro, uno dei pi nobili umanisti cristiani.
prr- h la tomma podest e dignit * venuta in chi s distingue di
wiei-a meravigliosa per dottrina, virt e santa vita e del quale
** b- mpre pensato e parlato coll'espressione della pi profonda
iruia e venerazione: egli infatti ha vissuto cosi intimamente
n i unto cardinale Albergati da sembrare un cuore e un'anima
Per dirla in breve, fu sempre ardentissimo desiderio dell'A lche Parentucelli diventasse papa e questa sua ultima vo
gala r si realizzata. Se il nuovo pontefice prende come moil beato cardinale, io son certo, che pel suo consiglio. per
i *#oi avvertimenti, mitezza e carattere pacifico la Chiesta, che se
** r * c * prostrata, riguadagner la sua primiera altezza.* Da
* * il catalano Cruilles scrisse a Barcellona che il nuovo ponpossedeva tutte le virt: aveva fine cultura letteraria, era
4r*ato nella teologia e storia, pratico anche dei diritto cano*ra buon oratore aia in latino che in italiano, esperto nei
41 V e . Km** s a # * I. d i
W M l m 1 M l V I . 1 *1.
* ' t r >t a t r a g n w ls n i t i
* t SiMUMSt. r-wmlm I n a i * M l m
f t U f i
la * tptUmtm ,m m ^t*la**n* * 4 . 4.. m, Mumtemm **** **m lm *t u n H
M T sitm lift H all 4* la ssr
4 t M e u l<l a IStitt*.
* * * I. J S * * . mmmn~ 4mm.mi l*m a m * * * * * * * * *
<rpurwpi te r w
r , l l | * f t|| I t i r r i t .
* BriMMar 4M ; issnw IH !, te K'< #'*< SXIIt. I S
S r ii*
374
I l I a f a a.
Ila r io R rrtrio o o * B
l/ llr n
di m iiin il lt ili* r di J i a *
*"**
.ITA
1
II w r l f M 41 T m u u n i i n a i T < a > l'a lu r t i t e l * n i* f a r i
*** 4 a n a u ; alfe a lln r M l i l r U S m u t W h U t l a r i aa a lh rr a i
W h h iil| l| (> . J t a A 4 < n w n l a a U nl'tla r i a lla a >aa< r
*
M l g u r to
1131; . * J l ^ a rr ! d i i N s t a . >
iM ta a .
C V w *
lai
4,11 **
a ic.t U i r h l t U I s i a l a l a f i r e a sei. Il mh
ari amaa I Sfariri * rii* * * ! la h a u SIS 1 tUmrm. afar. 4.
W n
U ro
s s : I'
C t a r u i
M U . l J W I.
><w >h
"
*
k n iM n III I. in . iv * ! r Uriai l r n a ia iin r i <paa C <* a m
t M i l a , ia |HI.( 1 | f - aaralalaaliia r V tritU ialaa C l a l Jaaa>
*'** ' f H -> la rat i aw l) raaaaa-aU hrn4ra<laaa a a *aa* emm ria
w , * s faatllia vrira a | * f a l t i riattava f a a i o l i ) I s i a l a
** * ! X U M t n ria i t e H I * * t h n ll V ari I l i * * ha ra
C a n a i *| *
87
Votai.
n a
in
* 11 W|N l> i t i
* V t r n m tu Itannn. ( m j * I
I i u n f il i f f * i (Kr I
|*
77
'
* v
W W 4H
> 1 8 la V ' I
X X III. I H
* M ia a i o i * n r 4r ' f r r f r l t t u t e r i Sa t m V . Hmm l S u
* * ! e nurM ^H ti
4 l t w arte la tete- A l * a l V t t e M b w
te . te Arte ar <ticai*u ate I n a t t e * t e - ~ m *tlaSteli
***'' ** u O tte* llnaa riti* aS Uhi Iw lte s l
w |tel M
> M a r. r
.
1 * a
Vtilrsis *
MW
H*
lll
Hrltut
. a
* -*4rs
w l w w t e . n a r 4M mm I U M I il i l ^ Ib m n arfls t e n t
" a* *** l t :
arte te XIV I ltell. st a * t e a tartbal Ite * '> mi- VII. |c. p M S M i s i te W t v i. m . 4
w
ari 13*5 I ja rla a rte l aa m o t e Vate ) t H M s II*. M
***** 8 m
4Hte t e t t e
It e *
N l t e - * JI te d m
^~*'Ux * * * .
v U te * i r w t e . IV a r u t e la
itr, v , l i m a t i . II. W . a r i n t a J) t e i s M i m 4sl
** **#. r. in a *!! i i i m I * i < f < 4 U s t i * s V l a s s a ,
* W te (lt e t d M lr U * n rtem - t e w KSMwte IV . te aste 4 feteas
.
* * * * I h *
Z A rrk ltl*
WS. f t e i * , .
41
S iala
S a la ta
te t e s t e *
37
ITr V w r iH u o 1 B M m a . Kmptwt 11 . | a ; V M M | 1 * t- * *
s r m Mo. 17 M U** ta partkafauw la prafena d i t I V
R m * "
V r t n a o o u * a h ut-* <<*>< n i t r a r . a i 4 * * r a * # i i s *
a H > a a > IX a u i t w I t t n w * mm anOata M m u n U j T r * * O *
Il <ynah> r h v a h n H i| M > U n M h i m i l a v t l l alla
nato t'd a tr -?
l i r a s t a I I, i ( M a I r s a r M di M l m b art tr a lll <M
41 M 1 1
I I , n - l n i . I I M l i t di vrr*,
*, | a
r~4 H ir a i . * * * " dal r v w d r w O a m drtt otdl tV a , dl I m w a d u >* - 1
la W n i * * I * B i h m la M r t M al aalataW delta rtalaa maM ta* * *
a H t r i l l i l l Ort |*|aa. 4lrda*a dal IV x l i artla rat^wUa 4 !
*
tVf d a t m a i laa. S a m r t ir a ii dl Xirrato V a *ia-aa r u. U
totl* 4pimlr drflht
d rtt tM W M i > S W a |**|t ^ n la a d H W *
M e rIA V m il r a i* i t m
) M w i w * la JkrK rr fr r M a a d * * *
a r a I I . J|rW . I dr f f |. M : ll ^ a r a V r M h a :
la
rnf . * > u . d M m I I M a IV. I ( 4 m (K M IT . i l
V rdaefta la * - * d. t i r d I la
Mai mmmUm. M i l s i
V a * .* t
a ; III l e
M
In m
t a a l i I , a l a
|v j a i .
*a4 l u i l S
37)
qnakro <1 rifiuta**, egli lo pigliar* pel braccio sicch dorer poi
Mdrr; volesse o no. Personalmente aperto, retto, (incero e molto
papa Niccoli V era nemico d'ogni finitane e adulazione. '
V I trattar* era amichevole, cortese e allegro, Quando ci par*
Uva n a lui, dice un prelato francese, gli addimostrar* la
auggior i-ont. fine umore e straordinaria affabilit, tanto eh
|Xn <nrder*i di parlare col signore del mondo, che ai foMe p*
r kte di tutta la tua maest.* Niccol V ai dedicar* agli affari
a r*r iiwlancabilit ed in ci arera come aiuto il suo segretario
pt iato Pietro da Noceto.' Prima quest'uomo fedele, modesto ed
H |l.Tl<. I | S t l
*93
WM eSM> II
-I- i |<1SN af tassS , rt
r. * a
I X W * . r t N < e n Us sruo W
" * * *
la
rw r - *
r * $ s s rtie k itis
1 - < s Httaae
I% n o i t o e i t
w rl
le *
_______
M i* ie e a V a t l e a a a i
*
art tXK f i0 K % H * ss II La* * a a*
1
* VtUat* V * Mts, m i la
. K I . l * * - Lma l**r 11
ta
N r. * Hmmm 4 tir - wi t w * Vnr-*a V. *
t.mum :
* m o t re a * i la <*iu ** Srinadi * ** *** a *<
i l m t . al
U n * sa a asssw s *
Marts a s s w * ws
h rrttfcw If i w r * * * * SI- * *
i s e M t . as * V M b I Hi O * a - * 1 t 111 *1* In
il.
t .i
V n H
rtif -T f - a r a s
Ila M l
IL c v
v * * . . t n iM k , r ^ * a a n
|sHb ***>*** * f " * * *
*s
*
I
3W
I W , tal. l a , M91. t.
tubi I n i e r a V a l I r * s a
M naeam
a I . a I r a i r t t . |> J i i .
li.
iu > W
wri M * : 1 1
>
r -M M . * * r r n m ir I alraar a \rl 113 I r t a Vi l i trafcvt a - 1
'
d M r iH w M avi la la a n XalWaan: fm ilr siiti 4rl ) > ( Saa
i l 'W
*, I| i I * '
t e r v M v <r|| pw .w
m i
* n>
* "*
o a l w i v V ia r H lv | 13. t h n M ia l * .
IV . S M r
H I |. I l i
* # "s
*t
I H . Amrmm*m. * r * ******
Canltrn- li NiceoM. V
> Is n
RirSrrbStof II. S
1 < a s n iM M in .
i s a i * la M ia i <
*# SMIU a *
r s s fc s - * * * a W e o . s o . a * l v * * *
i s s i * * * ! * s o
M n d rW in ila ls H s a * S i
41 M M M w s
M * , . * * t | t 5 W T I* * W
** III- * 1 * H i a
r . n ,
. o * a* II"" . ' '
r s ^ - m r*
tess * * H * w <
r* l i f | . ai s i t i * la l e s a *- r>si*rt*
lama..
a msa SMr^rO lM a '>* a-a fla < -** t A f-m r m i < m al
e * 4 O r ts O is ir *
aSw>M. w l
ss
s*
ir .
Libro Ut
( < n u r i f 41 No <4* V.
Se
!N
v ir a h t
A lt** il d i * ! *
Vmll Un II. ? !
wlln. rapito* t
Or .lamento
V*
"*** r * n U X i l T T * t r
a * * a * * * * * # *
V M , rtTm*. M
r. I. a . hxane C V m * # ***** " '
*** * n a t a . , il wi -
a **
** * * I * " * r
w a -a*
*
l tm * U
a x rarc aie te 41
* * la R . l . i a a
i. i r u x o u w n t. ** *
' > L M a im W r e N r i a e a i M e * l l t *
W . ta a .
<<
III * *. IV ( < * .
iX k a 4 a a V V M i n * 1 n * m
**
iTnir 11 ||. * m
' * 11. U I l
M tM
XXXI
**>(>* e m
Kn a an
III I.
lis e
i i k
1 ***
r w * al
tu *4lSrt
la r M a i t 41 * I W l Ma arm a
w H la ala I t f l l a u m t : M i m i
u n i . /* a m i I S a l l i a u ' * *
fu n w
'
| U
j
1
I
!
I
I
!
!
I
j
I
I
!
I
!
I
I
!
|
Sui
tatti* . r>n*m ente e d continuo i nemici iteli* Chiosa e Nicefo V credette di compiere meglio coll* dolcezza l'opera cornitiriti* rolla violenti. Eugenio IV t m elevato il papato potenza
tnr-.it* r Niccol V voile farlo piccare kcom e un* potenza d
p **, di roaciliazkme e di prudente discrezione
II sentimento rtraordinartemente pacifico del p a r*, che li
c a n t o r i rilevarono ubilo con lodi.* contribu pi che tuiK>
t lr*h> *d alTretUrne il riconoscimento universale e a dim inuir le
sfiftit* r,m enti- Sotto questo rispetto eravi luogo di temere da
m parti: da re Alfonso e dai principi tedeschi e Niccol V seppe
r** -i* m *r l'uno e gli nitr. Fin dal giorno dopo la mi* eledone
**! trsandb al re di Napoli i cardinali C'ondulmer e Scarampo
iterando per tal via che il 18 marzo Alfonso spedisse a Roma
ideanti inviati. I quali avevano lincarico di p rocu rai un'arcomo tv oro colla Santa Sede e di prender parte alla solennit delTit e< n*uone. 1 Agli inviati teikwchi. che gli presentarono le
*i
:l }>*pa diede ***> ir* non?
al* n r ad eliminarne
**' i timori. Q u an to il mio pred*-e<Mre ha tonchi uso rolla n*Barn tedesca . coni egli. * non solo intendo approvarlo e conferaria. ma anche cneguirlo e mantenerlo. Troppo In largo hanno
"nani pontefici esteso il loro braccio e quasi non hanno lasciate
poter ai veaeovi. Anche i BasiWewt poi hanno troppo para ate le mani della Sede Apostolica Ma d o w n andare cosi: chi
M M d i qualche rosa d indegno di Ini. devo anche a rriv a r* a
r*ii-h r cosa d'ingiusto: chi vuole raddrizzar un *lbero che pende.
ine mante lo U m dalla parie opposta Mio pruno proposito I
*
menomare nei loro diritti i vescovi, che a chiamati a
**ri*rip m le mie cure: pokh io spero di txmumrtmrw ari modo
'
* U t * * * * . * .< is ta *
e a *1
*
tm N *e
M g
*
O s i * * *
* a a
tal a *
* M i N M H e e *a*a amarne- ** r i *
tW i"> f 4 sa i * r e f c * l e
* '* M
41 a l e
inuasiNlsa* la a e s e w s M * * R n w e e
*'* * r a # tu w t t a i w i t t t ; *
<**es* I M t
"***
t*
* a s s a *
*** u i 1 * .
e rta
* * * . *
***- b a *
1 *3*n i* tte*hia> f t i * * s a i * la i m a n
U t S *** * <a*s*.
* * . , i* * , te * 4
rM i
sa t *
ari-
VaMaale di S*. U a ls a a a
I n S i e n a , raar*a*ara,
w P n a i w la f W . SU .
ripe Hal4
H i n a
W eaa
* B a ra I I K ertr<\ r e h * l 41 * * '
( t u ad a a * la * l~f * m <U T ara *
'
p J93* f etta H I l>l t a l e r a p r i v a l a < * ' , i !
p a c a i a K aa i m f * l a * * ** I4 *
****"*
*1 ***&*** fmWMhriilifc
* rtitu n i totk l i r m
tm Tm r* l i
* Il i W H b fa laulala M
n a i a r w w w laartar trancia
* danai.
I W . l i t M l a t m a i *
V*H N o n
l a M Ma. I*
Matiuu U
I V M , Vtrnva>*+ I e. 3
la naaor
**** *
a* mara U H N k * V
im u
cW
Proropio di Rabenutein f u n i n i da inviato di Federico IH.
fumea capiti del cardinale Carvajal . '
Rm m pasn allora r i orni di feata, quali da Iuna p e n a non
a a pi veduti. Da tutta Italia a rcon ero le imaalool per lobbedjeaza. alle quali poi nejpjirono imiti amhaariate d a llT n *h e ria .
b rIr fhilterra. dalla O r m a n ia e dalla Rontofna. *
Anche U Polonia, die Ano allora a m a oa*rvafa> la nratraliti
[ I k M
III I MH I T a lI t V
i m m M ia anta a l
II M * . *
V '
1 i l
41 j - r u ataaM al l 4 ti a a M w
n u r t f
'U H M *
*r
m.
U n i * H iM I I I Ma M ^ W iit f I,
'*
te M a i l e r Ko
Uk
la Mi a a III J 1 * 1 - * *
t# m
1 | > h
SI
H a fla W O . 1, S ia
r f
X ti
I*
a l * **#
** n < a j - r l l t m a a w U h M e M i t a
* fa r sa
a * * r
" l * a < i n x l p * t a l a w l M i
n a <a ft-**** n ava*
a
tto M a le
U * <**(!
ir a i l
4 a **a a l a*a a * **
p j
M n .
im ; r w
iio
. s a * , , f ig ia n r t
k w c t n lw i
n r t f .Ir w M
t a 4 f a rtifcw a a a a i
< t t w
ani H a .* * la 4 . la
IW
I a * r*tert~ r a a I I *3 *
<T* r i a - iv
a ;
r~ - r *- r
a *' m i
I *
a w a 4 *te*t ' 4 *1
UK
lesaaewte*. < * *
* * * * ** > arfrtertte*.
i t i i w a a a a ' t a i
* Un a-a S l k M M e t a
* * te * r atta*** a ** *
l ( < rieira a a n > K a . at
t a t s i 4 atei 4a omt
^ H te M o
a tte a * a i *
M. n a *m
&#>
delle decime per sci anni e del denaro di san Pietro per prj
la Polonia venne soddisfatta con una somma di 10.000 du
applicati a redditi ecclesiastici. *
Nessuna di tutte queste ambasciate fu distinta pi di
dei Fiorentini, poich Niccol V volle manifestare qual r .
desse alla continuazione delle sue amichevoli relazioni per
colla repubblica e con Cottimo de' Medici. Vepasiano da B
descrive con orgoglio patriottico il solenne ingresso degii
della sua citt con 120 cavalli e il ricevimento avuto dal papa
in pubblico concistoro. Lai sala era grem ita di gente: 11 d i* ~m
che Giannozzo Manetti tenne con eloquenza ciceroniana, d a r
que quarti d'ora. Il papa ascoltavate a occhi chiusi cm u *
attenzione, che uno dei camerieri pi vicini pi duna volta <r*>
dette lene di urtarlo alquanto al braccio pensando nientemnv >tfe*
Sua Santit si fosse addormentata, ma ebbe appena Anito il M*
netti, che Niccol V si ali e con m eraviglia di tutti rispose pper punto alla lunga orazione. * Questo fatto produsse g r - v
rumore e contribu molto a diffondere la fam a di Niccol V IVr
comprendere la cosa, bisogna tener presente quanto domina.*
allora tutti gli spiriti l'im m agine fantastica del senato B i * *
e dei suoi discorsi . Nel periodo della Rinascenza un'orazioa*
teva venir a costituir un'avvenimento: ai narra, che il di
tenuto da Tommaso Parentucvlli pel funerale di Kugenio IV t
bia spinto i cardinali ad innalzarlo alla Sede Apostolica. '
Date queste circostanze, le acconce risposte, con cui Nlecofc '
replic ai discorsi degli inviati che gli fecero omaggi, furo*
somma importanza. Ovunque si diffuse la notizia del t ratta rr
bile e affabile, della fine cultura e magnanimit del nuovo ! ! *
e ben presto con amore e venerazione tutti i cuori giubilar
per lu i.'
I l M r t m A r X t l ^ U i l lv\J> la r U > la **
p A l
Ir krml
U-4 xml II
11.
I**
**"
Kamiti. I w tm
* \nriMt.V> M B W M U wmmmrml 4*Um film 4t V H
T**'
t>*C SI-41 ronwwa II Utili*
M I i m , rmUt* IVt T M I I' *> *
4 rr* 4. * m , Kmm XIV. IBM.
V u ru iit o M B w n c a i m a 1 g IT a o m * s n n r la **
III a * i
r i |<rfio4 M U
il
r lM v M M
V IK lH
liW Iu * . 1 Ut |.i
am
., i * , s a in a q o w ia M <*h i *****'
. Ut U i M
Am
ltm
r |-, a .
r r .* w w * r i *
Sepali
Noe cori rapidamente fu riguadagnata l'obbedtenia deil'imn "utno-tedewco. Dopo il prowittorto neonowirnealo da parte
41 Federico 111 dei pochi prncipi dell'impero, gl'inviati dei
4*:- dopo la elezione avevano prometeo obbedienza a Niccol V.
*i trattava in prima linea deU'eccettazione generale da parte
*nr!. Ksettori degli altri prncipi, che ut quanta ctroortanza po*
tetano certo Nere di nuovo tentati a metter in dlaruaftione le
mleniaatidie ed a favorir gli aderenti del condii di Ha** Ostenti ultimi, in iapecie Ludovico duca di Savoia. figlio
antipapa. facevano allora i mannimi foni per lim ar alla
ta* uaa potenti fautori protettori. Speravano pwialmwstr
^ ( *Ho VII r di Francia, cui anche Niccol V cervo di guada'
* f dal canto uo. Infatti i RaaikwMi ottennero pramo il re
fr ew, che queeti indice un nuovo congrowto, al quale con
del *inodo dovevano comparir anche gli Inviati dei dora
* Savoia. * Frattanto f'erano collegati eoa la Francia anche lue*
Wt*f elettori tedeschi, che non avevano ancora propalo Tobp*
^
' *
M ** l U U H
M W ta It i*
SA: w u * w t i III. M
V ili
ta n im
w .l| r
V t*i
A Iw w m * *
H le VwMa r i H* mm Mente tm
mm **
**Oh* tal watfiwt p
Me #e
*a
i a I* M a in ila * > e
w V
1e ( a l a n a
^ r m iaalaw a a m * m w a t w t a
a * C a i * ,
*4 tff9r~'4ir t r t g g P
* ** P I wrapiiiii a r la W ta rtu a 4> X a * * P lw n m e
y
*rtp* * 1 M a r t * taoaeMMMUaw <1 a n M y > aa
* * U t r k l t i t 41 t e i * t e M i l a *
1 *
r. ^
* 4 f e w aitala a O a U b 4M S I a t t e 1 1
fila- fc ,W
*t 4M
a * jhM tre* f a
* ctaH a a t * a r
t a r i la
e 4
****
H I >taea. &
' ^ n o n m
* > la l ^ a n n , W
a # . / | S * i t t u a a ~ * . * * * . * * a
*"** 4 l a r.ta ia . I M l a * *fcewM V n a * > < 41 * * * et
*
393
<*v P f*** W *
* It e r a VII. i . m Itu i < n IV.
Vurt*. I * irto >i<y II. a
* Il I aprU* l u i ; e. Il N w
H w Ijtmt m U M * * I- ^
n Wauu, Il Afe* . |l f i
t l l u a i VII. K*,
* I1 . C r y n l
3W U x n tt 9
* I f r V i twtM. #** cl'wm-i a a : l u n w ^ Ol .**J *> *
r * * *.
t a
r i a .
t e a Vienna Federico III rinnov solennemente questa dichlanooor per e per le sue terre. * ma precisamente in questa drH U a ia ai fece chiaro quanto ai fosse lungi da una reale unione.
Il re t pensava di dare maggior importanza allatto qui ricorA*!' Ari pubblico riconoscimento di Niccol V mediante l'assenso
r.i vr%ento dell'universit viennese, e invece ivi egli trov al
ferie wsizione. che do\ette minacciare la sottrailo dei benefili e irgli stipendi con altre pene. Allora i giuristi * I medici
>narono l'opposizione e Analmente ma soltanto perch
ws retta e in certo qual modo cedendo alla violenta anche la
teologica si acconci a oddisfarr cogli artisti II desiderio
W tv. Allorch, alcun tempo dopo, il cardinale Carrajal ai per a
V maa conte legato di Niccol V. apparve di nuovo l'attacca*
dell'universit al sinodo combattuto dal rr e dal papa.*
& mili entimenti erano allora penetrati non pochi dotti in O r*
Che ae pur con queste circostanze Roma Analmente ri|nn* sttoria. la cosa si drnette non in ultima M ann all'abilit.
cui le difficili trattative furono condotte dai aao enti II
ttm y u io ne fu che il conte Palatino Lodovico del Reno. I duchi
<**<ne e Stefano di Baviera, il conte di Wurttemberg, I aravi di
' ' s Spira, come pure gii elettori di Colonia. Trevi ri e Ha a rinunciarono alla loro opposizion fecero omaggio al papa
f^ann.
Mediante questi accordi a parte fa preparato U concordato
tt% Ia Sede pontificia il rr romano concluso a Vienna il I? fefe^
144* e confermato da Nkvoi V (1 1* m an dello sI*mo
sao.
* S S .
W S
SUttm I. 411
K a M *k
I *.
a* (, n ua m
* ff |4it r v o i 4Ms *
* I m a * tM*. a
M I .Wf n
n . w u a u l *eeis < w i
it
% l e n U M S S iiil
e < w s>
a r s r
1
'
I*:. t i t *
m a
r i - --
M a * e s te s a
e t o m o t y e fc w 1
te *
t. sera a
mm y s h a a r r . ( U H I L u t m t M
r r * .? *
' " I w
SH n s m e a M I
i > M . Tf k . i n a M
'* * * '
11 *
* S U **1 I
>* a " *
m i
9 1 < U f c n i a ia
T " - I T i . i S a
a r i . , tw s s s . . * . , u. * * * * * *
* : M M V
H i
a B w a iv n & M a r, imi 10 ^ 1 # . r ^ u
Il
concordato di Vienna comincia colle parole: N e l notn :t*3
Signore. Amen. L'anno 1448, add 17 febbraio, fra il nostro S*:
Padre e Signore papa Niccol V, la Sede Apostolica e la na
tedesca a mezzo del cardinale legato Giovanni Carvajal. d. r*
Federico col con.sen.40 della m aggior parte dei prncipi lettor
d alti principi spirituali e temporali di questa nazione *ono r >
chiusi e accettati i seguenti concordati , Seguono poi le ir.,
disposizioni, per le quali si fa di nuovo alla Santa Sede una
chia molto m aggiore di diritti. In complesso iti tornava al r
cordato di Costanza concluso fra M artino V e la nazione ted* a
Anzi vi fu ripetuta alla lettera una parte considerevole d disposizioni allora (Issate, che per dovevano valere non pi *
breve periodo di cinque anni, ma per sempre, il concordato a*
sil urava al papa la provvisione di tutti quei ponti ecclesia
cho avevano riservati alla Sede romana le costituzioni di C
vanni XXII e di Benedetto X I I : oltre a queste riserve il p conferisce anche quegli uffici e benefizi che saranno vacanti *
mesi dispari. mentre di quelli che verranno liberi negli altri irdispongono coloro, che por ('addietro avevano diritto di coBaskw'
Tutti i vescovadi e abbazie esenti vengono provviste m e d ^ .'
libere elezioni, che per entro il termine fissato da Niccol IH
debbono sottoporsi per la conferma alla Santa Sede: se furor,
non canoniche, la provvisione si fa dal papa, che pu anche, msolo per motivo importante e stringente e secondo il consglio dcardinali, designare una persona pi degna e meglio idonea. I*
tutte le chiese cattedrali e conventi maschili che vengano a
care debbono pagarsi alla Cam era Apostolica certe somme di dnaro (mmmuHia serritia) da fissarsi secondo una nuova e gi '
estimazione, ma una volta sola se la vacanza si ripete in un nn
Da tutti gli altri posti che vengono conferiti dal papa* ** P*
ghino le solite annate. Sono liberi i benefizi, di cui il reddito
supera annualmente 24 ducati di camera. 1
R railrn lm rff <. m p ra 3 A tlt t r a ir M p oi I K W in r r ili l l n t t r a b a f * r*
o r I | w iik -i pai lotti. r b r g ii
Ut m a s la *uj>r-m> i W A ***
lu a iv u rli1 d i n t ) (M ia M a r n i . l i w K A trrtrm fm U tlt 4 *r >U
K a *w A a
l< K
rwt
K- 1
X tttK
U h m i VII.
' C l'ir <.ratta
l'u t u ir V. 1 9 *
M ira III. 13S.; W n i H * > r Hr*tr*mm0rm r I
II**
* *
396
VWtma rfr
Br r la Mul. Ilrr1rltmkr**+r. XI | W m !
* h r n j i r I H . 33
* fe r ta a r a t q a u l a m u t a a M
a lla M t m
IM u m m
H i I. l i t i l i r a
II. W r 6
Wa*. /*rafar*
Ite r 4 *t lir^ rm n fmrm mlmm I. Hrrtta IMM. l i f t * . 14* a l mrrntr,
'I la M llr dtnr ^ di I k n u D K la aaMna |* n i
al f n w i r m M i . .
all arilr
aiH tnrarlll e n r w U l rfr I P m a >> * * < *
HUrhmlm rmm K w t n y . Jfrrtfa*ar* lh a l n InSCi t l t n m r
n O rM l art Moli Itr r 4 r a i* r 1 * 1 a 4rm * B rt- mm4
*"*'* HUter.pmtM. HI X U I I . B M C *
A rmgtom* la Aar
**
a r f l a i l w lift la<Marr U f a i * ' * * * n W f i l m , r i
dirli in VII alta taaMM aoMIl* al n a a l n ll fa l a r a f lIMI a *
" * * ' * * * i n f n aawWr m * lw lln i 4 S a|*l-4i mm r W m
a fu
m m l x * l . |*t la aaMItt S m a V aa r i
ffr*
I U n
I *f Ja. : n ; i u
r * M U .w
u . V a w l. l l f * M l a n
896
i II iti frid, I I I . M S ).
ItlS M ctlll-a I I I , 13. . X
kx II. a i * : Ijwwm In f r w .
ln * l>
iw
111.
j } || K i i a ha J T oi'*
I I . IK
ITH "f J
Rr&rhumf r a tur rm, hmrto. ia S U . ' u f i b r 4 rr I f t a r i r w r I h * .
tthllul K ta.' IBIO. 2 A l * . n a. JB
U ll In riall (B t v t l * V
lih n lim n al | pai HtlfliRku In SpnIHn aMl 2 *len<> I H I. uaKa
ut r r la t l* m M ialu ni 4 i r m i tu o ra boia <irl <a|>ranlr* I n w i l ) Al M
(trmao i * n m n 2B
* t u t v M I I , a. rt i f ?
410.
fu ii
nut >t * r IV . S I * *
1 '1
*"
IU S (n i
' * ' **
Cnmutm di W a W
la grandi M d i M a a II*'ma i t a n n a l i *>**" '
U t t H L t M i r u n T H I . * . A w i I I I . M n M v m i X X IX .
m H u t o i I i IV. 3>1; V i i IL
;C*(>
* - # r r . l y v > t i a b it a d i K H H d I W
l * n a M I i i H w i a t . ata
| r r f cf llo r a II p a | i t r o t a r a m l B r * l r U i t i o l l n i o o 4 1 * 1 *
<*a
r llA r r b 1 *1
*** anrbr /nm M
XI. *
* '< t t . U i r n i
>
T r a lla o
n r r l o
4t
4 n H n
p oa llflrl
m r i
( f Daweit * |gr
T a r i*
lS B t
l l n w t < n t a n t w a l i ( a l i T l a W / a f n m tt *em U
11?
M * U . W f lr *
* *** lo * , 12: lU ra n a . Ki r l i
l 'o t b a n a
>
.iik m l# t . a a rn
V ta n M n
I !<'. a l I V f a M i. 4ot>
ao o la r ra na a r> < r fr d i |I H
t. la m
M t a t a a i a a
ICJO
Su ti lui rtr
ru m n
401
ra lM
dHla
Civica
41
Trvvlrl
<tta *
M a il
la
ad U tlw n * t: T
I te
*** r i M / a l i i . Jrrmmtrm r t J U H i w * a fi H H tm M r w * C a i m l a *
** " a . AUtmi # ! TVrr CU. * * ; * tu
p n t n pnM m t' * * *r*raa ri tw ln tp ia llra ru i. (W . ST9; * tu * " * * ri mmrlimt
'''aaaaiaaa. O d. 57 La a a noia td 1 pattewatf* te Il r t
^
i k l l d m 41 W a l l i a l i t l l f l tff IV iw lb a l calatee 41 Ila
I
L m i l i 9 0 . S B i alte Sor drt im itai di la n a * . V *W K *rli
. * * Immmmermm l l i i t t . E t . ari rd. i* Mtm drlte C l * l c a 41 r .
l a 4 alte l a drllryvra t u tHIa a n w M h ff* a d t a te r Ila f r i ,
[ * * t I * lpV-t*- <talla (raatW hartiva* drlte H l b l l a * r a 41 Ora.
**! at* a A a r f v t a a a i r * tdsalAna a a t d t e t ^ I
a rM H M fta a M W
*"** a Satenaaalr.
M
402
t Ir iM o r a la a 4 a
n r n M ( M r r r r * r ir t > rl E. K i t * **
1 1 r i * I I U M I n r. W r |
| % -| i i t l h . K n J I i i lar. H i. SJT 3B* * *
n.-* tilt in r m l l l w m
iSCtsk. r h r ( r i i r a n i o r [<rf la forata r ' **
mrmlmm li l t l * n < > |n> un M t o r t e lr S i n * * '. \ 1 * < qw rall M i l I e *
<1 a in r e o l t a H . ffc * r t l 'fa rra 4 p m u n * * In t e r M I < * e *
Irr m lw Il w ta la d a la I t e
* Vwti liar** *S
l i f t U V d is t . Kmtm JMfeJ* L u * - . JL r u m . n i a a r m * . I K .
e X t m 137
103
h w , r
W i Q > i t K t i > la
t a lM * *
H aM I
! * . 4 H<n
I I . l i 1 15 , <ta V i U l . Waa. I l i
* ' * ! *
***
M
n | t! , 1 . 4 I r
r ; .r f r t , ( . a i r . ( . -
*
a** 4 a t U
itoadr rfea lta c W aa a ^ r a l l a n 4 l f a al a i 41 J t * l I M I
wa t M i a r n n n t fln a> IrU i * r
' n u a m
K u n o n a . t tt r K m ** I W n i t a
h>r r v
! ' r r c i . .
U w tf*
aU
(M in PUH
!< i* .
I*r
l 5* * '
M l
Al
fta o tta i ^
401
W irrcim m .
*
3*1,
Kfr.
*
d i K ft.it- t >
re AX > i IU -1
fc '
*-J*
KtmHIrmmrk n a J+kr* li*-i l f II raL ||< li ftft f
IV . 37 .
4 M .
44i
405
*l * wliar I k u m n . W r
#> i r b W i n i
IH .
l' ^ ,M
Iksj-WT* s t a h csirt <1. * * k s t n </*
,f.
^ *> 'H W o r n^Sal'a 41 I M i n al
4*a tm ir
l o ' ; I m w i latvrv ITI m l d a il rm m rta rw tn 41 f M ' q m
406
I l l i a u n n n in tfrr
rtw au i
ik s
Il Jtoritto 1-n W w al
tarik
|W . I
* * O r a li. . U . a t n . 1 r t r
Im p m tn rrm
r i | a r (r r r y i*
|<|r>l r r lk a r f a f a r M
H i* fm m i* r md a r m a *
M in * ri pom a
rrrirtim r.
rn d rrw * *
ri fM l
4 rr.* l
4<i*
rjadagnmre il re a favore del ristabilimento dellunit della Chieu ni*-diante la semplice adesione al legittimo pontefice. A p p a r
tengono certo a questo tempo anche i Dialoghi sui rimedii contro
lo . i dedicati a G arcia E n riq u e z consigliere regio e arcive*co\<> di Siviglia.' La prim a parte di questopera tuttora inedita
tratta ddlautorit della Sede Apostolica in generale. Nella seotnd Koderico in quattro capitoli dimostra. che la casidetta neutralit e sottrazione di obbedienza proibita in tutti i casi, che
<* conduce alleresia e allo scisma, e che i dignitari) ecclesiat a. I 'inali si servono di questo pericoloso mezzo, perdono i po
teri ad essi competenti perch ai staccano dal centro dellunit.
Rod<Tco Sancio de Arevaio va qualificato per uno dei migliori
campioni contro la teoria conciliare. Pi tardi ancora, al tempo di
P*
il. in unopera dedicata al cardinale Be*sarione. egli ai
U rodtro coloro, che non si stancavano di decantare la celebra
mele dun concilio ecumenico siccome il rimedio universale contro
ttt; i mali. compreso il pericolo turco. Questo lavoro, di cui la
Mar lana di Venezia possiede lesemplare originale magnifica
mente scrtto, ornato di belle miniature e un tempo appartenuto
al cardinale Bess*rione. * nella prim a parte diretto contro lesat*?au> valore che si d ai concilii in generale. L autore vi insiste
al punto, che nell'antica Chiesa i ainodi non erano stati per nulla
co! frequenti come alcuni credevano. In un p a n o Koderico d ie :
fc'
llr
p u f. t S '2 .
li I b i I n t e r a
Vaticana!
40
* (W . u
f. 3
: f. T *
11. r a p .
<! t s .
1*1
X-
ew t* t****
prr / r l. rr-r* w f duci.
W rmnmmm 1
i
i ij |V a l
*
C ol. //-#> M ia ' a v a n a !
a R o a i : ar
la o*sa alla
rirli'atalr (*r
. V n M a r I rwlkri. a a < | n i la n il rat U n'
n l t l r t . i- t r In ( ir c r h l lixxttii m
* |4ft |ww4MW a b i l i '* au M a h-etV *
In airon i wnl>(.
n i a t f a m a a . r h r 11 rrp i*a abbia u r i a
In tlM m W
Sn-unrfu Agnato IC a rla fomilmrr V a lr M liW , V. a -' w
nr I r w i nn !> -mUno netta > S M 4 l M i l a n a r i u r l i i l i a i l *
n o v a . t>nl i m > m i p w U r M i t l r W ia a n > M r t a lt lib ro IV . 4> c> a ila * *
H m> gli l i i M a r a l a anno u l r r k r i a l 1*48
ert* dwerrwdM. S * *
**
Ivta d r i n t n n 1 | l i m rtr*M l * W ( . I *- H -a a r f a r l a
la lr r ho r W i t IW u m V a r ia IVtram . a l w
** * 1 t (la *
ru m a
; l*a*-> * " w r a * K* < U
r fa l. I p a batatar*
b a ld i ( * 1 * 4 ad fco*<a - B ***
a r< a l W t r r H p iriab i. M r l m * I K H t m ~ f t*m
a iM llhai
* *trtaaai r t r o n t r tlo o n * r im < * a f i M I * a maailiSra<a , M
^
* * * . ai o m i M i a m ta l-c rl baia* 41 ad o I i m H fcaa. a a W
^
K k t a a t t t M r r w 1 S |*tort|alH*r la W l H IU n m-fllrar R
* * * u M < M r th H tr lM l la
cottnratar rt la <<BoW" i * s f * * *
* - * * a ra m llia r AH
W t a r Ibmtaaam f.r t t * '* a .
* * t m C,Vk m i l a r r v r r r a d . d M a
m " p * ~ * l a . d tap M M d .
aoa
aobaok
plmrtm*- *\ * -
mnwm * lw |4m
| | m * a * 1 l *
41
!< Il lui r f r F a m m i r a - M v t a i V.
K r a c r a lt a I H
;
s u r * . /II/. I lr it . f f l * : A n n an s t 1. S W . ; l 'n r u i . n i 1301: V a n i t drrtv trhmm 11, Stt. SUI; S< l i n n -in a t t o e C a M M . K *W rrr*l> r D a
4.1 r'imlr di ( ru xyiH ila iK * r lai < V n n l n r i i i llm ia l * n A 7 1 '
/*fr/ro d rl Vomir. In I n /or. l.om b X X X I V (1W 7). fa*.- 11. . I H : t a - n
4.1 . r a l a r l r M ilana 11C I na M i r r a <11 <M M in tr a K osealo IV r
atone <11 tila- .mui I rr 11 S ita la i U-m lra S'* M ilita lo 14471 fu |Si**J wl*
9 U m u In v
In *
r c a r le X. M. X V I I I 1191): M t - r v <11 hai al N
! > " W h m k I V w l m H i n t . Zi II 11.1 lira pn-pnra la pu/ihlli-a *1<*W i W ri
t a l <11 i H klonlr * /Ir n rifm r r |blr/a/r amati r p u m p i r t r . a ri f i
tU ltu rk r X rk rifl. m m i
l i t i alalia A lT Iiln o l ilr llf r l i w <11 *
na* i-fr 111*1. J*krtk X X X V (16141. 742- KrraarMaMWt M H t u f U i
Ta-.-ora ali R trvM H H ir! Nel Co4. .*?l ilella B i b l i o t e c a I<r I
11
M a r t i n a I. u r r , a lla Iter ilrt trattato /ir n a a l fn m ltl* ',
jrmrrml ruad/ll a r r aoa 4 r im f M<* oriplmr r i patcitmir alt ritmiti. a f V
Irl M i , f .Ufi* i t r a la 'tirala nula tiri l ' o l i i r ^ n o W I A
tntto ro rm ta m rn tr dallo K i t r t m i l i I n i . 1 ): ll* lt mltil P o l l e T * *
I r l r a l M a i K r r ta m -n ia l'T f n i r r IW w rtw a. apnal IV I n i Ir M i-otr fati
mlit liu r t jln * . KWIt I r i M n a r i reputato In u r la et r i 4 i n < I W i W i e
mpllator l a n w l reprrlurtl r i ai tm>\lnianlr patri t**n|>rr n W 1
nlit 4 r r a l fa riu ru tmmiol Imeni -ardlnallum le babnlt Itnalaalma
*
M in v* I | r i a m tW lo -arllnallum . HIHI r rra rv lu r ra ritirali* *4 t o K " *
Irorntn IWr M evn-t.it e in lrln u m t* |n ranttaall trr upiaai ' ( ' *
Imo parati-rat In m w n m ia n m w a r la b lu pii linaao-ntir W
4 * * 1
In n ilW la i i-aplltuallnm r i a l tunr I. IV I n i lt*rt*u V e n e ti l|t P -
?
l'a u la 3*< IT . tS a m argin ale |, r l r Im buto mudili n irtar rt la aifB*
a ( a r i ai tuo, <|nl u*> iiml-ra ICmhiM ja t r u l Mil In m n i Ina lem |ria*-<w r
I r non | a l M * l u r ri i m m r n i a M i n i IV tn im n n |tn <4 am ri al * * * '
Ilrntlam fari Ir h**>re pn i n T a i l !. anale t r rr M t u r . ijil ! ( r fe a la a *'1
nali alellrvrei IV I n i (t i n r V m r t a m i H fa t e r m l M I I v i n ' latrimi i M * * *
l i l Uk-i et ranllnaliutn <Inaiali- naie a ^ r r a l w <-*1. i | l M e m i atdt -
et Tarla immilli Ione allu m ai ranH aatlm a reiaalM t iV lu u v ! ' fai I n a r '
ut Ululo M e I IV I m p rae l a i liolorr n m lU l r M r lr t la | a * a >
talami r i aM iM aateot lan tan i la t r a t im i! r o n lr n r m M
I s t i n w i r W m et * "
l>rr m o rtoti < | o m im tlM K - p u r m m a t a la m
U r t W o a r l * * * * 1'
a in i D u a m i t a |ar H i. 34S e A W l t i l I. SK2 i t e r d el M onte M i u lta * *
nel 143.71 In e lu a fu n ere o r a r li fr a le r MiHarttu >.
* a I v t a t a na \ lo T T t'jKaraapa I t r i u r a a u ranalra Impmfmm I r *
*r
tlmltrmr a r l n r t l i l r a taf V prtJmmm fmpmm 1 . l'm d. Imi I a lir
| f 9 < *
r d . Id i . l a l i r . | ft I l l b l t o l e e a V a l l r a n a
1 Su r M laulnav i I m e nel a n t a M l r n ella ( r f l i i M r ai:
mia : Ntm r l au teot nM < ramini aune ertum a. <1 b a r a o l r a e t a i a *
1-icnan tilM i. w t| a|walo<lni> IK a lia lr m p n O tern a t br ta I H * J H a t a * * * *
***
* M cw lr ,|| m r la d r l o
* U r 4L 19
* ' I
II n w
d > * 8 a
I I * 1, r t l
> .
413
lt 14.111. N
ftin rb iv | r N lm ilii V : ( W
la U c . JKJ
Blfcll!
V a l I r a n a.
le i
Kt-uc s m
i > % lt . a ll.
Un ' * * 1
413
ito (jua.'i altro che buoni cardinali. Nella prim a creazione fatta
l 16 febbraio 1448 ricevette la porpora un solo prelato. Antom de la Cerda, ma nel dicembre del medesimo anno segu la
johMifazione di altri sei cardinali. Nella scelta di questi uomini
*; pa!*'; chiaramente la m ira di soddisfare alle diverse nazioni.
U Germania fu onorata collesaltazione del geniale Niccol di
Casa. nel quale ai appaiavano morale riform a ed elevatezza inv kiJuak*.1 Veniva dalla penisola iberica Antonio de la Cerda,
mmo eminente per straordinaria dottrina filosofica e teologica,
* ! <> intimo di Niccol V ed al quale venne affidata la legazione
V.'U M i rea d'Ancona e pi tardi una missione alla corte del re
Napoli. La Francia ebbe due nuovi cardin ali: Alain de Coetivy
Jfan Kolin: pel primo, di sentimenti assai mondani, aveva in
terceduto re C arlo V I I . Alain si cost russe a Roma un magnifico
presso Campo de Fiori sulle rovine del teatro di Pom peo:
Ittlin visse di preferenza in Francia, ove si occup con liberalit
W a Littedrale di Autun e dellospedale di Beaune fondato da
*o padre. A questi 4 cardinali stranieri Niccol V non accomhe tre italiani : il napoletano Astorgio Agnesi. il romano
ktin Orsini e il proprio fratello Filippo Calandrini, eletto que*J'ah mo dietro espresso desiderio del Sacro Collegio, ma. sebbene
fosv persona molto egregia, pubblicandolo Niccol V evit qual;*arola di lode. Anche lAgnesi era degno della porpora : nella
r*c*r-ZA della Sede e poi come governatore di Bologna sera guaspeciali benemerenze. Fond poi a Roma un ospedale.
414
J .
415
w la*-inaratartr ( r
fa ll!*
KirriMef gaaMarfr 21 ,
* r t * railtr r H . n n <M m ia aarhr. clw> H I U l* n r ta a ll. w
ad Fruii
fam'auiitaiMMi I loro
sD>
M ia ftaala Slr ;
* r * u a |Kr tmdlbiU fa FYmm kfmtt II. ( f n i f l r t l I * * 1 *
* iw .
* * l l t l M u M. I V * lfr a H > < r * / r S S
* T*ao
U s a r td r ta l*
lauto |4A
ur mtUmlm
in w
r a n ^ r r o la m l T r h tik .J .l l i
I I . V * . % l M
u n tm lla
* ' ' I t l w o a r v a t r i VV a l ra p M .il * W 1 n - r X S t w a r Uxxm 0 rtw a
4*4 ( a n . r b r w * U a
riani
la
(m to ( l i r a 4 H !a W i r l a a i l W W .
* * W t t t a l a r i M l r raaittxfaal r r r l ^ t a ^ H f c - U W n a a a i a a r i * * *
rtaaaw U
* l ' w p O r a r i . tfra 4 a > v * m rftr l ' \ C T - W * d a a li ri inoli ( l i
410
Insieme per vero che. quale frutto nefasto delle loti t>
ionate dal concilio di Basilea, cominci a svilupparvi un omaropapismo, che racchiudeva grav i pericoli per lavvenire. 1 In ge
nerale non fu interiormente vinta (opposizione antipapale. i**.
cinlmente dei prncipi tedeschi e dei loro servitori letterari ; e'.w
riormente essa in verit appariva solo pi di rado alla su p e r-
degli avvenimenti, ma approfondendosi tanto pi efTWacemmN
Molto notevole sotto questo rispetto una lettera di Knea 8 .
lei 26 novembre 1448, in cui egli con fine intuito delle cor 1.
zioni esponeva al papa il vero stato delle code. Incombe unrtt
pericolosa. Ovunque minacciano tempeste e ai riconoscer d* a
burrasca labilit dei m arinai. I flutti basileesi non sono a
*
quietati, sotto lacqua lottano ancora i venti e scorrono per car
misteriosi, (juello stregone del diavolo si trasform a alle voltr
angelo di luce. Io non so a che cosa si miri in Francia: n u il
concilio ha tuttavia dei seguaci. Siam o in armistizio, non
in pace. Abbiam o ceduto, dicono essi, alta forza, non a rag:
persuasive; quanto ci siamo messi in testa una volta, lo tee.*'*
ferm o Ano ad ora. Con) si aspetta il campo di battaglia, sul q u a *
ai torner a combattere per la maggioranza a.*
Altrettanto felice come nei grandi negozi della politica
sia'tica fu Niccol V negli sforzi per restituire e mantener* *
pace in Roma e nello Stato della Chiesa. Il papa a m m a n i t
animi dei Romani ognora pronti alle rivolte concedendo ai
siml un privilegio con cui se ne assicurava lamministrazione au
tonoma; le m agistrature e i benefizi municipali dovevano dar;
quattro cittadini romani ed impiegarsi esclusivamente a bene !>
Roma i tributi urbani.* Allo scopo per di assicurarsi contro w
rtla ll I or <irr Krfvrmm IIm
C fr
n r*f M x u n n n n * .
(l i n i pai
A * . K rt
|.
f t l I . XXI Xk W
//. Jahrh
I*
W ***
IX. 3 0 .
fc >
r h r i r t w N k n M V a l ( a r i il lU t ir a lo IV Im v *
p u f f f j x x i a o a s la I . . H W r r i < r r . IBOR. M V a H u x * a *
is>io, a*.
* lUm n. Itemlarlw R r w t M t r It,
(IM3> KM
* l a a iM o lK M ir r a , di rat m t a n M la p r ia |arti> Il f i n i l l l .
pubblicala la forma m tellofata la V i w r la .IrrtWr f. tlrrr. ( > *
R
* '
OM
B n U . Il Ah*.. |V 71
T n m m Corf 4ipt. I li
nfr A rt*. 4. *ar. I t a XX.
C U . r . 7. . cWirA DCr 11 c a a Uoa>> calalia sii tifi,nMk* la * *
4* l T . I!fr T t i u u u u i t . Il n y M r 4* pii JfiMalJ 4*1 rnmmmr 4i Hot*.
piala dallo T itaan w h U trra tim idi iR.aaa 1 W I r r t U M i n la Ktrm *
him r l't> ||. 173.
417
* '*aixi M i Nktou
m u ..
T r o u ZI5
418
i .
^ * *'
* * ' , *01
H I. Intrudutwaw" 3 l* -- * '
Il irti-t|i
U illw
amrntv XkvoU m o T fert t i fim i b ***
XkvnlA \ i^wnlrtir nnliv llimHnnltnatliar tiriti aHtantl HI t U ll *fU* rv
rtr il ut * lwn> a Ivrucia In data 24 mangio t t5ii r l, #/ I
* *!
v m r * l t a r i a t I * l * l r .
* U Hrr Ai arwn pmw klritm n.
XXV. m
parthaiart
n t l i v m ietuto a
V
la retavi.**. di K m
sftvfc, hi U i -m
U t 2. ' ! * M r v t t
419
atenesse nel suo territorio, ina anche perch dei benefici della
! ( fosse partecipe anche il resto d Italia. *
Veramente pi duna volta parve che si venisse a grossi con
fitti: co) in particolare subito nel prim o tempo di governo del
papa in conseguenza delle imprese guerresche di Alfonso re di
Napoli contro la Toscana, 2 poi nellagosto del 1447, quando mor
Filippo Maria Visconti duca di Milano senza lasciare figliuolanza
bulico lina e legittima. 3 Infatti ora. oltre a Venezia avida di terre,
levarono pretesa al ducato di Milano niente meno che quattro
pretendenti : re Alfonso, che sosteneva d essere stato istituito ere4 da un testamento contestato di Filippo M aria, il duca di Savoia
# quello d'Orleans siccome figlio d una Visconti, finalmente F ran tncv Sforza perch marito di Bianca M a r ia ultimo, ma illegitti*
*> rampollo di casa Visconti. Sem brava imminente una compii*razione di incalcolabile portata. Nessuna m eraviglia che il papa
t e n e in sommo sconcerto allorch da lettere del suo amico e
banchiere Cosimo de Medici la mattina del 20 agosto apprese
1 >tr. P u n n
Vita \troiai F.
1 H lai IO gen n aio 1447 <r. .Vj!< a. S i |mi rlp r tn la a ir a tr l'a lita te <11
* ' l o i e aveva n o lIS ra to <la H tna a X l m i Ir m ire <11 A l f 'H w M illa T w a n a .
* l> H e H o 4. 4. , r a rh r X X I I . H n rtil 11(< ( a l l l r f l o r ) : I X o r r io la
Sua
** I
p rim avera r w r v n m N i m n r o - l l u r t ( r a n l r a r ile fio r ii <11 T<>*
<H 11> 11 o t r r a O h l a l I n K o m a . ( W
K. V I. 1*7. t. 1M I |<rr-
*
Samado a *4k<ania di Xlr. cioaraa a FV Sforta la dala di Mllaao
>< * > 1447. n w Marta awrt arila a n r del 13 al II t t Firn4m
l t . t 3 delta N a a l a a a l a a P a r i f L
40
Libro H I. Capitolo i
UM W,
*
*
nom a
Ita lia
r . a a w m t t -11 v i i * , i n
R t t n w i I t i 1. I R M M l n ala te R n * a R n r - i jontafc * r p t * *
.trita n o n * < M l'a ttim o
; ! d i m a : O n u a al l / a t e n l b * * * "
u r i an ata . p v rr a * * a s o r t i -far i r a r t a t a l i U t . d ta tw rrt*
/ o r i
*S3. t .
Cnmi*<t 4i * f e * a W .
Bologna si sottometto.
121
IDiurno a ma r im ilr f u n w H w
al
d i a v o la
* * i. an*.
* BpfTy al Capitolo 41 IMocna faKpal la K iw n ito
> ('rmmtrm 4i got. WO. * t F U *M M
or ttaio iti. a.
H t U T i i t t SSS: iU t n io r .
* *11 . 13-13 : L
Wtjam.
t*. 1*5 * ( r i M c n i. * *
IjriptU Ismtt > .
| rr*r tl
4. .
lui r r w 3*.
43i
Non pu negami eh la relazione, nella quale Bologna vnn*a trovanti ora colla Chiesa, poteva facilmente offrire o c c a s i *
a complicazioni; che se in complesso queste furono evitate, il
merito ne fu da una parte di Sante Bentivogiio, allora onnipo
tente a Bologna, dallaltra del papa, che fu illuminato a sufficienza
per trattare sempre I Bolognesi coi massimi riguardi e per accre
scerne lattaccamento a mezzo di parecchie valide prove di fa v o r:
egli ridiede in ispecie varii possedimenti, che ufficiali pontifici o
altri signori avevano strappati alla citt nel corso dgli ultimi
50 anni. 1 Lo stesso anno, in cui fu stabilita la pace fra Bologna
e la Chiesa, il pontefice diede alla citt una nuova prova del suo
favore: chiam cio fra i suoi fam igliar! il vescovo di Bologn*
Giovanni del Poggio elevandolo a governatore di R om a e no
min vescovo di Bologna il fratello Filippo C alan d rin i: un ann-'
dopo, costui e con lui il suo vescovado venne distinto dal papa col
conferimento della porpora, accogliendosi contem poraneam ente
nel Sacro Collegio anche il governatore di Bologna Astorgio A g i*
1. Ghirardacci. lo storico della citt, n arra pel minuto la gramie magnifica festa che fu tenuta il 6 gennaio 1449 per la et**egn*
del cappello ronso mandato al governatore.* Tuttavia fra quel'-*
popolazione straordinariamente vivace e mobile ai appalesar*'
ancora lo stesso anno gli inizi di serie turbolenze, le quali mowern
X V I. I l i
i:\ rrk iri 41 Stela di H olu fM W. Il V m trt f*
trita V a l i l r r l l l a a a a K o b ) I f n l M I o liimrmm nmmvrwm > * '*
em. r r r . frlmrlpmm ri tliarum fmUtrormm mmummrmlnntm i ! '
H
m tteM te m f r i n i i
t t . I r * a l'h r is l im m it e ani a f
W
U w
l'apiiula. p titlatlmw> ri > u n > llr tth n at a n r li t u i. In i l f W n t a l i **
ilumlnwu dmainan* \i>-laum itiIna h t m l r rlranmtla t l m .(B in i* (< *
Iw ftr duinrntn oratnruni H.v.>lrninta txwalnr m o m n a lla tU rtrttolta
l l r a K qulbn* inUlrtn rapitali*. (rtiUil.ioH.u r* h J Io iIU i!!*
1
batt* I N tnaalarti, ninll n iW la ra r lt Intraarripta*
* '
n a lora * arri In ontnlba* M I ra p ito li * <|u<4it>* m rum pmul In l a r
fra cri plurimi m |dln lom i r i <nilitthr( o r n a i rnntlnrtur ir fr . r v * * *
ttnlutt** W m ) Atta #nr t>*l 112* A ria fttm in l b w R r i M *.
In twlatlo ap>Mlln> Ih VMv A e l i 1M7 anno iw ln x. I listali al
ftt a s tia lo li ronrludrrr la |wrr p a rtir. la tttoa>a II S m in :
4i Untaara* M Ai 3 tl u n t o ti .( a n n a t a dVca in a a Hna :
li S lr fn n T rvo ia a I.nrm in ito la di Ruma S u n l n H IT IjrlIrTY r r i f a W -
. U c Ii I i I d t l l S i a l o I n l . n r r a .
r is m m
m erin. HtJ*
* " * ' ""-W4r ramllnaVlo o d rum ri (rnmlaHrm -11* N a l n n Itmiamm amt*r|* m io rX|rVrilU
rirtoliKiM ) tan dralia H rl***** niaai tmntr ri W lH lr r cu U rn ari ra a tb tla * F r a lr lia r l w m utiti
'""** u t trmttoallKM fratria a l n | r t
r l i r t l l l trbqnam
t ir (4 ra r rrv.bTr I t a l a * Itmtr ajarl M a IVIrtna ab aaalo
" * ' 1 die m . M ariti OSO I' a l a r t a a a ( I t e IV dr V t lH i*
,W a * arll'A r r k I t I o 41 S t a t o a II l o * a a. .trai. 1) IH a I A Ita
* * * r fc a n n>i r I k h U d ato j p * > Hprtatu da I I 4M la l ^ o a d t i * * OL 3B ad la V r m a a. W a m hirrkrwU r*knm 11. a i t . r%r ttnparka*
* * * * a m a a l la I r e n h a r nttaalo t r i I b i M eoa la tV I Hw r t w
H at frt M a ara e * arren ata II z i M d * * l I t v . i t e . ar-tTAw a SI
* * Wvrr
p ^ a i d>U'A r<rb I r 1o m r t r a t a p o a t l f l r l a
.{,1
* o a a i r e d i a n fa n a s e r * ( i n i a u w u r t la r
* V ca a i H lr d n t f M n
11. I
llr r w *
rtt.
I I. Hl- I t i
R a a c ir S S : M i
424
l o c a a.
V ai
I Itr.
1*01*1.
prtmlrm 41 Hntnfmm 7<; .
t a r l a <11 H 1 - > : . f n
* A lu t i . H o m .m SH7. SSH.
* l i inaiai* u n
(fori. i W l T a l f t * *
370. a. a i ari a. I W
V ju t t 1 * 1 .
U iit n n
* jar. * tiwra,
ri. u n
42;>
neqae a m ic i tn -
42;
e h r fu |>1 ranianlKiatu (v . A d s o n d
Un. 1. M I . : W n n a . " i m
i *
rkr-Klrrttim V II. 18* . f K luW U , V o llH f tlodrkr rtlllr ni W ijilr i U
rrmto r;i*K oiaai. W tm da 1MH I l r itr a ilo vIDrsrtwtin 11 n u w rnw m <T>
fu *ll|4nl tal IVUlnl : n *t I r m i u rli'A<<<111I<111la Il Vctwaia : *. la ttmmr
lei l.tTYnw XI I I . 512. /unni alla w U t iit n d lM |irl <-ritlani <11 ir r a ta *
ir. Cumptr n n J * dm nmvn . arim i, imtrmml <1 imtkat Hrhmr*
4 !**
IMU IT. t>C . Sul hrt.
NI >l<% V al -cori .1'M an d a ru antaatr U nm
airatlnn- <H un tu r tu n |vr la irtwnlamlla. del 3t> 4 t r g i l r I H *
-tt
l i 11 i n n i In Kf-r.
urti. kltl. !Ht* anirV. N. S X X V I I |IW 8i, 1 *
>inni al W uux-nt di N-oIA \ ain i|t*l In K n rr i l > r / * ifr *
rkrm OrrtrkU C a t t i * . ITtM I l a . Tr.ll F i * * I l i l . Jmkrk X I. M * * '
314 a, S- i fa una Ir U rr Il CMHfrwlnr <11 N V ro M V |rl nmt* l'Ir V .. <*>
Wt'rttrtulirrc. jv<< mal rnirr*a. t. P a i U a In H M .-p ol RI "XX <*
l>i-iin*M>tl relativi all' Iw tulirnar m u i w r m *i Ntmabl V, ' tW i I I I *
M I l l-r eli 1.11 lari v W w l W ,1,-11 r i t t i Il M a i l . | w P. r w * -
Hdrmimvrm r mmdrrr l a t i n i rata (ira f a r l i t ir I firn*Ikrnmdd 1 W " * ' 1' *
Im'l m iddm iIrr l i * * rea ir < I(P -T J . R m ii4 lii I
l*M_MKT IV I. ISBlk
* iV r . Il tlarumu <W*I f r a i a w J|*|ITmj p rraan F i n n i m 2 l a a * * *
lrtn| rann w r l t v |IuiiuIf*<1< a-nloa H r t la * nuaCTua atq or n u l i ! . I * *
oninlam >: uVnll*tnta. |tw h u t p i mtrum lalrrT alla erlrwtar laada e ttM
r i l*vra. |er tr anato w>l<i. m l l t n l a et Itrtta llla a r <nllll<a>*
q u ii la i In tir* a u l n ^ K r a a kVlaatur r r r V i t a l i Ito i H **,< *
n>tnr .(Tviitt.ii h a t i n ' h i M m > p a lrr. qu<l lo- n i mia a a t e l M I * *
r*|tiri effa ii. q u i itimi nrfarlo m a lq u r I txnlo)>ntmnm la rrrW<4
l.oa.lra
n a w r ia
o o a rrfabi d H I ^ M n i a
:w
, w f n
I* * ? *
3.
D giubileo del 1450 e lattivit riformativa del cardinale
di Cusa in Germania e nei Paesi Bassi. 1451-1452.
a.
V i c t o l o V credette di non poter celebrare il ristabilimento della
' p u t ecclesiastica ottenuto dopo lunghe lotte e turbolente
fiio che colla promulgazione di un giubileo generale. Un pellerM fg io dei cristiani di tutti i paesi al centro dell'unit eccleMtlca doveva glorificare 'importante periodo a p e r to nello
ifimento della Chieda colia fine dello scisma e colla vittoria
iTopi>osizione conciliare e dare insieme novello slancio agli in
tuii conservatori del tempo.
Gl; impedimenti opposti al proposito dalle complicazioni guer" *** in Italia e da malattie pestilenziali seguitene non furono
4 grado di distogliere il papa dal suo piano. Il 19 gennaio 1449
* U | lr m
'
^
i AatoeM *4i
r n | * iT r a
4 . IM I.
"l a ld i M I anno
NH
* '
F ra a r ia a O n s a a U
4 d a * a
m4trtnm a *
n a n a m e n t e 41 r t t t *
IT . l ' i L v n r *
2 :
*
' a m i t i n 8 r t t w a I I I ISSI. Ma c o a rt
n la n w n k . 4
>* r* r U t e n ib ile i a 4 n m a t a a t o r **> ** te a I r a d i . a a r a a ip
* r t r r . d el terren o I t . l i r o Ia xa p 4 *t. 41 m acm r l e
a ra a d i ^ d rira ilp la
^ i d a m a ta II U lna a i ta ra lo r f r H u w i lar. r i i . e d i a i l M 41 K n
f l B t ta 4Marai I n f 1M 4. . a * 17? a*. Ita lia ( e . 1 t o a u a <W
da
quadro alitai, del r*er M arte M atu taaa a r di * Marte
*# < *. rW ls a a di parile lyJIrtaI fa * a ll 1 M i iw iiIh di Marte
War
42H
rirU si-m,Mi
p a tri, i l l a ilata ti Itomi I m u u l I t *
V '*
Il xvttii. tiri predente la S. s esalata la nmwa dello ( Ir li sarti. - a
rlilea Il S l tetro. p tM le j-r bolla lai |>rlncl|>lu di S Pietro
Il I'
Il giubileo di Niccol V.
41.1
lY o u f rrdrrir r m
M o lo I?4.
430
431
Ha.
Niccol V. 1447-14U
4.3
li processo di canonizzazione di Bernardino era gi stato intrdotto 'otto Eugenio IV dietro le preghiere degli abitanti di
Sbiu e di Aquila, ove Bernardino aveva trovato lultimo riposo,
t 'Alfonso re di Napoli. Della cosa si interess allora con sommo
ir a H Capistrano, che pi tardi divenne famoso come predica
tore. U papa affid lindagine sulla vita, morte e miracoli del Defaato ai cardinali Niccol Acciapacci. Guglielmo Estouteville,
AiWrto de Alberti, e, morto costui, al cardinale Pietro Barbo,*
I prefati cardinali dal canto loro incaricarono due vescovi, i quali,
dopo diligente esame delle cose di fatto, presentarono una diffusa
su cui si tratt in concistoro, ma poi il papa ammal
* fr *ri. Con ci naturalmente intervenne una sospensione. * che
tstavi* non dur a lungo, poich, subito dopo salito al trono, Nich V ripigli la faccenda. Fin dal 17 giugno egli diede incarico
ai cardinali di Tagliacozzo. Guglielmo Estouteville e Pietro Barbo
4 m inare minutamente i miracoli di Bernardino. Una scru a investigazione a mezzo di vari vescovi diede ora il risul
tato. che. oltre ai miracoli gii assodati, anche altri potevano pro
pri:. Morto il cardinale di Tagliacozzo. fu nominato al suo luogo
8 B. ,irione mandandosi inoltre in varie citt, ove Bernardino
lavorato e in specie ad Aquila e Siena, il vescovo di Rieti
Anelo Capranica. * La calma e prudenza, della commissione jx>nttma nel condurre il processo era poco conforme al gusto delle
ritta nelle quali perdurava il ricordo di Bernardino e che per
e t o attendevano con impazienza la canonizzazione. A malgrado
.rtazioni e suppliche, che venivano dalle parti pi sva
riate. Roma non si diedero troppa fretta e soltanto ai 26 di
1 L 1 * n a a o desi InU H p n lltl a Roma r i I M I In <|WH*
* f - K a m i, httrrnm rrf. g. Bfrmmrdima da *irn o
UBI. ml>Wi
' I* * MmH. Alati IV . 71. T4.V 774. S e ir A r e l i I * l a d i II l a l o l a
* l * * a ICamriMlara. Lrttrrr ad a m i I r a n i aaa I r t i m d rl eardlaale JSIr**** ArT1a porri C'mrd Cmpmmmm* t a l X m H . R m a l i M k n l i t f i . la I pr n a tlm iM v | ano) fo r ti nella rmmm della i t M U a u t a di R em ar
Il mauidor * 1
r t # M in a n I ^irna li <iul imrtj nu
mirSa |irr >irtn rr ntl Attuila 1 ntlran-ll avvenuti ni nriailrro Il ltrraarU
T. , l rfu . 'M t n r h n -m |tir. e l i . T34. N r l T A r c h l v I o
ili S U I
I
** t
|ronN >lri), l.ttlrrr ail so. troviti l a n - n t lc * lettere del f n v ia l w w *
trn tir Mi.hn. lll.il. iM-ll t.ttnl.rr 1147. rbv tra tta li ew iltaivaiarata del * ! *
lamento tirila ranonluuuioiir.
i * D ia f a n i tll l c tm * *ie IW>rl|turtl a SIt im tu data Il llia a 1441*
H r.l Jl febbraio : nitri tll rgtl f M milenta tlal i|>a. .t.n cui part tirila
iK'tiluutioii! : A l l fatti tiri U-ato l-n ia n liiM . mi dlsav e r v 4klp"', n "
o lia rlo In i|iie-ta i-uiv..te f utura a |uu tu gloria (rebr h < T w l.i 1V
rapitola u ru rn lv tll filtrilo n iln e riro rrian tic fra ti 3*a*t r pin . A r e a l 1 '
t l l S t a l o i n K U n a , f w r l t f g r . U H Irrt ad aa.
* * l*lt>a:vlo di IWlrti* Ir H rrisu rii d rl Z i utario 14S*<: A r c h i * ! * < 5
S t a t o In ' M i m a loc. r ii.
* lm ttOKM. I li* 4i Xtrmli I >.H Mrnuu sai. ( ir . Wu-W'.- 144. *
* Stilili t M l i i T r m t -14 . lu im m
t l i v t i ' '
*
Artm H*mri. lor. rii. l i : U l t f l t t i U 0; . I h Ha*mirm m a- jMarfc
r'r 196: C kntm inm M o u r *B M lB jto a XV. S to l u o m
~.<r. , t u
* * ' fa*. H i. Vr. . t t o o n 43*
* Katr*. (Jnri. 4 r r r r u t l A<f II 3: 1. Ua II rw v < ti> ha I
n v a la N Ando p i hrllo a B r tM K lIta a * Marta la A l * # rtr. S t a *
**"ItM r fe M l a i 3 . * l a f i * *
S n w . t i l H*. I
*"**- p l i
* V a * Al tw in o
lY r /Vr la mmrl 4
r a n w 4mm
*** *****
rilmmlr (S lroa | S i
* Kas tar. r i i . : T S r m l i ) i l i . XV l > ; I b i tf#4e<f4*w IV ,
* A U n i o U l . Il l t | M l i k > aMM rata a II**-ta a l U S I w I m M I
11 IW raan tt /al. Itrrur * . H a tal 12 a n > I t i n S tarai V
v *< U p rn ar a.q w l i w arila taro m M n k a a * n c u M i > s u a
* W a i n i l o : ia * - o v ai f i a o m n t t M a M i
la la ia i l . fw ila ori
***_* * H I j itala a r i T A r i k l f U I l K l i l l a l l i l l , ITaaaa I n a
1 ,v' 'p ia a rila B i b l i o t e c a 41 H l e o a f . /t . 4 L
* A ria w a*f. |or. H i. n i T !R & * t r ( v r l n t r l a w i di t a t a 1W1. 3 *.
43<>
In * . YapoJ VII. 1
V iM iM 1450. n. *.
fVaaarftr K a a a a r I - . t r i l U a n M a t . ) : n t I t a
t ir w t t l
437
V B t i m w i u 3 mito,
a Hooaa r i quarto m a ri
<n . W m V. . aa-t ana M H a
X. /a trita X a I o a a I > a V a d r I -1
* m Marta S a *
* 1
f r w nwr^ tn |U asiani lati r i m a i H I >1 H
ia ita n i
**
Ir pia T rrlta ll tar ; r. M * i 71 A M lla a m i 143 a w l m n
''1 d p r m u r . x. lac. J*nn. l b a w > t *
l i n a t r t * a i B m i a . t*T
fa tto r t t S m l a i . rn tettala tolto v m * r i I G a M K M
* ' * ' * * l. 217 J. A, r. ( l u u a . U M n 4 a r iA tr a f*4. irrt* 1CS> V,
In A re . 4. Sor. lima. IX . A t t i l l i
e Non o tto pena di morte, roane * detto n V o le r Slimmem 70: rtx
*'*
N ella 1c-a '.aion e N lr r e li V ateva r i* la m io precedente ttala la
ima |*na ladleala nel te*io. T r la tetter di Nb-holao N aa a l t r i * *
d t a lo r a fletta. 4. 4 Spmlrti I H P Immi, /r . | r n d < . . U H r r r ad a a
A**
r b l t r l t t d i i M a t o l a 8*^ e a a
1,19
<*mx t t m t k
vrnw K i t . 4. m. \iemhmm i
rw
* Mi
l r *an.
111 b 11 o t r e a V l t l r i K ) ,
* Ir . I dall noti Sri l a t i o a r a r d a d l 4
> o dHIa r *
* ti Rimimi
iraM lo l U n o i ( I n * d. # f . JTeaa IX . 3 . ."**' Il
* fa aM raie la Boraa lai B m a o t al 3 laW ariN o I M S a li r .4 a
V tU-m dri | a| al O M ia tm di J*. f n t a w TAoaUl I f u n f t FeM M af! L
* I lettor* t r | ; a * * ! I I dH
Maaaa i * 4 T m U I I I I I , t
l> a M a iH trra da U lrfa tn > I l d o * IWU a l . d l ttrnmmm
* M *at*a II a rd ltal*>< * r I l raafc> lattnaro * '*
a
*** dH IVptdwla ooa ni A rfer p r n t i i n i i S o l a l a ( o r b W ) a al
H it di * p V < f r r U torte di an r.rtla*. r i U m r r a ~ a t i m M a
* % stadio ao t a r t l *4 n * . * r r di Me>oUa l i * p a r t i M n d rill
1 *a X - a - w Ma lo 1 n a n a f i r - I r li - IIUMa M r M m M n U
^ a ia lo rt d i FVaaria * ( A r d i r l a O a t a s a I M a l a a l ,
Vene, a r a lir io I. * i Salta | tr n a a M I t l i n n i w f f A f k l r l t l l M i n o la M l l a o l f w f
, aaa
p r a m a t a la parto
f * la a i d a ira w k lllt. d ri
,M*b-aaa do l u a lf 'ia .ll a rrmm*
* * ' a r l r Imiit ! \ i I N arralo H o la pr*o * a a u d a * MHaoe, n
* la rcoM il- o o o r r a a - W ;
a IM
r t t i a d t <at - a -
*MM * t t r a > la a ? M a t f
44
i iY r w ] j. t i\ n. | e I I u m j i II. JT.*.
I
p i l l o VI I m v Cmmrkr K m a !> <rl. f u .
I t r .V l*M W i l t i w . Rm/mr rmm 4rr ItVprfra r . <K\tr. la I f * * * '<1. ' i r m i k u l t ftrfyiqairb. I tanti I.HW. IJa.
O r la r t'Anmna h i* ari I W i una pittura di llu tt r r o
W
h- di Ferrara i l n l M M f'trrm r XV. 113): F a r li rln>r<l Jiarerrhl f !,
ttutfgerw iMim* la pM nran iti r* A lfo n w r no <|alr di e o r r r <# Bai
tu
arHUvIo X a o a m a l ara F. i . . f l i f a a a f .
la s s i r.4o a a d r ll <tea> abbai*. h o * IT ttnao. mti 4 aabr
's ilra I>rr Ir r a d ix l * l
ia ief'maaia
* a >-**
a XtrndA V : jai M I aala *r la^llel * ' * V *- * * . la
" * *M*aa tetar la llvrawaia \lrrA V die*ttara* a w * *. r~4*So arrHat*
442
f
Finimenti peUrjrrtai.
443
rr
IIH I
I r , ) , a ir in m a a l.n l a ~ l U
tlr t* *r
4mmm* 0 . Atomm*
ari r n l . ;bi W o l f r a f c B I I e l
M H I a l r r a d a r a i * . C*4.
* ' W . t C U i : f rmrtmlmt *rrri ri rmmt*m4immm* 4*
**** *
f a r i * ^ U n ) p rof b l u ( IdraOlro fa r r i I r a lla ! 41 W m m 41
**^1 g a m tillla< * n m a n i l o alla * r ~ a M M W a r ari fm4 M t. f
" l i i I T v r a d 4 .* d r ir a H a it o 41 X r ia K m * * * '* ' * 1
* ** i- e> U m d
,v ila r i v i r a 41 M a * o * a
r i M aitartaal
,i,* a o ai J m w H K . |d m*mr oa t a t i * I " mmmm
4 a d aaa*r4
11 ^
t T n a a l a i I l t m4. M S 4 rila immm M U r i a i a * ' * |d*.
* * * * * * * * n . fmrm non r tlU a aall'aaaw s la fc *
441
Descrizioni di Roma.
li.'*
II.
W a : R ta n m ia a r
l l f. >
U r t a
la
d a ll
4L a a .
I * M V It X H C m X I. U r*a IM I. K B ,
1
La p e a a I d ar p a * L ara a ri m rtitr M ia f i o * al V atkaao. anno
' ' ' ^ a t l la Irtx rtis t. AmHeml Kmmm I M i a r **. 3 11* O at*a la IMaa.
^'afarar | & . SXlem 3*1 a. U V a r * O a la rnaa patw raaatoiata al I r
* W i1 a rr*~ . dt r a t e di S. l Vrtm
4M
U lv a I I I . C pw l
0.
X lr r o U V . I l i ; I I U
M?
* * * . '* a* < W tw
"*. --ir- H | n- r
*U o*
H i< *
r# ** m a * * a
N m .
te a * n x
r>
a* v,.* a f w
a , n
t w arfn* *a> a s . v
i r i - t " n a t e a a w w
i R. M a
------------ n a
tea n a . M
wte
I t.
/ ** *< **"
I*- L 1M*
a *
io
" > a - * * *
**
a *
iv i
----- ------ 1
I
MB *>* U H a
*a*
.
**
L -
Tnr
*# * * **
Ite
t c t * n 4 t e MMe *
|M
w r
rw< ari*
I N tv. T
i * .
ae
e *W * . O
V*
a i ( U U l n m e a u r W 1 cmwMUal gtenrM |
* I 'urti
I a a r l a l Mm K I M m t a trft
VI* s e il l a r****
Iwiwww l m li *
' * t~l i H Ut la l t c n v a C *
* 't s i l
ie a > Oh
Sun h e e * * f * * e r > r m * T M o i
. te m><msm> *
U t tt! Capti!
S a .
ztw
* *w->
t * W . te *** 4 n n i i n
I tW l l. a * *
m a b N n * i d e i rm n t m m a *
< * la I M t a a N i * t * < > e a k l
m m
Bw
r n t ac r<4 u t M h n ta ita ie ea p r le a ia a * i * * * * *
e a a i> e e l
* ti
IR
41
R * a i i.
f*
rnrmtm 4t a * te
4 rnwntea, W t e * **(**
ir a
Ite w
! ara te m i * * ;
a 4
...11*
* *
J*
I V * **" ""
4M
* 4 h C t s * * a * a * a a a < m a U u i t m u
a* t* V i r w n IM N i IV . t w i s t U K * i s a a t e i a s m * a * a *
* i H w l i 41 n n m t u n i v u a o i s V w i r * * , l S >
" r * <n * * a ; i 4 la s s a i * l s I r W1
a*'mi T < < * * C U * v t f
*~m C M m n m
i U k I * M I* M a a <a . a a a w m s t s a al.
* M H h i i I .
ai a i !
la
r u s *
a a s l a s a * I n i 41
N M i s a i a tk M v a a i * ' I M b l .1 lia * lr a a a aaa f a Ila
Arila
7*"
M K n i r W la w t a r t i a i <* n m a a i MIaS a rl i ? a r i t f r l l i l *
* * t a i a l a M I l a s a a a a d i r t i M H r a a a a d l s q - a W a a aa . A i
* * Asta 41 R m b S m . a * .i I t t a V a l 4 m a aa.a n Mi
a a A4
* 1
r l i u i u I I I f l a W n l a w l i I * la afaaTxs# 4* Ma* S la va la .
^
Ih a a n e i M a*
. , * & ** a aa* a * a s m a nam M t * i la tU n a l * O r i la n f* i
** a fc m M a <1* si Ifaaa alto * s t a l a a a A . a . U T *
b 9 Vva a m a i a i . 4h* aa >a m a> la aa * M M i Aa
* * * " * * * 4 f W MA t la i a rte a i * l l e t * * a 4*1 M a n l * r a 41
Im w s i a f i n e
T a a a s a a M *> a* 4 *n tm
<k> la aaafta. la
t U i
*
T* i t i i.U > u r t i rhr a4 <WU N > > |n>l| t? n tef I a e*
leM fet -te t ir < i> a ** m i (tt aai aU aMrl * m a **i
t l Cmm> h u o H w iw i i l IV U M e r.
Im m M e
* l - r i * l a a t o ' , te M I . |T3 tanni : la * * r j <M I t e
tette t u o n iiM a a a
*
" m . Ikr^r*#
a ia i m x *
II u
Trtcta ili* IR
>< a* n M it e
ratetatl fatta. i m i l
lalcr4* ria r u i
1*|,W
t*aae Ite
t i ii
a T W t i l a l o d i t e l i
i m t 4 > t e i t la i t e a
*"e
*M
lit e
tot
*
>
-
illlt i
a .'
ra*aaa fa (Mallo
r*a 41 H a r M
I. I M m u m i l .
H n
mi
rn-nt
telai
It e r m
itiw r
a n t a Ite H ' t e a a m a , a a u a i % t e
u a n e ti ' r a t i te a
r a t e a : % * a . IU B
'
te
in
u sw
Ha a a : a t w
a r, tt
v t i .t tt **
t* a r i t e . Mani te t e a
a i te i
.'%)
V U *sm wOs rn m * n 41 H * *
* 4 t s s t *tt
U SB
** I M O
.....
o r i * a l e s i lo e
S r i tS a n e * o
|#>*IW
h s * < W MS f s s i s r r s b s a
**
.* a l..
vanta i N I n
>
r t a r t t l w a f a t m a l . m r a M i w m l t n t V i
it t r a aarft* R i m i m itfm aa b i a > b p H a a i t r o l
U C N t lH , n t * > f t o M a l a - 41 M I ! 4 a l r * * | a i I W
* ! V , In a IM T a a a w a la ta n r a I W w I I a a r in a *
n *J V a l a
a l p t | * a
| M In a i rwm t u M
'*
a a a l a a l r . n a l a a M r a s a I I M 1 I n a a Wa.i a a aaaw
* l a v lla
r p t YW*4. a la | O l H a * I | > a l a I * 1
(a l
|- a t - N * a * U
la a a 41 t t a w *
a u r ta i , M r t f a i a * 4 * U * * *
4 M l a ItaM o r n i l a * * I I I . V i
liw t l l l r a V i l i |
* V
K ra d o
u ia n ir ia lo
m o r a li*
tir i
g ia b O r o .
'
f i " tal via il papa ebbe i mezzi necessari! sia per continuare.
** per ampliare ancora i suoi grandi piani diretti a promuovere
r V t la scienza: ma anche pei poveri di Roma and benefica
** P*rte del denaro giubilare. *
v Motto superiore al materiale va calcolato il vantaggio morale
* * ublleo rec al papato.
C a* prova lesperienza di tutti I secoli cristiani. I pellegri
niri <U sacerdoti e laici ai sepolcri apostolici in Roma costituirono
Mmm,
IfriM rM lr. n i l l l . i u | C ; i .
6 Hw m Iii U
W S iim
auaVn
tal . < | n t
4. Am
Kmm
la J . ********
p illM a r tU iVUa n > ia ia 'W art min i * a m a
. * ** ** atta rrfM lna rtr ir
4 tU ia n U t> **! ~ fw *a j lava
t " * ** **r<##ra far Jrar* *- fm lir ln i <a * a a I il *11. 2W *
lartal-SM ts N k
H l a *-iu
r * * * * ' **
Baaaaaa sa N a n i t l i II. a l.^arvUMa < a
s * * *a l a a r n u in. a t
alam i a i m w k
44 v w >
X> r (aaMast Q i
k w a * * *
\*
'
V 'T rtr" *
H sss y
41
H all*
- la -
* * 1
* * ,T ** n L no
l
,y t
- , . ...
*7***l * *
U *-* * *
l l b M * e e a 4*1
>*"** +
* *h
rC f M m * . r*a .
p * * * * * * * * 3
e . (
M S
O s . l t *
** * ' - * n
s
l'eterna citt. Il papa aveva fatto la concessione delHaa*!g*ma del giubileo anche a quei regni e paesi, in cui non
w mandati speciali nunzi, fissandosi per lo pi come cstituomm al uggio di Roma, impossibile a molti, una visita ed una
mmmwk nella cattedrale locale.1
A4t'| I l agosto 1451 il papa nomin come legato pel regno
'w il cardinale Estouteville molto autorevole ed amato
N n r U bolla di nomina dichiara missione di quel porporato
*a TH-nto di una pace definitiva tra Francia e Inghilterra,
a n i -loppiamente in vista deU'attacco degli infedelk Per
Emacia quella era questione di rita. perch tutto il paese
i n i t i i in una condizione estrema quasi aenza eguali. Tutti
* a* I V guerreggiare d'allora erano scoppiati opra l'infelice
tasta* ! chiese, i monasteri e gli ospedali specialmente avevano
**> - nt# offerto durante le lunghe guerre. ' Come per l'adi L k im ( r la rtfunua <b-sll l a n a i r t M ! orila ***; f r a i r i i l i t i
- a < a w * t . 41 X l m M V i f f i i H i ** 1 - 4 a l 4 .1 * <11 U ~m *
* w n I M la rari ai a M a a l a t a - i B 1 la r l f o r
la rifo rm a * 1 1 B u < W
4 6
V a li ali
l * l l l * r it ir a
I
r - l a a l s l . a a * 'M M *
S Marti 4rlkr Sralr. lo
I 'n r M K k la r t N a a 4 4 a
4 a S d n i a w ( A r c h i t i * 41 t a l * l a P a l e r a i
>41 l b w * i M *
IM S a tta *a k r
_
V a w w I k a w aO-aaaari M M a l a M 0 a
T J * * ' A f f l i t i , . u n a
la l l a a c * * M
| a n 4 iM i< i * 1
*
t a l4 a la r i all Ix h ila a a a r i * a < /* i* 4 t i a . f a a f n i f c a I I I .
*e- ~ * T .
_______
f r a aMH M K k a t o te l% *arta I a l
' " 4 . > a i*4 L a l r a a 4Ti ri l M U a n a i . ; * t u * * * l*3ai . H i * ;
' ** , r
ai
Iw t
vM
XI. a i a i , i j i a w
fr , r w i^ a 4 1
Oa#
K a a .
/**
* * " * *
le
/
t * * teto 41
/r
* *
M r l i t 4 1 V t l l i a a a n * a * a t a J* ** rarfaasatan a f c r
aa rr*M
a .r M v r a .
a 1 , ^ * # MGS. S ia
i a
r * r ( a l a t l l l . M I k INI M 4 *
^rarS W H
J 1* 1
**
'
x ill. M . 9 V rar a , I v a
IU
__* *
" *
IU I
M T>
* >
rw in . m an u r i la la O
M M a r o r > t
r e *
IV.
ta s a u .
**. ,
O e iat
Owr; * 4.
twr
a s e i p
* e nurnMM v. m
..
* a
imm u ta u h O o m i w w + * ora***
r i r e t o g o a llfle le ^ O . l*o w . rfcwirf* 1 ' * *
4.V<
* * l k t r t x n
t.
V. I M a * . l s
*.
IV tz ttcsasa
*
*
e
ttra s n -. v.
V. y *
s o s t
m.
*-
l 'u a u s IL Jts. X *
I W t IT . U . .
Bm>u t . M* * M
*.
r -
*> J ~ ~
^
r *
I ***
I**"*
tNe <Ur*s
**
*mi v 314a : f A a a-** m*
swaMi, M b s 40 mmrtm evasasi a. ^
***
* I h VI. m a h <> <n Bie" < * a^**
****' a t t n w. SS a
,
I*. .M S . .
- ,
+ .iy.
m
1
'*
* * '
r s w w a ii I
9 1
* R .s n Ih* r > a s * * w m I s s i l l l w h a ( a
*
la M a attan 1 cise s 11S3; la r s a Mac ** * ***
M ia V a l l a l a l a a l ' a t l i l
Sk-col di C u
|N-r U (><*rmania
I fa;* r v (t* ancora una volta un caldo appello al re per l'abolinse* --nticattolica prammatica anzione. Per ci fu nostra
pm*+r .
gh iera e lo pure ora -, scrive Niccol, eh* la tua
**:*> rr*a levi tutto ci che non pu tare senza offesa della
lashie 14. poich "che giova all'uomo se guadagni tutto il mondo.
m pat t i danno all'anima sua. o che cosa pu dare l'uomo in
M b anima aua? (Matt. XVI. 26). Non si d infatti che
m *sa i 'fc.ia , mimi sola la sua fede e debbono essere le stesse
t r cquali ewa si governa su tutto l'orbe terrestre. Nes** di qualunque alta dignit sia pur ri vestito, pu di proprio
fnrri' i t trarsi alle sue leggi se vuole essere di coloro che
* ' ha sottoposti a Pietro; altrimenti soggiace alle pene di
he* che violano i canoni della Chiesa. Chi pensa altrimenti.
**ta
potere delle chiavi che ha la Santa Sede. Se noi tacedi Jesi coee o le trascurassimo, ci sarebbe come esclu * il remore di Pietro, a cui affidato il governo della Chiesa.
* h tea maest dal novero dei fedeli, anzi noi non potremmo dare
# .
' * -Vat.
MI. 1*1
* 1iaia m l i n a mrt * i *
u m m * * * s 4e<
tkj
a l i n e ! m i, M
iH
i- m
t tf i t L a a
AlrrSJtrfcr
>
S r U K ln
t tr f W l l
. n O W * ' " m
r v * so
O rs a a m i v w O s ti a l n n B M l tm rm* i t s m W h s * '
I l f M . M k mmm S f S
o r t l s | *t l n ' Is a I O *
* 1J
s e t t a | M M U t t n Is < n e i N
i v m * V * t e T *t>
I <m
k i
* S u * p i U H i H i . U .1 M T t
h mS . n w t i < M l t M iim
* * * 6 m * itn
N 4 K iM
r * ti
M **
t l w
* * * 't
n s t t i o .
t th s u n to
*'* M M * H
r* .
V *. W
"S f* a
**; V
e Or a
iim
M W * O ri I W M M
<a
V esk
V w *s*s*
tv sr
-* a ***
r*nr<M ! < IS S I 01 O s s s e a w
Sri. U p i i .
s m a i a a s i i * <
t > > m e , r * P h w m * * * X I X. * * a s s s We
f o n ( 4 > 41 aW O W 1 > ! >< 4 M c w
M S I IMSIUSS<
e s f s Ir s M S I1 4 4 r rs afc I s s * O H V
*t*m
RwOwi
Ut. s a . a
ti*** tr I n ! a *. a**"'
<s**n M itili a i a * * s * ta a i s * *
a (brasn* *
>
ssa
**
Ma
csr t u r i s t i c o di gi il modo con cui il grande Aglio del picfc ~sggio mosellano Cues comporre nella sua patria. Il sevrro
r*O a M i & 1 I V I w m u a r M .
4 rll !. * M * aaaa-
->. n V i i I r 4~
"*+
X .
" * * M
M .-O *
* * * a r * I I
/M I * i n i ( i n It e
fn
i aW M <
' a r t fa ^ * a *
e r** M aaSI
AM (U 1
la
T * * ** * im a M a m a a w t a m M <aaair.
* t i t<
s
b fa
IC il* r r
M a . I x M t a O li a s i l U n i V a v .. a
la a a r t i a a M
a i 4 a ~ * > a n
i j t a i l i u a II- 1
> t i * a * W h l tur a H n a r r l u t l r f k a r i' al T a a n r
- JP<1 tamcM K a n . t* 4 W h - r f . * *
W
r t IM I
r*r4laaaaia a l* * k ta k
te
X V m tt
V a
* * t > M 4 * *
I* a
**. R l l l l l a
4 ir * * * 4 a I .
-------p-------UXH a ; r < M i ( ( i a
a M i a i * * ri*.
- ** a
* M ; > a M a a a e * . M l t > l l a i * a 4 1 r M n o m i a S a < r *
*1
v i. :
|M H N
,* *
** s w s H i . n o . t i i t e
a
11 ***"*
2 rnmmmr, ,1
t
*h'I T '
i* ..
io
n a *
e*** i na ** j
m i. .-* e w
e>r
<** * * "
i
iv .
Ih * ,
'-m p+*+. i f t
SI
r o a a r * I. * *
m *a * t u n *
m **"
, **,?
r
t
w
l
Ir **** *
I I < S S M i n a UR3 rO h a m
^
< *, M
11. * I - "
ra tto :
?P * i|at . H rw a r s o e * > :' * *
***
M
SU so, W H M a a H O
Il i t a laArat ai
uri w ie w w e *
l il *** *
*****
* - W . M H M , a . a a i la. a e r e t e p s a i i f
l a JS*. Ow.fca.iai Or r n t * 4 v y a
r n i *
*
I n o W s r t r s i M i l a m . f t i t i i . i * * r . n *
v l e a a a a ih m a > . * r i a
m a n * **
* * a a u s te ra *
*
Il l ' u w
r r a . . . X. 4I*> >> n
y*
*
r
lh t > a i *4 t a to n t i i a o
! * m a alatali 44 < ^ n m 41 H m iu lt ; j
J * f a 4m m m a * S V W - *1 4m 4> al
v. a
* ; t>ua> n
ih
n * << v
...... .
* * ' '
a 4H rati fa i t ! 4 tl
i la
8 2 iM O k |SI M * < a m l a ll* n a v e
4*1 la l . a * f * l * a * a i l ' U a t k r ! * l a
** aBia la n a f t n ma l l a m i n |>i U a r a l**
a la a m 41 t > t r u tartaaii aH te a * aaM e* 4ia. >W
a a w m / Il a * fv a r q|| M h
<i i w
m <m u
v w
^uf f f raar
a a , m
h e . l
mw
mm nweewwi
* *** ****
^ s . c s a i * * * * * * * * ai .
* i n ! <r Wattei ananas* a * e . n*a km * v e * *>** <*'"
w asa B*.
/>*** t*> tt
n I ' im m m m l i m u a k IU
c h M M ir
***
3 W
llu n !
III. I H
o m
r * ^
M e :
titan i
M I
la a i
'* * '*
a M
daftee
* ...a s r a i* r r r a * * X X X i l
* fa ti Ir lt * ( I M I 41 f a o . i
Me t i f t l i i ri 4
!.* - .
Iftfi
**,
* ,
rw k ta w M
aat rad! U I I t r M I t a M a
m~rn * * *
XXXIX
*al#aww
<tan.
in a
r . # . la 4*J* r i l * <M>
flilft .ft i a ..a J a a 4 .a a . >
ih
Siero) \ I I 7 |K
V*
Swrfc. V
ItC iti,
s v i *<*>
f>4
tta t. a . a r i .
mtmtrn
ijw * m (puoto i
11
inodo provinciale, al quale, oltre Federato an in w s
Magdeburg telante per la riforma, prenoro parlo i verna I
Braadeburg Mer.el.ur. fu tenuto da) Coanno mi ara M -agnifico duomo di Magdeburg U dlerueaioai e d a n ti ride?
principalmente l'indulgenta dal giubileo a la rtl
calare e detti Ordini. Niccol tenne un lungo
sulTindutgenia a il randa utile della mede*!ma per agni
e*pressamente rifiutando il termine, molto nani fef r t a k i r 1'
ri ubilare, ma conducente a errori, di indulgerne da pana < *
tWjss mai adoperato dalla Santa Sade. Por'. M p W pi *
ingoia citt a monasteri dai confederar* pel giaMbo. H a d * * -
facolt di potar aiaolm * validamente da tatti i perca a era <*
arrleMiasttchc. anche e altrimenti faeeoro rtaanate ai tana d
aiaadio al papa. SI proib rigoroaameate 1offerta * dwa;
Impartire Pasahuiane : sarebbe invalida fa n d a m a * di M *
d a m o ardano farlo. * U ronaultaaioni sopra la rifarmi eia *
vennero rendette con speciale profondit a finalmente
^ *
giugno Nirrot eman una bolla, ia cui. pena la p*da di 'J'*1
i privilegi a dal diritta dVteggersi I w ptriori. d pim i* <
riforma di tatti conventi dell'intiera provincia t r a on v a al dava incarico ai vaaraci di pubblicare il pia paaae p *
tali decreti a di dar mano ad aeeguirli 11 gtagna fa 9-
una lettera ai limedettiat della dtoceed di Magdebarg. Una*"
NaumLurg e Meewburg. cada quale aa ae M H aiw ae I
Data dallo rimm di aa ordiae simile al Pm atri aah*'* -***
province ecctendnatirlw di Magdeburg a M a g m a M*aal* * / * *
rilavava d a papa Niccol V aveva prima di W * e 1,1* l
raa atieeiimr alTOrdiae di S A gitin o e che
In speciale inrarka di visitarne tatti I
distretto dalla ma tegarfeac. Ma
egli intende nominarsi d rappmsentants. che.
li ( W
tal I m m i l l i
aaa o . ira
l i* H ff
m m t
> *KMl
w i n i I O ,
tra> n
r M a
* a t v * a a <a>
474
* < w a i n,
a r t n * * * r... ,, ra*aa*%
* * * * tm m tm
ir a - -
. . , . . . a . t i . n i r ^ r *?a * r * * r m ** *
-** < * * * * ,, * * Z I Z L u T
' w '* u ~ * k
e ra . a . d e
* * * *** * m a i
a * a . i t o .
<t* m w t r * i e *
i~ *
i t e m ene r e O t l>' a i
4 m m * > * * ** ** * tee *- U le m m m iB ( Wlw a r t i ie n a t i* m . >t tta *** * * <
t * 141
m
' ' "" r a
* * * l "*'* '** m
e < m
e f t H B K - n i k * e n i i a r a r a ra -
a a t e * . te anta r a *
* *rnmtm n n
******>
* *.** * * . * l i c a
* m *>. L j m
r i u * M * > te
^
S M it i f t
M * tM < .* * * ir a * * a
r a a a a * iw *
> < .
K ilt,
r e a
k * * , , * . . -tn, t i a e *
***
<
, a
'**** ** * * ''* le r a i * r
A**# P>MHM
* ra
a | M v~ e W i
* * * r a * * * a w r t M N m e e ' a a> a * * * * * a
l* , t tmrnumummm m w a a i a a w w , r i a m -< m
Mi a r a
I J b f 111. Caputo i h
4M
* * * V. jm; i K
1 .-a a t s w w s i.v ti M S a * r*
* a a
ie a a a 1 m m
s**sii i * a*
wssst m *;
Oar**** ! * *
u n a i * * u a t M r 1 ih m i a > m i
* fa * n
% *
#m hm *
m as *
X I. s s - a ss
iw a >a Mi
>t na u a s a a % sa** a
a a * t i u a ia e> ntu Ki*<a ras* JW
>*'- n *> .asa as tea wa**e *- a n s i i n w
Marna a *aat tosa ifnea aw s o a 1 araso " *
**K* a w s a. | r Jma M m ma rs*Mfna ! a * *"** 11
<**aa a* ywas* Si Ma ssSSsasalaaas usaa * a
a * a s i i s i < i n i i ta * ' a * ,
a
a n a e*
I saar C k * la <* r*aa M** Iti limai; I H '
**
m s * a * rea. r
r a % ra s t * * * *
*W im *.w ts* IWI t i
a . * u n i i !* *
f
ITT
U n
tm ra.o* a M
H *<t *
<**
u b a a m
1 <w m a n : *
S U * Sra M **! I *** *#*** ma
M a
u T u 1
la r i
- tu e
r w ia
l U i a U a> la a . * * m ma*
a*, MSaw a /a a
5
U ** (
" * M b a a e r s
>**
am>
# *# 1 <mm*
*maua
!***
*
aU
aa a * a * s o a *#
a * Il I m i . t a
o * * r aasSa. - S a- *4 -s a *
*rn aa 4 *,a
saal I a mi I I a
r ! * * * * * / a a *
' u MU a m B-mmm' s > x u M t l it a * l a . * l ' a u a , a
* i*%a. ss u * ~ a a
> .
S ' a
m
I
ma*.
* *& n o , , ,
.a ! * * m . n u a w
m> aantiaw. t v
*tm aim isaa*
**** a u ^ u . .a
, - 'fi.
__
* Wntit s w r * u i n Itt
in a a l ft< m a a V i
" ti m a> * *w a ss t u a a a **. * ** **
J ^ J ^ ^ a * a u a a i
n a i a
aan n i w m .
S a
**
** a
ilt
a ih .
sa
a Parici
a s v i au
17
ckm e *. *
__
awi. s tM ** k r h - e * * *
9.
%-m*' n
V*'j**fVa *t IH
n%
ttt A fn w
44
w ,
__
----------- -------
fg
g o w t m s i n a aw s ** *,***
tmhk a a**** a mi * t i M a e > < u w * * se a r e *
**# n H
a **a
la
n > m
o m
4 * n i i
m> r ~
>*ss
I...* . 1 . ** . I l i | r s 4 * *
sm
I ________
*'
la
*-
che sapeva
esercitare
meraviglia**
i a t t n rt
**
Il l l M W M* rMM IVUM
*U
se *lfcl4 MI*
e* C
MC HO
*lt
in m
u
i .
h>W
i *9 *o ( v e r * r
m iim
ii"*ihip mh
111*
N * ' M I . * *
<
nwKowm a * a * i u m m *
i * i o a i a o < i i t i o
a tm,~ ** * *
m
L
*w ~w *i
i*a*o*i aro*e*
Ho* v**#
a* iwu a m unii taMwo* **M<ah. * Jnriaf *>
M Or I*ai I *Mi>Oi u t il MMtu gmn . re> *<
m* *>< ri u. v
* * n o * io t i
*>* a * r u o *
m io
l'w w u u la corona deirutnit riformativa tei Cuaa in O r i * i n u d i concili i provinciali di M | )U Colonia. rh ir m fc rm A ili alla patria pio prawlau tei cardinale la benedlMmteA riforma,'
I
state provinciale di M i r u M cominci* alla mrt di no' t e dal I4&I a dur panerki* aarCtlama.* La doriakmi Hrl
fm* arardum guanto alla nwtaaur eoa quell dal roadllo
b t v x ir g w . Riguardavano il roarabiaalo tei prati. Ku*ura
te t ^ a h i la comminano** deU'iatertetlo per daUii la danaro,
*' V ai alta nomina a poeti in rhirw cattatemi! rolbfiat#
f K K rte dal dar antere col n fn iar*. la profanarlo dal
^
i<"amicali a faetivt mediani* I marnati, la pregiara pai
a 8 vaarovo diocaaano. in a* la riforma am arika. Un
**rh* furiala al riferiva anela qui alla pranwwteni dal BaumHma l arran wto. Il cui rullo ragniar fatta d a n a q w in modo
-tei* a cuor ni cardinale ' Il Oaaa la rada limitate alla
a tei t'mrpmM Itom im a u ottava * alt rimanti permea aal>
1**te n via d*eeieeiona per motivi gravi. glnatlArante qneata
Il
il
*t
h>u s u .
In m ** ***
it * = !
T ilt . t v . , na . t. M M a in e i. II. i W iv t W * ** **
X WS* J t w r a ,
nr
OwnSt !-**'
MS, i l H M a M
ts lle m m X * s * li !* f '
m <** N h i
<m
* * " * a . li. ti i
a <wwn . it ai#, f w -tis
s.
m ai v * i i * * *
.e
ras e*,
a o o
v e *
m ** 41 n a f e a * e t e
*m
"- a n e aat a a %* e * i t * l l C e l t a l a l * a i *
> * i r f i la M o . iw a * m i *
a fa e
lb e
v ii
nc
t . n i a w a ia
< o
a b
NWrofc. V. IH7 11
f o fn m 0. Ilei rrto a! fine di una certa quato rifo rn M > ndizioni eccleiaatiche. Ano a che Iddio conceda t w pi pM
pillo per una consultazione pi accurata, noi. Stoniti c*H e legato ecc.. in virt dei nostri poteri come prw idw le
anto concilio provinciale. roll'^pmMo emu ra w M r w
*
padre in Cristo e algnore. aignor Teoderko. t r d v a n m di <
.*.
che con noi tteoe la preaidetua. del tuo venerando caputo *
tutti I comprovinciali e coll'unanime tpprvtuM M dai b e i *
tien. deridere e tabi tire come aegue re. *
T erm in a ta la legarten e tedesca, il Cuea neU *aprii ri
a *u n 11 g o re re o d ella u dtacevi d i B r w nnntie. e *e r
p arlale atten zion e a lla rifo rm a m ooaatK a. entnuw fc K *
p retto In lo tta col duca S igia m ondo '
U!
p M
4
L o lt im tn o o ro o M io D r
T0 B M
im p rrial** t
p M H i'
R o m *.
cu fa c e U
1452
r iM M b
T '
** * * *
i*
4N9
h * t 4Mt<k * * *
***".* i t i M
i* m*.
w**
, >. >.< 4M
*MMW
y* 1^** I
#*** ltw>w<nK *
6 4
C&c d.e * j
-f ,
II
._.
*' r T-tr
,
'e^P'W
awarsi * a#a
... i; >
,.
- -
tl M
ot
* 41 mah a * .n i *% > 4 *
e _ . t , IMt...-
- ..u
' Wi
-
*
nas tm w i i i w
* -* *
YiDarh
li
afttilo di Fwlervro 111 ami era a Bua* r a a* *!**
la tatto r a w omini * fra ami. ccettaati ARwtta. W - ^ h a*
a m i di RaUsboaa. Uurh * Tristo, aaatuaa pr >** a *
Km>m * * . m
II
AH
al
m .3 *< *
* O m I l R t m e Ititi U m M S *e M * a " * BJ
w i
<* al a a r w m * u t I a e l 51 * '
* l a 4 l 1 * 1 l a r i r a e * e e' B a * III **
w
(9|
i m
4 * * ' * f * w ) i I I IX M IV* te
* tmttut-mm l ' l
'**t *'* *** la Mmt 4r* f*M f 4M*9 9M **ttAM #arw * \V II llW Mt.
* J
M * * e IV
V aeat II. f i
** innnan M m 4 r
r*
M w j i|i; m
**** a * e a t a * l a
*<
*
m
a
..w
i m m a i iw i *
di
t * iu
<
t t in a n i a i
a*
**<
M i *
_ * '*
41
01 C o r i a t l t * *
I> | | I(
Ow* r
#*. p
a *
*** I* *
*
T w e r e I jK a o t la t n m * -* m -m a * ** IM | * III
* M n * Im o f i . ' T" U u rn . *| O ***** t * a
*"** w a* 1*** * rvetNrt* * m t I*- Mi*** Ai* *'# * e-w m t *
**** * fv*--* h a m a ts
lesa
MI
jm
....
al
h N M a o * M . M > * M i * i *n ar ** n *a *
V i * * * * * aa * rmn et * >.* *m ** a** e ****
ff>e* ***. ft Mi r.* * a *raia*m SSL O* noe* **
e t,,
* * *
t w l w ew ' OrN ** m r w * **
* - * * *
m a f m
im a
r '* * *
r-o
a * * * *
m te e a tomai * w m e t * n
a***
a n o / M ) * > * tee*# I l i ! i
e i * r .M !m a. m e
*. A
** s
l l ^ v abit nel ptlaiio vtK ovilt vicino alla tlc d rik di S. Pit * sd *fc he in Bologna ebbe per t e pel tuo seguito ospitalit
Ofe Bt *na re Federico and a Finrnie traversando gli AppenRaw Silvio Piccoiafnini ha abbonato una dkscrixione eri*
** Cioa dei Tedeachi alla vinta delixiasa che presentano i
fWH
di questo viaggio montano e specialmente aH'aiTaarim * 1 prc^pecto della magni (Va capitale di Totcana. in cui poi il
w inulto fu ancor pi splendido che a Ferrara e Bologna. Quei
4f
lo hanno ricevuto pomposamente con ben mille cavalli
**M M t In abiti prezioai di et. d'oro, di velluto e di porpora:
* ttfSi a tono Inginocchiati per ragion* dei rv e gli hanno preI chiavi delle loro porte d hanno umilmente raccomanbfcs m 4 | hro colle vite e beni al re com* f ossero suoi dicendo.
** hi linea di potere facesse. erra** e ordinasse come loro na
n o n estendo owi mm e del santo romano impero: Il
**
Santissimo and incontro al re prwsao la citt e si ingt****. dipoi potenti donne e donaelle ornate in modo graziosabrU*. vestite di gala, hanno ricevuto il r* inginocchiando!.
f Ma schiera il popolo b a s s o composto di uomini, donne e
I ..
v*d* quanto grande faase pur sempre il rispetto per l'tmramano: ma Federico era un portato ne potente ne inru*
petto della prima dignit civile nella cristianit. I.a cosa
* * ** fg i agii inviati italiani, che trovava**! net mio seguito e
dal tempo della sua dimora a Firmi ai sono con
*r , *'r t<inumi anse molto interwanti a queeto riguardo. 8 c*'* h furto, rinviato dello Afona, che <far*wa invitar* Il r* a
J fc P*r rkevrvi la conma lombarda, ebbe a sostener* somma
ptr ottener* odierna. parche iavsc* di dedicarsi agli affari
*
Federico reputava pi necessario sregiier donativi per
* *"*- L W u w delle peri e pietre p m io *. degli abiti Foro e di
to M M III r
13n
IM I
*41 I m o
R itti t i
O m M U i
IM M
e lle r **Um
<M
t f
taratati
4
r . t m .
. " * * * * a a*. T * r w * t a * u
( T J * * * i M M k a riM M R , A A
M *n <
te a
<
U >
m x t * Tv n n sta
WV M
I*H ! a (| il U tile
a R a d ia i * I t f c A t a f * n/m H n aa m , a i
it a
* n w o o s it t It i. V II U T
1 u nmi . iii> r w >s>
* tswtAi
il
T iu m
ras
rv .#**. 1 *t*
* " + * *****
t*
'
IM I* i r t I f i*
* ^
** M T A a l t o l s t a
M llitO
S s
r r * IL . r r i 9 *
IV . S o
* | < n o > 39 e M w n U
It e * . Ss
* w
* t l l I? sm*
** h m
H it r * U U t V M M
. H U Sb
**
M rttS w n lll
t *rfS I*
"* * * . n m
.-r*. u h n m
IH m h 4 f M i o p e it l Aeipr* e * -*
tonn ta nana
t* t t* f
r**mm * T a o F w fin. sn aa*Mrtataet Mattasi I
M we
+ " * n a ti s i i m i la M a k.*m, Il * te s m *
iM ,SMt * a *a * a t i* a a le e t r s r i e l t
IOratesi.
II. i, i n i * r i m
IH m r*. inn f .
u U * M Il Un "-in i
I N tM > a ***'
a m m * * * "'* *
Il
.a * * XX < l 3 lv IT * CI *** O * * - * *
M i I t i M u t a i *N*ee6. tu tta l a i a * * * e
w*
Matrimoni" Im w m u in m <lt
III.
t*J
st.
-------r f
fu i
*
Iti W .n k K * r * e -a afetimiu f f u h w ; *. V o t -U IW
S U '
I 1
i M
S*ri ari Me
V m t Mae t t
V. Uttaa r*r la
IT aura Irte
le tH i aii - i M a i r a u la #*.-**** <MM vi. z a * attai
* S<| n a i il | ;ji I M IM I ifN k k M Ir SH T a i r w <ltl I* **
,i% M a alto X a a l a a a l e 4 i l * a # l t
ItkM M II I. I i s . Il * tas a r t w * I* - w r ti 4a m
III. a t a s IL t t f . s o . H etr mmmmnmu li
tr A n t a a u t o .
IM
r+ H n i . s a
n t m a a d i M ft
J a n
31 a l : f M a a n a s t a M a : l . t r a n . t * t : r lad in a -Tta
* *
I I. m i a . M n tn a v t n i I M i a a
a r t* * latina m m
al 4 k I a n f a . a la r d n n m . la
ba*r**A r X X a
<rtt. ^
< a ( n V a n i t o f a n a tSC
w * a * ^ tFt aaittatta a la. d a l X I I M a i la n t* ntoafcmn di a * -1 '
t a n a , n a b u t t i d i n > i a . -^ iT rr -n r la n a a - n i d ri * a r
r u t t a r * Itaaalna Maaatnrtn fw a an l l a n . ApV n ~ aa ad a n t a n
41 aaaada ad altra N ati. w
r a t r
taeaa t ua
. h nata
n a V r anitra n a la N at M * t I n a a t t a#1^
r a t* la lla r r t o t I v a t y
a * II. S a a atnatnatn da
l*aadtarr . al fla a n a a ia V i l i rtd tfa M M aaarib* a to d a i 1
I d a* f*
iaiiit
i lavati
lattati anaaal a>ll dai
* l >
da<4
i*ra t d
Matrimoni f
ti K*irrioo III.
fell
di tatto Fdrico dovtt fw il olito giuramento dell'innella cappella di S. Maria in Turri. ita nell'atrio di
1 P M a Sul Vangelo Federico giur di proU*gg*re e difende re
gnor il papa e la Snl* Chiesa romana, io Ispecie anche quanto
W paa*edimento temporale. ' Indi Federico fu accolto fra I ca
rne ri d: San Pietro, che lo accompagnarono nella basilica. Segui
fa u m m dell'abito per l'incoronazione. la benedizione ulta
pMpAjrretfaa mistente nel mezzo della basilica, la veneraVI sepolcro di S. Pietro, l'unnone di Federico ed Eleonora
b maai del vice cancelliere e cardinale vescovo di Porto,
Fnamtn Condulmer. Questultima cerimonia si tenne nella rap> 6 * di 8 . Maurizio, che trovava! nella nave trasparsale al pila
* seconda dia di colonne a sinistra deiringrenso principale,
farla affa)tare maggior- cominci U solenne pontificale, in coi
*
castrata l'incoronazioo* Quest'atto ai vo la r nel modo
<*T#*t*: il papa impoae la corona imperiala sulla tasta dal re
sarchiato all'altare di S. Pietro a gli porae la altre insegne
iU pi importanti, spada, scettro e pomo.' compiendosi
*
anche l'incoronazione deU'imperatrica. La giovanilmente
*** e gentile regina*, scrive Knenkei sera ben ornata, la
**** tura era bella e graziosamente disposta sulla nuca : la
fc1* <M capo era affatto scoperta e cosa molto cara a vedervi a.*
I questo punto continu la Santa Messa, nella quale Timpe****** fsce al papa gli A d di suddiacono ricavendo poi colla sposa
<!el Signore dalle mani del capo supremo della Chia.
f a * *Oot* era stato uso, che In queetoccasione l'imperatore al
sotto ambe le spade, ma quatta volta se ne costaP *r riguardo all'errof huaaita e soltanto 11 papa bevette dal
Terminata la funzione, l'imperatrxe ritorno al proprio palano,
J*** l'imperatore prest al papa dinanzi a S. Pietro il aervtzio
1 Avergli la staffa e di condurre II cavallo, montando poi egli
*** la amane e recandosi insieme alla chiesa di S. Maria in
"****tiaa. ove il papa lasd Fimperators dopo avergli offerta b
rn *<
4 naiSa I t i
D SC
M * ia 4 m (MI. U>< .
I I I * >">
> M W
* * m
.* * * > * * m a x
m* a*
t; H in t o
a*4*. i i pam*.
a W t s (U l. SEM* U P t
al*, mm mm s i a s .
U H
r t in im
D w U M t if O a iiM * i > ! *
Il * *
'KanM im It i * A n t u S it u i t t m *
111
a Marta la V aa.tla aa m * * r . r t t o r li * * tu e *
W W W a v h ** .a | ii ialm rai- la l.H -'T * * * "* * * * * * "
ta l rlp* a l Aa a r ili rrtU ori. aacb* 4a V , ? *11. IU **a ***^*
la e >
iw
aili. K r u o i
11
- ,
la d l l l - l lU I . U t. sm
...ina 11 f,
laotl* W a W lra a w fw , # a * S II
i a i > T t * u <33i 3T& Ita I asti * tu ba al
la J^aa-arr . 1 1 la, 3 *
d,
I. n r*va M S5*a l T Ila Ilaai assi a M I - raa Si U a Sa a a** * P '
A V A re h i * ! U i r t a t l l a R a i . t f i - a l I * " *
131.
t a l
A t l M k l * ------- I
*---
* * * *
in
h x t.
e ** *
U a n M i ai* tv * a i * * an . a I
t a la <***. 4*m lm M r VII. a || ( i M a a
*"
I** TOJJI * I aa . . '* . r*a*r* \mm m~ a * * *. ** **
* mJt |U V, M irrata a .; al paati. tr tu : A a *** * a'**-*'*"""
k *****
^
Ir *
*
<
!** 14 *.
InrormutoM di F (4 m n III
o a w l
a n a li a llia u l
n m 2 1 a a a ra i u :
frm J Hai l i m
J***
a u- V II I S ) i n
sartatali rraas* Il SS
M ia
* m i H b - t - aaa ai n a w M b a l * aanaart i t r II
*H' *fc a g R lattali salto--1 la 4aa i a n a e*M iia s i l m . t ac
t s t a a l o n a l e 41 r a r l c l t .
' * Rata la * l*i e rwaais s a e<aw i n i. laaraafaaa
Sxfchi aM
(SII 4* ('toata la aa*roSnraaa* 4** ****** il*< <!
*-'n viri alt? e IX t t a a V taxi Xaanua V. |aa Nmm. a
Dm A m lemm tar # fi Muta*** O k aali> a* a X*
w
'* aiHal^ ai rm i an fiam n l> : A r > M u a a m m amm
E h IV. a St a u n IJ*i . fss asaas at >iw aa M as . la f
ai I * , * U s m m t *VI. I l h # I a r i t i* w w
t u SM k r*e a te a i <te*ri*es-* a |m > M a
' * ' * ** '
fHa l n m u
e e * cttail a n s w t
saette * aaMMl -
ew * neriratttea ai I M * u r i rte U
a <tte* bk
<w
I ettesi e a * a * a ^ s M t X *a * a . i l a * aste a 3*
1*
**
1"*
rs
<
a
la
r fc ts ts m
4*te
a I I M , I T w < * * i a
U&
_ r* 1* > wm tugimm
**ev Il 4Un WZarai b
s in *
1 H K . t f .
2 *
41
1a n w i
ttrn r W r m a z a t r
fq
fm
A a.
* n s*r
i Si m s A i
H ; ( i m i . *rr>pt
XVIII
1USI *
I li,
11
X X II. r, I I
| l
t a*
1
W * aM
Hi a 1
Ha
1*11
1l a t h k *
S a a r IA a a n * r l a la a a a I a
Il it ili M
* Il
>* I l a
Ha
T n m r* s
te li- a * i W
* "
I l - **
tta~ -
Ti *1 m ak> *
p u n i t i iiM lr a e
. * r , r~ a 1 l i a M w ani* m * lavarla w Tr
** * *
la H m la a a a a lV * . a * * aarfcr aa S*r-*a* a>
aa M <1 * 0 la rttanfaa. r i la im riM Sw a a * *
** ...
la aaa w lli a * a l a a Uaaaaa w xln a a i la la
* ' **
ai XWrat* T la i m a , t km K m I X r M I ' .***
Sm
ut r
kK m a t t
___ _ M>mtt V fot r
-------- (n w w > iti asa. w. N n * i i n
x
* n w *r Mit i ri m a ir . a |
u n M nok autw itn** ***** m r w ..i
-a h iMt*
V a * . .i.< tono . t
m ietto k* n isitonim Siwwa 4< hKm
* Mvurm * * : t sa *
*
w nsu a i IM n K *m m
_ t Tsusuim la J n l . nar. g*os IH. W . a
et J > tt liW ik **r
v ora* I~ s e - ( M
s m >
il
XIV
'
7*
* Mtseert
ia w
fa n
* i| < r n tw
la n e -
u
> " e H I . I t i
a e r a J m t la*, n e t f w w
g n s w a *
u.oti n
a i>< *
k* MS *
tu
a * >. <n n m i M A m
**> a* m
v r n L u s u i . A m w - a * t M. U m . M M : M f e r t l a
***
s s
r w i . v i l i ss w s a n i * . * . * * a* * * * * *
,,5
'
**
*** m
rsas
m ci
u w n *.
a * t.
som. 4*-
asa
M C v n r t. I H
l v .
U l.
A u n tm
M ta . A sm *** Il
** i r a ** * *
* * * . la v e
u m m > a n im a v m k u v . s a i l i t i . *
a i a r i f w la t t i
H it h s m r a 1
* fW 4 b ear M
n n w SI t. D in a
la r e l ' . n
tMarb* i a r w *
b e r n d r a lla
* **
CM. W , t S > * M a C l v l r a 41 M a r e a U
* '
M m t m VmSar V M < , u a a i . la r S )S S abSs*
Wxm I H i M t M m S V. S sa iW lln H la*er ^ w
lU m i amiti
M f t a >rar"'W ** ua> i w e
m i > V
l M
n m > u n a
B
a a >w
** a l l k a *
m t
im m s i u t V v
iw 4
*> s U t *
a. < hr *u -, v r m t. I . I O m i a. * . e M
1n las t a ia ss sa **
to #* u * m t
l'rvgrUt 1-rr la r u u a r tU n a 41 S f w
M6
S le r m t
V. UtT Ifc.
a ***
mm
aav. _
_ _
__ . _____________
lj~m Belitela
i ('>'*< * Starali V
&IT
'
*
. T l a K t n u J ( 1 K O s w i Il
ra s <r<s n ^ a a > u s m < i
** S r t * OWPW
Jrt*.
s * < o e s s
ci U
Iw* iftwBPmiwi
#*<? m 41
'
<k" * '
*'*
WM
m
1
II
.** r#
S *fc> *
Iti
I H w II M .
14
"
1*
M * * *
'
"* **
*<*
n l l t
<
l .
(lt> M | n lt
* * *
'* * - 1
TTT
M
M
M
U
r i
h
r
I t M
t u tto
t t w
H O *
i t i , w t*
a * ii*
"*
m m
R in d , l w i l i l la Una MS
4t
K m
J e t a
I l o
la
la >W ni H M a t i
l a ta tu a r*
> a e n N * aai
VI. a i w I t i N a a t
* W l M
I I **
* * . Z * iH iatH MQ> V + f i f a IM I ** I l'S * * * * * * **
Waa a i W M 1 1 U t a l a In a a M
M I fa . * "
r< # i
re *
** "'*
/ * > * * .
W a*.
, * * . * jm*
r r i ------
M w
M *
In a e t M a *.
M a .
* * (M n rtu M M * w n
* va** a m
a II I m e* m . m
Lllmi III.
.>a SirroW V IM M IU
*M e *r*
* * aQa s ve n>
Kte * f
e f
fM
a i . r
(ft W
S V I
*e *
L n e M n e m '*
I U nir
p r i
lu ti
H *
nuovo alla tentazione di togliere dai monumenti antichi
14 pwds del materiale per eseguire nuove fabbriche. fc strano
tbr proci amente quel pontefice. il quale sapeva tanto apprezzare
U Irttrratora antica, non rivolgeeai per niente la tenuta cura alle
1 rwioni dell'antchita. I conti del governo di Niccol V aono
r ; Mi di pagamenti per acavar e spezzare blocchi di marmo
ir*.-timo nel grande diro. suU'Aveetiao. presso 8. Maria Nuova.
* Foco pi di tutto al Colosseo. Ia questo a n fite a tro furono
tortati nel cono d'un aoio anno pi di 2400 carri.' Malaugun U M M t questo distruggere tenta riguardi ai eateoe anche ad
* Monumento deilantichitA cristiana. alla cappella sepolcrale
Anici, contigua all'abside di 8. Pietro. Se per caso, come egli
****> dice, lumanista Maffeo Vegio non fosse entrato prima della
m m -tu rn o neUabbandonato trascurato T rm p im m P r o b i, che il
chiamava la Casa di 8. Pietro, oggi nulla si saprebbe della
tfrsttara di queilintereaaante chieoa aepolcraie. nulla delle Iscri*a mortuarie di Sesto IVtroaio Probo (consola nel 371 colltm(inuiano) e di sua moglie Anicia Pahoeia Proba. ' Gi*
* vanta, che qui ai faccia rilevare come nel r*to papa Niccol
* * b a vedere grande rispetto alW t a r m a n e dall"sa tira basilica.
"occasione. cura per le opere de- suoi predecessori. Cosi agli
**gb alla coaaerraziooe dell lastre di porfido dcii*antico psvi
restaur il sepolcro di pupa Innocenzo VII. Allorch gli
****** occupati nella costruzione dal coro di 8. Pietro acopriraso
* * epoterl cristiani, fra cui anche il magnifico aarrafago ia mar * A Probo. U papa ne fa ai rallagrato, che don 10 ducali a eia*
*r e di oasi. Cogli ornamenti d'oro travati in detti sepolcri Nie
nte V fece fare ua calice.*
fc
laftteuna pr lu u r h iu K>m*
al
\ 'U if * n
U t
* prwtKVM au dalle fondamenta Ano ai comignoli * una rnaMot tutta d'un gre di Niccol V.' Al pian terreno di questo
[ P*tP* edifici. chc circonda il cortile del (tappafallo. Siato IV
avatats, (a *oa biblioteca ; il primo piano contiene le ale dei mi
nori. drfla vita degli eremiti e deile arti liberali, coni dette dalle
(Mare seguite otto Alessandro VI; il rondo la cappella di
U m e 1 stani di Raffaello tri abit Niccol V e oggi pure
*
ricordato dalle chiavi incrociate. Tarma del papa enia no*
**U atxa. che ricorre nelle porte di marmo, nelle volt* e nei
WiMatL Questi appartamenti distinguono per nobile sent
ii** armonia delie proponuoni. Le grandi uperAci deU* p*
Xi, W otte piatte colle calotte triangolari mostrano, che il tutto
iato ideato per ricevere affreschi
L r amatone di caatello che faceva il palano venne ancora
"'ala quando Alessandro VI resa la torre Borgia. La far*
* * *
il cortile di 8. Iamaan fu pi tardi fatta coprire da
II mediante la lunga galleria, originariamente aperta, deile
U bk
"do la prova data dai conti, i latori al Vaticano comincia*** 4 ad primo anno di governo dd papa, nominando* inoltre
a periate ingegner dd paiarso
La costrurione fu
**** * vanii con grande aelo e gi ndTaaoo giubilare 1460 il
* Rwdlai pot ammirare la b d i m dd Vatuaao Irasfor
*** va*isrririone trovala da poro fa vedere che in M a n u il
potarn era terminato nei 1444 * l * morie dd papa imped
2 ***a Mcuiiaae dd progetto grandma 4mrritto rosi al minuto
** MaartU. Che intendesse il compimento ddHntiero progetto
2 * * * dd fertorv con coi tennero erette mura e torri a tutela del
*** caateOo papaie che ergeva Di qweete torri rotonde sussiste
oodla gagliarda, che porla il non dd papa e termina il
* ' verso porta Angd*a Quanto altro Nincoi V eutimie
*2*ticaaek. pio urdi and in massima parte abbattuto o compie*
Ili* trasformato
Im
a n>in ii 1 | m i t a Hit
* * L in *
. *ac (aea a>n> i sr-*- u a e *% m nn>s i < r<*
'""tr*- " ***"
* *** *
'** U .n m *a 4. *e ls>
* b t i * , ^ he a se
* a u - s u . M in 1 m
< *
It i S e
r<M>>o la
U t
I m
NWrett V.
rtKi
*
i . m
VtOmM
i
s e t i
** * * "
ta s ta m i
******* s M
a * * 4 a*m w i * * < * 4 f U M e W* H a B m m * e *
'* * * IS 4 * .
r n m n i a a * a r i are. # i n <
* \ ttv n t *
an
rr*M i e ut * r w * t
Aruoli taptoffaii A
Ufi
IW7 IM .
M a l. a a n i
' *
Cirwnmt >1. A l A
U f i l i l i
nW W m m
a ll I^
! " ' ai im i * l u e * . . . * M irarla la,
tu
ra a w i w r t i i el M a n Ma* a* a
u>
M m a a i **
I te u a.1 a V M H U # !*. w
mi
<w a .
*"**]
**
* * * ^ la *.* iM a M M f . t a l * <*a
***
.adak i#*fc twe *t Wtaaavwm. ,< a* /* a * *
a
ma: it <varai*
w i r* *** iaaw a r*"*. >*>r
r
r*
lae^hH* IX M t t n e a r u t t i C
w w w m , * * * * . f
aa l a , laaa I
m i i z u m m n b a i i . . * i e maina n* '
fa *
rtoaatf m
a n i
a. a ta a a r a a * l a tf**+a * l a w l w r n a c
*** * * * * > ta p r*. m a v a tali.
v . d i t i . I "e" r**"
m p u . / " l a i *
Km Aw thco da f W l r
t/i
A
egli era detto Guido. Nel 1407. 20 anni, gui precocc r I i esercitatosi nelln pittura, entr col fratello nel convento
M u d a n o fondato un anno prnui nell'antica cittadella montaV H di h n oli premio Firenze da Giovanni Dominici entusiastico
t*r 1 riforma claustrale. ' Ora egli ai chiam Fra Giovanni chd
1 Mfrmnomi di Beato e d'Angelico gli furono dati soltanto dalla
Ikitu u u U posterit. Fece il noviziato a Cortona e non ai cono
e e di l ritornasse poi a Fiesole, ma ad ogni modo qui non al
flwm a lungo, poich, a caua della loro fedelt al legittimo papa
C w i e XII. | Domenicani dovettero abbandonare Ftasole. voiW d * i loro passi prima a Foligno e cinque anni pi tardi, in
deila pente, a Cortona, ove rintaner Ano al termine del 1418.
r ruttando poi n Fiesole. Il maestro pass poacia 18 intieri anni
li q*ei convento che sorge in partitone magnifica di questo
fcop* un grazioso quadro a miniatura. In Madomma drUa Strila,
* * conservato a S. Marco. Mirando a cose pi alte. II Fievole
^ tU n l ben presto da questa pitture minuta, sebbene non subito
* ero suro*s > Ce lo prova uno guardo al notiaaimo altare.
*4 tatto 11 mondo per le u leggiadre Agure d'angioli, che
* * * nel 14.11 per U ociet dei lutatoli di Firenze. Nel 1437
I tV iolt contendo SO anni paos nel convento di 8. Marco a Fi*
lei l'artista favorito da Dio. che Ano allora era dato in
tona alla pittura u tavola, cominci tosto a decorare il cony ***
affreschi, che hanno procurato a quei modesti locali una
* mondiale. Lo stile del Ftosole ora diventa monumentale.
^ *n Menzione pi larga e drammatica, le sue Agure pi vivi.
I 'negabile finfuenza della citt, in cui lavoravano Malaccio.
- * * e Donatello Nei corridoi inferiori a 8. Marco |] Ftosole
otto gii orchi dei m o t confratelli in religione una seri* di
presi dal loro Ordine. Decori la lunetta sulla porta della
" '" teria eoo un affresco riuscita in moda straordinario: Cristo
r*rne coeoe ospite col bastane e cappello da pellegrino e due
" i M i . che dnndogit cardiale benvenuto prendono le mani e
* traccia dei Signore. Negli nitri freschi il Fisole ha preferito in
**- M
X W*a. * * * * mm*
im #>* a,*
*** * W C i r t i Ib s tN * Mi IM rr * * * * * * * * IMS m i . M i
___ " '"M i in iim iin m Mit i d i n r * a / * <
f
<t<M i ( < XXI11
** U * . tm **<
| i M m 4 o MI se s s *
U w m i . a as skH H m m
" * * * a - * * tm* ***.#*** tk JV'fwvf / WS*
"
f i XXI. CM
Ijba U t
h a .
S ttim H ,
V. It ti tiU .
< l i i m a a r a m i a Wanr.
IhM ***> # a* <l< QaM t w J IV
i awi
**
* * * *
u
rn * w
in o
m m
mi* ; M
M i im a U t i n ,
nano
V H 4 I L I J " f W * | arsa
, |Ttl-
u r a sn * * *
n * * *
to si a a
. ^
II* j
S S
****
*1 1 * Ma Art * I I m i
* le SMMM r i t w s il
*** "v. N 4 m s
"* 5 1 . 1 ,
" 1* * *.. tm
-* r-m* !
* t m * * *
U S C II.
*'
tao
im
MCC.
K t
Hrrnm*
mm
a n
mtttmtntt.
iM
r w M i aa * * .
m i
te ausaa*
.USO
:.
t t i
n i
L a
n a
irn m . arte M a t a n a
M i
h .w y
ttmU
I l
iO H I v
la . t i
La rapprlU di S. Ij o
t r a t o
Jrl KWolr
MI
M m f iin t f Jm n
:l< S n |
111 |IMJ. M A I U (A d S M
<MIm * 4rUa m a IV *w a w *. aia II anliaa
Il
*'*a*a Ha * w rV> I V o t l s i.
*
P m a iM i la /.-, x i i < im > 1 *
A M X III t l l t . la* * .
***** f* a aHa k Safa- dri IM I U n -* rf m i al llM M I da
B asa
f n IT. IVr la I<(a4 in n l**a I a$a* ratia < *la d *| t*
i riai 11 t**d li*
4aIU
*t**#eW *la 41 Ri i m u
< a i *V> a a*rfcr V e n i a V II I. 72a
fq a rs 4HTaH Hw i* ! MI IImsb*. I* * 4* t *.
'V X II.
Ma aarfca a d itti
< n d l 1* (larvi"K M s w > 41 llw* i rt X III sana ( ( r i U .
la lu i 4 1 * .
*1
a * a *r r*><*
rt" * l " t im i J M . ** * * a *, i n * IM I. * (
* aa*aaa * di Ulto. * iiMa*rv p * W i i w m 44 4*nUliai> a*.
'* * I* Sa*** a a w ria a I n > > * * (. jfia. IM * a aaa
* MaOsaa
|aSUb a ftr n d W M 4U t m a ll < r ( n u li
* ' r t r . 4. t | * ia i AanraS* r K m * ! (* M | la i lawM aaa
Uh III ( ^ W * *
V M IM U 4
r*
_____I T
N tw
- e *m~i
**
eew ____***
*****
- e *> * * * e .
* W * * * * * * eka* N 'etti t v w a * . ssm.
e *rt. a * a
* * ' e a n n i a r w *
Mkn * * * * * * '
nu , -
M * *- e e -
Uh**
re *"'
m
e* <*
V * % ***** * * - a . n *an e *
* e * *
t&
* ** K i t , gflMNfeewapeii 4m n * ' *
< a w l e i
*.
&M
* aa tt aa i"* a m,
t <**,<* la . * " * '
ta
aMr m r*** aa * k * t a la
isan ia%
* !- rirnm * *l Me***. ** 11.
* Imi . a a i r w t * uimk ' * ' a**"*** a'
. i
A *
* '** * a a * *. * ; t ) i < : * a i a fi a
aoa #,*,
#r
**. R i.
S tr r a i ,
iC A
W a a ra n sa B M
m a a i a a i
c S w a a a
I H
H S 4
aafcS f wS a M a a* g a s s o s e -
I t i T e r * * > m
l a m a t*scu JsSt.
Noi*
rw tfi
vi:
w i fe v a k o il maeatro roUnlo favorito <la Mio. I j farri prvrato at'mpreaalno rigidamente MrHica. lui beila iacriaioa* dice:
r n il veneratole pittore Giovanni da Firmi deirOnliae dei
laAntari: 1443 -. otto v im m ta vw questo parole; n on
* : Rateati a lode che io fowl m a a altra Aprile, ma che io,
C *Ux. M
ai tuoi tatto la mercede Altnr opere naie II ctola.
Iba ta terra : a me t; totanni ha dato vita la citt che Aore della
Otti* al Fievole ed a Rcboud (koali, il poateAre tir a Rma
a altri parvrcht eccellenti pittori. Caal B o s m r a Bi o n n a i
Ai Nragta. nao dei pii importanti prtranori del Pmifiaa, inai*
t o r a a m o 0 1 Faucao, il maral ro di Siecol A tanno Ma
h*r-?tanmte nulla pia haaae dei molti lavari n aaai del
t o t * ! , ' Datante la aa dtaan a Rmm (tao al liU | *!
* * >a rviasioai pvraoaali col Flrwii * coi iknmli, prohahil
* * ache caa Fiero dei Fraarrhl che. c*aae attortala gti
avita cappella 4m Priori a Ferocia. aavritarano a a
* * r venta *u di lai. ' 8aa<h i coati RartoteaMa da Foligno
f
jpMo la Vaticano, m* dipi** un'intera a k ne*ll anni
-4&S Lo atipeadio di qmwto mastro era pia M o alto; 7
teaij al a a a e aantra av a t rataito Nat li M fa al aertlrio
+ N a anche A m a i ara. r w t i o n . 1 I pittori aneti Aatoalo
f a M t k o m i* vm
* aa a a>aa a
** d e am v it i
sn '!** n* n* aaM*n ninna*
""v a u m . **** mi
r * i amati. a*s ai
*4 im i 11 a TMt >< S i ptmmm a* *. IWw ( * * re
*Mav4. twn aa < * * aia* * Wm>*>> IH* *U la.
a. t a L w h h w M M -n wa* t ..
a t
" * *a'n< f* > a >
*> ** aa aa a a>ni *
.
a* Met a #wa. a* bm **> * a*** a *** a ana**
Sa-aa *a> | a N ta a * * t* e*-* * * * * a a . e a a n .
- la H t aM*. ai * * * r v a. m. aa<e **.* va*
^ a " a MMtta a 4M w a a * * n n i m a * 1 ;
*n * e *%*> v. a
* * n V M M a t a * w I I I ac.
* * a* a a . . . a av aa*
* ttanaa I. a * * a an o a**'* n i *<a *n *%w ai.
____
U fa ni Capu* 6. N lm ii X. MIT i m
* v *>
m i> o m
V tr im a , ^ a m 4
tt.
a:
a
it t
t p r .p t.
* * - *
iM p u ao t M a a I l Iti * * *
i Venati*. a Parigi. Tur, ptvuli ad altre \ ii rrM a *>**. iw m k fi, rdlquiinl, croci. U r i od altri vu t untumi
J- rat nempiooo la numero quaal laAaito i libri Ivi coati.'
Atufc qui. a toctimonunia dri Manctli a <M Platina. guidarono
I fata pasti di vtta idaah. C o w Ir mm c n a m i ar-rhiiettanirba
nalribvln ad accrcara il hftallo par l'autorit dalla
tBKa Soda, coal anche nella rriat r i rk w dai aarri mialari datava
%1'd latta la nuisiA m iu pnatibila a immaginarti Giuata il
aia *e4rtv prraino aagii oggetti pia piorali deil'arsa lo di rhiaaa
* " auaifnatarni un riftaaao <WU rrfail (^ n u a lM iM 1 Kd
U ainaiea aeelntiaatKa fa curala da quatto pastetta dotato
4; a a w par l'arto.
%
<P a m n . s* m ai - a * * * * a * a * n i i t *
* *'* *a u>w K,itd* IMI a 1*4 a 1 !>< a >** t o i
><mi a te >- .... * a a m a <te
^
* ta te*
h a i w m i i m na a te S . i n p t t t
j-
t i a
< f a n r M in a *aa* t m
a a a i *' i a i
te t a M n a ia < w n **<< *a ***** .aHt i-a e
. * . i m i i u i
* * im
* 1
*w k
i w . j * * i a a * * * * * ******* a t *
***>< jm t w t * u
* * *mw n m . a
a w a ** a** i m> i w m
ai > n<K^<iaa * lisa r i
liv
a-* a ma**
fc*
il
* n i n i m m ut si i a i p . - b ai
***" * n
* * * a . * 4. e ' - |(U f w
a <ra t
i s s s * u I I s m * M t s m u .
***** - * ' " * * se. K+m. H a i
****
a *
;r
* a *
a. a * - * * - * +
*8>SM, a* M e m toem *
*rsr*M.i M m 04 ss r e t t a l e a i a i a * * lo le s e
s v 1' tesa ** , t t r i i i i . . . . u n i V k n 4 s s * * T
* '* * .* . s s s a su. h s it u n t
a t sa aas** *****
***** *
* ifi. il m . a
i m r w * e tt
n>e****ri t. R4K
'te *ii a, s r * n te M 'i o i a
"** *
,
* wt n ir. m .*> m *** ***
SIS nwtartH > <1* nm m M Opinar** n*M> asSOs e SsIS I* **
*.
, * w e w i -MS M *
ie>;
V *a a
|
s e a
<~asMa-* * a n v .aws. a i - e * * % n i * . U
***** B** * * * * * * * * * S M I 1 t*MSMK a * *a*. 1 M
a .* scisso, a , * * m
***** totem mSerm. a*#-*** gttk. <Haat a 7 inyi jH . , le
Oema
le ** t> M )* W >
SSKiMra s s * O w
I
i r a * * * a* IV. s o i m m . Kmmmm re e #* I t a
e
a****, e s o m . I . l a t M
g,,- ! r <%* *'
i h a a a * *f u t * , l e i i w h . i n s*< **
III. M > h a n I l I n
m i m w -- n in n is i
ii b
|i
I I mmi
MI
Tarn a*l affitti, coti anche alla tcieoaa. che era tata la lo
Ma dc!i n a l MM giovanili. Niccol V praet* U no braccio p.
protettore e promotore CU emani* apetano perch
P " * 'ifM l la aperto giubilo per fihcanrme di Tommaao Parra*w H pomo, non nobile. meiUu.tr ali anni d eri ertermrate
**
appartacente la M 0 M parte di a i conoarota di pera m i poter rodilo, aurtano che **ti era b e i gettar*
* * Mancia per la caato delia orienta l*atoritt I ricchi meni
Ifc tacenti enllWItajjoac a rapa toperma Mia ( lie t i
la corto qnal modo U nestore della repubblica lett*.
^
diramo a Niccol una Mirra di coagraltarino. nella qwW
ao ri^w nliennt le perann * i dwUderti de*ti omanitli
* r wwo. tonto Padre', che non i tornino dalla toa ewmoria
etichi amici: fra W ah* m cor* non latciar addietro iorila
* 'd a r t i di lora. Pe***, che 1 m motti omini, che li ami* **>* aftathl in pawto ecolo tariaram le arti Wera. le inali
"*** fa*i pentr # morir prr <lya dril tempo. Ika 1 mio I
aa*d* panato tanfi hanno i m n n l a A lo ottanta patta la
*
remora di corar* che ano rtwfc w ll aeUa lora antica
** ** o aQa loro antica cm td im io w gh ladii wratidei, che
!**** 1* p,, aafcb arti . **> pmteel rane gu m deldi X ioo b V ; con t a n a m * egli paoi* a peeetaro. come
arti mol anrhe alia fieou. la ma patriara beaodca. pro*
ira* promotrice.
Tsii I operati dei a m k m o n ta Votpot laioi da RMirri.
*moaro a Roana ni tempo <& Nocot* V. pan* per loro impolm.
* * * * chiamati da lai perche g t o ib ra n di cederti alta rao
*V rom e aatorale. la ewaa nn a pram a&a Mieta, ma
d gai odo tirar, che *a dal prtanipio del no governo H
*
* *
a*
* n
t* t
*n
la M w n
**'
a (M a * m M O w W V a r M t iw m m o k i la H - l > i
H U * la r**a lie k X a m * *
n ifciiai* a t l r * * * a et va anatra al a a Iti a anta r i W < * *
"
V
a
*
M
r
r
*
*1*.
ir.
a
-ia
^
x
.4
-*
M
_
.
.
IL^aaMail
aa a A a ij. 1 11 -
| e Ma ^a a aw areaei
/
1T^^
--a e
# ** < e l a a n a a 1 a > il a l re a
>a .ie<ttaafc m a t t a l e *
le *
**
Vaticana
X lIM a
r.v. h i alba a la * a>
te Uuna III 1 a i fcwai Vaatv tt aa. p JME
im
I a r raan naa M
la i
a * *
v im m i
q a w a * <|M a*
K . eM I W
la at9 a - * -* '
ri t M
SU
W*aik t.M aa la a tH a m n - 1
Uaexea*
a
M a a
I
/ m M i (W
O n .
fh llH i
nw
r**t
u t.
-a M ' *
* *'
jttT ftfft-
v ttm
au
M a.
.* a .
ai
a **
'**fc
U ( I r Iwnw m M Xree* V
v
l i - i ano sguardo alfa ri* multiforme rhWr* rima*
ulama fato t o rpr*i parrb qua! tatti ni*no dal di fuori,
pro 1 Minta c o m e gii artisti ocrvpati da Nkro*6 V. L'k> ottante
Ar. n * M di qo*'l* corta Mirrarla
natarai dwMrrv ro
to * Alloro Roma era atranamrnt iafruttuoM noi rampo drlta
0 ** a d*Qa Muratura Alruni alti dignitari trM a iU d dtttlnVaa* M * l per viro talora* Mirra rio In nobifa ara col
tar rapa corcavano * ronda <M1* toro forw di pronao** la
annua a di Mmritar* intor**** alla nmfawlma. ma a*lla loro
P * maatoraaxa n II e l m n* la sobilli n 11 popolo dfadaro
" w
ia ta iM to waarottlb'HtA p rr fa I m l r t i r M ir r a r lo dal
- .. W _
- - -- .
- ..
-m ^
-
.
.. mjh
.
^ 1 <*<i*fiair,
coon
mal*,
peM
k, rrn s* A*mo*nra^
p ffT *,
iJLnon * n i d r i M l a l a n a g r i i r r W n t t k Nfcrot V t*n a * cvrtn*
**
*> * * tu i m
*
m a
*
t in
* . li*
<*< a w
""***!* OMMWI * - * n **
*
r i.n
tm * a t ><< t * i n w k * > ( i
- a limi a <g nomiii % a * r * n a dm O m i n
| | >
~4"*
nrtrTWnt.
F u u tt.
IH
!o
MrOrl/tirrara 4 rt llu u t m B * m
da H
T rM
di iW u c - m
I M ia me i \ m
< 4 M I
M I 501 * " *
io
In *
f i l
M
r illr
/ fa i >
4 i H a H pn*0* t
v . X I V . 134
r M
a a r o t d H I M I llla a t la a la * b l e a w a r a a w . d i r M I
llto-fM. V e d i V a t e t 14. u f i . ; V m m 3 1 . ; U a r w
II. I
d. I r M al X I X .
IW lIA
AW
rf
r r a rifa ir fa r fa M r rd I U n i-Ir i L a M
Str m *
n ***'
*
*
%**
* T3>
w *t ft a N r r : a
* VH Wl 2*. 2T
VMn ||t. 7 3 Salta Mlent di tv 0 a VtrvM* V
la <a> paf***
ha Knaaa rf. * u
lardila r. I m> pai* s s . 131
Tarn 11. a s*Ua arriria allKM IrllrnHi drl rtM I *'*'
fLUttSI I* OMna af. d Irfl Mal. X\ III jb* SM * M dliaM < 1 ^
!*T,V I* "*
rmtMr mar ad aMIrarrafa IttatBd
1
r di V f a a* M h n . la Irr* Ir X XI 3
MS
va
jtin u M u m i
Ib m *
la n
JL a xxiv
f jm m im
*> !
tm e r n l e
S i
*
m rt k imnnMii rsi
PfcW t la aa e r n i e 4*Ms rmwH
e *.
ariTaMTV
**
* * * *
i r i n espiteli * i * n a s
le
* * * iWm*m L m i. i u M e M a
'*
a lUnr-*
J1WK S
i4.
u ,
t s tir
1M*;
Mu>
V m, ma
<ti Mm. nnn4 a
M i n I 3M lU xK I ls> S S 3 <t* *** "** erti r. >
e (u t , m
l zrr
fr i
ju < M iM > 4 e
a N U M I
TU IS L
III. * . * s lr t
M8
b .
Niccoli V. I44M4A6
UtMin. i M
so m .,
w. <
*> **
t*"'
* fWnXt sin.
X. Ha uuum (a MftMM *>
frwnrf. |CMU tlOo ucu. J*.|| * &
V a r t M t w m U tn o n
II* * * n t M
. . ! ,
I I
W k > O M
( i l 4 1 l>
* fW
r t n i. S w . f
t e l i 1 lM )| h
<
i o m
I n
n n r
mot* ,
41 T M t e a k
> ( > *
I t a UT. K m i i n a * n i .
latto. #a| Tr
l o
81
a n
| .4
T ia u a a
X k k i
te *** ^
IJL S i
latto
647
* , * * * t I l l t . I M A tra tta l a i s e i M i r a p i a M ia t W - w M
*** m r r a u * a v i ra a a ? M b tan t i < * la M i m i m i Hrl a i t i *
1** * t t a a r W * ----------- f jt ira a * 0 I W I 4* 0 rta
I rrnmrmr
l i u l l M ttm ri* 4ri
rmli f wfitrr f n r i r
Z I i S t p r i l ! * * S S * . H n u a > la # l i a a n
VwW
I Wsil I
"
I la
4r r *
; O r a. m m a * 3M a* . * i m
SS* t :
n
M
U X V I I I * -B W K . 2 1 1
^
Un h a t a m i l 1 art M i t t t a . I l M f m M U it o '
7 * * * * t a r a r <|aa r i i . M i a lla C a a * aaraa a I H l a i M i a o a v a
Sai m i a l a l w i a i a l r e a < * U * > la a am a : n a K 13
***
f ^ . i l a i . a t a , . < a > a a * S U tmrtmHivtA 4 r i laaaa
* * V f N i t t i i i I alSa 3*1.
* S t a t o al ( M u a a > IM aaad . ,*ra * t | S
< < ? * t a h <fw
C a o t o t , I M a I . U n a sai a - M < i i r a . t a n T w . .
U ftM Ut
raH tat
hk
X t o n i
T.
H it t m
laaai
a*
r a t Ma *
a**rttr V*aa. a a
SI
P H t*
* <*
* a . o*aaa te r ai. n . a * . M a a g M
* * . < a *- *
waa a * a a, a
tM w a .
a * a a a a a a a - " "
aa v. a aa c a a a aai n
* a a IH l a a a * * la. t a *
i a * a a a *
a t e i* : ftr o a * a
V iW M s t a l a a a a i Saaa P a i
Cte raa ll\ a * , m a>*w
te MaMMa w aa ,w" '
e*aa a a m * ra m a w a va aa a * aa**
*-,** w a> irv i
a oaHww iw w m a * a i
ttei a ' H a* a a
a'
**
^
-
eaaeawww a t
am
r a awa
M a a it n M voci
bw w K
I M
IM m
papa*
r f
VMX!
S U
<Ma *** aM a
.*
i o
m *m aa ntm ^ im
** t,
* a a M * mi a %-< a .%..** 1
* 9
4M M ra VMM I H / ai M a i a * a f a
a m i n n a v r a i*i* iu t> * a r n a a
. _
rmt ran mm t t T f r mm t mmmmmm m
mmm
n i M
. - - - *
M a im . V O M M
... _ .. . ..
.
I l
-----
m m MUpMH
* *
M M a * ......
ft
^
^
**"
c'a a lia la a v * t * a * i m mm
*.
M i m * Ma k - i i m * * i a * * * m * * *
a. a la i* a * r i * n .a w in *
m- m m
Ht P t a a
r - U **
* * * * * P rtn a ^ il V a a **to
i i t e ^
w W * t E ra M a
di tatto fe ^
4a fa r*.
* d ar a a n a s i* a lo ** M a * o aam ir*ii. f a n '
?T
X in a fe V M a*'
M . m drf *
d a*to t*ad*r*r a
Gtaayta di T ^ -
* * *
tt
n * a i tt h
n ti.M tM i* i* a ^ . a , a i t i l a * a i u t a i * * **
n*i iraa in i
* * * ' ** ' *
t a o * a a *
a*
* .M
a. 1^ o r a * , , a ^ r *
* *
l a a * ,
, ,
* * * e e * * * i M M M .f w w M ,
......................... ............................................
*
'* *
**** *
<o
N a l u
e a (,.<
u t m i*
a < n * t M
tt
u l m
r< a
Xl mt t V a l * iw m 4 * n t i
w w aa a n >
r a *--
11 aaa*
a
f C T * a i-> J**% n a u
* m w a , , a<
m *.
U t l a . fa.
*V
* *
aa tk io*a-n.t aa
**
**0 W , ) M I ama aM a a * * * * * *
I a ia a a a a * *
'** * -
H
a iI M <**
am* ||M
*afct a a '1 * ' *4 * a
a * l l l l l l *
a a iM iitt.
((S II*
tri
* 0 *'HIIII>*. f e Iiw i 0 m H O i
g'I | w eoa a I tuoi traduttori e copiati. ifflnch non li mof * n f # gii ftm o , K k n U V w>o tollerava che belle copie.
JUv*i rodici detta biblioteca Vaticana allertano oggi pur la
r <* cura che ai metteva neUornamento tenore 11 materiale
a <ra. clwuvameate pergamena. la legatura oltrwnodo maP
'a. tempra munita dellarma <M papa, il fermaglio (p * u
malti ' o di lavoro ia argento d oro. Vi rispondeva
talento Parecchi mancarntli erano aemiilari di lu*-
im
L **m
in o ^ u rti u
* * * . r . im : ia &
tiWf gracl * latini dalla biblioteca papa ir sommava a 500 volumi. '
fk Wa <-ao numrro il Manetti rvrlla vita di Niccol V * e quatto
M a * <mU> accettato. ciccotne il piti vicino alla verit, da acrit*
tari
-*ri. mentre un erudito italiano a* deriso pel dato di
I t o l i H a indica aoli SODO volumi.*
Ma ione anche questa notizia troppo alta! I * BiRUonnt'-
V a n ta infatti poaaiede un inventario dei codici Utini di NlcV
fatto ancor prima deirtncorunaxiooe del uo uccwaore Cntoa* HI. y le aprii 1455. Che n*o aia rompMo pare rtaulti
fctrrr> i riportati anche I libri, che dopo la morte di Niccol V
Ifta * ! sella u stanta da Audio. Non ci sono catalogati I
*"**' noci. che erano 4 1 4 . fi numero de latini rondo l'isven^ siantora a 795:* quindi in tutto erano 1209 manoscritti
ft f~ < ie a 3 5 0 sotto Rutenio IV nel 14. fra cui 2 oli greci>
in vista il breve fovenao di Nicrol V e le condizioni d'aie ^ t a numero era molto alto; le pi (amo biblioteche di
f * ' ' avevano ds offrire minor sumero di codici. lai collezione
ra>n l I
It
* **' Tl
I ***** *m-m
l a . . .a r a x sf s s s . a . ir S-IU*.
M a in a w
^
* 1*
* " * *
a * * > e . *
** ut s .mm u n i s s *
'< M <|l jm, IM M t Krrmm* a I *
* nula ir - *e w >
*** **
<* sswfa * l *
* * **
*- a Hm* ***+> * * *
t i . % -** * . r +**'* * * a * a
a a*.
s m s i ' i. mi
z*
t IM *
^ a m iw m
a * . os T i
* * a s * a * m i n *
'*11 *aaa s u m
* * * * *> *eus a awaurtw a l* > t
1
fci i a i n . unto a M a n k w s a M -a- *a tw I I * * * fa
***> a tr s -
'
| * r
M ia *
w H fC m * ***
It
tat.it
a a tf * * < f o
f MM
a t * * * a < ? *
11/
a t< ** aw f
r * * tMr
a
h 4 *99 valsati. )fattrailo tatti t wcrMki. owlgrailr l m
ahati. D ranliaaW B art noe rtaal pi* 41 900 cadici II 4 *
PMbrtra d T r U a o t n U * ip a o 304100 f a n t i por I m> kt
tKk d ma ro a U ra 772 codici La altra raccatta B ta r* R* ta n e a rd a a a a appari* ai 900. Gli itaaai ) M m i w d n n .
US4 ali IM cadici. a l l O i atomo a 1000 La te tta ** a j va qvtadi I a a tfto c * di q a d ra t* la i i i a la pt* > w r '-
G ialla H aM atah o citato i radici k iia i M I MMww <t '
ari* V rraao colturali la otto graadi anaadti la aaa atto Ma ut*
haartra: ai dagL armadi aUvaao a daotra. dar a aiatrtr * * '
b a i la. Sedai diaprateinaa fa paato a tea* il <aaaaa pa*
a*
Siilo Italico. Plinio, Orazio. Ovidio. O m ero ir .
MEI* Ola*Uno. C d urneIla. Euclide. re. Nell'ultimo armadio ocrno
-wpr^.rttaU la varia mescolanza ocritton profani <d ercleaiat
Tra I codici greci di Niccol V I m r x w il poato d'onore
baiare di qual dottore della Chia. che a. Nilo ha chiamato la
dada Chieea. la luce della verit. la trombe di Crioto ;
che 40 volumi contengono sentii del Crisostomo SeH Baailio eoo 18 e a. Crrvono di Nacianu con 11 \o^ ' pi tardi vengono I cUaoici p ao n i, da ultimo i mal*1UH la ventali della biblioteca di Niccot V aono di rande
otto pi d'un rispetto: avanti tutto eaai fanno vedere
1 or* leiletto del papa, che ti inte reava delle pi disparate
* * ma provano inoltre, eh* Niccol V non ai dimentic d W
di tutto un principe e rv b e ia stk o p e r quello motivo la
U poeto d'onore nella sua magnifica collezione. *
W 'm t o r w u i w i K di K W x III m U U I k d m il p*
* I n o bo a Mm t SIS. o a n
o n w f i n m a im
*
* * * t. a % r oi iiii'hui a 4M f e n oli t n w M t tmm am # '* 1 * o - *
m oow m m
M a v a rtiitu i ti*ia
p a u fi# u * * * '
-A.
.
1* Mk *ncnoiiBno
I ,< ^> , ^ J- A.
m una nvcNuxiw a* fa
r w . oopo
roivirD
Ad M A A
to
ttt S
> a * . *
Il
m
a
a
a
i h
omo t t S
m m
t IM t
r . a
HJ
#
t n
4k a i i n i 4t w*na *
a*
m .
o m iw h m i
**
**
***
j iwihp g . ..*. < ! * < f t a o r u m *
** t r e e i r t h b i a t
* m a m o m
i* i *
h . # mukm^ a ,... rt e * n > - .*.. *
t o M B * fa*a <p
i m
o m m iw
a a m
r * (
** i a a
a i u t
* *
Il
m o piteo et eoariuniti n i di aaarilara c o n fa i
I
4atTEp*fania appiccando fuoco o d palaxao V i t i n a 4> i4 m durante Il m Ihim pontificale 11 papa I c a rd iti <ia
41 a i cnwlt. 41 ucciderli. d'ina padronlnu panna 41 Caalri a-1 Afa
gaio t <M Campidoglio, a 41 proclamar la llb irU di * - * 4
Poerafo coma tribuno 1 Tutto era preparato a t l a a n t ft *
n t M dorate. eoa cui 4 o m a imprigionar* M papa. a i afa
w dal n a n i i | a o 41 Roma, alla quale 4i|aiU 4 I* *
Paava d*aaUari Ri narra, che da un lato 4i gnaat ?<agn
M fa lta la * 4t C a r i* a V la a aa
i n a n u m
* >
-**
i
i
BU
ifiliS
ili
L M U I Ca|aMa A u
* liM kw r w w . l u
**> t. n n w ttKk ai b o n a
r*
**
I|nin ri'MMi a iiaw W * n I l a l> Maa amalni
** tia 1 wMt ai n iw n ii cV a i* i * c *<' 4
* ***"
io >f wm
m a * ila a a a wnan 4M rara *raja a
aa n a ia uii la i im gai ai > a * ai a4a B i H i * '
a r * i a a a la * 4 a wnnmn i i a a o n a * * * - *i
noi* > tiMu *4 fa>. iv *at a la *"*
. 4 4 n w a m i i t it a c o a* a * * a a a a. m n a n i a iw m i a m a a
**
'**
tao O *a ta>*na a
Ma ra a m a * t!** a *> **
i a a ii m a > ia a aitw a
M h k h a a a Slhliairva r i a l * a ' a *
***
* '* * ;__ _
il a
m a a t a o i w - a * a ai * * *
a a">aa ai * w a * t. a*r* ** * 4m** a *
Vfew 1% W*o. att Tv*m a l . * * * rwa-a* -**
4#
^
* V a a a a aa aa a aa a aa .
l i t i * ai a ia * a V
aa* a m a * a .
41 ria** ****'
* . 13 -a a a*ia 4
a w m - * a a i* "" *
a** MMa. f i a a aa **m a a a <aa <r a m> **
f w *
in
M N iM I
t *> * d IU m
* i a * W M n < w M i a a a ar - p i a n * * * l l ' i l t i
Ijr<
Italianr e 1 ragiar
tu a ! n e It i l i c t w i M l o * * M
w rf
* '*** ar (t m m tm **m A M * * Mw* z i* *** *
u T ^ ll
' W IW
-4 r * * >
* * -a r a i t o r i - w
M< mi m
41
tn
* r*
" r * * i # M I * * * w * * *
______ . ,
________. _
a t
M iu M
r a k 11 M . I l i M
i M n a w a* a**, a w ** <
a
*>
u h
a '
a a
fa # *
a* a * a a a * i n a i a 1 < ai
*!* ma ftn w *M aa* t*aa a* la a* ( m
41 a !< a an *oau naia a aaa
>
am
ita fM a U' *
n x itit
mm m m m il * * h % I l i I f t v i
* i n i m m m I nino m u t i
a * * *
*! t i M n ii -* * a a a luawa Ri a m r*a a
tanna* a * * inewvai a m i a M M a i a t
^ wua a r i * a a a u n <i<
a min a > u m w *>> i*.. ltr> <. a a
la * aaa a**i ' m a n i in i
a a aa l a a i a t a a
a* i a . 141 a a t i i l l t u i m a la l a a a l *> * a a
n u t<ama p <w a ** a a i l a a a i a a ***
IN'
a f % a a t a a a * U N m i ia H a t A r t a * awwa t
aa. u m a i i i M . i linai. I tane r Ba*
M tM ttm n i ia < a a i
i . in a ia |W w m i : i l aa** t a n a
taia** tgL tv
> u * a a rw w e v
a n a a *
a * u w w > t n
la<w a w * o
awa a <*** a a a
am aa a mnni a a a tir a l a i * a i a * la 4 M * a *
V l* nani' fra
r ara a M* ( ib L a
0 *t*
g* -**a* w
a r a b id o ai a i * >
te fono * teto *H
U caduti di OortaaOiwpo^L
k M t . L 'X l t u t n M U M M t M M w h r t X ta M re uma m i
<aa parva r n m m b > par m m i* b m * 1 farrta. d i evi a w
* * A titm
C W m
c W a U b
m m
M i i ia
d * o i
p M tte
eaa o
ataii
ito * * ama a mm a-
i aaa
aoa a a a i
r a a awM > tara m m a a.<> a
rat
***
SI*
a >am i o
* n w H
Iti
U t
in a tti* .**.
<i.malinif
p *ifir**>
* 1 indula fetegtteado. Il IS apnW 1410. lluarady dai giaraM** tarlo pur HnUuii u paura, di aua (M ar mai pur la
lU i w pouaihjlu aTurou uagher * Va epten dida torta
di ' in d a , d u rtetebill l*<moeu M b armi rrW U iM ud nppmi
M* ' M C f i a t a una diga a ffa .a w a . dai T u rc h i
araIM M M tu a qoeuti forti la f a * n dagli l ugMruai al
a-M.MVu la premura dai papa par iota* Ih rurtaten n dagli Al
M~ai castro i Turchi a pur piagarti ad a d a m i rnai ai panM
r-td. fra I quali ara di automa im p o rta * ipurlal T u t la ! *
M a Qual r*_ S M a a a rem afchiami gl* rWnr ia to. ara ternata
* - TUaua cattolica autto Rugante IV Xtonlft V al diaal *Wte
M<*a cuna par lai Aa dal gtagne 1447 a ria lai ud I magnati am*
Manti aulto la protezione dafla fteata M a , anfurmand* mar
M vate T a n n a * n a m a ta n n a P pana M d b a aio**
agni g a ia * la c n t f W M u di chteae attaikW M quei panar
6 aiate dalia gnerra a nate partale pari ai apgau i afla aulta
6 fa te m i U ffta u c u m
M frante Quanta dal nanan
* iautan nana a aapee. cto il n n l n n r m a ara te p m
" * a a r ih t a a m *ae*iaia a r * i * . i u u i ,
**M f ; u -
t e i gR * * * * * tmlttm
JkMtmmm
V )4 . V
tigli. * 11%. Scoti. Cnatiffiia beo. A n r w . IVtrlogaU Sapurv 1 inferii SUt. d 'IU li*. owxwSwwk. iwurm
per Ir anni. Per rifar* W mura <Mla fo ri rii
Vm M Strcol V mia* pi tardi a dtapaaUfcm* dai r di Cipro
li t u riti rimali d*Uinduls*nia pr o w m ti rial rrgno 1 Ffnn
aa 13 rtapn lavor ariantcmmtr anchr p>rr w it a w i loti
ar- !<tufail p B rto fh ! contro I N on . *
Qtu ! b b i u w finora comunicalo d < n r * U * b w t a i* |*r pr.
n#r., <hr ai ingiuati con Niccol V quando 1 ai incolpa rii m
M a * rauctirnlcxT Arila fu e rm contro ti i a f M . ' K f a W
I II UHM !*air*nnaxiun< eh* Il papa tri* fatto il a ro panaia h pw la i t h w a ril popob g t w o r a , eh rii fra n i ai
|M
- . - > \ C a r r a tipm A iri
mi h m M h la (U h
ri riarm i ftomaum. ma com a j * r a a d **r*
il*
lU u a * in e
u
J * h * L tm . * * * *
'. W t M l * . 4 M 11 > *
aa*-* m T Z f
m a T T m m m k 1 M r< M
* i w~ M r a
*** a * *: M k
iM w
a *
J* *m
im
**
l* U M a*
.
,
11
papa ritpnw eoa energia. HBcacu grand fru >t*:u
una tuaga lettera. che porta la data delTIl ttafe* I t t i
* Si tratta* vi dichiarava Niccol V d*aa 4n pel*
articoli dotta fedo cn ttia a a . delTuaiU Mia C f e a a Ora aaa O
*
uaa ata n an p tW fe w aoa feto a aia capo rtrifcn
la pi mlaarahife fra latta; qaaai ta t la Grana radati a a l dai aaaafel dada Crore. Qual ara aaai la ragli * i
te gravo giudi** di iHa? IVr due dettiti fu r * oa tota f *
i amato pamll da (Ito il oo popolo latto A c a o a * > * *
Irta eaao fa evada*io aaife cattivtU haMhmfea, par tfe-*
niaapilata aai anatra R ah alo t* (feo Crwto. tatto il pagala fa
Bette amai dai torneai. dfetratta la citU di G i w iah a ia *
ad ava netter Batterne r t w ia olilo dteporae pav trito il a Ora aai oppiarne^ eh, da gannito hanno I t rw rtata fe fe h
lotica I Gravi a haaao adorato doti, a* oaaanmao oa m - *
por rwiora daTlra di Oh gettali aaOe orvita dei T a rd a l * * '
dedito ifaagai d n a monte a procurar* la gi a tirta Ntaa
___
___
la
* * * ma la aaapactan dtotro Te
*" h al t r a taafmemde b a ri* aaeoen 4rl teanpe ter ronar frutti
S a a t * a n a 4 la Ina importa* SSean* t m g n Niccol V.
<hr m i a a l n p t a > m n a a he n a t o M *m Valere ahhia
i a t o a o m t r n grandi * 0 1 m papale prem
amijgho e aaeegfiainaa ili darre d'anim e ta tre-
U h * ttl ( V W *
I. M
iti
I W t I*
OS
aa f r w t o r i u l ia tc tM . p*rch* atoad a o f w p n a U U U la
i U r * p * lo d o m w w r r ti pu m o a (| M to iT m M i t o la rm .
fw r * - .aater P ia ip cra to rr l'o r t u u a s i d k iu ir i p ra a ls a r t r
iwbbUaunMile l*Boa*. 0 papa *i d c ia auuidar* ttaw
tfm Ja k fa lo a Coatantiaopdt U m < U cm U t a l H l u l l*<tt%. da fft p *r I* ra e t r ix im j g a u U r h ( n iara pwra a d i U
r i*W favor* Isidoro l u d i B ^au ai 90 di m if f w M I U t 1
i 4 * i T a n ta t i <
p tfr k m m a a ia ram po u n b b f n
u
proda d4
a l c o . '
) 4 * * w m te lo ro ro ia a ia di C h i** maodarcm o m aUrrule te
r4TT* I u s'ree!farotr rh x -r A |a T rt. ( k boa l< w i tette
* N < t u tei lo ro ca o rttu d m i di IV n . I M n n m c o tu tte
f * * ut aira p a ra d i d ifM - *
- I atte rotei itamrn ir motto a u aorr ro te te poteal# V W <
Aiuti M
p ap a a C m
> H
<306
u *rn Ma K i m a i A n n ^ r
^ a aitata
- - fin
m a
Im i, i.
eUs
*4
M i*
a m al I m i
H Intrat.
D ssa
e* rtto M li. *
***.
minowi p*t*ri ******** V *Mtr**>* M rwala11*mH. <*n
** awaa prmtmtm tana rata* maat trai ai P R t mb Mia wt *
hilet*** *| r * tt * a a e !
1
'*
XMeaa* H U 4 Tvrese SS
Q tu a ta e m
II. I t a l i !
K tea
<Ma*
" * i V m ea a *si t M * n ) a i t* T w a a ( a A ir I * 4 1
w m J VeatM I* J a a asM Fetaaft, I I I H . 313 e s > Use.
fc * I im
un* i * ( >i aiars. > .<* n *.<* y*s im m im m
* ***** a l T M t a n r a s o i <#*> e ***. *a u n m i* al m>f> 4.
"*** * O m w h m H . r U tM ! *a I *** i a % XXII lt *<t.
n * * * * * la tw iia limai ir a 1" laseev * < r k * * M <|> * * fa i
a* a i t***u a* e * * * ' r < * a ***** ** *
* a m m i la O rtna a l t *
*
* la Marea ft n e lV *4 e o a * la Jh e Rm*o> >fM J7Z
t W * a IhHai* *** *wa*n?toi ! * < ai* 4 t * * I d o n || <#*
* J a aa*a. a
" A
* taw* u te
podrrw* m
r ia ^ n ltf
3000 trmakrn ( G u w a i .
V u o t i m i C n t a ii.
nnn t *
a so li} ta tatto!*
C a a ta d to rto l'aaaodio. I p a rtic o la ri dal qu ote d m t i
m andati da aa a w r t* d i U r ti ocu lari. O tti* a 14 b tito n * . taaj.
U t * la a o I mura M I c itt , il ilt a a o i m a dortlaal 12 co*
m i p i* n a r i par p o n ti p a rta li : W palte d i prtra teoria f. u
a * i p o a n a o da jo O a W > libbra. V a a u u m a fta a ta n > ( *
da aa Bat t e r a i , il pi f u m o ( o r a h o la to rta ric o rd i, ta a n * <
palte d i ptetra dal p o o d i ROO a 1300 U bbr* *
I
H U aia eh* la rttt daboimaoU prwldiala te m a col h a ?
w w a l * * a oa rimila adatto. Cba aa la calartrxda ri t r a
tutu* a pi A i tuaco. l a a a w coll p a iiio a * A C i H W t a i p i 4d
trtte por trai a aho otite* ad al rate* paraooate M a t > i
lo* dakuai ahri Oraci, d va attribuito la pctaa barn '.
tia r a * pratiche di a arra dalla sari iUliaaa. ai rateateli oa*
caUlaa d'alt r* r*toai rtraate*. ad ai f M w m i a rti o r * '
i 't . te
I j u i * ,
te i tltei w *
(M i
aniWtf a* . M
I
im . Il s a *
Itn
% Il a
a w .
a i*
* * * '* *
aOwto m iw a a IM
i w . u n a t, r a a* a a
I W I I t. la * t v * ta am ar , u n a> r H i (**> 1 * 0
a r t * '*
* * * * . a i o > r t
t% > i m * w n r t i i n aa r t r f <
* " * * '
Cadala di CastaauaopoU.
90?
m m Interruzione chiusero nuovamente le brocce aperte dalritifbrria nemica e rigettarono con magnifico valore {tarocchi
,>. <M Turchi. Inoltro otto la direzione d'un tedesco vennero
d- le contromine a) felicemente, che da ultimo i Turchi abR atearo n o questa guerra sotterranea. In una notte questi prodi
laaHktsraoo un bastione sommamente pericoloso erotto dagli inMr
Mai avrei creduto esclam il sultano s che i (tauri sa-
ne i profeti .
iK ante l'assedio la grande maggioranza dei Croci giuoc una
pari rt erabile addirittura. Invece di partecipare alla lotta, que* 4 '/raati consolavamo colle passe prfeste dei loro monaci.
|n>g tao piangevano nelle chiose. gridavano invocando aiuto
ai l'tnhagia sensa riflettere, che Dio aiuU volo coloro che IraiMSI ri danno dattorno e insieme nell'umilt del cuore sollevano
<P*r
ri io sguardo a Lai. A ragione ano clittore die*: essi
m fr avano aito i loro peccati, ma nessuno confessava la propria
'*- joei delitto, pel quale non c' aasolusione in un popolo che
*1
patriottismo.* Unico l'imperatore si distinse per raro
'* * -ra, ma il suo coraggio eroico il suo spirito di sacrificio non
tm* - in grado di svegliare il popolo e di spingerlo a maschio
**
tm en to . Parecchi nel loro stupido odio contro Roma anda*** 1 avanti da deaideraro addirittura la vittoria dei Turchi e
i I* #ri perci a bella posta lontani dalla lotta, perch col trad un impero greco indipendente veniva sottratto il terreno
t-r*! ten ta tivi dunione per Parrenlra *
J , A ltrettan to gra n d e com e la viglia cch eria fa la s v a r i sia dei
C e che li tra tten n e dalCassoidaro quel num ero di truppe, che
stato necessario alla d ifesa di quelle m ura cosi est**.
A rista senta c r ite rio era stata l'occasione ultim a dei terrib ile
m * io e fu di nuovo a v a ris U quella, che com p la catastrofe.
-* im o il piccolo pugno dei d ifen so ri non t r o v a s s i pi in con**
di sostenere la lunga catena d e ll opere di fortiAcasione
1
r i w t a s n a r i na ni i b n r i a t t a i
c o n i * awwttr
i v s m H w H i ttr M sai *
Ut
k s e \ * * sM > l t m i is i. * ea so s s >s
11
Ori Is t i s M s s M a l*
Is r s S la * M ! * * * * * * *
s i
iM S t k V. l a n a * - 4
Prttw m * l l ss* M I I
M**w * f M S M I 1>iers s
> V u M i e I ea f M i H U art n r t l M b to A s
i l . * I. Ma
R um a
____
tttr B s w t s i 11.
I I * . a r w n n e n i SO * 1 ae*aife> s * tr t a*
un. *
ru sw i< t u
ai*
li
> tlU M e
la
citi* p f f
( t ip n iir
M ia ittlM te taira.
OB
M rs iiaa
r m > *.
i t *m s a i M Omi M Hasisi 0 s a x * M
M M I S s e s a e s
t . 4 s a ra *sM l
N au s L ta
s e * l a i a i a i h i m a * Iti la fai. *
'* a*rsi
rjl
e o a a *
Ma* isfiri uni aOa a
as s a a * * s e w s e s p a n e 4M e r t a * n * r w * * * s s t '# * a w
t.
c ris tia n i vol ilTali del vento in tutti i pacati d'Onent* Or* J
ulUno Mohammed aveva il successo per a. e ci ha p m u t
r>
Ole r w n l a*
**
k *** *
e t U T
M e M. ZZA 4 HI 4
a
m m
="* *
< im k . )
*
*
____ 4
l o t o IL IT te. U r t e U e
te *
C) 1
90
Lo pavento il dolore, che i impadron di tutti, f u r a ci frache ncMuno ardi chiedere copia della lettera infausta.
La terribile nuova fu poi da Venezia notificata v e r t u t u
d ir io n i e la Signoria tea*a la comunic il 90 g io c a al 9 .
aggiungendo di credere, che Sua Santit avrebbe gi ricevala f altre vie la notizia dellorrenda d agraria. *
A Roma la notizia ri eppe agli 8 di lugtio. Il f i a n x perratore F ra Roberto da l t e la comunic al popolo, che rw t,
in alti lamenti, ma poich per lungo tratto di tempo la aotu * ir.
Veneziani non fu confermata da altre comonicaztaai e ri aa|*
che Coatantinopoli era tata ben approvvigionala, tei coaa p. - '
a Genova da molti ratta fu ritenuta falaa. * Pi tardi akaai pf*-
V .
U la M a 1 Siiti are M iU M
*4
tWrlI 1tV'WwB
l> r rr im m im M m t t I f l . W
A rrfclviadl d iala le t a n >
< a r a t a f a tai I n
dr fir a r a W
V i l i H M a l a a * a H
Malta d i | a l W i * n ra da aw U i a U a lla X a a l e a a l d t r i t r a e *
rd
V a*taa*aA
I a
m
a a r i J a , V a * r t w * **J
3*J * aalt a a la tritarla la f r aana a n.
I w i m i k I I K < V r lU r . r a . l.. a l a t t a dal a l f a la r a d I U < <
I l a i d alla Ha r k a r l a l a k a A d a ta t t a a a a a n t a M I * a ** H r a d l a * I
S r l. t lavava al d ta X a a a r a lr l a i l a e a r t t t r I* d a t
a - a a a a a d tra tr. a l ( r i a a tti i n ra l l a A n H a a
aara d< g a A ^ a a t a l i . < V la M i d i D a a a a l> taf * * I
rVaaWa da l l a i M a n t M a r ia da Jiafcaea ( O d i * w a * t a l t e r a i l a
d i a l a t a ai d a I t i l i a a l a a
M i a H i a l a t t a a > r* f r
N d (a a r U la a a l a l a aa a H a r m a r * a a a a itta i i
* a r i* " i> *
<A a a r * d a d k a l a a r B a a a i, M e t i n t d N a t d t a a l *n aaaa*r a >
r i atlaaa aaatra f i u a t * a lla II V aaa la | a a r a i r a l * * * l a < t a >
dM aa a lraa an n a > ala p a tta adatta I a a l i * feda rmata a aa* l a a
a l l a M I * f a la t a aH kaataa* ra ta la lailW trtta d i n i n l i a a i e B **
atawra a. Uakataata ha naaa 1 l a Ita a rV a a a tta a a a a M a * * < * *
a a a a r l a A N a i a a y a d l a i a a d a V la d t I t a - r tdM i ta a H l < > "
(i a * l a a I a l a a a l a a a a M a n A4 a N t p a tasi r*
14 ^
tana arata* % . a r a la A tfa a <T4 ia a - a a # a a a * * I aa*Mft*
a a^ A lfa * a r M M a d i v * ia a a aarf*aa 4 d M * * > r**
f f , I M t . f t g . 1 a A t r b i v l e d i A t a l a a r i f a * * *****
l t l a a t t i a tt a a a a I t B I I * * t a * * / V a ntata* M I*
ttt AM., a * " It i Iml aala e aaaa aartarOit dr r a a d t M a O
61.1
a ^ a al ia <r
a W alia
l a | M W r tm l i d i la atro t * A m i ;
* la M i m B o ra l i e t o W la
al
< V m i l i al t o t
w a a a t i U r o alla W t m . aito otata 4 tot r u q i M * f totorw Ili
a a n , m la aaorto
STT * v m w m
* - C M mieto 4W
U petto *K U I
a ': 4 l M * a W f i hW fo rm i * *e*tamo J
-e i m * * a t 14 U >1 ad <*! e o o * - fM
a n n i mmi> i l imi*
K M M r u v a r h * ira *.
M k *w M
a ie r a i* i
ai
a ia to
i
m i a i
o e w f io a h *
i, a
c i i i i i . aaa w i m
^
NL (
M i
e la
i m w
H H l* a
r-<
<, * * t> u * a i
4 tl*A | a
- ir* * *nia
o *M *iB a
Ito *-
'ClatoiV 41 Sto
a fn im
(A e w h * 4 1 ^ O ^aH *
A e r f c l e l o 41
aa
1
vilaso i M
* <
K n w i SS? l U t - T f i d o u r t x n l oa a ro . * |imi>. i4 nw a l* o
a ie a i ne 4 aa
h *i I l a
u ** a
fli
4M'
|I
arrWIwv i l i w t a a l
< l'
* a t T*l *
s I t a m tara. a Aste b s s I* ta ta la lA f *1
41 a i s i n la M l l s a w lu n * si tata<M lu t a n 'ta ta <e f*
t a r a S ta
i ti t t a
u n i i ina c i
ita , n u
* s
* t a ss
tasi S i h | i
<tasai 4L 4L Ss K. ta ta sta >S
'*<
fai. 1 I m i i . VI m l t a i n o <v4i t a l I* 1 * *
t a U I 4 h a i I t a l a a |aiH 4a a<a s nr<tat a ^ e * *
Ita * 4s taO a Sf4taa ans4> ta s M 4 a taM * tmmnm tmmrn-
Ustan a unii ifswts
ttmmf rmm mtf s4 l s oa ta l ***
W h* r*rs V i s |ial i l ttmmm 0 a t l jaa ta u n t a I-
I N*r>=a K 1U Tt u * t o r o IU I r tnmitm 41 t a l
t* tm+tm ti MS. h a K u tan t Ha Il M O rta ta M i Il ***
Il *T
fS* *a a a
|M rltaaiN tu t a
p>u IwHa la w
iK m m R t m
fi
Il m > s n
r i m ( | H 4 SSSMS t a l a 4
fB l* 41 a n
4 W H
* **
t a t a V 4M*
li
fraadr holla per la crociata, nella quale designa il sultano Hotaastneo siccome il precursore dell'Anticristo. Al Ane di reprimere
k tracotanza diabolica del capo degli infedeli. Niccol V incita
tsst. | principi cristiani alla difesa della fede cogli averi col
tstgn loro ricorda i giuramenti fatti nella loro incoronazione.
Ohm indulgenza plenaria chi dal 1* febbraio del prossimo anno
U4&I) per sei mesi o partecipa personalmente alla guerra o for
ate uomo. Come per l'addietro, ogni combattente nella guerra
tra U Turco deve attaccare alle spalle II segno della Croce. U
Ckk*sa prende parte a quast'opera santa dando denaro. La Catra apostolica destina a tale scopo tutte le sue entrata, che le
P*r agoao da grandi e piccoli benefci, arrivascovadi e vescovadi,
or uteri e abbazie. I cardinali pagheranno la decima di tutto
W bro entrate, alla stessa guisa che anch tutti gii ufficiali della
Caria romana Ano al gradi pi bassi si arcoacieraano alla mede
sima tassa. Sar scomunicato e perder il posto chi ai render reo
t - ranno e non sborser intiera la derima. Al medesimo scopo
410 pena di scomunica in caso di rifiuto si prescrive una
d*-ma generale in tutta la cristianit. Dovr aspettarsi le pi
n-re pene chi invece aiuti prodi tortamente gii infedeli con armi,
te-inizioai da guerra, vettovaglie e simili. Ma perch anche da
<o^to lato nulla osti all'imprsaa. per rautorit di Dio Onnipofcet* si deride e comanda eh in tatto (I mondo cristiano aia
prelati e preposti alla Chiesa sano autorizzati a indurr
Ea pace I partiti in lotta fra loro: ove la pace non * possibile
tara rigorosamente osservato almeno l'armistizio. ! renitenti sono
M t i rolla scomunica, e. e ai tratti di intiere comunit, colr Mentatto.
k it i t a . a t . f l a w l i t
u t. *nw i
r ae a , i W h
he. afe
* tu h m m a
a la r e s * ** * XX
* v a & , > is b a
n *a w i u se e O s m u l a <* s
a*.*. ., u w . * I - . r
s. * -.* * * * ta
a 1 atiTerteieste
w S r e e is s s 41 M i l a M
* M S r h it M * A M n n i 1 1 t *
i l n M n rfh .
a a a > i ciiii al n o i e * e e * * j - m - a e c *
rewr.waa.ai M n w W m m M eoa ts | s e i , Usa** > s
'emise I t i a m
I S S K H I. a s * te Trt<MaSaii fa * v * s V
a te i M > Q n s H n e w n era ai t a a a a e a e < u w m a>
II
S o |
Ix te m
iit< a i
IV
K k m
M M M
tt. 4M ; r M i n IT . >12 flu ii
'W m r w t. e*t me.. M 1 Mtoaaa (n m lM !% w iw
* a qaMto insto e r i M h * u rti i m e o i
e**to a i frisali ts M N nki tee 1> M e o *B v e h I V ie ** '
a l i r t e l e Urna, t s (M U t >
M M tem * M sa '*
A X e fe e n n lL rii sei rm. I 4 ( t M I ! B l U l * * -
s 11* A Js. *< r w u n M a n i B M e l e a e i M s l f c i s t *
l l k l l * U s < l ) l * l e r s M l e I M r < t r ! . t a * * aif c l l e ** *
lei t o s a s s t e r e 11 V l | | r l i h io e M w a* 'e *'
a s Vitato U l n i eoa
*4 m i a la atto a ta l A* I* 1
ItM ~ H I> 1 m M U aavBr a eM. le**
le* la q n a o r Re*<a
art. Ch
e**
A io n e
a tri
papa
ilo | x >
la
ra 4 U
d i
C iM la M la !
( l
4 I
F i u r n IV t. K i 1 H m
e r n la M e tfar*# oa * 1 1 . K m
*1 *
X lw > 4 V a MAnu
IL t u *
W a a
Ha
t e t a ila M
fe
# *
la f e S a M I
e>
<QaaeSae> a* M
a a a k n y d i M u t i 4M I m M J H f Ma
M w **a I s a e t IM S I M a ; e ! la * * * nse l < w * a M
* * n a ea a W 4 M M * w a t a*waaap*a f a a a l e t a m a t ' |1 <
I W a i u t a Me4M* M sa 4 feaa I f * . r *!#>**
^e*aa a l a t e al r w U t/ * I A a l l fctfctlaiteee 41 r e
fata
t>
* Aa
*n *tr*. r 1 H tf I o o m II. * a * *
IM M U lt a l a S ) a w M B > . I *
g ia m i x t M a
ss ti. n m
* * *
U t
re w i s l u o
tt. K assi. it i t
** **
LTnffharia, V r n n it t i Tarrhi.
19
**>
4 1 M h n rwttm u r t o la I t o V w w to l*H f t a M i i * to
t H t a p * l alto r a t a t r i fra a ara* t tisaw~ <M r a t * * ! l * a a a r a *
*. I V . Q r t > t o a lM 4 I l a
p ( * M * < M t a it a t a la I r a i tT . 30* a la M *ra *iaaii *r
Iteri. t | * m
l i r a * la r < . h t m
I W I I * *
M n w ra rra ra 4f n n M
V I I * 0 3 ? Me 4 M * a n a a nae
In a i I t i * a * k aaa
atO
f a n n a o i t i M S *%. fa a* - *
atta I U n U t . a m n a t n a t a M M a r r a , - f p ara T a ra
r '
a * . f e IV . 3Ma. : H ia u a n a t a M l r 4 riTaaa4 la a l O a w M * * '
K * a a a S R . .Inailit I I . U m . K n i a t t i l t O r a * r a f r a * OL M a . **
i r a 41 mrwmr? H *> l i q t i i 41 T i a m h r a a aaatfc <i
* t i in n 11. *? Il |.iTlira>nrai
t
nma a
41 Malto
a t a b i , a M o r i .a , t o m t o
Q la
a a a rta to ' t a l m n i i l a w i laM aa
rmm mm m
< * t x n a
41 l a i * l a T * a i l t
T r a ) 4 l a i U <1 > .
I l
II
IM f r a . * ,
I a ia
m m *
a ) * 1*
It i
A N k l t l t 41 a i a ! l a T r a e a i a ( t o n a i ! <
Ma t'a .tot i V i n 41 a i M m la n a In - 4aO > 41 1
Ptoi*a *
v . ? * *
j u i a*. * a > a
B *
Genova e il prnr4> t u r a
MI
Anche la repubblica di Genova, con Venezia la polenta maritttalfauM pi coinvolta nel danno dalle cote d Oriente. cerc di
m- relazioni amichevoli col sultano. Ivi la notizia della con*
d: Costantinopoli a\-eva prodotto sbigottimento -o ra *> senza esempio. Come altrove, cosi a Genova molti cer
i consolarsi col pensiero, che la terribile notizia potawae
falso.' Poi nelle confluite tonto fatte ai decise di mettere
ordine tutte le navi poaxibili a usarsi e di m andar irrmediaderii ambasciatori a ne Alfonso. Se la orribile novella veconfermata, si manderebbe in giro per tutta la cristianit un
a n s i o a stabilire la pace perch era imminente la perdita di
tatto il Levante e dell'Arci pelago 1
Ma si rimase a questi buoni propositi * la repubblica indebolita
fc eterti dissidi intastini e dalla guerra eoa Napoli non venne
a i airuaa energica misura. La sua sconsigliatezza e disperatone
questo critico momento fu si grande, che n o volle pi saperne
suoi possedimenti sul M ar Nero ed a tro un m eu'anno li
feto tutti con un trattato formale dei 1& novembre 14&3 al
ta o di 8 . G iorgio.' Questa grande societ di credito dello Stato,
d b * r i vuoi rilevanti mezzi pecuniarii. la riconosciuta o h m U e
a n s w * 4. / H U Imi II. t ss
n s s e r t H " Il 4a Xm
Hnii>its*t * P e i H m i w *ii
iK n > i i H p fc r
M i in x
I * <tS a
f * n t sa
tm ii*
41 s u i *
<
ftte a a !
X k n tt
a w s a > w *
!
U f M l s 41 M I a lai l a r t r e a a ; * W **
B trattai la T m i I. C U N U W
41 & * i si f*
I M : * jm 4
1 X III. W * He Il ** ; M i M t la M*
a m* l w <a a qsna'i * # < * 9 l i l * IW III. I
*
n i
a i r - la^M M r la fc - a>ua C * r W tiri*
s * . M M h IV . I l ; in tO M 4 r*
> a ** VI. SI as
| it
* * 1 * * ------- 1. r
r iii.
***<> flaurar r - r
** s s
Ita ;
rn > a fa 41 a
qm m ,, l a s w 4 S a * ) > e m a rw a
laai l a i u i o
mtitmrnmm isso, v
a>a f iiaia> li alla 41 A s m
ta
. c*r. a * II> . I l IS S x f 4B a
la
N i
< | IW i </a.* a - f a
^4BSm * O t'l ) a J*
* i
c ie y >
Il ; P* na 4i O w s >riM k w t Mt Ha t i s i
sa
* * * a O m h
a , arar t v u
V It a * * !
f t r Siaai > a
Vnu
b2
*
* * la
V o n
41 X nhss I a r* S M l
M11 a ae. Oar* e ~ k.
k u .i T u tu
f li
II
ar<klil*
41
SS
i'as i - i u i i i> n l a e a s s i
* "-a M T ^ n l i ^ i si * e
* r < e n 41 * *
rtn
*e
*"** tt.
al e *
r k i w i t n nO> Mte 41 S
e M r n n l U b t e s i
I M I M <> v S u l H a*
ia -u t v
a U h . avo t >i n u * * s i
aiesaa e a>e
K W
(I L Ii4 s| e f t e ,
<1* sa** h W H < N > * * 1
U t i l i 141 U W M <M
14 ra* W f c r (*# '*
a t f Is a A r c a i s l e ** l l t U U i a a s iu a . te me
* V i a n t c n a l < o i> * It H
** U i* *t M S e i r J * S | 1 * I
M f t w , . . ^ t i
St en l e ao i i
U . e B u r in e t s s
Ito fe e v
i 4 e
sm P n
a l * sarti* t * M
*saii aa r w
""*** rvrf s u .
u re o
** t * W U .
gl :
IMMMiws I
IS e l
'i l
dei Tarrhl r La r
sua II
, .(! l
I
MIMI
i d
-a
.1
^*Slii * i *"*
gs ii'-Mii
t ir * IU
*'*
M it a n t 1
a.
'* '*
a
t r a i n a 111 l a . Ma
#<strr |. w n m
i m a r a : t ir * * * * n*r I a w * a sa**-****
l a rrti a to | M > / J M t d a C M a r % t IV . * * ' ! a w
. uaanta* m ia >* m i > * s s * r
di rwtMMaa la Fa Il ni aS> <M |sW.wa . la * I * V larfSa
IMSt* a a a tadfei
N A M
a tu oh n Ka a . I S * U
41 B i s '** ai sai
a r a a S n ! *BBI tt. I t a s i
e a w ln
*** 4
ia **
*
*-*
l i u t i II. U
8.
II* II. * *
* M W rato was a i a u
fra*. Il e
a a a s *
v ia
i i u ' > I m
aegieia
fM
sttflela
M r ii. i a >
A a le
to l i
**i f
*1
Il ro n g m u o p e r la p s c * in limo.
tiJT
Italia.1
la realt era fuori di dubbio, che non potei pensarsi ad una
<mprasa contro gli infedeli prima chr sJ fosse fatto pace
**"*d o tre gli Stati della penisola appenninica. Allo scopo di ot>
^ r r questo grande intento. Xicrol V coavoc in Roma a un
*2>*
l* 5
t a r e f c l v l 41 S i a l e l a M l t a a s i !*. rf : * 4M>
a
tfr faaM* l i l w artM 4 t r w w fa* l a * a **
la - a aiiw .antew f a ^ v a i a a H 4 > ai b < a u S a n M i fraaa S>
m a w I IV IO . 1. M
/. e. I * I sn a A f f l i t i a i * l a * '
ra M i
t Hhfa frt. * * tettali n e a m i Uhm 3* a s t e U t te' n * * *
a r r l i t t l e a i S i a t e l a r 1 1 e a t * n t.,#* Wtortaa. pan teteM ta M l . i *<rnrH 1/v f Htv 31J A l r k l i l t 41 1 * 1 * * ' * *
ea a a* / w n , * I m a
t n M M e n r t a a a tel. e te * * m * t e Ha< l a * * *
m a IUU: n m t e m * M e H i f e teta i m a *
a aa> m t l t \ r -rtwtt 131* **-< Matte < V e a ksaar
iT t r ir a fe i t e n i r t IX a IR * a * M n i i ' * *#ee
e t a a i t e * . *M t a r a e k r
* r<aa* M
" *" *
afta S a s t e a a l e at r a r i t l te latta la ten> < ai**.a t ****'
laftaa le eteS M mCU tette a-tweUte l A t e k l V l # 41 U l a *
a**
,1 atei. . * * . a a s t e . Ite a *ate# eatSieai = ** *"
va l.>ataM M ** ette a n * r t i a n n te * " * s < -*' ***'
I * te taawtaMMe 41 V u m U pt 4
fgw: a S t l 1* *** ' *
raaana enanawe i n a s i I to'taienti t*-1' **
V *
* n i s
* ' IX
N sssrn - H S H
S s s im lSsii (S ) M W H H a n s e
S A a M
sssSISt Vsr tt.1 m
N s s i t u t i l t ri e **
M I M | S n s t o A sissiSi i s s s te s t * ' S S * t t a * n .
la v i
U r r h l l s
41
S l ils
fc*
rW
k i.
urcliris s a t
**
* n
H sw m
r4 U
'** r i t i
m iu
e ,
* i> a e > i
ssftn> l l n s o w n
s m r s M t s s
. * !.
**s s s e la * ** *> u U s s s 41 V V
IH
M a s
cy s s is e SBC m e IV. m a h i * *
feSMSjw 13
JO
r*
IW-na
4 4
*e*
* Catta M t o w
a i m r I t a M a f r cariti* 4r 4lr M n
le * f p l
H i 4 X H I k a n *4 1 m i n | tu tto : a l t fa m i p ia t a s i c*M
*
n m t a n a T M l j e * ( t i r m m a St. * . a * M
M I* t * * " * * * "
b M M > H r A t i k l t l i
41 s t a l o
la
H l l a i a N
***
I I *'* 41 M r w f c w . a r r . s t , * * ,
l l a t l ..a a le . 10*
'
k i v i 41 N l a t * l a M l l a a a , h e . e k n 1
I I
' - *
* "
W mi a l s u U i m * : l i ' n i i i Wi l i a i n .
N * **
I W 4 w a n-f ta a h o N a - a lla p a r l t n * < * s s a l ta h a* * 4 a * *
4 K a ifcimaar 1 a f i a a r i la a m a i *m lo^ oa a la *
**'
HI
iliap i* al Ho
aub
ruan a*
C | U
|A a l r i i l a i a
nm i W
K urn la HW
Knnni W
W llll*
1*
IIN w i rii
^ Ir l
v ii!
cw
*
**
O n
44 Um m
l t Il * | a n t .W il letteli H t n
f-if
Ouwm III
* e t
n i
* 13 p i a col |aa l
ft l a n a w i t
* aa*o a
1 ^ *
ta t a m R t M I a i e e a
A a l t a i l a a a . r w i . * n * i *
U ta a la Cterts t IV . I X
L XI ft SI Mi T * U III *'
Il
fa
rje
X la f
|oe n
aoot ii al
4fcalla rtaa 4 *
a4a laaillaa
1:
tS IVta>
la
*****
i
a
iM sua * **
I*
M s ls iti* 4*1 | | 4
Il
Is o lili
S v i de liu to a Utarasa*
ft
M an e
Nm h
M4
IZ
M Ma IBa*> >Cl *
> 4 atna* Alt U | M cri la 4n l
Mr m . r *ew UtVI. a
* s w tM m i * a * som r i a
tento dei Fiorentini per gli insopportabili balzelli che era i>m mie anche a Firenze il desiderio della pace. Francesco C a U r *
che negli anni 14&4 e 1455 tette a Siena nella qualit d*us
veneto, in molte lettere diede relazione alla sua S ig n o ra 4
more dei Fiorentini. Nell'aprile 1454 scriveva, che i cittadini t
liero elevato grossa voce per le nuove lam e e sarebbero ari!,
invettive contro Cosimo e gli altri che volevano la guerra
I trattative di pace avviate da fra Simone trovarono la - * *
et-nel u ione a l d i il 9 aprile 1454. In conseguenza del pati *1
stipulato, Francesco Sforza restituiva ai Veneziani tutto e*aveva conquistato nei territorii di Brescia e Ber gamo, ad e r r a
di alcuni castelli c mettendo Tunica condizione, che r im a n e
impuniti odoro, che avevano abbracciato il suo partito Se intdessero partecipare alla prosperiti della pace, il duca di Sa
e il marchese di M onferrato dovevano restituire le conquisi
nei territorii di Novara. Pavia e Alessandria, che. rifiatando^
il duca di Milano era libero di togliere loro. I signori di C a r m *
e i Veneziani dovevano ridare al marchese di Mantova quaat
avevano tolto di territorio dovendo egti poi riservare al fraTarlo4 a sua parte di eredit: Analmente il castello di Cast'gt* r '
della Pescaia conquistato da re Alfonso in Toscana doveva r i
nere ad A lfo n so sotto la condizione che il suo se rrilo si ritira*
dal resto dello Stato fiorentino. Tutte le poterne d'Italia vai*ainvitate a conferm are entro un tempo determinato la par*
volevano partecipare ai benefici della medesima. *
n< > n l * * w r t e 4t (W a t t s *
154 la * a * * * * * *
4* M r r m n m ( W M . <| 4 o t t s a - a JNraa f W n X t t U C l f t l
V .\ m rrnmm I t w a S ; II rm r f l W K T N
I) n U t *
4<na
le n o S s l . < W
Msrelsas
im
< * ! < H a a s *
rasaste
i lis
ti
n o * U O S* * S r m IhN> > W a S I *
4a*
U a o M o * * 41 SSat- la U lt a a * a s * H a ll a I S f * . a a a * . * * a s a ^
Maa. g a s # . s a * r a a t r * o s n M a r t w
art te
is a s . ....... .
' a n a a w
<** e m
la a M M is 4atrfr*** 41 VaaasSa U o
n a M i a H w < at .
f c n a i a W a la O M M
a t w s fc a a ite
a M
**
v*i. aa toa s*
rtaassre asa a**** * *
fnHaam a a a sa l * * 1 1 i a i a n r*r la wa<ie as a n a v *
aa a s f U iSk a l n a I >i*i a ra4siara 4 U a n *a a *
4a IV la SMHSS l a a > M * m * M o s i 4m * e * fi l a v a s . * .
rala II - w . a 4-0 m S w a * r< *-a SaBa rts i w a a a e * a a ***- "
a r f o p a r arewMa rafHm*e
41 Ara t r a s la IMMI. i* liisso M
' n x. asi s* *r*tt. aa.am*la raa*a laa a a Tas. naata s ia a a
a e aw n M U n a i l i l ir t a a t l
* T*a*
a n o IIII M
I r t t r r r a4 aa. ; A r e t i I * 4 1 S t a i * l a a l e a a l < t W r
** * I * m i > I V 2S> I l r a i p * 4 p w ta la 4 (a 4M * a p r i i ' a a ( n *
I l l - H t t la r e a 0 . / I e ffe . X X V I W N i t r i t i l O a
> 1 ( 1
*
r n
>
''k
*'*
I*
n a a u n
a r r ar.c w
( a .
m i n a
ir*
a . i m . p i h hi. im i l
a a M > I O * A r e fe 1 l a
41
in *
Ib a a
CM. sm i
"
aa
ai
rtl la x ii
H a
I
a im
Marci a aa
M a a
la
al
V*ae*la
la Ma III | SM a aa a a a * IX
04*
a.saa
<
ia l i n a i
a
ta> ia
* w a a a IV
r*a
a
JQM M T t m
li fo n l i l l l a A r*r**s* ! - ts
U N r i i s a n a a ia t i <a a tessa 41 atta m a i s
ta
> r a t r w |V l I S Ht P S l a latter M i t e a te aa*a a Mae*
se* i m te Tim i** *
in m i k x t a It U a * *
t*'**; ria*, ai M b a <M pattu <M 3* a * * a a * *
A*m. X m
#**
!*
* 1
*"
IM
d i B ilttb o M
e F rs B ra tm n r.
* * r t u IS r ' t<4 n e s i a L ma A
't r
ts knrt 'aen i> nao r*nm ii*wn 4M 3 ^sasi
itM la
J*-*-* a w s s s ws - !
m in
* * ** i>*a r a o in
*
t. la a*sl te j* * o S I si>s ani a sisa**' t s w tea # rw *
*"*<** m * . s aia- s s a s I I I M * S I
* l * S ( B I IV I. g l
* 'I l
SlbaraaM v a
tosai-. tmm (M S S II
IL S U
|Ok
A3H
t e a k
M a
a
4. 4 . e e a
L i t r s s i l *
I U i M i a .i
M ir r a
a a rW
a s lip a tt
M r a s * .
X l u rn M
41
la * M irra 41 J M
H r i t m t * 4 r f| .
v a
41 O s m i : I l
K S r s M W >
IH |
i~ --
fto s n
H tr a a .
U T
Y s a ju a .
<M
4.
Mista al a *
fW
a
4L * i
0 4
IH .
a n ln
JTS K eaw
t W
*
li> i
s
-
'
*
d a *a s
41 K m rm
S w
4*
f i ,
* <
ts * w
iw a a tl af^rtetaarskir Xnm t I I
li*a s *s s I * * : K i i o
a '*
rw
lO V I I s
'* w
u n ,
aarfte ft
tsa*
**** "
* sa ****"*'-
a :
u n t * 4 * Ha* ( I t o t e e e 41 C o t i # a H o
e t . a t a f ; V * SII. W * * * la*. <m Itt. M 3m
I m im i. a
m h m u aaa t n w li 1*
< M n 1 o w ii t e i" ' >a > a i
uni i *<w. la
**
Maa 4 M ai h W u i i . v* M > r
to o h m i . *
m a ' !
IV t. asa. t n
* 54 *
u 44
V. sa .
iu e
la
in w o >., n a m a w o. am
1. * * t o a a : I h m a o t I t a i
lo
II 1. : . . i n a . W a s B n
IV. tMaa a m m tu 1
*>
r ,.* , w a * > .
I I I ; 1U'
sar
if
a m
. <
m
l - i n ! * m la m i
M e * w w
La * r e s t i
etraae *
r s s b e s **** **"*'
**t* <
Ij*
^-duuoni Il lu i 4 i V trra l V .
kZ>
Ite** I h w a l t i m i
ari I * ( < 4 w w a M u t u i i
**ra il. V a I M i
l i * ! *
Mei a
MI la a r i U a a iu M a a r k a i ratta M a a * l 41 XVril V fl M a i .
A *
|. I C V I M V
< fr
ta A >
C M a n
a r w . h i> i h
a a
im i i h
la
IT .
T<
I Aarr. m u t a t a " * **
A l I a a a li. l U
t . m a T* ( V f w n a a lla a i m t i u . . a l a X n a i i a i . A u k
4 a t - a ^ E ral a * . M : 4 l r w i l
t a rta fa A tl a *
rUa U n i . m
aar-ara la h a a t u M a l t a , la H
1&I 1km*tal a A a M
M a . < W
Il ! ! d a * a a a w la a *
* M u t a a l f a t a ni la a la Aa|a
I
l u a i a nanttaall a e M a lra a a l i a ( a t a a a t I C l S tal. t. a
* * w l a w aA a Meaana M I I M I 4 I t M
a n i ' l 41 l l a l * l a r i
m i* I
* IM I# * AM a f l a a t i n * . i i aaai i a a e a a M w I t i 4M
T r a lia i
II tarm a
\ a * a fa a i * 4 fc*M I t t i
a a 4 W iaa i a
* 4 fl* M ala * K rfca il * M a la a *a a J *a M a a a a i a . * a l
44 Ir . M a
* [ n a n i . 41 VX iinani t 4 m ^
IM
t : Ha * M w * i . aa
> a a la t o r t a
M a Aa Mania
a a * > H. aMaaa a |a 4a a am*,
a
Iti
aB *a
a a r * A aaO iia M a* a C a r i
r 4 > lltla
gl
aiata
I*
* t l M
M M A a M i i M 4M K p
M * a a A a a a a I I i t o MfcMa A r f T .H e t * ( M a aa aM t. * w a v - ,
7 X * e a l w * B a a I * <MMm> t i f i l i | n a <
|H M a H * - *
a|.
*
II
U b i in . Capitola H. Nieeot V I I I M t t t
V*rr II. 1
V
Nm* ita H i
a jt
< m > n
41 n
ae#S# a trta a *
a r*"
iu u m
marna
MI
fcWr-e di mercenarii. rhe .erano form at coi soldati. i quali avotite vertaci palo Ila guerra lombarda, turbavano le te n e *poghe
. ir ;>p* e in b m il papa do veti riconoscere. chr non c > ra
di far affidamento neanche tu molti della Mia propria gente. Coai.
ari . mpio, venne imprigionato come sospetto l'uditore del rrtfceedtl Patrim onio.
T .-dolerne molto forti scoppiarono nel Patrimonio e nel ter
ri*.. 'lo adiacente dell'Um bria verno la fine del governo di N ic
ch i V. Ne fu occasione una controvenia fra 1 citt di Spoleto e
N rcia. nella quale il conte E v e n o dA n gu illaia ai mia dalla
| W degli S potati ni. Sperando di poter riconciliare le d u citt.
Jt*wlfc V proib al conte questa intrusione e d altra parte cerc
a
di distoglie re Spoleto dallun iooe eoo (Sveno, ma le due
pwti t o t ai curarono del romando del papa, aierb quarti ai vide
anrvtto a procedere colla f o n a della armi. In ronaeguen ia Spo*i sottomise. il conte Invece, per tradimento di Angelo Jtooaar. nasci a fuggire. Niccoli V pun il traditore colla morte. *
<4U
inumi p o n i 4i W fO o V .
Ai
V a v u i t M h B i m a lo liti loc. (i l Al I#
ta
ia am. Nmu mju T t - t r a , a* b
ift w M V aaOan* Moto 1 lotto lo Stalo i m H M . w rta U i r " >
lo . KNatf*. toa i mtu. traah, tartara ram ai.**.
iaa. itko o dotai ai loti* I Irta . 1. 10 * 1 aat*** Tea * <
atS V (alto ao*aat* la M a n M ta Moata a U atri. It i* la aa
la | a a > u <kiu n i f c l U t o r a M a a l c l p a l o l a * ! * * *
tai
i W w fc t m a
aro: Vt r * o r r * a a la r * < l
Ito u t o .: ti ala .lk|*a |r> ila ir ~i tW V
*H *k a
im u iii
* * ! m >tm*
t*a>por
<ita4l*to aa W c o l V. Sm
w | lrw
I*
___ _
______ t v *
la
MSSte* UN
**
lNL
Hum
ti
m s li
mumm
Ik s m
II
xmaas
s a mmr
l* u m t Tnj
l t u a l i a M . Ma* a . Um
***, a r a > s i 4 n . r . s m u j w <t
Itt ! . < * R a t t M a a
a * l a a x f i i l e t m
IUA
Al
A te
hi la 41 *
la
! * sw
* M en ata
M'i&'tinTI ttj
na r v
r 4 JS
a M i
M * lt * * U *
A ffilili
ea m *
stilili
a ts** H n a iM * n
a # B V , *<>* ss
J* iwnwfw s a I i ma
1- ilin i w a ** e
li t
s a.
ri*
aerami a
fito
I
due partiti opposti procedettero in maniera diversa. I
tanna cercarono di guadagnare aderenti mediante accorte:
tteftafaoam VHreelL
<1 Ke*a*a.
M+ m *
S D H a wto * xiraaaw a h
4 4. V n
*
w * le rw tx rn n
i m m a m
imm. al m t*.
* (*** *
'*
w
r t ! la rana m ri m **rm aat |||>|4
tetto * 4m M m h
naa Marra. . a f f l i t i * 41 a i a t e l e O l l a *
M
(M I ,
is e tm , m
41 a i a t e l a M l l a a
T rtf> * >. t o n n i
rii
t.
n -r-n a n - t w w i a i f f
A)e> a ss
II. 34 n a rtttt f r i t t o
i X a i t r a e l a~
n r-'
t*to
ilt n a
fto I I
i.r w * * * * * * f w .a . .- . IIV
Il N K l i n Ari 1(16
fisdc." alcun rinulUto decisiva ' Per un po' di tempo p*rv*. che
>ttenere la tiara Domenico Caprantca. col Carvajal l'uomo
yt*r ilente del Sacro Collegio. La Chiesa avrebbe dovuto dirai fo.
fecequalora quarto porporato egualmente distinto per piet, adonta,
r e xa di carattere e abilit politica avesse raccolto au di
* gioransa dei voti. Ma Capranka era romano e propendeva
peti ( i >nna. la qual cosa lo r m gradito a molti. Poich per
su .n partito, n il franco*. n l'italiano, n quello dai Colonna,
e r tro degli Orsini pot raggiungere I propri! intenti, and
' ~ca dun candidato neutrale. Come tale raccomandava! il
tti' ardinale Beaaarione. il quale, essendo greco, era straniero
rifusioni italiane, non aveva nemici di cui ovunque erano
e*it rati a ragione il valore scientifico e l'attivit benefica come
hgs'o a Bologna. Aggiungeva**, che per dare nuovo slancio al
me -nento dell* crociata nesauno appariva pi adatto di quatto
m *ndo rappresentante della Grada. Pel Bassartooe si dkhin
mrvmn otto cardinali e la domenica il lunedi di Pasqua sembr
b fuori dello scrutinio si sarebbe venuti ad un'intasa sulla sua
ter *mn che egli sarebbe tosto proclamato pontefice et 1
mr .ad a chiedergli grazie come e fosse avvenuta la sua eie
la una lettera ai duca di Milano Roberto Saneeverino pensa.
<b* * il Cardinal greco si foase adoperato di pi gli sarebbe toc
m*a la tiara.1 Stando alla rotazione di Eneo Silvio sarebbe stato
FAlala, cardinale d'Avignone. che da ultimo avrebbe mandalo a
* * l'elezione di quarto umanista, il quale ssmea dubbio avrebbe
n nettalo l'opera di Niccol V. Sconviene. cosi avrebbe sporto
* mai coi leghi U cardinale francasi conviene mettere alla tswta
* 3 a Chiosa Romana un neofita, aa crac*, che porta ancora la
fca barba orientale e che ha appena lascialo lo risma. ' Qisast*
Al
Ut. IU&.IIM .
t u a u * m n e i M M M i s i o i s i iW a n * 11
c a i c i s a s a i rea . crucii a*ua
a C r a r e l e r n i t U s a lw M
n eH s v i u e r i e
s s e l e i l a is U B m i m 4 H i t t H a i t i m i i l M i M n s m o
sm * a s c w * .
** t.Mttu mi
m re i a i a
41 a i s i e
la
* a
on
V ta rw m * x i w a s a a a s p r a i a a i s r . a i
M llsee; *
flk
V a e * a s a t t t m m . I ' | r n u i lar. r S .
* i n t ------ s i * * '
w s s rHi* m * rtea ..
aal a Misto
e i a m OS*"
ra ra a w la M . C 4 a b M h l t e t e r * <1* i r * 4 e l e 41
* o r n a t f a x i r a i a s t a w m u . ia m > < u u w u a m * i. <**
IU etafarrt* I l t e a * art a a e n f t a * m U ste e a 3Wk mivimt "
A. a*> * r t t * . M I . . M I . r>* msaePMlB a i e A f . W L mm fk arte a *
a r t T A ' e k l e l e 41 a l a l e l a
------1 -
---------
Si
gg*ave
evano dichiarato, che in arguito al disaccordo degii
S*Ua. lallelezione salterebbe fuori un oltramontano, videro ora
"fare; -to il loro avviso. Invece del greco Bessarione sali sul
tra 5 ,-ale uno spagnuolo, invece dun umanista e filosofo un
i
f i illora nessuno aveva pennato aUelevaziooe di Alonso SU*
:*. * * ora si ricord una profeti* di Vincemo F e rm i. Nelle sue
*w
*ni m
* r it m
, n >
V l
rwemS
p m
Isr h a
a* n e u
S is m i
s x 4** : 1 sa tm <m
s e o s i II t u a R e d e
e i e MSs s i t i e t > IV S>*
rfcnse
S e Yee*sw
IU U
ti
specialmente di Venezia, Firenze e Genova, come attawtaletterr contemporanee.1 r im a r r malcontente della scett*.
nelle lettere officiali di queste citt si esprimesse U v a **.-,
,j
disiazione per l'esaltamento del cardinale di Valrnria.
L/antor proprio nazionale italiano aentl amaramente tfc
:
imita pontificia fosse toccata a uno tran ero.4 Vmpasiaau
sticci ai esprime con taglienti parole ulta ele v a n o da .
chio Catalano.m entre peraino a Costanza era riuscito aa l*
Allora anzi fu manifestata l'opinione, che scopptervie pf-t
grande scisma, e che parecchi cardinali abbandonerebbero la * -ta
papale, ove nei primi giorni dopo l'elezione ew vitan*K > tal!
i t r I rn^arei <11
lieta.. 4a Vratrrta a '
M * a x 4a OoariUa da ik a n a 1 a?Ur I lid aaCA r e I 1 41
la
M U a a a t ( V i e**-- la >1* r w
L il a
* Lette*
O aM *
a rvte 41 *' 4V I M M * 4
: "*
'
V i i s a r d
rt'a a le a a IV
I. t m U a n m i l i a V
IM < l a
*a>a~ la r * * a a a N r '
1 1 4 m * < n o m i , f u m * i m i l I * a e * n v r
IM M 4M N ata S a * |U i r a i H ** * r i # * * * * * *
Veaeaia
b>
W>
lA n
IV
MfilttUt t . C r iM * I l
1 V i IO *
fct e e i . SSffr
a S t u M
Si * t e
im
u n ti
* to s stt.
.. %
*******
a t . - a*
i m n uni ae i io*** a>
n IhMSw 4 m>* ItwInlin M t Sttu S^e a* IImh *
i l i M f M w
M M o r o s t a | rt n * i w * m e s * 'e s
e f c l* l e S I s < s i l a r i r e a s t la J s s I w n s n M I. <
A S W M r * . ZOernew r
6S.
I I I
IX .
lift
n r v e r u M in ,
m sauM 21
Ossi sa Sims> UH
o n stvs Se *
*
4M m in m a o
t Me* r n u n I lu e s*s*s *<ssssv re*'
t s r v e s s s * 1dn
S
M b MS T e e IK
III
reno
U H n u r i- n u
MI
mtM. con cui essa succedette, per stata dipinta dajrli urnate.; r colori un po troppo vivaci. Calisto III. il calmo, secco
pmn0*. di fronte 1 movimento della rinascenza comportassi non
imm
ratamente nemico, ma soltanto come indifferente; du
na* i! governo suo intervenne semplicemente una sosta nella
o r
>nfale del moto novello, n pi n meno. Alcuni umanisti.
:nr i *. Leonardo Dati. G aspare da V eron a' e Niccol l erotti.
tmm pure la universit romana ; ebbero a fru ire della benevolenza
m '
a. Calisto III non disconosceva i servigi, che in quel tempo
ret* -.a prestare i letterati. ma a lui sembrava pi importante
t
.rio impiegare i suoi mezzi nella guerra turca che pagare
Merati abili nei maneggiare la penna.
Strano e non ancora sufficientemente spiegato il favore go
t o pr so Calisto III dall'umanista Valla. Probabilmente vi con
tftbo.roao le strette relazioni con re Alfonso. Il papa lo promosse
* ** -lario pontificio e liberu^m nle lo forni di canonicati. * Il
ralh <-r moriva gi il primo agosto del 1457: la sua pietra se
ntirai al Laterano, che un grande storico tadesco salv dalla di< n O*. * ha dovuto cambiare nuovamente di posto nell'ultimo
di quella chiesa. A l occhio Poggio, che verso la fine del
|ar.
ato di Niccol V aveva lasciato la curia per l'ufArio di can e r e fiorentino, dietro sua richiesta Calisto III lasci come
A th u ioaa d'onore il titolo di segretario apostolico e ne firm il
fl decreto il giorno deUiocoroaaziooe. *
f- itersssa nte vedere come gli umanisti seppero bentosto adat* all mutate condizioni. La biblioteca Vaticana conserva tilt-
f la a l l .
|| tm ta tv
X trm m w ll* V I
*t
i i m aia i m m w u t ai i * i m h i r < ! *
a * K u r m u IL > Sai jn rmmm ti- I S w e*l-w 41 O I W III
M ln n lM 41
rfr r k< - * la
M r * VII
*'
t ; il l r o avita M I* , la 4aa a*saa I I P I
^
fii
V r u v i t t la (M ara > W l I X IX .
. M l h M r i M 4M
U a a M * t l * p m m tttrt U u m o l a l * W S * * a . a IX A a rfc
** s s m M i i i o w<i> i m tu : *. 4**a s a*a Jt i a ,
la
a a
fn n S n l
M * . .
' ** altri al U fw a i : *
* 6
t.
lArcf cl *!
X I e Mr*i *< *
* * | ffl
ta
11
in
' ' *
a H a . || a s v
'
li m * * r 1a * 1 S M ar ! U a SSna r a s * Il
*'"'* M a ta 41 f i f i ai r S a u a a as a s a sarta im m * 4 lv .
lu m
r ^ a 3M. I M
M v
IJV IV.
A paole teatimonianxo e tu' aggi ungono atrr due. che 1 prr ttm importanti per derider la quo* tione. * Fin dal 3 aprile
l i f t arar prima dell'incoronauone. papa ('aliato fece redigere
M ' cnatfaaann ( ' i m o di M onvrm to un inventario dei pro
avo rjdiei latini del auo pradeceamorr In quoito pi antico ratafcge Arila Vaticana ai trova una aerie di notici# marginali, per la
im it
ridotta alla aua giusta intuir l'acruaa fatta dagli limo
nar rOa dUperionp dei manoacritti. Ila * m * risulta che t'aiuto
Waa <M codici, ma ai trattava ia tutto di cinque volumi di
*W*Urto infermar ! Due li ahba 11 re di Napoli. *
P eh* il citato catalogo dei codici latini fu compilato il 1 di
*gr * dal I4&&. non aacluao che pi tardi 0 papa faw aw anche
" P Vali, aia anche in quaato caao non pu eaarre tato (rande
I annera dei codici dati via. Se al potente re Alfonao. col quale
n
amici u tanto atretta, offri la dono due aoli codici, egli
M ae avr certo donati delle centinaia al cantina! laidoro od a
U lani La prora, che nel caao pn a eote Vespasiano narri
critica una falsit, poaaiamo darla ancor pi con incanta,
a * - irmeate infatti a** venuto a conoaconr anche l'inventarlo
(W
greci di Niccol V. * Qiieato catalogo fu compilato pa
rtanola otto Caliate III da C oaln di Mamerrnle CU proctiti
1 ' o agnati coattamente A iato del Banan i noe compare il car b le laidoro. che preae &| codici, ma eaprwaaaraent* al nota che
per* erano roocoxe al prefalo cardinale aolo Aarh* ri*
*** che dopo doveva rimetter nella hbliataca Vaticana.
Nae po* pertanto parianu di sperpero AH toaori Wl tararii di Nlc * V. t molto pi probabile. che C alalo 111. 0 qaale era S p o e to
- * -a- ut a ia aao
** a a l a o i . . " . r fi w m
*o i a
M a
*stara e k
m a n a o M * h *b
ra ta
*a w m Hiai m i
mmrm m *i. M a i
i,
a e
ia
* l* lt a la .a
t a i l 's e a
Ni
a r a t *
I OrVA a l l e a
.a a * w a a a U n
a-o*
a * \
U t * . IV
I T . W*m*
SII.
****
( t e a i n . w . * e e *
r < o . -a**. -** * o
"*
la *;* M
T v *a* s* *
im>r
m*
m w m k im
r| * rtm , * | n iH t * Ha l a
la * a* renn af m
>i aain e 4t a *
m . * ar**
* ie>a* a r * .
tu m mIi m i n
laaati
rattee <m a * i *a iM inia * > *
int t e ia ia m
f ma I o l i l i r ai pena Mirini
!* * t 41 h u n re > t*t la Ma * a** & *** * *
1. r r g r t r n a i M a r e l a a a a V r a e a l a *
( t i l'm a ii tearr M n a M i ) e n la a a * a* -* I> *
S i | ,w im m m M a n *4
t e * a * W *
aan *.
i a* art* aaa*. *
il
a e a ia .
it t u n a
rt n a a a I Ma* H a e e la n *
Aatbaarial* per r t M M m
mwuiii^. n ai ,* . v m miaa a a * a ^ r n i
1 1 1 i r < M l a M > M l i a i l < 41 n t at
* Vt l'aa I T*m
f w naw i>raW > i l < i l i t t ' li m w|s
* a a
** MB**
# ** > '
a a . * *<> *
-> a *
iIh *
m v jj
H a ..
U w iv
i. rhM o n i
iu m u
Ci
lJWr IV.
Amen.
Calisto III. pur avaniato in et*, si sfon alo di soddisfar* .
questo voto con una vigoria di volont, che pu compro*
appieno soltanto se *4 pensa alla sua origine spagnnois
l a pi che sette volt* secolare lotta di Spagna ai M r
dato la sua incancellabile impronta al carattere della pepsU*.
dslle psttnnta pirenaica come a quello dei singoli ansi a * a l n *
astiti Nella storia degli altri ppoli le crociate m
form a* ci
un episodio: Isaistenau del popolo spagnueto Invece era tata a*
continua crociata. Con orgoglio giustiftcnto si guardata a gs*
stria eroica, nella quale la Spagna cristiana fu n d f O K ih
n a irturte sorar a
a* SI tlw a 41hnetW
e4 en t.
bum M *.*
sm
n l i *s* ***r
*'
t C i t 11 4. i m
a a
d i I ta M a >
i n.iu* i m
m
n in n i ra*a
a I M i m # ' a.
ih *
a i aaa *
**. t mi-
aa*a* a **
U f u M i i p rt
la n w t i i i
a to*i* 1
|t M M } a K i n i U I t a SJ * * * a * # II
*
11 k | k n . laooaw
a . * * 4rt '
"a a* n m . a . o u * i*v .
r * ....
^
ti. k b t i .
* * * * * HM tt&m.
o n * n m a # * a u n *
*** '** * t p t #1 t
t < n u e a r e i paallftcla.
* t *
< '
i *
I W
** a a h t w i n * n-i - m u Mi ju
n m u + * a** o o *
4 >"i O | i la >* O f> w i< W O B< I
a , i
raM so Ort ! * le
MIO* * . ------ r - << i iM HU p a n
a o N M * e IM l aa*~*> a-a ta w o . . na tu. < m u m O <w >
* *
a *
a #s .** i
o* *oa
* * ' . III
M O l
fe r a *
M n m **
*< **
s o*** i *5*
H
ita! a * i* o** ai t w an
M (I* n o -w *. ai r*rt. II *4 0 M O *
OS - >#<,*, I n*nei w * I 11*11 M*a
M * ib a j t ru i m
* * !* m a l o a mor
**- a a h a # a i * i *
I U * M . I *,*. % Il
ai a i* o
. ' in a . a M n .M it.
m n iM ilO
i
la ta
im w
a o
m u ,
n o n a
4 0
a o
* Omn a*
I I m r r a t r i a a a k t i l * a i * 1 * 1 l a M lla a * .
N # > . * jm*.
t m 4*0 a o* a o > . <ooa
* a a s a r a i d i i i t i * i a
* 'a o
M ,u
< m m o > io m
a w a<' < % ! i * l
aa*
i-iWo iv .
cw m
* i t i if l i- ic #
malaticcio pontefice.
Non eoto per gli Stati maggiori d'Italia, r a n N i
i
renai e Veneaia. ma anche per la minori repubbliche e t u <-**
puro per le tenie di Sicilia. Sardegna e Contea vennero .
del nunzi apertali. Nel regeeti di Caliate 111 trwaM t*
*
nomina di predicatori della vociate a di raccoglitori ih n *>
per la mugole province della Spagna a M ia Ge m a nu. f* 1 '
tgallo, la Potonia. la Dalmasia. per la Norvegia. DHMK
* * * |M v a . 4 U b ica M e*. M
IV I M i e *
1 1 * 1
o e w
a m i t i *
a * tlA m
ia o n t a
ru tu t. n i
r*K#M I I I (M n w
i
M M
u fw
ti
H H B H v 'f t t . *a e i M l m u to i m o r m m
i V
k U M - U t f M i u . M i n I H a u l i t a * at*TA k I I
r ie
tw
X X I e a > < i a m aa a fe a *
r a l | U a I H * a ia > *
iir
i*U e I l i . M
r * n * / / i. m
* r * * t
l i
l i
i . a W * l. *
- a * a ' e a * a
llU
v
m a ai im m u t ; a u im , x x x ix e M i
I
rta t | t t l aa m t ( l u t i n o , l e * * . T e a ; < * l e ta*Ba a * * * * " * - 4
**M tl u N al art l u m < a la t ft fr a *t*tr* #aa*e iva* a
anrt* e a ' l a in i a M t a i h a a l i eMta te w a* w a * < * '
ai te **i * w o
it a
im i
e a
e u n a
a in
m u m
im en i m
t u
* la * n n i
?niPe
--*a a^ia,!!m -
^v
~n
^i* piWM
i^
* *
..
Wjg-T
ga^i**
B arti v I
i * w i > a j i l n a a rvu n .
haat (* * * * ! w i m
1 n e e
a iv a e a * a * m e n t a
atne t v M a
* tanaatlft
la tti
p \
h o t
eb a a a to w m **
j a a oMMa a . a i *
a lU *
i* e
U t
**
**
a a axa o n e t
iiw it
U fia M
por p m w t w r 1 w w >
ITT
1 * iw ***
* t I w w
tv ( a i
la n n >
**
IW
i D
* * V M h S II. s i t o
>*-< t m
*. : I t w i a
'" u
*
ho
n r t t a i. ( < * ( l a a w
y t n n n w * *
ia
t a l
pnaaaaa*w *i.
tU n r, M
M< * f* r un **
**> (V w iM h i
I. I H
I m fv w a * r a a n
U n m I a m i><4 il M
farah
* r i a
w r t i a n i - a i ..M *ai. a % M * <
* * * * i w . a n p i a l l a l e * 1* 1 l a a a c l a O W ew
"> a m i i a * i i. tu an taar* 4 < r r a t * r * i i r i a a l
*e. a -. <
"'a >mb .r***a rt* e aart*
c(r 0i0n***nrt0 r t m * I a * WS
sn
uhm tv
ni
Coitale por U | v i n h m
1 IU .IO
e t t i J
H it
tIII
reta paettflei* fi
t*
**
* rltl *
n * ***
Ut
1 a M n m m o h M o * 111
aorte t e o
-aro . IV * <ta M weeooi a orna taa ai (*** X in. * o 0
**
9 .
lo Mani* n 1
# a y f
M o n t a i
m i
re
M b
*4
> m
M a n -m h
>
gieearaioaa a rioeaoe
r w
L m
a I
R < *
Ma -
in
t '
n a mi unni
n a
ta o
41 n - ~ *
M t w a in e o T i i r l i i I c a p i t o l a r e 4 P o t
iitn nai <Ma nooiooa M Heota m i h * n tv * *
w
t n a n a * a o m o 11 u *
ano****-* m M
a *
* r jm ce*
"
aws nn r<w a r--
** a i i i m
WIIII a taat h tata tna ai talli IUL * I mmmim 1 ***
a** L
t*aa mtmtmrt*
(Mm> Iti
la
o r i H rivallo alla m r r r m i n f l t a M r i l 1 fa awtt Ha I
ano la qaaato m im o N r fa f** a t batta, n l i a ll (aitalo III
taoraa eoa fravi p*a* <oalro il i-) w a l n ta rtra ^ fa aaaaa
nafta aarora. di p a i n a o ra a a a rti daiW Huwr aMTtlaa-ai t iu .
Vara a n a l M i l f r m u a i a w maaifaata ('Italo III 4> fio r i
a a raforta areboofa^pea falla aJ |ta|H I I U frvpataadaal
aaOa (W a a di Jlaala fVtroaiQa a iu t a i a # h a m a lapalrwi |f
aa a aitam baa al aro|wnw aa > ra> M m ( > r A a a n a a
tioa r im i fww fn ^ W f * w
jw3 p w fiii pw w
BHMMin, i l
a * l i
.< a *< ia a i a w aa **
i K l N d a lt r t t l* lo aa#rta> p * n r i ia a *
a * a . a* p . . a , <a a * III a a a a aa* a* n a a
- *%>* a a i . , w i taa a a * i r aa fa * a
'* i a t a i k i u i a a i l a a a a U a a t a
*aa < a . i l i I a M a n*a a a
a M a
' a aa a n * a a t-.1 r~nr a a a #-s*ias a aia -a tt a*,
**. a > a
* a * r w n aa* >* a lia i
aaw it i a a a** nam nm>w *
a r> a a a tal
t-ao t a a a i a > at a ** m*a*a * a a a a a n aa*
*
I rtiimt M a a > a a -a a i w a a M ia a
a**.., *,,<* a , * w t a < * *a * aa. a a a a . a fta 'a - a
a a a a a i a * a n a a * a i i *
aa#*iia * #
N a i l f it i*
a t a a tri- -
ti
i r j r -*-
a * U t t m a a a a a a i a a a
aaa>
r a m a a a a 1 .*ob a i a a aa la a a la a a a a*
2 ""* * a a a a * % ** a a *, t * . a
w II . I1t1
*- T*om
h
a
HiaVHP 14
lM al IV*IUI40 Iti li- M**1T
ftra
rwaaao* I m i ta e m *
m il j . ltt**aa
r >a i *r* Oanar *tw > a tal* Ht> e*a rn O r t w a *mm fWie* *
SfMkOx a e^rtte * t e r t e li la * > a * |M * ***
0
*- -
. __
* **
m
M
* . a..,
I > W wia t t
**
*
wMw. - ----
_______
m
a ..
M aawii^t. a e, tu #* M
" *
ta aatra* *
*"
*''*" i"
*
ta a** Hi tua e la * * . Ma* maaea>a al *** a i^ 1
a* 1; a*MM*e> U Ma* IIU >tMiw a-e**a I I . S*tl * * *
ai P i a l a la Teaealaii
t i a
ta tota
u t
n i S . Tialwu t r.
AB*e aa*
, a A r e a l e i 41 a
l a l e a a k va la ma ' * * . a m a * * W ,,u 1
* aa *>aa <0 > 1* iyaw aaa a** 4 na*> *,!*
a> > *
II 9M
C 'T< u (Mama atawa*aaai' I. *
a*, t*
<awaa a f* a* *~m a* afea* t
M t k i i i i a< a la t i l a * * a* **aH
*. a *
**ta< Ma ifwnat *aa
t
!>. i
-aaa ata . * t> *
t aMv tan ai
***
a a .a > ->n n a
a a aw* im am tm. r w * # I
ANaa *t t I a t * u * * a a * *
'* a
w w * awhaa* * * i l wwaa I a * . * * . | i i a I *
la t a la P a ta ta * . ta> ** waK * r%ai * I aa
*M
!Jto IV rptinto j
rfc**o n i
i u
>i u a
F r u m w o Sfori* ordin al suoi generali ftolwrto 41 -----e Corrado Folli*no di seguir* passo p s u o il i s i t a t m <Mto p
Ito Alfonso soltanto non si mise fuori ram* m i n aperte 4.<
Piccinino, sicch hrn presto si congettura. eh* il riwllii n
in segreta in i* con Ini.
I * truppe dei duca di Mi tono si n a i i a a s m n * f H k v<
pnpn in vicinansa del lago Trasimeno. AwBtannit mvmm w <
incontro il Piccinino i to assali airimpett**u, r t n m l >
prime a portar confusione nelle Ale nemiche. mm IW f
varino. dopo che pot raccoglier to su truppe, rinati in a W ir *
a m p i n p n II celebre condottieri. eh* al port a QMUftlaa **4
i W U . fortezza quasi imprradihito sortente fra a t o r +* *
doso e it mare e apparteneste a re A lfo n si il qnato n lla '*
sua Dotta fere portare al Piccinino 1 river necnamrii la eg^A
a quarto favoreggiamento aperto (tot conte da parto dei re mt
all'incapacit e indecisione di Giovanni Vettttante'.to.* to re 1
trascin fatalmente per to lunghe. Fra quatto precisami
che ettoa II re di Napoli, perch cosi egli guadagn tsr*> ***
frapporre nuovi ostacoli ai preparativi papali entra I Ter *
n m tre nello stesso tempo Calisto 111 e I imi alleali h w a
*tretti a gravi spese. * Malgrado tutto qnaeto il papn. *eww
apparvnua. sperava, che in virili detto m e antiche n i t t i n i i "
riria gii riuscirebbe di guadagnarlo In pr del sosl pini a *
fa n detto cristianit : le pretese per nttovato da A l f t e *
finter tot Piccia! no, atto protetto, davano awka para
ranaa in proposito Voleva 11 re infatti, che la lega nettane a*
quale era entralo, convenisse nel tenere contla eat* la ftN
e'- *'
t * SS e 4 *
# f g. ............ ..... t<
M ne**> t i l t * m IX i M W M e o i w * 4 S *
1
m i n i asito n t m ai a > * u i e * s n * * 1*
et i t i la Mila"
m
1
m i
r n IV fra tatti 1 a n i i u l i m
mn
** ' U m t o a ^ o a a
{***** m
n
__ . - , '
AnrMtW <*aTW M lU n in * a
a urtr4 y e i t u 41 t a l e m o t r a i i n ito
*** * r 4 r e h l f t e r e t e
>
niMMwqiMM * ii|#p 4
IIM )V
a k ,|
M tk le i . r i * .
io
*
W a .
* * m M * i M k i n * 41 l a i * l a i *
im o *
r t la a .
t < Blli
h n i 4M 0 4
w -
* O O *
I S t. M i JU Uw m I aa iM nrt M
la nM*k a N tta n tiM la e rM<r a*a * m O m
l o t o >KMh*OM <W i ( m
*! aa
4M I 4 M * M
M Ut a
***
* * '
*
M ****# 4M* fa na4a t ^ e a naat o M M i
t 4 (A
p e a ittle t#
a , tL t J9
M
, * * * * * ***
*** |
p r m iM M
il U r| %
fM W M
tM n
H
in
u m m
41 2&. I l
a*MtauiBo
la W44 a u B u , Snou
Ma
n c n tto r r a k o ta
ta t
un ta n n ili *
ai a *****
-a* * * * * * in . j*aa i u a n a t t t * * o
h a tn o .L o W H 4 * torti nanaw. * a ***** <m o<m niaw a* a i
o..
S o< a o o a iw u b a * * * * * * * * * * * mM ta la atow < a
orf a * a rm a> * o o * v ** u a tor ao. * * > + oa
* a a < a f M j o a w . i s * t a l i * o i o poa*
Ptaalpk
4 iiT ' m i l wnifH MG JBk
' B
' a a a
** < A m
l a t a e e k i i i e t a l I MMa<
I
a a , tasa *<
Ma^a c i e i a 4i a i *
r-~ut a *>
m m
man1
' *** au a
** ea A
m a
* * * a *e Mt ta
k rtk ltle ta rvle a e e lK U l
(M a a a e n
'
a (* a m i am o j <
* a.*-
S. M I | *U m i r r M H (a 4) (A Ora !. | * l i
**** * * * paailHeta M ra i tua hra il. f w w i a * t
**- * ^ a ti am Un il a aua***"
m i
<Neee ane r a, t m m
nmijftttt MWW O
a a i a l a m a ve h e a n lo a a i.
V ta v a ima a a
#* o*araoaa>
wm< a<ai
sa rw *
i d i a i ta a o * w *
* aa
<aa *_ ria tt
* *
iw
a r i , * ,
aw mmnStta
uh
c a a p
L5
<aa fM a b>Mn> a w * aaa a*
a h i
"
t,
a # ** **>
, i . m *. i* w i a r *an> a >r
t a . a M m a U a a
* - .,<
*>* **>
< U t\ H
w a*
Calta IU I t i& lO
Mae-* IV n O x l i a * W . a >
te r. m . * Va, aiter fa <M* aaa*aa a iV t o V II ara a
tmrnm n 4M* M ia tmm
Yen
I li. I X a
a J t a w m . U t IH XXII. a W I I U ** a a * * *
a r w i l in *;
iman tata* e*
nv U r u >
itttk iii*
r e i U H 1*
XV M
* * a * - * * **
a a**r
VUt H a 4
*T l i n d a
IB I la
r a a a I I I a a i la
I M x k %*<* Ila Ir * t. t MM A a * ai * la ! * * ! * f , . ,,
e i a * t f iH t M * t n k M > Ba**k M * r k e a 1# * ' * '
M a <a fa r q ra
atei,
A w ia a a fatto raa4i p t a a a a pw la | w m tanca M ete ( H
n m um
* la n w
***- a
ai *un ita* a
* * a k f u t a i p a i t a * *a * * M
** tea* tm m r * *
n rw M
'
i ( * !
1 * a a a.*t* late a a
m
a* ( t a t t a t
t* !< r m a*! t, aa* n a*r a
* * te m p & w *
a * - * * * * * la * *
< rn
a w a
la ti* ia a
a>
t,
tea*
44
ita*
li aal ul^ *
4M
*
#
*
a I t e i w W ia *a
in * * . t o n T ^ C * . r u u *
* % ! ! * ! | * t i y i r l a
aiutare il moleatato re di C ip ro !1
Gi nellautunno 1456 il re di Portogallo a wmgm 4
.
lettere aveva dato in Roma co) solenni p r a w i a 4* -,
-wm
per la crociata, che non il papa oltanto. ma u r i t <*
.
tutta la Curia aabliandonarono alle pi liete spennar |vI
motivo ('aliato III non e*iU> a lasciar al periato re la 4
gli anni 1456 a 1457 raccolta nel regno di tal. l'uars
*
Alfonso riscosse il denaro, ma della sua crociata ! *
i
come di quella del suo omonimo napolitano. Il papa aw *r#
mancare cwortaiioni * colla massima pertinacia m U t
nella perenta eh* finalmente il re portoghese wWmp >*
tavia la promessa fatta. Da una lettera del 13 a u ra l i
u
dinaie Carvajal appare, eh allora Calisto credeva ia
***
l'arrivo di nari da guerra dal Portogallo da Genova
*
dosi ingannato, egli ripetutamente diade i r t n u i n a i al
i
lavorare con mIo affinch H re affrettaa la sua renata. * e-= * 0 *
fu vano. Alla Ano del 1457 la pazienta dei papa gtoa a.-r *
ciati. Comand al aoo nunzio di recarti a Roana rea tatti ;
drlla erelata nel raso, che nei prossimo aprile re AH "
prendww il mare contro I Turchi. ADoreh il t t s w
notai alla (Ine senta che la flotta portoghese a ae pari
*
li*** HI *i ride costretto ad aegulre la u ulaaraa:' l
via egli salv almeno il denaro portoghese per In ere-*
*
cui abbisognava grandemente onde dar rintani *0 9
'*
flotta.
ix w t
t e
J t. i m
sm u I n - . *< *
M a
I*
%** f*
*
'
re*
M iW n a n a a * * tu . S O taw t
a W <a! U awea i a
a l h m 4
rv*.u.. aVhiW M
*! u
M i b n a tua x la
re * v m i r i t u
H "
w *
e t
t. f ! A t e h i t t a r e i e * *
tt*l*
* 4
1
i N eaia par* *1
* t x b rtww
4i
41 f w t l pae*i Tu r io n n * aa'an f w n i l M r M
t f t vida 41 g w m i o m I k t
Ib
m
M i* rtM itM U ,4
II r i H
K M o o to g t UU l U b t i t i q w l i ft< ( p w l | ( a
itti
tjfcee
tv. ('tritola .
i e w a s n **ama ra * - t **>
*w>
ir t 4 r a
* la**
#**
a l
ae~ nulo grande rumore. rinviato M potati principe di Caram .: a. eh* prest obbedienia al papa per in p an cristiana dei
iu w b .
M
a m as uw m m t *r** u o m
i*
Orti 10 ri,
ar
la l * * * s
ise ts i.<i.ia a .
a** Ori
e t
) a r e n i v i * *
s 1 M * a I * a
a !W
fca
sai !*<*
rt* a
MS I n t
ia
<1 * ( #< * 0 ^ * T H t* SM
* l* segsei* peatitlelsg
tu o * iim a si
s r** as .* e. 1
La vittoria dell'esercito croato presso Belgrado - L*;; lenza delle potenze impedisce di tram partito da q ,
successo. - Opposizione antipapale in Germini*. - R
ziooi di Calisto III ooo Napoli.
I * cojmUmnc delftnfnittUMlt (trfftj forti drlln S Ito*
unir I* famiglia dei popoli roropri ood* dlfc*<V?
' J
im
il>
')!* IWhi Ut *
8 tVr>|wl e* tei
iswrtst u ** si r m
ss * it e n s i
a l t SS* su
* VOT.
*
S e OS S e s M
tmmm m e e * M im
tt.
im W
!* **' *
1im
^
t e U i i n u . u n i. t m * t i - o
m a m n m i a r%.. u t tm
km m . * *
m m
il
te
ia m m w j w te r w r a t w m .
I > * V H t t V t t e a n a i e 18 te tHOMU * mm mt v
* *
m n
im i
a, a
Im
t H
1 tt*
. t r ir m
k h a
a ix iw a m
p * ltlr t>
lk
lo km *
iiw
*a u
a i t a . / v a ...... . / w
719
li
714
.*
,
HII'
Ih,
m
t t lm
ix U fM it . (te r r a n a * * * * s"*
. r n w n
* l * 731
4 <*^<
*-
l i n a i * , lat. r i t i V
U r l l l aai<a
. * * t m . r*
k l ra d tout U W . I U V I I I dal N l k l ! * t * r dl
a aaacau * J 4 t pw *na l c .
itoa ***
te ****
?l*
U ta IV. rapitolo 1 C ih ii n i 1 0 ^ 1 0
ta I
u u * < M m u
ra ra
71
liSrt. B. s i : o f r
K h vk x i. f o r r a a l 133.
719
tava
> >oul. conceptionis b. v irg in i M a ria e fra tru m min, reguralis observantinc . pa
tri* n ostri F ra neisci 1161. D u ra n te la gu erra m o n d ia le lo s to ric o un gh erese
.manico d o tto r G io v a n n i K arscso n y ebbe la p o s s ib ilit d i e sa m in a re n e l connto ru m en o d i B is tric a le re liq u ie n e lle q u a li B . K le in e r p reten d ev a d a v e r
" v a t o q u e lle d e l C a p is tra n o. L in d a gin e d o v e tte c o n tr a d d ir lo : non si tr o v
'*< un a b ito fra n c es ca n o, n q u a ls ia s i segno d i o rig in e u n g a ric a d e lla cassa,
sicch v a ab b an don ata l a ffe rm a zio n e d e l K le in e r . V . la com u n ica zion e d i
!> Lem m ens in Franzisk. Studien I V (1917), 308 s.
2 M a lg ra d o ci C a lis to I I I non p erd e tte i l c o ra g g io . O fr. I l * b rev e a P e tru s
'piscop. Alban. Cardi* de F u r o . K o m a X I o tto b r e 1456, d e l q u a le K a y n a i. 1456
n. 52 com un ica s olo un passo, In Lib. brev. 7, f. 47 e ib id . f . 4 * b re v e a l
r *irdinale A la in d e ll8 o ttob re 145 ( A r c h i v i o
s egreto pontificio).
*
Clfr. i b re v i p a re cc h io con c o rd a n ti a C a rlo V I I (1 0 a g o s to 1456: W ad d in o
X II, 380-381) e a F r. S fo r z a (23 a g o s to ; N otize n b la tt zum A rc h iv f r sterreich.
Geschieht qu ellen lo c. d t . ) , com e p u re le * le tte r e a F r. F o s c a ri (la m tempus est
r om pno u rgere, v i s l le g g e ) e d a F ire n z e (s. d .) in L ib . brev. 7 , . 19, 20b ;
ibid . f . 2 8 un * a lt r o b re v e a F r . F o s c a ri d e l 24 a g o s to ( A r c h i v i o s e g r e t o
P o n t i f i c i o ) . Sulla le tte r a c h e q u a le c a n c e llie re d i F ir e n z e il P o g g io d ie tro
desiderio d e l C ardin al C a r v a ja l scrisse a ll im p e r a to re F e d e ric o I I I p er s p in gerlo
a c oo p erare a lla ric o n q u is ta d i C ostan tin op oli (E p is t. I l i , 203-2.11), c fr . W a ls e k ,
720
in Milano).
2 * * D e cis io n e d el 23 o tto b re 1450 ( S a u itil8 Secreta X X , f. 1(16 : A r c h i v i o
il i iS t a t o i n V e n e z i a ) , in A cta P o n tificu m I, 6 0 s.
a R a y n a l d ( 1456. n. 44. 45 e 1457, n. 68 ) co m u n ica d a i R e g e s ti d ell* A r c h i v i o s e g r e t o p o n t i f i c i o l e le t t e r e d e l p apa. C fr. Wadding X I I , 42 0-42!! :
Gi-assbkuoeb 3 7 6 ; M a k u s c e v I I . 0 1 ; M itte il, des sterreich. In stitu s 1001, 28 9*In to r n o a U sun h assan c fr . H e y d I, 326 s.
*
B o lla d e l 6 a g o s to 1457, s ta m p a ta in R a i n a l d 1457, m. 73-80 ( i v i icfr. hi
n ota d i M a n s i su lla c ele b ra zio n e p e r l'a d d ie tr o d e lla fe s ta d ella (T r a s fig u r a
zio n e ) e in B u ll. V , 133 ss. e presso G u d e n u s , Coti. dipi. M agunt. I I (1747), 079 ss.
(e x a u to g ra p h o in A r c h iv io M a gu n tin o ). V. anche B a n c h i V. 436. L a * Proposito
habita de celebrando testo transftgurationis D o m in i ad C alistum tP. I I I . in Con-
da
P a s to r,
Storia dei P a p i, I.
46
*22
tlas Hiim. R eich, ic ic d tr aufzultringen iciire und ieie man im knftigen ('m i' '
reden solle (a p p o Ia n k e , D eutsche Gesch. V I , 10 ss.). Ix> scopo d i qu esti r ii '
m a lo r i d ella Chiesa i v i espresso con lo d e v o le s in c e r it : S e il papa vt'*1
morto alla fine di maggio del 1456, era a capo degj oppositori
principe elettore di Magonza, Dietrich, conte di Erbach, gi
avanzato negli anni, standogli a lato il suo giovane cancelliere
51 rtino Mair violentemente spingente in avanti e che indirizzava
a questo punto tutta la sua abilit diplomatica e intrigante.1
Fin dal giugno 1455 larcivescovo maguntino aveva fatto sten
dere in un sinodo tenuto ad AschalFenburg unintiera serie di lagni
contro la Curia romana. Essi, che riferivansi specialmente alla
violazione del concordato, sono contenuti in un'istruzione per
u:.'ambasceria da mandarsi a Roma e hanno importanza perch
formano la base di parecchi posteriori documenti della specie. *
Finito quel sinodo, Dietrich saccord cogli arcivescovi di Colonia
e Treviri per fare un grande concilio nazionale tedesco, scopo del
quale doveva essere: assicurare i decreti basileesi, provvedere
ai gravami, dai quali muovamente oppressa la cieca Germania,
che strano si lasci strappare gli occhi da essa riacquistati me
diante quei salutari decreti . *
Il
sentimento antipapale dellelettore maguntino si appales in
modo violento in un sinodo da lui tenuto a Francoforte sul Meno
nel febbraio e marzo del 1456, ove si concluse un patto, pel quale
1arcivescovo e i suoi suffraganei dovevano opporsi uniti alle viola
zioni dei decreti di Costanza e Basilea da parte della Curia ed alle
oppressioni della nazione tedesca mediante decime e indulgenze.4
Per la festa di S. Pietro in Vincoli (1 agosto) del 1456 i rappreentanti dei cinque elettori il neo-eletto di Treviri si trattenne
perch non ora ancora confermato da Roma 3, come pure gli ar
viri
il
n,
l i , n. 3.
* C fr. M e s z e l , F r ie d r ic h d -r s ie ffre ich c rati d r r P fa lz 22.
* G io va n n i d i Baden, e le tto vescovo d i T r e v i r i i l 21 giu gn o 145 fu con
ferm ato d a C a lis to I I I con b o lla d el 25 o tto b r e ; v e d i I*agkk. Jo h a n n 11. n o
Haden 8 s . L e spese d e lla con ferm a fu ron o im ix irta n t ; secondo P ie t r o Ma.ver,
P er m o lti an n i s e g re ta rio d i G io va n n i, te com petenze gom m arono a 41.000 fio
rini d o r o . S e c o n d o la qu ietan za d i G iacom o d e Spin is, rapp resen tan te d una
com pagnia d i m erca n ti fioren tin i presso la C u ria rom ana, le spese fu ro n o an zi
notevolm en te pi a l t e (L agin i D s.).
124
72S
Kankp, Jje u ttc h e Ctotck. V I. 21. <fr. S p c y rrlte h r C h ron ik 413-115; JaKkkx. Rcich*korrc*pondenz I I , 331 e S c B B 'n M . U . U n ir UH . V. anche Lai.kk.
Johann l i . ro ti lin d r n 2 4 R. Ottenuta la conferma patitale Giovanni il 27 masin 1457 ader a ll unione elettorali* dell'anno 144. che in fondo non ern ('In
diretta contro 11 papa e l im p erato re (Lai;mi 28).
* R avnai.d 145. n. 40.
726
Voiot I I . 232-233. T>n lettera (lei Mair (in data di Xorim bersa 31 te "
sto 1457) .tata stampata m olte v o lte : alle edizioni indicate in Archtc. ! r
Utcrrclch. Clcsch. (X V I, 41(5) vanno nciriunte quelle in Goloart, PoVt. /P(F ran eof. 1614) P . X X I I I . p. IflROs.; in Fucinai. Script. I I, 3S1 s. e 4n
ticr Xuntlcn I I . 668-664.
*
Ijettera elei 20 settembre E1457. Anx. Syt.v. Opp. 822 ss. M alr e il *n"
s ig n o re , osserva giustamente il V o io t
Z d i neh r. V . 454), * volevan o sem
plicemente spaventare la Curia per farsi com prare da essa a buon p r e ' * -
727
Seblene poi la podest della Santa Sede sia del tutto indipendente,
n debba venir limitata da vincolo alcuno di un patto, pure egli per
mera liberalit, per zelo della pace e per amore alla persona deMimptr.;tore intende che il concordato rimanga e non permetter mai,
fin!anto che egli seder al timone della Chiesa, che venga violato.
Che se la nazione ha altri lagni intorno a ordinamenti della sua
Curia e reputer necessario un miglioramento (giacch egli pure
come uomo pu mancare e errare, specialmente in opere), non conviene tuttavia n ai vescovi n ad altri mortali arrogarsi un'autorit.i sopra la Sede Apostolica ed imitare lesempio di coloro che,
a danno del governo ecclesiastico, a distruzione del mistico corpo
di Cristo, a ruina della loro anima, mettono fuori massime, se
condo le quali dovrebbe esser lecito dispregiare i comandi della
Sode Apostolica e disporre sulle cose della Chiesa secondo il pro
prio capriccio. Chi ardisce far questo, non pu dire Dio suo padre,
perch non riconosce per propria madre la Chiesa. Nessuno pu
0 porsi alla Chiesa romana, ma se crede che essa non gli faccia
giustizia deve rappresentare alla medesima le sue lagnanze. In
modo molto efficace il papa fa risaltare la sconvenienza dei la
menti circa le somme riscosse in Germania per la guerra santa
e endoch le grandi spese, che egli fa per tutta la cristianit ar
cando una flotta in Oriente, aiutando Skanderlwg in Albania,
[tgando tanti nunzi in tutte le parti della terra, soccorrendo in
finiti bisognosi in Grecia e in Asia, sono aperte agli occhi di tutti.
1 ovremmo gloriarci, dice Calisto, nel Signore, il quale a mezzo dei
sol servi, che, mentre quasi universalmente i principi cristiani
abbandonano alla poltroneria e al sonno, sostengono da soli la
inta opera, ha rotto in Ungheria le superile falangi dei Turchi
<d ha abbattuto quel grande e potente esercito, che aveva minac1iato di schiacciare non soltanto lUngheria, ma lintiera Germa
nia. Francia e Italia e di rovesciare la legge di Cristo.1
Da Roma si mandarono copie di questa lettera in varie parti,
ra altro al re dUngheria e al cardinale Niccol di Cusa parten
done insieme sollecitazioni al cardinale Carvajal e al minorit
Iacopo della Marca di opporsi allagitazione antipapale in Ger
mania.5 Una lettera molto seria diresse il pontefice al promotore
1 Breve del 31 agosto 1-157. incompleto in IU t*aU > 1457, n. 4. compialo
in Akx. Sti.v. Opp. S40 ss. e in tirarli. fcr
\ u n llr n II. IMO*. Hate h*
''Olirmi spese , dice l'untore di quest'opera l3.3i dai sentimenti molto aliti! a*
tuli, d u n a guerra i**r mare, alla quale 11 |n|a aveva pennato, < fucile ..
'Tederai, che nella lettera ali'iniperatorc egli nitida detto la latra veritA ; che
invece di guadagnare, egli dovesse an d aggiungerti d-I <n . A spiegazione
della frase sulhi faliiblllt del I apa v H m oesw Tilt*. K ir r h r un.l fila a t M .
*
H atn au i 1457 . n. 4^ e I aiPD! 7U. I * data qui mancante del breve al
' u rvajal ( p m u llim . Xovem b. /4-771 rim ila dal TJb. I r r r . 7,
A r r Ti t r I <j
segreto
pontificio.
728
Preteso di re Alfonso.
*29
1 Miohatjd, Oc neh. d c r K re u ::iig c (vera. ted. di Ij. 0 . F 6 m t b . Quedlln1"r* 1831) V I, 242-243. certo che anche In ques^ scritU apologetici ricorre
parecchio l'esagerazione e 11 sofisma; cfr. D u x I. 324, 32<V 330 s., 37 e \ol<.T
H . 210 ss. I t i anche intorno alle date corrotte delle lettere al M b <t . C fr. flnal"nte anche il giudizio di K. A . M tx z m . V I I. 2 * . , 251. V. anche SludU'n
"u* dem B e n e d ik tin e rO rd c n 1S95. 3H. Sulla replica del W im pfellng ni l'esposi*lone di Enea S ilvio (Responso et R e p lic a a d E . S ilr iu n ad ta tu im i et decorati
'eronanctt Rom . im perii. Argentar. ir,ini cfr. J. Kmcim-kk, Ja k o b W tm pfeUng
^'r lut. il, E r g iim . ri* Jansscns fle t h . dcutschcn Wotke* I I I , 2-4), Krelburg
>02. 292 M.
* Cfr. 11 * dispaccio cifrato di Ottone de Carretto (che vide lettere del car
dinale dAugslrarg al papa) a | t . Sforza, in data di Roma 27 gennaio 14fiH
A r c h i v i o d i S t a t o i n . Mi l a n o ) .
1 V o ig t I I , 247. Dbovsex I I 1, 194. <,nWASun 2S*.
* P lu s I I., Commcnt. 35.
* A ra . Sw -vrus. E u ro p a c. 58. Quanto alla controvenda ku vescovadi
tir. P u t i v a 736; Z u w ta . Anna/et X V I, c. 8 ; H o f le r . R . de B o r ia 107 e un
dispaccio dell'in viato veneto a Siena. FY. OVintarlnl. alla sua signoria In dnta
'lei a ) agosto 1455 (discordia drcn la provvisione del vescovado di Valencia:
730
Calisto III e il re di Napoli saccrebbe ancora sensibilmentlarroganza di Alfonso, che arriv persino ad offendere per
.1mente il papa stesso. In modo diverso infatti non pu intei
la lettera del re, che un segretario pontifcio mostr nel luglio
1
1455 allinviato milanese. In essa, perch sembrava che dori
Alfonso si permetteva di esortare il papa allimpresa conti
li
infedeli ! L a lettera riboccava di parole sconvenienti.1
Allorquando, ai 4 ai ottobre del 1455, Alfonso annunci al
che sera fatta parentela fra lui e il duca di Milano Frani
.
Sforza fidanz la figlia Ippolita a Don Alfonso, nipote del r di
Napoli e figlio di Ferrante di Calabria, mentre Leonora dArap
figlia dello stesso Ferrante, nel 1456 si spos realmente con Sf* a
Maria, figlio del duca milanese Calisto non vide che mo';. a
malincuore questa relazione. Come Venezia, Firenze e Siena, ai: he
il papa concep sospetto dallunione di questi due potenti' imi
principi dItalia. *
Il vituperevole contegno di re Alfonso nella guerra del P fi
nino contro Siena doveva avvelenare del tutto il rapporto fra lui
e il papa. Agli sforzi pontifci per la crociata nulla recava miti <>r
impedimento delle turbolenze guerresche italiane ed ora Calisto III
dovette vedere, che quel re precisamente, il quale aveva f<
solenne voto della crociata, aiutava pertinacemente la conti) zione della guerra nel Senese.3
Ordinata finalmente questa faccenda, la questione della ero
*
ritorn in prima linea. L esito felice della guerra contro gli n deli, che stava tanto a cuore al papa, dipendeva in massima i>
dal re, che signoreggiava il Sud della penisola appenninica. lOriente della iberica e le isole di Sicilia e Sardegna. Egli dispon ..t
di potente forza navale e terrestre: partecipandovi egli, anche ai
Stati sarebbero stati guadagnati alla guerra santa. Alfonso fa va
offieialmente le promesse pi grandiose, 1ma non pensava ad ad piere seriamente il suo. voto della crociata. Invece di muovere con
tro i nemici della cristianit, egli cominci senza avviso la guerra
el qual >1 stimino pontefice voleva j>er uno suo nepote et la reale maiest.i
voleva etiam i>er uno suo p a re n te ). Coti. Hai. Y II-M V X G Y I alla M a r c i a '
in V en e zi a.
i * Dispaccio ili T. C alcatem i del 23 luglio 1455 ; t . App. n. fi3 : A r e li i v *0
d i S t a t o in Mi l a n o .
*
Vedi R pseb SS. .sT>. S7. Ofr. X r x zian tk 23 e 4'kboxk. La politica o r i' '
in .1refi. Xapolet. X X V I I I , 1^4 ss.
3
V. il dispaccio 2i> agosto 1455 di Fr. Contarm i citato a P- '
n. 4 ( M a r c i a n a d i . V e n e z i a). * La M u d e l I t e , riferisce I*1
nardo de M edici a Fr. Sforza, N apoli 4 gennaio 1455 (stile fior.), non si !<
del papa et il papa biasima la M * (Stia e t sdegno c re s c e (Voi. Est-, Firenzi
A r c h i v i o di S t a t o in Milano).
Cfr. V oigt, Enea Silvio I I , ISO.
7:l
1 Ofr. H.ai.a.n (V. 172 ss. ; V ig xa V I. 43 ss. : T om SI 2.'l ss., 2T.ss. Knnn
n" ardi prender parte alla c ro e U ti f^ r tim ore di venire assalita ila Alr' ( A MIAXI, 3/et, d i F a n o I, 421).
5 Ofr. Sis m o s w X, 83; C ipo M-a 482: B r i * S s .: V i e* V I. 787 ss.
* R z v m o h t I I I 1, 128.
4 Ofr. R a t x u .d 1457, n. fi ; V igna V I. 7 ss., 727. Dispaccio di Antonio
! Trlcio a Fr. .Sforza da Napoli 20 aprile 14.77 ( A r c h i v i o d i S t a t o I n
M i l a n o , Po t. Bui.. X a p o li I). Ofr. anche i brevi a Genova <. d.) e ni doge
1* Oampofrcgoso del 5 febbraio e 10 m aggio 147 <IAh. h rrr. 7, f. 71. 04 e 8JV90:
A r c h i v i o s e g r e t o p o n t i f i c i o ) . Ooiose. L a p o litica o rim i., clt. 194 ss.
'lentie come sempre la lealt delle mire di Alfonso, 11 cui Interesse politico
1*1 suo regno avrebbe proprio voluto, che venisse Impedito il progresso del
Turchi : soltanto che ora egli non avrebbe pii) voluto una azione offensiva, ma
che un esercito sotto 11 Piccinino foste mandato fino In fr e c l per salvare a
1M deboli principi indigeni il paese e per aiutare a trattenere i Turchi.
A p. 208 ss. C erosi: tratta delle truppe ausiliari assoldate e mandate da Alfonso
n aiuto dell'Albania : A lf o n s o avrebbe Impiegato rilevanti spese nell'impresa
libanese (p. 204 ss.), congiungendovi perii l intento di sottoporre al dominio di
Napoli qnel paese. Solamente nel suo ultimo anno (14r>7) cosi am mette flnal wnte anche C e r o s e (p. 200 ss.) egli non avrebbe avuto pi alcun interesse
P e rii negozio orientale. Non potei avere lopera di J. M ire t t a s s . I.a p o litic a
orientai de A lfo n s o r de Arag/m, Barcelona 1904.
* Z i- R ITA IV , 44b.
732
733
1 Ofr. N'IOCOLA d e lla TUOCIA U53-'.J54 ; l'IU s li., C o m m in i. 'S CCUHOM 184.
I-a notizia di P a o lo d e l lo M as tuo (Cron. Uom. 2E>), che Lucreshi la tri un tu
liouia i l i) ottobre, confermata da un * disimccio di Ix-ouardua Ucm-voWmus a Siena In data d i liom a 10 ottotx r 1157: cM ad. l.ucrctia Ieri entro in
lioma con gran soleniniUi u grandissima compuguia ; . . . Oggi ondo a visitare
U isipa essendo insieme con 11 cardinali convocati ; voune con grumi Insilila et
u n itissim a compagnia, fu ornato e l palazzo con molU panni d'arazo e orn iUsimi e richi paramenti e in tutte Imi rii ricevuta con grandissim i poliiiw
muore, se fusse ta ta la propria regina, non sa se l fusse fa tto pi
l' od. A. 111. Iti nella B i b l i o t e c a d i S i e n a ) . Con qucKto vanno corretti
I *iaU di l. C u o ce, L u cre r d'A lagno (T o rre del Greco 188), di ti. JftLAXa in Arvh. star. Aapolit. X I, 124 e di Montkmajob nel periodico X apuli
*obUitaima 18SK, 100. C fr. anche S. BeunicoLI, La d 'ta <U Al/unto d Aragona.
in Romagna 3* serie V I I (liftJUj, fase. 7 ; .ire *, /or. A apoi. XX, 514 s*. ; It. Caocis
in i. Antologia 11)10, 1* settem bre; 1*. 1. 1as o li s i in Rendiconti dei Lincei
X X V I (11)17), (H ss. ; 15. C u o c e . M one e leggende A apoi., Ilari 11)11); 11. Ckutt!
la Xapoli nobilissima X . S. I (1TJ0) ; v. Bii-dt in Ord och BUA 11)25.
1 Dispaccio cifra to d i Ottone de C arretto a Fr. Sforza, Homa JU ottobre 1457
' A r c h i v i o d i S t a t o i n M i l a n o ) , stampato ora in Arch. it. Xapoi. X I,
34
*
l>lpacclo I I giugno 1458 del veacovo di Modena; . A[i>. n. SO: A
b r o > I a n a a Mi l a no . Consta clic Alfonso non era per nulla un bui*
li-uro ricino dello Stalo pontificio. Cfr. V o n .T III, 2 2 . Fin dal 31 manti l
tntooe de (ferretto poteva riferire a Fr. Sforsta in un dispaccio cifrato (A n>
b r o a l a o a ) . ebe dot' la morte di Alfonxo ( allato III meditava di lDcatii<riti
Napoli ulivomo feudo devoluto.
ti
4.
u n a b u o n a r e c e n s io n e d e l la v o r o d e l P i s k o . S u r i t r a t t i d e llo 8 k
r ie rb c g
K o x n
v.
Ilo * .
S u lla
c o n q u is ta
da
In i
fa t t a
d e l l'A lb a n ia
I,
4X3-414. l iS K o 05.
. ***
(Napoli ISTI*
47
73
T---- --------------------------------------
*40
T u t a * , i l o Star. ]. 431-433.
K o v u o 14CK, n. 14-13, ltk Kam usai 11. 133 sa. C fr. Il b rev* a 0
X avar del fi febbraio 14TiS ( l . i b . b n w . 7, f. 1 * : A r c h i v i o s e g r e t o P
H fle to ).
l*anlenlari in Hoft 133.
lU t i u u i 14.**. n. 5 e Vii.ma V I. : .
V, la lettera ilei (m in al Iwnco di . G iorgio in parte in lUrsuM * v
n. 32. IntegTa In V l W VI. 4r,-4il7; efr. ibld 305, S t a S90.. 407m>.
XH 4 t \ I. i l i ! i l i A l principio <11 novembre del 1455 il bant di - *'
Rio aveva mandato a Itonia un speciale m etto (rea . *acr. iill. p r o f'* ' <h
M m s per rappresentare al p a i 1
1 bi*tn>o d elle colonie sul Ponto. Ctr
l<n>|Knlto una lettera, a quanto ne so lo ancora inedita, a t'a li sto I I I . in <*fs*
di Genova 5 novembre 14. , elu- trovai nel CoiL 1). 4. 4. /. f. S M
11
v I e a di Genova.
741
712-710, 73S-740,
742
74.1
7M
145M458
1 legato di tenere unita la flotta e di non abbandonarla nel cordell'inverno,1 poich nellanno seguente dovevasi continuar. c *
rinnovata energia la g u erra.2 A tal fine sui primi del 1458 ai man
darono nuovi rinforzi e il papa, annunciandoli al Cardinal legaassicur solennemente, che non abbandonerebbe mai la flotta
l'aiuterebbe finch vivesse. Insieme esortava lo Scarampo a n
perdere il coraggio dicendo, essere sua ferma speranza, che I
darebbe la vittoria e che farebbe compiere cose g ra n d i a nu
cila fiotta. * In questa speranza Calisto III prosegui coraggi*e inconcusso fino alla malattia, che lo condusse alla morte, la nobile mta: la liberazione della cristianit dalla b a rb a rie e ser
vit turca, * ma non gli tocc di assistere ad altri successi.
Prescindendo dalle ricordate vittorie dello Scarampo e di Ska:
derbeg lanno 1457 non apport a Calisto III che nuove delusior
Come i ignori di Francia e Borgogna, cos anche il re di Porgallo teneva continuamente a bada il vecchio pontefice con var
speranze e vuote prospettive. Parimenti lItalia continu nella .*...
ottusa indifferenza. Venezia, malgrado tutte le esortazioni aistoliche, rimase sorda e fredda come per lavanti: quei mercan
non si occupavano che dei loro particolari interessi e pere
si mantennero fermi alla pace col sultano, che nel marzo 14-V.
invit il doge elle nozze di suo figlio.
Il duca di Milano cerc di ottenere dall'imperatore la collazioi
dell'investitura dando l'aspettativa di truppe ausiliarie per 1:*
guerra turca. Le lunghe trattative sulla faccenda non ottenni
alcun risultato, quantunque il papa lavorasse nellintereswe
Francesco Sforza, e and cosi in fumo anche questa speranra
Come la grande vittoria sul Danubio nel 1456 rimase inutile p
mondo cristiano, altrettanto poco ora ottennero un successo dur*
vole le vittorie conseguite da Skanderbeg e Scarampo, ch tut Col h r m 31 aerato 1457 or ora citato cfr. nti altro * breve a ll S*"
rampo del 4 dicembre 1407, d i cui IU yk au (1457. n. SS) non comunica
un frammento (U h . brer. 7. f. 132M33b).
* Itrere a B. V lla. 4 dicembre 1457 (Llb. bree. 7. f . 134).
* B rere a Scarampo, 15 m a n o 14SR (A b. brev. 7. f. 1 3 2 M M ). C fr B i
s u 1408, n. IR.
Anche 1 a di maculo 145S egli notificava allo Scarampo 11 p r 1
a rriv o di Olov. N avar mandato con soccorsi e la prossima spedizione di q u i '
calere costrutte a Roma (Llb. brer. 7. f. 372): cfr. ihld.. t. 174, 41 * bre*. a
Michele de Ttorga . In data del 0 giugno 14T.
PuhbilrA la lettera del sultano 11 Sathas. Oontmrttlt inditi retai, 11
4 la Ortee Prem ire rte, P aris IS^fl. T. 23. Anche al 30 d ottobre del H '*
Venexla dlchlarA al sultano la sua ferma Idea di mantener la pace con lui. * ' "
peralorl Tureorum In Perniili Secreta X X . 135: A r c h i v i o d i t a t o *
Venezia.
I
,
i
*
.
Gfr. R i s i * f*V f a * 41 1* novembre 1438 11 papa pregava gli r ie f tedeschi a Interporsi per la collazione dell'investitura a llo .sforna i t e
la C o * 1613 della N a z i o n a l e a I ' a r l g l ) .
745
746
* vn
paljloky iv
i. .
T.
W **
IV SOS. SM.
O fr . P a U m -k y I V 2. S3. B a t i i m a x * . Po<Hrbra<U W a h l 1 1 0 .
* V. rimpnrtante leltwra rtel Orvnjal a CftUsto I I I del t* agnslo 14.V1 *
rrr. Hitct i tv s U u 1873* 7-8. <?fr. M a & k g k a f 7, 3 *.
ttra d i Wahl 135!.. 132 s. e Octch. J lo k n n u II. 4 M m.
Bachma5J>.
747
748
per non venuto alla luce e mai n il re, n la Curia vi Lifatto appello. *
Gramde al sommo fu limpressione prodotta dall'incoron
di Giorgio compiuta da due vescovi cattolici secondo loso
Chiesa romana e dalle amichevoli relazioni di lui col cap
premo della Chiesa. N e deriv un cambiamento cosi deci-r
favore del re di Boemia, che il medesimo pot sperare di ug
nerei contro le pretese di Sassonia e degli Habsburg e di v*
riconosciuto anche nei paesi vicini. *
Ad onta di tutte le fatiche e delusioni Calisto IH rima*-
allultimo coraggiosamente felino allimpresa della crociata >'
misurare quali difficolt senza esempio gli si opponessero, bi.
che ci facciamo presente comegli, alla stessa guisa che pr
quasi tutti i principi, urt contro la pertinace opposizione di
gran parte del clero. Ci avvenne non soltanto in Frac
Germ ania,1 ma simile fatto si verific anche in Italia e Sp
e i regesti pontifci contengono in proposito unintera aer
brevi di biasimo. Il papa lamentava queste deplorevoli c
rioni ron parole dolorosamente commosse. La messe molta. "
74t
760
i O fr. r t m r a t D r l K l n a
4K7. n. 2 ;
lln w n h r n ia
II.
123;
un radir*' r
61
U w a u r ia a w 111.
l l i w c i t n t a II. 130
a M t a i t a l i I I I X H V (ia w a w itv a w L
Bargia V
T53
it i
n f.rm a la da una * lettrra di lui a re. Hfonca In data JirwU f i l i . Imi. lt*o
v ira r e h i v i o d i S t a t o I n M i l a n o . Ami. poni. voi. III. Il cardinale
tta In <|ut-ila citt l nel m an d o; v. |vn otJ . J /orna# 4 h*fni 44 /V
' h M antova WJO) a.
i a P io . (>. l i . virerorellario tutoria All ecr Acreplmoa IItera, tae
f rpto et lotallexlm u esciwatloaem juam aJTera farti (il end. ha : fa.tu m i Far
tuoi tuoni, d tk cte All. non potaat mu coipabile eaar. Urei mlnua f..rtae alt.
rum ftir rii nobla retatua. I Iurta mur. ut a t a l l i dcinrrp atwUura. boti.
f-iae tao prndm tioa r o te a la * I p r l a a > libi v e lila a nnbia petenti. a * al
t non dlleslaarmu.* ut aoatnua prntllarem filiutn. boa Ita amanter ne.nui
' a a ; rriptnm a l calai * n quo. amo a m o et caalUo. tjaod al (U cwdlce
ka; a l o M I bene facarta e t a * W e i l verta, aoa derrit p a l-r prolertonjar b
t u 1114 M ta i , tiu m q a r avaacaH tal | d r r 'oct aoatrl l'o vivo aoa mnltum
eutdenuv halieM. Hat. eoe. I t it i la a a (I M . hrrr. $ f. | n Id i : A r c h i -
i aegreto
pontificia).
. l l t K m in*rt< a a.
.'rf
>
Vedi h o t II, Commml. a5 e (" .som 1*C II (turno <lrU* poM'IW-*
(UUBMNKnil'M ( VI I * 14*| l rniovauriilr II HI. Z l U t t |IV. 44) ~
d m i (10O| U Z i cttrmlirr) ri .ulta da : at lu rtr <U fallato IH a IH * 1
t. i KiiMtr >>. 8. Umriam ani. s u i Kfft. H i t A* I * : 'um non I I *
nabilitato* < m r tluotm* nrttll>it n*trl. q M ltlr a|i<l to hai**
attorta* tutu jiro m i n Tata ma drtwiM H rt ir<rtrt>tla Inni quia IMrai l*f
m tr rU Itall* alainul rldrinqw ploriamo) affrrtl n ia n iri.
littal tonili- r m i r n lM<|wtn m a tita . <|Oua au tra i k T rarrai fra tn u a
S ia lo
la
VI 11 a n . I n ip o ti i m
it a
la a rla to tk d o e a a a i I* d'dta***
al
ral t a r l a
d i
7r.7
<tr Mai. PfHI l rii 200 n u x it 11. WO, M k*Titi<iw> .VI aI'lm> wmndo B r i m a i i r . a c m m t II*. .KKV ow (*rt 11 Cardinal*
i tornir c h ia m a to tilorannl SwoihIo n u a x i i n i ' a V I I * flM. <|orln * fnra II
WS l l mnnamralo ip p o lr n lr di-lla r i a u m u : r f r M C m f f w . 4 Tari. I. 544.
R ITnduiionr In .4rrkllrklme 4rr RrmmUimer la Totramm rom ( n r i u i mt>4
t M lltvh .n IWW) e V io tti-i V I. 12 a
A* a p <US*. V anrbr
' ''lir u ii. Itlr k U fU c k KumiX rMOorbea M # i AB. Hornndo ( I l i r l a nmsUI
H l A r c h l r l o s r r r r t p o n t i f i c i 11 cardlnal Olacomo vrnnr a It.ana
>1 I* d ln -n ta r
r W t t l l r 11 r a d i l o m i al 2 d i fa aperta la 1 " ^ Il IO
' a I toc M ^nll. n a l aDrkf qn**to ra nllna lo fa rrra lo fin lai 30 fr M m la IW 1
1 r w t a t o r a w r t o : r. Il H a M w *
1 ' V *
f- 12
VotJTT. Knra Mirto I I . 191 A Ur fonti 1*1 r tla lr ra acslanto anrbr c v
n x i
758
780
' Yr. | dispacci d i I * Da Ica terra a f r . U f o * da Hma lft a rti.li,y , e SO a> in iifiT ( A r c h i v i o d i t a t o I n M i l a n o , Pai. Rtl..
Ottenne II min ponto nella M arra tetan o N'ardlnl : v. How t . f/loeamal
*e Urdid ITT .Su Hmli1 *o Rorja rame vleem nrelllerv rd l V. lio r n a s * . F o t
(fr i l . fin, j , lettera rem rtil P o ) I r.meratnl.% 'colui par la nomina
'w arn vlllere. p r r w H 't u n . P o titi > M i a . llne4Ua n 1 : la lettera rn
a l II. tri e ringrazi. lei 1 lo e n I * . IWd. 5 *5 . ( * . * * : la ri i ' di
r t . IMtf. M B *. (a. iodi.
I tr g r .i 4. f. HO: Kn4ericm$ iti. g . S lp tl. ecr
vlreeaturei
/p
iti
"rii
* V a ia r I I W
Yr A < l ori** M ad rid IS M n V. 11 * H a *. Im ni>
M # *a o la d i _1 f.(*-I----/ t n a a a \mpmji la U f i d 4 rm 4 > a ia / a Iw M M
< N a p o li W i * t * > * * M i a a d i a limito U n t a * 1*0 6
<~tr N r u r a i t H I 2 MBS: > * t u u T t t i l <K* S I Cium Km * 23
i i l i n o ICC)
X X IV
"02
acereto
pontificio.
7BI
l|A&||.>
Milano.
Cmrt
fm .|.
IU m u i . U fi.- 4|t t i r
V a aIo na Ir di Parigi.
U n i r Mt U
i 6 ! I. *
I. 3 *1
N rn u yn C
>
inetto p ra to e tatto qaanto v fa-anl da a a * lettera di AM *a
da n a tala del 4 loglio I I lam pata la App. SS; I l I b 11 o I c a A a K r
T*!i>
papa e aveva avuto molto per tempo la nuova della morte del
n*. ra fuggito in tutta fretta. Le robe da lui lanciate vennero
* heggiate. Subito il giorno dopo Calisto tenne un conciatoro,
nel quale confer al Cardinal Rodrigo il vescovado di Valencia
fruttante 18.000 ducati ed a Cosimo di Monaerrato ' auo datario il
vtMcovado di Gerona: la mattina medesima il cardinale Luys
Juan ed altri parenti del papa ottennero una serie di benefizi,
uUattribuzione dei quali Calisto e Alfonso avevano potuto in
tendersi s poco come sulla proviaione dei due predetti vescovadi.
S V I pomeriggio il papa ebbe un colloquio durato fino a sera coi
eurdinali Eatouteville e Alain, in cui dichiar essere sua inten
ta ne di fa r di tutto per riacquistare il regno di Napoli, che era
di spettanza della Chiesa e che Don Ferrante non poteva esser re.
Venendo in suo potere il regno, prosegui il pontefice, e vedendosi
che spetti a re Renato, egli lo darebbe a costui; in caso divento
ne investirebbe chi gli sembrerebbe idoneo. Fin d'allora sJ cre
dette, che il papa avesse in mente di dare il regno a Don Pedro.
L'inviato, che riferisce queste caie, aggiunge che il papa repu
tava il prefato nipote un secondo Cesare. Quest'ulti ma notizia
ricorre anche in altre relazioni di ambasciatori : * anzi diventi
fontemporanei esprimono 1idea, che Don Pedro fosse destinato
! >po la conquista di Costantinopoli a imperatore di quel regno
o a re di Cipro! * Maggiore probabilit ha per a ci che s'attri* lisce a Calisto quanto a Napoli, a ma anch'easo rimane tuttavia
dribblo. * un fatto, che, sebbene Ferrante facesse tutti gli sforzi
per avviare una conciliazione, il papa ai rifiut ostinatamente a
riconoscere il suo diritto alla successione. Arnaldo di Sane,
l a a . I jt noli il*- di
'ImdMDo a Yt Mfurca
alia X a a l o a a l *
Vadl Mai. HptrU
rH n n IV . 43 w b a
Innato
r a f m a l r la un d i f f a ^ t l Il
ild 16 Inailo IC<* la K rrftw ( i ' * l /*. f H t'nmda
<11 l ' t r l f l i .
I.
> * l m io * * la -i.-~ a | .t . * l ra la la a
t u a di fa m ig lia n r t t io M lu da Xamt ( I I I . M i *
to t
* I < M n W di Aatuala da
a l i s ta n a . Roma SI ! * * 5*"'*
* la a V. bara ta ta rfcr q a rl ma U ri |<rrgratr d a nar| r i l<*
M I*
n a r |aMil l>ah> lai ruatra rt K r * rito rn a i a Ifcaaa a
* **
*M ar1 a m i * l a n t * H l im w M aiip la M I oa t a r a m e r la r t i la **
ha d a a a a i* i* tita t u n r t * hi<tnaair > l A r r k l t l o 41 S t t * ts *
Ia a o N i I d i
V In * ai * H XI. atiu. Ni t o k h >*
aiwanvrr >*-.<UT., r a a . n l
111 II. p m
litr o *
i l i : rf
Tti
>
* Irixparrto 31 loglio 1 4 da llm u di Antonio da l1|ola a Fr. Hforaa
A r c h i t i d i S t a t o l a M i l a . /W- K it t. I,ln v la to fu testimone detraetaone d on Catalano al *Tl<Jo : 4rrt morire, Calalama! ilo *, ite AmldanU In una
* Hlna da lltiina <k-t I- l o d i It> ricorda aita profed a. erando la inalo Tifeto 111 dorer morir* il 31 atpnrto ( A r c h i v i o l l o a u n I n M a n t o n i .
rm*. 1.
49
M u t , M m i * Iti. .iM&ann
* * Mriaawar 2
l t > d A a la a l da Fiatata B i b l i o t e c a *
b r e a l a a a k Is A H o / W J S r a I. Ma. t . I d ia f a n i di m i o de
t*4 t- a r f r n > t o a da H m u l o f i | M o 1I.V* IT. A p p a. I.
* * lettera d 'A s tra i do S t ria t i a Lederlo < k a ia 0 . Wfaa 4 f a*Ik M ( A r r b I t | o f io a l a s a l a M a a l r t s l Q e n t asti la titi rfr 4 *
JtO faM I X TI
* * IH*o*rio d 'A a to a ki da n a to la a > M o n a la data 41 II ** >
tto | *S * (A r e h I r i o d i S t a t o l a M l l a a . M . KM x taspato la ***
r*mH*nmo . S I o M ir r a I a ffa to l i da K a a * d i Aotak> Cfctao** *
t e darla a iiumamt A r r b l r l o l o a t a t a l a M a a t o r a L
771
(ju n to I n t r r r M e lr fa tlu rUalta dalla ritata * Irtlrra *11 Antonio <!del 1 a r a t n t t > Qnaato a I*" 1Vlro trt 1 dlcr rh r In tm d r ti farr
M l p n a m m i f u w a te II r lc w e e c H U r f fr a t r ll H it non (p> a ro* M K w n tlw ( A r r b l r l o ( l o a s a c a l a M a n t a r a ) .
* V. ia * lrttrra drt S
I * di O ttoar d r t arrvtto In App. n. Kt
rtma Inri fia * Ir a ll'A m b r a l a a a l a M I la a . /Danto al traoro drlla
'1 tiM te fr |>ra p. TIJJ. n. SI 11 nanlraln la ta lo r ifr r it a II 1* anato 140#*:
II (-ardial T ila r *-n ( - Aalamk dr la f> n la | br dt-tmiaio a alar al palan
la n a r d la dr a o l l i draart sallan a M a r d rl M a d r ro a ra |wpr In
wm raw a la la c u r r a * t<apa: pmr ana <ar m otr ditta raaaa d r mano dr
r r a p rim a l A r c b l r l a
41
* ta to
la
Milano, fw
M*t i,
1IM
773
M a I o t ai
Ih . IV d r a o n w p r a r r tM * a lo a c a lla e a a c a d a
M a lt a e ia a l 3 8 41 M M a b t v n o i m u r ilo 41 M t it a t w b ia (X ie m i- ***
T v c r i 3571
I to rjs o u a b a m a i p i d ia r a U r a t o U rw o d o ita 4 ^
u n t a i. . M a ta M cn * aaT ( \ m n
II. 1 .
a n u a T re c t*
2Q R
773
0 agu itto
H >
d 'A n t o n l ila
P is to la
In
A li,
n. M
d a ll'u r i-
774
ditto del 14ti ejtli otto pena di scomunica fatar entratine taterdisse il far prigionieri e chiavi dei cristiani, che triter n
patiti d'inft<deli o di l ti recassero a luoghi cristiani, la vendi',
dei medesimi come schiavi e che pirati o commercianti e manna
cristiani li saccheggiassero.
La nuova della morte del papa mise in fermento Roma in
tiera. Tutti i nemici dei Borja, gli Orsini in specie, inalzarono u
grido di gioia. In gran parte i Catalani erano gi fuggiti: i r
masti cercavano di nascondersi in luoghi riposti, poich il pup.4
furibondo piombava sulle case di tutti gli Spagnuoli ed anct
sulle case di quei Romani, che appartenevano al partito dei Borj*
L'odio contro questa famiglia colpi anche il cardinale Rari). 1
a v. iaa
77*
Vr.lt M w a M U -. T l erta X8 M l m a im ta t u * di O H fa
fe tm tu a r r f o r a i l i s k l t a l l l * . far rii.), la 4 * paarijfaaaa 1. *
Il d ta| c r i d A a to a io da H * " * a Ari a a w t IS a la A H M . Q o a rtl
fe t b r i a a i . arri v i a il 7 ap m t lfiw Aalcaria <f e t a l - a U l a t h n ( n o n
* tomo tati la r o a U r r l l t U
Jaa*a
la
Maatavat.
* X tn n u mbj 4 T r e *
tata
in s a n ia M
la
I a^wa 1 >
M a a t c r ai, la
d Jta ta a la t k U k x w
*r*a
I.
tA r r fc I * I ( U t
<T
Xm hu
w ij
T m h S i
* D I m i la e w nr a al ( a w . .
i w * t a o a idaoa. , 4r v a a 1 a J i r mmm < ali ali w t a < f a l r f a M n ta | a t f a < n .
H f a l l Il imrrr * la 1Munta MS H *ata U d a a a * U a f V IV a n ta a a m
rtmI ( W la M arta * 1 d a l a * da U s a l i a , ( l a i |w* mmWn> paara al w l i 0 i da H < * i* a a B ri mritrr r i a aoa l a m a i w a i i ta ta
fr a a t - r
M a *
<* ....... a
r i v i la
fa i M a
f a ll
fa r* p r r f a m *
fa fa d fa M
d i
t a l*
la
M lla a a t.
77
i Vo0T I I I . a
V rd l M i u
l i l Z . V 74 a la p m fm it
. V a r A fa lfr r < >r* 4i r p * p t lr iC M N n t i d M
* V rdl la
falta di H tw a
m n A w a I.
pato ir tt A K i
11.m *. J rtr
in U
I t C l T.
M l r n la parle a r r a l a 41 N l a w 4 l i m i t o a IT. S f * i *
In d io IVV* <A r c b I T I o d i l a t o l a M 11a a . la A***
n r II * di*f<an-to drl w M m
la d ata U a > * > l * > * * *
a. M d rli'A a b r a t l l i i v
l i i r n i ' cfrala di Fr x N m a m in a r d r i a m t t . M i t o o S a #
t 1ISs Alia a ) i t o o : parala ln ir n t lna r aaa a a a x n m r ad ! < "
a tom a. rd 41 w i a a arad < a t. M a na arU' A a i b r n a l a a a I I II
Ha IH n lt lx ll 41 iHtoar dr 1'amMllo 4a Wa i
13 M M 1*6*: h W ! *
I. SS . r U o n H ija S& a 1.
* * iV r r e l a w l l a a (KIom d r ra rr t M Q a a a
t
I I X F a a d * iM t a lia X a a l a a a l d i t * a r l t .
C m i r a u j |. .: iiu p k t t # d r llla t t e ! * a y lita n
a P
fc I
M o ra * 4 a T V a a la a a m t I I M
*1a
d i
t a la
la
M lla a * .
IU aaaaa
Jto.
4r l
AMonto
f h in a k *
d a T***
* la d f t v
Ar
"77
#jf lardo sulla vita pura sulle rare qualit di questo uomo vera
mente grande.
Domenico Capbanica era nato l'anno del Giubileo 1400 nella
piccola cittadina omonima preteso Palestriti.1 La sua famiglia,
s-iibene fornita di pochi mezzi, era legata in amicizia coi Colonna.
A 15 anni Domenico, che dalla prima giovinezza addimostr
rrande voglia dapprendere, frequentava gi l'universit di Pa
dova per studiare diritto civile e canonico. L egli fu scolaro del
- ('.trini. Fra maestro e discepolo si form in breve una bella re
lazione damicizia, che divent ancor pi intima in seguito,
i .and lo stesso giorno amtmdue vennero onorati della porpora,
apranica continu con instancabiie zelo i suoi studii giuridici a
Bologna, non trascurando le belle lettere : allora II sonno, che egli
i permetteva in misura troppo scarsa, spenno lo sorprendeva
opra i suoi libri. Collo studio della giuriaprudenia egli non tra
scur quello delle scienze belle. Fino da allora da molti I profe
tava un grande avvenire a quel giovane fornito di svariate doti,
he superava tutti i discapoli ed era il beniamino dei suoi profes
sori. La modestia del Capranica era al grande, che arrossiva ad
gni interrogazione d'un pi vecchio. ' Giamma. durante tutto il
npo dei suoi studii egli prese parte a pubblici divertimenti o
!mochetti e cosi non pu recar sorpresa se egli ottenne il berretto
dottorale a soli 21 anni. A quel tempo Martino V stava a Man
tova ed ensendo egli propenso alla famiglia del Capranica. Do
menico divent in et molto giovanile chierico della Camera Apo
stolica. Si narra, che anche nella sua nuova posizione il Capra
nica attendeva con fervore agli studii e Agostino. Girolamo. Caai&no e Seneca vengono indicati siccome gli scrittori da lui preleriti. *
Quanto pi imparava a conoscere II giovane impiegato, tanto
pi papa Martino V andava persuadendosi non soltanto della
straordinaria dottrina, ma anche delle rare virt del medesimo.
Per tale via diventa spiegabile che decorasse il Capranica della
i v r q a a a ( y S f r i r a .
sita ra t* m w rw raas
il
M a r a . H r r t a " M t r K a p u t t M a p r a ir 41 t t i n w t i I W i t o ila H i
m . irurvfJ n i . I r imx *
a lti.n < . t istf X .
I. L C m i 1. n a r | r * M U ' O n t a
n s M a i l a M Il t a lli laleee
M L prima
rrrqmmrwm tumtmt tmn r*rmmmi *4U4 prr | M a n yro w f c w
<aM M
tnimmtmmmm m i. h * pmrn! Il n U n ' !
> V
m tptrlwmlr m.iiwS rmrkm < peparla |m> aeA r 4mm I n la tm4,
I i r A H . t I M r * ra M s 41 h i l la e M a ' H W t t W S M Il
W . wa altra r t4a la r a t r M . t I * M i a C a i a a a a l e a l e r a s i a ,
a lla faaaiclia M rafaaatn s . * M * t A M t M t l I. t. 121 a * f W
l a f i e 1911
M ia V a l I r a aa.
* r*4
l anr M I l
li
Apmi,
77
tr
W
t> >*
I mltr
S * n . t. I I . t i r . i u v t i t * M I l * r ** > tro M
rmptmmnm
I*****
IT * m
Y r ! * pi 371.
T7*.'
IT * a*
S t* M I1 U M iS < *H p tw .-
R e l> IV
**
* r w r e u n , t u r s i ut.
Oh f t t t u a**. K
at
70
S a lta n m i h
>a a lm M
I H d a h il ita p o r i l a l t l k n m
4H
ip ra a fc-a a tvc* * *
r m w i . <** M I C
ia . ll
tr n
di M u n ii ttartnm rt* rM aioa JV a c . a S f K a a l
a a l 41 l * t r l | U
rd i mttr |i o i i n i (Mia C a * a a a i * a e : rfr < e **
a
<l l n l a Ih a a a a a . t | i4 t 1 a (a ra i* e e w t fe IrU
f i a wM > r w
Ifl
1 * 9 . f. |T
n ifc lt l* ra
V a lle a al
Tl
iVr l 'a r u ^ o a a S a r t U
O m d n ta f f a a a
P*r m | * y> I f l
* m
rnr
r a
m m i aatatari pn.i-4i l 41 t th n a i
I4. I4 >
* Salta franrhrtaa M
rtU a a W rfr
133. I l u n i I t o o M t w /. W a u t fr ir t
r.
H u rn
I t i. 3 a n
C t n u n t *
lU t| *i|
I v O i I. a
e *C W .
* * r W . U li, 1. an ir t u t u u i Iin. I M U
O H M Ir f a r m i . Iaf>m a II I d 'a g i r t a a w n
!
ala r ria q a r >n br t a l l a r aw * r
M l l a n l P <A r r h I r l e 41 t a l I a M i l a * ,
1**
xl
M alattia drl
altana * n * r <
I I 4
I * **
!** K * T r a a r*
f A H M I da r in a t i <M 3 a*m te di O t t w r i l t r M l r M
I t iB ( % | m h a d * a M M la t o i A i c k l t l
di
i t a la
la
3 a #
M ila
* l4 l U J f UT.
* M k l u t l a w la rllat# a a . T i a 4 ett M t i * h i I l . <
9
A n M n t A C l n a l x X X II. r X V L | 1 . l t u i o i S * : Cad. ( * * W 1
f i daU <W * * * mm q a n l w a t l > a i a l i a t a a l l d a ll a lt i fo*U> * **
la n e
il,
r t t a ir alla a*
t :
Ht (
di antinm
H
Ita c a
ili. 9 * .
TMS
*1 m
wl N U m
allora affano d m l i l
i praaks 1
aarla
VII* *11
H all ss 111. S S
f
(a r a r j u j . t
I M n o . M i t *
M ia
rn u *t. |
I l.'A - llj,
i V. Ibid f. 3S l i t U . n r . Uh
* tir. qwrsto paatv n * l U q a n k 41 larufao U W M m a fT
la lt-*aa ottabtr IKK ( A r c h i v i o d i S t a t o l a M i I a a o>
S#>rw
* Co*. Is Ite S U I , t. IL
* ( n u u i r i i IX. sa., tasta, i t l v o a s t i t i X s j u c SM. Obm H H o
Insalai. r a l* r i& la > u r s t t i s n sotto la | M i 4 ri < tt*a a tra a r W "
rsrtllaaW la c o f Am manati, t . M f n P M B. V i t s n .
> T w
IN (Kmmtmtrrim H 4tcknllrm 4 rr I m a m la a 'ic o /4 Su . Ir lp s ic la t i *1*
* l*afn la morto tri i^iptsalrs. > o fratrilo. U r s M iH lr A y >. sto
4 I M a la to 4 ri palarsi ir fr . A U s M ts i ST. a r i taW ( u a M H I * *
<11 scola rt > la n i o m M > iattura M. Vttecto i ^ p n u n ( I W W U la * *
saiafro |. S i? ; 1*1 aarfc I M t a d l a l b t a u M i r M I t a M o i : cit
Iti XCJV. s e
m u to p a la n o a praatra . c o liaasMaunca VI I * I *
cko < * * Il r* a ltr o moooaaroo 4*1 prtmn r*m**rtmrmlm ta s s i a.
pUk a s a l t M s-mpt trita tarmo n a r a l al taa a t a lla stJW o O ro a afmO*
OC ton a
I ti
l twtoa.
# a
K m * A rr
R rm H m *
*9
*
Kr. C a r i U i t a i u t a . 2 l i Il i * > "l tpi na Tal rVw rdat M t e
CM M fW aitear* apaad f ir a M M * * a m m a ana U t I ? r s 1 1 r I a d i H a
l a g a s ICad. K i n l * k rilr ( * * alta p H alfada 4 ri Itita a a k a a a a l
nm i u n i r W i r , r t t a a M a L a r * a i l a t t a r i r a a t * . 11 d i
m t I ti ti . R i a M
la >rtU ia i lui < B < 4 rS a ik a i M a * a * la a w ;
I* ftr rjtfW t l n a > 4 >M m ira rata f T il : f l*r tav'Mte I * rr aard * a ,
I t T l ; r O iir t t t e . t f H i : i " /* a w l a ai, r i 4 n ra rd n , i t 77 >. > /**
w a n M rwr. I t 77M ; e
( la I * r I f Wte. 7 / a la ra ri ire , I f S S W
n a ia dr| raaiti a a lr r
la r N . l i n a r p>nt M t e u a tettata I t i
r. a Cadi rette. M U ( J U * 4 M a rtp rta ** a a r t * 44 V a ia i II*. *..
H Gapraataa
a M l| n W
A r u ( te
a iYr te
ili. a
iitu ra
P . a a ra. I
ita .
lo
C alino I I I
ll.'& ll *
di
m b I M t 'n o l II ! > * .
APPENDICE
DO C U M E N T I
IN E D IT I E C O M U N IC A ZIO N I
D A R C H IV I
AVVERTENZA PHCUMDfARK
/ documenti, che qui riunite o, hanno lo tropo di confermar* t comi-letore il letto del mio lib ro; non m irte a nel mio piano ana erra t prtei* diluzione di documenti Ad ofni numero ti do rolla maf f i ore rrnllena putti bile il 11040 dare fm Iroeata. Ver rottemi di tporio daerili
'ttere porro di mole illuitratirr. Per ei eke npuarda il letto io di reH a ho con ter rato anche la fra/la dei documenti t lettere, eke per Ut
pi ho a r a li fo llo pii occhi megli ori finali : non hanno bisogno di r i nere
'ineti/lcalt i cambiamenti fo lti fa t a lo olle lettere lai rioli matutroie
ed oirimterpunsione. Ilo tempre natolo dor tentai emendo rioni, men
tre tento forme speriate indicarionc furono roerrlli errori mimori r
'ridenti tbopli di teeili uro. Le a ff i unte folle do me tomo contro ttefoml*
do porrmleii quadre, i poeti o inintelligibili o duhbii do om punta inter'p a tir o do un e l e i Quei potei, eke, o nel copine* o dopo, per parando
lo tiampa. lasetoi do porle 0 bello poeto ticeome non eooetuioli o non
eresiarii al mio tropo, tono indienti do punii
tootu n m o
o r.
M u n ii.
4*Ito i t o w t o
Arrotate* U , 21
41 ftoa a n
A arfe
T r * . d to CU
to la ia la
to
rma a it a t a a
Dar* 4 a
( M a tfla a
aa
V o ta r.
aadeo
W to -
790
Appendice
t.
1U0 A r c h i v i o
acereto
poattflrta.
1X71
e gre to
pontifici
UTi
U r e g o r iu ep iacop u e r v u i r r n m a I M .
D lle rtla i l i ! W f l *
R ih o et com m uni c i v i t a l i L o c a n te ) a l a t e et ap oa tolicam bea.
,,fl
tib u a et d ire ra la p a rite rq u e la ia t ia q u e r e li F lo r e tm ir a ta a a
reseti ti ani nuper r e r b o et c r ip t o d o le n le r a u d iti, eia qui la * * * '
b llem a p e rtiia m v id e n tu r e fle r r i et m a tr a a n e la ta iUananam e c r W "W
c orata et runctorum A d d iu m m a l rem . r o r a a a e la t io a i e r ig e tv ac e
im m ergere nittmuMinque a llo e rn ia ia p n rrip ltia m tr a b e r* aatdiaalar
rrp u n d rta o p e r a m tr a a lllt e m , qu artin i t e a o m a in c lu a m p r w a t i
d ile r t io a i w t r r volu m i e w
n o ta i, in c e r ita te m v e tra m r o g a !'a l l e n i l a et li or Ut n i e q u a l i * taaqaaaa v ir i m lta a lti p ru d e n ti. Ade a *
t a n te et d e ro tlo a e p re c la r i n u llia v a p e r m u ta ti a d a la tio a ib a d **u
a u lii e d itio a ib u c o rro m p i a a U iq a c roaM aiaaU aalbaa le r r e r l ab bi <
q a l re a tra a i q a ie te w ta r d a r e et d e ru tin a
d e p r a v a r e M t a a n itereal -
et vicin ora n n o n n a llb rr ta te m la w n t i a l n a red ig u a t. quando p o m a
wd colaaapae p re fa te e r r lr tle. q a e lib e r ia t e ! veatram o p ta i et qaeri*-
> tTr nr a-
a l la rtrH u aia B P arigi la f a t i lit r i e a |wia clnct rteerr+e di s
la F t u r l a cfr. I r a atm 1* T a a r . g w <i>M l a a II, m
*
di Ci tan
d ir apra a
<
lim a
<91
n i. 4 mu ut*
Komnni.
MaguiAri domini fralrc* no*tri rariueimi.
I N bui
rt'U-iitm nutria d|>iwti H tuli immutabili indkio ordine mdtia mu.
inilo rr inortalinm adminiatraa*. miarralua bumilrm Italiani infemiarenp
ab iugn abominabili arrrltutla. nirilatil pirli um |.pul..nim et crrit
opprr*o cantra fediaaimam lirannldeni lr t r u n ia Kt, al tU rtl, uitdl
jue pari roto n e lla demutn Auaonia lilwrtaiow fremii. U la tla li ferro
ririliuaqur priM urat tjaibua ma re|uirrotlbua la lata prerlam proporli
ac lato favorahili canoa nmir* uliMilia non i*rjrmu tjur macia m U*
tan<)uani publire lilierlati* aaloribaa ac patribu rmilmua ad loruodila
Ira arm ici*, rum cognoaca ni ur ad lu iM la lm (bimani Ilo fi tali rt m i n i a
naturale propoaitum pertinrrr 11Ir m i llbrrtati aaor ohm Ibimanam
populam conira rrgiam tlrunnldrm Impali! et ad abrngaadum Imperi am
drcrnivlrum, illam ab mmpr~i<arm I.arrrtie, utud ab damnaliaaem
V ir g in ir r u n r iia r lt. Ite r lib e rta * U r a lia n i ('a r lile m ulani rnatru In fedina
lniaiea r u itu ro I M I la p n a ir 1 1 Mut i um ala# ape a la lia la l ' o r w a M a
im m i.il et p ro p rie manna I o r o d io atupeadum rn*l annW|oe t ir r it a t i
p rritu lt adm iran dum
Ite r dona Iterlo a p o n te d e o le m o rti et (la d ila
boatium coaaeerarH . K l a l in tra lo m o r ta le e I r e H i l l a i i i i n o l i a
lu m in a d im illa m n . be>- aola f e r ii a l Rum aan* p o p u lo , reram d om iaaa
et t i r i o r l e n t i am. ia a a w r ib illb a a v ie ta r ti lotum o r b e , aan ga larm
etia m u um e fa n d e n d o . pera f r a r e r i I : IH . naod. fr a I r e r a r i a im i, rum
a m a a d llb e rta ie m a a l a n l l l e r la r ra d a a lu r , a a ll e d e b ito b ereli
la r in qondata iu r r e M l| a a ia l ad M adia llb r r ta tU . t|uid r a t aaplnrrao b ile m lla lia m . r a t a * la r i* t i r r i aattaaibua l u t a t i l e , la m a i
Appendice.
41 H a t
di C e r t e , r w
Car lf* i r . i*
taf. a iti. t.
1r e c a n o * e p U ru fH M e rro * a m o r a l i D e i
rv p r io r ib w
r it<
a c r a o a illo e t n a n a n i n i U l i i t r
ri n
M k
I B e rli fili
A a x im a a e . alate *
V M rtM M
V ia d a n a a i : u n m a t H ha : A n t a .
IY . li pea
to s a
Ili?
793
fntiriw i,
( la T*r<o:|
to rliA r It I
1o d i
O tla t
l i n y n i i i . rpimfKi r r w n a r m i Ilei.
Papali r ifilit i* I V
rm rtr |rirtiuM m * illl a a tori
l*alal a n i n * aoatram paatorali
otrreia rt I tritalo patrraa. al ro, alia dn n ttatl Alt, In tmrbrta
* Koterrta a n lte a l 41 O t o r . Il M w ait|*|<a < V a a l * f l l
I V d r 11ina -ft D a rm a M M ia i r f r ffaM taa* 4 * M m la d a w
* I
4am
ill^ i f w
ia *
r i **a < U H i I r C a rn e a r
M i v
V I r l i m a i * V I a t b m d a l M i car* tlw a m aa
B a m
I. * * , l t W .
11. 71 ft, 7 0
ir t
I* f M lD llM
fa r
7W
796
; . ndoaa, qucxl ad ron rord iain nolum u in rliu a re . qui fra te p a r i annon>
riu ventijfiii* in h e re n te c u iu virea llcet ira m erili g e m u ti in hum ani*.
k a m i lll a le
l a v a l e I g it a r o r a lo et rWlate. q a i v i e s i t a
a o tra
et t a a ta
t r .ln .r a t a
r r t a ia r t lit r r M a ra la ra . et a t ia a m q ao d b a i a
ia d a r a la
a p rr t r ia
il
r l e l ig r a t r . q a e o r a l i
b a 't r a a . m rtor m et a t e p m rt o r a m p t a d ir t o ra a i
ralIMlfatr
d a m p a a b ilt
r ifila
K W r a lia a
*r lr lt t
ta a *ra . q a a d
ahi
aa tri a a a
e t
r a a t a r a l la , c m k i . p r t a r ip a * . a u ig a a t ib a * et n c a a m a ta lrb a o rt b u d o s ia
A|ipnnlici>.
7.
t n * a t ia i a.
a ( t t w ^ ia p Ita
Aottl I Veaxoianl m n w I rtro all I m aM a' la ttaodr. fi la W
Ita 41 riatta itaaaol dei tlatvottal a Veaiala : dL d n arvali 4m r< # i* t
>* aaetaa* M f w l i dr<aaa | M rl tadluWaot ofllt* m m l n l a t a*
prd a a K a tVjia oettA r e t a t a l o d i C a'aa. d i C o r t e e di t a l * a
VI*ooa ra d SU ItO H n o m i voi V iti irv> X K 1 l i
797
U l ) a i i la
listai da Villa.
Cod. US, t. S S .
[ R r c u r t l c o n tern a ni le s l e t t r e d 'Im m o ce o t V I (p. 1 1121. d O r b o i o V
p. 1LM31) e t d e f f r t g o t r e X I (p. 131 H7J. 'pia ilei aeroio wtt da va
jutleo manoscritto. Davanti, l'arme di l hnrlea de llarhl. marqula d'Ao
baia. Il copiata era peraona im ita, conte provaao 1 oe nota prelimi
ari illusirnnti le lettere: tali note mirano perialmeate a indicar* quali
Ielle lettere tono in parte o intieramente atampate nel K itU A Nell ar
-bivio aegrrto pontiAcio bo fatto vana ricerca di nna parte iella ietter
mtcnute nel radice dA lx ].
die (U 7 7 ).
nando.
Gregaria* eie.
Dilette Ali.
M in i
Bf n n r / f
au t. ( t i i ft
V. a a rW M i a * la M A
da r t iM ( X V II. 1J 0 .
r w M itr a
(Untile i n a M d inrva la aaa W a t t di Ut tVi XI a O la a l
w d t v a m di l*rga M
S dir a i WT4 la r U r t . r r a t r a . 11.
a. IX ItrmlrrO* * t*tOtOto*tU r 1. H a
*H it
a O n w < * < S t . . de m*mm motrm*rU ftrd U M r r W a tome*! t.o*i H tm
1/orrOto . . r i ffttm m V e r * a W m otm rt a daai t r a
IM h -
im t* t ptt<a sa M ttiM L
XVt I I *
OT Hi * * . * , 0%
7iW
Appendice.
ttlt>llottiqae
M * j a a e a ; r4 . U S. 1
. 2 t u rau {137*1-
1M
pUa.tAI*.
i n b l lo t h,ue
M * J a a e ; O i . H i , t. 1 1 *1 1
IO . C ris to fo r o di P ia r e n ia a 1.o d o r Ir
II de lio o u g a ,
s ig n o re 41 M a n to v a .
ttoma. * aneli' t u r s i ,
> IH
p a n
* Ha qoesta nm glora M
r V r a a a l di r a i
Kmm ifir t .
mrr. U a m n ao u t e l i i M n im r a l a b r a * asdan lo le d m m u t e m
~
(W M t : 1 C b w : * m H a i n i o i a M a r s t o aO ad * 4 m a i w a * . la o sa WS: r m i R n u n n s II. l i f t in data
V'-nmm * m arm H fJ
U T *
i M t a a J o b l t o * t * 4 i d i T u n t l t u n M m v m . O. Armi, n
im m I M I , t i l t : w an m m l u t i v i M X
g*m w** r e m e l t a f a m
p e r m e b ra m a i- U M : S> M i a rara **** 41 lv .r**> IU u m . f a i
f f f W a i di f V n * r . I. TmMla U
m i mi errtl alla t t l b L a i a .
d i r i r e n a e . t IJ M I t r * a ami n ! < e la m a l pia dU N na e m
I H nm trsltoM le ari m al l a i l l n l w t
s I t r 'pm p 131
*lJ tp m rta , 4 m a A l l III **#** t B | : t u * M
tm am >
a y im p r e s ili m a * M a s a m
a i g r a n de bar m i rim a le m m i
Im a m t a r i l i a. I r IL A H m o a a I U d i u una.. m n K
U 7 7 AfO lle 14 I B S armd* O s s i . sSft
s nm*mda M I l a * a*s M al V *e *V X U T , 21* i <a M i o d i '
ou
Appendice.
Archivio
G o n x a g a , B. X X I'. J, lair. I
B4K
Xanaa loc. HI. letnte a* U M w ,
la p | s * i t a h n i U H
V 1 a c
il
o -.rn lu la n iu r de urla-, qu r Miniti *ponum re c u p e ra rli. M i n a l i * am bat u '. -* * * v ra tro a c ic iu * quam p o te r li i l esh il-!n U m albi d eb iia m r e r e
rratiam . nani d o m im i O r to r r v r m u * e a t . . .
Dalum Home m . a p r ili*.
K n rv ito r r M i f r l'r la to fo r ti* le l ' U m t i i i , in cu ria p rw u rn to r.
ori *, a M . i n t ov a . A r c h i v i o
U n n i sa.
K.
XXY.
4. tmm-
1.
i i tr. i u u i t I. 1134 a.
I5fr M44. I, 1470* M ta ir n u . f m p f u t X TM ( i n t o w m a I I I . a
M a b n x u a
rii r a o * lUcc*. U * ( 4*1 *r*mm 4>lb
/*ne M H r l* r l 1 : ( U n * ** f t W l 4*4 * * * * * * f w # M I* r 4* * 4*1
Tara. I V . t r f r la n U H n n 41 l h i l la Aa i * r o I D p w XeWaa#
l **7. n .~
h
tn h f",
X k m u u n ta i I
n w
B u m
I. I
I ,
t * .
** n * r l l t
I.
. a L n u . fan. L X II
61
802
Appendice.
131 a .; V i l i 1. s u
C*r. M m I. T. V u ! tu .
I l | m > lasciato t r a ila M i a p r o v v is t o d i n a U t i l t
Itr t-a d e U t w ; V. V U r tit. 1 * S W o o r I. WC a
* lira H a Hoc. d i . 274 M ha pah M Ical o rlar la altre M i o * <U >
a H
*03
mri
14.
A Ili
sm .
t W r!U B i b l i o t e c a 41 B lr fc .t I t i .
rom ani
* !! * r t m *
p a p a le
r ifa n n o I I ? * ,
*04
A p e n d ic i!.
tr^rt unioni* bonuntl ronroiMia. liberta ere. Olir* *1 codice nella 11Ik i i o t e r a d i S P i e t r o , land al ratloft n i t i n un xraaJa
(olir* di questo dialogo nell It i b i i n t e r a I l o r g k e s e a Il orna
iSrr. I l , n. 57); ma non era pi nella primavera del 1NM li grande
*-.rresae* la lettera seguente del cardinale di CJinera al l'impera tor
t arlo IV rontenuta nel fot/. I'(ir. Jfti. f. 1*:
< M iteni * G*bennmi ad imperatorrm Kamlum <5e nMaeadatioae
et rrea|jme domini Urbani pape extl.
aliqai
ft > r |
c a r d ia * le .
K T ip w n tl
ria m a , q a la p a i d -ti n a i a Im i
K a noto
M i i w t i r r i r r f a a d*r t a r i
Im p e ra to ri
fW
jm
Viti ipriti, e f f J
rfcaaa
fmtrmmt a ir i
* tir. apra P I S e I *
M i stia W V t f e a ( V t * a t M a a : * n a n a * O
U aliai! migUect al a a *H ad. d a M o a m aaBa a*afra!f* a
a d k la a se mnaina Il cadtaa r iam a*. t ad J**l la s * * * a aala
* r. ta M
rn n %*
* t a p i 1 * Cala M H I at aa em
m U t l a i t l a l i MmpfU
*
D f
1 *
***
v t m
p ia
it t i
w a ii
r n a n i
Appendici.
u n a n o r ie in r o n r l n r i p r o p t e r R o m a n o r i r m p o n ti rru m t im p rrm lm
f i t t o q u i lu n e in n t n b n n t , u t r ii n i m t u u m
W m r z r ila u m
m ia e , p r o m o v e r e n t in i m p r r a l o r e m , n u o ti r e t i m i l o t i
su7
pontitelo.
dir, w n p I *
*
tT r R a m o v
M ani
Ita lie a. K l i aFrietiw a* fi
O ft
D a m a i la * W
ia *
( a r i.
W aaf
Vnm i
117* U + i
Appendice.
M9
WtoMf.
Il
lardo impianto ddl'Arrhivio Conci! oriate piota U fall, die in
ara ( l i A et coaaitortali cominciano noto rtil Un?* che inoli re mimi
laroaipIetL Coni* lui fa curato. al<-uni voltimi furono no tnnpu
a.|rfall lai Franerai. Tutti i volumi riflettenti il v o i \v non nttn
d i ricinali dogli 1ria eoatitlorutlia. ma copio fa ll I tempo di U r
baao V i l i f d'Innorenio X. o non e*enti da orrori di rillu ra DII atti
ricibali cominriano nolo rat IT.17 * o non 014111 lirotiammlo otto la
rvtriianxa W vice-cancelliere pr tempore. * Il primo valumo di ifiin U
p w id M ra'rulla, ho quando mi aorvii doll'Arrhlvio ora ix-U M n*.
n u a X I. porta U titolo: firmai eomaittoeimliam Ixoar X. et .U rM a o VI.
pnaliiL-ibaa t v i a a u erpedilaeam% por me luliam 4* U rd irit H. K K
I irritar!/. . Va dal marto 1117 al ettembra IJ2t. Noli oIom Arma
rum orano gli atti condatoriali originali W tempo di l'aolo I I I o
!*olo IV , dai quali pen di faro pi* avanti romunlraaiaai p ii miaal*.
17 vi 1 trovano anrlM* duo volumi di copio del tempo di Inanonimi X. rto i:
I. Aria ContUlorialia ab a* l i 17 dir IX .
marfti roram
Isamr X., B o ria VI.. Clemente VII. et l aula I I I . i i m o K-marni
uttjar od ficai XVI I . Amj. .I4 M|f* e r matheatiri* libei*
f 'ard. Vice Cancellai P a n prima. T. I f aulica -natura C* 3343%
5. A rt ,I Contiate*ialim ab * ISi* ad lin i er aalkm lirU libeU Card.
Vxe.r'amcellant. Part ir randa. T. I I . laalica *rn*lira (? XIM^
I* ultima raccolta arriva la a un periodai, del quale d 1 * exmmtiali> n fraudo numero di alti conci tarla li. CIA dipende dal fatto, dm
4al arfolo x n I cani Inali fa ce v an o n iln im i di atti raactaUtriall p d loro
p r iv a ta I*er qoearta raiinoo il plora aadta num q a a ti la t i I
il>)intorbo romano r lo onlloaioal di codld a l ' i m i * . H o l a f a a ,
>*i l o i a , l * a r i f i e T o l e d o (rapiudarai e V l o a a a * f . w
atti di nuoata peci, la parto ia mirara molla m im i. Alla B a r b o r i a a
*1 trovano nientemeno che SI volami di alti c o d *lo d a ll U a w a i n ello
M a o tta a p ^ O a
m rtra v *
fa
ra m te a i m H < i o r a
X ra e ra ( M M * U t m a* it a
r r m
t a r a tar r ii
MIO
Appendice.
C1
comincia al f. 1 cosi: L i b e r p r u r ie i o n u m m i r r i r ilr g t , f
i y / 9 . * Oltre alle nomine di vescovi che sarebbero di sommo valore et
una nuova dizione della N r r i r i F .p ie r . di Oams, Ivi sno esattamente b.
tati 1 giorni U l'e t n lo M e della morte lei papi; 4 il quando Iella p o
tenza e lei ritorno in Ourla lei singoli cardinali, le nomine lei pi
tevoli lesati, la collazione di Iteneflei concistoriali e la maggior par r
delle morti nel Sacro Collegio. Anche qui jter si trovano lacune I
generale lordine trettamente cronologico ed vilentemente a hae !
tutto tanno dei prottco|(i. t ine scrittore t f . 8 6 k si dichiara Ioii*'>
C*TA.'eirxoroi.tTA>it*. Un buon registro facilita luso della rare*
che purtropi"' si Interrompe all'anno terzo di Kugenio IV . Si rifen
a questo voi. le mie citaztoni a pp. 51. 176. 19fi. 210. 2W>, 210. 231. 2H
che HbaiiT (I, p. x i osserva: It should Ite romembeml, however. th <
roncistorlra are meetings \here binine** ln tranaarted rather th .tosicelo HOm.
Xeiltekr. fmr t r r . l M
uuuvnt
ItavPT 11. x v ii s.) d i anche ut Ut rom unlotztool sai Forme f r i , 0 * M
ito s i ere, or* conservali nell'A r c h 1 r | o 41 S t a t o i n t t o m a . per le i w
m m nnlcaiioal di tosti i r ife r is c o eseloslvameate al vescovadi della O ra Br*'
lagna Ofr. in proposito l v v la Z riltk r. /. tirer IVernifeterne X LT T . 115*
Sogli Irta remeitlnriolin della IltW loIec* Cnrsial Vedi K w c i l o n M loc *
su incili n eii'A r c h 1 v 1o ( l o r e h e s e tor n eil'A r e h 1 v l o
1
p o n t i f i c i o ) lA M
flritrfe V Hai Co4. i della f i t t i . V i t t o r i
K m i i a e l A I t u i w r x i p o l M M : . m i elfi cometetarlili 44 Ckrnemlr I
.V a Allirri Rote* saporiti, Roma i 'T v Su a tti cneeM artali ette '-oasiarta5*'
col 1491. B e l l ' A r c h i v i o d e l m a e s t r o d e l l c e r i m o n i e p o n t i
f i e l e v. K n a t io ,4 re*lr /. I.HI emd f i n i n i y n r i . ( ISfOi X. IWi.
V. ora anche E rn ia in 4 rr*c fmr Ltttmmd ( i i t l r a f n d . V II. 4 *
a & Ctr Inoltre R e p e r n w i m i r. I. u
ttw t srrtaal nei I s s i ; dopo d'altera IR r a a x <Rirrmrrhim t t . I l f l WMl :
cfr. tpeciaimenir App I. T I ? * ) ha d l l i i n b t w a l t sfrattato gli attL
811
>
li 11 primo Ar-tla erto trama dal Cardinal camerlengo. meati' quella
atti owciatoriall tenuta dal tWwtwctIIWw pr tempore non ramtnrta
col
I W : cfr. K o m e u o s itn M C
Il primo volnaw degli aul (saHutortall drllarcbivlo segreto poolHWo. che
la tutto debbono riempir d ir a IOO volami, ni dal 1517 al 1234. ItsAtrT non si
mrvt n di questa neretta a* de#t! atti eo*cttoriall dal 143 al 14MI di cui
porter soMto
Ofr. opra p 241 a
Appendice.
rut.il
d e l* r r r o llili, p ro n i
e r titi!,
m u lt i*
od
fi* I 5 Icfr.
unno
ih.
q u o lib r t
tu li.
p r o p id e n t ia a d a l. am. I ,
V, 201)
tr ig r u im o
c o n c u r r r n t ib n #
en
n n i r e r t i t r s r t , lu n ln i/ n r f r n m r n t i a r r c r n m
qnod p a r
n b r r t a l c r t a b n m la m tia nt
. F. 12': (<
dpf
m a li b u * i n d i c i i o n i i u b i l e i r t V i e l o r r l l n # porte 2* in h is i. 0 fatti, pi i
S , i/ n i ia m r n fa u s ti* r a t, e o n t l i l n l i o n r m M a r t i n i V., q n a jn b ilr m m t .
r e r a t , t e In .4rcMno V a lic a n o n n lla t c n r n # n d i n r r n i r r . ( od. C n p p r n
Z 4 della V a t i c a n a . Cfr. in propoaito anche le testimonianze
I'immio e N'iicou DKU.A T fc c u citate opra a pag. 211 n. <Juelttltiu>
l come anno del giubileo una volta il 1125, un altra il 1421 (52, UT
Con IIonamm (Si). VtTrtHtnxi (257), O. R ir a 1 e S 9 n a a t (57) erb""
prima di dovermi dividere per il 1423; ma frattanto l'ixxi ( I I I , 51. SS) k*
dimani rato che l'anno esatto 11 1125. P i m r t ( A b l a m I I I , l!<w t i at
tiene a n r o r a al 1123. Secondo Ft.ua i litt n.) anche F. H r M J t n t u x dice r i
o n n # t r i t i c i o b o l i
r if r in t i,
U rb a n i
iu tiU ir u m
\ J 3 a d r f c c l n m d r d n c i p r r m i t U ,
n rb e m
17
o im u n
a rijn e o W r v '
r i (r a m iilliU
r r d n c l io n r m
U r li
o r d r i d u od n eim . d U I r a h r r r i m r
id e m e r r o p r o n a * c o l l i m i m i a t t e r i io n e * S i r t i I V . e t l u t i I I I . in
1 <V4
s c r iv e v o
nel
IS A
I>a a llo r a
k ih
v e n u to
o m w tn
tre
t 'r
t e s t im o n ia n z e c h e c o n fe r m a n o la c e le b r a z io n e d u o glubll<u o t t o M a r tin o v
la p r im a * r o n t r n u la In Solatia Icmponun d i A. oc T v m m i u i . i < 37. la **
13
Martino V indifese un giubileo: qui per dato il 1425. Che otto Mar.
tino V Ri aspettasse la promulgazione d'un giubileo risulta ik Voiur,
fi lim a te ti 138, e d M E p i i t o l a di A u n n o m o li A l m z z i 23 24.
B r | k n t la
CYr. to p n |> 2* 6.
Kom a. fa*.
/. l i
et 7.
f. M.
Appendice.
Firenie. *
815
C h lg l In R o ma .
(A u th e n tic , ca ria
V ii.
C o, K. V I. 181,
Nettar. ab <r 1071 ad
p. 128.
| Jesus.
Magnifici ac generosi domini mey, ilouiini ac guherna*
tor coni unitati* Florentie pot debitam reromntlationcm eie. lerrile
le magnilecntio et signorie vostre ilei caso nuovamente ormino a Boni
non prenda adminitJone ho U-l iteralo svisarle per queata rhotiio man.
ignor el cardinale legato de X. 8 . bora fa do.v anni et pia, non uiut
volta ma pi roti tue venti!ie et ingani a cerrbado con grandiwdmo
l'trimento de Nr* R et d i r * eclesia et mia vergogna et dapno de le.
'arme le le mani cautelo de * Agnolo et pi ho cognosudo a|>eria
mente et tochado con le mano quenntui r r exprvwi nemico de papa
Eugenio al quale io ho deliberado et untilo de w w r sempre fedelle,
mie miMMi io da buono amor et lieJo porto a la H. Sua el a a** eelexia,
non ho potuto patir che tanta nequitia de questo iniquo buoni asa ha
buio Inoco. Et in effetto lo ho preso et modulo in cha*tello de " Anxolo
H qui lo tenero con bona diligenti el gwanHa a pelicione ile papa EuSenio per fina che e veder m*nifrLssitua mefite li ov [essimi fati et
rati ve dcliberation- le qoalle ebano la K. le X. 8 . et le magnificenti
vo*t re havera intese chiaramente, rh*mo vedo et intendo io, bene che
eusa li senti de X. t i lo habia fato per non haver babaio tempo de no.
tifBcarlo me rendo serto ha verano grato quello havero fato perche lo ho
fato a fin de bene rvndandotnr serto haver fata chosaa che aia aerimi.
mento ilei atado * X. K. ft d Hesia et de li amisi ojr. Et etiandio
II. ISAas, -1e r* d S a e K o m . VIII. fTS, S a . U n i suo monument wpolcraie aarfcr oggi bee e e o w r r a i e e. Amsnurt I. 404 06; rlproduxlone la Tool,
Pad.
tav. 2.
*1;
Appeudice.
hlrlo
di S t a t o
a F l r e n s e . CI. X. lth l. {. a. l. t i n
Fu treni us FJ*. IV .
rtionein.
Froilmis diebno, intellecto de casu, quetn in persona lilerii 81
nostri lotianni cardinali Fiorentini, apoatolicae sedi* legati a n u k f
fevrunt umiliato inter prardictum canlinaletu et dilectum Minai *
strilanuni no trulli sancii Angeli de l'rlie. lllico misimus ad t'rbetu t>
nera hi li-m fra treni I.[udovlruin] patriarrham Aquileicnsem. (anarrarian
nostrum. (Juem rum il utriqne parti amirissimu, speraviniu ma ip*j *
et cito et optlnie rumpositi! rum. H*d cubi ras ]mu, qurinadni<luai
|>etiumrni runtlngit in alii* qnae uni magnar, nou potuerit mi. q u a
rrtdidimaa. releritale expediri. et merito timendum videa!ur, ne ai*-
diuturna legati alisentla aliquod randalum aut detriiueutam afferr
| w lt in nootria et ere Ira ine rebus; luiu etiam. rupicntibu* nohis atqtendenti boa ad praedictam slniam Fri ni de pmximo ima roaferr
Intelligamns ex|iedire ut loca circumatanlia Itene dispotuiniar ac aialu
alia Aeri ordinemu, quae melius commodiusquc |ter bone ipsum raat'rari tini nostrum, cui eiusntodi rerum cara ex officio emine!. quaai per
allnm Aeri |toterunt; i<lei reo i[tsam opportunani et nronua ria m pnt trJsirr provinionem facere capiente*, praedictam venerahileni fr a t rem patriarrLam Aquiletcn*em legatam consti! uini u in omnibus et per tNanteo mulo et forma, qui hit rral pracdlcto ranlinalis Fiordo lina, qo
die fall detonili. Qui, ai etiam non arridiaset klc rasa*, ea | r*a i'
diuliu ali non intowlcliat. rum mala detenta* valetudine 4 ad m a g n a i
peni arto debilitaleni ram m nm n ibi a nohis lari sacpenumrro posta*
laverit quciu statari falmu*. taro rat nienti*. ni*i nos rontinnU* P'"*
arrossa nostri ad partra Urtili, qao dictnia futurum m e cfadldi**
(Juaiv mawlamn* vobis, ut praedlcto camerario prua! praofectarae le
galo pleaariam in canoti* olvdicntiain praraioiis; talem antaqae tir
*
Otr. v n pi SWJ a. 1 : P u t H n w t S*1. e J**naiwii T U T I I * a**IspWw la c o v * a tri breve, che | r t iu | t Boa peori CDUaatoaarr, alla boaU Art
slattaro di Cornei.
.
14 Ut, I M I .
S I*
mari
1441.
Eugenio* etc. Dii. Alio nobili viro Antonio de Uido rivi ludunno
uluteni etc.
S o let sedi! a p o s to lic i d e m e n tia recu rren tibu ii ini e n i rum lumia l a t e fi li h p o s t cxceaaum lienigne c o n u le re et I uni id u p p lic ile r potulaut p io t a t i g re m uni ap erin t. E x h ib ita alquideiu nobia uup-r pr<
|>-<rte tua p e t it io cou tin eb at. quoti o lim rum p er quondam ItunianiM r iv e
et i n a c|<regios et p ri'M rn lia litrr in bum anla a g e n te ue a lio pluren et
dive rito v i r o fid e d ig ito ac n o ta b ile notti et K oui.nie ecclesie d e vo to,
H "rum n o n n u lli bone m em orie lo b a n n i l i t ul i aan rti la iu r e u lii In Lu>
ina p re x b y te ri t a n l i u a l i fa m ilia r e et-reli et ron tin u i riim iu eu ate e x i.
i- hant et c e r ti al i i sub eo, qui lune in alm a U rite et quibusdunt al t i
p . r t i b u p r nobia et ecrteaia p rw licta le g a lio n la nflieio fu u g eb a tu r a>i.|wr ornile g e n te a r m ig e r a n i*tra e x fa r u lta te in n iru ib i d e*u p er
(M ilit a iu ria d irtio n e m plenaritun ( hal teti at] , m ilita r e vid eb an tu r, ite
rulla vicibua nuncialum fuiaae, quoti itirw eardinalia le, qui lune in ca
stro nostro aneli Angeli de dieta l'rbe castellano* |wr no lepululu
era prout exlatia, cape* et decapitar! fan-re dictutuque malrum occu
pare intenti'bat. qutxl<|ae pu|ea vWelirrt diun in l'rlie ipa ultimo per
manerei, buiuMiiodi intentiouem uam |wr |H>ntem aatirtl Tetri eidem
naatro ronliguum tranurundo et te inib incautum re|ierlendi explere cocitatemi, tieni uni tu, qui per antea le premi i. dura liononie rmiderejuu, dilcctum fi 1min notrum Franricum Ilt. aneti t'iementia pmbjr.
tri uni Cardinal m nanne II tana ne ecclesie virer ncellarium lune camera*
lium ntMlruin per tua llMera* eertiorew feceraa, cuniderao lune qnul
prefatua legatoa, evi eoaIinno Irhitam reterenliam ptealiteraa, nullam
A te odii rauain gerere ttebeUat, wl quoti ambilione .luminii a<l caplu
rata et orrupolionem farieodaa buiumdi multo nostrum et diete ecele*ie alatum et honorem Jevenirv ailebatar, r alleniteti* quod ex ambi
tione pretiirta, ai illa tane ad opinioni ffertum ledutla fui**el, multa
maxima nbi ar Mele ardesie dampna atque |ierirula pervrniaamt,
ad liuti termioamlam tamqoam nostri pecialUaimu lelalor rredm*
premima vero e*r. eanti> lega ta capere et infra ta. Imiti pmlUtum.
*toner mandatum le Ulto Irne relax tione a notti uacipere, boneate
t t r . o p r o |k 306 t
P a m . i m i 4U / V . I
818
Appendice.
c a lp a b ile a
la
p r r m i* i, e tia m
*1 a la * '
!!
Rcyvtt. 375, t. 2. A r c h i v i o D e c r e to p o n t i f i c i o .
IV.
a (M aiolicali! Itene-
fm lim us devot ionibtt veslriti non intogniliuu ee. Mil Inica ex.
renila noti* inumi. ijua prudent in. (tiilttiM morlltu, <|iia deni<|iie docIriita dilectos fiIiilm magistcr Thomas de Siinuinu. electun Hominien!,
praeditu sit, et quanta cum h<nietate el gravitale in hanc tiqtie Itieni
xirit. t'iiiu* viri virtullltus cott'idcmii cu|iientes ali<|tiem vlruiu bone
um, gravent, doctiiiu et Itonniit ae ptu inlrucndi el ad viani salali
dirigemlis ovibns siiti eammlwd upturn el ex|terluiu MCmIm Itotionieii!
praetcer* desiilerantesque ad il litui occlosiain ulii|uem promovere, ej
Mal digitus nocessor esset re.-olendae memoriae <|nondam t Iilect I fili!
V|ltilai] tituli sanctae m ici ln Jerusalem presbiteri caitliitulis, el <|ui
nierilo levo! ioni Im volri et aniierso illi populo |tiarere |nnwt : prae.
dietuni Thonram omnibus venera liillltu fra tri lui no.tri snriae llomnn te erclesiae canllnalibu laudantibn el netnine diasidenle, appetitati
liltus in consistorio secreto X X V II praeteriti menis novembri, ad ee.
lesiam llononiensem promovimus. Hoc itleo devoiionlbus vesirl i
tt.iflcare curaiimn. at grafia leo agere |k*HK <|ul v o s lall paire
Umque diligenli el ncTOMtllmo pastore dignos feeeril. Xou enim du
b ita m i, iHum Itonortim et mldilnnm illin m leslae optimum dip*iiatomn, cullo vero dSvlal orlettrandl diligentissimnm praesulcm fu
irum ese, ila ut (ola ri vita el lam (a upere quam mediocres ac o|i.
limale meiito de co contenti e** delteanl. Krit igllur -fliiom vestrum
peram dare et rfflrere, al el vel firoruratoribns nis pamcnsio ilici ne
eceieaiae et iarium saornm dlai cum a*ignalione insetti tua superiori*,
lempiri*. Xam per loi anno fkiaoniae teilt, ut merito rivi appellar!
1*
f*O
Appendice.
144:
. ..Intorno alla cauoniiationo lei Unito liemunlino non > itinitro pm b^ 4 hu di X. S. tion lata in buonn valetudine pi.,
giorni Nono; tuu boni |>er la jrratia di Dio fuori d'ogni perirai
Intona roiivali'vii-ntiu. KoHi*i tannilo -he in luogo lei -urti. Il ('a|itu
i
nlirugnto un altro a ni ina lo tenta I' quale quegli lu' romuiisaarii * ;
vogliono fare nulla. La M1* ilei Ite pure a Tirinoli e non ni pn
nioiiuo ititcndi-rr <|ucll litrila t a r e . . . et palesamento I dire U
8 . M intitidr ensew in Tosrnna et ilirono alcuni ile uoi che
ma minio per ulruua genie d'anno, ma rame ho dirlo nulla nna di <|u>
rhe halibio animo di furo ni pu intendere dalla liorha u et cosi d
tutti questi ignori die hanno visitato la 8 . M * so non che mostra
nel p a rlai suo essen- uffreto a la 8 U di X. 8 . e a salita eh iea. E*
XIX. ian. I l IH [st. II.].
O ri*. alla l t l b l
Cblgl
in
K o m a . C o * K. V I. JS7. p. H I
2.r>. I/ a b a t e di 8.
Galsuuo
*21
(co n te de ('a e d u r o n t i) a S i e n a . 1
lionia,
'Si
genn. 1447.
IVr In canon iixaaiom- li s. Derni rii ino nulla pu fa r-i |>oJ momento
perelte la Su ili X. S. non da molto aiidiciitin |>eri h<> auro (lottile la
K. H* et anco occupata in cose che richlcgltono celere provlaion per
<*t\are ali scandali che |totrolliamo advenire non (trovi)lemlovl. Li ini
b- latori de l! ile Itoin'.iiii e degli elei-tori eil altri |irincl|il ultramontani
Mi <|ita come |ter altra rendi vinate le M. S. V. Rapoiae la im1tnrialn
ia i-imie di tucti gli altri in coueeatoro --vieto lo eh *|iienlimonio Intorno
I* la mimicr Enea Picogliuomini ci plinti no venirti; cupone in tal modo
H con tanto ornato la imh.iciata in w ndioiui et ilUplai-ovolc che la
un.-ai S. tatti Minimamente nuiuncndaln io ingengno e la pruilentia
u et min luliito che in lireve aratimi in qualche parte remunerate le
virt sue mediante le quali lionoro e gloria ne rin*eghulla la cipta
tentra. Ktai in Kiinuna adimandann i|uatm cime ciascuna piti esorbitante
lio-a alla Su di X. S. e generalmente a tucto collegio ile cartleuali
e ter la mala condii ione ile) tempo aara nccetmtarin che nella maggior
parti mciio -salditi |ter * hifare magiori jM*ricnll a annidali che advel'ifU m no m> coai non i farantr.
K* nrlie 'SI. ian. IIWU [*L flor.].
*
trlg. n e l l ' A r c h .
di
-ti. I.'aitale di
8.
Stato
Da poi ir! ultime mie non innovato altro e non che ili liene in
meglio tigni di ia 1! di X. S. mcglitir a a i 1 per modo che ienttalina
tenne cnncitlom nel quale I fc-em alcune promotion! et qua*! total
ri-ente netto di feltro. Itene vero che per lo inile grande anco debile,
pure nngi di rem pera ol vigor meglio h pretto I pera che aara in
laeto ghuarto; che influite volte la rigratiata la potrnii ili mi*cr
reeiie dio che molli inmnvenSenli arebbero wghuiti e dio non rmj
'erniari! anita non av*ae riparai di quali ai volevano e principi!.
R* urbe XF. fel.r. H K faC o r ].
Orlg. alla I l l b t
* tvr
T r
*bl*|
1 H o , , CW.
K. V i . i n .
p. 130.
opra p. s ia e 433
n p r a t* W
pafibaa NMwtrrtl .
Appendice.
H22
frfcfar
H IT
111.
et magn. etc.
Xe di paxHt per Uiorjsio fami-iclio di V
ltimamente cripxi come la Kantita di X. S. era in tal nimio ine*l .
rlie d.i nicdiri et da turtl m liceva e**are fuore di perkolo; da poi .
Urbulin avalla io rirevett el nllima extra de V IIII* di qurxto e in
rlie n le S. V. rarimtimi el Mentir !i di in di e | in fm i ik-llr
di qua el inaxr leilii valitmline di X. S., umie |ier xatixfarc a ib*
delle V. >l,w- noli neiiui nn>!<I;t danimo avao le preliliate S. V o>
^liluilo a MTn ostro S. nelle prime hore deHa norte li vetine una gr
daaima lihilcxui I q ta le i duro inflno a hore V I I I I li m* te ron
alTmino et ron mor Intento di >r|H. Da|>o jHie ritomata la febrr
Huso per la >|ual eoaa forte i dubitii lella vita aua la qoule
e medid *ara breve e nitro meglioramcnto non *c|(liuc, 'I qaal- ]
toto procedcrrtd>c llalla (ralla di dio che |ier irla natarale ia tV
nonio mnnrhato el vigore delta natura. |orrhe |on milnlantia prr
et quella |>oehn non ritiene. Dubitaxi aai in quexla rrvolutinnr ir)
luna Dio dlapongba etc.
Kx urlie X I III. febr. hora XX.
Or*,
alta B tb L O h l * l
2s. I. abalr di
8.
la
R o m a . C o. K. 17. J1,
p. I U
ila arrittto tre cionii addietro. *> Dapoi continuamente X. K |ientralo et per modo la che al atima rhomanalmcnte prr ongni per.*
rbe |Mtrho lem|M> e hore pu alar* in q w l i mi era vita e tacle le f f
paratoni ai fanno urne e fue morto. K qui*ta aera ai debhai* r "
C n trr e cardinali e coi m o turti tati richiesti. Dio dl*|wik'
menti Ielle loro ignori- di prod iere la chiea u di buono pa'lorr <che le n w paxino elisa novit o randalo del quale forte ai leste. IM'* de Ke d Itagoma pare a Tighdi et ogni di rinforaa pia ei rao[*'
Et Ieri vi gioii- el sigitor di Fornii ricercato dalla Hua 51* eoo fanti
a*i et cavalli et coal ungiti giorno al fori tira pia; n>n i a qaale u
l'animo ano; da grande aoapitione a Romani e non minore a corti|twr-
nientedimeno la Sua Mu a mandato a tir a pi catvlenall che acrwref
el rnao della morte di X. S " non internle impadronirai a nalla ne ia f'dir* ia liberta e l'ordine della errai ione lei nuovo pnntiflee ne anoi far
favore pia a nno rbe a ano altro; bene conforta loro a fare IV lert*'
di buono pantere;* nientedimeno qne*ta atantia ai lonjtha e anco far
Ctr. aopra P SVI
* C*r. aopra p
MMM
* Dopo la morte lei papa. A ltea f m jwrreoir* al acro CotWgio a
aMirtini rioni traaqalUaatl ; v. K iu tom III X 1 a A a in n r fc
m . u t aa
franalo 1M?.
8S3
|>rove<limenti dannu assai che pensare a >1 lineata 1.. . Sto cor.
tifratu Ma uno ile medici che sono stati al governo di Xro S" che ' quasi
ini|-sibila chella Sua Sw ci sia doniatina.. .
Kx uri* XVI. febr.
fcon X V II.
cju< <ti
Ori*. alla B Ib l.
C h l g l
In Kom a.
i'o d . K.
17.
181,
151.
Cod, K . V I. i n .
p. 154.
<'bl*l
la
p.
sm .
Appendice.
della feice memorili ilei omino pontefice nostro papa Kncnin tlell.
inerte rinsruno
r i i ristiano sommamente ni deliba dolere rt M a i .
luelli della ri pia le n ir ...
Kx urite X X III. feltr. bora XI*.
Orljf.
alla II
liti.
< h i i t i In
32.
l upa
N ir r o l
al C ard in ale
in. p.
13*MS
Bf'sarionf. 1
lim ila. 27 folti r 1V>>
IC A
Io.
L ib . 11. O ffic., t.
33.
de
H le c a t iw .
75k-TW. A r c h. s < r e t u p o n t i f i c i o .
Xicolaus eie.
Dilerti* filii* m igiidroet f ni trib* himpitalis *" Io
lumai* lenisal. salutem eie.
Poich i Sii ni ceni vessimi crudcimeule
Rodi con una flotta ilk vobls lllienter roncetlimu*. por qne *"hri
ti 'Miele* ... ad impendenilnm vo li!*... presidia fort in* uniment ur ac
rei Mantur ili vi no (rrntie aptioren. Ulne e*l quod non... [u t] dirli Ititele*
il prvKtandum vobis in premi**!* ac ali! vostri* ce ila II Im* carita
tiva Nubaidia prompt ore* reddanlttr, ut unii et piure oc lot, quoi volti*
d d expodlpe videiliIur, erclo*t1 ice serti) an* aut ventri neti allerta
niiu* cunque ordini* refculare |>er ve* deputatole et ab el wuhstituomle
|>ro tempore persone auctorilate a|M*tidirsi cunrwlore vulcani universi et
* sull* thristitldclilius a elvllate Kit cuin. inclusivi, ultra ver*u orlon,
t ile* |iurte* duinlaxat ubilibet comnifirantiliu. quod illi ex eia qui Infra
aniium a festo io arnationi* dominine piumino futuro ipi* defiutandi*
'I *ub*titucndi* terriam partcm otilacionum et expen*artmi, qua*...
i ad urbem venissent, in venlendo, land, offerti* lo et ad propria
Miteamlo feciswnt. pr deernria perstmarura namm luxta e,rum con- 1ienrias... detlorlnl e t ... vere penitente* el confes! IS continui vel
liiterpollati* licita* mtfletti etnei in die quatuor ex prinripalioriliu ocrle*ll In ipscrum rivitatiba eu diieri*ihu ronl*tcnlibu vUitaverlnt.
plf-nariani omnium peeratornm uorum remi*ionem perinde eonsequan*
tur ac si a) uritmi anno prarvuti perMiaHler arrnnUum l... Ii.ituni
liane ap. . Mariani maiorem anno 11-Vl. V ili, id. novomli, anno quarto.
A. de Kacaneto.
X imi.
tirerei T . IX
W . f.
Archivio
acereto
pontificio.
34. Tre Bolle di Papa MreoM V favore dei Gin ami iti di Hodi, *
III.ma. I nnr< mlire ||M.
ti X c o la ti e lr .
A d fn ta ra m e ri m em oriaia, *
K g li ha avut i
n oi Mia de g r a t i p e i q.~ d ii. M io m a g i.tr o n i et fr a t r e h o s p ita li
prw ip * in h o s p ita ll et i * * e l e l:b - li o in a e r ta llu n e in. i lertiIs p tesertitn
t m|Mirila* . . . su b ire o p o r t a i t . . . C am ila q a e , c u i n o n n u l l n i i n vcrtA ra
* rtr.
Opra P
* ttr opr p
SK K ii u a
3BU
71?. a.
a.
Appendice.
* Cfr opra p. 4SI. Visresao AmkUoo rtcorr* 5<es*o la O a ; *fdica al eoi. II.
h27
VIMentina.
orlg. neUA r c h l v I o
31. (ovattili
l i
Stato
In
SI i I a
n. l'a r lc g g ia g n r r a l r .
Fintine, 21 dicembre l C s i
>
> 'tr
pirite.
C*r. C rw w e Rum. 1
* Sai oasiero del morti e fr sopra p 4 U
828
Appendice.
di l a t o
lo
>'t r e a se.
tHrmzi SS. f. K
*
A in e ! ila l roolrad d lrr VI ilari* Brear sali* V I a n d n e n * , r * * "
n * k< Ine male, de' re T a lle r i, ceni 111*!a l ere 7 f)iarwU
G U I
minano tra I nw ftl >to**er Aatnarltn tSaaframnade. lla m a r ile lo '
di Molise el AM>ete Ft!tin> n tlm a rin o . rt*e aveva p i* di laai lin e a ti * * '
Irala . m in ilo la Cromiat 4i Rata+mm i o . la m p t a r I r t r del
rra rartitolta di Bomaai e di l a n t a r i t .
*e greto
pontificio.
* f r /** H H ae^fl
* Tr *..p*a p. 3 K
* * mmmltml *wl
Appendici*.
Kvcutiom- premlaaorum pxppmia prefato Iohanni rpgi integre ri IWirlitnvignentur, |mt ipatun in r*gtii sui d e fe zio n e ... convertcnda per Ir
nium n prima li* maii anni 14.12 proxime futuri ncipicrxlutn... I*'
Kome ap. a. Pel rum 1451 priil. id. nug., pontif. anno quinto .
Cim i Igitur expediat nt catholirorum regum... aelni... m tlalur con tra feri totem hontium predictorum . . . to h mine et ing! .
prcnertim ri*gia* erenitate* nttPiitiu.s rogamu... quatenu nllihpraliler rogvtia et ad illa propinila a li Chri*titi<lclc p < pra>-~
volli ululilo liiHlanciUN... itlucere 'lu d ea ti.. . Dat. Home... pr.
id. aug. 1451, pontif. anno quinto. (Oratili le mandato d. n. papct*
X ic o l.
V. U verei.
T. XII.
H rg. J94.
f. Hl7t-lil. A r c h i v i o
r * r.
pontificio.
b | Siqjuc ihid. animili* indulgentia in favorpin regi Cipri 1 r .i
Sicilia el a tutti i patriarchi, arcivenctiri ce., principi err. d'iu
II. ut a. Coiti pure al re di Cipro et a tutti gli arcivescovi ecc., pria
v e r. lei regno di Cipro, Id'Inghilterra e Sroxia. Caatiglia, I<eon. Arar
Portogallo e Navarrn, a re Curio V I I di Francia el ai principi W
regno: finalmente un indulgeutia per totum orbe (Ad fut. rei
Salutifere catholi<*e ) pr rege Cipri tulio <*ulln l**.t dal*
aegrelo
p*
greto
poallflct*
K31
Dilecto filio Nicolao lit. *u IVtri ad viitr. presb. cardinali > llcgla
pa ittci * . . . Ila appreso le controventi tra l'imperatore Federico I I I
te l.a<li>lao. e per ci volutiti!* et voltiti tterie preacntium mandamus,
qitateiiux ad ipsutti dielatii (acil. in opido Vieniteli, l'a t a v ie u . dlor. de pro
ximo wrvandatn) accedente vice nostra huluttniodi eftlciemdU paci et
riardi iuxta datani voltili a Deo prudeutla v o s dillKrntee inter|>o.
M i l s . . . <.11 d I poteri T o r r e n t i oc. D a l. X I l i . b a i. n o r r m b . I ii .
ti
.Vieoi. r . Nerrrt.
i
f I e I o.
ottobre I4&2.
r u m no nuper v o ad d ielam de p ro x im o in o p h io V irim e li. Pat.< vieti. dioc. in te r c a r * in t'h ris to A li uin nostrum F rede ri cu tu Kom af" rum im itertoren i etu per auguslutii et carian, in C h rla to lllii n ostri
I i t i t i 11ti tip i r ie e l Itob em le r e v i illu s t r i resti oru tu et d m [in a ilo ,
bum ] p rin ees Istrutte* et su b d ito p ro sem ovendls disseusionibus In ter
a occasion e tn te led ic ti r e s i . . . sul*>rtis aervandum . . . dux i mus d esti,
nariikts. nos ad hoc ut omtttMslius |u ci* e t con cord ie huiusitKHli ciN ttm oU
>arred a nt vold s et c u ilib et vestrum quoscunque processus mi versus Im
w ra to rl p r e d ic i in hu ii*m sli gerem ia tu tela rcb ellea et inoliasi (entra
| * r nos seu a u c to rlta le n ostra h bitos to ilen d i. caaaandi et r e r o r a n d i. . .
ttiiiiaijue a lia circa co op p ortu n a fa c ie n d i p m u t ro b la r e i a lte r i vestrum
vld eld tu r, d am m odo tam en huiutti<li con cord ie aultsequatur effe ttu a pienam et li Ite rum a u r t o r ila le a p o s to lic a ro n n ilim u a ten ore p resen ti uitt
f a c t ilt a t e iii. . . I)a U X. cal. tmreatb. 1 IM . an no aeslo.
'
(Wr. o p ra p. I M Voawr I I . U ,
*
C fr sopra |t A Pare c W il lir e sia diretto Inaiente al reacoro di Siena :
(Desto rate forar anche j l a_ i l i v r (01 s tr a lli che lo ne ho. fattim i lai
IT . <ornsm. nulla ne dlroam. O tri scrivevo ari 1 ** N ella sua ('ritiri, che lo
ho Illustrata nel fntt tcriptmm al ado w r a td o volume. r. I t a r m a , ha attacrato
anche questa anta, rtaaprrarerandosal di n o a v e r neppure letto Votor II. ?H
tanto da vedere che al rwmxno mena fu m andai un altro derreto ponti
rio addi 23 ottobre 1CO. *eeh* la ada osserva alone, che farebbe responsabili
dell'eventuale Melanina gli estratti del tkftm on. narefahe molto tentile. U da
di e r ti rat vedu r i o q a a a l a ri m o cirro erro re abbia qui pur errato II signor
r. l a r r r a . I l p rof m u m * * la b oat* di esaminare per me U reL *00
dai regesti trar e h la tata i r t i * perfettamente gittata.
Appendice.
Ge no v a : U n i v e r s i t a r i a , i1/. F . F.
10. t.
lnl-l-i
Si e na : Itibl. p u b b 1. /, V I. 3.
V e n u l a : Mu r e l a n a
C I. X I . C o d . X X I V ; C I. X I . C o d .
i J.VI
C I. X I F. C o d . C C L l l l .
K it
4*ervt vt.
O h r le l de Itapalio.
Die V I ianuaril
Ktla none alato presto quello mi*er Slegano
e alchuni altri e Uno ponto in lo rantolio le a1* Angelo Voleva farai i>
; nota te Roma ed homo mollo amalo la popull, e bene Woqueal* e credo
riielio havaur altra trama che de lai e limlo ae ne avelleremo, l/i a mio
ladre tato a aneto Pedr e ha cantato la me imen rara sramle
. uardic per luto.
Idetti f a b r i e l .
Opta nell'A r c h 1v 1a di Mt a l o l a Mi l a n o , (trt. seti, ad .
4. ConfeMioni 41 Stefano Porcaro. '
Roma. 7 p un. 1403.
Grata Romamormm. o r a
f i r n * Darti 4m taf*. L
ta
K34
Appendere.
n m w * ! I W
i t a |> tkn
srf
voluctoneiu duuruin follorum . 1mh* fo g li |a<f> avanti non- |>l II A r t a r t ' '
Ululo: U n i n r . Non 1 nari la duhltsrp dalla (in u in llA i n b i qual tuli
IW-hlsra aloni sono con ferina te da fumi <s>nlrm|*ra nw . 1 co|4a chr
al srs>li> x v i- molteplicemente scorretta: ho lixlii-ato t Inotthl. d ote h leatai
meintarlimi Inoltre U Nbllotrs-srio M S l i t i r r t x l a miri zia del quale a>* t*
tmlarsl shhsstsnis. ha avuto la ImuII di rullaxloaarr ancora una ulta la c: >
roH'orictnale. t T 11 l orcan> a liti f a l l i i n f r a d i * ! < letto i i n s w i a r 1'
molti cualein|>uraaoi. Anche la |*-la di I . I n . . U XtmUmm 4. la f n l
della C i v i c a d i H e r n a ricorda f. lil* la sn fraslaa* di I . Poirar>
-
w u T i m i tSWi, la lettera |>ttt>tiit>'ala la A h a: e A r r o s ti OH*
e. I X
t a r a , ta e tttre
41 m o lt o
b e a I n fo r m a t o i c f r . sa K i w i t f i I V n l a O r * *
d ir e , c h e l o r i-a ro le h a f a l l e e m e n d o | >ri*iaier> n e l p a l a i V e l k a a
1
lert**|Uc e * h ls, q u i e n n i r n * t a J M a t . la le r r > c a a t it ia tpomtt m a lia <raf'"
e s t : r i t lla d m a v i lu e I | lt n u lli p a r e e re . e d u m o e * f e r r o , l e w e t a>iv* r1 1
S W i v le r e t e r a i . I l i
i I 'o i m i i i
1 7 ; la ra is s a o r T l i d ic e ( r t a r i l l . cfcr !' -
ra ro f a I n t e r r o g a t o n e l p a i s V a lic a n o .
e t Ho m i tal T u i i
K ft
S te p [h a m m ]
v e n e r a t e t p im i
in d ie t a
v in e a
e rn t et quo<l i|tiia
iIiiim e q u o * ilo .
* N i[c o ljo ]
Kt q u i d i li tu * f a m i l i a r i * i v i l et I a l i n i ru m d o m in o
ip c doni in us S te p li [ u n i i * ] un u m e l i l i i i u d on i in un X i [ c o l a u ] a liu in ex
i!
: is <-<|Uh e q u it
1*1 a n i]
r e n i, e t i t e r ip so ru ttt v e n a d o m im i Ip w lu d o m in i H te.
liixit eeam quoJ interim, duiti In dirla domo mia e-.rt. Irli ad
di lam domuiii Un |>f ( i-lii ] Si ara apra nominata, *1 i|U<h| ialini l|H>e
' ninus Sti pii [ai:us] aoriutu* dirti llap[titc] et domino Xi'o[lao],
* ad domimi domini Angeli 1 lr..inlu2il. et rum ibidem fuit. arrrrruhl
ad ipsum domimi* X iio [l.m ]. frater ilictl * llu p [lile], lacoliu lo
ni Nicolai. Iuct'liua Maglionu. lirrgoriu Anodevoli, lacobu la-li!
o<rJi,* Marianu Cnatellanu et in minili Ili, de quorum noininlbu
i i l t non mor<Ji.ri; qtiibu onmibu*. ut ilixit, tam per ilictum li.ip[!i.
' .in] quani per Jiitum dominimi X i[rlau in] fuernt adventu tpiu
I tuini Mrph [ani] intimalu el. i|u<mI luur ipe domiim Hteph [am i]
1 xil dii lis onmibu* ac eciam lido domino Angi^o et l'Iemeuti elu Allo,
'{ la lite r ip s r non p e lila n c ob ten ta li en ria a a [ a iir t i* illio ] d [o m iu o ]
h [o s tr o J p ap a d e Ilo ( non la] w m n e n i l e l ad y rb rm ren e r a t ut ip .iiu
arhent ad liU>rlat<-m reduceret, et q u I ip e a l b or ulit in-o.'uni tr e n
f i a t e r a i r i s a : P rim a , ul C a p it o lim i rum am i i et i l i i *
"t*
Ut
1 JMvi. i
mi Mi
*-
-r >., .
M i!.
($36
Appendice.
io .
4 granala.
* 1Y r l ' i u u i i i A
I j n x i a a t 71.
887
Itera dixit, quod inm in dieta prepara vera I ultm XI,U portegna
sa XVI balista, X lorica s et qunm pi re targoiim ' illa nocte, et a<ia
ani' ad dictam doniuni (toriata fuinsent.
Dixit eciani idem domimi-* Stcpli [anui], quoti llcet ipc iuirnirl
ilidi eius t-onipliciliu et equa ri Ini Miipnidictn* tre via* ad diciatti
liln-rtatem recu pera nda ut. qui! nidi i Ioni inuh ipe cognoacelttt et certuni
eral. quod due prime vie uprn*cripfc non enit miffWienten*. et quod |pe
non dubitai!, idum ip*e Capitolimi invmlerel et caliere! et per Itoniam
riamando: vivnt liberta*. dhKurrvNt, aut primo |mt Itoniam tllseurwet
et lemum Capitotimn caperet, interim Inde [anctUftimu*] d[ornimi]
a[<-ter] papa castrimi aneti Angeli intrnret et pn* ul eciitibu annomi i mittcret et tam rum lieti* eius gntlbim qua tu cum favor et auxilio
cui iHclam maxiini domini, qtiem mimine amicar! et uffect innari ipl [a n
ni-timo] H[omino] n[otro] pa|e adeliat, ipum dominimi Kteph[animi]
et ' n e i suo* periditaret et Romani rreupcrarrt et ad prUtinuni taluni
rrducerct, et quod propterea ip*c domimi Ktephanu tMiheravcrat ter
ri un viam capere et onlincm infradicendum tenere. Nam decreterai,
q *1 nocte precedente diem abati, in qua die era! iestum Kpipbanie
et in quu die credchat [anct i-imuin] d[mainimi] n(<ttrum] papaia In
e lein aneli Pelrl celebrare et ibidem ornar domino caidiaaltst et
(lato* intere*e. dicurrere per lto[mam] et peronalitcr amico et bei volo suo requirere et cum ipia et alibi upradlcti, quo ut aeralt
*n <liiliilnli.it, quod exeeient nunieruin (T O C armatonim. e dirigere
t>u dietimi palla cium [anctiim i] d (omini] pape radendo vlam per
Tran! Uterini, et cum eent pot dictam ecdeiam aneti IVlr! iuxt.i
'awallMM 1 et domuneula* iiibabitala ibilem Ita, dieta annali In
'tualoor parte* eu qiudra divnlerr et Ipaoa in dletl domunciHI rccon.
'lere et ordinem dare. quttd die advenienle, rum orrtiflratu fuiet quod
>[anrti*imu] Hfominu] n(oter] papa e*et rum n i! cardinsllliu et
celati* in espella erri.ir noeti retri. * qw ll diete quadre exirent et
una a d portam diete errlesie aneti Petrl veruna Inliain. " alla vewu*
portam pallarii prrt+icti. alia vern* |rtat dictr crdrir a parte ante,
riori transferrent e invwlerent. et quod quarta tarrt in platea ecclesie
predirle ad ucrarrctiduni. nbi pu tuMrt.
T !x it eciani. in-at r u m p t o j it u m . -u ai ad Dtirm it n liiiv n |x>.
'. {e t. o r d in a r e r v e e r s t , qaod d ir t i a n c a * ! ir w * * n v ju e e i int|*di>
mentum d a r e v o le n te eu in d ie ta e v d e d a r i e x tr a p e r n ii e r e t. al ir r s r e n t
* (Mi I
et
in terflerren t
ru m
ftfmm*
et
iptu a
s [a u r ti* iu u ]
Mi 4!
d f n t a i n a m]
n (o -
fMmtt
> * tanta, v. p v d i m
Vedi D r fin a *
a (V ane ( r a t ilm n s t r a l r a a i i l W
. E
II n w
ts s
d i S. P ie tro . In d ic a e s a u a a r s t r
Int. A ir v. U m a a v r .
r b r s ta v a t o lt a i l a
a l *t*i
p ie tr a e o a ts rrU lo o s . v ir in o a lta a fr o t t a
p e r l'u t lc o
p o s ta
Ap|iellllCe.
K18
KK*
i ( H : t a n la r t i.
* O .L : Rr.su aa *.
Appendice.
l'O H tm odum
e c m p e r tu m
est
de
h u iiis n io d i
m a g lio
n rg o c io e t
ra m n a
liberta,
o li
a lio
in o
In te re :
li l i e r t u t i
Lnt^
11**
Iltblloteca
all'AJa.
312: o r .
o r je t *
MI
ia tnporesati proximo. VI capti principe! faci ioni et nera ti. llec unt
ffr.culn : 1 sed ut inani hic fini sit |h i I u k qumu ineont io imilorum.
' pi a B o l o g n a .
Universitaria.
rt.
24.
S ie n a .1
Itouua. H tfrnn
t .VI
di
S i a t e . Cmr.. I r t i * * * ad an.
liU .
a Ood. pericolo .
Cfr. aopra p 573. OMK M L T om * Wm nella n u ed. di ln n n u im i cita IGS)
'toento dla|an4o eoiae ae reti U w w tr o ia io pobUlcato pel prim o! li A t
e l a l v l o d i S t a l o l a S l e a a llor. e ilJ caanerva Inoltre di <ilco in vialo
oa altro * Uipocr-V>. * * * < * * ( I V M lle JW rota iju-a U le * datato a o rte
il dl*tcr| o ptrrletale)
T. la etri *1 d ii* : IV r fra n r* di Janni d'Amelia
abitante In n o ia ri rTlpl Ieri e l u n ocronao nu nenie In lln a d m 1
trattala i-he f . v a im **. e fa o r ie n t r i rwttln la t S 1* .1. N. * et come lui
era ta to p e r * . I H n a * a i a a m l inrM. 4 l|arrio del A gennai nn *> pili.
fUmmlamiB anpra altri iH|*r * 4H l a n u t i : cfr. I Indire Ielle |mrmmr I na
lettera di dlovattal T A a rtla a Vt. Sforata. In data di Vrtaexfa Iti die. 1419. I
trova alla X a a l e a a l e 41 P a r i g i , t'ami* timi. M t . f . ioti
I W darlo a.
Appendice.
M2
fin versoi
Mngttiflri* viri* et amici nostri* sin***1*
italiani et vexillifero insilile populi
et conmiuiti* Lnrani.
>rlK a t T A r c h l v I o
di
Stalo
in
F[rauoinci*]
^
Lucina pu**b. card
R
Ut. * taurontii in I
I . a r c a . L r tt. orip.. ti- 441
13
Nicolaa* eie.
Tbome episcopo I*hareii-i in partibu* llonr
lolicne sedi* nuutio...
Ad pregi duminici... Nu|ier stquMrw <*
ine (travi ama ri indine cordis rrrpimu. quod iiounulli c le ric i et |* <r
sbtteri lam seca la* qnam regalare p r a o r t ini ordini. ** Betted t<<
p to fe s s o re s |t rtrw Inae locai toni Coramia ot4|ie r i r r uni vicina I
Ionie*... ad uperiorrtn Teorrorunt principem ... iw correre a c i l l i
'orm i implorare. Mio freti nonnulla... |>er*na ecrleia*lloa* wr**
lirirflrii* eerlesiaatici*. quae ia*ti filali |hiIlebant, etiam el ab ls! "
monasteri!* *lii**|iir regulariHu lori ai* ia territorioilenrgii Osstr
tane ibidem domini ron*i*teatibu*w. oequiter [Ila re ia illkaqae e indei non ine proditoria derept ione e< fra ode graviqae iactara dirli <ieori
roul d u o adverro* eo*dem T e a m *... virililer pugnanti*. qui ob ku .*i Cfr. .trHkirK.
*43
52.
di
stato
L e o n a rd o
41
F l r e a i a . 0 1 X 4 M . 3-ei. f j m
de B e n v o g lirn ti a S ien a. *
Veoeala. t* h i . l i s i
Vtt, i n
p I l e i . * * * * J M enmnm-m la mia fttvria 4ri topi.
egli ha ristata palo l * c iest*> Wapacriw, #* a ltri atti la me usati e pubM irati, cewt la tapi** le n-5a*sal *im *t5 te addotte a p sai wt>*a fa r anakioe dell'opera mia La taM> vuotecao J<m .t m m m iirm quanto all articolo di
l u n a la f f W . W . V i l i . S * I W m tm le ecmnakaxtottl di K v rs ta anno
aUgiiorl e pltk i w l e
* PnutaOiUaMVte B a tti *r I r le fai t Pietro M i a .
dir. opra p 0 4
,
Appendice.
Archivio
di
M .
in
M i l a n a ( W . 7.-2!9Hu p.
H I. p rin eep s e ie .
Kemlend<sse noi e r t i la V. 111. E x. d evere e**
sere p ienam ente a v is a la |er l i c o r r e r ! de la S a n rtita ile X . S ig n o r
q u a li fu ro n o rm ni d i s u b ito s p a ia li che non p oiem o a lt r o s c riv e te * 1
S. V. e |>er a ltr e v ie ile la ron vo rsilion e f a r l a je r la Soua S** de li a a l " '
s a lo r i le tu te le p o te n tie de I t a lia p er le n ir I r a l a l o d i | n r. non rx
Ht&
i-Jk- li ko predecessori sem pre hano fatto in simili* ossi e |ericoli, dell.
ber.i a ogni iuimIo che si fura in Ita lia p ac o treuga ile Is qual (ima ve
d<:.to aviso, iizoche essa E x. V. |n*sa ma tu ni mente proveiliTe e |tet*urc
de quanto a p a r tene a lei et a lo S o r " Ite Untim i, che sera uua le le
f<-rte rose d a concordare. L o Ite ile A rugima do qua la Xa|xdi qua.
rauta m ilia et ha m andato a m e*ursre Io Tevere appmowi de lliMtia dove
in tra voler la r fari uno |>onte per p assar in TiMchana per la via ile
li irema ; che se da non orwlinuo |*er questo anno faxa altra novltatie,
tt izosia m al provisto de gene |ier |alere noaon* [ " nuoven<] aio pr.
* iit< a F irentini. X e altro .havenio le novo e t c .... Uomo ilie X V I I .
fcept. 1453.
l ) i jio i s c ritta h avein o |>er uno no*tn> conoscente e di f**le che vene
il<- lo ream e chonte de lo Ue de A ra g o n a era a S ancto H erm an o et con
g r .m d ilig e n t i rn gn n ava g en ie p e r passare a l tu to in T oscan a chume
di sop ra se (tin ten e et teese passera p er certo per qu ella via.
(In verso) :
Imlirlzzo a Fr. Sforza
(rlg. a U ' A r e h t v I o
Htilo
la
Milano.
M in o riti
l
Wrruada r W . Krttr MS gli Inviati ersoo rtilam atl a Roma pel IO ottobre
tessi erosero aw lto |S to n ti; v. m era p <X> . Noi brrrr di M o r o V a Pr.
a fo n a . 4*1 III. *4. mrp*. IhJO (tw l* aetr A r c h i v i o 4 * M i s t o a M l l a a u
Art. r+mtif 11. si din rbe di I mm4 tortali salin a ad d ie * txmata m onti
trto6rt .
* IT r. sopra pi ftST 4 X
>*4
Appendice.
V>.
\ n ib r o s iii
pontificia
de A ljp ra n d t* a Francese
d u ra di
S to n a,
M ila n o .*
I l o r a -X. I * m II In o . S s e t i . I W
f r . aupra 1*. m
f* o t ll?
Mi
tr r i. o iiK in k i. K x
Jnna.
t. hora XXI111*.
Orlgin. all'A r r b i v i o
di
Stato
In
Mi l a n o .
Appunti ice.
ilo l itigliauo per 1a parte del conte A ld o v ra n d in o aera q u o to
E verso et essendo n g u erra con el sunuiio pontefice el munrher
questa impresa ovcro vegliando se haveria su Uhdii de entto untino
t e i contra de luy. U n u m est che 1 p relibato . pontefice ho ritute M i e * /ente erano nel ducato et fate vegnir nel patrim onio:
|ier el ditto conte Evento et per tuor tre terre tegnive el ditto A.
K onchon. . . E x Kcnu X V I I . Octob. 1454.
>Cop. lo
Co4.
II.
Vll-ICXPVt
della M a r c i a n a
Veoeili
l'a p a N irc o l V .
W iener Neustadt, 21 febt.r. J4V
> tir
MI*
rei m eri. B en1 fe c e r lt, ut a r ltitr o r . tua s a n c tita *, si de M etriu d <<-Ir i.t
uni red d ite rit c e r t io m n . Ii<-di menda sunt hitrc tem |K(ra. V in i* trulli ru m
in A la n u m ia m p e n e tra re n ititu r. u k um irltiu m retineuius eorutn, q u i
M ultitu diiiis ducvt* halKMitur. U*s nostra in p r r ir u lo ut. I la r e rum fiducia
d ix e rim a e p r d e b ito , qu o ten eo r tua* n a n etitati, cui me it e n im atque
itrrutn recom m endd. K x n ova r iv it a t e d ie r lc m im a prinui f e lin i r ii
M cC C C L q u in to .
Vip. colla a c ri ttu : Etti*tuia X X X V III . Kuathl bcar/tcrt kit qui pru. ttr
puttun t . h i t . LIV. Voi. 19. t. 30. I . i u r r n i U n n a K l r i o i f
l o tilreiuoli
C n arn m i
S fu ria ,
d u ra di M i l a n o . 1
Ito tua. tfl tniirx UVV
Appendice.
debiu spassare. H o .ateso et attendo cum questi Srt C ardinali che to g li.
intender e l bisogno de la chiesa, el lo ro et che mandino queste lo r g
verso Romagna. Usano i e pi gra te risposte del mondo, tamen le
vciighono qua tute e eia ce ne e la pi parte. Intendessi vogliono pr
salvar el gioco lo ro qui et l a-ltri de poy et forse necessario ni prr
s|*fto del popolo tuto per se et |er la gelosia hanno de Onditi e '
r.esi [K-r rfcspecto al papato, et per Idubio del He, che corno da w o
sugestione e conforti d e il am ici sor Car* voglia cercare de haver
papa a suo modo; pur la solicitudine se fa per vostra parte, ve n--n!i
in honor, et ognuno ne favella in stimma vostra comendatione, fln a <1
presertim li C ar11, che qualunque nera papa, ve restara obligat*",
questo uiaiormente campando se V. L S. g ii fa un poco de pale flt
provedano al bisogno loro qui. Sento qui e t da un canto wrio (..
fa re poco o quasi niente, e forse dispiace a V. ("el*, de l'n-ltro Sion
chiunque ama V. I. S. me conforta a restare in tanta reruni novit
pur me stontaro non perdere tempo, consigliarom i col tempo et lii i>r
n w ittla p igliar) quel p a rtito che pi p ia d a a V. C cl" a la qualposso a u g n a re chi telila essere novo papa, perche tati questi f a r 11 in...
nano l'un la ltro, et nel secreto, per santo e boti che sia, tu li aspu
a la loro (pedalila e m eritam 1*, percti' bello oflicio i|uc', eh sia;
per n itro dissi, Coluiina e li sov avanzano de voce, gra fia , e pru*k'
e ('O rsino e li sov i e *>p*tda o potentia. Tiensi el He favoreaara Mo*'*
Caniorlcitgho quale cum Colulina. Ma e vedr jiotere per ne, la*Collimili e omne altro. A lt r i tendono che li o li ni monta ni quali sono p a r-*
numero a li Ita lia n i aiutarono mantenere le g a tre de li Italian i, i*"
fatan o saltare In sorte in tino de loro, ma de erto non ite ne potr L i vero in d illo fln al ultim o del ro n d a v i vel quasi. Iterum e semprr reree'* a V. O d . Ex urbe X V I. M*" 1455.
(In vern o:) Indlriaxo a .
fo n a .
In
M i l a n o . /. g. Roma.
V e n e z ia . 1
T r. opra n H i
sl
ordente
In
Venesla
fil. F ra n c e s c o f o u l a r in i a V e n e z ia .1
Rima, 27 u n o
I41T.
in
Venesla
<*od. H I.
88
F r. S to rta , d u ra di M ila n o .*
Appendice.
H3. N ie o d rm o T ra n e lie d in i d a
d u ra
di
P o n tre in o li a F ra n c e sc o S fo n a ,
M ila n o .1
lt<>uia, 4 aprile 1
(t ir
o p r a p Ao l ' t n i > c i j i m
Otawao Yaanurrt : v. * T I
* f i , (wnara I n o
( m I . 2 m -3 B ,
858
aurora date v ille o possessioni conio a de l'a ltrl, Milititi me ha pur dato
e da continuamente tanta reputation che .sto e ho de ta re conteiitis.
*11110 e m olto pi che de tuta la roba del m oiri. Kt quando Itene noti
me rccordaasi che V . I. S. me ha facto de un poverello Pontrem olese un
vnstro fidato e assav Itene reputato fa meglio le de jhiv a D io) datomi
|t - sere, pur non me se conia ra mai, che me havete dato boti petso el
primo loco de C hristianita et a l tem]o che ho veduto el iu b ileo,1 la coronatione de lo im peratore e mo la nova creatione del M im m o pontefice,
in le quale tute ho stato honorato corno vostra creatura et in modo d ie
Mime 8 ne seria meritam** posmito restar contento, D io la che e tlepni
retribuirne m erito a V . Il* 8. per me.
Nom ina C a r d in a liu iii
Home e t in c o n c la v i exkteutiuui.
Zeona o Fiwncho
Messina
Hossia o Huteno
Niceno
('am oricupo
V alenza
Ferm o
A vignone
t'raino
M elensi*
Bologna
l'olunna
Kan Marco
Sanc Angelo
San Sialo. '
M.
da
o c l l A r e h I t I o I
MI a l o
la
M ila
/* K . R a < ,
F r*a re *e o
s fo rz a , d u r a di M ila n o . 1
Appendi*.
864
g u a rd a v a ne al nostro in dici alcun i lessi le Vrn. S. se fa-i-ui. Spera che in questo q u arto scrutinio juale mine se fa del icsse venire u la <
clusione duno o boni* o reo, chel aia, p*r il timore p n *ertiin hann.
c ardin ali 1*1 populo, qnnle comenza mormorar* de tanta tarditate ri
ancora deputati a la gu ard a loro, non li m ancano de Mtllicitudiite re r.
dandoli uedrnu il dicto pericolo ma etiani quel del conte J u a n o . H> li
conceder sacordano in alcuno, lo n om in aron o in una i*ad ula ei la ind ..
darem o in la presente lettera q u ale ne parvo tenere facta per pi lir
expedicione do! c a v illa r qu ale tenein cum el |w* in tuffa apanj;
|M*r m am larlo cum questa novella et etiarn perche havereino |x>i atemlri'ad altro che scrivere: maxime a la conservatione de le cosse qua >r
usti nostro portate che starano a pericolo deissere rubate da la far
1**1 populo, quale noie venire visiere 1 novo ollecto in papa. tjuom.autem et q u aliter sera p assata la lieta tlectione cio chi se trovarar
essere nom inati in essa et corno et |ierche sera caducta la aorte u p i
quello * e tro vara ellecto, |**r u n 'altra nostra a vi sa remo poy ladn
V ra . S ignoria, a la quale devotissim e se m 'ornam i!am .
to di
S ta lo
in
. P a p a I alisto I I I a
M l l a a o . r. .. N o m e
B o lo g o i.1
>
Otr. opra j. iffi. la d ii * breve a ikdncaa la data 3 w tt, 1308 .%ks*r
d m V I parta del on amore a Itoluaaa. oxv a m i M adiata a>M)ar daaa la '
Bori boa m a x lari ( l i n d o ia Uio iaraaaasi<> p rra ai d n tia a i . A r c h i * * *
d i S t a t o a l U l v i K i y. 4
n t;7. . 14.V<.
( In Temo |:
spicciai reformatorbus tat* lib. coin muti. iio*lre Itonon
neU'A re b I r i o
di titilli
In II olii gii a (J . U h i .
22 In a ilo
1455.
Mlaln
la
Milana.
O r t i f f f a fr a
m Colonia. *
Rnma. 30 H fm la 1155
Appendice.
L . Tberuml.i
I l o versoi :
l>llotls filli nobilitili* vlrls unlvcrsltatl et hnminlbus rlvitatU Colooro
. . . la . U c m
Oris. c<m sigillo <11 piombo nell'A r c h I v I o c i v i c o
di <atKli>iie,
a F ra n c e sc o S fo rz a
d u ca
di
Colonia.
vescovo di P a v ia ,
di
M ila n o .*
B o n a , 3 aeit. 1 4
v K v
u rli A r c h i v i o
di
Sial o
la
J
!
VI 1 1 a n o
_____,
," Una
f . /;. Home
v. K t r w t > p a. Kcami ! Im m i i
Il toetiawalo lanllto.
* i t i sopra p rtTT. iMV
S e i cod ice : d .
IW .
l'sr. /. 4
V Uerktim L
TX) W
>9. II C ard in al
857
Scaratnpo a L u d o v ic o de U o n x a g a .
lluma. 17 die. 1*56.
IH f i excell. dne. et e.
ignilicauiua 111. I). V., quoti in liac dio
ad tandem unuiipotentis Dei. eonaervationem ac esalta lion ati chriatianae
idei 8. I). X . de unanimi voto et con etimi omniuui r.""r d. m nlinalium
d oign avit, elegit ac pronunciarit no legatimi apootolicum, gulicrnatoretn
et capitunetun atque dii ceni generarmi totina cIukmk <|ttac con tra Turcho
preparatiir. Cui quidem oneri omnium gru vi unimo licei non ign oram i*
virt no*tra* natia non suffirere, freti tameu au silio reirati et g r a t i* Dei
lustri pr cuius nomine tuendo hec agitiliu r: volente etiam proul tetH'mur m andati apostoliria ohedire, illud prompto animo uwipietalum
putaviuiua. I l nuirrhetH* Ixxiovieo lo aiuti in qucwtaffare e mandi il
xiecorNO al pi tardi Ano a lla met di m ano. Ex uri* X V I I . dm*. 1485.
Ortg. ncU'A r e h i v i o
70. P a p a C a li'lo
flontiia
a M iniavi.
I I I n o m in a c ard in ale
Itod rigo
H o rja . *
Itoma. 30 M b r
IMA.
C a liM u etr.
D iletto Alio Hoderiro d e H oria am iti N icolai In car.
cere T u lia n o diacono cardin ali nalutra. etc.
lamga diu r e n ili a llooe pen.
a M i liu quo potiftimum linaio grave humeria m adri im|Mtum |k k ii .
ilratua m axim i IM Iu tollerare poa*iraaa, nictiil eque vla u m n*t U tile , nichil
nttimniialum m agi quam ut data legifero Moyai a Deo m t r o ma mia la
verni uri viroa noliia au m rrrn iu prudenria. Ode et ririu lib u a coieria
ronapirticnt, quibu* ad iu to ribo* nunc Diteli gravique nm ailin nane aolerti
nduatrique opera oportane aitentil>u opemqur prestanti boa ran cia
Miluliriter et p n p * r e in Dei etrleaia dirigaiitu r Itaque m atura cum
venerali, fra tri Ima noatri M a rte Romane errlm ii- rarvtinatibua, proni
ta n t rei g r a v i t a * exigehat, deliberariooe p raeba bila. badie ad pemonam
tuam, quam gracia rum la rg ito r alliaaim u* doni* illi ijrn irn r* dignatu*
ut, de quibua virtatum tuararo riara le iu m m ia probataque ex|prienri.i
ina inform ant aoatrr direxim o a p u *lo lirr ranaialcrarionia intentum a r
de eoru m lem fra tra m not mirare roanillo ad a ltlim l n o m in i glo ria m
ta lu n i aanrtr Humane w lw i oxaltarionetuque M r l ei ni noblarum
buluam odi onera ad a lR lla trm p raefale ere leale |w retarla ilia q u e ut co
m odini p erferre potala, mota proprio, non ad tuam. v e l alteriua p r te
nobia u p er b or olila te peticionia iaatanciam. e d de noatru mera lib e ra
lit !, a l om nia et a g a ta heuecU enleialaatira ram cu ra et in e cura,
arro tarla et re g a la rla , que nnnr la tiiulum vel rommentlam ex qn ib u a vU
>
(Vr. opra (a (un la aaa * tetter la data di Hnaaa 17 dSivmbre | U K n ea
Hllrip l trrokHaiBi aaaaada IlaM alaeale waaiaa dell. tfearanapo a legato della
fiotta A r c h i v i a 41 t a t a a W i e a a . t'aactatar*. W t / r ad aa.
* T r
o p ra p
TX
858
Appendice.
lit.
a.
I [a n n i a ]
el
l'a u l
raH 1* ile
t'ra ln i
ine
> [u ljeri| M ].
Kgo F fiilip p t w ] tit. a U n m r i i in I.ucina preb. cani, llo n f <mtcni]
ni* [u h a c r ip a i].
Kgo P etru * tit. a. M arci p rrsb. cani, a [u l* s c rlp l].
Kgo Proapei tit. a. GeorgH in V elabro diac. cantinati* ile l olumua
a [u b a c r i p s ].
71.
a c e r e t o |>aa I I f I c I u.
. 15 a I t r t
'
la i
a tr iir i< w w
< fr
a n e to
V ili t v n t
XX.
60
Appendice.
72. P a p a C alisto
e x re to
pontificio.
d e ll'o rd in e a g o stin ia n o . *
Itoma. 4 ma**i<> 14S&
secreto
p o n t i f i c i o . U b. brrr. 7. f DMf t
P e rp in y a . *
p rim i 4 'a ( 0 *to
14S*)
In c o llo P e rp in y a .
Vebem i-nter imm recrea v ii, rum d i [ l e t t o ] A l l
c a m e ra rio n o s tro c a r d in a li a p o a to lic e c la s s i* le g a to ex N e s p o li 1 * * * * '
s ic ilia n i te in teltex im u s n a v ig a * . N on e a im d u b ita barau quin
litiooem r i n i fa c la * a r r e le r a r l venroa p a r te * o r ie n ta le * , in q a o a * 1
s tu d io et cu ra latton i : n ih 11 enlm g r a t in * b a r re fa c r r r pot*. O p t a *
eniM . at il l i c o cum c lasse ad C on s ta n tin op otita e ro n fe r t . . . I t e r a
ie ilu r a lq u e it e r u n tu am terotlon en i hortaran r. a t orane tnum * t !
>
In K r f t t i, p . r. L'i: i n o n i m t l f hwerita la bolla
tao tier eat. aj*tt A* It*.
<1fr opra |v i x
( f i opra p. Od
rolla data
MI
Archivio
4.
segreto
pontifici.
F ra n c e s c o F o s ra ri. doge di V e n e t i* ,
F raiirciirii
S fu ria ,
d u e * di M i l a n . 9
Yeneala.
7 atf<wl<i
145
(tato
In
M 11 a n
K . I
I.
Siena. *
Itomi
13 a(osto |0A
V 4 t
lir a u o - v o r n
41 S t a t o
II.
-* s
( t r opra (t 7 e 71*.
* tifo n i! M *rh]r
t'Haaao V le a l * ; . G ivo *
T r. sopra fi 71*
la
3 4 4 .
S i e n a . Come. Is t i ad aa
S02
Appendice.
7(5. Ia c o p o C a lf a t e r r a a F r a n c e s c o S forza,
d u ca di M i l a n o . 1
Castel Giubileo, 24 agosto 1-kV.
. . . G i u n t o allum ila n Houin, che fu heri, ritr o r a y la 8 '* de X s
ecto |ter un {ocho le lolore l i he venuto in uno ginoghio e renio io *
nini le {rotta et la 8. B n* fu visto molto amorevolmente e per supplir
liie lo non hera stato molti li p assati per la bacatela m ia: ir t i or!
s o lo chel noti e ra a lt r a |-rona da le X X ho tv per Una ale X X 111
niexa, c qui S B n* <la poy ine fu congratulato *w-<-lio |>er parte de \ ! la victoria havuta quanto pi am piam ente e meli* ni- fu po*ll>
non se poteva sa eia r e replicando e t r ip li c a r lo pi di tante v*lt* ui.j
m illesim a cosa de iiMigniftcaro H e s a lta re la preti irta victoria *t le la
d are et comnndarc liti de sopra ale stelle el nome de lo illudi re /.oh
Vayvodn forno uno *tle li pi gloriosi homini che trecenti anni na-
seno ho a l pr**ente vivan o al mondo: e similmente per il contrario da
pnntido e vituperali!* asay <11 m ali deportam entl e negligeutia ile tati l>
l'n g u ri non <-onrelendo a loro parte alcuna de lamie de q w s t a victor
dieendo ch< tutta hera stata lei p refato Zohannc V ayvoda aiTumpagna
ila li poveri e soli cruciati e non p o n d o da alcuni l ngnri. si che r a
ramente dice e vede e se cognosre qtiesta essere stata victoria e !*
gratin se p o dire le D io omnipotente pi tosto che per o|tera human
e f a r i in confusione vituperio et ohprofoio le q ulli dam pnavano Sua dicendo non aapeva che se pes hasse con queste sue cruciate e che *
paaeva le sogni e che andava jactan do el butando via el tesoro d*- 1*
ghlexn mo X V m illia. mo XX m illla. mo X L m lllla ducati esls>rw>a l tracio, unda li a ltr i Rmmni pontifici passati se studiavano de r**; servare et augm entare la faculta e tesoro de la ghiesa, e giarsim
dissente Sua S'* che quelo li faceva slm ile iniputaclone hera la Ma.
lei Ite ile ltagnna el quale publlnunente p a rla v a in suo biasm o le q rt e me pareva Sua B " molto irrita ta m n tra ila in iy. E li mena*.*1-*
chel ju d lrio ile D io verrebe sopra He q u d o el in fine d i-eva. |*s m * t
e longa tnrharlone sua. rhe II p areva im possibile che uno vegh l d*
I A X an ni corno he la M a g esta lei R e fn sse c o rrig ih H e de soy i w t a
e p arm e che queste t a le p a ro le adatto p r o fe r te p e r la p r e lilta la M W
R e d a p oy rh e K o b 1* e l ca m erle n g o ginn se a N a p o li p e r lu s tlie a c io n de esso cam erlen go, e l quale non v id e n d tw p a r tir e et andati) mal *>ten ter ne la le g a tlo n e sua. non ha la s sa lo che d ir e in vituperio -k
|>ap;i. e rosi rumo n qoelo sia t a t o cason e et a u to re de lu to questo maie vituperose parole d ie te . la> S** de X . S. pi ge lo im pu to che non f*
a la nn tesi ir ta M 1* p u r d ir e he s ta to n eeen ta rio h a bia h a a lo p a c ie o fia e
e ne sia an dato.
E la M** lei R e l i ha d a to qoele X V g a le e l i havesa
promiss*, da lien eh*- p e r d a r e itila Ik x te a qu esto fa r lo se esr-usawx- nov in ten te de non p o te r te le lare p erlin a a la p rim a v e ra p m s im a : a u rhe
* Tr M fn i* a e Tta
nk
veilendo la inclite 1** S. S u |-r ogni modo (disposta che andasse v.wi cu
erlengo senza <|iii*lc silice qua mio bavere min le |>U*skc, pur u In lille
rf le ha d a t e ' e cosi se p artito el perfido M o n " ciiinerleiipi, per In pur
lit.i del quale dice X . .Sig" queste parole form ale: che Ithal a he liberata
del maiorc schorpione fusse in q u el.
Ln p r perita de In antmiictn
rirtoria parerne a mi babia ellatn la mente de X. Sin' quanto dire *<
p o "a parindo a e che questa no lo v e n ire tuti li siit*' principi e !'*
le <hriM ianitn debbono fare altra estim a de lur che non fascin ilo prima
I ili ni mente e*-sere oliedienti e l>en dis|tosti ni m i volere, parindo a
K lt* le in fe rire che adeso ogni homo eh inni niente cofnooceni essere
m isnim o quelle che m ille volte questo anno hu lieto he crip to in
I t e parte, cio chel al temjKi suo la perfida et iniqua octu macho,
fteticha in lu to serrelie consumata e d o stru c ta ...
K * castro lubileo.
Si
\ng. 115.
O r l r nell'A r c h l v l o d i S t a t o I n M i l a n o . / * . .
(M a per errore all'an oo m i n ,
7?. P a p a
Calisto
I I ! al c a rd in a le
liorna.
t a lis tu
papa
III.
Noma
A la in .*
17 dicembre
140)1
beitrdi.
I n in c ili.
64
Appendice.
M. F erra ril ..
( In veraol ;
P ilecto A lio A la n o tt. sancte l'rnxtslis p resb itero cardinali
in partibus G a llica n i* nostro et a p " sedi* legato.
tiri*. n ell'A r e h I v t o
7 *.
Ottonila
Il rard ttial
Se a ra m p o
Roma.
III. II. H. X V t, n. 21
a O n o ra to ('a e ta n i. *
Rudi. 10 ma otto IV.:
Magnifico etc.
A c lo vul habiati n otici de nul e di nostro atato *
ad vi sa imi ciano idi., gratin siam o a n i con tuta nostra brigata h i aia: '
di vul e d i tute le cone vostre desideram . DI nuovo di qua non ci *-
corre a ltr o salvo che nui s(cranio di ponente e da le parte di la *ub*i<
e l'arm ata che venendo aperamo con ladin i.n o de D io fa re eoae i r * 1'
al X. S. papa et a tuta chriatianitade, et non venendo dubitamo non
rompi nostro designo. V I p ra g U M ben che a nostra contemplatlone f i vi
g ila te scrivere apeso etc.
Dat. Khodi X V I I I I . M ali 1457.
O rt*. nellA r e t t i v i
79. R issiti*
M iilin ii.
f lt ft a il
A b b a te 4i S.
R o m a . fhaa. tt. a. 43
Im b r o g io
M ila n o ,
a E ra n re a e o S f o n a . In e 41 M ila n o . *
R oaa. a
r ia m o
j 14(57 i
Illustrissime ibunine
Fato aviaata le Vostra Extrlencia o o *
am ato qua uno nnneio ile la universa tde de Parise per fare certe pr>** C tr. sopra iv 745
i t i . o p ra | tM
ra s . T
65
lte ct>rain papa et cardim i Ubila e a inthnaripli derwm et orto art ir ilio
multi in fam atori e doinamla lo ronrilio. Non ne tato a m b o n i da lo
papa: questo lo a i o la persomi asai gravi, non so si eia vero. A ncora
apia corno 'la Mai*stade de lo He da H apm a liaviva m andato da X. 8"*
per la onfirniiicitine le una pontulacione fata de li canonie! d e uno veivato fa t a in lo flglo lo de don Fera mio: non inalando lo papa confer
lare, lo dicto am lm xatore interpone una appellatione ad futurtim con.
riiiiun; p a p a m nledixit illi et exrom m uniravlt eum. In dlxe a lo papa
th se un npellava a Ileo itinto che lo liben*ra de la maledirione. Lo
papa scrise uno breve in questa cima a lo He, e la line era qunsta e in
queste p a ro le : verba pape: Seiat tua maiestas, <|um| papa r i i deponere
ft-ites. L o He li fce risposta e la line de la lettera diriva ro si: verit
r-s is ; S ria t tua S a n n it a * quando voluerimua reperirmi* motlum depo.
nt-irli (Hint iti m i Signore. per questi vescovati questa ru * Ine 1 in fra lo
papa e lo He, ogni volta che lo He vocia compiacere a lo papa le quatti
i escovati fa r fa re a lo papa quello rhe voler. K questo creda In 8. V.
A viso a u ro ra la 8. V . corno mosero llorge cerrha e rum grande im ito
ite avere un a nepote de lo cani, le la ('o lo n a e lo ra n lin a le 11 prm ta
li o r i c e . . , *
K x Homa XXI I I . Innil ( 1 4 0 7 ] .
K . V. D. a e r v ito r H. A b ita a. A m b n is li.
Orli:. a ll'A m b r o I a n a in
MI. Il C ard in al
Canoa. M e a da r a . t.
ab
Appendice.
coita ha vento voluto notificare per Jacom o lia lis ie r u "
V. I. K____
Kx F a b ria n o V . Octob. 1157.
fam iliare a la
[a termi I
In d irizzo a Iati. le Oonzapa * il nome dello apedltor:
R. Cardinali de Borala
....
,, ...
..
8 *' Ito. E . V ic e c u m B ,
orla. nell'A r c li I v i
H I.
t xl
..
li n m a i a
a Alanto.
IM I. fcree. t t. 1 . A r c h i v i o
V*. F ro v e di fa v o r e di I a lis i
e I .u js J u a n
secreto
III
pontificio.
p e r i c a rd in a li Il od riso
d e B o r js . *
* lirg .
f. lK U lt : s ie r ic o t i , a. N ic o la i in care. T u li r-tc o n fc ru n lu r Ic m n a tu * e c d . t'a r ta g in e n . a c n a n n a lla s lm p lic ia bet>< ^
mente otta noUala che trovai net C o * X V J V . * . 1. I M della B l b l l l * ' *
H a r k f i l i L .Iti una copia iella u o p n o r m U bolla di nomina i 4. I V r
Col. Vai.. * alia flae di esaa la ranealv aoUaia r k r manca nel fintasti drl
A r c h i v i o s e c r e t o p o n t i f i c i a a l e r l a r t pablkata fu ll pcracrtr**
balla die lane ?. X on-m b dleti a a al etc.
Kecnoao asniearaatoni di d a n t io w .
* t r . **pr* p
*
tirmpemm
1*07.
RI.
867
i f t j /. Y/j. t. 195: Roderico etc. >m iuiiciidatiir |>ru<iM>itura v i . Ma.untili. 1). USb. X IV . cal. mare. A* 2 ; f. l!7 : Ludovico lit. tot. tjuutuor
mronatorum commenda tur prue|HMtura mona* te r ii , M ari he Novarien.
xtra muro. 1). U S L X I I I . cal. m are.; f. 'Jl>b: Ludovico etc, common*
datar archldiaconatua ee lexie Konotiien. 1>. 1156. V I. cal. felt. A # 3*;
f. li": Ludovico etc. commendantur monanferia a. V ictori* et Corone
aeciion nr,i Iannitrii ord in i* **' Renct lieti Vercell. ditte. li. Ilti. IV . cal.
mare. A 2.
* R rg .
f. ltL* : Kttlcriro Ut. a. N icolai etc. conferm iti)r nonnulla
praeHtinionia in Cobi po*tel Ian. et Concben. civitatib. et tlloc. I. u. a.
il lti iti. ianuar. A * 2*1: f. 278: Roderico etc. conferuntur ntmuullu Itene,
fid a in civit. et dioc. lupo leu. con*l*tentia. I. 1157. X. cal. mai. A *
* R ry . Jtf), 1. 137: Ludovico U t **. quotnor etc. couocdilur facilita*.
l>oait con/erre iluodecim canonicatu* et pnicltenda duodeeim |tentoni*.
I*. 1I7. non. mai. A * 9*.
* R * g . 50, t. irti*: Ludovico eie. com m ewlatur ho*pitale p au p eru n
(tonti* Hheni prt|- liononiam. 11. 1157. X. cal. uovemb. A * 51.
* Reg. , l . f. .Ci: Ludovico etc. comuicntlatur moniitcrluin . Itene,
dieti de M u lk y iu V allium brt**c V c n w ll. dioc. II. It7. X I I I . m i. mure.
A 9>; f, 71; Roderico eie. S. K. K. vicet-antellurio - omnteiuliitur mona
teriuui . A ngeli in Marna orti. . IlenctlicU Xarnien. dioc. II. 1457. IV .
non. m are. A * 3*.
* Rry.
t. 152: Roderli*! eie. ctmimen<latur m oua*lcrium de K t
anova Cisten-ien. orti. Terraclnen. dioc. II. 1158. non. mal.
* H g. fii. f. 14: I tr t lr r ir a rtc. d a tu r m e n a l o mie m p r c t a t lv ad
tMnnla d oiu iu ia r q tU t'a n te lle. I). Ilti. X. cal. a p r ii. A * 9 .
* Rrtf.
f. 4 : Ludovico etc. conreditur cxpectatlva III dfltninii*
d uci* Saltaudle. I). 1457. V i l i . n i . oetob. A * A*.
* Ri g. H, t. 1 W , I I I : favori della t e * natura pel cartL Rodrigo.
I. 147. IV . W. febr., V I. ItL m arr. A * > , come pure 1458. V I I . cal. mal.
A 4.
Archivio
secreto
paniIflei
c t r . M | l p. TM .
* P io-tata
Appendice.
posto tu tto et u o pernier m orendo el He come luy crede che habt
m orire de questa in ferm it et io tengo ]w r certo questo che la S. 15
-r
quest canone p rin cip a liter voria questi o ra to ri fossero presso 4uv
)iotere rosonare de tale m ateria quando seguisse la morte del Ite.
E t fa la 8 U 8oa fundamento che dice questo regno spedare a
ch iesi et la luy e t suoy successori et che niuna potencla de Italia ,>.
veva volere che el regno fosse d a ltr i che de la chiesa per la pace et qu
de dieta sancta ch iesi et de tu tto lo resto de Ita lia , et quando qu- :
fosse dice che ogni uno v iv e rla in pace et el papa, quale pater et !*
minuti paci, fa ria che ogniuno stava in pace et el re de F ra n z t.< j
ancor luy contento. Ma che venendo el (lieto reame al duca de Calabru
el re de Franza che se potendo d e hnver rasane nel regno, may mn !>
coniporlaria et suscitarla In I t al i a tanto foco che lirusaria ogniuno ri
in questa parte del re le Pran za e extese lotignmente narandome la in
ten d a de Franza.
Io credo flrn iiter che d i e nocte el papa sia
questo pensar et desegno et expecta la morte del He con stimma Id i
tjunttro 1 Hate son stato con H. R . un bora et pi per volta et seti
stato su questi rasonamenti, ma herl sera me disse tutte le cose soprascritte. Monsig. Khotom agen.* etiuin me ha d itto de la ti rnsonamenti k
fa tto con luy.
D ice ancora che dlpoy che la M. del Re ha havuto qu<reame inay sancta chiesta ha avuto reposo et che sempre ha tributa ^
el papa M artin o et Eugenio et C a listo et che voria omnino morendo !
Re liberai** questo regno et li snoy successori de tanta servitute et v
elude che totis vlrlbu s non supportarla che el duca de O'a lab ria oliteti.'
el dicto reame et in questo vorin haver optlm a et sincera inteliRo: m
con V, E x . . . .
O rle all'A in b r o s I a n a in
H4. A n t o ni o d a
M i l a n o . Vod. X i l
IMstoia a F ra n c e s c o
S fo r z a , d u ca di M ilan o. *
Rom a.
-1
lu g lio l i V
w;:i
S5.
V ntonio d a
M l l a a # . ( W . X i WJ i n p
di M il a n o .'
r t r . opra pi 181
t L e Battale pii opra a -afm aial* da aa M l * i a o i o di N M a n a
Fr. S farla, la data di P l m m 15 log lio 1S& /'da < IHW. f 1 della S a alaaale a Parigi.
70
tenere n di ultim o li jiigrm. quantunque fussc la commemoratimi' (f.
. P a u lo c non fo sse d i conciatori le niundo la m attina |ier tcni|> |r 1,
curdinali e fece concistorio et pronuntio vescovo d i Valenza el m-jc.ir
vicecancellero, che vale d itto vescovato 18 d u c a t i1 et ul datario dml
el c o v a to d i O iro n a ili valuta di ducati 8 , sopra li fru tti del >| <
ha reservato pensioni di 2 ducati al a ltro ne|otc,1 che a Boi".
E t quella medesima m attina eonferi molti unissi benefici! a la mia fa.
m iglia vacati pia anni, li quali insieme con li ditti vecovati el Rr
volse m ai consentire in vita sua chel papa li desse ne anco el papi
\olite d are a petltone del Re. Kt a questo modo el papa ha facto r li
la p i parte d i soi [>er form a che tutto el p alazo ride. Quel nictwr, /.orno d apol desinare el p apa m ai*lo per li cardinale A n d e g a m w n f
di Y ign o n c et tenneli quasi fin a nocte et dopo molti raxonameuti <1
loro essere a l tutto din ponto mettere oftni |>osanza per rih a vere el re m
dicendo che na|mrliene a la chieaia et che Don Fernando non pu
re di N'a|>oli et che pi tonto aapartiene a l re R an iero et concluse <!sei reame li viene ne le mane, iodica mi osi chel di raxone petti al rr
Raniero U l tiara. In c a o eh* non ne vuole potere investire chi li piai-r
Ma lien si nionstra n*sa.v inclinato a li Francesi, et che *i indica c M
farci soluin per h aver pi favore d a l canto no. M a ne sti ma che ae j- r
ventura 11 venlsae ta l ijrnoria ne le mani non la darebe ad altro tin
che a m iiw w B orges suo ne|ote, el qnal reputato de la Hu Una un altro
Cesare. E t p er tiare p rin cipio a la cosa el papa ha m andato per mi* er
Po rge* et h alli m andati tlenari p er ehl 1 metta in puncto e soltii p
pente chel pu. <'redo che In S. V. iudichrn t|uente non esser cose 1*
riuscire, ma che plutonio sono a p p itltl puerili che altram ente orane lud i
la pi parte, nientedimeno p assibile che quento 1 casone idi acccn-! rr
gran fimo. D i queste cose sono certificato da i n n n ' ' d e A T l | [ n o t < >'
el qual mi afferma chel papa non ha altro in cuore che acquistar*- el
reame et dlcemi che gu iarda mente lo lo posso scrivere a la V. E s "*.
*
O ri*. all'A m b r o a i a n a
ia
M i l a n o , c o 4. Zll9-8up.
itomi 41
W1
ponto la San tita d i X ostro Signore sta molto g ra ve; lieri a e n bebbe lui.ma unctione,1 et non pi speranta de la v it a ,8 mn |>er fo rta dt me
ti cine lo tegneno v ir o i|uan!o ponno.
L o HI* prefetto L Ilorgcs Ita
r unissi l i consegni de tutte le forteto in mano (lei coleglo de li rovereti,
riissimi cardin ali et hanno gi havuta la fortemt del castello s. Angelo
et consigliata al peverend* cardi ita) Ilian lcn M *1 et de d. J a cobo Motarollo chierico de camera a nome del ctdegio, et cosi tutte le gente ilrute
hanno giu rato in mano del ricecanterlengo a nome del rolegio prefato,
in modo che ogni co*a in seciiro et h<N' clin i saputa de la S alitila de
X " Signore.
Preterea essendo Sua Kant ita gi pi d i fa in grande
estrem it da tre d i in qua fora quasi doglii sentimento, hanno li I I * 1
C ardinali tolta una ca**a piena d e ducati, iu la qual sa dire erano durati trecento m ilia. licet per essi cardinali non e dica se non de l'X X
rnilia; de questi ha lassato il papa j>er testamento X X I I m ilia durat i *
al prelato lio rgc. li quali ha bavuti fin Iteri in drnari m utanti, et quelli
sono stati casone de fa r li lassare M castello s. Angelo.
A l p red illo
d. Jlorges rotne per a ltre scrissi a V i s i r K * ,u ha la S alitila le X 81.
gnore |*er Itolle a|Mwloliche concesso che sia duca de Itenevenlo, mute
de Terracina, et luntvhixe de t 'ir lla V egb la; Itero se dire de alcune terre
i|iiale teneva il prefetto vegbio, de la qual la pi parte tene II m ote
Kverso; de Benevento et de Terracina non so come bavera la posses
sione da la M i o t t i lei Ite de S icilia ; item non intendo sia tal conce
sione de queste ne de le a ltre terre preditte approbata |*er lo rolegio
de cardinali, ma ha vendo opinione che questo santissimo papa debia
presto inanellare non hanno fatta a ltra rondirtlone, ras) anmru non ba
havuta C ivita Vegbia l>en che 11 sia castellano Catalano.
Il reveren
dissim o cardinale O rsino m olto adversanto al prefato d. Ilorges, et di
manda restauram m o de m olti danni fa tti a lu* in casa sua senta <<nanlamento o mmmissione del papa, et gi I! ha fa tto fare alcuni o p ra venti,
et quanto in lu r eerrba de le v a rli il modo non se possi p artire de qui,
ne per terra ne per aqua, et dubito ae altro remedio non e p iglia li dara
molta molestia.
Q ai i ren alo laM taie de P a rfa fra tello de d irto ca r
dinale, qual intendo sia m olto protnpto a la v e n irla de le In iarie ricevute.
A V lterb io sonno ititrati m olli le quelli erano Iranlesa li et maxime Ir
la parte Calescba et siano sa le arme, et qui e dice barer 11 populo gi
>
* l a qaesta bors H a h. XX date- tlk> s o lo si nastra K. . r r !v Aa
tn ia de 81 to rli addi I |a*M(a| I I al aMrcfcese lo d in tn i de lotisaxa
O riginale aell'A r e b l r I a l i o n a t a
la M aata ra.
s A aioato di Piatala Ma lai SS lu d ln l Ce. riferiva a Kr M o rta : * Ma
sin U la n o | Trtaldl : . M *a it I. ll s,| Bsndlm dire Haisrs tarato rh t aoa
crvde et papa possa 's a lp a re di a ra male ae vtvr*> orniti m i . A r c h i
v i a dt H t a t o l a Mi lo a
* Antonia de la O t d a
E p m ltan atal ' X I I p r t Id i de e r riti e X * per tecsto s. * IHspscr la di A o t. O su iw a a a l a d n V s de Guatata la tela di itoma ? a . Ita .
A r c h i v i a O s a t a sa la M a a t a r a
Appendice.
872
pretta la B ocba.
s tr E x *.
Rome die V. augusti 1-158 ora X X I I .
E . V . Ex.
f ld e lix s im o s e r v i t o r
O t t o de Carrwto.
l 'o s t s u p ra c r i p t a .
Q u e lli d a X e p e p e r u n o o l t r a g i o f a t o l i d a l
la
fo r t e z a .
Q u i h a v e v e n o c o m in c ia t o a t a g lia r .
|>ew C a t a l l a n i in m o tlo c h e p o c h i a n d a r o n o p e r la t e r r a
p u r se g lie pi.
Ira
T rttin i et
11 c a p it a n e .
Idem O t t o .
O ri*. a ll'A m b r o i l i D t
si.
A n to n io
da
In
Milano.
Cod. T.-IO-Sup.
Pisto ia a F ra n c e s c o S fo rz a ,
tinca di M ilan o .
Uotna, 0 ag. 1
III.
Sig. E1 papa m orto in quesrto hora X X I V . s L i Catalani *
tutti chi fugiti et chi nascosi et hanno tanto odio adottati che trit<>
lo r o si lasseuo trovar tinnii la creatione de l'a ltro papa. Et fo r
ancor alhora sarano a pesor conditione. Ricontandomi ecc. Rome 1
V I. angusti lifiH.
8. Antoniu* de Pialori.
Ili ear- de 8. M arro ' m ollo mal volu to da qnenti
Romani, jx-rebe ha cavato Rorges di R o m a . . .
O ri. a ll'A m b r o t l a o i
tn
M i l a n o . fo d . X llf-Hmp.
73
di
Stato
la
M i l a n o , Cari. frm
M ila n o .1
toma. 14 as
143*.
874
K'iore mio, |Mih.uto de questa vita lo pi prudente, ciMtuuiato d orto r
aneto signore e p relato che fusse ali d i nostri in la chiesa de l>i
K m orto un nummo e cordialissim o amico de V . K x . et quello la cui v ita
era la e x a lta d o n e de la scU chiesa 1U>mana et la col una de la pace <4.Ita lia et apocino de religione et dogni sanetinionia e co tu me, et q u i 4 >
iiuiuldlunter credevetno vederlo papa et luy non cerchandolo1 tutti li
cardin ali et U m in i et Cotone! et ritr a m o n ta n i et Citram ontani crai
dacordio in ha ve rio |>er pastore. A lo r a vederemo le lacrim o - et dol..r>.-.
fu n erali et <-ox vanno li ea*l mondani et cotti ce vene fatila ogni pranca. O nde ho delilierato questa novella quantunque acerld<-dma nfica ria ecc. Itonie 14. a u * . 14.1S, hora
OrlR. all* A m b r i> 1a a a t u
X II. IMO*.
M i l a n o . Cod. Z-219-Suii
NlocolA di
(cardinali )
(cardinale)
- **.
ML
Adorno (dog? di fieno va ) l.V>
Adriano V I (papai 808.
Adriano da Cornalo lfi.
A gli, Antonio degli (tm c o to di VUmr1 Voi terrai 595-806.
Agncul Antorgio (cardinale) i l i . 422.
337.
Alberto (dura di Ila ri era Monaco) 332.
| :wn
10. 432.
I Alberto I I ( i * di O r m a ola l 387.
AcniftliiH Am lctu ( tm t o to ) QO
AIMesI, Mlnaldo degli nomo di ttlaA r m o n i* r i a n n w o d (In viato) 130.
tol 30. 376
133. 148
24.
338.
430.
571,
870
Caterina
A n ^ -la
Angelico,
fr a n o :.
Giovanni
da
F li-
Ionia) 125.
AnglO.
d a rlo
282.
A liw rtil.
F ra
(beata
Martino
ile
(cronista)
135.
d'
112,
(duca
131,
fratello
136. 137.
V)
I.ulgl
Ascanlo
d'
(Aglio
A ngulllara.
Everso
005. c m
Anna, di
31. 414.
iloemla
i moglie di
Antonino 8.
larvi vescovo
F lr
co, * o v
A m ld an K Giovanni de (Inviato) 7*.
442.
834. 873.
c o n ) 573.
Atnigrianl.
di
Riert:
NIvo|<\ logli
Placcala ) S73.
Ammanasti Jacopo
(n w o v u
cardinale)
42.
747, 784.
A m uran. P ietro de (canonista) 20
A n dre bealo (agostiniano) 44.
Andrea da ('asola 242
A n dre da IVarhlera. beato (dom eni
cano) 44
A m lira di R u m iar (anche Andrea di
ttandu lf Andreas ilWpantts) 2tC.
2BO
A n drai da Manta (V ore (avv. conci
toriate) 310
A ndr <ia Tublsnoda 575. _
A n dra di tU tM xxu t 3 W
444.
4Kt.
530. 0f)l.
74.
094. 6M
7*2. 783.
*'-
877
44.
, Beaufort.
Enrico (canlln ale) 270.
A rretio Giacomo de (In viato) 755.
Arsy, Jean d' (cardinale) 434.
371.
Aspach. Vincenzo d' (certosino) 402, 1 Beaufort. Guglielmo Unger 7.
Beaufort. Pierre Unger de (fra tello
405.
di Guglielmo). r. OJemento V I
A n r is i
( umanista ( 37*1. 4M*. >C .
(papai.
542. 500. 03. 001.
Boreah-ill Paoormlla, Antonio (um a
A ventino (umanista) 4S4.
nista) 10-20. t t t a 200, S II. 312,
Averulino. Antonio detto
FI la rete
544. 084. 700. 708.
(architetto). 301-302, 50B.
Iti-Ira ri (umanista) 435.
A v o fa d m Paride (cospiratore) S81.
Bel lati, Tommaso beato (fr a iw w n -
B
Bachi. Charles de (M arqnla d'Aofaais)
7W7.
11*.In ailo IVragn IWmaventara (ranU-
naloi 531.
IValaxiii (sultano) WT,
Baldo da IV rogla (canonista) 123.
143.
Balneo. (ilo v . Frane, le 772, 776.
Barbaro Francesco i um ani*!*) 47.
4. 373. 507. 016 Or. 01
Barba tia, Andre de (ca n o n ic a ) 433
Ila rt>a varia Marrvtinu (la via lo ) M i.
372. 7 . 417. 7*0
Barbo Paolo l a M s M a i *>1
Barbo .Niccol 300
Barbo It e fr o (B*1W> di NWnnoli, a i[4 e
d i H u n l a IV . c a r d i* lei affli. 0
T H . 31. 433. 351. 52. OS*, o V
672. M ) . 733. TU, ritti. 771, 772. |
774. Ut. fi. *&*. a . 7 2
B a r I.k n iro ( t s s n B T re iso)
357.
no) 44.
Bellini i pittore) 430.
Benedetto (rim atore e o w i 38,
lienedetto X II (pa|a| *. * . 7, *1,
K W !. 08, 104. 3M
Ilenededo X I I I (all|a|l. r. I^tui.
Pedro de.
Ileaedelto X IV (sotl||a(. r, Gareler
Bertrando.
Beni 1v o c i Lotfotleo li C arlo (in
viato) 590.
Urtili voglie a n te I t m r r di A h i
andr f o r a i 422. 424.
Ben vogl lenti. l*w nardo de' (la via lo
a*4. aaa. 37. . a . m x t u .
71. 7X3. 727. 701. M 3. *7.
B rrigw rtfc P rtros le Invialo) 431
IW raanllao (fr a ) 37.
Hrrs>rll*n fai Peltre ( h n n w u o ,
predicalore di p r a it ia i 35
Bernardino la len a, 8 *n ZI. 28. 20.
35. 3 *4 * . 40. 43. l i / i f l . 327. 228.
saa. XU. 330 357.
477. 535,
707. 774, ICO. 821. M B
878
M irato L
.
3*8.
357.
58.
Ila re rlo
ttonlfaclo V i l i
(m edico) IBS.
|||iai 5. (IO. 1. 173.
Alonso le ; t. p a i Calisto U t.
Aiooso de (canonico) 763.
("aterina de (sorella di t r ill
111 B K lle U l.ujr del MUan)
llorja. IK>mlo(r\> de
sto I I I ) 5 0
(padre di
O i li
de i sorella
di
(V
7SB
Bama Glov. de S U
B o i A d i i p l t t r ) 987.
B s na l i s m i sto ric o 56D.
Ito r w llu O in t a a s de e rm i sta) 424
sai.
31)8.
13.
700.
844.
SSO
339,
494.
010.
700.
soo.
Challant (cardinale) 308.
Charpaigne M artino Gouge le ( v
scovo 11 Clermont, cancelliere frar.
cesie) 240. 813.
Chartrei, Hegnault de (are. di ttetm
cardinale) 24. 322.
Cbaumont Stefano di 181.
(Thlaves, Antonio Martlm-z de (card
naie) 2<!, 322, 353.
CHli, Federico conte di 442
C111I P iric o ronte di 70, 722.
(in o da Kinncclnl 30.
C iriaco di Ancona (um anista) 40. 4 ("
449. 500.
(b rillo (preteso profeta) 100.
Ci Itale Matteo (artista) 379.
Clam eogi e. CIAmangen.
<lavih u s Antonio M artini de (card.
naie) 322.
Ci Dance. Nleeold di 138. 145. 14ISJ. 181.
Clemente I I I (p a in i 458.
( V a ie n te IV (pepai (8*.
Clemente V (papa) 05. ( . 08, 71, 72.
74. 70. 79. KU 95, 130. 231. 305. 557.
Clemente V I papa Pierre. Roger de
Rea u forti 8. 50. 73. 74. 75, 70. 9*-tn.
108. 438. 7S8.
(tem en te V I I
di Ginevra.
(In viato )
3N6. 280
Cattaneo O a km n o *37.
Cavalieri P ie r Paolo 837.
O jr n U , Giov. le (In viato) 707.
( M a . Antonio k> la (o rd in a le ) 413.
V I. 7 * . SCI. 8 . 871.
CVrvant** Giov. t cardinale) 27a 3 .
814.
Vaari. A i * ! de ( n w w * di Chlo-
(antipapa) v. Roberto
MB.
O w r Jarqne* 3M8. 4SK.
Coletta, s. aaa
CotonM ni Giovanni
G essiti) UH.
2W2.
Ufi.
7 la.
850.
(fon dato*
dei
Prospero
i Aglio di
to r n ilo ,
S II.
051.
Francesco
(nlfsrtr di
SUI
N lr r o l
di (cardinale) .
K r e lo *
l-il-
r.
K u * r o lo
IV
(tMpa).
Coudulmer Poilaama (sorella d i Knsenio IV ) 3n*l
i .mis te Tnmmam (ra ra d lta ia o i -VI.
3S7.
(V n rad l*. Matteo de (ta r la la ) 3 0 .
Contarlnl .Prsaareoeo t tarlato* S B .
GB. MI. *1+1 * . . 7 . 7 *. 7E.
47. 850. MSI.
orni A stan i" 41.
(Vitati. G lust da luaaaaUotai 530.
' 'orrado ( a r r i di Praga* ? 4 .
A a t n la
2*7. (14.
roM . i
in n U M h i
ma. 485
lita g o* Giovanni storico) 443
Ita W l >
(n a w B r o i OSO
882
lioiiis Slltllla
(u n g ile di K odrlgo UH
d e B o rja i 780.
7S0L
Dticugnlnl Paolo ( principe albanese
730
Dnkas (torteti) 008.
Dwerg Kmia uno (protonotarlo) 240,
J liS i.
K
F
Kai-lu 377. 44. 50.
884
<arclv. di T r e v lr l)
ai.
ilovaunl l i (r e di Francia) !>>
Giovanni (vescovo di U i k I i 341.
Giovanni ir e di O p ro ) 211. K W
Giovanni I tre di Castlglia) 131.
Giovanni (alitiate di Strania) 0M.
Giovanni X X II (papa) f t K, >, 77a, SI. S3-84. 87. 88, 8. 00. 05. KB.
m .
Giovanni X X I I I (antipapa. llalila*are
a ) 27. 177. 108, 01-310, gS3, 208.
Indir dril* [.
( i i n w l v X papal Sffi. U t
tir.-urlo X I papal K . *> 74. VW.
/f-//7. 1 . 127. I . I I . I7.Y 330.
'*. 7*C. 70. TflI, 71. 7WI, 7WV 71*7.
7M. 7W. Ufi
O n p l x ii
. i " . 17-. i<c.
IHJ4IO. 2 . 273. 3J7.
lin t n r io X I I I Ipapai 3 1 . 7 . 031.
irretirlo l*al<lin i w u i l i t a i V l 617
trluialdl laro]<o archiviala) U n
(S iili Tri.lu n a* 11orlatili 41*. (Mn.
O N l . tiluraBUi dir 74
(iruoi >rrar<l-i iluM talorr M fratelli
ilrlla rlta m a g a r i 11 } 11*.
liitla r a liir r lr (llu raaal if r a t r ll natu rIr Srl dora Albrrto <11 R atiera)
m .
tarino la Vrruna <um ani*i 27. 4.
wCl
1
Iacopino di Tra ila Ir ta rlls la l 223
lan a l*annnlii i m anala i 432.
|rnwnirln. tlutannl di la r r lr n m r o
di fr a s a i 114. t27. 1 . I * . lfln. 131.
133. I.*.7, l i . 71
I ufi-mura arti ti ama lo ) 230. 321. 2 B ,
341.
20. SUU. 4SI. m
4SI. 4-V4. *..
*7. ami. 3IH. S U , 071. 574. 877. 57,
.1711 S U . 33. . 12. SS. 71. *13.
04. *13. *41. M7. 4#. 73.
Insttlraml (ilatlsnann iran u a U t! JC7it *
Insti!rlanl (llorannl (u m an i | 4M4M. n *3.
lucrati (llaruino a i.
In a ia m i I l i l|mpai W. 73. -Vii. ti?l,
Innannui IV (|ai|ial 7. m m .
Ina<v i i a V I < ti| l 0. 74. 8 . W . MiM . 2 ), j i . ao a
Innnrrna V II Ipapa. i W I n o Ir' MI*
sdorali 38. 124. I l i n . 17. ITT. 21.
S . 311. 321. 323
I n a u r a i V i l i tpapal .Vai OflB
la a o rra io X (papai MR. 12.
In m rm ao X II t|<a|ai) SUI.
I*l-e 7:. 7S
l l r r t r M r l a . i b - f f i Il W
I la r ra ilotan al I a hai r i Kt*
l U l a l w h di l i r M ( r i a KnrW- i r
!> 131. 128. ! m . 1C, 17 l i * .
07
H a k m 4 J.4 n 7W
I I nana i alfa*- di M a n W t ^ i 7 >
llriio . ran l minorit i 411.
Ilrtm hars ( i n f r i o i dar1<a S to C
Ur oa -rlla Ir. F W k * (p rrto a lo i l'.V
4 H C 1 4 C
llr a r ir i X b r a U i s t a r t san
IliarWrtarfc ilora an i >s t o r i -
7 .
*m . 7n. 7ir.
Illad rk l-o r i | m w m r a lrm r i 7*S
llu n r*.* '.t^ a n l i n
t* .
t . MC. ana 7 . i<* <a*. 7<H.
Tifi. 7W. 7W7 712L 713-71. 722. SSL
I I I Haranal ir ru ir . 7. I / . 211.
23.
II tu tr e
U rto
l Barn ) *
I aldor ira r d in a tr i
lantani . n l l o a l n
a *
i
i< w * t ) J rn ii n r a t u di A rra *) 37,
3-0. 413. 439. 4 2
-loaa I I <lv d'Arason. fr a lr llo d'AI
fon m i 732. 704. 7 7
Joan ( s ilo 41 -loa I I I 732
In a li* ln nrda> *1 Inviala! d i
K
K lir i* r a Enrico t tr o ia papal) 231,
2SM. 3*0. 444. 302. 3 , 77. 707. 714.
728
Krm p Joba ra n lla a l! 328
K ilt* E a rfe 21.
88
Kock
(im piegato
[ontlflcio
11.
K rulliti ri;. Iterunrdn di ( e u w l l i m
mi-
(sorella
< uh i 482.
Krelm Giovanni
di Cuaa) 482.
di
(fra te llo
Niccol
di
di Niccoli)
332. 302, 40. 412. 431. 430, 43, }t/47, SI 487. 543. 340, 837, t*i. 644.
31. 034. 73, 714, 727. 760. 838, 880.
831.
L
U lm t w lr IMilltppe (vescovo) On .
Ijtd ln h o (O silo di Carlo di D o r a ti.
re di N apoli) IKK |t, 172. 21.
L ad N lao 1Va.turno (r e d T u g h e ria ) 4Sii,
4*0. 480. M M I 1. 306. M i , a i. 7ol.
706. 7UW. 722. 72?. 727. 73. 742. 743.
737. 2 .
In d i.ta o (r e d T n g b e rla i 327.
Lugazara. Bartolomeo de (In viato) 373.
371. 3*4. OHT, *41.
I-agrami* (can lln alel 116. 131. 700
Ijtmlx-rto ( r n c o r o di Hamta-rga viT.
U u t u n a D l 367.
I-norie marni N iccol (cappellano della
orto Imperiale) 4M. 30B.
Uindrtanl (ierard o (cardinale) A 310.
322.
U tn lo llii (cardinale 1*7.
U M P t< ti> lg, r. Mainimeli
U | da <"n*tlgtlouchlo ( umanUta >
27. 274. 27. 2*1. 310. S2ft
liq u o r Niccol l domenica no) <53l
U u r o tilo r itaItUtn larvh lrU tai n .
l a r i p v l l . filam m o ile' (rn a torei 37*.
S t
!<f r a w Martino (n trrla rlo di I V
tire V ) 332.
I Jeuoe Jean ( fantina lei 322. S B .
371. O
1-rllk-eortil liiaentno in s p ira to m i <H1
t U IVtrww. Paolo 41 ( r r m W i W 1
331. 441.
ma.
Loredana Iacopo (am m iraglio) 9 0 , 82.
88.
I .orala no L a ic i (am m iraglio) 3:>
l r i i u i lahate di M aria-Zelli 467.
l/irraiu da M antoa <certo!noi 642.
Lorrn to ila R ipafratta. im ito tdomeni
ca noi 44.
UMchi Antonio i umanUta i 27. 177. itti.
387. 2*0. aw.
Loca (pittore* SS*.
Lad olfo ili Sagan (abate) 146. 14*. 113.
L"*
I^Htorico i n a i di A s t ili -W , *12
la d a t im dora di R i d m i <03.
U a la r lr (d a r * di S a n ta ) 177. 1*1.
a n . aan. *>. 47
t a d n i i f (eiettore 4rl DaUlinatoi 2011.
a , s t* . aas
l.a d u iV o || B a ra r i l n | e n t m
*2.
i
I
1
i
I
I
l
g
J!
*
*
I
-
!
i f
I~ } *i lili 2 | J !I !?
]i ii ii st - gwe J f K j , | ,
( IF
J J i l iiil i - i *
|{| jiif p .
S T J ] IjIN
5 fi
1
I*
jl
it 5l i l i l q h n 3 is - s * s s s n * j 5 5 l s s s s s ^ 5 5
g fc S
5 U
4
I
I !
?
3
1o f
.g<
-
- tf -
|*S
1 * "
l i l i ' 3 ' 3 * i
*5
il:-
: i
5 3 4 4 * 5 5 5* 3
s
i *
9 r
5 1 *> :
!
S I I Slli
s g 1 3 5 I f l i i !
.......................................................................
!ii*!i v M t
iiid ils f ilil
888
HI.
M atteo M. la Camerino
pontilklo) (HO
(im piegato
i*, i . s e
N in s U
IM .
F a ra
<<-ertolni H2
tm inorila 1 TOT
Xlcralft
X lrrol
XIcm IA
XlccolA
SlrrclA
."ITO.
M erolA.
<51
Xlor>45
V kr<W
X lm d A
24. 272.
Im a de <nSrlale |utlflrlo>
I. 21. 31,
111 ip a ia i SM.
IV (papa) *tfc
V tTnfamaau Parm lD ceill. pa
k m
KM*
inctletmn.
M isurila
IrM Ira i
M. ISO. 122.
iflfcU Da Ida a rv da I r M lH k m pa
palei a
W n l n . w w o a o di raeria cardinale. I 322. XB. 47
U rta li (lim ia m o r a ^ l n i a m S7
n o e r i P t r t M t i 117.
Hamda. l / i * de i M i i x * C ordine 1
2 .
Mnrio II I papa- *
SSS.
i U tIS , 57(1.
H57. 71.
N a|l>oe IMS. K l
N icc o li (conte di Notai m i.
(tram 4UV
P leiro (ran lln alel 134.
Paolo I H
(palm i
Silo. M .
Paolo IV t ( t mt
Paolo V fmpai 243. 3*2. -V.i
ftappeabeim. m arevialln di KM.
Mi).
iv rp ln ya tilacomo (In visto) sii, t*rj.
(7 . sa
IVrson (iota-lino 170. 173. sai.
Persona, >11 Ilanista di B81.
IN-rndn (p itto re! 537.
IV ters di I>ordreclit. (Invaimi 257.
IV ters (Vi (crina (musile lei preceden
te) 287.
IV I II Jean 181.
IV tra rrs Francesco (poeta e umanista!
J-4. 8. 14. 30. 47. 49. &. 7S-78. SI. 9.
101. 102. 110, . 70B.
I V t n x Paolo r. Ideilo Petroli*.
Piccinino Jarnim (con dottieri) ISO.
35, 57. m i * * . 731. 740. 775. #83.
7
Pteclnlno X lcnd (con d ottiero aio.
0B4
llc v o lu m lil
r io i l i
Knea
Silvio
de'
(( )
X X IIi 89.
842.
Pletro di I.ussemtiurso (Iv a to ) 1KV
H c tr o <11 Monaco ( O le s tino, InquWI
torel 102.
P letro da Xoceto (secretario pontlti
cloi 37. 779. 839. 848. 851.
Pletro Suchenwlrt (poeta) 147.
Pletro. Sano di (p lttore) 37. 435. 8
PIkIIo. Beoedstto da lumanlstai 2W
Pinturirchio (p ltto re) 37. 435. 494.
l i o II (ii> a i. r. Plccolomlni Kix-o Sil
vio de'.
P o IV (papa) Mis.
P o V (papai 272.
P o VI (papa) 829.
P i V II tpapai :.
P irro i.lsnrio 449.
Plsanello Vlttore (artista) 04. 22. 350
PtwiceUl. Klnaldo de (c sn lln a lei 75.
S4SJ
7*i.7|*.
iN W tt B n o io ila l lam snU tsi 15. 17.
27. 38. 2. 3235. 57. 58. n m * . 22.
K7. 24. 241. M H t . 2X5. 277. 2**'
307. SOK 323. 32. 37. 387. . 43
447. 448. 30. 51. 523. 541*42. 544.
In d ire d r l l f |trnun>.
371*. tm . SS.
R eali. W> tila n m t ile 83.
Itlin. Antonio ila (francescano) X
Itlcvn nlo I l (r e l'Inghilterra t 139. 14.
170. 181.
Iticelo Miritele (In v ia lo ) 2 8
41 Cali-
Q
Quadrarlo Antoni KOB.
( j u r l r l r l . tittg lM m <arrfcllettoi 253
Jnerlal ( l u t M w
n a l r W etK-c
*4 1
.Mirini
Il
V t lr la o t T U i M i r t u i m arcia noi 401
R
H a lm lrt* lW < | 4 u 41 (ta rla to ) 48,
M i . SMv
R ad e* In n o m a i ( | H a M i l i * W
Radala Ola w aw *argretart !*! lei
811.
(o a n a o M a *
I*nlka. I W r . i 41 213
la lo o M ll
18
R o d e r It. m rd lo alei I
Rnlln Jean im ralinalei 413. 090.
Raaneone Angelo 42. M i, *48
R ra r K orlm 1 . 74
RtMa da V It e t i. . 33
Rownlaerg Ermanno ( t r a r l letterale
41 Magvxxai 4*1
R tw e llla Antonio (rtlu ta i TM
Rouwrgtte. Ile n w ttl de ( predicatore I
2S*. 2*3
Roverella Wartolnneo (arrtrearoro 41
Rarensat K . 430. 483. 331.
Iloeretta l/ im u ii D n tla lo i 731. 723.
72U 74
Kurellai R e m a r 322
Rarwllal (Horaanl im etra a lei t29. |p 09. 433. SS
#82
543.
sia
Saliceto,
Itartolomeo
ila
(canonista)
s l
Sant'Angelo. Marc'Antonlo di (conte
di Materno) 295.
Sa ru n a . Cotanto de (In viato) 640. S52.
Sa velli Niccoli) 304.
Su vello l*andolfo (m aresciallo iw tlDclol XK..
Savonarola 35. a. 41. 43. fin.
S i a l i * . Ylncenao le (In viato ! 38.
s. ammacca D em anio. beato (d o n e ilcanol 45,
Sraram p t cantina le. camerlengo 35.
aoa. sms. ao7. s o . xuv a v 4 . ass.
2MC, ani. as7. 4M. 4M.V .v e. 575, 57.
14. 15. CO. 51. 053. tti. 17. 79
30.
48
8 i.
72
743.
780.
7(1.
82
854.
ffl*.
7SI.
S to n a Marta (S cila di Francesco) 731.
Sigismondo (d ora di T iro lo l i5 . 4 "*
Stri mondo (im prratorr) 18. 185. s o l,
3 0 , 204. 2CK. 207. 20. 210. SIS. 214.
222. 287. 2W8 3 . 28K 280. SIS. 317.
3*8. 33. am. 571. 814.
8 * le a K m * ire d T a c h e rta l ano.
Siena. Martino da (agostiniano) 7.
Signori 11 \ W r t 4 6 (scrittore del n a t o
romano i -ss. 390.
8113
ree. m s .
122. I30t
T ib a ld o Jacopo leaHUaaW) 75V 770.
8*3. H7I
T V M oo
i pret e p ro fe ta i U ^ I S I .
T oa n a a a o (c a a o a ic e roanaa o i * 1
cr
l'bertino da ('a n i# W. 138.
l'te r llo Paolo i pittorei 277,
/SJ.
894
V
Valentlnls. Eterni. Iieata (agostiniana*
4Ti.
Valla (ilrolan io 41)1.
V alla Ixirenao ( umani sta) W-iti. 34. 58,
87. 208. 310. 353. 49,
7. 550,
5tS3, 571. 581. IMio.
Valle, Kaustino de (giu rista ) 747.
Valori Bartolomeo :W .
V minuzzi Sclenzlo (architetto) 80.
Vannuivi (ila mun (vearovo di IVra)
38.
Varano. KmiuKo de (contlottlere) 105.
114. 115
Va r i (to r io d ell'arte) 330. 37. 53>.
5SH. 533. 38.
V a ill (granduca p rw o) 500.
Vitelli M affeo |umanlta) 47,
177,
33. 240. 310. 448. 51. 531. Si.8. 45
Venter Jae|"> (atvlv. di ltngun> mai.
i!13. <U0. M .
Vrutlm lglla Giovanni 688. 0*4.
Vergerlo l*ler l'aoio (n m a n M a i 177178. 2*H. 3 ,
Ventacci IJoaardn (In viato) 37. 703.
V tv p w rl Uuiilantottlo (In viato ) 75A.
V k v . Giacomo di (|>refrtto della citt
di Itoma i 301.
V illa firm a ta rio 744. 74. MM
Vlllam arlna 'am m iragli* 0*7.
Visconti Bartolomeo (rex > ro di N o
vara) 031. 53. 35. sa. *4. *49, 831.
*33. K38
Vi.n>tl IWrnaU'i 104. lift.
Visconti. I 't M I m . beata i agostiniana
43
50-53.
Vlvarlnl Bartolomeo (pittore) 537. 71"
Vlvlanl Francesco 3*4.
Viviano. I a lo vico di 8er ( jKxleit fi'
rentlno 284.
Volaterranno Raffaele 381.
Voulte. Guillaume de la (cardinale>
11.
W
\Velseuteln Alberto (domenicano) 43*
Wmcrslao ire) 181,
w l
W lcllf (W V lcffo) Glov. di (eretico) 77.
Iti-Itti.
W leamayer la-onardo (vescovo di Bus
satio r * H15
Wlodkowb-a Paolo 212.
Z
Za ho rei la Bartolomeo (arrlvwvm vo di
Spalati*) 2M.
Z a ta rrlla rraneeacn (canonista, cardi
naie) 195. 196. JU2. 300. 212.
Z aaM da Htrada <umanista ) IM
Zaaon tm a m v di l U j r m I 23.
Z a r a Jakt> ir e di Etiopiai 827.
Ziok B. 432. 4
Xn-nwm .. Enrico di * * . 18. 27. 844.
1. S. A.
V E N E Z ia
/ if
Bib
lio t e c a
10 3
mm
-w J
M
M t