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indagati e rappresentati
nell’arte sacra.
I capolavori di molti artisti sono
frammenti della loro fede.
Dipingendo, hanno voluto
misurarsi col Mistero,
cercandone una
rappresentazione originale e
personalizzata.
Georges De La Tour: “IL NEONATO” (1648 circa)
Rennes, Musées des beaux-arts
La singolare natività di De La
Tour è altamente suggestiva.
E’ come uno squarcio di
luce che ci lascia vedere il
Mistero
Due donne, sedute nella
penombra, riempiono per
intero lo spazio scenico.
Al centro, in un semplice e raffinato abito rosso, sta
la madre.
Tiene in grembo, sollevandolo leggermente, il bimbo
addormentato.
Lo guarda.
Le dita toccano con grazia il
corpo del figlio, per custodirlo
e ostentarlo allo stesso
tempo.
Il bimbo, completamente
avvolto in fasce, ha un viso
sereno e luminoso.
Si notano, sulla
sinistra, delle
persone che si
dedicano
all’insaccatura del
Sono poi raffigurate decine di maiale, momento
persone affacendate nelle fondamentale delle
diverse attività invernali, tra famiglie contadine.
cui la sistemazione degli
attrezzi e il trasporto a spalla
dei viveri sul fiume coperto dal
ghiaccio.
Sullo sfondo si
notano, a sottolineare
la povertà del
contesto, alcune case
ridotte a ruderi.
Il pittore aggiunge
una nota di allegria.
Sulla strada alcuni
bambini scivolano sul
fiume gelato, su slitte
La scena più che mostrare improvvisate.
indifferenza verso
l’imminente nascita di
Gesù, ne evoca
l’inconsapevolezza.
Al pittore interessa offrirci primariamente
una situazione che illustri le difficoltà di
tanta povera gente del suo tempo,
commisurandola con quella vissuta dalla
santa Famiglia.
Sandro Botticelli:
“NATIVITA’ MISTICA”
(1501)
Londra, Mational Gallery
In una lunga scritta in greco, dipinta in alto su un fondo
grigio, Botticelli precisa di aver dipinto quest’opera nel
10501, in un momento di turbamento politico e religioso
collegabile alle profezie dell’Apocalisse.
Botticelli offre un’elaborata rilettura della scena della
Natività, offrendo, come risulta dal titolo,
un’originale interpretazione mistica.
Il pittore adotta l’inconsueta
“iconografia mista” della grotta e
della capanna, dipingendo così una
caverna dotata di un’elegante tettoia.
Diversi angeli, elegantissimi e
aggraziati, danzano in cerchio, con
corone e rami d’ulivo, simboli di
regalità e di pace. Sono sospesi a
metà tra la terra e la cupola dorata.
Accanto alla geometrica
tettoia, alcuni angeli
additano Gesù bambino ai
Magi, (sulla sinistra,
appena riconoscibili dalle
corone), e ai pastori
(sulla destra), tutti
genuflessi, in adorazione.