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INDICE

Sul L9)6. Rileggendo gli appunti di henta anni fa (zo r.lt"ao) La via ferrarese al taoismo (to ngo"o) Le minoranze possono farci uscire dal secolo

11

t5
20

dell'orrore

(za ottob'.)

Passaggi di senso in versi (tz

.^.,o)

27

Rivouzione bubbonica. La peste di cui Manzoni non si liber mai (z up"it")

)0

Non solo a voi che sto padando (z+ rnu',o) Non me ne vergogno (Jt marzo) Il mandante dei cimini psichiatrici (rr m.ggio) Perch non dico <<innocente> (zt ,go"to) Per un giovane capo (;o sette-br.)

35

40
4L 44

46

Adorno fuori moda

(z+

*tt.-b..)

51

Il custode (le..*"'b*)
I padri
"pentiti>
e la

)6
59

libert di alcuni nipotini (;r ar...u'.)

Salubre insolenza (zr g"""uio)

6)
(z

Inno alla gioia ferita: partitura di Goethe Il re Mida della critica (: r"ut,uro) Trionfanti divisioni (rr r"uuoio)
@ 199 manifestolibri sd via Tomacelli 146 - Roma

t uloio)
72 15

ISBN 88-7285,1t5_1

Mandela e gli anni (re r"tu.uio) Le invisibili inoinature degli anni '80 (s -o."o) Croce e delizia (u z ,p.it ) In mano ai rinnegati (6 -ueeio) Paesaggio mentale di una battaglia critica (a gi"gn")

78
82 88 94 98

Che la notte passi (tz giugn")

104

L'America delle carte di credito sedotta dalla morte (zl ,p"

e)

La luna di Landolfi (z+ gi"gn") L'odio tra noi e loro faceva tremare le foglie
dei platani (r t,,etio)

D6
240
242

106
110
(u

Attenti all'onest del critico


Un

(s

-,geio)

Misfatti d lesa verit all'ombra della storia tedesca

z luglio)

r1,1 118

L'enigma Napoleoni (r ngo'to) La guera del mio nemico (u o ,go.to) Otto motivi contro la guerra (e seuemt'r.) Il disagio di vivere nelle note di un diario (r+ senemlr.) Radici con.rur.ri (zt settembre) Le parole stravolte nella tensione dei dialetti (z no*,"u'.) Una sponda a Parigi per <II Politecruco> di Vittorini (u I ".".mur.) 1.991 La lingua slogata con buone o cattive maniere (rr g.nn"io) Un filosofo d'occasione, lnfedele alla linea (r r.ut.oio) Ordini da disobbedire (2 f.t l,-i.) Parola chiave: conflitto (r -,L,o) I rlonfi della morte (s maL,o) La banca del Maghreb (28 apfite) Filoamericani di sinistra, colonizzati e contenti (l massio) Le allegorie dolciamare di Mario Socrate (z+ -aggto) Vite di arnici diventano spettd (12 giusno) Nel sottoscala del diritto, la violenza della ragion di Statq (:t gi"g"o)

r24
126

n)
9
142
148

reticolatum> in versi (z: -,ggio) "opus 1981. Quando Faurisson fu estromesso dall'insegnamento (t,t giugno) Il mare delle tenebre (;o giugno) Prima che arrivi il peggio (s t,gtio) Pasolini criticava il <mostro" Valpreda (r: ai."-t Ges ebreo, una figura consolatoria (zz ai...t ..)

246 249 251

*)

25)
256

1994
Cari nemici (zr "o'e-b.e)
261

Appendice
Libert del silenzio per la poesia
(aprile r98z)

265

D5
159

r63

r66
170

11)
177 184 188

191

Indignarsi consolarsi (t

oeo"t")

196 200
205 209

Ascoltare dal sottosuolo (tt '"tt..b..) Ospite ngrata del dialogo, la noia ammaestra e incalza (ZO seuen't'.e) Prezzolini, un antipatico maestro di propaganda (rr ouol,r")

La corsa del topo

(+

ai."-t'..)

2t1

1992
Virtuosismi e paradossi del tradurre Menoria di parte (: r.suroio)
(zq gen,,ui,,)

221 227 228

Sul computer I'eJr.uetto: la rcdazione va alla Caro Bobbio, hai perso anche tu (tq n,u.,,,)

gr

rcllrr (.,t r,.l,lu.,r,)

2)2

AWERTENZA REDAZIONALE
Questo secoodo volume di Disobbedienze taccog)ie gli articoli scitti da Franco Fortini per <il manifesto> dal 1986 al 1994, l'anno della sua morte. Moltissimi sono quelli dedicati alla guerra del Golfo, allo spartiacque da essa tacciato sul piano etico e politico: li si pu leggere come un iibro nel libro, contMppunto prosastico a-lle (Sefte canzonette del Golfor, incluse in Composita soluaxtur,l'.:it:ma raccolta di versi dell'autore (Einaudi, 1994). Seppure di minori proporzioni, altri temi ricorenti sono il <caso Sofrb e la discussione, spesso irta di polemiche, con la rivista <<Luogo comuno>. Bisogna tener conto inoltre che Fortini, a partire dai tardi anni'70, decise di sl'uotare i cassetti, ossia di curare egli stesso la pubblicazione di sue vecchie carte (lettere, appunti, articoli solo abbozza), inquadrandole e reinterpretandole a distanza di tempo. Si vedano, per esempio, le note sulla crisi del 1956, una lettera mai spedita a Cesare Pavese, la corispondeoza con Roland Barthes a proposito della guerra di Algeria. Anche per questo volume valgono i criteri adottat per il precedente. Poche le note a pie' di pagina, solo quelle necessarie a ricordare 'evento o la discussione pubblica cui l'autore si riferisce. L'intenzione di mettere i.l lettore nella medesima posizione di chi ebbe sotto gli occhi articoli di fonin giorno dopo giorno: nienre di meno e nienre di piir.

t986

fi

SUL i956. RILEGGENDO GLI APPUNTI DI TRENTA ANNI FAl

Sono andato a rleggere pagine di miei appunti e di articoli ,lcl lo5o. Oegi po.so crirc in che cosa avcvamo tagiotre e in che ...,s,r ci si tr"gLrt r. Pario al plurde pcrchc eravamo,un piccolo pubbllctlzrorlc ;,,,rppo. quello di Ragionarncrrti . una Lninuscola d ,,,o t".otldo o terzo numero Da alcuni .1h", qru.i;g"ot"tr, "r ela studiato e cercato di capire.la.situazic ,nni, i,'r q.ti gtuppo s ne polirica c socir'lc Jell Urrione sovieticr negl anLri ddla guerra

lrc,h; e. dopo lir mortc Ji Srrlin. di inlerpretare i scgni ''lcl uutlmcnto Ma non cravamo negli organismi di panito .dove si Avevo potuto' lr lugl]o c li( 'tcva. lorse. saperc di piu o mcglio ,'ttobre viaggiando irt Urss e in Cina intrawcdere' presentrre:
nient'altro. Non spero rni si capisca se dico che l'arco degLi eventi.che si inizia con l"apcrturr del XX congresso a febbraio c si ciriude con la crpitohziorte Jegli opcrri di Czcpel nella BuJapest. massrcratr Jala irrsurreziorre c dalh repressione. c rimasto nella memorla come una stagione straordinariamente felice E bisogna essere crati r lasolini che nel poemerto ll pianto della scavalricc ' ha ,icno splcldi,lrm.nrc il icnso di quella sragione di fdicit , , ., ll ventesirtto e il rapporro Kruscev eano un lncreolole trionfo de a storia ru r..i"ttr. la prova chc questa toa dj rcsur' rczionc delle vittimc era possibile e questa possibthta era collePata con l'idea stessa comunisn-ro. Per questo i caratteri <visceraLio del rapporto Kluscev che scandalizzavano i nostri togliattiani professori di marxismo erano per noi un indice di autenticit e, iiciamo pure la parola, di grandezza. Ch pi din delegaio, a quanto si lesse, fosse stato colpito ri,r infarto dla lettura Jel raPpono segrcto. ci rndava bcnissirno Di qui un inser'5alo olimismo. Quando. quachc tempo dopo la rcpression,., Musccrra tni raccottl la lreglcolnlca vlcenda dPll ilic.llctLtr,rU Pci a Rortta nel pierro degl avrenrncnti polccchi e urrshere:i. potcvo ridertlc [irro r c lacrime nc]lr certezzr chc 1,,'rr, par" Ji quei buffi o repulsivi personaggi sarebbero stati
spazzat via o

anmutoliti dalla collera della base


11

Figurar.si. La basc manclava a dire.che le anclavano benissi_

lH': t"er;* p'.", i"ii?iJi: * ll:i ff.:f*::tp.iiiil.i"pP';


pocl.ri

ff*'.i';hT:,"i.:"i[;'Jiiilffi i*'"'r'.Ti::l;f
rrn
fa si sarcbbe rammaricata .rr.

,"ll"r.*i_".ii,r,

i;.;::]r.

ftitri:'#il:.*ly.uiffi ;i:l:*:r#:l:**:,1,:T senrpre succede, non sapeva ai fir.-qr.i.iJr"i,


siunsevano re noti'

tuttavia nel cassetto del suo autore. Eppure non pochi, in quei giorni, fra discorso di Nenni e il rapporto Togliatti, intravidero a un tempo i rischi della situazione e la necesst, per evitare il peggio, di un atto d coraggro delle due direzioni. Avevamo dimenticato che ii decennio non era passato invano. La prr:denza tronfava. Sull'"Avanti!" una discussione, fret tolosamente aperta, andava avanti a spinte, come un dialogo di
sordi; vi
s.i parlava ancora il Linguaggio di qualche secolo prima, rapporti fra politica e cultura, autenornia o non autononia di quest'ultina dai parriti... Quelli dcl <Contemporaneo>, ntanto, riprendevano fiato, selezionavano gli interventi, Li graduavano sapieieilente. Verso aprilc, il richiamo all'ordine era evdente; non c'era intervento conunsta che non gettasse la sna ptefrtzza gli culturali>>. contro quelli di "estremisti "Iagionamentb, Sul oDibattito Politico" un noto pubblicista comunista, camuffato da uno pseudonimo, rngiuri tutti quegli ntellettuali awenturosi che non avevano capita la grandezza della politica di Togliani, la parola d'ordne <minimizzarer. Tutto sommato: Artonov-Ovseenko, chi era costui? Di chi vi larnentate, ci dice' vano i compagni comunisti, non vedete che siamo pronti a citare persiDo Pasternk? Oppure passavano alla contro offensiva: Salinari accusava chi non aveva creduto ai processi stalinisti di scarsa fede nella classe operaia, rirrovando sotto la propria penna quasi

UNO SCRII'TO DEL '57

di lamier.e p.ercos.

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le stessc parole del suo collega francese Andr' \X/urmster'. Vcnivano avanti, quasi inawertite sui loro modesti pannelli

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iiilffi "1 qr*:i:.';tr' tr i#d; ;=!1 hegeliana eDbrezza ;


ci avevr rurri roccari.

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piccole a.llusior.ri cii Mikoyan o di Kruscev (o clella "^^.i: fO auirice cri,'".;';J

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12

r:ii*

di legno, le clezioni amministrative. Per la prima volta, alla Casa della Cultura di Milano, c'erano state, al'uscita di una conferenza, delle uda; per csser precisi, al mattino i giornaLi avevano dato notizia della riabilitazione d Rajk. Si pei'rs di organizzrc dclle riunioni di intellettuali socialisti, comunisti e rnarxisti ..senza partitorr; se ne pad c se ne discussc per un mese, poi i comunisti lasciarono cadere. Non oc correva molto buon senso politico per capire cl.re la crepa fra socialist.i e conunisti si sarebbe andata allargando e che se si voleva evitare il peggio bisognava parlare, veclersi, chiariri a vicenda. A illuminarci vcnne Alicata, il 5 di rnaggio. Fece una conferenza su nproblemi del marxisno alla luce del XX Congresso> che lasci stupefatto e hebetito il folto pubblico. A Mosca non cra successo t.tuila, secondc, lui, anzi non si cra fatto che confermare la bont della lhea, d'altronde senpre
13

con, prurlenzJ

seguifa, quella detta la via italiana al socialismo. S, certo. era ncccssario uccuprrsi di piu Jei problerni Jefl.indusrria e ,ra

LA VIA FERRARESE AL TAOISMO'

ronde. I aver I dctro anche BuJgaD in. gi in,Gramsci, a leggerlo bene.


r
t

dcl ncoposirjvisoto. dcll.ar Lromazone c sirrrili. e poi iutto qucsto c.erl

pubblicava r, . intrnro . I'Elprcsto.. .gcorgiani,. ver)rvano notrzrc di tcnaci

coro. una garu. a proclirnrlre il ci,lrilttcre..non rn:rrxisla.., scandacl qrrel Jhguageio ll un modo inJccenrc. invece dj Drrhre \u errorr e di violaziurni .eJr lcgrfirrr. Kruscev parhva di cosroJc spezzare., dipopojazioni depurfrte. Ji ccnriLiaia o migliaia Ji membn del l'arrrto s,,rierico uccis dal palre dei popoli. per un buon mese, si svolse una cliscussione - -u prirntu, a."i quiri telefonica - fra chi diceva di non ..aver sapuoo e chi dlceva d
lu'so.
<(aver saputo>>.

il farroso rapporro K. chiuri in ca., che ,ron rlspondc\xno al rcJefor'o;.li aJrri cofpirida coUasso poi [u Lut

1. Oran.rai da quarant'anni, ogni volta che torno ad aprirc l'Orlando provo un scnso di rimorso e cone di scoramento. Fino rlnlla scuola sapevo quale specie di verit dovessi aspettarmi da clLrclle articolazioni assolute, Fir.r da allora le formule crociane crano l a dirmi che sc non capivo, avrei capito pi in l, da adulro. So oggi quanto inganncvoli o parziali quelle formule fossero disagio rimasto, jl senso di alcull' la'sfera', l"armonia'-

rna

20

febbraio 1986

ch di nitido e sfuggente. Buon lettore ddla Gerusalenme, del 'Ibrrismondo e delle Rinze, non saprei dire come na, nella Firenze degli anni Tren ta,le irme angue-sangueJangue ele vociferazioni orribili dei duelli tasseschi incantavano in me un decadentc che almeno in parte allora si ignorava; come facevano, nci medesin-ri anni, pur tanto diversi, I)ella Casa, Galeazzo, Tansillo. E ho continuato a dirmi che un giorno avrei capito Olimpia Bireno, Astolfo e Alcr.ra. Ho continuato a invidiare quela che e credevo salute. Era saute? In anni pi prossimi, il rimorso ha mutato senso; mi pare di intendcre ch coia I'Ariosto nella sua opera intera ci voglia dirc. Allora sono io a rimanere al d sotto di quel discorso, non confessandolo cone dovrei. Col Faust, col Meister stato molto diverso: non oarliamo nclnmeno della Comnzedia o dd Canzaniere, al cui cosptto la capitolazione riconoscente continua, imn.rediata e fdic. Con I'Orlaarlo, lo vedo bene, l'impossibilit di accettare il suo ateisno, anzi la qualit del suo ateisno; di sostenerne Ia. vista. La lettura di dieci canti dell'Orlando mi d il medesimo senso di torsione, di distruzione e di amarczza che provo lcggendo ipiu chiusi soretti dj Mallarmc.

NOTA

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2. Nel gran moto uniforme e circolare la chiusura di ogni ottava come I'avanza[tento senza rumore d'uno in altro ninuto su di un quadrante. La tensionc ridotta al minirno; ma quanto basta a mettere in dubbio la fluidit del tempo; e l'universo che ha il centro in ogni punto per parcellare, i suoi elementi sot-to visibili a occhio nudo. Non c' da stupirsi che l'Ariosto sia il grande amore dci razionalisti e dei vecchi, ossia degli cdonisti: gli

1t

d deslrno. Le :ue Iigure non sono prcdestinate nra Dre_ scnite. Le nuovono aJcunc semplici nornte.I natura e,.li cou._ nienza.sociale. I carar tcri. quelli-st cltc,.,rbrr". ;;;;; ;;;;; stranr: r pcrsor)rggi hanno rrn bel dcnorarsi secondo la joio oas. sione, dornjrranre; la loro ripologia _ come irr ru.ffr.fl", ;" l..ti" ranecto c rrnrurdmerrte in Tiziano _ ceJe di fronrc rrll.cpireto. Il cavalicre. Ia bella dorrna. il re africano. ,". p;"i;"dr';;il;. . ii lettore, anchc attento, non ben cer.to di ch si stia parlando. chi sia sotto la visiera o in sella o si allontani all'orizz'on;;. A;; perch, come ben si sa, dietro ogni u*"rrru.u o frg;;-;;l1 u,n allra avrcrrrura o duelJo o fugara lasciaro,] .* ffi"r,;; .i tla ancora v e prescnmento: e gli esseri umani si riproJuco. no conrc,l esrare. Ja-notte. la fonunl n ,nrr., t. ,r..iJrninliii questa rdca di una_ lungibiira dcgli csseri rossia della jderuir rre.l mutaure'to) non abbandona tuft; una pafie dell, .;r.i;;;;;;; larjva dell Occicienre: anraversd. aJ esenrpio. t, Ayirii" , ii,ir"'" L,t r(.rcr, t.c. la .pone propr.ia line nel proprio principio, radi_ calluelle atlrbrbllcJ. ncl scnso auerbachialo dclJa parola; on

i.,"rg"rUi.i [r;",, di Dante. ll lenorc h,,l lutra l aria clrc vuole. aria rra gli evcrrLi, spazi _ uJe.lontart o gl pant dt ucJ.rp.5i j16 dj Ol;oi; _;;i;;;r" no: i rempo .lell Ariosro ha foura dj cllisse; J"rrl" i.j piancli.,rcmpo dclla ripctizione. Arioslo corroscc l, "r"fl" ", i;r;,,;; tenora
darrrcsca. rn5sim.r djsr3r2, possibiJe c pone.t.ra sc e Io spcrtro cht. per ui ij sccolo

uni e gli alrr.i harrno. come lui. una vivissirna repugnlrrzr oer il La rrrorre ril lar Jell.orologj if* .",,i".;. 7ucy. cot /1.. dlrebbe Kcrmode) Jovrebb csscr.e. dico la morte cristir. rra. ,-luclla ,.he lgura dclJa iinc o Jel rennine dcl .;;J;, le da qucsto tutro pieno. o. aJ piu. prcscnte come rrei pagaDi ^r;;; rvla ArLosto non puo esscre pagarro. Eg[i sj diferrJe con Ic foirru_ re cultu[aJt cnc le tloranze urnarListichc. con lr loro st rrordina ria capacita Ji rnerrzogna sociale. gli ,r"uuno p,.prrrro. Bil;; m, parc. l)d bcDr5slrno chiariro l uso arjostesco dcllr citazione
tc7,tt.n ut,.a J,

c(nto, accettare di lni inghionire dalla macchina prodigiosa e (li penetrare in un universo della ripetizione, dove tutto ha senso ir btcve. ed insensato a lutlgo tennne.

). f I piaccrc..leta l:orma cui. proprio a.propositr-r .lcll'Ariost, ci rinviano i neoedonisti - non coincide mai col

.(\rso profonJo dc.lle cose- per la scrnplicc ragionc chc non , i utt scnso profolldo dellc cosc lna ce lle sono allneno duc ll oiacere indica il suo contrario come Ia forma l'inforne Consu'r:nnrc rrell' O,lon,lo I'ariostisrno e l'cdonismo unranislico-rinasci,ii"u.1" a ,ltr",,nnto illusorio o aJrrreno prrziale quanto eliminare le gioir della poesia di LeoPardi. -' D.bbo noi conlcssare che dr ut purrto di vista di elemctttarc sroricistno dubito forre chc la civil culturdle dell'Ariosto non nutrisse dubbi e avesse saputo, cotne m'occorre di leggere' -csplrngcre rigorusamenrc Ja se quatrto Poleva,risullare contrrddirrrio o osrilc . Qualo pitr tura cjvilr culturale vuole espLlrPcI/ rc rigoroslmenlc l propriu cr.,lnt rrdJiziorre. piu ta pona vi'ibLle: rettde ptu Inlrab e c pru bc! i cr" allora si vmmcte Questo mi mistcrjoso i poetna. Quel che Aiosto rcpnme-e ruruovc nol e rolo ;l fllo dei lamburi nel sccondo dei Cinqua Can,t.i o la straPc dl lvra Raventra. Arduo sapcre chc cosa. vearrtnte cg.nmuova da una latente cerro l'unit dcJa poesia di Aliosro e condizionrla

divisionc degli uomrni, uno dei quali egli era; costruta, e vrnce' a

cr.ernrrrcnle npctere una scqucnza J vita a un r,rul,po di esscr.hrotoglcarncrre delunti. che la rnacchina riprocuce corne lanta sn.. E se vuoi capire l'Ariosto devi, come il pr.t"go;; dJ.;; 16

N4S :rri d una_ inrerprcrrzjone piu esarra Jell.esscnza dcl r urloso Jd I rcmorabde raccon Lo di Boy Casarc s, L iqu, ,t atunt dr Marel, dove una macchina fantascientifica, ;"*i aU" ,..... i,

resptctt Jinem.

panilc da u-ia fran ura: pct' queslo c cotrsidcrata' opni grancle opei". rourrttrna o irumlna; rlellc:uc visionj quasl 'lvrna lnlattl Ia dccisiva finzionc. nell'Orlando. c quella del p-er:onaegio-autore e Jicitorc. furiro pcsiro a crcdere clrc tuttj i rilenmenrl all attualta bcgo e ala storia, .on Iu oro soJdisfana o cottcilarricc ca'Jcnza l d,t I'lnda ad Aragon suggettz d,t tlieci caciiar mLle, e i regni / di iuiu, ;rtt so o t ccsarci ,Jtlr siarro irclusi proprio per.allontana re. nominandolo, lAltro, I'intollcrabile c incorrcirbdc Allerrta .;";; Jt leuo,,o l" otrave Cotnc il scgno JclJa sanguigrra rrel

cartonc dei Inaeslri del suo telnPo lega le articolazion delle. tigute in rnasse ricche c grevi. e martri spade carni-lrorlde lubt pretre,\l rnrtodano e svolgno scnzl ntai soluzionc di corrtinuo cosi rella ,ur ro"rin r)on ha ltrogo il woto. la mar)o che ccrca nell acqua e sressa ij vclo c uucJa che svclle gtj albcri. il piede sull'crba c lerba nella cost'rtlzr dd senso i .roo. ,uuo n r omo solo: la iiducia quanto carica ogd parola d'un qualitr pondcrale t?1-lto maggiore 17

!, 1:,i ;*rd,:::{i"il#f.1iuf.f,#rh:",,fi
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'"

r*+:,";',ru;H:{,,T"",ffi il,H}lit::fijl:ij i#{ti,l.:lr .* ,il?i,:T:ff i:':,t':,::,.". u",.,* suor anmrrltori. se qucsli r:"'iJ..i f ;m;*5iiu*:i*"'ls,Hfi ',Hi,".
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gran corte e per

jl-* :;i*1i' l, j [J3iJ';'d:': * i lil' A'iost'-'' invcce. ln dice rurro.,,,rr, ,u, iu.iin"'i'f :i';utto : li; J H:i; jil *;Xif
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ognr compLcira. E p.., ....,n r;,lulcc,

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circottJr i pur Iarghr ",'',1,i'ii ij,llj;: '6';;'19,.11|:iosto fi:;;. il,:Ty :sl'i'xi ::j:: ifi ":t ;:tr; c piu

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cruJele pcrchc rifiutr

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-rt , perch non leggi Arjosro ancora una volta e ti ;,"J[:il.i:i,;ll;".li,y:,1,i:;ui',i^,i,po,.,u,.J'iJ1*u


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Faro del raio meglio.

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L't:]'.1".',,1,:Tltil,rijixf
30 agosto 1986

19

LE MINORANZE POSSONO FARCI USCIRE DAL SECOLO DEL'ORROREI

Pcr-

Ltt uulnns originario che lo ha reso separato dalla natura ederricu; la sua guarigone salvezza e si attua fuor del tempo, il presurtc non chc figura di un altro presente immutabile. Ma anche

,lt

il cristiano l'uomo

costituzionalmente ammalato, leso

unrr parte del pensiero rivoluzionario, quella non rousseauana

rc oositivista. non hanno una fiera fine ma solo una trasforma

::'i:*ri{*,1${*'i, "l+;:'*
lrii':*i,'*irl::

jri:t".r:u';

zione storca, non solo una funzione neiativa rrra anche una positivrr. Solo l'ammalato pu allora essere il terapeuta deLl'amnala

;":"=*.m::l:;';:::.1;.1,.[[,;:g::*ji..l* *T*j'** lt''l;:'*"li ;;Ii tiilu: ;:; ;; i; r::

trHi"**d*lt*#

lir, secondo la parola brechtiana, sklauen uerden dich be;freen nschiavi ti Libereranno>. Ne medesimi anni di Brecht. inascotati ilrrlla sinistra dell'ottimismo <<progressista>, 1o dicevano anche
Sinone \X/eil
e Ernst Bloch.

;r :r pi ;:ir ill u:i *u#.*iT,:i# : 1:r',-15"1*,'l::[;tr:u:*:rn::::it*lrmii :lr"," U,ru.:t;:::'::::ff ':fr.ll; ljm X


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,;u":rnt
20

oggi, ma dubitosamente, credo che si alluda all'area vastissirna e giustamente imprecisa, che oggetto d volontariato o semivolontadato o di particolari attivit aurministrative, dove si lavora a contatto di situazioni genera)rzzafe, prodotte dalla socict preccrrte ma chc. cssa siruaziorrc. ncJJc proprie isriruziorri. e irtcapace di gestire o di trasfonnare. A me pare che la particolare condizio' ne di queste <pratiche sociaLi>, nel ioro inevitabilmcnte ambiguo raDDolto con le istituzioni dello stato di <benessere, o <sociale, (e Con quellc sue sottosezion che sono i paniti) le volgr a qr-ralcosa che non soltanto fattuale, empirico, imnediatistico ber-rs a qualcosa che ,,deveo o odovro essere, La ,,pratica sociaeu sembra, fortunatamente, eccedere proprio cluel frazionamento degli uomini, quella reficazione rn figure e ruoli che , a mio avviso, l'inevitabile e gi ovunque visibile conseguenza delle prediche clal centro" e sulla fine dei progetti cli futuro. sulla "fuga liOccidente conosce benissimo questi corpi intermedi fra prrreciprziorc c.ece.siorrc. E irrevirabilc cre i prcri cenrrrJi Jiffidino, tentino cli rnglobare o controLlare o, 'a bsogno perseguitirro, come fu con i Giansenisti e con gli anarchici. Questi micror21

Ma, se era relativarnente facilc dire questo pensando allc chssi umiliate e offese dell'Europa di cinquant'anni fa, chi real rerte oserebbe oggi proporre, accanto a quelle, come tcrapeuti o liberatori, come i re guaritori o lebbrosi clella leggenda, gli schiavi, i malati, i fcriti del tcrzo c quao mondo? O i nuovi barbari delle nostrc periferieT Eppure, non dimentchiamolo, fu questa la slda cui si confrontar<rno ccnt'anni fa i rivoluzionari europei. Il ruolo terapeutico di <pratiche socali". Una volta socialit,; avrei capito subto che cosa si intendesse con "pratiche

universale e un s particolare. Anzi, il prim segno ed esercizio

ara ruonuscrta dal sccolo dj orrori c stupiclita cui sirnto awczzi. Sorro la sur puprlla cli MeJusa. J esperiena d"llu prl,r,, *.ia d"i sccoto cl ha pretrlcati a segno ( he queste mie plrole apoaiono. nera pru bcnevola ddle iporesi. come patoogia rurorir,rra. Rrs_ srcunarrocr. ron propongo lOpus Dei rre Ia lcrza Tnrernaziona_ ( re. no .deflo m|lorJnze... rna quelJo cli cuj sro parlando rieulr. or ruur- terdpeutr e pazicrrti. portatori dr salure di u,, ,oriibil" ldt tonat,c una razionale ubbiclienza , quJnto scrza ,ab\equlhm.-dt ercun dubblo sr.corrligtrra come uta forma o figura Ji Supcr Io. rroDaomcntc e quclJa.li cui parl:r la CommeJia quaudo iir l rurtatono. aTo ho,tto ui,ttor chi.tm::.o DanLc Virgiljo diccvctta che orlnxr incorona t, ,(,t)ru c. nclicando iJ scgrro di ul* rdr" rrn_ grurti non ur urra uuila ma in urrt Jvisione acccrlrta fra un se

orrrcpassd la nostra brografia. duuqrre vcrso una rcpr.essione. L\on sara possrbrle mutare iJ prescnrc senra mino.anre che svr.rupprno e. prdtrchrno_f erapic c auroterrpie r.rae d i rct tamc]l

o lo e di urr supcranrcrio di se stcssr ossla una.obbtrpazrune c un impcgno. quLrdi una accctrarr [irni_ razrone dl se sresbt. per urr fine c un orzzonre ulteriori. Ouanro arermo \ conlro rl co,lurne inre[erlrrale ercditaro d,LJ proressi smo. In una societ che non vuol sentirne partare (o*"ilii;;;i; ne.parlare soltarrto ..a dcstrr.. ossir con ben pr.cisc _arartz;a'ai ordine socialer quanro aiferrno irnplica anch ..^ria?rrl-,ri' inJ,rizza gli investimcnri UO;ar"rl"". qr"f f,. T:]1.: -.1.h.
soLo sc corrrene rn sc la possiLilir

vJrporo quJntn rl rncdir.o .lelJr rrrultra. i congressi "11ofu dci r:;rniti. il canpionato di calc ro o iTe Deuru aSantiago. '' Pe1 Jrg lurro irr una fornrr-rla: la cond"izioue che chirrnirnro ,. , , or,rJDerfd - dr quirlcou c p(,r qLlalcosa. o terapeulca

C{{ JllrO. i Ut dO\Cr C\SCrC. a Utr .gl1pg,, C. se nOn Io .OnO,

r_sclillo (k.Ua salvezza. rJ.parsrgeio d.rlJl nnestrrr all.opuscolc,. l rDI.c o rosso r vcrdc. all irrviro a f ilm. riuliorri o fcric; ml che crrco. nor ptro e ncllcltc ,lcvr pcrclre il r.uolo terapeutico .li qu!.src pratiche,soci.rfi e proptio Ji essere un i"U." iJr" irri.

na non del mondou .. NessLrrr.r di quesrc istiruzruni ,lj rnuruo soccor.su Lrsichico. rrsrco. ,deologr(.o e corporeo puo evtlare. come un qurfsiasj

solro naturainente terapeutici, sono libert e la portano. cnzimi del, corpo sociale e, corne spesso petono, <<ncl uondo

ganrsn.t

r'irl ir qud processo inintcrrono di identificazione c di ,'l,,rirzi()nc, fra tnonrcnto di autorit (interiore o esteriore) e rrr)r( rto cji ubbidienza (interiore e esteriore). Ecco pcrch a.l , r I lrn nrotto liberalc nia liben finsce dove cornincia la "La lrlrcrtir rli un altroo, non da ogg na da un secolo si rcplica: <La rrrrrr lilrclt comincia esattamente e soltanto dove con.ncia la lrlx ltir rli un altro>>.
r( ( rl)(

28 oltobrc 1986

.,

l(

NO'fA
L L'artcolo usc ell'intelno di uno oSpcciale saluteo titolato "Le terapie della liben,. in prina paginr, accanto ad articoli di protagonist dela t'attagia per I'abolizione dei rreniconi, conre Frence Ongaro Basaglin e Jlranco Rorelli. Il teme sar ripreso da Fortini dLre anni dopo in nll mandantc clci criurini psicha trici" (radi zry'a).

di una liber-t ricevuta o

22

23

t987

PASSAGGI

DI SENSO IN VERSI

",

Cr-rltur't rirro Cesari, Le amutte del conquistatare, Cooperativa

',rl..

l)ispacci Editore, Bologna

di molto e raro \ralore l ,.. nc. Arch'io lo conosco e lo considero pubblica un consisteLlte lscicolo d versr (Le armata t trlsi egli

Scver-iro Cesari,

i lcttori del

ttmanifestoo

lo conoscono

di ,lii n,iqiirtotorr) conc seconclo numero dei "Dispaccidcl -il* ,i outbli.u,,o a Bologna Non vorrei Jire nulla ,.ti.,

li'r,,nr ,li

irrrpagirtazione c fascicolarura chc rcrtde pressoche lla rrota irrrnossibile la lcttura a persone pJ\:abilrncnte normali ,.lir,,rialc [i chiamr inf]lli 'anomali" pcrche credo si traltr. dr un x un i rrcrrziortale sistcma Ji ostacoli Jcstirtlto daglr srrnPatorr. perche',soft'rrbblico ..sclcttiro e seleziorralo' {si Icgge artcora i,r',,Jo, goda a farsi sclczionlre c conlermt che I accesso r dnc ;;;;; t;s-rsi dalla ablazione rjtuale dei canini o dalla ,r",io'iurittc d.l scrlo nasalc cos rispettrtta prcsso gieborigerti \', fonr',ra q,rci suoi vcrsi ho potuto Icggcrli anche in lorn)a da1qualLtr' ri(rscrlt'J. t mj sono pcrsuaso che Cesarj ha vivissirnc oltrech rntellettuali, poetiche. -'

La orimr cosa che si awcne e una volont Ji spcrimerrtazio lbrrtalc che implica molrc figure- tonichc come ritne bur'lc rrc grslrcr' .chc, o parodistiche. al[trcrazioni polimelrle: c dl.Pruocrl rranl,da storlc L u,ra d spe rirtrcnrazione rcntarica con argolncntl

ombre atnoe gcografic rcali o irnmagitrarie. desolazioni urbatre sirn a quelJc di .u.nii Le dis,otranzc sono

;;;. ;;;;., ;;Jl; .ini *trfi.i

"n",,i io"rranl;rnto,.-.;trrioni

o pirrorici dove cotrvivono pop 'rn' colJage' c graffitil c dove l'csscnzia]e rtna sapientc

,[Jirnn;'o.tt".,,,t tJroui,tc

ir'.ir.r, "", 'i. tntetlazlo''assoluLltrtenrc nroJertta". una frscitt gcttcrazionalc c

punteUa i] croUo circostanrc Tutnoi - ha una utrtra' Lo crucsto"- irl Cesari artchc perche irr alrri o in in utr'arca culturale , soggcttivir che parla tna nalc. dovc ci si intertdc a tnezza parola destirtrtari o cor)Pcr Per j uurli le allcgorie sono marulesrt' '- r;;,; ui, pun" di questc pocsic registritziorre ddl illirnitato rol e In nol stessl 'usa c getll c 5elnhra avcr tostituiro llortlo a

27

leturn> scrilto nei vctri di certe bottiglic. Senbra, ma scrnbra soltanto; perch secondo un orrriri sccoarq l.r.ce<linrcnro lir.ico la cUciaraziorc, grdara o rnonnorf. Jcll orlorc non si rsparmia. rrcl oaraJiso irrferrro [ornr,lc. urr ristrcil(nto Jell orrorc rnedesirio. Irr euesto caso.
<<no

l'esistc.r.rza, qualcosa cor.ne

l'atroce

r'elld ,,rrnorcvol( rzd consrpevolc c rregli eIrrtj dclla soliudinc.

I'r'cccsso dei propri doni. quello chc volevo dire cluando scriv,.r,o che non si tratta di una nclividualit o tutt'al pi di una irrclividualit che si rifiuta come tale e invece di una situazione di rgr:nerazione o di ceto; n mi pale piccolo elogio; ,,sfanchezza, no stanco l'unr'erso? E una barra d'uranio, l'ultrna, /dolceDrcntc penetra dolcemente spngcndosi nel reattoret
.

tatr'. Mi

uNon c' niente che inviti al verso pi della car-ta quadretsb:ttez,,.r

Ma c' un'altra fronte di questi verci. Questa intclligenza,


oltraggiata dal mondo nel qualc viviarno, che continua a non farscne rura ragione ma a ogni costo vuole evitare gli acccnti dello sdcgno perch, peggio che hutili, li sa complici, sitr.ra qua e l, fra la polvere d cuiture e allusiom, ora il ribrezzo della atrocit, ora ul]a ceftezza enigmatica di foDdamento, cli i-rdistruttibilt. Biso s'erebbe citare dalla sequenza Askatasma (la parola, in basco,

si

questa cr.cJcrrzr e

sun ,rlpc1 Lls1r1q ncl prirnc, JcccrlLi,, Jr.l sccolo curr.i'rrziorri'rle spunclt ntlo (onq qucllt poo;ia. da Covorri ,r Pdirzzeschi, al ricor.-

"er.ic

si[abica rron ha il

...1'pcro sapcnJosi amrninisfrarc. renza sciuparsi rrnpp .on / Tn n.rodo da savare, nel risDetto del frammenta1;6. / qucl tanl di gcrerah. che .i addjic purgolarore di ',1 coscicrrzc. e scrirrorc. / Un rcrrtrriro Jawcro astuo Jipresc,.,uare la spceie.. Ci ricorrosciamo in nrohi. Il recchio lettore, o n.reglio, il lcttore vecchio cl.re so di essere, suppolle che per lc poesie meno <transitive> di Cesari ci siano clc conrpagni di generaziole c si sente fin troppo bene che Scverino non sa rrnrrovcrli. alzi (.on ,lsja c r,rbbia-ne 11,ia il giudizio. Sono questi altri ..egoo a ingombrario, non -.no il.re
cose da poco.

rcnte <disincantoo di chi si riteleva venuto troppo tardi. In questi )cli; id qre<riorc rron di gcnerazio'rc,rc Ji psicologia. S lre lllrrpfessione \.he siJ lutto ur (.orpo sociJe nei suoi molLeulici a:peni c .or llt . c sopran urro ncU j.u,' Linprn. .r csserc copiro .la una sorta di sonnolenza, attravcr.sata da brevi lampi d aneoicia. Dit qucsto purto Ji vj\ta Jc 1'6s.js jr.,rri. hi c, pofrniche o epigrarnmarichc o ralriJo (onsumo, c dolci adecchinare Jfidate al giuoco delle arnarezzc, tr.a Lalorguc e Vedajne, noil sono que.lle che amo d pi. Sebbene mi rcnda conro che sono neces sarie a qr:clle pi lente e larghe, di versi su cinque o sci accenri, lassi, vacillant e dolorosi. Si direbbe cl.re l'autore medesimo abbia avuto quachc incerrezza nel raccogliere le cinque parti del fascicolo e poi ncJ distribuirne la conrplessa crolroloei. Ma si c.rpiscc d,rc drrL clrc lc cornpusiziorr .jelJc divcrse seri"e si jnrer, secano fra loro c cl.re dunque probablmentc sbaglato contrappore le pocsie maggioti a quellc ironiche o poleniche. Ma Cesari non mai scmpicc. Ad csempio i versi sui morti dclle Falkland debbono qrralcosa al tono d cronaca nauseata che d mol ri versi cl H. M L-nzesbcrgcr Ma. nci vers indirizzli x qu(.sto Incdcsrrno autolc. la critica o rutocrilica Jawero senzd Diet:

<libert e una nota infoma che queLla paLola la sibila il vcr-rto i fori dr Lul monLlnento sulla costa atlantica) dove si parla di rrna <pietra siderale di classificazionc incerta> o di ,rdurezza irnpelrsata>, che viene rcperita ,,pescando cadaveri nel fiurno. Per I'autore chc ossesso di pudore ostacola continuamente il senso, ossia la direzione, delle propric parole, nasce rna assoluta e clispelata river.rdicazione di integrit: <<ma l'innocenza mi plotcggo>. Qualcosa di simile si legge anche nella serie che il titolo all'opuscolo. uNon straniera questa terra la n ostra ce i disfatto uiaggia' che tore. EIa nave parla in questi bellissirni versi di allegoria: "Poi
r,..ric

rr-a

pass'ammo le colonne d'Ercole

tu.r

vento sottjle prese

sof{iare da

ricordi forse di essermi stato compagno / nella tua ripetuta morte e nella mia". E, ancora una voIta, ,rduro I'oggetto>,la dutezza della oggettivit. C)gni volta che Cesari ncontra questa alterit non recuperabile, questo qualcosa che resiste al troppo picno dclc sue operazioni intellettuali, egl ci d passaggi pieni di senso. Come quando, neila dawero t.ron torni di scrie ,.Lincavo del fulmineo ricorda: "Chrss lruovo indecente pericoloso mosffare ci che resiste>> e si affida a1.la elegra nel ncordo della persona (a lui come a me cara) cui dedicar la seoucnza. Paola Cusumano; ., I'incavo del ful-rnine sulla tua gualrcia il canto che ti fu rivelato>. Una nota confida quenord

Tu che freddo hai il cuore

a1

pari di

r.r.re

sta coincidenza di distruzione e di vittoria a un'opcra mstica india-

na di quel Rudolf Otto, 1 cui libro l/.lacro, scritto quando nacqul, lessi verso i vent'anni... Forse qui non seguo pi Sevcrino; ma fin dove l'l'ro potuto seguire c' di che dovergli gfatitudile.
12 m.auo 1987

)R

29

RIVOLUZIONE BUBBONICA. LA PISTI D CUI A4ANZONI NON SI LIBER MAI

Quella nia ipotesi la trovo oggi superficiale e affrettata. 'Ianto nella pagina del dialogo dedicata a "Dell'invenzione> Robespierre quanto nell'argomentazione del tardo saggio sul.la Rivoluzione francese, Ie violenze e aberrazioni rivoluzionarie sono ricondotte a crrori prima che a colpe, secondo il principio tonista per cui la volont segue, non precede l'intelletto. Lerrore ha ccno origine pratica, negli appctiti disordinati che il peccato ha infuso nella natura umana; ma propriamente intellettuale ossia umano. Per questo Manzoni non dir n penser che i contagi, le pestenze o terreuroti siano castighi di Do. La Destra

ln appur.rti vecchi di vcnt'anni lcggo di esscrmi cl.festo se nella peste del romanzo, Manzoni non avesse trasposto la figura storica che pcr tutte la vita o avcva tanto pi ir-rvcstito quanto rlreno le aveva scritto, almelro fin quando r.ron cbbe oltrepassati i settant'anni: ossia la Rivoluzione francese. EsLi avrebbe esorcizzaro qucl flntasrrrl as.irnilandoo r un evenro rraturalc c sorrracn Jngli. ncJJ rlJcgoria. ogni spccifica 'toricir.

dell'Eccelso pu rnanifestarsi nella natura ma sua meta la partc propriamente umana, l'anina. Rodrigo non agonizza di peste a punizione dei suoi peccati tarto vero che la preghcra di Rcnzo, suggerita da Cristoforo, pu, nrediata dallo Spirito, salvargli i'anima. Le svcl-rture e le nalattie (anch'esse. come la morte. retaggio della ferita originaria) sono <prove>, non sentenze e
possono essere volte alla salvezza. Il riconoscimento d.i una funzione positiva e retributiva della pestilenza vier.r fatto pronunciare, ma in una foma chiaramente rcpulsiva, da Abbondio, che non a caso Renzo subito correg ge. Neanche c' ir.r Manzoni quel che si legge nel mito tolstoiano della campagna napoleonica del 1812, l'oscura fccondazione del la Maclre Russia a opera degli invasori (come nel tacconto Sotto la tcmpcstd di neut:, al signore chc gli si awinghiato per scampare al gelo soprawive 1 servo). Ben oltre la giovanile esaltazionc

rrr,xlcllo la costituzionc amcricana invece d quella giacobina e la forma qualsiasi di 1ir rt lla ,,nazionale, del 1859 piuttosto che una rlrrcrla civile. Eppure, a un live.llo pi profondo, che poi cluello dove il rimosso (in questo caso, un rimosso propriarrente sociale 'rl,itl , politico) la peste del romanzo , s, allegoria clella rivoluzione a l)rtto di precisare che non si tratta della rivoluzione robespierriair c tousscauiana, con la sua fede nella perfenibilit indcfinita ,.lcll'uomo, il suo <paradiso ir terrao e la legislazone dei Convenzionali, bens della rivolta agraria, cli tradizione secolarc (e semnrai di Babeufl: quella che deve divcllere le pietre d confine dellrr plopriet. Con la lucidit che g era propra Manzoni sapeva bcnissimo (come Pisacane) che e forze di una eventuale rivoluzione italiana non sarebbero state, cone in Francia, quelle della mcdia e piccola borghesia illurninata o degli artigiani, ma dei contadini <facce dilavate del basso paesc, abbronzate del pian di rnczzo e delle colline, sanguigne di rnontanari; ma tutte affilate e stravolte, tutte con occhi incavati, con isguardi fissi, tra il tono c I'ir.rscnsato> (cap.28). La traduzone in taliano della rivoluzione francese appaiva anzitutto con la testa di Mcdusa della rivoluzio' ne sociale, dunque della guerra civile: il disordine supremo. Altro che la sommossa di San Maruno, commedia che ha sullo sfondo cuattro iloiccati dimenticati in fretta. ' Allori la pcstilcrrzr c iJ contagio si :nanifcsrarto r buon Jirirto. come fisura del derroniaco e comc dissoluzione del sistema di relazoni etiche. Nc aveva parlato Boccaccio per la peste del 1J48 ed erano esplose in manifestazioni di ateismo sclvaggio nella Lisbona del terremoto del 1775: non pi come crimiue occulto (la stori dclla Monaca) lna come sowersionc dei prir.rcipi La identificazionc di peste e di plebea fblla spettrale e pericolosa si compie perfettamente nel sogno di llodrigo: <eran tutti visi gialli, distrutti, con cert'occhi incantati, abbacnatr, con le labbra spenzolate; tutta gente con certi vestiti che cascavano a pezzi; e da'

rotti si vedevano macchie e bubboni, "Largo canaglia!"".


disordne, non divcrso da quello della natura sregolata nclla vigr.ra di Rei.rzo, la medesima cosa che gJi autori del tempo chia' mano anarcfla o socrusmo. Cos si intencle perch una pane della nente nartzoniana (per fuggire lc.,duc bcstemmie, che son due dcliri: negar la Prowidenza, o accusada>) decicla il difendcre, con durezza, la

trannicida Manzoni rester sempre fedelc ai valori


dcnocratico borgl-resi d libert e indipenclenza, scegliendo
10

j1

causa della ragione e della responsabilit personale nella vicenda

atroce della Colonru infame. Ma anche perch, insidiosa e paurosa.la verit di classe (guerra ai pal azzi, pace a)Je capanne) di Ln Quano stato che il Terzo, dopo Termidoro. aveva ricacciato-alle sue crisi periodiche o alla diJciplina mfitare dell'Impero e delle sue stragi, torna a. riemergere nella peste secondaria, quella dei prccessl agll untof , softa entto la pflma. Dalla peste Manzoni non si libera mai. Perch non riesce a ingannare ii proprio senso di colpa, e il nostro. quando confida,
all-a

fine delia introduzione alli Colonna, che possano essere

gli errori, quando non possono p essere conta"istrutdvi anche eiosi". Vorrebbe averla esorcizzata con I'ultimo capitolo del iomanzo e invece l'appendice ci riporta, irrespingibile, a.lla storia e ai lamenti dei torturati. Qui (e quasi contro se stesso) Manzoni ha ragione.contro Leopardi. La peste pu tomare, gi tomata, fra ioi, in cenro forme: quegl irracci e quelle piaghe dei "dannati della terro li abbiamo respint nei lazzaretd dei continenti e della cultura ma tomano nei sogni di noi contagati e sporcano rufio. ,.Allora alz anche lui la mano in furia, fece uno sforzo come per islanciarsi [...] Scoppi in un grand'urlo; e si dest>. Anche noi ci destiamo, di tanto in tanto, solo per dare a nol stessi
<<un'occhiata oaurosor.

1988

2 aprile 1987

32

NON E SOLO A VOI CHT STO PARLANDO

La sera di luned 21, al Pier Lombardo di Milano, stata clata lettura a pi voci da Franco Parenti e altri attori di un testo scritto nel carcere di San Vittore, coI titolo Labirinto, da un gruppo di Jercnuti c conJanrrati per tcrrorisrno o panecipaziorre a bancla armata (Azzolim, Bellosi, Bonisol, Fontana, Scaccia e Serncria). Li avevo colrosciuti duc ar.rni fa, nel corso di sette conversazioni che avevo avuto con loro nel carcere milanese, dove insiene si cercava di comprendere che cosa fosse awenuto negl anni Scttanta. Della serata hanno dato notizia i giorna-li. Alla recitazionc dcl tcsto c st.guito un dibatriro chc, pcr rolonr degli arrrori. non \rlo polilico. E strta panecipata d lohissimo pubblico una lettera del cardinale Cado Maria Manrni. E questa mia che segue. Le parolc che cito vengono dal cartoncino d'invito, sottoscrittc Jal gruppo Jcgl-r auton.
<<Non sono prcsentc alla vostra

lettura,

e me ne rammarico,

Se ci fossi, non potrei n vorrei farc a meno

di intervenire nella

discussione. Interr"'enire vorrebbe per dire accettare un terreno

comune non solo con voi che gi con me 'avete ma anche con ch, fra gLi invitati a discutere, con me non ne ha. Anticipando sulle conclusioni di queste mie parole, vi dir subito che per motivi sa politici che morali accetto l'accusa di essere prevcnuto. Infatti distinguo fra amici e awersari. Ma dcvo accettare anche l'accusa di intollcranza. Perch rifiuto anche tutto ouel che ou rcrdere rneno chiara quelJa disri-nzione frr amici e rwersari. E Ia mia impressione, forse frettolosa, che la pubblica prescntazione del vostro lavoro, di fatto, r.neno chiara la renda. Ma chi mi d diritto a dirvi che vi sbagliate? In questo

rrromento

il nostro

uso dclla parola non fra eguali. Solo in

apparellza hanno in comune una lingua quelli che sono in galera e quelli chc r.ror.r 1o sono. Anche per questo, quando ebbero fine, due anni fa, le mie conversazioni con voi a San Vittorc, ser.rtii (e ve lo scrissi) che da parte mia c'era stato un errore di principio. La cLisparit delle condizioni era troppo grande perch si potesse padare proprio di quel chc aveva prodotto tale disparitz; ossia di

3t

interDretazioni dclla oolitica e della storia recenti. Probabilmente il sol modo di essem utile sarebbe stato di proporvi argomenti scientifici o formali, non probler.r.ratici. Non sono dawero il solo a pensare che nel corso dell'u.ltrmo quindicennio la grandissir.r.ra maggoranza dei raggruppalrrenti politici ufficiali si proposta di evitare ogn seria analisi delle forze sociali (nazionali e internazionali) che erano fra loro in conflitto nei primi anni Settanta. stata invece vittoriosamente ela borata e diffusa l'idea che il terrorismo di sinistra (o Partito Armato che lo si voglia chiamare) sia stato la conseguenza del llrovimento di opposizione extrapa amentare percb extraparlamentare ossia perch estraneo o awerso al quadro delle istituzioni democratico-parlamentari. Cos quelle forze politicl.re si sono esentate dal chiedersi se, prina e oltre Ia scelta pro o contro le istituzior.ri, non si fossero venuti manifcstando oooosizione e rifiuto di un sisteila sociale oppressivo e violento,-controllato sempre pi apertarnente dai poteri economci, fondato anche su corruzione e furto legal o

rrr,r , r

irrclipendentcmente dalle fonne sociologiche e psicologiche

,l,
I rr

llt crsperierue stato un errore di lettura c di valutazione dei Lrrrr ri lrolitici, errore che ha contbuito potentemente alla sconrrr

/, (( non eia scritto nelie stelle che in ogni


r'r.s( flOJ.

,lclla opposizione d cui era una parte e non una conseguencaso avrebbe doluto Una buona oarte di voi ha veduto

il

carcere come la via a

urr intcgralc rivolgimento interiore. Ma la condizione carceraria , sclrrdeva la simultanea assunzione delle due opposizioni estrerrre, cluella della fede nell'assoluto e quella delle opere, come lrrlicale impegno terrei.o. Non rimaneva che la via deli'esame di
rrrscienza ossia la via morale. Cos awenulo che la scelta della

praticati con la complicit di istituzioni dello Stato senpre pi infiltrate e disposte a vanificare quanto, di regine democratico e parlamentare, si lasciava sussistere. Storia di eri e di oggi, verit un tempo chiare a molti che oggi debbono essere di nllovo e con
fatica riacquistate.

Affermato un rapporto di causa ed ffitto fra quella apposi zione e I'esercizio della uiolenza armata si uoluto, reprimendo quest'ultima e ruanfcstandone I'orore, colpire quella e nasconderne la uerit.

Per questo le opinioni dorninanti - e, mi pare di avere inte' so, anche la vosta - giudicano bens erore politico e scorfitta oolitica l'errore e la sconfitta del teruodsrno di snistra na imne&atamente dopo dentificano la causa di qrLdl'errore in una colpa morale, ossia nell'uso delia violenza. Ci sono, vero, coloro che sono disposti a considerare le condizioni storico-sociali che r.rcgli anni Sessanta e Settanta hanno determinato la nascita di una opposizione non riconducibile a quella dei paftiti stofici della Sinisra. Ma costoro si lasciano ricattare dal timore che il ragionamculo su quclJe eorrdizioni poisa essere interpretato conrc giu-

stificatorio nei confronti dell'esercizio della violenza. Non si voluto vedere che que.ll'esercizio della violenza (certamente dcLtto per i.l codice e colpa per una moralc che ta.le lo riconosca), pri36

armata sia stata interpretata come moralmente colpevole 1ir:rch avcva impJicato la violenza. Ma se non ci si limita a volersi ( orre una banda di assassini o una associazione di indemoniati, lrisogna spiegare perch, in vista di quei medesimi fini, quella rccit era rrata. Ci non diminuisce, anzi aggrava, le responsabilit morali: ogni errore, in politica, si tasforma in sofferenze e lovira per gi altri, e dunque in colpa, rna iI pubblico ministero non , n questo caso, la ragione morale ma la ragione politica, i gindici sono gli alri non tu solo. Gli uon.rini che aspenano di cssere liberati anche da te non sanno che farsene della tua roscienza. hanno bisogno della lua azione. Di quesfa trasformazione di un quindicennio di vita di tutti in una questione di coscienza invece che in una questione di conoscenza e azione, non dawero siete voi a portare la responsabilit, sia ben chiaro. La responsabilit soprattutto di coloro che, fuori dei carceri e dei processi, hanno rimosso quanto pure potevano avere intravisto o capito. Che hanno assunto l'ingannevole mito delle mani pulite, della buona coscienza e della tolleranza repressiva, ringraziando l Signore o la Sorte di non avedi farri cornc quei peccrtori e r iolenri. Grazie a costoro e pi alrcora ai tanti che dagli strumenti dj informazione hanno per pi di un decennio a.lternato cinismo a cmozione. realismo politieo a pue mcnzogle. i nuovi giovani iqnorano chi siano stat, nei bene e nel male, i loro padri o ne colroscono solo quel tanto che, volto in volgarissimo spettacolo, li frastorna con le scadenza anniversane. Qualsiasi forza intellettuale e politica si organizzi come awersa ai modi gi costituiri di espressione degli interessi e delle

lott

37

volont vieDe immediatamente denunciata come comDlice o apo Iosetd o mlrdrrice dcl rcrrorisnlo. Quuisasi riflcs"ioire sLorica o teorica sul ruolo e sul senificaro della violenza nella storia umana che non si conclucla con la celebr.azior.re e l'esaltazione del regine J d( Inocr.rzia parlarnenrarc .1ude suprenro r crtice dclla runrLra coltvivenza (e con la condanna della r.icerca di osni a.ltra via) riplovatr corre opcrr Jj conuzione. Prnlrriq qr.lla che rli glorio di esercitare, comc e quando posso, ormai da cinquant'anni, da qrrando rrclJa vrra ho crni,rciaio a csperimenrarc in prirna 1'crs6nir fa violenza dei conJlirri clclc ci,rssi. Quando voi scrivete che la coscienza politica oggi per voi .,uno speccho di illusioni presto infranto dalle delusioni" e che quel che ilr voi lton si spezzato <l'essere umano che dovrebbe abitare in ciascuno>', voi dite esattanente quel che i peggiori rremic_ clcgli uorrrini oggi si aspeltano da voi. Dite chc non qucsr.r o quelh attiviri.l polirica sarcblre illrrsoria nra larririr polrica in se cio qualr,Lnque sforzo orgrrrizzrro Jircrto r rnoficae lo sraro di cose csistentcl Ditelo: c vi concedcranno, va da s, il diritto di partecpare alla attivit politica oggi gesrira dai partiri polirici rappresentati in parlamento, dagli organi di stampa e di informazione e Jai gLuppr ehc Jcrergono. col porerc cconornico. il cortrolJo poljLco c iJ porcre i1i qucLli c d quesLi. Spero non vi brsri. _ Cl.re cosa sa poi quell'uomo, quell'esscre umano di cui parlate, quando a qullo riu tolta la dmeirsione dell'azione comne per Ia soJidariet, la giustizia, la Jibert e I'eguagJanza, io non rie sco dawero a imnaginarmclo. Che cos' un uomo ridotto alla mera dimcnsione della interiorit n.roralc2 Ho dalla nia. per nor nornirrarc rnassrrni crisrirni, Mrrx, Nielzschc, Freud CSarrre. Essi mi rassicurano: deve tr.attarsi cli una canaglia. O di una vitti rnr. E che cosa vogli()r)o ilfrrri Jr noi i cusr.li ddla ericira Ji stato, se non fare di noi dclle canaslie o delle vitt.ime? SL non si dcc<rra chc r rr il ,rrntcnto politico e que.llo morr-

cr, clre si prescntil.ro magari cone puramente <<politici". E


irrrpossibilc sfuggire
a1

nomento morale. Ma guai a chi non nc

,rvvcrte la precariet, I'ambiguit, l'inganno latente. Oggi non creclete in qucllo in cui avete creduto eri? E succcsso anche a mc. Ma se credete che questo mutanento clelle \r()strc pe$uasioni si lcgittimi con ragioni sbagliate, vi sbagliate. Ve lo dissi due alni fa e ve lo ridico oggi. Con ver:logna rnia. Perch neanche per un momento dimentico quanto sia

oclioso c persino ripugnante questo lnio discettare sulle vostre csistenze di carccrati. Per poter resistere e soprawiverc nell'individuale mentale e corporeo o negJi affctti dei vicini, nel vosuo cornbattimento sacrosanto per riacquistare la libert (sacrosanto

perch non dobbiarno

nai dimenticare che tutte le carceri

Jovranno spadrc) voi siete indotti a fingewi sciolti dalla societ politica degli uomini. Potete illuder"vi che vi sia una vcrit inte r-iorc <<umana>> da conrapporre a quella infinita maggioranza di Lror.nini che anche di voi, di voi <privati>> e upubbJci", ha bisogno per limare le proprie catene. Ma codesta illusione sarebbe solo la prova pi celta della feroce vittoria chc il domnio ha riporrato su cli voi. e quindi su ruui noi Quello che nastri ixuisibili ma ftan inesistenti padron ui chiedoxo, o cbe tai nadete di dare spontaneamente, noft gi il pentintanto tl"1 azofti uiminose o colpeuoli n tanto nzeno I'autocrtica di error poliici; Ia accettazione, la sottoscrizione, di una idea generale di che cosa umano sla e di che cosa non lo sia; e
tnplca di farui dichiarare uano anzi danxoso miraggkt non solo /a pr.)spettud politica che fu Ia uostra rza q akiasi ptospeltua poltica non delegaa ossia la coscienza della attua e imrnediata carresponsablt di tutti nei lestn generali. Non credo sia giusto pretenderlo da voi. N io dovrei parlarvene (anche se, in una certa misura, non a voi soli che sto parlando). Perch, anche se voleste rispondcrmi, non potreste. Una parte del linguaggio vi stato distrutto; e anche una parte del mio. Eppure le sole risposte che per me conterebbero sono le vostre, non quelle cli chi, comc me, stasera non rientra dietro i vostri cancelli... E dunque non ui resta ora che abbracciawitt. 21 marzo 1988

lc c'c unr incessal)tc tensio c c intplicazione reciprocl, ne vicrre che l'unica alternativa polare al nomento politic la posizione
intermedia fra

dell'Altro inevitabile chc ogni partecipazione dclla coscienza religiosa alla ,,nrondanir, facci uso ella medazior-re clella
nroralc. Acca.lc lo.rcsso anclrc,lurrndo r.l ruomento propriarncn Lc lcligioso .i sosriruiscarro rniti idcologic. sotrr.ijni J ogni vcrfi-

rclgiosa. Marrzuni Io srpcva. M:r 1rlsp116 Oara1.,c [a slcra fonrralc il contingente e l'assoluto, fra la pratica e la vocc

39

NON ME NE \IERGOGNO

IL MANDANTE DEI CRTMINI PSICHIATRICII

Su

ca un mio scritto qui comparso gioved 24. Allude ai miei ..floridi comrnerci poerico ed itonr l- professo rali .. Dice chc rrovo

"La

Repubblica" di rnarted 29 Beniamno placido

miti

no d tcmpo pcr andare a insegnare nel Surlafrica razzisla. senza

"persi_

vergogna>.

re mi sono consultato con una dozzina conoscenti c amici. In maggioranza hanno valutato opportuno che approfittassi dell'occasione per testimoniare df ignobile regirne^.azzista di
quer paese.

. S.lo confesso. Dal l4 maggio aJ 6 giugno dell'g.l ho abiraro Johanncsburq. invitato come aijrlin2 prctfes:or dd djpartrnento di irdranisca della Wrwarers Rard niversitv prima di rccerta
a

rivista sindacale lornbarda, ..Azimut>r. Non me ne vergogno. Mi vergogno invece di avere accetta_ to, circa trc anni fa, di farmi intervistare per la Tv (su Manzon) da Beniamino P.lacido o di avergli parlato cortesemente.

Nel dipartimento ho tenuto lezioni e seminari su Dante e I-eopardi, sulla fortuna di Lukcs in Italia e sul mio scritto intito lato I can del Sinai. Dimenticavo di aggiungere che ho anche viaggiato_ da Johannesburg a Durban, pi assiirere a una famosa gara podistica. Dell'esperienza sudafrlcana ho discorso in una

JI

marzo 1988

Non ho, come si dice, veste per padare di psichiatria e della l80. Ma ho, credo, il diritto di indignarmi per certe awentate e bcllicose ingiurie, che in questi ultimi ternpi la stampa raccoglie, livolte contro il senso profondo e - perch no - ideologico e politico di questa legge. Altri meglio di me sapranno dire quali sono gli interessi che vogJiono ridurre a demagogici <<s>> o <<no>>, come se da tanti anni non ci fosse stato un dibattito serio e come se non fossero state portate alla opinione e ai legislatori serie pro poste per integrare il nucleo originale della legge con quanto l'esperienza ha contribuito a far conoscere. Posso solo far riferimento a un mio intervento di due anni fa a un convegno organizzato dall'Associazione triveneta di osichiatria democratica e oubblicato dall'.lndice". Vi cevo che uno degLi apponi irrinu;ciabili di quella che fu la Nuova Psichiatria, quali che abbiano potuto essere i suoi errori, stato di illuminare la identit profonda di terapia mentale e di lotta sociale. <La terapia di cui parlo l'insierne dei processi intenzionali, messi in opera al fine di modificare i rapporti fra gli uomini vissuti come sofferenza priva di rneta e trasformarli in raDoord fra uomini vissuti corne sofferenza dofata di meta, ossia .o-e ,rna modalit della gioia' e concludevo con una formula che continua a parermi giusta se la applichiamo alla relazione fra il ,,sanon e l'<amma.lato>. <Al celebre motto liberale: "la mia liben finisce dove comincia la liben di un altro", si deve replicare; "la mia libert comincia esattamente, e soltanto, dove comincia la libert di un altro"". Ma necessario anche togliersi di testa a.lcune illusioni, prima fra tutte quella, sempre risorgente, che la conoscenza e l'esperienza diretta basterebbero a combattere i pregiudizi. Vorrei citare un testo di Thomas Szasz. considerato il oadre dell'antipsichiarria. da una intervista che cgli rilasci nel 181 a proposito del pensiero e della pratica di Giorgio Ar.rtonucci, gi collaboratore di Franco Basaglia a Cividale e Gorizia, dal 197) ai repani psichiatrici dell'Ospedale di Idola e oggi protagonista di un con-

flitto, anche giudiziario, di grande ri.evanza, come quello


40

che

ruota intorno alla lesittimit o meno della interdizione dei rico-

ospedali psichiatrici. Questa pagina mi sembra tutta da essa va molto oltre l rifcrimento alla nalattia mentale ln tenpi nei quali si d a intendere agli ingenu che 1a morale modcrna e neoilluministica consisterebbe soprattutto nel <lnettersi nei panni di un altro", non sarebbc m'ale un po' di salubre pessimismo circa questa possibilit. <La rnaggior parte delle persone, quasi scmpre, non vuole sapere cosa veramcnte succede, anzi r,uole negado; e usa proprio la pschiatria per negado. uQuando sostenete che le persone devono andare dento gJ ospedali psichiatrici e vedere quello che vi succede, date per scontato chc lo voglano sapcre, mentre l'evidenza mi dimostra il contrario: non lo uogbono sapere ffitto. ul-e dir di pi per precisare meglio il mio punto di vista: io non credo che sia neccssarir..r entrare in un manicotnio per supere quanto sia terribile, cos cone non c' bisogno di andare ad Auschwitz o ir.r una piantagione di schiavi per sapere quanto siano trenende. I manicomi ormai sono stati descritti per ogni verso da almeno cento anni, da Cechov, da Kean Kasey nel suo libro Qualcuno uol sul nido del cuculo, da me c da tant atri. Sc ne pu leggere in articoli, in libri; se ne pu pensare, si possono leggere testi classici, per esempio quelli di Shakcspeare, e rendersi conto attraverso i loro scritti che l termine "rna.lattia mentale" non signifca niente. E per questo che mi fa pi impressione l'ambivalenza della gente, della gente diciano cos qualsiasi, di fronte a questo problema: da una pafie si sente spint a una cefia conpassionc nei confront dci cosiddetti rnalati mentali, o persone con probleni, ma, da un'a1[a parte, non vuole averci niente a che fare. In un nodo o in un altro, con ogni sforzo, tende a cercare una maniera comoda per lrantencre le distanze fra s e chi sta ma.lc: cosa che otticne tramite Ia psichiatria. la persona qualsiasi, seconclo me, il complice, anzi "Vede, L mandante de|. crimini perpetrati dalla psichiatia: sono l'uono e la dor.rr-ra qualsiasi, l'awocato, il poliziotto, il lcgslatore, cospiratori - anzi come dicevo, i mandanti degli psichiatri, Lo psichiatra non altro che un servo, non fa chc eseguire, <E per questo chc io penso che il nostro compito, adesso, sia pi che altro quello di educatori moraLi, come coloro che si trovarono al momento culminante dell'Inquisizione o della schiavit, quando la maggioranza era favorevole a quelle istituzioni verati

il

neditare:

rrlLrra clominanti. Oggi la naggior partc della gentc non vuole \.rl'( r\' cosr succcdc rrcgii ospeJai
.

19 maggkt 1988

NO'TA I Articolo pubblicato in una intendev fare jl punto sulla leg"Taipa" che gc lE0 (egata al none di Franco Basaglia e finalizzata al ogradual suDeranenro'> delf istituzione manicomiale) dieci anni dopo l sua appro,,'azione in Pdarrenro (lrenuta il 1l nrggio 1978). T;too dela uTalpau era per l0>. Sullo stesso "1E0 t--na F'ortini ar,'eva scritto nel 1986 I'articolo <Le minoranze possono farci uscile da1 secolo cle11'onoro, vedi uh/ra.

t)

43

PERCHE NON DICO

"INNOCENTE>I

Lr'nrc costui lvcssc rifleltuto e scritto proprio 5u qucsto puto: | .rlrezz: trcllcrrualc e rnor,Je esscrc stata ed cssere corrciliabile
r', ,rr i

pcggiori crrori

orrori poliLic.

Qu.rrrJo lcggo oggi qu,rl propositi evetsir' vcrrissero rivcn,lierti con rchiesta tli irtcritninaziorte collettiva, devo ricordrre

Caro <r.nanifesto>>. essere out ha le sue dolcezze. Dico: cr>crlo da\vero. nort per civettetirl. For.c rre anni fa in..rntrai Sofri in una trattoda senese. Non ci vedevamo da piir di diec anni. Dooo oochi minuti di cor.tversazione tni dsse: "lncredibile. Sei fenn.."l.,tta pictran. Voleva dire a certe mie convinzioni di <allora>. Non era vero, naturalmente; ma, provocato, non
ootei che risoondere: <Certo>. C son delle diversit di carattere e di radici che inutile cercare di mascherare: n Dreyfus n Valpreda n tanto meno "fortora erzrno particolamrcnte simpatici. Ma temo abbia ragione Raboni (e la Tornabuoni)r la guida politica della faccenda vuole schieramenti rigidi, senza sfumature, e tende (per ragioru che si chiariranno chiss quando) a snidare, nomi e cognomi, chi era tutto conte.nto di aver sepolto il 1968 e i successivi anni con qualchc comnemorazione o pentimento a nlczz bocca. E allora, lasciamoci provocare. Sofri oggi in galera a opera di forze non troppo lontane da quelle che, sebbene il suo e il mio fossero Linguaggi e sentimenti

rhc se la mia fima non fu tra quelle di allora ci non accadde pcr obiezioni di tipo ctico, rna perch il loro linguaggio e assunto nri parevano polticamente ossia ideologicanente inaccettabli, .,,ri.o,rre roi pur" politicamente intolier:able oggi jl silenzio sulla lotta di classe, sui foLrdalr.renti dello stato e delle istituzior.ri e sui possibiii progetti di mutarc l'ordine sociale e istituzionale oggi
(lOn-marte.

diversi, ci crano egualtnente nemiche venti anni fa e avevano


lasciato uccidere Pinelli e Serantini c imprigonare Valprcda. N io sono di pietra, n egli di giunco. Quale irportanza pu avere che le sue ragioni di essere nemico dell'assassinio poJitico come egli le espresse in occzlsione di un attentato a Pinochet - non siano n possono essere le mie? E che io abbia ororc delle confusioni tra morale e politica? Lessi alcuni dei nomi di intellettuali che prendcvano le dife se di Sofri su di un giornale torinese insieme a uno scritto di Galli della Loggia che dichiarava di frmare anch'egLi quel documen' to per amicizia e stma personalc, ma deplorava i pcriodico ricostituirsi delle solidarict di casta intellettualc in nome della eleva' tezza de.lf intclligcnza, della fir'rc sensibilit e di sin.rili virt. Da quel tanto che ni awiene di leggere del Galli dela Loggia, non ne ho cor-rsiderazione particolare, per usare una formula cortese. Ma su questo punto mi pare abbia avuto assolutamente ragione.
Tar.rto
AA

Sofri rni capisce benissimo, pur continuando - ne sono cer' to - a clisapprovatmi. Se non dichiaro qui la mia persuasione sul' Il sua ..innocenzatr, perch l'idca stessa di..innocenza> mi pare ormai procedere, piuttosto che da una definizione strettamente giuridiia, da una equivoca accettazione della pubblica rnorale. Senza nulla togliere a quanto tutt'oggi ritengo vero circa i caratteri propri dell'ordinamento giuridico il-t una societ come la lostral penso che quest'ultimo dcbba essere la cornice del Dostro discorso, come stanno facendo gl awocat della vicenda. E perch so bene come valutai, allora, l'assassinio di Calabresi: in u.rodo tale che, ove lo scrivcssi, certo suoncrebbe come apologia Ji rc:tio ma chc invcce. qurndo lo pcnsaro. si irscrit evr in uua hnga sequenza storica, quella del diritto di lesistenza all'oppressione, sancito clal pensiero cattolico anche prima che dalle carte del nondo noderno, la Dichiarazione di Indipcndenza degli Sta ti Ur.riti e la costituzionc della Repubblica Francese. P ozr di cos.
21 agosto 1988
NOTA

altri tre esponenti di Lotta cortinua di quel'antico fatto di sangue .mrniiestoi usc subito con un titolo critico in prima paginar <Caccia
sLrlle coionnc

Leonardo Nlern eralo stati arrestati per l'omicidio del conmissario Luigi Cala' bresi, arvcnuto a Mlano nel 1972. Err staro Marino ad accusare se stesso e gi

Il 28 lnglio, Adrieno Sofri, Ovidio Borrpressi, Glorgio Pietrostefani

ll

ai

pi in quanto ricordava, a onore intellettuale di Sofri,

iantasrnit,. Nei gioruic nclle settirane segucnti si svi[4rp una anpla canpagna c1e1 giornalc contro que11a chc vcni\' giLdicatd url'n monttura dei carabinieri. Fortini scrissc dtre volte sulla viccnda: nPer un giovane capo>, "Vite rli anici dr'entano spettri", "Prinra che alrivi il pcggio" (r'ec1i rzlra).

4t

PER UN GIOVANE CAPOI

NOTA
I Si tratta di una poesia gi pubblicata in L'ahrc maro (1971).Riproponandola sul urnanifesro", Fortini vi aggiunge la dedica (a Mauro Rostagno e Addano Sofri,,. In quei giorni, Sofri era in carcere, accusato dell'omicido (1972) del com' nrissatio Calabresi. Mauro Rostagno, leader del 1968, dirigente di Lotta conti<Saman>, con, unit ruua, impegnato nella con,unit di recupero dei tossicodipendenti nSamano, nei il27 pressi t;ressi di Trapani, era stato assassinato il 27 settembre. Il suo omicidio, attribuito rrlla mafia (cntro la quale Rostagno si batteva dagli schermi di una televisione Iocale, RTC), suscit una grande ernozione. La poesia di Fortini accornp la cronaca dei funerali.

a Mauro Rostagno e

Adiano Sofri, 1988

M' venuto alla mente che un giorno mi diranno di te: l'hanno ammazzaro.
Somo una pergola una sera d'estate

il buon mangiare i bambni le donne


ma nulla era sereno ma non requie sulla tovaglia le nostre mani.

Nei retini d'agenzia difcili a decifrafe


le cataste dei mitragliat. Servi sotrfi poi le cnvogliano
negll mcrnefatofl degli Hilton.

Ma io
a una a una conneno

le parole come un veccho che picchia sopra i legni

per costruire una barca inutile io che conosco e suro i nomi degli eroi segreti

tu vai cantando nell'onniootenza


delusa de compagni le ntti a squarciagola
necessit scatenata

il tuo morire

io mano che fu giovane mente che trem come un ramo

il raffio di ferro che trascina la tua bocca e la mia uno solo.


(1969)
30 setternbre 7988

46

47

1989

ADORNO FUORI MODA1

Un arrico, da non molto in cattedra accademica, mi parlava llrr struggelrtc dolcezza di un ambiente protettivo, protetto e '1, , rrrso, gLi studenti devoti, i n.roli restaurati. Doktor, das '1', "Herr r,,t sclriin von Eucho (usignor dottore, bcllo da parte suao, dice ,r r , ontaclino a Faust che uscito tra il popolo per la sua passcgrqrrrtrr pasquale). Non a caso mi rammento di quel verso goethiarr, I l'ironico titolo di una pagrna di Mixima moralia, che '. anche ,'\,lrrrrrc pubblic nel 1952.I1 filosofo morto vent'ami fa, un .rrrrro clopo il suo attraversamento, per sbaglio, di un'aula della l,,r olt occupata dagli studenti in rivolta, che vi applaudivano rrn,ccc Marcuse e Habermas. <Sostanzialmente dmenticato> lsr livc su.l <manifesto>> del ) agosto un eccellente articolo di Ste lrrno Petrucciani) per via del suo marxismo, la sua eclisse fa rlrlf'Lno con la ..gencrale dbc/a del pensiero critico> c pu ( sscre dovuta al tentativo adorniano di far convivere sia l'idea di r rla ragione storica e dia.lettica di malrice hegeliana sia la critica r l( lh pretesa fofallzzante della ragione, sviluppata dal npensiero

rrcgativo> di fine Ottocento e, in particolare, da Nietzsche. .l-quilibrio virtuosistico e anche molto precario>> (secondo me rrrr pregio). La critica della ragione occidentale e il niccianesimo s<rrro diventati quasi buon senso di m assa khilihafxa diventare rrrli?, mi chiedo) ,.ma il tentativo di ricondurli a una prospettiva l,ositiva di emancipazione si infranto in modo alquanto catasr rofico>> (ma non sarebbe pi esatto dire che, a infrangersi, statir la prospettiva ossia che pro tempore hanno prevalso le forze ir\rverse a ogni <prospettiva positiva di emancipazione?). E corre pcr la ,.fine del comunismoo: <Segno di un impoverirnento dcl clibattito>, si condude. Fosse solo del dibattito ! Nessun dubbio: Adorno <passato di rnodao. Lo mai star' 'l Chi lo lcsse. chi lo corsidcr. chi lo awcrs? ln Italia. a parlrrre di lui furono, fra 7954 e 1968, irrilevanti mnoranze combattLrte tanto dal marxismo ufficiale (dove prosperavano non pochi oclicrni superatori di s medesinl) quanto dalla sociologia ameri cnttizzante. Dire per che l'ultimo ventcnnio avrebbe dimostrato assurdo ,.denunciare tutto quel che finora si inteso come pro-

t1

glesso) c effcrftafe <clle un vero progresso, nonostaDte tutto, sia possibilo, questo sarebbe davvero scanbiare lir moda per una climostrazione. Il pensiero cli un filosofo, nla anchc la parola di u poeta, solo apparcntcncnte leca una firma. Le opere cli Pla'

ril ii o italiar.ro inputava il ritardo nazionale nella indagine sulle l, ,rrti cli cnergia (ieggi: il nucleare) alla maLigna influer.rza di Adorr

I'rrrcntcsi: mi ha molto divertito leggere che un ricercatore

scie_n-

tone o di fbmmaso d'Aquino so1o senza dubbio fuori n.roda e,


sc vcrgollo studiatc, non solo perch senza di esse non si comprr- ndcrebhcrlr i ..coli chc sc nc sono rutriti. lna soplatttrtto Per-

ch I'operazione intellettuale che li rraduce si conclude in giudizi rttuali sul quoziente di verita o di coelcnza di quclle opere. Sen za dimenticare che un pensero filosofico - n'ra ilflche uua pocsia, non si lnislrra dalla prescnza o una imprcsa pol.itica, ula asscnza di contradclizioni nra dala qualit di quelle, dalia ricchezza ds operazioni pratichc, lnentali c morali, che capace di

vita

indurre. So che quest'utina affermazione, irnplicito richiarno alla dialettica, cssr medcsima fuori moda. E allora tmto peggio pcr
la rnoda.
)'r.,:

Venivo da Lukcs e quJntdi Minima Moralid mi ncant, a neno di un decennio clalla fre dclla gucrra e tra la morte di Stal-in e la vrgilia dei XX Congresso del Pcus (anche per la insupcra' ra introduzione apposta da Renato Solmi alla sue velsione italia na). Ma ebbi anchc a dilidarne perch rri pan'c che le splend.lrr forn-ra aforistica e la volutt dialettica di quelc pagine lnissero col cliventare urr risarcimcnto, che bisogna put chiamaie letterario o estetico, della iacerazione ininterrotta che itvcce volevano promuovere; cone g era succcsso a Nietzsche. Quclla folna era stata di Lukcs giovane (il solo Lul<cs autcntico, secondo la volgare opinione diffusa nello scorso quindiccnnio). Il rnaestro
ungherese a quella aveva volontariamente abdicato perch, come scrisse, non fosse possible leggedo o citado per aforismi, L op,era di Adorno mi parve drinque, e continua a pare rmj, vivissima per la sua dvendicazionc (dice Pctrucciani colt una folmr a stdngente nra completa) di una neccedenza del non-identico rispetto al concetto che cerca cii afferrado", ossia per l rinvio ircessante al nucieo infrangibilc e fnamcnte inpenetrabilc che I'alterit. Ma soprattutto per la sua lotta confo il progressismo produttivistico, la nitizzaziortc clella tccnologia, il dominio dclla natura clevato a scopo assoluto e a letro unico della civiltr. Fra

r, r e rlella scuola di Flancoforte, col loro ,,romanticismo anticalitrrlistico>... Su questi tcmi Adorno e la scuolar di Francoforte, pcrch difondamenta marxiste, sono stati la pi potentc i 'r,11>Lio ,,, ,,,^ jntellettuale contro la <ideologia americana, e contro quel l,r .sovieticao parallela alla prima, nel ventennio 1955'1975 Chc ,,rlrli quelle loro tesi paiano o siano .,fuori nodao prov;r solo che rr tcfmini di moda procede necessariamcnte la falsa coscieuza. S( t)rrando infatti la prospettrva (e i1 fondamento) marxista di i\, orno e clci francofortesi - ma anche di Bloch e, almeno in una ,,urr l)fe! di Benlamin - dalla loro battaglia anttpositivistrca e dal , lisvclarnento dei tragici esiti dell'iluminsmo, i nostri contempor rruci scorporaro una partc di quel pensicro e, privanclolo dcllc .rr( pre.lesser la coniugano con le correnti forme di irrazionali srr ro c antistot'icismo scnza pi le pesanti e ,.pericclose, donan ,l.' sociopolitiche che la parte rifiutata continua a porre. Si pLr ( osi, ncl ventennio che abbiano alle spallc, aver percorso le vie ,lLl ,.clisincarto> o della ullessibilit", aver schemito le "gllndi rrrllazioni>> e il principio di causaLit su cui siede (secondo Nietzla vecchia mezzana detra Storia. Si pu parlare di ecologa ',:lrc) ,Lnivcrsale, di solidariet, di coscienza moralc senza porci pi la ,,rrnanda di quah siano (possano, debbano cssere) i gruppi e necessariamcnte politici, che agiscono Ie nostre esistenze '.ocieli ,l. , 'g9i aJJ immeclillo futuro. C' sttto un pensiefo dell'et dcllo sta[nisrno c dei lascismi llrcrch a cluei ,,fuori modao vanno aggiunti, fra molti alrri, ( iraursci c Sare) che , pcrsino tragicamente, la uverit> ,lcll'oggi. Una verit che, cone sctnpre, c r'iene intranzi masche' rta e irriconoscibile; in "ritardo> sull'era elettronica lna

,l'rrLtrondc, come il pensiero hegelo-rrarxista lo fu sull'era, in r:na lormula che sarebbe stata di l-enin, del Socialismo con.rc "i Soviet pir la elettrificazionet', I'aveva pur profetizzata, cento o oftanta anni prima, la grande generaziotle intellettuale eur-opea , hc vide le primc applicazioni della macchina a vapore ailc inclu' su ie e ai trasporti . Fn 1l 1925 e t'| 1971. una altrettanto grande
rqcr.rcrazione, ,,cambiando pi spesso paese che scarpc>) cone sclisse uno d quella, dovette: affroltarc i clilenmi della Rivolu' zione di Ottobre poi delia gucrra nazista, del passaggio da una

52

53

ad altra fase della produzione captalistica e al clisfacincnto delle opposte - o, pillttosto, convelgcnti speranze della tecrologia e del .,socialisn.io rcalc". Se ufuori modao fossero proprio gli orizzonti c1i pensero pi lontani da quelli che ogni giorno i pubbci

r, , trrntcstuali ail'crrole. Lc virt, voglio dire, che in ur nemora

persuasori ci vengono dpetendo; e proprio per questi pi neccssari?

l,rl( scritto dcl 19ll Ernst Bloch vedeva dinrenticatc daile sini' ',tr, nclla Gernania di allora e chc, per applicarle al loro errorc, L'rirro state assunte dai nazisti. Cos, in quel chc ccccde la nostra , rllrcit di definzione s nascoLrde una possibile defr.rizione ulter(fc. Le parti condannate e senza apparente via di uscita (una
luttsttc contJamue , per i francesi, una finestra murata) godono ,li rrn doppio regime: per un verso la condanna, politca e mora1,. pu csscrc ncritata cd conunquc irrespir-rgibie; c per un

Non questa, come forse penseranno i pi piccoli fra i miei lettori, una dclle tante difese della propria giovinezza, in s d'altror-rde non pi degne, n meno, dei correnti ripudi di quella. Qualche anno fa mi agitavo perch vedevo cadere nell'obLio decenni interi di storia immediatamente necessaria a comprcnde, re i nostro prescr.rte. Oggi non rne r.re importa nulla. Mi rirnprovero anzi d tutto quello che pu parere rimpianto. Di che poi? Un obLio, anzi, per meglio dre, una non-ancora-domanda c1i ri cordo, migliore condizione di riscoperte e risvcglio. Non riscoperte di libri, biografie, cpistolari: di siniLi sono capaci di cornpierne tuni i lcitori di saggi, prefazioni e seminari. Lo so bene, per essere anch'io del loro novero. Anzi, poco importa persino che per riproporsi domande senza apparente passato vengano scelti oracoli diversi da quelli che furono i nostri. La sola cosa che impona dawero riproporsele. E poi:
chi che realmente ci pone le domande? E il reale> "movimento della societ e della storia, la sua.,eccedenza> dspetro a.l <con cetto che cerca di afferrarlo>, il suo essere sempre qualcosa di ..prirna c "di piu... Un -piu .che impIca e incue i ..rneno... Se avrcmo avuto torto lo dir la storia, non la moda; sebbene anche il movirnento reale non sia che un interminabie rinvio ad altre istanze, ad altri gradi di giurisdizone. Penso a un fascsta o nazista che abbia avuto trent'ann nel 1945 e oggi ne abbia settantaquattro. Tutto mondo gli ha detto che ebbe torlo. E certo, in questi quarantacinque aru ,lo ha avuto. Ma se non ha rinunciato a interpretare se stesso e il mondo che lo ha sopraffatto; owero se non si chiuso ne rancore, nell'odio o nella nostalgia, po<ribile clre rhbia rrovaro ro. sc cbbe un ani'no ge'retoio.

,Lltlo, cluando

il crollo e la decadenza risospingono,

come Vico

,lrrdrbe, ura casta o una classc aLle origiui e la giusrizia abbendor,r il canrpo dei vincitori, cefie virt recupefate possono - dun ( l||r: ron ncccssadamrte - aprire la via verso progetti di awenir. ipotesi politiche, azioni, opcre, dirette a rr.rte affatto diverse ,l,r quclle che rovinarono. Come semprc, I'ambito morale prepa ,,r ir clueilo poltico, ma L conversione dell'arorna morale in feto r, insopportabile certa se non rischia la prova (di vittoria o .,, onfitta o rinvio) dei fatti.
21 :ettembre 1989

'i( II r\
L

abbia riscoperto) quegl elementi di vcrit o imrnagini di bene che lo avevano mosso e che - anche contro le aonarenze e le
realra

Il filosofo

'srLrirla cli
Ll 1,

di una lorra ferocc * erano. n avrebbcro poiuto non

essc-

. .' lgosto 1969.

frarrcofonc> tra le sue opere, Mzzzino rtoralia, Dialettica dell'illunr ,'rr V,rx llorLl',rrn.r). Dnl 'r'.a q"cnr'tn - cra.norro r"rrti :rrrni prirrr.t.

tedcsco Tbeodor

V.

Adorno, uno dei maggiori esponenti della

5A

t5

IL CUSTODE

di pagJia e di galletta, tra le bucce di castagne, lanuggini, cnni di fodere>. So che potrci perlartr Ji dolci errori. di presagi o spaventi o cantiene
o d'altro che sia orrido o ridicolo, perch c' anche qualcosa di ridicolo in tutto questo, ma non ritrover chi eri, figlio

LEditrice Einaudi pubblicher tra breve un mio libro di


Versi scelti.Yi sar una brevissima serie di <Pelultime", inedite in la serie. uo1urrrs. "Tl Custode- chiudc Per quel che pu servire: Rolando non un nome inventato e i ricordi danteschi sono, nell'ordine a Inf. 28 Q5-21), Purg.29

\1$-144\,3 (3,24 (87). <Il Custode" dedicato

a Vittorio

Sereni.

Allora comincer con un altro disegno, un'alffa carta, ancora una leggenda. Cos una volta lungo, una sca.la di clinica, ho visto un vecchio che piangeva. Era di notte, alle quattro, credo, e la neve guardavo
volante sui fanali dei cortifi e dei viali, degli incroci, grande neve. Quanto delle monali ardenti orine brune
nelle ceramiche si congelava I Le ipodermo pendevano, nei loro sacchi di bende I'uso delle pupille

di alcolizzato, Rolando, numero d'oro della Vigilanza, che fra i batten dei cancelli infilavi biglietti stampigJiati e in sua poltigiia la pioggia li accusa ora, li asciuga e muove il vento poi con le foglie li rotola. Pcriferia, Firenze, piccole ville e buio sono fronde di un odore che quand'ero ragazzo chiamavo l'odore cei grilli. Appoggiata la bicicletta al muro presso a una siepe degli anni Trenta mi ascolti: <<E questo>, cerco in fretta di spiegare <il punto, l'ergo> alle pupille ironiche sotto il tettuccio del berretto militare. ,,Ho saputo soltanto una parte,
ho inteso soltanto la vita che mi era nenica e non l'amore, chc esiste>. Scuoti il capo, schiacci i petali, fruscia la dinamo. Via fila nel nero la lucciola di rubino.

i trapanati cranici perdevano,


la caposala suora sedeva uccicando dritta nella sua cassa di cristallo. Stretto a s solo il vecchio dormiva oramai meditando nel sonno e sorridendo.

:!:!:k

.<E

tutto, eccolo, l'esito,

i1

residuo

e sul palmo della mano destra ora vedilo, guardia

notturna, guardia giurata. E il concetto di tutta la mia, odimi, esistenza. Frugo in fondo alle tasche, tra le briciole

E ora lascia libero il tuo servo di cercare la chiave, di stringerla ridendo. Scattino le mandate del luccl.retto ve$o un appartamento abbandonato verso un'aria nascosta che non so quando ho veduto e conosco in un film o in un libro o in una guera.

Uno i giornaii guasti del fuggiasco, dei tossico il cucchiaino contorto. Neanche

56

t7

un bulbo elctt co, strappati i fili. 'Iu di laggi, mio custode, questo vuoi farni sapcrc: un imp.iantito piastrellato di graniglia, s, e la coce dclla finestra li affigge dal viale uno sprazzo di luce c le frasche tutfc bcn pctl. in nclo irrchiosrro scrivotto. Cerco dove distcndermi, cotnpagno,
dove posare respiro. Neanche sono depresso, vorrei solo un poco neno dcbole la mente meno sconsiJcrat a Jr .per,tnza. Posso srringerr ni

I PADRI <<PENTITT>) E LA LIBEKI'A DI ALCUNI NIPOTINII

I in verso

il

1984 nella socict oolitica nrevalsero i temi suc-

sull'impiantito di qucst'ata grotta r.rel primo sonno chieclcndo di risvegliarmi.


19 nouetnbre 1989

puhblicr orgrrrizzaziorrc dell'oblio. del tcrrorismo); e, nel rcsiduo della . ririsfre)), rcsistenza al compronesso storico c alla llestione sin, I r, rrlc. Poi il pacsaggio si fatto pi nitido: naturavano le grandi r r.*lolrrnzioni intemazionali ma nelle istituzioni si sanciva la fne ,lr orgni ipotcsi riformista con la crescita clamorosa di potcri ed ,,,,norrie paralleli ed extrecostituzionali, si avviava il processo i( rriniJe di omogeneit politica, di integrazione sindacale c di r, rrrlcnziale unanimisno clella infonnazione. A qucsta disfatta rias ' l, 1lrr politica, il Pci ha contibuito soprattutto bloccando o .,,r'lrcndo ogni nuovo <<urovin.rentoo. La sfera extrapadanentare,

'

..r\ i ,rl lq75 'rcsraulaziorre.

r( rl)r'ctazione terroristiczr

rr, l prrno qunquennio '80, si dissolta. Si sono recuperati i pentrtr rrorali e caricellati quanti chiedevano una interpretazione sto,r,,, poltica degli anni '60 e '70. Intanto, lcnto e deciso, venuto rvrrrLi qualcosa di nuovo c diverso. Posizion rnorali e i.rtellettualr si nza rappolto con quelle che erano statc fra il 1965 e :l I915. ( lre anzi le gnorano. Hanno cento forme, clallc amicali all'imita .,i,,nc dell'associazionismo anglosassone, al rnoralismo dei volon r,rli lno all'ethos, pedino, delle specializzazioni e dcl lavolo ber.t l.rIo. Tutto questo, aggressivarnente prepolitico; o vcrsato occa-

,iorr mcntc in vecchi rccipentj stantii. Ma, di fano, politico.


{ os, ncl giro di pochi anni, si costituita una minoranza cliffusa , lri: sa del monclo quanto basta per ron avere il minino rispetto l,cf i padri <pentitb, integrati, vigliacchi; e insewibili ar-rchc pi
,

(,rtsi

i quanto, a qucsti, non fossimo parsi noi, con le nostre memorie l)irftigiane, la guera e il marxismo-clel-nonno. Quei padri hanno

tutti potcri e contro di loro i nipot cercano nei paclri dei

- con dstacco ironia misura - qrulche infonnazione. Poco possono toccarli i cangiamcnti clanrorosi dei nostri nrcsi, le statue nutate sui piedist'alli, il gioco delle siglc. A no, rron a loro, ilnporta cre dal 1956 di Kruscev siano parssati [enta rlLrattro anniJ una vita. Che il Partto Comunista ltaliano, per tutti quegli anr.ri prodigiosirme nte incapace di intcrpretare l storia
lrrclri

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t9

propria e quindi di immaginare un futuro, voglia mutare, trasformarsi, truccarsi o suicidarsi, per loro cosa di poco conto. Si rfiutano di capire tanto sarcasm dei giovani padri cinci ("il bambolotto di pezza>) quanto le angosce dei pi anziani. I grandi movimenti, non sappamo ancora decifradi. Possono avere esiti imprevedibili, buoni o pessimi. Ma una cosa certa: qualcosa crollato, non solo laggi, ma qui. Non la dibert> di cui scrivono i ridicoli mostri della pubblicistica di servizio. E una liberazione. Non credevo di arrivare a vedere questo inizio. Dwo ripensare, imparare, capire. anche se sono un vecchio, gli occhi scorrono smarriti sugli scaffali e la memoria pi di morti che di vivi, Gomi fa ero all'Universit di Bologna, fra studenti di storia. Preparavano * si sarebbe detto venti anni fa - dei controcorsi e, per awiatli, erano riusciti a farmi prendere un treno. Si parlava in una grande aula bianca, con un centinaio di $ovaru e ragazze. Devo anche aver fatto un po' di demagogia. altrui
e la

1990

F;ra

e da tanti ben pi cara che da me lungo un inteto ventennio. Sapevo che erano diversi. Capivo che

la

gtroia, pag

fa

caa

caDlvano.

31 dicembre 1989

NOTA

I Questo arti.olo era parLe di un bi.laucio a pii-r voci degli ann Ortanta. ritolaro cmplessivamente *ltre la cardslroie". L'ochiello reciiava: -fire degli anni '80, fatale eterno orizzonte il capitalismo?>. L'atticolo scorreva in parallelo a uno di Rossaoa Rossanda, titolato .,Anni Ottanra, il dominio dela realt".

60

SALUBRE INSOLENZA

Credo si debba riconoscenza a Giorgio Agamben per la risposta che ha dato a Galli Della Loggia (su ,,il manifestoo di vr'nerd f19 gennaio 1990)1. Non solo per consenso alla sua l,osizione. Ma anche per la forna, per que1lo cl.re il titolo redaziortale ha chiamato ,,le parolacceo: f inpiego di termini molto ,lrui per designare la categoria morale cui si ascrive i.l suo interlo, rrtorc. Non vorrei insistere sulla sua dimcnsionc retorica per{et tt.It gratlatio che dopo l'irona e il tranquillo moto dei due terzi , cl breve scritto conduce all'invettiva, illuminando sulla sostanzirrlc continuit di funzione che intercorre tra i pubblicisti hitleriirni e fascisti e quelli odierni, addetti alla grandc starnpa. N rrrcrita pi di un accenno la sola nube (ma incvitabile) di quella st littura, che l'cccesso di nobiit e di guanto tli sfida (ur.r agget, tivo come per esempio). Linsolenza rifugge, noto, "ribaldo", ,lrrlJa mediet e si precipita agli estrerni: il plebeo e il cavalleresco. Lo so benissimo: che, proprio per quelle sue estremit, l'insolenzrr l.ra una tradizione reazionarta. Da noi nella esasitazione alla I I'Arnunzio e alla Prpini e. pnme ancorr. in innumn modelli di olatoria forcaiola e clericale, nazionale e straniera. Altrettanto irrtrtile lamentare l'inefficacia della insolenza a favore della ironia

, i lcll'equilibrio.
Perch non sempre eguali.forme hanno eguale funzione. Nlrrtaro col mutare dei contesti. E dawero questione di afie retor icrr. E di intcrpretazione poJitica. Lassassino d Marat, la scarpa ,i Kruscev alle Nazioni unite, la fiarnma di Palach sono dei signi' iicar.rti che preslLppongono una sintetica valutazione delf intero rlLradro senantico. E una situazione semantica una situazione lrrlitica. Cos gli ex ufficiali napoleonici si aggiravano, in borghe ., . rrei calf JclJa Parigi Jella Restntrrrzione a provocare per silnluinosi duelli i loro parigrado passati ai Borboni. C' tutta u.a l( tteratura anarchica (ma, prina ancora, mazziniana) sul <gesto
scmplare>>. E, se la tradizione marxista r-re rifugge, non per ,rsrlatte ragioni di princpio lr.ra per una precisa lettula dei contesti lrolitici, delle circostanze insomma: d'altrondc gli scritti di Marx e r li Lenin conscntono una strabocchevole antolosia di insolenze.
(

63

L'invidia che provo per la pagina di Agamben dunque dovuta alla sua capacit d'interpretare con un gesto il nostro pre' sente; di illuninado. Chi lo ha letto ha avuto l'impror,visa sensazione di respirare, non fcrsse che per un attimo, meglio. Come fra s e s alrdasse ripetendosi il verso: ond'ei repente speuer la neb1. Poter dire <verne>> a un verme, non cos facile come si crede, se non si dei volgari cani da guarclia di qualcuno, se - voglio dire non si migLiori de cani e dei vermi. Ci sar sempre qualcuno pronto a rammentarti che bisogna criticare il meglio e non il peggro, il pensiero c non la persona, il peccato e non i peccatore. Eppule tu sai che vcnpiono, o s stanno awicinando, momenti nei quali il pcnsiero e la persona, il servizio reso a una pubblicistica repellente e l'idcntit anagrafica cl.re quel servizio ha reso, tendono a identificarsi; cr.lr.re d'altronde fa ogni giorno, l'arnmi
nistrazione siudiziaria. La situziole morale e intellettuale, prin.ra ancora che politica, del nosto paese, qual espressa ogni mattina e ogni sera dai quotidiani e dagli audiovisivi tale che un certo numero di per-

' ttrrrc tutte le opinioni, anche le pi turpi, lasciar pa are anche r rrrt rrtitori pubblici, rimandare le conclusoni perch .,il nostro r, r rl)o sta per scadere> e quindi pregiare I'equilibrio e l'ironia, la
'.1

r.rli,,rrcvolczza e

il

buonsenso e lasciare f insolenza a qualche

Nc vicne che nelle conversazioni si sempre pi poltati a ., lt zionarc (come ai tcmpi di Papini e di Bottar, di Ansaldo e di
Vrrlli:ccli c di Ciano) i propri vicini dividendoli fra coloro per i A. e B. e C. e D. sono sprcgevoli (e - in questo dissento da ,\ri,rnrben - non perch siano pubblicisti e non eminenti filosofi ,, s,rciologi o speciaListi di qualche specialit; anzi) e quclli con i
,1Lr:rli
,

l,.rrlliirccio televisivo, pagato per qucsto.

neglio non sfiorare neanche I'argomerlto. Venga fnaln.rentc, come la chiama un poeta, da sacrosanta rrssrr>. Ranrnenio 1o schiafiio ben assestato da mio padre, uomo rrritissimo, qualrdo, dopo anni di umiliazioni, ebbc a incontrarc m ru luogo affollato del centro di Fircnze, la mattina successiva
lrrrrli

sone (una delle quali solro io che scrivo) prova sentimcnti di schifo e di disprezzo - certamente rcan.rbiati - pcr un certo r.rumcro di appartencnti alla propria medesima corporazione. Nei nostro caso, facitor di opinione, giornalisti, filosofi o cx filosofi, studiosi o ex studosi, e sirnili. Tali scntimenti non hanno,
nella situazione nostra, quasi n.rai a che farc (e questo mi pare

il cappello. So bene non ci vuole grande sensibilit per saperlo - chc il disprezzo verso altrui, macchia anche e ',r,rli , cliu.rinr-sce chi disprezza. Nell'inguria c' scmpre un autocomf ircimento. Ma sono macchie che accetterei di subire volentieri,
lqJicndosi

rll ,rlresto di Mussol.ini, 1941, un tale che da lungo tcmpo gJi ave \ ir tolto il saluto c che gli si era fatto incontro sorridendo, anzi to-

il

punto eminente) con le ostilit rradizionali all'interno delle cor' porazioni (accadcmiche, giornalistiche, ccc.) e neanche con le divisioni panitichc o di setta. Essi si sono sviluppati e sono dive' nuti irrinediabilt (lel senso di non-rrediabili) nel corso dci passati velrt'anni, cone lo erano stati nel ventennio fascista. E per trc fattori: il primo nella mancata interpretazione politica e non mitologica del quindicennio 1967 -1982, per i n.rotivi che sappiamo e che quotidianamente rigurgitar.ro nella idraulica nazionale; il sccondo perch tutto un personale di servizio <intellettualo, promosso ai nedia proprio grazie a quella mancata interpretazione, solidale nella difesa ir.rterpartitica dello stato di cose vigenti e si divide solo per la recitazione di alcune gags o parti in commedia; il tcrzo - prodigiosanente enfiato da.ll'infantile o infarnc trattanento ormai comcntc dcgli eventi clell'Est curopeo; ma, consoliamoci, in Francia anchc peggio - nella ipertrofa dernocraticistica secondo la quale si debbor.ro ri61

:,( scrvisscro a introdurre profondi motivi di divisione, a costrin rlt Le a scelte dgide, a riconosccrne la inevitabilit salutare. Solo , onforto, in questo senso, mi la certezza che fra i piil giovani il ,lisprezzo assume Ia forna clella indifTerenza, della ignoranza l,cnefica e volontaria, dell'odio sorridente e quasi ignaro di s E un'ultima parola. Di quella mezza dozzir.ra di persone, nrci paligrado intellettuali c pubblicsti, ai quali va da pafie mia r nr gesto di ripugnanza e disistima pari a quello di Agarnben per-

r[ non nri (non ci) ammorbino pi a luugo, non ho scritto i rromi c i cognoni. Non I'ho fatto anzituto perch chi mi cono
scc sa gi

di chi sto parlando. E poi percl.r non voglio dare al (Dranifcsto> noie giudiziarie r.r a costoro il piaccre di trascinarmi dlvanti al siuclice. Sc non fossi crto che essi sono ben discernibili ai miei lcttoli, dovlci clubitare clella n.rja analisi del presente, I)ovrei crederni solo, quando invecc sono certo che non vcro.
21 gennakt 1990

6t

NO'fA
c1i Giorgio Agamben, cui Fortini si rifersce, era titolato <La il gionrrlspecic pi stolta, ignorante, ribalda>. Eccone alcuni brenir "Sccondo sia tCalli dellt Lossi], infani, io sarei scnza elcun dubbio un coltissimo e raffi' r r i*i n"..r;g's :r..he l,a pe'" il r,'rr.' dr ,rppJrre efe r qul l tr':rdrztonc urra ri:rirol<r -, ia.or, lrereq5i er', i ,lre r' rl.r 'u Ji 'orr. funziorr:rrr. l.r,ucret r, l:r politica e I'economia e che farebbe benc, pcrci, a Jascare i probcrni irrportanti di cui rri occupavo nell'articolo alle persr,e competerti 1.... Capsco che, nel1a

I L'articolo

INNO ALLA GIOIA FERITA, PARTITURA DI GOETHE

generale confusione delle menti, egli possr sentlrsi rltorizz^ro a lcncre silili discorsi dall'incondizionat resa al poree dei rkdn di coloro che soo per anti_ frasi si dicono intellettuali. illa vnuto il morrenro che un filosofo dicr infine quelo che pensa de1 nuovo clero di nediocrati che tristeente mministra, dagl t"rer''.'r'i e sul e 1.rg' ,e dei gr.rndi gior-.rli. le.prop-irzionc.lela .^r 'u"cl'errri nicrz;nne.ociale. I r le spe.:e ir rrrni ,he 'ono apl r-5e nel-J .l^fin Jell.r.o.ietr

l.W Goethe, Tutte Ie poesie, ed. diretta da R. Fertonani, Mondal,rri, vol. I, tomi 1 e 2, pp. LXX-1881

Per Barthes, Chateaubriand era il discdmine fra chi capiva (lrrlrlcosa di letteratura e chi no. Goethe ne un alo. Nella sua

urr:rnr.ror riet<rapiusto.rr.igrn.rrrrcer.b,ld.r eprr,rrcI re r rc.pon'.rbilit I della zelante esecuzione del complto che vi stato affidato da chi vi paga e che slolgete.ernpre rell^ r'e.su r odu. dar r.rnpi di rl^ebtcl' .r ouclli dr De Benederri e di Berlrr , o e.ioe la si rrrnrri",r r.'1. i.:zi"r'. Jcll.r 'r;u.r, Jell cpit iore, del pensiefo. lcco quanto !'evr da dirti il raffinatissimo e coltissimo saggista. E ora lasciami in pace, continua pure il tro l.voo, nou mi anmorbare pit.

lilica c' una molteplicit, complessit c eterogeneit di voci, lirlrrre, accenti che non hanno sirnili in tutta la poesia del mile Shakespeare. Ai versi dei cici giovanili rc scmbrano scoprire per la prima volta dopo sccoli la felicit, l,r luce del mattino, le tempeste di primavera, l'amore e il suo rirnorso, la speranza e il suo ir.r.rpeto, succedono g)t Inn, orche\rrti sui toni della l'roler.rza sublirne, dove gli eventi naturali si lrrnno alegorici della esistenza e della storia; e contermini sono le lrirllate, con le sonore cadenze rimate delle leggende e delle favo,

I nnio, eccetto Dante

It. Ma vi si sovrappongono anche timbri de distici elegiaci e ,lcgli cpigrarnmi. Il fiume lento e poderoso della poesia gnomica
c lilosofica riceve l'apporto dei versi sentenziosi, dei proverbi, ,lclle xenie miti. E conle se un'aria limpida portasse con s qualcose che, nella poesia occidentalc, era passato solo con i poeti j<nic, la Antologia Palatina, i trovatori provenzali; ma anche (luel che d tremendo e di profetico stato nella filosofia di Spiroza e di Hegel: una gioia ferita. Il poeta che scrisse <tra frLrmen-

/ fra alberi e erbc, ,/ dove sarai, amo / Dimmelo', sembra un adolescente; ma aveva gi pi di sessrta anni. Ne aveva settantaquattro quando apr la Elegia di Maienbad con ive$i: <cosa devo sperare dall'ora che ci rivedre- ' ruo / dal fiore ancora cl.riuso di questa giomata?>. Il tempo
ro c grano, ,/ fra siepi e rovo,

fc?

ncgato. Abbiamo molto da imparare. <Quanto sei grande e glorioso sento... e pur non t'amol) scriveva in un sonetto, con tanto di csclarnativo, rivolgendosi a Wrolfango - scomparso da appena trent'anni - il primo tradutolc cl tutti e d:ue I F!tust, Andrea Maffei, nella sesta decade dello scorso secolo (di Faust ne avremo un atro un autunno, nella versione di Andrca Casalegno per Garzanti). A quell'esclarnativo, 66

67

ubbidiente l'awenire rispose. Invano, nel 1855, Francesco De Sar.rctis, traducendo uno dei pi enigmatici Lieder ("Distacco", Abschie, costruiva le formulc gemal di <eroica mansuetudine> e di dell'anima". Ma quando mai? Chi, dagi anni "cguaglianza del giovane.Gabriele a quelli del giovane Pier Paolo, avrebbe potuto amaflo/ La ragione della antipatia generdtzzata mi pare questa; le generazioni di <poeti da ospedale> sopportano benissimo di sentrsi contcstate dalla classicit ma non da qucla chc, come la goethiana, arbitra fra due secoLi, finge di non sapersi corrosa da una superbamente negata <malattia>. Ci voleva tutto il pedagogi co coraggio di Croce per scrivere - mentre le nostre fanterie arreavano a Caporetto di fronte a .rl'eterno barbarot' germaniche ,,i1 caso della mente che in sa.ldo possesso di concetti e convincimenti e al vario spettacolo delle umane passioni reagisce ristabiendo prontar.r.rente l'equilibrio che queste sembrano rompere, e ritrae Ia commozione irraggiandola a un tempo dclla spiegazione razional.e [...] tale era ii caso d Goethe>. Se al nostro
co

,lrrrrostrereblr di non rver capito nulla di quel celebre testo. Sebbene la poesia del tardo Montale alluda talvolta alle t,rnlLit gnomiche del tardo Goethe, la possibilit di affrontare ,lrrvvcro la Lirica goethiana non fu d Montale n della sua genera,,i()lc. sesnata dalla eredt tardo'simbolista e renitente alla culturrr c al pnsiero di cui Goethe latore, testimone e (in u1a certa nrisura) anche distlxttore. Ma, lungo e prezioso, un vaggio fra i rrr<xcrni traduttori della lirica goethiana non ora da farsi qui.

"Meridiani" Lrrciano De Maria, che guida la collezione, Roberto Fertonani (in


|

Intanto, nei

di Mondadori, per iniziativa di

oreccho parole cone queste somigliano al suono della vecchia spnetta di cui, proprio per deridere iX/olfango, ebbe a scrjvere Saba, che cosa si dovrebbe dire allora delle sue roselline e re degli eJfi, limoni in fiore e proverbi in rima? Una storia della sua fortuna presso i traduttori ci mostrerebbe Ie Jiriche goethianc posposte, e di molto, a quelle di Heine, nel passato secolo. Nel nostro, dopo le versioni di Croce, stampate nel 1919 (oggi pi tollelabili di quanto non mi suonassero trent'anni fa), e quelle di tanti autoli, Carducci per prirno, antologizzate nel i9l2 da Gnoli e Vago, ci fu un ventennio di quasi sienzio editoria le. Pass, vero, un momento parmense e correggesco dela rostra poesia (Bcrtolucci, Bassani) che avrebbe potuto esscre sensibile al Goethe lirico; ma si tratt piuttosto di nostalgia per ceni aspctti oraztani o rococ o manieristici del personaggio. Ver' momeuti goethani mi pare ci siano solo in Saba. E invece, considerando quanta sarebbe stata la fortuna di Gocthe fra la sinistra italiana negli anm Cinquanta, non solo curiosit ricordarc che fra il 1920 e il 1910, ne.l carcere di Turi, Antonio Gransci aveva tradotto pi di sessar.rta pagine della poesia del periodo di Francofone e Strasburgo e degli lazi.Par Prcmeteo, Gramsci cita Vincenti e Cro' ce, ne collega l'interpretazione al giudizio di Marx e se ne far arma nella polemica, figurarsi, contro Bucharin che - scrisse -

,rrhborazione con Enrico Ganni) dirige una edizione bilingue di | | t te le poesie di Goethe. 11 mese scono sono giunti in libreria i due torni del primo volume: 1.150 pagine pi alre 500 tra autochiose rrr{hiane, ttissimi commenti, note, bibiiografie, indci. I testi sono ,lrrcll dell'ultirna edizione curata in vita dall'autore, dena Ausgabe l, rtcr Hand, o dell'ulma mano (IUl32).Il secondo volume conrt lr' ie poesie non raccolte dall'autore (fra le quali non pochi capo l,rvori) e, il terzo, il Diuano occidentale-orientale.I lraduttori, oltre a lrcltonani (e a.l mio caro amico Ernilio Castellani, uno dei nostri ru,rggiori traduttori dal tedesco, scomparso nol-r troppo tempo fa) sono Marco Beck, Maria Teresa Giannelli e Mario Specchio. Negli anni Settanta avevo proposto, nelle riunioni di Einaurli. l'opportunit di una mpresa analoga dove per le versioni Iosscro concordate alf interno di un piccolo gruppo di specialisri.
Si venne anche a un incontro con Cases e Baioni. Sebbene convcr.risse con me che per tradurre classici come Goethe o si dovessc rischiare f individuale e spericolata awentura (come la mia col l'azsl) o ci si dovesse ponare invece verso ia <aduzione di servi zo> e d commento, Cases era piuttosto scettico sullz possjbilit

E poi il nosro progetto prevedeva l'ordine cronologico. lcdizione Mondadori - oggi l'unica a.l mondo che si proponga ,li tradurre per intcro le poesie goethiane - non ha seguto quel critcrio, che tuttora divide gli editori tedeschi. E mi pare ratqior.revole. E roppo importante che il lettore venga investito da Lrn pensiero (quelo goethiano, sulia vita e l'ane) che svaluta radicnimente il mito pseudo-storicistico deJla autobiografia lirica, quale si coltivelebbe cominciando con le poesioie infantili per lnire ai segni tracciati sul lenzuolo dall'irdice del morente. I raggruppamenti tematici e per generi (che Gocthe stabi non senza
I

'

li coordinare piu rradurrori.

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essersi consultato con Schiller) intesero spezzare l'' rminente mito della <storia di un'animp.

in anticipo

Oggi possirmo Inr5urarc Ia profondir Jello scorrqu:t'so Ix,stromanticr.r scorrc,rdo l inJice Jcllc Parlizioni goerhiJrlc. I Licrler sono disrinti dai ,,Lieder convtviali" (Gesellige Liecer\. Vcngono poi le Ba llata ele Elegie rcmane, disfittte dalle alre-elegre. Le Epistole, g): Epigrammi ueneziani. La serie delle sibrlline Profezie di Bacide e gJi epiglammi di Le quattro stagittzz precedo noiSonctti, anche se poi, di sor.retti, ce n' anche in atre sezioni. E,\e Carctute. E ancora (comc nelle imn.raginarie classificazioni cilresi di cnr parla Borges) Ie Poese diuersa, qttdle dal \Y/lhelm Meister, Su rnodella di fonne antche, A uae persone. Vengono po partizioni temadchc fatte apposta per lasciarci perplessi; Arte; Parabole; Dir.,, sentirnento; mndt4 Motti ptouerbiali; Poese lr'icha (sotto questo titolo para(lossale si leggono alcunc dellc pi assolute creazioni goethiate); Logga, cio otto poesie celebrative di riti nrassonici; e ancora .l)rb e l mondo; ancoa Arte' e'alre Poesie epigrammatiche e Parabole, Dediche, fogli-ricordo e bislietti: e fina.lmente le Xenie mt. Chi si attiene ala irmr.ragine convenzionale di un Goethe tutto autocontrollo e razionalit scorra quest'indice e avr di che ricredersi. Gli editori de nostro Goethe lirico non hanno voluto traduzioni <poetiche> e hanno fatto benissimo. Ma fare una raduzione <non poetica> di pocsia e quasi aJrrcllanro arduo chc farla poerca". Qucl chc deve sparirc Ja rale:orra di versione la lettcrrrict; nla ci possibLle solo per alcuni aspctti o livelli. Se leggo: ,,La quercia amnantata di nebbia / gigantesca torreggava,/ tra i cespugli, dove la tencbra / con cento occhi neri guardavao, la questione non di sapere se qrrel <<ammtlntdtd>> e -qud. utorreggiua> equivalgono alloriginal (c chiss poi che cosa significhi) oppure se il testo italialo abbia o no una sua autonomia letteraria e poetica; tlra r e, a rigore, ci pu cssere futto solo da un processo ermefleutico, non da una traduzione se le tonalit conferite da metafore come <<ammantare>> o <<torreggiare>, da tern]ini arcnzzani come <<tenebra> o da inversioni nobilitanti con-re ,,con cento occhi r-reri guardavao non concludo' no forse a indurre un particolare tinbro lettcrario italiar.ro, rutt alrro che ncurro/ E quanJo s voglia. pcr utLlt dcl letrore. rendcrc con urr rigo ogni ver\o. come evitarc che quci righi sirrto sentiti, dal lcttore, quali vcrsi, ossia con una loro cesura di fine
7n

r.r1'.rce Ji Iiscontrlrc. illclle sorltmJrinclc, il lesto gcrhitno Lr liJucir. Urr rnolro rpprezzrbiJe rifiuto dcl -poeric ha rvur..',
r

ri13r c dunque anche con una loro ccsura interna? E cos ne sorrlorro testi <poctici>' in metri imegolari. Non questa la secle per un ragionamento critico sulle ver.,rorri. N nota critica su questo o quel punto della versione che rt tcnui i1 giuclizio positivo su.lla enorme impresa. Posso solo dire , lrc, proprio per le corrette premesse, si ha l'mpressione che una rrrggiolc, magari peclissequa, corrispondenza al testo originale o, ,licilrlo, una minore <libert>, avrebbe accresciuto - per chi sia

I toni auli, i sembrano proposti e rccepiti solo in quanto gi dissolti nelle r' irr nlc(lio.lclrerr ria delle scriL u rc corrcnli. 'r.J Ad esempio, le venti palole pir farnose (secondo Spitzer) .l,. lla poc"ir tcdesc.r. il tVtndcrcrs Nacbtli, J 2 comirrcian cosi: I Ibt:r allen Gipfeln / Ist Ruh' e da Croce in poi, sei o sette traduno, ri convengono nel rcndcre le ultime due parole con <c'", <> (npace>, <calmu, <tranquillit>, ,,riposoo, <silenzio>). Qui leggo irrvcce: <rcgna la calmao. A tutta prima, ho un sobbalzo; quel (relna>> non appartene forse a ur.r linguaggio da conunicato'stampa, da telegiornale? Poi comincio a chiedermi sc rrr:llo scorso nezzo secolo <<regnare>) non si sia a tal punto deseonre esito un Jinguaggio corsivo, chc evita coloriture.
L

nalltizzato da poter venirc in ausilio di tur ausiliarc corne ,.essererr. Ecco una tipica scommessa da traduttore: a seconda del livcllo sociolinguistico su cui poniamo ,,regna la calmao pu anticipare un sermo bmzilis dove <torreggiare>> e <<ammantato>> non sono pir nobilitar.rti ma correnti anzi (nlagari nel linguaggio da iarlctte intervisf^ta) e quindi traducono quell'elemcnto di sottile irnrlcdiatezza che nell'orginale e che due secoli di linguaggio

sublime o plebeo della poesia moderna ci rendono difficile .ecuperarc.l{o detto: pu. corne se l'atto lnguistico dell'autolc potesse essere interpretato solo da quel che sar detto e scritto dopo di s. Certo cos per la poesia c cos il poeta rischia, letterdmente, la vita.
2

fabbraio 1990

IL

RE M-[DA DELLA CRITTCA

E Contini mor1ol, nella sua fredda casa cli Domodossola,


dopo che F'irenze una citt che non si smentisce - aveva lasciato che venisse caccato di casa, gi vecchio e ma.lato. Si ha ritegno a scrivere in fretta qualche parola per uno studioso che come lui eccelleva nell'arte del necrologro, cldTonbeau, che aveva praticato per quei maestri o discepoli che ora gli vanno incontro sull'erba oneste e liete>. della Valletta dei Principi per fargli "accoglienze pensato che, nato nel 1912, aveva appena Non avevo mai ventisette anni quando nel 1939 pubbJicava i saggi di Esercii cJi lettura, con le splendide pagine su Rebora, Carnpana, Saba, Ungarctti, Montale, sula Chanson, su Come lauoraua f Aliosta,s Mann ele Affinit elettiue, e su Fede c belleaa. E di que.l medesimo anno la sua edizione delle Rime di Dante (che fu allora per

quelli che, come rrre, gli erano minori di cinque anni, un

(li fandi contemporanei. E rammento di aver detto una volta che l;r flequentazione dei giovani poeti ermetici nella Firenze ,lcll'imn.rediato dopoguerra deve avergli insegnato qualcosa su1 rroclo di intendere i rapporti fra gli stilnovisti o fra Cavalcanti e | )rnte. Ma su questo non mancheranno, ne sono cefto, solennissin saggi. Ricordo che dall'opera sua non vanno om essi g)tUhi ttti cserczi ecl elzeurz che sono comparsi solo due ann fa. Mentre lrrse rneglio sarebbe stato non pubblicarc la sua ultima lunga intervista di uomo gi segnato da1la et e dalla rnalattia. Un Re Mida della critica, stato detto. Quel che toccava ,iventava oro. E vero. Lintelligenza era pari alla dottrina. Per velificarlo. bisogna leggerlo ncgli scritti dpparcntcmente meno inrpegnativi, nelle note, nelle allusioni. Non parlo del filologo e ccl linguista, maestro di maesri. Parlo del critico e - pu essere sorprendente per chi di Contini abbia una immagine superficiale - dello storico. Perch , fall-out di questa sraordinaria intelli' gcnza , senza dubbio, una nuova storia delle nostre letterature; e inrpiego il plurale perch proprio a Contini che dobbiamo la ucnia.le interoretazione di una letteratura italiana divisa in due fin
dalle origini. Non ha nessuna impofianza, o poca, che le sue sistemazioni ir destinazione anche scolastica, come le antologie dell'Otto e del Novecento, siano spesso inaccettabili; che il gusto lo tradisca, sostituito da un frenendo narcisismo, da una difesa della propria giovnezza e di una fedelt che, come sernpre, divenuta

,,colpoo, spezzando le resistenze che avevano per lc sue scritture mlitanti; e che certo ebbe grande influenza sul Montale successivo a Le occasioni. (E che il Contini sia stato, oltrctutto, il vero

padre occulto dell'Ermetisrno fiorentino, credo sia oggi scienza comune). E, appena finita la guerra, n Abi esercizi, il n.ragnifico Progatto per uft litratto di Niccol Tommaseo, fli sctitti su Crocc e .u Longhi: e non .i linircbbe di cirarc. La critica delle varianti ossia la formula che lo definisce nei manuali (rna che r.ron gLi rende dawero giustizia) nacque in lui dalla saldatura fra una educazione cattolica, l'esperier.rza della poesia simbolista europea e la filosofia del tcn-rpo e della durata (Bergson). Il suo fondamcnto rimase sempre qucllo dell'estetica crociana ma la strenua filologia gli viet ogni cor.npiacimento
estetizzante.

Come ebbe a insegnare a molti, si divise fra gi studi ardui i testi di secoli lontani (penso a cluel monurento sono i due torni dei Poati del Duacento, gLi studi sul F;bre che attribuito a Dantc, il Saggio d.i un commento alle conezion de Petrarca uolpare e a tnr alt studi che non nomino) e I'attcnzione ai cor-rtemporanei e alla poesia nel suo farsi; egli studi le varianti di Ariosto, Petrarca e Lcopard pcrch era il suo modo
su1la lir.rgua e

"lunga nei seguaci volgare irnitazione. Oltre alla Polare di Montale, un'altra delle sue stelle fisse era Gadda. Pasolini - come dimostra l'epistolario - nasce in devozone a Contini e Contini negL ultimi anni lo riconosce e ammira. Ceno i suoi giudizi sui contempora' nei sono stati giudicati fuorvianti e hanno rivelato dei limiti del gusto che, contrarianente a quanto si dice, non affano la vin principe di un critico. Certo la sua scrittura iperletteraria, gavat di tecnicismi spesso esornatvi e di civetterie al limite dell'ndecifrable, in postura terrorizzante contro il lettore non specialisrico, probabimente destinata, e fin da ien, a deperire. Pochi anni fa,
durante mie lezioni sui suoi studi danteschi trovavo la decifrazio-

ne del testo d Contini almeno altrettanto arduo ouanto ouella ddla Connedia. Ma egli rcsra. senza ombra di dubbio. il massimo critico filologo dello scorso mezzo secolo e lascia un segno in

tutti i settori dell'italianistica.


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Due ricordi personali. Ottobre 194'1. Domodossola libcrata da partigiani, pohi giorni prima che i teclesch e i repubblichini ce la riprendessero. Contir-ri aveva lasciato Friburgo e aveva preso suo posto nella giunta di governo, insieme a frracini e a Mario Boi.rfantini. Lo vedevo ai tavoLi dcl "Terminus>, fra i parti giani che lasciavano il mitra appoggiato iler terra e le bombe a
ioano accanto alle saLiele (vuote).

TRIONFANTI DIVISIONI

Maggio 1973. New York. In una specie di enorme hangar duc centlnaia rli italianist a congresso. ll discorso di apcrtura suo. Conmenta una pagina - del 1911, rni pare - di Roberto Lo|shi c dirnostra cotne lulla Ia etleratura iraliarra Jcl sessaLtcrl
ruio succcssivo nasca da quelJr

Fra vecchie carte, rtrovo spesso scritti interrotti o perch ,lru cosa venuto a distrarmi o perch una difficolt intellettuale nri ha ricordato che, se qualchc volta lecito e persino nccessario ,rnclare oltre limiti delle conoscenze, pir spesso si deve stare
rrrolto attenti a evitare la ciada pseudo filosofica e a non scambiaprofondit gcnialc lc facilit offerte dal linguaggio saggisti,. o. Alche se ho sen.rpre ritenuto errato quel pensiero leopardiaro, nei Pensicri, secondo cui il modo nigliore per evitare di rivel,rle i confini delle proprie conoscenze quello di non oltrepasre pcr

paginr' rA rle PJrevf,.,rllorr' che Ia si sarcbbc dor uta eggerc rrelle scuoe pcr insegnare alla gioventu cornc non si Jaurcbh, sct'tl). rt in prov ilaliana\' LJ di\no strazione era splenJida. prccisa come ull tcorcma. ApPena cbbc finito. tocc a tne. Ero piu agitato chc pcr I'esatne .L latino corr Giorcio Pasquali. Dissi qucl clrc.lorcvo ncl tnierolorro. scrlerrJo nellaichiena i suoi ssuar di irrJiifcrcnte irorria.
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febbraio 1990

pi frequentemente che si pu purtarsi ai confini delle proprie conoscenze, quindi oltrepassarJi, pcrsuasi che solo una persona o una societ che sappia pubbLicarrente di non sapere quel che ha necessit di sapere, pu sowerrire alla comune ignoranza. Ma con questo mi awedo di essere gi pervenuto alle conclusioni di quell'appunto, probabilmcnte t lclla prima rnet degli anni Sessanta e dunque vccchio di almelro vcnticinque anni; interrotto per leggerezza o incapacit; e che qui
sirLlc. Credo invece che bisogna
tTASCflVO.

NOIA
I Cianflanco Contini, forse il maggior critico Lctterlrrio del Novccenio ita il2 febbraio 1990. In quel]a occrsione Fortini dirrostr la sra dispo'

liano, uror

rril'il.r.r rfi-1:rr'i cll.urp",'" r'unsio-,a.qu" id 'rr^ lrrrcrp' llir" s'l' rel.t:r d. p.rrrer';glo d;' r'rd.rrror'd.c p;girr ': llur,rlr drl 'nJrrlerLo- J'cello dl .criv.r. r' ir, rra . rrr'.r rrr riccrs- Jr C^ rti

Una volta Sarte ha detto: <Non si crede mai quel che si crede". l-e formula sienitca che la malafede radicale e inevitabile ma anche che si crecle (o si crede di credere) .arro". Nel primo caso la frase una conferma della infermit primaria rlesli esseri umani. della inattendibilit de.ll'autocoscienza e della assurLlit della <fede". Nel secondo caso invece compaiono dei conreruti del' 1,r credenza che, in quar,to assunti e interpretati dalla autocoscienza, sono falsi o ':gannevoli, ma tuttavia sono nalcunchr. Tanto che possi' bile integrare la ftase affermando che nsi clede sempre quel che non si clede di crederer, dove con le parole n<1uel che" bisogna intcndere qualcosn che irriducibile alla testimonianza, lalsa o vera, della esperienza e rlella autocoscienza. Qualcosa che l materiale,' di cui fa parte "mondo i linguaggio, ossir il llrc,go capitale dclla malafede ma anche di quella circolazione convenziorale e forzosa delle.fedi>> in cui esistiamo. La fra sc sta a segnare una partizione tipica di ogni esistenzialismo. Per un ver so c' una tragice situazior.re di i.rirmit e di tenebra illimitata, di ingan no c niseria o cli angosciosa.libert", che sinboleggiata dal rischio nrcrtale; per un altro c' un universo di <.riti,> o convenzioni, cl malintesi su cui ci si intende, che l'univetso della stoe, clel linguaggio e delle

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7t

lolo "lunghe durater. Le due condizioni si rispccchiano io tante altre \on{rapposi,/ionr. (ome. rd r\emlrio. qu,ll,r fra illirrrit.rto e lmjre. I 1,ri

mo momenro c abircro dal .leriJcr',' smoJato e vio, nto .l'e lcr i gr.ci sfida agli di e per i cristiani conseguenza di una coltrra originaria; ma ,hc i anche radice di ogni tra.ccnJinrento. .li ogli rdii rrigio'o " srorico poliricn. nonche .piracn,' della ( 'razir. Mcntre il sccondo momento quello della misura e dell'opetare, dell'"ate conbinatoria> che ci ripara e difende dall'angoscia; ma anche ploprio della Norma o Legge, del rituaie quotidiano che ripete il suo inganno. Da questo punto di vista, fra le istituzioni che amminisrano qeso secondo rnomenlo senbra vi sian state (se non sempre alneno per una estesa parte delia sLor id drl genere u-dr9t qrrelle . he si p.,n"vrno tontc .l'urnt c! hlndnl

t"i, to.t'iuncati,,. (one

uL,go di medirzi.,nc fr.r i du. ironti deil, e'i stenza umana. Maghi e sciamani, caste sacerdotali o politiche o intellettua1i, chiese o stati erici, partiti latori di ideologie compessive: per le nostre societ occidcntali ci sono sempre stai singoi o piccol gn-rppi che i rifiutavano, ma quel rifiuto divenuto ideologia di massa solo a partirc dal pieno dominio della borghesic. Inutrle d.'crlvere. e.taro fatio mille chc co., accaduro d quando Ia meJrazione stata irle '"1e. riorizzata. Chi ne ha meglio capite le conseguenze stata Simone \Weil.

llc ,,competenzeo e delle sacre <<conoscenze specialisticho sia lrr Pcggi6lg forma di trattarnento anestetico, tanto sul versantc , lr, rr1;re sull'illimitato quanto su quello che saviamente ci limita? Mcrrrlc la ricercr e lr \pecializzrrione creano sopra e intorrro rr noi una sempre pi compatta cupola di convenzioni rassicurrrnti (che per, non va dinentcato, garantiscono una qualche lclicit agli anesterizz'fi) alla cui ombra fiare persuasi verso la 1'r',rpra fire; e mentre quel che un tempo si chiamava <il nistero ,lt l'esstenza> sempre pi gestito da oratori sacri o magici o da 1'rofcssori d'infinito, posso solo sperare che, a poco a poco o rrt'.! un tratto, il maggior numero possibile di uomini e di donrt, nei loro rapporti quotidian, torni a decfrare - com' sempre nelle massime svolte dell'umanit - l'inestricabile lega'rrcccsso lr.: fra quel che non sanno e quel che sanno, a la sorte di tutti e lrr propria, portandosi alle frontiere del proprio sapere o destino. ( lhedendosi a vicenda perch e come e di chi sia la colpa e che
,

lirlc: e a vicenda si rispondano e facctano.


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La critica marxista all'esistenzialismo (aggiungo oggi) lo accusava di avere scambiato l'effetto per la causa: quella lacerazione conseguenza, affem va, della alienazione indotta da.lla divisione della societ in classi. Nella tensione a trapassare la cor na di tenebra e i confini dell'umano necessario, hanno detto i rnarxisti onodossi, criticare praticamente ogni residuo teologico e religioso e accettarne solo la pafie radicalmente laica ossia il moto vlto a un aldil del presente stodco. Dopo aver negato che la <reLigione> fosse ..af1re prvato> essi per si trovano oggi nella impossibilit di riferirsi a uno Stato Etico e a un Partito mediatore fra i fini prossimi e i fini ultimi e hanno finito con l'accettare. in nome di una visione del mondo Liberaldemocratica, la separazione fra pubblico c privato che fu a fondamento della antropologia borghese; quando non delegano direttamente a qualche chiesa istituzionale o a qualche credenza spiritua.listica (l'Est lo dimostra e I'Ovest non da meno) la gestione degli Assoluti, riservandosi l'amministrazione della Valle di Lacrime. Di qui l'interrogativo, implicito in quel che ho detto all'inizio; possiamo accettare questa trionfante divisione? Lasciano impregiudicato il grado di validit della critica marxista a.lle filosofie esistenziaListe e le teologie. Non viene per il sospetto che istituzionalizzare, come oggi si fa, le divisioni (magari in nome

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MANDELA E GLI ANNI

,,,r(vi ore e ore acl allcnarsi, merratorcta, t.rella carnpagna del / r, ocra, l'ossastra e nera, fra le antiche colline di detriti, sotto '
rrrr t

tclo sempre azzurro netto.

Era il n.rio penultimo giorno a Johannesburg, giugno 198,1. Scdcvo accanto alla fir.restra di una stanza a pianterreno. Fuori c'era il sole delf invcrno. Vedevo poca erba, una pianta di rami storti senza foglie e un muretto di mattoni. Dall'erba ai rami saltava un uccello di lunsa coda bianca. Non uscivo dalla piccola camera fredda, letto disfatto e scaffali di libri. Rinunziavo a una tazza di th. Non volcvo vedere distcso sulla moquette del soggiorno quel loro bambino di pochi anni, gJi occh gi stravolti dalla nevrosi 0 hate you, I hate you.t, udava alla madre), fisso per ore a certi video di attori inges ra vestit da cavalieri di Art o di d'Olimpo c mostri; e neanche, in cucina, la <<tata>> nera, amorevolc c degna, che al tramonto si sarebbe chiusa nella minuscoia casetta in fondo al giardino pcr passan'i la notte, poi che la legge le vietava di dormire sotto lo stesso tetto dei biarchi. Pi di tutto, non volevo scorgere da una por-ta apefia, but tata sul letto fra lenzuola e quaderni, la mogLie del r o ospite, che gi due volte (cancro) cra stata opcrata - me lo aveva detto subito, la prima scra - e or ricominciava a soffrire e tre mesi pi tardi era norta. Ne ho una foto. Jennifer era una donna giovane, bella, alta, di carnagiolrc chiarissima, di rrovimenti sportivi. Da anni, le forze che le resta-

vano le spendeva nella azione politica dei bianchi conro I'apartbed. Fra i libri di storia del Sudafrica e di narratori e dramrnaturghi del suo paese, che mi aveva passato (li leggevo rannicchiato sotto le coperte, quando fuori I'aria andava sotto lo zero) c'era, volumirosa, una sua tesi di dottorato su di una scrittrice zulu, dei primi del Novecento. La settimana prima aveva ricevuto il suo M.A. ncll'aula masna della universt del WitwatcrsrarrJ aJ aqrn, alhat. Jice queJJ irrno rcclJerricor c la cls,r. fino all'alba, era stata affollata di amici tutti ubriachi, per non pensare a quel che tutti sapevano e cl.re bene le si leggeva in vso. Lui. un australiano che conosceva a moderna letteratura italiar.ra nrolto meglio d tanti nostri clocenti, non tornava mi in casa prina del whisky scrae. Quando non era al dipartimento
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Sedcvo accanto ala finestra, disegnavo con la biro un r.rrrrlto di una pianta - ne sapevo il none, l'[ro dimenticato , lrr', nri avevano detto, cra tipica di quella parte dell'Africa. Discl it\,o c pensavo a tutto quel che avevo veduto e cercato di capir, in clLrel mese . Era come il prino giorno: di soffocan.rento c di 1,,rLrlrr pcr le vie di ville e giardilf o su per la collina della univer' ,,rrr. clove barstava incrociare 1o sguardo di un negro (gi a due ,l,iri: Good mornlg -vr) per vedere oscurarsi di colpo il cristal1,, tlcl ciclo cos esatto sui colori degli alberi c dci fiori, 1 flusso ,1cllc highuays, i d:amanti dei grattacicli. Qualcl'c scra prirna. in.ierne ci mici ospiti. ero sldlo a una , r'nir fa stosa, forse trenta invitati, ne.lla villa di un indusffiale italiruro. fabbriche alla periferia di Johar.rnesburg e grande villa nel Veucto. Luomo era molto intelligcnte, duro, colto, uso a valutare l.. pcr-sone. Possedeva due interi piani tlasfor-nati in un museo di ., rrlture negre che raccoglieva da tutta l'Africa. Ne faccva comrnclcio. Le conservava in anplissimc techc di vetro. Quando me rrL: andai mi regal una specie di ricamo a perline di non so pi crc trib aborigena. Tra gli ospiti c'era tutto quel che si pu immaginare per un ,lisclcto filn di societ colonialc. Spiccava fa tutti uno scultore itirliano. Da tanti anni in qucl paese, era stinato autore di enormi sculture asratte in femo, esposte in quei giorni fra gli edifici del canpus. Di una figura come quella, parassita di buon livello, mi lrrreva di avere gi letto nolte descrizioni. E dane da zen, awclcrti. accademici. funzionari di industrie italiane. Il un gran braciere di grandi fiarnme cuochi negri arrosLivano carni rosse e tacchir.ri succulenti. I vini erano squisiti, felcc
a fcsta.

Avevo accennato a un'opera storica sulle guerra dei Boeri, ctta sere innanzi. Il padrone di casa, vcrsandomi del suo toci, r disse che era gi stata tradotta in italiano. .,Pensi>,, aggiunse, il "il gencrale Maletti - siamo amic, abita tra noi - mi aveva dato lllanoscritto di un suo stuclio storico-militare su quella medesima euerra percl.r, I'ultima volta che sono torato in Italia, gli trovassi un editore. Ma come si fa, gli ho dcno, c' g la traduzione di

tlrell' ooera s t a n dn drr.


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e d tutte quelGi, il generale Maletti. Quello dei "seruizi>> le allre storie. Domani ci sarei tornato, dalla pista del "Leonardo da Vincir'. Cambai discorso. Dopo cena, il padrone di casa mi spieg che mi sarebbe stato riconoscente, se, come altri italiani di passaggio, suoi ospiti, avessi voluto lasciargli un disegno o un breve manoscritto. Ne faceva delle minuscole pubblicazioni che per le festc di fine anno mandava ai conoscenti. Ora, accanto alla finestra, e il piccolo uccello di coda bianca

',trurza e aspetta s facesse buio, i duc cani lupi venissero sciolti in 1lrrrlt1ino, sclosciasse la doccia del mio ospite, di rtorno da.lla sua rifrtona, urlasse il bambino e suonasse la voce aspra e disperala ,l.' lll naclre. Chiusi in busta e scrissi I'l-rdirizzo.
18

febbraio 1990

continuava oltre i verri a saltare dall'erba ai rami gi raggiunti dall'ornbra lilla del pomeriggio, componevo una specie di lunga poesia, discorsiva, un po' alla Pier Paolo. V raccontavo che quindici anni prima, nel 1969, avevo 1968", dov'era ur scritto dei versi che si intitolavano "Settembre breve elenco dei fatti di quei rnesi violentissimi, dagJi studentr di Torino e Parigi, all'assassinio di Martin Luther King e di Kennedy, all'attentato contro Dutscl.ke e all'esercito sovietico entrato a Praga. E c'era anche il nome di Mandela che, forse errore di rnemoria, avevo creduto assassinato: <<Fucilato/Mandela>. In quella versione i versi erano stati starnpati it w Omaggto a Montale otto anni pir tardi. E intanto Mandela era in galera e era dimenticato. Nel 1980, ristarnpando, avevo tolto il suo nore: chi avrebbe potuto capire, da que.[ nome sconosciuto, qualcosa? Mandela era in galera e era dimenticato, anche da me. E cos nel 19J2 - raccontavo ancora, senza accorgermi del freddo - al tempo della rnia prima liceo, nessuno mi aveva detto che Gramsci fosse morto: e quando, nel 1943, avevo veduto il suo strano cognome stampato su di un foglio clandestiro mi ero detto: <Sar uno pseudonimo>. E ora - scrivevo ancora - mi ero trovato a vivere un mese nella terra dove lo scor-tosciuto compa gno era sempre in prigione, dimenticato dai miei compagni e sempre pi distrutto, e l, a Johannesburg, nessul.o, in tutto quel rese, me ne aveva fatto il nome per paura di quel che significava e allora, ecco, lo facevo io c lo lasciavo all'amico del generae Maletti, accanto a quello di Gransci e accanto al disegno d'un rametto di foglie, di un abero del suo paese. Quante volte ritorna in queste righe la parola ,.ann . Di que versi non ero contento. Ma di quel che avevo pen sato pcr scriverli, s, ero contento. Molti altri ce n'erano e sono, nelle galere, e non se re conoscolro i nomi. Non volli uscire dalla
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80

LE ]NVISIBILI INCRINATURE DEGLI ANNI '80'

Aa.Yv.,.Seinzanf i dell'aldirpn, Theoria, L. 22.000


Scnh)ncn

ti

dell' aldiqrut. Opporttnisruc.t

libro nato una litta attir.it scminariale che "da data dal 1987", ,.chc ha riunito persone diverse pcr esperieirze e studi, affrate.llatc prowisoriamente da una esigenzir spc-ica: arti colare ir noclo chiaro c distinto la propria drsaffezior.re per"le fornc di vta oggi prcvalenti". Hanno lavoraro soprattutto nel 1988,
quando ebbe luogo

del d.rinuntu

ptura cnl vno nell' at

ur

convcgno e un dibattito. Fra costoro aicr-rni

l.roti e molto bravi collaboratori del "manifestoo. I1 ibro da leggelc turto, anche dov' difficilc. [Jn autol

cos ironico come Starnone vi parla del <teinpo dcll'irona,, n-ra con rlolta eustera durczza; le pagine di Dc Carolis ponano a conseguenze estfelte, intclligenti e talora involute, una sua <Fenonenologia dcll'opporru.risno>. Si toccano ambiti specialistici, con

Colombo sul cincma del dccennio o con IlarJi e Castellani sull'ultinra urbanistica. Ma rutti gli scrini medtano una discussio

il nuovo> sempre da preferire a "cattivo <buono vccchioo. Un punto centrale, pi volte richiamto nei contributi, la inscindbilit del ,,muraro nodo di cssere c di sentire, cla ogni proposto di auspcato <pensiero mitico radicalc,. Non si tratta tanto di <misurarrsi>' con una <"t.nodernizzazione" e "sradicarlento" senza prccedentin quanto di cssere <nodcrnizzati>> c
<sradicat>> e scnza

.lare che per Brecht

ne molto approfondita chc non posso qui fare. I nomi sono, oltre gr ricordati, Bascetta, Berti, Castellano, Illuminati, Piperno. Da un ossenatorio cortiguo a quello che Rossanda si eleno nelle ultime dieci pagine, rni limito invece a qualche osseruazione sullo scdtto di Vimo e a rrn cenno a quello di Agamben. 1. <Gli stili di r.ita, i comporranenti, i modelli etici, le tonaht ernotive, i sentimclrti che hanno contraddistinto l'ultimo decennio, poncndolo sotto l segno della rassegnazione e dell'acquiescenzao (c la quata cli coperrina domanda <Gli anni Ottanta, un deccnnio da dirlcrtcarc?-rsono. rclla prgina di prcscnrazior:c. postj solto lsegrro dcl ..ca i\o nuo|o,. Non tulti i enorisorro l\.nuii a ricor-

Da molte delle migliori pagine del libro, emcrge chc uno clei rrassimi esiti di questo presente la riduzione al minir.r.ro di ogr.ri coscienza storica. Rossalda - interlocutricc crttca aguzza e vcemente, c con lei sot'to, nellar sostanza, d'accordo - lo indica lin rlalle prime righe: dicono i contributori che..il terreno itnposto rlai vincitori nuovo e articolato> e <impone all'evcntuale eversorc di nuoversi in esso mimandone i rnetodi [...] in modo da irrpadronirsi dei meccansm e volgedi eventualmente a s>. E rrno dei netocli dei vincitori , appunto, quello di padarc di comportamenti e di tonalit emotivc auzitutto come ..ttuovc>. Lorrolc de.l oassato inseoolto (o la rnancata elaborazione della sconfitt,r dell Snisra) smbra essere il tratto distintivo, quasi sempr.e trrciuto e perci tanto pi forte c omogeneizzante, del gruppo. E il tributo piir forte pagato all'awersario, tanto da far credere che Lron sia pi tale. Gi si pu serenamente finire a cena insieme, a oarlare di ..cinismoo. Di forte pensiero e scrittura e, nel suo insieme, an.unirevole lo scritto di Virno. Non separa la parte descrittiva dala interpreta tiva e propositiva e perci difficile riassumedo. Il punto centrale pre questo: nella societ di oggi la qualit pi richiesta sarebbe sernpre pi composta di conoscenzc acquisite dallo sgancian-rcnto, volontario o no, da ogni definita professionalit. In un noltdo lt violento mutamcnto perpetuo l'assuefazione al mutamento (che induce l'..opponunismo") si fa essa stessa forza produttiva. Gi cffeni dei orocessi di modernizzazione e diventano cause. Il rchilismo un uingrediente fondanertae>, ben quotato sul mer cato dcl lavoro. Nel cuore della razonalizzazionc si annidano salde le categorie heideggeriane delia <curiosit" e della ,,chiacchicrao.
Opportunista allora chi fronteggia le possibilit inte rscambiabili dclla societ presente'. paurcso chi ten.re l'insicurczza orgasrca di fronte alla innovazione e cinico diventa l'opponunista vivendo il mondo come nudo sistema e gioco cLi regole .

2. Per Vrno,

tutti

stia.ro vivendo entro una modalit

di

..prccedentir.

esperienza .,che tende ad articolarsi prevalentemente attraverso possibilit, occasioni, chances, invece che secondo direzioni lineari e univoche> (non senza sorniglianza col personaggio di Diderot, il Npote di Rtnnedu, come qui scrive Marco Bascetta sotto il titolo I nipotini di Rameau\. E che essa "l'ineludibile condizione d sfondo delle azioni e delle condotte in generale". collportamenti che fossero diatrretraln]ente an'ersi

"Eventuali

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all'opportunismo si iscriverebbero anch'essi all'interno clella


medesima espcrienzu.

irrrLricga pcr a

proprjl riprocluzione: c c una

divcrsa asttazione.

Alfermare la conrpresenza di due tendenze o situazion contlarie non equivale per, mi pare, a fare di una d queste una ocondizione di sfondo". Una tale affermazione conferisce a situazioni storico-sociali il carattere <li un dato <naturaleo e .,rnateriale, dirnenticando che si tratta di raooort e non di cose.
U carlrrere .[crrc.,. Ji unl situazionc storico.soci.rJ,:, ,lrc nc [r uno <sfondo", appare tale solo quando la sua negazione parziale perch collocata prcgiudizialmente all'intemo clel sistema cr

irrperfettamente dispiegata,

La umodalit cli esperienzao di cui si parla, proprio perch non nasce dal nulla, a sua volta in conflitto con <altro", del passato o del presente; e rinvia a una pi ampia cerchia di prccondizioni. Virno ar..verte la difficolt. Di qui una oscillazionc fra la nozione di .conponamenLi . lopportuniscj o rnLiopponrrnistici) e quella di,,azioni e condottc in generaleo. Di queste ultime i co1nportamenti sarebbero solo specificazioni, rilevate come
<<situazioni enotive" e di esperienza>. Mi pare per' di "modalit poter dire che le <modalit di esperienza, (a) non possono non rimandare a uheriori e ben pi <.fenee> condizioni storico-sociali, che le inducono; e soprattutto (b) che sono inseparabili dalle loro negazion. Non si pu parlare di opportunsrno se non si presuppone I'esistenza di alcunch che lo awersa e nega; fossero

anche solo un saggio, un seminario e un volume. Sc, come credo,

l'crore ha sempre origine pratica, bisognerebbe irlmaginare qui f intento, imperfettamente conscio, di fruire di entrambe le con'
dizioni, di disporre di doppia cittadinanza. Ma le scdte decidono c la comprensione per chi sta dall'alrra parte della barricata non abolisce quest'ultima. Non so pi chi diceva: ,.Non si pu per amore del sole rinunciare alla propria ombra>. A Virno e ad alcuni suoi intelllgenti amici bisognerebbe dire che per amore dell'ombra non possono rinunciare al sole, L C',. nello scritto di Virno, un altro punto degno di considerazione. E il paragrafo intitolato .,General intellect>. Lalrtore parte da uno scritto famoso (il cosiddetto Frazzmento sulle nacchi' ze) dove Marx afferma che il <sapere sociale generale diventato forza produttiva immecliata e quindi le condizioni del processo vitale stesso sono passate sotto il controllo clel g,eneral ntel/ect>>. C' un pensiero astratto, un sapere (knotuledge) che il capitale

,rtr.lla dell,r c nelJ,i vira quotidiana. fonJrta drlJr separazionc dcl Livoratore dallo strumento e dalla esperienza del lavoro (secondo la classica indagine marxiana) e quindi estesa al'intero corpo sociale dal sistema de consumi, dei bisogni indotti e della irdustda culturale. Mi pare chc Virno unifichi la prirna con ia seconda astrazione e faccit del Eeftera/ i tellect l'organizzatore tanto della oroduzione quanto dei <mondi vitalt, forzanclo una nota tesi rli Tronti (di tent'anni fa) sulla estensione della fabbrca alla societ. La sua descrizione clei <modi di essere e di sentire che quali' ficano la situazione emotiva comune tanto a chi si flette osse' .ruienre quanro a chi sogna Ia rivolta' gli perrnerte .li mos;rarc i',mc il ,adiranenlo ( in un uogo, in r-ula rradizione. in urr rttolu lavorativo, in ur partito poLitico") consente un continuo trascendin.rer-rto di s ed quindi una <<apertura all'universalet , come clre una infantile llusione; mentre lo sradicamelxto (conseguenza clelle rnoderne ,,mobilit, attenuars delle ricorsir''it naturali o radizionali. e shoks orodotti da continue irnovazoni"), escludendo ogni .,rnpulso al trascendimcntor, abbandona ,<aJJa f:ntezza,', induce il disincanto (come mi piacerebbe un po' di stona di questo tenrrine,..), fa avizzire ogni ipotesi di .rpartecipazione" e d <progetto>>, suscita solo una passione per ol'appart-encnza come tale, (direi: oer il conformismo anni Ottanta). Confesso che qu, come in Agamben, non riesco bene a capire che cosa sia.d'appartenenza" piva del suo ,.a che cosao. E sospetto l gioco di parole. Siccome gli <sradicat servono alla riproduzione capitaliquanto c anche meglio delle macchine, i1. sapere-potere del stica capitale - miracoloso ,.azionariato> universale - si configura corne un sistema senza uscite. N sono dawero in pochi a sostenedo, nei temp comenti. Di dove mai potranno nascere a.llora l oistanze di raiformazione radcale dell'esistento? vae l'incrinatura originaria Rossanda perde la pazienza: "O ua libert e rapporto di produzione, del sistema, il contrasto umanit e lecazione e allora il punto non sta solo nel riconoscere il paesaggio ma nel reidentficare i soggetti in campo e nel coliegarli>. lJ"incrinatura originario che si riproduce nelle innumerevol flures che, spesso invisibili, rigano ogni momento dell'esistente: ecco, per chi crede ancora a un principio cos arcaico come l'onore, esso vive nelo scopl:irle, quelle incrinature, rrel ricortoscerlc e dil:rrarle. Ptr sl\czzarc c rprire a ci chc

RI

It

<altro>. Letteralmente e in tutti i sensi. Veni Creator SDiritus. E por che cos' questo ,.sradicamentoo dell'oggi a confronto di quello che stato neile massime et di formazione del mondo moderno ossia di ploletarizzttzione di enomi masse umane e di distruzione di srandi culture storiche? Che cosa le illusions perdues di questi confessar.rti enfants elu sice se non I'ultimo

anello (ben intcrprelabile anche n termilri di concentrazioni capitalistiche e di quotidane mene politiche) di un processo di espropriazionc dell'uomo a se stesso o si dica reificazione, che fonda, piuttosto o accallto zL general intellect una gencral pslcopathologyl lpeto: certo gJi esiti del sapere appJicato c cocso a capitale entrano in circolo con il processo di reificazione, lo alimentano c se ne nutrol-ro. Ma se da questa reciprocit si vuol giungere a negare che vi siar.ro (pcr parlare il linguaggio di una volta) dorninanti e don.rinati, si regredisce - nella migLiorc della iootesi - a Mc Luhan. all'idea che vi sia un effetto infuso dalla tcnologia e dal sapere scientifico in s, con somma gioia degli ecologi di destra. Non sar conseguenza (in me come in Virno e in innunerevoli come noi) dclla resistenza a riconoscerci prolctarizzatt nel proprio lavoro intellettuale, ossia sa.ladati, e al tempo stesso forse corrotti frurtori di un privilegio di conoscenze? 4. <La comunit che vieneo, titolo delle pagine di Agan.rben (ma superfluo qui accennare al disaccordo su singoli enunciati e, in parte, sul pathos) sono un bellissimo esempio dello stile di questo pensatore. Erede di una quota di Benjamin, egLi si divide (o si fortfica) fra momento dell'accertamento filologico del particolare - non senza un debole per gli timi - e in quello di una sacralit tanto pi assertiva e verticale quanto pi chiede e annuncia un modo di esistenza senza resistenze, di attonita e flessibile invincibile mitezza. Il suo scritto, apparentemente cos dissonante dal linguaggio degli altri, mi pare sia il cuore del libro, svelandone - ma solo per un batter d'occhio - mete etico-politiche altrimer.rti non dichiarate n dicibili. Esse fanno parte infani di una .<riserva> (e ,,riserboo), quale si accompagna ad ogni aurora insorgente e soprattutto a ogni condizione di sconfitta storica. (Dieci ar-rni fa mi pareva di averla identrficata nella corporazione dei.,Fratelli di Amorevoli", da allora assai dilatata). Non solo il "pudore" parlano oggi, non senza levit, alcuni teorici <debolisti>>: un cui modo di muoversi con cr, in generale - per troppa o oppo
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- non si farnno abbastanza i conti c che realmcntc (vlcne avanu>>. Non poca ottima critica lcftcrara pu rivendicare d cssere rrrivata prima nell'impiego di quei nodi, quando ha mostato di esscre attcnta non solo a quel chc detto ma a queJ che taciuto, rrllc prrni concave del discorso e non solo a quelle convesse. Un cliscorso che si svolgc a partire clai <vuoti>> e non dai <pienitr ha ccrto a che fare con forme sapienziarie di igienc mentale ed etica, proplic di percorsi iniziatici e quindi di gerarchie e di cooptazionr, ir.rseparabili dal silantiuru.E r.r"ri chicdo se non bisognerebbe ifrcludcrc, in questa antropologia del non-detto, quanto scrive !'irno a proposito dcl "lato opaco dello spirito" e delle cosiddettc leibrliziane ,.piccole pcrcezioni> chc connettono ciascun nvipoca sinpatia
clir,r:o alla irtera vita dell'universo.

La fgura cli prua di Aganben quella dclla "singolarit quaunquc-. .lualcota che sonriglia assai xllr "srirdi(dlo' seconJo Virro. E una [ormula reo-anarchicr chc corrc fra non poclti cli coloro che, a sinisra, sono stati visitad dalla ferocc divinit clella storia contemporanea: fa parte di un sapere diffuso. E se .{rrpr; frcqlrcntrre lo spoglo Jipaninrcnto marxiano rrri parc possibiie scorgen'i una preziosa promessa di futuro.
Quanto a ne, credo che f indagine su tali procedure di omissione e silenzio e scontornarnento - quale conseguirebbe, in dcfi rtiva, a una seria reccnsione di questo libro - dovrebbc illuminarle, e magari abbagliarle, riattivando i circuiti e le nozioni di "falsa coscienza>>, quelle della teoria delle ideologie e finalmente ridiscutendo la <piattafonna contrattualc> a partire dai rappord fra inconscio politico e linguaggio, Una via per ignorata da questo libro che tuttavia si propone come anti decdoglco. Ma, certo, di quello di cui non si pu parlare sempre rreno possibile tacere.
9 marzr.t 1994
NOTA
L Il libro che qui Fortini recensisce costitu la <piattrlorrnao culturale c poli rjca della rivista <Luogo comune", pubblicata tra il 1990 e il 1991. <Luogo conu nc,, il cui proposito cra di indicare concenietico'po1tici all'altezza della crisi de11a socict del lavoro, ebbe in Forrini un interlocutore attento e polernico. Egl lu su punto di patecipare con un suo contributo al secondo numero dcla rilista, poi iinrrnci e, in seguito, re scrisse jn tenlinj assaiseveri su "il manifesto>.-ledi infra . t,r:rrr.rr^ -| ioan eri.rr '.li*i|i'rr.'.,olorizz.rti e ti

c.o

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CROCE E DELIT,IA

Ristanparc le operc di Croce o qucllc meno note o reperiAdelphi, non contano i sottirtesi, chc ci sono: di renJcnza o gusro o ,l.li. Co.e . dovcrc dei r cc chi, scuotiano il capo se ci pare che i giovani diano troppa inpoftanza a cose che non ne hanno: chi dovrebbe risentirsi se latto editoriale Adelphi intende, come certo, suggerire la conferma che il filosofo e storico napoletano sta pi semprc nel novcro dtlla grrrrdc culrura culoper aJto-borghese ncl primo cinquantennio del .ecolo? Chi nonlo sapeva? I lertorc poir.cbbc lutravia udjre. in quell:r dcterrninazion t-grande culrura europca rlto,borglrcse ecc.-) un: eco di scrirri assai fr.cquerrti nclla Itaia del prino quinquennio di dopoguerra; di filsofi come Della Vo$e o Cantoni, di poeti come Saba o Vittorini (e di tanti altri) dove si esprimeva viva ar.versione per quella cultura e per la parte che Croce vi aveva avuto. Anzi alla insofferenza per ouella che giusrrmenre fu Jetrr la dilralura crociana (Bobhio vorrebbc si dicesse, con Gramsci, egemonia: ma cos si perderebbe una rilevanle sfumatura ncgativat va fana risalire uni divisionc nclla sinistra ir.rtellettuale di allor.a. Da una parte il cosiddetto crocio-gramscismo, che per negli uomini e negli atteggiamenti mentali durati sino all'altro ier.i meglio dovrcbbe riciamarsi alJ'ercdir JclJ inscgnamenro.li Genrilc e alla filosofia dcll anuaIismo. Dall'altra la curiosit o l'attenzione a.lle forme d cultura cui Croce aveva voluro togliere ogni dignit di vere scienze, come sociologia, ar.rtropologia, psicanalisi e altre ancora; e per filosofie sino rllorr poco frequenratc in lralia. queli il neopoiirivis, n o. la

bili

buor.ra impresa. Laterza o

in tutto Croce. gran parte degli intellettuali Detto molto in breve: una comunisti che avevano condiviso la politica culturale di Toglatti, ri traduzione dell'umanesimo laico e liberale in umanesimo sociaista e in accordo anchc con taluni aspetti della politica culturale sovietica (dunque di rifiuto o di diffidenza nei confronti di filosofie considerate decadenti o assenite a capitale e di ani e
che si ritrovano, ad apertula di libro,

fenomenologia, l'esistenzialismo. Se rileggo le pagine che a Croce poLitico Bobbio ha dedicato nel suo Proflo ideologico del Nouecento, mi factle awedermi che le figure maggiori e minori di quelle due sezioni della cultura (o, per meglio dire, delle ideologie) della sinistra, nel deccnnio successivo alla mone di Croce (1952) ebbero a scarnbiarsi le par-

scritture letterarie delle avarrguardie) e che non mancavano qrnrli dr punti di contatto con la <salubrit" ctica ed estetica crociarra, si trovarono a poco a poco a condividere I'elc,s sociaidernocrarico, riformista e graduaiista e, con quello, le sue ladic, che crano ooooste alle crociane e invece le tnedesime de.lle <scienzeo cli origin positivista, implicanti finalmente Lna saldatura sempre pi tenace fla quelle scienze e Ia organizzazione (capitalislica) .eila produzion e dei consum. Mentre una gran parte di coloro che nel decer.rnio successivo alla guerra avevano guardato con ironia o sufficienza al ceto umanistico degLi intellenuali di formazionc ideaislica passari alla ossenvanza comunista venivltto scoprendo la formidabile costellazione culturale, prevalentemente centroeuropea e di sinistra, degli anni Venti e tenta, che da ogni punto li riconduceva a Hegel e alla filosofia classica tedesca, per non dire a una lettura <altra> di Marx, quello deiManosctitti eco' nomico filosofici dei quali proprio a Bobbio avevamo dovuto la traduzione. In cluel rovesciamcnto di posizior.ri, mafurato lentamente e divenuto manifesto soprattutto ve$o la met degli anni Scssanta, Croce non c'entrava dawero; anzi c'entravano filosofi, sociologi e critici cl.re Croce aveva awersati e che gli rendevano, quasi aempre, eguale astio; Lukcs ma anche Flusserl o Mannheim o Adorno o Auerbach o Sartre o Lwith o Bloch, di orisini disparate e di mete altrettanto diverse che avevano tuttavia-in comune categorie c linguaggi ben lontani da quelli della tradizione empiristica anglosassone, della sociologia arnericana e, oi tardi. dello sruttura.lisrno francese.
e diciamocelo pufe: con tutta questa aveva a che fare Benedetto Croce? Se si confusione che cosa suarda all'aco, anch'esso semisecolate, della critca che di Croce

con tutto questo

li. ror'r ccrlo rnisurandosi col pcnsiero del nostro filosofo ma continuando, anzi raducendo, alcuni putti essenziali di contlitto
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ha parlato, si sarebbc tentati di rispondere: quasi nulla. Allora: ula deliziosa polverosit di un classicor, coDre Contini ha chiamato la sua prosa? Non cos. D'altronde quella battuta ingenerosa. I classici non sono inefficienti o polverosi, altrineuti non 89

ci sarebbe nessun motvo di chian-radi classici. Sono solo spenti e lnuti o invece pa anti e vivi. La dice Contin, sarebbe "delizia" nella sua prosa ,.non pi recenie del prosatore Leopardi al massintu ldal rilevarrtrssinru saepio :d)a lafu, 'r.ta rultt'rnl, Ji B. C.. chc c dcl lqs I r, d"rl 1972, ir, A//i (\arciu). Mi rzzardo ancorr a dissentire . G[ arcaismi della prosa di Croce stamo a quelJi leopardiani comc i latinismi delle poesie di Francesco Gaeta stanno a quelli di Leopardi. C' di mezzo, nienreilcno, (Carducci non escluso) il lungo resistente ncoclassicismo de1la ..scuola napoletarra' c tle suoi cririci c Iiologl e quegli eiicrri d:r relc di,roria ronana del secitrdo Ottocento. che sullo sfondo hanno tratti della costiera, da Baia a Sorrento o Capri, con nuvole rosee di tramonto e di di Napol; e dove, mentre in primo piano "giallo prospere Lalage o Necra sfogliano amorose coronc clegiache, non lontano il grido di un acquaiolo di Salvatore Di Giacomo o di Vincenzo Gernito.
S, con i classici, nel pi serio senso della parola, Croce ha in comune (e prima di tutto, con Vico, De Sanctis, naturalmei-rtc; e pcrsino con Manzoni) la capacit di <attaccare>, di mcttersi e metterc in moto, ir qualunque prnto o frammento li si tocchi, li si lcgga, Mettere in moto critico, voglio direi per dargli torto, spess(,r ma pcr cztpire un passaggio fondamentale della storia del pensiero e della critica o anche solo del gusto c della passione.

cliato irronpe o si sfoga", na ove in chi riceve manchi o sia labile c dcbo.le una traccia o una menora di quei scntirenti immediati, c!. quer douleurs de uetne di cu, propro porsando alla Andromaca virgiliaura (e un po' anche alla propria mamma) aveva scritto il Baudelaire del <Cignou, o si dica di un qualunquc dolore, di rrna qualunque soffcrenza o abbandono, si dovrcbbe concludere chc il tcsto poetico, i <vers armoniosi>, di cui Croce parla, dovesscro riuranerci affatto l.r.ruti. E ivece non solo non cos ma quci vcrsi o altri possono cofirnuoverci fino alle lacrire o esaltarci. Non sar forsc pcrch, invcce di cssere sconparso, come voleva (roce, il cor-rflitto dcllc ,,formeu corl i <contenuti>> si moltiplicato, facendoci awertiti anche del contenuto delle forme e ddla si t'ornza del conteno? E perch la coscicnza della "formalt" ltta cos acuta da costiture essa stessa la nsur"a del vuoto che si aperto fra forn.ra cd cspcrienza? E ogni opera d'artc e di poesia non ci fa sentire sempre pi saziante - e anche, va da s, rassercrLntc la djstrnzr ira qLrel che potremmo essere. ossia senrire c conoscere (e che ci stato tolto e rubato) proprio perch indi-

ceto, alluso indirettamentc con alcuni oggetti verbali, strutture


lcssicali, sintattiche, metriche, ognuno con la sua storicit e la sua lirnitatezza c i suoi significati scrnpre solo parzialmente decifrabih? Lungo il secolo, scbbene nal riconosciuto, questo diventato sapere diffuso, .,formalismo di massao. Mezzo secolo fa, nel palco di un teatro popolare, rni colpiro no te giovani operaie che piangevano sulla mone di Mim. Oggi Lrlra pari partecipazione cerlo possibile ma non sarebbe n per Lrna idendficazione primaria e e solo emotiva n per la contempla-

Un csernpio. Uno Jegli scritri di Crocc piu Jerri cerro

l,r

cosddetta Aesthetica n nuce, del1928. Trcnta pagine scritte pcr

Ia Enciclopedia Brtannica. Bene, una pagina intera, la prima, Croce la cledica - colr margistrale disprezzo per le convenienze editoriali - a riassrunere il passo virgiliano dove Enea incor.rra Andromaca ("un umano sentinento di punsenti rnemorie. di rabbrividcnte .rrroLc [...] il senrirncrrro ri a I"rrro convertito in immagini, eccetera') Di qui si pu misurare la dirrensione di quel che abbiamo guadagr-rato e di quel che abbian.ro perduro, dico della nostra cpact di intendere la poesia, negli scorsi ses sant'anni. La sone di Andromaca (o di Ugolino, Macbcth, Anna Karenina, Gregor Samsa) ci lascia indifferenti o appena una figura Ji repcrtorio culrura]s arche pcrche iI patbo' l orrore sono trasmigrati (c diluti) nel gran mercato quotidiano della <lcttcratura cspansa> e della industria culturale. Pcr Croce, comc per noi, owia la ncondanna estetica di quelle opere o di quelle parti di opere n cui il sei.rrimento imme90

zione cosmica di cu parla l'cstctica crocima ma piuttosto pe r la Llaest potente dello straniamento indono da compcnetarsi di Ln cerimoniae sublime (l'opera lirica o l'istituzionc poctica) e di rura viccnda convenzionale. Da <oromessa di felicit" e ouindi di 'lr(rsiorc. cornc. con lc parolc ircndhalane per J amorc. volcva Adorno, la poesia si fatta anche scoperta di desolazione, inclice di miseria. Leggo quel Virg io c sen'rpre meno conprendo i1 rapporto fra r trisr casi di c ci parla e i suoi <vcrsi armoniosi>>. Filcl.r capisco che l suo senso in questa divaricazonc. Una lettura barocca o iperronantca? Aborrita, a ragione da1 e ario"classicoo iito e goethiano Croce? E se, come ha detto non rammento chi, pi tesa> del barocco? Ecco ogni classicismo fosse solo la "corda un esempio clegl irtcrminabili rjrnandi che ogg, e credo scrlprc,

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una pagina crociane pu proporc. In questo, dawero <classica>. E anche altro, molto a.ltro cui s pu accennare appena. In un suo bellissimo ..Croce in nuce, (che voce deJla Encicktpedia

"liben. 'Iale, come sappiamo, la faccia burbcra e bonaria, da padre della patna, che da trent'anni e pir ci troviamo stampata neile altologie delle scuole secondarie. Ma c! invece in quel che Croce seppe r.nedtare - dopo Machiavelli, Vico, Hobbes, I{egei, Marx; e sia pure in modo non originale - su meccanismi della autorit, della forza e dclla volcnza nella esistcnza dei sinsoli, delle class, dej c.ri e dci popolr, rhc po.>iamo ancora oggi iror arc un aiur., contro lc stoltezze pseudo-etiche che intessono la italia "ideologia na> incarictrta cl clistrarci dalle vere rasioni dei conflitti. LanriJerr ocraLicisLico c anrisocialista Croce pu esserci urilc: Croce che sapeva lrcne di dovere i propri privilegi anche alla violenza giacobina del 1793 c ar bersaglieri clie dopo il 1860 ammazzarono, nella gueua al <brigantaggio>, pi contadini del Sud di quante vittne fossero costate, tutte ilsieme, le battaglie del Risorgirr.cr.rto. Sapeva belre che le copenine color maftone dei suoi voluniLaterza eraro pagate anche con le centinaia di nigliaia di emigralti ve$o le clue luneriche che ogni giorno affollavano il molo della sua cin. E cos pofrernmo conoscere meglio quali violenze e crudelt ci conccdono oggi i nostli prvilcgi c le serene copertine solo le quali si ripropongono oggi le opere di clon Benedetto. Racconta Lukdcs di aver dol-nto, siovane cornmissario della rirolrrziorre ceirnrrnisra di Bela Kun, oLdirrarc ne.l lqlg un rribunale militare, con successiva fucilazione, contro sette o otto soldati colpevoLi di abbandono di posto di fronte all'eselcito controrivor:zionar.io runleno avanzante ir territorio unsherese. Ho \crnpre persnto cite la coscielzr di trrgcde.,In. qu"lJa e,,tra.s. nella capacit di intenderc Shakespeare e Tolstoj. Croce non ha, che io sappia, fatto fircilare nessuno: o, solo indirettamente, i soldati dela guerra regia che egli aveva considerato evei'rto ilevitabile. Ma sapeva clre ne.ll'agire umano, 1 bene e i1 n.ralc siano inseparabili e come tutavia si debbano scparare. Che iurporta allora

Europea Garzanfi e chc racconando a chiunque) Sebastiano Tinpanaro, toccando in modo magistrale tutti gli aspetti meno evidenti del pensiero e della biografia di Croce e i punti deboi <lella sua ferea armatura, rammenta come il filosofo avesse aftenuato clopo il i 92,1 il suo disprezzo per il democraticismo, se non pcr il socalismo, per insistere su1 momento della

cltc Crocc ci venga riproposto per cluel che ce*o stato? Come sonpre, lo si usi contro la cultura di chi ce lo propone. Cos fcce (rarlsci. Bisogna trasfornare in ausilio a una callsa che conti' nuiamo a ritenere nostra e giusta, tutto quello che c viene predicato contro di quella,
22 dprik' 1990

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IN MANO AI RINNEGATI'

U na malattia professionale

ln un saggio d Anthony Northey sui familiari di Kafka leggo che nel periodo fra la fine clel 1911 c il 1917, mentre al mattino Franz lavorava all'Istituto di Asscurazione contro gli Infonuni dei Lavoratori del regr.ro di Boerria a Praga, spesso nel poneriggio si recava alla ,,Prager Asbesnverke Hermann & C.", Borivojova 27 a Zizkov, fabbrica della quale cra stato uno dei soci fondatori. Non mi sembra rilevante la doppia figura dello scrittorc che d mattino un dipcndentc (e per d pi organizzatore di rur sindacato nella potente socict di Asscurazioni) e al porneriggio ur.r .,padronen, anzi dirigcnte di una fabbrica. Questa contraddizionc cra gi iscritta nel suo volersi intellettuale e scrittore. Laccanta e puerie volont d conquistare url punto di vista superiore sulla realt della famiglia, che era tuttavia incapace di abbandonarc anche perch contnuava a fornirgL rnodelli e fantasmi, lo situa in compagnia di tanti altri di quella sua et sociale e cultura, e anchc della nostra, dai quali lo separa nulla di meno che il genio. No, chc l'asbesto altro non che I'amianto, il minerale flessibile e resistente al fuoco, di colore biancasro o verde-grigio, o azzurro, le cui polveri, se ira' latc, provocano bronchiti croniche, asma, enfisema, insufcicnza cardiaca e canro alla pleura. Fonc ai ternpi di Kafka l'asbestosi non era conosciuta. Resta I'ironia stofica di tu-r altro duaisno, al di l di ogni possibilc coscienza, Egli curava gli intcrcssi dei lavoratori, li difcndeva dagli incidenti, impiegava tabelle dov'crano raccapriccianti disegni di arti mutilati: e, nel nredesimo tempo, contri' buiva all'insorgere di quelle nalattie mofiali nclle giovani operae de.lla Asbesnverkc , cE cu ci paa nei Diari . Avr soriso, ogni volta che, entrando, passava sotto la scritta Asbest (ne resta una foto) rammentando rl canto degli Angeli Perfettr, nc'lla scena finale del Secr,,ndo Faust: ,<Un residuo terrestre ci rimane / e portarlo duro. / Anche fosse asbesto / r-ron sarebbe puron. Lasbesto-amianto ha un etimo greco chc vale ,,incorn.rttibile", "ircstinguibiler. Un impuro rcsiduo terrestre aveva comin ciato a lavorare la gola di Kafka e le pleurc dellc sue gaie operaie.

uqtti anni Negli ultimi mesi le notzie chiedono ragionamento e forza i{'anino, r.ror.r la partecipazigr.re precipitosa che in altri tempi mi sarebbe stata naturale. Rammento e pratico come oosso la nolma , lrr corrsiglil rron Lrrclrornpcrc il proprio serviiio. Vurrei lon stzlrrcami di giocare. A impedirmelo ci pensa sen.u'nz la realt clel potcle. Sono stato, cla ragazzo, nel fascisrno autoritario e, da vecchio, in quello democratico. Questa frase l'ho n.redtata per alnreno due decenni. Non dctta awcntatamente. Non ni oassa ner .r rncntc.lispieg,rrla. scrnurri essa a spieglr mc. In altn tempi dovevo costringermi a non voler cornmentare tutto e tutto legare insieme. Di qui certi n-riei intenninabili rnono, loghi da professore, r-rei dopo lezione. A Sena,l'inverno era oltre lc mura dell'antico convento. Solo la campanella ci costrinseva a L.ciare Iauh delJa F:rcoh. Fuori delle vetrarc si veJeva lir crmpagna e il suo buio con le luci dei borghi. Momenti assai scri, cove si legavano disperazione e letizia. Era come se rilanciare scmpre p oltre l'ultimo pensiero volesse dawero garantrmi di star facendo ur passo innanzi. Non rni rendevo conto che spesso era un passo indietro. O un awolgimento senza fine. Oggi diverso. Frutto secco e saporito della vecchiaia una naturale cvasivit e linuncia alle conclusioni dichiarate. Non ho detto pare di vedere semprc megLio con atten"alle conciusionir. Mi zione le cose e le situazioni molto vicine oppure quelle assa lontane nel parssato o nell'awenire. Gli uomini 1o hanno sempre saputo. Limpazienza decresce con l'et, Il falso vecchio diventa vecchio vero quando si illude di poter consentire con l'usura della vita quotidiana ossia con la di cui padava Saba e che "vita" credeva di tLovare nei quartieri popolari. Quel suo popolo scomparso da dcccnni. Per nel negozio di elettrodomestici o nel bar del mio quafiiere, verso le sei di sera, poco prima della chiusura, i nuovi cittadini - sebbene padilo una lingua divcrsa e rac contino di esperienze cliverse - ricostruiscono una comunit di compromesso, di camerartislno e commedia quale fu delle benole
Per cbi ha c delle citt di un ten.rpo.

Sono nel cei'rtro di Milano. Al cliente estraneo il .gazzo .Jel o lr anzirra allr cassr s rilolgono con la loro rnedi:i durczza europea. Non offrono qucl supplemento di rapporto che nel
Lrar

consruno verbale di s, civile prestazione del non,necessaro, che

r)/1

9t

si d tuttora, per esempio, a Napoli. Ma nentre a.lla cassa o al banco sbrigano nel n.rinimo di parole la reazione con l'estraneo, contiruano a distanza, sopra il suo capo, il diaogo con l'impiegato o la signora di passaggio su di uno degli argornent che senza asperit o semnai cot.t conffitti solo recitati consetttono di non sentirsi soli e di sospendere fino all'ora della chiusura la pena dcll'csistcnza. Questo ama il vecchio. La tentazione di entrare nella convcrsazione e prender',,ti il proprio |,rogo conre quela di accettare (dopo tutto ma onnai troppo rardi) le istituzioni culturali, i convegni, le librerie, le mostre, le prescntazioni, tutto quel che si evitato - stavo pcr dire: in vita - quanto stato possibile. Sempre per quel medesimo sguardo rvvicinato alle cose, alla ,.vitao, che gli anni paiono tbrnire. Sebbene si sappia che queste e quella continueranno a sfuggire imprendibili come sfere di mercurio. Fossimo stati p coerenti con gli insegnamenti ricevuti e mcno ingenuamentc ottir.nisti, avremmo dovuto sapere che il disvcamento clel fallito socialismo reale nel'Est e dei partiti cornunisti ncll'Ovest e pi in Italia; o meglio, per esser-e pi precisi, il rnodo che il sistcma della informazione e comunicazione avrebbe tcnuto per discorrerne, non avrcbbe potuto non essere sui modi della ideologta dominante, fra canagliesco e pulcinellesco. La storia tradotta imtne cliaf amente in film storico, eventi cl.e riguardano mezzo o tutto il nondo trattati comc fossero cpisodi di un romanzo di Umberto Eco. Fra il 7956 e rl L961 (ma anche primal) del cotnunismo sor'i:tico e del cosiddetto socalismo reale, non solo sapevamo abbastanza ma ne avevamo scritto e discusso in lungo e in largo. Noi, cio coloro che - iscritti o no ai pafiiti della sinistra storica a quel sapere avevamo dato qualche corpo d pensiero e di interpretazione econonica e politica. Mi vergogno di dovedo ricordare. Ma la dimer.rtcanza non innocente. Quel che awiene sotto i nostri occhi la vendetta perp,:trata contro se stessi da coloro che vent'an.ri fa cbbero tra venti e i venticinque anni. Questi quarantenni, o anche pi arv^nzati' in et, quando lon abbiano conosciuta la galera o la droga tt l'espulsiole daila fabbrica o l'umiliazione di rinnegarc 11 periodo pi generoso deila propra giovinczza, hanno dovuto attravcrsare un'et chc coninciata con le stragi, il telrorismo e la P2 e si conclude con una situazionc cli resitrte, un sirldacato tasfofmato
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in lstituzione produttiva e un partito comunista che si vergogna (lei propno nome. Odiano se stessi e incrudeliscono contro i oadri e i fieli. Si

:rr,rdiscono per illudersi dj essere coererrri e pr sfuggire drlla pr-opria ombra. Dimer-rticavo di aggiungere che, se vvono a nord ,li NapoLi, hanno ur grado di benessere non inmaginato dai loro pacL'i e madri; ma anchc hanno dei figli che Ii giudicano peggio .li cluanto essi avessero giudcato, ailora, propri padri.

Gli anni Settanta hanno spezzato la schiena al nostro paese. iisso ha ora gli uon.rini politici e i .,media, che si rnerita. Non potr vedere cacciata e punita la classe politica che - al potere o ril'opposizione - ci ha governati nel ventennio 1968-1988 ma rnn ho dubbi su come sar giudicata. Vada via con quella una gcnerazione cli complici, cone fu con quella del fascismo. Guardiano in televisione precipitare e ricrearsi un mondo, a neno di due ore di aereo da qui. Ma gli autori dei titol dela uostra stampa, equivalenti a quelli che svolgevano la medesima bisogna mezzo secolo fa sui quotidiani del reginle, possono con tinuare tranquillamente il loro lavoro: nessuno li caccer. Anche in questo il terrorismo ha svolto pienamente a sua opcra criminale e cretina.

Solo alcuni preti hanno dawero cap.ito e, grazie a1 loro pessimismo sula natr"rra degli uomini, hanno saputo proporre alternative e prospettive; pericolose ma reali. Se, cone si afferma da molte parti, la contrapposizione di credcnte e di non credente

non

l.ra

pi vere ragioni, non essendo io in alcun modo

ucredente, n una confessione religiosa, sono per con quelli che ,,credono, e che, proprio per questo, proprio perch sanno che il centro di gravit della loro fede sempre dccentrato rispetto ai modi di manifestarla, rifiutano di confondere potere con storia, politica con eticit, religione con morale. A1le commistioni prcfedscono Ie contraddiziolri.
6 maggo 1990

\OTA
r L'arricoJo, cor:rposto c1a rlue testi indipcndenti tra loro, colrperve nella rubrica <Un giorno o I'dtro>, che ospitava libere r-iflessoni su aspetti rnche molo eterogenci del1a cultura e de costume.

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PAESAGGIO MENTALE DI UNA BATTAGLIA CRITICA

Romano Luperini,

Il Alle goria

del Modemo,

Ec\tori lltuniti, 1990

1. un manifesto sulla nostra <<situazione mentale>>, non solo un libro di metodologia e critica letteraria. Il sottotitolo Saggi su//'allegorisnto come forma artstica del moderno e cotne metotlo tli coloscenza. Queste due ultime parole lasciano intendere che il discorso su forma letteraria e sua interpretazione prcmessa ad drro. .AJJegoria tche anche il rirolo di una rivisra diretta da Luperini) ha qui, come dice il nomc, due significati: quelJo Ji urr moJo di esprcssione lcrtcraria tl allcgorismor finorr. dice Luperni, insufficientefrente indagato r.rella letteratura del Novccento: e que[o di una proposta dinterplerazione complcssiva, allegorica, appunto, della Modernit. La prma parte (.,Per una ermeneutica materialisto) racco glie quattro saggi. Due di questi (<Ermeneutica e resro letterario, e,,Costruzione di una costruzione: il Baudelaire di Benjamin, il moderno, l'allegoria") sono i portanti dell'opera. La seconda pane (<Allegorie del moderno") divisa in due sezioni: del Simbolismor, con saggi su Marinctti, Slataper, Tozzi, "Crisi Saba, Pierro; e <Per una linea alleqorica del Novecentoo. su
Pirande.llo e D'Annunzio romanzieri, Cadda, Montde, Volponi. ln guesto gerrcre di srggisrica. di soliro la seconda pnc si vuole applicativa della prima. Qui bcn pi di una esemplificazione. Il saggio su Tozzi, quello su Pirandello narratore (come antitesi a-l narrafore D'Annunzio) e su Gadda mi sembrano contributi di prim'ordine. Pi persuasivo di tutti quello su Montale.

moderno. Sola svolta epocale sarebbe stata quella della prina rivoluzione industriale, nei primi decenni dell'Ottocento. Da quarant'anni ne vivremmo solo una seconda fase (elettronica e informatica, con un divrso modo di vivere spazio e tempo). Fra questa e la precedente c' la solida continuit della grande industria capitalistica, del feticismo della merce, della tendenziale s.orlrpursu del valore d'uso dr fronte a.ll geflerJizzaztone totalizzante del valore di scambio, dela seconda natura determinata d'alla subordinazione del mondo naturale aile esigenze dela produzione del nercato e della tecnologiao. (Non troppo diversanente Rossanda chiedeva al gruppo dt Opportunismo paura cn smo quali sano i soggetti del pacsaggio posdndustriale e in che cosa si differenzino nel rapporto di produzione da quelli del paesaggio industrialc). Storicit, razionait critica, natura pragmatica e dialettica del linguaggio sarebbero le categorie e forme del pensiero e dell'ane che insieme alla ,.visione allegorican contraddisringuono il fIone antidogmatico e antimetafisico della moder-

Mi fa mutare giudizio sullc sue ultime tre raccolte, costruite, dice Luperini, <con i resti del valore distrutto>, <<allegorie vuote>. Ricostruendo un irinerario Jell onera che iino a iri mi oareva interrono Ja motiri solo negarivi. Aggiungi che ta r.igidit nell'impiego delle categorie, awertibile nella parte teorica, in queJJr cririca si arrenul. Ci crr scomparsa nei saggr vcrghiani editi lo scorso anno dal Mulho.
2. <Qui si rifiuta una separazione netta fra Moderno 98
e Post-

to pi che alcune caratteristiche di quel che lui chiama postmoderno hanno certamente molto in comune col manierismo; questo, con l'arte ornamentale e decorativa (di cui a lungo pada I'Estetica di Lukcs) e, in definitiva, con l'allegorismo, cos chiudendosi un cerchio iratteso. A-nche di oueste Dremesse si discusso a Siena in un recente convesno. Sotto il loro livello due temi scoffevano silenziosi; vautazione dei mutamenti politici degli ultimi anni e recupero clella dimensione di contestazione letteraria aggressiva e d espressionisrno sperimentale, che ne Sessanta fu cifra delle allora Neo-avanguardie. Si intrawedono, se posso scherzare, .,Squadre di Azione Allcgorica". La <pragmatica> dei gruppi, salutare quando s tratta di politlca o di opinione, oppure di promozione universitaria o editoriale, non per credo sorta effetti benefici sulla qualit letteraria. Pu far guadagnare qualche miliardo, cosa tutt'altro che trascurabile, a chi abbia le qualit dei manager di successo.
nell'allegoria il rapporto fra segno e significato "Mentre discontinuo, in quanto deve registrare una frattura, nel simbolo J.

nit, con cui battersi contro la tendcnza alla accettazione apologetica dcl presente propria della ideologia del postrnoderno. Aggiungo qui che ameno Jameson esorbita da quest'dtima: tan-

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significante e significato si implicano a vicenda e rappresentalo tutto; il sinrbolo una sineddocl.re" (p.,17). Con queste parole Luperini fa riferimento a De Man che a sua volta si rilrisce a Benjamin. Nel 1817 Hegel (S ,158 dela Enciclopedia) aveva gi distinto - cos rammento - simbolo da segno, attribuendo a que'
u1.

st'ultimo caratteristichc che parrebbero prossime a quelle

sta clella vita o della storia implichi una latente <riconciliazione primaverileo qualcosa che avevamo imparato anche in Leoparcli e in Nietzsche. Il punto che ogni fede ha due fond, quella clel Numinoso, che visita in solitudine il Folle come il Savio e quella della Reiigio che anche istituzione (e sua miseria), rito, tiuso, langue postva.

dell'allegorico: non siamo lontani dalla arbitrariet del segno linguistico secondo Saussure. Uno parla o scrive e, senza saperlo d)egorzza, come quel tale che faceva della prosa. Benjamin dice che a duplicit costtutiva della scrittura e del linguaggio fa dclla intenzione allegorica un <<genere dialettico>; per r'rei saggi di Luperim mi pare si proceda pi per coppie di antitesi, del upo <amico/nemico>, che per dialettica. Si sa che quanto pi ii materialisrno naturalistico. rneno dia.lettico. Dev'essere questo il nodo - la ingombrante presenza di Hegel - che fa omettere a Luperini la discussone col saggio tanto rilevante col quale Soln.ri, ne1 1962, introduceva Benjamin in Itaia nonch con i sei soitti di Cases, fra L 1966 e 1981. Ma, anche pi significativamente, non si pada qui neanche di Agam ben, oltretutto editore di Beniamin; che (in direzionc opposta ma simmetrica ai prim due ora ricordati) 1o aveva interpretato zerszzs

5. Loriei-rtamento chc Luperini chiama allegorico rni pare lo si possa far quasi del tutto coincidere col secolo delle ininterrottc Ararrguardie e Jci loro -straniamenti". cornc organizzatc scissior-ri fra quel che viene detto, agito, mostrato e quel che si vuole sa inteso, recepito, veduto. D'altra pane la semanticit del linguaggio, la sua propriet simbolica, ha sempre costituito, in letteratura e poesia, un ostacolo o un filtro alla separazione sisteuratica fra sigr-rificar.rte e significato. Dalla funzione referenzide del inguaggio non possono certo prescindere le a.lre funzioni. E quel che Luperim chiama del modernon, cone frattu"allegoria ra e sovrapposizione di immagine e razionalit pu essere riferito a una particolare dimensione stolica del rapporto tra la funzione
<poetica>> del linguaggio (o autoreferenziale) e la referenz.iale.

Adorno. Credo che la radicalit ntellettuale di Asamben pensiero alJegorico. di Benjamin poco conciliabili con la traiettoria che, secondo Luperini, lo situerebbero fra Marx e noi.
recasse alla luce componenri essenziai dcl

/.

4.

Il punto quello

del congirngimento in Benjamin (e in

noi - ma in quale Benjamin? ) di naterialismo (owero atteggia mento realistico-filologico) e di csoterismo o cabalisno o magi sno. Nella sua introduzione agli Scitt, 1955, Adorno si chiedeva se in Bcnjamin fosse .,negato radicalmente il concetto di pen' siero fondamentaleo o non ci losse oiuttosto <<una sua inclinazione a tacere quci pcnsieri ionJanretali per larli agirc con rantd maggior forzao, Non sono davvero solo a credere che quel ,,silenzioo, pi iniziatico che teologico, padi sempre ir.r Bcr.rjamn, di storia sacra. di Do insomn.ra. Me 1o fa credere anche l tema della ,.scommcssao esistenziale cl.re Luperini rammenta sull'awento della rivoluzione o dcl Messia. Che f ipermaterialisno rechi in s un cuore ureligioso, (o den.ronaco) lo si era scmpre saputo. Che una lettura <nera>, negatva, distruttiva, nichili'
100

6. Meno di dieci anm fa, Cases ci rzmmentava che di Benja' anche in Gennania <si scritto pi che a.ltro rn tono apologetico e tirando l'acqua al proprio mulinor> mentre non bisognerebbe dimenticare che di Benlamin nata sotto la costellazio"l'opera ne del disastro e come risposta ad esso. Il muro, lo vede>,. Che gli amici di nei recend disastri una "Allegorio trovino lagione della loro ripresa di Benjarnn? Ma se tai disastri non fossero tali? Se - come sostiene Costanzo Prevc in <a sinistra>,, n. )/4. aplile 1990 la controrivoluzione democratica e di "magnifica rnassu del'Est europeo (e quali che siano per essere le sue conseguenze anche per noi negative e immediate) ci imponesse <per una volta> di da chi vince e non solo da chi perdo?

nin

Bisogr.rerebbe, per esempio, rovesciare la conclusione benjaminiana di uno scritto del 1914: via dell'intellettuale "la verso la critica radicale dell'ordine sociale>, scriveva, < la pi lunga, comc quella del proletariato la pi brer,'e". Pcrch oggi la pi lunga purtroppo quella degli oppressi e dei manipolati, in tutto i mondo, e la pi breve stata ilvece quella dei <nuovi inteliettuali'> che in un trentennio hanno revocato. all'Est. osni

"imparare

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mandato a ceto politico e che anche in Italia lo hanno fatto o lo vanno faccndo. Se posso dire queste cosc in fretta e cluasi per intewalo di insania: le figure socia.li che hanno sostituito, ai giorni nostri, le vecchie figure degli intellettua.li organici o margilrali debbono reinventare una loro funzione <magistrale>. Farsi apertarnente (il sarcasmo dell'et di Togliani) ,,mosche cocchiere>. Il on.randato socia.leo, trent'anni fa dal nuovo capitalismo revoca, to alla cultura umanistica (e ne scrissi anche troppo), in tutt'altra forma e con a.ltri strumenti torna certo a riorooorsi. Ma come si pu credere che lo - smaschcrarnento - dell ide dominanti possa esercitarsi nelle fonne di frattura, dissociazione, negativo, uallegoriarr, quando tali forme sono bava sanguinosa del secolo, la comune norma e come tali insegate nelle scuole? Quando - e

ala poJitica, che vorrei fondate piuttosto in anropologia, storia e economia. Ma a lotta mentale che vive in questo libro ne fa. foss'arche al di l Jclla inLenzione Jel srro aurorc, punro di par ICnza per uta Jerlruc!tu Jcrlruclattis. os:ir per un; .ncgarione

della negazione", il cui tempo gi fra noi.


8 giugno 1990

lo rammenta proprio Luperini citando Benjamin "l'incorporazione del nichjlisno nel proprio apparato di dominio era riservata alla borghesia del XX secolo"? Sar ontologico, nostalgico, simbolista, umanista, storicista, totlizzante, mistico e classicista lrutri aggcnivr in qucsto testo frequenrcmente usari in senso peg giorativo): ma proprio non riesco a crededo.
ce

7. Cor.r coraggio intellettuale e una onest politica quasi


scomparsa nel passato ventennio, Luperini ha saputo rifiutare tanto la chiusura nel rancore delle stte di sinistra come l'apenura dei

pentmenti. E spiace di non poter rendere conto con maggior attenzione della ricchezza di problemi e proposte di questofibro, tanto nella sua parte teorica che r quella criaca. Egli ha snpre tenuto presente che la storia narrata quella dei vincitor, che I'altra faccia della l:dlezza e dell'arte l'onore, e che ii dio cui dobbiamo <questi ozi>> rn mostro. Ha senrito il bisogno di portarsi accanto e dentro il carnpo ideologico nemico, a rischio di perdere la propria identit, pur di strapparne quanto, tradotto, potesse seryire, se non oggi, domani. Questo il senso del suo libro. La sua nozione (leopardiana) di rnaterialisrno non la ma: il suo schema sir.nbolo-allegona mi pare a un tempo ambiguo e rigido per rnanco di dialettica; la cultura del postmoderno non la dire solo apologia del presente ma (proprio perch nerente a quella del tardo capitalisrno) una che contribuisce ad azzerare molte illusoni dannose e va attraversata e lasciata alle sDalle: osni rilancio dcll'cthos avanguardstico mi scmbra oggerriva concessione al potere; diffido dell'estetica letterada come via a1l'etica e

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CHE LA NOTTE PASSI

Non ci capisco quas.i nulla. Le dimissioni sono cosa tanto ui srave qurnto piit Rossartdr, Pirtt<-'r. Prrlato Medici non sotto narilcri. hrnno turtJ lLna vita dj militanzc polirica c pubbLici'ticr e, i prim due, sono alle origini del giornaler. fjro a qucsro lnomerllo i sol purri di riferinrcnto sotto: chc clriunquc si rcndeva (onto. ma gia dl tttolto lelnpo dl dlvcrPen,e alf intcrno del giornale, non messc in chiaro e che spesso nc facevano un contenitore di articoli (per di pi, nell'area genericamente culturale e di opinione, i casi di dialogo erano con l'esterno. ouasi mai all'interno e il lettore adusato a quelle pagine guarciava piuttosto alla firma chc ai contetrttti. sopevr gia se in orrcLl articolo si suonrva il flicorno o il violoncqUo o il trotlbo' ,re); e che - secondo quanto clce Padato - sarebbc insorta una divergenza se.ia su1 grado di appoggio da costtuire a favore di quelli parte del Pci he si oppone alla rasformazione proposta dal segietario di quel panito e segr:ita da una sua maggioranza' I-,o scritto di Rossanda descrive una sifuazione c propone c domanda, in urr ntodo che. ttclla sostanza. mi trova cottscnzjentc: ma chiunque awerte una sproporzione, quasi una frattura, fra la
c.lescrizion, anche drammatica, delle deficienze e dei bsogni e la

ghi che cosa vorrebbe e che cosa non vorrebbe. Se le cose stessero soltanto in quei tennini dovrei supporle un vento di follia correre sui tetti di via Tornacelli. Lo escludo. E allora? Ci deve essere alro, altre scelte che dividono. Tender.rze rdeologiche? Ma cernon sono to. gli *antagonis. non sono i . mrrxistj. . i "giovaru " i .<vecchf>, i <disincantati>> non sono i <residui>, i neoanarchici, gli e i quietisti e gli apoti (si consulti una enciclo"alumbrados" pedia per capire che cosa intendo, mi dcvo a brevit e quindi l'allusione) non sono coloro che come me - con nuano a credere nella priorit delle strutture sulle sovrastrutture. Ma questa non e una novlta. Quet che vorremmo sap( rc e 5E LE DIVLRGENZE RIGUARDANO LA LETTURA DEL PRESENTE NAZIONALE E INTEINAZIONALE, IL PIOSSIMO CONGRESSO DEL PCI, LA RLPI BBLILA Dt CfLLI LHT OCNI CIORNO SI CONS{ )LIDA'. Se s. le bocche si anrano". "chc Ma il consiglio che do di NoN <aprire dibattito> r.relle forme degJi articoli o delle lettere, come la presente; si formino piuttosto dei documenti redazionali. e si presentino ai lettori. La discussione e l elabor,rziorre cui Rossanda cr richiama con sacrosanta passione, debbono venire dopo, a partire da quei documenti e non possono essere esposizione di intere concezioni del mondo n lettere al direttore. Una sola proposta. Oltre o indipendentemente dal comitato di garanti, perch la redazione non s fa iniziatrice della promozione di un organismo di <esterni>, lettori o collaboratori, in un nurnero definito, pi di dieci o meno d trenta, ad esempio, che con nudi poteri consultivi, con periodcit e forme regolari e, in linea di principio o in prima istanza, non pubbliche - forniscano valutazioni, pareri, consigli, sul timbro generale del giornale o su sue distinte parti? Mi auguro, na con tutta la tensioe e la preoccupazione di cui sono capace, che la crisi, e Ia nofiata, passi. 17 giugno 1990
NOTA
I Nel giugno 1991, la discussione interna al "nanifesto> sul dopo-1989 e 1a line del Pci precipit nr una crisi della direzione. Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Valentino Parlato si dimisero dal Cornitaro editoriale. Ebbe inizio allora un'ampia discussione pubblica sulle colonne del giornale sui rapport da tenere con il fronte del .no, del vecchio Pci, ossia con coloro che si opponevano alla svolta di Occhetto. L'articolo di Fortini interviene in .luesra discussione. z Il nraiuscolo [u voluto da Fortini.

Lintervento di Pintor rivela, nella sua durezza itonica, una :ituaziore di incorn par ibilit rnche pcggiorc ,senzl,ch( | non Jirettatnenle rddeni possano comPr(lldere dov e rl dlssenso Mcdici alfida I passaggi un po'sibilliui o dipomrtici I rccenno at modvi di disse.tso, ma elena i punti fondamentali di convergen' za in modo da rendere ancor mno cornprensibile la rottura Li.Jia Crrrnpre.nrno scrive cose verc indicr rrtr'att it udit:e che mi prre propositivr e giustl: ma. tni pare.-non chrarrsce tr fondo, o loccrsione. Lli un di\scnso cos grlve Lo tx un Po dr piu, rnr solo urt po pitr. Rirrr Cagliardi 'Ccs'r' frrc lucej iirolo di ,,n bcl Iibro di Domenico Rca. di tanti anni la ' Voglio dire: bisogna che chi ha prolrosto, col.le sembra, una pirtrl[oima po[tico-idcoogicr dcl giorrralc pu ricina o rjcinissi ma alle resi .i [,,gt,,o c clri non corrdivide qucJr proposta sptc104

decisione di abbandonare.

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LA LUNA DI LANDOLFI

Nel 1917, avevo vent'anni, entrai nella cl.csa di Sar.r Domerrico Mcsqiore a Napoli. [n non so chc gujda Jocale cggcto Ji un cro."foro rnrico, in una cappella lrteralc. che avcva plrlaro lin latino, naturalmcnte) a Tornmaso d'Aquino. "Benc hai scritto-di me, Tommaso: quale compenso ne avrai?> Al cfre il santo teologo avrebbe risposto: .,Nesiun altro, se non te>.-Nella introduzio ne di Andrea Z'nzofro a una ristampa Rizzoli di un meritatamente celelrre racconto di lbmmaso Lanclolfi, La pietra lunare, leggo che pcr Jr primr Jcllc Juc epigrafi t*Bcrrc djri:ti dc rrre. Thorna - La luna all rutore") ..appartencva qrlasr alla cultura comune conoscere questo episodio, quindi Landolfi si rivolgeva a un Dubblico che sicuratnente capiva 1'allusione>. Non ne sono troppo persuaso, alrneno nell'ambito della Firenze d'alora che negli anni delf imn.rediato anteguerra accoglieva Landolfi, gran freluentatore di tavoli da gioco e di "Giubbe Rosse>, uno dei proirg,,nisti dcll:r aneJJotiia Ji qtr<l decennio e di una cultura da cui irl parrc rni scampcrorto svcnturc prlvalc c pubbucncl.lna non s ch, con questc iigl-t", ttot-t contribuisca anch'io a suffraarnc la vita d olticlombc sar piuttosro Ja Jirc. conre Zanzotto irmrncrta. clre Larrdolfi rvcva forsc una gcnerlogjr intrecciatr con quela dei conti d'Aquino c poftava il nonc dell'autore dclle Summae, di quel os mtttus, ossia bue taciturno, come era stato soprannomin;to dai colttemporanei, per via dell'epa, esigente oatutto un incavo speciale, si narra, risegato ncl piano ligneo
Epitcto allora dl rnaligni fiorenrini e.teso r uno Jci giovani rnrestd dell( Ciublrc , il Carl" Bo. nolo per [gurc hconitrno VocLio dire che sul n. D21 della rivista fiorentina .,La ritoma letteraria'r, noveubre-dicembre 1938, pubblicavo il mio primo articolo lctterario (per questo me lo rammento!), un Monc''hgo delk oazienza che voleva mcttere in ridicolo la plosa critica dei r.r.riei coetanci <ermctici>. Me li immaginavo, gcnuflessi davanti all'n.rmagine di un qualcl-re poeta francesc (diciamo: Mallarm) scr.rtirsi riolsere Ia domanda dcl Cristo all'Aquinate e ripeterne
la risposta. oQuam 106
recipias? "rgo -"rcetlern

La pietra lztnare fu pubblicata nel 1919. Non saprei dire se allora avessi gi letta La pietr lundre, ma mi pare improbabile: perch solo l'anno successivo Oreste Macr avrebbe recensito il libro su <Letteratura" (la rivista degli scrittori ormai egemoni a Firenze) e, quanto a me, gli avrei dedicato una nota su di rtrra piccola rivista romana, nel giugno-agosto, figurarsi, del 1940, gi precipitati nella guerra fascista. Si cammin nella notte di plenilunio fno al giardino dellaFortezza da basso e a una panchina. Nel blu i1 disco lumiroso, replicato nell'acqua della grande vasca. Grande perch a me bambino, che in quel giardir.ro quasi ogni pomeriggio avevo passato qualche ora, sempre era parsa grandissima, con la sua montuosa isola di muschio luccicante per la ricaduta dello zan-rpillo, e dove, sotto gJi alberi, era un pendio in discesa verso gli spalti dell'antica fortezza, mi pare oggi di poter situare quache primo indefinito turbamento erotico. Ma nel 1919 avevo ventidue ami. con altri occhi suardavo il buio comparto sotro i cedri Jove si muovcva quriih. rutu ombra pi chiara.

Ilawenire cra indecifrabile. Anni dooo avremmo saDuto che era i.l tempo di Monaco. di .sospensione della pena". il ,ursis. Rammento che una volta, passando davanti alle lunghe pareti, avevo detto che parevano luoghi adatti alle fucilazioni. Contro quelle muragJie solo quattro anni pi tardi dawero si fucilarono degli uomini. Penso che oggi per arivare sotto gli alberi si dovrebbe passare dagli scricchi della ghiaia a un fioco soffio di siringhe sotto le suola. Landolfi, con il suo fermo volto regolare, di bianchezza
quasi cadaverica, i baffi neri, il sarcasmo da Bel Tenebroso, l <voi> cerirnonoso della sua recitazione ininterrotta (valida anche per la persona, la geniale definizione che dello scrittore dette Montale, quando scriveva in proprio non faceva alfto che tradursi, tenendo nascosto in s l'originale) mi parlava come a un bamboccio,lui gi trentenne e al suo secondo iibro. E io ero incapace di accedere a quell'universo di convenzionc culturale, d'altronde impaurto, diffidcntc c gi ferito dal mondo: un piccolo-borghese con volont di sacrificio. Passarono le ore, declin la luna, non senza che avessi iam' mentato a Tommasino (con-re lo chiamavano i suoi amici; chc ne vantavano Ie nottate al tavolo verde, dove scialava rendite, suppongo, agrarie) della Luna egli avcsse ben meritato come di che

del suo scrittoio.

Non aliam nisi

te'.

1(t7

Ges i'Aquinate. Erano forse lc tre o le quatfto cli rotte, quando 1o accompagnai nella vicina piazza Barlsano, poi dell'Indipen-

denza, dov'ero vissuto bambino in due pensioni chc si fronteggiavano, al tempo del primo potere lscista. Landolfi vi era pgionante d'un affittacamere, in una palazzina d'angolo. Con la brezza dell'alba prossima, faceva, come si dice a Firenze,.,frescbinoo. Apr il portone, entr: e, al momento di salutarmi e richiudere, mi lanci una breve frase pcrfida e ironica, che non rartmento ma che sulla via di casa rimuginai con sofferenza ancora oggi pungenle. Zanzotto scrive una lunga entusiastica inoduzione a La pietra, dove spesso ricore la parola ,,graziar, quella cl.re il poeta pu ricevere solo dal nule. In cinquant'anni il libro, ni pare, ha reso pi lucenti le sue bellezze che sono tutte nei passaggi pi rapiti, abbandonati e persino tumultuosi: e pi sensibili tratti di
astuzia, recitazione e disperata mantera.

tutt c due al Rccanatcse) ni confelma nella certezza che la matrice lnguistica, morale e fantastica di Zanzotto l, nel decennio di anteguerra, nei mistcri e|-rsioni o d'altre vocali sibile di geiido orrore tardo simbolista, in ar venti notturni sublimanti Ia Misre it;liana della prima met del nostro secolo. Che quanto hr scritto urrr volra MengalJo siru:rndo tra gli oriici e i mira[isici tanto Luzi quanto ZaDzotto.
24 gutgno 1990

Ma dawero nor voglio qui dire altro: che bisognerebbe


ripensar tutto questo scrittore, seguendo i consigli che ne dette Calvino in una sua eccellente postfazione a una sceta di scritti; e, per escmpio dco subiro. controllare sc certc pagirle ragionative e piane, cme La uera storra di Marla Ciuseppa. non valgano meglio delle invenzioni, mistificazioni e parafrasi che lo hanno reso tanto famoso quanto cattivo e ricotrente modello. Mi pare invece degno di nota il rapporto fra la Luna del lunatico Lanpofi e queil che tante volt torna nella poesia di Zanzotto, l'i)e prirn composizioni alle pi recenti e ;cora inedite. Ed degli ultimi giorni, nello "Specchio Mondadorf>, la stampa di un testo (Gtl sgiadi i fatti e sehan, cheZanzotto pubblic in privato nel 199 e mand ad amici, su1 mio esemplare aggiungendo a penna persino alcuni fregi al sintetico emblema d'un sesso femminile o di intera una donna che, sotto foma di figura di Rorshach, uno dei punti di riferirnento di questo testo criptico, un altro essendo la luna e la sua deflorazione a opera dell'uomo che in quel periodo vi allun. Nonostante una sua nota alegata il testo fra i meno decifrabili del poeta di Soligo. E se Stefano Agosti, in un saggio che lo accompagna, fa del suo meglio per fornire il lettore d persuasivi strumenti ermeneutici, poca fortuna avr con gli ostir-rati ffistei che, come me, preferiscono altri e mirabili testi dell o Z^nzotto. Anzi la lunarit che lo awicina al nanatorc della Petra (,come

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L'ODIO TRA NOI E LORO FACEVA TREN4,{RE LE FOGLIE DEI PLATANI]

Avevo smesso di funare solo pochi mcsi prima; cosa che non si dimentica. Traducevo Zazie nel metr. Studiavo le Osreruazioni sulla morale mttolica cli \(lright Mills, e Ia Ava Gardner gonfia d'alcool tn Lubima spiaggia. N primi di gcnnaio avevo scritto una poesia dove si parla di cani maestr con grembai di cuoio, che ponano in spdla quarti umani. Trovo una nota: <Dobbiamo tentare questo muro in ogni suo punto fin che non sa frovata quella crepa, quella fcssura che domani si allargher e apparir alla coscienza dei pi come la nuova linea del colrflitto". Ginsborg ha una osservazione molto giusta. Le giornate del giugno gnovese '60 e dei primi di luglio con gli ammazzati di

amava, Ci siamo abbracciati. Non importava che negli ultimi anni opnioni politiche e fi'equentazioni ci avessero allontanati. Guardandolo nclla cassa pensai: Pi di ogni tua parola a me maestra... m non volli continuare, era indecente versiiicare davanti aI suo corpo. Molti anni dopo seppi da Franco Loi (mai lo aveva conosciuto da vivo) che nella notte di lunedi Noventa li era apparso irr sogrro a profctargij un avverrirc di pocsia. comc racconter nei versi di S1rcleg. Il giorno dopo, Ia polizia di Tambroni, presidente del consigJio sostenuto dai voti del Msi (Aldo Moro era segretario della Dc) amrnazz, a Licata, un manifcstante e ne fer cir.rque. Giovedi 7, quando arriv la notizia del massacro di Reggio EmiJia (cin quc morti c diciamove feriti) s pens fosse venuto il momento

alla clinica della Madonnina, Milano. Il corpo di Giacomo Noventa, morto a.l mattino sotto l'operazione, posava in seminterrato, gi nella bara, con una benda bianca intorno alla grossa fronte. Il giorno prima avevo potuto parlargli. Sapeva che non sarebbe soprawissuto. Molti amici erano venuti a quell'addio. Al patriarca di Venezia, da due anni papa Roncalli, che lo conosceva e si era interessato alle suc condizioni di salute, il poeta, fino all'estremo giocando seriamente sulla distinzione fra poesia e biografia, aveva telegrafato: ..Giacomo Ca'Zorzi e Giacomo Noventa ringraziano Vosta Santit nella speranza che uno dei due soprawivao. Mi parvc di aver salutato nei corridoi Aldo Garosci e Albeno Carocci. Accanto al letto vidi una di quelle ftrreste bottiglie di champagne che si concedono ai morituri. Gli avevo ricordato, fingendo di scherzare, le parole che rni aveva scritto, un giorno, sui Charmes di Valry, poeta che non
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Licata, Reggio Emilia, Palemro e Catara, ebbero a protagonisti giovani operai, come un anno e mezzo pi tardi per i fatti di piazza Statuto a Torino. Questi riccvevano la loro legittimazione da.l1'"1ta1ia de1 miracolo> e annunciavano il '68''69; quelLi si consideravano invece .,settamente legati alla Resistenza". E cos, se il '60 fu una conclusione, il o2 fu urr inizio. Nella memoria gli ar''vcnimenti di quella settimala sono associati a due mei casi. La scra del lunedi 4 luglio e andato

di scendere a qualunque costo in piazza., di affrontare (con ogni nezzo, anche con le armi, ne avcssimo ar,ute) quello che si configurava senza ombra di dubbio corne un ..colpoo fascista. Per cluelli della mia generazione tanta determinazione non era n cccitata n torbida. Le memorie erano lucide. Nor.r avevo dimenticato chc il governo <antfascista> del maresciallo Badoglio, dopo I'arrcsto di Mussolini e poco prima della capitolazione, agosto '43, aveva schierato i soldati contro gli operai di Modcna che manifestavano per la pace e - cos si disse - un giovane sottotenente, dopo aver comandato il fuoco a.l suo reparlo e ilato perch i tiri erano alti, avrebbe di persona premuto con lo stivale sulla canna di un fucile mitragliatore manovrato da uno dei suoi soldati disteso a terra, in modo da non mancare la folla, dove fu strage. Chi qucste cose non le sa farebbe bene a studiarsele per siudicare l'imbecillit o la bassezza con cui tanti nostri odierni virtuosi dell'informazione impartiscono lezioncine di democrazia a questo o a que.l popolo. Qualcuno mi avvis per telefono. Tutti alla Carlrera del Lavoro. Il coeo non ea arrtoizzto rna ci sarebbe stato lo stesso. Quel velrerd 8 era una bella gioDat^ c^da, appena velata, in corso Porta Vittoria una folla - si diceva - da '.15 '218. Arrivano gli operai a frottc e la gente della periferia. Dar gradin dell'ex casa del Fascio, sede della Canrera del Lavoro, locali squallidissimi cor.r.rc una caserna o una scuola abbandonata, si agitava la gente in bianco e blu nel sole, tutt'intomo Palazzo di Giusrizia e Iungo i corso, vcrso Porta Vittoria. Riconoscevo e salutavo chi non avevo pi veduto da anni.
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I-autunno del 1956 - Polonia, Ungheria - ci aveva divisi; poi Io scioglimento dell'r,lrit d'azione fra comunisti e socialisti, Nenni d'accordo con Saragat. Ii Psi lo avevo lasciato da due anni. Nel 1957, interrotto <Ragionamenti>, il nostro piccolo gruppo si era disperso, solo i nostro francese, .rArguments)> conti' "doppio" nuava le pubblicazioni. Guiducci aveva pubblicato da Einaudi Socialismo e uerit, io da Feltrinelli Deci im;erni. Molti valenti si erano intanto accumunati. A Torino. Panzieri aveva a ooco imprc.o il suo lavoro che presro sarebbe srato .Quaderni rssi': ma quando, due mercoledi al mese andavo alle riunioni di Elraudi, l'aria che spirava era di compromesso col nuovo schieramento dei socialisti. Calviro e Vittorini si impegnavano sul ,,Menabo, a promuovere ("Letteratura e industrio) la prima o la seconda delle <<modernizzazioni antideologiche" che vedo succedersi da quarant'anni. Pasolini scriveva le Poesie inciuili ("Io non so cosa sia / questa non ragione, questa poca-ragione; / Vico, o Croce, o Freud mi soccorrono, / ma con la sola suggestione / del mito, della scienza, nella mia abulia. / Non Marx.., Proprio in quelle "). giornate cominciava i <dialoghi coi leffoir> suVie nuot)e (bisognava trasformare l',.irrazionalismo disperato e anarchico borghese, nell'irrazionalismo... nuovo>>l o "i clerico-fascisti stanno tenendo troppo la cordo, szZ, 16 luglio) Salutai Robeno Guiducci e Franco Momiglano. Che quei due ex partigiani, combattenti (sul serio) della Resistenza, fossero I, e in particolare Franco Momigliano, il pi disincay'tato e intelligenle di tutti noi, dirigente industriae da molti anni assente da.lle manifestazioni poJiriche, ecco quel che mi dette la misura della gravit del momento. <Possono sparare, hanno sparato ier;>, questo si diceva. E tutti erano decisi a non scappae il corteo. Ci saremmo diretti a piazzale Loreto, dove c'era ancora il traLiccio meta.llico che quindici anni prima aveva retto i corpi di Mussolini e dei serarchi. La manifestazione avnzava senza srida. Verso l'obelisco di piazza Cinque Ciornate presero a lam[eggiare gli eJmerri della Celere e i cofani delle autoblindo. Si fece silenzio. Fu allora che cominci a diffondersi la nottzia nella notte la prefettura aveva avuto da Roma. si diceva. l'assicurazione che non sarebbe stato aperto il fuoco. Il momento pi teso fu alla svolta dei Bastioni. Il corteo procedeva fra due schieramenti di armati. Ci fu qualche uro,

subito zittito. Lodio fra loro e noi pareva facesse femare Ie fogJie dei grandi platani. Non successe nulla. Ci dicemno: ..Tambroni fottuto>. Comincarono i canti, che erano di gioia. Fu una lungl.rissi' ma camminata, il sole era alto e pcchiava. Si torn verso casa, indolenziti, che erano le prime ore del pomeriggio.
Alle cinque della mattina dopo partivo con Ruth suila <1100"

per un rese in Urss, sperando nella benevolenza delle strade rientaLi. Al mio ritomo seppi che quel giorno la polizia aveva fatto altri rnorti a Palermo e Catania e che Tambroni si era dimesso solo due settimane pi tardi per lasciare il posto a Falfani.
5 luglio 1990

NOTA
I Articolo compreso in una .Talpao dedicata ai fani del luglio 1960, tilola' '60, in piaza le magliene a strisce'. Nel 1960, il govemo Tambroni, ta "Luglio appoggiato dai fascisti del Msi, fu contrastato da inponenti manifestazioni popo1".i. "Cong."sso nazionale del Msi, convocato a Genova, [u impedito di ftto d"ll:r m^biliraziole di prazra. ll7 luglio la pol.zi., sp;ro a Reggio frnrlia provo crnJo 5 rrroni e de.:ne di terrrr L8lugl:v l.r c.le-e tr,"r'c Jue rrarrile'tarrti a l,len'ro. ll governo larrbror i sr dirise il 2 r luglio. ln quello 't oppio di p-ofesrr .bberoperlaprimar"luur'cuolod.rprotcgonisuipLovrn: operai i.nrnig"rli le \usidd( rre 'mgl.ette a stfi ce-. ( he po:. l|el co ,o dcgl. .u rri 0. I.rrot,o all r t.'tr delle lone nelle grandi fabbriche del Nord

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MISFATTI DI LESA \ERIT, AL'OMBRA DELLA SToRiA TEDESC]A

Cardine della propaganda nazionalista e fascista fra il 1917 e I 1%5, poi d quella lberale, democratico-crisriana e socialdemocratica, sulle due rive dell'Atlantico, {ra 1917 e 1985, la identificazione cli bestialit mongola, rrcf^tezz slava e dittato, riale ferocia comunista, dovrebbe secondo Hillgruber, diventare
un senso comune storico, coscienza europea da conapporre alle permanent ngenuit e rozzezze amercane. Insomma, coscienza
egemonlca.

Andreas Hllgruber,II dtrplce tramonto. La frarumentazone del ,rRaich> tedesco e la fine dell'ebraismo europeo,Il Mu1no,1990

Comparso in Gernania nell'86, questo libretto partecip disputa sul <revisionismo>. Se .,revisionistao detto lo storico chc intende dimiruire I'entit dei crimni nazisti. Hillsruber non frr que.ri. In rpparcrrze. La rrranipolazionc idcologicl gia r.rel titolo; ii terna della fine del leicli a Orienre (1945) e quello dello sterminio deeli ebrei sono associati con un intento che il
a1la

In Francia (dove oggi, come da noi, segno di inezza d'animo sottintenderc in ogni discorso che Hitler era uguale a
Stalin) mezzo secolo fa la borghesia aveva idee pi chiare del nostro Hillgruber quando, dopo l'agosto del 1919, diffondeva una parola d'ordine ("meglio Hider che i cornunistf>) cui furono fedeLi il Maresciallo Ptain, la divisione Charlemasne sul fronte della crocirra curopea anribolscevica. c lappassionaro zelo arrtisemita di rarrri funzionari assassini. In conclusione, questo <<revisionismo rispettabile", impro vcra alle dirigenze angloamericane di non aver concluso in tempo la pace separata con la Germania (che Himmler propose troppo rardit ne. capovohe ie alleanze. .'i aver sapur saivare l'unt tedesca. Il motivo sarebbe (secondo questo <<storico>>, irnpermeabile al cornicot da ricercare nella pigrizia culrurale degli angloamericani che faceva loro identificare le Province Orientali con la Prussia e questa con il mfitarismo e l'autortarismo! Non hanno fatto abbastanza il loro dovere , insomma quegli stupidi angloamericani: sebbene abbano ritardato di due anni (giugno ',l2-giungo '44) l'apertura del Secondo Fronte, lasciando che l'Unior.re Sovictica si svenasse perdendo per quattro anni, fra civili c militari, da dieci a quindicimila morti ogni giorno... La contabilit dei cadaveri fa nausea: ma quando il nostro inorridisce di frontc ai settanta o centomila civili trucidati dalla <<sete di vendetta> dell'esercito sovietico, omette il ricordo. non dir delle vittime dclie atomiche, ma dei due o rrecenromila suoi connazionali amnzzati in quarantotto ore a Dresda, a guerra quasi finita r febbraio l945ldagli rerei angloamericani. Maon si commetta l'erore di credere che questo Hillsruber sia stato solo urt imbeci.Llc. l,-rrrcbbe farlo credeie. ad esernpio, la pcrorazione Jdla conferenza srLll ansemirisrno redesco c lo sreiminjo degU cbrei. nella seconda parle dell opuscolo: ..Lelemerrro f...1 pu inquictanlc 1...I dlo dall eridcnte frciljr con a quale. nel bd

traduttorc e prefatore ha benissimo colto. Intento di rnistificazior.re, a parlare del quale hanno diritto soprattutto i nol
spccialisti conc me. L'autorc e il prefatore criticano il mto dell'unit antifascista, durante e dopo la guerra. Nu1la di pi gusto, Ma si confronti talc critica col.r cuella (minoritaria. anzi awcrsatr Jr tutro lrrco Jel pcnsicro polirico ilaJanor. che [u. su fondamcnti cattolici, di Noventa, di Del Noce e di pochi altri, oppure su plemesse marxiste, di alcuni intellettuai del cosiddetto <marxismo critico>r a partirc dal 1955, accoltalsucccssivamcnte da rrovimenti della sinistra r.ron disciplidarmcnte comur.rista nella seconda met degli anni Sessanta, chc si riface vano oltreturto ai rcrni dirat)ta parre Jellr sirrisrm europea. a par tire dal 1915, all'ndifferenziato sostellno a Front Popolari, voluto dal Comintern. Tutt'e clue erano critiche dell'antifascismo
libera.le o sociallberale.

Ebbene, Hillgruber denuncia il compromesso di quest'ulti-

mo con lo stalinismo da un punto di vista identico a quello degli ir.rtellettuali c politici europei che fra l 1918 e il 19Jl ebbero come primo nemico l'Internazionale Cornunista. I1 senso della attuzle versione italiana, nel omento dello sfascio dei regimi dell tst c Jelh rirrrlicazione redesca. infrtri Ji prosperri:rrc una riconquista, possibihncnte economico-politica, della funzione di privilegiato antemurale dei occider-rtali e <1i color.rizzato "valori" re degli Slavi che, perseguita dai tedeschi per sette secoli, fu arrestata nel 19.11 a Stalingrado.

t14

11t

mezzo .lel mondo civilizzato degli uornini del Ventesimo secolo, si pot ottenere il consenso per assassinare quasi impassibilmente

altri uominin.

Se

i nostri giovani

fossero un po'meno giovani,

passi con]e questo potrebbero essere un buon motivo d ilarit" E, quanto a Hiilgruber, sarebbe stato il caso di rimandarlo a una successiva sessione di esami per manifesto disprezzo delie bibliografie pi elementari.

No, il colpo dcllc te tavolette sta, per l'autore e per il prefatore, proprio nell'ntroduzione del tema del genocidio. Questo sarebbe stato assunto dai mito antifascista come un crimine siustilicanle la sotrovairrrazione o il silcnzio sui crimini conrmssi dai sovietici a danno della Gemania. Non senza una repellente liducia nella canr rche. secondo Stalin. -sopporri lullo.i eccoli. autore e prefatore a mantenere I'idea: (a) di ur'unicit storica del
genocidio, idea ufficiale, e anzi discrimnante, per il sistema ideologico di Israelc, per lnolti ebrei della Diaspora e per molti non ebrei, che rifiutano di considerare quello spaventoso evenro (come, con alri rnolti, invece ritengo io) uno degli episodi stor.ici di stragi enormi compiute e tollerate nel corso del nostro secolo; (b) rinviare ogni interrogativo alla <antropologia, alla socopsicologia e alla psicologia individuale>, evitando accuraramente di accennare ai rapporti fra capitalismo industriae tedesco, ideologta nazista, dominio militare ed economico in Europa e progerro di riduzione in schiavit dei popoli slavi o inferjori (miniera di lavoro a basso prezzo). Cos si pu separare clal'hitlel.ismo la difesa <patriottico delle Province Orientali, la <irruzine della Aflnata Rossa>, dal suo carattere <catadismatico> di di "orgia vendetra.. Comunismo. dunque. uguale nazismo. Anzi. un po' peggio. Perch quello somma di fanatismo ideologico e di primitiva ferocia barbarica, questo , inspiegabilmente, opera di <<pe$one coltivatey., dunque recuperabili. Ma questo libro rammenta qualcosa di utile. Alla data dr ottobre 1941 * ossia due anni dopo l'inizio della guerra e nove dopo la presa del potere da parte di nazisti - due terzi del mezzo milione di ebrei presenti in Germania avevano lasciato il paese. Dei quattro milioni e settecentomila viventi in territorio sovietico la rret, ossia due milon e trecentocinquantamila, era stata uccisa alla fine della guerra, Poich il nostro autore vauta il genoci, dio in pi di cinque milioni, altri due miioni di vittime furono la maggior parte ebrei polacchi e, in minore, di altre nazioni, occi-

dentali e orientali. Bastano queste cifre per intendere che la stragrande maggioranza degli assassinati si componeva di povera o piccolissima gente e non - come tanta letteiatura e fil hanno vofuto far credere - di piccoli o medi borghesi. Non n.ri dispiacerebbe conoscere la condizione sociale ed economica desliebrei redeschi chc poterono emigrarc e di quelli che non lo prerono. !E qualcosa che si sa, diciamo, per le vittime del gheno di Roma). E poi, per i nazisti, un ebreo tedesco era pur smpre da privilcgiare risperro a polacchi o russi, verLni e icarafaggi. Da Borisog centro di raccolta di deportati in Russia Biania. un generale dclJa \fehrnracht invi unr prorcbla ,i suoi suDcriori perche fra ranri carichi di sottuomini sliene arrivavano anche di cbrei retleschi. turto sorrunato genre diiuJtur,r germanica.

Un noto sociologo da supermarket, abbandonato dai


comune senso del pudore, ha scritto, or poco, qualcosa che nlezzo 5ecolo fa si sarebbe poturo ieggcre suJl orgino ulliciale dei nrzisrj "Der Slurmcr,: .,per un nrarxisla tutri coloro che non la pensavano come lui non erano solo degJi ignoranti n errore, crano cei malvagi, dei nemici di classe, gete da far tacere o da climinare fisicamenre.. l)avan a pagine corne quesre d Hillgruber, del suo prefatore e dei loro consenzienti mi vene fatt di ripetere quel che qualche decennio fa scrisse un pio cristiano: che in questi casi viene voglia..di esserc comunisti in rutto. ncne nell euore,'27 luglo 1990

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TENIGMA NA?oLEoNt

Quali fossero la mente e I'anmo di Claudio Napoleoni eraramo irt molti a saperl,'. Or',i si disculc deljc suc Lrlrinre volorrt intellettua.li e religose: che non di articoLi per avrebbero bisogno scbbene di rugionrrnenti (.ornplcssi o di scelrc risolurc. Chi non sia economista o teologo dovrebbe dunque star zitto? Non credo Napoleoni potesse pensarlo, Vorrei accennare a due luoghi. ll prirro l'rpprodo di Napoleonialh convinzionc chc oggi il conllitto fra lc cose e gi uomini sia prevalenrc su qucJJo lrJle classi. ll secondo si chiede quale senso possa avere per il non-credente il tema della Incarnazione che Doco orirna della morte ,ppJrve a Napoleoni come ulrimarivo. Napoleoni h:r resi di grrnde qualit teorica. Non posso nc saprci rissurne,le. Ne rcccn,ro icunc: superarc lc conrraddjzioni un compito non un pr.occs sol si ha da distinguere fra le macchinc e i] lro uso capirdisrico, la tecnologia non neutrale; la rivoluzione non necessariamen te un salto nell'assoluto; la conrapposizione d classe non si fonda. o non solo. suJ rappono ire proprier e non-proprierl iJ consumo un nomento della produzione. Domanda: come mai a tutto questo e altro ancora - corrisposto un suo tanto ]ungo errore politico? Ha pensato il compromesso storico come luogo politico istiluzionale dell incontro fra comunisri e carroLci e ha tanto tardato a vedere che tale incontro pu awenire. anzi awierre. solo aJ di fuorj dei due parriii c pci iini opposti xi oro. Hx tardato a vedere quanto sia stato rnicidiale avallare, col Pci berIinguerano, il gioco tra norrnalizzazione e destabilizzazone ai nostri danni giocato, tra i '70 e gli '80, dai supremi poter economici e politic.i. Il Pci accett la formula delle fascisten in "strasi cambio e in premo del posro di pnma linca nelh iotrr contro il terrorismo di sinistra ma anche contro tutto quel che senza esse, re terrodsta era nuova sir.srra. Egli ha seguitato a volere credere che la Dc fosse un partito politico come un altro. Perch tanta
nebbia? Una risposta paradossale di Roberto Esposito (<il manife sto dcl 20 lugliot. Cli accenni cririci a Napolioni lo vorrebbero 118

piir deciso, ma in una direzior.re che per continua a parermi sbagliata anzi fonte di quegli abbagli politici. Napoleoni sostiere che il primato marxiano del conflitto fra sfruttati e sfruttatori senza dubbio legato a.lla idealistica dialettica hegelana fra padronc e scrvo - non resiste alla onnpotenza della tecnica e al predominio delle cose prodotte. A segno che solo un Dio pu salvarci (quello cristano, spero, non quello di Heidegger). Esposito esulta all'idea che la tecnica imponga l'assoluto primato della categoria dt produzione; essa manda .,letteralnente n frantuni non solo la teoria marxiana dello sfruttanento di una classe sull'altra ma I'intera teoria del valore-lavoro>. Infatti. secondo Naooleoni. - l'assolurizzazior re dcl momcnro Drodurrivo rron fr che ripctcrc eJ cstrcrnizzrrc il rapporro deil uo'ro lllr cosa.. E ..i Jorninio cor.rsiste essenziamente nel donrinio delle cose susli uominir,. ' Non soo prevrricrzionc.d proclurrc rna dd /ar, .' con corsc guente fine clel sabato e dclla cor"rtemplazione. Ma, dopo aver portato il suo contributo al rogo del marxisrro come la vecchietta a quello di Jan Hus, Esposito vede spuntare il vecchio pelo umanistco, di una <riappropriazione di una essenza umana o storica o originariD oltretutto contrastante con la persuasione di Napoleoni della <scelta originaria dell'uomo a favore del maleo. Ma solo la oggi diffusissima proiezione ideologica radcale (di chi scambia la propria condizione di intellettuale del nuovo terziario con o stato dcl mondo) ou far dinenticare che oer Napoleoni cristiarro Ia nrrura u,-,1'r.rara e anch. a imrnagineieJ Creatore, corpo di morte rna anche di resumezione. Pi persuasivamente Cacciari rammentava a Napoleoni che ifare (produni vo e politico) agostinianamente inquietato dall az itna irnmobile. Essa propone un non fara, gernello del buddista-taoista zoa agire. Sc non che il prinato, cristiano, della contemplazione non climinazione del secondario, ossia deJ.fare. La morte come passaggo al.la vita elernr non urra meta. Sernmai il ,nc"vento ,??,,ri a (hegeliana) ilxerzione d particelle di rnorte per entro la vita. Il lare e \a cosa cl.re gl consegue non sono solo velo di Maia. Agl orjcr rt mente caratorici. o s,rrxrricarnenrc digrignant i. ospiri Jd fnoso hotel Abisso (nuova gcstione), il cattolico e l marxista lispondono: non nla fide ma ficle et operibus. Umar.resino? S, di
gnazio o Teresa o \Wolfango.

E proprio sulla interpretazione di Napoleoni della aliena zione c rcificazone che bisosrln discutere. sembra che

"Mi

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distorca l idea di Mrrx, per iJ quaJe I'alicrraziorc c la sorrrazjone all uonro tlavoratorer de] suo strun'terto di lavoro da pate di un altro uomo {caprraListarche ur tcl modo trasforrna t sa j uomo lavoratore. La ruficazione dell'uomo non affatto la sua dipendenza dalla cosa, effetto della alienazior.re cio del fatto ch un altro uomo si impadronisce del lavoro, lo trasforma in cosa (capitale o lavoro morto), lo usa per trasformare in cosa il lavoo vivo'' (dq uru;t,"?unicazio'tr priuata di LdoarJ^a Masr). Aggiungo: le cot, froJott,'chc Napoleoni considerir nosrre assassine rron sono la conoparte dcll.ron-ro. Luomo medesimo ur.ra di esse,
anzi la pi terribile. Dire clre la produzione un processo ogg ettuc.t non signlfi_ ca che si possa far confusione <fra l'oggetrivit del modo diproduzione e la scomparsa o irrilevalza dei soggetti che lo mettono in atto. Fino ad arrivare all'idea di un rapporto fra uomo e cosa; idea che avrebbe fatto inorridire Marx, per il quale dietro le cose s nascondono sempre rapporri fra gti umini-. *Napoleonj fa un uso parzialmente cattivo della nozione, in s positiva, della inserzione dell'uomo nclla isriruzionc. Ura volra icomparsa ta figura concrcta del padrorre nernico e sostituita con Ia figura asLrarta del

hanno sempre sostenuto di essere appena ruote di un ingranaggio che li asservisce alla pari di un qualunque manovale? Abbiamo dimenticata la lunga storia di meccanicismo biologico e sociologico, spacciata per materialismo? Non si dar il caso che il lavoro determinante il valore sia sempre pi irvisibe, sempre meno, visiblnente, opera di chi attualmente lavora perch di chi lavor. in passato o a-ltrove? E non siamo forse, tutti noi, dei semlaunra ? Aun estremo della catena stanno uno o due miliardi di uomini che debbono morire al pi presto perch si manten-

grno

dotrinio. non si disringue piu fra l'isriruzione in Iiner di principio


come istituzioni, Il rivoluzionario non anarchico non vuoletla distruzione delle istituzioni rn linea di principio ma pu ritenere che le istituzioni prescnti vadano distrutte e sostituite con altre. Napoleoni non in grado di pensarlo. E, suo malgrado, n cor.rservatofe>>. Questo , appl.nto, l'aspetto neoanarchico che rfiuto: oggi diffuso largamente. Vedi quanlo scrivc Agamben sul conflitto, secondo lui fondamentale, fra Stato e Non-Stato.
e quelle entit corrotte che nel momento specifico si present;no

prezz d,i)e hrJwarc o maleria prrrz, c aJJ altro chi. col iavoro dei propri srudi qualificanti rda qualcurto pur prgrriJ e col sudore dei propri neuroni, procura il sofnuare.I nostriliquidatori neoanarchici si illudono di aver separato il valore dal lavoro forse perch quest'ultimo si mimetizza nella Lieve pressione clel dito indice ad avviare la sequcnza courputedzzata? Alla parola Incamazione (l'atto per cui il figlio di Dio si fatto uomo) mi awiene da sempre di associare quell^ di Transustanziaziorue ossia, per il credente, il mutamento per cui alla sostanza del pane e del vino, nell'atto della consacrazione, si sostitr.lisce, permanendo le apparenze, la sostanza del corpo e sangue di Cristo. Si vede proprio che non ho studiato teologia

Ma qualcosa ho imparato: che dalla Riforma in poi la storia


d'Europa non solo combattuta cou le armi e costrutta nel monna raccolta proprio nella inestingr.ribile disputa del do ^oderno Sacramento. (,.Che cos' un sacramento?>> era la prima domanda di George Bateson ai suoi aliievi di un'Accadenia rdlitare Usa) C' chi crede che, nel sacramerto, A sia A e che B possa essernc
segno o simbolo, stare in stto luogo, significado. Questo secondo modo (il primo si d soprattLltto nel sogno c nella sua logica) stato il lbndamento ideologico del moderlro rnondo occidentale. Quali che fossero le intenzioni dei Riibrmatori, la conseguenza - da Marx a \Weber e a noi, tante volte riper'corsa e descdtta - stau la sostituzione della relgiosit ll rch' giolre, dello rpzTzTo alf istituzionc, delle intcrorut al rito. Fino alla kantiana convergenza di coscienza tnorale e di cielo steilato. Ecco perch i rappresntanti delle religioni istituite - sempre ansiosi di stringere la mano a qualche autot dnn2ta e di assicurarsi un clualche concordato - ambiscano, in odio alla socief secolarizztt' la, a imborsare quaisiasi lacelto di rehgirtsit, qualsiasi frustolo o J:remto teistico, panteistico, c1uctistico o senso Jel msterrt o spi-

Quante volte ho visto menti di formazione scientifica,

se

abbandonate da speranze di mutanento storico-politico, porre il proprio onore nel riconoscimento della onnipotenza mafvaga "un ma irresisribile Jello svrluppo recnocrarico. ora facendone

Arimane leopardiano ora contrattando una extfaterritorialit individuale o di gruppo, monacale o conventualel La tragicit di

lgli

Napoleoni nella sua e rrosr ra disperara e dichiarata imorenza. non chiede di essere salvaro nra sosriru.iro. ALrche pei mc che scnv,o,la vlu.zu Ja jnvo.are rper gji altri) non pu essere rJtro cne la mn slsttttt2tonc.

E da quando capitale capitale forse che i padroni non


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ritualismo orfico o nevrotico, pur d riempirne i granai del potere.

In coscienza, chi di noi, soprattutto se letteralo o in polerdca con i gretti razionalisti, ha resistito nello scorso ventenno alla
grata penombra dell'Inconscio, popoata di angeli e demon? Peggio: siccome i ceti oppressi e alienati hanno sempre sognato il .,sogno d una cosa> che li metteva in fiero conflitto con le cl.riese istituzionali (quando in realt lottavano e soffrivano per non togliere ogni rito ma per fondarne di nuovi), il sowersivisno anarchizzante e ribellistico si sempre odato <1i qualche religosit (un sincero epigono: Pasolin). Persino quelli che mi hanno insegnato che cosa religiosa possa essere (Capitini, \7ei1, Milani) non mi hanno sempre evitato di sentire in loro, sebbene a livello altissirno, quell'"innalzamento nello spirito> di cui, per condannarlo, parlano le Scritture. E ceno i santi sono sempre tentat dal disincarnato, dall'ineffabile. Incarnazione. Napoleoni sapeva bene che la politica ne una forma. E che religione non pu essere altro (airol) che la otganizzazione delle esperienze e memorie della compresenza e inscindibilit di mille realt contraddittorie. Anche col suo esempio c confermiamo in una verit <(concret> dove prassi e contemplazione si certificano a vicenda, come nel fare poetico e amoroso. Con la nozione di feticismo della merce e reificazone degli uomini, il marxismo; con quelia di pusioni inconsce la psicanalisi; ci hanno ripetuto in linguaggio loro quel che da sempre
avevano insegnato le

Se ancora: La lafenza di quello in questo; di alcunch di l-uturo rd di l delle nostre biologie terr:rinalit d ragione del presenre c del passato. E la nozione f igura quale Auerbach ebbe a identificare per l'et ronanico-gotica e in Dante. Essa s'accompagrra. si lega. alla inscparabilit di apparenza e di sosranza. E fondamento di ogni dover cssere, anche poJitico, e alla messa in opera.delle operazioni di Agnizione o, come pi correttamente si

dl colrunlcazlone-conosclllento. Ilerrore politico, di cui m' pano di poter parlare per Claudio Napoleon, un rischio sempre presente nella difficolt di separare le vere incarnazioni dalle false, i falsi dar veri profeti e di osare affrontare l'ambiguit di ogni compagno di strada, che pu essere il Signore o un demone del crepuscolo. Resta, insuperabile, lo scarto - rnegJio si direbbe: l'abisso fra chiesa visibie e invisibile; anche questo Napoleoni 1o ha vis suto. Forse, dismessa la sublime superbia che voleva ..1'uomo dio per l'uomoo, mi chiedo se quello scarto non potrebbe superarsi nell'awenire quando s'estendesse a ogni rapporto interumano quel che i cattolici credono nel sacramento del matrimonio, dove i celebranti sono i coniusi medesimi: <uomo sacerdote
d1ce,

al1'uomor.

Ma di queste cose si pu scrivere solo ridendo e sperando le intendano coloro che queste sappiano tradurre in altre parole senza troppo vergognarsi della propria fatuit.
5 agosto 1990

religioni.

'./

Dunque non possono esser, come si chiede, Iaicizzate, se, quando lo chedono, debbono per non contraddirsi respingere parte di s, farsi eresie a se stesse. Napoleoni ha vissuto il paradosso per cui non c' religione senza chiesa n chiesa senza rito, foss'anche una cena di pane e pesce arrosto sulla spiaggia di Tiberiade. Ha saputo che l'Incarnazione impJica anche l'esperienza gioiosa e paurosa dell'Agnizone, ossia del riconoscimen' to, quando, come nel sogno, si riconosce e confessa che A era anche B elafractio panis rivda, sotto la specie dello sconosciuto incontrato per caso, l'assoluto e il definitivo. Non per nulla il riconoscimento di un altro nel medesimo una costante nella Commedia che s'apre e chiude con un riconoscimento. E proprio (come mostr Barthes in poche fulminee pagine) tale anche la
chiave dell'opera di Proust.

1))

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LA GUERRA DEL MIO NEMICOI

nostra, ricominciamo a parlare di uomini ossia di rapporti di proprier. Detcrjviarno a rroj c ai nostri vcini - alrcora inirnnrapir.rabil compagni - 1 colore, la ragione, l'origile e la fine ventula di questo buio.
26 agosto i990

Ci che di ripugnante sta accadendo pu avere una ricaduta oositva, Dooo dieci anni di volontarie e servi.li sconfitte e due di iovine pi inneggiate che capite, pu essere, se lo vortemo, un inizio. Fra quanti nello scorso quindicennio sono passat dall'adolescenza a una perplessa maturit pu darsi accada a molti, come a molti negli anni immediatamente precedenti il 1940, di voler sapere quel che giornali e tv non dicono. Di cominciare a scrivere nelle proprie menti una storia di s e dei padri, anche diversissima dal romanzo che alla fine della vita amiamo raccontarci. Ma che li interroghi senza piet e li tormenti in ogni attimo del loro awenire. Questo il senso odierno della parola comunismo: un novimento appena visibile ma reale che nasca dalla disfatta epocale e mondiale della Sinistfa. Norl conta sapere chi nei deserti del petrolio abbia torto e chi tagione. Se da una parte c', sporco di una sfage vezzeg,gtat: dall'Occidente, urr regime abietto, c'lall'altra c', fone di un consenso oggi internazionale ma fin d'ora precarlo, quello che ameno per me da quaranta anni il nernico del generc umano, l sistema di potere desli Usa. il loro rlodello di esistenza. nTrasformare la guera irnperialista in guerra civilc> 9ra stata la parola d'ordine di l-enn alf inizio del primo conflitfo nlondiale, Oggi nulla sembra pi spento di quella formula. Eppure contiene un srallo di verit decisirta nel verbo ..trasformaret . La guerra che pu cominciare domani, trasforn.rada in non-violenza
eversiva? Quando la <rivoita delle piere, sembra sepoha sotto Ie lanrere e le menzogne di conflitto, il suo eser.npio pu essere ale

NOTA

goria duratura di rua possibile via? Cerco di difer-rdenni daila retorca e dalla speranza. Di qui non si vede nessun lume. Non si intende nessuna proposta ragioncvole. Ma nel bto apliamo gli occhi. Ricordiamo le trme dei corpi e delle cose . Nomniamole. Questo di ogni inizio. Quelli chc intorno a noi pretcndono vedere sono in sogno. O cicchi. l,c loro ironie sono scherzi da obitolio. Si agitano su1l'odo di una fossa conune. Nulla ce ne assicura ma propro per questo dovremno vedere quel che essi noo possono o r-rorr vogliono. Appena stretta rura mano nella 1)4

I b. ilraq rarif:r lrnnession. del KL,"arr. ll ll ,rg.cro. il governo iralirno decise di partecipare alle operazion militari con l'invio di due fregate. Sono queste 1e premesse della guerra del Golfo, combanuta nel gcnneio-Iebbraio 1991. Per Fortini, l'operazione di polizia internaziolale, availata dall'Onu, costitu un ciscrimine etico poitico: in esse vide profilarsi il mondo de dopo-Mr.rro, il "pensiero unico>, I'acquiescenza cinica e disncantata degl irrtellettual. Questo , dun que, il primo di una lunga serie di articolisua guerra, i cui corrispettivo jn vcrsj il ciclo canzonette del Colfo>, compreso in Conposiht sa/t,dnlzrr (Einaucli, "Sette 1994). Ecco 'eleoco degi altri articoi sulla guerra del Gofo pubblicrti dal <Irlanifesto>: <f)tro nrotivi contro la guerra", "Ordini da disobbedire", "Fjloarne licani di snistra, coorizzti c contenti,', <Sul computer l'elurctto. Lr rcdazione va alla guerra>, <Crro Bobbio, hai perso anche tu" (r'edi r'zy'a). NIa il leir-rrotv delln .guerra tclevisr'a c prescnte enche ir articoli di djverso rgonteDto.
"frnJr^.

'orru vrro.ar,, i^ni ei.,- olricl cconrrorl r,sirne di )JdJ,r n lluserr ll7. rl nre',d-,rre rrre'ircno Bu lr ucci"e I invio di truo-oc ncl C,'llo ir, v-str di tn iorcnenr

l 2 agosto 1990 l'esercito

iracheno aveva invaso

il Kuwait.Il 6 agosto

125

OTTO MOTI\1 CONTRO LA GUERRA

1. Primo: ventitre anni fa, in pubblico, avcvo fatto tnia la formula <guerra no, guerriglia su. Era di tutta una parte del <<movimento,>. nella oassione delio scontro in Vietlram c dcllc rivolte centro e sud ainericanc. Il rifiuto della guerra come parte del rifiuto della r.iolerua, ossia il pacifismo, non mi pcrsuadeva allora n oggi. Un dccennio dopo la fir-re della guerra avevo partecipato colne osservatore a un congresso internazionalc pcr la pace, di organizzazione comunista sovietica. Pad Sartre, non troppo apprezzato, si capisce, dai funzior.rari di Bulganin, per ricordare che i contenuti della pace sono pi importanti della pace medesima. Neanche il grande, internazionale, movincnto anti-atomico mi pareva giungere al fondo; n sentivo, come non sento tutt'ora, decisive, sebbene di eccezionale qualit, le rifles sioni di un Gnther Anders. La finc dell'umanit non m mai parso un dcterrente reale. Quel che credo sapere, di storia, di antropologia, di psicologia mi impedisce di identificare il bene con la non-violenza, se prima non ni si dice con chiarezza che cosa s'intende con quest'ultima parola, e non se ne specifica la funzione, il grado della sua necessit nei rapponi fra gli uomni, ossia nei rapponi fra differenze e diversit. Rifiuto della gubq.ra il rifiuto dell'uso delle armi nelle forme degli stati nazionali e dellc loro cor-rdizioni. Le guerriglie sono state o distrutte o hanno

2. Confronto con situazioni d trenta e quaranta anni fa: tutto c peggio. Non solo pcr le quasi rrrralLmira dei giudizi ma per a irrilcr anzr Jelle voci Jlferenti dal coro. E vero che l ooinionc rrpidamente mrnipolabic? S e no. Sr, se si lratra Ji irerre in pochi giorni un qualche cosenso o furore. No, se si guarda alle risposte profonde, Dopo un decennio almeno di decJino n.rorae, intellettua.ie, economico e poJtico degli Stat Uniti e di crescita di a.ltri modelli di sviluppo (capir,alisrico) come il nostro, i mutamenri elettorali, il dislocamento dei paniti storc, la mescita di una generazione che non ha conosciuto gJi anni del terrorismo; la trasfor rnazione tutt ora in corso rrci paesi dell Esr: si porcva pcrrsarc che la destra comc menrilit rutriraria avcsse bensr guaJrgnato. c comc, e non nancasse di mar-rifestarsi in tante occasioni, non escluso il revisionismo storiografico, in corrispondenza al dsfaci mento delle siniste, Ma non che il benc-rifusio sarebbero tomati a essere i -bcrrctti vcrdi.. i -conrras. org,aizzari thlla Cia e le portaerei. Avevamo sottovalutato le equazioni profonde degli interessi e dei sentimenti. Non solo i <<due terz> na anche forse sopfattutlo il .,terzo>' depresso o zurarco-nafioso, ha qualcosa da dfendere dal terzo n.rondo che da noi ha il volto dell'arabo. un volro visibile a ogni angoo di srraJa. Nei morncrtj parctici il voho rassicurante quello dei vecchi Statr Uniti dei padi, dei nonni, e Jer bisnonru.la mano sul cuorc, la Starua della li6en,i marincs.

generato ovunque antiguerriglie, guerre regionali o semi-clandestine e cifrate, tra rnukinazionali e agenzic segrete. La non-violenza, insomma, un'anla. Magari simbolica, corne l'Intifada, oggi spcnta, non vinta, ma per due o pi anni l'unica vera tragica novit intellettua.le, culturale e etico-politica della sinistra monpace fra gli oppressi, da.le. Il verso della canzone anarchica: "La guerra agl opprcssori . continua a parctrni vcro. con una prela cauzione: quella pace implica contraddizioni e conflitti agli stessi oppress, quella guerra non necessariamente da combattersi con le armi. Come ricorda Machiavclli che, per chi non paga le tasse, costringerlo a pagarle pu essere vissuto corne pi insoffribile violeirza che l'uccisione del padre; e indurlo a finanziare la

cartorra.
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La dtfferenza, che rende paurosi questi giorni, che ceti rnedioborghesi, l'Italia dei colt, i1 ceto politico che quasi sempre sono stati una barriera a1le peggiori rendenze della et reaganiana, si sono trovati da.lla parte di queste ultime, ben contenti che I'ir.rdecenza di un Saddam Hussein abbia provocato un generale rillesso di dfcsa e di proresrr. QueJa - unionc sacra . .-he . .ru stata solo in taluni episodi della lotta antiterrorismo sen.rbra oggi non solo quasi rivelata nella <nazione profondan ma confermata dala quasi rotalit der facirori di opinine. Mi sbaglio: ci sono (in pane) i preti. Siccome la storia non manca di umorismo, tocca, to a un Andreotti ripetere che la soluzone in Kuwait inseparabile da quella libanese e palestinese. Tutto questo cliventer, anzi gi diventato, una verit irrespngibile in una societ irrespirabile. Il ocolpo" politico-istituzionale g compiuto negli scorsi anni ha il consenso degLi italiani. Non saranno I'inflazione e le tasse a spaventadi, basta loro scendere in strada, guardare facce rnagrebine o serrcgalesi. aprire iJ giornae.
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t
cant\'aro:

Chi avessc voglia cli ricolclare che cent'alni la i socialisti guerra / mortc al regno dclla "GLrelrl al rcgno dcJla [orfe),, r]lelrtrr lc si stre talilne (e dit rtezzo sccoio cluelle

l.

che all'et della Santa Ailsnza bisognerebbe pensare a1l'in.tpicgo clella mano armata barbarica contro la pressione di altri barbari sul /zrze.i rornauo. Una faccia come quella clel gialr.raicano di ori-

sovietiche) lianno dimenticato che nella sccorda strofa dcll'Irternazion.le sta s( r'iro che: .,Se codcsd caruibali si ostina
no

a far cli

toic

sono pcr

noi ilcgli r:roi ,/ presto saprauro che .le nostr-c pa loti fx)stri stcssi gcnerdll), cornettefclrbe un erro-

re. l-'esperieuza ilcl secolo 1,rova che la trasformarzior-tc lcnir-riana deila gucrra inperlalisLl ir.r grrcrra cvile ipotizzabilc s.rlo al di sotto cli ul cer-to livclio cli tecnologia clcgli arLrlncnri, lin tar.rtcr che le cluc pai iD coDflitto nol possor-o o non vogliono lme Lrso. Ancora due o tre clcccnni orsono si potcva pcnsare al valorc escmplarc dci accesi e spcnti in Anerica latir-ra o clesti' "fLrocLri>', nati a eternizzarsi cone nelle guerrglic ceutroamericanc o alricane. Che alla base clella guerra degli eselciti si opponesse tluclla clei popoLi. secondo la parola cli Mao e la pratica, llno a une certa data, dcl Vienram. che pcr ha vinto solo quando ha ricevuto un certo tipo di an[anrcnto. Possesso c uso cli stru[rcnti tccnologi camente complcssi inplicano, ir chi li guica e li usa, una moclifi cazionc analoga a quella che h2 l)ortato clall'operaio dclla <catcna, a quello attualc, giapponesc o italielo. Scconclo il sarcesrno cli Blecht, ai tenpi c1i llitler, il difetto del carrista e dcl meccani' co era quelio ci potel pensare. Oggi qLrel ((pcnsare contro>, i gcnereli oclierni lo hrnr-ro clinrineto ploprio accrcscenclo la quote di..pensiero> applicato all'impiego della tecnologia rrilitarc. . -1. Un consiglierc mrliralc di Bush hr detto - parole senstc chc ic potcnzc civili r.ron famro ornrai la guerla. la fanno solo i rrcrro civili o sv1uppati. Comc la polizia controlla c ghctrizza in riscrvc, urbrne e non, le minorrnze margineLi, cos gli eserciti di 1ri nazioni coalizztrtc dcbbono 1:,revenire e soffocare le irizirtivc <incrvili'; ncl nostro cirso, l'arurcssionc clcl Kurvait. Isoiirre, con trollale e punirc, firo alla sopplessionc fisjca e alla cr-cazione di ,uciaues o rcsidcozc coatte. l,o si fatto con gLi inclirni d'ltneri ca. gli africani clel Suc1, i Palestinesi, il piancte GLrlag o clucllo arnazzorrico. Si poucbbc obicttarc che agli americlni - ma non solo a iolo - i'espcricuza dovrebbc: tuostrarc che oggi, anzi sctrt' pre, h scgrcgazionc, ia plieionc, le costituzonc il crste corLon' pe, avvccna intomo a s. djflonde malacoscicnza, Iollia. rrzrlania, criuirrc. Ma J'espcricnzil lrostra anchc che muu, lbrcbe, droghe. kapir r- lrrii itlt(xlrtiche blstalo a contcnc[c le rivolle. Invccc

urne, oggi generalissimo degli Usa, i'ho gi letta in Anmiano e lvlarceilino. La produzione di caste, in atto dovunque si compie la disgregazione di tipo coloniale fra popoli e naziori, deve tiprodurla al proprio intemo. Le centinaia di rnigliaia di coloro che lasciano 1'lraq dimostrano una distribuzone sociale nazionale che ha l'orrido splcndore c1i un diagranma. Al centro clella stra,l,r le,rrrto Jci ricchis'rrli o europci. I'oi ,rrro\clf:rri canriorr Ji ;rrabi. fu b,'rdi glj egizirni e rccrmpxti o itt catnntitto fuori stra' da, pi lontani qualrto pi reieni e pi scuri d pelle, pai'stani, indiani e poi nubiani del Sudan... Nelle vicende di extracorruni' teri di Milano di cluesti mesi gi si distingue qualcosa di siraile 5. Menffe scdvo, ie armi non harlto conlnci2to a clistruigerc lc citt ma il loro effetto, il peggio, lo hanno gi ottenuto. Stiamo subendo la distruzione di ogni linguaggio ragionevole, l'atcraziorre di clualunquc voce, i1 terrorismo dcologico (dire .,antiamericano>,, oggi, ha la stessa valcnza che uantisovietico, sulla bocca cli un clirigerte comunista italiano trent'anni fa). Quando c' il morto amnazzeto a Palermo, Reggio o Napoii, mi sono chicsto cli che forniscc i lenzuolo che copre il morto c occulta ld faccia squartta. Chiss sc le Questure ne hanno la dotazione? NIi piacc credere che siano i vicini, per un resto cii piet cristiana. Musulmani e !,brei hanno il lenzr:olo funebre. I sacchi cli pastica sono dcll'Occider.rte . Mi piacerebbe conoscere le disposizioni amclicane per i cadaveri nenci. Hanno diritto al sacco cd plasti ca? A Par.rama si ripreso il costurnc delle fosse comuni. 6. singolarc ihe la riflessione sulia psicologia del combattentc sia scarsssir.ua. Bisoena che la contaddizione del <cavalicrc cristiano, si sviluppi fino alla doppia coscienza tardo-rinasci mentale soprattutto con la leva in massa, con la coscrizione obbligatoria e le nazioni in armi cli et napoleonica perch si diffonda la consapevolczza clella tragicit militare, come miseria e g.randezza. Per un secolo e mczzo rletuorialistica e narrativa ce n lrun"o padato finch, con la Seconda guerra, si avuto nei grandi macelli 1'ar..vicinamento e l'identificazionc dal militare al civilc. Per Lrel corso clell'ultillo quarantennio la trasformazionc tecnologica della banaglia ha ricostituito una unit paranoicle clel combattente spccialista, ipcrattivo, e nel medesitt.to lempo LLna
.

l.2E

129

.,r-rormaleo dellc nassc civili cspostc allo stcninio. Slo quando un fratnnento di metallo pelrea la carne c prima della morte o dell'anestcsia, il combattente di oggi rccr-rpcra una smilitudine con quelli del passato, I)ccadenzc dcLla condizione trrilita re permangono, ma i suoi clementi fondamentali - prova fisica, fraternit, odio, ororc, softerenza - solto per cento vie accettate

udt

dall'esperienza di nassa, e alche dai lintasmi dei deliri e dei delitti, sicch divei'rtato ir.r.rpossibile parlare della pace e della guerla come di due condizior-ri contrapposte. Quando avevo die ci o venti anni, una ,,disgraziaro pubblica e cruenta era une prova formativa e memorabile, Oggi l padre di famigia vede a ogni chilometro, oltre il cruscotto, la possibilt di dar n.rone o rnorire La pedezione del nichlismo si rucca allora da reaismo e virile acceitarzione. Anziani giornalisti saturi di vccchio Barolo ci

nei sogni, vedo i politologi chc in questi tempi affatica"realisti> no la carta dei giornali mentre cuociono ncl napaln sprLrzzto dal prirno squadrone di eicotteri levatos in appoggio ai gloriosi raarines. Fra tanti effetti disastrosi, qucsta minaccia di guerra ha alneno quello utile di srapparci al moralismo che da qualche anno da ogni pane ci affoga: al moralismo si deve opporre I'eticit del realismo politico. Ma al realismo politico (che non pu

spiegano che le crpes esigono la lottura dei gusci e che volere il week-end in auto equivale a volere la trasformazione tn pezzi di cadaveri impastati d sabbia di un elevato numero di corpi umani

di etnia e lingua alaba. Corpi che, da vivi, avrebbero voluto, insensati, frci pagare il doppio ogni litro della loro benzina Ma chi allora avrcbbe saivato le borse nondiali? E cos l'azionista
vuole portarsi a casa, incartarto nel quotidano filanziario, un suo pezzetto di arabo morto perch i figli imparifto a beccare e a

"scmpre opporre la positivit della idcologia, ossia di una fir.ralt, di "un vcrso doveo che non n solo un ..dover esserer, n solo un <<potcr esscre>>, ma la colrtraddittoria e quirdi mobile colluttazione di ouello e di ouesto. L scelte di fronte alla guerra - obbedicnza o diserzione pcftcngono chc alla coscienzir (se questa parola ha un signillor-r ficato) e non consentono di giudicare come .,bene>, o corne .,nale>, come <ragione> o come <<torto> i comportamenti politici, siano essi <tirannici>> o <democratici>, anche se il discorso propagandistico (e il nostro stesso bisoglro di rassicurazionc) ci spingono inevitabilmentc ve$o I'eterna formula: <Pagani hanno rono e crstiani hanno ragione>, o inversamentc. Contro iL moraIista il realista ha ragiolrc; contro il realista hanno ragione la fede,
la speranza e l'anorc. 8. Near.rcl.re le cause pi sante sono tai se non interviene una loro continua traduzione negl interessi e nella prass. Il nazismo l, rvuto lono ron perchc fo.se srnguinaro. inumrno c razzista (argomento morarlistico); n perch stato vinto (argomen to del ,,reaismoo politico); ma pcrch colrtaddiccva una immagine o figura di futuro che consideriamo positiva per noi e per pdi altri, immagine e figura inconciliabili con quelle che il nazisno promuoveva. Ma si aggiunga che le cause e le guerre non sono mai perdutc o vinte pcr scn.rpre. Il nazismo hideriano, laggi, nel fondo della prilna met del secolo, ha ragione se oggi lron vinciamo, di attimo in attimo, il nostro sconro con i motivi che lo produsscro. E i morti dclla Conune sono traditi e <linenticati. dooo certoverti anni. se noi tarchc scnza sapcrc clrc co.a c chi fuior-ro) lascian.ro chc vincano i noderni Versaglisti. E questo vzle per
semDre
13

non riposare sul

uguale> della <natura umana>) si deve

nutirsi. 7. Leggo sul .,manifestoo che sarcbbe stolto ricordare, davanti all'aggressione irachena al Kurvait, i due pesi e le due misure oggi impiegati dall'Or.ru: perch un male e un crror{ non coprono ur altro nale cd errore. La mancanza di applicazione di
sanzioni a Israele non giustifica Hussein. Possibile non ci si aweda che l'uso di qucsto buon senso aiuta solo lo sfrenato molalismo che oggi ottunde e consola? Dico (come Rossanda) che Hussein un mascalzonc. Aggiungo: un sanguinario oppressore del suo popolo e anche di altri. E poi? Forse che alla domanda

perch egli mancli i suoi soldati a occupare il Kuwait si pu rispondere in termini cli moralit? E lo stesso vale per Bush e i suoi generali. Ci stato ricordato, con discrczione, che il "reaLismoo (con-re il nloralisn.ro) non esaurisce le risposte n pone le domande giuste. E non si ffatta di <<amettere>> la prescnza e la
forza di n"rtivazioni ideologiche.

Der tutt1.

Il

cardinale R.rtzinger non mi

molto simpatico per ha ragionc quando indica diffuso l'errore noralistico (col nome dell'antico eretico Pelagio); e d'alta parte,
130

Oggi :irppirrno che norr ci .orro giusrc gucrrc: rnr rrorr ci sono giuste guerre oggi, pcrch le finalit chc lc guerre di classe
si sono proposte possono-debbono oggi essere combattute e rag-

B1

giunte altrirnenti che con le armi. E non perch la violenza sia, in astratto e sempre, il <malen. Ma perch oggi e qui essa serue ai nostri awersari; o almeno cos, oggi, crediamo. La guerra del Golfo isnobile e va rifiutata e combattuta fino a che ci resta una parola, non perch Saddam sia un delinquente malvagio o perch gli Stati Uniti vogliono controllare il mondo e metterlo aJ proprio servizio, ma perch fa arretare tutto quel che riteniamo buono c giusro per noi e per gl alr ri.
9 settembre 1990

IL DISAGIO DI

VT\,ERE NELLE NOTE

Di UN DIARIO

Rileggo, dopo trentotto anni,Il mestere di uiuere.l|ednione a cura di Marziano GuglieLninetti e Laura Nay, condotta sull'autografo, ha un ricchissimo apparato di varianii e di nore e

una accurata introduzione di Guglielminetti che ricostruisce soprattutto l'uso che Pavese fece delle proprie letture per archi, tettare, unendo diario intimo e diario della propria opera, una immagine di s, un simulacro. Rammento la scarsa simparia di quela prima letrura. Con altre ragroni.la ritrovo oggi. -un libro. nei vaii sensi dell'aggenivo, penoso, come Moravia lo defin nel 1954. Dunque, nel 1,935 , mentre erano in stampa le poesie di Lauorare stanca ela prefazione intirolara I! mestiere di poeta, Pavese comirrciava un diario. Dall otrobre '15 aJ marzo"36 Io scrive a Brancaleone Calabro, dove confinato; poi, al ritorno a Torino, il diario prende la forma d un <<esame di coscienzor, considerazioni su s medesimo e il proprio lavoro, note di lettura, giudizi. Sono pensieri svolti raramente per due o tre pagine. Pi sp_esso, note di rnezza pagina. Frequenri (e cadent) gf aforismi. C', costante, una voglia di durezza, realismo, disprezzo e chiaroveggenza che talvolta d nella recitazione. Il eslio
quando Pavese non serra ie mascelle. Il tema dell'amore e del fallimento amoroso occuDa Drevalenlemenre l'anno I938. A parrire da.l 1ql9 prevalgono i remi colJegari alla scrinura letreraria. gli srudi di ernologia'c di psicoanalsi, e notizie di un lavoro accanito e devoto chJdeve compensare degli scatti e delle angosce affettive. E il periodo dellacoperta del mondo gre.o a.cico, di \4co e la riceca di una <classi cit> e dell'<essere>. FJvelatore, il siienzio assoluto su quel che nel mondo si prepara a esplodere. Con la fine del '4J e di rurto il '4.1, quando - insegnante sotto falso nome presso un collegio dei Padri Somaschi, registra nel diario una sofi; di crisi religitsa e di awicinamento al divino. 1l '4s gli detta pochissime pagin. e un ostentato silenzio accompagna quel violento mese di aprie. Dal '46 incalzano le notizie sul proprio mesdere di autore, e i successi, contenuti na crescenti. Sono gli anni di maggiore fer,

132

133

\rorc: fil.ro al 19,18 quando, i] 7 novembre, annota cli avele scritto in rrrcno dj cluc mcsila lnm c i fak): <E ccrto I'cxphit pi for:tc, nom. Sc rsponde, ser a posto>; poi. al'inizo clel '50 alcur-rc

osscn'azioni acutissrrc, sccontlo me 1e pi belle clcl libro, sr rrppolto tra dcstino. storia e superstiziolc, lino all'aflerrrazionc

va cdizioue; chc, oltretutto, il testo che l'aLrtorc stcsso ha prcpe leto 1)erch lossc sraupato intcgrale dopo a urorte. (Ccrto Prrvcsc uon ha ruila cla griaclagnarc dl unar lucc

saltriane: <Noi sieno zrl inondo per trasfonnarc il dcstino in ljbcrt c la natuLa ir causrLit", c mi paLe l! solrma cleli'ctttirnistno tr-lgico cli Pavesc. Poi l'incontro con la L)or'"'ling, h situa zionc intrlnaziornc plccipita (c qucla italiana, scrivc, "di latcnte gucrlrt civilc"). tlotrirrcia nla caclorzrt clcl solltrirc", le discesa ncl-

scendalistica; clLrest'ultima vicnc scnrmai d Thccuino, cli cui I'aLttore nor.r ll 1li 1utofizzato la stanp,ri e pcggio velr dre ccntineia cli poesie aclolescenziali chc ci minacciano con la lorcr
pessn:r clualit, a giuclicarc da quellc gir cornparse). Lrsorlna le accademie, diceva cpLcl persor-raggio d1 coLnn-rc,

dcprcssiorrc.

Alkrra, conrc ogg, soiro pcrsllaso chc la partc nrigliore, la pir celta, di Pavcsc siu irt alcuuc, poche, poesic di Lttuorttra stanca, ir alcui.ri reccclnti hnghi, in La lwtl t: i fak) e ncg.li scritti criti ci. Pavcsc poco rni ha clato nra qud poco brucia conrc uua spina. E il fastidio o la parta di un sogno argoscioso e mztl rcordato. Certi lettclati poch mesi fa harno dctto che l'aurore cli Lata)1Ltrc .t/Lt\tc[t non avcva lolo dato nulla. .'eto: a lcggcdi si scntc. Trcnuno sono i pzrss orncssi clalla prima edizione c di questi bcn Venticinquc antcccdcnli il 199. Quasi tutti concngono bruschi rifcrincnt c dlusionj scssLurli, accusc o schcuri alc donnc, ad alculc dorurc o i sc stcsso. Nr:lla cli divct'so ca quel che si ricavr dellr: altrc plrti del libro; se non, forsc, un puerile bisogno di parolacce, QLnrdo non souo rnerc esibizior.ri di scatologia; c con l'eccezione di alcune ingiuric del '"12 a Emilio Cec chi, in difcsa di Arnciuua di Vttorii (dicci anri p! tardi Cecchi era ancora vivcnrc), a naggior pafic di passi og'gi rcstituiti sono dcll'anno 1918, scritti nclla furia dcllo scacco e dclla gclosia pcr Ia donDa chc avcva spos?rlo un altfo. Si intlavecle una storia tetn: cluclltr donna ha sposato uno che chiama <<Lrn lct>> r'ra che pu claLle clucl chc Pavese non pu (<Conc stiarlo a coglioni? Vcdiamo se uri fai godcle");la conr.ra noD ha tuttavia rotto con Pavesc, cli clui il delirio riclttatorio (ul-a prossirla volta chc ti lifai viva, telefono la vcLit a tuo tttari to>). I- anchc una vencletta postum?ti Prvcsc aveva fatto copiale a macclina le parolc c lc paginc pclch fossclo pubblicate postu

i tragici greci, Virgilio, f)antc, Shakespearc, Stcndhal, Bauclelajre e Dostocvsl<j e annorazioni a proposito di libri chc la mia gcncrazione ebbe in comune con la sLrd, come
tutto Erockrto,
Iluizirua, Lvy-lruhl, Kicrkcgalrcl, Hemingu'ay1 Rayuroncl. Siarlio lontarnissinri cialla nitidezza cdtica di La lattaratura tntaricana c dltri slggi, ca quclla degli intensi pacsaggi simboici nei racconti, c osscssionati invcce da un perpctuo ragionare su
catcgore filosolcanentc supcrfcil e soprertutto sulla rcrralogia sallguc'scsso tcfrd-lllorte che era stata di tarta intciligenza euro-

dia, si frnno opl)urc non si fanno. lr cos lc cclizioni critichc. Quanto a 1le, ilon sollo c'lccordo, acl esenrpio, corr gLi cpistoari intclrzionalncntc ccls[rati o pieni di brrchi corr' stato il caso, pcr l-cslrc alla Iiinrruci Vecchia c Duova, di Plvesc, Vittor.irri c PasoLini. Ma anchc eltd cclitori ron schcrzano. Natrlia Ginzburg ha invece ragione quando nega chc le clelusioni politichc possano avere avuto uu pcso riJcvante ncl sui. cidro. ll mio crrorc di quarant'ar'ni fa (cli creclerc a ur irrpcgr-rcr cotntruslu e ron solo gencricamcntc politico dt Pavcse) poncva trvcce fra le caLLse non c "dclusionin bcns il conllitto con la partc uilicialc cclla cultura clel Pci - lc critichc che g1i vcnivano cla unascita" e da "Socictu" e, soprattutto, in cluei prirn mcsi cclla guella cli Corea, la clcvata probabilit di rn conflito nondialc c ltolico. C)ggi creclo cli potcr dire che qucllo e quesro furono solo causc n.rir-rori. Ma, uaturalmcrtc, riiluto i discorsi che dcriclono Pavese courc ur) fagzzo o ul clecadentc cli pr-ovincia o kr esaltano pcr ttna sur (nesisteDtc) indiflrcnza idcokrgica. Questc qruttlocento pagnc alternano considcraziolri su s meclesirro e le propde svcrrture psicologiche con ragionauelti suil'opcra compiuta c da compiere, giudizi sui classici soprat,

rrc a insultarc quella donna. Lcggo chc Nrtdia Cinzburg c Giulio Einaucli avrebbero prcferito chc quci p'.rssi rinranesscr-o omcssi. Ma allora non si sarcbbe clovr:to ncanchc niziarc il lavoro. impouente. clella nuo
1J4

pca ncl

priiro trentennio dcl sccolo,

e chc [u conrune a rlolta

clestra cotnc a molta ,,sinistra>; Larvrcncc, Corki, l{ar.r.rsun. Lu

tJt

Xun, Alderson, London, Faulkner, Nizan e persino Mann. Sullo sfondo, i libri della <collezione viola" che Pavese promosse e che scandafizzarono i comunisti romani: Frazer, Frobe-

gli era stato assegnato il Premio Strega. eravamo con Einatrdi. morinj, Musat e ranri altri al Biffi Scala per festeggiare uscita
di Ilorologio di Carlo Levi. Dopo un tipico suo ghigno a proposito del sucesso allo Strega (nGlielo abbiamo messo in culo i>>, dove .,glio stava per i lenerati e i critici romani e il plurale era n.raiestatico), Pavese mi disse che il pno numero era uscito e, allegro di lasciare il cocktail, mi chiese di accompagnarlo al vicino iurnero 5 di via Flodrammatici, dove aveva sede la Casa della Cu.ltura e una libreria Einaudi. Era di ottimo umore. Tornammo nelle sale affollate. Annotava il 14 luglio: <Sui fronti la gente ha ripreso a morireo. Pio XII nel 1949 aveva scomunicato i comunisti e Balbo avrebbe presto dovuto scegliere ra il Partito e la Chiesa La enciclica confermava quella incompatibilit. Questa lettera pu aiutare a capire l'aria d'allora, estate 1950. La gterta di Corea era cominciata due mesi prima. Mac Arthur chiedeva di poter usare
L'atomica.

nius, Julius Evola, Ernesto De Martino dd. Mondo magico,


Kerenyi, EJiade...

Aggiungo

il frequente richiamo al <<realismo> politico,

disceso dail'amato Nietzsche. L'esbizionismo imbarazzante, l'irrequietezza lirica (con quel <tu> a se stesso che forse troppo generosamente Gugielminetti interpreta come divisione di ruoli, sdoppiamento dell'autore), la misoginia sadomasochista, I'egolatria della sconfitta, tutto questo spiega pelch mi sia occorso di polemizzare con violenza contro i giovani che sul finire degli anni Cinquanta e persino dei Sessanta auscultavano su questo peggror Pavese la propria brama di disperazione falsa e vera. Quando su tutto questo, come nelle lasse dt La luna e i fal, si posa invece la luce di eclisse di chi parla dalla parte dei morri, a.llom so che Pavese un momento indiscutibile della coscienza poetica del Novecento, cui non mordono lo scherno e la calunnia, gli scandal servfi e neanche le vesti stracciate di quei farisei dell'antifascismo che per istinto morae, sebbene senza cLiarezza
storica o filosofica, Pavese trovava insopportabi.li. fn Il r;'zestiere di uiuere c' un aforisma. del 1941. che merita di essere meditato: banalit delle ideolosie totalitarie corri"La sponde alla banalita della pred.icazione umanilaria che tc ha provocate>.

Iiultima lettera di Fortini a Pauese Avevo conosciuto Pavese nel 1946 a Roma. ooi lo avevo spesso incontrato da Ejnaudi a Torino. Awerso, a suo rempo, genere alla polemi. all impresa vittoriniana del "Politecnico. e in ca antireligiosa, egli era venuto sviluppando uno scambio intellettuale con Felice Balbo, ailora del gruppo dei <Cattolici-Comunistir' (ne faceva pane Franco Rodano). Cesare Balbo, Mario Motta e lui dettero inizio, nel 1950 alla rivista e realt, che ebbe breve vita e fu subito,artacca"Cultura ta dai comunsti che - come annotava il t5 di febbraio - andavano dicendo: .<P non un buon compagno>. Dopo aver letto Lrna mia nota a Il mondo magico di Ernesto de Martino, Pavese mi parl del progetto della rivista e mi chiese di collaborare. Un tardo pomeriggio, credo poco dopo il22 di giugno, quando a Roma
136

Nelie prime righe accennavo a un mio intervento sul saggio di Pavese ddicato al Mito apparso sul primo numero di nCultura e realto. Larticolo si chiudeva con queste parole: ..I'esigenza di Pavese ci sembra espressa in termini inadeguatj: una mera riqualificazione del sacr, del mito, sulla via della psicologia del piofondo e della religiosit primitiva ha delle conseguenze immobilizzanti e compensatorie. Quella esigenza pu essere cornata solo filoso[icamente, cio cercando di intendere fino in londo la natura dell'errore del razionalismo assoluto, di cui hanno discorso Felice Balbo e Augusto del Noce>r. Pavese ne auto zz

la pubblicazione nel numero successivo delia rivista, in un biglietto a Mona del26 agosto 1950: l'ultimo del suo epistolario - Scrissi questa lettera gioved 25 agosto..Quando uscii di casa, per le sigarette. il sabato, era troppo tardi per impostare tl lunedl matn. in un bar, lessi la norizia de.[ suicidio. Dalla tasca quella lettera passata in fondo a un cassetto, chiusa e affrancata, per vent'ann.
Caro Pavese, ho mandato a Motta una nota al tuo Mito Ma mj rendo conto che confusa e manchevole proprio 1 dove vorrebbe essere decisiva, cio nel taglio filosofico delia questione. Mi dispiaciuto ron averti inconrraro r Bocca di Magrar avrenrmo potuto p.rrlare della rivista Qui a MiLno

ne abbiamo discu"so. con conclusioni abbrsranza conrraddittorie ln londo' la cosa piimportante della rivista la sua esistenza, pi che i suoi contenu-

137

!i. Disgraziatamente, sLrcce.Le quel che succede. Ho paur che abbi^mo perduto lroppo tenpo, negli anni della guena lredda, a prender coraggio, e che ormai anche i peggioli comincino ad avere degJi argomenti contro di noi. Vedi lo scritto di Gerratana sul Balbo; appena superiore alla posizione di uRinascitar na non viene quasi contemporaneanlente all'enciclica Huma
Eenelis?

RADICI COMUNII

Fino a qualche mese fa ero, qui, fra gli onimisti; ormai ho f impressio' ne cbe siamo entrati neila zona dove tutte le facce e le cose hanno segno negativo, tutto davvero sarui. Vorrei sapere se tu hai cuore di ricomincia re, di essere attivo e non appena parlecipe o vittna di quel che sta per veni' rc, ta uno o due o tLe anoi al fiassimo. Io ero di quelli che non credevano alla guetra, oggi comincio a crederci ogni giorno di pitr; e mi par di sapere che non ci sia nessuna speranza capace di resisrere alla deformazione di una guerra. Vorrei fin d'ora rifiutarni alle iilusioni inevitabili, alla falsa fiducia
cDe
s1

Un canto anarchico fine Ottocento. Diuttosto noto fra i meno giovrli. dicc una situazione ricorrcnte nelll poesia di Ungaretti: ritorno alla paria, suo riconoscimento alla luce dell'aba. Cos inzia: allo sguardo mi apparve la rera / ha "Gi gLi alberi del sole nascenter>. Gli autori non sono cor.losciuti, solo
supposti. Nei <Dischi del Sole> c' una registrazione. Chi la cantava morto da due anni. E una romanza. Parla del ritorno di anarchici deportati coatti alle isole dopo i fatti del 1894. La data probabile sta fra il 1895 e il 1896. Dice: <de1 porto i fanaLb. Il porto quello di Livorno. Il piroscafo aspetta il giorno, come

ecclfa con

1a

guerfa,

Non riesco quasi a scriver pi nulia di tagionevole, con questo stato d'anin,o, con la previsione di quesra rotale sconlltta di un certo modo dj
immaeinare come e cose avrebbero dovuto andare. E tende a ricomiDciare comeiempre nell'imminenza delie guerre a soJita divisone fra pragmatisti ed esistenzialisti, Ira prolessionisti dell'immediato !irare innanzi e i gorghi semireligiosi della.,grandezza e miseria> dell'uomo sbart,:to dalla guerra, messo innanzi alle sccltc, cccetera. Che schifo. Con 1a prospetriva della pace, <Cultura e Realt" ha un senso. Un alrro, con quella della guerra. Della
gr.rerra

d'uso, alla fonda. Le luci della banchina sono ancora accese.


Come nella Genova di Campana e in tante scritture del ventennio che orecede la Prima mondiale. Il testo discorre di affetti familiari del osuolo toscano> che fu <natria di tanti mortalio. Chiude dichiarando durevole fede nell'idalc anarchico. Fra i suoi i8 e i 24 anni il figlio di emigrati lucchesi ad Alessandria d'Egitto avr sentito quel canto nell'ambiente di Enrico Pea, suo maggiore d sette anni e lucchese. Presieduta da Galileo Palla fin dal 1882, c'era in quella citt una sezione anarchica denominata <Massa Carararr. Sono cose gi piuttosto ben studate.

inletta, di .,religione".

Mi accorgo che non basta, non basta affato avere scelto poliricamente per guardare con una certa tranquillit quel che ci stanSono molto ar,'vilito.

no comDmanoo. Ti vedtei volentieri, se possibile. Non vieni mai a Milano? E ora senti: non sarebbe possibile aeefe Laovre stanca, che ho perso, Paes i tuoi - F eria d.' apos to? Vorrei parlare ora, per il prossimo nunrero di di La luaa "Comunit", e i fal, ma mi sento cos stupido; e bisognerebbe parlarne moito bene.
t...1

tuo Fortini 74 settembre 1990

Nell'autunno del 1912 Unsaretti lascia Alessandria diretto a Parigi e sbarca a Livomo. Scriver: nl-ltalia mi si rivel come una montagna>. E, in versi: <Vedeva per la prirra volta i monti / consueti agli occhi e ai sogni / di tutti i suoi defunti. / Neve vede' va per la prima volta / in ultimi virgulti ormai taglienti / che orlavano a luce delle

vetto.

e Sentimento del tempo sono pi di venti le situazioni del crepuscolo d'alba. Nei frammenti dt La teta prornessd 1'^ppodo gli diventer 1o sbarco di Enea. Gli <immortali" del canto anarchico saranno in <terra sai ancora di ceneri / di inventori senza riposo>, anni dopo. La <<aetatezza>> formale del canto dei coatti reduci, destinato al pathos di sconfitta e mendicante i frustoli della eloquenza borghese; a'cora una volta testimonia della servit e del bisogno

In IJallegria

138

139

di uscirne pi di quanto non avrebbe fatto il ribellismo parigino e futurista di Ungaretti nel trier.rnio successivo. Quel suo ritorno prender definita figura con un quafto di secolo di varianti della poesia <Popolo>, Ma gi nel 1915 la prima versione parlava d ,.svenevole auora balzata> e il canto anonimo: <i mio petto mi l:alza. 11 tema torna nel 19J2 nella mediocre ooesia intitolata
lq I 5 . che pare un a ffresco del peggior A rJegno Soffici. Ma, inversamente, f irnpeccabile retorica novecentesca del poeta testimonia di una grandiosa fa.lsa coscienza, quindi di una necessit di oltrepassarla. Mente la sentimentalit consolatoria del canto dei reduci ribadiva le catene che avrebbe voluto spezzare. Ancora una volta i conflini di livelli e modelli disegnano un diagramma cnigrnatrco di perdire e di profirri.
, "" t e le
I q I4-

Sono d accordo con Zanzorto. le letture miglori sono oggi

quelle pedanti:
enclcloDeole.

i libri di tutti, le grammatiche, i dizionari

Capirolo XXII di Ptnorchio. Il buratLino srato messo a fare da cine da guardia. Le farne gli propongono il patto che avevano col defunto cane Nelampo: una gallina <bell'e pelatD ogni setre che si sarebbero portate via. Pinocchio abbaia, il contadino agguanta le faine, le mette in un sacco. E, con accenlo di vera ounirvi. ma
contenfezza. <Alla fine, siete cascate nelle mie manil Potrei s vil non sonoJ>. Eccetera. Di dove verr quell'endecasillabo? L edi4ione critica della

Polidori indica anche altri esemoi di <lettdrariet voluta e ironica- residuo .di una terterarura di consumo. oiu che altro
tearrale e melodra-rn maca
.

quelle strofe saffiche rimate. E poi, per la presenza di due varian probabimente un autografo. Ebbene: il primo verso della terza strofa propro quello che pronuncia il contadino di Collodi (spudoratamente mentendo: il giorno dopo, aggiunge, le poner all'oste del vicino paese che le speller e le cuciner, altra bugia, oa uso lepre dolce e forte>). Mensaldo si rammenta che vil non sonor> canta Pollione "s ncl second atto dd).a Norrya di tsell ini. Librerto d Felice Romani (1811). il <Potrei punirvf' potrebb'essere del contadino; e in italiano abbondano gli endecasillabi. Gi: ma come mai il verso, bell'e intero, di mezzo secolo anteriore alla fatica del Felice Romani, librettista scaligero? Forse Carducci, ammiratore del Falrtoni. lo fece oervenire alle orecchie del Collodi? Mi manchr i.l tempo per questo serissimo problema. Ma mefio innanzi l'ipotesi di Lrna fonte comune a Far.rtoni, a Pollione e ai Contadino: Metastasio. La Poiidori c'era andata vicina. Metastasio ha lasciato tanti modi, formule, versicoli memorabili. Quando quella poesia di Monta.le - dawero una delle sue meno felici - sar dimenticata, verso il2090 qualcuno si chieder come mai in bocca a un personaggio di romanzo si trovi l verso <quel che non siamo, quel che non vogliamo>. Senso del tempo reale: mio padre, ignaro di Metastasio, soleva enfatizzare ironicamente una affermazione dicendo: Palamede!". Dooo la sua "S. morre. scopersi chc era Merastasio: .Sr. Palamede. lla regal Messene / di pace apportator Spafta m'invia../ Sparta di guerra stanca...>>. Mi rovai a risalire di generazione in generazione di umili ebrei livornesi, fino all'ultimo quarto del Settecento, quan' do emancipatori comparvero i giacobini; e fra quelli il Fantoni.

ti,

23 senenbrc 199A

Da forse quarant'anni, nella mia stanza milanese, conservo, incorniciata, una carta manoscritta vergata in elegante corsivo del XVm secolo. Non ricordo come mi sia pervenuta. Vi si leggono le prime strofe di una delle Odi (1184) di Giovanni Fantoni, in Arcadia Labindo Arsinoetico, nato a Fivizzano nel, 1175, morto presidente della Accademia di Belle Arti di Carrara nel 1807. Il personaggio degno di attenzione. Fu un giacobino combattente, dall'esistenza tumultuosa, in letteratura un classici' sta oraziano. Ho conservato quel foglietto perch divertito dal titolo (<Contro a.lcuni maligni cririci") e dagJi sfrenati latinismi di
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NOTA

I Corne gi nel caso di <In mano ai rinnegati>> lvedi nfra), si tratra di due brani eterogenei, unificati dall'occhieo nDue note pedanti>.

141

LT IIAROLI STIIAVOLTL NELLA TENSIONF] DEI DIALETTI

rro o si clisperano nella nostagia dcllc tbr-nc usuratc e chiuse, cone fur Saba, ir Pcnna c fino ir tutta una pafie della poesia cli Caproni e cli Giuclicil fino d certo <<carrnevalcsco, delle avanguar

sccolr,,,

Franco Brevirri, [,c parolc pcrdute. I)alatti Einaudi, 1990.

e poc.ria

ncl nostrct

pmli Scssanta alle sue prcscrti rlcorrenze. r--emersione dei neoclialenali aiuta a capirc c1r?le potentc controspJnta di separazione e cli accanita volont di chiudcrsi Lur catalogo mcmori e (e anche ci esclusione e di olgoglio dcla scoritta) si accourpagni al processo di nassificazionc sociale vit toliosa delle cliffcrcnzc c distruttva delle particolarit.
die, clai

ir

(Jor la repentina accelerazione clel plocesso di snirntella' mento dclle culturc originaric avviato fin dall'inizio dcl sccolo, a partire dagli ann Sessiuta Settanta, sempre pi rcca stata la crcscita cli poesia in clialetto, ossiar nella Lingua (ha scritto uno dci piii rilevanti fra quci pocti) clclla domestica, dclla pri "affcttivir vaziorre, della soggczionc socialc clivcnr:ta destino>. C)ggi la qur lit dei risultati troppo la \rincc sullc poplcssit ir.rdottc dalle poe tiche de r.ruovi dialettali, il che, per qranto mi concerne, ni fzr ricrcdcre in parte di quanto pir divent'anni fa avevo sostenuto. Lelenco si arricchisce continuarnente. A partire dalle rac coltc cli Pierro e dal 1972 col primo libro di Tomro Guerra, e da allora con l'utimo Pasolini e Zanzotto - con i nomi pir rilcvanti (di Loi, Baldini, Scataglni, Giacoraini) qucli di De Gironcoli, Cergoly, Zavattini, Calzavara, Baldassarri, Pedrett, Bartolin, Cantarutti, Rcgis, Masala, Bcrtolani, Grisoni, allc promcssc seguono i risultati e le imitazior.ri. Non pi versate nelle tradizionali fornc delle piccolc patrie vernacolari, clueste intelligenze hanro orentata la espressionc poetica verso la lingua rr.lofta o moribonda del dialetto, patria dd <1.lalerno>, e del ,,bassoo cluotidiano. Non sembra dubbio che tutto qucsto abbia a che fare con il pathos dclla dccadenza, della sconfitta, della norte e dei fantasni (di rado separabile dai senti' mento di individuazione nominalistica che di ogni naturalisr.r.ro, nc.lla illusione che il norre sia la cosa). Pascoli ne era e nc resta il
cepostipite.

Il libro ili lranco Brevini appcna uscito

con

il titolo

lc

parok: pardutc. Dialctti c pocsia ne/ nostro secolo il piir conrpleto che conosca su di un Vcntennio cli poesia orrai chd rt ncoclia' lertale per distinguerla ror solo da quella rlello scorso secolo lna anchc cla quclla della pLirra rlct dcl nostr-o: chc, sclivc l'airtore, avcva vcduto rl passaggio dal al sublinc" c dallc forne "conrico cpico leaListiche a qucllc irico-clegrache. Inlbrmato c scriamente

pensato, percolre

tutt la controversia critica sull'algomcnto

carat[erizza loltissimi autori, noti e mero noti, arricci]ito da scttanta pagine di bibliograla. Ma non un manualc n una raccol ta cli schede. La discussiore, anche polenica e tLrttavia aperta, di capitolo ir.r capitolo viele di continuo riproposta. Essa si foncla su cli ura prcllressa olmai gencralmcntc accettata: llella letteratu ra italana esistita lin dallc origini une cloppia tr-aclizionc, c ula h esplessivistica o .,realistica, alla quale si possol.ro rjcondurre

lc letteraturc clialenali. E la tcsi di Gianlanco Contini (1961), oggi ripresa in un irponente corpo di ricerche <1i flologi, iinguist, dialcttologi, storici clella Lingua e critici lcttelari; clisciplinc r-re1lc quali, ramlrcnto di avere scntito dilc anni fa Cesare Segre, rrol siamo seconcli a ncssutro. Delle due pafti in cui il libro diviso, la prilna esamina gli rspctti storici c tcolici della questione c la seconda, la pi anpia,
percorr-c sccolo cii poesia dialcnac, non csclusi natulaLrentc Di Giacono, Tessa, Noventa, Giotu, Marir. Questa trattazionc clcllc lgurc r.r.raggioli della plima mct del secolo si giustifica
Lrn

La storica tensione frontale fra livello comico realistico o dialettale e livcllo cli lingua si Jlenta, dirci, fin da prima "alto" dcl nostro secolo (penso ai Parzanese, Bettini e altri non pochi) c dventa unr specie d clisposizior.re parallela dei due ..generin con i flturjsti e i crepuscolari (penso a Palazzeschi); na soprattutto clove la nostalgia clcl dialctto c la mimesi dcl parlato, si affianca
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soprattutto cone introduziorre all'ultino ventenno ecl , mi pare, la meno soddis{rccntc. Ma si tcnga prcscntc chc questi capitoli, dai titoli pi cordiali e allusjvi che austeri, nol una
serie di la prosecuzionc per esernpi clc.lla tcrr.ratj"medagliod": ca c clcgli irtcrrogativi clella prirra parte.

Naturalmentc nellc ultirlc paginc si affolllno, comc le ani'


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me nell'Ade omerico, troppi autori. La giusta causa che vuol portarJi alla luce prevale sulla possibilit di discrirninarli, Intanto ci dato cos di misurare non solo il mutamento di prospettiva dal 1952 della grande silloge pasoliniana ma anche dalla antolosia datata 1987 dello sresso Breviru. Una interessante appendice a1 volume appena uscito (che si

giova anche dei risultati di inchieste demoscopiche) dedicata alle ricerche sociologiche e statistiche sulla dialenofonia e diglossia nel nostro paese. Il riflesso letterario di tale condizione lo si vede nei singoli che si desolidarizzano dalla comunicazione del quotidiano e ne quanto pi sembrano cerca a nella "verit" formulano un'alra, diretta a pochissimi o invisibili; per poi rapidamente raccogliersi in gruppi di tendenza, di fraternit o autodifesa.

naturale, riassorbita. La proposta conclusiva (di disegnare, con Jarneson, ,rmappe cognitive> delia citt post-moderna nella quale si vive, rivendicando magari modelli di vita preindustriali e di <coniugare il proprio immaginario e la propria lilrgua con le cot.tdizioni di esistenza tealb>, calando alf interno del proprio tempo ,.la testimonianza di un altro tempo") proposta apertamente metalefterafia e etico-politica; e mi ova, non occorrerebbe dirlo, del tutto consenziente non fosse che dido equivale a sfidare, oggi, il ridicolo. Essa si collega ad alcune delle maggiori e serie interpretazioni dei possibili esiti ,,in avanti> della convivenza urnana (fra i molti, seppure contraddittor fra loro, basti il nome di Ernsr Bloch) che lo scorso entennio, per cause che non occorre r:ui rammenlare. ha obliterato o rimosso.

Posio concedere, con qualche dfficolt, che (lo soisse

Chi scrive oggi in dialetto (e indipendentemente dala qua' lit dei propri doni), se non conserva l'illusione di essere in relazione immediata con quanti quel dialetto ancora intendono e parlano, cerca una via per dichiararsi fuori del gioco; salvo rientrarci nella figura dell'eroe bastonato. La sua una negativa dichiarazione di voto, un annullare una scheda, I'iscrizione a una dega" ideale. Nor.r si tratta di dare alcun pi puro significato alle parole della rib e neanche di eseguire per la millesima volta il mimo della afasia del poeta moderno; ma di fingere la comunica zione cum mous in lingua mortua, come detto nel titolo di mo dei Quadr per una esposizone. Questo pi visibile in 'alcuni casi limite, di dialetti rnanaca.lmente identrficati con aree linguistiche minime o cos remoti dalla lingua da richiedere la versione a fronte. L.r quei casi l'autore si fa, come ha dettp Tonno Guefra, <poeta turco>> ossia vestito da tufco. Ma nod ci sono solo questi casi tonnentosi e impenetrabili, molto somiglianti a certe correnti poesie neo-ermetiche, Anche dove si tratta di normali npersonalizzazioni" di dialetti maggiori (la <lengua mia, di Noventa o il milanese di Loi) oppure di un itaLiano smaltato di dialettismi (Scataglini), non ci si allontana da1 girone della poesia di oggi, delle sue contraddizioni e tic dominanti. Megio: ci confermiamo come tura delle componenti di quella. Di ouesto Brevini lucido dichiaratore. Pronunciata nella lingua della Lebensueb, del nnlondo vtale quotidiano> e delle sue ,,evidenze>, la poesia in dialetto oppone la biografia, 'etnia, la microcomunit ai macrosoggetti collettivi; per venirne, com'
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Mengaldo neli'83 ) la poesia neodialettale evochi e invochi un lettore di densit e penezza esperenziale inconfrontabile con quello, depresso e spesso raggrinzito, che viene desgnato dalla odierna poesia in lingua. Ma non sar fbrse perch continuiamo, per eccesso di speanza, ad attribuire alia poesa neodialettae, in quanto taIe, una ncchezza di esperienza e di,,veritn che piutto' sto (se e quando ) passivamente convogliata nel dialetto ossia nella sfera del suo uso e costume, nella variet dei suoi tanti impieghi extraletrerari ? E la .Jetrerariet- l clemento londartc che unisce le o,licrne o pregresse forme di poesia in lingua,,alta, con quelle in Lingua ..bassa> o dialettale; premessa di qualunque atto poetico, capace di denotado come tale e dr distinguerlo (sebbene in modo precario ed equivoco) da altri usi del linguaggio. Ricordate l sonetto con cui, anno 1812, Carlo Porta derideva le pretese puriste di un tal Gorelli <sienese>? Fuor dell'ane, della ironia e della musica del Porta; fuor della sua ..letteraturao (quella che, per indicarne il valore e non solo il genere chiamiamo npoesiao) il dialetto di lingua> ma non perc stesso milanese del Veue, "scuola lingua di poesia - pu essere, anzi nella quasi totalit del suo uso certanente , altrettanto cojon del pulito toscano padato dal purista deriso. La rcchezza esperenziae dei parlanti si mostra come <<cornmedio o <poema> soo a chi la guardi come recitazione o testo; oppure si deposita nel folrdo delle coscienze ma come in fondo a ur.r vocabolario. II possesso e l'uso del dialetto non ci fa n 145

migliori n peggiori di quello della lingua o d qualunque altra lingua delle tremila e passa che sul pianeta si padano. Cos dicer.rdo non rni identfico per con quant, in norne deJ rrudo giudizio di ralore e ddJa dzza e quati dd -rnessag gio>, trovano oziosa la ormai decennale discussione o, magari, I'utile volume di Brevini che la riprende e matura. Come Brevini sostiene, certo non si pu prescindere dalle distinzioni lingurstiche fra i test neodialettali e quelli in Lngua; anzi, tanto meno lo si pu quanto pi quelle distinzioni si fanno sottili e altrettanto
visibili le inter{erelrze.

I neodialettali, lo sappiano o no, lo vogliano o no, sono inglobati entro Lrn sistema pi simile a quello dell'et barocca (dove norma e deriazione.lallc norrra erano srreltamente contigue e stridenti e non dovevano essere reinventate a ogni rigo) che non a quello del pathos decadente o angoscioso, esistenziale o catastrofico in cui credono, in soggettiva buona fede, di muovers1.

Un neodialettale, insomma, fa assegnamento sulla dglossia <naturale> o <acquisita>, la propria e del destinatario; non mai (ai nostri giorni) ufente del suo solo dia.letto. In questo senso il
suo grado di intenzionalit letteraria, di operazione formale e, vorrei dire, maneristica pu essere e spesso (a vari livelli di consapevolezza) maggiore di quello di chi atraver:ato, o attraversa, una lingua nazionale dominante. Per il solo fatto di scrivere in dialetto alf interno di una societ e cultura pa ante e scrivente in lingua, egli pi <riflesso> di chi vi scrive in lingua. In questo senso I'odierno poeta dialettale h :uno status paradossa.lmente analogo a quello del traduttore, che quasi sempre metaletterario. Non perch egli traduca dal'uno all'altro dei linguaggi ma (finch quello che scrive sia dialetto e non in altra lingua) perch l'uno suona denro l'altro, come quando leggiamo una versione da1 latino oIaVulgata. I poi si guardi a quel che si compone inlorno a rtoi: qui un poeta adatta in francese le proprie composizioni napoletar.re, l si ilpastano cadenze e lessici dei primi secoli con dialeqtrsmi siciliani o veneti, altrove si evidenziano latenze vernacolari enro rifacimenti di libretti d'opera... (aveva cominciato cos, pi di quarant'anni fa, anche Pasolini). Quello che chiamiamo postmo dernismo e manierismo forse solo 1o strumento orowidenziale che la fa finita con il .'moderno, e anche lella bffa o nel cinismo, conservatrice o avanguardistica che sia, la sua tragicomica tensione verso le autenticit comunque destinata alla estetizzazione industriale della esistenza. Si costituisce invece una nuova base, o zoccolo o autolegislazione formale, pi somigliante alla educazione retorica nelle scuole di due o tre secoli or sono che non a.lla anarchia novecentesca. La ooesia-come-valore viene. se
viene, dopo e oltre.

Chi r,'uol scnvere versi viene cos finalmente invitato (supe. rando le contrapposizioni di <arcaistf> e di <novato>) a .,fare le aste>>, come un tempo alle scuole primarie; a imparare le tecniche accessibili a chiunque; a diffidare del genio. Questo azzeramento del sogno della autenticit la condizione, ormai manifesta, perch si diano, di tanto in tanto, aJtri sogni, quelli nin presenza della ragione>r che, secondo una definizione famosa ma
poco intesa, la poesia-come-valore sempre costruirebbe.
2 nouembre 1990

146

147

PER

"IL

UNA SPONDA A PARIGI POLITECMCO> DI VITTORINI

Fra aprile e maggio del 1946 - proprio quando "ll Politecnico> passava da settimanale a mensile - per una quindicina di giorni Vittorini fu a Parigi, che vedeva per la prima volta, su invito del Comit National des Ecrivains, organismo presieduto da Aragon e controllato dai comunisti. La scelta di \4ttorini, autore di un'opera antifascista (ConuersaTone n Srczla) e di una resi stenziale e di largo successo (Uomin e zo), corrspondeva anche alle esigenze di una formula che le organtzzaz\oni culturali dei partiti comunisti impiegarono a lungo: per ogni lingua e nazione si eleggeva una o pi personalit di artisti, poeti, romanzieri dell'area, come si diceva, democratico-progressista e quindi non
necessariamente comunisti. Con un funzonale sistema di scambi, ogni nazione e lingua disponeva ben presto di un catalogo di nomi e opete che recava-

tempo della guera di Spagna e nella clandestinit Fra 1.945 e 1.946 il suo recapito fu presso un <Comit Dmocratique France-Italie>. Pare che i suo carteggi siano quasi tutti dispersi o rosi dai topi. La cortesia della vedova, la pittrice giapponese Fuml, m ha permesso di esaminare dieci lettere di Vittorini a Signori; tutte, meno una, dattiloscritte sulla cafia intestata del nPolitecnico". Hanno come ogget to 7a orgarizzazione del viaggio dello scrttore a Parigi. Ma Ia seconda, manoscritta e datata al 2.1 dicembre soprattutto
a.l

successiva alla disfana francese.

1945, ha un interesse che va oltre la bioerafia di

Vittorini.

no una sorta di invisibile marchio di qualit e trovavano luogo e distribuzione nelle sedi e istituzioni oolitiche. sindaca.li e culturali della sinisrra. Fu cosi possibile. pei una decma d anni. vedere i banchi della stampa di sinistra, nelle mani-festazioni o all'ingresso delle {ederazioni, ingombri anche di romanzieri o poeti bugari, indiani o islandesi che ben pochi leggevano ma che, si sapeva,
erano dalla giusra parte. compagni o quasi. Quella designazione di Vittorini non era stat{, si pu supporre, indolore; troppe erano e invidie e le opposizloni. Non so come Vittorini conoscesse lo scultore Ca o Sergio

Signori, suo coetaneo, che dal 1,924 viveva a Parigi. IJartista eccellente, introdotto e stimato negli ambienti della cultura inter nazionale d'avanguardia, era un mfitante dell'antifascismo. Pro-

^Ti mander anche un mio anicolo oer Sarlre che lo asoerta. e qualche libro italiano. D'accordo con te per la cosLiruzione di un centro del Politecnico a Parigi. Si potrebbe fare in comune con una rivista itaLiana che inizier qui a Milano ia oubblicazione di una sua edizione francese. Dimmi se Duoi occuDafiene tu stesso e che cosa occorre come spese per re e per un piccolo uIficio. tenendo conto che non abbiamo, in questo momento, molti mezz; ma potremmo tuttavia passare uno stipendio [...] costituire un fondo spese in tue mani oltre un compenso per te e per chiunque altro si occupi della cosao. Il progetto della rivista italiana innominata sembra essere in uno stato avanzato se il suo editore aufonzza Vittorini a oariare di edizione francese e sopratruno di stipendo. Pare di capre che Vittorini intenda solo dividere con l'editore della futura rivista le spese per la eventuae sede parigina. Chi costui possa esser:e stato non lo sappiamo. Si pu supporre: o Mondadori o Bompiani o la editrice Poligono cui Vittorin penser di rivolgersi alla fine del 1947, quando dovr interrompere <Politecnco>. Pi probabie Bompiani. Vittorini era autore di Bompiani, Conuersazione e Uornini e ao uscivano da quei tipi e, soprattutto, di Bompiani egli era stato redattore e consu.lente attivo firro a periodo della
clandestinit. Proprio nel suo ufficio da Bompiani, fra uno e altro bombardamento dell'estate 194J. 1o avevo incontrato oer la prima volta. Sebbene. bisogna aggiungere. non sia da escludere

prio in quel 1946 avrebbe vinto il concorso per il monumento


a.lla memoria dei

fratelli Rosselli, assassinati a Bagnoles-sur-Orne

un progetto di Vittorini stesso, alf interno delle iniziative di


Einaudi che in quel periodo pubblicava numerose riviste. Nel n. 2 di <Politecnico> (6 ottobre 1945) in prima pagina si annuncia una rivista mensile, il cui titolo possibile avrebbe potuto essere <Antologia del Politecnico" o ..I1 mese del Pofitecnico>, e che avrebbe dovuto convolgere i lettori del settimanale. Questa
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E probabile che Vittorini l'avesse conosciuto a Carrara, dove 1o scultore si rasfer per vivervi e lavorarvi i suoi marmi fino al suo progetto del discusso monumento a Bresci, e alla mone, che fu nel 1988. Nel ventennio pargino Signori ebbe certo responsabilit politiche delicate nel mondo della emigrazione ar.rdfascista,
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avrebbc dovoto essere ecLita da Llinaucli. D'ait|a partc gi in r:tra lcttela cli Plvcsc a Einrucli, del 15 di nrggio, si rifcriscc clella iclea di ucue rivistc col. cc1tro in Vittorinio, prouosse clal Fronte dclla Criltura (organizzazione coirtr-ollata dal Pcr) ed cciitc l'rtna c

I'altra cla Einaucli. E qurndi possibile che duc mcsi pi tardi, anclato in liLmo il progctto, Vitorir.ri abbia pcnsato a Lln altro cditorc. Oggi clifficile comprendcre lc i:ondizioni tuLnultuefie, ..rvvcnturose e azzertlate c1i quel perioclo, quando si tmtteva Lli occLlpare in fletta spezi c tcmi priua chc lc folze delll conscrva' ziorrc si fossero riorganizzatc. E, pcr di pi, i dieci mcsi cli ritorno alla rornalit chc intercorsero fia la libcrazionc cli lotna e cpclla clcl Nord furono, zr Nord, fatalnerte sottovJlutrti; ue tcstiuto ntanzl llorologtlo cli Cerlo Lcvi. Erano ten'rpi cli ir.riziative locdi tanto piir precipitose quarto pi ctano plccarie Ie comunicazioni. lurcora nelj'aprile clel 1946, ricordo, cbbi a in;ricgarc piir di quindici orc pcr la tratta ferroviaria Roma-Firenze e un ponerig gio e rua nottc pcl"la cauionetta con le panchc di legno che da Fircnze arrivava a Milano attrarverso urr Appcnnino sconvolto clalla battagLia di un anno pdma. Certo, I'iniziativa di Einaudi di aprire una sede a Roma e una a Milano aveva dovuto sconcertare i redattori della Einaudi torinesc; Pavese, il piii polemco, Mila il pi irodco c, pir lucido cli tutti, Balbo. Marina Zancar.r ha documentato ampiamertc la loro cliffidcnza e ostilit a Vittorini (c a Ferr?ta, a lui molto legato), accusati di tenere il piede in pi staffe, cii esscrc legati all'anbiente editoriale milanese e qulc1i di poca lealt ezicnclae. <Vittorini nri ha detto chiarrartente [...] chc non vuple legarsi a un editolc c quindi non a te)>, scrisse:rllora Pavese a $inaucli. NIa ncllc lettere a Signori si coglic una presenza ilnportn' tissima; cluella di Sanrc. Il 20 novembre Vittorini scrive di accordarsi con Sartre, tramite la nroglic rancese cli Gillo Pontecor"vo, qualora fosse stato interessato a pubblicare su <Lcs tenps rnoclcLneso uno dei suoi due alticoli, corrrpa$i sui numeri 1 e 7 dcl settmar.ralc, quelli di piir apefia clichiarazione di intcr.rti. Ura lettera del 2l clicerlbre parla di un afiicolo <pcr Sartre che lo aspctta>. Il 1,1 giugno per - un mese dopo la,,'isita a Parigi prega il corrisponder.rtc di ritirarc la vcrsione franccsc, dovuta a Michel Arnaud, di un suo raccottto, Schirnitir dcll'ttc.'ruo, destina' to a (Lcs temps modctncsr, pcrch lo ritiere,,non ben liuscito e
150

non (litto pcr una rivista letterrrda" llra sernrai pcr (Lr. setti rrr:r'rrlc Lu'liri,,, r'ttt r':rri,' : r'in quc.ta rIrrio'a I"otjv.ri,,r( rri pare cli coglierc un nroto cli prudenz,t pcr la situazionc poitcar Jel .cttirrt,',p1,. r:i:r rrrLrrs:rt,,.li ,c,c'sitr.ir''1 rti.r pcl urr "rrr1' po, clrLello jrtonro a Sartrc, nolto rrah,'tsto dai cluaclri intellerrua li del Pc. Sul n. '1 clel settirnaralc, rcll'ottobrc cd '45, c'cra stata la vcrsionc cli uno scritto nirrrfivo cli Sartle: snl n. 16, deJ 12 gcn naio t9-1(r, clLri: testj clcl urcclcsinro autorc. li priro, in apc'rtur, con riferirlcnto a ,.Les tcnrps lroclcrlics', il scccnclo sull'esistcl zialisno, preccclrrro dir una introclrrzione anonirla (che sclrssr io) e segLrito da una not cli Vittolini, anonima anch'cssa, in tinzione cli prtrafulnine che difercleva Sartre clall'accusa di uLesidr-ri idealisticit' rra con lc parolc di Merlear:-Portv Lo scritto sartlia no era in apclta polcn.ricrr con il pcrioclico comunistar .,Action, e si chiudo,a con una urcmorarbilc afliennazionc crc oggi conviene rileggcrc: <Voi chc lottrrtc pcr la Rivoluzio;re comc rroi ci proponiamo di larlo, potctc clccidcre conrc noi se css:r sat fatta in buona o in cattiva lcdc [...] Ma in qucsto caso 1...1 dccidcleLc cli ci chc I'utxro sal. Possirtc ccuprendcrlo e trane Lrn po'cli
saluterc aDgosclar>.
Nc'l numcro succcssivo (il 17) parlavo del <ricolroscinrcr-rto, dellc propric crfcne .,sccondo lLna folnr a che prim:r di cssere csistenziaiistrr rnurxista"; c ncl n. 21, d'accorclo con Vittorini, criticavo una iniziativr ccltorialc cel gruptrro dcgli intcllcttuali

comunistj ianccsi, fra i quali c'cra Pau Eluard. Nclla lettc:ra a Signori del 1'tbbrao, Vittorid scrive:

unisco l'invito per Elurrrd [...] Per straPpalgli (a Einaucli) un mpegno a proposito dcll'jnviLo a Euarcl uri ci son voluti verti giorni. Ma in caso non ci fossi rirLscito avrci itto volcnticri io le spcsc per darc ospitnlit a -luarcl. Ci tcngo nolto ad averlo in Italia e ad averlo per conto del "Politecnico"o. E Sartre irrvccc lr irvitato cla Bonrpiani, irrsicme a Sirrone de lJeaLrvoir Allivarono ir Milirno in hreio, ha l'osti1t congiun ta degl i.rtdettuaLi di centlo e cLi dcstre (chc rnai perclonavano ai
francesi di snistra I'attcggianrtlto 1lo-jr-rgoslavo sulia qucstione di Tr-icstc) c quella dci conurristi, che molto e rralincuore accct tarono chc lo scrittorc franccsc parlassc alla Casa dclh Culnrrr. Ma di tutta la lccenda h ljeaLn'oir hu sclitto in uno dci suoi voluni cli rrenodc. in cFrci giolni, in crrsa di Vittorirri, prerclen-

"ti

ttl

mo con Sartre gli accordi per il voluminoso numero unico sull'Italia che <Les Temps modernes> avrebbero pi tardi pubblcato.

Quando aggiungo che Vittorini (insierne a Gineta Varisco, gi moglie di Ferrata) era stato, in maggio, ospite dei francesi ,.oftodossi, e ufficiali; che aveva trovato Aragon e il suo ambiente insopportabili di presunzione e ortodossia burocratica; che aveva finto di dover anticipare il ritorno in Italia per spostarsi lui stesso rne lo disse - nell'allora vivacissimo quartiere di Saint-Germain, in contatto con le edizioni Gallirnard e "Les Temps modernes>, e l legarsi di amicizia con Marguerite Duras, Dionys Mascolo e Robert Antelme a loro volta in rapponi con Sartle e Merleau-Ponry si capisce che queste lettere a Signori concorrano a confermare quel che solo poco a poco, attrave$o i decenni, sono giunto a formulare: e cio che Togliatti aveva benissimo compreso 1 pericolo di una saldatura fra quella che A-ticata chiam ,,la corrente Politecnico, e la cu.ltura di una sinistra francese che dopo I 1935 aveva gi largamente elaborata la
sua critica allo stalinismo.

199r

E altro ancora c' in queste lettere. Fra i fibri che Vittorini raccomanda a Signori perch i faccia tradurre da editori francesi. Rancore di Stefano Terra sli sta a cuore. Terra sarebbe di l a poco diventato costante collaboratore del .,Politecnico> mensile. Per il suo passato politico, fra anarchico e trotskista, durante una riunione di lavoro proprio in casa di Vittorini, in quei mesi, avendo qualcuno fatto il suo nome udii una comunista, che mi sedeva vicina, dirsi fra i denti che, quello l, avrebbe gi doruto essere fucilato. I quattro o cinque giorni che corrono tra la con\pana del primo numero del a Milano e del prim numero "Politecnico> di Temps moderneso a Parigi, fine settembre e primi di "Les ottobre del 1945 assumono, a disfanza di mezzo secolo, un significato che allora nessuno di noi avrebbe ootuto intuire.
23 nouembre 7990

1t2

LA LINGUA SLOGATA CON BUONE O CATTI\E MANIERE

Tolmino Baldassarn, Quaderno di n"aduzioni, Nuova Compagnia Editrice, Forl 1996. ,.Balduso, rivista di letteratura, Pellicani Edtore, n.0, settembre
1990 ,.L,uogo Comunen, n. 1, novernbre 1990

Sappiamo sempre meno che cosa possa essere una buona poesia probabilmente perch ci sempre pi difficile sapere chc iosa ci faccia dawero piacere. Anche per questo i casi della poc-

sia sono fra i meno interessanti per chi non le sia addetto (addict). La caduta dell'interesse per il cosiddetto risutato poetico (interesse che, ancora due secoli fa, era importante criterio d eiudizio nelle cose letterarie) non fa che mettere sotto gli occhi dei ranri - che Ia pocsia non leggono o non nano o non pju che qucll'esercizio del linguaggio. praticato ai nostri giorni. molto sensibile indice di altro, di altri mutamenti: come certe monete di sale o di concl'rigLie in uso presso popoli di cui ci raccontano storci e economisi o cerri metalli di mediocre rilievo in s, come i1 cadmio o il vanadio, cos sraordinariamente preziosi

invece se combinati con alri metalli correnti. Per l'occhio dell'agente di borsa le vanaziot:s di quota nelle azioni d'imprese che li producono possono farsi prodromi o sintomi di ben altro Parrebbe, per esempio, che sulla nuova poesia in dialetto tutto fosse stato ormai detto. Neanche per sogno. Esce un libretto di Tolmino Baldassarri, un romagnolo nei suoi sessanta, di biografia tutt'altro che prevedibile, ottino poeta nel suo dialetto, prefato e studiato da Loi e Brevini. A lui stata dedicata anche tutta una
raccolta di studi. Sono versioni in romagnolo da autori d'ogni tem-

po e lingua, da Archiloco ala Achmatova, da Rilke a Marziale

gli italiani Leopardi, Ungaretti, Montale, Conte e Magrelli, Eccettuati (si capisce) ques ultimi, per gLi altri ventisei autori si tratta piuttosto di <imitazioni", per la maggior pafte condotte su versio ni italjane di varia e talom incerta qualit. Siamo a un terzo grado, assai diveno per da quello, molto frequentato in ogni secolo, di

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chi adatta in iingua propria testi originariamertc rcdatti in ura Lin gua scolrrxcuta o imper{ettamcnte nota e si serve di una versione

in italiano comc di un trasfomatore o di una interfaccin. <Da Ia canpagna e'ven la razeta...o, d'accordo, dunque; ron senza felici variant (<E pu quant ch'j nurte tot quent i lom> per <Poi quan, co intolno spenta ogni altla face", ni va piuttosto bene). Mi pare che da questa sor-ta di csperimento poetico - scnza discuteLne Ia c1u:tr, che mi palc spesso notevole, proprio perch ho detto che non quello ne il senso pi rilevante per chi si vuole ettcnto soprattutto a segni dei tempi vengano alcune consc guenze. La pLir.na conlma che nel giro di quaichc deccnnio il dialctto J.ra perduto quasi dcl turto l carattere.,basso> e "comico> che e:'a clescuto in parallelo con quello oaltoo e uaulico" della lingua letteraria; o invcrsamente. Secondo: che l'alluso nc a una ntenporalit o sovratcmporalit degli affctti, tradizio nalnrentc impLicita nel clialetto, si inconrra con una on.rai visibile incliffclcriza delle poetiche reccnri per i dislivelli srorici della lir.rgua. Terzo: che la poesia dialettale e quelia non,dialetrale non si clistinguono pi o solo qucl tanto chc consente ancora ura rrrrdu zione recrproca. In cluest'ultirno gerrere prendono posto, naturalmente, i collagcs, i centon, le parodic, i plagi, e cos r.ia. Pcr con, clLrdere che la estetizzazione non la si combatte con la "diffusa" {uga in avar.rt e1i tipo esplessivistico nra corr uua sospelsrone rronica (o <cpoch>) c.li ogni <nilitanza> poctico letteraria o una sua riduzicrne allo scherzo, all'epigramura, a gioco o dlabizzartia; o invccc la si combatte cor una razionale collaborazione alle forze 'ocialj elre,-L iarro Lluella csrerizzazionc si \.otrrLppor gor o. Un gruppo cli storici c di cr:itrci pubblica i numerogero di una rivista cli letteratura, ll titolo qucllo di un cele "Balclus". bre poema cinqucccntesco, in latino macaronico, di Teofilo F< engo, mantovano. Leditoriae affem.ra che con quel nornc l gruppo .,sceglie la contaminazione quale carnpo privilegiato sebbene non esclusivo, di riflessione. Anche, se non soprattlrtto, pcr rnlLizzarrc lc 1',.rssil'ilira rdativc a un,riperir)clrazionc ruovJ. In ur'epoca di nutanenti ecc.". Leggcndo le pr.oposte di poetica, rcdo chc .i palla Ji . \{rJrLLic Ji . o,rrarrrirrazionc, e si rggiurrgc che <<l'aperlura ai cli.aletLi, come alla citazione, condizionata al grado di torsione cr vengono sottoposi i r.Dateriali [...]. I dialet, ti. rell'universo lingrstico contemporaneo! subiscono incessanti trasformazion (arreff amenti, c t eohzzazloni ccc. ) ma conservano

in molti casi l'enersia diromoente chc una sccoare tradizione di subordinazione ha iccurnuiaior. .,Lencrgia dirompente>: duc parole e anche pi del neccs, sario. Quar.rto ai testi (Marano Baino, Biagio Cepollaro, Le1lo Voce; questi ultirni duc fra i nriglion di un concorso per inecliti deJr cur giuria tbbi r lrr plrte' qui norr possu citrlc cscrnpi rrr solo cUre che procedure comc queste - la poesia curopea le ha praticate fin ddla prima uret dci sccolo, soprattutto con Pouncl - ricevono una singolare interpretazione dalle <traduzioni irnrraginarie> di cui sopra padavo a proposito dcl poeta romagnolo. Cone cpclle, possono avere pcr lingua cii partenza una lingua qualsiasi (antica, nodelna, nota, ignota, di seconda o di cluana o di er.uresima intenzione) perch la lingua di ardvo (e foss'anche un dialetto, non si sa nai, davvcro parlato r questa o ir quell'arca geografica) gi autorclrcnzialc, indica prin.ra di tutto \e \lLssa, (illerariS ossix di c,,IIVCnzirn( c Ina|liera, conlc utt vec chio rapace in gabbia e, corre specifico di tutte le pocsie dalettali, insufficientenente egemoni ossia svolte in presenza di una lettaratura in lingua. La gabbia l'univcr:o culturale nelle qual quelle pratichc lnguistichc, lc dialcttali c le a1tre, si dispongono. Niente atino macaronico scnza latino umanistico, Cos i proce, dinenti chc ccrcano una <energia dirompente> ottengono frtal nente l'effctto colltrario: ulla tiepda perpetrazionc decorativa intercssante soprattlrtto i vicini di colegio o di gruppo. Menrre possono ottenere effetti grandissiru se paono dalla coscienza di esserc, anche, traduzioni, ossia testi dotati di doppia cttardinanza c cos\'i(rza e artclre pcr (lucsto r cccssil riamcrt te. organicln ertrc.
(<corseryator>).

Nonclr co d

quotidiano, cJre si propolrc di l'irreat dominante, "cor.rtrastare (cito semprc dalle pagine progrzuuratiche), quelle stratcgie propongono solo la propria adcsione allc istrtuziom letterarie e, cosa sconsigliabilc, nclle forme pi screclitate: i gruppi, i programmi e le riviste di poesia, drittc in fila vcrso la nicchia del loro probabilc <<successo), equivalente (avrebbero detto i poveri nonni surreali sti) alla propna infamia. Aggiur.rgi che non bello vedere gruppi soffercnti ancora per debole identit scagliarsi a vicenda, cornc piatti ilr un litigio fam iare, I'accusa di <postnoderno>, rivcnd ca-rdo pcr s la ufurzionc corrosiva> che negano ai cugili. Ci sono
157

carattere inconciliato della forma lctteraria,, cari riscatto c irrisioneo e di <slogature" e di uoralit "vcndetta,

"il

1t6

sempr!' quelli che fngono di credere di poter .,corrodcrc" con la lettelatura la srriet, le coscicnzc o .lc multinazionali? Non cos o non necessarianentc cos o almeno non con altrettante vciocit manierismi neoclialettali o neoelitari e le traduziuri false o vcrc con cui altri (io chc scrivo, ad escmpio) si consola. Le ioro iacrile, dinesse o sublimi, non vogliono, grazie al cielo, corrodere un bcl nLrlla. Ma non sanno (o sanno solo a irtcrvzi) di esscrc compagni e complici dci prili. Poi che solro mch'io dcl novero, sorriilcnclo c zoppicanclo, conc i vecchietti dcl qLnto atto cIi Fttust ripcteii cor-r loro: "i\ndia:no alla nc,stra cappelh./ ri veclere l'ultirno raggro di solci / Suonianio la campa na, inginocchiamoci, pregllarno / e afficlianoc'i ,tl veccho ldclio". Posso solo accennarc, a conclusionc, verso uno scritto di Cliolgio Agailbt'n (<Parole segrete clcl popolo scnza luogo") nel ptinro nuncro cli un'a.lta e ben diversa pubblicazior.rc (.Luogo Conrurer) redatta a Roma da lrr gruppo di autori quasi tutti

uN FILOSOFO

D'OCTCASTONE,

INFEDL,LE ALLA I-INE"

Giirtlrcr Alrclcrs, Optlnioni di un octrco, Theola,

1990

Nor.r facile capile pclch si tracluca <lopc., clocic

rnni dalla

noti ai lcttoli del uManiftestor: rivistr che merita attenzione e pazrenza crtk:t (mi augrrro di averne). Aganbcn indica una lleta (e rc.lativa poitica: sPezzare il nesso tradizionalc fra "linguaggio, (come gfaurrnatica) npopoloo
chc non esistono gcrghr n lngue segretc fuori della presenza di una lingua. cLLltura, cli.rminante e pubblica, r.r alcru.ra conunit, foss'anche rd zingari o di cavJieri del Graal, che non si definisca a partire da una sfcrl s dichiarante naggiole o prlaria. O non sono stati gli ctnologi a spiegarci come sia clifficile trovare gcrtc pi snob d certe trib ninuscolc di scnrinucLi, nunite di salalran <lre, nci cleserti australiani? Forse i Caduvco clel Blasile d cui scrissc l-vi'Strauss, con la asimnetria clcllc decoraziom cLi cui si pitturano i corpi, dicono una dialctdca sociae che sarebbe bcnc non dimcnticare, iscritta corl' ncl nostro profondo. Popoli segreti, lingua elretica cli autori ipellenerari perch plebei, aristocrazia degli stlacci, aliti cl'aglio I'a paginc di cdizioni numeratc...
11 gannao 1991

c nazionc c stato) e a quella mcnzo gna opporre la vi:rit cei <gcrghi,' c dcllc .,comunito. La piir faci le dclle rcpJiche - ma riproincttcnclomi cli ripensarci su - sarebbe

cdizionc Rorvohlt una inten ista di Gnther Alclers destnatrr u poco o nulla aggiungcrc alla figLrra di un pensatore e nilitante c1i grandc rilievo che, soprattutto negli anni Scssanta c poi nello scorso clcccnnio, tanta imporfanza [:vlrto per tutti noi, <Linca d'on-rbrao negli ultin.ri anni avcva proposto testi snoi, altri sono irr corso ci stampa c di traduzione. AiIa pare che, corlre spesso acc clc, vi sia stata una dissemirxzione di opzioni cditoliali poco giovcvolc a chi, corrc noi itaani, per vent'anni aveva perduto con' t|tto con qucll'autorc, dopo il suo cclcbre Libro su l-Iirosl]ima. Forse sarcbbc stato pi utilc proporre una organca scelta cli scritti. Stcfano Vclotti, benemcrito illtrocluttore cli alri tcsti di Anders, qui redige una breve e ottima prefazione a fiassunere i trJni di quesro filorofo ,locc,rsiorre . sl\Lfirncrt:rore inces\irn tc, ncnico delle parole naiuscole e inserwibJl, critico dei limti dclla rnente che la urente gnora, anaLista dei processi che inducono l'uollo a deprimere le ploprie capact di inmaginazionc e cli idcntificazione c quindr ad acccttarc l'illinritato potcrc dclla fecnicr c clc.lla clistruzonc. Anccrs avversario di ogni delega; e giustanente Vclotti fil.r.urcnta come esempio negalivo i tragicorlici <sacrifici>' che cert gmppi intclcnuali sovictici dcgli anni Vcnti crcdcvano di dover fare al prirnato del ocer,rello collettivo clelltr rivoluzoncr, simrnetrici a quclli, che Andcrs avr' ccfto r\ruto presenti, dcllc maggiori menti della cultura universitaria te.lesca - ed europel, non csclusa l'Italia - d .rcervcllo collcttivou clcl nazional-pa' triottisrno ctrante la guerra 1914 18. D'altonclc, qucsta clel .,ccrvcllo collcttivo>, conrc dir oltc, non questione cos semplice cone pu scn-rbrarc alle ilo nie corrcnti. N meno importante ctrc pcr A,nclcrs la tollcranzir (c anche la non vioenza) t.ton sia ulr icetrle regolativo sllpremo.
159

15E

t
Proprio il rarpporto la la prarica del "caso per: cso)> (con lelati va vcrifica dcllc situazioni) c la opportunit (o incvitabilit) cli iJ,:rli rtgolrrivi non .orrsbbt L'crmctrerc a rressrrlo eccessr'e facilit, neanche se autorizzato in nne dell'altro punto essenzia
e dcl pensiero
cLi

A.lrders, clueilo dci

ricco di aneddoti assai divcrtenti, tatti cla una lunga vita. Inclinrcnricabile il giovane Anders che clopo l'inaugu razione della celebre cesettar rriontrna di Flcideggcr sccnde corrcndo lc coiline tenenclo pcf mano la giovanssima nroglie (,,qua si ura ban.rbirrar) clcl filosofo ,Js. Essere c ternpo che, ignara di star parlarclo a un ebreo, gli chiecle se non pcnsa di isclivcrsi al Pani' to nazionalsocialista... Mtr ricco anche di svistc di traduzione o cU iteliano; dcllc quali lc peggiori non sono quelle dovute a frain-

Il librctto

"sentimenti>.

ten<limenti cli ruro stilc colloquiale na ,,'cri c propri stravolgimcnti con esiti. talvolta, di incomprensibilit. Uno dei traiti migliolr di Alrclers il suo arlore per il buort scllso o senso comune, fonclato sulla certezza cli una utit morale deJ gcncrc umano. Un esempio: ci racconta che a lui 1ggiasco clalla (lemania hitleriana, un rnarxista chc cirigeva una casa edi

rrr.r- p,rriginr cbhc a Ii[iurrr, ul lnrrnoscritlo Jnlinazisla con "E questo, secondo lej, vuol clire essere iedele alla linea?". che replicai al iettorc (oggi con'runista famoso) in "Al tono non ncno beffardo: "E lei crede che taie colrccno di fcdclt a una lirea sia degno cli un fiioso[o?"". Nelle clue battute c' un dilemma antico quanto qucllo di Artigone, che ha attaversato il nostro secolo con una riga color sangue. Poi si celato. Ma dovr esscre riscopcrto. La risposta di Andels ha senso solo se alla parola <filosofon si d i1 sigtificato di libero rigercatorc del vero. indipenclerte dalie circostanze e dalle leggi clelio Stato o clcllar comunita o del partito che egli si sia eletto. A clri nor.r tcrre la norte quclla libcrt sempre data, secondo la par(ia stoica o cristiana, nadre di adstocrazie o di rrartir. Il rifiuto di suborclinarsi alla,.iineao, rrnche se si partecipato alla sua fbrrnulazione, obbctltclza a utr'"alra" liuca, una .,mnoritj, cf r.,zcr. Quancl'anchc una societ si fosse provvecluta cU istrnze specialn.rcnte adbite all'cscr:cizio clella [bcn di liccrca intcllcttLralc (accaccniichc o nandlrinrli, fondate in FoLrriclations o ir operc l( PrcpgaftJ fz7lc) I'interferenza e l'urtc-r fla queile e le istar.rzc politiche o rcligiose - riprenclo qui ur'antica tripartzionc calr a Burckl.rardt sarcbbc non solo i-rc
qucste pafole; 160

vital:ile ma utile, pena la costituzione di una casta di assewiti ren]unerdti o cli impotenti assassinari. 11 confltto scnza fine. Quando si dissolve il criterio d "fedelta" a una pafie, c sen.tpre in nome di un'altra fedelt, di un altro <cervcllo collettivo>: e si assistc :L uno scontro d <interessi>. Non, come vuole la rctodca plogressista, lia il Potere con la maiuscola (e sarebbe ora di iclentificare piuttosto isingoli c riconoscibili poteri) e la Libcrt r.rtcllettr-rale e rnoraie; ma fra le rappresentanze, pi o meno ideologicamente conscie di s, dei bisogni e delle attcsc d settori conflittuali della socicr. Cinquant'anni fa Kstler e Mer .lcau-Pouty queste cose cc le avevano spiegate piuttosto bene e senza rirviarci a Scncca o a Hegel. Se incliniar.no a favolc di A,nclers c contro il <lrlarxista di paftito' anche per la lunga cco, in noi, della lotta del ceto intellcttua.lc contro l'assolutisr.t.ro regio ed ecclesiastico, versato poi in quella contro il mondo proprietario c borghcsc, i lnilitarisni e i fascismi. E pcr une ancora pi lunga tradizione: chc coltiva in noi la superioritfr del debole sul fone, cle.l vinto sul vncitore, del colrtcllrplativo sull'attivo, dcl drstacco sulla irunediatezza, della ragionc sulla passione o della passionc morale sulla ragione di stato. Al di sotto o il di sopla di tutto questo, sta pir brutalmente la valutazione clella istanza reale fra la larla nucla clel nemico c la gola degli amici c lrosra. Piir quella distanza dirainuiscc, pi ogni di',4sione o .,frazione" si fa allcata dci ncnici, nemica essa stessa. Neil'atto di disprezzare una partc dcgli intellcttuali clel suo tempo, LcoparcLi invitava chi conclir'dessc i suo pensiero a seguirc una "linea>, condannanclo chulclue volesse.,laccio porrc / a vicilo ed inciampo>. hvero, il naggior argonrento a favore di chi sosticne il prilrato della ufiosola> sulla vicnc da un allargamcnto spa, "lineau zialc-ten.rpomle delia prospcttiva, da una diminuzione della pressura della necessif. Loaltra, linea clcl filosofo valc pcl que'l che sta al di l clei cor.rfni del conilitto e oltre il suo;rresente; che si rivolge a un'altra parte c annunzia ..verr un giorno>. Andcls c il suo editore mlrxista avevmo, molto sernplicenente, due critcri diversi di interplctazione delle conringcnzc politichc. Sc i carli alnati clella <BJtzkrieg" nazista lbssero gir stati in corsa a poch chilometri dalla rcdazione, le ragioni cldl'editore sarcbbcro statc pir folti c Anclers ron avrebbe fatto uso della nozione cli dignit ma a sostegno dellc propric opinioni avrebbe
161

svolto, semmai, una argonentazione politica. Bisogna dire,


insomma, che Archimede siracusano molto rneglio avrebbe fatto a rifugiarsi presso un amico piuttosto che irritare inutilmente il vincitore soldato romano sopraggiunto a sconvolgerg[ Ia lucidit delle dimostrazioni seometriche. Quando si maneggiano i calcoli e la filosofia per creare ine dite armi contro il nemico, non ci si deve lamentare se la brutalit di quello ti travolge nel momento in cui credi possibile rivelrdicare ancora la tu a separ^ezza dalle contingenze.

ORDINI DA DISOBBEDIRE

Questa ufla lettera che mandai quarantuno ami fa [1950] ad Aldo C)aptirci. Era la uigilia della guerra di Corea. Leggo, caro Capitini, che la polizia si interessa del tuo libro balia non uiolenta. Bene, s dmostra cos la preoccupazione dei governi che si chiarnano crisriarri di fronre alla vcrir dela rron violenza e di fronte alla non menzogna. Non hai bisogno che io ti dica di continuare; tu colltnueri e noi con te. C' per una cosa moto importanre chc vorrei chiarirc: e in frena. prch le arrni stanno sbarcando, gli schedari dei disrett si aggornano, e tanto tuona insomma, che finr per oiovere. Voglio dire: i partiti politici conrrari al Pamo Atlantico svolgono un'azione grande per il manteninento della pace; e siamo in rnolti, fuori e dcntro quei paftiti, ad agire conseguentemente per essa. Ma non sappiamo quale sar l'esito di questa lotta. Indipendentemente dalla esistenza di uno stato di guema, lo Stato pu richiederci prestazoni di carattere militare, <richiamarci>> insomma; se non altro per istruirci all'uso delle nuove armi. _ Tu sai che non posso condividere l'atteggiamento degli obiettor di coscienza. Personalmente, il mio rifiuto alla violenza e alla uccisione si pone cntro un disegno rivolto contro lo sfruttamento, la violenza e l'uccisione in tutte le loro fotme, e richiede quindi una distinzione politica. Non accettare la tragicit inerente all'azione o al consenso alla altrui azione vuol dire dare aiuto ai Grandi Assassir.ri, al sistena dell'assassinio organizzato, che la nostra societ. Non posso mettere sul medesimo piano morale la violenza reazionaria e la violenza rivoluzionaia. Mi si pone dunque una domanda: come mi debbo comportare quando questo governo, in nome della sua attuae politica, mi chiarnasse a prcsrare servizio rnilirare? Escludirmo i'iporesi chc si prelerisca. invece chc chiamarli alle armi, invjarc irr iampi di conccntrtmenro tull i quelli chc pot rebbero cssere considerari i quadri dell'opposizione; bench sia probabile l'esistenza di un piano ad boc, a \Washington o a via XX Settembre. [...] Credo che rni presenter, se chiamato, alla autorit 163

l febbraio 1991

162

milirarc. e lerro su pcr giu (dico, pcr quanto si puo grrmrire deJ futuro; e forse baJbettando c arrosseudo. pcr queJ ranto di solenne che una dichiarazione simile comporta) un discorso di questo genere: <Mi avete chiamato, sottotenente di complemento della ilasse 1917; ed eccom. Da questo momento non obbedir a nessuno degli ordini che mi vortete impartire, percl.r le mie convinzioni mi inpediscono di collaborare con le forze armate di un governo che cefio legittimo ma che al servizio del privilegio-e delJa oppressione dj classc: di una patria che amo scbbene da quarrdo sono rtato. abbia saputo soo persegtarc mio padrc, me e i nliei amici per m otivi di azz e di convinzione politiche- Fate dunoue quell che voi chiamate il vostro dovere, come, con le presnu parolc. cerco di [are il mio.. Questa formulazione destinata a non conciliarmi nessuna simpatia. Infatti io non rnotivo il rifiuto con ragioni religiose o morali, ma con ragioni politiche. E a questo governo, a quest poJirica, a1la patria del <Corrierer, che io rifiuto, con tutta tran uilLit. obbedienza. Cos se mi si chiedesse che cosa fare se i cattivi russi aggredissero jl mio paese, non risponderei, come fo':e farebbero i omunisti, che questa ipotesi assurda e impossibile. Risponderei che non attuale e presente, mentre attuale e presente la politica di questo governo, i1 suo appoggio .e la sua che mi auguro (quali essi la difesa a una "civrlt\occidentale> intendono) scompaia al pi presto. E comuncue inutile che cerchino di farmi cadere in contraddizione per dimostranni reo di fronte alle loro leggi Sono le leggi ed giusto che esse mi colpiscano. So bene che il mio com-

ne abbastanza facile, molto confacente, in genere, agli intellettuaJi, che sono. scnpre un po' preoccupati <li salvarsi l'anima e di

Iafe ber gestr. Ma cos. Non rni sentirei dawero il coraggio di agire diversamente. Posso solo dire di ..no>, Lo dico indidualne"nte, ma r nonre di un pensiero non indiviJua.le f ...1. So chc non sar possibiJe togiere a quesre parole urr sosperto dj cribizione: se non ahro, perihc sono parol. penso ar mo ni di uomini che non si esprimono, che non scrivono sui giornali. Pure, accetto questa ombra, perch il silenzio sarebbe anora pi colpevole. Tu sai come non siamo pochi, bensi in mohi. a volere lr Irasformazjone della realt umanal non appena misca o reJigiosa o mcntale, ma anche, e prinra . ,ea\, ; senza con quesro voler affermare il diritto, dell'uomo, a ura illimitata superb: anzi. A quesro compiro della:rosrra e Jelle prossime generazioni. se cosr mi pcrmesso di parlare. la rnia presente volnt appena un impercettibile contributo, a paragone a quella espressa al slenzio dei nosti coetanei che, per quel compito, sonoitati uccisi. Io so che tu m'intendi, anche se non condividi tutte le rnie opinioni: e di tanto ti ringrazio.
2

febbraio 1991

pita-.nio aiuta obiettivamentc una delle parti in conflitto.


Infatti, se posso desiderare la neutralit giuridica del mio governo, non posso essere neutrale io. La parte che dei comunisti e dell'Unione Sovietica per me, tutto considerato, una parte pi ricca di speranza per i miei smili italiani, per i poveri, gli sfruttati e gli oppressi; una parte enro la quale ci si pu trovare in durissrni e nortali contrasti, e che cefio non data una volta per tut te, ma che ha contro di s tutti coloro che detesto, e le istruzioni e i privilegi che famro intollerabile il nostro mondo. Se fossi nel partito comunista probabilmente avrei accettato una diversa drsciplina d'azione, E d;alra pane, comprendo bene, il modo di comportarmi cl.re ti ho esposto assai poco coraggioso; anzi, diciamo, piuttosto vile. Andare in galera una soluzio164

16t

TT
PAROLA CI'lIAVE: CONFLI]'].()
Prcsso i cincsi. sorridcre erll'avversario pu manifestare ull'ostilit? glancissma. Il cer.irloniale del duell, fino a meno di cent'anni fa, cra una ltrllrra cultr,trale cli csprcssione di un conflit, to tra incliviclui. Lironia puc-\ esscrc, cotre si clicc, sanguinosa comc Lrr.a stilettata. La violenza nor ncgli srr-uurcnti inrpicgati grer usarla. E certo lc buonc nanierc sono prefcribili, quasi ,rt I'r.. iJc c.rltivc. Utta'i ir rrrl,rc: ,Irt.Jcl r crrr,;rgLi.r. ,r,l cscltpio.
r'. irr J;rrt cilco'trrru,.. rrnr lornt.t ,li corrftirru;rliti cscrrrpl,_rre..c..l <cclucativa> corrc roll lo sarebbclo invcce un ironico r.isolino o un dspettoso disscr.rso. La storia umanr anchc storia cli intollcranza e tollcr.anza, di conllitti e di loro risoh-rzioni, c1 contcsc c c1i accor.ci cla cui nasco,
t.to

.,Conflitto', scmbra

csse

te

, comc

<gtle rri>>,

il coiltr:ario di

,,pacer. Qualcosu ci sgradevolc c pcuoso e pcricoloso. Conflitto tra oplrosti o contred, urto tra volout e bisogni. (li cljcono cJrc f irrurgirtc di upacc" sorgc rJall'appagantcnto dci bisogni intrrntili, da tutto qllel chc riconcluce allo stato lctalc o a quelo chll'.rlanamento (sicurezza, calorc. indilferenza d quanto cstranco) uente l'inuaginc di,,conllitto" connessa ! qucll di separazione, nallcanza, ricerca, sfida, prova, rischio, soifeter-rra crcscitd, avvcntura. Nou troplro paradoss:lnlcnte , ld pace conticuc in s la rcntazionc dclla Drorte mentre iL conflitto i'npi..r l ,. ro.. l:t I'tLttt;t c il .csJcr,'. Per nolte sapenzc il conllitto ploprio clell'apparcnza, della trcnrenda sccna <teatralcl della reelt mentre solo vcra la pace clcl Non Esscre, il ritorlo o il raggiungimcnto dcl Nulla. l conllitto r,issuto allora comc rnale o come ncccssit transitoria

dtre coritesc c:rltr:i accordi. Cone nella musca o alneno in

Lc rcligioni noroteisticitc affidano alle funzioni cli conando, civli o rcligiosc, la difcsa della pacc. Sulln forza rcpressiva si f<rnda la leggc, entro la lcggc si clovrebbcro risolvere i conflitti, chi i.rfrange la lcggc rcmico dellar pace pubblica. Mtr accanto e contro I'esperienza di due condizioni sin-rnc triclc o antegoristc sta quclle dclla loro inseparaLrilit. Scnza conflitto non si d il fonclamcnto rreclcsimo clella esistcnza che dura, il lavoro. Scnza la ,,prcstazione, e qucl che essa inrplca
(ostacolo, rcsistcnze, usura, soffercnza, consumo) non si di "piaccrcr. Senza corflitto nor.r si d riposo o <(Pace>>. Lc guerrc sctnbrano uttc cguaLi soltanto pcr chi le guarda le cause imnediatc c tecniche. E irvcce souo clivcrse come la sto ra clcilc societ c delle parti in conflitto. Cl.riamare battaglic qucl' le clei glcci, che r.urn cluravano (pcr cstcnuazionc dci conbattenti) pi cl mezz'ora c quelle cldlc gtter!e noclclnc che durano inintcri'otte per rrcsi utr inganno di linsuaggio. E cos cooro che vogliono tlenolirc o assopirc ogni spirito di protesta e di opposizionc allc cosc-co1re stanno \ri preclicano che ogui contlasto conflitto, ogni conl'litto violcnza. ogni zrffcrnazlone c1i principio
<rntcler

gran pafie di essa. Sono sernpre csistiti i tcntativi, cliildir.idui o di gm14ri, cii uscire fuori dclla conflinualit vcrso la .,pacc, de1 nulla, dclla non-rzionc, clc:11'annr-rllamcr.rto clc.l desideiio e clel conlronto; penso a1 butlclisrro c alla traclizione mistica occiclentalc. I anche le procedurc oppostc, cli chi porar allc estreme conscgucnzc lo scontro, offrcndosi vittima all'arvversario: dagli asse iiiad (Nun.ranzia o Masada) che scclgono il srriciclio contro la r.esa, fir.ro ai singoli cle rurano 1! vita se offr.ra in clmbio della ritrattazionc o del pcntimcnto (,,r1ucsta niar unl vcrit di cui non si pu clare testimoliilza se nol morto)), clicc, av',,iato al rogo, un

eretico fiorentino clcl Quattocento; c,,lci sa, padrc, cl.r cosa signrfchi salvarsi l'anirra?> rispondc Cranrsci prigioniero al pretc che gli propone cd inoltrarc una istanza ili grazia a Mussolini).
NIa non ogni conflitto <il> conllitto, conrc l.on ogni guer, 1:r' gtreTTrt c rrorr ogn I,dcc ( ..1. 1.rrcc. V:t rerpinto r|rnc ttn volgrr. rnhrorlioru r:rrrlo cri ,r.ro, \ollo I'u. hi' inrr'rpruta i rno,l, tnt corrflitti tra r.rziorrr lorcl)zc c,'nie I'r.oj, zi,,r,< ,ii corr lirtritr:i rrcrtdjta ,' .c'Jrure..r'..11lisie1'1.. .iriJr:r. r, pre sto si arriva a parlarc di lotta dcl ..benc" contro il <malcr e simili rozze e pLlrroppo senprc cfficaci metrzogne).
r:r

r.

Costoro, nclla migliore dclle ipotesi, dilatano a livcllo mondiele I'esistcnza e la rilevanza cer.to rcalissira dci conflitti incor]sci clcgli incll'idui e fingono di nor vedcrc chc ogni cozzo cli intercssi e passioni trasponc, s, anchc c1ue1li scdimcntati o rimossi negli individLri c nei gruppi urlani na chc nelle socicr moclernc tantu le strategie dcl piccolo negoziante quanro cluelle dellc grar\lr pOlCt)z\'.tj\CJT J O rrrt i|'tl'r'rr:rrrzl slrr,l.r. rirrOrt aj rtrolirj C

noclttica,', c viva le tavolc rotoncle

sinili imbrogli.

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agli intcressj non forurulabili in forrna razionale. Quando il gelrerale Schrvarkopf orclira cli sventrare diccirniia iracheni non lo fa perch da piccolo la rrantma gi negava il selo o il padrc o minacciava cLi busse; tanto piir chc egli proba-

bilnentc un uono buon cuore. pronto rragari ad adottare r.tt.t orfano cli quegli iracheni e alante della rnusica popoiare, clell'Arkansas o della lirica trovadorica o dell'allevamento clei criccti. l-o fa pcrch non sercbbe a quel posro ove non fosse stato sclezionato ai srioi cotnpiti da un sistema cornplcsso c[ cui fanno parte industriuri, economisti, storici, psicologi, sociologi, uomiui poltici, insonma, tutta una cultura. Che poi quei cor.nplesso sistema abbia bisogno anche di tluccare le propre motivazioni ora evocando paurc (e rassicurazioni\ irr[anrili I l] rr.rnico ur orco s:rnguil'ario c p,rzzo e oxntt no pu contrbuire a clistruggcrlo in{lzando spilli r.r una sua ei}i ge per poi tornarc mangiale il tacchino c la tortr di nrcle con marrma, nogLie e figJi nel Ciorrro de1 Ringrazamentoo) ora [orncnclo argonenti solo apparentemente pi realistici (<r'ogliar.no tl pctrolio") ma altrettanto rnenzogneri o parutali tutto Lluesto ci dirnostra che..la pace,t una palola vuota e consoatoria se non si definscc bene a quale conflitto, a cluale iotta o guerra si opponga. Sr opponga, appunto. Ncgarc un conflitto ccluivalc a
istitrrne un atfo.

pu nou avere scntircllc poste a difesa clella fiatcrrit e della soidariet sempre minacciate cla ,.dentroo comc da .,.fuori, - al limite i <nenico>, corle diceva Leopardi, sar identificato nella nostra condizione cl esseri r.raturali, nella ,,natura, che ci destina alla scou.rparsa individualc c, in prospettiva, della specie. Oggi e subito il ,.nemicr>,, quello contro cui neccssario non solo conflitto ma pluena, tutto quclio che propor.re falsc netc, false coscienzc, false solidariet, false paci: c che, pcr un cseurpio, ncga cLi fatto, a colpi di parole o di leggi o di capitali o cli missi[, I'uguaglianza dei dirini - e la filale iclcntit unana fra i privilegiati e i odannati dclla terrur. Per, con ur-r'aggiunta: la lotta per quclla uguaglianza non pu non implcare conilitto contro chi opprime c asserviscc atrui. Nessuna pcggiorc ingiustizia che fare lc parti eguali tra dscguali, insegnava clon Milal. Per questo la lotta conto chi organizza il consurno di una spropositata pane clei beni ddla terra a favorc di una minoranza cosiddcna <civjlizzara> pu non essere <giusta>, na necessalia. Ancora una volta conflrtto un .,mae" per un,,beneo c per ur.r bene non garantito. Cos I'uorlo mosse alnato di bastolrc contro l'alce o il bufalo sapcndo la soffcrenza cui si esponeva o che inliggeva, nclla speranza di
soprarruivere alla famc. Bisogna scegliere.
1 rnarzo 1991

<La vita clcll'uorno sulla tena un scn'izio militarer, ..lt, sono venuto portare ]a spacar,; Chi ha dctto queste frasi la medesilra bocca che ha elerto: <Beati coloro chc si aclopcrano pcr la pacer. Credo non ci sia nessuna contraclclizione. La grrimrt frase ricor-rosce che la conflittualit (tra e <male>, tra "bene" <gir.rsto> c <ingiusto>) c la sr-ra soffcrcnza sono costitutivc, cone h sua gioia, dell'esselc unano e clel sLro lrndamcntaie bisogno di conscLvazionc c riproduzione, ossia di ,,lavoror. La scconcla ci an'erte che il latorc ci consapevoiezza anchc latore cii conflitti. La tcrza vuol ciire che ifacirori cli pace sono coloro che, accre scendo la ccrchia dci rapporti, dci tcrni o delle ragioni cl

non-con0itto, spostano la fionticra degli incvitabili e fecoi.rdi conlitti, inducendo scrlpre pi arnpie allcanze e senpre pi precisancntc definendo e chiamando per nolrrc i nctnic, trasfclrn-rancloli prima ir awcrsari, poi in collaboratori necessari c preziosi. C)gni individuo, ogni clursse, ogni societ c ,,pacifica" all'interno clc.lla cerchia clel propro ,,fuoco di Lrivacco", ma non
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r69

q
I -IRIONFI DEL],4
NIORTE

Lt.Yv.,llarna

l'ltalia. Ilatltces Lnpo-r,

Sche

iu,illel

1990.

Patrizia Valclrrgr, Dctnm Ji Joktri, Monclaclor-i, 1991


Pesrr rrrc chili clucsto, ricclncrrtc cclito cla Scbcil'ilcr. orlro scconclo di urra grlncJiosa sclc clediclta all'lta[a non ror.land c a qluclh rourara, a cura di Cjiovrnni Pr-rglicse Carlatclli, rcdatto da dicc specialisti c corrcclato da un numcro impresslonante, anchc

per clualit, cli foto a cohr, piartc, grafici (pcr smarginare le loto cli crturlr rli purc. grrfcanrcnte parlando. una sohrzione un po'arcaica). I-'inrplcsa , corrc si dice con parola poco elcgante tua cli origne latina, sponsorlzzata, cio, in volgare, pagara, dal Crcclito Italiano (Icldio lo co;rscrvi). La sfoglio attonito na nor.r n lungo perch rni ci vorrcbbe urr tvolo cirr dircttorc gcncrale, di quelli chc nari c1iigcnti spoh'eralo olpi rattina cone ir Lr ruoscl:c tlel Capihrlr di Vcrlponi. A prcposito dr Volponi, le prine cenfo pagilrc cl:l suo ultitrxr, cio, prirlo romallzo) La.rlruda pcr Rorzra, mi paiono bcllissime, corr un fiuto c un ritno senza incertczzrt, c passaggi hrnfuosi. Ec picno cl'incanto (e cli tcnsionc al coito, nj clicc un anico). (li scnti l'lrrrrcsto ccl ..Novcccntoo r.nt' lativo di adolcsccnza e l:hridit (anni ']0 c '.10, Courisso c "Sol,r riar) sr-rlla squillarrtc libelL dcl clopogucrrrr. ,{a, uri chicio, chc cosa puir rver,: a chc frrc clucl tonro inpcriale con un opuscrietto pi ncro ili Lrn rnerlo, nal starnpa, to c urr po' sgargbcrato, .a non crcclclc porti i'irlpronta Mondadori, dovc Patriz.ia Vakluga pubblca ur uronologo lirico clram tlatico danclo vocc r LrDe (lllot'ta sotterritta allo stato collicluativo>? ValdLrga ha scritto cosc di prinr'ordinc; c ar-rche questc ccntirria di cndccasrllabi a rirne baciatc, a ura pliura lettuta (ma non voglio "rccensirlc", ci voncbbc una cdnra chc non ho) uri paiono una csinia duscita, con l'inpasto - piuttosto chc di Kantolt Bcckctt c CliLrc trio illustc cli benbini jcttatorii, cii cui dicc il lisvolto dcll'astratto tcmir cacll'clico e coliquantc con scatti vocali vitali, l)rcpotcLrzc, tic c furic quasi cla <registratoreu chc balzarro su i,ivissini cla qlLrcsto finto cadaverc. No, no, qucl crc rri parc notevolc il rlpporto pondcrale. che si fa
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allegorico, fi'a i due voluni: la tanta nole clcll'Llrpero llomano e il sottilc qtrintclr-ro di vcrsi, in trc seclicesi;li. lnsomnd, quasi tutta la s{era della archeologia rornala, co Ia scultrira ilnperiale, gli edifici in tutto I'orbe antico, la ni-rrlisnatica e la glitticl, i palatini e gli cr-colari e cos ,,'ia, rr partire calla casa Giulia pel arrrivarc ai Costanzi e t-ostantini l'ho serrpre sentito come un colossale trionfo dclla Morte Stolta, di una fetraggine senza piet o spe.r?llza, uno spettacolo cli rigclit in marmo cla latrina o in br-onzo rogrroso, rncraviglioso benintcso rrra cone ura pagina indigesta cli Amrniano Marcellino o di C1 ne) comc certe cpigrali cli provincc renote, scarabocch di gla, cliatori, barnbolc ci piccole vittime, un rlondo asfissiato, cicco come le pupille dei busti, generazioni di mosri vacillanti cla inplorare che al pi presto cscano dalle catacornbe i cristiali, con i loro polel'risti stalinoidi, lc loro specuiaziolri inmobfiari, le vcdove c i vcscovi fazios, che elrneno portano ur.r luninoso deli rio, un pantoclatorc cclcstiale, una astLazione. ,4zzz atc qLtad citiJ, cita (da Sant'Agostino) Vrrlduga in chiusura del suo pocma pipi strello: <amate que.l che sareteo. Finalurentel vicn da clire, arriva ti al quinto sccolo. E quel che sarreno non soltanto il corpo putrefatto; arche quello glorioso. E cos vien fuori chc Valduga, con tutto il suo carbone cl'ossa, i gcsLriti fi'a barocco e rococ, le dcliqr,rescenze da musco delle ccrc c cla malattic ccltiche, non r.r ce la fa, per sLra e nosra [ortuna, a csserc cos cadaverica c negronantica come pcnsa di riuscirc. Non clico sia proprio l'd).egrezza in pcrsona; ma volete paragonarla con la Villa Adriana o col Musco Ntzio nae di Napoli/ E (comc mi parc debba aver intuito perfilo un regista all:r noda) pir efotizzrnte una gallcra di imperatori caprtoLm, cbcti carotidi votate ai corti gladii del Prctorio, chc non le putreclid controrilornratc o le rnorti a Vcnczia cafe a un secolo di lettcratura ancora ber lontana dallc fosse conuni del noslro.

Al terrpo dei nici pubcri brufoli

lessi L'iufcnto

di Hcnri

Barbussc, che aveva ula trerlenda copertira rossr c llcra, scene encrgicamcntc pcpatc e un intero capltolo ninuzosanente dcdicato alla clescrizione scientifica dcl disfacirrcnro cadaverico, al suo r7cr, rtoLt scnza saponilicazionc, r,cnri, farfallette e via discorrendo. Le inrragini clcll'Impcro sor.ro al cli l di turto questo, ossa ncrc c sccchc; c propro per quesio sono la fine rssoluta, il

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Signore del Mondo. Kantor invece mi fa vcnir voglia di passarc a bar e chicderc una grappa, non per rimettermi lo stomaco ma perch il roppo stroppia ed giusto pensare subito ad altro. Qualcuno ha dctto che i.l <classico> non che la corda pi tcsa del nbaroccoo. Ma ormai le credo catesorie irutilizzabli. Sfoglo loper.r.lef LreJito Italilno e qucl.r JeJJa Mon.laJori. La prima mi fa vcnir in mente il proverbio francese che suona .rSi presta solo ai ricchi,,, e, la seconda, che una volta al mendicantc certe signore dicevano: <ho gi i r.r.ei pover>. Tutto questo per dire che la morte, in questo fine secolo, non pi utlizzabile come elemento stIistico, neanche come ridicolo, ma solo come citaztone, post-mofeftz e post-moderna nel rnigLiore dei sensi. In uno scritto-di Cases, di tentadue anni fa, leggo l riassulrto di un funetto fantascientifico per ragazzi; c' un pianeta ai cui abitar.rti un essere divino impone da sccoli di distruggere periodicamcnte quelli di un altro pianeta. Lessere divino altro non che un formidabile cen'ello eletronico creato secoli prima da progenitori i cui successori sono poi divenuti incapaci di comprenderne I'essenza. Scriveva Cases: ..Raramente dato di leggere qualche cosa in cui il proglamma del capitalismo monopolistico sia pi chiaramente enunciato. Quell'Essere Elettronico Divino la trasfornlazione della seconda natura creata dalla tecnica ir.r divint irazionale, che finalnente cancella se stessa, lasciando che per nrillenni gl stessi esecutori diretti della volont del capi tale perdano la coscienza di essere al suo sewizio>. Questa, miei cari, la seconda morte, la nostra vera, quella che, diceva un pocta, ..ciascun grida>; e di cui sono emblema le Terme di Caracalla, non la protagonista della Valduga, che il Sigr.rore la mantenga in lunghissima saute.
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LA BANCA DEL MAGHREB

Conosco una insegnante di nglese, cli originc tedesca, cinquantcnnc, d nome Lucinde. Ha una famiglia e un marito che l'aiuta a tenere a bada i figlioli p piccoli. Dcdica tre o quattro ore al giorno ad aiutare acuni immigrati del quartiere, se sono in difficolt. Gli rnette i panni in lavatrice. Con tre o quattro aniche glieli stira e giieli ripona. Gli imn.rigrati hanno passato l'inverno sotlo cerle spccic c[ rcnde. Senz'acqua e senzr ccssi. lra mucchi di rfiuri. Caccirno e pantegarrc. E Jifficile accoltelhrlc. Muoio no solo se inghionono sacchetti di plastica o sirir.rghe. Af incrocio fra piazza Pantaleoni e via Stepl.renson, tre marocchini lavano i vetri. Di tanto in tanto arrivano i questurotti, scquestrano gli strumenti per lavare, il secchio. Giorni fa a uno gli hanno prcso dueccntomila lire. A un altro settecentomila lire di sisarette. La mir inscgnrnre di inglcsc sta apposrata al ircrocio Jieiro l'edico

la di un ber.rzinaro e, quando gli agcnti arrivano, marocchini corrono a poarle i soldi chc hanno n tasca. Lei li nette in una delle borse cli plastica del supernarket e se li porta a casa, come fosse la banca dcl Maghreb. E una borsa pesante, tutta di monetrne.

mano 1991

Laltra scra doveva andare a teatro e si portata dietro la sacchctta cor.r i soldi dei suoi protetti, perch nel quartiere si aggirano n.rolti ladri, enirano e escono agilmente dalle case, scusandosi se incontrano qualcuno. A teatro davano Strindberg. Che allegria. Lar insegnante cli inglese ama il teatro, io poco.. Non capisco come faccia Raboni a andare a te?tro tutte le sere. E peggio che andare in ufficio tutte le mattine. A.lmeno in u,ficio puoi
conversare.

I
1

La mrclre deila tedcsce c nrorra DCr arcr rrLrrsiato tutto in una volta rroppo pane sovielico. di segale. mr lrse norr cra neanche cli segale. I soldati sovietici lo buttavano dalle torrette dei carri armati, ne1 1915. Quel troppo pane ar:iv tutto illsieme, dopo che quasi era mona di fame sulle strade della Pomerania. La piccola arriv sull'Oder ma la rilrandarono inclieto. Crebbe con pionieri comunisti. Una volta ha pcrilro visto Ulbricht. Da grancle pass a Ovest na non s vergogna di essere una Gcnossn.
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rt
Non creclcntc, uon comLrnista. Neauche socialclcmocratca. Quel chc guiclano le auto, quar.rdo al rosso veclono il nllocchino che si prccipite a soll:vare i tergicrstalli e iei chc chiacchicra con duc altri in rttcsa sul marclapieclc, le gridano <troia". F, ci: oCome ha clctto?>. Non ha iclee gencrali sul rrondo, legge poco. Non pct quctt,'. tttrr c nIolto sitttlrlttic.-r. Abito vicino nli'Alcna di Milano, quella costrlrita secordo i piari di Bonapartc. Da clLralche attno in restauro, Notr ce i'ho con i rcstdllri nra con quellc chc scrnbrano, e probabilncntc sot.ro, rLLberic. ln una citt chc c,l.rosco cla clicci anni ci sono i l)orrtcggi (pagati, creclo, al ch o, plo r-lc) per ur restauro inntobile. Sotttr l'Arco clella Pace, rl clelicato soplarurrobile stilc impero, cotmouo naghrcbini chc non goclono dclla plotezionc di Lucinclc. I rcstruratori hzurno eretto una torre i ta cone I'arco chc con unl spccie d pontc i1.lr.rcttc in cina all'arco dov' la quadriga cli bronzo cli Abbondo Sangiorgio. Cos a paganrento (spcro) nria' nesi e turisti che non si accontcntano diveclerc Milano, comc fcce Ka['ka, clalla vetta del Duonlo, la vec]lanuo di lass. Perc alto
solo vclrticinquc nrctr, mcno cella colonna Tlaiana. Ci sar poco da vcder-c. Sar un cattivo affare. Non clico fra sciuto cli duenfa Iire, non lascer la nancia. l-sco sotto grancli rnrnifcst i pLrbblicitar. Pallando seLiamente; chi ha detto cltc c' stata Lira glicrrr ncl Golfo? Lanuo scorso il palrucchiere ni faccont clc certi [lsali liegavano i nragrlcbini venclitcui abusivi pagandol con igli da cinquantanrila lrrlsi che [r'e5:ati a loro volta su di un foglo bian co stillgevil[o traccc corlc cli rossctto. Poi sr scppe che da nuovi lo liccvano mcirc quclli buoni. Conuncpe i naghlcbini non hrr Lxr perso ia guelra e ron hamro palcnti a Baghclacl. Iir questa citr ilvcce si sono lltti reri gL rrlcricani. Sono arui che non nc r,cdcr uno vcro. Qurndo l'anLro scorsor pcr via della lcggc Martclli, gli

nragl'rrcbini ma fra gli abitrnti cli qucste contracc chi che

sa

lBll a Klenau? E increclibilc. Ma perch r.'i racconto della arrena, delle rubcric degli appalti, clei marocchiri tormcntati dal Comure o soccorsi dai volontrrri? La insegnante di inglcsc aiutata rla un prete e da rn giovanotto cldl'ex Partito Conunista. Ma il punto non questo. Il punro che il rnio parrucchierc (di Mazala del Vallo) mi ha cletto chc lui la figlia allc namfestazioni pacifiste non ce lu hsc'ia anclare e clrundo quelli famo sciopero lui va alla scuola c costringe la figlia a rcstare ncll'aula, sedura al suo banco. Qucli che scioperano sono per Sad clarn c gh ebrei di lsraele clovrebbero prcndere tutti i pzrlcstinesi c caccialli fuori, in Giorclania, in Siria. dove cepita. Cos la faccenda sarel,be finita. Intanto, i ciull bianchi stopposi cei rnici capelli dico, <non cos sen.t cascano sui.,Corcrc dclla Scra". "Vcde", anuazzadi tutti)), dice, pLice". Gli spicgo perch. "Bisognerebbe
di novenbre del
abbrevio.

chc il terzo dei bassorilievi dell'Arco dclla Pace (lato Palco) rap presenta la capitolazione di Dr"esda, col comarndantc francese Gouvion dc Saint'(lvr che si arrcnde agli austriaci e ai rtrssi, l'11

,,per non si pu se non siano tutti d'accordo>. "Verissino", l prezzo clci taglio clei capelli, dall'ultinra volta, cre171

iurmigrati si rrlettcvr-o in fila fh dellc quetto dcl l.rattino pcl i pcrnessi ci soggiorno, le carnionette clella questura si rnettc,,,anir cli tmvcrso sulla,,'ia vicina clov' il consolato cegli Stati Uniti, Icrsera ho visto jLr Tv i llrelali ili un agcnc ammazzato da lapinatori. l1o tclcfbnato a'IiLo P pcr dilgli chc si vedeva la tnaclrc clcll'rrrilr azzato canrrtrittatc clictro la bara sorrettl rla corrrpagni del morto, tutti ir urifornc. (antava, stonata c con vtlsa, Frtclh J'lttlzir. Posso capirla, avr' latto le clenrcnteri sotto la prirna lt-pLrbblica. Strirgevr con tutte e due lc n'rani un leirrbo clella banclicra, qLrello velcle, cone fosse la coda di un mulo, l-ra una clonna napolctana; dcl popolo, come si clicc, anche se non si sa pi chc cosl vuol dirc c ccrta gcntc chc conosco trova che impictosirsi cla sciocchi. Crttrtva quasi udanclo, finch ia bara cotrte ir chiesa. ,,Sianr pronti alla mortc) c r-ipetuto duc voltc ,.ltalia chiarr". ,,Cepiscir, gli ho dctto, usiano due profcssori ciella rreclia inferiore>. <Snettila>, n ira lisposto, .,Qucstc cosc va1no pcllsatc nlcp,ho c soprattlltto non scrlttc llri1''. Non capisco piir nu1a. Posso farc un ragionanento abba starrza luciclo na sul nentc. Lospite sta seduto nel clivano, io nclla nia potlona col suo insanabile sdrucio nella pcllc. GJ spiego pcrch non capisco pi nulla c pcrch qucl che successo clall'agosto scoLso ha cambiato i connotati di qllel che cra succcs so Lrci cluc arui prima. (orbacior', il crollo clcll'Est, tutto ques[o rcntravzr nel teescopio clei trcnt'anni precedenti. La guclra dcJ Golfo no. Allora nulla crir strto vcLo, oggi gli lmelicani possono zunmrrzzarLci c poi vcngorro le rracchine pel il rlovimcnto tclra c poi tutto a posto, se nc pader la cincluaDt'arri. uVoglio urolirco, clico pienarnente a1l'ospite non dincntican co, da pcclartc con.rc slo, cli aggirurgcrc lc duc prrole greche dd

17t

,\atyricon. Ptacevano a Sereni. Non andr a Luino, n.r harno inr.ita, to a una aLtnarza di poet sulle sue ossa. Se ci pcnso mi fanno ma.le ie mie. Chc cosa star fcendo Nlcngaldo, nella sua casa di Padova? Ascolter nusica. Dico Nlengaldo perch era molto affe-

FILOAMERICANI DI SINISTIT{, COI,ONIZZ,\T] E CONTENTTI

zionato a Sercm. A volte, quando tclcfono, rispondono le figic degli amici e clai mbro dclle voci capisco come gli anni passano presto e quanto si stiano separando dai genitori e dai coetanei dei
gcflto11.

Pcr questo paese non c' salvezza. Per trent'anni questa fratni sono nfiutato dj pcnsarla. Oggi la pclrso c la cledo. Ma che cosa ci sor-ro stato a farc, fra lc parolc di questa lingua c tutto l'orribile schilo dcil'arte, della poesia, delle belle colline e dei
sc

mare, dei giovani generosi e morti c dei giovani disperati e spin-

tenpia sinistra. Poi direr: u(]uesta domancla mi [i capile, pLrr troppo, con chi sto pa ando. Non si anti o pro un popolo o una nazor.rc. Lo possono solo ccrti ccri,clli. Anche il n.rio, sc distratto,'. A questo punto il geneLale Scl.rwarzkopf mi agitcrcb'
naso le sei paginc dclla oTalpa" clel gioved 28 nrarzo scorso. Solicvo gli occhial cla un saggio ntolto notevole chc sto lcggerrdo (La leteratura dal Tcrzo Mr,ndo nel'era rlcl capitalismct

.,Sei pro o contro l'America?>, prliua cli r'sponclere spostelei con la mano clcstra la Colt puntata alla mia

l. Mi si chiedcssc;

tosi? Corn' che sopporto ancora la sintassi, ic crimologie la netrica, l'Europa? NIe ne sto disteso e leggo l Cer"Gualdiau. co di rnisurare il dcclino de]le facolt nentali dalla mia inettitudine a decifrare una pagina di Tacito.

bc sotto

i1

che si cerchi ragionc che si vinca anche per me che ora voce nozz2r vo, / che vokr via confuso / in un polverio gi sparito / di guerre sovrapposte, di gionrali / baci, ira, strida...". Quanto si pu essere vanitosi e crctini! Rammento il compia cimer.rto pcr aver scritto <mozza vo,,/ che vo...r. Ero proprio bravo. Con che goia, con che forza sprezzante c1i nervi vedevo, allora, il delle sovrapposte> che ci venivano incontrol "polverio" "gucrre ll visitatorc mi fa cenno chc un ncrlo, molto grosso e ben nutito, si posato sul glicinc. Usciamo sul terrazzo c il nedo se ne va.
arrivassero ln qui, oscurassero il solc, chc la gente fossc coperta da una nevcata n.:ra, untuos!, indelebile, I'arresto delle "anivit ecotromiche", blackout negli ospedali, I'agonia televisiva, tutti come cornorani, le din.rissioni della giunta, il ministro lnciato, la divisione corazzata dei carabir.ricri la fine del molrdo...". A que-

C' anchc di peggio, i grandi albcri dcl giardino solro tutti fioriti e non intendo bene chc cosa voglior.ro segnalarmi. Mi ven, goro n mente certi versj di trentasei anni fa, il ricordo tutto buchi, cerco rl iibro. il registro non si chiuda / "...Pretcndo / che

ruultinaz/oxalc di Frcdcric Janeson, gi ir.r "Social T'ext", 15, Fall. 1986; tracluzione dj Luca Tomasi, in <Lasir.ur cl'oror, n.2, pp. 127 150, rrov 1990, Locschcr cd. Torino) e chc ha non poco a chc fare con l'argorrento cli qucstc righe. E di un marxista, nel

titolo si paria di ,,terzo tnondo> e di


Caro[na, Usa.

ucaptasmo

multinazionale". Ma l'autore non hl ottant'anni e non insegna a Orunc (NU), americano e insegna alla Duke Unive rsity, North

"Vorrei che quelle nuvole di petrolo bruciato in Kurvait

dedicato all'antianerica 2. Qucl nunero [de1la "Talpa"] Tutti sanno quanta casudit prcsicclc ale scritturc giornanisrro. listche; ma per rivelare le ragioni di fondo nulla neglio tlella fretta. Lo so, i testi autcntici del gruppo di pensicro e ricerca chc sono nel volumc collettivo mi parc alle origini di quclla "'falpa" (.Scntirnanti dell'aldzqua, 1990) di cu ha pi volte discorso qucsto quotidiano e pi ancora nci due primi numeri dclla rivista oluo' go Comunc>. Ma riter.rgo chc ii discorso debba sottrarsi, per qllanto possble al pi dcpresso dei gencri lcttcrari, la confiitazione. Anchc perch quei chc pl interessa oltrclassa, di molto, l'occasione.

sto punto m'avvedo che l'interlocutore l'anzianar encrgica Lucindc, soprawissllta e tuttor che insegna ir.rglese e ni guarda legla, la banca ilei r.nagl.rrebini. 28 aprile 1991
176

Con nolte delle singole affcrnrazioni si pu essere d'accordo. Per c' un progetto generale espresso in iuen'enti uon or.r.rogcneil impossibilc discuterli, a un n.lcdesimo ten.po, nell'insicmc e nei particolafi. La loro forza propagandistica, anche involontaria, proprio in qucsto. Un nodo icleologico filo177

solico sociologico ,.lLtuziona" contc rzjotre pratico poltica (cos cctn i uotn.,ctttr,. pl:tiLtutptes,.rcrJirc alcuni lcpc'llenti Lcsic:i, tipo Jemarc l lcrrly l-vy: c pel l'ltaia.cli sinistra. bisogLrcrcbbc scguirnc lc clornchc, de '77 in po). E rna praticrr secolarc cli gruppi, lettclrtli o fibsofici, lbrrtoLi ,li griglie icleologichc: nur , i:tri iir.i, r'r t ,,lf ir. itr f .ri'rrncrrt:r,i,'rr,.

[u

lcsrdruti cld.,nrrrxisnro critico' chc, confusi ald 1977-85, conc "i fugeiri vi clella rcsa oscLrra> si al:folhrono .,polverosi' d cotrcnte decen'
e dotare cli clignit r
cor.r

dicci altrc frotte culturali clegli

nio. C' forse senprc sata une llniglia c1i spiriti pcrcossi e ferti dr una cspcricnza radicele, qriincli spcrtlale, clclla vitl, i.r parallelo all'csercizio clclla msionc analitica. f]uelle chc l{egel chian <<l'innrane potcnza dcl negativo, (iu tcrnini di stolia c socict il Capitalc) ha per costoro i caratterj cli ur.r rncdlrseo cieniurgo abbacinrnte. Il CapiLac tcnclc a coinciclerc col N{elc, ne lr la capacit di clissol,,,crc o pictdficerc. Per coloro, l'"cstrcurisuoo dclla libcrt intcriore pu volgersi laturrrhncotc, qrncli, coltro la borghcseo massitcante, curtro i nediezione e il "socict colrpromcsso c celcbra|c nclln Mctlopolis un orrorc ctastrofico c quincli sah'ifico oppurc csrltere il consuno cli tlassa corne ilcmocratico bagr.ro di t-olla: e l'"Ancrica>. Cos fi, anclle pcr i n.rigliori ddlc l7cs, negli anni 'l'lenta rooso'cltiani. La violazione ,l.i lirrriri ,livtrtrv.r. dirclti. cs1'crtnzir ir:p( rrilrJ c )ccc-\.riJ

3. Unr prinr rispiista, chr: anchc l'ultina: sLrl'turico gior nrlc ili opposizionc rrc cscn in ltdia c si clichiari cclrnrrnjsta quel. ic prginc souo, rrl ch li tlcllc intenzitini, un scgno polltico. TLtcca r.to itcni idcdi c iclcokrgici clclla opiliir-rnc di siristra, cluali li har Do pl)posti otto ncsi cli preprr:rzionc c attuaziolrc dcJlrr sangrri. nosa clttrrrgiiata cuj rloltc naziolli clrropcc c l rostri, aLltot'izzatc c1allc rispcttivc nraggioranzc parlancLrta, hanno prrtcci;rato irr
ossccluio agli [Jsa.

l,a Lraggiorarza di clLregli aLticoli rrvrebbc potrrto bcirissimo cssLlc stf& sclitt clLrinclici rrnlri fa. lnpensabilc irrvcce cggele sul ail'inilon.rani dclla caclura cli Saigon, sei pagirc "rnanifcsto", cicclicatc lll'aLrtirrncricanismo colnc-itrrctretczza. Pcr- ci piir, il lapporto di quci dicci fticoli con gli o,cnti larto Pii cllmoLoso cluanto cli qucsfi lc1to vi si 1-ull: cinquc ecccruri irr tutto. Clorrrc clire: conto coicluso e giudicato, iu questa sccle ci csentiano cla un gurlizio, c pelsino cla una analisi
sorrnrrrliir, clcllc rcrzioni c dcllc opinioni circonvicirre. sebbcne cssc bbino prrr qualcosa a chc flrc con l'antiarncricarismo. lntclcssl solo ulllr cost.rrtc, pcr dlTerenzialscnc: l'antianericani srro di "sirjsrra", curopco c italiano, nci corso clel sccolo XX considcrato spcculrrc a qucllo cLi dcsLra (anche nellc ilusraziorri, lidicolizzarti la propagalda nzrzjfascista cortro p,li lrrglosassoni; e nelle biblioglafic). Rivclatlicc quanto rrreno poco plcneclitarfa, qucst l)foblLrjhcltc l sostanza clela opcrrzione: scorporrc il cliscorso politico (lasciato ad altrc pagine) da quclo dclf inrna-

lrer poi tornarc alla "realt rugttsa, e fngere di farsi uomo clualsiasi. La storitr dele stte assai ricca di esen.rpi di questo gencre,

Bloch ce ne ha parlzrto. Pcr qucsto una larga pertc clcl


,,nroderno" (Altaud, Daurnal, tanto pcr lare due nomi conosciu-

ti) credita dr "satanismo" delh lirca Milton-Blake e ca seinprc


riciclata dalla eclitoria, a uso degli

5ir.r i".,,lJ'

t.i,o,'li,,

Jcllc,\'rriorri.

innoccnti. Mcglo soprawalutare gli iutcrlocutori. Spesso quanclo si va l veclcre ir.r che cosa consista I'arrticapitllisno dichiarato con accenti tesi dale soglie cLi clLresti articoli (.rnzi sfidando gli <antianelicerni>> a dirsi ci si awede che i1 Capitalc "anticapitalistl,) creduto sinonino cli una totalitr cui pu contrapporsi solo una volont di negazione, angelica, appru-rto, o satanical o anche, per i "debolistitr (cor-rtropartc cli ogni volontarsno) u uolallt( di ttort-uoltnt, un prima clclla udistrazionc>, chineta piacere, da oppolre alle tetre sinistre.

4. Aglnrbcn lclrc parlcbbe tuttavia vcnirc da eltlo conti nentc), nori ncl nuncro clella na nei liblo c riclle Livista "Talpa" a quclla postule intcilcttualc (e politicl) ha porto il suo courribu to di rtelligcnz'.r c h-rciclit. Si scelto o, piir r,crosinrilnr en t c, stato scclto colc gfantc. Lui, rroLr rrnLxista, ougi clursi solo in ltalir a intcrpretare c
178

Ecco Virno scorgcrc (scmprc su <Luogo cor.t.tur.tc>) un'arnA potente contro il capitalisrno nei carnpi dc1 linguaggio nor] stcrcotipo (ossia cle.l binrbo e, ah una volta anco|a, clcl poe ta). Sotto il noce stregonesco dclla plinra <nodernit", barocca c romrtice, si riruova la magia o alchirrtir del "vcrbo". Se la distnrzione degli stereotip arma la distruzione clcllo ustato di cosc pfcscntc'', l'anticapitzrlismo si rcalizzcr anche ncll'orcline
179

ut thc rotd. Q<If sur"r:rggio iirvisibjc" cl'rc un giorno ci pclt.ncner cli ri:alisrrro il averc il sopravvenlo srd rtosri intersarir', furclrc Brcton, 192,1). r\ clueso puuto ci soccorre il ricco discorso cli.hleson (cle 198(,) sule uallegorie nazionali, dele lettcraturc dcl Terzo Monclo ncll'cra del capitalisno nternazionale; ci ricorcla. sula soglia, chc fra i nocli bugiardi di <<sostcrrcrc l'importanza e l'intelcssc clelle
de:l pclrsiero rsLrbor'ruto e clecostruenre,

foure di ietleratura non canoniche cone quclr dcl Telzo


N4.onclo,' L.,no ce n' che consistc ncll'rffclrnarre cLic

l)ashiell

<cffctfvamcntc grande comc l)ostoevkij". I)opo cLi chc possiamo far liLrta cLi capire gi sr:r'ittod dd Tcrzo Mondo scn' za iarccne troppo turbare c scntendoci anzi molto progressisti. Anche questo ul proccclincrto clei Surealisd rlegLi uurni Venti. Certo, le intellgenze prr acute non si lasciano seclttrrc da simili cstetisrri: na ne resiclua una visiotrc iurtasmagorica della storil (non faccio che citare Benjamin) dove la "rcalto oggetto cli lavoro c di scontro , non aboita, ma cone deprivata di essen za c qtuncli (trattabiic> comc favola, degna cli essere vissura solo se accorpagnata del senso del Nulla o dei Tutto. Leggo chc, a proposito cli I'rncrica, nci video il reale c i'rnmaginalio vi fareirbcLo lutt'urro, e peggio per r beoti che credono ancora alla diffcL'cnza. (Ma non vorrei diuienticare: la c1uellc pagine si disrinp,uc in positivo lo scritto cli Sandro Portelli, che gli Usa i conoscc
clavvero).

llarrnett

A1 pi alto livello, 'Iiotski c altli corne lui. \:rrni1n)oIre"e rhe cos r rroi si:t )uccc55o Jove non c cra il r.nassino livello di sviluppo> e il Captale fece ogni sua nossa pcrche non ci fosse mai, clico Urss e Cira, non cscluse la Secor.rcla e la Terza guerra nondialc. D'altronde in C)cciclente le nrsse operaie dc paesi acl alto live'llo capitalistico, nonch prendere i potere non ,rvrebbcro potrto raggirngere i livelLi di ."ita di ieli r: di oggi senzl la partecipazione agii utili dcl capitalisiro ntcrna. zionale ossia senza contribuire - cone gi gi operai clella (er mania hideriana - alla opprcssione della maegior partc del gene, re umano. Mi guardo bclre clal formulare una ridicola rprovazionc morale; ma 1 ccurportanento d cli lotta solo per il salario c non per il potere una politica. Non ci scandelizza chc gli opcra Usa abbiano lottato pcr ia loro fetta cli lardo sui profitti c1i gucrra. Ma proprio pelch non crediarno utile la p'reclicazione clclla solidariet non possiamo oucttcre che essi hanno \/otato, aineno negi scorsi quaL'ant'lnni, ai tlaxri norlri, non di noi belle animc intellenuali c moralste, na di quarrti ncl mondo sono oppressi e rcificati; contibriendo ir 1irntenere in vita in nome clcll'anticolr unismo ipir schifosi regi mi assassini dci loro popoii c a clestinare alla mortc chiunque, anche connaziona.le, rninacciassc, con i tit,:rli azionari deile lorcr imprcsc, la dimersionc di quella ina di larclo. 'frent'anni fa Tronti non eta lontauo dal pensarla courc Virno. Spero abbirr mutato giudizio. GLielo spcghi, se ha occasione cli vedcrlo.

voluto.

5. Questo spiega, forse, pcrch un articolo r1c'lla "'[rli-.a> possa intitohrsi: <N4a i comunisti dcll'800 nor craoo antiinglesi>: tar.rto, per alcuni nostri amici la stolia eppene un magrzzino di costuni per teatro o un repertorio cli ltavolc. Ccrto Nlerx, e ncanche semprc, consldcrava i paresi dove il capitaismo era al suo massino grado di sviluppo, Lvcrpool o Londra, "la chiavc clel suo progetto> (cone poi fosse stalo Lln <sLo pfogctto> i); ula cra fin dl al-tora coDtraddetto cla altre parti clc'l movimento opelaio per i quali 1'<arrretratezza> dclla servitir cleila gleba russa o degJi schiavi brasiliani non era questione da rinvialc a quando gli evoluti socialderrocratici teclescri avcssclo prescr il potere. E questi ultimi furono poi lpcrtan.ente contracldctti clalla P mr Mor.rdialc prima ancora che clalla plcsa cel potere

lcnirista a Pietroburgo. Certo dal 1917 i poi furoro tenti a gcmcrc perch le rivoluzioni accadevano clove non avrebbero
180

6. 'Iutto questo ha quacosa a che fare, credo, con .,cenacoli ci begli spiriti colti ir.r un mondo cli r:ivile barbaric>, a,,,venire possibjle o probabilc clclla silistra europca a sinrigiianza di quclla americana. fionti ne parla nel suo inten'erto, che rli pare c1i brrcn senso. Per, sc non ci si vuol riclurre "a tcstimoranza di minoranze intelligenti contro ul potere ottr-rso> biscgner consclerare ie teorie sul ,,depermento del lavoroo carc tutta una schiela cli crcdi degJi anni Scttanta, pcr- qucllo che oggi mi senr, brano ossia fondate su cli un not innocette cquivoco concettuale. Rossanda gi inten/cnuta pi volte so q esto prnto cen trale e rri esine dal ripctcrla. Ci si dicc chc i lavoro diventa sempt'c pi <ilr.rnatera1e> perch fatto di inlbLrrazione e cornunicazione. Stupisco di cluesta icca di.<materia>'. Capisco; non facile applicarc nozioni cone alicnazione o reficaziore alla sfera chc

lE1
I

vienc (lcrla <mnatcriale> pel chi climcntica volcntieri chc la IroDeta, alll]eno dal clrinto secolo avant Cristo, <irr.rmarcriale > come una car'a cli cre.ito... Aggiungo i:he mi pare unr concezionc antxrpologica c storca i1.r tutto suborclinata alf ideologia clei dorninatori, qLrella che continua a distingucr.c fr.a pacsi <avazat>> c (<fretrati> e tra lbllle <<aIretfatc>! c fome,,avanzdto, rli prodirzionc (e qnincli dr rapporti sctcitJt) scnza spt:cificarc i
cri I eri da llu di.x itr ziot." a.

degli ex conunisti. Hauro bisogno di chiudclc i conti con sc stcssi. La stlage irikend la Vcclono colTc ll1lii prova di potcnza, una usplenclicla" csibizionc. E se fbsse invccc una cli tlebolezz'.r? Con c supcrbor.nbc c lc spic irvccc di una politica? F, rJa cpanti
aLni?

dcclirro r-cononico dcgli Usa, affi-ontati ormai alie paL'r chlla GeL Dani c dal Ciapponc. qucsto non pu entrare nellc irrospcttive

"valorin; ilrefrenabrlc ilarit ira i collaboratori di qucl numero t1clla e di <Luogo (omrrnc>. ll mercato nondae invcste o no "Talpa" cli s tuttc le parti del gencrc unanol Pcr.,portarsi>, comc cicono, <nei massimi punti di sviluppo" bisogna saperc che questi sono orrnai inseparabili dai <nriniuri" Cone scrivcva un classico: <E clueJli in alto gridano / a cpclli in basso: / "Vcnite su, cos / saremo trtti in alto"... Ma clrclli ir.r alto / sono lass perch gli altri son bassi ,/ e soltanto finch restano in bassor. No ho lcto
ancora nulla cli convinccnte contro questa <rozza> r,erit vcra. Omai su quasi tuttc lc paginc d'ltalia i subalter.ni della cultu-

Non si pu respingcrc ogni Iiosole clella storia c continuare rcllo stesso ternpo a larc uso cli una iclca di progresso cl.re dello storicisruo poco plina riiutato. O s accetta corlc urico critcr.io ci ,,progresso, la crcscit;r, t--he so, ilel procotto nazionae lorclo o rii rul dato <paniere> di crrnsurr.ri oppure si fondano lc clifferenzc slr di un siscma di parola che ha a vrr-tir di suscitare

ra rdicolizzano chi contrario alla politica mondialc c nilitare dcgli Usa, presc'rtandolo cone poverc piccolo borghcsc arrctrarto c provinciae. lJanno scopeiro, con il Golfo, di csscrc clefinitiva mentc colodzzati, (ercano soprawivenza. Hanno l.rolti anni anco rr.da vircre. I)onilro scco r igorosi previudizi: chc iJ Jornilio capi {alislico cLrnlcngt ..pro}-rc:\o... che il progreSso corrsi:ta rrca
"modernit> e nell'dvanzanento dcUa coscienza dci dominati vcr so la cultura rlej dou.rinanti (fra i quali spcrano essere); e che le nazioni siano reirlt ascurabi[, per u verso a favor.c dr istituti di accotlrrncrto irrterrrrziorrale c pcr trn Jtr.o.r f:vorc clj un unjvcr..r

7. Pcr firire. Leggo soo ora, nella u'l'a$a", il dizionarictto intitohto "Allrrbcto clci niiti, (clei nitj antjrmcricani, natult nrcnte). Si innag,ira chc il clissenzicnLc sia un c,rglionc. Cli si attribuiscono dcllc coglioncric. Lo si esponc allo scLrclro. Poi si vzr in giro l lrrccogiele consensi. Che ci fosse de ascjsno nenta lrlaubot dcl Dizioraro lt:lb idt'c ricauutc, lnodd)o lc anche 'rcl scmprc cli ccntomila dizionarietti delh stcssa spccie, lo 'rvcvirno clctto chc l'"Idiota dclla farniglia" slputo: rnche Srrtre avcva avcva lc sue orc cli inconteribile rdiozirr. Lr coml:renso. sapo'a sclivcrc. Nol vanno prcsc troppo sul scrio lc itonic s ull'irn Iiame rica nisno nostalgico dcl .,paeselloo c cli "GiLrscp4rc Ver:di". C' chi r'on snette nai dal discgnarc i baffi alla Giocorch. E appena uno degli episodi sir.rtonatici dclla rcccntc adcsionc di tLrtta una larga panc di coloro che furot.to comunisti iturhaui alla coucczionc progrcssisra-borghese (neanche capitalistica I ). incar.rtata di froltc allc prcst?lzioni nilitar capitalistiche IJsa; aclesionc che, nelle scritturc pir superiiciali e opportunistiche, mcra subaltcrnitr politica. I nostri saucliti vanno a toglierc c mirrc c a seppelli
rc sc stcssi.

) rnaggh 1991

Ji ghcrric,li:rctri. Singolarc. sr (lucsro punro. lr pobiriorc,j

\()1t
L

Aganrbcn; il lranrasma liberantc di un rnondo zilrgaresco di soli cliaetti, gerghi e idioletti, din'rcntica che questi sono tali solo i.r prescn za di rrna lingua pir vasta o piir dta, un ductonltts o una ueritas. Chc il crollo rlcl sistema bpolafc conporri (contro le appa renzc) insieme alla scom;rarrsa clell'irlpcro sovietico ancl.re il
ririsrr

N. 1ri

Fonini si scaglir clrtro Lrr "Talpl" clcdic|rrr el'rntirrnrr:ricrrrisnro di


suoi stercotipi e vizi tcorci,

rrr .rllrrgr

quasi subiLo .r polcrnica. girrcch

ririerc

in questione sir open clello nes$ gflptro chc lcrligtr',r r "Trprr" rvisr,r conrune" (','eJi irry'r "Le inrisibili incljnaLLrre clcgl .urrl ll0,). "Luogo L'aticolr sullirirnzi,r, cLri Fotini si lifcrisce ;r un certo prrnto, li pLrbblicrLo sL'l
cLrc

l,r

n. 2 eli ,,Luogo corrLrnc". CiorgiLr Ag;rnrl;cn ele uno dei collebc'ratoli

lelh

livist.r.

1E2

18j

LE ,,\LLEGORIE D()LCIA/TARI, DI MARIO SOCRATE

deve onettere dalla nente la muraglia cli allrclghi chc oegi si associa a clucl nolrc, sc la cortosce, o la uulaglia tli raffineric dr Ileusi, a pochi cl.rilometri dal Pirco per chi si alteut comprenclere un aliittcraro enclecasillabo ("Esistevarto a Eleusr ibci
c4rressi,,) scritto mezzo secolo fe cla Mario Luzi. Awicinandorni quindi all'ultima f:ccolt?t di versi di lvlario Socratc (la prinra cli quamnaclue enii fa) nri confortava saPere che n.i avrebbe capito, h xutore di rirccolte uon per mla intiroltrtc Rotau a i nostr anni (.1')51) o Il rtontlct i d//a portr (1961). E

Mario Socrate ,,4//c,goric quo/iditme, GaLzanti, 1990


C)rmai, quando clebbo o voglio leggcrc un libro di poesie di

contenporanci sono tenteto ca un atteggilnemto manifcstan.rcn tc dcrnagogico; iniziare quelle lerturc con una lotizia di cronaca nazionalc o nrorcliale signrficativa della stoitczza o bestialit e crudelt che viviarro. Pretcsa di imitarc Czanne che, dicono, sisternava un suo cluadro al'apeno e 1o guarclava da lontlno per
r.cclerc se <re!lgev!- ie mezzo ?rlla natura.

Oggi pel esernpio cor ncio con notizic della Versilia, dove passo l'estete da quarart'anni. E rammcnto d aver persino;rensato una volta a versificare cci paralipomeni al.Jn pasto di uacan, za cli Scrcni, dovc clirc clucl che ancora dieci o quir.rdci anni fa cgli non avcvn potuto vcdere: degrado, criminalit, clroga, prostituzolrc c cos via fla l'Ape e il nare di Luni. Mi parc gi di sen tre rirnproveri di rozza irgcnuit: la urealt" di cut parl Sereni come cluella cli un morto, esisterebbc solo, ormai, in quelle suc parole, cone tLrtte Ie reat di tunc lc poesie. Ma via, sono meno irr;'erruo Ji qrranro quachc cstclx pu pcnsarc. Le connotazioni d cui sono fatti que tessuti verba1i nuta no colorc con la distanza storica, insonna secondo i mutament clelia rcalt ir.fraumana, da un passato stodcamente decifrnbile a un presente descrivrbile; e con la distanza c la diflrenza aumentando la rrisura e la comunicazionc clel processo (di filologia c interprctazionc) che di r.recessit adibito, quellc cormotazioni, a cor.rrprenderie. lostacolo a intcndere i sonetti della Vta nuoua non solo nclla lontananza cronologica che ha altcrato i <v:rlor>> linguistici; anche (e non soltanto) nclla sccolare tlasformazione dcll'cthos, po quanto alneno dei rappoi fra i scssi. Chi oggi legge,,l/ryo-

ho cluindi lctto. intenzionairncnte, il suo libto copo tittc o tre pagine di notizie laicic o cLispente cla tnoLrclo chc ruota iniorno r casa 1rirr. Con talc premessa posso pada[nc, tton priura. Qucste poesie esistono fra ..1ue poli: uno cli discorso lircbilc e aperto, verso la tonalitt dolccanrara di chi ascolta ir s ritrni fluicli e che nella nostra poesid di icri ha il notrtc di Sereni; l'alro il ragionamento cpigrrnmatico govcrnato cla esprezze e per' tcndcnte a formc chuse, che neila nostti l)oesid di icri ha il nome di Caproni. Centro intcllettuale ed euotivo dci versi l'autobioglafia esemplare cli chi (una qenernzione come si suol clire) r'issuto fra due espcricnze chc reciprocamenle paiono clidelsi di una rersiore ideologico-politica rnilitante e di un suo clisfacimento. lloscillazone fra lc due cloninanti formali, l',r <apcfta>) e la .,chiusao, l'epica (teurpclata cltrla ccgia) e la epi grammtico-collccttosa, mr plre che nella poesia di Socrrrte abbiano una orignc non appena psicologiclr ml storic.
Una mentc, quclla clcll'aLrtore, clcvc rjconoscere, coLrtc dice' va Saba nel prino clopogr,rclLa, che <il pzrssrto rracera'; c tul' tavia, non diversamente cla Saba, cotttinuit il suo anclilivieni fra csuemit clell'espe rie nza scnrple piit clistartti, con l'ostinaziorx: ,leli'ir.rsetto chc ripera la sua tea strappat dal vento. Sono pocsie cLi oggi u.tzt il loro purto lrchimedico in un

nc, con r suoi puntual Ljfclinent geografici c ambicntali, non pur, neanche volesse, fare a mcno cli una preliminare corrcziolrc, anzi cancellazione, di tutto quel che a qucllc referenze s associa, nclia sua perscxrale conpetcnza (sc nc ha una), e cos chi legga, in Gongora, En ltL plalu de Marbela / la rttis hertnosa da Espafrd
184

seglncntLr fondumentale cli cultura, qLrell dcl pcrioco 1940-190, cluanc{o la clilensiolc politicr clellc <sinistre> cl:rllof2r poteva juplicare tutta ura r:sisicnza tro|ale. Qucllo chc molto impropriarlcnte fr chilrnato il ncorealisrno, con l'csigcnza di discorsivrt cr1 cpicit nata dall'cspericnza della gucra civile e dalla conflinualit rachcrlc, si cotriugava facilnrente, uelle formc cli lurl prosodia apcrta, lassa. srlnxrdiatttc, con i sentirtcnLi cel rinrpianto e coupianto. Fra "clccadcntisnro" c ,, rivoluziotrc" come iuscgnrr tutta Ja govinezza poclicr di Prsolitri - i'Ltniorre

l,l5

cra ilrrecliata, solo la [ostra volont e ]lassiure cercevano di diminuirnc, itilsticlita, Lr rdevanza. Pcr, nel mcclcsitlo tenpo e itupr so, c'cla una volorrt di costruire in sohclo, cli cs;,rireria in fonrrc corrrpatte, quclla tcnsiolrc agonisticrr col nond, in ibr-me ,ltC fn,r.r r,r l.r{- ,. ti,i n; ,lr U .nrr^i,r.. I l I | | rr .\ r , o C.to possibilc dell'uorro, con cstlusione quindi del richilismo c, di
r,

i r

conse:luenzi, delc avalgunircle.

lo in Itrr.r vigirrr ,li .r1's,;l;5.i prazir rrl rinrLro rltu, .rll.r . it,rziorrc J,r (..rtpJr\ll,l .\trl\:rrnu rrrlli leltri. Alrri so1,iri.. r..J i.iclri.rrrro allc trombe di Clerico. E qrresta allegorizzazioire clcla vita cluoti, cliana, quasi serlpre in chavc ironico-nost:rlgica, sostenrrta clalle Line c crxre puntellta da rrna lingua cli prrlta, scppur nalinco
si ripcte con alta_frcqucnza.

P...rtdi I{tccottttt, sc],tctzine pssrtc anchc attraver.so Pasoli ni. Lepisodio cli cronaca (un ingoruo <lcl traffico) r,j tr.asfrrna,

insistente jl tcna.,slcr:oo clella caccilta clclla tlorte na perch ltr inl]essioni (chc nel libro en'crti provenirc, come ho detto, cla Scrclri e dr Capronj) si compongono in vcrs sccchi, forti c calri. tsasti citarc i pochi versi dell'ultima p oesi (Finitudnc) conl sr ricchczz angosciosa: Ho rivisto la luceltola tronca / la crcatura cel verdc / dalla gola di giada / ora l scrniscpolta / tla I'erba clel' la plocla / fctma come icri che aspettava / nello stcsstl pLtnto. ircrte / cli scntirsi rinascele la coda.

nica, tradizionc lettclaria (nia lrguadiclante c dcl don giovannir,) Nor so capire bcne perch, rna que

sto. l'aspctkr cli uua partc rlcl hbro chc neno nri mggiuige,
cluela a cui poeticr, cotc dicc un titolo cli cluesti vcrsi, si proponc cli cliscerclerc a cercaLe.<una in ft-rnJo ailtra altre rirr, clcl,

la <voce scpolta>.

Lintenzionc irrtcllcttualc, ecco, ccccclc il niticlczza, nor.r ha lc sbavature vitali clual, in ccrti analoghi spurti di cronica, scor gi nci calcolati e spcsso fclici <passi falsi>> cli ur.r Grudici. Il che non toglie che ir alcuni casi l'i.rclignazionc morda conc in,4r/ un fibxl dcl nostro tcmpu <<Ti vcclo cli vidco n vicleo ,/ -rtcr-

vento dopo intclvclrto... T rirnuovo col tnio tcleconar.rclo,, (il video_ qui un protrgolrista scmpre prescnte: <con gl occli rossi cli vdeo c cli febbre"). Su akra matera, onirico-a[Jcinata, ar.rchc i cinqlLrc sonetti cli sogni scenici non rni prre arriviro dove vorrebbcro. E tuttavia la fbrma cle.l soretto, al maestro di artc rctori ca che Mario Socrate, finisce col clarc cluardo non cccecla in abilit - esiti notevolissirni, c com' serlfre in qLresto poeta, strappati di forza (<mi sf.uggir, ir.rsonnia, ii cenno arbiguo / che sr- la barca cl'ombla forse invita / al sor.mcr.so viaggio clel ritor. no,/ qui a clibatteruri ancora nel tLro intrigo / delir.io colrtro deli rio, le dita,/ gi ac.lunche ai prirri scogli or.mai dcl giorr-ro,>). Comc nclla penulLirna pane c1l libro, il iema della Tv i:aggiungc ura sua densit au tentictt in S caxaldn do . Ma con fultinra parte, la scttinra (che rnchc ll pi recente) siamo ir altra aria a risultati ben piir puri: non perch torni
1E6

11 clestiuo lettcralio di Mario Socrdtc (non ho voluto, cii proposito, rilrinri :111e prcccderti opei'e poedche clcl suo lutrgcr corso pclch farlo avlebbc cccecluto i confini cli un articoloi ole non possibile dir.ncnLicrlc quale importanza per la sua pocsia dcve avere avuta I'irnplissitna attivit di tracluttorc, di qucsto frr i nost;:i nraggiori isprristi) un destino, dico, che rli parc abbia qurrlchc analogia con quello di Algelo Maria Ripellino, nrttavia affatto divcrso quanto a strumcntrzione c ispirlzione: destino di chi, per volont etica, severit intellettualc c ricchezza di lrte retoca, si trova aif intcrno di una indistruttibilc ccrchia di ligore <umanistico> (Flancia e Italia sirboliste per Socrate, Gcrrnania c Slavia, pur nclla <Ibllia" romantica, per Ripellino) anchc quando - e qucsto meuifestzurcnte rl caso di Socrate la coscienza <politica" lo sospir.rgercbbc affatto al di l di quella cerchia. Non ni si fraintenda, tron sto cliccndo che qucsta sia poesia, comc si (tutti siar.r.to professod). N mi passa di con dice, "di profcssori', trapporlc una dellc correnti tnode; tuttavie ton posso ttor riccrnoscere, collrc ho clctto sopra, chc questa pocsia come per Llna difesa di orolc, nor si svclle dalle proplie raclic, chc sollo - per

tinbro e ar-ticolazione norale - l, nella n.ct c{cl secolo, primo ventennio dopo lIr gue[ra. Chicclo a Chatcaubriand I'in.rmagine di duc vclleri che si incrociano irr dto mare: ai passaggio dcl naviglio di Mado Socrar' tc, nato nel 1920, rli piacc itltragirarc che sul nio albero di nlrru)tr. )i ,, r,o 1.61,'ri ,li srlurc.
21 maggio 1991

187

VITE DI AMICI DI\T,NTANO SPEITRI

diversi e net.nci. Emat g/adiutn, <conpri una s1',,.1,rr, (Lttcar 22, 36) probabil.nente il consiglio evangelico chc ptir io fe d}ette
re.

m . a 1.a'n,,'r, e ll trl.1r.11'1 117r. rnd una (.OnsiJcrazi.,rt,.srJ rtl, |,,no r(co rr)tro q , []e l,ruinc [r.r i ,1, srirri gcncral e c .uni Ji
sngofi,

f)rrcsrc liehc rron rogliono rvcrc (.ome pr.oprio oggcno iJ J Bornprcssi. lictro.tcfani c S.rlii. Clie V rrir',,l-i.r .L,u rncnto di chi non perdona a Lotta Contir.rua la clenuncia clclle rcsponsabilit pel la mone di Pinelli mia convnzior.rc costante. Scrivo invecc per inclicare il valore ecccziolrale clello scritto di Bcllocchio (pubblicato ne numero di "l)iario> dcllo scorso fcb braio)1. Un gior:no, insiemc aSc'ruabo di Lgi Pntor, sar stucta, to nellc scuolc comc un testo qudsi senza confronto nJ suo decenrrio. Nor stato solo l'ascolto a dirmeio, la qualit clel rr
p11c(sso

Di Bellocchio perfino ripetitivo ricorclare qltel cite irl ogni sua riga: l'ironia, la disillusione, lo sdegno pcr la vit c J,r lctorica, Ja capacit di scegliere selnplc contro la cuhuta '-lelle proplc origini, qncla borghesc pt'itna che capitalstica. cone ulr'onbra chc ci acconpagna. Di qui a sun dichiaiata scclta di cailrpo, la rgidit dcl suo gir,rilizio sul processo. A tutta prittta si pensa d Volkire, come, per Giuzburg, pareva. prossirno Zola. Ma
(luanto Bdlocchio fu pir, partecipe cli rluel passato, fra 1 1968 e il 1977, e io con lui, tanto pi egli 1o guarda da lot.ttano. Senza serenit anzi coscienti della nebbia che s'alita. Pcr i suoi nenrici cli oggi sono qLreIi medesini c'allora. La minoranza itte concjliata di coloro cui si rivolge - magari con vsibile rischio cl snobsmo - qllella feggiungibi.le clalla sua piccola pubblicazione, non clcstinatari de.llc edizioni "normaiirr. h brcve: nri pare di poter clire che se per Ginzbulg capitale l'innoccnza degli inputati ossia i'estraneit agli eventi, pcr Belloccho dccisiva la correttezza politica del loro corrrpofiamento di allora. Che implicava non solo un giudizio sulla stuazionc italiana ma il rifiuto dell'assassinio comc strumento di azio ne politica. In modo incccepibile, Soii ha risposto or poco in tv chc non solo Lotta Continua non aveva in alcun rnodo deciso
quella uccisione ma chc, ove avesse saputo ddf intento di compierlo. lo avrebbe arnrersato rccisanente; e ha aggiur.to che tuttavia, in qud ternpo, egl e i suoi compagni crano, ',rl bisogno, deci.
si a dare e a subire la saLebbero due confror.rti sbagliati.

(lnrr In storru :nTirr o: in rnoJo rnolro dircrso da ,l,r,rll.l

la ragione e quirdi clclla periuadibilit;-come Stajanc, nel suo libro su Ambrosoli. La cecit degli inquirenti, c dicono, un
caso che si ripete con la regolarit delle eclissi. Lc passioni inqui. nano. fanalisi invcce depura. Lo scrirto d Gir.rzburg sottintcnde l'esistenza tli rin pregrrclizio poiitico ma evira di r.ivelarne i tlatti, oltrctutto sovrapponibili a quelii c1i ccnto orridi proccssi del passeto. Lo fa perch non vi sia ombra d dubbio: hi scelto di dirostfere non dl icclrsafc. Egli convinro - o almcno con tutta la sua lcrrre intelligenza c nroralit desiclera csser.lo che esista una univer.sale so-cict, rcalc o virtuale, di essed urlani, eclucati al rispetto della vcrit c .lcLir ragonc, , rrpaci Ji c[silrcrc)(c e g;,rslizia. Osni srra parola c livolrrr r inizirlvi il letror.c. SnreLrbc ,ozzo vcrlicrre lc indcbiLc tracce di talc_ sua idea regolatrice sui rleno gradevoli aspettj del .libro, queili di casta. Senza qrrella sua pelsuaiione egli non sarcL.r

. f rc c rcLl.'. pdpin( di UinzL,ur.t'. GinzhuiB

cerro ,Jcl por,. r.. dcl

none.

be uno storico ma ut ndrratore o un ,.lramnaturgo. Non dimostrcrcbbe pel sillogismi. Esponebbe lasciando le conclusioni aJ letforc. Comurque conlermcrcbbe chc la societ urnana , cr
dovrebbc esserc, una sola. Bcllocchio no. BelloccLrio rraccia subito ur.ra divsione sul terreno. Non fra ir.rnoccntisti e colpevolisti n.ra ra clue ordini
188

Cos parlanclo, Sofri ha giustanente riaffenrato che ncll'ct si era spezzalo e chc di quegLi eventi l'equilibrio cieila "icgalit" lo stato o una rilcvante parte di esso era uscito clalle suc stessc regole. ll chc possiamo sotoscrivere anche pi raclicalmcnte oggi cli quanto non lo si potesse fare allora; pcrch oggi sappiamo chc cosa una 1ostruosa e seruilc llegalit aveva predisposto, alf insaputa dcl corp,r dsi cittadini, cortro una panc di questi. Per Beilocchio h giustizia scrnprc di clesse. il potcle

sempfe prcsente nellc aulc giudizarie, l forrdanrento delle costi' tuzioni e clci pani sociali la forza, le consicerazioni ctichc sono forsc di importanza capitale Da a piirtto chc non si climcntichi

189

chc il conilitto nor.r si speglc rnai e che il rcguo dellc gararzie e cic'lh clivisione cl-:i poteri csistc solo c firtanto che, in una societ ,l:itr.. r ,..1uiliL,ri,' Ji lo./r r',li irrtcrcqci.

NE]- SOTT'OSC]ALA DEL DIRIT"I'O, LA VIOLtrNZA DL,LLA RA'ION DI STATO

Eckrarda Masi ha scrirto che ritienc le prcscnri sceltc rli Sofri, scbbcne r.ron le conclivida, isirirate d una visione poitica
clc-llo stato tlel nondo, lon solo a una metapoltica o a una nrcta fisjcl. liticnc, c ani:h'io, che clranto rinrcsso in gioco, sconvolto e clist|utto rei nostli due scorsi deccnni tutto intcro i sistc rura cli socict, di cultura c di fappolto tra gli uomini conosciuto

Ch

stoph TirLke, Vio/cnzd c lttbt), GarzeLrti, 1991

rrcgli Ltimi clirc sccoli; c clie rlunque ogni scelta c.r r.acljcalc o i: Li.icor. IJcllocchio non Io clichialerebbc mrri, pcr puclore c buo na eclucaziore. Ma lo sa c lo crede. (Pcr. questo, anchc, rorr sfiorato dal rrascorso srilistico di chi occupandosi dcl proccsso tcndc a nc'u.rinare Adrimo e a passarc sotto silcnzio d)ti.lio n Giorgio o la sorte ilcl delatorc). _ Forse vdle per i casi dclla rostra cronaca quel chc stato dctto pcr ie parole; pir dl vicino le osservi c p da lontano esse ti guarclano. ll uollo di qud chc pareva ccrto , o pu\essere, tanto grancc che piit si arrerra per rlcglio intendrlo,'pi si

dsclia di csscrnc travolti; come sappiano certanentc accacL . 'lrno tuttavia l'erfore di scambia:.c (capita) per catastrofc storice quclle psichica o biologica o aLrtobiografica. Quel'crrorc che pu inclurrc alla santit rra anche alL'assaisinio o al suicido cr al delilio. A fuggirlo vivaclclio concorrono, sebbene pcr vic assai civersc, Ginzburg e lellocchio. Si tratta pur.scmpre dell'csistcl za di quattro uomini reali, Nlarino clunquc cornpr.cso. <Vite di anrici divcntauo spettri>, dice ult verso. Cor l'ar.il c1 tacenc, anche questo ci raurmcnta tscllocchio. Ll lotta put sembrarc sospcsa mr l rjschio continLra. Lrgiustizia non cl reqLric, l'ir.rcl ce o il pugno dcbbono volcrsi conto gli opcratori di iniquit, mostradi. Leggctc le vcnticirlquc pagine di ..Diar:io, t.rumeio 9.
via Poggiali ,11, 29100 Piacenza c farelc lcggere.
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gtugna 1991

NOl)\
I l)trrt;'orl;to llLlrir.r: trr, uCLi perde lr.errprc t.Jrt(r. l1 l)flrcrsso ''I-ortr continua' pcr lrnricidio Cahbresi', in <Dirrio>, n. <Diarior cortr'o 9. ere un,r rivista hne soltrrnro cla Bellocchio e Alionso Bernrdrnclli, che usc con pcrioci cit irrcgoarc rlalrr mcr desli:11i'80 ii prrni'90. IC.rrr.oC..rsrrrr,,//gltuLt hst.) ca, Elnrr.(li 19r)1
.

Ale facolt di giurisptuclcnza cli Irirclzc. pcr h scssiorre (i laurea clcll'ottobr,: 1939 - gi cla un mesc ittiziata lrt gucua di Hitlcr, distlutto l'cscrcito polacco, sprrrita qoella rdziol.rc col mo cognolnc cli cbrco e Lin <ljl)retto> di assai trcdiocr r'oti ni prcsentai per scntini dirc dal plcsidcntc clc'lla commissionc chc la mia tcsi lon aveva nulla cLi giuriclico c chc quind s?uebbero stato assegnati, con gcncrosita, solo puLrti cento su centoclicc. Nula di piir giusto. Lantiprte per le leggi clr in me cos profonda c eclipca, cos incapcc lli scntivo cli comprcnderc pcffino le prlrc rrozioni di clilno civilc o courmercinrle chc lc metcric stLrcliate con intelcsse erano state appcna quelle storiche, colttc le storia del diritto it:iano e, ancllc pcrch incuriosito chLla frrccia argutir e quasi chaplinesca cli Giorgio La Pira chc lc insegnar,a, lc istituzioni cli diritto ronrano. La tcsi cra in filosofia clc'l cliritto. Il doccnre, un barone sici iano buon uomo, veva xccettata, nor so l)cne perch, uni mill proposta. Avcvo scoveto, nclla bibLiotecd Marucclliana clella nia citt, rrn libercr:lo dcl Sciccnto, Lo slttli.rla rcgnantr: ci un Valeliano Cestiglionc astig,iano chc r la mcmoria clei postcri altro titolo non avevar fuor che di trovurs citato, nei Prona.r.rl Jposz, cote splendore della bibliotcca di Don Fcrrantc che lo ftrco'a da piir cli Machiavelli c Botcro. (los l'avevo incluaclrato nclla pr-rbblicistca antinachiavellica della Contloriforna. A qucl tcu.rpo si.lovcvino cliscutct'c. davanti alla corulis sione di laulca, anche cluc <tcsinc>. Me ne fu assegnata ula d Picro Calamancct, l'jllustre giurista antifascista. Era buon cono scente cli nio paclfe (g nei gui pcr le ieggi sulla rezzzr clrirll?rtc dai fascisti l'anno prina) e geritore ccl mio amico Ft'rnco, t urcr di quelli cli Via llrsclla, chc poi fu giot'nristar c senatore.lcl Pfti to Comuniste. S trattava ci cliscrrtcrc Lc argomcntazioni di Ltn saggio irr c1ucl'anno meclesirro courparso 51flx "Ri,'ista italian:r di diljtto pcnalc> clovuto a un giurisl,t palcrmitrno, C. Maggio
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rc: Durtla pcnah: hfdlit.io nell.o -ttdte tat/itdrio. Su cli ur.r'altra nvista giulidica (alamandrei gli aveva replicato. Quali erano Ic tesi del giurista italiano, iscista e filonazisra, che allora avevo studiate e che pcr un quarto d'ora confutai col ctrcrgia, rna ron serza lispettosa prudcnza, all'onbra delle argomentazioni di Calar-.randlcr? La sua degna, alta c scarna figLrra cli ercclc dei sarrrrraroimi e rcpubblicani antinedicei spcleva fra collcghi anche pi d nLc prr,rclenti ma capaci ci corlrplcndcrc i sottiltesi dclla scena c clunqlue attoniti. Le ritrovo, clopo cinquxnt enni, a conclusioni: clel liblo cli Ginzburg sul processo per Botnpressi, Pictrostefani e Sc'fli. Anzi quel libro riprclrre proprio rl trtolo del lontano scrirto dcl giurista fiorcntno: l/ gz2,

sua riproduzione negli apparati coercitivi.


<<II rozzo istinto, che non conosce che il proprio soddsfacimcnto, violcnto, ma lo altrcttanto lo spirito che lo doma. Entrambi sono feciprocallente violenti... dipende solo da quale dcllc due pani abbia il sopravvento se la violenza assurne connotati barbari oppure umani... Lo stalo democratico di diritto fionsce sulla base di un benessere materiale che assicurato dallo sfruttamento, ingiusto rna legahzztrto, di interi continenti>>. Ai tempi che corrono, fa una certa imprcssione leggere qucste owie affcnnazioni in un piccolo libro di un teologo e filosofo tedesco di quarantate anni, che prudentemente inscgna in Brasile, Chri-Ircke, presentato in ltaLia da Ccsare Cases; libro chc rac, stoph comando vivamente. Lautore, pcr chi arla le classificazioni, un adorniano di sinistla, polemico con Habermas. Fra l'altro, c' nel suo Libro una argomentezione a proposito della disputa tcdesca sul cosiddetto revisionismo slorico. chc mi ilduce a rioensarc c curre::gele certe ol'irioni chc duc anrri or:ono m occorse Ji scri

il giudice avrebbe dovuto rnodificare, diceva il Mrrggiorc, <'antico precetlo rir cLtbn pro rrr-, in qucllo dt in tlubo pro re publtcu" Corre per i nazisti fonrc di diritto il <sano scntilncnto del po;,olo" (.gtsunJes Volkscnpfintle n) cos\ pcr noi <potrebbc avcre valorc cii fonte ia volont clel Duce, qualc si pu ricavarc dalla sua parola, dal suo inscgnrrlento, dalla
sLra

dice e /o sforico. Irr caso di tlcertez/..,

vere: ma non ora posso renderne conto. Qucl chc Calamandrei pass sotto silenzio era nientedime-

ni

dottlina>. Non necessario dido: pcr.Carlo Ginzburg, chc riporta alla mcne un climer.rticato rrrorlrento c1i giovinczza, <La ragion cli Stato non entra (non dovrebbe entrarc) nclla aule dei tribrnali dcl nostro pacsc>. Per Lrna nota (a p. I lB) del lavoro cli Ginzbur.g torna

sull'alomento. Calamandrei (scdvc) riconoscc,,'a vcra la tesi cro, cjana che Lr ogn sentenza, ulegata al mon.cnto deLia volizione", vcdeva rrn momento upolitico"; rl.l, aggimrgcva, meglio chc il giucicc, invccc d segure gli csemp della Russia sovierica c della C-crnania nazista, <icontinui a creclersi nLill'alto chc un nodesto c fcde'lc storiografo clella legge". Cornnrcttcrir .,un errore filosofi co, m u1 crrore pfatcamentc i rrocuo, chc lascer indisturbata

no la impossibil.it di fondare in ragione l'esercizio sociale della reprcssionc. Pochi ar.rr.ri pi tardi quel rnio venerato professore avrebbe dato un contributo importante alla Costtuzione repubblicar.ra, nata dalla resstenza (cui suo fglio aveva partecipato, contribuendo a uccidere una ventina di militari tedcschi, onde per rappresaglitr la srrage delle Ardcatine, e per turta la vita riflettendo sulla tragicit delle scelte sue e altrui) ma anche da
Auschwitz, Stalingrado e Fliroshima. Ma Calarnalrdrei padre non avrebbe corretto iL suo errore filosofico. Cone altri cldla sua formazione intellettuale e dcl suo antifascismo e finora sopravvissuti, la certezza interiore di aver scrvito la causa giusta gi impediva di menerla a rischio scoprendone i Liniti. E come avrebbero potuto se proprio i comunisti (chc cluell'errore leggevano in gran palfie corrctto nel pensiero cler propri classici) avevaro dovuto affrcttarsi a velare la verit insostcnib e del ibndamcnto violento cli osni ordinamento civile e i cattolici lo rcorroscevano ma per ascriverlo al peccato adami tico c - alncno allora - non padarne pi? Non vogliamo sentirci assassirri, ecco tutto. Trcke ha Lagionc: ogni discorso sulla violnza anzitutto tcologico, va al di 1 di ogri teoria clei cliritti, delle costituziori e delle garar-rzie.

la giustizia>. E Girrzburg cotnenta: .,Discuterc la dichiarata clebolezza coricr di questa so|-rzione di comprorrcsso qui non iltclcssa'. lsistono crrori preticnente innocLu'? (]Lrella dcbolczztr teorica chc di fronte a una tes nazifasciste ni gulrdavo ircnc dall'avvcL'tirc a vent'anni, c il c1uali anni, mi pare oggi cli scolgcnrc lc radici: chc sono state semprc visibili luor che ai cicchi volontari. I facitori di costruzioni e di coc]ici ccrcano cli dimenticrrc o rli non far- rjcorclare clre operano e giu dicrno in norrc cl una violcnzr inziele (nrilitar-c o cvcr.siva) e alla
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?r
cclJ o fa vtr,r.r ,lcll,r ri,'l-nzl . l o \ctJlrenfC ,1, legittir]:rr.r. I iiLif.u/ion(.t:ilt.rl(.Jcllrl !lcrr:t. L:r r, rira p.rl.ol,rrc rh. lc:lr.;;
tr,resse

S.rlo se lo sr irrrr(.ltL si ljrr lor.r:rre:ri dirirri. ;rllc..o:riruzioni . alla patlrtzia. Alzi: solo.e si HuarJrrro in Ircci,r lc rnrrschcrcrl.

paese. E noto chc le imitate

intcffuzioni programntatc dcl lavoro, che accompagrano lc tratttive annuali per i contratti, ormai

per la disubbiclienza civile, se essa doussc divcrrtarc ;".;;;r;; trccettabilc... simile agli sciopcri ritualizzati consueti n"l 194

rmi.privicgi. Pcr rsrr, I rc ( Air lsl o ojsix jne\ irrbilc - conrc, Iicr r\lcibi:r,lc ncl ,-IJoe,' plrrcrnico _ ..hc h ,u,r ti [icirr pcsi agli ljltrl . Il bisogno d buona coscienza che consentiva a Calanan_ drci di passar soprr a ur errorc filosofico per confutare ;-r ;;;;;. l)cuAiorc c.(li piu ;rrr.o. i conscpuenzc _ quello dd girrrisr.r lazitr. s{rsla !ll rpcdrvJ \li s\'orserc. () Ji rtraniiesrrrc. gualc l(,ssc I crertento (L \crrta colcnulo trr rria irrqu..lJ crrorc, c viriLilc.r Crocc colre :r M:tnzonj: e cioe chc rr ragion c1i S*," .,u,fr" prcscrtc r(llcdrJc Jell,r piusrzia e chc i srrui citcrr funeiri 1k sor)o es\ere s,,lo cor)trr{trti (r conlrobil:r(.jati d, J,,"..t-,Lror,. lorz<. scbbcrrc lc,rrrni rlj .luelJc c Ji qrrcstc.irrro p"r pru.l.i,r, o | cr essrl J rD\ olt( ps6.. q21 1. gocl i1r 17ion;rli t. rrei coJici L:t violcnzr Jello \r,rro no1 pu c.ser.c repulsa sul suo piarro_.la qu:rnJo ie rivollc norr h:rrrrro aJcuna prt,hrrbi lerlr.\irno ulz Lll.\ (ccsso. L tulrllvra ll rcpulsa rron .l[a Ia norr_r iolc za, rnlt url vrojcn,/il con nlrri llc,/zi c scnz'lrrrri... Adorno. rrel Jqb(r, ir\e va avuto raglone di scrivcrc: <Contro quelli che amninistrano la b.omba atonica, lc barricatc sono ridicolc; per questo si giocll rllc barricarc c i 1';1r,,,,' pcr ur po Jaxialo ibcri Ji S;-;; Labbrdr,, s:rpulo:rrcie noi. n qrregli anni. f, vurl .tnni Diu tar. dt. [ rckr rugiulyc: Qtral.' os.t Jil qan.ra sj pr.osl,crrr arrchc
nr

gcllte nor n vilc n ipocr.ita. ln un,area crcpuscolare iella coscicnza, cr.ecle invecc che ascriver.sj ol ca-po della violcnza sugli altri, sui p c pir lortani, sia autodifesa iei p-pri,;il;

sccllclc ln plazza a contrastare la par-tecpaziolle dellc nostre f<x.zc arurate alle spcclizioni di polizia <inter.lraziolali> e che arzi contil nua a cjare la sua schcda a chi l'ha promossa o tollcrata, qucllir

l! conscflucnza - corfeltc un tcmpo fra socialisti e anrrchici _ che ndle pubblichc viccnde c istiruzior.r senza troppo ;.;;;;. ,cr( !o \ivi,llroqrroriJilr':rrIlerrrcc,,tr_orrjL,iIi cri,ttrr,,Li di p,rcc. Lr Ncrle. r i.,rui oruirrj\rni pr,li1i..i e.i,,J,rc.rji. clic n,r,r

rr t)trlllJrr. I< colsrJcrrr ,-[rnerrzilli rltc( [i c sltfir \igCntc lr.r rior ma solo sino a qllardo non stata amnutolita pcrch'non

da un pczzo rrorr indicano pr la disponibi-lit a uno sciopero che sia veramente tae, ma soltanto la rinunca a esso. Non sono si1.t.t

bolo,

tla

sfogo per

surrogato. In quanto valvolc sindacalmcntc gestite di il malur.nore accumulato, esse seNono piuttosto alla

rr

regolamct.ttazone cell'equrlibrio psichico chc al niglioramento delle conclizioni di lavoro". Tror.rti l.ra ragione quando se la prende con la del "pappa cLrorc> rppreseltata ogg dale autorcvoli chiacchicrc ncoillunli niste e garantistc scr.ua che ci corlporti, anzi, di abbandonale il canpo di battaglia delle garanzie ossia quello dei nomentanei e prccari cquilibri di forze. Un po' meno qualdo, cotDe col remoto Sorel, senbra contare sul ,rrealismo, dei repressori per qusciarc qucllo. oggi. co:r febiJe dei rcprcs'i. In questa rnateria, c a livcllo d un articolo, si pu conclude re in modo aforistico2 Un reale nuovo pensiero di trasformazionc dclle condizioni csistenti non potr nasccre fuor della correzione di quell'elrorc filosofico chc al giovane e infc[cc laurcando di allora era cos inar'-vertto e, per il sLro profcssorc, cos uascu, rabile, nonostante I'awiso di Croce, chc poi non crr clivcrso da quello di Marx, I-IegeJ, Machavclli (e, probabilmente, Paolo di Tarso). O si fa luogo a ulra riflessione filosofica e, perch no, teologica sulla volenza e sui fondanenti clel dirino, che come dire sulla ,,natura urana> c su quella della socicte, e si cornpie ogni

sforzo perch i risultati divengano <<scnso colunc)); o contllruc remo a far viverc le nuove gencrazion nella ncoscienza e nelle illusoni colpcvoli e in defnitiva u.ricidiai pcr s e per gli altri. Bisogna rccuperare le pcggioli e pi gravi difficolt che abbiamo crcduto, o accettato, cli rirnuovele; falsene ostacolo e risolvede.
21 giugno 1991

"oriro
19t

INDTGNASI

coNsoLelst'

..Meno lirismo (mi gridano), figli di quelle,


meno lacrilnc, figli d manme.

E dal portone uscirono i blir-rdati dei carabnier uscirono lc camionettc graticolatc della polizia uscirono i provocatori in borghese trascinando i pir bei cadaveri dello scorso mezzo sccolo perch Ia gente vedesse e la nia vcrdurjera (Orsola Ribcrti) svenisse a quello spettacolo e svenuta giurasse acl alta voce che non aveva mai pensato neanche in sogno di turbare I'ordine pubblico l'orario delle sedute la processione dellc panetterie il memorandun 1 recapito
[de.lle schede.

Meno brvidi, figli di vdeol". Chi ha dctto che non si vive senza lapdi? Ci si vive benissimo. Me lo ha detro il vice presidente clella Corte delle Cortesie, l'agente notturno der tren rapidi,
lo specialista di balistica artstica. Chi lra detto chc non si vive scnza vivere? Ci si vive benissimo. Il peso del nostro pianeta, (mi dissc Saverio Colletti una sera di malinconia) par a quello cli tutti i viventi cl.re da sempre lo hanno [abitato. Qittadini di Bologna, non indignatevi. tr trrtto uno scherzo. Le stagi sono il desdno degli uornili e delle donne e dei bambini e dclia Guardia Civile. Anche i Servizi che [seryono sono 1 destino clell'uomo. E stato uno scherzo. Con tante scuse. Gli scolari di Bagdad decapitati dagli aerci miltari dr Casalecchio hanno spcdito a quei r.rostri scolari squarciati quir-rdicimila razoni d sangue viola.
(-,hi lc hr lecrpitarc? Si sono perdute per strada? Ma questa poesia troppo stupid. neanche si fosse ai tcmpi di Staingrado,
State tranquilli, giudizio finale non c'. Ncssuno vcrr r girrJic.trc i vir,r c i moni.

Tuni imoni a hccia in giu prcsro sostiruiri i cervelli esionati scguono la via di ogni carnc inutile distinguere lc pubblichc calanit dalle [pubbliche volont] imponatle non rrovarsi sulla rraicrroria
la civile citt la citt civile la citt vile la vile verit smetlirmolL rrrra buona volra questJ ironia crcti a queste gesticolazioni agiche. E quei nostri morti vi guarJrno d:l prradiso pdiidjssimi e assai sconcertati per I'altitudine, li ho vsti in Tv Piantatela cercate di sparire presto da questa terra.

Non ci deve restare nessuno ncanche noi che pa iamo o semnai il tabaccaio di Piazza Dc Lorenzo chc non muore nai che vive cli sangue di francobolli
l'estate passi prcsto. Passi svelta ia vita.

Ma

se

v dirncnticheretc di questa notte,

Chi ha detto che non si vive senza giustizia? Ci si vive benissimo. Me lo ha detto
-[

se vi dimenticherete ci voi stessi, se anche una sola parola

sottoscgretario all'urbanistica,

il colonnello della Guardia Civile VtaLiza, 1o specralista di stilistica statistica.


196

cli quelle che ora dician.ro vi entrasse ora nela crena del cervello, negli alveoli della nente ndla caroriJc Jcllc griJr impoit rrti:

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futuro non la ricorderete non ne sarete tomentati e rapiti come se fossero non quello che sono il balbettio di un vecchio ma la musica grande del mondo vero; e farete finta di nulla (era tutto uno scherzo, possiamo andar via dalla vira senz'a.ltre scuse e ner semnre) allora vi dico: questo il vero giudizio finale; dimenticate di avere voluto essere veri giusti eguali e liberi e non sentime pi dolore: questa la nostra condanna finale e per sempre. Non avrete madre n padre n mogle n figli n donne amanti n amici ridenti e al momento del bisogno al momento del sogno
e se voi nel
se

NOTA

-/

I Poesia letta alla manifestazione <Antisone delle cirt" con la quale Bologna ricord l.r.tr/ge della stazione. awenuta- il 2 agosto 1980. che proroc 85 morti e oltre 200 feriti. Oltre a Forrini, erano stati invitati a scrivere per quella rnanifestazione i poeti Franco Loi e Gianni D'Elia. Fottini dichiar: ,.Per senso del dovere civile non potevo respingere la richiesta. E credo molto ne valore di testi comfiiissionati a un poeta, anche se dalla fine degli anni '60 non ho pi scritto io questa forma>. Il <manifesto> pubblic passi dei tre poemi scelti dagi stessi aurofl.

ultimo, vorete rlcordada,


la piccola verit, la confusa verit

d questa nostra teatrale piet per noi, per te, per questo mondo che abbiamo sporcato. Dicono che il mercato sistema di informazione perfetto di quello che la gente preferisce. Ma quelio che non sappiamo di volere quello che non sappiamo di vedere? Abita dove il mercato finisce. Dove le lacrime non parlano; sono l dove se ne andato ii vento alto altissimo su tutta l'Emilia Romagna,
1'Italia, l'Europa, i'Oltremondo il vento che agl altimetri non parla rna solo, la notte, a qualcuno e per sempre.
1

agosto 1991

198

199

Asfol14p1 DAL

SO TTOSUOLO

e pcrsino sistcni di inlbnlazione, e implica quindi rappresentan za di soggetti sociali concreti, ur. progrdmlna coerente con que-

fu giorn nostri, rde malissino chi ridc ultmo. Lo sanno i car amici Albelto Asol Rosa c Mario Tronti che sull'"Unit" cli punti fclr.ri" sr la gioved 29 agosto scono hanno nesso "acuni tono rnolto serio, qr-rasi nur avr,/ertisscro chc scra situazionc, in anzi Ircoccul':tnte cra lr loro c no\trir rip(tizior( l)ress,, ir Ir,\'o

deile sressc cose onnai da vent'anni. Va pcr detto subito che le ossen'azioni che muovo al loro conttibuto non dimentcano che cssi sono tra i pochissin.ri chc guardano in faccia la situazionc da un punto di vista di leat intellettuale e, con i tempi chc corrono, di coraggio polirico. Si parla di n.rorti, oggi, pir di quando, pochi nrcsi fa, filc di cadaverj ammorbavano chilourctti di deserto iracheno. Il scgre-

tario clcl Plrtito cornunista sovietico lo sciogle (conc nclla farnosa battuta di tsrecht) e ne annunzia la norte: quello del

sta rappresentanza e dure lotte istituzionali e sociali pcr imporloo. Nulia cli pi vero, quale che sia I'epiteto, per ogni racli' caLisn.ro di sinistra o di destra. Appunto: di sinistra o di destla. Forse venti anni fa rrn sirlile cnunciato <cstrcmistico> si qualifi cava subito di sinistL'a. Oggi non cos a causa del <dorninio pressoch assolrrto dcl sistema capitalstico a livcllo mondiaie", Bisogna insonma aggiungcre qlualcosa. La ..rappresentanza, di cui parlano i clue vecchi arnici di Panzieri, inrplca o no la clefinizione ilcll'avversario? leclistribuilc il poterc (solo l poter:e?) non vuol dire togJicrne a clualcunol A chi? Sono solo forze politiche, econoniche, sociali - italiane o non anche europee e mondiai? Il ner:vo scoperto. Ncila rnisura il cui (l veccrio sintagma torna buono) economia e politica nazionali sono intcgrate in un sistena nondiale, cio il lnercato capitalisti co, irnmaginabile una lotta polrtica e sociae che di quella inte' grazione non teDga conto? Che non scelga qurndr le proprie
alleanze?

<maggior partito comunista occidentalc> va anche un po' oltre c, pcr investitura or:rtoria, dice che il conunisno tutto norto. Par d'essere in Mcssic o, liTa fese rle lar calaucras. E chrc che dalle uic parti) un tcmpo, con una sorta di rcudiana ncgazione al rl:aclrato, a chi cliccva di averti sognato morto si risponcleva: <<grazie, n'hai crcsciuto gli anni>. ll malcdclto Mao, circ insicltc rl rralc-

lspondere (come non troppo tcmpo fa abbian.ro letto su questo giornalc a proposito delle tradizion sirdacali in Usa) che
le lotte
anir.r.ral" di classe, indicombattute dagli "locali> "spiriti pendentemente dalla trasparcnza della coscienza soggettiva adcmpit'ebbero <<movimento lcalc" - al disegno universale del comunisno (,,non lo sanno na lo fannoo) fu vero fin verso gli anni Quaranta se e in quanto c fosse stata ia coscienza dcl parti to, dell'Internazionale, che presumeva coordinare la molteplicit non coordinata dei conilitti. Ma diventato senpre pi falso

dcrro Ltnirt ri go.lc lo ipctrcolo. cott ttm,'ri<tntr rcr,' rni nol pdvo di verit, consigli una voita cli suonare a fsta i tamburi a ogni annunzio cli nrorte perch r'i si doveva scorgere ,,ur trionfo della dialertica"; spenta anch'essa corle sanno anchc le pictlc dei
locLrli.

quanto mcno csiste qLrclla coscienza che si voleva unificante e da

Non so di chi sia, magari Gorbaciov. la lbrmuln di "rivolu zione clenocraticatt. In Lusso suona mcno ipocrita chc in italiarro pcrch L una rivoluzione c'era stata. Asor Rosa e Tlonti lo sanno e trovano improplio 'uso di qucla formula. E cos la riclcfinscono: oun insieme cli proccssi cli tlasfornazionc istituzionale chc conlpofta per ancile un quota pi o rreno clevata cli redistribuzione del potcLc a larvore dellc cassi subalternco. E ancora, in rifcrinrcLrto ail'Italia: ,,La "rivolu zionc clemocratica" taglia e divicle rapporti cli forza, realt sociali corposc, sstemi cli potclc. gruppi intellettuali, culturc c politicirc
200

quando comportarnenti corporativi, settonali, naziona.li hanno di fronte ie rnultinazionali. l'intreccio di sistemi statuali del Grzo e Quarto mondo, l'unificazionc del mercato mondiae, per non dre una potenza militare illimitata e invincibile, come 1o hegeliano uSignorc Assoluto), ossia encora una volta, la morte. La fine, da quas mezzo secolo, clell'internazionalismo prolctario o non diver.rtata una scusa, un paravento di falsa coscienzt, pcr cvitare una domanda insostenibile: ru sono <i deboli e gli oppressi>? Parch at:utarb c difcnderli? E in quale ordine di precedcnza? Non so se fra tanti cadaveri cccellenti ci sia il marxismo.
201

lri vcile pctrto al quardo ero al ginnrtsio. Celto se Asor Iosa c'[r'onri parlano di .,chssi subaltclrc" c c1i "sostcgno clei piu cleboli c chgli opprcssir. \'uol dire chc un'ampia parte dcJa trailizjonc rralxista cla un bel po' f inite (t--ome diccva un nio coLrcittadino clel Qurrttloccnto) "in qudchc buco str.aro / a scLr tir corlc sotto nascc il grano,: tracliziolrc clrc nci udcboli" vcdc va la forzrr suprena c [euli ..opprcssio i capaci di lnutarsi c]a tnclci in uorlini. Ma se cos r.rr.rn o non pi (e io o credo lluanto loro) pcrcb covrebbelo victrrrci l'cticr c le poLitica clcl piir fortc, clucl clanvinisno socirlr chc tanri <relisni, ispir'.t ogui, nor.r escluso Eltsin,,Dj crc socialit, cli che socialismo
colre
acccttanclo (cone anclr"itt accetto) quclla tcminologia, i"<lcboli sviJuppato, clove si vivc rir agonia "c1uat'
cLi

nire e giuclicarc, cone sc gli cvcrti di quest'anro nor a\ressero radici in rD passato che abbisogna cli rur giudizio (quindi di tura teora) intc.srale ni parc un comportamcnto di fuga. Vr vedo illu' sione e feruore ci plesenza, di appassionato passaterrpo, il falso dovcre dcll'irnpegno, co[e non losscro in discussiorie anche lc frme istituzonali e i linguaggi stcssi clelf impegno, il rapporto lra
,.cliLc cosatr e ,,clire dovco, la partecipaziot-tc a utr sistcma di opi nione fittizio. Ne viene che lc sctitturc si greniscono cli irassaggi facilitati, olrissoni, ovviet. Molti continuano a c-rcdcre dovere politico pronunciarsi, se di ogni spazio che "noi" abbandoniamo ,,essi> re approfittano. E cos dirntrstrano amnrevole fiducia lel

dcinoclatico aldiarr o convclsanco, per alislrerci2 L nagari


irrscnsatezza c aut0di

c gli opprcssir, gli rrniliat c ofesi, non sono lorsc tanto nci
struzionc, cluinro nel clove l'agonia cli clcgratlazicne e "lir>' slrultancnto? Asor losa c'lionti cltcstc cosc lc s.Lnlo meglio di llc. M? lasci2rtclni clcrlcie per uo attilito chc Vcnti anni non sia1lo passirti c si ltossa llrc, rnentelrtrcntc, rn passo piir lLrngo clclla u.rrrl'ir. irr qu(\Lo r'.,,ItlI, tIi iopl,j Sc qucl resso rror c', sc qrrclla tor,alir ron vienc .lichirate cue compiuta c lnitura, r:otr.lc <picnezzl rlci tempj": sc DOn se re traggono lc tcr-ribili corrscguenzi: - ma non poi toppo cliveLsc ra chi ccntocir.rcluarrt'anni fe si scc'-lsc pcr colr.rpegni gli operai c i contaclid - rllora giusto non parlar pi di conruLrisuro c socialisllo, a reno cli non sapcrc che parlanclonc si lvranno conffo, artzi si si hamro, coalizzar(: tuttc lc forzc clc.ll'csistente chc fiLrora c conscntoro una vita di privilcgi e hanno nesso n galcra solo alcuni di noi. Mr se invecc. corre creclo onlai cla dcccnni, la clcgr.adazionc chc fcliscc la rria vita (c vaniica il senso della mizr nrorte) inclot ta tanto da quclla del giornalista scrvirore vololtrio c[ chi abira mafie c droghe rnultin-reclidi, quarto Lla parti intere c imrnense, de continentc i cofltinenfe, dclla contunanza umana c clella sua creclit, rrlola posso salutariri cli buonLnorc perch turto oggi non srp;riamo n quan.lo n come -- clovr ricourinciarc. O lorsc gi riconrirciato. E, clii si sta prcparando giustlurentc non avr rlolta consiclclazione pcr rrostri articoli n pet i miei. Non voglio invccc clil n ul.l srr cluanto in qucllo scritto s1 afltlru pel gl sconvolgimcnt in corso in Ulss. La tetta rr clcfi 202

sull'oggi percl.r ha lunga memoria, e scienza, delo ier. Vedi gli cnunciati d alcuni uortiri di cultura, r'icini, cos n.ri parc, a Idfondzionc c, alcuni di loro, a me ceri, in una lettera giouri orsono pubblcata dal umanifestoo. Comc si fa, rr.ri chicdo, a pfonunciarc giudizi cos spicci, a suonar i'aclunata, scnza con ci stesso indurre i lettori a crcdere che da qualche parte lrellc loro (nostrc) rrenti o quadcrni o scaffali, cli quei giudzi volanti ci

la univocit d-i quci prononi. Non parlo dei pochi contributi che leggo solo sul <manifcsto> - di chi intcrviene ogni giorno

sia un coltrovalore aureo, un contrappeso alla infornazione truccata e alla onnipotenza della cliaccliera? Capisco: l'arnor' proprio di chi da tanti anni scrive e nrilita inducc a crcdere chc

l, nci propri libri e articoli o in altrc opcrazioni ir.rtcllcttLrali applicate alla rillessionc politica ci sianc, diciamo, i "tiroli" che autorizzano interventi e scritti, comc qucllo sull'"Unit", da cui sono prtio o qLrello di cui sto padando. Anche Costalzo Ptevc, che sullc possibilitz odierne del narxismo ha scritto un librcr nrolto ricco e for-sc 1,cr questo avvolto dal silcr.rzio, mi sembra crederc dla utilit di un scgno, di gcsto. Perch lron nc riparliamo fra sei rncs, un ano. e foss'anchc all'Asinara? E invece le nostrc capacit di conprcnsior.rc dcgi cver.rti clell'ultno quinquennio non sorlo superori ai riflessi autonatici Jcll cta. rll.r turrtta sJirrzionc ploglcssisla .ott crti si lcagi.rc cli fronte al tcicgiornale. Come in tutti i momenti seri, vorrei dire (con Dc Sanctis su Lcopardi: "il filosofo ne sa qrranto il pastore>) chc oggi il saggista, il notista, l'ideologo non ne sanno pi della clonna e clell'uono "qu:lsiasi>, errante per I'Asia clei plopri pregiuclizi c spcrznze. Lo dice uno che non si viet?to, tr-oppc voltc, agli ,.rtervcnti, ma chc oggi si guarcla bcne dal

203

ripetere <l'avevo detto io, (anche se dawero l'avevo detto) oppure <imparate a storia> (anche se dawero bsogna imparar\a ).

OSPITE INGRATA DEL DTALOGO, LA NOIA AMMAESTRA E INCALZA

Ci fu un'et, presso a poco fra il 1977 e il 1982, in cui m'era parso utjle suonare il corno d'Orlando o il tanburo cli Heine o qualunque alrro strunento di battaglia, in questa o quella occa sione. O insistcre o magari recitare a straziante sccna deeli addii. per trattenere quache govalre dall'oblio e dalla carricra e qual, che coetaneo dagli stupcfatti torpori dcl cinismo senile. gg pcnso che chi molto ha padato e scritto r.regli anni Sessanta e Sitantr debba -andarc al pc,l'olo. rron , prr"r. ., ad ascolrare o seuunai a parlarcma come chi gi nel sottosuolo, in compagnia o convcrsaziorrq Jei r cli ptssirni c mlssimj mrresrri.

Carlo Maggini e Riccardo l)elle Luche, ll Paradiso e la naia. Rfl e.r s iou rn at ap s icolo gich c sulla nc,ia morbo.ra, Bollati Boringhie' ri. 1991
cli questo stuclio mctapsicologico sulla <<noia moL' bosao sono due seri psichiatri e c1rncl hanno poca indulgenze, in

Gli autoli

l1 setternbre 1997

apparcnza, per la sccolarc lcttcratura lettemda sl l'argomento. Se nelle prin.re pagine si accenna dLa. au:dia mejevale, cio a pecca' to capitale dell'accidia, lo si fa per sbarazzars rapidamente delle

premesse letterario-filosofiche e affrontare il tema a partire dall'alba della psicologia del profondo e, subto dopo, nei correnti termini concettuali della psicoanalisi. Buona parte dello studio insomma una ricostruzione (iI non specialista non pu darnc giudizio, per gLi sernbra fondata su di una documentazione esaustiva e aggiornata, soprattutto nordamericana) a partire dai modelli ottocenteschi che 1a medicina ebbe a proporsi per curare il tedio, la noia,l'cnnui,lo spleen e cosvia, fir-ro agli studi diJanet, presso a poco coevi delle prime opere di Freud, e poi dellc prime ricerche propriamente psicoanaitiche sull'argomento. Altri capitoli si dedicano alla concezone della noia nclla odierna psicoanalisi amedcana, in quella europea e alla metapsicologia del sentimento di <\''r.roto). Nell'ultimo capitolo gli autori hanno preso atto di una soa di rovesciamento it-ttervcnuto negli ultimi anni e, sc non sbaglio, vi consentono. Lctteratura e filosofia si prer.rdono la loro rivincita. Dopo Herdegger c Janklvitch, la onoiau ha riacquistato lo statuto romantico di ,,scacco e immagine negativa del desidcrio", ,,sintomo del desidcrio infinito>, <malattia dclle esistcnze dilaniate dalla incorporazone avida e coatta volta a colmare una beanza itcliminabile>. Insomma. Leopardi. Decifro un gcrgo folse non sempre indispensabile. E mi imbatto in un capitolo degno cli molta considerazionc che mi supg( riscc imprcsiiorri r jr aii e coriu'c. E i1 capitoo .trlh - noia di controtransfertr'. Detto ir fretta: alcuni anaListi hanno studiato come si insinua la noia (e la tendenza a prendere sonno) ner loro

204

20t

ctilcghi (e forsc ir loro medesir ) mentre praticino le scdutc. hsonma, spcsso se non semprc, lo psicoanalista si annoia. Per ch? Fra le diversc urterprctazioni una ce n', di A. V AkschLrl (del 1977) che a tutta prima non si raccomancla: di fronte al (paziente cosidcletto noioso> il terapcuta entra (il quella strana mcscoarza di dti|o emotiv0 e rrequietezza che clefiDiamo noia". Si annoia, insonrrn, perch la noia 1o prendc. E ancora (na veci un po') la <rric|onoia> atrrpare l:avorita <dall'elevato nr,unclo di ore cli terapia elfettuata nclla giornata e clalla asscnza di jnten alli fi'a uua scduta c 'altra" (io stesso lcnomcno nri sia conscntito
aggiungere, si riscontra nellc dartilografc). Ma rcstamo al scdo. Se une pcrsona (il paziente) parla con

cuzione rapida). La gcr-at chia clclle iolrc lcttelarie e dei gencri, nci secoli antcriori irl rorrrrurficisto occidentdc, ptvilegiava isti tuzionalnrcntc tolrlc cotrplcsse e labodose cone il pocnra o i clranLla (e, nella ilicr, h crnzonc). In pittr,ua, il soggetto sacro o storic..r. le nrracchitrar. Ci irlplicava, trcllir upazicnza, dcl-t'artc; [icc, l'dce cli cqLriibrio nolale, c xttitucLinc rl dillrinento dt:lla gratilcazionc.

La Llaschera clcl pocta chc va in giro a clcclauarc sucli vcr' si r cr:l repcrtolio classico rna solo ir ct goctlilna pu vcnile

il

abboldanza, pretcnde attenzione e, quando l'abbia atvut, non si cura del proprio clestinatario e continua r perlar-e, pcr cos clirc, da solo e per s, allora il suo nalcisismo gratificato c qucllo dell'analista, invece, clepresso, <prosciugato>. L I'analista cotritrca ed annoiarrsi. Pu arrivare a sognarc a occhi arperti o n.ragali chiusi. E in postura di difesa e, nello stcsso rcurpo, si predispone a nuovi "investimcnti oggettual, ossia a1 r-ccupcro clclla capacit di intercssarsi ai propfi pazlentl. Corne i professorc, il sacerclotc, l'avvocato c il r.ncdico, I'analista pagato per ascoltare. E anchc per rispondere, lc piir volte col silenzio tcrapcutico, chc ha un suo lessico paicolare. Perci il piir esposto alla noia. Un uditorio che,rscolta senza rispondcrc (corcerto, conferenza, lezione) pu annoirrsi na in ognuno dei propri component. Ilisolarnento inmarginario una condizione della noia. Lintcresse e la paltecipaziolrc sono invccc cminentemcntc collettivi. Ci si annoia tra s e s. Dov' il cliahr
go, la noia fuggc,

urcntc l poete tcclcsco.li prregon?lrc I'impossibilit cLi cc'hrc rin llLl()vo ?ilrotc a cpelh cli nascortdcte lgli lnici una tluot'a pocsia. lUla liccrca cli utr plauso pcL clcclanazioue ron sfugg neanche L,coprrrti; anchc sc poi, ci:rtrte naturalc, se ne pent. L) chi costrctto d escoltare cstj pctctici o letterar- la noia si moltiplicr proprio pcrcb qr:ei tcsti plesuppongouo ucLl'ascoltatore un griclo il r:oinvolgin.rcnto, clirci, racldoppiato: la prcscnzzr fisica, cor tLrtt,r qr:cl chc cssa significrt in artlonici irnpliciti, c la folnr,r del lingrraggio lettclario che pet clclnizioL.rc solrmuovc zonc di i-rcli cibilc. Il ,.repido corsunro> cli cul, oln un quarto cli sccolo, par' larorro lc nuovc avalguarcie fu anche iL tentativo ("andiauro ;,i presto, cristodio, alcliano pi prcsroJ, gclava ,Apollinaire al

E il paziente? Non si arnnoia perch sottrae pazienzar arl suo terapeuta. Incerto di s Ilnch non parla, ccrca un uclitorio. La sua <malattia> (ancirc) nel bisogno di r.r.roltiplcare i comportrmenti che lo confcrrnirro esistente; e di sazialc talvolta quclla chc viene chiamata ..la rabbie clel rarcrsrsllro". E ora mi chicdo se non sia un punto cli contatto fi'a lc innu nelevoii forme c1i prcsclrzialismo, csibiziore, ambizione, congra, tulazione di s cui il nalcerro si afTida (e chc lo rodono) c la brc vit, dissipazione, fugacit e ipcrconcentrarzione (e clorgiovanni, sno) che , o stato, per cluasi clue secolilo statuto cli molta poe sia (idcntificato alla lirica) c di moka pittura (idenrificata alla ese-

tenpo delle priure avuguatcic) cli af1garc la fcde Irarcisista: npira prodrrziorrc, gratificazione ilntccliata. Lcsscnzalc cor lele, rcggerrcio in mano il proprio prodorto, vc$o il falltasma ci una 1amma, neglio sc.lcfur.rta cla nolti anui, perch ti accetti e ti ckrgi. ContLoprovr? La capitalizzazionc ttarcisistica, la gratili cazk[c riiifcrita e pcrci pi irtclsi, qu:lc si otricne attravcrso Lura riduziorrc (clativa) dell'ircdenza. Mcntre il pazictttc, il discus sorc, il ptretarte, il monologante, ..bevoltot avidatncntc da c1u;1. lunquc vittirna, la proscugauo aunoianclola (qucsto fa il ,,seccatoreu), i[ riserbo, l'uso sacralc del silcnzio, la resistctlza a prelde rc la parola sono propri clei gruppi chc si scparano (gruppt o cappllc), csposti r1la noia, nagari ricercalclola per esibirla in fonnr cli irstidio. Ebbi dr giovanc (na, Io so, troppo fugace cletelrente) escnrpio terdbilc da rtn fatuo Jntelligentissin.o e tragi co ciarLotrc. poi suicida. Costtti parLava ! tutti cio i nessuno, Il Lapporto ,,annoiiilitc, pazentc anaistrt (tla .,controtran sfcrt>, sccoldo i rostri autor-i) pu proporsi cone noclello irl ur.a teoria della rclazionc dialogica. uNcl corcsto dcll'aualisi
2()7

206

{|
dclla roia di cortrotransfert dunque vcnuto emergcndo il tcua pi genelale e complesso del valore i.tc$oggettivo clella noia ir ogni tipo di relazione terapeutica, e si potrebbc forse dire, jn ogni tipo di rclazioner. C'era cla ilnmaginarselo. E, d'altronde,
come diccva Bartl.res (qur citato) ,,la noia nou sempiiceu.

PREZZOLTNI, UN ANTTPM]CO MAESTRO DI PROPACANDA

In una nota, gli autori rammentano da uno studio

del (useppe Prezzolni, Lnte di persuatk:rt:, intodlzione di Alber'to Asor- Rosa, LigLroli, 1991.

1980-81, di L. Bcll, un passo meritevole di attenzione, dove lc idee cli Kierkegaarcl sulla noia si incrociano con quelle cli Sartr-e ..la noia un problema pcr I'esteta, che evita sulla "serict"; l'impcgr.ro per fuggire il frnito c con esso la paraLisi vitalc lasciandosi apelta la strada leggera dclla costante rivalutazione dell'ipotetico; mentre non lo per I'uomo ilnpcglato e morale, che fug' ge la libelt nclla fatticit della conune vita socialc, bcnch la rcftitudine e i principi morali lo rcnclono un intollerabile noioso. In ur.ra prospettiva sartriara I'autcnticit [...] sembra collocarsi fra gli estreni del "scrio" e dell"'rpotetico" e risolversi in una certa corrbinazione cli noia e allegria". Noto qucst'r-tltil.ra lornula perch spcsso mi sor.ro vissuto cone <noioso" c anchc, sartrianamcntc, cotne sa/aud. Ma soprattutto perch in.rponc di uscire dai termini del discorso sul ,.controtransfert>. .E ir.r duc dirczioni. La prin-ra, la pi evidcntc, di non scolgere n quello specilco momento del lapporto psicoanditico troppo di pi cli quel che la riflessione dei caratteriologi e dei moraisti (soplattutto del Seicento) aveva gi descritto con prccisione. La scconda chiede di inserire il discorso in una storia dellc passioni c non solo in un'.r storia delle interpretazioni delle passioni, comc invcce si tendc a fare un po' ovunque.

Mi piacercbbe far capire - c, prima dcgli altr-i, capire io - lc ragioni dr una mia davvcro lnmuteble ant{)rtia pcr Gir:sepirc Prezzolini, chc si rinnova a ogni incontro con una slra pagina. L siccomc Ptezzolini ha scritto moltissir.r.ro, firr dai suoi vent'anni e ne ha vissuti pir di ccnto; e r.nolte egregie persone, ultimo Asor Rosa, lo hanno preso molto sul serio, conc urr pr-otagonista della
culn.rra italiana dcJla prina net del secolo e c' persino chi ne fa l'anti-Gramsci, mi clico che devc trattarsi, quanto a ne, di scnari srno inguaribile, incapacit intcllcttuale c probabiimente tnoralc. Perch - voglio dirlo subito non nasce dawero clalla sur a,,'vcr"

Che cosa ir.rduce noia in un lctterato ar'gnonese del

XIV

sccolo? E che cosa in un conn.crciantc californiano dei nostri tempi? E come? E perch? Che cosa r-rella loro condizionc e cultura li predispone zrll'evento chc, per comodit di classificazior.rc, abbiano accettato di chiarlare noia? Laccidia di intere etnie cadute in anona perch divclte daJla propria cuitura a opcra cli quella clei moderni consuuri che cosa ha a che fare con la sotno' lenza dcllo psicoanaiista dopo cinclue filate seduteT Chc cos'
cl.re

introduce materiali storicanente clccrminabili nclle forn.re

tipologicl.re clellc upassioni dcll'aniura"? Fra le quaLi sono certa nentc la perutgato tncutis,Ia rrelanconia, la clcprcssionc - la
noia? 20 scttembre | 991

sionc al socialisno o dal suo lscisrno. Non dai suoi limiti facilnentc visibili, dalle equivoche oscillazioni filosofichc: quanti non sono stati colne lui, che cluella antipatia non ni risvegliano e not.t hauno la mct dci suoi rrieriti, almeno nel prino ventcnnio del Novecento. Ed singolarc che prima che si chiudessero i suoi anni italiani pcr quclLi newyorkesi, certi aspetti del carttcre e dclla scdttura avessero ricevuto crtichc ria anili cos diversi c anchc opposti come Boinc, Serra, Gobctti, Gramsci, mentre la critica dcllo scorso quarantennio riproduce, nei confronti di quello che stato chiamato il suo <ecletlisrno reazionario>, non tanto una divisiore fra sinsta c dcstra (stroncator i giudizi clcgli Lrni Russo, Binni, Isnengh - e celebratvi o almcno simpatci quclli degli alri Falqui, Pampaloni) quanto una divisione irtcr'na ala stessa sinista. Una clir.isione che conosco benc pcrch l'ho vissuta cli pcrsonorali na. Asor Rosa la clicc con chiarezza: da una pae sta "l'ala sico-protestantica dell'ir.rtellcttualit italiana postrisorgilnentalc, da I)e Sar.rctis a Gramsci,' che r''uole una ,,rivoluzione intcllettuale e nordco, ddl'altra r-u.ra sinistra con unl visione non moralisticl dclla lotta politica, fondata sui bsogni e i rappolti di forza. Queste duc parti nel corso clcl secolo hanno continueto a con.lbinarc variit-

20E

2t)'

rt
olo furtzjoni c rr scltlrbiaL'si i ruoli. ognLrru cicJle clLri: lbl lrL:ndo norrrirri c iclec agliar.r'cnari c ai ncrnici di tuttc c cl,-re. F, inutilc liassunerc .1lcsl[) ibrctto. scr-itto allrr bravzr c pcusalo ron surzr libcr-tiruggio. ll gcr-uo cli qucsro Plr:zzolini ci prrmcossi assii lroclesti e rli unrr oratoria cia comredia ilcll'rrrtc. Si tr-atte cli tur'atia clcl tcipo circ a ragituc r\sor'Iosa lifcrisce l Scrn Bcnclj o l-uigi Chielelli, il tcnrr dclla nrlschcru c dci volto, c chc ni ta pcnsirrc, pii chc rr Pirarclcllrr, rlle gcsLicolazicuri ncn tirli c r1 nonologhi tlci srroi pi:r'solrrrg1li. I tcnrr c]cllr bLrgir ch,.: riutit li pcrsLrsionc 1u cnclcntico ncLl'l-Lrlopa tl'allora (Wilclc c Slran': l,a l)oJc!\ioi'i( tt:lh :igtrora Warrart rlel 189-1) alncno clLriurto lir passioLrc pcl gli pscLrclonnri, soprattutto f:ra gli ibcrici; tcnrl cli l-.ccrclcnzir lornantica, ir inlclnrittcnze riconrPlrlso (pcnsiarlo alla osscssiorc dcl .,doppio") lunso la seconcla mctr clcl sccolo c rifiolito nclla psicologia clcl libcrty, anchc itali:rno. Qucl chc irducc, z ncno in rrrc, un scnso di squaole e cli grcttcrzir la (non casuale) separrzionc cli quci nroctlli psicolo' gici rla clLrelli sociologici, scparazonc chc lroLr cra stata invccc n cli lbscrr nc,Jci russi dcgli ultirrri clue clcccrni clel sccolo. Qulnclo il giovanc I)t'czzolini si scnc di .jatncs psicologo (alla vigilil, pcr' cos dirc, Frcucl) chiarua d supporto scheni psicologici classci, clai CcsLriti clc'l (ilrtr Sccolo a Ar:istotele: .,Il poeta un bugialclcr che diletta, kr scicnziato un bugialdo che la cose Lrtili; poetrr c scicnziato sono crcatori cone il bLrgiardo c la bugia non clre LrLro ce'i pLir staci di cluclle creazioni chc cccitano l'aurnrimzionc unrna col norrc di pocrri o cJi scopcrtc". Nulla clj rndc, sc si trettassc tli ura citazionc da Tcofrasto o c1a Qucvccl,t. ll gudo chr qucllc rigLc lc scrive ur giovarotto dcl 1907. Sc|ive Asor losa che clal ra1)pofto mascherir'tcatro, clrrel Plczzolini passa a quello Ja una sccna unidirnensiondc'g,ioco clcllc lpparcnzc cinctnrttografo. Vcrrcbbe voglia cli dile: da 1/fr MatritL Pa.rcal (190,1) ri Si giru 11915\.Il prcfrLtorc ha ragione qLranclo insistc sull'incornbcrc di r-u-ra clc'lle massc", rluasi "civilt iravveltita sul rapporlo fra persuasorc e pcrsLlaso, lr'1 illgnnatori c irgannat, rrcora indiviclualc in Prczzolini: pcr cscmpict, ncl la virlutazionc clcll"t rcLutrc, ma tlt've ro, nor l]uovi 1l Erropa. QL.rztsi iruvvcltita cJ .rtcortr lrnd \rolta, ron inroccirterDclltc. Ll sLlaoLclinariir opcrazionc clrc pochi anni piir trrrcii, con "La voccr, Prczzolirri cirigcr impieganclovi trrtto il suo genicr pfatico-politico, r anche quellu clclh fornrlzione di una r:/u7c dj
rDeDtc lc

<persuasori', c1i avrnguarcic clcl <ceto pedagogico". o tella dei colti' chc finiri o tlistmttr dailc guerle o diladata c "lasse arnmutolita dalle sue contrtddizioni o proiragandsta dcl massa cro o - finalnente - dispost.r a riconoscersi nel Fascismo Nessuno cos;,clco storicista da attribuire a tutta ulla lunga vita le sciocchcrtCd"l u"ttt"tttte' ua cluando, nell'ultrma pagi na dcl suo c,pltscolo, il Prezzolini, padendo dell'autopcrsuasiot.te, auspica ur fuuro in cui .,la crelzione arbitrada deJl'io, la crcazioc c la trasforuazone arbitraria clcl rronclo, saranno le futurc qualit per cui si distinguer I'uott-to o certi uonini; l'aniLlale raziorale cedcr il posto all'adrtraLe clcartivo>, sappidmo con quanta obbedienzt l'awenirc abbia risirosto a qucstc profezic. Quar.rti giovanotti d robusta testa filosofica llanno trovato imperdonabile, fazioso e, per dir ttltto, stalir.rista, un librone EiaucLi, gia1lo liluone, dcl 1955, chc nel ritolo parlava cLi distu' zionc delia ragi(ncl Se h grazia dir'r.ra o la f:rn.nlcopea ii hanno InJrrcnuli ir vitr fino a og1i. ci ripen'il'o. Ma molto pi intcrcssante l'ipotcsi, avanzata da Asor Rosa, che il giovane Micl.rclstacdtct lra l'autut.tt.to fiorertiro del 1908 e il suicidio goriziano clei 1910, nr:l titolo dclla sua tcsi {Ld perstrasone a la rettorica) alluclcsse, ,tnche polcmicamcntc, all'opuscolo prczzoliniarto, stamPato a Fircnze ncl 1907 Mentc per Frezzolini la pcrsuasionc arte ,,sofistica, ossia tecnca di potcrc c dr plagio, pcr Micirclstaecltcr una condizionc di inal terabilit interiore c di ,.vuoto, ragg,iunto anche asceticalmente: nel diritto, dice Asor Rosa, cli.,non itrsi convincere c di non convincereo. Il prefato|c sostenc che su questo princpio non pu fordarsi lcssun sisterla di comunicazione; c c conseguc ll istacco, psicologico o {isico, dal nonclo. Mi viene ir.r mcnte che una quarantina di ar.rni fa utt atlico tni faccva notarc cone l'apparenterncntc tollerantc Tbgliani, pi illun.rinista che marxi' sta, volessc pdr-.1/rl'ld evertualmentc disposto a reprinere con i pir duri nczz (esito dialcnico dcll'illuminisrro giacobino). chi perci nalvagio - non si arrenclcsse alla ragione; ladd-ove Giamsci, piir marxista cl.re illuminista c qrtir.rdi persuaso dclla rriilucibili delle visioni del mondo indone dalle cor-rdizioni cli classe, proprio da ci e dalla volont c1i r.r.roclificarc queste ultinre traeva notjvo per il suo innterrotto c tolleraute argolllcl.tare, volto a licostruirc in tutti i loro anfmtti le altrr:i o avl'crse "visioni del moncloo. Asor Rosa vecle invece i clue nodelli (que1lo del ficr
211

210

rcntino r quello del goriziano) come clianetralnente opposti e qurndi, in qualche modo, simmetrici. Dice, rrolto giustamente, che l'arte propaganclistica prezzoliniirna ha fondato una vera e propria tadizione del giornalisrlro; dopo di lui il grande giornali sta ,, al tcmpo stesso suasore, attorer uofio di nondo c pota> (termne con cui Prezzolini dcfiniva quelli che, cone lui, unon le bevonoo, proponenclo a Gobett ncl1922 di fondare un'associazione che

nosrre latituclini (anche mentali) e rapliorando in cornpagnia dei

li raccosliesse). nuna tradizione che da Prezzolini

va ad

Ansaldo, da Ansldo a Longanesi, a Bcnedett, a Montanelli, Bocca, Sca.lfari; che [...] al tempo stesso violentemerte critica e profondarnente solidale con il sistena borghesc cui apparticnc c che perci costantemcnte in biiico fla reazione c progressistto, conformisno e anticonformismo, e, pet aicun, tra fascismo e
afascismo o, per meglio dire, tra fascismo e apotismo>. Ma la conclusione contiene un messaggio degno di particolare attenzione. In ipotesi, dice, si dovrebbe non accettare che una teoria dclla conunicazione <<llon possa esserc fondata che sulla mcnzogna. In pratica quello che awiene tr"rtti i giorni. Ii

colpo Ji pisrolr di Michefsrredrer conrinurr ,r risuonare patcticr mcntc come i'eco lontana clelle urla di trionfo che accompagnano ancofa oggi il successo dei vari Prezzolini. Oranai lo sappia
con certezza: cos e non ci s pu fare nientr. un tratto bcn noto ai lettori di Asor Rosa. antirnoralista, antisentirnentalc e antipopulista; anche sc in passato qucl unulla da laren era l'immcdiata premessa di un <nonostantc tutto...>. In altrc parole: contro chi. con qualunque mezzo, ha successo, chi ha soltanto ragione impotente. Non resta che far torto o patir lo, Urlare con i lupi o esserne sbranato. Non parola molto diversa cla quella dell'odierno dalwinismo sociale. "Taci, tu chc sei vinto>, pcr citarcAdelchi (granLbro) ancora una volta. ll che tutto sarebbe verissimo, anzi verissimo: e io anche perch la potenza dcl Disvalore e del Male la condizione del suo contrario, persino ridicolo parlarne. C' tuttav.ia un punto capitale, che i pessimisti ,ssoluti tendono a dimenticarc (spesso ancl.re Leopardi); la difesa della vita propria o degli immediati
1l1o

nostri prczzolini, cefio quelle alternative sembrano barzellette. Sono, infatti, asserti dal nostro presentej lo saranno per chiss quanto tempo ncora: ogni giorno un certo numero di noi o una cefia parte di ciascuno di r.roi passa dalla parte dei pi foni e aiuta a ucciclere i pi deboli. Se invece volete suicidarvi o andare in convento, accomodatevi. Oppurc potete continuarc ad andare n ufficio, in facolt, in vacanza, itr fabbrica e cos via. Nessur.r dubbio: lo farete, lo far io pcr primo. Per se.,non ci si pu fare nientc", perch non cercate cli fan'i pagare megLio, di ..tradireo ma in buona coscienza, come tanti altri fanno? La lagna dcllo usconfittismo" ilrtollcrabile. Credo pcr che questa tender.ua a mcditare lungamente ..ferro e veleno> e poi andare a cena con gli an.rici-nemici venga dalla parura di aver compiuto una troppo affreatata lettura della realt, di essere stati penuasi dai pubblici nenttod perch, in plofondo, volcvarno esserlo, volevano essere dei morti viventi, dcgli zombi o degJi infanti, beati se scorgianlo ancora lunga, davanti a noi, la fila per la canera a gas, dove cnftereno con i nostri giornali e i nanoscritti
sottobraccio.
I

l ottobre

1991

vicini, da quella biologica contfo quanto pu storpiarli o affan-rarti o ucciderti a qte .a pro aris et focz ossia conro la riduzione allo stato servile, una forza smisulata. Crescc o no il nunero d coloro che non hanno altra scelta che di conbattere o di rlorire. di conbattcrc per morire o lasciarsi morire? Per carit, alle
11') 213

t
LA CORSA DI:L 'I-t)ljo
nclh linguistica struttureic di cui testinorriano i saggi cltc avlcbbc poi raccolti nel suo Jibro tniglore. Ur giortro cli novembre clel '61 lessi chc - mi patc a Bntxellcs si sarebbc lct-tt-rttl, cou la par' tccipazione cli Barthcs c di elcLlri dci pi chiari nomi tleJc giova ni lcttere fmLrccsi. urr corvegno cli stucli dedicato zrl'iutcrprctazior-rc del fiim cli Rcsna;ls l-lnuto :corso tt Maricnbarl. Lt llotizia si Lrniva a clucLh t\elle rulonrttt/t': padgine e dcllc stragi cluotidiane ncl N{aghrcb tlo,.'c p,li algcrini avevdno gi pcrduto cluast ul.t

Trcnt'anni fa a Parigi, il 17 cxtoble 1961, la polizia. con la collaboraziorc ettiva o p:ssiva ci una parte clei cttadini, assas sin ducccr]to. forsc trccento algerini che mrnifcsavaro pcL I'in,Jipendenza (rageirrnta pocri rncsi piir tmdi). Mortj o viv,

nilionc

molti lurono gcttatj nclla Scnna. Alcuni furono impiccati agli


alber:i dcl Bois dc BoL ogrre. La polizra e la stampa franccse rren.
se ne dette noti. zia, ma poco c scnzr cmozionc: lc notize da Ageri parcvano piir importanti. L,c spcdiziori contro gli algerini, rammcnto, si chia. rnavano ratcnnadas Nclla lingua di Hugo vuol dirc <caccia ai sorcln. Oggi la veLit riconosciuta, quando ncssuno ha cla pagarc. In una capitalc rnoclcrna, rur massacro sanzionato dalla autorit e cala opinione pubblica stato possihile nel 1961 cd stato anche possibile ignorarlo c dimenticarlo. Ricorcliamo, se norr quell'aweninrcnto, dmcno qucsta considerazionc. Essa parla di

firono. Padarono solo di alcr:ne vittimc. In Itdia

n()1.

Ricordo che, irr cluell'arno e nei plcccdcnti, ci fu chi, in ltalia, partecipava a suo nrodo a qucgli cventi. Un nome, caro c puro, di Giovanni Pirelli. Dal '56 cro in rapporto con Edgar Morin e altri frnncesi che pir tardi sottoscrissero un clocumcnto contro la guerra c'Algcria. Quelli di loro che lavoravano per la pubblica inlbrmazione perdettero il posto. Ci fu non senza qualchc rclazione, creclo, con la rivista di Sartre un! <retc> clanclestina, pel aiutare in Francia militant politici algcrini e renitcnti dcll'cscrcito francese. Era un anticipo di quel che in Usa sarebbe stato il movimento contro la guerra clel Venram. Nc conobbi piir tarcli alcuni partec4)anti, scampati ad a\arentllrose evasioni. A1l'origine cli uQuaderni piaccntini>, ad esenpio, ci furono libri comc Ltt qtastht? cli A1leg sulla tortura praticata dai francesi sugli algerini, o Lcs daans dc Ia tarrc di Fanon. E lc notizic chc,,'cr.rivano clalla lrancia, portatc fra noi anche cla com, pagr.ri comc L)anilo Montlldi. Gi cla clurlche arno Barthes si cra vcnuto allontanando clagl anici ,,politici", dopo Mythologcs, prer un'intcnsa disccsa 214

una letter cli intirridaziore? Confontli tLrtto, l'Algcria. 'Arguncnts', Nlarcrbad" ("Argurrenrs' cfa trnd rivista.che rveva ayuto Barthes clclla rcclazior.tc, quattro anni prima). "l- sclio? IJ, soprirttlrtto, le tue douaudc sono false clomlnde. 1... Vrlemmo ,rvcrc vcre domaLtde clc ci eiutsscfo n rillettcre. a cotrdurrc ittlalisi giuste in ura situazionc clilTciie, non clci processi ia cui utrica utilit finalrcr.rtc cli dare bttona coscicnza a clti li cotlducci si polgono clonanclc agli rrltli, prre, perch uor le abbiamo postc a noi stcssi [...l (]hc cosa l:ri contro la gucrra cl'Algeria? Sclivere letterel "Pfoviuc vcrgogita" al posto rtostro/ Sai bcrissirlo che non c' r monclo lcssurr intcllctruale chc pt ssa intctltare ad a.ltri intelletnrali un plocesso sul ''{rrc" seuza cssclt'i coinvolto L. .l Noi speliaLno (peLch si lrtt di Lrr pluralc) ritrovarvi in un giorno prossitno...>. FTo copia clclla nria lrnge rispost: .,Nou giudicavo cluel che siete c i:rtc rra querl chc cc r','' giungc [...]. Mi riitrisco a quello chc (posso sbaglialni) ni pittc cssere l'alor.rc intcllcttuale clclla vecchia "sinistla" o clella nuova, chc visto cla clui rppalc ir qual' chc rnodo conc h sgradevole consegucrtz. cli uno slorzo tuttavia necessario c utile, ossia della critica de.lla politicizzlzionc sticllata, critica in questi ultjlni anni conclofta cla tc c da alcuni tuoi

tra chc cctsa state lccttclo? L,lt risPosta clcl 25 novenbrc cd , dichiaratrurcntc, e nclrt.tc archc cli altri. Nc trlcluco buoua plrlc. ,,Cotrtc vLroi chc lispoutla clavvcro a

cli virc. Scrissi a lJarthcs:

amici [...]. Si, noi 'facciaitro" solo fnlc, manifcstazioni, rclegrtnni: e tuttavir, pul'rrella grarrclissitnzr diffcrcnza clcllc sitrta iioni e degli interessi, abbimo potlrto cotttribLtire a porltr'c il Irci ad Lrssurrcre sul ploblema algcritro uttir poslzionc trlolto clivcrsa da quclla ciel l)cl': e facciarno clucl che POSSialno Per impcdirc che i nostri socialisti prencllno 1a str-trda clci GLry Moilet". NIa nliconosco il rrrio torto. I)evanti ri uu richiauo, I rut
215

'
<lovere "interiore" (non cc i.re sono alri), davanti a ogni contesta zionc dclle contestazoni, ir nomc' cli una cordizione e responsi' bilit comuni, ron ho da dire pi nulla, salvo scusarlni e unil rncntc [...]. Il tono irritato e altezzoso deila tua lettcra, devo accettarlo, sperando che I'accettazionc nor seL..'la a pagrrni, corr poca spesa, una buona coscienza cli colpcvole>. Nella tentazone di istruire il processo del ,.fare>, aggiungcvo, cadono piir facilu.rcnte "quell chc, come mc, r'ivono l'impo' tenza, la vergogna, la contladdiziore clella soltudine c il fallirrrento pratico. Ma [...] sc la nostra sola giustilicazione davanti al socia[suro e alla storia r.rella qualit del nostro personale lavoro, irrcipcndcnter.nente della sua efficacia visibile lna anchc priva clel controllo della fraternit, cio tl interiocutori validi [...] "bottiglia in mare" rassegnat,J alle corrcnti che dcbbono condurla "in porto", che aspettiamo allora a rlirlo ossia a non clire pir nulla chc non sia d'oltreton-rba? Pelch cos tracluco la tua distinzione fra "scrittori" e "scriventi" [...] con.re non sentire nell'mmaginc dello "scrttore" che vive corrc un topo nel cacio cle.l linguaggio [Barthes, parlar.rdo di s, tale mi aveva detto cssere per lui la patria Francia assediato ncl chiostro del linguaggio, dal suo inc briante profumo di storia c cli assoluto, di putrccline e nutrilren to - come non awcftire ia presenza dell'altro; che , beninteso, il Santo?". Barthes era, come si dice, sulla <cresta dell'oncla" c talc sarebbe rimasto. E ho sempre ricorclato quclla sua rcazione, fors'anche non esente da susccttibilt nazionale. Oggi mi tornata alla memoria. Leggo su .,Le Morde, le testirnonianzc dci pestaggi omicidi che avvenivano sotto gli occhi

t
Iilcggendo qrrclla lettera di Barthes, ni awcdo che non c' ura sola parola che alluda all'eccidio. Noi, qur n ltalia, non avelamo chc voci: m: r Prrig,i. RrriJ'es < isuoi :rmici nor Polc\rrno non sapere tutto e ilnmcdjatalllelte. La mia risposta, oggi lo penso, cra solo la prova di rur errore, cluello <Ji sentirsi iacilmente in
colpa

I dubbi che Bartl.res mi insinuava non ctrrno senza qualche fonclamento. Ma oggi penso cl-rc Barthes e i suoi aurici avcssero torto: prina di tutto pcrch non tcludevano nel ,,fare" che aLlo ra cos appassionatamente gii chiedevo, anche il ..dirco, lc cosicidcttc "inutili" finne cli protesta, i gesti di solidarict pcr gli oppressi; anz proprio ctedevano possibile trarsi fuori cla soli dalla..miseriao dell'intellettualc, deli'anima bella che si indigna c
protesta, pcr chc cosa? La coscicnza dclle contladdizior-ri cli chi, pel avere ulra voce pubblica, poeta o cantante, campioltc di boxe o presentatore televisivo, crede cli far uso di queila sua autorit quando irvece soo usato dai poteri, quella coscienza alora come oggi - si giustifica solo se trae le dovute collscguenze e s pone la questione clei nrodi e delle lorne dellc istituzioni della moderna comunica

indiffcrcnt o distratt dei parigini, in Prazza della Concolclia o nel Quartere Latino. Ci'erano cadaveri abbandonati per tcra. ln due stadi furono ammassati 9000 dei 30.000 arrestati. Oggi la polizia parla di 140 morti. Il frontc di libcrazionc algclir.ro a Parigi, ch )27 fra morti o sconparsi. Si impedirono le irchieste. Un ldrr documentario (Ottobre a Pargt) non cbbe accesso alle sale che dodici anni pi tardi. Minime le reazioni d gruppi reLigios o politici. Si corfonde (ac1 arte) quel rassacro cor.r qucllo degli otto che la polizia uccise quattro llesi dopo all'ingresso del netr Charonne e che fu seguito (non erano nordafricani...) da una manifestazionc iurponcnte, un mese prima del cessate iL fuo co in Ageria. 216

zionc, c di come penetrade o combatterle o conquistadc. Se, qLrirdi. si persuade (e persuadc intorno a s) chc il r,ero proble ma non di dire c}rc'sto pilrttosto cht qucllo tna de cofre e del dove e de.l quando. una testa di Meclusa; solo guardandola e divertardo ,,rluri comc la pietla" si acquisisce il diritto alla scelta fia parola e silerzio. Lo so, viene a tutti - c pi a chi abbia un senso intcrorc violcnto dclla prccariet dcli'csistcnza e deila sua sacert il bisogno di avcrc subito e qui, ..in un'anima c in un corpor, il proprio <piacere> c ia proplia ascesi in csso; chc Barthcs avlebbe finito col teorizzarc, trovanciolo nella pagir.ra lettcraria. E ognuno sigr]ore di ccrcarla e trovarla ilove vuole. Contro di quclla non vale nulla di ciivcrso, non l'eflirr?ltezza e I'orrolc dclla ingiustizia e ilclla violenza, aimcno fin cluando non colpisce te e il tlro corpo. BrrttLes abitava l qualcre clccinrr cli passr dal palazzo de Lusscrnburgo. Pcnso a quinte \rolt3 l'attento lettore di Michelet chc cgli era, avr ripensato ai giorni de Terrore, quart do fra chr aspettlrva ia ghieliortina in quella prigionc si infuocava I'erotisno delle agonie. O, nclc pagine dei Gorcoun, alf igrrobi le silsrzio di tanti grancli poe e artisti c intcllettuali cli Frirircia

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nei giorni della <<settimana di sangue'r, maggio 1871. O a quanti (come racconta Duras) nelle olbe del 1942-44 udivano il canto della Marsigliese dai camion che trasportavano i resisrenti verso le fucilazior.ri nella fortezza del Mont Valerien, e fra il sonno dcevano alle mogli: "Sono i comunisti,'. Solo in questo Barthes aveva ragione: che l'unica azione coerente avrebbe dor,'uto essere di lasciare i cari libri, la madre maata e la dolcezza del vivere e raggiungere i combattenti del

Maghreb, le vittime del Terore, le barricate della Comune e i maquis ddla Resistenza. Ma la domanda eLLa grande coerenza gli nascondeva (come a tanti, anche oggi) la possibilit di quella piccola. Se ne) 1961 non fosse andato anche a parlare nei convegni strutturalisti, l'opera di Banhes non avrebbe poi avuto l'inadiamento che ha alr-rto e la fama mondiale. Non si sarebbe attuato il giudizioso accoppiamento fra un'intelligenza eccezionale e la scelta di un'astensione che attraverser indenne anche il'68. Oggi qualcuno non dovrebbe ricorrere, per ricordado intero, a
una sua et antecedente.

1992

Non posso, oggi, giudicado; ma neanche giudicarmi. So solo che, giudici pi peninaci e inflessibili di ogni inquisitore, 1e nose pagine scritte, come un muro antico mostra il salnitro, finiranno col mostrare non solo i luoshi della nostra forza e
debolezza ma quelli delle ingiustizie feroci che abbiamo tollerare. linguaggio il luogo dove nulla dawero si perde, soprattutto _I]
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erlore. Il veio di polvere sulla pagina, fra cinquant'anni, oppure: su da una scrittura il luccichio dell'oro matto e delle oietre false. saranno anche la venderra inimmasinara delle virdm? Crederlo non poi troppo diverso dal credeie in un'altra vita, dove apparir tutto quel che oggi nascosto. Ma gi, l'altra vita il luogo

mentale, insostenibile per gioia e orrore, dove - ha detto Dostoevskij - capiremo tutto e perdoneremo; e la madre del ragazzo algerino assassinato sulla scala del metr, di cui trent'anni dopo si parla, abbraccer senza dir nulla il corpo di Barthes, disfatto dall'auto che 1o invest. Forse questi ultimi verbi invece che al futuro dovrebbero venir scritti al presente. Queste per sono parole che possiamo dire solo ripromettendoci di togliere ogni eccesso di virgole e di pause enfatiche, sotto 1o sguardo ironico di Roland.
4 dicenbre 1991

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VIRTUOSTSMI E PARADOSSI DEL TRADURRE

Stephan Mallarm, Poesie, traduzione dl Patrizia Valduga, Mondadori, 1991

Una nuova traduzione dei versi di Mallarm pu essere un awenimento di poca importanza. Ma un awenimento di poca importanza merita attenzione. A non meritada sono gli eventi di nessuna importanza: per esempio quasi tutte le versioni che da un
secolo salgono al ghiacciaio Mallarm. N questo un sofisma. Se scrivo <<awenimento>, mi accorgo di non avere (intenzionalmente) aggiunto <defierado>. Gli <awenimenti letterarb sono, come

quelli <poJitici', o ..musicali>> o <<sportivb>, realt meritevoli di ogni considerazione per entro i loro limiti corporatvi. Omettere l'aggettivo <{etterario> luol dire invece pretendere che un lavoro di linguaggio e di poesia, compiuto oggi a pafifue del libro di quell'eminente (seppure piuttosto noioso) poeta francese possa essere un evento non solo limitato alla istituzione letteraria e al suo luogo costituzionalmente garantito alf interno della nostra societ repubblicafia, ma anche significativo (significante) nell'area deila strumentazione lingustica e ideologica di cui ci serviamo per capire che cosa ci sta succedendo. E allora parlare di <poca importanza>> g un riconosci mento molto grande. Come 1o parlare, per taluno, di <poeta minore> o di <epigono>. Quando nel 1939 Vittorini scrisse che la comparsa di le occasioni dtMontaTe era evento pi importante dello scoppio della guerra, voleva, in modo urrante ed esibitorio, richiamare la necesst di una gerarchia non corporativa e setto, riale degLi eventi e delle opere umane. Quanti di noi vorrebbero che tutto il loro lavoro (mettiamo letterario), se commisurato alle cose che importano dawero, avesse tanta virt da poter essere considerata semmai di poca ma tuttavia di una qualche importanzal

Queste considerazioni, va da s, erano ben presenti alla sovrana intelligen za crica del Mallanne. La qusrione della legittimit dell'operazione letteraria gli era stata spina continua. Chi 1o legge o lo interpreta o lo traduca lo sa benissimo. Che
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lf
quclla cucstione sia divcnut, dal suo tcrpo al rostro uno dei uoghi (anchc cornuni) generertivi cli innuncrevoli ciurzonicri o scritture narativcJ non mutr gran che alla rispcttosa pelplessitz con cui possiailo nclla sua opera scguirc, quasi di vcrso in verso. cotnc la poetica tende a ialc tLltt'Llno coD la pocsia; e a porsi corle colltcnrto della foma. Comunqi:c c anche a costo di una ccfta fozzezza penso non sia bcne confordcrc duc paragrali. ll prino riguatla questoi lavoro d Patrizje Valcluga, in s, cone operaziore r: proclotto. Il sccondo, il suo sigrilticato in un monrento pl'ticolafe, la sua
(lenclcnzar.

lcttcraria>. 'lutta volont, scolllressa, /our de;t'orca scconclo lc legole. Che I'auticc tcng somrrlmente rlla .,itcclclto e cpasi scmplc ricsca a rnantererla ncllc conclizioni di cciuiLbrio piir pcrigliose; chc Lrotr dcmorda dalla ricerca delh equivalenza lbr n-rzrle (i.r.rtcsa, itorse un po' l'icluttivercntc, cornc orgarizzazionc metrica e cli rimc) cosa chc pu neritade una p'ana olinpioni ca o una c.ttcdra c1:, crcutitt poet\t, nra non dawcro riccoDrrnclarla r cli fuod di una celchia cli culturisti clella e.iocrLzionc. Cl.ri vuolc essere iLtato a lcggcre Maarur si cerchj (cc nc sono) rellc tlasposizioni <letterali> cor noc. Lo faccio, scbbenc con
rrro.lcsl,,
sr

rcc. <s,t.

rlr !tlqu.rtll irrrri.

Quanto al prino, rxrn ho dubbi: si tratta di un lavoro di rarro csito, cli una scrittura cli grande inverrzionc c forza. Valduga, nclle pocsic che filna, ha stabjlito un suo spazio vcrbale chc proccdc da un'arca della ir.nmaginazionc e del lessico tutta di calorosa putrcdinc e teatralc dcliquesccnza. Pcr la ennesin.ra volta dalla seconda net clel Cinquecer.rto, quel linguaggio ricicla orrorc c erotisf.ro, mortc c clannazione, ricorrenclo agli obitori e ze pre parazioni anatouiche dci lessicografi e vocabolaristi. Ma che
J'imprcsa rron sia nuova

Per il lcttorc cli qucsto lrticolo, prender invecc dile esenpi bcllissimi, senza escrrtpi in casi cornc questi inutilc rcccLrsire. Sono rli mrrtcria analoga e cli cLiversissin-ro corso metrico. Sono

I'uJtirrrr quatir.ra dr Altro ucntaglio e gli

ultini cirquc
rn

versi di

,\tanco tl'acra rz2r.,so. Questi suonano: ,,Sarebbc

lag,o un tenuc

nol irpofa

quasi rrulla.

Comc ncl nonnale teatrino erotico, la.,sccnao clel lirismo ottiene il suo cffetto, c il suo spasimo dalla ripctizione e clalla recitazone, ossia, in senso proprio, dal "vizio". Il lcgantc dci suoi vcrsi (Mctlicamuta, La tantalone, Donna rli dolori),1di prit che la distfurgue o la innalza sui mcdiocri riproduttori di mcccaniche creclo-surrcaliste, il geniale inserimcnto di situazioni lilt gLristiche del quotidiano e clella niseria collocluiee: come chi, pcr una quasi irnocente perversione, trovasse r1 cullline del piacere ncl travestrsi da poctcssa del ')00 o cla prreclicutore gesuita dclla NapoLi setteccntesca e, poltandosi addosso tutti quci zcr.t dali e zoccoli c g;1ani owcro collali e cocolle fctcnti di moccolaia e unori, si mettesse a cucinarc duc uova al burro in una moderna prrofila, tuttavie ragiorando di netrica sencchiana. Spettacolo csaltantc e, per cir tutto, scduttore.
Questo - clico, lo strazio clella povera osscssione quotidiana vestita, cone una intrattabilc pazza., con gi stracci dcll'antiquariato distinguc Valduga e rencle accettabilc l'altdmenri insoffri bile sua solfa del cadavcrico e.lcll'utcriro. Ilorte cli cotesta atrczzatura costci si dwent?lta su Mallarm, lo he, alla lettera, nesso in fuga a bordo dclla sua celcbre barchctta <pcr scmprc

e pallido tratto,/ bLr, ncl crelo di porcellana nucla./ Chiara una nrezzaluna, .la alba nubc / Pclduta, in acqueo spcccl.rio irrola il colno qr:icto / Nor lungi a tre ampic cigla di smcraldo, un canneto>..QLLclli: <Sccttro delle rivc rosa / Su aurcc scrc stegnaoti, talc / E il chiLrso dto volo che posi / Conto il fuoco di un blac-

cialc".

Non star ora a rilcvare il novimento rihrico clei cinque


versi, dci quali il primo un esempio (con contraibile a "palliilo" due sole silhbc) di c1:ella ricorrenza, nella versione, che nella sua

nota n calce al libro Jcan-Challcs Vcgliantc chiama .,piccola voraginc pneunatica"; i duc scgucnti classici cndccasillabi e, gli ultimi duc, calchi di aessandrii. !, neanchc le rete c[ iissonrnzc ed cchi. Noter pinttosto che, nell'owiir inpossibilit di alterare la natcria dcl discot'so, qui hai tre nretafore di oggetti lurlinosi in varir mis u ra p rziosi p o r c a / Lr n a, s p (' c c h i o, s rr a rd / do), ar carsn'Lr nobilitanti (acrrreo, alba, nube, ntn h.rngi\ e insrstrta anticipazione latneggiirnte dcgli aggettivi (Jm tcnue e palli(b ttttu, cbiara unt mezzahott4 dba nrbc, acqueo rpeccbio, anpia ciglia.). N lrolto cliversa mi parc la tonalit lcssicalc dcl sccondo csernpio. Lerca di questo immaginario linguistico parrebbe avere a che lare con quella delle .<Rornanze, c clci nRondt, c| La Cbl' zzcra c1i D'Annunzio (1881-1889) coevc clella stampa dell'opera cji Mailamr rna pir prossinc ad altri c mcno scvcr sin.rbolisti di Francia. non fossc per gli scoscenclinrenti e i proculati intoppi,
(

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22J

F
chc si portano piuttosto verso aurori tla la finc c i primi dcl scco lo, e anche Govolri. I)unque cent'urnni, inostri, prenlolo e stravolgono queste sillabe di lingua italiana. Nor.r una esumazjonc, ma di qucl passa, to (e ancora pi del passato stufato neolatino chc neli'ultimo decennio clel passato sccolo borbottava ed esa.lava dalle cucne letterarie curopee) una abolzione che ncanche Malarm, in aboLiziom specialista, avrebbe potuto mmagirare. Un pietoso inganno induce moltl, e per attin anche mc, a cledere che un testo cone qllcsto di Valduga abbia a che fare con Mallarm. Ma neanche per sognol E infani chi legga l'introdr:zione, gi diciasscttcnne di Derdcla o il pi fresco diaogo dcl flosofo francese con Maurizio Ferraris, che chiude il volume (prmo di ura nuova elegante c virginalc serie dclla Mor.rdadori) e poi passi alla versione, pu trasecolarc; non si parla degli stcssi vclsi.'lhnto rncno gLi stessi quanto pii.t <fcdeli,,, naturamente. In una lormula che vedo benevolnente citata da J.-Ch. Vegliante a p.2I2 m'en occorso di scrivere che i fine di ogni <vera traduzione> potesse csscre la <ricrcazione di un identico con matcriai altri". Ma questa era appena palafrasi dall'idea (leopardiana) del tradrrttore chc dovrebbe rendcrc a dare, nella Jingua d'arrvo, quel che I'autore avrebbe scritto se in quclla lin gua avesse cornposto. ldea sensata solo al'intemo di uno spazio linguistico indocuropeo e cli uno culturale e sociale tardo illuri nistico, nonch sui cornuni fondarnent delle lngue classiche e dclle scuole gesuiticl.re; e che fla gli cndccasiliabi del Caro e quelli del Monti ar.r,rertiva tanto minore la distanza cli qucl che noi si awefte, fi'a clucsti secondi c gli endecasiliabi cli Pasolinr. Anzi i'illustle trovarrobato (ni frizza sulla lingua, in luogo di <rnanieri sta>, l'ecluivoco aggcttvo: <postrnodenro>) che non solo Valdugd ma tanti atri, ne comprcso, visita negJ.i scorsi clue decenni, vale solo come maschcra e schermo, pagliacciata, balletto, truc co; o con.c quella cerimonia inca che pare ogni anno esporr.e,
I'assenza dai vocabolari a giustificarJi, e. cornLrnque, stupisce, che il notissimo vocat,olalista Palmiro Premoli, scambiasse la "chierina>, pcr L1n'. <tronbclta da bancl lnilitaro,; forse lo si clevc ascri

vere alla sua nascita ad Agnadclkr, provitrcia di Crerlrona, e alla sua vita miltrnese). Voglio dirc che la torsione cla MaLlarrrr intpost2l llla sintassi franccsc, unita nlla libera escursjone di aspiranti poeti su e gi pcf otto secoii (li lettcratura italiana, certo pu sorti|c tr un curioso risultato; preclisporrc pcr loro alcuri scheni gradevolnente e

contbrtabilme nte <chiusi> (e'ltrchc un po' irlesponsabiii) da zeppare cl libcri arbitd ncosLu:rcalistici. Non per mlla fia e prescnza di Valry ai <r'uaftcdi> di Mallamr e quclla dcl giovanc Eluard intorno a Vnlry passano meno di quindici attni. Non vor' rei invecc nuLla dire dell'apparato chc acconpagnt il testo c la versione a fionte se non cre bsognercbbe ron csageralc con gli irvolucri e i paraurti. Quanto alla acut,i nota cli Vegliantc, ho gi accei.nato. E amico cui l-tli l)er]netto cli cire cire, mai ilvccchiato co[e sono, non ce ia laccio a intenclere clci runo la sua terminoogia; e qucl cre peggio ntxr mi scuto, sorclo e bieco razionalista cornc soto, di condividere la sua (e benjrttttitresca) idea che la Traduzionc siar finalizzata ualla "lingria suptena" attraveno lc nlancalze (c con imezzi) cli ciascuna singola lingua urnand) c quindi al .,puro linguaggio" irterlirrguistico. Ma sono del tutto J'accordo ion lLri (c spcro col molti) ncl giudicare il lavoro di Valduga una splcndicla riuscitrr e ur.r scgoo clei tcnrpi. Quirldi un evento non lctteraro, cotnc per gli antichi il sudorc di ccrle sta' tue bronzcc cta prenoniziorxr cli cangiancnti, lc pir volte fultcsti
24 ganrttic.' 1992

lir, 'lrc al ruls le rrrrrrrlnir'.lci,ettrnri. Qrrcsto il senso - chc, 1o lipeto, giudico positivo dc'l'irnpresa. E la (pcricolosa) riprova che si pr.opone all'imitazionr:, gi discernibile, unjta al vocabolarismo, anch'esso dan, nunziano (Vaduga avrebbe per fatto meglio a non elcncare i suoi nra;ruLrLi; chi ne leggc lc vcrsioni pu cli ccrto capir.e quella cluarturtira di tcflnini disusat e che lci riusa, nor la prcscr]za ct
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MEMORIA DI PARTE
italiani uccisi o inganuati o corrotti drri nostri govern, c da quella degii ungheresi calpestati dai sovictici, degli algerini-vittime de francesi, dei viettrauriti bruciatl dagli americarri; ma ho lavorato sopretLrto cono coioro che conoscevo mcglio, i nici connazionali e vicini di ceto e classe, sfolzandoni d avere al ninino in corrurie cor Ioro lirtgu,t. cttltttra. ptssllto. uvretlite e rurtlvia sapendo che fra costoro c'erano, spesso visibili c fratemi, tanti di ouelli cui sr destinava il mio lavoro. Qucsto stato ii mio modo di essele comunista, e voglio oggi drio proprio su questo giorntile, dovesse costanni ironia o drsprezro. Non appena da paftc di coloro crd ncanche curo di rican.rbiare sinili scntinent c rancori, ma financo da qucIi fra i pi vicini e intelligenti e cari; che tuttavia se vogLiono soprawivcic - e hanno anco;a molta vita davarti a s - debbono, temo, firgere di non capirc c di non sapere fino h folrdo che cosa li aspetta, chc cosa forsc li ha gi lesi.
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E vero, Rossanc'la ha ragione, non s deve pi discutcre con cluclla parte del ceto politico e intellenuale cli questo paese cle accetta di farlo a panire dai termin usati in questi rresi e r,rkimi giorr.ri. Neanche a me piace, la lettcra di Toglianil, Neatrchc I'uomo ni piaceva; nra ho imparato. certi piaceri, a non conside

rarli troppo inponanti. Ogn volta che si zrntepone l'etica de risultato a quella delle intenzion, ogni volta che si guarcla la vcrit necessaria, ar costo di irnpietrirsi di orrore o cli rischiare la ctusolazione del cinismo. so chc si agisce per il bene degli uomi
ni. E vada pure la nostra uremoLia ne1i'infrno che le anime pulite ci destinano. Un anno fa dissi di velgognarmi di esscre italiano, occidcntale e bianco. Oggi quella vergogna m diminuite cli quanto pi sono capace di chiamare per nomc c cognome i nemici che ho di fronte, blindati dallo stato di cose esistcnre. Ricordo gli anni fra il 1910 e l, 1945. Anche a me, comc a Rossana, fa ribrezzo l'uso schifoso della parola "patria>. Li vidi partire tra i fiori di r:na estate romana, i miei coetanei, per il fronte russo. Dovevo raggiungeri e ponare a morire i soldati che comandavo e ne stesso. Arrivai a dcsidcra o, tanto mi era insoffribile la vira in una mcnzogna quotidiana che semprc p, nella rrenroria, mi si assomi, glia a quella del presentc. Loffensiva sovietica distrussc la mia dir'sone poch giorni prima della nostra partenza. Durante i quarantasette mesi clella guerra all'Est ogni giorno vcr.rnero uccisi per arni o pcr fame dodiciuila ctttadini sovretici (fte i conti) ar.rche con l'atdva parte cipazione dei nostri connaziona.L, figJi d mamma non escusi. Le

fcbbraio 1992

N()ti\
r Il settirnanale <Penolrmao avevtr pubblicato un,r lettera di Palmiro Touliaui dcl 19-11 in cui il clirigente del Pci diccva di non potersi troppo preoc' cu1re delr sorre de prigloniri .lcll'.rrrrata italiana che avelzr irl'aso l'tJrss: la Juczzr d-ll, 1,rc.',-i.rurr(o,,. 1 .cnz., dell,r pu.r- ' fr'n ' rr' Dnlo ' e ,'l

repubbliche sovietichc perdevano ogni settimana una folla cli e.seri urnani pari a quclJr di rrrrti i rroslri prigionieri. Giorno per giorno e nese per mcsc h<l fatto qriel che ho potuto perch vincesselo r russi, gli anericani, gli ir.rglesi c pct'ch i tedeschi e i fascisti fossero uccsi, sconfitti, umiliati e poi recuperat a rifare una paia - qui la parola suona girsta colnune. Non lo faccvo per il comunismo. Alcora non sapevo chc cosa potcsse essere. Da qpando 1o seppi, fi dalla parte dcgli
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r, \r.u.l.'di ,Jrp., ',,r.lerr ,,rl ,1.'t'',rrr.'.rdirar'p ll 7lbrao ll're idetr tt lcll.r l(qr l.bli.., f..'r,., ' J..i-.',.hi-". l..rtt'rz'one di una."rrr r 'ti rrL rrrchi..r,r 1'.rrl, n rr.rc't.i .r 'i',1 r- P,i I r f'bl-.r:o Ros'rrr: Ros.':r l.' scrissc, in Lur tlrtiriolo litoiato "fogiirrti da bnrciale": <Noi siamo quei chc si r.rnl'r. i,.e"'r " t" ',r,rr',r.r','l lr.rl:rrr,.*cl r-..r.' ed t"Io " 'il- d r' c"uor.'r'i 1'r r', *r r'" r l' "q'r.rr" '\i 'u"l l.'p'J'r< '' ..r \'. L,r',ol r.*,rer'",.r.1r...rr.,'rrr.r[r.'.uer.'. ,tr,<Lli,' rn- noi r^'rl.Jrl
no piir pazienzl>. Pi tardi si appLrr che l testo dcllt lettera di Togliattiera stato nranipolat,, clal currtore.

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SUL COMPUTEI fELMETTO: I- REDAZIONE VA AI,LA GUERR{

18(rl ) e la Scconda guerra nondiale senbrano, e sono, a un teln

lossellir Savarcse, Gut:rrr: itttalliganti, Franco Angci, 1992

E un saggio, cornc ilice il sottoritolo. su stampa, radio, tr,i inLormaticn nella conrrinicazonc politicr, dalla Cr-inea al Gollb Pcrsico. Leutlicc ur.ra studiosa di sociologia de.lle conunicazion e lavora all'Universit tli Napoli. Nella prima parte, ci spicga, usi analizza I'intreccio tra l'evolLrzione delle tecnologe miiitari e dclla stratcgia nioclcrna> ir liferirncnto allo sviluppo delle tecnologie dclla infbrrnazione (polirica,spctecol o, ruadid dipk,rutcy). Nella scconcla,

17 gcnrraio 1991, ossia nclla lunga vigilia dcl conflitto) 2063 r,nrcoJi d clieci giornali rraggiori, in cinque lingue europce: italiano, francese, ir.rglesc, spagnolo, tedesco. Sc ne sono ricavate tabelle molto curosc sullo spazo complessivo dcdicato agl ever.rti e disffiburto per testata; sulla distri

po riassur-rtivc ed eccedenti; anche se non sono tali lc pagine dedicate alla nflucnza, in Usa, dcla traduzione (1981) di un testo ciresc ,Jal/'a rta dalla gueta di duemlacinquecento and fa. Lattcnzione invece si rivolge naturalmcntc all'ultimo de cor-rflitti. Consiglo di leggere, ad esempio, le pagine 157-171 (<Plossi mamente la guerra>) e sopr?ttlltto e 184-203. In queste ultirne si d notizia e interpretazione di una ir.rchiesta dcll'Osservatorio Arnri e informazione dell'Archivio disarno di Roma, chc la Sava resc dirige. Sono stati csaminati (per iL pcriodo 2 agosto 1990 -

"il ruolo celc tccnologic dell'informazone clurantc le guerri: d questo periodi


sccolo e nei incidenza sui rneccanismi guaggo giolnalstico>.

buziolre dci titoli

di pacc c la loro

di procuzione delle notizc c sul ln-

Il lettorc rron crccla cli clover alTrontarc un linguaggio eccessivamentc tccnico. l-a scrict dcll'indaginc alleviata dall'interessc (almr:no per mc, vivissinro) di una matcda chc ebbe un suir (v fu, teelc nromento "politico> sul finirc clcgii anni Sessanta incredibile oggi a creclelsi, la dffusionc cli ura elcnenteuc socio logia dcllc comrurcaziorri l:in nellc scuolc secondarie) per scoll.r parirc poi nei corricloi delle facolt c t.relle rivistc specializzate. (li addctti alle conunicaziorri e ai nedia non vi troveranno f,'1", 11o1'1t6 chc rrol sappi rntl: Ina l\otr:rn)u rttistrrlrr. rpl'unlo. It traslormezione tli quclJo chc dovrcbbc cssere un sapere diffu
so, in utro stnln.cnt( clj lavolo profcssionalc, ull banalc,.scgreto del mestiereo. Ma gi, qucsta proprio una frcccia dell'et pr.escnte: la sorda complicit inconfessata fra i cotrsunatori inganna ti e bcffati - che ripetono cli nor.r creclere alla stampa c alla'l'v rla ron sanno colne sostirufle o, rreglio, sclczionarle perch, in ploloncio sanno che qucLl'inganno li protegge da insostenbili verit c nc nrtela gli ir.rteressi - c i procluttori di infor.r'nazionc. I loro r,olta clipcnclenti dallc cer.rtrali dci potcri e rccitar.rti la tirata

"grandi" "Repubblico tutti rell'uso dcl tanburo, segur dagl spagnoli, molto distanzia ti tutti gLi alri); sulla posizione degi articoli e la quantit di quelli di commento. Quanto al numelo di articoli dedicati alla storia, allc causc e a1le prevedibili collscgucllzc del cor'litto, i nostli giornali e quell tedeschi sono ai minimi; ai massimi ..Le Figaro" e gl inglesi. Anche pi intcrcssantc il grafico della cosiddetta densit ir.rfonnativa ossia il rapporto fra misura (ir.r centimeri
qr ancora una volta domina la stampa ingie quadri) e "notizia": se, nel complesso assai nigliore delle continentali. Quanto agli scritti favorevoli o contrari all'intervento nilitare. i nostri due n.raggiori quotidiani s distinguono per essere i soli a non ospitale ucppurc un -ro/o articolo contro I'nterycnto; i1 .,Corriere, fa parlare forze politiche italiane e (na in un rapporto da 1 a 4 !) quelle anericane; a quclle americane, pari spazio dar.rno i giornai spagnoli. oltrc ai contributi degli esterni, molto ci "Repubblicao, nettc dcl suo; anche su uDie Velt" la canrpagna interventista guidata dalla redazione; la Rundsl.rau" equ:ilibra "Frankfurter gli inter"venti pro e controi i <pt'o" sot-to cli fonte america invece na, i ,,contto, di quclla nazione. Sono poi sempre uDic lX/elto, ,,ll Corriercu c a distanziarc il gruppo in quanto a "Repubblica" (.,boiau,
insuL a Saddarn

(oCorriereo e

battono

,,ubriacoo, ,.nuovo Hidero e cos via).

della inclpendcnza e della coscicnza professionalc. Certo, c parti introcuttivc c quelle che riguardano le gucrrc fra quella cli Crimca (a prirna cui parccipalolo c{ei giornalisti,

E anche intcressante che un solo quotidiano, il "Guardian", abbia scritti rcclazior-rali schtctari contro I'intervento in quantit
quasi pari a quella, l-uworevole,

fonte antcricana e a cluella, di 229

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poco n.eno colrsistente, di lonte inglese. Libri cone questo, pi che per le risposte che ci danno contano per le donande che propolrgor-ro. Dagli specialisti ai semplci cittadini molti hanno trvutar la certezza chc I'cvcnto chiari.rato guerra del Colfo <non c' stato> (cone ha scritto Baudril lard) grazie rendendo a un sistena nuovo e totale di trattarrento delle ir.rformazioni. Non solo il controllo stato rigidissimo ma i tenpi della macchinazione si sono succeduti in nrodo che per rnollianni norr sala 1'.-,ssibile \ec und rico'iruziorrc rra lplJ\'ll.r una desclizionc o un collagc dci discorsi fittiziaurente irfornativi
emessi in occasiorre clell'evento. Nolr so se i filosofi e gli storici (soprattutto fances c arneri'

ir.rcloc'rcsi; vittimc cluesle, tutti lo sanno, del Comunismo e, quel le, dcl dittatorc folle e sadco. La rclazione fi'a causa ed effetto che gi era cluas scomparsa con la Seconda guerra e poi col \4etnan.r - o fra il pulsante che comanda la clstuzione c la distruzio ne stessa, qui portata ben oltre. E qucsto spiega perch ha scarsissirro rilievo che gli Stati uniti abbiano o no adeir.rpiuto ai fini clichiarati; la consectiio interrotta, la ragione di ogni azione l'azione stessa, il suo esserci, t.tot.t i suoi risultati.

cani) che ncgli scorsi anni hanno teorizzato l'inesistenza dei in none dele <narrazioni>' si sono resi conto dello straol dinario contributo apportato alla loro discipLina dagli uomiri del generale Schwarzkopf. I-effetto di de-realizzazione ha raggiunto rur grado cos elevato che si potrebbe, fuori di mctafora, dirc chc
<fatti>> r.rel 1991 nor"r c' stata nessuna guerra ma solo la sua namazione cr invenzone. Viene da riderc a ricordare gli stourachevoli rutti di nachsmo, r litarsmo c tricolorismo adantico di eninenti noni della pubblcistca e degli audiovisivi, tetri editorialisti catafratti di contratti blindati o gai buffoni pronti a reclaurare sulle ritenu' te fiscali, ci anmorbavano, in prosa e saliva, or appena un anno, in nome delle gesta contlo il nuovo Htlcr: perch quel loro zelo improprio era arretrato di mezzo secolo. Non avevano fatto a tempo a versare nei fax le loro meditazioni sul diritto dclJc genti, la libcft dcmocratica del Kuwait c gli eroici kurdi e sciiti (chi ne pada, oggi), che lo spettacolo era concluso, sparivano fondali, le autopompe lavavano cervella e sangue, gli tnutit cameramen venlano rimpatriati gonfi dl bourbon c di progrcssi di carriera mentre entrava in frurzione l'uitir.no lrullero del programr.na, il sel della cancellazione nondale dalla mernoria, quello che un bel settenaro dei computer chiama la <<intziaJlzzazione,>. Quanto trlle centinaa cli nigliaia di morti e feliti o alle

dovr abtuare a semDre Di rawicinatc fasi di "dstntturazione> tccnologica delie inciustiic e quindi a csprilsioni periodche di forza-lavoro (leggi; incremento di ossari), dicono qualcosa di risaputo fin clai ten.rpi di Marx; r.na la sovrapposizione fra cicii produttivi e guerre chc aveva finito col sembrare un residuo retodco dell'antimilitarisrno di snistra o una citazione di Brecht raggiunge un grado estremo cli linpidezza iperrcaJista o post noderna, che conclude a un purissimo aereo nulla, Il conduttore di una deile enormi benne cingolate chc hanrro conlribuito a seppelire nelle loro trincee di sabba qualche

Quando i grossi della Confindustria awertono che ci si

migliaio di iracheni vvi o morti, quando, tornato in patia

attraversando un parco a \Vashington o Chicago, gli succeder di agontzzare sven[ato da qualche notturno rapinatore in stato di ccstasi, subir, come pel una macchina del tempo, una brusca retroccssior.rc a una f:rse dimenticata di espcrienza storica. Que' sto era gi stato uno dei temi prcferiti della letteratura c del cine-

na sulla guerra del Vietnan. Ma la perfezione raggiunta dala


obliterazione del rcalc cos grande, che ormai interi cot-ttincnti vivono internittenze come quelle di cui parla la seconda parte tlel Don Cbisccttc: un'ota nella c?verna di Montesino vissuta corle fossc trc giorni. Mai con.re oggi la locuzione, <assenza di gravit> aveva anchc alluso all'effeno dei gas esilararnti effusi dai
(<mcdla>r.

La vita

sogno c i giornalisti sognano per noi.


21

distruzioni, miscrie, malattie, tutto questo "un'altra cosao, potrebbc essere stato causato da ul enorme tenemoto o da extrterrestd. Bastava chc in Vidco non si scorgesse sangre ame licar-ro. Occhio non vede, cuore non duole? Ma no, non cuolc neanchc se vcde; purch siano, pcr lron pi di un secondo o due (rispettare f infanzia) carni irachene come, vent'anni fa, cluelle
230

fchbraio 1992

231

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(ARO tsORBtO, ILAI PERSO ANCIHE TU

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cl:r, si tritta di clarc una interpre tazior.rc

Col ciclo. dicc,,'a'lhrtuffe, si possono fare corrprornessi; non con la Vcrit [beralsocialista. ll catccl.risn.ro cli Pio X affcr, mtva che ,, k:cito Ltcci.lere il prossimo c1.tanclo si cobatte una
guerra giusta>. Ncl Nuolo Catcchisrr.ro si lcggc irrvcce che l'ipolcsi riguarcla <la siturtzionc di lotta in una gucfrd difcllsive>i spr risce la nozione rli <gucrre gusta". Bobbo in polcr.rica con Losurdo ("Liberaziono' di sabato / marzo) af{errra che udifficilmentc si sarebt)c potuto.lare una guerri pi gLrstifcrrta ili qrrcsta>, cio clella gLrerra dt'l Golfo.

Ci risian.ro. Ci risiarno con la contrninzione fra legdit, lcgittimitr c giustizia nonch fra giustizia e forza. Gli ?rgomenri di Losurdo proccdorro clir una intcrprctazionc clella storia contemporanea che rrou condiviclo o solo in pr$c. Me sono non so
sc pi acdolorato o allil;rto quancio, accusato ci non preuclerc <lc clistanze chllc Nazioiri Llnirc, nanipolatc clagli Stati Uniti> Bobbio repica: <E voi IruZl quanclo prenclcrctc lc distanze cla Saclclan Flusscirrl [....1 Avctc pcrcluti clttator e cittatorelli clell'Est curopeo. Ne evcte subito trov?to un altroo. Non so chi chiami, Bobbio, con quel plurale; ma le posso assicurarc che quando i fnanzier c produttori cli armi clclla sua e, purtloppo, mia patda trafiicavano con Saddan Hussein pcrch difcr.rdcssc la clcmocrazia clall'nteglalisn.ro iraniano, cro fra i non nroiti chc: in Sacdam Hussein vcdcvanc, soprattLrtto ul. massacratore di conunisti; n sorro stao il solo a scriverlo. Mcrttre irrrcc, soro \ttlo rellirrct(.conrr.rrio ir qrlJnri. il proposito del Kuri.at, hanno crcduto, cofrc Bobbio, che fosse servizio cli velit sillogizzare che violazione c'era stata, seguita da condanna legalc, c ne dovesse scguirc qr-rcl chc scgnito. Sono
persuaso crc tutta lar matcril non erl prina di tutto giur'dica ma poltica, c chc prrhrc c1i t'u/nrs all'ordinc intcrnazionale, , a ru.r tenpo, vcro c f.;rlso. Vcro nella realta cfitnuale ci passaggio di frontiere e di anuat: falso pcr lzr faisit clci mpporti interni a

quel'ordine.

E non perch le invasioni di partc <occiclcL'rtalc" fossero state e colillrrsscro a csscre chmorose e invendicate, rna per232

storico poltica cli cluel cl.re succcdc. Vuol dire, fino a quanclo sa possibile, non iclentilicarsi con chi prenclc le clecisioni, tanto al Pentagono quanto rcllc rcdazioni dci nostri giomali; o farlo na col rr.ririu.ro possibi.le di invocazioni alla I-ibcn e al Diritto. ln una intcn'ista Bobbio clissc chc la guelra <apparticlrc el clestirro dell'uonor. Parlavtr cl un istituto sociale e storico, non clellc cornponenti chc rlolti considerano cositutivc "agurcssive" della cosidcletta <(ratura um!na>). Ma allora la palola <destino> cra fuori luogo. Comc si pu designarc co1 una rrcdesima palola lc r:issc dclc trjb dcl Neandelthal, lo sconto di Montapcrri, i massacri del Vietnam, 1e operazioni di Panama c dcll'Irak? La ruozionc di passaggio dalla quantit al.la quaiit, certo Bobbio lron le ama, r.utr nor-r c' bisogno di csscre hegeliani pcr assumcr, la, lo fanno da scmprc lr.rguisti c giuristi tutt'altro chc storicisri. Quanto dico stato detto da n.rile altli pcr l'ipotcsi della ..guerran nucleare: che ron penso Bobbio consideri retaggio di Adarro. N solo irer i possibili esiti, na pel l'insiene dei processi politici, economici, tecnologici che accompagrano le operazioni nilitali. Organizzare rn bonbardanento scclicente scientifico su ci una capitale non la sfcssa cosa chc arn'iare uno scontro fra ctnic armatc d schioppi c zagaglic. lJobbio cl.riar.r.ra sconfitti gJi <estrenisti>>. E lui non crcdc di essere uno sconfitto? Quache anno fa, se ne cra accorto; ma era stato un attilro cli snarrimento. Oggi si sente dalla parte der vin citori. La sua (la nostra) sconfitta, non militarc ma politica, vorrei dirgli, non esito della Seconda Guerra na delia Seconda Pace. Bobbio ha forsc bisogno di din.renticare le lrutazioni radicali itcrvclrutc nclla nozioltc di ugucrr-a, pcr non vedere minacciato il sstema corcettuzLle elaborato cla pensatori laici e liberali dal Sei al'Ottocento, che sono la sua patria morale. N si tratta di opprore un progrcssismo ottilrista e inbecille al suo modcra to progressismo pessirrista. Quanto a rnc, gli opporei un pessinismo anchc pi radicalc. Il sistema di garanzie e di oLganismi internazionali in cui moltj continuano a vcdcrc deggi> che possono lr "buoni" gJi uonri per natura <cattivi>> ha probabilt di progresso c succcsso, l'Onu insegni, solo in un mondo fondato su ireguaglianza e violerza ci apparati impcriali. lnvece le lot tc fla le classi che sole (na sempre) a qucgL apparati oggettivamentc si oppollgolro, e mascheratc ir.r mille iorrne, non sollo

2t)

n sante n dcmoniache. Bobbio elencava fortne di corruzione del consenso clemocratico: controllo dci media, r'oto di scantbo, brogli. Come se la democrazia fosse solo la scheda" Sa bene che quarant'anni lui e io siarno andati alle urne sripponendo la possiblit che t marncs sbarcasscro se i partiti di sinistra avessero ottenuta la maggioranza. Non ci dice per che i denocraticamcnte eletti da1 popolo spiegavano ai giovar.ri quanto fosse bello viverc nel pluralisrlo democratico, nascondendo che, se non in tutto almeno in un punto decsivo, quei voti erano una mascherata e una beffa. Di fronte al nazisrlto e al fascismo, dice, "si dovette fare la scelta estema tra il rassegnarsi e il lesistercr. Poi bisogna starc alle regole del gioco democratico. Ma quando si scoprono il piornbo nei dadi, la carta nella LnanicaT Resistere, oggi, il rifiuto di pat' teggiare con coloro (quasi tutti) che ci hanno condotti fin qui. Quando Mussolir.ri invase l'Etiopia, ero cot.ttro Mussolni e i fascisti, non per la Socict delle Nazioni e per il Negus. Quando Hitler invasc la Polonia, non ero per la Polonia o per la Francia o
<<guerre>>.

per l'Inghiltema, cro contro Hitler Quando Hussein invase il Kuwait non ero (n sono) per lui n per lc Nazioni Unite n per gi Stati Uniti. Ero e sono per tutte quelle forze che lottano contro i tiranni don-restici o stranieri, sostenuti dall'cconomia del pctrolio ma non solo da quella, oppressori dei loro popol e conculcator! di gustizia che sussistono anche per delega deile o dclla sovrapotenza. Sono contro la radice, non unica r.r.ra prirna di quelle, ossa il sisteffra economico e culturale che ci governa c inganna. E sc lo faccio r1on per vaghezza umanitaria e internazionalista ma perch il senso dclla mpresa del Golfo fin dall'ini zio si present come un osceno <spettacolo> instaurato al f.ine di mostare a tutti i popoli, a tutti gli umrliati e offesi, quale sarebbe stata la loro scconda sorte qualora avessero osato ribellarsi o procedere a partire dai propri interessi e non da quelli dei padroni del mondo. Lczione e spettacolo che oggi sono gli stessi anericani a riconoscele. Al momento in cui scrivo, dire chc Saddan il tiranno che sta portando il suo sventurato popolo verso una nuova guerra, equivale a trattare i propri interlocutori comc imbecilli e acl avere poca cura del proprio onore. Ci vuole prudei-rza, se uno crede di essere, come si dicc, tirato per i capclli a discutcre con un suo maggiore, cone Bob bio, che gli ininterrotto inte ocutore mentale da quarant'anni.

La pruclenza non una (offensiva) coltesia. E certezza clella difficolt di sccvcrare gli eJementi cli pscologia, di biografia, cli et e di espcricnza, di indicibilt e di indecidibiltz da quclli razionali e di cogenza cvidene, rna soprattutto viene dal dubbio se queila clifficolt non sia essa stessa un problcma, anzi il problcma, se la inguaribiLit del conflitto con, nor dir Bobbo in persona, ma con la sua <famiglia> intcllettuale e rlorale non proceda, come creclo, solo da qualcosa che ha visbili radic rella storia dcllc nraggiori scclte filosoficl.rc (nel nostro cerso, fra clizrlettica aristotelica e dialettica hegcliar-ra). Contro la razionalit cogclltc cara a Norbeno, ascoto lc voci d altre acquc, di cui tanto la sua ufamiglao come la mia siano cli necessit imperfertamente consc (ce lo spieg la critica dell'economia politica) che sgorgano da due contigue rrra distinte scaturigini, I'una fredda e l'altra ca.lc.la, dclla cutura oligarchico-borghese e cli quclla democratico-borghcse da due secoli; procecono sospir-rte c alterate da sempre mutevol rapporti di produzione e dagli uomini che vi si consurrano. Il iesto de.lla disputa mi fa pensare a un vccchio verso di Montale. Parla di ur.r museo,/ di mummic c scarabe$.

"gelido

14 maqo 1992

)71

23t

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ile,tl,nrc,q DEr.r,E cARfE DI cREDI'ro
SEDOTT]\ DAL,LA N,{OR]'E
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aggiungeva

-. da noi

c, credo, auche da voi, su una

clelle due o trc listc ucrc corne "antiaurcdcano". Anzi, cla noi se la passa nroito peggio che cia voi, pcrcle il posto, iinisce sulia stlacla. Lei certo lo sa, che pcr molti cleccnni cra consicerato "antisovicti co" da non pocH cliligenti dcl Pci,. ,,Lo so - risposi na alla mia ct non c' molto d! tellll3re)).

Perch continuare r fatci trattarc da minorati? Tv e stampil ci rnpegnano tuti i giomi a secernere sentincnti precoti. Cin' que nri.ruri di sdegno o pict o irorta non si negano a nesstuto. A chi clricJ,ssc pelche ci colvoc.rr irtlortto l qucsrc opetlziotli come cluelle dell'americano gasatol e non intorno acl altre, anchc f iu fcroci. urtr rispo'la cc I .rr rci. t rn.t risl', 'sl,l anfir I c. u!,p,i. r lttJ si oscena: uMolti di noi non hanro ancora scoperto Ia radice Llella brutalit che li attcrrisce. Corrono sernprc il rischio di considcrare cone non ncccssarie quelle crudelt. Tengono ai tapporti di propret perch crcdono che pcr difende i non siano nccessdric le cruclclt del fascismou. Ma lcggendo questc righe onettete, per favorc, la parola Fascisr.r.to. Rischia oggr di suonare elogiativa. noi Prdavo giorni la con unr scrittricc cli Los Angcles. "f)a gesti dicevo - se rrn bambirlo uccide c mangia la maclrc, chi - le jl sce nostro mercato ideologico cucincr, distribuir e sfrutter la notizia, non scnza chiedere l'opinionc di sei o settc anime bcllissime; ben valutato, coue dicono, I'impatto di qucl caso di cannibalismo sulla irrminente elezione dcl presidente dcl senato, sui pareri della Confcrcnza episcopale, sulle "rese" (in ogni senso della parola) de quotidiani o st lo sciopero dcgli insegr.ranti. Da vo, negli Usa, dove tutti i giorni, si fa per dire, qualche bambino mangia la rnanma (o viceversa) e dovc si immersi in una concli zione di crimir.ralit privata e pubblica unica al mondo e per di pi ir stretta contigrit con i fasti supremi dclla cultura e della tecnoscienza, da voi, non da noi, che esistono lc condizior.ri per trasformare le fondanenta materiali e morali della societ. Chi al

pcna di

Quclli dclla (orte suplena cr Wasl.rington sanno che h nolte utliissima a cl.ri go,,'crna perch lega al potere lc unrane pulsior.ri sadomasochiste. Ancire il bravo Ilcgcl lo sape,,'a:

chi possiccle la nxrrte possicclc l'irnpero. No, rrorr ci raccontatc chc I'llluninisno, chc Beccaria si sono sbagliati, miei cari. Clhr vuole il potcre vuole anche le camerc cli tortura. Quanclo, dopo clualchc sccolo di guerrc cli rcligione, almeno de tro le tue rnurir pcn'ien a un maggior grado di civiJe convvenza, cresce, allora, la fcrocia cla esportaziore. Qucsta una delle disperanti verit anarchiche e i fondatori di religiori lc hanno semprc saputc. Ho i'irrprcssione che dalla sul romana lnestra domeniczrle anche il Pontcficc rcgnal.te e, dnlle loro finestre.lle quotic]iane, ii Ccror.rctti c il Vertonc. il Rnboni, il Siciliano, il Vanino, i Fortini e arltri, non pochi, ci prcndano (e si prendono) con cevozione appassionata, per imbecili. C'cra bisogno della canera al cianuro e di quclla laicla ccrironia? Ncssuno ha sentito pariafe, poco tempo fa della folla che saltava di gioiur intorno al penitcnzario c ai cartelli che celeblavano la.,frittura" del conclar.rnato? Chiss
se i1 novarrta per cento degli americam stano uery proud cli vcclere sfilare in parrartc l'esercito che, in cambio di un nur.nero cli cacluti
c1i quattro cinquc nostri line settinana autostradali, arostito qualche clecrna di migiia.ia diiracheni? E si laveranno la coscicnza con cpralche filrn pcrch inostri Ronchey possar.ro celebrare la virt dclla denocrazia che eccctera. Che cosa stato fatto dcl Dna dci victnar.niti? ll Blasile ha pagato una parte del proprio debito con le banche Usa anchc con iscclicimila suoi bambini ammazzri, o no? Nessuno ha letto I'uitimo rapporto dcll'Onu sull'economia nondialc? Davvero non ho nulla cla dire su cluel caso se non che basta a licorciarci cdlerurri, corne clicono, rozzi. C) si riprendc con ca1 r. rnJ co|l l:r lccc*.,rri,r scortcsi.r ,r chicde-ci che f,rrc pe| cor' r.";,src lc It,:olc cl-c ci rnr rr ro , 'r:rlipiorno il vitt irrc n ir , irr r(' fici, c pcr controlare i fasti clcl saclisrro e clel nasochisrro e dei fantasmi sacfificali (tsaLrclelaire cfrebbc: <Pcr din'rinuirc lc racce

pari a quello

ra

tempo dcl Golfo, ha visto in Tv un mirabilc mostro come Linvak, il consulente del Pentagono (che pareva fabbricato pcr Lrn "Quo vadis?" cli Hollyrvood, a rappresentarc i1 per.,'erso [unzionario ilnpcrialc) ha subito pensato che la societ dcgli Stati Uniti, non pu non produrrc rnodesti inflessibili eroi chc gi hanno, o avranno, bisogno anche clel nostro aiuto, come noi abbiamo bisogno clel loro, per capovolgere i nostli infami miti dice quccomuni>>. Lt ragazza ruericana mi clava ragione. "Chi
236

2)7

c uscire da tepore morile per il mondo inameno dell'azione sir.rdacalc, dell'econon.ria, della teoria del potere, della filosofia (e anche della ideologia, che nou si ascia esorcizzare come crcclorro ipiu scrviJi rrd i nostri cuginr irt lcttcratural I oppure srnettiamola di scoprire i'lunerica e la barbarie che ci resce ncile meningi c neLle carte di credito. Non faccio nessuna distinzione tlorale tra i figli dei depor tati di Sulin chc invocavano la pena capitale per i loro padri, le folle degli stacli ciresi che vanno a vedere fucilare, tluccati cla ladri e assassini, gl awelsari poLitici del governo e quell'ottanta per cento di californiani certo indulgenti con la madre di una delle vittirne del condamato. Quella, intcndo, che tenendo per mano una figlia, di colui si goduta i contorcimenti sulla sedia patibolare. Ma una distir.rzione storica e politica la devo fare e invito a farla: l'Arnerica dei ghetti di droga e assassini e c]ei suoi domini nei vari continenti, mattatoi di corpi e di menti, genitrice di dilagante semianalfabetsmo, di seinpre crcscente dislivello tra i ricchi e i miserabili suacci stradali, queila delle stupende universit e dei sublimi istituti d rice..-ca, essa la nostra padrona e signora, non la Russia o la Cina. Minaccia essa cli silenzio, fame e mone, ch fuori dei suoi confini non d'accordo o recalcitra al servizio, impone i suoi agenti, frnanzian o segreti, i suoi e nostri presidenti, i propri prezzi e i propri debiti, e soprattutto l'illusionc che il gergo dei suoi ,,media' ci promuova ai vertici dell'esi
de1 peccato origilraleu)

sulle sedie elettriche si conlbnderanno con quelli dei giusti ammazzafi nelle guere promosse, in r.rome del Libero Mercato o delle Non.renklature. E tutti saranno vittime che si scambiano il volto dalle due parti del vetro della camera al cianuro. Cos parlando so cl non fare altro che ripetere, e non solo per me stesso, qualcosa che, da centocincluanta anni, il Comunsmo ci aveva
lnsesnato.
24 aprilt 1992

stenza.

Infatti non sono mai mancati, da noi, alcuni specialisti in pathos giornalistici con ironia letteraria a rcordarci i bianchi cimiteri di giovani americani morti anche per la nostra libert; ossia oerch i oatti sottoscritt>> contenessero cau"liberanrente sole sgrete arl exc ludendum per met del sccolo mct del popolo taliano dal governo di se stesso. Ma nello sresso tempo. anzi pruprio per qucsto. sappiamo e diciamo che solo di l, solo dai cannibal> pu venire, e si "nuovi prepara, con la rivolta intellettuale e mora.le, la battaglia politica, e una oossibile altra et. interna e internazionale. Prima che essa si dispieghi convogliando al voto quella met di anericani che se ne astiene, i loro e i nostri padroni cercheranno, anzi gi lo fanno, di esportare la distruzione e la degradazione, su cui esistono, con ogni sorta di arti. Nel futuro i nomi degli assassini turpi o mentecatti finiti
238

NOlA lIarris, ucciso nelh crmcra a gas del pcnitenziatio di San Quin 22 aprile 1992. La sua ftr la prina csecuzione capitale io Ceifornia dopo 25 anni di sospensione.
i1

| Robert

tino,

2J9

F
ATTI]NTI AL")NEST DEL CRI'ITCO ratta pir di moralit ma cli politica della politica c basta. Nel primo caso si d la ripccultura. Anzi di tizior.re di unll pratica esisentc aineno cla qualche n.rillennio, quelle del gruppo o setta o banda che opera in modo p o mcno coeso, elogia e cclebra lc opcrc dci propri mernbri, dcnigra o ignora awersari e via discorrendo: buona gucrra e pochi scrupoli. Ncl secolrdo caso si , ilr qualche nisura, ncn'fficialit: e d)o ra si adottano e lodano gLi ipocriti modi deJla NYR oppurc ci si sfoga, nella vigliacchcria dei c{opocena, tnagari citando un comi
clcl .<sistema>. Non si

Pochi djbattiti sono pi noiosi di quell sulla scarsa crer-libilit della critica reccnsoria. IVIa c' una uovit cLrriosa. Un Lettorc scrvc aL bercmedto uelsile .,LIndice" lamentando che il rcccl.rsore cli un libro sia pit volte eiogiato uel libro medesimo. E auspica le nonle in uso prcsso taiune autorevoli pubblicazioni anericalc, cone la uNew Yodr Ro'ier.v of Bookso. Pare che ccl la deontolog,ia lcttcraria sia inplacabilc con i critici che osassero ir.rtcgrare le loro r.rotti con h rornanziera (o col pocta) in md di prenio o si fircessct'o altrinenti sospettarc di couuivenze e mcr. cato d favori.

Mi chiedo le ragioni che inducono quei cittadini di

ur.ra

grande nazionc (lamosa, come tutti sanno, per la saldezza del suo

spirito unanistico) ad applicare alla critica della letteratura

degli scritti d varia unranit misure che vecliamo col impicgate pcr disclinnarc il funtro presidente. Per un vcmo si vuole csten' dere alla sfera ddl'opinior.re i criteri che vigono, o dovrebbcro, nella comunit scicr.rtifica. Per uu altro si presume rtn lettore c(rnufte o cittadino titolare de1 diritto di essere imbrogliato cot.t merce scadcnte o avadata immessa sul mercato dellc idee e si pensa cl.rc una quu chc Food ar.rd Drugs Adminisration debba potcr fornularc i criteri capaci di evitarc le nafie crrlturali. E un caso csenpiarc cli falsa coscienza. Presupponc una verificabilit anchc l dove per clefinizior-re non pu esisterc. Ma, soprattutto, onettc che nella pratica delf informazione critica ir rnateria di letteratura c varia saggistica le scelte, le decisioni, le politcire cu1 turali cd cditoriali, Ie i.rfluenze ideologichc c di tendenza non si
danno ncl momento del testa'a testa fra libro e recensore rta ben prin.ra, nell'apparato selettore deil'industria dcll'opnione c del suoi sturlrenti o bcn poco, nellc forme della destinazione, dci suoi canarli o dclla recezioltc. Lonestt del pubblicista critico non si ponc ndl'assenza di interesse pvato o di parte, in atti di c

Mi guardo bene dal fir crcdcle che non siano auspicabili principi e criteri volti a garantire i lettori. Ben venga ogni traspa renza possbilc, ogn lumc di professionalt. Ma se si hanno (io Ii ho) dei clubbi sull'esistcrtza d <una, societ cultttrale e dellc certczzc su urJ pltrairr c.,rrflirtualc. rllora rcg,tl.. r.ttgano fisstlc. dspettate irnche con fanatismo, ma ali'interno di una dichiarata omncs. Luso dei favori, la "frazione", non illusorianente erga br$tdrella lcttcrara a buoLr rendere, ie pratiche feuclali c camorri stiche e, perch no, l'infiluazione ci potcri nearche troppo occulti, l'ir.lrpiego cli listc ncre (parlo per esperienza) non autorizzalo l'ipouisia rnoralistica dcllc tante pubblicazioni di elevatczza spirituale e riservati finanzianenti. Non so sc l'aggettivo comuni' sta abbia a che fare con il salarato, si fa per dire, intellettuae; se s, pu avere a che dirc circa la sfera dcgli assegr, contratti, pubblicit. cdrtoria sowerrzionata, economa dei neclia. Vent'anni fa, il rcccnsore, seduto alla macchina per scriverc, con facile cinisno dceva di star faccndo la sua <narchettar. Oggi non o pcnsa neanche. Questo , credo, il suo vero disonorc: non rel farsi ospitare, Rilke maestro, dalla vilia dcll'ndustialc disposto a irvestire per una collezione di lirici scandinavi o nel trafficare per urr plernio o ul po5lo in accadcrnia. Cerchiamo di essere seriamcntc disonesti. anici recensori. Non facile.
8 rnaggio 1992

co r,elso alfier-iano:

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schiavi ognor fiemeuti>,.

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a nella volontaria assunziore dr

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nelf inrprcsa (cclitoriale, politica o tutte due) che a lui filtla scelte corlrpiute da alti c in alta scde: oppure nclla capacit d includere nei propri testi quanto basti a identificarli come coscienti

240

241

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UN (OPUS RETICOLATUM)> IN VERSI
da te>. C' cli chc riflcttt rc. lranccsco clicc in ttttrt slt,t tolrt, it plol:rosito ci alcuni noti versi del Cavaicanti posli cpi1lr'rtfc, "sttlla rlisranza costante L...1 fra tempo rli scrittula c sccllt tt,tlcltlt i)cr csscfc c pesca> o
<<Fai

Quel chc

I)i

adeguati ali'esistenzan potrcbbe volcl clitc crt


Tommaso

il ltrtrlro lavoro

I)i

Francesco,

Tffitari, Crccetti,

1992

Che trovi buone le poesie di Di Frar-rcesco e io dica subito, non ha molto senso se non dico anchc che questo librc, Trtffatori, I'ho letto e rletto con vera passione c vero disagio. La passione (attazione) e l dsagio (difficolt, scontentezza) dovrebbero cssere tratti alla luce, sono un doppio movimento avl'iato dalla lettu' ra, non un indce di valore. Se Ia poesia non fa qr-rcsto, che fa? Primo, non sono versi uqualunque", sono <oggetti>' fabbri cati, finzioni di arte povera, anzi opus reticu/atum o, come dice l'autorc, bozzi di creta, cretule, segnati da un sigillo, prima di qualunque scrittura, volontariamente informi ma <improntati>>, conglomerati di parole tangibili (3<concrctc>>, in inglese, il calcc
struzzo).

per la soprawivenza divora rluello neccssrttitt llrt sctiltttrrtl tra prefrisco intendere, pi generalmentc, clrc trotr si rtllLr.iit itl rrril lenario contlitto fra <letteratura) e,,vita,' uit it ttlit st[t ltttrltlissi' na specificazione: quella dello scarto, anzi clcllt clivrtt icrtziotrc Itrt significante e significato, dilatazione mostflrosrl (rtcl scrrso clitri co) dei processi di nichfisn.ro applicato, chc non lrtiflir r sintomo (cotrre se poi, di sintorni, di <norte ir viso',, tttxt tlt'
|

,',"."i-. fin trnr-,ni ) Vi ci siamo awezzr, in superficie corue ir proforl(lo, pcr' l.notivi che non il caso di riperere qui ora; notivi bcn laclicati nd nostro nodo di produme e consllmare. Pi o meno chiara'

mente, tutto questo verit ban'ale, Fa marcire alle radici a paro

Ma la lettura non mi confcrrta. E scorartc, non confortante, registrare l'aumento del numero degli autori di versi lirici seri e autentici, proporzionale alla crescita della scolarizzazione nazionale nello scorso trentennio. Ho letto in questr ultimi anni molti manoscritti inediti di poesie e di autori sconosciuti; con l'impres' sione, non solo mia, che la qualit di intelligenza formae e di autentico noto alla scrittura d'un buon dieci per cento di quele legioni sia oggi reale e vada al di l di tendenze o fazioni o scuole. Che fare di queste poesie? Monolinguistici o plurilingustici, manieristi o immediatisti, centripeti o centrifughi: classificazoni, olfre tutto, inservibfi. Certo, si pubblicano versi firmati da autori noti e magari famosi, che sono senza esitazione da chiamare robaccia; in plaquettes di editori minim o sconosciuti si leggono versi che scuotono e interrogano; quando, come nel caso di Di frarrccsco, si ha la con[erma cli urra r ocrzionc o tcmperarncnto si contenti. Ma, sempre pi, sempre pi inguaribilc si awerte la separatezza corporativa dei produttori c anche degli utenti. La rivista ,.Poesia, che si occupa solo di poesia, ha cinque anni e bcn cinquanta numeri, quindi un suo pubblico specifico, come ,,Caccia

la coloquiale e quotidiana, la emotivo-pcrsuasiva: non solo quei la poetica. Ianto vero che oggi se si tenta .li svegliare - per esenpio nella scuola una sensibiit alla pocsia, non gi la si ottiene perseguendo - comc fu nello scorso trcntcnnio - una fuoriuscita dalla lcttura cosicldctta ingenua con la messa in opera di una srunentazione linguistica e formale, volta a far capire come il testo .,funzionir: che gi fu gcletosa e imperiosa ilusio' n(. lccc:qaria qurnt o insuifrcierrt e. Omai non le mode rnetodologiche ma i muLamenti reali e atroci della vita sociale, che quelle node inducono, ci hanno accolnpagnati a un luogo cli non ritorno (e non dawero, Io ripe-

to, per I'interpretazione dcllc scritture lctterarie ma per


un'amplissima parte della,,norttale>' cotrunicazione verbale laconica) dove la divarcazione fra segno e significato schiude alte scalinate di interpretazion ir.rverficabi.li, fulminando i len-rmi dei dizionari, magari a colpi di slogan pubblictari. Benissino, viva Ia morte, da cosa nasce cosa. Siamo a.l pun' to che se, ilr una via di Milano, chiedo al passant che ore sono, quello <stralunando affatto" pu gridarmi, come a Renzo in tempo di peste: uVia! Vial Vial". La parola non comunica ma neanche o vuole. Nessuno ne soffre, neanche Renzo. Se Di Francesco comincia .,Quest'ora ricca d'uccelli fanosi / bianchi fino a l:inilsi ecc.'' I'rggettivo ufamosio nou ha un valore (prirnario)
243

242

r|f
ritrnico-fonico e tanto meno allusivo a <larma>>, <celebrit> ccc. na un jolly, ull scgllo zero, una zona neutra dclla loquela.
(lrr:rrr(l() Mt'. lrensarc alla sceua clcl plirtro liltrr 'lt.l lt,,tt,,r i, / /// Hyde in un palchctto di citlr:ttr'l ,, lu lt',t tt''t,tt, t r',,lrt, rr,l,,gli sguardi ora ellc ballcrine otrt rrllrt lrLttcrt, r,! lrilllt( li 'r lrtlrt rt tlal balzare sul proscenio pcl aggtcclir'lc. Vi,,l, ttz't ,lr, ',r v,,ltt ,rrr,.lrc 'r mmobilit e allucinazione. Il brutaLismo di cui discorlo, clrr l'olil.rrr,r I I | | ( I I I I I ( I , a per d cor-rtinuo come perforao c lxl(()tsrt,lrt rr,,llt ltttrtttt,tsi i freschi, da accenni melodici Prcsto s()ll)tirli ,',1, 11'1 (.i rr vololt di costruire sequenze, storie, r,ict:tt,l,': ,,,rrr, tt, ll,t r,, tit sul canto della Callas ("Medea"). Anchc cltttllrr ,li vt rrti, h t, ,,'trr posizioni intitolatc u]-inbo" una fortc illcltl(titltllrl, lt lrllir rrl da ricomcnze iconiche (oggetti, al plurtrle; pczzi t li prtt srtllii, ,l rrrrr soprattutto da quello che il massimo segno cli rtLrtt rr|icitrr ,li I )i Franccsco; la scansione degli accenti, il martellio sctttlrtt sir tttis
I

In parte tale procedir.nerrto "- dove si pofebbe scorgere attiva la funzione lngurstica che sen'e nantencre il ucontatto" con.r' cli ch <straparla> per un qualunque choc nentae - era ben noto ai surrealisti ("padare senza aver nulla da dire",
Eluarcl), con l-lngaretti c ccrti lomani anni Trenta, come De Libero, presenti, per eredit plofonda, al nostro Di Francesco (come avcvo rilevato cir.qui: anni fa prefacendo i suo Cincha). Ma oggi solo uro dei procedinenti, propriamente par<-rdici, della lirica dei nostri arrni, una dcllc armi della sovrabbondantc panoplia di effttti estranianti, tutti convergcl-rti, anchc quelli cire pi astutanente lingono imurcdiatezza e pathos o trasparenza enunciativa, ad azzerare ogni framnento di ,rsensoo a favore di plurimi e irrefrenabili <Detesensi). S che il loro <messaggio> veramente convogiiato consiste in una doppia notizia; la prima chc tutta la comunicarzione verbale quotidiana, qualora non sia convenzionata con le tccnoscienze o col gergo dei <produttori consunatori" (linguaggio dei media, in ciascuno di noi incorporato) tende r esserc tanto pi assorbita nella oscurit delf invelifcabiie e dell'hconscio quanto pi rigurgito che si fir.rge, o si crede, discorso; e la seconda che i1 processo di strangolamento della poesia (lirica) iniziato ur.r po' pi d cent'anni fa da alcuni grandi sirnbolisti, ormai, dopo molti e gloriosi e stra zianti sussulti e urli a rantoli e..parola, tu mi manchi!>, giunto alla su l!nc. La scrittura nonodica (che o sr finge solitaria), soprawissuta come una specie rara fra lc terrc esercitate dalle artiglierie delle avanguardie, non rinpianta recedc c rcgna su aree sefipre

r'

i I

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stl110.

Ad esempio questo fuammenlo, cefto segnato cltt llltrrrlrl, ,li dura e risentita autocoscienza storico politica, clovc si tgrttro ariosi atti di libert adolescentc anche rimbaudiana c colrlcLrtrlrr
ira adulta: <Nello stesso ten.rpo moriva / solo volando nei piazzali / pen d'aria, vedeva pallido / il sapore del giolno / sccndcntl<r nello stesso tempo / riempiva i muri della tera, / alztrva duro un muro di calce / e nello stesso tempo vde / con la folla le proprie di / spezzate, conobbe l'attimo / quanto dura fissit e pezzo'> Dove si pu indicare quanta strada (anchc politica) sta fra il ragazzo montaliano chc oaccanto ad una rosa balaustrata / letamente moriva sorridendoo sessant'anni fa e questo, segnato anche dalla citazione dantesca via Caproni e spietatamente stret to nel'e mblematico rappor-to d dttrata/ durezztlfissit, sigla di

il carnpo, recuperardo spesso letterrli clre p,rrevano scomparsi nci muscj. Quanclo Pasolini, quarant'anni fa, chiedeva si invertsse la pretesa novecentesca d portare tutta la prosa sul piano della poesia, non potcva inmaginarc (lo cap pi tardi) che l'uno come l'altro ternine stavano subendo uno svuotamento dall'iterno. La poesia, si sa, ror-r muore mai: na quella che scrr'iamo e leggiarro somigLia sempre pir- spesso a un omaggio {lorea1e alla sua mcnoria, a un rimorso imba razzato. Chr in qllesti versi di Di Francesco dice ,.ioo tutto b.alzi rabbiosi e contenuti. Mi fanno
drammatico-narrativa tengono
[eLc.:rnente gencri

piu

inacccssc

( plorettc. Nu,.rvc [orme di polifonir

Di Francesco.
22 uaggo 1992

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245

ur
1981. QUANDO FAURISSON FU ES'TROMESSO

DAI,I]INSECNAMENTO

Leggo r.rcll'ancolo di lossana lossmda sul ,.rlanifestoo di ieri di una nanifestazionc fascista a Roma dove vcrrebbcro presenati, tcorici dcl cosiddetto <revisionsmo storiografco", Lving e Faurissorl. Il primo non so chi sia. Dei <revisionisti>> conosccr solo testi clella disputa tedcsca cli qualchc anno fa. Ma di Faurisson conosco un lbro. Chomski gli scrisse una prefazione che gli
cost guai d'ogn sorta. Nel gennaio del 1981 ero a Parigi. Qucl Faurisson cra stato

estromesso dall'insegnamento per via di resi, sulla strage degli ebrei, ritenute indeccnti. Da Londra un illustre studioso italiano mi fecc l'onore di chiederm una <cxpertise> sul libro. Lessi e scrissi una lettera. Ne l.ro copia. Sono andato a rileggermi. Alcuni passi mi paiono lncora intelc.sanri. Premesso il rispetto per il ger.riale studioso che Chonski e per il polernista politico, awerso,alla guerra del Vietnarn e alla amministrazione Nixon, giudicavo che la banda neonazista alle spalle di Faurisson aveva fatto caderc Chomski in una trappoa ben congegnata e utile a chi da anni ne contestava le criticl.rc a[a politica degii Stati Uniti. Nella sua incriminata prefazione Chom, ski non aveva torto difendenclo il di1no di liaurisson a clire, anche cla una cattedra, quel chc avesse voluto. Il suo torto semmai, prossimo a una colpa, era "l'angustia etico-politica, la ir.rcrcdibile dentificazione di onest e moralit personale e di dovere civico socia]e c culturale", identificazrone oggi, nell'Italia presen te, tanto di moda conaro il rcgine dei pubblici ladri quanto ipocritamente diseducativa cla ogn seria riflessione sulla politica e la storia. A cluella puerile identficazione divirn morale e di finalit politiche. scrivevo, <si debbono tanto alcuni dei pi bei tani politci del nostro tempo, come l'opposizione intellettr:ale c giovanile alla gucrra del Vietnam, quanto alcLni dei pi clisperanti, corne iL crollo di quella ncdesima opposiziolrc, la sua mancanza di coerenza inte.llettuale e di curata, una volta chiusa la guerra
del Vietnam".

Chonxki , dicevo allora, il ritratto (e la vittima) dele contraddizionj dell'llluministr.ro; qttanclo tlon r'icot.rosciuta, la dialettica si ver.rdica: .,quando non vi sia o notl si veda lcome oggi] una prospettiva poitica pi anlpirt chc nott sjrt la difesa delle liberi coitituzionali, bisona colrlrattctc oy'ni [\'ru I n erbot lni rifelivo alla lesislaziorle reazionaria dclla lcprrblrlit a lderale tedesca I e osni dinieso di catteJra trrrtt s.'l'r. v:t 'l:t 't. ISlhen'irti o a Bonaiuri'virdrnc dcllr lcgi',lrziotrc I'tstirt.tl trr't 'ttttlrc a tttr Piebe o a un Faurissonr' Corne oggi, clico, i pct'ttttc ogni discorso di leg'alit volto solo al rispetto clclic ttt'rrrr' r'oslilttzionali (illeeittimit di Gladio, ad esempio), tl lt<'trl' 'tl 'liscot'so, o.ote-o -" realistico, di chi alla decenza costiltrziotrrtlt 'ttrltlto;c, retrospettivamente, la funzione anticolltlLislrl rI llrt trostta 'Ibt h c I )'Arrrrtto.il subordinazione agli Usa. A udire Guzzanti, Tv si rnisurava l'toc-listruzione della sinistra italiattit; trtrt ttrcglio si direbbe della repubbiica, difcsa solo dagli anicoli tlcllrt urslituzione e del codice e dai cittadni onest o impotcnti c lirrillrrentc oscuramente lieti di essedo c di sentirsi virtuosi Quanto al ,.cotrfuso dossier" di Faurisson - chc, sctlvevo, '. ousi ccltamettlc un trrrttriaco c url delinquentc' ' "cri lo stdmDa e lo sostiettc sono probabimente dcle bevc c Jcgli urruriit'rir, - si impernia su di un solo put-tto, quello delle camere
rantennio, .,un tipensarnento storico serio, ampio (n questo Faurisson ha ragione), che non abbia piet per il mito il nito non sono le mo;tagne di ccneri degli ebrei europei, fra i quali ci sono anche quelle di tanti miei parenti; il mito l'operazione, a un tempo "fiisativa" e "removente" che, non paradossalmentc, stata compiuta pi in Gcrnania e negli Srati Uniti chc nel resto d Euroua. Traslortnando le (lorie e Ie imrnrgini dell orrore ncl Oriore Assolut.r c irricrnale e ponendo a capo di quello non
a gas dei nazisti; mentre invece quel che si impone, dopo un qua-

il nazismo storicamente esistito, con i suoi fondamenti economico indusriali e le sue compJicit iltcrnazionali, ma Hitler-Satana [...] se ne fatta la sac;a rapp res entazione del "mistero"

dell'anser.r.ritismo, cos separandolo dagli altrettar-rto vast c atroci maceili che la nostra societ e cultura ha fatto e continua quorianatnente a fate irt turti i corrtirtertti" Aggiungevo, nella [ria lettera: ,,'Irovo terribie che r]on ci si ieJabbriranza pcrche. pcr quali ragiorri storico-politiche' ch ur)a pane cos rilevartte Jc[h opirtiorre Jctrtocr,Ltica quclla tteJJa

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il
qualc, in sostanza, vivono e operano la rnaggiol parte dei suo e mici anici, si sentirebbe scossa e turbata se si dovessc provare che i nazisti haniro massacrato solo la met delle vittire che sono state attribuir$. Ma quando leggo c vedo che uso viene oggi fatto - al di l delle tesi e opinioni - di gente come qucl Faurisson (.,era nazista da sempre, lo so perch eravamo cornpagni di classc, al liceoo, rni dissc allora un parigino r.r.rio conoscentc) ni chiedo se, in una qualche urisura, non ho peccato, come Chomski, di ingenua unobilt dello spirito>. Solo che I'amnrinistrazione che cacci Farurisson da.lla cattedra, pochi nesi fa ha mandato assolto.rper notr luogo a procedcre" ur fascsta franccse, autorc di ogni sona cli delitti e infamie, che una ecclesiastica catena di Sant'Altonio ebbc a sottrarle per quarant'anni aJla giustizia. In questo, non siamo migliori dei francesi; anzi. Niente da fare? Tutto da fare, invevoLi

Fin dal 1125 si cra irltttito i ltc trt II'rt,,1ttrr ,l( l rrir( ( '( r'i lo iodio. Ce lo ricorda Jules Miclrclct rrr, l stto l x llir,r,irrl r ll,t,t ll ttt,trr, Iripubblicato dalla casa eclitlicc ]l Mt'lrrn11,,l,'l I ,' 1,rrl,l'lrr ,' rrcl 1861. Voletc sapere quale la clilfclcrrzrt ltrt r t , , I r r r , , ,lr ,1';'i t Lrno stofico ronantico/ Chiedetevi clLtrtlc storirrr ',, rillrr'l'1,, ,,rlrc Michelet, rn libro intitolato <.Il maue>', Lrtr rrltro irrtitolrrtr r " ll I'r, tr"' c un terzo intitolato <La Bibbia dell'Umruui". Micl.rclet stava concludendo l suo rrrrnosr ritt,r ,1rr,rrr,|.' rl suo amico Giuscppc Montanelli (qucllo chc ncl lSll'i r'rir :,rrrrrr capo del Governo Prowisorio in Toscar.ra) gli lccc rnt ll rrrr o1,rr
,
r r . r

cc. Ragionare e persuadere. Scoprire dove, sotto le false incantelibcn di scelta, si celano - negJi inconsci e nei rimossi sociali le iorzc Jcllc u( ccssir chc quarto dire: dj verirr. E porrarlc fra cinquc. di.r' ,'venr'arri alla lucc deJJ'agirc polico.
11 giugno 1992

scolo cli un fiorentino dottor Barellai a favorc clcgli "( )slrizi rrrrrri ni> per i ragazzi in pericolo di etrsia. Colui ne avcvrr .llx,rt() ur( ) il

Viarcggio. Forse il fiero spirito repubblcano di Mlchclcl 11li lr'c omettere che la sorella di Bonaparte, la Elisa Baciocchi, fr pt> babilneltc all'origine di meno umanitari e pi clivertcnti stl[>ilimenti versiliani. Dal diario di Matilde Manzoni si apprcnclc chc nell'anno 1850 una gioviretta come lei, votata alla tis, si bagrava regolarmente su quelle spiagge. Comincio dall'ultima pagina di Michelet perch straordi-

il srpedavoro e ..1'eccessiva produzione> distuggono le noste esistenze. <Una societ cos agitata, cos violenta una vera e propria guerra all'infanzio. Bisogna tornare sul mare, portarc al mare r figl. Fu ascoltato. ll progrcssisrno laico, repubbLicano e sociali sta, spinse al mare la borgl.resia maggiore, poi la minore, finall.rente il popolo. II Fascismo favor Ic <colonieo e altrettanto fece, alla vigilia della guerra, il Fronte Popolare francese. Gli stu clenti parigini del maggio 1968, col loro - bello slogan surreaiista (<Sotto l lastrico, la spiaggia>), sebbene uno deg anfiteati della Sorbona si intitolasse a Michelet, forse non pensavano di ripetere a distanza di un secolo la vocazione al mare del veccl.rio
nariar:lente attuale:
storico epico umanitario. Chc nelle tre parti, annato di una amplissiraa biblografia,
cl

fondo

mare e degli oceani. G anni fa, a proposito

tutto cluel che si sapeva e diccva alora a proposito del C.i rna versione del
249

248

F
suo capolavoro

to conflittuale tra Michelet e Baudelaire. Il mare infatti

strega, m'ero avveduto del complesso rapporesce nel L867 , [ra L'amore (1858) e La strega (1862).

It

PRIMA CHE ARRI\'[ II-

IICCIO

Baudelairc, che di tanta forza allegorica investe le onde,


aveva concluso nel 1859 i suo Fibre con la poesia Il uiaggio (che non a caso Sainte-Beuve, rispondendo a un ontaggio di Baudelai re chiarn. con un lapsus inte)ligente, Loceano): vale a dire con la navigazione verso la mofte. N si legge senza il brivido che precede l'apparizione cli qualcl.re dornestico spettro, in una dele primissine pag.ine del libro dei da Baudelaire detestato Micltelct, la

locuzione

"Il nare delle Tenebreo, emstico del subiirne finalc baudelairiano (<E noi ci imbarcheremo sul mare delle

Tenebre...r) con tanto di identica naiuscola, O forse che la tremenda tempesta, sei giorni contirui di catastrofi, vissuta daii'autore sulle coste della Grronda nel 1859 e qui descritta, pcr l'arte con cui non vi si parla quasi ma dello spettaco' lo ma solo dei suoi effetti, non potrebbe aver lavorato nella nemr> ria del giovane Proust, trentacinque anni pi tardi, nelle pagine su.lla ternpesta d Penn.rarch nel lean Santeuil? Perch Proust, ricordiamolo, era rneno snob dei nostri letterati per quali Michelet , corne Hugo (quello det Lauoratori del mare, 1866), una sorta di retore irnbecille: e a lui Marcel acceiuta con finezza n el suo Tem'
pr.,

perduto: anzi, proprio a questo libro, I/ rzzarc, e alle pagine sulla il riccio di mare,la conchiglia. Ma scorriamo tra i titoli cei capitoli: i far; il mare di latte;le sirene; l'arpione... Quante le pagi ne intelligenti, quantc le notazioni di costume, compreso (centoquarant'anni fa!) le sdcgnate parole per i turisti cretini che a bordo de battelli ballano al suono di una annonca a bocca. Credo sia necessario acccttarc, anzi, attraversare, l'enfasi, le frasi a effetto, di questo Michelet e di questo suo ,.Mareo. Non il mare degli impressionisti ma scmmai quello che, proprio in qucsti ar.rni, Courbet dipingeva, onclc nerastre e schiuma bianca, popolan.redusa,

Ci fu una lir-rea tradizionale della Sinistla europea e irternazionale: esigere dallo Stato il rispetto del patto che lo fondava se non si volcva che le rclazioni fra gli uorini torassero alh tioenza lisicrt ossia alJa gtrerra cvilc.-Cli esqr',pi di quesri conlitti feroci sono continui e immtnenu. Lidea che i rapporti fra lo stato c i cittadini siano quelli fra una parte o ceto o classe e un'altra parte o ceto o classe stata alle radici tanto del pensiero politico di ,.destra, come di quello di <snistra>. Lo rammento ai pi govan.i che sono stat educati, o diseducati, a tutt'alta interpretazior-rc clcile cose del mondo. Perch la ragionc che ci deve spingcre a combattere e riiiutare la violazone dclle norme giuridicl.rel nel caso di Adriano Sofri, Or,dio Bompressi e Giorgio Pietrostefani non pu essere il valore assoluto delia giustizia. Credere nel valore assoluto della giustizia fare somma ingiuria ai suoi fondamenti. Dobl:iamo dire con chiara serrplicit che tutto il modo con cui stato condotto il processo fino a quest'ultino episodio di scandalo un csempio
di fomento alla illegalit senza freni. E quindi la risposta che
dobbiamo dare non pu essere solo quella necessaria a salvare cla danni irreparabili l'esistenza degli accusati: deve essere l'assunzione di scelte positive oltre che giuridiche e morai. La ripugnante pratica che li colpisce solo la prosecuzione di u,r modo di gestire la comunit che stato teorizzato c legaliz zato per olte vent'anni, con i lisultati che vediano. Quando cr venisse dctto che - e a dirlo possono essere anche Sofri o molti amici suoi che, comc lui, rspettiamo - indicarc con la propria nano la radice della ingiustizia, anzi il credere cl.re una radice vi sia, un errore di lettura della societ e della verit umana, non ora e qu staren)mo a disputare. La disobbeclienza civile cui l comportamelto di alcuni magistrati ci inducc (c chc stata a fondamcnto di alcune de.lle massime democrazie storiche), essa s 1 luogo fuggevole e anche insufficicnte r-rel quale gli imperativi mora e quelJi politici fanno tutt'uno. Per questo luogo, e per questo tempo, non possiamo soltanto ma dobbiamo essere dalla parte di Sofii, Bompressi e Pietrostefan, per poco che la nostra
251

te di pescivendole o forti mogi di rnarinai adantici chc corrono disc-inte su e gi per le scogiicle. La densa pece erotica di questc, come di tufte le paginc di Michelet, fissa nel mare, nell'alga, ne pesce c uclla sircna una salutc che i decenni successvi perderamo
nella tctraggine deJle imprcsc coloniali, clelle co.\zzafe imperiai e cleile ubarche> cla diporto. Oggi s'appizuro chc il mare fu.
10 giugno 1992

2t0

parola possa. Al di l di qucsto luogo e tempo, se un dovere c' di costituire mete e forze politicl.re che alterino prcsenti poltici rapporti di forze, La distruzoue e il suicidio di r:na dclle rna.sirnc ipotc'i di s,rlr ezza dcl uenere undno. lraticati inrornr' a noi, lron vengono solo per nuocere. Ai giovani lo abbiarno detto noi e essi, nclle forne rneno inmaginabili, lo hanno inteso c riprendono - alla radicr:, appunto - ad agire. 'Iutto qucsto pu non essere condiviso da molti di coloro sono oggi contro la illegalit che colpisce qllci tre cittadini. che Due di costolo posso clire di non conoscerLi. Quanto a Sofri, lo corr,,sri,. ho consi,lcrrzionc grart,e pcl Jc su( qudit inrcllcttua[i c uorrrLi. dis.cnlo Jallc,uc posizit,rri filosoficlre e politichc. que le di vcnt'anni or sono e qucllc di oggi. Chiedo a chiunquc di f?re quanto possibile perch possa intet'rotltperc la sua ammirc' vole protesta e pcrch i tre imputai abbiano il processo che la Lo:tituzione c loldinc giurico rl(vollo gJranlirl.: a scanso J ur-ro scandalo che pu solo portare, pir prcsto di quel che si cre
esso

PASOLINI CRITiCAVA IL <<MOS]]IO> VAI-ILI)A

da, a peggio.

luglio 1992

NOIA
L

.rrrri. v",,hi i.,f,.',i.d., ,rr:'ri,:r:ri. 1LIIr ir p";rr,rrirrr r|. . iop,-od.ll,. |rrr',.' cziorrcriui ..Irc.o|l'o rf.,.r"..ne.rl^rl.rgi'rJizir'rlt

Nei luglio 1992, Sotri, Bombressi c Pietfostefani, nonch trumelosi lorcr


I

"'ozi"r^.lel, ploccsso era stato da pliucipio rssegDato) all Sest. sezjone, sPccializzata in pro iettidi icrrorisro. (luesto trasfer-incnco da una Sczjone al1'rltra iu ccdincnriper denunciatr c,:,me una nsottrrzicrrtc.rl giudice naturalcu e Lrna indcbit'r essirljla zione dcl processo a quelii pcr bunda arur,rtLr.
252

ro t rtrt sol lort-t,-'rtJo crrlr trrdc, ricJllirlo (.rielltatore, tcrtoli,/,/ o c terrorista. Hanno trasfornato in qualit cli vita cert plincipi che su ur.r piano culturale elevato hanno pieno diritto di essere; ma elaboltrti nel sottomondo cultrrrale .livei.tano stupidi e quasi npugnan >).

L.r data 10 ger-u'raio 1970 sui n.2 dc:l scttirr2rralc..'l-cnrpo',, Pcr Paolo Pasolini - che v tener.'a una rubrica scttinranulc scli ve (vedi p. 156 diP.P.P., I dialoghi, pref azione cli (ian ( llr'kr Ircr retti c a cura di Giovanni Falaschi, Edrtori luriti, 1992): "l,rr strage di Piazza Fontana fdcl 12 clicembre 19691 ii prixlono estreuo di una sottocultula (oggettivamcnte anarco lascistir) crc si prcscnta come opposizione: rna la sottocultura ufficialc non rncno pericolosa, anzi, essa lo d pi. Essa porta al fascismo c al nazisuro, agli stermini di massa, ai carrpi di conccntfinento c rti genocdi. Lignoranza dci corsivisti lallude ad alcuni "corsivisti anonini nci giol.rali di dcstra" che hanno scritto cose indcgnc sLr Moravia e me per aver paftecipato a una riunione per la costitr,r, zione di un conitato per la resistenza contro la reprcssio-re pari a/l'ignordnza di Va/preda c :oci, e perci abrettanto iru.fame>> lcorsivo rniol. Nel contributo successivo. datato 17 gcnnaio (a p.7 62 de) volume citato), rispondendo a una lcttcla di Guido Monrana indignato pcr la .,caccia all'uono, cio all'anarchico, al Libcnario, al contestatorc, al giovane capellone hippy" s per la mone di Pinell nella Qucstura cli Milalro ("solo fra molto tempo, forse, saprcmo la vcrit"), Pasolini scriveva di fornulare giu. "qualche .izi.r. su .Val1'redr e i su,'i :trnici rort iu quanru inrt,-.'ccnti o co[evoli, ma in quanto persone esstenti c idcologio. Questc sue parole, si ricorcli, venivano scritte mentre la quasr totait dclla stampa chiamava (rDostfo)) Valpreda e la opnione era fclicissima che la sua vita - la vita cli un ballerino anarchico, che dianinc, r.tor quella di un sano opcraio Fiatl cominciasse a essere stito lata da un intelninabile iter processuale. E il giudizio su Valpre, da e i suoi amici, aggiungcva l'autore cli Accdttooe, <non pu esscre chc negativo, anche per un innoccntista. Essi appartengo-

2t3

Una scelta di testi pubblicati da


caos

Pasolini sotto il titolo di I/

su ,.Tenpo>> era stata pubblicata dalla rnedesima editrice, a cura ,-li Gian Cado Felreni, ne1 1979. h una nota del curalorc si affernava di avere compiuto la scelta .,escluder-rdo quasi del tutto la corrispondenza con i lettori che ne rappresenta un aspet-

to sostanzialmente secondario>. Da un calcolo somlrario, la


esclusjonc colp poco meno deila rrret dei testi pasoliniani com-

n prigione, Pasolir.ri sembr (ir qucl rrIorIIr'rIIo, srrlr,o r.icr.cclcrsi, aneno in parte, quattro anni piir tafdi) norl sos|clllr.c clclle spietate opcrazioni politichc artidemocfaticht clr( vcrivino cor-rclotte allora, dall'intcrno dello stato c clal govcr.nr,. Si lirrrrc ad aggredire il Fascismo clichiarato e la <inculturrr,' lrolrllrtsr', c r clifcndersi dal opotere studentescor, chc, conc irrgcrrrrrr:rcntc deluncia in quelle stesse pagine, metteva a rischio I'csisrcrzl clci premi letterari ossia del potere suo e dei suoi arnici. (Jtri
frr.sc

persi sul settimnnale; e quindi ci si dcve rallegrare dell'edizone


prese|']te.

Rlevo per chc n la prina u la seconda clelle sclitture priura ricordatc comparivano nella scclta del 1979, poi ristampa ta i'anno scorso [1991]. con una introduzione di Tullio de lvlauro e una parte clcl.la prefazione di Ierrett. Quella dcl 10 gennaio, con la sua esplicita prcsa di posizionc politica, non rispondeva a nessuna lettera di lettore. Era un paragrafo di undici righe inserito lra altri invece riprodorti, dei quali il sLrccessivo era proprio la iettera di un lettore seguita da risposta. Quella del 17 gennaio era anch'essa una risposta a duc letteie (la prirna deile qua, dd gi rcordato Guido Montana); la cdizione del 1979 omettcva ii palagrafo chc ho r.icorclato riguardante, come 1l precedentc, VaJpreda c chc dj tredici ngl.rc, mcntre pubblica il resto della risposta, pcr circa clue p-,agine. Ci-re la omissione non sia casrule e abbia una intcrzionc, possil,ilc inferirlo anchc dalla pag. LXVII dr:lla <<Notii ai testi', dovuta a G. Falaschi, dovc si r.ipor:ra un lirngo tratto chc (nella copia dattilosct'itta) seguive iL passo su Va$recla clel 17 gennaio. Quci tratto non fu pubb[cato, dicc la nota, pcl volonti dell'autore o clel direttorc del peliodico, Esso svluppa, prcsso a poco sul ncdesimo tono, il giuclizio, anzi la ..ripuglanza> di cui al franulenro omesso nel 1979. Un punto
cos controverso solo oggi leggibile.

una dele ragioni pel cui negli scorsi doclicr anni si corrsirlcr.rrto opportuno che quella sua inrnagine convenziontLle nLrlia pcr.cicsse, comc le foto del di un pathos anticonfonnisr ( ribcl"Chc", listico da quasi tutti tenuto tal)to pi utile quanto pir nrxrctro.
15 dicenbrc
|

992

Pcrch qucsta mia precisazione? Perch pcr dodici arni si prefer che con la finna di Pasolini non comparissero i gir:dizi su Valpreda e il silcnzio su Pirelli, giudzi coercnti con quanto il poet aveve tailtc voltc esposto circa il movimento extrapat lirncltrrc e con il suo fiand.reggiame nto delle posizioni del Pci? I lettori de chc l'anno scolso acquistarono il vo.lume con "l'Unit" i'edizionc domcnicele non risclliarono di saperc come Pasolhi (e il Pcj) l'avessero pelsata sullc bombe cli Piazza Fortana all'inizo dcgli ann SettanLa; o ron pi cli iluauto, quarant'ann plitla, i loro paclri cui si cclava la verit suile sccltc politichc di Grarnsci

2t4

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t
GES EBREO,

t]NA IIIGURA CONSOLATORTA'

Non tutto mi persuade nello scritto natalizio di Gentiloni, clove si ricorda la braicit di Cristo lneccepibile quanto alla verit storica e.;tt:rrtto all lppelJ.' alla tolleranzr e pacc.reciploca' Il cristianesirno non solo Ges e l'ebraisno non solo il Tcstamento. Quar.rclo parliamo di cristiancsimo e di ebrasmo o di isladi -is-o Jdi ,tounesirno laico o di marxismo, intendamo sfere Le storia, cultura, ideologia in s cor.rtraddittorie e conflittuali
crocifissioni c le crociate non sono strlte dei ma.lintesi Si pu, anzi si deve, sroricizzare laglobarlit detta "cristiancsimcr..

Viene di qui l'dea dell'abbraccio fra le fedi dei discendenti di Abrarno. Ma Ges Cristo non Joshua ben Youssef, Se voglio capire Dante e Spinoza, Chartres e la sinagoga di Praga, devo sapere quale , tra loro, la differenza, l'etimo reciprocamente irri' ducbile. Al resto ci oensino le costituzioni e i codici. Certo, posso eisere figlio di nessuno e padre di nessuno. Posso mmaginarmi membro di una qualche confraternita che alla dornenica o al sabato si vcste di technicolor corne le coml,arse dei filni biblici e crede che la storia umana sia qucstioue di buorra cducazione c di srrcrre di rna,ro al orete. a)l:imnnr o al rabbino all'trscita del .,cr too.
27 dicen;brc 1992

to islaniismu o giudaisrno'. Jcfinirne lc cornponcnLi lc r rlieta, lc n'utazjotri. lc c, rrtrrrdzioni. Si pu anche dcci'lcre 'l.t r iutare i terinini perch ilpraticabili o inuti[ Ma non si pu far s che non sia siato; che ua pane fondamcntale dellc ideolosie e della visione del mondo delle societ europee o occidentali

ii

sia riconosciura e interpretata al'interno di alcuni enunciati che fartno rifcrimenro al]c istituzioni rdipiosc. 'ocidi' giurldichc' oo[ri.,rc dettc clisliane to giudaiche o musulmane . Lluderc i" dji1.r,"n7s o'si. il passato. oltrc che impossibic micidial..- La

pappa di semolin buona ma di semolino non si vive' degli illu fo,.i"i1;ntt"ggiu-"nto ha un passato storico: dal teismo la grandiosa tonceinisti al;ete supremo giacobino, venuta zionc ronunrjcr jcsli u,oJ'i.ri c clei proferi. frr il l8l5 c i] lR48 ed \corsr nclla Detrtocrazia alla Hugo e fino J lolstot Un ldcale le-rco fu qucllo, Ji lajcr rcljgio'jr ttmanirarir' ll ncg[o deua crJrrrr:r borghe.r. Ma r borg"hcsia rton c piu ll crpirde lha disgregata ormai da quarantranni ll -capitale- mantiene in vita quilr'larca religioritrr cotl)r manenc il motto lr CoJ Wc Tnr:t o bo.in,,, Pru, idrhiT st lc suc monete Oggi sappiamo invcce chc c lc.ligionc volcrc lt Jiuo,ila. f irnperferto sviluppo capitdisrico ha rnantenttto in talune parti d'Europ:r e Llel rllondo gll ldcall p't urnanist ico.umanit ari Ji una borghcsia un po massonica un di onolarla di rnazziniana. E onorl la divcrsit: tna il suo moclo far creder. chc, sotto \olto, siamo lutti uPuali contc drvrnti alle
urne e'lettorali.

ltolA
L'articolo di Fortini fu tagliato in fretta e con rnalagrazia, sicch il finale
risulta pressoch incomprensibiJe. L'autore
se ne

dispacque non poco.

256

257

r L ,t t-f

oo/

CARI NEMICI'

Cari amici, non sempre chiari compagn; cari awersari, non

invisibili agenti e spie; non chiari ma visibili nemici. Sapete chi sono. Non sono ma stato n volterriano n liberista di fresca convinzione. Spero di non dover mai stringere la mano n a Sgarbi n a Ferrara n ai loro equivalenti oggi esistenti anche nelle file de <progressist . Non l'ho fatto per mezzo seco. lo. Perch dovrei fado ora? Nessuna .<unit> anni Trenta. Meelio
la destra della Piverri.

Ognuno preghi i propri santi e dibatta con gl altrui, Tommaso d'Aquino, Marx, Pareto, Veber, Croce e Gramsci mi hanno nsegnato che la libert di espressione del pensiero, sempre politica, sempre stata alf interno della cultura dominante anche quando la combatteva. Tutt'intorno ai suoi confini, per, c'erano, lungo i secoli, mfiardi di analfabeti, inquisizioni mistche o, a scelta, grassi dobennan accademici, reparti speciali di provocatori incaricati di picchiare i tipografi e distruggere i manoscritti. Ci
sono - puoi ordinadi per posta - manual per l'uso della calunnia ne). mnnagenzent della comunicazone, lupare bianche, colpi alla nuca; o, nel pi soave dei casi, la damnatio ruemoriae, I nome omesso o deformato, la associazione indiretta con qualche noto-

rio cialtrone. Ma ci sono momenti in cui il solo modo serio di dire <noi' dire <io>. La prima persona, quel qualcosa che viene dopo la firma. Quesro uno di quei momenti. Due o tre in una vita
anche lunsa.

Bisogna spingere la coscienza agli estremi. Dove, se c', c' ancora e per poco. Quando non si spinge la coscienza agli estremi, gli estremismi inutili si mangiano lucidit e coscienza. Chi finge di non vedere 1 ben coltivato degrado di qualit

informativa, di grammatica e persino di tecnica giornalistica nella stampa e sui video, complice di quelli che lo sanno, gemono e vi si lasciano dirigere. Come 1o fu nel 1922 e nd. 1925 .

Non fascismo. Ma oscura vogla, e disperata, di dimissione


e servit; che cosa diversa. Sono vecchio abbastanza per ricor-

dare come tanti padri scendevano a

p^lti, alloa, in

attesa che 261

rt

fossero tutti i padri a ingannare tutti i figJi. Cerchiarno almeno di

NO'IA Fortini invi quesre lettela all'asscrrblee uPer la ibert ,:li infonnazione>, che si tenne r l\4jlano, nel teatro Frmco Pafcrti, luned 7 novenrbre. Il "rnanlfesto, la pubblic il giorno successivo alla uortc difortjni (x\,\'erLn il28 novem bre), all'intcruo dcllc numerose pagine dedicatc al'nut,.lre di Coz;posta s.)hxn/ (fa gli a1tri, viscrissero Rossena llossanda e AberLo Asor Rosa). Il titolo rpposto

dminuire la quota degli ingannati. Ripuliamo la sintassi e le meningi. Non scriviamo un afticolo al giorno ma impariamo a ripeterci, contro ia audiencc e i contr2tti pubblicitari. Diamo escmpi di <cattiveria> anche a quei lavoratori che dai lolo capr vensono illusi di battersi attraverso le srade con antichi striscio' ni e poi, nel buio dclla Tv, ridono alle battute dei pagliaccetu di
Berlusconi.

all'articolo hr gcnerato trlvolta un equivoco: si penslrto. co, che


nenrici>' iosscro i redattori cel

i.cari

"manifesto".

Cos

on

Lungo canali di storica vigliaccheria mascherata di beilo spirito i colleghi della courunicazone stanno giorno dopo giorno can.rbiando o lasciando cambiar-e i connotati dei quoticliani: ir-r rrtesr che se ne vadrno quei uoehissirni dilettori chi rron harrrro gi concordato o nconciliatoo. Quanto a me, solo l'et mi scampa dal dovenni dimettere da qualcosa, Mai come oggi, credo, il massimo della flessibt tattica del poJitico vero dovrebbe andar d'accordo con la rigidit delle scel te di fondo. Un modcsto zappi gbsta a capire chc inutile declamare estremisticamente, cone sto purtroppo facei-rdo. Bisogna dire di no; ma c' qualcosa di pi difficile e sto cercando di farlo: dire di s in rlrodo da non nascondere il ,,no, di fondo; se si crede di averlo e sapedo. Pagare di persona, secondo le regolc dcl finto mercato che finsiamo di accettare: ossia dimettersi o costringere altui alle dimissioni, ritirare o apporre le filne e le qualifiche e il proprio passato, affrontare sulla soglia di casa o di redazione le bastonature fisiche o morz gi in scadenza. Anni fa 'crissi. enfaticamentc. chc il luogo deJ prsirr., sconrro sarebbero state le redazioni. Quel rnomento venuto, il luogo questo. Chi tiene famiglia, esca. Chi ha figli sappia che un giorno essi guarderanro con rispetto o con odio alle sue scelte di oggi. Scade il primo seme stre di chi ha perso il potere, come tanti ali, leganrer-rte, coi voti di un terzo degli elettori, ossia giocando con la manovra della informazione e la debfit culturale ed economica di tanti nostri cor-rnazional e, perch no, con la nostra medesima. Cari arnici. lror sclnprc clriali cornpagnil crri lwcrs:ri. rron senpre invisibili agenti e spie; non chiari ma visibihnente nernici; vi saluta un intellettuale, un letterato, dunque un niente. Dinentcatelo se potete.
29 ttoucrnbra 1994

262

26)

LA LIBERTA DEL,SILENZIO DELLA POESIA'

Oggi credo sia meglio che parole di poesia non accompagnino quel che accade in Polonia. Non perch quelli o altri anche peggiori eventi ci debbano gelare le parole nela bocca. Anzi. Ma le parole della poesia (in quanto istituzione) che si rivolgono alle imrnagini e ai sentimenti di giustizia e di disperazione o di attesa o compatimento nell'ordine sociale e politico,

APPENDICE
Da un opuscolo per gli abbonati del <manifesto> (1982)"-

quelle parole sono troppo consumate da vergogne e sconfitte per poter essere ancora pfonunciate. Letture che hanno a che fare con un mio corso univenitario mi hanno riponato a1la poesia del romanticismo naziona.le della prima met dell'Ottocento; quando, per cos dire, anche Manzoni era un poeta polacco. E l, in quel tempo la sorgente di tanta poesia militante della prima met del nostro. Credo anzi che si dovrebbe guardar meglio nel gioco intricatissimo di rapporti che quel <genere> sempre risorgente stabilisce con i destinatari, la tradizione, le articolazioni retoriche. Mi pare per di poter almeno dire che quanto pi i discorso della poesia sembra avere a proprio movente o oggetto una situazione o passione politica tanto piir, in realt, fa appello ad altro, a quello che negli uomini, in quella condizione si r,'r-role prima o altrove, etica o religione e semmai proprio a quelle fonti vorrebbe che i lettori potessero dissetarsi per riprendere i cammino. Vediamo la sottile ma sensibile intenzione epica che Vaida ha conferiro al documentario Operai'80. con il conrrappunto fra la sala delle riunioni e gli, spiazzdt dove si affollano gli operai. Essa la riduzione del modulo che n I-l uomo di marTno contappunta il presente con le citazior.ri del passato. Ma a questo punto
quasi con ripugn anza che, a giustificazione della presenza ,.arti-

stica> o <poeticD, sentrei ricordare l'nuomo, e l'.<umanor. Ficchiamoci in testa che questi versi dt'{lazyk sono dt uentisette arni fa; che i polacchi che li hanno letti con passione sono 'Nell'aprile
1982,
e

<Lbert vo'cercando>

del gion're Al rolurnv illrrsrmro d vignere di Ma"i^ Drlrraviv:r. parrec pa 'll. rono, otre a Fortini, Mario Vegerti, Roberto Roversi, Marcelo Cini, Benni, Adriana Zarri, Giann Usai, Giorgio Bocca, Hrayr Terzian, Corrado Stajano.

il <manifesto> stanp 4500 copie di un libretto, titolato desrinato esclusivamente acliabbonatie ai soltoscrittori

i padri degl

operai di Solidamosc; che per ventisette anni, una vita, sono rimasti inascoltati o traditi. Ma, e questo ancora pi grave, sono rimasti inascoltati o fradlt, qui, da noi, da quelli che intingeuano il loro pane di politici o di intellettuali nel nostro piat-

26t

to e beueuano i uino che ruot produceuamo, le nostre poesie e pro' Ai pi sciocchi ricordiarno che non si trattava dawero di avef lctto i versi di Wazyk nell'oscura rivista che li pubblicava alora; si trattava ch politir:a, non di letteratura o di medaglie cspatorie da conferire d questo o quell'intellettuale. Ebbene, i nernci dell'Uomo di marmo, cio della classe operaia polacca e it'aliana, inemici del comurismo, in una parola, hanno continuato a stare, lungo quc.i ventisette anni, clietro iloro microfoni e tavoli di reclaziorri e di cor.nitati e a falci la lczione in norne di Marx e Lenin, a tracciarci la via come scrivevo nel 1956, in un vcrso,
sc.

rrppunto ula via che senza di loro faremo>, E, la maggior parte

cLi

costoro, se la pia mano della Padrona Assoluta non h:r gi loro chiuse le anerie, stanno ancora l. E pcggiori clei vecchi i pi giovani, che avrebbero dovuto avere vista pi chiara. Tutti a spiegarci con' che si sbagLia e a pronettere che la prossina volta, dopo avcrci chiesto iL loro voto, faranno meglio. Ar no, niente poesia, allota. J'irai crlcher sur uos tonbes, come dicc un vecchio titolo,

ri

pare, cli Boris Vian.

Pi probabilmentc lo faranno essi, indistruttibli, sulla tnia. Allegri comunquc; c rilcggiamo, in questo \X/azyk, una lczione di suicidio storico.
Aprile 1982

N()

t^

I QLresto testo di fortini cr,.r h presentirzione di un lungo poena dcl polac agli rdulti',, pubblicato originarianrente d sellirlrnrrle ct, r\clarr \lazyk, "Poesia uNorvr Kultura" di Varsevia, ncl rurncro dcl2l agosto 1955.

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