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GIACOMO LEOPARDI.

il suo pessimismo non dipendete dalla deformit e dalla sua malattia, si pu dire che grazie alla
sua cognizione del dolore seppe guardare a fondo nella realt che lo circondava e scoprirne aspetti
e contraddizioni ad altri ignoti;
nacque con una situazione salutare cagionevole e peggior il suo stato fisico con uno studio
matto e disperatissimo condotto per anni nella biblioteca paterna;
passaggio dallerudizione al bello: valut diversamente i valori della poesia e la traduzione del
volgare, compose canzoni di stampo classicista di impegno civile e riflessione esistenziale;
peggiorarono le condizioni della sua salute: la nuova disposizione dellanimo e la nuova visione
della realt si concretarono in numerose riflessioni (Zibaldone) e in particolare alla teoria del
piacere, che avrebbe rielaborato e approfondito in tutta la vita passaggio dal bello al vero;
compose Le Operette morali: segnarono il momento culminante nella concezione della natura, che
ora gli apparve la principale colpevole dellinfelicit umana, approdo dal pessimismo storico
(che reputava luomo e la ragione colpevoli dellumana infelicit) al pessimismo cosmico( che
reputa la natura colpevole dellinfelicit delluomo, per avergli instillato lesigenza della felicit);
trascorre gli ultimi anni della sua vita in unansiosa attesa della morte, quale definitiva liberazione
dalle proprie sofferenze: elabora La Ginestra, che costituisce la summa della sua riflessione degli
ultimi anni, in cui il radicale pessimismo si coniuga con un nuovo slancio utopistico, nellappello a
tutti gli uomini a consociarsi contro il comune nemico, la natura e in cui trova consacrazione la sua
poetica non pi orientata verso un linguaggio indefinito e vago.
Levoluzione del pensiero leopardiano:
Il pensiero leopardiano non assume veste sistematica ma un insieme di riflessioni diluite nel tempo e
soggette a progressivi sviluppi, ripensamenti, aggiustamenti, riconsiderazioni sotto angolature diverse. E
quindi difficile da ridurre a teoria unitaria e lineare.
1. constata la sua angoscia individuale, convincendosi di essere destinato anche in futuro alla sofferenza e
alla infelicit, senza possibilit di scampo;
2. pessimismo storico: concepisce linfelicit come una condizione propria delluomo, come un prodotto del
divenire storico e del progresso; luomo stesso che allontanandosi dal felice stato di natura ha in gran
parte causato la propria infelicit; la natura concepita come una madre provvida e benevola;
3. teoria del piacere in cui descrive linfelice condizione umana: luomo sperimenta in s un desiderio
infinito di piacere, irrealizzabile per definizione; quando prova piacere si tratta di piaceri limitati e
temporanei (cessazione di dolore) che non possono appagare linfinito desiderio di piacere; la natura
interviene benevola cercando di celare la verit alluomo, nellet primitiva o nellinfanzia luomo meno
infelice perch si illude essendo disposto allimmaginazione e alla fantasia, il progresso storico e let
adulta sono epoche di disillusione infelicit e angoscia;
- difendendo i classici sostiene che solo gli antichi sono diretti imitatori della natura, perch pi vicini ad
essa;
- si accosta alle posizioni romantiche dicendo che alluomo moderno concessa una poesia
sentimentale e filosofica e non dimmaginazione;
4. poetica dellindefinito e del vago: ricerca di riprodurre mediante il linguaggio quella sensazione di
indefinitezza e di vaga immaginazione propria essenzialmente della fanciullezza;
- grande funzione della memoria: consente di attenuare e rendere pi vaga e poetica anche
lesperienza del dolore; ci che lontano nello spazio e tempo, ci che solo intravisto, ci che solo
immaginato, esercita nelluomo la facolt poetica per eccellenza, limmaginazione;
5. tema della caduta delle illusioni e della vanit di ogni cosa: di carattere personale, di trascrizione diretta
moti dellanimo e disposizioni sentimentali senza meditazioni di persone storiche o mitologiche;
- Infinito: suggestiva trascrizione di un moto dellimmaginazione cui il poeta si abbandona dinanzi a una
siepe che gli impedisce di osservare il paesaggio retrostante;
6. pessimismo cosmico: costituisce allincirca lassetto definitivo del suo pensiero e lapprodo ad un
rigoroso e doloroso materialismo. Da una concezione positiva della natura passa ad una concezione

negativa di essa (abbandonando i presupposti rousseauani); non esiste uno stato felice di natura da cui
luomo si sarebbe allontanato, il vizio gi nel fondo della natura umana e luomo nasce al solo scopo di
morire. La ragione, precedentemente considerata causa dellinfelicit umana, tende ora ad apparirgli un
efficace strumento conoscitivo, capace di svelare le contraddizioni del reale: non conduce alla felicit ma
rende consapevole luomo della propria condizione di infelicit;
- Zibaldone: affronta le pi svariate questioni intensificando la sua riflessione sulla natura e sul destino
delluomo;
- Operette morali: prose per lo pi in forma di dialogo che costituiscono una sintesi unitaria di tutte le
riflessioni dello Zibaldone: esprime la volont di guardare a fondo nella natura delle cose e di svelare
laspra verit cui egli giunto:
Dialogo di F. Ruysch e delle sue mummie:affronta un corollario della teoria del piacere, il problema se
in punto di morte luomo provi piacere o dolore, per affermare che la morte stessa in quanto
cessazione del dolore del vivere produce una sorta di piacere; attraverso i morti comunica il senso di
assurdit della vita;
Dialogo di un folletto e uno gnomo: deride la presunzione antropocentrica delluomo, che si creduto
e si crede misura delluniverso;
Dialogo della natura con un Islandese: un islandese prima peregrina per il mondo alla ricerca di un
luogo e di un clima che la natura abbia destinato come suo proprio alluomo e poi, convintosi che un
tal luogo non esista e che la natura stessa abbia destinato luomo alla sofferenza, cerca
disperatamente di sottrarsi alla persecuzione della natura, finch simbatte proprio in essa con cui
intesse un drammatico dialogo sullesistenza umana, sui fini e sul senso della realt;
7. poetica della ricordanza: vige ancora la poetica dellindefinito, del vago e della caduta delle illusioni:
- Quiete dopo la tempesta / Sabato nel villaggio: rappresentazione di momenti, sensazioni, esperienze
e figure collocate in un presente ideale senza tempo da movimentati e colorati quadri di vita
recanatese;
- Canto notturno: il pastore errante un alter ego del Leopardi ma anche un primitivo, la cui
sofferenza e la cui riflessione sono testimonianza delluniversale sofferenza delluomo e della capacit
degli antichi di intuire le verit essenziali intorno alla condizione umana; il pastore leva il suo
lamentoso canto e scopre che non esiste un punto in cui si pu attingere il senso ultimo delle cose;
8. ultima stagione: la constatazione della sofferenza universale di ogni individuo genera nel Leopardi un
sentimento di piet in tutti gli esseri viventi; il Leopardi appare pi aperto al mondo, pi combattivo, pi
disposto a difendere le proprie amare verit, sino allaperta polemica: si spiegano le aspre prese di
posizione contro lottimismo di un progresso tecnico - scientifico per una perfettibilit delluomo e contro lo
spiritualismo cristiano di quanti si illudono dellesistenza di un disegno provvidenziale o di una vita
ultraterrena;
- Ginestra: vera e propria summa e vertice della meditazione e della poesia dellultimo Leopardi. Sotto
lincombente, minacciosa mole del Vesuvio cresce la ginestra; il poeta invita a verificare in questo
luogo una volta abitato e ridente de ora desertico quanto indifferente la natura; polemizza contro lo
spiritualismo cattolico che ha rifiutato quelle verit che avevano liberato in parte luomo dalle barberie
delle credenze medievali; il poeta si accende di sdegno per chi rifiuta di guardare in faccia la verit e
poi si lascia prendere da un sentimento di piet per luomo condannato allinsofferenza. Giunge a
formulare quel progetto solidaristico utopico: solo solidarizzando fra uomini e confederandosi contro il
comune nemico, gli uomini potranno fondare una convivenza civile pi umana e salda.
Innovazioni del Leopardi:
costituisce un unicum nel panorama letterario ottocentesco per la sintesi di elementi classici e romantici:
dallabbandono della mitologia ad una concezione della poesia moderna come
sentimentale e filosofica, al primato della lirica pura; tipico del romanticismo la ribellione;
rinnovamento profondo del linguaggio poetico: esperienza della lirica pura, immediata trascrizione di un
dato sentimentale ed emotivo, poesia della memoria, linguaggio aspro;

fondamento del suo pensiero una visione pessimistica e materialistica delluomo, inevitabilmente
destinato allinfelicit, alla distruzione e allannichilimento, non giunge a concepire ( Foscolo) la possibilit
di una gloria duratura del tempo in virt della poesia o daltro.
la Ginestra rappresenta una via progressiva per fondare una migliore convivenza sociale.
Zibaldone:
si sofferma a meditare sul fine della poesia e sulle scelte tematiche e lessicali pi adeguate;
compito della poesia suscitare nel lettore quel piacere dellimmaginazione che nasce dal vago,
dallindefinito, dallindeterminato e pu essere conseguito con alcune scelte tematiche e espressive;
scelte tematiche:
- qualunque oggetto o luogo che susciti rimembranza, perch ogni ricordo ha contorni indefiniti;
- immagini e situazioni che comunicano impressioni di vastit, lontananza, indeterminatezza;
scelte linguistiche:
- deve suscitare sentimenti vaghi e indefiniti, far scaturire da una parole molte sensazioni;
- parole come notte confondono gli oggetti cos lanimo ne concepisce unimmagine indistinta;
- parole che si discostano dalluso, parole arcaiche comunicano lontananza indeterminatezza.
LA SCAPIGLIATURA.
la scapigliatura non elabora una poetica profondamente originale e si presenta come un fenomeno
interessante ma anche limitato, specie se confrontato con quanto elaborato negli altri Paesi: Boudelaire;
la scapigliatura una propaggine del romanticismo, esasperata dalle delusioni risorgimentali, dalle storie
personali spesso tragiche, dei protagonisti,
al movimento va riconosciuta la funzione di recupero di modelli stranieri poco frequentati dai precedenti
romantici e di alcune voci dellattualit pi scandalosa (poeti maledetti) lorizzonte si allarga;
il termine utilizzato per la prima volta da Arrighi per designare una classe: personificazione della follia
che sta fuori dai manicomi, serbatoio del disordine, della imprevidenza, dello spirito di rivolta e
opposizione;
alle radici del movimento stanno:
- delusione per gli esiti del risorgimento;
- contraddittorio rapporto con lindustrializzazione incipiente;
- volont di opposizione ai modelli di vita e alle mentalit borghesi;
in ambito filosofico: accettano una concezione del mondo irrazionalistica e spiritualistica sia pur mescolata
a superficiali suggestioni positivistiche;
sul piano letterario si caratterizza per il rifiuto dei modelli letterari romantici e tardoromantici nostrani;
la loro attivit si concretizza in:
- affermazioni programmatiche;
- temi e moduli letterari esasperati, eccentrici.
GIOVANNI VERGA

Opera fondamentale = I Malavoglia;

Realt del Meridione, societ arcaico-agraria;

Punto di vista della gente non emerge un protagonista singolo PUNTO DI VISTA DELLA GENTE;

Evita il giudizio personale;

LINGUA = nazionale arricchita di termini di origine dialettale, modi di dire, proverbi;

RITMO = veloce sintassi modellata sulla lingua parlata;

IDEALE DELLOSTRICA lostrica (i Malavoglia) quando esce dal guscio (il paese) muore
inesorabilit del destino;
Autore fondamentale del VERISMO:

rifiuto del Romanticismo a causa della sua impostazione sentimentale e della sua negazione della
realt oggettiva
metodo dellimpersonalit esclude interventi specifici del narratore nellintreccio
rifiuto del bello e ricerca del vero
rivolto al concreto, realt quotidiana nella sua essenza pi nuda e dolorosa, canoni del darwinismopositivismo e del realismo- naturalismo
Tempo = quello della natura (stagioni, etc)
Spazio = quello del paese
Tecniche:
straniamento = soffoca il punto di vista singolo per dar voce alla collettivit
regressione = il narratore rinuncia ai propri metri di giudizio per adottare la prospettiva elementare del
mondo rappresentato
EMILE ZOLA
Esponente + importante del naturalismo
Naturalismo verismo hanno avuto scambi interculturali, ma differiscono nel tempo
Uso del ROMANZO = nuova forma di indagine della societ non si parla di storia passata ma
contemporanea
Parla del popolo, dei ceti bassi => DIRETTO sempre AL POPOLO
Impegno metodologico si impone i compiti della scienza => importanza dellimpegno sociale
Grande speranza e fiducia \nel metodo scientifico => scienza = soluzione a tutti i problemi
Determinismo
Per uscire dal romanticismo
Meccanicismo
IL FUTURISMO.
inizia con il manifesto di Marinetti del 1909 e ha una poetica ufficiale (no il crepuscolarismo);
fenomeno globale che interessa svariati campi artistici ed extra-artistici (politica, costume, cinema,
musica)
approda ad una polemica antipassatistica, esaltano la civilt delle macchine, inebriandosi delle sue
realizzazioni e innovazioni: macchina, velocit, dinamismo, fervore della vita cittadina;
il ribellismo e anticonformismo futurista intende colpire il decadente, retrospettivo e rinunciatario della loro
epoca e abolire la psicologia;
parte consistente della mitologia futurista confluisce nella mitologia del fascismo: esaltazione della guerra,
sola igiene del mondo;
ammette che larte del passato va distrutta, bandita i primi a farne le spese sono: Poe, Baudelaire,
Mallarm, Verlaine, Pascoli, DAnnunzio;
tematiche: vitalismo, dinamismo, macchinismo, modernismo sfrenato, accettazione dellindustrialismo;
prevede: distruzione della sintassi, sostantivi a caso, privilegiare verbi e sostantivi, abolire aggettivi e
avverbi, uso dei verbi allinfinito, sopprimere le similitudini, privilegiare lanalogia che condensa campi
semantici lontani, introdurre lonomatopea, segni matematici, il rumore, il peso e lodore, abolire la
punteggiature, la psicologia e la metrica classica, adottare il verso libero parole in libert;
la mimesi del mondo contemporaneo proiettato dinamicamente verso il futuro giustifica le scelte formali e il
rifiuto di tutte le forme chiuse, armoniche e regolari che apparivano statiche e passatiste;
si distingue fra futurismo prevalentemente tematico: affida il proprio sms alla rappresentazione
abbastanza tradizionale di oggetti topici come lauto (primo Marinetti)
futurismo formalizzato: applica appieno i dettami delle parole in libert (Marinetti);
si distingue tra futurismi estremi: Marinetti e Covoni;

futurismi moderati: puntano su temi anche solo genericamente moderni e vitalistici,


contaminando motivi dannunziani e daltra provenienza, Govoni, Palazzeschi;
un fenomeno di elaborazione formale e sperimentalismo linguistico e stilistico;
teatro: importante no per le concrete realizzazioni ma per le indicazioni di nuove possibili strade da
percorrere:
- gli autori devono preoccuparsi di unassoluta originalit novatrice;
- rifiuto della tematica del teatro borghese, basato sulla vicenda damore e adulterio;
- teorizzazione di un teatro di variet nel quale vengono utilizzati diversi tipi di spettacolo
I CREPUSCOLARI.
non esiste una scuola ma esperienza diverse convergenti per comunanza di modelli, atteggiamenti e stile;
hanno influenza esperienza nostrane come il languido, nostalgico ripiegamento ad idoleggiare i buoni
sentimenti caratteristico del Dannunzio, e certe regressioni infantili tipiche del Pascoli;
polemici nei confronti del poeta-vate e della poesia eloquente della linea Crucci- DAnnunzio;
caratteri legati a motivi intimismo languido, malinconico, lacrimevole, che giunge allautocommiserazione,
a un morboso compiacimento della condizione di malattia, a unintensa volutt di dolore e di pianto;
tinte e toni smorzati, malinconici, crepuscolari, propensione antieloquente, discorsiva e prosastica,
musicalit languida e monotona, lessico quotidiano o appena arcaizzante;
i luoghi e gli oggetti trascendono il significato puramente descrittivo e realistico per assumere il
simbolismo;
troviamo poeti stabili (Corazzini, Gozzano, Moretti) e poeti episodici (Palazzeschi e Govoni);
Corazzini:
- la sua breve ed infelice esistenza appare conforme ai temi crepuscolari e ai toni dolenti e languidi
della sua lirica;
- apertura alle novit formali: verso libero;
Gozzano:
- nella sua lirica sono presenti temi del pi tipico simbolismo crepuscolare (dagli amori languidi e
infelici alla malattia inguaribile);
- presenza di una forte componente ironica ed autoironica, che mette in discussione il modello alto
della tradizione dellestetismo dannunziano;
- mette in scena semplici e genuini personaggi, che egli al tempo stesso mostra di ammirare per la
loro genuinit e sente distanti da s e insoddisfacenti per la loro mediocrit piccolo-borghese;
- sono ben rappresentativi gli alter ego del poeta (Tot Mermeri): ironico rovesciamento del
superuomo dannunziano, ma al tempo stesso perfetto esteta in tono minore;
- piano formale: processo di contaminazione di un lessico e di toni e stilemi alti dannunziani e di
lessico , toni e stilemi bassi, quotidiani e prosastici.

GABRIELE DANNUNZIO.
Arte e vita.
visse una vita ricca e varia: innumerevoli esperienze mondane e galanti, frequentando ambienti diversi;
influenza in campo letterario, politico, costume e societ italiana: detenne una vera e propria egemonia
come modello di comportamento e gusti;
grande capacit di vivere la sua vita come letteratura, opera darte e trasferire nellopera darte la
dimensione del vissuto;
realizza nel modo pi ampio e pi vario quellestetismo, che una atteggiamento di fondo del
decadentismo;

trasmise a larghi strati della societ il gusto e il senso di una vita inimitabile ardimentosa, disponibile
perch non retta da altri valori che il culto della bellezza e laffermazione dellio;
vita vissuta allinsegna dellestetismo:
- 1881 1891: A Roma pubblica una raccolta di versi e vari bozzetti e partecipa alla rivista Cronaca
Bizantina: ricca di pettegolezzi e indiscrezioni, spunti polemici, indovinelli a premio e cronache
mondane: avvia una vita di brillante mondanit, sfrenato erotismo, lussi e debiti;
- compone Il peccato di maggio e innesca uno scandalo fra i giornali;
- compone Il Piacere, Giovanni Episcopo e Linnocente;
- scopre Nietzsche ricavandone suggestioni e nuovi orientamenti per il suo estetismo;
- intensa creativit di produzione teatrale;
- per sfuggire ai creditore fugge in Francia e ritorna in Italia per le radiose giornate: si tuffa nella
politica su posizioni interventiste e partecipa alla guerra; il suo discorso non ha nessuna struttura
argomentativi e si risolve nellincessante fluire di letterarie rievocazioni del passato, di metafore e
artifici;
- venne rinchiuso da Mussolini nel Vittoriale degli Italiani , dove visse la quotidianit di 17 anni
mirando sempre a collocarla nella dimensione della bellezza con rituali, decorazioni, lapidi,
suppellettili, maniacale collezionismo di oggetti e ricordi della sua privata che insinuano pi di un
dubbio sul suo gusto, al di fuori dellambiente letterario;
1938: muore di emorragia cerebrale il 1 marzo.

Tappe di un itinerario.
Nella prima produzione si rif a 2 esempi dell800: Carducci e Verga, ma presto si distacca da questi:
- Verga: ai temi apparentemente affini (vita paesana) si accosta non spinto dalla piet umana o
comprensione storica ma proteso alla ricerca della sensazione acre e violenta, affascinato dal
violento;
- DAnnunzio: scrive con un atteggiamento di oggettiva freddezza e scrupolo documentario che
potrebbe legittimare il riferimento con Zola e alle poetiche naturalistiche
- Disposizione di acceso sensualismo, bramosa celebrazione del godimento, sensibilit disponibile ad
ogni sollecitazione della natura;
Il Piacere:
- con esso viene introdotto leroe decadente come Dorian Gray: raffinato e gelido, cultore solo di quel
bello che, attraverso lartificio, sia riscattato dalla piatta dimensione naturale, aristocratico spregiatore;
- il sensualismo diventa lussuria, la disponibilit alle sollecitazioni sensoriali della natura diventa ricerca
dellartificio;
Nuova fase con il Poema paradisiaco:
- la stanchezza che segue alla realizzazione del piacere, il ripiegamento, la saziet della carne che
genera malinconici vagheggiamenti di bont, di ritorno ad una vita pura, di sereni colloqui con la
madre nella casa lontana;
- elabora una poesia colma di un languore voluttuosamente goduto e celebra con artificiosit ineffabili
stati danimo di convalescenza spirituale e di estenuazione preziosamente effusi in raffinati paesaggi;
Lettura di Nietzsche: ne ricava non senza approssimazioni e fraintendimenti un certo tipo di indicazioni
politiche e la morale del superuomo;
Mito umano dellesteta decadente si integra sul piano politico:
- Andrea Sperelli disprezza il suo tempo in base a motivazioni puramente estetiche;
- Claudio Cantelmo parte anche lui dal culto della bellezza ma per arrivare a conclusioni nuove: la
difesa della bellezza va fatta contro il sistema parlamentare, necessario pertanto che si formi
unoligarchia nuova per domare le moltitudini a suo profitto: ideologia antidemocratica;
Atteggiamento che DAnnunzio innestava su un fondo di estetismo decadente contrassegner molta parte
della sua produzione posteriore e la sua vita pubblica: inizia ora la sua carriera di superuomo-tribuno,
diventando deputato per la destra, partecipando alla prima guerra mondiale.

Nel Alcyone manca la dimensione superomistica in senso proprio che caratterizza tutti gli altri libri e la
dimensione tribunizia, da poeta-vate che rievoca le glorie passate e celebra le gesta eroiche del presente:
il poeta si immerge mirando a realizzare una fusione panica;
- DAnnunzio ha superato la carica di ritualistico sensualismo tipica della sua prima produzione e quella
disposizione di languido e manierato abbandono che caratterizzava il Poema Paradisiaco
- ogni dato sensoriale si alleggerisce e trascolora, il paesaggio diventa stato danimo, lo spettacolo della
sera suggestivo volto femminile;
- segna un momento di tregua, un venir meno della tensione;
Fase notturna: uso costante di brevi periodi, assenza di un vero e proprio disegno narrativo, prevalere di
una prosa lirica e impressionistica e il tema di fondo un senso cupo del finire delle cose;
- prose di confessione e ricordo, caratterizzate da una disposizione di interiore ripiegamento che
sovente approda alla cupa malinconia di un fallimentare bilancio dellesistenza

Litinerario in breve:
Periodo romano (1881-1891): pubblica Canto novo e Il Piacere;
Periodo napoletano (1891-1894): pubblica LInnocente, Poema Paradisiaco, Trionfo della morte e
collabora con Il Corriere di Napoli;
Periodo fiorentino (1898-1910): compone alcune opere teatrali e pubblica tre libri delle Laudi;
Periodo francese (1910-1915): partecipa alla propaganda interventista e scrive il Notturno;
La sua poetica:
Canto novo;
Poema paradisiaco;
Il Piacere;
LInnocente;
Trionfo della morte (romanzo); La figlia di Jorio (tragedia);
Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi; Le faville del maglio;
Notturno (raccolta di meditazioni e ricordi in forma di prosa lirica)
In conclusione
Grandissima variet degli atteggiamenti, delle opere, dei moduli artistici;
La sua parola priva di interiorit e non suscita nel lettore le risonanze proprie della vera parola poetica,
la sua consumata perizia lascia il sospetto che tutto per lui si risolva in una perenne sperimentazione
sensoriale e letteraria;
Capacit di assimilare spunti e suggestioni dai contemporanei autori stranieri;
Tendenza a servirsi della poesia come strumento per inventariare il reale con una disposizione
enumerativa, con un susseguirsi di versi che suonano e non creano, con un abbandono a virtuosistici
compiacimenti descrittivi;
A DAnnunzio risale il primo esperimento su larga scala di metrica libera, di rottura di schemi strofici,
riplasmati in sempre nuovi aggregati in cui il verso pu finire per coincidere con una parola singola,
dilatata nel suo potere evocativo.

GIOVANNI PASCOLI.
Esperienze biografiche:
nacque il 31 dicembre 1855 a San Mauro di Romagna;

a 12 anni vive il luttuoso evento che peser in maniera determinante sulla sua formazione umana e sulle
condizioni di vita della famiglia: il 10 agosto viene ucciso il padre;
alle difficolt economiche si aggiungono altri lutti;
partecipa a delle manifestazioni, viene arrestato e trascorre alcuni mesi in carcere: unesperienza che si
conclude con lassoluzione ma che lo orienta verso una dolorosa rassegnazione e una morbosa chiusura
nel cerchio degli affetti familiari;
laureatosi, alterna la sua attivit di docente a quella di poeta;
comincia a costituire il suo nido familiare con le sorelle Ida e Mari, che si dedicano interamente a lui;
la sua vita sconvolta dal matrimonio della sorella Ida, da lui vissuto come tradimento e violazione del
nido: lui e Mari vivono la loro vita di intensi e ambigui affetti.

Capisaldi ideologici.
con Myricae (1891) avvia un programma di disintegrazione delle forme poetiche tradizionali;
nellambito della produzione poetica Pascoli da considerare di importanza fondamentale: da
considerare uno spartiacque che segna linizio del 900;
i suoi rapporti col decadentismo sono meno vistosi di quelli di DAnnunzio ma pi profondi;
la sua influenza sulla posteriore poesia italiana sul piano del linguaggio sar determinante;
le novit di Pascoli derivano la loro importanza dal fatto che sono coerenti con una sensibilit e una
visione della vita nuova, attuano cio quella congruenza tra linguaggio e ideologia;
la sua vita fu dominata da un particolare, morboso legame con la famiglia dorigine, sentita come nucleo di
memorie e di sangue, come rifugio sicuro nel quale arroccarsi e dal quale impossibile uscire;
ossessionante ricorso allimmagine del nidoe il ricorrere al motivo dei morti, delle dolorose esperienze
familiari deriva una visione della vita tutta raccolta nellambito primordiale e istintivo dei rapporti di
sangue ai quali affidato ogni legame, con la negazione di tutti i modi di contatto e di rapporto;
lidoleggiare del nido impedisce a Pascoli di crescere, maturare umanamente rompendo il cordone
ombelicale con la famiglia dorigine e lo blocca di fronte ogni esperienza amorosa, di fronte alla donna e
alleros, in una situazione adolescenziale fatta di turbamenti e paure a livello poetico ci viene trascritto
in immagini di violenza e sangue;
lideologia del nido si accompagna a unangosciosa perplessit e sgomento di fronte alla realt nella quale
gli toccava vivere, a una vera e propria fuga dalla storia: molte pagine colme di angoscioso smarrimento,
di panico per i tempi che si annunziano, per il disastro che sta per cogliere luomo, per il futuro la
scienza che, che alla base di questo, non ha prodotto n felicit n liberazione delluomo;
posizione pascoliana in linea con quella del tempo, in quella progressiva crisi delle certezze
positivistiche: il rifiuto della civilt contemporanea era un dominatore comune degli esponenti pi
rappresentativi del decadentismo, ma mentre questi lo concretizzavano o nel vagheggiamento estetico di
un mondo di pura bellezza e nella ricerca di un elitario edonismo(Huysmans, Wilde, DAnnunzio) o in una
sperimentazione del nuovo sia sul piano biografico che su quello espressivo (Rimbaud), Pascoli lo
concretizza o in un ripiegamento intimistico e vittimistico compiacimento o in nel malinconico
idoleggiamento della campagna e delle cose umili.
La sua poetica:
Myricae la prima raccolta lirica ispirate alla vita di campagna:
- Pascoli voleva sottolineare la modestia e la quotidianit dei temi di queste liriche, che colgono la vita
agreste nellavvicendarsi delle stagioni e nel succedersi delle ore e pullulano di particolari e di aspetti
quotidiani e dimessi;
- questa modestia e quotidianit di temi si accompagna con un atteggiamento linguistico caro al
verismo, consistente nel frequente ricorso al termine preciso, tecnico e gergale verismo solo
apparente: ad una prima impressione sembrerebbe un susseguirsi di quadretti di genere ma con una
lettura pi meditata, tale impressione tende a scomparire;

questo mondo rappresenta lo scenario sul quale proiettare inquietudini, smarrimenti, un senso di
vivere fatto di ansiose perplessit;
- simbolismo nasce dalla carica attribuita alloggetto, attraverso la quale torna a vivere il soggetto;
Canti di Castevecchio;
I Poemetti: Il Fanciullino: testo di poetica nel quale espressa una concezione della poesia come
operazione estranea al logos, alla razionalit, come perenne capacit di stupore tutta infantile, come
disposizione irrazionale, che permane dentro di noi prevalgono nessi di coordinazione su quelli di
subordinazione, il ricorso alla paratassi e allaccostamento per asindeto;
Poemi conviviali; Odi e Inni; Carmina;
-

Una poesia nuova:


Nella sua produzione non c uno svolgimento o sviluppo;
Egli gioca su diversi tavoli o pi specificatamente sperimenta modalit poetiche differenti;
Novit strutturale che riguarda limpianto del componimento:
- Myricae: costituite da brevi componimenti, volti a fissare un aspetto del reale dimensione staticodescrittiva;
- Poemetti e Canti di Castelvecchio: prevale un intento narrativo che comporta unampiezza maggiore
del componimento dimensione dinamico- narrativa;
Novit nellinfrangere quellordine logico, quella coerenza tra un prima e un poi, quella nettezza di disegno
e di definizione, tanto care a Carducci PASCOLI = POETA ANTICLASSICO per eccellenza;
un tipo di narrare per allusioni, riprese, analogie verbali, catene di ripetizioni in trama: il nucleo del
discorso non mai esplicito interamente, ma la parola vi gira attorno, senza mai affrontarlo e chiarirlo
appieno, lasciando un margine pi o meno vasto dombra;
Novit linguistica: viola le norme tradizionali della comunicazione fondata sulladozione di una lingua
codificata e chiara a tutti nelle sue valenze semantiche oltre al linguaggio grammaticale ricorre ad un
linguaggio pre-grammaticale (=costituito da onomatopee, il cui valore non semantico ma
fonosimbolico: sar frequente nelle sperimentazioni del futurismo, dadaismo e surrealismo), ad un
linguaggio post-grammaticale (=costituito da termini tecnici, gergali);
Novit metrica: realizza unoperazione innovativa, che consiste nella dissoluzione dal di dentro nella loro
compatezza armonica tradizionale del singolo verso o la struttura strofica, al posto della quale subentrano
una versificazione e musicalit frantumate dalle censure, dilatate dagli enjambements, affidate a
risonanze, utilizzate per il loro valore fonosimbolico, evocativo;
- in gran parte della produzione usa i metri della tradizione tenendo conto del contemporaneo Carducci;
- nella produzione pi tarda si spinge ad unoltranzistica sperimentazione e si impegna riprodurre le
complicate strutture della lirica corale greca o a rifare con preziosismo antiquario moduli dellantica
poesia francese;
Continuit e variet:
i capisaldi dellideologia del Pascoli non subiscono variazioni:
- una dolente perplessit di fronte alla vita e al mondo dominato dalla violenza e dal male;
- un acuta coscienza del mistero;
- il vagheggiamento di un umbratile raccoglimento;
- il mito e il culto del nido con la conseguente fuga dalla storia che approda allidoleggiamento della
campagna e allaffettuosa ricognizione degli aspetti dellumile realt quotidiana;
nei Poemi Conviviali questi temi sono proiettati nel mondo classico: Pascoli sceglie tematiche pi alte e
quindi eleva il tono e realizza risultati di parnassiana ricercatezza e linguaggio antiquario;
nei Carmina questi temi sono proiettati nel mondo classico-romano, che visto in controluce nei suoi
aspetti di giornaliera, dimessa umanit; il latino utilizzato linguisticamente costituito da un sapiente gioca

di incastri e collages dai pi disparati testi classici e sintatticamente caratterizzato da un andamento


diseguale, frantumato;
lo sviluppo dellideologia del nido:
- in un primo tempo il nido concepito in dimensione familiare, come legame di memorie e sangue,
come difesa contro il male del mondo, e allimmagine del nido collegata quella della siepe come
difesa del podere, della piccola propriet contadina;
- in seguito il nido concepito in dimensione non pi familiare ma nazionale: egli si fa esaltatore del
nido di tutti gli italiani della nazione povera i cui componenti, superata la lotta di classe, devono
adoperarsi nella comune lotta contro le nazioni ricche Pascoli approda al nazionalismo (La grande
proletaria si mossa).
LESPRESSIONISMO E LA VOCE.
Lespressionismo.
Non un movimento italiano ma si origina in Germania: fenomeno complesso e contraddittorio, i cui
estremi sono unaspra rivolta nel grottesco e nel crudele e laspirazione a una rigenerazione futura
dellumanit;
Manifestazione polivalente e pluridisciplinare, che ha la sua genesi nel clima inquieto e aperto alla
sperimentazione degli anni anteguerra, ma raggiunge il suo apice negli anni dopo la I guerra
Caratteristiche: nuove forma, tematiche, e nuovo linguaggio (crudo, polemico, scandaloso);
Sul piano ideologico-culturale una violenta e radicale reazione allottimismo positivistico borghese e ai
disastri e agli orrori della guerra;
Si caratterizza per una visione cupa, pessimistica del mondo una poetica della vita tramontata,
violentata, della disperazione, della morte e dellassurdo;
una letteratura dellurlo, della deformazione grottesca del reale naturalisticamente concepito;
Punto di vista stilistico e tecnico: si fece sentire linflusso futuristico come semplificazione e scarnificazione
linguistica, nel senso di un radicale rifiuto della retorica e del linguaggio poetico ed espressivo della
tradizione e di una radicale e violenta rivoluzione stilistica;
Punto di vista formale: linguaggio violentemente espressivo, che si fonda sulla violazione dei normali
istituti linguistici.
La Voce.
Rivista di maggior prestigio letterario, che presenta tre fasi di evoluzione:
1. 1908 - 1911: rivista a carattere politico-ideologico: si pongono come una voce razionale nel caos del
tempo;
2. 1911 1913: non interessante;
3. 1914 1916: non pi a carattere ideologico ma letterario: autori e tematiche dinteresse:
- poesia: Ungaretti poetica del frammento;
- prosa: molto curata, attenzione alla forma e grande labor-limae;
Rinnovamento del linguaggio Ungaretti lesempio pi clamoroso: linguaggio asciutto, arido, incisivo,
fortemente icastico, che mira a lasciare uno stato danimo (anche in Gadda)
Ag in direzione di unintensificazione e concentrazione del lirismo e di un abbattimento dei confini tra
poesia e prosa;
Orientamento verso una concezione della letteratura moralmente impegnata e di carattere
prevalentemente autobiografico.
Autori pi noti: Rebora, Campana e Sbarbaro (Prezzolini).
CLEMENTE REBORA:

Motivo dominante un insopprimibile bisogno di purezza, elevazione, idealit, senso, tensione a Dio;

Motivo questo osteggiato da un grumo di debolezze, colpe e contraddizioni che incatenano lindividuo e
lio del poeta;

Poesia concepita come manifestazione di un impegno esistenziale;

linguaggio espressionista pienamente realizzato: allusioni e citazioni dantesche, uso di arcaismi e termini
rari, fitta trama di assonanze con rime, sinestesie e uso analogico dei participi.
CAMILLO SBARBARO:

linguaggio prosastico, disadorno, scabro, antimelodico e antieloquente process

sliricizzazione consapevolezza di 1 condizione del nulla (Leopardi Sbarbaro Montale) senso del
vuoto;
DINO CAMPANA

lansia di liberazione e realizzazione esistenziale si esplica nella rappresentazione del viaggio e del
vagabondaggio ritrovati nella memoria personale o sognati evasione dal mondo reale alla ricerca di
incontaminati e felici mondi immaginari, luoghi mitici o memoriali, simbolo di realizzazione personale;

poesia trasgressiva, suggestiva, evocativa con tematiche notturne, oniriche, surreali e visionarie;

la poesia aspira a riacquistare il suo antico potere magico-incantatorio, quasi divino;

la sua poesia trae un diretto influsso da precisi e consistenti modelli letterari (Baudelaire, Verlaine,
Rimbaud);

ITALO SVEVO.
La vita come binomio di affari e cultura:
Ettore Schmitz, in arte Italo Svevo, nasce a Trieste nel 1861 da una famiglia di commercianti ebrei;
Formazione in una scuola tedesca e allIstituto Superiore Commerciale;
Si impiega presso la Banca Union a malavoglia;
Sposa la cugina Livia Veneziani e passa a dirigere la ditta di vernici del suocero: lesperienza diretta del
mondo impiegatizio picolo-borghese e di quello medio-alto-borgese filtra nellopera letteraria di Svevo, che
assume quindi una notevole componente autobiografica;
Accanto agli affari si dedica costantemente alla letteratura:
- nel periodo di lavoro nella banca, inizia a collaborare al quotidiano irredentista LIndipendente e con
il quotidiano Il piccolo di Trieste scrive commedie e racconti: nel 1893 esce il primo romanzo Una
Vita, che un fiasco; nel 1898 pubblica Senilit, che ha un esito fallimentare;
- diventato dirigente industriale desiste pubblicamente per 20 anni allattivit letteraria non cessando
per di scrivere; si dedica al violino come passatempo: nel 1923 pubblica La coscienza di Zeno, che
gli d la tanto attesa notoriet;
Tra i primi ad accorgersi della sua fama furono: Debenedetti, Montale e Joyce;
La sua opera risulta composta entro la Grande Guerra, ma essa entra attivamente nel sistema letterario
con la met degli anni venti: nel periodo in cui Svevo tace si impone la razione al dannunzianesimo, nella
forma delle avanguardie, ma soprattutto in quella del crepuscolarismo e del vocianesimo;
Rapporto tra letteratura ed affari non semplice: lassunzione di uno pseudonimo rappresenta unintima
scissione che vede limpiegato e uomo daffari Ettore Schmitz divergere nettamente dal letterato Svevo;
Per Lavagetto il proposito di smettere di scrivere appare simile a quello di Svevo medesimo e il suo
personaggio Zeno formulano a proposito del fumo: in particolare il tenere un diario, allo scopo dichiarato di
conoscersi meglio per poteri definitivamente liberare dal vizio della letteratura, gli pare un surrogato della
letteratura;
1928: muore in seguito ad unincidente dauto;
I primi romanzi, i racconti e le commedie:
Svevo si risolve nei suoi romanzi, Debenedetti dice che in lui innato il gusto del romanzo: unassidua e
penosa passione di scrutare luomo, nel suo interno e nel suo esterno;
Narratore di racconti: sviluppa temi affini a quelli dei romanzi (amore, vita impiegatizia, affari, letterato di
scarso successo, vita triestina, sogni, vita interiore, malattia, inettitudine, senilit) si ricordano: La novella
del buon vecchio e della bella fanciulla e altri scritti, Vino generoso, Una burla riuscita, Il Vecchione;

Commediografo: fu il genere prediletto da Svevo e ad essa si dedic tutta la vita, dopo linflussa del teatro
naturalistico, agiscono su Svevo i modelli di Ibsen e di Pirandello, con cui mostra affinit tematiche e
alcune caratteristiche strutturali; si ricordano: Con la penna doro, La rigenerazione, Un marito,
Inferiorit;
Una Vita (1892): mostra di aver intuito i motivi di fondo che caratterizzeranno tutta la sua successiva
produzione e di essere precocemente orientato verso problematiche gi novecentesche:
- risente del romanzo naturalistico e veristico che ancora pienamente in auge: in particolare si
possono definire naturalistici la struttura narrativa e il ruolo assegnato allambiente;
- racconta la vita di Alfonso Nitti, un modesto impiegato che cerca di uscire dalla mediocrit grazie alla
pratica della letteratura e soprattutto al fortunato corteggiamento della figlia del principale: dopo averla
sedotta non sa approfittare delloccasione e tradurre il successo momentaneo in matrimonio
vantaggioso e quindi riprecipita nella mediocrit;
- dato fondamentale linettitudine di Alfonso: prima schiacciato dagli ingranaggi di una societ ingiusta
o spietata, poi si schiaccia da solo, vittima di se stesso e delle sue tortuosit psicologiche ;
- la societ e lambiente per lunghi tratti rimangono sullo sfondo per mettere in primo piano lanalisi
interna di Alfonso: di lui si mette in evidenza le contraddizioni, i repentini cambiamenti di proposito e di
stati danimo, la frattura fra comportamenti esterni e sentimenti;
- ci che fa di Alfonso un inetto (proiettato verso il 900) e non un vinto (di matrice naturalistica) questa
dissociazione profonda, acutamente intuita da Svevo e indagata con discreta ampiezza di strumenti
analitici;
Senilit (1898):riprende e approfondisce il motivo dellinettitudine:
- si stacca dai moduli del romanzo naturalistico (senza per abbandonare la struttura del racconto a
narratore esterno impersonale);
- lanalisi psicologica approfondita e resa assolutamente prioritaria rispetto al meccanismo
dellintreccio e al rapporto individuo/ambiente;
- Emilio Brentani un letterato mediocre che non ha raggiunto il successo cerca in unavventura
amorosa con Angiolina, di cui conosce la dubbia reputazione e i facili costumi, una sorta di riscatto alla
mediocrit della propria esistenza il suo modello il Balli, pittore mediocre non gratificato dal
successo, ma fortunato e spregiudicato dal successo;
- il Balli possiede la capacit di tuffarsi nel flusso della vita senza tentennamenti e ripensamenti
(sinonimo di forza e saldezza), mentre Emilio presenta una tortuosit pi intricata di quella di Alfonso;
- lo stato di Emilio un perenne ondeggiare tra opposti sentimenti, propositi, azioni, tra illusione e
disillusione, tra calcolo e ingenuit condizione di lacerazione interiore, che Svevo indaga con
grande analiticit e acume e sintetizza nellimmagine di due individui che vivono nellintimo di Emilio;
- significativa lanalisi degli autoinganni della coscienza di Emilio, allo scopo di mantenersi in un
precario equilibrio tra opposti inconciliabili tra loro: da un lato il tenace attaccamento alla propria
tranquilla inettitudine, dallaltro il pericoloso insorgere della passione, che non voleva suscitare e che
una volta scatenata non sa controllare;
- Emilio vorrebbe una pienezza sentimentale e vitale ma sentendosi oscuramente inetto a viverla
istintivamente se ne difende, cercandone un surrogato (lavventura) e mettendo in atto tutta una serie
di autoinganni, autocensure e esorcismi, che costituiscono laspetto caratterizzante della sua indole;
- con Alfonso e Emilio si pu dire avviato quel processo di dissoluzione del personaggio unitario
ottocentesco avvento di una nuove cultura novecentesca piena di lacerazioni e contraddizioni ma
con grande capacit analitica e spregiudicata indagine dei meccanismi profondi dellanimo umano;

La coscienza di Zeno.
Pubblicato nel 1923 e lindagine del profondo dellanimo trova una ratifica;
Non pi dipendenza dai modelli narrativi naturalistici: adozione della tecnica del narratore interno, che
narra in prima persona la propria storia il narratore- protagonista Zeno Cosini;

Zeno ormai vecchio scrive le proprie memorie perch indotto dallo psicanalista presso cui in cura, che a
sua volta le pubblica per vendicarsi del fatto che Zeno a un certo punto ha interrotto la cura;
Zeno scrive procedendo per grandi temi (fumo, morte del padre) che ripercorrono verticalmente la sua
vita ci consente una continua dialettica di punti di vista, ovvero i tanti Zeno che si succedono nel testo
come personaggi e che noi vediamo agire tramite le parole dellio narrante;
Questa scelta narrativa, che taglia i ponti con la struttura lineare del romanzo tradizionale, mette in scena
quella dissoluzione del personaggio unitario ottocentesco (Zeno si frantuma in una serie di identit);
Al contempo si mette in scena la dissoluzione del tempo lineare e della causalit e consequenzialit logica
degli eventi;
La dialettica degli opposti stati danimo e la dissociazione tra comportamenti e intenzioni e sentimenti si
complica quasi indistricabilmente: Zeno giovane un personaggio contraddittorio e mutevole, che mette in
atto tutti i possibili autoinganni della coscienza, ma noi lo vediamo attraverso gli occhi dello Zeno vecchio
che ricorda, deforma, sovrappone, commenta episodi, eventi, stati di coscienza;
Zeno narratore anche in evoluzione nei diversi tempi della scrittura: non lineare, malato, pur se
ormai consapevole dellineluttabilit della condizione di malattia e quindi ironicamente distaccato da se
stesso e dai problemi passati e presenti;
Le cose sono complicate dallambiguit del rapporto tra Svevo e Zeno: molti materiali sono attinti dalla vita
e dalle esperienza dello scrittore, anche se Zeno non la controfigura di Svevo;
Romanzo molto complesso e ambiguo ma affascinante;
Augusta, la donna che sposa Zeno rappresenta la salute e la normalit borghese; Zeno invece malato;
Zeno lultima incarnazione dellinettitudine a vivere pienamente la vita senza ostacolarla e bloccarla
tramite unintricata serie di procedure di autoinganno e autocensur, di insicurezze;
Qui linettitudine si dissocia dalla tragicit: la vita di Zeno solo relativamente fallimentare perch priva di
quei connotai di tragicit che caratterizzano i personaggi precedenti: a Zeno nonostante tutto le cose
vanno bene, teme il fumo ma non ha problemi di salute, sposa Augusta per ripiego ma trova la felicit;
La morale e la conclusione cui giunge lautore che la malattia di Zeno non una condizione anormale
eccezionale ma una condizione comune e inalienabile alluomo, che solo una tragedia la pu eliminare.
LUIGI PIRANDELLO.
Uomo dordine e inesorabile demistificazione.
Lopera di Pirandello interessa 2 generi letterari: narrativa e il teatro;
Opera definita rivoluzionaria: realizza unazione di rinnovamento sul piano della tecniche letterarie e dei
moduli espressivi (Il fu Mattia Pascal ha poco a che fare col romanzo ottocentesco) e sul piano ideologico
con unopera di continua, inesorabile demistificazione, attacca valori, convenzioni e istituzioni;
Pirandello e Svevo vengono riconosciuti tardi, a met degli anni 20, quando gli interessi culturali italiani si
aprono ai contatti con 1 letteratura europea che aveva espresso la crisi dei valori tradizionali;
Nasce il 28/6/1867 a Agrigento: padre gestiva alcune zolfare e la madre era di famiglia di commercianti;
Compie gli studi liceali, si laurea alla facolt di lettere, si sposta a Roma, dove insegna stilistica italiana;
1934: gli viene conferito il premio Nobel muore 2 anni dopo;
produzione giovanile: testimonia la sua formazione patriottico-risorgimentale le idealit liberali e
risorgimentali si scontrano con la deludente realt politica di fine 800 e lui partecipa a quella delusione
post-risorgimentale, propria di altri autori (Carducci, Verga) ma la vive con una tensione e radicalit
particolari;
la moglie riporta una crisi nervosa destinata ad aggravarsi col tempo: si manifesta con uningiustificata,
patologica gelosia linfermit di mente della mente della moglie pone dinnanzi a Pirandello problemi di
vita sofferta che poi diventeranno materia di ispirazione artistica;
nel 1924 chiede la tessera fascista: scelta, della quale non si riescono a capire le ragioni forse da
collegare alle idealit patriottiche frustrate o alle posizioni antidemocratiche;

Dimensione intellettuale rivoluzionaria si accompagna con una vita regolata. borghese, da uomo
dordine contraddittoria coesistenza: da interpretare come il tributo che Pirandello pagava alla propria
convinzione della necessaria separazione tra vita e letteratura, alla propria refrattariet ad accettare
lestetistica contaminazione tra arte e vita perseguita da DAnnunzio e da altri decadenti;

Principi di poetica e modalit di rappresentazione.


Vasta produzione: variet di vicende, situazioni, personaggi;
I capisaldi sono:
polemizza con lestetica crociana, fondata sulla distinzione delle categorie dello spirito e dei vari momenti
della conoscenza;
valorizza il ruolo essenziale che nella creazione artistica gioca la riflessione;
la componente riflessiva si pone dinnanzi al sentimento, lo analizza, ne scompone limmagine: da questa
scomposizione sorge il sentimento del contrario, da cui ne deriva la perplessit;
il sentimento del contrario permette di cogliere attraverso la riflessione la complessit del reale, di
scinderne ed isolarne le varie contraddittorie componenti, di percepire quale vita palpita e soffre dentro le
strettoie delle forme, di andare ben oltre il fenomenico, al di l che in prima istanza cade sotto i nostri
sensi;
lintervento della riflessione, mettendo in luce la molteplicit del reale e andando oltre lapparenza
fenomenica si risolve:
1. nel superamento, nella liquidazione di un principio essenziale del verismo: lesistenza di una realt
oggettiva concepita come un autonomo dato di fatto da rappresentare;
2. nella negazione, tipica della cultura del decadentismo, del valore conoscitivo della ragione: introduce
una visione non pi statica ma dialettica del reale, rappresenta una realt oppostamente interpretabile
priva di una sua oggettiva consistenza;
- Lesclusa: primo romanzo, narra la storia di una donna che viene cacciata di casa dal marito perch
ritenuta ingiustamente adultera e viene riammessa proprio quando ladulterio lo ha commesso
storia sulla concezione non pi univoca della realt: ne deriva il contrasto tra apparenza e realt, lo
sfaccettarsi della condizione delluomo;
lesperienza della depersonalizzazione dei personaggi prandelliani consiste nella scoperta e nella
consapevolezza del valore fittizio delle forme e delle impalcature che ci alienano da noi stessi, in una sorta
di attonita coscienza dellassurdo del vivere:
- La carriola: il protagonista di fronte alla targa sulla porta di casa, con il suo nome e cognome e altri
titoli, ha unilluminazione e vive questa situazione di alienit;
mettere a nudo la convenzionalit dei valori accettati, dei ruoli assunti e subiti, dalle istituzioni che reggono
la vita associata opera pirandelliana una continua e inesorabile demistificazione;
due aspetti fondamentali, reciprocamente correlati, dellarte pirandelliana: grottesco e piet la poetica
dellumorismo apre la via ad un ribaltamento di prospettive: laccanimento grottesco volto a svelare i gusti
prodotti dallincongruenza delle convenzioni trascolora nella piet, nella dolente comprensione per le
grigie e dolenti esistenze stritolate da quei meccanismi, per la pena di vivere cos;
coesistenza di toni e atteggiamenti: dalla constatazione dellassurdo di vivere Pirandello trae motivo di
dolente fraternit con luomo, vittima di tale assurdo;
la Sicilia un costante riferimento: a differenza della tradizione veristica siciliana (Verga) che mira alla
messa in luce dei meccanismi sociali, della fisionomia e della dinamica delle classi, Pirandello mirava ad
altro: attraverso luomo della provincia siciliana, oppresso da una societ angusta, costretto a muoversi
entro una pania di pregiudizi arcaici, sofista per la necessit di aprirsi un varco attraverso la prigione dei
tab della collettivit locale, insicuro e scettico per esperienza fallimentare di secoli, egli rappresentava la
crisi delluomo moderno sicilianit diventa paradigma della contemporaneit;
gli atteggiamenti mentali, la concezione del mondo, la poetica di Pirandello trovano unespressione
artistica nella narrativa, soprattutto nei primi due decenni del secolo e dopo nel teatro;

rapporto fra ideologia e modalit che regola nel complesso la produzione: la concezione che PIrandello ha
della realt , la perenne coscienza della polivalenza e della contraddittoriet degli avvenimenti comportano
forme narrative diverse da quelle del romanzo ottocentesco, che si fondava sul presupposto di una realt
oggettiva e certa, sul rapporto di causalit;
le posizioni pirandelliane, testimonianza e nel contempo coscienza di una crisi comportano una
destrutturazione delle forme narrative tradizionali e la conseguente adozione di modalit atte a rendere sul
piano artistico la perplessit dellautore e la contraddittoriet, la molteplicit e lindecifrabilit del reale;
personaggio scisso, alienato, che non pi capace di un fiducioso e operoso rapporto con la realt, finisce
col configurarsi come inetto, come incapace o impossibilitato a realizzare la propria identit: Mattia
Pascal, Uno nessuno, centomila (approda al rifiuto integrale del suo stato sociale e dei suoi obblighi);
modalit narrative: la prosa non spicca per armonioso equilibrio ma si segnalano dissonanze, modulazioni
ellittiche ed imprevedibili, sottesa da una contaminazione di registri linguistici e da asprezze sintattiche, si
ricorre al discorso indiretto libero per metter a nudo laggrovigliata interiorit dei personaggi, lo
scardinamento della successione cronologica, la contaminazione dei generi letterari prosa
espressionistica;
nelle novelle subentrano sempre pi temi pi specificamente pirandelliani: langosciosa inconoscibilit del
reale, la folgorante coscienza della convenzionalit che opprime lessere umano, il vagheggiamento
nostalgico di unevasione impossibile, limpasto difficile tra grottesco e piet;
costante sempre la pena di vivere dellimpossibilit di realizzare, nella realt data, la pienezza della
propria identit;
guardando al complesso della sua produzione, sembra che a Pirandello interessi descrivere un punto di
arrivo pi che motivare come e perch si sia arrivati a questo dato di fatto.
Un teatro altro.
Nella produzione teatrale ritornano i temi che abbiamo gi incontrato nella produzione narrativa e che
costituiscono la sua specificit: solitudine esistenziale e lincomunicabilit derivanti dal relativismo
gnoseologico, loppressione e la lacerazione dellindividuo provocata dalle convenzioni, dai valori costituiti,
il reciproco integrarsi di grottesco e piet nella rappresentazione della vita;
Forma narrativa e forma teatrale si integrano a vicenda;
Il teatro pirandelliano rispetto alla produzione del tempo si distingue:
- perch introduce una visione non pi statica ma dialettica del reale, cio una realt oppostamente
interpretabile e per questo priva di oggettiva consistenza;
- perch i suoi personaggi, impegnati nello scontro dei loro divergenti punti di vista sulla realt hanno
tutti di conseguenza un carattere raziocinante: la commedia assume laspetto di un dialogo filosofico e
siamo cos a quel teatro di idee di cui Ibsen era stato liniziatore.
EUGENIO MONTALE.
Un testimone del nostro tempo.
Montale uno degli intellettuali italiani del 900, elevati dalla critica e dal pubblico al ruolo dei classici del
nostro tempo;
Nato a Genova nel 1896, di agiata famiglia borghese, di carattere riservato, scontroso e appartato;
Svolge degli studi irregolari con la passione per il canto;
I paesaggi liguri sono elementi essenziali della sua prima stagione poetica che incomincia nel 1916, data
della prima pubblicazione di Meriggiare pallido e assorto, il pi remoto degli Ossi di Seppia;
Partecipa come volontario alla I guerra mondiale: a differenza di altro scrittori-poeti (Ungaretti Gadda)
questa esperienza non lascia che deboli tracce nella sua opera;
Ci che lo spinge a scrivere il trauma tutto esistenziale e intimo: un senso di profonda estraneit alla vita
e al mondo sta allorigine della sua poesia;

Al ritorno dal fronte, si reca a Genova, dove frequenta Sbarbaro e altri;


Prende contatto con lambiente liberale torinese e collabora come critico letterario ad alcune riviste;
Nel 1925 pubblica Ossi di Seppia;
Lesperienza torinese vale anche come scuola di antifascismo: egli firma il Manifesto degli intellettuali
antifascisti del Croce a questa scelta di campo politico e di rigore morale non verr mai meno;
La sua prima poesia prevede il programmatico rifiuto di ogni eloquenza, di ogni fede o mitologia positiva e
di ogni facile consolazione;
A Genova non ha unoccupazione che gli consenta lindipendenza dalla famiglia: va a Milano e poi
Firenze, dove frequenta gli ambienti letterati e consce Gadda, Vittoriani e altri;
Collabora alle riviste dellermetismo fiorentino, i cui giovani rappresentanti lo sentono e lo leggono come
un maestro il rapporto di Montale con lermetismo rimarr sul piano poetico, tangenziale, anche se
nelle Occasioni per certi temi e certa oscurit suggestiona non poco gli ermetici;
Gli ermetici hanno una poetica della parola mentre Montale sostiene la poetica di cose e oggetti;
Decisiva la lettura di autori stranieri e in particolare Eliot;
La II guerra mondiale incide su Montale molto pi della prima: una catastrofe che conferma e accentua il
senso di disagio esistenziale, loriginale sfiducia nel reale e nella storia, da sempre costitutivi della sua
lirica;
Nel 1945 fonda il quindicinale Il Mondo;
La sua lirica non pu e non vuole ridursi a poesia politica: di fronte al fasciamo e al nazismo ha optato
come uomo ma come poeta ha sentito che il combattimento avveniva su un altro fronte il disagio
espresso dalla sua poesia non solo storico ma anche cosmico, investendo la condizione umana nella
sua totalit;
Nel dopoguerra il suo credo negativo lo porta a rifiutare la militanza nelle opposte chiese nera e rossa
(comunismo e cattolicesimo) che dividono lItalia;
Il mondo della guerra fredda, minacciato da un conflitto atomico, la societ europea avviata verso un
insensato sviluppo tecnologico e consumistico ripropongono in lui ancor pi vivo e acre il senso di un
rapporto disarmonico con la realt;
Nel 1956 pubblica La Bufera e altro;
Montale tace come poeta: dal 1948 trasferitosi a Milano, vive facendo il giornalista come osservatore
culturale per il Corriere della Sera e poi come critico musicale;
Negli anni 60 quando riprende ascrivere testi, la sua poesia appare profondamente mutata nelle forme e
nei toni (ironici, satirici, sarcastici nei confronti dellinsensatezza generale) e sorprende tutti si mostra
assai prolifico, in ragione di una poesia spesso epigrammatica;
Nuovo Montale non viene meno alla propria profonda natura: in forma nuova tocca i temi di sempre;
La morte della moglie lo rimette tragicamente di fronte a una situazione tante volte oggetto di poesia;
Dagli anni 50 giungono al poeta importanti riconoscimenti e nel 1975 riceve il premio Nobel;
Nel 1981 muore pur sempre appartato e scontroso.

Ossi di Seppia.
Sono unopera che, nonostante non sia la migliore in assoluto, ha profondamente inciso nella cultura
novecentesca ed la raccolta montaliana pi popolare;
Con questa raccolta, Montale entra nel novero di quei poeti che hanno dato voce al disagio delluomo
contemporaneo, configuratosi, dopo gli anni del decadentismo estetizzante, sempre pi spesso come
dolorosa inettitudine alla vita (Svevo, Pirandello, Eliot);
Vengono composti fra il 1916 e il 1925;

Per Montale DAnnunzio un idolo da combattere ma anche da attraversare, come ha fatto Gozzano,
perch tra i padri il pi ingombrante e il pi innovatore per attraversarlo sono decisive lironia
gozzaniana, il minimalismo antiloquiente di crepuscolari e lespressionismo di alcuni vociani (Sbarbaro);
La sua inclinazione alla discorsivit agli antipodi con il frammentismo di Ungaretti;
I Limoni: sono il testo chiave della poetica montaliana:
- in polemica aperta con i poeti laureati (DAnnunzio);
- Montale si colloca fra i poeti poveri, riecheggiando tante dichiarazioni antiauliche dei crepuscolari
(Corazzino) ed elegge i semplici e comuni limoni come pianti tutelari della sua poesia;
- lessico e infiniti stilemi arcaicizzanti, aulici e dannunziani, accostati a produrre scintille con lessico e
stilemi del linguaggio discorsivo comune e dellumile quotidianit;
polemica antidannunziana e la scelta antieloquente mostra subito il risvolto ideologico ed esistenziale:
non possibile una poesia eloquente perch non ci sono verit positive da affermare, da cantare a voce
spiegata;
predilezione per forme scabre e aspre, correlativi formali di quel disagio che non di rado attingono moduli
dallespressionismo vociano e suggestioni addirittura dallesperienza petrosa di Dante;
talvolta notiamo ladozione di arcaismo e termini aulici;
suoni e oggetti designati introducono a volte al paesaggio ligure, colto nei suoi aspetti pi aspri, con
scabra essenzialit: questo paesaggio ha a che fare con la condizione interiore del poeta, che nei suoi
connotati riconosce il segno della propria angoscia e aridit interiore;
il paesaggio e i pochi eventi che in esso accadono sono correlativi oggettivi dellanimo del poeta:
alloggetto simbolico egli affianca il commento psicologico ed esistenziale quando in Arsenio e
Occasioni cadr il commento e rimarr la pura rappresentazione di oggetti, eventi, personaggi, la poetica
del correlativo oggettivo sar pienamente realizzata;
la fusione di situazioni, oggetti (simbolici) e commento d il tono peculiare e inconfondibile della raccolta;
temi essenziali: disarmonia, angoscia, male di vivere in un paesaggio scabro;
Montale torna ossessivamente su questa condizione fondamentale del suo animo: la vita felice e autentica
altrove come Leopardi afferma che la vita tedio, legge inalterabile di sofferenza;
Montale si ritiene vicino al quid rivelatore e liberatore, a un passo dallafferrare la vita, spezzare la catena
della necessit, dare un senso allesistere egli concependo larte come sostituto di vita, ritiene la
poesia come lo strumento e la forma essenziale di questa ricerca;
Quale sia levento miracolosoche lo metta nel mezzo di una veritMontale non lo sa: nei Limoni egli
aguzza gli occhi e tien desta lattenzione per vedere se succede qualcosa; pi tardi attribuir il miracolo
che pare abbia beneficato altre persone a oggetti insignificanti;
In Cigola la carriola viene affrontato il tema del miracolo: in uno specchio dacqua pare formarsi
unimmagine, ma presto inghiottita: il tempo perduto non pu essere recuperato, il miracolo non
accaduto e il poeta ricacciato nel tedio di sempre;
Con Arsenio,il suo primo alter ego oggettivo, ci imbattiamo in un personaggio che non riesce a svellere
le proprie viscide radici e tuffarsi nel mare sconvolto dal turbine di un temporale, momento e luogo
finalmente propizi per liberarsi dal male di vivere: Arsenio attratto ma non riesce a compiere il passo
decisivo, rinuncia e ritorna alle consuetudini di sempre simboleggiate dai villeggianti;
Alcuni oggetti e immagini dei Ossi di Seppiaritornano in altre raccolte: il sole col suo tendere alla luce
solare costituisce una metafora della ricerca della felicit, del senso dellesistenza; questa immagine verr
ripresa con la donna-assente, Clizia-girasole, nelle OccasionieBufera;

Gli sviluppi della lirica montaliana.


Sviluppo fra Ossi di Seppia,Occasioni e Bufera:
- gran parte dei capisaldi del primo Montale sono ancora validi e medesimi sono i problemi esistenziali;
- mutano le circostanze storiche e personali: la riflessione si approfondisce, il disagio si radicalizza e il
linguaggio sperimenta qualche soluzione nuova;

Le Occasioni: opera di pi teso lirismo e di pi ardua decifrazione, in cui la poesia viene risolta
nelloggetto, sopprimendo il commento psicologico e rendendo il discorso oscuro:
- mutamento del paesaggio che, a parte qualche caso (La casa dei doganieri) non pi quello ligure,
quello toscano, colto in componimenti inquietanti: segno che lanimo montaliano non muta per mutar
di luoghi;
- il paesaggio non pi protagonista come negli Ossi: alla poesia spaziale della prima raccolta si
sostituisce una poesia temporale, spesso memoriale;
- una poesia relazionale: in passato lui dialogava con presenze astratte o con il paesaggio, ora apre o
tenta di aprire un dialogo con persone concrete, anche se per lo pi assenti materialmente o presenti
solo nella memoria personale;
- ingresso prepotente del motivo dellamore e del dialogo con la donna assente, ma carico di
implicazioni simboliche: la vicenda damore, amore lontano, impossibile, unoggettivazione del senso
di isolamento esistenziale che da sempre tormenta il poeta e una figura dellisolamento culturale e
politico dellintellettuale negli anni della dittatura;
- a Clizia, la donna-girasole, Montale attribuisce fattezze stilnoviste (valore metaforico-esistenziale):
talvolta paragonata a un angelo o a un uccello che giunge, con personale sofferenza, da distanze
remote a dare alla vita del poeta quel poco di senso che le rimane;
Bufera e altro: segna unirruzione della realt nella poesia:
- vivo il riflesso della sua condizione storica, della sua attualit di uomo;
- rappresenta un universo totalmente sconvolto dalla guerra storica e cosmica e dallinsensatezza
umana;
- troviamo un tensione metafisico-religiosa come ancora di salvezza cui affidarsi nel momento della
massima disperazione esistenziale;
- finita la guerra storica, non cessa quella cosmica: allorizzonte storico si profila una guerra totale
ancora pi assurda in attesa di quella linsensatezza non minore;
- il finale segna lesaurirsi anche dellultima ipotesi di possibilit che un varco esista e si manifesti: non
resister alla nuove bufere che si profilano, scomparir con chi lha concepito conclude con la
unica certezza che non c scampo se non con lestinzione;
- accanto al negativo c una positivit minima resistenziale: la ricerca non conclusa (Leopardi);
- il lascito montaliano un resistere ancorati alle minime negative certezze dellesistere;
lultima poesia montaliana al suo primo apparire dopo sette anni di silenzio totale, sorprese tutti per la
novit di modi e toni e in definitiva di una poetica (ma non di una ideologia);
alla poesia spetta il ruolo di un esercizio di annotazione diaristica in cui lautore esplicita discorsivamente
le occasioni che lo sollecitano, come nascondendo dietro di esse la propria vera personalit, o meglio
alienandola in una serie di maschere;
si cela lamarezza per la disillusione e lo strazio che arreca un lutto personalmente catastrofico;
temi, concezione del mondo, ideologia pur nellaggiornamento dei riferimenti filosofici e culturali sono nella
sostanza in gran parte immutati.

LA RONDA E SOLARIA.
La Ronda
Rivista che esce a Roma nel 1919 a cura di Baccelli, Cecchi e Cardelli fino al 1923;
Sin dal titolo si qualifica come ritorno allordine e controllo della situazione letteraria;
Caratteristiche: prosa di elaborata compostezza, ripudio dellurgenza biografica dei vociani o del
velleitarismo futurista, ritono ai classici;
Pulizia formale, scrupolo artigianale, teorizzano e realizzano un modello di prosa raffinata;
Mancanza di schierarsi contro qualcosa;
Non vogliono avvallare la cultura del fascismo;

Maggiore esponente VINCENZO CARDELLI:


- la sua poesia obbedisce a un ideale di eloquenza ragionativi e discorsiva, che ammette luso di tutti
gli artifici retorici ma con la discrezione, il senso della misura
- ricerca di naturalezza, proprio della tradizione che va dal Petrarca al Leopardi (modelli)
- caratteri salienti: discorso pacato, moraleggiante, riflessivo;
- poesia facile, semplice e prevede rigore formale e neutralit delle tematiche;

Solaria
Rivista che esce a Firenze nel 1926 a cura di Carocci e Ferrata e dura fino al 1936;
Convergono e trovano approfondimento istanza presenti nel dibattito letterario: raccolse il meglio della
cultura borghese operando una sintesi attiva tra le antiche istanze delleuropeismo e il rigore letterario di
impostazione rondiana;
Si form e collabor Vittorini;
salariano significava antifascista, europeista, universalista, antitradizionalista;
interessi che vanno al di l del frammento (come per i rondisti): mirano a provincializzare lItalia, si
interessano alla poesia francese, teorizzano unarte drammatica e umana, si orientano a passare dal
frammento al romanzo;
narrativa di carattere lirico, evocativo, sospesa in un alone magico;
scavo psicologico e rievocazioni.
LERMETISMO.
Ad osservare sinteticamente lo sviluppo delle poetiche (e dell'arte) dal romanticismo alle avanguardie storiche
si deve constatare che un processo si compiuto: il processo di sperimentazione di nuove forme espressive,
di dissoluzione del linguaggio di tutta la precedente tradizione (compresa in parte quella romantica) a partire
dal rifiuto delle forme chiuse e regolari fino addirittura al rifiuto del linguaggio comunicante. Pi radicalmente,
se si vuole, si pu dire che si compiuto il processo di autodissoluzione dell'arte, cos come da sempre era
stata concepita. Eventi questi innescati dal rifiuto delle teorie classiche dell'arte e dall'imporsi del canone
dell'originalit come criterio di valore estetico (tanto che i risultati pi radicalmente eversivi possono apparire
un esito inevitabile, gi tutto scritto nei cardini concettuali della poetica romantica), ma certo portati al loro
apice proprio dalle avanguardie storiche convinte della necessit e dell'inevitabilit di una rivoluzione
permanente delle forme (Calvino). Comunque sia, un fatto che una linea di sviluppo della ricerca artistica
moderna, forse la linea portante, ha toccato sul piano formale limiti (con l'assurdo e il nonsense dei dadaisti,
con la scrittura automatica dei surrealisti) difficilmente superabili. Dopo le avanguardie storiche - c' da
domandarsi - quale forma espressiva pu dirsi in assoluto innovativa e originale? davvero plausibile una
rivoluzione permanente delle forme? O viceversa, sperimentata la dissoluzione dell'arte tradizionale e
raggiunti i limiti del silenzio, non c' che da guardarsi indietro e recuperare forme, modi, esperienze di quei
movimenti che hanno innescato il processo e hanno portato lo sperimentalismo ai suoi estremi limiti formali?
Dopo le avanguardie ci possono essere altre autentiche avanguardie o solo un'accademia delle avanguardie?
Sarebbe probabilmente azzardato affermare assolutamente che, dopo le avanguardie, tutto stato ed mera
ripresa di forme artistiche e poetiche ormai esperite in tutte le loro virtualit. Ma anche un fatto che pi fitta e
frequente si fa la ripresa di modelli precedenti (in pratica di tutti i modelli formali che hanno segnato la storia
dal romanticismo alle avanguardie) magari combinati fra loro. Ne sarebbe una conferma, esteriore ma
significativa, la stessa frequenza dei prefissi "neo" utilizzati per designare alcuni movimenti tra i pi significativi
storicamente degli ultimi decenni (dal neorealismo alla neoavanguardia). L'originalit dei nuovi movimenti e
delle nuove poetiche andr allora ricercata essenzialmente nelle diverse sintesi di elementi formali gi
sperimentati, nella ricerca di nuove tematiche e nel rapporto, variabile per definizione, con i contesti e con le
situazioni particolari in cui tali fenomeni si manifestano (cio nel loro significato storico-culturale specifico).
L'originalit delle sintesi, poi, andr probabilmente ricercata, pi ancora che nei grandi movimenti, soprattutto

nelle soluzioni individuali che obbediscono a ragioni personali particolari oltre che storico-culturali.
In parte questa l'impressione che d lo sviluppo delle poetiche novecentesche in Italia, che traggono motivi
ispiratori e linfa vitale (sul piano teorico) via via dal decadentismo-simbolismo e dalle sue propaggini
novecentesche straniere, dalle avanguardie storiche e addirittura dal naturalismo-verismo (fenomeno per certi
versi estraneo alla linea portante di sviluppo che si delineata). Ma in verit, a parte forse poche eccezioni,
anche il panorama europeo non presenta tratti assai diversi. Non qui certo il caso di prendere in esame tutte
le poetiche novecentesche italiane, soprattutto non possibile considerare le poetiche individuali (spesso in
sviluppo diacronico), nelle cui sintesi originali stanno probabilmente alcuni dei vertici della letteratura
novecentesca italiana (pensiamo a Ungaretti a Montale a Saba e, pi recentemente, a Luzi a Pavese a
Calvino o a Zanzotto). Delle poetiche di alcuni scrittori, come di alcuni movimenti diamo conto in altre parti di
questo volume. Intanto, per, si dovr rendere ragione di alcune nozioni storiografiche, di alcuni movimenti
dominanti o caratteristici di un'epoca e di alcune poetiche pi estensive e generali che hanno avuto un
particolare rilievo nella storia letteraria italiana del Novecento, a partire - per l'et fra le due guerre
dall'ermetismo.
Quella di ermetismo, ancora una volta, una nozione discussa. In discussione in particolare l'estensione del
fenomeno da qualificare come ermetico. Senza entrare nel merito della storia del termine (la cui origine
remota risale a Ermete Trismegisto e a una dottrina filosofico-religiosa di tipo esoterico fiorita nella tarda et
ellenistica che appunto da lui prese nome di "ermetismo"), osserveremo che tutt'oggi, in ambito letterario
italiano, se ne danno due accezioni differenti: una pi estensiva che, a partire da un celebre saggio del Flora
del 1936, associa al termine in pratica l'intero sviluppo della lirica (con estensione alla critica e alla prosa
d'arte, pi che alla narrativa) italiana da Ungaretti e Montale sino a un gruppo di scrittori fiorentini legati alle
riviste Frontespizio e Campo di Marte (Bo, Bigongiari, Contini, Gatto, Luzi, Macri, Parronchi, Traverso,
ecc.); e una pi riduttiva, oggi prevalente, che pur evidenziando i rapporti tra quei maestri e il gruppo fiorentino
ritiene di dover associare il termine solo a quest'ultimo ed eventualmente a suoi vicini milanesi (legati alla
rivista Corrente e facenti capo a Sereni). Si tratta anche in questo caso in certa misura di problemi di
periodizzazione e di classificazione che, una volta posti per dovere di informazione, possiamo trascurare di
analizzare. Basti per ora rilevare che un legame di relativa (comunque non esclusiva) filiazione tra l'esperienza
di Ungaretti e Montale e quella della scuola fiorentina non si pu negare, ma che d'altronde tra quei "padri" e
quei "figli" (peraltro non identici) palesi sono anche le diversit sia ideologiche che formali.
Consideriamo il contesto: tra le due guerre, dopo le esperienze delle avanguardie in tutta Europa si assiste ad
un processo di ora brusco ora progressivo "ritorno al l'ordine". Dopo gli esiti estremi delle avanguardie si sente
la necessit di guardare indietro e di riconnettersi pi direttamente anche alle esperienze decadenti e
simboliste europee (solo parzialmente penetrate nella cultura italiana all'epoca di Pascoli e D'Annunzio), molte
delle cui ragioni ideali, culturali e letterarie non si sono ancora esaurite. In Italia l'ottimismo e la ludicit futuristi
non potevano da soli - specie dopo la grande guerra - aver fatto piazza pulita di tutti gli elementi di crisi
morale, spirituale, culturale e magari politica vissuti dalle generazioni precedenti. Anzi la guerra li aveva
rinnovati e resi per molti versi pi acuti e gravi.
La realt del dopoguerra proponeva poi ulteriori spinte in direzione di un " ritorno all'ordine" e ulteriori motivi di
crisi, di inquietudine, di dubbio, che non si esauriscono nell'avvento del fascismo, ma che certo lo
comprendono. Pur senza enfatizzare il rapporto degli intellettuali col fascismo quale genesi della nuova poesia
e letteratura, bisogna qui render conto di un'interpretazione vulgata, che non per questo ha del tutto perso la
sua ragion d'essere.
Rapporti complessi col fascismo caratterizzano l'esperienza di tutti i poeti e gli scrittori che operano tra le due
guerre, non rinunciando alla letteratura per la lotta politica e non facendosi palesemente fiancheggiatori del
regime e portavoce della sua politica culturale. Non potendo apertamente contestare il regime, molti scrittori
paiono rifugiarsi nella letteratura come un campo di esperienza alternativo a quello della cultura di regime ( le
velate, simboliche contestazioni, le professioni di fede negative, le affermazioni di sfiducia, di inettitudine a

vivere e di impotenza, le descrizioni e le rappresentazioni di amare vicende esistenziali, qualunque fosse la


loro genesi individuale, qualunque altra connotazione culturale avessero, almeno oggettivamente (cio anche
al di l delle intenzioni) costituivano un contraltare alla fiducia, all'ottimismo programmatico, al trionfalismo
degli intellettuali e dei mass media fascisti. La poesia, proprio a partire dall'oggettiva denuncia della guerra
dell'Allegria ungarettiana (di quell'Ungaretti che pure ne avrebbe dedicato a Mussolini una successiva
edizione) e dalle negazioni montaliane (Non chiederci la parola...),imbocca nella sua linea pi vitale una
direzione che potremmo genericamente definire di "negazione" e di ricerca esistenziale, etica e metafisica. Il
ricorso al linguaggio oscuro e difficile di derivazione decadente e simbolista, caratteristico soprattutto del
gruppo fiorentino, come pure alcune tematiche negative come quella dell'assenza e dell'attesa (attesa, ad
esempio, di una palingesi che non si compie o di una ricerca che non conosce mete definitive ma se ne d
sempre di nuove) vengono tradizionalmente interpretati come (e in una certa misura sono) un dolente rifiuto
del fascismo. Tale rifiuto si realizza attraverso una "chiusura" autointrospettiva, nella ricerca di un'alternativa
esistenziale o spirituale alla realt esterna difficile e ostile, una ricerca ora confidente ora disperata di
realizzazione nell'interiorit della coscienza o negli spazi metafisici, talora nell'esperienza religiosa in senso
proprio. Il medesimo legame con la cultura decadente e simbolista e ragioni pi particolari mettono in guardia
per - come si detto - dal risolvere solo in chiave di rifiuto politico la complessa esperienza esistenziale e
poetica di intellettuali e poeti come Montale e come gli ermetici fiorentini. Sul terreno per un verso c' un pi
complesso e articolato rapporto con la civilt e il mondo moderni (gi del romanticismo e del decadentismo
sono il rifiuto del presente, del mondo e della civilt moderna e borghese e il volgersi ad una ricerca
puramente interiore) e per altro verso ci sono - come sempre - storie e vicende umane e culturali particolari,
ragioni di inquietudine, aspirazioni e tensioni individuali.
Da un punto di vista pi tecnico tutta questa produzione letteraria variamente ma profondamente affonda le
proprie radici nelle poetiche precedenti (soprattutto, come si diceva, del simbolismo europeo: da Verlaine a
Mallarm, da Valry a Eliot). La ricerca condotta negli spazi interiori o, al di l del reale empirico, in spazi
metafisici trova un supporto nella poetica della "poesia pura", che teorizza l'autonomia della poesia (e dell'arte)
- cui nega ogni esplicita funzione pratica, morale e politica - e la sua capacit di autonoma esperienza
esistenziale e conoscitiva, spirituale e salvifica (secondo Bo, in quello che considerato il principale manifesto
della poetica dell'ermetismo fiorentino, tra poesia e vita non c', non ci deve essere differenza, per garantire
alla letteratura la sua dignit etica). La volont di restituire al linguaggio poetico la sua forza, la sua autenticit,
la sua verginit originaria per molti versi un diretto corollario di questa concezione; come lo il rifiuto della
retorica dannunziana e di certo impressionismo e sentimentalismo pascoliano. Ulteriori caratteristiche tecniche
della nuova poesia sono la concentrazione lirica (frutto di una rigorosa e sofferta distillazione del pensiero e
del sentimento, contro il fluire copioso e ininterrotto di certo dannunzianesimo), la poetica dell'analogia
(Ungaretti parla esplicitamente anche di immaginazione senza fili, utilizzando il concetto marinettiano per
sottolineare l'ampiezza della sintesi analogica), del simbolo o - specialmente nel caso di Montale del
correlativo oggettivo (o poetica degli oggetti-simbolo, oggetti equivalenti di una condizione interiore o
esistenziale). La poesia non deve n descrivere n rappresentare: deve evocare. Non importa l'immediata
comprensibilit del messaggio (quantunque molti ermetici dichiarino di non essere oscuri intenzionalmente),
quanto il valore di esperienza dell'atto poetico, che sar comunicativo solo quando capace di suscitare
un'analoga (non identica n univoca) esperienza nel lettore. Di qui anche la programmatica polisemia
(ambiguit), l'oscurit intenzionale o meno, maggiore o minore, della poesia che poi appunto prese il nome di
ermetica. Come si vede, senza bisogno di ulteriori precisazioni, gran parte di questi indirizzi, canoni e
strumenti hanno precisi precedenti nell'esperienza decadente e simbolista, ne sono una rielaborazione
relativamente originale.
Su questi sommari elementi in larga misura comuni si innestano poi le differenze individuali e specifiche, che
qui non il caso di indagare. Anche all'interno dell'ermetismo fiorentino, che secondo il Ramat si
caratterizzerebbe fra l'altro per un uso effettivamente pi criptico ed ermetico dei simboli (laddove il
simbolismo ungarettiano e montaliano sarebbe assai pi trasparente), si possono distinguere indirizzi,
poetiche e voci particolari.

UMBERTO SABA.
Esperienze biografiche.
Nasce a Trieste il 9 marzo 1883 da famiglia assai modesta e in una situazione che lo segner per il futuro:
la madre, unebrea fu abbandonata dal marito un ariano;
Saba cresce affidato pi alle cure di una nutrice che a quelle della madre: in questa disunione e contrasto
fra razze, egli collocher le origini della sua diversit nel Canzoniere e nelle Prose;
La formazione culturale avviene fuori dallambito scolastico, degli studi ufficiali;
Vivere a Trieste significava avere lo svantaggio di un ritardorispetto alla contemporaneit letteraria
italiana ma avere anche il vantaggio di poter assimilare una cultura tedesca (Nietzsche, Freud e Heine);
Alle esperienze adolescenziali e infantili egli continuer a ritornare in un ininterrotto impegno di scavo, di
scoperta e di conoscenza della propria identit, delle radici delle proprie nevrosi e sofferenze;
Nel 1909 sposa Carolina Woelfler, che sar una suggestiva presenza nel Canzoniere, di cui nel 1921
pubblica la prima edizione;
Lamicizia con Debenedetti e Montale lo confortano nelle frequenti crisi nervose che lo affliggono;
Nel 1929 si decide ad iniziare un trattamento psicanalitico a Trieste: nellincessante ripiegamento interiore
e nel bisogno di una conoscenza di s cercata magari attraverso la diaristica, egli fu psicanalitico prima
della psicanalisi nel Canzoniere troviamo una serie di sintomi che precedono senza alcuna possibilit
di dubbio la lettura di Freud, tanto che lincontro della psicanalisi sembra lesito premeditato di un piccolo
racconto;
Da questo trattamento psicoanalitico ricava non la guarigione della sua nevrosi ma la consapevolezza che
alla sua origine c un rapporto edipico rovesciato (per lassenza del padre, la madre ad essere stata
introiettata dal bambino come autorit, norma, infallibilit);
Nel 1937 le leggi razziali lo costringono a spostarsi a Milano, Firenze, Roma;
Gli anni della II guerra mondiale e quelli immediatamente dopo sono per Saba assai pesanti per le
difficolt economiche e per la frequenza delle crisi; sono per anche gli anni del suo pieno riconoscimento;
Nel novembre del 1956 la moglie Lina muore dopo un declino straziante;
Nellagosto del 1957 muore anche Saba.
I capisaldi della sua poetica.
La posizione di Saba nel panorama della poesia italiana del 900 particolare ed quasi impossibile
inquadrarlo in una corrente;
La sua poesia fondata sul rispetto delle forme metriche tradizionali e sulladozione di un linguaggio di
pregnante chiarezza, obiettivi questi in netto contrasto agli inizi del secolo con:
- DAnnunzio: aveva portato a compimento al disarticolazione delle forme metriche tradizionali e si era
creato un linguaggio poetico di preziosistica letterariet;
- futuristi: sperimentazioni e avventurose inquietudini;
- ermetismo: di fronte alla macerazione solipsistica e alla rarefazione semantica della parola, scelta per
la sue valenze musicali e analogiche, Saba continuava ad essere uomo fra gli umani, a sottolineare i
suoi legami con una comunit nazionale e a preferire una poesia che nomina a una poesia che
suggerisce;
In un articolo del 1912 Quello che resta da fare ai poeti ha fissato i canoni fondamentali della sua
poetica;
dichiara che ai poeti resta da fare la poesia onesta;
polemizza contro ogni estetismo, contro la restaurazione del letterato di professione, cui la bellezza
interessa pi della verit, e contro il mito del poeta vate;
il poeta onesto deve non sforzare mai lispirazione, non tentare di farla apparire pi vasta e trascendente
di quanto per avvenuta essa sia;

bisogna tendere non al bello ma al rispetto dellanima propria e lavorare con la scrupolosa onest dei
ricercatori del vero, perch il vero equivale a ritrovar se stessi e essere originali;
la sua poesia ricerca del fondo della propria personalit, ricognizione e conoscenza dellio;
celebrazione del quotidiano:non c aspetto della vita giornaliera nellinfinita variet delle cose che non
trovi posto nella poesia di Saba il mondo di tutti e di tutti i giorni (anche il crepuscolarismo attuano
questa scelta di realt dimessa e usuale ma con una diversa angolazione: Gozzano col suo distacco
ironico prendeva le distanze dalla materia umile, Saba aderisce sentimentalmente);
presente il tema amoroso: anzitutto si estrinseca e realizza nella rappresentazione del rapporto con la
moglie, ma d luogo anche a figure di giovani donne vagheggianti con unintensa carica erotica;
leros inteso come forza vitale, come adesione alle pulsioni della calda vita, come celebrazione della
vitalistica giovinezza;
la sua poesia col passare degli anni fa posto a temi che, se non del tutto assenti prima, ora incidono
sempre pi visibilmente: la tristezza, la malinconia o dolente consapevolezza del vivere, la meditazione
sul declinare di giovinezze e di stagioni che diventa accorta saggezza delle maturit;
nella sua poesia rimane comunque una totale accettazione della vita, una costante coesistenza della
giovanile voce del sogno e dellaccorta voce dellesperienza: resta sempre lamore per la vita, anche se
ora diventato il doloroso amore della vita;

Il Canzoniere:
va visto nel suo complesso come unininterrotta ricerca delle verit interiore;
la ricerca della propria identit non mai definita ed sottoposta a uninfinita serie di prospettive,
collegate e condizionate dalla perenne mutevolezza dellio;
ne deriva il frequente ritorno su temi gi trattati, che di volta in volta si inseriscono in una nuova
prospettiva, si illuminano di una nuova luce stratificazione e pluralit di prospettiva;
definito Romanzo totale finalizzato alla rappresentazione di unesistenza, del divenire di unesistenza
non una rappresentazione diaristica: Saba mira a passare dal piano biografico-contingente a quello
letterario-poetico, e quindi la rappresentazione di s si risolve nella creazione di un personaggio letterario,
creazione alla quale sono funzionali quegli spostamenti di prospettive;
La rima fiore/amore.
Saba scrive sonetti e adotta un linguaggio poetico nel quale c ampio posto per lessico e modalit di
netto sapore ottocentesco e nel contempo per elementi del parlato;
Sceglie la parola non per il suo potenziale di risposte e sottili suggestioni ma per la pregnanza semantica,
cio per la sua concretezza, per la sua capacit di oggettiva definizione della realt da rappresentare;
La parola quella domestica, la prima venuta senza meditazioni a riguardo: parole senza storia da ci
un sapore di antico che distingue inconfondibilmente la poesia di Saba nel contesto contemporaneo;
Assenza di complicazioni intellettualistiche e inibizioni;
La parola poetica tradizionale non gli serve come decoro n come esibizione, ma garantisce la possibilit
di un dire comunitario, evidenzia la non-frantumazione del dicibile;
Resta fedele a un discorso non-frammentato anche quando in un certo qual modo accoglie le suggestioni
della contemporanea poesia ermetica, che danno luogo a componimenti meno effusi, pi concentrati e pi
compatti ma comunque dominati sempre da un lucido rigore compositivo, perseverando egli nella sua
volont di dichiarare pi che di suggerire;
Vastit delle tematiche;
Le prose.
Gli Ebrei;
Ernesto: rappresentazione dei turbamenti adolescenziali e delliniziazione dellamore;

Storia e cronistoria del Canzoniere: ci fornisce preziose indicazioni sulla sua produzione poetica;
Scorciatoie: attua una riflessione sui pi vari aspetti della realt.

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