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A cura di Lida Branchesi Enrico Crispolti Marisa Dalai Emiliani ARTEINFORMAZIONE Videntita italiana per Europa F 54 e nuove tecn sie informatiche ologie in duzione di software per Pinsegnamento delle art ‘oduz: di Pedro Kanof elapr 1. Premessa Sono egret intmitdoperehé sono un woo di formazione ec ning nere dl Paitenico di Milano e sono qut in un ambiente che non & pry a some giustficazione i fatto che altri uomini di formazione sciemtifica anno taka Ie frorviere tr le due culture : pensate a Leén Felipe ¢, in Italia, a Primo Levi che, cone spat ra un chimico, Sono facordo gon i profesor Set che la tecnologia &unacoa (on sintreccia con la storia. era rivoluzione industriale ha influenzato e cambiato la vita di wtta la pope del pane: da Londra alla Guines, da Amburgo a Ponta Arenas, Ma i protagonitd hanno guidato questo processo sono stati pach, pochissim, mente la stageande mag gioranza lo a subvo. La locomotrice per i nativi di America eta soltanto un cod ferro di cui non conoscevano né Vorigine né il destino finale e che eereavano di ferme In questa era deinformazione cosrono altri call di ferro ispetto ai qual ste grande maggioranza della popolavione del pianeta ancora una volta rimane come m9 spettatore, Il Digital Divide’ & la nuova espressione usata per indicare il fenomeno ¢ le nuove tecnologie delfinformazione sono conosciute ed uilizzate soltanto da uw Parte minima della popolazione degli Stati Unit. Ul gap tra soxyetti della teens? oggetti della tecnologia non @ pid tra un abitante di Chicago ¢ uno di Haiti tra un a0 mericano di Haarlem e delle favelas di Rio de Janeiro. Oggi la differenza passa all'int no stesso degli Stati Uniti, dove non pitt di un 15% della popolazione & oggi *e¥2"8 lizzatar alluso delle nuove tecnologie come si usa dite in certi ambienti high te. parpamento del Digital Divide & molto presente nel dibattto in cui &intese™s anche il Presidente Clinton’. A livello mondiale la percentuale della popolazioné Pud utilizzare queste tecnologie della informazione e della comunicvzione & 2% a " ,. . a . i i U molto pitt ridotta che negli Stati Uniti, $i pensi a quelle tecnologie, ormai consolidate un paese industrializzato come ad ese della popolazione, miliardi di abitanti Con questo quadro di riferimento, ‘mis prodotti; problemi dell'insegname mpio il telefono, a cui la stragrande maggio™ del pianeta, non ha ancora l’accesso. svilupperd quattro argomenti: computer € NO; ipotesi e Proposte, sist” ’ Defining the Digital Divide, Fallin, scan te Digi Dik Tinough the Net. report on the telecommanicatons and oe Commeresjly 1999 Reiser leomamtnicatons and Tnornein RECOM 1999 (Revised 11/99), “Financial Times, New York, April 25, 000, pl. 1 SESSIONE ~ RELAZIONI GENERAL 55 2. Computer e Sistemi Lintroduzione delle nuove tecnologie deve essere vista come un mezzo e non come un fine. I computer sono entrati massicciamente nella vita delle persone, ed @ bene ricor- dare come sono nate queste machine, quali i criteri per la loro progettazione e quali i bisogni che hanno facilitato la loro diffusione. I computer sono delle macchine logiche che hanno la funzione, sulla base di algo- ritmi, di poter fare dei calcoli ad altissima velocita. Dalla meta degli anni quaranta c’é stato un forte processo di accelerazione che ha prodotto diverse generazioni di computer tanto da provocare una caduta esponenziale dei prezzi. La grande inven- zione & stata quella di fare una macchina che si poteva completare con programmi differenti capaci di ottenere la risoluzione di specifici problemi. Questa logica di parcellizzazione 2 stata spinta dai progettisti dei computer per ottimizzare questo processo. I manager di una impresa usano il loro linguaggio per descrivere i problemi indivi- duati ai tecnici che, a loro volta, li trasformano usando un macrolinguaggio, come ad esempio Cobol, Pascal, C++. Nella macchina c’é un interprete che pud leggere questo macrolinguaggio e trasferirlo nel linguaggio macchina che utilizza una logica binaria, che si esprime in termini di-zero e uno, ben nota agli ingegneri elettronici. Una organizza- zione che introduce nel computer la descrizione del problema ha bisogno di usare un modello di se stessa, un modello che @ il risultato di una serie ben definita, formalizza- ta, dei processi di informazione, dei ruoli e delle procedure. Se pensiamo alla struttura aziendale come una piramide, possiamo distinguere tre livelli, Alla base c’@ un livello operativo, poi un livello tattico e vicino al vertice c’é un livello strategico. Questo @ il modello elementare interpretativo di un’organizzazione che userd per analizzare lintroduzione dei computer nell’organizzazione. Inizialmente i computer sono stati introdotti nell’organizzazione quasi esclusi- vamente a livello delle azioni ripetitive cio? al livello operativo pitt basso. E questo 2 facilmente verificabile perché oggi non c’é nessuna organizzazione medio-grande che non abbia ad esempio automatizzato tutte le sue funzioni amministrative. A livello tattico la diffusione dei computer @ pit limitata e lo @ ancora di piit a livello strategico. I tentativi che si stanno facendo sono mirati a continuare a trovare soluzioni ai pro- blemi del livello pid alto di questa piramide organizzativa. Ci sono stati anche dei con- tributi che cercano di bypassare il problema della limitazione della logica binaria, come quello della logica fuzzi del professore Zadeh di Berkeley, che ha applicazioni sofistica- te nell'ambito delle finanze. Quando si passa ai livelli tattico e strategico c’é la possibi- lita di definire i bisogni e identificare quale informazione @ necessaria per prendere le decisioni. | Per ultimo, con Puso dei computer nelle organizzazioni si é dovuto tener conto della tapida obsolescenza tecnologica che richiede un continuo processo di apprendimento da Parte dei tecnici. . q ene Ma se Pintroduzione dei computer nelle imprese é relativamente facile, non & cosi per quanto riguarda i processi formativi scolastict ARTEINFO} 56 BMAZION 3. Prodotti T beni in generale, ¢ anche il prodotto software, sono sempre l’espressione diuny cultura. La relazione tra la tecnologia ¢ uomo é stata complessa perché c’é nell’uom, s . 10 un atteggiamento di resistenza al cambiamento ¢ all perenne dalla Paun dell aznoto. E questo perché pochissimi sono i soggetti attivs che partecipano al diye gno, alla progettazione e alla produzione dei oe Se eeeoaeed a Ma d’altra parte si pud rilevare come grande parte Umanita ne @ diven. ippatrict ice, dimostrando una grande capacita di adattamento tata utilizzatrice 0 consumatrice, d Seat ei ai cambiamenti. Si pensi all'introduzione ad esempio del . sione e del Vautomobile nell’arco di ottant’anni, . . Ma nel tessuto sociale a livello collettivo la diffidenza nei confront delle tecnolo. gie & nata e nasce dal fatto che lintroduzione delle nuove tecnologie sempre produce cambiamenti nei processi produttivi, coinvolgendo la mappa dei mestieri che si ridef- nisce con alcuni che scompaiono e altri nuovi che sorgono. Non @ come nella tavoh di Mendeleev degli clementi chimici in cui i nuovi elementi vengono a completare un quadro gi definito. La scacchiera dei mestieri mostra come nuove professioni vanno sostituendo le vecchie. Questo richiede che i processi d’istruzione ¢ di formazione siano capaci di ade- guarsi alle nuove realt3 dovute alle innovazioni tecnologiche. Come esempio presenterd un caso aziendale degli anni ottanta nell’ambito della ica per riviste di cui sono stato protagonista. Le nuove tecnologie suggerivano allora la possibilita di integrazione dell’impagi- hazione tra testo ¢ immagine rendendo disponibile per il lettore un prodotto pit fre so pet la possibilita di allungamento del tempo di chiusura del periodico. Questa, pewinon sil limitava la creativita dell are director, perché il software allora dispont delle antaea sctivere i titoli solo in orizzontale o in verticale, ma andava a scapi- | ron uc licen nls ane ceagemeran cer ol oi - Inoltre, nelle riviste di attualita, dato che le immagi- ni si accavallavano tra due o pit i immagi caval pit colonne, il testo no immagine oe coe Nn poteva contornare l’immag! Quel software ovvian produrlo era un investi Quindi non c’era altra gra mente non era italian Quando ho Rotevole, abb Perplessiti dicendo: ché avete questi bisogni3- 1 SESSIONE - RELAZIONI GENERALT 57 Quei bisogni erano alla base di quello che il mercato italiano ¢ la creativita degli art directors italiani esprimevano, ed era impensabile proporre di degradare il prodotto per usare un software standard. Questo caso serve per comprendere che in ogni situazione é necessario domandarsi se il software disponibile risponda ai propri bisogni. 4. Tecnologie per la formazione scolastica Ho capito dal dibattito che qualcuno pensa la cultura umanistica, Pinsegnamento della storia, Pinsegnamento delle arti, come alternative alla tecnologia, Se questa é la pro- posta, !'Italia non ha niente da guadagnare. lo credo che la scuola italiana garantisca agli studenti una buona base umanistica ma si deve fare uno sforzo nella direzione dell"uso della tecnologia vista come uno strumento il cui contenuto va implementato. Per quanto riguarda i software per l’insegnamento distinguo tre livelli: insegnamen- to generale, gestione dell’insegnamento; strumenti didattici. a) Insegnamento generale Linsegnamento ha il compito di coniugare la trasmissione delle conoscenze con Puso degli strumenti informatici . E necessario che gli studenti apprendano uso delle tecnolo- gie per operare con un personal computer, mandare un’e-mail, fare una ricerca in una banca dati Il computer non @ piti solo una machina che processa dati ma negli ultimi dieci anni 2 diventato anche un elemento di comunicazione. Negli anni sessanta i computer erano grandi macchine isolate senza connessioni tra di loro, e oggi stanno tutti in rete. Gli studenti dovranno impadronirsi dell’uso dei mezzi tecnologici che useranno nella loro vita professionale, ma occorre anche che acquisiscano una capacita critica per indi- Viduare i limiti che i software hanno. b) Gestione dell’insegnamento Inun articolo a cui il «The New York Times»? ha dato la prima pagina, viene pre- sentata l’esperienza della Wake Forest University dove le matricole ricevono un com- puter. Con questo computer comunicano tra loro 0 con il proprio professore, dal quale Possono ricevere i documenti preparati per il suo corso 0 inviargli i loro lavori, posso- no porte delle domande anche ai loro colleghi di corso, e se questi non possono rispon- dere, il sistema passa automaticamente al livello superiore, agli assistenti del professore. Questo uso del computer come strumento per comunicare @ diffuso oggi in tutte le universita americane che di fatto gestiscono cost tutti i processi di informazione. ©) Strumenti didattict «USA Today>‘ ha riportato l’esperienza che dal 1996 si va sviluppando in Magnolia Park Elementary di Ocean Spring, Mississippi, che utilizza per Pinsegnamento un software che i suoi studenti possono personalizzare. Si chiama PRISM (Problems Solving and Reasoning Skills) e serve fondamentalmente per insegnare scienze e matematica. Lo Yond: ilg0ren, A Revolution in Education Clicks Into Place - Laptops Invade and Transform Classes,

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