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Dedicato ad una donna straordinaria : mia moglie

che mi ha impedito di vivere come in questo scritto

1
Il mio nome è Pierpaolo Petrosillo, sono nato e vivo,
con ritrovato affetto ed immancabili dispiacere e rancore,
nella mia Città : Brindisi : “nu capulavoru di lu Padre..ternu”.

Questo testo teatrale è la mia prima esperienza di scrittura complessa.

Mi piace e mi appassiona scrivere, forse illudendomi intimamente


di poter lasciare qualcosa di me di perenne;
ma anche voglioso di lasciare almeno qualcosa di me di provvisorio.

Cerco di riempire la mia scena nel modo migliore,


evitando di essere un lampione che sta mettendo radici.

Io sono un uomo felice e vedere questo scritto rappresentato in teatro


è il mio sogno nel cassetto. E’ già iniziato.

2
Questo testo teatrale per attore unico è ispirato alla eccezionale produzione
artistica di Giorgio Gaber e Sandro Luporini,
che ritengo fondamentale e fondamento per la mia persona.
Non a caso, la sceneggiatura proposta si apre e si chiude con un breve loro
testo, per me estremamente significativo, denominato “l’attore”.
Ritengo che tutto il mio monologo possa considerarsi un suo sviluppo.

E’ il racconto di alcune ore di vita di un uomo, sostanzialmente solo,


che manifesta i suoi pensieri al limite tra il sogno e la realtà che lo circonda.

Il personaggio, nei suoi deliri, tocca temi più o meno rilevanti della Società,
tra cui : “la massificazione degli individui”,
“l’immigrazione” (termine che non digerisco),“il tempo”, “la solitudine”,
cercando di far sorridere intorno.

Il difficile è stato anche nel non scrivere


ciò di cui si vuole parlare con altrettanta forza.

In appendice: “un’allucinazione” e “applausi” :


due scritti autonomi che esprimono mie visioni di teatro.

Indirizzo e-mail : pierpaolo.petrosillo@libero.it

3
C’è chi scrive
chi interpreta
chi legge
chi ascolta
Importante è mettersi in gioco.

Allo scrittore :

Sarà come scrivere al buio


Ma qualcosa si leggerà

All’interprete :

Scusami .. se non ti lascio libertà di essere libero


forse è meglio così
Potrai fare abbastanza

Al lettore :

Comprendo la difficoltà di lettura


perciò propongo, se ancora possibile
di immaginare con la mente di bambino

All’uditore :

Ascolta
e non limitarti a questo

4
pierpaolo petrosillo

“ SOGNO A OCCHI APERTI ”


- visioni di un uomo solo -

(Monologo - Atto Unico)


(ispirato alla produzione di Giorgio Gaber e Sandro Luporini)

…………………………………………………………………………………………………………

Descrizione della scena:

L’attore si trova nel suo monolocale molto sobrio, situato al piano terra nel centro
storico cittadino , prospiciente una strada principale di passeggio .
L’ingresso e l’ affaccio è unico: una porta finestra in legno ad anta singola.
Per strada sarà solo visibile un lampione in ghisa a tre lanterne radicato a terra.

In scena, all’interno del monolocale, vi sono:

letto in ferro da ospedale grigio ad una piazza e mezza, con due cuscini e coperta
in lana a quadroni colorata; lenzuola e federe bianco panna di flanella;

comodino antico in legno con alzatina, cassetto ed anta sottostante; base in


marmo grigio. Al suo interno vi sono : pantalone di tuta, Nesquik in scatola gialla,
confezione di briosce buondì Motta, ferri per fare la maglia,
pacco quadrato di chewing-gum;

vecchio dizionario piccolo (quello con le fasce orizzontali colorate rosso-verde) ;


orologio piccolo da tavolo quadrato a lancette ;
abasciur a paperella di plastica gialla.

tavolo quadrato anonimo in legno e due sedie in legno tipo country;


vecchio frigo bombato pieno di bottiglie di latte ;
tappeto moderno grande a quadroni colorato.

5
……… INIZIO

L’attore è a letto e dorme nascosto sotto le coperte a faccia in giu.


Si abbasseranno le luci di sala senza variazioni di luce sul palco, che apparirà nella
penombra a luci completamente spente.
L’attore si muoverà un minuto dopo il silenzio totale del pubblico, portando la testa
sul fianco non visibile e poi ancora a faccia in giù : fermo .
In scena entrerà , camminando lentamente, un uomo proveniente dal pubblico,
seduto in prima fila, vestito di nero e bombetta in testa.
Terrà le mani dietro la schiena, accavallate, col dorso appoggiato sul fondo schiena
tenendo un vecchissimo leggio.
Lo monterà in un angolo del palco, estrarrà dalla tasca un foglio piegato, lo aprirà,
lo metterà sul leggio e leggerà il testo de “ L’attore “ - di Gaber-Luporini -.

“Nella penombra della scena, … la sveglia suona come sempre.


L’attore ha un sobbalzo.
Non ha bisogno di vederci ;
sa già … dov’è la suoneria che deve arrestare.
Leggi antichissime regolano minutamente i suoi gesti.

La sedia è a 80 centimetri:
mezzo giro a destra, due passi avanti.
Ogni secondo si stampa uguale, … perfetto, … senza sbavature.
Tra pochissimo, … anche gli altri personaggi prenderanno posto,
senza intaccare minimamente l’ordine prestabilito.
Lui lo sa benissimo.
Il meccanismo regolato e perfettamente oleato della sua vita.. non muta.”

L’uomo in nero lascerà il foglio sul leggio che resta sul palco nell’ angolo, e così
come è venuto, se ne andrà, uscendo di scena e risiedendosi in sala al suo posto.
L’attore muoverà lentamente la testa, portandola prima sul fianco visibile al
pubblico, poi di nuovo a faccia in giù in mezzo ai due cuscini, e poi ancora sullo
stesso fianco, in uno stato di dormi veglia, parlando ad occhi chiusi, sognante.

Avverto i primi rumori: … senza ben distinguerli.


Tutto ... è ancora così vago, … indefinito .
Mi piace . Mi piace restare al calduccio … con le lenzuola di flanella che mi
ricoprono come in una pancia.

L’attore muoverà lentamente le spalle come a rannicchiarsi in posizione fetale .

Mi sento … come aggomitolato in un ventre. … … ... Che piacere.

L’attore si metterà a pancia in sù.

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Ora sono dritto come un cadavere. Braccia da faraone.

L’attore si rigirerà a pancia in giù, con la faccia tra i due cuscini,


e parlerà forte con la bocca tra i cuscini.

Mi pare affondare in una grossa spaccatura di donna ;


di cui mi sembra sentire il calore. ... Voglio restare quì ! Almeno per un po’ .
Non mi importa di niente. Di niente di tutto il resto .
Non ho voglia di ricominciare! Voglio godere di questi attimi .
Pochi : ... ... prima di … …
(ruotando la faccia sul fianco liberando la bocca e socchiudendo gli occhi)
... riprendere la liturgia quotidiana.
Nfh! … Come se anche questo, ... non fosse … un pezzo di vita quotidiana!
I Minuti scorrono lenti, ma velocemente.
Vorrei restare ancora quì !

L’attore inizierà a svegliarsi .

Ma la partita … sta per cominciare !


Già! ... Come un fischio d’inizio a cui … obbedire.
... Che bel silenzio. Una pace che sembra non appartenere più al vivere.
Come non vera; … irreale. Me lo gusto ... ... ...

Si odrà il suono veloce di una campana : -din don dan , din don dan-
e l’attore alzerà la testa e le sole spalle dal letto .

Lo sapevo.
Proprio adesso! … Ed in perfetto orario; … sempre in perfetto orario.
Non sbagliano mai! … Sono precisi , impeccabili.

Si odrà ancora il suono di una campana, più insistente e veloce :


-den den den den den- . L’attore sarà infastidito.

Sono anche martellanti, incisivi.


Maledetto ! … Maledetto il giorno in cui ho preso questa casa !
Avrei dovuto immaginarlo !
Sì ! …. Lo sapevo che proprio qui; … vicino !
Ma non potevo immaginare che … tutte le mattine questa odiosa campana..
Ma dico: avranno anche loro talvolta...dei ritardi, dei dubbi ,
… delle incomprensioni !
Faranno anche loro degli errori !
No ! … Non sbagliano mai !
O almeno … non sanno di sbagliare !
O forse non lo vogliono ammettere!
… Beh , smettiamola ora va.
Magari c’hanno ragione! … Ed è davvero il momento di svegliarsi .
… Già ! Potrebbero addirittura avere ragione.

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Si odrà ancora il suono di una campana con la melodia che si utilizza negli stadi
per il “mandare a quel paese” : -din don dan dan , dan dan .. dun dun- .
L’attore, di scatto, si metterà seduto sul letto con le gambe sotto le coperte.

Ma che fanno ? mi mandano a fanculo ?


Si iii; … l’ho riconosciuta finalmente questa melodia !
Din don dan dan .. dan dan .. dun dun.
Mi hanno mandato a fare in culo !
Come si fa negli stadi! Già …. L’hanno presa da lì!
Vuoi vedere …. che anche loro adesso frequentano gli stadi !
Gli piace il clima partita sìiii …
Il fischio d’inizio ! …. Lo volete dare voi eh ?
Come fa quello lì … vestito di nero coi pantaloncini ;
che prende le decisioni , dà le punizioni, .. e se serve anche le ammonizioni;
aggiudica gol, che possono anche essere non validi; ma ormai l’ha dato !
... Forse un prete ? …. Sì un prete .

L’attore comincerà a sragionare e aumenterà il tono di voce e la velocità del


parlato.

E lo fanno incazzare ! … Ma non può reagire !


Non fa parte del suo ruolo ! … E quindi , … quindi deve sopportare !
Limitandosi solo a dare qualche penitenza !
... Ma non riesce più a redimere i peccati e dentro gli inizia a rodere ,
si incazza! E allora va, .. va, .. va su per le scale ,fa passi convinti,
anche due a due , non il punteggio finale , due a due sale quei gradini,
tre a tre, è in cima, deve sfogarsi , prende la corda con due mani !!!
... ... Che fa ?
Allora è lui che fa suonare la campana per Dio !

L’attore si calmerà d‘improvviso come a riprendere coscienza di quello che dice.

… … … Ma che dico … che dico ; … devo essere impazzito.


I miei pensieri … devono essere impazziti.
E poi … dove lo trovi più .. un prete … che suona la campana.
E’ tutto registrato !

… Anche il suono ormai frenetico di una campana: … è registrato !


I rintocchi avvengono consecutivi
senza aspettare che ne finisca uno per iniziare l’altro!
… Non c’è più tempo per niente; … siamo sempre in ritardo.

L’attore si metterà seduto sul letto sopra la coperta, con i piedi poggiati a terra ed
indicherà la sveglia con la mano a palmo aperto in su.

Guarda un po !
Sono già mezzogiorno e mezza … ed io non ho ancora visto la luce del sole.

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Speriamo che ci sia … almeno.
... Queste caspita di coperte ! … Sono calde, caldissime;
ma quando sono a contatto con la pelle :
… mi pizzicano tutte le gambe. … Insopportabile.
Comincio già ad alterarmi! … E la giornata è ancora all’inizio.
Sempre nervi a fior di pelle.
Ma è colpa mia ! E’ sempre colpa mia.
Anche d’inverno preferisco stare nudo di sotto!
Non sopporto il pantalone del pigiama !
E i piedi devono respirare!
Una delle rare frasi che ricordo di mio padre purtroppo.
...Però mi si ghiacciano adesso! … … Dove sono i calzini ? …

L’attore, scalzo, in mutande e con la maglietta bianca a mezza manica,


ancora assonnato si alzerà dal letto e cercherà i calzini nel cassetto del comodino.
Non riuscendo a vedere bene, accenderà l’ abasciur .
Troverà e prenderà un pacco di chewing-gum, estraendone una.

Un chewing-gum ! E’ proprio quello che mi ci vuole per iniziare la giornata !


Mi stira tutti i muscoli della mandibola !

L’attore, sempre un po’ assonnato, lascerà le carte sul comodino;


metterà in bocca un chewing-gum e comincerà a masticare.
Poi senza volerlo , la ingoierà.
Inizialmente gli si fermerà un attimo in gola, ma dopo due tre colpi di pugno in
petto, riuscirà ad inghiottirla.

L’ ho inghiottita !
Che distratto che sono.
Non mi sono concentrato su quello che stavo masticando !
Ormai mi capita spesso! Non di inghiottire le gingomme, questa è la prima
volta!
Di masticare le cose distratto ; e finire poi per inghiottirle.
Così : ... ... senza capire ciò che ho inghiottito.
Non si ingoiano le “gingomme”! Si può affogare !
Me lo dicevano da piccolo: … stai attento, stai attento!
… E ora come faccio a farla ... ri..uscire? No, non si può !
... Almeno però so di averla ingoiata!
Già : è importante sapere quello che si è ingoiato!
Bisogna averne la consapevolezza!
… Potrei mettermi le dita in gola come feci una volta da bambino!
Ricordiamo molto le cose di quell’età :
… le costruzioni , … le bambole, … i soldatini.
… E al momento giusto : fiumm! (gesto con la mano che scappa via)
Tiriamo fuori il nostro vissuto. E lo infiliamo nel nostro presente.
… Mi venne da vomitare quella volta !
C‘era già qualcosa da rigurgitare.

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E un parente mi disse esattamente quello che mi viene di fare adesso!
(mostrare le due dita da portare vicino alla gola)
Non c’avevo mai provato! … e pensai :
ma che bella soluzione ! … Facile !
Misi le dita … così !
(mettendo le dita in gola dall’esterno e sorridendo lievemente)
Che ingenuo.
E feci anche la mossa di abbassare la testa!
… Come siamo belli quando siamo bambini.
Inesperti, … spontanei, ... creduli .
… Quanto avrei da imparare da lui; cioè da me tanti anni fa!
... Chissà poi che cosa succede.
... Oh! Ancora distratto !

L’attore riprenderà in mano la carta del chewing-gum


e la rigirerà tra le mani analizzandola.

Dimenticavo di buttar via la carta.


... Che carte stupite fanno oggi !
Banali ! da “gingomma” proprio!
Prima invece anche l’incarto … era da ..chewing-gum! Più signorile.
Con il ponte sul mare disegnato sopra !
Grande, enorme ! … Tutto in ferro. … Le costruzioni …
... Non certo quello sullo stretto!
… Ecco perché credo che le facciano ancora.
Chi lo fa crollare quel colosso lì ?
… Dentro c’era una strana .. velina … … la carta;
(rimettendo la carta sul comodino)
ritenta … sarai più fortunato!
Non si vinceva mai ! … Ma almeno si tentava!
… Sì mia madre diceva che c’era il rischio che cadessero i denti, ma almeno
li usavo se volevo qualcosa !
... Per un periodo mi dissero anche che facevano morire i bambini !
Era il tempo delle Big Buble !
Grande trombetta … significava. Sempre trovate geniali!

(sbrigativo)
Le mamme hanno sempre ragione, anche quando siamo … grandi.
… Lei li avrebbe trovati subito i calzini... ... ... ...

L’attore continuerà a cercare i calzini anche sotto il letto , non trovandoli .


Poi andrà piano alla finestra ed aprirà lo scuro lentamente .
La luce di scena si accenderà gradualmente .
Al primo spiraglio di sole strizzerà gli occhi come per abituarli alla luce,
e poi aprirà lo scuro del tutto; appoggerà le mani ai fianchi .
La luce di scena andrà alla massima luminosità,
coprendo quella emessa dall’ abasciur.

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Che giornata temperata.
Sembra una di quelle rubate alla “nutrice della bellissima alcione” !
… E che bellezza i piani terra ! … Basta aprire una finestra...
e ti senti quasi per strada.
In centro poi: … guardando il passeggio, … mi sento in compagnia.

(toccando il vetro con le dita )


Questi vetri sono davvero speciali!

(indicando con il dito la gente all‘esterno e parlando a voce bassa ma corposa)


Loro :… … non mi possono vedere !
Sono come dentro un enorme occhiale da sole ! … Che mi nasconde.
Posso guardare quello che voglio ! … Senza essere o mettere in soggezione.

Si inizierà ad udire un suono lieve e crescente delle lancette dell’orologio.


L’attore, riprendendo il tono normale di voce, farà gesti indicativi con la testa .

Quelle due sorelle per esempio ! Le vedo sempre insieme ! … Camminare.


Lunghe passeggiate sotto braccio l’una all’altra.
Talvolta sono tre ! … Tre sorelle insieme .
Continuamente insieme.
Vestono lo stesso stile! Guardano lo stesso panorama.
Stivali simili, molto simili : quelli alti, neri, di pelle ; non vanno mai via di moda.
... Mi immagino comprino gli stessi prodotti ! Esprimano desideri simili!
Ricoprano la stessa distanza! ... E poi la stessa facoltà,
la stessa parrucchiera, la stessa estetista, la stessa palestra !
... No: ... a giudicare dai glutei : … credo che non ci vadano !
... Una però sempre più bassa dell’altra !
Le sbagliano il taglio di capelli forse !
E già, l’aspetto. E’ sempre l’aspetto quello che mi frega !
Perché in realtà, o in fondo: … siamo tutti la stessa persona no !
… Non le vedo mai sedute a riposare.
Su una panchina, o su un gradone di scalinata !
Nemmeno sulla “corriera” : … le vedo mai salire.
Non accelerano .. ne decelerano.
Mi ricordano quelle asticine nere sottili all’interno di quel piatto rotondo
luccicante appeso in ogni casa come fosse una cosa assolutamente
necessaria!
... Accomodano il tempo.
Allo spostarsi di una … corrisponde il muoversi dell’altra!
Nello stesso quadrante.
Maledette: ... non tornano mai sui loro passi !
La terza sorellina poi :ovviamente la più piccola e sempre la più movimentata.

(indicando con il dito all‘esterno)


Eccola : … sta sempre indietro; o sempre avanti.
Riesce con la sua vitalità, a dare vita alle altre!

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Le fa sentire in ogni momento, la cadenza del loro vivere.
Meno male che c’ è !
Altrimenti vedrebbero scappare via il tempo senza accorgersene!
(accellerando a tratti)
Hanno anche lo stesso passo !
Devono averlo per forza ! Camminano sottobraccio !
E non corrono mai ! … Inciamperebbero !
La teoria dei piccoli passi. A seconda delle proprie gambe.
… Hanno gioco forza : lo stesso avanzamento;..pur avendo velocità differenti.
Ma vanno per raggiungere insieme il medesimo traguardo.

Il suono delle lancette si interromperà bruscamente.

Il grande passo. … E non lo perdono mai ! … Non fanno passi falsi !


Il più lungo di una compensa la sua minore velocità !
… Sembra quasi matematica ! … O forse lo è ?
Non si capisce , non si può capire !
(sorridendo) … Le donne poi.
(riprendendo il tono normale)
... ... ... Una cosa è certa: … non si sposano mai !
Chi vuoi che se le carichi quelle lì !
Ma mai neanche un fidanzato, un uomo con cui … … ... niente.
E sì : … (facendo il gesto del niente con le dita)
le donne possono anche questo …
E’ come se il loro amore potesse restare rintanato in loro stesse !
In letargo per un’ intera vita. … E morire nel buio di lì dentro!
… Che stranezza... ... ... ...
Non ho mai visto passeggiare insieme con una certa regolarità… due fratelli!

L’attore si muoverà vicino all’infisso.

A noi uomini: … quella sorte sembra non poter toccare mai !


Anzi no! ..... Mi sbaglio! … Due fratelli così ...me li ricordo.
Biondini, … chiari di carnagione; … due ragazzi semplici;
… a vedersi almeno.
Anche loro sempre insieme, sempre in giro
e talvolta, … a pensarci bene c’era anche il terzo fratello ! … Eccezionale!
L’eccezionale che conferma la regola ! … Quasi matematica.
Ed è evidente ! Si vogliono molto bene ! … Si amano proprio.

(con tono inizialmente piagnucolante per scherzo, che poi torna normale)
Hanno addirittura pensato di andare a vivere insieme. ... Come in un nido.
Nfh ! Mi ricordo a tal proposito .. una frase curiosa di un mio amico di scuola:
diceva che essi ricordano gli uccellini di un nido !
Se uno vola via: … gli altri muoiono !
E già ! … Forse si vogliono così bene :
… proprio perchè nessuno di loro…ha mai volato.

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(con tono ed atteggiamento spazientito che diventa deluso e poi pensante)
Dico avrebbero potuto incontrarle quelle tre sorelle no !!
… No ! No. … La vita si decide per un incontro fatto !
Ma anche, talvolta, .... per un incontro non fatto.
... Ma c’entreremo qualcosa noi … nel procurare i nostri incontri ?

(toccandosi la pancia)
… … Ho una certa fame !

(guardandosi le gambe)
Ma soprattutto : … … mi si stanno gelando anche le gambe !

L’attore andrà verso il letto ed aprirà il comodino.


Frugando, troverà una confezione aperta di buondì motta ed il nesquik; li prenderà
e li poserà per terra, consentendo al pubblico di vederli .

(prendendo gli oggetti distintamente uno per volta)


Il Nesquik … i “buondì”.

Poi prenderà un pantalone di tuta e lo indosserà.


Infilerà in tasca le carte da chewing-gum lasciate sul comodino.
Mettendo a posto gli oggetti posati per terra, all’interno, vi troverà due vecchi
lunghi ferri per fare la maglia; li prenderà uno in una mano, l’altro nell’altra mano e li
guarderà intensamente rigirandoli .

Ma guarda un po’ ?
Un ricordo ancora attaccato ad un oggetto!
Rammento appena questi strani attrezzi.
Nessuno li usa più !
Non c’è più tempo da perdere !
Troppo ripetitivo, monotono ! ... Non si impara niente.

L’attore impugnerà i lunghi ferri per fare la maglia tenendo singolarmente i capi tra
le mani e portando l’altro capo sotto le ascelle. Mimerà lo sciare.

A tenerli in mano, … così, e facendo questa mossa col corpo:


mi viene in mente una sala giochi! Invece di una pista da scii.
… Simulazione anche nello sport ...ormai. ... Così ! ... Così !

L’attore continuerà a mimare lo sciare gironzolando per la casa


e parlando ritmicamente in due tempi.

… Eppure ! Me le ricordo ancora ! Le mie vecchie zie!


Presi questo comodino! Quando andarono via!
Fa arredamento! Come tutto lo fa !
Ci arrediamo ben bene ! Con qualsiasi superfluità!
Anche le cretinate più evidenti ! Fanno arredamento !

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L’attore si arresterà al punto di partenza, riprendendo a parlare normalmente,
riposando i ferri nel comodino.

… Mi sembra di vederle rivivere ! Non le cazzate che ho fatto !


… Le mie vecchie zie.
Ore ed ore … con quegli aggeggi.
Sempre lo stesso movimento : … uguale, … ripetitivo.
E sempre con lo stesso gusto : … uguale, … ripetitivo.
Tessevano !
Proprio come faccio io con le mie puttanate.
Avevano il piacere di fare ogni cosa! Di dare il tempo … ad ogni cosa.
Velocemente ! … Ma senza affanno ; … senza ansia.

Come sciare lentamente schivando gli ostacoli ... con dolcezza;


a testa alta ... e guardandosi attorno.
Senza traguardi da raggiungere. ...Solo un arrivo.
... Non compravano neanche la lana ! … Riciclavano ..tutto.
Utilizzavano vecchi gomitoli, … scucivano maglioni in disuso .

E il risultato era questo! (toccando con la mano la coperta di lana colorata).


Calde coperte di lana arlecchine ..per tutti ! … In regalo !!!
Senza alcun tornaconto.

(guardandosi i piedi scalzi. )


Forse anche adesso : …mi ci vorrebbero quelle strane calze di lana colorate!
Con i lacci da scarpe. ... “Calze da notte” … le chiamavano.
Rosa per le donne .. e azzurre per i ragazzi !
Mi servirebbero per sembrare ancora più ridicolo di quanto non lo sia già.
… Ma starei caldo almeno !
E non sarei costretto a girare come un cretino a piedi nudi per la casa
perché non trovo i calzini !

L’attore inizierà ad innervosirsi ed andrà nervosamente verso il frigo a cercare


qualcosa da mangiare.
Lo aprirà, disprezzandolo con una smorfia perché spoglio all’interno, e porrà le sue
attenzioni sulle copiose bottiglie di latte in esso contenute. Parlerà con tono
disilluso e deluso.

Guarda qua cosa mi do da mangiare!


Con questa fissazione che il latte contiene tutto,
mi sono autorizzato a non sfamarmi di altro !
… Il risultato di un uomo ... ... solo !
Una bella zuppa ! …
E’ stata sempre l’unica soluzione.
Nfh ! … Una coppa di latte all’ora di pranzo.
E come se non bastasse : … non ho fatto neanche il caffè !

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(spazientito )
Ma siii … preferisco il Nesquik, è più pratico, … più sbrigativo!
Bello ..e pronto !
Tutte le cose di cui mi desidero circondare le voglio già belle e pronte!
Sempre a portata di mano nel comodino !
Per muovermi il meno possibile.
Come le briosces con le palline di zucchero in bella vista!
Ma va là..aa ! … Va là che non ho tempo da perdere ad inzuppare!

Sempre più intollerante di se stesso berrà direttamente alla bottiglia di latte,


voracemente, gocciolandosi addosso.
Quando avrà finito riporrà la bottiglia nel frigo e lo richiuderà sbattendo lo sportello
di chiusura.
Poi nervosamente andrà a prendere due briosces, e mentre le trangugerà
velocemente, andrà verso il tavolo, su cui lascerà le carte.
Vedendo che le stesse si riapriranno, si infastidirà; allora le riprenderà e
ristringendole con forza e rabbia, le metterà in tasca al pantalone di tuta.
Poi si siederà alla sedia del tavolo e lentamente, respirando visibilmente, si
calmerà.
Con tono ironicamente soddisfatto continuerà.

Aaahhhh ! … Che bella mangiata ! … Chiamiamola così.


Almeno mi sono riempito la pancia ! … E questo è l’importante!
Ora sto meglio : … proprio soddisfatto.

Si odrà il battere di un tamburo strano - Tum tum , tum tum -

Cos’è ?
(scattando in piedi )
Un tamburo ? … Mah !
… Una volta mangiavo veramente bene! … C’era la nonna!
Aveva una faccia aguzza da vecchia befana!
E un aspetto da antica fattucchiera.
Solo apparenza. Mai mangiato una mela avvelenata da lei.
… Dinuovo l’apparenza. Mi sbaglio sempre !
Dovrei invertire la tendenza che ho nel credere al buono e al cattivo;
… forse mi ingannerebbe meno.

Si odrà ancora il battere di un tamburo strano - Tum tum , tum tum -

Ma cos’è ?
Non è un tamburo !
(mettendo la mano aperta al petto)
Sembra provenire da dentro !
E lo posso sentire solo io.
Come un tamburo … ingabbiato in me.
Mi batte tutto il corpo!
(piano e deciso ) Violentemente.

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(risedendosi )
Forse ho bevuto un po’ troppo ..latte !
… Ma no ! … Sono seduto, … fermo, … immobile.

(ridendo piano)
Ha ha ha ha ha ... ... … : ascolto solo il mio battito.
Tum tum, tum tum.
Forse sono vivo ! (ironicamente e sempre più silenziosamente)
… … Vivo! … … … Vivo.

L’attore si alzerà in piedi ed alzerà lo sguardo verso l’alto come a guardare il cielo,
con le braccia aperte.

Per un attimo mi è sembrato di vedere il cielo !


… … (esclamando) In una stanza!!!

Poi farà scendere lo sguardo leggermente come a guardare gli spigoli del solaio
e si metterà quasi spalle al pubblico per lasciare immaginare meglio i muri della
stanza, che indicherà con le braccia portandole verso spigoli opposti .

E invece mi tocca guardare … solo le muffe sui muri ! … Altro che cielo.
Come si spiega ?
Non c’è verso di poter vedere i muri bianchi!
Belli, … puliti.
Devono sempre spuntare queste odiose muffe !
Mi dicono : … non sono muffe ! … E’ condensa.
Condensa ,… condensa . Ma cos’è stà condensa ?
Mi dicono ancora : … si forma perchè tra l’interno e l’esterno,
c’è troppa differenza di temperatura ; che genera questi fastidiosi batteri!

(sottovoce poi normale )


Non sei coibentato bene!
E ciò che avviene fuori : … penetra dentro !
Mentre ciò che avviene dentro : … fuoriesce .
Insomma : … c’è troppo contatto tra dentro … e fuori.

(pensante)
Condensa …
Me lo vado a cercare sul vocabolario !

L’attore andrà a prendere il vocabolario dal cassetto del comodino


e si andrà a sedere al tavolo per consultarlo a voce alta .
Mentre cammina, ripeterà la parola condensa più volte.
Poi continuerà a parlare cercando con il dito sul dizionario.

Condanna, … condannare, … condannato ,


condecente … - decoroso e conveniente - ,
condegno, … condegno ! … Cosa vuol dire condegno ?

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Azione che : … considerata con equità e giustizia: … merita la grazia divina!
Mamma mia. ... Contrapposizione ..all’azione
… che la merita in modo imperfetto. … Che parola stupenda !
Ma guarda quanto c’è da imparare … … cercando un’altra parola.
… Andiamo avanti : … condensa … eccola !
… Acqua risultante dalla condensazione: ... rendere denso . O più denso.
Diventare denso : … dice proprio così !
Diventare denso. ... Che vorra dire ? … E che centra con le muffe ?

Si sentiranno alcune note di pianoforte in lontananza, stimolanti il pensiero.


L’attore si metterà a pensare per un minuto circa, con la classica mano al mento.

Mmmm … Mi viene da pensare all’essere umano !


Invaso di ... ... ... . Ed incapace di trasudare condensa.

Cesseranno le note di pianoforte in lontananza.

Torniamo ai muri và !

L’attore si rialzerà in piedi lasciando aperto sul tavolo il vocabolario.


Riindizzerà lo sguardo verso gli spigoli della stanza e parlerà velocemente poi
rallentando.

Condensa o no , sono pieni di queste macchioline scure !


Partono dagli angoli e piano piano si estendono come dei parassiti!
Fino a rovinarmi tutte le pareti!
Diventano inguardabili, indecenti ! ... Mi fanno quasi schifo.
Dovrei pitturare sì ! … Dovrei pitturarci sopra !
Una bella imbiancata e non si vedrebbe più niente!
Un bel traspirante ci vorrebbe!
... Anche questa è una parola che mi suona bene.
Mi sento tutto arieggiato solo a dirla !

L’attore si posizionerà fronte al pubblico.

E’ da tempo che lo dico. … Lo dico, lo dico ;


… e non sono mai capace di fare !
… Poi parlando con un amico pittore: ..imbianchino s’intende: … lui mi fa :
Ma che vuoi fare ? Pittare sulle muffe ? … Non è quello il lavoro da farsi !
Non risolverai nulla così.

(tono di leggero rimprovero)


I muri, prima di imbiancarli , … vanno puliti a fondo !
Ci vuole la varichina !
Sì ! Se vuoi fare un lavoro ben fatto devi usare quella !
E lavare, lavare, lavare a fondo !
Fino a scrostare tutto lo strato superficiale infetto !
E se è il caso : … devi anche raschiare ; … raschiare eh !

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… Nelle parti più difficili da raggiungere !
E quando credi di aver finito : … devi fare un’altra passata!
Con la stessa decisione!
Allora sì che tutte le impurità andranno via ! … E potrai ...ridipingere .

L’attore tornerà al centro della stanza e si girerà intorno interrogandosi.

Ueì ! … Se lo dice lui : vorrà dire: … che dovrò fare proprio così! E’ giusto !
Altrimenti che faccio : … pitto, e poi verrà di nuovo fuori lo stesso schifo !
Ha ragione .
Appena avrò il tempo di dedicarmi , … farò un lavoro perfetto !
… A regola d’arte !
I miei muri saranno talmente puliti da doverla respirare nell’aria la pulizia !
Dovrà essere una conquista non avere più in casa … … le muffe.
Poi ridipingerò !
… Così le mie pareti avranno anche l’aspetto … sublime.

L’attore si soffermerà a guardare le pareti immaginandole pulite e respirando


profondamente, come soddisfatto di se stesso.
Riinizierà la musica di pianoforte in lontananza.
E l’attore parlerà sorridendo ironicamente.

Forse dovrei fare lo stesso lavoro con ... ...


( indicando sè in qualche modo)

Pulire a fondo nell’interiore e ... ... ... ripassare .

(accellerando la velocità del parlato)


Fino a sentire che non è importante ... ... (adesso lentamente) ridipingere.

Cesserà la musica di pianoforte in lontananza che intanto avrà un po’ aumentato il


ritmo.

Ma sì forse questi muri è meglio lasciarli così ! Che me ne importa!


(gesticolando spazientito ed indicando sia se stesso che i muri)
Chi entrerà mai qui dentro … a vedere i miei muri !

A passo veloce si muoverà verso la finestra a pensare a voce alta


e con il parlare di un pazzo a voce rauca che indica fuori di casa.

Sono tutti fuori !


E non possono entrare .
E non mi possono vedere !
Sono sempre dentro la mia bottiglia!
E questa non è certo la puntata in cui ...
qualcuno la possa ritrovare, … togliere il tappo …
e leggere il messaggio.

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(indicando col dito vari passanti ed alterando il proprio umore)
Vi tengo tutti fuori ! … Tutti!
Nessuno, nessuno, può entrare nella mia vita!
Cosa credete di poter poi giocare con me ?
Nooo . … Non ve lo permetto!
Non vi dirò mai … di me ; … dei miei pensieri, … del mio spirito!
Possiamo solo scherzare !
Possiamo solo giocare a non nasconderci !
Possiamo fare finta ..di scontrarci per strada !
… … Cercarci l’un altro ma senza mai la voglia vera di incontrarci !

(acquietandosi respirando affannosamente come dopo una crisi di nervi)


Che assurdi pensieri e sensazioni
fa guardare la gente standomene quì rinchiuso !
Mio Dio mi sembra … di non appartenere più agli altri !
Di essere … … diverso.

(proponendosi verso l’esterno della stanza)


Ma forse : … per esserlo veramente :
dovrei tornare ad essere uno dei tanti!
Con la consapevolezza di esserlo !
… E’ troppo complicato per me! Forse è troppo tardi ed è meglio ...
starmene tranquillo in casa.

L’attore girerà le spalle al pubblico evidenziando paura di uscire,


Poi tornerà indietro alla finestra.

Ma no devo .. provare ad uscire ! Almeno provare!


Ogni tanto … devo pur uscire dalla mia bottiglia!
Altrimenti … mi mancherà l’aria … prima o poi.
… E poi il tappo lo posso sempre rimettere no! … Quando voglio !
Non sono un oggetto !

(con aria silenziosa ed incerta dopo una breve pausa)


Quasi quasi … … esco.
Ma sì è l’ora del passeggio ! … Incontrerò qualcuno !
(mentre guarderà la sua maglietta toccandola per vedere se il latte versato addosso
sia asciugato)
Non è poi tanto difficile ... incontrare qualcuno .
… … O sì ?

L’attore , incerto, indosserà un paio di scarpe da tennis che stanno a terra vicino
alla finestra.
Prendendole troverà i calzini infilati dentro e farà un gesto di stizza .

(nel mentre)
I calzini … ... ... ...

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Aprirà la porta-finestra timoroso, poi con la testa spierà fuori da ambo i lati,
si avvicinerà all’uscio ed uscirà timidamente ed impaurito lasciando volutamente
aperto l’infisso con l’intenzione di non allontanarsi.
Si sentirà ,man mano che si apre l’infisso, il vociare della gente ed il rumore del
passeggio, che aumenteranno leggermente fino al primo ciao dell’attore.
Poi il rumore si stabilizzerà.

Resterò nelle vicinanze.


Meglio non allontanarsi troppo.
Anche questo me lo dicevano da piccolo !
Non la perderò di vista. ... La casa.

L’attore, stordito, inizierà a passeggiare lentamente avanti e indietro, come in


mezzo alla gente.
Saluterà i conoscenti, rallentando quando fa le proprie osservazioni.

Ciao … … … … ciao … … … …
ehi ciao ciao ! … … Mamma mia come sono distratto.
Salve ! … … … Chissà chi era questo quì? … Mah! Non me lo ricordo .

(rallentando e fermandosi pensieroso fronte al pubblico)


… … Salve: che strano saluto.
Lo dici a qualcuno che appare più vecchio di te ; … leggermente.
Come se gli dovessi una forma di rispetto.
Quando me lo sento dire poi : salve ; mi chiedo se ce l’abbia con me e perché
mi saluta così se avrà gli stessi anni che ho io ! … E mi fa sentire più vecchio.
Se mi dicono buonasera è il massimo !
Dimostra che quelli che ho visto da bambini : … sono cresciuti!
Noto su di loro l’evidenza del trascorrere del tempo.

(riprendendo a camminare)
Ma per fortuna siamo in pieno giorno!
E poi su di me non si vede! Io resto sempre uguale!
Per me è un gocciolare di un rubinetto chiuso … che non perde !

L’ attore, immerso nei pensieri, si troverà, deviato dalle proprie considerazioni, in un


punto della scena leggermente fuori percorso.

Dove sono?
Mi sono estraneato ! … Ed ho sbagliato strada!
Torno sù quella retta !
Non ci è concesso neanche questo : … di sbagliare strada.
Ci si può perdere !

Tornerà a camminare avanti e indietro nel suo percorso aumentando il passo


progressivamente.

(sorpreso)

20
Ciao !!!
… Questo non lo avevo proprio riconosciuto.
ma come facevo a riconoscerlo ? E’ cambiato così velocemente !
Sembra che in certi periodi della vita
si cresce o si invecchia molto più velocemente!
… No ! questi altri non li conosco sicuramente! Quindi, non ho da salutare!
... Con quello … lavoriamo insieme: … ... ciao carissimo !
... ... Carissimo?
Perchè gli dico carissimo se in fondo di lui non me ne frega niente !
E gli dico … carissimo .
... Ueì ! … Quello lì mi sembra di conoscerlo !
Si sta avvicinando ! … Che faccio? … lo saluto o non lo saluto ?
Già perché se lo conosco e non lo saluto : … sono un maleducato!
Se non lo conosco ... e lo saluto : … penserà solo che mi sono sbagliato!
Lo saluto comunque, ma sì, un saluto non costa niente ;
forse lo faccio anche felice !
... Magari penserà anche lui …. di aver incontrato un passante !
Gli faccio un saluto deciso : … … … Ciao !
... ... ... Mi ha preso per un cretino.
… … Quello lì mi sta antipatico ! … Non lo voglio salutare.
Anzi : … per evitare l’incontro.. cambio strada : … lo evito.

L’attore farà un leggero movimento con il corpo come ad evitare qualcuno ed uscirà
leggermente fuori percorso ;
poi tornerà a camminare avanti e indietro nel suo percorso,
ma sempre più freneticamente.

Ora si fa più complicato !


C’è più affollamento ! … Più massa ! … Sarà l’ora !
Non riesco più a distinguere singoli individui … c’è troppo traffico …
Dovrebbero fare anche le zone a traffico limitato per i passanti.
Ciao ciao … … ciao. Mi sembra di conoscere tutti … o nessuno;
non ha importanza, ormai sono in una selva, … mi devo districare,
devo combattere per uscire fuori da questo groviglio. Ecco !
Lì vedo un pò di spazio, un diradamento !… … … Ahhhhhh … … aahhh!

L’attore, molto affannato, si fermerà rilassandosi come fuori dalla confusione e


fuori percorso, trovandosi di fronte al pubblico e vicino all’infisso di casa sua.
Il vociare della gente ed il rumore del passeggio si ridurranno al minimo.

Sono fuori … … finalmente. Che fatica.


“Le folle non hanno mai provato il desiderio della verità.
Chiedono solo illusioni ; … delle quali non possono fare a meno”.
E poi ci si stanca a fare incontri. …Intendo ..certi..incontri.
Ma chissà perché : … uno deve sempre cercare i posti affollati .
Dove vanno e passano tutti.
Abbiamo sempre bisogno di quei posti .

21
Quelli in cui per forza incontrare confusione !
Non ci vanno mai bene i luoghi silenti, … tranquilli.
I luoghi in cui la mente : … può mettersi a pensare sul serio;
senza distrarsi ; … senza essere abbarbicata alle consuetudini;
… condizionata.
“Raggiungerai la saggezza, solo se diverrai sordo ai rumori del mondo“!
Temiamo di perderci ! … O forse … … temiamo di trovarci.
… … I passanti : … che bella funzione hanno.
Attraverso uno strano legame che li unisce , … formano una forza;
che riesce a tenere su i pantaloni; … che altrimenti scivolerebbero giù .
Ed abbassandosi : … rivelerebbero la nostra nudità; … la nostra essenza.
Tutto … passa attraverso i passanti.
Ma ci sarà qualcuno che ha infilato la cinta?

(guardandosi il pantalone di tuta staccherà il contatto col pubblico )


La mia … no sicuramente !!!
Non sopporto portare i pantaloni !
Con la tuta mi sento più comodo ! Mi da un senso di libertà ! Di rilassatezza.
E poi posso andare dove voglio, sempre con lo stesso indumento!

(con atteggiamento di delusione verso se stesso)


… Rientriamo in casa va! … Credo di averne avute abbastanza per oggi !
Ne ho subito abbastanza. Non riesco mai a scendere verso il fondo delle
cose. Per esplorarle, per capirle. Mi fermo sempre in superficie.
Come vedere il mare e dire: che meraviglia : ... senza conoscere le
meraviglie del fondale.

L’attore rientrerà in casa, si toglierà scarpe e calze, riponendo queste ultime ,


scherzosamente, bene in vista sulle scarpe, ed andrà verso il tappeto e poi sul
tappeto.
Il rumore esterno, svanirà del tutto al chiudersi della finestra.

Che stanchezza.
Certe situazioni e pensieri … mi stancano . Anzi … mi distruggono!
Ho bisogno di riposare un po ! ... ... ... ... ... Ma non è sonno !
E già ci mancherebbe altro ; … sono solo in piedi da due ore!
... E’ come … bisogno di un rifiato mentale.
Proverò quella tecnica … orientale, già!
Funziona !......l’ho provata qualche mese fa !
In una specie di centro … benessere.
(indicando il tappeto nuovo)
Ho comprato questo tappeto quasi apposta ; … è l’ideale!
Sei a contatto col pavimento, ma senza sentire freddo ! … E si sta comodi!

Si porterà al centro del tappeto in piedi e si stenderà lentamente a terra pancia in


su, prima sedendosi e poi appoggiando la spalla piano, aiutandosi con le braccia
ed i gomiti .

22
Provo a rilassarmi.
Provo a fare ..veramente … quello che bramo tutti i giorni.
Non è una cosa facile!
Non è spoltronarsi ! … E non è dormire.
La chiamano … posizione del cadavere.

(portandosi una mano a toccarsi i genitali )


Porca miseria ! … Direi che è proprio il caso di grattarmi un po’, prima di
cominciare.
(eseguendo le azioni dopo averle dette)
Allargo le braccia in fuori ; … coi palmi delle mani in su.
… Che silenzio mamma mia ! Non ci sono più abituato!
Sento già uno strano scricchiolio !
… Non è che nel comodino, … insieme ai ferri …
c’è rimasto anche qualche .............. ?
E si mangia le mie briosces quando dormo !
(parlando lentamente)
… … La carta delle briosces …

Con la mano prenderà le carte di briosces dalla tasca e le metterà sotto il tappeto,
battendoci sopra per evitare il continuare del loro scricchiolio.

Riallargo le braccia in fuori !


Lascio andare i piedi sui lati ; …
e le gambe si abbandoneranno di conseguenza. Dovrebbero.
Inizio a riconoscere il mio respiro … ed a seguirlo ovunque lui vada.
... Speriamo solo che non voglia tornare per strada!

Si sentirà un leggero suono di xilofono per bambini, con battiti occasionali.


Parlerà una voce registrata molto cupa.

I pensieri cercheranno di entrare nella vostra mente .


Ma senza coltivarli : … dovranno uscirvi;
lasciando posto al respiro ; … verso cui concentrarsi .

Riprende a parlare l’attore.


Che strano !
Mi sembra di vedere un enorme segnale stradale di divieto di accesso!
Chi l’avrà infilzato proprio lì?
… Oppongo resistenza. … Oppongo resistenza a me stesso! … Mah !

Riprende la voce registrata.


State tranquilli … adesso.
Non c’è niente fa fare. ... Non c’è niente da dire.
Non c’è niente a cui pensare.
Accumulate potenza nel silenzio.
... Siete con voi stessi.

23
In compagnia del vostro corpo.
E’ con lui che dovete rapportarvi.
Cercate la sua consistenza, … la sua morbidezza, … la sua natura.
Contattate sempre il respiro . La sua vitalità interiore.
Lasciatevi attraversare dai pensieri.
Accoglieteli. Ma lasciateli sfilare via . Non assecondateli.
Abbandonate la testa … al suo stesso peso.
Rilassate la faccia. Rilassate la mandibola.
Rilassate la lingua . … Sentite la testimonianza di voi stessi.
… Siete energia.
La mente è vigile ; … ma senza una casa ; senza una dimora; ..nè tempo.

Riprende a parlare l’attore.


Mi sento : … mi sento : … ... un po coglione mi sento!
... Ma solo immaginandomi come chi mi guarda :
e non scrutandomi dall’ interno.

( piagnucolante)
Ma che ci sono andato a fare in quel centro benessere ?
Non avevo proprio altro da fare ?
E poi quello lì che credeva di essere un Santone ! … Uno Psicoterapeuta.
Avrebbe dovuto essere lui il vero paziente !
Non ci ho mai creduto a queste cretinate !!!
( sorpreso)
… Ma adesso : … adesso non mi posso muovere !
Eh già! Sono come bloccato !
Come un fazzoletto bagnato per terra! … E continua a piovere.
( ironico )
La posizione del cadavere. ... ... Non sono mica un cadavere … io !

Sulla scena entrerà una figura anonima, non sessualmente identificabile,


che, muovendosi come in una strana danza delicata, poserà sugli occhi dell’attore
un sacchettino di sabbia leggero di colore nero; poi se ne andrà.
Al contatto con gli occhi, l’attore avrà un leggero spavento, senza muoversi .

Nch !!! chi è ? Un fantasma ? Uno spirito ? … Ma no.


Solo la mano di qualcuno credo. Come una mano di seta che ...
ha dato nel buio … forma ai miei occhi.
E peso …. e grandezza….. e ancora più buio.
Oh mio Dio ! Che succede ?
… Sono solingo come un panorama; … ma anche come una persona.
Forse sono con me … finalmente.
... Quasi quasi … non mi conosco .
Ma riesco a toccarmi senza le mani.

L’attore , di scatto, si metterà seduto spaventato.


All’esclamazione di spavento dell’attore il suono dello xilofono cesserà.

24
Nch ! … … … ( respirando irregolarmente spaventato)
Stavolta sì … che ho avuto paura !
Paura di guardarmi davvero dentro !
Di provare a guardare l’altra faccia della medaglia.
Che cosa stupida!
Ed ho concluso anche male !
… Nemmeno alla fine terminiamo nel modo giusto!
Non ho avuto neanche il tempo di sentire freddo.
Avrei dovuto finire lentamente !
Attendere un impulso di una parte qualsiasi ed inaspettata del mio corpo!
E poi aspettare il tornare del mio stato naturale.
Riaprire magicamente gli occhi … come in una nuova dimensione
di cui non ho il controllo. ...Era così che diceva quella voce !

… Come se lo avessi avuto … prima … il controllo.


Chissà se al fermarsi del tamburo :
libereremo davvero l’ energia che siamo ?
E non saremo più quell’energia. Ma resteremo la sua fonte.
Chi lo sa dove andrà a finire quell’entità ?
E chi lo sa se lì dentro ci sarò anch’io ?
Ma forse questo non deve interessarmi.
E’ come voler esplorare altri mondi :
verso cui poter guardare solo attraverso telescopi giganti;
verso cui inviare sonde che immancabilmente ... si perdono.
… verso cui dovere invece solo immaginare.
... Perché ? Mi chiedo :
cercare altrove quando la felicità si ha in faccia ..ad altri occhi?
Quando l’Eden … lo abbiamo a portata di mano?
… E si tratta solo di accudirlo.

Forse dovrei scovarla quell’energia ... finchè posso usarla ...io.


Capire dove si nasconde ! … Snidarla.
E provare, almeno provare :
a sfruttarla per dare vita … a questa vita . A questo corpo schifoso.

L’attore, innervositosi, si alza in piedi e si posiziona tra il tappeto e la finestra.

Sto farneticando : … come sempre .


E quando farnetico … mi viene la frenesia !
… E comincio a sentire caldo alle gambe !

L’attore si toglierà il pantalone lasciandolo per terra e freneticamente delirerà,


muovendosi in uno spazio ristretto e parlando velocemente e nervosamente.

Mi frullano per la testa le cose studiate a scuola e stipate dentro alla rinfusa.
Un corpo più si muove: … come sto facendo io:
e maggiore è la sua energia cinetica;

25
mentre diminuisce la sua energia potenziale.
Complicato !
Ma la cosa stupefacente è sapere
che quanto più il corpo si muove ( rallentando ) ... lentamente:
più aumenta la sua energia potenziale !
( sorpreso ) Un corpo fermo quindi :è al massimo della sua energia potenziale!

L’attore si arresta e ricomincia a parlare normalmente .

Allora quel Santone aveva proprio ragione!


… E stando fermi al proprio posto: ... siamo costretti ad utilizzare tutta la
nostra energia : ... per pensare, … riflettere, … ascoltare, … percepire.
Un’ altro mondo insomma! … Senza bisogno di cercarlo ... altrove!
Una sonda lanciata … dentro di noi . Un telescopio puntato … in noi.
Come andare a cercare un’altra dimensione ... ... ...
incondizionata dal delirio della smania ; … dalle rincorse, … dagli affanni.
... E non è restare impalati come un lampione per strada!!!
Ma immaginare un mondo in cui:.. fare e pensare :siano altrettanto importanti.

L’attore si avvierà lentamente verso la finestra


ed indicherà con la mano le persone all’esterno.

Và a finire che sono i loro: … i comportamenti giusti.


O quelli degli altri … intrusi … che alle quattro del pomeriggio di tutti i giorni…
mi fanno rinvenire lo stesso vecchio film.
Guardali ! E’ la loro ora : l’ora degli intromessi.
Alcuni ormai si confondono : passeggiano i nostri figli, fanno le consegne,
badano ai vecchi, e musicano ovunque.
Sono venuti fuori come le lucertole al sole.
Ma non gli posso certo sparare con la fionda !!!
Come facevo con le barchette di carta che appoggiavo nell’acqua.
E non posso farle tornare indietro … quelle barchette. … Affonderebbero.
Anche qui: ... sembra che la nostra civiltà … stia ricominciando da capo.
Proprio come in quel vecchio film che gira come pellicola nella mia testa!
... Il mondo era capovolto: … una cosa assurda.
Degli strani … animali; ciò da cui probabilmente noi stessi discendiamo:
erano al potere!

L’attore si muoverà davanti alla finestra, simulando le movenze e i versi di un


gorilla, con le braccia in giù. Parlerà ritmicamente.

Scimmie, … gorilla, … facevano da padroni!


L’ uomo aveva il terrore di andare per le strade, nelle campagne,
si rifugiava nei boschi, non aveva case e non poteva più parlare!
… Era ridotto in schiavitù!

L’attore continuerà simulando le movenze di un gorilla con le braccia in giù e


battendo le mani .

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Loro avevano cavalli, … fucili, … gogne,
e pensavano di essere migliori di noi!

L’attore smetterà la simulazione e si rimetterà in piedi davanti alla finestra .

Animali ! Trattati niente più ... che animali.


… Guardali ! Utilizzano ciò che per noi è superfluo, … superato.
Vestono vestiti fuori moda, … vanno in bicicletta al posto del cavallo!
Fanno ciò che per noi è inutile, … banale, … pesante.
… Si siedono sulle panchine, … fanno lunghe passeggiate,
… svolgono lavori umili.
Ma le vostre lucciole ...non luccicano,
- almeno quelle che si vedono in giro - .
Vessate, incapaci, costrette al fatto che il vostro colore nero
non possa ancora brillare.
Vi hanno tracciato sentieri cupi e vicoli chiusi, e destinato lungomari, strade
di campagna.
… Distinte al buio solo da quegli occhi bianchi; … un bianco forte, lucido,
… come umido.
Senza richieste se non di danaro.
Indumenti che sul corpo appaiono elastici.
Watusse artificiali che puntano lo sguardo bieco
in qualunque posto che non sia quello della ..propria vendita.

Niente paura ! Lo prenderete un giorno il coltello dal manico ! E molto presto.


Prima di quanto possiamo immaginare.
Ve lo consegneremo sul piatto d’argento !
Sarà la nostra pigrizia a farlo ! La nostra arroganza e viziosità !
L’assenza di spirito di sacrificio, la presunzione, la stoltezza,
… il nostro sperperare.
… Purtroppo alla fine del film:
stavate già iniziando a rifare i nostri stessi errori.
La legge del ricircolo delle cose.
Ma io non so essere il buon samaritano che aiuta il nemico giudeo con la sua
carità ! ... ... E non vi aiuterò !
... Neanche a voi altri !

L’attore si metterà al centro della scena e muoverà le mani come un direttore


d’orchestra per due orchestre differenti, ad imitare un cinese che fa arti marziali,
esclamandone il mugolio, fino a dare un colpo secco come a spaccare il mattone.
Infine farà il saluto con il busto in avanti e parlerà dal centro della scena.

Agitavano le mani così : … … una volta.


Li ricordo così !
Come apparivano anche loro .. in vecchi film d’azione.
Coraggiosi, audaci, agili, nobili , … forti.
Sangue scorrere nelle vene.

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Nervi che si irrigidivano, muscoli anche nella faccia e ... potenza ;
potenza di esplosione!
Era come un balletto artistico, … faceva le forme : … lento..lento..lento ,
e poi veloce come freccia scoccata! O come fulmine che spacca l’albero!
… Dove sono finiti adesso eh ?
Che fine avranno fatto ?
... Certo è che qui se ne vedono : … ma di tutt’ altro tipo.
Siete peggiorati anche voi eh ! … Vi inizia a venire l’artrosi come a noi !
… Strani ! … Quelli che si vedono qui: … appaiono strani. ……Estranei.
… … Ma perché sono qui ? … Cosa sono venuti a fare?
Forse sono ancora … in azione !
… Tutti lo stesso mestiere: … … il negoziante ; …cinese naturalmente.
Hanno tutti gli stessi articoli, gli stessi oggetti.
Sembrano sotto un unico “brand”!
E le cose sono talmente simili da sembrare uguali a quelle … autentiche.
Forse le mie zie l’ hanno solo.. firmata la mia coperta!
… Come fanno ad avere prezzi così indegnamente bassi ?
Forse gli oggetti sono di carta ? Di carta di riso ?
E le stoffe ? Le simil pelli, il Jeans ?
Non sono di carta di riso?
Forse plastica : ..come la mia abasciur !
… Se le sono trasportate da lì ! … Dalla lontana Cina.
Aerei, container, navi ; … grandi imprese insomma!
… … Ho comprato queste scarpe per pochi euro !
( evidenziando, mostrandole, le dita di una mano )
Sembra che i conti non possano tornare più !
Che gira e gira ... buttiamo acqua sempre nello stesso stagno!
( indicando la absciour a paperella )
Come sarebbe contenta la mia paperella se potesse sguazzarci lei !
… Più ci penso, … e più mi sembra che ci sia qualcosa di strano.
Non una parola, un discorso, un cenno di intesa, un faccia a faccia!
... ... Ma parlano ?
… Non si sa !… Misteri dell’Oriente.
Sembra quasi … che la nostra lingua non gli interessi.
Come se dovessero rinnegarsi!
Ma dove vanno ? Dove passeggiano ? Cosa comprano ?
… La mangiano la pizza ?
Credo che il riso Gallo lo mangino ! … Per mantenere la linea … invidiabile.
… Una volta ho visto un cinese battere le mani una sola volta e sfregarsele
subito dopo ! Così ! (fare il gesto con le proprie mani) .
... Chissà cosa stava provando ?
Contentezza, soddisfazione, … o magari solo freddo !
… E lo sport ? Perché non lo fanno ?
Ma almeno il gusto di vederne uno con furore al Circolo di Ping Pong !
Solo per vedere come caspita fanno a prendere la racchetta in quel modo!
Niente … … Niente di tutto questo ci è dato sapere.
… … … ... ... Dove Muoiono ?

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O meglio: … dove vanno a finire ..quando muoiono ?

L’attore parlerà imitando leggermente un cinese, solo scambiando le lettere r- l


ed inginocchiandosi per apparire più basso.

Morire ?… Non mi interessa morire. Noi non morire mai.


Se proprio qualche volta .. succedere :
non lasciare traccia : … … scomparire !!
Vostri cimiteri non interessano !
...Stabilire quì da voi ... anni fa ! Forse più !
Avere negozio articoli vari … ed eventuali ; ... praticamente di tutto .
Prezzi competitivi ; … discreta qualità.
… Amare la Pizza ! Ma non mangiare.
… Non volere far vedere molto in giro !
Vostre pizzerie ... troppo affollate ..per noi.
... Contrario di voi :... accontentiamo necessario per vivere. Niente superfluità.
… ... La nostra : … è costituzione ! … Fisica.
Fare Karaoke casa sabato sera . Poco aggressivo, niente attese o pericoli,
nè traffico.
Siccome ping-pong con voi ... annoieremmo :
importato Tai-Ci : … arte marziale allo specchio.
Rilassante , tranquilla, lenta e serena:… solo..mosse . Nessun corpo a corpo.
Molto utile per ... consentire mente … seguire corpo. Scusare: … corpo.
Per capire che troppe parole ...non servire molto.
Credo essere stato chiaro !

L’attore, rialzandosi in piedi, riprenderà a parlare normalmente un po’ indispettito.

Chiarissimo !! … … chiarissimo.
… Idee proprio chiare !
... Un po’ scontroso però eh !
Sembra che si offenda se gli parli !
Ma probabilmente ... è la diffidenza … che li indispone !
Come a tutti.
Forse dovremmo solo ... parlare la stessa lingua ..e considerarci...
un gusto in mezzo a tutti i gusti.

L’attore tornerà repentinamente alla finestra, guardando fuori .

... Manca solo di vedere il gobbo tunisino incarnato !!!


Che caldo quando arriva.
... Una giornata così :… è oro!
... E oro è anche ciò che abbiamo sotto i nostri piedi.
... Ma è come se avessimo smarrito il setaccio.
Loro adesso sono i nuovi cercatori.
E sono qui !

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Mi senti ? … Ehi parlo con te ! Mi senti ?
Te ne accorgi se ti chiamo … compaesano ?
... I nuovi cercatori sono già qui !
Ehi ! …..ce l'ho con te !
Sì tu , … proprio tu , … parlo con te !

(parlando sempre più stizzito e poi schifato)


Che fai ? non senti ? non vuoi sentire !
… La tua scaltrezza : … è divertente!
Il tuo senso d'opportunismo : … è curioso.
Il modo ambiguo di porti : … è ridicolo.
Vieni qui , dove vai ? Non ho ancora finito!
Te la vuoi cavare con così poco? Vieni qua , perchè non ti avvicini?
Vorrei riferirtela piano e forte la tua meschinità,
e la tua bugiardaggine, e la tua devozione servile al potere del denaro !
Perché non ti parli ?
Perché non ti fai un giro … dentro di te?
Forse il treno potrebbe fischiare!
Ah no.. ! per te non fischia.
Tu ti accorgi già ! … di vivere.
Hai questa falsa percezione .
Un sofisma esistenziale …. allignato in te!
… Quanto sei lecca culo.
Te ne vai ? …. Te ne vai eh ! … Non rispondi … e te ne vai.
Dove vai ? … Dove vai se non sai neanche dove?

(parlando pacatamente verso il pubblico)


Eppure te ne vai.
Certo, … certo ; … mi rivolgo a te.
Queste parole … sono per te.
Per te che sei duttile , … malleabile.
Per te che non riesci ad identificarti.
Per te che non riesci … a riconoscerti.
Per te ! … Che non riesci nemmeno a cercarti.
... E' stupefacente … quella tua ..vana consapevolezza .
La tua accondiscendenza, la tua sudditanza, … la tua mediocrità.

L’attore si girerà sconfortato spalle al pubblico per riprendere lentissimamente il


centro della scena e continuando a parlare a bassa voce.

Conta , … conta . Continua a contare finchè puoi.


Fino ad abbuffarti !
E a dover vomitare anche l'anima … per poter cambiare!

L’attore si troverà a questo punto al centro della scena e si guarderà intorno


stordito e quasi in preda a malore; poi inizierà a pensare , riprendendo a parlare
con tono sommesso.

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Mi guardo intorno … e non vedo più gente.
Mi guardo intorno … e non vedo più un luogo.
Mi guardo intorno … e non vedo più un sentimento.

Cos' è successo ? … Perché quest’ aridità ?


Non ci guardiamo più in faccia;
non ci parliamo, non sappiamo più passeggiare;
non riusciamo ad osservare un posto,
a sentirne le fragranze ; … ad individuarne la forma.
Non percepiamo più le persone, i loro gesti, i movimenti … le parole.

Non sappiamo più abbracciare.


Baciare sul serio, … sorridere di sincerità.
Siamo incapaci di aiutare ; … siamo cupidi.

Ci sembriamo solo … delle sagome incolore.


Degli esseri … insapore.

Cos' è successo ? … Perché questo isolamento ?


Mi guardo intorno … e non vedo altri ..oltre me.
Mi guardo intorno e non avverto il gusto del vivere.
Mi guardo intorno … e non distinguo più il sapore dell'amore.
Cos' è successo ? … Perché questa vacuità ?

L’attore tornerà ancora fronte al pubblico, aumentando l‘intensità del tono e il


susseguirsi passionale delle parole.

Eppure … siamo sempre gli stessi !


Il nostro corpo …. si muove ; … il cuore pulsa!
La nostra bocca emette suoni!
Le nostre orecchie … ricevono suoni!
Il nostro naso …. percepisce odori!
Il nostro cervello elabora pensieri !
I nostri dolori, le nostre gioie, la nostra vita ! … … … La nostra morte.

(ripristinando il tono normale di voce, ma aumentando la passione del messaggio)


Cos' è successo ? …
Perché questo smarrimento ?
Possiamo ancora riflettere, capire, sentire, ravvederci.
Dobbiamo riemergere ! … Stagliarci !!!
Essere desideranti …. di noi stessi.

(ridendo corposamente)
Desideranti di noi stessi : Ah ah ah ah ah ah ah !
Che sciocchezza ! … Che sciocchezza.

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L’attore si incamminerà verso il letto e si andrà a coricare mentre le luci di scena si
abbasseranno impercettibilmente fino alla penombra dell‘inizio.
Si rivedrà la luce della abasciur.

Quello che desidero veramente...


è essere ... (voltandosi per un attimo verso il pubblico)
… è tornarmene a letto … prima che faccia buio.
… Sono molto stanco. Ho bisogno di dormire ancora.
Me ne torno a letto.
... Mi piace il crepuscolo.
E meditarlo ad alta voce guardando fuori da coricato.

Partirà un leggero suono di violino finale che andrà a sfinire.


L’attore tornerà a letto mentre dice le ultime parole a luci spente.

... Se soltanto potessimo levarci da questo sonno profondo ...


... e metterci a sognare.
... ... ... Eterni navigatori del sogno ... siamo.
... Sperduti nell’ immensità del tempo ... e dello spazio.
... Che al crepuscolo: ... faranno pouff ! ..O Brilleranno.

Nel mentre spegnerà la abasciur allungando la mano.


Il crepuscolo … il crepuscolo … … … … il crepuscolo

……… FINE

Dopo l’ applauso finale rientrerà in scena , camminando lentamente ,


l’ uomo vestito di nero con la bombetta in testa;
Terrà sempre le mani dietro la schiena, accavallate, col dorso appoggiato sul fondo
schiena e andrà al leggio presente sul palco, montato in un angolo.
Girerà il foglio lasciato all‘inizio e rileggerà il testo iniziale:

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“Nella penombra della scena, … la sveglia suona come sempre.
L’attore ha un sobbalzo.
Non ha bisogno di vederci ;
sa già … dov’è la suoneria che deve arrestare.

Leggi antichissime regolano minutamente i suoi gesti.

La sedia è a 80 centimetri:
mezzo giro a destra, due passi avanti.
Ogni secondo si stampa uguale, … perfetto, … senza sbavature.
Tra pochissimo, … anche gli altri personaggi prenderanno posto,
senza intaccare minimamente l’ordine prestabilito.
Lui lo sa benissimo.
Il meccanismo regolato e perfettamente oleato della sua vita.. non muta.”

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ringraziamenti :

grazie di cuore al Prof. Domenico Gatti


per i suoi inestimabili insegnamenti

grazie a Paola Petrosillo: cantautrice


grazie a Salvatore Tringali e Daniela Vadacca : attori
per i preziosi e maturi consigli

grazie a Luigi Ligorio, Pierluigi Petrosillo, Alberto Petrosillo,


per le conversazioni che mi regalano

grazie agli attori della “Compagnia Teatrale Maschere Nude”


per la loro collaborazione

grazie a Francesco Petrosillo per l’aiuto nel montaggio della copertina

grazie a tutti per l’amicizia che mi dimostrate.

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Ci stiamo staccando troppo dalla nostra scena : la realtà : la terra :
ceppo sensibile della nostra esistenza. Inaridendola.
Il sogno è la massima espressione delle idee . Quindi, della vera realtà.
Perchè capace di contemplare l’anima. E di cercare il sapere.

(da Platone)

Auto pubblicazione stampata nel mese di febbraio 2010


Copia distribuita gratuitamente - contributo volontario in favore di
Emergency ONG-Onlus - c.c. postale 28426203

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