al 90% metafore con una povertà di senso che si avvicina all'iperdistillazione eppure c'è stato un tempo in cui eravamo raggi di luna e scivolavamo giù per il collo di una giraffa sì, scivolavamo per quel lungo corridoio nonostante quello che dice l'impianto voce sì, scivolavamo per quelle lunghe scale con il whiskey dell'eternità fermentato e distillato per diciotto minuti che ci bruciava in gola giù per il corridoio giù per le scale di un edificio così alto che resterà lì per sempre sì fa parte di una coppia là sulla prua dell'arca di Noè la coppia più prestigiosa che si rimandava la palla contro un cielo perfettamente azzurro in quel mattino sublime con la sua bellezza da estate indiana il giorno in cui l'America cadde in ginocchio dopo aver camminato impettita per un secolo senza mai dire grazie o per favore e lo shock fu subsonico e il fumo assordante perché eravamo tutti al lavoro in orario quel giorno e tutti ci siamo imbarcati su quel volo e poi mentre le fiamme infuriavano ci siamo tutti arrampicati sul davanzale e poi ci siamo presi per mano, tutti e ci siamo lanciati nel cielo e ogni distretto ha alzato gli occhi quando ha sentito il primo scoppio e ogni stupido film d'azione di colpo è sembrato superato e quell'esodo di persone e automobili assomigliava alla guerra più di ogni altra cosa che abbia visto finora finora, per ora così fiero e ingegnoso un fantasma poetico riapparso dopo due secoli che ogni commentatore idiota si trovò a balbettare "oh mio dio" e "è incredibile" nient'altro per ore e ore e voglio dirvi una cosa, già che ci siamo: potete tenervi il Pentagono tenervi la propaganda tenervi ogni singola televisione che ha tentato di convincermi ad aderire al piano di qualche liceale fanatico per orchestrare la ritorsione proprio mentre il fumo bluastro e tossico del nostro esempio di ritorsione sta ancora ammorbando l'aria e abbiamo cenere sulle scarpe e cenere nei capelli un mantello di sottile di limo da Hell's Kitchen a Brooklyn e le strade sono piene di storie di svolte impreviste e ritardi provvidenziali e ogni bar aperto si riempie fino al soffitto di leggende di disastri evitati per un soffio e il whiskey scorre come mai era successo mentre in tutto il paese la gente scuote la testa e si versa da bere. E allora facciamo un brindisi a tutti quelli che vivono in Palestina Afghanistan Iraq El Salvador un brindisi a tutti quelli che vivono nella riserva di Pine Ridge sotto lo sguardo gelido e pietrificato del Mont Rushmore un brindisi a tutti quei medici e quelle infermiere che ogni giorno permettono alle donne di scegliere che affrontano una minaccia grande come Oklahoma City solo per ascoltare la voce di una ragazza un brindisi a tutti i condannati a morte che in questo momento aspettano la loro ghigliottina soffocati dal terrore e possono fuggire solo in se stessi per trovare la pace in forma di sogno perché portateci via le nostre playstation e siamo una nazione da terzo mondo dominata da una specie di erede blasonato che ha usurpato lo studio ovale e quelle elezioni fasulle voglio dire, che non ci vuole certo un metereologo per guardare fuori che tempo fa Jeb aveva detto che avrebbe consegnato la Florida, gente, e altroché se ci è riuscito e queste sono le nostre verità lampanti 1. George Bush non è presidente 2. l'America non è una vera democrazia 3. i media non mi prendono in giro perché io sono una poesia attenta all'iperdistillazione non ho posto per una bugia così prolissa abbraccio con uno sguardo tutta la mia famiglia di esseri umani e sollevo il bicchiere in un brindisi che sia il nostro ultimo sorso di carburanti fossili giuriamo di farla finita con questo veleno di disperdere gli sciami di aerei pendolari e ritrovare quel biglietto del treno che avevamo perduto perché c'è stato un tempo in cui la ferrovia costeggiava il fiume e curiosava in tutti i cortili e c'era il bucato steso e graffiti che ammicavano da ponti e muri di mattoni giravamo tra montagne e vallate sotto le stelle io sogno di viaggiare come Duke Ellington nella mia carrozza privata sogno di aspettare sulle alte panchine di legno biondo in una stazione centrale inondata di grazia e poi in piedi sul binario sentire l'aria sul viso restituire alla notte il suo fischio lontano restituire alle tenebre l'anima mandare affanculo una volta per tutte le grandi compagnie petrolifere e imparare da capo il rock'n'roll sì, gli esempi ci circondano e ci aspetta un cambiamento e dunque è ora di esaminare le macerie ripulire le strade e rinfrescare l'aria cosringere il governo a tirar fuori il suo grosso uccello dalla sabbia del deserto di qualcun altro rinfilarselo nei pantaloni e farla finita con gli slogan ipocriti di libertà duratura perché quando quell'unico telefono ha chiamato nel 2001 alle nove e dieci il 911 che è il numero che tutti abbiamo chiamato quando quell'unico telefono ha squillat o dietro la parete dalla nostra scrivania fino al corridoio lungo le scale interminabili di un edificio così alto che il mondo intero si è voltato solo per vederlo cadere. E già che ci siamo vi ricordate la prima volta? la bomba? il camion? il parcheggio sotterraneo? la principessa che non si era neppure accorta del pisello? vi ricordate come ci scherzavamo sopra? riuscite ad immaginare quanti bicchieri di carta dovrebbero cambiare decorazione inseguendo l'incredibile cambiamento dello skyline di New York? era solo uno scherzo, naturalmente solo uno scherzo ed è successo solo pochi anni fa e allora che l'inchiesta dimostri che l'FBI era coinvolta nel caso che la trama era evidente e sotto gli occhi di tutti e ad esaminare la zona religiosamente la CIA - o è il KGB? che ha commesso innumerevoli crimini contro l'umanità sempre con questa eventualità come scusa per tutti gli abusi commessi l'uno dopo l'altro senza mai un indizio guardate c'è un'altra finestra lassù, al 104° piano un'altra chiave un'altra porta letterale al 10% al 90% metafora tremila poesie travestite da persone in una giornata quasi perfetta dovrebbero essere qualcosa di più che pedine nella sacra rappresentazione di qualche stronzo così adesso tocca a voi e tocca a me fare in modo che non siano morte invano. Shhhhh...... ascolta piccola, lo senti il treno?