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Sergio Cassella

La Pergamena un racconto pubblicato in Il Male al Cinema , a cura di Paola Dei.


Pubblicazione presentata al Festival Internazionale del Cinema di Venezia - 2015
Il racconto ispirato al tema della Banalit del Male. Eichmann a Gerusalemme , libro scritto
dalla filosofa ebrea Hannah Arendt e da cui Margarethe von Trotta ha tratto il soggetto per
lomonimo film La Banalit del Male. Nel racconto La Pergamena viene trattato il tema del
Bene che muove a prescindere dalla Banalit.

LA PERGAMENA

Non avessi mai visto il sole


avrei sopportato l'ombra,
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.
(Emily Dickinson)

Perch linizio del giorno avviene nel cuore della notte ?


E perch lanno ha inizio nel periodo pi freddo e pi buio ?
E i bambini generano da luoghi senza luce, tra il sangue che scorre. Perch ?
Cerano ancora tre ore di volo prima dellarrivo. Andrea inizi a ricapitolare la situazione. La Paradise gli aveva
affidato lincarico di rintracciare una pergamena che un fantomatico Mister Bloom doveva aver lasciato in qualche
posto di una qualche isola dellarcipelago di Kerwhan, prima di sparire nel nulla. Gli erano stati dati solo due indizi
: una foto di Mister Bloom in completo Panama, cappello di tela ed occhiali da sole, e linformazione che lui
amava frequentare locali con buona musica, preferibilmente jazz. Considerato che probabilmente neppure sua
madre sarebbe riuscita riconoscerlo in quella foto sembrava di una qualche utilit solo lunico vago indizio del
jazz. Fermo restando che della misteriosa pergamena non si sapeva nulla. N come fosse fatta n cosa
contenesse. La Paradise si era dimostrata pienamente consapevole di quanto improbabile fosse quellincarico
affidatogli cos, solo per il fatto che lui risultava essere lunico ad aver risposto a quellenigmatico annuncio sul
giornale, dichiarando di amare la musica. In ogni caso, compenso stratosferico e fondo spese illimitato. Difficile
dire di no per un disoccupato come lui che aveva bisogno di tirarsi un po su.
In ogni caso, rifletteva Andrea, il suo ingaggio risultava alla fine un enigma come peraltro tutto quello che
sembrava aver a che fare con questa sua avventura. Mah. Guard lorologio, mancavano quasi tre ore allarrivo.
Arrivato a Zerb avrebbe iniziato da l la ricerca nelle sei isole dellarcipelago: Zerb, Opwong, Khar, Gojgoj, Mezhur,
Fjsheq. Laereo rollava meglio schiacciare un pisolino.
In questo abisso selvaggio,
il grembo della natura e forse la sua tomba,
n di mare, n terra, n aria, n fuoco,
ma tutti questi al concepimento mischiati
confusamente, e quindi sempre in conflitto,
finch il creatore onnipotente ordini loro
da queste oscure materie di creare altri mondi.
In questo abisso selvaggio il cauto demonio
sta ai margini dell'inferno e intanto osserva,
ponderando la sua traversata... (1)
Praticamente tutti a Zerb avevano conosciuto Mister Bloom. Praticamente tutti lo avevano visto frequentare i
locali che di notte animavano il cuore della piccola citt. E tutti sapevano che aveva una predilezione particolare
per il jazz. E nessuno aveva notato qualcosa di strano o di particolare nei suoi modi o nei suoi comportamenti. A
tutti era sembrato un turista. Quelli dellalbergo avevano detto che era un buon cliente e che a loro dispiaceva di
non averlo pi l. Viaggiava con una piccola borsa piena di vestiti e niente altro. Nessuna pergamena e nessun
indizio. Niente. Niente di niente, ad esclusione di una sola traccia. Un mese prima, la sera prima di partire, disse di
aver prenotato un posto in battello per Opwong. Ok , pens Andrea, si va ad Opwong. Partendo lanci un ultimo
sguardo a quellalbergo immerso in un lussureggiante parco ricco di fiori e piante. Il suo nome Eden, cos
inflazionato in Italia, in quel posto faceva uno strano effetto. Decisamente insolito.
Quando chiesi a loro tutti di parlarmi della Forma, lAria vaneggi cose senza senso.
Il Fuoco mosse concetti paradossali e lAcqua si espresse senza alcuna coerenza.
Solo la Terra rispose sapendo di cosa si stesse parlando. Solo la Terra.
Opwong era poco pi che una grande massa di scogli e sabbia. Non bisognava essere dei geni per capire che
sicuramente l non avrebbe trovato nulla. Un piccolo villaggio di pescatori e neanche un posto per dormire. Di jazz
poi neanche a parlarne a meno che Andrea chiese alluomo che stava riparando una rete se per caso ci fosse
un locale dove bere qualcosa. Alzando il braccio con il dito luomo gli indic la spiaggia.
Il posto non era lontano e cera anche dove sedersi . Poche sedie e qualche tavolino. Musica di sottofondo.
Andrea si sedette ed ordin da bere. Il mare l di fronte era una distesa cromatica dalle tonalit cangianti, dal
giallo sabbia al verde al blu. Unico contrasto un enorme faraglione nero, alto ed imponente. Rimase affascinato ad
osservarlo. Aveva un aspetto inquietante. Il cameriere interruppe il suo sguardo assorto. Si chiama Dente del
Diavolo disse, indicando lo scoglio. Andrea ringrazi, pag e torn al molo. Prossima meta Khar. Mister Bloom
dovunque volesse andare, doveva passare da l.

C lOrdine del Tempo : Passato, Presente e Futuro.


Poi c il Senza-Tempo e c lAttimo Fuggente.
Quindi c lEterno-Ritorno e c il Tempo-del-non-ritorno.
C un Tempo per ogni Cosa ed ogni Cosa ha il suo Tempo.
E se il Tempo pu ritornare, le Cose, comunque, non tornano.
Khar era un villaggio turistico circondato da una fitta vegetazione. Andrea cap che doveva fermarsi ed indagare. E
cos fece. Nei giorni che seguirono esplor tutta larea e parl con tutto il personale. Erano in molti a ricordarsi di
un signore che aveva fatto suonare il gong che cera allingresso dellalbergo. Per questo lo avevano ironicamente
soprannominato Mister Boom. Un inserviente, ammiccando, aveva chiesto ad Andrea una mancia. E Andrea
gliela aveva allungata quasi di nascosto. Allora luomo gli aveva chiesto di seguirlo incamminandosi fuori dal
villaggio. Andrea lo segu. Percorsero un sentiero fino ad arrivare al centro di una radura. Luomo si ferm ai piedi
di un grande albero. Mister Boom veniva spesso qui. Si sdraiava per terra ed osservava lalbero stando disteso. A
volte anche per ore. Che tipo di albero questo? Chiese Andrea Non saprei Signore. La gente del Posto lo
chiama Albero del Peccato e si dice che le ragazze che ne mangiano un frutto rimangono incinta. Ma sono tutte
superstizioni. Andrea cap in quel momento che a Khar non avrebbe trovato nulla. Lindomani sarebbe partito
per Gojgoj.
Il libro Zohar riflette la luce della Madre suprema, fonte della penitenza.
Gli israeliti che studieranno questo libro gusteranno l'albero di vita
e non avranno pi bisogno di essere messi alla prova. (2)
Gojgoj sembrava ancora pi piccola Opwong. Abitata da pescatori di spugne ed interamente ricoperta da palme di
cocco.
Nessun posto dove fermarsi per la notte e lunico posto dove bere qualcosa era proprio l a fianco del molo di
attracco della motonave. Ordin da bere. Neanche a dirlo tutte bibite a base di succo di cocco. Andrea ne chiese
una a caso. Aveva sete ma il nettare succoso che gli avevano portato era sublime. Mai bevuto bevanda pi
deliziosa. Sorseggi ed al momento di pagare chiese di sapere cosa avesse bevuto. Da donna dietro il bancone
cerc di tradurre al meglio un idioma poco comprensibile. In ogni caso ad Andrea sembr di capire che il nome
fosse qualcosa del tipo Elisir dellAlbero della Vita. Ne bevve un secondo bicchiere prima di prendere la
motonave che lavrebbe portato a Mezhur.
La Gorgone anche signora della via notturna, del destino e del mondo dei morti.
Come Enodia essa la guardiana dei trivi e delle porte,
e come Ecate la dea-luna dei fantasmi e dei morti, circondata da serpenti,
attorniata, come la selvaggia Artemide, dea della caccia,
da uno sciame di demoni femminili. (3)
Mezhur era considerata il bazar dellarcipelago. Non cerano posti dove dormire ed il viavai della gente era
continuo. Molti venivano da Fjsheq. Gran confusione. Botteghe artigiane e banconi di vendita a cielo aperto. Il
vociare dei mercanti frammisto a suoni di musicanti ed odori di ogni sorta avvolgevano i visitatori.
Piccole mani strattonavano le vesti per attirare lattenzione su mercanzie o inviti ad entrare in negozi o in locali.
Troppa confusione. Andrea chiese ad un artigiano intento a scolpire un pezzo di legno se vi fosse una locanda
dove sentire della buona musica. Luomo gli indic un locale in stile coloniale, il nome tradotto risultava essere Il
Fuoco di Zhul. Entr. Il tempo di riposare, bere qualcosa e pagare. Prima di uscire chiese alla cassiera se avesse
mai visto luomo della foto. La cassiera distrattamente fece un diniego, ma Andrea not che aveva fatto un gesto
strano con la mano a qualcuno in sala. Usc e poco dopo una donna con il volto coperto lo raggiunse e gli fece
cenno di seguirla. Andrea inizi uno strano inseguimento. La donna si muoveva velocemente per le stradine
anguste della citt vecchia. Arrivata in un cortile si ferm ad attenderlo, guardandosi attorno con circospezione.
Quando Andrea la raggiunse lei gli mostr una pergamena. Se tu vuoi posso venderti questa pergamena Gli
disse Vale molto perch un pezzo unico e non in vendita. Ma a te e solo a te posso darla in cambio di denaro.
Ti far un buon prezzo. Andrea sent improvvisamente una strana sensazione avvolgerlo. Forse lintenso profumo
di quella misteriosa donna, o forse il tono roco e sensuale della sua voce, o forse era solo il caldo, o leffetto di
quella offerta di pergamena, o leffetto di quello che aveva bevuto. Chiss ? Fatto sta che Andrea si sentiva in uno
stato irreale ed incapace di qualsiasi atto di volont. Diede alla donna i soldi che chiedeva e che erano comunque
una bella cifra. Le sue spese erano interamente coperte ed in quel momento avrebbe pagato qualsiasi cifra pur
tirarsi fuori da l e da quello stato di straniazione in cui si sentiva. La donna prese i soldi e rimase a fissarlo per un

po. Andrea a fatica riusc a riprendere il controllo di se, a girarsi e ad iniziare a camminare per tornare indietro. La
donna dovette quasi inseguirlo per riuscire a prendergli il braccio, facendogli aprire la mano per consegnargli la
pergamena. Prendi Signore. E tua. Adesso tu hai la pergamena. Quella che Mister Bloom aveva lasciato per chi
fosse venuto a cercare di lui. Cos disse e scomparve.
Andrea ebbe un sussulto. Gli sembr di svegliarsi da un sogno. Guard la pergamena. Era stata lei a trovarlo, non
lui a trovare lei. Si diresse alla motonave per Fjsheq.
Il Maligno non pu offrire sacrifici,
non pu sacrificare il suo occhio,
la vittoria di colui che pu sacrificare. (4)
Fjsheq al suo arrivo si apprestava ad affrontare la notte. Andrea decise che avrebbe dormito in albergo e che
lindomani sarebbe tornato a casa con il primo aereo. Aveva comunicato del suo rientro alla Paradise che lo
avrebbe atteso alluscita dellaeroporto. Entr nel primo albergo che trov sulla strada e si butt sul letto senza
spogliarsi.
Prima di addormentarsi, nonostante la stanchezza, decise di dare unocchiata alla pergamena. La srotol. Era una
mappa dellarcipelago. Ma aveva unanomalia. Le isole erano 7 anzich 6. Zerb, Opwong, Kher, Gojgoj, Mezhur,
Fisheq e Qith. Qith ? Decise di dormirci sopra. Al mattino seguente prepar la borsa e si avvi allaeroporto. Arriv
in anticipo. Cera da aspettare circa mezzora per limbarco. Ne approfitt per fare colazione. Mancavano ancora
15 minuti. Decise allora di curiosare presso lUfficio di Informazione Turistica a fianco del Gate. Unhostess
sorridente lo accolse. Signorina vorrei sapere se possibile prenotare una visita turistica per lIsola di Qith
LIsola di Qith ? Signore, nel gergo locale Qith significa Il Compimento, ma solo una leggenda del posto. Sa
come la gente chiama ironicamente lIsola di Qith ? LIsola che non c.
Laltoparlante annunciava limbarco per il suo aereo. Andrea doveva andare. Ringrazi e si avvi alla partenza.
Aeroporto della rimembranza cera scritto sul Gate.
Il Pathos della disillusione si trasform :
prima cinico, poi scettico; quindi sofistico, poi retorico; quindi agnostico ed infine nichilista
Questa la storia di quando gli adoratori del Fuoco si trasformano negli adoratori delle Sue ceneri.
E nessuna Araba Fenice pot mai raccogliere le loro anime.
Arrivato allaereoporto di destinazione Andrea recuper il bagaglio ed usc. Ad attenderlo fuori cera tutto lo staff
della Paradise.
Convenevoli di rito, formalit amministrative e poi la cerimonia di consegna della pergamena. Andrea la consegn
nelle mani del Presidente. Questi lo ringrazi calorosamente e la apr circondato dallo sguardo attento dei
collaboratori. Lavoro eccellente signor Andrea esclam Avr un premio in aggiunta allonorario pattuito
Signor Presidente Lei molto generoso ed io sento il dovere di informarla la mappa disegnata nella pergamena
ha un errore. Vi segnata unisola che non esiste. E solo una leggenda del posto. Sappiamo, sappiamo di
questo, signor Andrea. Sapevamo gi prima della sua partenza, ma ora abbiamo la Cifra ed era questo che ci
mancava. Come vede siamo tutti in partenza, ma senza la pergamena non avremmo potuto avere certezza della
meta da raggiungere. Ah, bene rispose Andrea che non riusciva a capire molto il senso di quella cosa. Allora la
saluto signor Presidente e buon viaggio. Mi scusi se mi permetto lindiscrezione, ma non ho capito bene a quale
isola della mappa siete diretti. Il Presidente sorrideva. Anche lo staff sorrideva ed Andrea si sent quasi a disagio.
Signor Andrea, noi stiamo andando a Qith. AllIsola che non c ? A Qith, signor Andrea, noi stiamo andando
a Qith. Si attenga alla Cifra si attenga rigorosamente alla Cifra.. Andrea guard lassegno che gli era stato
consegnato. Eh, si. Era una bella cifra. Si sarebbe attenuto a quella. Conto in banca stracolmo. Missione compiuta.
La dimora del tempo sospeso.
Forse un sorriso o forse una lacrima. Forse una stretta di mano o forse il silenzio della compassione.
E nellesistenza che lInfinito impara a riconoscere le proprie Ombre
e le conserva, come parte essenziale di S.
Note : (1) tratto da : John Milton , Il Paradiso perduto. (2) tratto da : Sefer ha-Zohar Il Libro dello splendore - (3) Erich Neumann (traduzione di A.
Viotolo) La Grande Madre, Astrolabio, Roma, 1981, pag. 172 - (4) catapatha-brahmanam 2,2,4 in : Carl Gustav Jung , (traduzione di G. Sorge), Il Libro
rosso : Liber novus, Boringhieri, Torino, 2010, pag. 288.

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