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Sommario
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Fig.1 Il circolo virtuoso ICT-riflessione didattica
L'avvio è stato un progetto dell'U.S. della Lombardia e di RCS, per il quale abbiamo
realizzato un corso pilota di storia greca su piattaforma proprietaria Garamond.
Originariamente non v'era in noi nulla più che un interesse generico per le ICT e per
il loro uso nella didattica. Tuttavia, la necessità di definire l'architettura del corso
mediante LO, Sco ed asset ci ha "costretto", in fase di progettazione, a definire scopi,
obiettivi, priorità, linguaggio; cioè a decostruire prima, a ricostruire poi, la sequenza
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tradizionale dei contenuti storici, mediante un confronto serrato (brainstorming) nel
quale ognuno degli autori ha dovuto “mettere sul tavolo da gioco le proprie carte”.
Fuor di metafora, è stato necessario trovare un punto di incontro tra formazioni,
esperienze , metodi di insegnamento diversi, alla ricerca di un taglio comune.
Il risultato è stato un corso di storia quantomeno capovolto, rispetto ai libri di testo
tradizionali, nello stile, nel linguaggio e soprattutto nell'impostazione: non più il
passato per capire il presente, ma il presente che cerca nel passato le sue radici .Un
metodo diametralmente opposto a quello dello storico : non dalle fonti agli eventi, e
da qui all'attualizzazione . Ma dallo stimolo a comprendere il mondo che si vede
ancora allo studio del mondo che non si vede più, che è però ancora vivo, vitale,
“presente” nella nostra civiltà. (1)
Punti di forza del lavoro sono senza dubbio l’opera di de-costruzione dei contenuti, la
sua capacità di adattarsi ad una utenza piuttosto vasta, dalla secondaria superiore
agli adulti; il linguaggio utilizzato, che sfrutta le tecniche accattivanti della scrittura sul
web, e l’approccio ludico ed emotivo, che attraverso i “lanci” degli asset, il ricorso allo
humour e a sequenze di film mira a catturare l’attenzione e l’interesse.
L’analisi ha fatto emergere, però, anche un fattore di criticità. La ri-costruzione dei
contenuti, seppur originale per metodo e linguaggio, presupponeva ancora una
fruizione alquanto passiva da parte dell'utente, attivo solo nella fase di verifica. Tra le
cause di ciò avevano certamente un ruolo decisivo gli oggettivi limiti della
piattaforma, piuttosto rigida e più orientata ai contenuti che ad una vera dimensione
interattiva.
Questo punto di debolezza è stato però elemento determinante per una vera e
propria svolta . Ci ha infatti spinto a conoscere il mondo dell’ open source, ad una
indagine comparativa di più LCMS (piattaforme) e ad un percorso di auto-
formazione, volto ad acquisire competenze nell’utilizzo di applicativi per mappe, test,
editor di animazione, nell’ installazione ed amministrazione di piattaforme (la nostra
scelta si è orientata su MOODLE).
L’acquisizione di skills informatici inusuali per docenti di lettere ha avuto l’effetto di
stimolare potentemente la riflessione didattica sull'uso di questi strumenti: un primo
esito è stata la progettazione e la produzione di un corso interattivo di traduzione dal
latino , “Il latino nella rete”.
1.2 “Il Latino nella rete”: una animazione interattiva per tradurre
Il progetto , che si trova in uno stadio iniziale e sta cercando una preciso destinatario
cui rivolgersi, (editoriale, di ricerca o di formazione) ci sembra un altro esempio di
come le ICT abbiano determinato una riflessione meta-cognitiva.
Il circolo virtuoso si autoalimenta e si potenzia; la riflessione abbraccia una intera
disciplina, la storia, si allarga ad un ambito trans-disciplinare, e sviluppa un approccio
didattico piuttosto inusuale nella pratica didattica disciplinare, rivolgendosi ai docenti
, in una ottica di formazione in servizio e di “long life learning”.
In sintesi, il progetto: la costruzione di un percorso di formazione economica e
finanziaria finalizzato alla didattica della storia.
L'assunto da cui esso muove è che, molto spesso, la comprensione delle dinamiche
economiche che concorrono a determinare un fenomeno o un periodo storico è tanto
necessaria quanto estranea alla formazione, alla prassi didattica e alla forma mentis
degli insegnanti di storia.
Il percorso ipotizzato è costituito di un numero ristretto di “case studies” (di cui
Diocleziano rappresenta il primo caso-pilota. In tutti i casi di studio progettati verrà
mostrata la necessità dei tools economici per la comprensione delle dinamiche
storiche ; verranno approfonditi questi tools; verrà mostrata la loro trasferibilità ed
applicabilità ad altri contesti ed infine verranno realizzare delle esercitazioni attuative
di tale trasferibilità. Tutto ciò per fornire uno strumento di lavoro accessibile ai docenti
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e per metterli nella condizione di applicare lo strumento economico ogniqualvolta la
comprensione del fenomeno storico lo richieda.
L’aspetto che in questa sede maggiormente ci preme sottolineare, però, è il
processo che ha dato origine all’idea. Come nel caso de “Il latino nella rete”, era già
latente una esigenza didattica: là quella di predisporre un percorso mirato sulle abilità
di traduzione, qui quella di realizzare degli approfondimenti economici nella
spiegazione storica. A ciò concorrevano la nostra formazione, e la scelta di dare alla
disciplina un taglio specifico in relazione al corso di studi, istanza presente anche
nella Riforma della Scuola Secondaria Superiore e già da noi proposta al convegno
del MiUR di Montecatini (7).
Ma il vero e proprio progetto è stato ideato solo quando, nella realizzazione di un
videocorso di storia, alcuni strumenti tecnologici utilizzati hanno rivelato la loro
inadeguatezza e e frammentarietà.In un primo momento si era infatti ritenuto che i
link si prestassero alla creazione di un bagaglio di approfondimenti economici . Ma
inserendo il corso in piattaforma, e i link nel glossario, le difficoltà si sono amplificate :
il glossario diventava più grande del corso stesso, interessava più corsi diversi
( storia moderna, contemporanea, medievale) e soprattutto mancava di organicità.
L’organizzazione della conoscenza in Learning Objects ci sembrava (8) orientata a
una certa rigidità didattica, perché concentrata sull’oggetto e non sulla persona. I
L.O., pur essendo perfettamente interoperabili, fungibili e standardizzati, ci parevano
ancora inadatti allo scopo. Si palesava dunque la necessità di definire un percorso
che sviluppasse una serie di “attrezzi” economici da utilizzare nella didattica della
storia. Ma a chi destinarlo? Una review dei più noti testi in adozione mostrava
evidenti lacune, e questo ci ha persuaso che i più idonei destinatari fossero i docenti
stessi della disciplina.
Ancora una volta, anche se in modo apparentemente casuale e non necessitante, la
ICT aveva per noi il valore di tool cognitivo, perché ha innescato l’emersione di
riflessioni meta-didattiche che, in maniera "subliminale", erano da tempo avvertite
come un'esigenza da portare alla luce.
2. LA RIFLESSIONE
(4) “Il Latino nella rete” è stato inserito nella Top 100 degli E-
learning Awards europei. Ne è derivato come
conseguenza un incarico di insegnamento nel laboratorio
di Didattica Generale della SSIS dell’Università Cattolica di
Milano.
(5) http://elearningawards.eun.org/ww/en/pub/elearningawards20
05/index.htm