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APRILE NON FA PRIMAVERA

Troviamo purtroppo una singolare analogia tra la situazione meteo e la


condizione nella quale versa l’economia e l’impresa nella nostra regione; il
tempo non volge al bello e siamo ancora in recessione anche se qualche
timido segnale positivo lo possiamo registrare.
Infatti se l’andamento della cassa integrazione nelle Marche continua ad essere
preoccupante, il mese di Aprile 2010 rispetto al mese di Marzo fa registrare un
minor utilizzo dello strumento ordinario (- 436.077 ore – 43%) ed un leggero
incremento della cassa straordinaria (+ 123.342 ore + 13%) dati che
potrebbero stare a significare una timida ripresa in termini di ordinativi e dei
livelli di attività per le nostre imprese se cambiamo angolatura e confrontiamo
invece il mese di Aprile 2010 con Aprile 2009 possiamo registrare un leggero
decremento della cassa ordinaria di – 326.207 ore, un forte aumento della
cassa straordinaria + 659.006 ore ed una esplosione della cassa in deroga
che passa da 120.758 ore autorizzate ad Aprile 2009 a 1.551.755 ore
autorizzate ad aprile di quest’anno.
I dati più significativi sono però quelli che mettono a confronto i primi quattro
mesi del 2009 con quelli del 2010:
aumenta la ordinaria che passa da 2.290.855 ore gennaio/aprile 2009 a
3.703.726 ore gennaio/aprile 2010 con un aumento di 1.412.871 ore (+
61.6%)
Aumenta di 1.505.350 ore (+79.6%) la cassa straordinaria; erano
1.889.239 ore autorizzate nel primo quadrimestre 2009 contro i 3.394.589 ore
registrate gennaio/aprile 2010;
esplode la cassa integrazione in deroga: 503.434 ore gennaio/aprile
2009 4.219.587 ore autorizzate nel periodo gennaio/aprile 2010: +
738%.
A conferma della pesantezza della crisi che sta colpendo soprattutto le imprese
artigiane del legno, metal meccaniche, della filiera della moda (calzature ed
abbigliamento) e del commercio.
Questi i settori più colpiti dalla crisi; il dato viene confermato anche se
prendiamo a riferimento le imprese medie e grandi:
su 1.689.049 ore autorizzate tra ordinaria e straordinaria ad aprile 2010 il
45.3% pari a 766.516 ore sono state autorizzate alla metalmeccanica, 284.099
ore autorizzate al TAC (tessile abbigliamento calzature pari al 14.6%) 170.347
(10%) ore autorizzate all’edilizia e 162.066 (9.5%) ore al legno.
I dati della cassa integrazione in deroga, ma anche la dinamica della cassa
ordinaria portano con loro il segno di una forte crisi di mercato e di domanda,
ed anche l’incremento della straordinaria è motivato da crisi aziendali e da
esaurimento degli strumenti ordinari più che da significativi processi di
ristrutturazione.

Dati del quadrimestre suddivisi per province


Cassa integrazione gennaio aprile 2009 su gennaio
aprile 2010

Gennaio-Aprile Gennaio- Aprile


PROVINCIA 2009 2010 Differenze %

ANCONA ordinaria 625.527 1.433.735 +129%


straordinari
a 961.937 1.257.713 + 30.7%

deroga 77.897 899.656 + 1.054%

totale 1.665.361 3.591.104 + 115.6%

ASCOLI - FERMO ordinaria 469.228 505.471 + 7.7%


straordinari
a 419.569 635.487 + 51%

deroga 301.280 1.211.291 + 302%

totale 1.190.077 2.352.249 + 97.6%

MACERATA ordinaria 357.165 411.253 + 15%


straordinari
a 321.504 553.528 + 72%

deroga 75.244 834.389 + 1008%

totale 753.913 1.799.170 + 138%

PESARO ordinaria 838.935 1.353.267 + 61%


straordinari
a 186.229 947.861 + 408 %

deroga 49.013 1.274.242 +2.499%


totale 1.074.177 3.575.370 +232%

TOTALE MARCHE ordinaria 2.290.855 3.703.726 +61.6%


straordina
ria 1.889.239 3.394.589 +79.6%

deroga 503.434 4.219.578 +738%

TOTALE 4.683.528 11.317.893 +141%

I dati forniti dalla Camera di Commercio alla fine del 2009 rispetto alla fine 2008 fanno
emergere un saldo negativo degli addetti di 3.7 punti, con picchi superiori al 5% nella
meccanica, nel tessile e nelle calzature;
è chiaro che il perdurare della crisi economica sta influenzando pesantemente il
mercato del lavoro e sta mettendo a dura prova il tessuto produttivo della nostra
regione;
ripartiamo dal 2010 con tassi di disoccupazione non trascurabili: 6.6% il dato medio il
22% se ci riferiamo ai giovani tra 15 e 24 anni (dati ISTAT);
c’è bisogno di mettere assieme tutte le risorse possibili, finanziarie, di intelligenza, di
sapere per cercare di invertire questa tendenza.

A cura di Tonino Bori


Dipartimento Mercato del Lavoro Cisl Marche

Ancona, 12 maggio 2010

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