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08/05/2011 21:01:00

Aspettando Cristo: appunti di ricerca sulla Lucania Occidentale (2004-2011). Quando 7 anni fa iniziai a dedicarmi alla documentazione fotografica del territorio Lucano Occidentale mi trovai subito di fronte alla necessit di dover scegliere la metodologia que pi si adattasse alle mie esigenze espressive. Dopo mesi di dubbi, valutai la possibilit di realizzare una ricerca di campo che avesse come obbiettivo la produzione di un Documento Lirico. Tale termine, coniato dal fotografo documentarista Walker Evans, definisce il giusto compromesso tra il mero documento visuale e lopera darte. Questi, per la cronaca, fu uno dei 30 fotografi americani che durante la depressione economica degli anni 30, sotto la direzione dellistituzione governativa Farm Security Administration, ebbe il compito di documentare in maniera chiara ed obiettiva le condizioni di vita del mondo rurale americano maturando uno stile che continua a fare scuola ancora oggi. Fissato il metodo di ricerca, la seconda fase della ricerca stata lidentificazione e la rilettura attenta della bibliografia classica dedicate al territorio Lucano nella sua interezza. Testi come Cristo si fermato a Eboli, Sud e Magia, La lunga notte della civetta e tanti altri manoscritti recuperate in biblioteche e comuni mi hanno aiutato a tracciare le linee guida di un progetto di documentazione fotografica territoriale che, da una parte voleva documentare in maniera esaustiva quanto resta delle realt rurali tradizionali (sociali e urbane) che ancora sopravvivo nel territorio campano lucano (da Sicignano al confine con la Basilicata) e dallaltra pretendeva evidenziare i contrasti creati dai repentini cambiamenti del suo tessuto urbano e sociale tradizionale. Va infatti ricordato che, negli ultimi 25-30 anni, se da un lato le continue speculazioni edilizie fuori controllo hanno trasfigurato lo spazio a misura duomo dei centri urbani, dallaltro, lo spopolamento e la fuga verso le citt delle nuove generazioni ha provocato una frattura sociale tra vecchie e nuove generazioni con la conseguente perdita, da parte di questultime, dell

identit con la propria memoria storica. Ci nonostante, ancora oggi, questo territorio conserva una radice culturale forte e visibile capace di resistere alla globalizzazione sociale e urbanistica in atto. Lobiettivo di tale progetto evidentemente quello di valorizzare tale radice, preservandone se non altro una immagine indelebile.

La metodologia di ricerca visuale nel lavoro di campo. Il lavoro di documentazione che realizzo durante una ricerca fotografica territoriale caratterizzata normalmente da due fasi: una di documentazione storica del terittorio e una di ricerca diretta sul campo. Normalmente, durante la prima fase investigativa, realizzo un quaderno di appunti visuali attraverso la recopilazione di documenti grafici e fotografici storici della regione in esame con lobiettivo di avere un panorama generale di quali cambiamenti abbia subito il paesaggio urbano e, conseguentemente, la vita sociale di coloro che ne usufruiscono. Introducendo la seconda fase, conveniente precisare che per la ricerca sul campo prediligo un sistema dosservazione della realt tipico della ricerca etnografica: il punto di vista Metodologico Storico Culturale Logico. Attraverso questa metodica si cerca di comprendere la vita della comunit nella sua quotidianit, studiandone e interpretandone ogni aspetto a partire de tre ambiti: la vita materiale, la vita sociale e la vita spirituale.

Nella pratica, utilizzando l osservazione partecipante e le interviste si studiano e si documentano persone e gruppi sociali durante un cierto periodo, per conoscerne il comportamento sociale direttamente relazionabile con la loro cultura originale o le tradizioni ereditate dai loro antenati. In questo modo, la ricerca etnografica pretende rivelare i significati que supportano le azioni e le interazioni che costituiscono la realt sociale del gruppo studiato; Tale obiettivo si consegue quindi mediante la participazione diretta del ricercatore che assume un ruolo attivo nelle attivit quotidiane della comunit, osservando ci che accade e chiedendo spiegazioni e interpretazioni sulle decisioni, azioni e
comportamenti. Secondo tale prassi, i dati recopilati consisteranno in

documenti grafici, fotografici e audiovisuali sulle tradizioni, credenze, miti, storie di vita e linguaggi dei differenti gruppi sociali.

Romagnano Al Monte: 1981 dC. Dal 2007 al 2011, il succitato progetto di documentazione ha avuto come oggetto di studio il comune di Romagnano Al Monte (SA), uno degli abitati maggiormente colpiti dal terremoto del 1980. Le conseguenze del sisma sul tessuto urbanistico e sociale locale (abbandono del vecchio borgo e conseguente ricostruzione di una New Town a tre kilometri di distanza), rituali religiosi (gi illustrati nella mostra fotografica dal titolo Romagnano Al Monte: I custodi dello Scapolare del 2008) e attivit produttive tradizionali sono state oggetto di studio nellambito di una ricerca sul campo di tipo fotografico e etnografica.

Il lavoro fin qui realizzato si compone sommariamente di due documenti complementari e contrastanti allo stesso tempo. Il primo, rappresenta una vera e propria autopsia visuale del vecchio Borgo che rintraccia e congela i segni tuttora evidenti di vita vissuta, della fuga repentina nella notte del terremoto e degli atti di sciacallaggio che hanno violentato ripetutamente la memoria storica dellinsediamento. Il secondo documento evidenzia la desolazione e linadeguatezza di spazi urbani e abitativi incompatibili con la struttura sociale tradizionale della popolazione romagnanese. In definitiva, il vecchio borgo, a 30 anni dal terremoto che ne decise le sorti, si rivela spazio vivo a misura duomo custode delle memoria di chi per secoli ne fece uso: con la chiesa, la piazza, la fontana e tutto intorno un reticolo stretto di vicoli e viuzze; nonch i numerosissimi scalini, i quali oltre a dare accesso alle abitazioni fungevano da vere e proprie panche usate per la socializzazione durante il tempo libero.

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