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Introduzione
Questo lavoro ha come tema il sequestro e l'omicidio Moro.
Essendo poco il tempo a disposizione per fare la ricerca,
studiare il materiale, scrivere il testo e consegnare il lavoro
finito non è stato possibile studiare l'imponente materiale
processuale alla procura della Repubblica di Roma e quello
prodotto dalle varie Commissioni che del caso Moro si sono
occupate.
Si è scelto di fare un lavoro di ricerca e di studio sui resoconti
delle sedute alla Camera dei Deputati, nel periodo compreso
tra il 16 marzo 1978, giorno del rapimento di Moro e
dell'uccisione della sua scorta e la fine di maggio del 1978.
Per questo lavoro sul caso Moro si è anche utilizzata la
documentazione della Fondazione Luigi Cipriani e in specifico
la “Cronologia” dei fatti avvenuti nel periodo compreso tra il 16
marzo 1978 e la fine di maggio 1978 reperibile sul suo sito
internet .
Si sono infine cercate in rete e studiate le sentenze dei vari
processi relativi al caso Moro, facendone una sintesi nel
secondo capitolo di questo lavoro.
Diversamente dalla maggior parte della storiografia su questo
tema che si è occupata solamente di ricostruire le attività, i
rapporti e le responsabilità dei brigatisti, in questo lavoro si è
scelto anche di dare un quadro quanto più possibile aderente
alla realtà dei fatti di quella che fu l'attività politica,
parlamentare e degli apparati nei 55 giorni del sequestro Moro
e immediatamente dopo il suo omicidio ad opera delle Brigate
Rosse.
Anche per il caso Moro ci si è resi conto durante la ricerca e lo
studio svolti di quanti dati venuti fuori durante il sequestro e
subito dopo l' omicidio Moro, (i quali potrebbero essere utili
anche oggi alla ricostruzione delle responsabilità ad ogni
livello) siano rimasti sepolti poi negli archivi del parlamento o
man mano che sono passati gli anni scomparsi dalla
storiografia, dall'analisi dei fatti a livello politico e tenuti in
nessun conto a livello di indagini della magistratura.
Con questo lavoro di ricerca e di studio, seppur con i limiti che
esso ha certamente, visto che lo si deve consegnare in breve
tempo, quei dati che potrebbero essere utili a ricostruire anche
oggi le responsabilità ad ogni livello del rapimento e omicidio
di Moro, dell'eccidio della sua scorta in Via Fani da parte di
politica e magistratura, si sono riportati alla luce e alla
memoria di ogni cittadino. Si sono infine riportati in questo
lavoro ampi brani di interventi di deputati che già nel 1978
mettevano in guardia il governo italiano dal combattere il
terrorismo con le leggi speciali, senza studiare
approfonditamente le cause del terrorismo stesso, senza
studiare i motivi per cui i fatti di terrorismo, anziché cessare
con “la politica dell'emergenza” si moltiplicavano e senza
cambiare il modo in cui erano addestrate le forze dell'ordine,
senza cambiare la cultura non certo democratica che stava alla
base in alcuni casi e in alcuni momenti dell'addestramento
delle forze dell'ordine e delle forze armate. Quelle analisi
politiche, pur se fatte nel 1978 e certamente da aggiornare alla
realtà di oggi, sono riportate in questo lavoro ed è dato loro
grande importanza, perchè possono essere ancora oggi un
valido punto di partenza per un governo in Italia che nel terzo
millennio volesse fare una seria lotta al terrorismo e dare verità
e giustizia dopo decenni alle vittime dei fatti di terrorismo,
dello stragismo e dei crimini delle mafie.
Capitolo 1 “I giorni del sequestro Moro:
attività della politica italiana”1
1 Fonti: Resoconti sedute Camera dei deputati dal 16 marzo 1978 al 9 maggio 1978,
Cronologia marzo, aprile,maggio sito internet Fondazione Luigi Cipriani
età e di ogni condizione, a tutti i corpi dello Stato che
intendono essere fedeli fermamente alla Costituzione
assicuriamo come sempre, in queste ore e nelle prossime
settimane, l’impegno pieno, tenace ed unitario del partito
comunista e rivolgiamo ad essi un appello ,ad esercitare una
vigilanza, a partecipare alla azione necessaria per sventare,
come è possibile, le manovre e le provocazioni che vogliono
sovvertire la nostra democrazia, la nostra convivenza di
uomini liberi.”
Oltre a Rauti che vi abitava, in via Stresa quel 16 marzo 1978 c' era
anche un colonnello del SISMI, il colonnello Guglielmi, il quale
faceva parte della VII divisione (cioè di quella divisione del Sismi
che controllava Gladio…). Guglielmi che dipendeva direttamente
dal generale Musumeci esponente della P2 implicato in vari
depistaggi e condannato nel processo sulla strage di Bologna ha
confermato più di 10 anni dopo il fatto che quella mattina era in via
Stresa, a duecento metri dall'incrocio con via Fani, sostenendo che
doveva andare a pranzo da un amico. Com'è noto a tutti alle 9 del
mattino non si pranza di solito, quindi rimane ignoto il perchè
Guglielmi fosse in Via Stresa proprio nei momenti in cui viene rapito
Moro e uccisa la sua scorta. La presenza a pochi metri dal luogo
della strage di Guglielmi oltre ad essere ancora non spiegata dallo
stesso personaggio con giustificazioni plausibili, è stata rivelata solo
molti anni dopo l'accaduto, nel 1991, da un ex agente del SISMI
Pierluigi Ravasio all'On. Cipriani, al quale lo stesso confidò anche
che il servizio di sicurezza disponeva in quel periodo di un infiltrato
nelle Br: uno studente di giurisprudenza dell'università di Roma
il cui nome di copertura era "Franco" ed il quale avvertì con
mezz'ora di anticipo che Moro sarebbe stato rapito .
L'8-9 aprile 1978 Vito Miceli, deputato all'epoca del Msi e già capo
del Sid dal 1969 al 1974 volò a Washington per incontri riservati con
l'entourage di Henry Kissinger.
Dalla sintesi di queste sentenze si può capire che sono stati fatti
processi soltanto a brigatisti. Dalle stesse sentenze non è possibile
capire se in sede di indagini la magistratura abbia interrogato ad
esempio Pino Rauti come persona informata sui fatti, visto che è
certo che sia stato testimone oculare del rapimento di Moro e abbia
udito i colpi che uccidevano la scorta del Presidente della Dc e se si
sia indagato su altri soggetti a tutti i livelli, soggetti che non fossero
brigatisti o terroristi rossi in generale.
Capitolo 3.1: l'attività parlamentare e politica nei giorni
immediatamente dopo il sequestro e l'uccisione da parte delle
Brigate Rosse di Aldo Moro4