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Il Vangelo di Giovanni, in sintonia con

la prima lettura, ci presenta un testo di


chiamata.
Nella prima lettura troviamo la
chiamata di Samuele con quell'Eccomi
che sempre commuove. In Giovanni, la
chiamata riguarda i primi apostoli.
Giovanni nel deserto con due dei suoi
discepoli. Fissa Ges con uno sguardo
che vuole penetrare dentro il Suo
mistero. Lo definisce come l'Agnello di
Dio, ossia come Colui che viene a
portare su di se i peccati del suo

popolo. E i discepoli seguono Ges. I


discepoli, verr precisato in seguito,
sono Andrea e Simone.
Ges si volta, li vede e pone loro una
domanda forte: " Che cercate?"
In fondo la domanda che ci potrebbe
essere rivolta a noi oggi. Che cosa
andiamo a cercare in Chiesa, che cosa
cerchiamo in Ges, cosa vorremo dalla
nostra parrocchia, dai nostri parenti.
I discepoli vogliono sapere dove
dimora Ges ed Egli li invita a
seguirlo. "Vieni e vedi". Quante volte

parli con persone che raccontano di


altri o su eventi senza averli visti. Ci
che conta nella vita andare a vedere,
incontrare realmente l'altra persona.
L'orario, poi, sconvolge sempre. Le
quattro del pomeriggio. Giovanni, che
scrive il Vangelo, si ricorda ancora a
memoria il momento preciso dopo circa
sessant'anni in cui ha incontrato Ges.
Ges ha realmente sconvolto la vita di
questa persona.
Andrea il primo che incontra Ges e
subito ne parla al fratello Simone.

Quando hai una gioia interiore, la


trasmetti immediatamente. Ges lo
fissa e gli dona il nome di Pietro, ossia
ci che lui sar in seguito. La pietra, la
roccia della futura Chiesa, perche il
Maestro del desiderio insegna desideri
pi alti delle cose.
Tutto intorno a noi grida: accontentati.
Invece il vangelo, sempre
controcorrente, ripete: Beati gli
affamati, beati voi quando vi sentite
insoddisfatti: diverrete cercatori di
tesori, mercanti di perle, pescatori di
uoimini.

Ges conduce i suoi dal superfluo


allessenziale. E le cose essenziali sono
cos poche, ad esse si arriva solo
attraverso la chiave del cuore, solo
attraverso del Si! Ti seguo.

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