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Cenni e storiografia
Con la nascita del CLN, tornano sulla scena le forze politiche dello stato pre-fascista ma
prendono forma nuovi rapporti di potere, espressione di una nuova Italia. In questo
contesto, si consolidano fortemente le già presenti fratture all’interno della popolazione
stessa.
Dal settembre 1943 la penisola italiana è un territorio diviso. Una divisione che è innanzi
tutto materiale: la linea Gustav divide il centro-nord, in cui i tedeschi intensificano la
presenza militare dopo l’arresto di Mussolini, dal sud, in cui gli alleati organizzano la
risalita. L’8 settembre del ’43, data dell’armistizio con gli alleati, segna l’inizio di un
periodo dai confusi risvolti che vede accentuarsi l’instabilità già minata dalla guerra.
L’Italia è divisa in due entità profondamente diverse: al sud il vecchio Stato monarchico,
controllato interamente dagli alleati, al nord una nuova espressione del fascismo. Infatti il
12 settembre del ’43 i tedeschi liberano Mussolini ponendolo a capo della Repubblica di
Salò (Repubblica Sociale Italiana - RSI), che è, sotto tutti i punti di vista, totalmente
dipendente da Hitler. Di fatto l’unica funzione svolta dai cosiddetti
1 G. Sabbatucci - V.Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Laterza, Roma-Bari, 2008, p. 503.
L’Uomo Qualunque
Guglielmo Giannini, classe 1891, è un giornalista che si occupa, con discreto successo,
anche di teatro 6 . Un po’ per la necessità di esprimersi in prima linea sugli avvenimenti
dell’Italia in guerra, e un po’ per motivi economici (i suoi romanzi e le sue
rappresentazioni iniziavano ad essere poco redditizi), decide di fondare un proprio
giornale. Il settimanale, dal titolo “l’Uomo Qualunque” debutta a Roma il 27 dicembre
1944, in una Italia ancora devastata dalla guerra a Nord, e immersa in un clima surreale
di una nuova quanto difficile vita che ricomincia a Sud.
3 Ibid.
4 Ibid. (Il corsivo è mio)
5 Ivi, p. 29.
6 Gino Pallotta, Il Qualunquismo e lʼavventura di Guglielmo Giannini, Bompiani, Milano, 1972.
Giannini fonda l’Uomo Qualunque alla ricerca di una valvola di sfogo che lo soddisfasse,
dopo diversi tentatativi di avvicinamento a partiti che parvero però, in primis a lui stesso,
un ripiego.
Già il primo numero del settimanale riscuote un consenso immediato: 80.000 copie
vendute. Il linguaggio utilizzato è semplice ed efficace, arricchito da vignette e dalla
sezione delle Vespe (massime che rappresentano un embrionale programma del futuro
partito).
19 Ivi, p. 162.
20Guglielmo Giannini, Rivelare il Fronte al Nord, in «LʼUomo Qualunque», 2 ottobre 1946, cit. in Sandro
Setta, LʼUomo qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 165.
21 Sandro Setta, LʼUomo qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 169.
22 Gino Pallotta, Il Qualunquismo e lʼavventura di Guglielmo Giannini, Bompiani, Milano, 1972, p. 113.
23 Ivi, p. 115.
24 Ibid.
25 Sandro Setta, LʼUomo qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 180.
26 Gino Pallotta, Il Qualunquismo e lʼavventura di Guglielmo Giannini, Bompiani, Milano, 1972, p. 117.
I primi giudizi sul fenomeno qualunquista si registrano a partire dalla stampa che,
assieme all’opinione pubblica, si dimostra incuriosita dall’UQ fin dai suoi primi passi
sulla scena politica e sociale. Il quotidiano «l’Unità», che già nel 1945 aveva denunciato
la minaccia fascista nascosta tra le vignette del settimanale “l’Uomo Qualunque”, il 16
27 Ivi, p. 190.
28 Sandro Setta, LʼUomo qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 215.
29 Ivi, p.284.
Anche i socialisti, che con gli azionisti rappresentano i più avversi a Giannini 40 ,
giudicano l’UQ come una “reincarnazione” cinica del fascismo 41 . Nel gennaio del 1946
Armando Barth scrive, sulla rivista socialista “Critica Sociale”, un lungo articolo sul
qualunquismo, criticandolo duramente e giungendo ad una conclusione: «Francamente,
al programma dell’Uomo Qualunque, preferisco quello dell’uomo cosciente, che mira
non solo al bene proprio, ma a quello della patria e dell’umanità»42 .
Se la critica proveniente da partiti di sinistra è prevedibile, risulta interessante verificare il
giudizio espresso dal periodico di matrice neofascista «La Rivolta ideale» 43 : viene
rovesciata la visione delle sinistre dell’UQ come di un fenomeno con chiari riferimenti al
regime. Il qualunquismo sarebbe quindi espressione di «atavico agnosticismo imbelle ed
anarcoide, insofferente di ogni disciplina»44 finendo per l’identificarsi con il “piede di
casa” che lo stesso Mussolini definisce il contrario del fascismo 45 : qualunquismo come
una vita condotta in modo statico e all’insegna del “dolce far niente” 46 .
39A. Claudio Rocchi, Eʼ ora di dire basta!, in «LʼItalia libera», 20 febbraio 1946, cit. in Sandro Setta, LʼUomo
qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 145.
40 Sandro Setta, LʼUomo qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 145.
41 A. Corona, Classe dirigente, in «lʼAvanti!», 12 novembre 1946.
42 Gino Pallotta, Il Qualunquismo e lʼavventura di Guglielmo Giannini, Bompiani, Milano, 1972, p. 80.
43Non firmato, Lʼinventore del cavallo, in «La Rivolta ideale», 8 agosto 1946, cit. in Sandro Setta, LʼUomo
qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 147.
44 Ibid.
45Benito Mussolini in Opera Omnia, XXXIV, 1932 (Enciclopedia Treccani, voce “fascismo” scritta dallo
stesso Mussolini) definisce il “piede di casa” il contrario del fascismo.
46Non firmato, Lʼinventore del cavallo, in «La Rivolta ideale», 8 agosto 1946, cit. in Sandro Setta, LʼUomo
qualunque 1944-1948, Laterza, Roma-Bari, 1995, p. 147.
Conclusioni
54 Gino Pallotta, Il Qualunquismo e lʼavventura di Guglielmo Giannini, Bompiani, Milano, 1972, p. VIII.