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MESI
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PENSIERI DI

Barbara Barra Aldo Bonomi Bruno Poieri Mirella Pontiggia Francesco Rastrelli
StRaDE E quaRtIERI

Via Milano

HINtERlaND

Castel Mella

vIaggIo IN PRovINcIa

Bedizzole Calvagese della Riviera Puegnago del Garda Sal

TUTTI IN GIARDINO

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3 DODICI MESI // maggio 2012

IN QUESTO NUmERo

Laperitivo Opinioni Prodotto & mercato Aldo Bonomi: Fare rete con i contratti di rete Francesco Rastrelli: Il farmaco non una merce Bruno Poieri: Cera una volta il teatro dei burattini Mirella Pontiggia e Barbara Barra: Bergamo e Brescia: la sicurezza sulle strade si tinge di rosa Strategia dimpresa Lavoro Finanza e impresa Bacheca Politica e societ Brainstorm I giovani e lEuropa (temi per il duemila) BSNews.it/Il sondaggio: Crisi, toglimi tutto ma non il cellulare Affido: Gesto straordinario per persone normali Laogai: I lager del XX secolo

7 9 11 13 17 21 25 28 30 32 34 36 38 41 49 53 59

66 Strade e quartieri: Via Milano 70 Hinterland: Castel Mella 76 Viaggio in Provincia. Valtenesi Bedizzole, Calvagese della Riviera, Sal, Puegnago del Garda 91 Tu e il fisco 93 Pelo e contropelo 95 Universit e Impresa: due mondi che dialogano 98 Tutti in giardino 105 La citt delle donne 112 La milonga in versione bresciana 115 Larte che non si mette da parte 116 I love my pet 119 Qui & l 123 Calcetto: Un calcio contro ogni barriera fisica e sociale 126 Gentile Farmacista 128 Al cinema 129 successo 133 Soluzioni immobiliari di prestigio

5 stelle EuroNCAP ed ESP: di serie.

Mensile di attualit, economia, inchieste, opinioni e cultura da Brescia e dal mondo. Maggio 2012 Anno IV - Numero 5 Rivista mensile - 1,20 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 www.dodicimesi.com redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Giorgio Costa direzione@edizioni12.it Coordinamento Donatella Car donatella.care@dodicimesi.com Hanno collaborato Alice Aimo, Giovanni Altuni, Stefano Anzuinelli, Davide Bacca, Fiorenzo Bandirali, Luce Bellori, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Michela Bono, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Alessandro Cheula, Mario Conserva, Enrico Filippini, Bruno Forza, Lorenzo Frizza, Emanuela Gastaldi, Rolando Giambelli, Roberto Giulietti, Immanuel, Viola Ladi, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Enrico Mattinzoli, Fedele Morosi, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Irene Panighetti, Francesco Rastrelli, Libero Rosellini, Federico Rossi, Massimo Rossi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Andrea Tortelli, Camilla Zampolini. Editore Edizioni 12 Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Impaginazione Sales Solutions Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Umberto Favretto Agenzia Reporter, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Tiber Spa - Brescia Pubblicit Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 segreteria@salesolutions.it
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Valori massimi: consumo di carburante, ciclo comb. 4,7 l/100 km - CO2 108 g/km.

MESI 12maggio 2012

L
Il babao,

APERITIVO

Il lupo nero e glI omInI gIallI

pi di cinquantanni di distanza mi ricordo ancora, con molta tenerezza, di quando, scolaretto col grembiulino, chiacchieravo con i compagni negli intervalli delle lezioni. A quei tempi gli argomenti non erano il pi recente videogioco o lultima prodezza di Balotelli, ma quasi sempre i sogni. Non i sogni di quando saremmo stati grandi, ma i sogni veri, quelli che qualche notte ti rendevano felice, ma pi spesso ti spaventavano, pieni di streghe, di lupi neri e di babao. Li ascoltavo affascinato, io che non conoscevo mostri n di notte n tantomeno di giorno. Sono rimasto cos tutta la vita, un po incosciente, un po spaccone, non ho mai avuto paura di niente. Fino a sessantanni. Alla mia matura et pensavo che non avrei mai conosciuto la paura e invece anchio ho avuto il mio incubo: gli omini gialli. Gi, ho paura degli omini gialli. Ma non i figli del Sol levante, non i cinesini che hanno invaso il nostro paese. Il mio terrore nasce da quegli esseri in casacca gialla fosforescente chiamati ausiliari del traffico. Per lavoro giro molto in macchina e moltissimo in citt, sono mediamente disciplinato e non ho paura dei vigili, quelli sono uomini, persone umane come me e come voi, ma gli omini gialli no, quelli sono dei fantasmi. Non li vedi mai, ma sai che esistono. Esistono, esistono. Prendi un caff ed ecco che sul parabrezza appare la multa. Scendi in farmacia, altra multa. Cavoli! Ma sono passati tre minuti! La multa si materializza e loro non ci sono, ti guardi intorno, li cerchi e non ci sono. Per una volta vorresti vederli in faccia per sapere come sono fatti. Niente da fare, sono proprio fantasmi. In questi anni mi hanno condizionato fino ad interrompere anche le riunioni pi importanti, quasi scolaretto incontinente, mostrando la moneta da un euro per scendere al parchimetro. Ma dove sono finiti gli angeli

neri dei posteggi, quei giovanotti di colore che per un paio di euro controllavano la tua scadenza mettendoti alloccorrenza il bigliettino (magari di un altro automobilista che non laveva utilizzato completamente)? Ormai sono tutti nei posteggi dei centri commerciali, dove comunque non servono perch l, per fortuna, i parchimetri non ci sono. Ero rassegnato, finch un giorno, passando davanti a un tabaccaio, la vidi. Sfolgorante, ammaliante, ecco la mia excalibur, il mio paletto di legno contro i vampiri: il Neospark. Un prodigioso dispositivo che puoi ricaricare della somma che vuoi e che poi esponi sul parabrezza dellautomobile attivandolo di volta in volta con un click. Puoi scegliere la citt, il tipo di tariffa, la zona e copre il pagamento della sosta fino a che non riparti, senza rischi e senza sprechi. Dormii per qualche mese sonni tranquilli, ricaricavo la mia neospark-excalibur di frequente per non rimanere in riserva e gli incubi erano spariti. Ma qualche giorno fa, nel tornare in macchina, la vidi. Pensai di essermi sbagliato. Che fosse unallucinazione? E invece no, era proprio una multa. Non era possibile! Eppure Neospark era proprio acceso e in bella mostra, doveva esserci un errore. No, era vera. Non ventiquattro euro come quando superi il tempo, ma trentanove per omesso pagamento. Lessi il famigerato bigliettino. Lirreale frase diceva ometteva il pagamento esponendo neospark attivato per zona C anzich per zona A. Avevo sbagliato il tasto e avevo pagato, come residente, sessanta centesimi lora anzich novanta. Dieci centesimi di differenza per venti minuti di sosta e il comune incassa trentanove euro di sanzione. Alla faccia! Da allora ho smesso di combattere: loro, gli omini gialli, creature delle tenebre, sono i pi forti. Mi sono rassegnato, non amo pi excalibur e mi sono tornati gli incubi. Giorgio Costa
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O
di aNToNio PaNigaLLi

PINIONI

la Sagra Del non SenSo


legge 195/1974 e nonostante linvito di quasi tutti i partiti al boicottaggio, i s raggiungono il 43,6 per cento non sufficiente per labrogazione, ma significativo del sentiment degli italiani. Nel 1981, la legge n. 659 introduce le prime modifiche e il finanziamento pubblico dei partiti viene di fatto raddoppiato (i partiti politici e i loro membri hanno comunque e giustamente lespresso divieto di ricevere finanziamenti pubblici e viene finalmente introdotta una norma perennemente disattesa secondo la quale i partiti hanno obbligo di depositare un rendiconto finanziario annuale su entrate ed uscite, per quanto non siano poi soggetti ad effettivi controlli o sanzioni). Nel 1993 il referendum abrogativo proposto da Radicali Italiani, vede lesito favorevole con il 90,3 per cento dei voti (una maggioranza condizionata sicuramente dal clima di sfiducia conseguente allera di Mani Pulite). Subito dopo, nel dicembre 1993, il parlamento aggiorna la esistente legge sui rimborsi elettorali e di fatto trasforma in modo abnorme un contributo spese (che dovrebbero essere giustificate) in uno smisurato finanziamento che gi in occasione delle elezioni di marzo 94 vede erogati in

unica soluzione circa 47 milioni di euro. Si sono poi susseguite varie integrazioni e modifiche tra le quali: il 4 x mille ai Partiti Politici (1997), con un massimale che andava da 56,8 milioni a 82,6 milioni di euro per lanno 1997; la legge n 2 del 2/1/1997, che reintroduce ufficialmente di fatto il finanziamento pubblico ai partiti (la stessa norma ribadisce lobbligo per i partiti di redigere un bilancio per competenza, comprendente stato patrimoniale e conto economico, il cui controllo affidato alla Presidenza della Camera); la legge n 157 del 3/6/1999, che reintroduce un finanziamento pubblico completo per i partiti, pari ad oltre 190 milioni di euro lanno. La normativa viene modificata dalla legge n. 156 del 26/7/2002, che trasforma in annuale il fondo e abbassa dal 4 all1 per cento il quorum per ottenere il rimborso elettorale. Lammontare da erogare, per Camera e Senato, nel caso di legislatura completa passa da 193,7 milioni euro a 468,8 milioni di euro; infine, con la legge n. 51 del 23/2/2006, lerogazione dovuta per tutti e cinque gli anni di legislatura, indipendentemente dalla sua durata effettiva. Fare politica, e forse anche quella che oggi viene chiamata antipoRapporto tra spese riconosciute e contributi erogati nelle tornate elettorali dal 1994 al 2008 (valori in euro) litica, necessita sicuramente di risorse economiche, ma anche A B C d di coinvolgimento vero e demoSPESE CoNTRIBUTI dIFFERENzA PERCENTUALE ToRNATA ELETToRALE RICoNoSCIUTE STATALI B-A B/A cratico della Polis dei cittadini, ai 36.264.124,34 46,917,449,32 10.653.324,98 129,38 quali deve essere sempre riconoPolitiche 27-28 marzo 1994 15.595.788,66 23.458.724,66 7.862.936,00 150,42 sciuto il rispetto delle scelte (non Europee 12 giugno 1994 come nel caso del referendum del 7.073.555,52 29.722.776,08 22.649.220,56 420,20 Regionali 23 aprile 1995 1993), altrimenti si scade nella 19.812.285,84 46.917.449,32 27.105.162,48 236,81 Politiche 21 aprile 1996 pi becera demagogia delle gran39,745.844,39 86.520.102,57 46.774.258,18 217,68 Europee 13 giugno 1999 di dichiarazioni di intenti desti28.673.945,87 85.884.344,63 57.210.398,76 299,52 nate a restare tali. Ci auguriamo Regionali 16 aprile 2000 49.659.354,92 476.445.235,88 426.785.880,96 959,43 che i partiti politici ricomincino Politiche 13 maggio 2001 87.243.219,52 246.625.244,75 159.382.125,23 282,69 davvero a fare politica, quella Europee 12-13 giugno 2004 vera, che nulla ha a che vedere Regionali 3-4 e 17-18 61.933.854,85 208.380.680,00 146.446.825,15 336,46 aprile 2005 con lascesa dei movimenti qua122.874.652,73 499.645.745,68 376.771.092,95 406,63 lunquisti o con le indagini sui Politiche 9-10 aprile 2006 110.127.757,19 503.094.380,90 392.966.623,71 456,83 tesorieri dei partiti. Politiche 13-14 aprile 2008 l finanziamento pubblico ai partiti stato introdotto nel maggio del 1974 (legge Piccoli) ed approvato, miracolosamente a tempo di record, in soli 16 giorni con il consenso di tutti i partiti, ad eccezione del partito Liberale. La nuova fulminea norma sarebbe servita per evitare collusione e corruzione e sarebbe stata giustificata dal reiterarsi di scandali di varia natura (Giuffr, Trabucchi, petroli, ecc.) susseguitisi dagli anni sessanta in avanti. La norma prevedeva il sostentamento dei partiti attraverso il contributo diretto da parte dello Stato e la controbilanciante previsione di divieto per i partiti di percepire altri finanziamenti pubblici nonch lobbligo (penalmente sanzionato) di pubblicit e di iscrizione a bilancio dei finanziamenti provenienti da privati, se superiori ad un modico ammontare. Ciononostante, il malaffare si sempre perpetrato anche negli anni a seguire (es: Lockheed, Sindona, ecc.) e nel settembre 1974 fu proposto (dallallora Pli), ma senza raggiungimento delle firme necessarie, il primo referendum abrogativo della norma. Nel 1978, viene invece effettivamente indetto (su proposta del partito Radicale) il referendum per labrogazione della
ToTALE CoNTRIBUTI 579.004.383,83 2.253.612.233,79 1.674.607.849,96 389,22
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Fonte: dossier www.cortedeiconti.it

Solo un mito senza tempo pu ispirare il futuro.


Nuova Mercedes-Benz SL. La leggenda si supera.
Consumi ciclo combinato (l/100 km): 9,2 (SL 500 BlueEFFICIENCY) e 6,8 (SL 350 BlueEFFICIENCY). Emissioni CO2 (g/km): 214 (SL 500 BlueEFFICIENCY) e 159 (SL 350 BlueEFFICIENCY).

R
di SiLVio BETTiNi

UBRICA

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PRODOTTO & MERCATO


la SpeSa per ConSumI
Delle FamIglIe ITalIane

econdo il rapporto 2011 Consumi e Distribuzione elaborato da Coop, il reddito a disposizione delle nostre famiglie regredito a livelli di un decennio fa; circa l80 per cento delle famiglie italiane convinto di vivere al di sotto o sul limite di uno standard appena accettabile (a fronte del 44% della Germania e del 54% della Francia) mentre diffusa la necessit di attingere sempre di pi ai propri risparmi per finanziare il consumo corrente nonostante la spesa rimanga ancora ampiamente inferiore ai livelli pre-crisi. Il calo negli ultimi dieci anni del potere dacquisto delle famiglie calcolato nel 7 per cento. Come ovvio lavvio di una politica fiscale di austerit non facilita la ripresa economica: ogni punto di Iva in pi pesa 7 miliardi allanno di minori consumi che rappresentano il volano delleconomia come si evince dalla tabella seguente relativa allincidenza della spesa sul Pil.

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Nellalimentare in senso ampio la Le principali componenti del Pil - Italia flessione si attestata, nel 2011, Var % 2009 ben oltre il 4,8 per cento (fonte /mil. % 2010 2011 2012 Adusbef e Confcosumatori). Una contrazione che significa 6,3 mi- Pil -5,2 1.519.237 0,6 -0,3 liardi di euro, pari a una minor Consumi interni 919.172 61% 1 0,7 -0,3 spesa di 264 euro annui a famiglia. Spesa PA 332.453 22% -0,6 0,1 -0,9 Ma c anche dellaltro: le tavole 2,3 Investimenti 289.437 18% 0,8 -0,9 degli italiani infatti si sono impoFonte: Findomestic verite in quantit con meno carne peraltro ridotto lo spreco di cibo per efbovina (-0,1%), carne di maiale e salumi (-0,8%), ortofrutta (-1%) e addi- fetto della crisi. A peggiorare la situaziorittura latte fresco (-2,2%). Lo afferma ne poi il continuo aumento dei prezzi, Coldiretti commentando una ricerca di anche sulla spinta del rincaro dei carbuIntesa Sanpaolo che ha evidenziato una ranti che incidono per il 30-35 per cendiminuzione di valore del carrello della to sui prezzi dei beni alimentari freschi. spesa degli italiani pari all1,5 per cento Del resto nel 2011, ogni famiglia italiaa prezzi costanti nel 2011, con una spe- na ha speso pi per trasporti, carburanti sa pro capite dedicata allagroalimentare ed energia che per cibo e bevande. al di sotto dei 2.400 euro annui su livelli Preso atto di questo scenario sul fronte dei consumi alimentari non possiamo di quasi trentanni fa. Per risparmiare inoltre pi di sei italiani che aspettarci un quadro ancor pi fosu dieci (61%) nel 2011 hanno modifi- sco sui dati di consumo dei beni durevocato i propri comportamenti di acquisto li, penalizzati come sempre accade, nei confrontando con pi attenzione i prez- momenti di incertezza e di peggioramnI consumi di beni durevoli totali zi nel momento di riempire il carrello to del ciclo economico. Variazioni % della spesa. Il 59 per cento andato Ci aiuta nellanalisi un approfondito Volumi Prezzi Valore alla ricerca delle offerte tipo 3x2 in rapporto di Findomestic sulle tendenze 2009 -0,3 0,6 -2,4 misura maggiore rispetto al passato. E di consumo a cui rimandiamo per even2010 -1,9 0,9 -1 per questo la maggioranza degli italiani tuali approfondimenti. Il quadro gene(55%) ha aumentato il tempo dedicato a rale riassunto nelle tabelle riportate 2011 -2,7 -1,7 -4,3 fare la spesa, mentre il 57 per cento ha sul consumo complessivo di questi beni Fonte: Findomestic e sulle variazioni per singolo settore. Anche per questa voce di spesa non ci si La spesa delle famiglie per singolo settore - Variazioni% pu aspettare, per il 2012, che unulValore teriore contrazione dello 0,3 per cento Elettrodomestici dei consumi. Tale flessione ricondurr i Veicoli Camper Mobili Bianchi Piccoli Bruni Fotografia Telefonia Informatica consumi su un livello dell1,6 per cento -5,2 2009 -1,9 -29,9 -1,2 -14 -8,2 -3,3 -4,7 -9,6 inferiore in termini reali a quello pre1,5 2010 -8,0 -6,8 4,8 -4,4 -5,8 -9 -5,7 5,5 crisi del 2007. Il messagio forte e chiaro, il 2012 non -0,2 -15,1 2011 -7,1 -5,5 -1,3 -7,2 -6,6 4,6 -9,9 sar lanno della svolta. Fonte: Findomestic
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ENSIERI DI

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aldo Bonomi, falco e colomba, grinta industriale e duttilit politica, gi presidente aib e riconfermato vicepresidente della Confindustria, ha onorato i quattro anni del suo mandato promuovendo la firma di centinaia di contratti di rete sul territorio nazionale, creando cos le basi di un nuovo spirito aggregativo.

Con I ConTraTTI DI reTe

Fare reTe
lelezione di Luca di Montezemolo alla presidenza di Confindustria, unopzione progressista confermata poi dallappoggio a Emma Marcegaglia di cui stato apprezzato collaboratore per i quattro anni del suo mandato e quindi, ma cronaca di questi giorni, dalla scelta a favore di Giorgio Squinzi in alternativa ad Alberto Bombassei supportato dalla stessa Aib. Oltre 300 contratti di rete, di cui una trentina a Brescia, sottoscritti durante il suo mandato confindustriale: forse che nella terra pi solista e individualista dItalia sta nascendo paradossalmente un nuovo spirito aggregativo? Lindividualismo stato per oltre mezzo secolo il grande coefficiente di crescita emulativa dellindustria bresciana, Lumezzane in particolare, ma quella una fase storica che si compiuta. Oggi, nellet della globalizzazione, lindividualismo, pur benemerito, rischia di essere una zavorra, per ci le aggregazioni sono necessarie. Il

di aLESSaNdRo ChEULa

essantanni, presidente e amministratore delegato della Rbb (Rubinetterie Bresciane Bonomi, storica firma delleccellenza lumezzanese dellottone), presidente dellAssociazione industriale bresciana dal 2001 al 2005, vicepresidente nazionale di Confindustria con delega alle reti dimpresa e ai distretti dove si fatto onore promuovendo la stipula di 310 contratti di rete che hanno coinvolto 1.600 aziende italiane di ogni settore, attuale presidente dellAutomobile Club di Brescia la cui ultima non scontata decisione stata lassunzione diretta della gestione della Mille Miglia da parte dellAci a partire dal prossimo anno (Affinch la corsa pi bella del mondo come lui stesso dice non solo resti a Brescia come sempre stato ma, ci che altrettanto importante, torni in mani bresciane). Aldo Bonomi non un lumezzanese

qualsiasi ma un valgobbino Docg, cio a denominazione dorigine non solo controllata ma anche garantita ( stato per diversi anni alla testa del Lumezzane Calcio, cosa non secondaria ai fini di un pi vasto consenso sociale) che dal dna industrialista e fabbrichista della sua terra ha mutuato il pragmatismo efficientista e il dinamismo produttivista. Un carattere impulsivo fino allirruenza per limmediatezza delle sue convinzioni e una concretezza ruvida fino allimpopolarit per la franchezza delle sue posizioni, ma in compenso una lealt indefettibile agli impegni assunti e una coerenza indistruttibile rispetto alle idee professate. Un uomo di parola, insomma, cui non piacciono le ambiguit e le mezze misure, figlio di una mentalit che ha forgiato i pi atavici e autentici animal spirits dellindustria bresciana, ma nel contempo un politico capace di duttilit fino al pi consumato politically correct. Una conferma? Nel 2005 lAib, sotto la sua presidenza, fu determinante per

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Oggi lindividualismo, pur benemerito, rischia di essere una zavorra, per ci le aggregazioni sono necessarie
seme stato gettato, renderlo fecondo dipende da noi ma lesperienza che ho fatto in questi quattro anni mi ha confermato che, una volta rotto il ghiaccio, le alleanze aziendali corrono pi veloci di quanto si pensi, sia in Italia che a Brescia. Solisti s, ma non pi individualisti: possibile? Credo di s, poich i nuovi scenari competitivi imposti dalla globalit dei mercati e dalla crisi internazionale impongono alle nostre imprese uno scatto di reni che dia nuovo slancio al sistema produttivo. Servono nuovi modelli di sviluppo ma anche un nuovo modo di fare impresa. Pur essendo sempre necessarie le qualit individuali, va superato lindividualismo: ora sono vincenti le scelte orientate alla collaborazione produttiva, in particolare se orientate allinnovazione e alla internazionalizzazione. Le reti dimpresa, dunque, sono il futuro, ma ci pu spiegare in sintesi cosa un contratto di rete? uno strumento nuovo e flessibile che si adatta alle esigenze di imprese di ogni settore e dimensione integrando due concetti tra loro apparentemente distanti: la collaborazione su programmi condivisi e il mantenimento dellautonomia imprenditoriale. Il primo passo verso unorganica aggregazione. E i vantaggi? Le caratteristiche principali del contratto di rete sono la flessibilit e lassenza di rigidi paletti. Questo fa s che ogni contratto ha specifiche caratteristiche e quindi la necessit di un maggiore impegno per la impostazione e progettazione corretta di ogni singola iniziativa di rete; in ogni caso, i contratti devono essere costruiti a misura delle imprese rispecchiando le loro caratteristiche e i loro
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COLLEZIONE ANNIVERSARY

da sinistra, Alberto Bombassei, Aldo Bonomi e Emma Marcegaglia.

obiettivi attraverso una attenta redazione del programma di rete e del sistema di governance. Ma non bastano le imprese, occorrono anche un contesto adeguato, una consulenza aggiornata e una cultura ambientale ad hoc. Certo, per questo importante, nella fase di avvio, il ruolo di accompagnamento che pu essere svolto sia dal sistema associativo sia dal mondo professionale: in questo senso sia Confindustria che lAib hanno assolto a una funzione fondamentale, prova ne sia Five for Foundry, iniziativa che ho recentemente presentato in Aib, nata per servire la fonderia dellalluminio. Di che si tratta? la prima rete dimpresa bresciana e prima rete italiana a diventare internazionale, nata dallintuizione di cinque aziende del territorio poi salite a 12 e ora divenute 15 con lingresso di tre imprese europee appartenenti a Francia, Polonia e Repubblica Ceca. Non solo, ma prevista a breve lentrata di altre due aziende tedesche, segno che la rete si espande superando i confini provinciali e nazionali, come si conviene a chi voglia essere competitivo nel mercato globale. Passiamo a Confindustria: non le pare che la presidenza di Emma Marcegaglia sia stata ultimamente ondivaga, prima a favore di Berlusconi poi contro, e prima in appoggio a Monti e ora in contrasto? Premesso che Confindustria non pu che essere, per sua natura, filogovernativa, quando abbiamo verificato le inadempienze del governo Berlusconi abbiamo chiesto un cambio di governo. Monti va bene, ma oltre alle tasse per mettere in sicurezza i conti adesso occorre far leva sui tagli della spesa e sulla crescita: sotto questo aspetto, da tecnico quale era allinizio, Monti sta diventando sempre pi politico.

Perch gli imprenditori non pensano a un loro partito? Non potrebbe essere una risposta, se non una soluzione ai problemi del Paese? Non compito di Confindustria fare politica, il nostro dovere fare gli imprenditori, non i politici: ognuno pu avere le proprie convinzioni e scegliere il partito che pi lo aggrada, ma un partito degli imprenditori, come il Partito delle aziende nato recentemente a Verona, sarebbe una scelta corporativa che ci porterebbe indietro di ottantanni. Squinzi-Bomabassei, un confronto che si chiuso con una risicata maggioranza a favore del primo, tale da aprire un problema di governance allinterno di Confindustria. Confindustria nella sua storia ha sempre trovato lunit di fondo, anche dopo scontri aspri, sono convinto che sar cos anche questa volta. Articolo 18: scelta pessima da parte del governo Monti, come lha definita Marcegaglia? Pessima sicuramente, purtroppo la rivoluzione sindacale degli anni settanta ci ha portato anche a questo: oggi ci che occorre la libert di entrata e di uscita, ossia una osmosi completa tra mondo del lavoro e del non lavoro. Per quanto riguarda la questione del reintegro, pongo a lei una semplice riflessione: chi ha gli strumenti per valutare al meglio il comportamento dei propri dipendenti, limprenditore o il giudice?. Ce la faremo a uscire dalla recessione? E in quanti anni? S, ce la faremo, anche se questa volta pi dura, ma gli imprenditori degni di questo nome devono stare qui. Quanti anni serviranno? Non lo so, probabilmente diversi anni, purtroppo, ma la crisi prima o poi finir come stato per tutte le crisi del passato. Una cosa non bisogna perdere: la fiducia nelle proprie forze e nelle capacit del Paese. Il resto verr.

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non una merCe


intervista a Francesco Rastrelli, presidente dellordine dei Farmacisti della provincia di Brescia.
l decreto liberalizzazioni e le successive interpretazioni del ministero della Salute sulle norme contenute nellart. 11 riguardanti le farmacie, non sembrano aver centrato lobiettivo, richiesto dagli stessi farmacisti, di puntare a una riforma del servizio farmaceutico. Abbiamo chiesto a Francesco Rastrelli, presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia, di precisare i motivi di questo malessere della categoria. Dottor Rastrelli quali sono le ragioni per le quali esistono delle perplessit su questo decreto? Credo che sia necessaria una premessa. Lattuale governo rappresentato da tecnici di grande competenza che esercitano, senza ombra di dubbio, un ruolo politico molto importante in questo

Il FarmaCo
reso ai cittadini, anche aprendo nuove sedi farmaceutiche laddove esistono evidenti necessit di dare risposta ai bisogni e favorire il mercato del lavoro. Larticolo 11 della Legge n 27 del 24 marzo 2012 va, invece, in una direzione opposta perch parte dal presupposto che, ampliando il mercato, possano aumentare i vantaggi per la popolazione e si possa rimettere in moto la crescita economica. Dimenticando che il farmaco non pu essere paragonato a una semplice merce. Perch non ritiene corretta lequazione pi mercato = pi vantaggi per i cittadini? Si partiti dal presupposto che, anche se il Pil reagisce in modo impercettibile a ci che succede nel mondo delle farmacie, quello che accade in esse ha implicazioni civili, sociali e politiche, oltre che economiche. In sostanza, stato
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di RoBERTo giULiETTi

particolare momento storico; ruolo che viene giudicato sulla base delle scelte e delle conseguenze che esse comportano. Mi domando, dunque, se le finalit di alcuni recenti provvedimenti, nel tentativo di rimettere in moto leconomia nazionale, siano stati il frutto di un lavoro profondo. Nel decreto Cresci Italia, ad esempio, le normative sul servizio farmaceutico contenute nellarticolo 11 appaiono alquanto deludenti e, con tutta probabilit, causeranno pi problemi che soluzioni. Ci spieghi il perch? La nostra stessa professione, da tempo, afferma la necessit di una riforma del servizio farmaceutico che intervenga non tanto sul mercato, quanto sulla tutela della salute, al fine di salvaguardare il ruolo del servizio farmaceutico allinterno del moderno servizio sanitario e migliorare lefficienza di un servizio

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detto: il grande sforzo nazionale per la modernizzazione del nostro Paese non pu essere accolto con il consenso dei cittadini se vedono che alcune categorie ne vengono escluse!. Da queste parole sembrerebbe che il fine delle misure sul sistema farmaceutico non sia stato quello di far risparmiare e migliorare il servizio, quanto piuttosto quello di convincere lopinione pubblica dellimparzialit del Governo. Farmacie e farmacisti si sono trovati nellassurda condizione di essere, da un lato, il bersaglio di misure inadeguate e, dallaltro, lo strumento di una forte arma di propaganda, invece che risorsa da valorizzare a beneficio della societ. Si voluto aumentare indiscriminatamente il numero degli esercizi e inserire elementi di concorrenza in un settore che aveva bisogno di una riforma seria. Ricordo che oggi, in Italia, abbiamo una media reale nazionale di una farmacia ogni 3.300 abitanti circa, quota che si pone gi leggermente al di sotto della media europea. La legge introduce un forte aumento del numero delle sedi, mentre nessun cambiamento stato apportato alle anomalie che negli ultimi anni hanno minato il servizio farmaceutico italiano. Sbagliata quindi limpostazione di fondo della legge. La legge non ha pensato al sistema farmaceutico nella sua interezza, n alle necessit di salute dei cittadini; ancora una volta la farmacia stata vista come esercizio meramente commerciale in-

Si voluto aumentare indiscriminatamente il numero degli esercizi e inserire elementi di concorrenza in un settore che aveva bisogno di una riforma seria
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vece che come importante presidio di salute pubblica integrato nel Servizio sanitario nazionale. Queste misure di liberalizzazione rappresentano un oggettivo indebolimento del servizio farmaceutico senza vantaggi per leconomia italiana. Siamo in presenza di un mercato in cui la domanda non pu crescere in funzione dellofferta perch, e questo certamente segno di grande maturit da parte dei medici e dei cittadini, il consumo dei farmaci non soggetto ai meccanismi del marketing, ma dipende esclusivamente da fattori legati alle patologie. Una visione troppo economica dei problemi? Larticolo 11 contiene misure focalizzate sul mercato e non sul cittadino. Se si crede di favorire gli utenti aumentando la concorrenza e abbassando i prezzi di vendita con gli sconti, ci si sbaglia. La quota principale di quello che esborsa una persona che acquista un farmaco rappresentata dal ticket, che rester comunque in vigore anche raddoppiando il numero delle farmacie. Se, a vantaggio dei cittadini, entro due anni ci saranno pi farmacie disponibili sul territorio, bisogna considerare anche che chi decider di aprire una farmacia lo far sempre e comunque in zone centrali, non certo periferiche; in questo modo viene meno lobiettivo di fornire una rete capillare che possa coprire uniformemente il territorio. E la questione del limite dei 65 anni per la direzione delle farmacie? Altra evidente incongruenza. certamente vero che necessario assicurare ai giovani una progressione di carriera allaltezza della loro preparazione ed esperienza, ma non pensabile che un rapporto fiduciario cos importante come quello tra titolare e direttore della farmacia possa instaurarsi nello spazio di un mattino. Senza contare, poi, il caso delle farmacie molto piccole, come le rurali, dove potrebbe non esserci la sostenibilit economica per un farmacista disposto ad assumere lincarico di direttore. Pochi sembrano essere i vantaggi di questo provvedimento anche per parafarmacie e cittadini. Alle parafarmacie la legge permetter

Larticolo 11 parte dal presupposto che, ampliando il mercato si possa rimettere in moto la crescita economica. dimenticando che il farmaco non pu essere paragonato a una semplice merce
di vendere alcuni preparati officinali di laboratorio e veterinari anche con obbligo di ricetta. Per quanto riguarda i cittadini, il provvedimento stabilisce che si pu tenere aperte le farmacie oltre gli orari e i turni di apertura; se dovesse servire urgentemente un farmaco in orario notturno, potrebbe non essere pi necessario consultare siti internet o girare per la citt alla ricerca di una farmacia aperta. Questo, in teoria. In realt, fino ad oggi il servizio notturno stato regolato da un sistema perfettamente efficace e funzionante; in futuro, se qualche farmacia ampliasse lapertura anche al notturno, si rischierebbe di mettere a repentaglio le farmacie di turno, con aperture regolate dallAsl, in mancanza di un sufficiente bacino dutenza per far funzionare tale servizio, con conseguente rischio di avere una prestazione di scarsa qualit. Risultati ben diversi dagli obiettivi? Alcune regole, a mio avviso, servono e vanno accettate, conservate e garantite: sono quelle necessarie a disciplinare e lasciare impregiudicati i diritti sanciti dalla Costituzione, come quello alla salute, che devono essere tutelati da un saggio equilibrio tra qualit, prezzo ed efficienza. Se si affida la competizione, esclusivamente a sistemi economici sbilanciati e alla concorrenza tra prezzi ovvio che a vincere non saranno merito, competenza e qualit, ma avr la meglio chi pi forte economicamente senza essere migliore per competenza. Non vorrei che gli italiani diventassero consumatori alle dipendenze dei poteri forti. Al contrario credo fermamente nella centralit delluomo, nellautonomia delle professioni, nei principi liberali e di solidariet.

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Liseano Bruno Poieri ha coltivato una grande passione collezionando oltre 20mila esemplari di burattini e marionette e contribuendo a mantenere viva una tradizione fantastica per eccellenza.

Cera una volTa

Il TeaTro DeI buraTTInI


si ritagliava da un foglio e sincollava poi su legno). Nel 200 Poieri ha esposto a Brescia al Palazzo Martinengo, mentre nel 1994 andato oltreoceano, a San Francisco, portando i burattini al Museo italo-americano, allaeroporto internazionale e allUniversit statale. Lei il pi importante e qualificato collezionista del genere in Italia: da dove nasce la sua particolare passione? Da mio nonno Emilio, che mi portava, destate, a vedere gli spettacoli dei burattini, dopo estenuanti viaggi in bicicletta, durante i quali sedevo sulla canna! Poi, quando ero piccolo non cera la tiv, il cinema alloratorio era quel che era Ma linteresse diventato passione una volta adulto, durante il servizio militare: a Roma ho conosciuto gli Acetella, famosi marionettisti, e a Bologna, il centro Italiano dei burattini per antonomasia, non persi mai gli spettacoli domenicali in piazza Nettuno. Come ha fatto, materialmente, a costruire questo tesoro? Per fare tutto questo, sono stati indispensabili i miei due bar a Iseo: necessario, infatti, avere i soldi e il tempo. Che ruolo ha il dialetto allinterno degli spettacoli di marionette e burattini?

di aLESSaNdRa ToNizzo

entre cincamminiamo verso lArsenale di Iseo per visitare, prima che chiuda i battenti, la mostra I figli dei sogni. Burattini e Pupi esposizione su tre piani, curata da Mino Botti, che propone circa 800 pezzi unici dalla tradizione del Nord Italia a quella siciliana ed europea, dedicata a giovani (lhanno vista in 3mila) e adulti , ancora non sappiamo che ad aspettarci c un personaggio carico di brio, personalit e cultura. Bruno Poieri: 64 anni, iseano, fondatore e presidente di Amici del Teatro Minimo associazione che dal 1991 si occupa di questo teatro (che prende il nome dai suoi piccoli protagonisti) e ha allestito 60 mostre, convegni, spettacoli e progetti benefici a tema , nonch uno dei pi grandi collezionisti del genere. Nel solaio di casa, infatti, Poieri custodisce circa 20mila esemplari, compresi i pinocchi, le marionette, 5.500 volumi sul teatro minimo e rarissimi teatri di carta (il classico teatrino, nato in Inghilterra i primi dell800 e divenuto subito il giocattolo pi diffuso in tutta Europa, che

fondamentale. Per capirlo, bisognerebbe vedere due spettacoli di Gioppino burattino con i classici tre gozzi, creato a Bergamo nell800, lespressione del buon paesano, difensore dei pi deboli uno in dialetto e uno in italiano: non sono paragonabili. Certo, oggi molte espressioni possono risultare incomprensibili, soprattutto per i bambini, ormai gli unici interlocutori del burattinaio che, pian piano, stato costretto a parlare in italiano. E lironia? Pure! Un bravo burattinaio improvvisa, non recita, capendo cos man mano cosa pu divertire il pubblico; di norma, arrivava prima in paese, frequentava bar e osterie per raccogliere informazioni, e inscenava poi tresche reali. Si rideva tanto, mentre ora sarebbe uno scandalo, cos le storie sono pi o meno sempre quelle, come i Promessi Sposi. Qual la sua maschera preferita? Non ho dubbi: il Diavolo. Infatti ne ho molti e, anche se un personaggio che non ha grandi ruoli (solitamente serve a spaventare i bambini), mi ha sempre impressionato. Tanti mi dicono: Bruno, tu che frequenti sempre i burattinai, con quella voce l potresti farlo tu, il Diavolo!.

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Un bravo burattinaio improvvisa, non recita, e capisce man mano cosa pu divertire il pubblico
E lei ha mai colto il suggerimento? Scherzi a parte, fare questo mestiere difficilissimo, devi quasi averlo nel sangue. La differenza tra le varie tradizioni di teatro minimo grande tra regione e regione, figuriamoci nel mondo Il teatro italiano dei burattini il primo del genere, alla corte di Carlo V infatti cera un burattinaio italiano, il Torresani ha tuttora i suoi pi grandi protagonisti lungo la Via Emilia: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma. Almeno 15 grandi citt del Nord Italia hanno la propria maschera (Sganapino a Parma, Sandrone a Modena e cos via), mentre in Francia ci sono soltanto Guignol, Gnafron e Madelon: un teatro pi povero, in cui variano solo le storie, recitate rigorosamente a copione. Come in Inghilterra, dove esistono unicamente le maschere di Punch (il burattino pi democratico che conosco) e Judy. Per i burattini esistono, ad esempio, anche in Cina. S, ma quella tutta unaltra storia: ci sono persino copioni risalenti al 2000 a.C., per sul teatro delle ombre; qui, le compagnie recitano per generazioni la stessa identica storia: un po monotono, eh? In Africa, poi, i burattini ci sono, ma vengono costruiti a bastone: impensabile per loro, infatti, mettere le mani tra le gambe di qualcuno!. Il legno il materiale principale per costruire i burattini Certo, ma Otello Sarzi, ad esempio, stato il primo a far capire che questi strumenti non possono essere fatti soltanto con questo materiale, introducendo la cartapesta. Alcuni, diciamolo, hanno delle facce mostruose Perch questo teatro mette in scena anche le deformit, ne ride. Pensiamo ai tre gozzi
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La proposta deL mese

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di Gioppino, che oggi fanno soltanto, appunto, ridere, ma hanno radici storiche: nelle nostre Valli, quando andava bene, si mangiava solo polenta e latte, senza sale, e il gozzo era il risultato della povert. Si vive, di questo mestiere? S, alcuni ci riescono. C un festival biennale, in Francia, che dal 1961 in dodici giorni inscena circa mille spettacoli a pagamento: un vero business. Ci parli dei pupi: un universo a s. Sono una tradizione tipica del Sud, hanno una certa dimensione e sono armati con spade e corazze, perch narrano soprattutto le storie leggendarie cavalleresche, da Orlando in poi. Guerra, sentimento, emancipazione, immigrazione: i pupi raccontano tutto questo; sono stati sanciti come patrimonio dellumanit, e non a caso: nella vita si dovrebbe assistere almeno una volta ad uno spettacolo di pupi, magari a Palermo, da Mimmo Cuticchio. riuscito a trasmettere questa passione ai suoi nipoti? Purtroppo no. Pensare che, da piccoli, non prendevano la medicina se non cera Giugnol. Che progetti ha per il futuro? Vorrei riproporre un ciclo di conferenze sulla marionet-terapia, con Mariano Dolci, che stato il primo burattinaio a contratto per il Comune di Reggio Emilia: molti lo ignorano, ma c gente che, dopo anni di silenzio, ritorna a parlare proprio grazie ai burattini. Lei nato a Pisogne, ma vive a Iseo da sempre: secondo lei davvero cittadella turistica? Per dirsi paese turistico, Iseo deve avere unaltra politica: fino allanno scorso cerano due soli alberghi, abbiamo quindi vissuto su campeggi, mentre il turi-

smo internazionale ci preferiva il Garda che, dagli anni 60 ai 90, non siamo riusciti minimamente a copiare. Negli ultimi quattro anni, qui hanno aperto due o tre strutture ricettive, e riusciamo a fare i numeri nonostante la crisi: beh, questo la dice lunga su ci che abbiamo perso, che potevamo fare gi trentanni fa. Cina batte Italia: per lei un pronostico credibile? Il made in Italy esister sempre, ma solo quello di alta classe, visto che, ultimamente, abbiamo gi perso ci che ci faceva tenere testa alla Germania. Per avere grandi risultati, bisogna fare grandi investimenti che, oggi, nessuno pu se non lo Stato. E, visto che lo Stato italiano non ha neanche un soldo, il fatto che la Cina diventi, per cos dire, padrona del mondo, in un certo senso credibile. Se pensiamo che, mentre i cinesi stanno acquistando degli stati africani, noi siamo bloccati sullarticolo 18.... Articolo 18, lavoro giovanile... Secondo lei il Belpaese offre ancora opportunit per i ragazzi o meglio scappare? Ho tre nipoti, di 11, 17 e 25 anni: non suggerirei a nessuno di loro di frequentare scuole private, n tantomeno andare allestero. Le faccio un esempio: la venticinquenne si laureata in ingegneria a pieni voti, e dopo un mese lavorava, qui in Italia. Quello della scuola un discorso difficile; pensiamo alle classi primarie, in cui la met degli alunni sono stranieri e non parlano una parola ditaliano: cosa fanno i nostri insegnanti, di fronte a questo, di fronte ai tanti tagli? Io ho fatto le medie dai Salesiani, dove prima della lezione si andava a messa, ti bacchettavano le dita e, se non studiavi, venivi bocciato: la scuola deve tornare ad essere una cosa seria.

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due donne alla guida delle rispettive Polizie Stradali: sono mirella Pontiggia e Barbara Barra. Ci hanno raccontato i loro obiettivi, le loro emozioni e la sfida quotidiana per conciliare famiglie e lavoro.

P bergamo e breSCIa
ENSIERI DI ne di Seriate che, con il distaccamento di Treviglio, fanno capo alla Stradale di Bergamo, con Mirella Pontiggia, bergamasca di Longuelo, in regia. Non da meno la cugina Barbara Barra una tra i primi funzionari donna a vestire la divisa della Polizia, dove entrata nell86 oggi al comando di una grande sezione come quella di Brescia con ben sei reparti: Chiari, Montichiari, Desenzano, Sal, Boario e Iseo. Incarichi e impegni affrontati con fermezza, ed estrema flessibilit: Come tutte le altre donne del mondo, concilio famiglia e lavoro, gestisco casa e ufficio e mi divido tra mille impegni sottolinea Mirella Pontiggia con nonchalance, nonostante la sua giornata tipo non sia certo allinsegna della routine e le sue responsabilit vadano ben al di l del districarsi tra ufficio, asilo o scuola e supermercato. Un buon equilibrio sul lavoro deriva dalla serenit familiare aggiunge Barra . Conciliare tutto non facile, ma in questo noi donne siamo maestre, anche se il tempo per la famiglia inevitabilmente sacrificato dagli impegni lavorativi. Donne e mamme con le stellette da comandante che ogni giorno si dividono tra lavoro e famiglia, emergenze ed esodi da gestire per garantire viaggi sicuri a tutti, notti di pattuglia da pianificare per prevenire le stragi del sabato sera, figli a casa con i loro impegni extra-scolastici e sportivi da organizzare tra una riunione e laltra, sempre preparate alleventualit di un trasferimento. Un sforzo tutto al femminile, frutto delle capacit organizzative che rende le donne abili nel saper conciliare lavoro e vita privata, ma anche e soprattutto

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di LaURa BERNaRdi LoCaTELLi

ono due donne a vigilare sugli automobilisti bergamaschi e bresciani: sui primi veglia il vicequestore aggiunto Mirella Pontiggia, da tre anni al comando della Polizia Stradale di Bergamo, sui secondi Barbara Barra, gi ai vertici della Polstrada orobica dal 2004 al 2009, oggi primo dirigente al comando di Brescia. Due donne in divisa, pronte a gestire ogni problematica legata alla viabilit, su strade e autostrade, ad occuparsi quindi di automobilisti e autotrasportatori fino al controllo delle stazioni di servizio sullA4. Il tutto coordinando e gestendo il personale, per la maggior parte maschile. I novanta chilometri autostradali pi trafficati dEuropa, dal cavalcavia di Viale Certosa a Milano fino a Brescia Est, sono di competenza esclusiva della Sottosezio-

alla preparazione: quelle ai vertici della Polizia stradale (alla guida in Italia di ben 41 sezioni, con una donna, Maria Luisa Pellizzari, da gennaio ai massimi vertici) hanno oltre il doppio dei titoli accademici rispetto ai loro colleghi uomini, anche se solo una su cento arriva in vetta e solo il 6% raggiunge il grado di commissario, in base ai risultati di una recente indagine condotta dal Ministero della Difesa. Lobiettivo primario cui i comandanti e i loro agenti si dedicano ogni giorno quello di ridurre il pi possibile la mortalit sulle strade, attraverso una campagna di prevenzione e maggiori controlli. La guardia non pu mai abbassarsi: per consolidare i risultati ottenuti nel decennio 2001 - 2010 con oltre 78mila vite salvate, la Commissione Europea ha fissato il nuovo obiettivo di dimezzare ulteriormente il numero dei decessi

Mirella Pontiggia

Barbara Barra
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entro il 2020, definendo sette obiettivi, il primo tra i quali il miglioramento delleducazione stradale e della formazione per gli utenti della strada. Il nostro lavoro ci porta purtroppo a toccare tragedie umane e familiari e a dover dare notizie davvero inaccettabili.

Il nostro impegno quello di prevenire il pi possibile, mettendo in campo tutte le nostre risorse ed energie sottolinea Pontiggia. Tocchiamo lati emotivamente scoperti, trovandoci a dare ai familiari la notizia peggiore . Non ci si abitua mai agli incidenti stradali, alle

vittime della strada e a chi porta conseguenze gravi da questi tragici eventi. Ognuno di noi porta dentro s immagini e circostanze indelebili, che rendono questo lavoro a volte davvero difficile soprattutto dal punto di vista dellimpatto emotivo conclude Barra.

lInTervISTa
Perch avete scelto questa professione? Pontiggia. Sono cresciuta sin da bambina con il mito della divisa: mio fratello Maurizio, di nove anni pi grande, maresciallo, capo dellArma dei Carabinieri. Cos quando si trattato di scegliere cosa fare da grande non ho esitato a inseguire il mio sogno a Roma. Barra. Ho scelto questa professione quasi per caso, a 18 anni, incuriosita dal concorso. Giorno dopo giorno vestire la divisa allIstituto Superiore a Roma, per quattro anni, vivere unesperienza di formazione in un ambiente assolutamente inconsueto, mi ha portato ad avvertire un grande senso di appartenenza e attaccamento. Immaginereste un altro lavoro? P. No, sento forte limportanza del servizio che sto svolgendo, dallimpegno gravoso nel contrastare la mortalit in strada, attraverso tutte le azioni possibili, alla pi soddisfazione nel restituire, nellambito delle operazioni di polizia giudiziaria, anche la refurtiva recuperata ai legittimi proprietari. Il tutto in aggiunta agli imprevisti del mestiere, come la gestione delle emergenze, dalle quelle provocate dal meteo al blocco degli autotrasportatori. B. Non saprei pensare a qualcosa di diverso. Sono tantissimi gli aspetti che amo del mio lavoro, che consente di dividersi tra vari impegni e di abbracciare diversi ambiti, da quelli pi operativi a quelli di pianificazione fino alla gestione del personale, permettendomi di investire le mie energie con sempre maggiore entusiasmo e curiosit. Gli interventi che ricorda maggiormente? P. Beh, abbiamo posto fine alla fuga in

Con gli smartphone pi distrazioni al volante


autostrada della banda del forellino. Erano albanesi, carichi di gioielli e quadri trafugati dalle ville. Nel maggio nel 211o abbiamo poi scortato ladunata degli alpini, che ha portato a Bergamo pi di mezzo milione di penne nere, 500 mila veicoli tra auto, camper, furgoni ed altri mezzi. Recentemente, invece, abbiamo coordinato le indagini che hanno portato al recupero di una refurtiva importante, con quadri antichi unacquaforte attribuita a Rembrandt e un quadro di Durer obbligazioni, vestiti firmati, gioielli, computer e argenteria razziati nelle aree di sosta. B. Nel 1998 sono stata la prima donna comandante al Giro dItalia, a capo del contingente di motociclisti preposti al servizio di scorta. Unesperienza importante. Anche perch per un funzionario stradale, il Giro rappresenta lapice degli impegni. Ricordo con emozione diversi servizi di staffetta a personalit e autorit, tra cui quelli al Papa in visita a Brescia e allimperatore del Giappone a Milano. Questultima tra i servizi che molti nel nostro ambiente ricordano ancora, visto che ha richiesto quasi un anno di preparazione. Quali sono le infrazioni pi ricorrenti? P. Ci si distrae ancora troppo al volante con il telefonino e solo pochi rispettano lobbligo delle cinture di sicurezza posteriori, che vanno sempre allacciate, anche perch in caso di incidente sono soprattutto i bambini a subire maggiori lesioni. Sono inoltre ancora troppi i

Barbara Barra

giovani che si mettono al volante dopo aver assunto alcool o sostanze stupefacenti. Nessuno medico di se stesso e sa quando supera il suo limite: per questo bisogna seguire lesempio del Nord Europa, dove i gruppi di ragazzi scelgono il guidatore designato che incaricato di portare tutti a casa in sicurezza. B. difficilissimo far capire limportanza di un uso corretto e sicuro del telefonino quando si al volante: si mandano troppi sms e si parla ancora troppo al cellulare senza auricolare e con gli smartphone le disattenzioni si sono moltiplicate. Migliore la consapevolezza dei rischi connessi allabuso di alcolici e stupefacenti alla guida, alleccesso di velocit e al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza; si registra infatti un calo delle infrazioni contestate a fronte di un maggior numero di controlli. Sta passando finalmente il concetto del guidatore designato e da quando stato adottato il Safety Tutor la velocit condizionata e le infrazioni a Brescia sono scese dalle 26.834 del 2010 alle 18.766 nel 2011. Le scuse pi improbabili che vi capitato di sentire durante un controllo? P. Nei ricorsi si accampano pretesti a volte davvero improbabili. Sono allordine del giorno durante i controlli: c la signora che si stupisce perch viene multata mentre parla al cellulare a semaforo rosso cui devi spiegare che circolare non sinonimo di muoversi e chi al volante con un tasso alcolemico elevatissimo e nega di aver bevuto. B. Si sempre bevuto meno di quanto non rilevi letilometro e la velocit non coincide mai con quella rilevata da noi.

Una volta il conducente decisamente alticcio di unauto precipitata in un burrone, mi disse stupito: Ma scusi signorina non vede che ho regolarmente parcheggiato sul ciglio della strada?. Pi efficace reprimere o prevenire? P. Sarebbe bello non reprimere affatto e in tal caso non ci sarebbe pi bisogno di prevenire. Alle campagne di educazione stradale dedichiamo sempre maggiori risorse per portare negli Istituti scolastici di ogni ordine e grado, dallasilo alle superiori, un messaggio di legalit, mettendo in guardia i ragazzi dai pericoli che possono incontrare in strada, aderendo ai progetti ministeriali come Icaro, indirizzato alle scuole medie e superiori per la realizzazione di un file multimediale dal titolo Sulla strada mi piace; non mi piace e collaborando fianco a fianco con le istituzioni e gli enti del territorio. Siamo lunica sezione italiana ad avere in dotazione un simulatore di guida della moto, lHonda riding trainer, con cui mettiamo alla prova, direttamente in sella, i ragazzi in odore di patentino per unesperienza di guida virtuale, vicinissima alla realt. B. Prevenzione e repressione devono andare di pari passo con la comunicazione. Chiarire le ragioni che sot-

tendono allistituzione di una regola e delle sanzioni che ne conseguono nel momento in cui viene infranta portano allequazione perfetta tra rispetto delle regole e rispetto della vita umana. Grazie al coinvolgimento dei conducenti nel rispetto delle regole, ad esempio attraverso linformazione costante da parte della Polizia Stradale delle localit in cui vengono effettuati i controlli e dei rischi cui si va incontro violando, si constata con una certa frequenza ladozione di comportamenti virtuosi. Che messaggio lanciare ai giovani? P. Quando vediamo come capitato di recente, sia a Bergamo che a Brescia, nel corso di uninchiesta delle Iene sul popolo della notte e i controlli del sabato che i ragazzi organizzano in modo responsabile, oltre alluscita, anche il loro rientro a casa con un guidatore designato, possiamo considerarlo gi un traguardo importante. Ai ragazzi bisogna parlare attraverso esempi e testimonianze: un filmato ancorch duro non ha lo stesso effetto di ascoltare la testimonianza di un loro coetaneo finito su una sedia a rotelle in seguito ad un incidente stradale o visitare un reparto di terapia intensiva o ascoltare il racconto di un membro delle associazioni dei familiari delle vittime della strada. B. La campagna che consegue i migliori risultati quella condivisa sin dal progetto, che avvicina gli utenti della strada, in particolare i pi giovani, con un linguaggio comprensibile ed efficace per indurre al rispetto delle regole. Questanno Brescia ha inaugurato il tour nazionale del progetto ministeriale Icaro indirizzato ai bambini della scuola materna ed elementare che trasforma in un gioco il codice della strada e crea un primo contatto diretto con gli agenti. Lefficacia della campagna nellobbedienza coinvolta: attraverso i bambini coinvolgiamo anche i genitori e viceversa. I bambini hanno imparato a riconoscere le nostre divise e ci salutano per strada con la mano. Spesso coinvolgo i miei figli per misurare lefficacia dei messaggi delle campagne. Le maestre mi dicono che sono preparatissimi in educazione stradale.
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Chi ha bevuto quasi sempre minimizza o nega

Mirella Pontiggia

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UBRICA

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STRATEGIA DIMPRESA
di maRio CoNSERVa

laggregazIone Tra ImpreSe premIanTe


leSperIenza DI FIve For FounDry

CoPERTURa SaNiTaRia iNTEgRaTiVa


CamPa gaRaNTiSCE PRoTEzioNE E aSSiSTENza SaNiTaRia ai PRoPRi aSSoCiaTi, oFFRENdo FoRmULE aSSiSTENziaLi SU miSURa PER LE ESigENzE dELLE FamigLiE, dEi diPENdENTi E dEi PRoFESSioNiSTi.

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tivi sono fiscalmente detraibili. Oltretutto, altro elemento di distinguo, liscrizione aperta a tutti, senza esclusioni di malattie, fatti salvi i termini di carenza assistenziale iniziali. Non vengono effettuate visite o fatti compilare questionari per lammissione. Liscrizione su base familiare e i nuovi nati godono dellassistenza gratuita per il primo anno di vita. Campa offre una soluzione diversa per ogni esigenza di copertura sanitaria, garantendo assistenza per tutta la vita. Fornisce coperture per il rimborso delle spese mediche e per ricoveri (chirurgia, medicina, parto), accertamenti diagnostici, visite specialistiche e prestazioni specialistiche ambulatoriali (esami clinici, visite, accertamenti diagnostici e strumentali, terapie fisiche, ticket e altro ancora) e sussidi (cure termali, cure odontoiatriche, assistenza infermieristica domiciliare, trasporto in ambulanza, diarie, protesi acustiche). Gli associati hanno a disposizione una rete di strutture sanitarie convenzionate in cui eseguire le prestazioni senza anticipo della spesa e senza liste di attesa. Tutti i soci beneficiano dei vantaggi e dei servizi messi a disposizione ma allo stesso tempo contribuiscono ad aiutare gli altri soci che avranno necessit di cure mediche. La prima iscrizione possibile fino al 70 anno di et, ma una volta iscritti si pu rimanere assistiti anche per tutta la vita perch non viene esercitato il diritto di recesso. Altro vantaggio che la copertura vale anche allestero, sempre secondo la formula di copertura erogata e secondo le modalit previste. Oltre a formule assistenziali su misura dellesigenza delle famiglie, la societ di mutuo soccorso gestisce fondi sanitari aziendali per gruppi di dipendenti di banche e imprese, nonch di organizzazioni professionali. Lazienda che sceglie Campa per la copertura sanitaria integrativa oltre a tutelare la salute dei dipendenti garantisce loro la possibilit di fruire dei servizi in modo semplice, senza complicazioni burocratiche e senza il tramite di call center.

orniamo a parlare delle reti di imprese, un modo di fare sistema cercando di superare i limiti della ridotta dimensione aziendale. Un paio di anni fa citavamo come coraggioso esempio innovativo in questo senso la costituzione di Five for Foundry, un progetto nato a Brescia nel 2008 come risposta alle difficolt del settore metalmeccanico che gi facevano sentire i propri effetti sulle piccole e medie imprese manifatturiere italiane. La scelta di Five for Foundry era stata quella di ricercare la sinergia di competenze attraverso lunione strategica di imprese, per poter proporre soluzioni produttive di validit internazionale nel settore della fonderia dellalluminio. Il progetto fece notizia perch era originale, semplice come logica, anche se complesso sul piano organizzativo: un modello di collaborazione imperniato sulla condivisione di risorse, conoscenze e tecnologie per proporsi con maggiore forza sul mercato internazionale e razionalizzare gli investimenti in particolare su ricerca e innovazione, nellacquisto di beni e brevetti, nel marketing e nella comunicazione. Il principio che nellaggregazione ogni azienda, leader nel suo sotto-settore, conserva autonomia tecnica e gestionale, ma beneficia delle competenze dei partner per ottimizzare commercialmente la proposta tecnica e tecnologi-

ca; il vantaggio della dimensione e della completezza dellofferta senza perdere in flessibilit e indipendenza. In realt non erano in molti a credere nelle possibilit di riuscita delliniziativa, perch lindividualismo imprenditoriale ancora molto radicato specialmente nelle realt di medio piccole dimensioni e poteva costituire un ostacolo difficile da superare. Ed invece il progetto sta funzionando, e la dimostrazione che i cinque partner sono diventati ormai 15, con una crescita nel 2011 del volume di affari del 34 per cento sino a raggiungere il valore complessivo di oltre 56 milioni di euro, e una buona penetrazione su importanti mercati esteri, con esportazione in 19 paesi e la costituzione di basi commerciali per la vendita e lassistenza tecnica, a cominciare da Brasile ed India. Il segreto della riuscita delloperazione sta innanzitutto nella qualit e complementariet delle imprese del gruppo; per dare unidea delle sinergie realizzate, ricordiamo le principali specializzazioni dei partner nellarea della fonderia di alluminio: macchine e sistemi di produzione; forni e impianti di trattamento metallurgico, materiali refrattari e prodotti ausiliari per fonderie di metalli; robotica e automazione dei processi fusori; progettazione e costruzione di stampi per getti a pressione ed a gravit; macchine e sistemi per la finitura getti;

soluzioni software per la fonderia; installazioni industriali per la protezione ambientale. Guardando alla ragione sociale del gruppo, evidente la ricerca di un quadro completo di competenze, per assicurare una concentrazione ottimale di know how e di qualit realizzativa. Il segno pi significativo della validit della formula e delle prospettive future comunque nellinteressante sviluppo della internazionalizzazione della rete, con il recente ingresso di tre aziende partner da Francia, Polonia e Repubblica Ceca. un grosso salto di qualit che significa un sostanziale allargamento delle prospettive sui mercati esteri e che la forma del contratto di rete apre realmente nuovi scenari nella gestione dei rapporti tra piccole e medie imprese e clienti internazionali. In sostanza, fare rete ha tutti i requisiti per funzionare, non un caso che fino ad oggi in Italia sono stati siglati 305 contratti di rete che interessano 1.600 imprese, e questo va ad indubbio merito di Confindustria che ha mantenuto molto alto il livello di attenzione su questo tipo di strumento per sostenere le aziende. Il caso di Five for Foundry dimostra che lavorare seriamente ripaga, e la rapida crescita del perimetro dellaggregazione anche oltre i confini nazionali pu rappresentare la soluzione organizzativa da cui prendere modello nei settori ad elevato tasso di competitivit.

revenire e premunirsi in sanit non mai abbastanza per potersi garantire, in caso di necessit, le migliori prestazioni e i migliori centri sanitari, ma anche per effettuare le prestazioni di prevenzione diagnostica di routine tempestivamente. La copertura sanitaria integrativa ha un ruolo importante in Italia gi da molti anni, un concetto che si concretizzato ed evoluto nel tempo arrivando oggi alla sua forma pi matura. il caso della Campa, mutua sanitaria integrativa, un riferimento per le famiglie, le aziende, i lavoratori che cercano la garanzia di unefficace integrazione e previdenza sanitaria, alternativa allassicurazione sanitaria. Dal 1958 a oggi questa societ di mutuo soccorso di strada ne ha fatta tanta e, nata per i lavoratori autonomi e i professionisti, ora aperta a tutti i cittadini. Lo spirito chiaro, quello mutualistico. Campa non ha scopo di lucro, ma esclusivamente finalit assistenziale. Non unassicurazione, ma si ispira ai valori della solidariet e della mutualit volontaria grazie ai quali garantisce protezione e assistenza sanitaria ai propri associati. questa la differenza sostanziale che distingue la Campa da una polizza malattia, con tutti i vantaggi che ne derivano. E non pochi. A differenza di un premio assicurativo di una polizza sanitaria i contributi associa-

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in evidenza

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UBRICA

LAVORO
di EmaNUELa gaSTaLdi

MAL DI SCHIENA? CERVICALE? ALLERGIE?

verTICI azIenDalI: meglIo glI uomInI o le Donne?

la rISpoSTa enTrambI
egli ultimi tempi mi capita spesso di confrontarmi con un tema che emerge insistente, trasversale ai settori del mercato e ai campi delle attivit umane. Tema forse gi dibattuto, ma evidentemente non risolto, se rimane di grande attualit: perch, nonostante il paracadute delle pari opportunit, una donna manager fatica ancora a raggiungere posizioni di potere? Perch, ai vertici delle aziende, la percentuale femminile ancora bassa, spesso salvaguardata solo dallesistenza di quote rosa imposte per legge? Perch gli squilibri tra presenza maschile e femminile sono ancora cos forti? Forse il retaggio culturale che vuole la donna angelo del focolare, dedita pi alla casa, alla famiglia, ai figli, che alla propria affermazione professionale. Ma non cos: le statistiche indicano che, se il 54 per cento delle donne italiane non lavora, non per procreare, perch poi sono anche quelle che fanno meno figli rispetto alla media europea. Forse il fatto di abitare in un contesto nel quale lidentit maschile coincide ancora con la realizzazione professionale e i modelli di riferimento di imprenditorialit, managerialit e leadership sono ancora maschili. Difficile dunque che una donna trovi spazio, perch il territorio ancora troppo fortemente presidiato. Ma anche questo vero solo in parte, perch nuovi modelli di leadership al femminile stanno in realt emergendo. Forse la chiave nel fatto che non riusciamo a superare il dualismo e a spostare il confronto su un piano diverso. Restiamo ancorati alla ricerca dei motivi per i quali
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questo accade, dimenticando di tentare una soluzione. Ci fermiamo alla ricerca delle responsabilit, senza considerare che i fenomeni sociali e antropologici spesso non hanno un solo padrone. Nel tentativo di risolvere il conflitto tra maschile e femminile, dimentichiamo la terza opzione, quella dellaccettazione della loro coesistenza, ciascuno nella propria sfera di competenza e abilit. Dimentichiamo che una donna manager pu tranquillamente guidare ed essere leader senza assumere comportamenti tipici del maschio. Perch non accrescendo in quantit e qualit le competenze maschili che una donna pu contribuire al (buon) funzionamento di unorganizzazione, ma mettendo in gioco tutte quelle che in realt alluomo difettano e delle quali invece la met femminile delluniverso abbonda. Da qualche anno ormai la ricerca scientifica ha descritto con puntualit quanto diverso sia il modo di operare del cervello a secondo del genere e ampiamente confermato che il maschile e il femminile, caratterizzati per adempiere a diverse funzioni nella notte dei tempi, sono poi rimasti figli delle rispettive finalit e abilit, e si sono sviluppati per essere complementari. Cos, solo se comprenderemo le differenze, potremo realmente iniziare a contare sulla forza collettiva, bypassando lindividualismo di genere. Dunque, i due sessi elaborano le informazioni in maniera diversa, pensano in maniera diversa, possiedono convinzioni, percezioni e ordini di priorit diverse. Sono femminili la capacit organizzativa e di pianificazione a lungo termine, la sensibilit innata per la gestione degli

aspetti relazionali, la capacit creativa risorsa di miglioramento continuo e la percezione acuta, che permette di anticipare i problemi e le loro soluzioni. Il cosiddetto intuito femminile altro non che la capacit di leggere i segnali deboli, quella che consente di prevedere le tendenze, interpretare i bisogni, orientarsi nella nostra societ liquida. Talento tipicamente femminile sono inoltre la visione globale e la capacit di seguire pi progetti contemporaneamente. Le donne sono flessibili e meglio si adattano delluomo a nuovi contesti e nuovi bisogni: se lidentificazione sociale del maschio passa ancora per gli stessi vecchi lavori, le donne si sparpagliano nel 51,4 per cento dei ruoli professionali (rispetto al 26,1% del 1980). Fanno nuovi mestieri, dunque, ma questa flessibilit non usata per pianificarsi un sentiero di carriera: il talento le fa eccellere nelle aule universitarie, pi dei colleghi maschi, ma solo il 12 per cento delle professioniste frequenta percorsi di crescita e sviluppo delle competenze. Abilissime nella lettura delle dinamiche relazionali, le donne per non sanno fare squadra e sprecano energie a gestire le relazioni, perdendo di vista il risultato e dimenticandosi di lavorare per obiettivi. Perfezioniste di natura, si dannano per eccellere, dimenticando di applicare un principio manageriale basilare: quello della delega. Poco male, verrebbe da dire, perch il focus al risultato, il lavoro per obiettivi e la capacit di delega sono tra le abilit migliori delluniverso maschile. Il modello gestionale davvero vincente potrebbe e dovrebbe dunque contenerli entrambi.

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UBRICA

FINANzA E IMPRESA
di aLBERTo BERToLoTTi

Il SuCCeSSo DI CreDITo aDeSSo:

QuanDo la regIone vICIna alle ImpreSe


Manda la tua domanda a: alberto.bertolotti@dodicimesi.com

inanziamenti chirografari a medio termine a sostegno del fabbisogno di liquidit aziendale a fronte della presentazione di ordini in portafoglio. Questa in sintesi loperativit di Credito Adesso, una misura agevolativa dedicata alle Pmi e operativa a partire dal 9 gennaio scorso, in seguito ad un accordo siglato tra Regione Lombardia e Banca Europea degli investimenti. I dati forniti dalla finanziaria regionale Finlombarda testimoniano il successo delliniziativa: nei primi 7 giorni di apertura sono state presentate allo sportello dedicato ben 77 domande secondo un trend in costante crescita che a marzo ha raggiunto un totale di 977 richieste di finanziamento presentate, pari a 282 milioni di euro. Ancora una volta Regione Lombardia ha saputo interpretare al meglio lo spirito e le finalit dellaccordo siglato con lEuropa a sostegno delle Pmi, elaborando una formula agevolativa del tutto

innovativa che, coinvolgendo anche le banche, fosse in grado di rimettere in moto un sistema del credito ormai immobilizzato rispondendo a un bisogno incalzante delle imprese. Analizzando i dati relativi ai soggetti richiedenti, seppure circoscritti ai soli 4 settori di attivit ammessi (manifatturiero, costruzioni, commercio allingrosso e servizi), possibile mappare come il problema dellilliquidit si sia diffuso e distribuito tra le aziende che compongono il tessuto economico lombardo. Le province di Milano e Brescia, prime in Lombardia per numero di imprese e indotto generato, si attestano ai primi due posti per domande presentate; questo dato conferma come laggravarsi della stretta creditizia abbia fatto emergere prepotentemente il problema dellilliquidit anche per le imprese pi solide, fino a minacciarne la capacit produttiva. Per quanto concerne i settori di attivit spiccano, sia per numero di domande che per importi, il manifatturiero e

le costruzioni che da una recente analisi condotta sui bilanci depositati risultano tra le pi colpite dalla crisi nella nostra regione. (vedi tabella) I dati sanciscono il successo delliniziativa, confermato non solo dallalta adesione delle imprese ma anche dal numero di banche convenzionate (circa 40), che hanno contribuito alla creazione del plafond con un contributo di oltre 300 milioni di euro, da sommarsi ai 200 milioni gi concessi della Banca Europea degli investimenti. Rispetto a un quadro del tutto positivo rimangono da rilevare solo due aspetti problematici: i tassi di interesse applicati (compresi tra 3,25 e 6% su Euribor a 6 mesi), considerati troppo alti dalle aziende pi solide (nonostante un punto percentuale di abbattimento tasso garantito dalla Regione) e leccessiva rigidit in fase di valutazione delle richieste. Secondo i dati del primo trimestre, infatti, circa il 37 per cento delle domande presentate non supera listruttoria formale, mentre un ulteriore 37 per cento si ferma al secondo step di selezione, in cui la banca di riferimento valuta il merito di credito dellazienda. Senza dubbio Credito Adesso rimane, nonostante alcune criticit, unopportunit concreta per le imprese, con un plafond ancora capiente e disponibile per tutte le aziende appartenenti ai settori ammessi, comprese quelle che abbiano gi presentato una domanda respinta in fase di istruttoria.

I BRESCIANI

LO SANNO
BsNews.it ha acquisito negli anni un numero sempre crescente di lettori grazie alla qualit delle notizie pubblicate e alla frequenza e tempestivit degli aggiornamenti, due caratteristiche che rendono unica la sua proposta nel panorama editoriale della provincia di Brescia. < 60mila visitatori unici/mese < 10mila contatti su Facebook < oltre 200 commenti alle notizie inseriti dai lettori ogni giorno

CREdITo AdESSo domande presentate per settore di attivit


SETToRE AMMESSI Manifatturiero Costruzioni Commercio allingrosso Servizi alle imprese n.d. ToTALE VALoRE FINANzIAMENTI RICHIESTI () 173.014.793 60.057.487 28.400.033 20.614.406 n.d. 282.086.719 % SUL ToTALE 61 21 10 7 1 100

pRImA

Fonte: Finlombarda SpA (agg. 20/30/2012)

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ACHECA

La Camera di commercio Italo-Tedesca apre a Brescia


28/03 Per aumentare i rapporti industriali e commerciali con la Germania, Brescia ha aperto un distaccamento della sede milanese della Camera di Commercio italo-germanica in via Solferino 10. Il rapporto tra la Leonessa e la Germania sempre stato molto stretto, tanto che il 30% delle nostre esportazioni complessive finisce nel paese di Angela Merkel. Lauspicio che con lapertura del nuovo ufficio la quota possa aumentare, sviluppando nel contempo linserimento delle aziende teutoniche sul mercato italiano ed offrendo opportunit alle imprese italiane che intendono investire in Germania. Angela Giebelmann sar a capo dellufficio bresciano.

Ubi Banca lancia i Social Bonds


Ubi Banca ha presentato i Social Bonds (prestiti obbligazionari 02/04 sociali), uno strumento finanziario che, oltre ad offrire al sottoscrittore un ritorno sullinvestimento, consente alla Banca di devolvere parte dellimporto raccolto a supporto di iniziative di interesse sociale e, in particolare, di progetti promossi da organizzazioni non profit oppure, per la prima volta in Italia, di farlo confluire in un plafond per lerogazione di finanziamenti per iniziative del Terzo Settore. Unimportante innovazione che allinea lItalia ai paesi europei pi evoluti sui temi della finanza per il non profit, e che conferma la scelta del gruppo di dedicare, in un momento di accresciuta necessit di risorse finanziarie, una particolare attenzione al sostegno di quei progetti ad alto impatto sociale. Le organizzazioni e i soggetti non profit che possono beneficiare dei Social Bonds Ubi Banca dovranno rappresentare realt significative nei territori di riferimento, operare in uno dei settori principali quali infanzia, istruzione, terza et, nuove povert, salute, ambiente e caratterizzarsi per efficienza gestionale, buon merito creditizio, stabilit di cash flow e avere un alto impatto sociale. Listituto finanziario ha dato avvio al progetto con il lancio di un prestito obbligazionario emesso dal Banco di Brescia a favore del reparto di Oncoematologia Pediatrica degli Spedali Civili di Brescia. Loperazione ha riscontrato un grande successo, tanto le sottoscrizioni hanno raggiunto lammontare massimo nominale di 20 milioni di euro in soli due giorni. Ci ha consentito al Banco di Brescia di devolvere una parte dellimporto collocato lo 0,50% dellammontare nominale totale (ogni singolo titolo ha un valore nominale di mille euro) a supporto dellattivit del reparto che si occupa della diagnosi e della cura di bambini affetti da malattie ematologiche e neoplastiche. Le richieste hanno superato le pi rosee aspettative, ha dichiarato il vice direttore generale del Banco di Brescia Stefano Kuhn, per quella che stata unoperazione importante fatta per Brescia e con Brescia, che testimonia la generosit dei bresciani, senza escludere la possibilit dintraprendere a breve iniziative analoghe.

Turboden azienda bresciana appartenente a Pratt & Whitney Power Systems Company (gruppo Utc) e leader in Europa nella realizzazione di turbogeneratori basati sul Ciclo Rankine Organico (Orc) ha presentato, presso la sua sede generale a Brescia, il progetto H-Reii Demo (Heat Recovery in Energy Intensive Industries) in partnership con Comeca spa (partner tecnologico) e con Fire - Federazione italiana uso razionale energia (partner scientifico). Avviato a gennaio 2012, H-Reii Demo il secondo progetto di Turboden che la Direzione generale ambiente della Commissione europea ha deciso di cofinanziare tramite il programma Life+ per lalto valore tecnologico e ambientale. Forte dei risultati ottenuti dal progetto H-Reii (2010-2012), che aveva tra gli obiettivi la stima del potenziale di recupero calore in industrie altamente energivore sul territorio italiano, il progetto H-Reii Demo supera i confini nazionali, esportando il modello pilota italiano a livello europeo, e realizza il primo impianto di recupero calore nel settore siderurgico, in Germania. Tra gli obiettivi del progetto, lo sviluppo nel settore siderurgico del primo prototipo di recupero calore da forno elettrico (Eaf) con tecnologia Orc, completamente integrato in un impianto di estrazione fumi (che comporterebbe una significativa riduzione del consumo energetico totale) e la creazione di una Piattaforma tecnologica europea sul tema dellefficienza energetica e della sostenibilit ambientale nellindustria.

Turboden presenta il progetto H-Reii Demo per il recupero di calore nel settore 13/04 siderurgico

Paola Artioli (Aso Siderurgica) il nuovo presidente del settore Metallurgia, siderurgia e mineraria di Associazione industriale bresciana. Vice presidenti per il quadriennio 2012-2016 saranno Gian Paolo Capra (Raffinerie Metalli Capra) e Loretta Forelli (Forelli Pietro). Nel settore delle Industrie estrattive, materiali da costruzione e legno, per il quadriennio 2012-2016, stata eletta presidente Daniela Grandi (Gabeca); vice presidente Arturo Bernardelli (Edilquattro).
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Aib, Paola Artioli presidente settore metallurgia e siderurgia, Daniela Grandi 13/04 presidente settore materiali da costruzione

da sinistra, Stefano Kuhn, vice direttore generale del Banco di Brescia, e Cornelio Coppini, direttore generale degli Spedali Civili di Brescia.

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UBRICA

POLITICA E SOCIET
di ENRiCo maTTiNzoLi

Energia Positiva

programmazIone

la STraDa per loCCupazIone gIovanIle

dati sulla disoccupazione giovanile in Italia sono sempre pi allarmanti e ci pongono di fronte ad una emergenza sociale di portata storica. del tutto evidente che la situazione economica stagnante non fa che appesantirne gli effetti ma, al tempo stesso, viene da chiedersi se vada considerato un nuovo approccio da parte delle istituzioni scolastiche verso il mondo del lavoro. Gli strumenti che continuano ad essere determinanti per trovare un lavoro sono la formazione che non pu pi limitarsi a quella di base e che anche in presenza di una laurea deve essere accompagnata da una specializzazione o master, che accrescano nello specifico le competenze , e soprattutto la richiesta del mercato. La logica dei Paesi anglosassoni, dove a una richiesta di assunzione viene posto il quesito di quale sia il vantaggio da subito per lazienda, sta diventando nellottica della globalizzazione di uso sempre pi comune. Ecco quindi che il rapporto tra sistema scuola/formazione e impresa deve poter essere pi sinergico, soprattutto nella fase programmatica. Servono medici, ragionieri, falegnami, ma migliaia di laureati in Scienze della comunicazione, diplomati al Liceo Scientifico e formati estetisti sono in cerca di una prima occupazione che il mercato non richiede. Ma, se alla fine della scuola dellobbligo, qualcuno avesse illustrato a questi giovani, oltre che le possibilit di formazione, le effettive future possibilit di
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occupazione, forse non avremmo sconfitto la disoccupazione giovanile ma, certamente, avremmo contribuito ad aumentarne le probabilit e potenzialit occupazionali. Serve quindi offrire, al momento della scelta del percorso formativo, strumenti aggiornati di programmazione, che sappiano leggere e prevedere scientificamente quante e di che tipo saranno le figure professionali richieste dal mercato del lavoro nel prossimo decennio. Programmare quindi e al tempo stesso avere il coraggio di modificare uno stereotipo tutto italiano che vede una sorta di incompatibilit tra formazione di alto livello e lavori manuali quasi a voler segnare una linea di confine tra lavori qualificanti e lavori qualificati. I sacrifici di tanti operai per far studiare un figlio, si manifestano al tempo stes-

so in un delinearne consapevolmente il perimetro di occupazione, escludendo a priori un lavoro dove non ci si debba sporcare le mani. Se, da un punto di vista psicologico, il comportamento di tanti genitori post fordisti comprensibile, non trova ragion dessere in una economia completamente diversa da quella del secolo scorso, i cui i tempi di trasformazione sono sempre pi rapidi e radicali. Vale la pena quindi di riconsiderare quelle attivit manuali, che hanno fatto grande il nostro Paese non solo nel Rinascimento, ma anche ai giorni nostri e che rischiano di scomparire se non tramandate nella loro essenza del saper fare? Come al solito la risposta anche se non condivisibile, ma in tutta la sua crudezza, la dar e continuer a darla il mercato.

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UBRICA

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a creativit non si limita alla produzione artistica, ma costituisce una parte vitale dellattivit umana e lo strumento fondamentale alla sopravvivenza in un mondo a volte difficile. Questaffermazione di un architetto, designer e museologo canadese, James Bradburne, attualmente direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze che, sotto la sua sapiente guida, sta divenendo un esempio di innovazione culturale sostenibile in tutto il mondo. James Bradburne ha inaugurato lo scorso 26 marzo, nella splendida cornice settecentesca dellincompiuto Palazzo Venier dei Leoni, sede del Peggy Guggenheim Museum di Venezia, il primo di quattro incontri settimanali con lobiettivo di risvegliare negli adulti la creativit, attraverso incontri e dialoghi con esperti di spicco del mondo culturale contemporaneo. Si iniziato con Lucilla Giagnoni, attrice, performer e autrice di trasmissioni radiofoniche Rai. Tema: La parola che incanta: imparare a raccontarsi. Lincontro ha esplorato la comunicazione verbale quale possibilit di espressione e manifestazione della creativit nel quotidiano. Nel corso della serata i partecipanti sono stati coinvolti in un momento creativo di performance guidato dallautrice/attrice. Ai presenti stato chiesto di presentarsi e di parlare di una propria abilit. Un buon narratore deve saper scegliere che cosa necessario al racconto. Una sorta di veloce e improvvisato pecha kucha! Successivamente, Marianella Sclavi, scrittrice e studiosa di Arte di ascoltare e gestione creativa dei conflitti, ha coinvolto i partecipanti in esercizi di fenomeMESI 12maggio 2012

nologia sperimentale avanzando situazioni di imbarazzo, dissenso e antagonismo presenti nel quotidiano di ognuno di noi, focalizzandosi sul ruolo dellumorismo e della creativit nei conflitti della vita quotidiana. Un successo annunciato quello di Sclavi in unepoca, la nostra, in cui legoismo e il ripiegamento su noi stessi ha reso i rapporti umani molto complessi e spesso ostili e astiosi. Nellincontro con Arcangelo Sassolino, artista vicentino formatosi presso la School of Visual Art (Sva) di New York si trattato del tema: La creativit dellartista: dal processo mentale alla realizzazione industriale. In modo divertente e inconsueto Sassolino ha raccontato, attraverso aneddoti ed episodi autobiografici, il proprio lavoro e il processo creativo visto dalla parte dellartista. Nella seconda parte della serata i presenti sono stati coinvolti in un workshop creativo guidato dallartista. Infine, Andrea Bandelli, consulente per progetti di didattica informale e comunicazione della scienza e direttore di PlayDecide, un progetto per sviluppare e facilitare dibattiti partecipativi su argomenti contemporanei e controversi in modo piacevole e giocoso, ha introdotto i partecipanti al workshop Giocare seriamente alla democrazia. Come qualcuno di voi ricorder, di Venezia e della sua capacit di essere sempre innovativa, avevamo parlato qualche

numero fa, a proposito di H-Farm, un angolo di Silicon Valley incastonato nellentroterra della laguna, accanto allaeroporto Marco Polo. Venezia, come la Toscana, conferma di una tradizione secolare di accoglienza e attrazione di artisti e geni creativi, di poeti e pittori che nelle sue calli e campielli, ritrovavano, come Peggy Guggenheim, il terreno fertile per impiantarvi capolavori provenienti da ogni angolo del mondo. Non casualmente, infatti, un grande poeta romantico inglese, Percy Bysshe Shelley, vissuto in laguna assieme a lord Byron, qui scrisse il proprio saggio A Defense of Poetry, che contiene la famosa affermazione: I poeti sono i misconosciuti legislatori del mondo. Infatti, per la capacit di intravvedere il legame tra bellezza e verit (e perci promotori non solo delle arti, ma anche dellordine e dellavvento della societ civile), essi sono dotati della capacit di vedere oltre la realt immediata e diventano anche profeti di una possibile riforma. Solo il poeta pu stabilire un vero contatto con la realt attraverso il linguaggio e trasmetterne il significato autentico.

UlTURA E SOCIET

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(TemI per Il DuemIla)


Temi come spazio tematico e filone di ricerca entro cui seguire un possibile percorso progettuale e un arco temporale non di lungo periodo (Nel lungo periodo diceva lo scetticismo di Keynes saremo tutti morti) ma nemmeno di corto respiro.

I gIovanI e leuropa

di aLESSaNdRo ChEULa

on estatica, cio inerte e inane, e nemmeno estetica, cio di maniera, ma epica nel senso di etica motivante e trainante, convincente e coinvolgente. Etica come dialogica (ragione) dei valori nello Stato, epica come dinamica (passione) degli ideali nella societ, prassi come dialettica (pulsione) degli interessi del mercato. Ci perch letica dei valori, per essere produttiva e propulsiva, deve avere la forza attrattiva di unepica degli ideali. UNETiCa EPiCa Unetica epica la condizione per una autentica possibile risorgenza italiana. Una sommatoria quale risultante di tre momenti: la memoria del passato

come condizione della coscienza del presente e questa come premessa per la speranza nel futuro. Punto di partenza letica, non quella ostentata e sbandierata retoricamente, tale da diventare una nuova estetica, ma quella vissuta e verificata concretamente passo per passo. Ecco perch quello incipiente sar il secolo delletica, ma potrebbe anche essere il suo opposto, il secolo delletnica. Della pulizia etnica contro la pulizia etica. No alle etnie, dunque, alla sottocultura etnica delle piccole borghesie delle piccole patrie, tendenzialmente divisive quando non eversive, s a una cultura etica condivisa e connettiva di cui nessuno si arroghi il monopolio come nessuno ha lesclusiva della verit pur essendo ognuno convinto della propria. Relativismo? No, semplicemente coscienza della propria relativit e finitezza, interagibile e interfacciabile, disponibile e compatibile con altre entit e identit, quindi con altre verit. Perci parliamo di unetica bipartisan e di verit non dubitanti o titubanti, non esitanti o tentennati, ma dialoganti seppur non militanti. Quale etica bipartisan? Letica come fede dei non credenti, la fede come etica dei credenti. Il rapporto tra etica e scienza, e in subordine tra

etica ed economia, come corollari del pi ampio rapporto tra fede e ragione, il conflitto fondamentale del nostro tempo. Conflitto che ci accompagner per alcune generazioni, in attesa di approdare ad una nuova antropologia (non escatologia, cio nellaltra vita, ma su questa terra). i gioVaNi E LEURoPa I giovani come emergenza sociale, lEuropa come evenienza epocale e convenienza continentale. Quale Europa? LEuropa dei quattro cantoni, delle quattro motrici storiche e delle quattro matrici antropologiche che dovranno trovare posto nella futura Costituzione europea. UnEuropa teatro di una nuova alleanza tra animal spirits e politically correct. Ossia tra le forze coscienti e pensanti dello Stato e le forze vincenti e rampanti e mordenti e ruspanti del mercato, mediate dalle forze cogenti e costanti della societ. Le forze produttive sono, anche se soggettivamente non lo vogliono o non lo sanno, oggettivamente propulsive e progressive. Ma per far questo occorre una rivoluzione epocale, che in politica come una mutazione antropologica nella vita,vale a dire su-

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perare il novecentismo, la giustapposizione destra-sinistra e dei relativi sistemi di valori (ideologie) in vista di un possibile trasversalismo tra i rispettivi ideali concorsuali, cio non ancora consensuali ma non pi conflittuali. Ma qui sorge un altro problema. Il superamento delle ideologie ha lasciato il posto al dilagare delle tecnologie. Nel senso che siamo passati dalla totalizzazione dei valori dello Stato (le ideologie) alla globalizzazione degli interessi del mercato (le tecnologie), ossia dalla illusoria speranza nel domani alla delusoria certezza del futuro. Cos come la globalizzazione dello scambio ha preso il posto della planetizzazione della guerra, altrettanto gli interessi globalizzanti delle tecnologie hanno preso il posto dei valori totalizzanti delle ideologie. Ma le ideologie, in quanto sistemi di valori omologanti o etiche dei valori unificanti, erano anche epiche degli ideali mobilitanti; le tecnologie, in quanto prassi degli interessi individuali, pur motivanti non hanno la stessa forza attrattiva, aggregante e mobilitante.

OLd E neW eCOnOMY La old economy, lindustria ossia leconomia reale figlia del fordismo e coeva delle ideologie totalizzanti e pervasive, ricchezza senza valore; la new economy, la finanza ovvero leconomia virtuale figlia del postfordismo e delle tecnologie globalizzanti e invasive, valore senza ricchezza. Insieme sono vincenti, divise sono perdenti, poich se la finanza nasce dallindustria come creazione di ricchezza, allindustria deve tornare come creazione di valore. Ma se la old economy dellet fordista era localista, la new economy dellepoca postfordista globali sta. Globalizzazione e localizzazione, globalismo economico e localismo politico sono dunque i due poli entro cui si muove: lo scambio globale, anche se iniquo o ineguale, si dimostrato nella seconda met del Novecento lunica alternativa alla guerra mondiale della prima met del secolo. Onore dunque alla globalizzazione e alla prima crisi dellera globale come prezzo economico da pagare alla pace mondiale, poich gli errori dello scambio globale sono pur sempre preferibili agli orrori delle guer-

re mondiali. Per la stessa ragione onore alleuro in quanto frutto del processo di pacificazione e unificazione europea dopo mille anni di guerre interetniche, infranazionali e interstatuali, per non dire delle guerre interconfessionali e interreligiose. Euro come garanzia futura di pace perpetua. Tornare alle vecchie valute nazionali potrebbe comportare il ritorno ai mercati conflittuali lun contro laltro armati, vanificando il sogno del Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli, lintuizione visionaria di Jean Monnet e l utopia concreta di coloro De Gasperi, Adenauer e Schumann che ne raccolsero la grande eredit. gLoBaLiSmo E LoCaLiSmo Certo che leuro costato un sacrificio di massa in termini di diminuzione del potere dacquisto, quasi come una guerra persa (anzi, in termini economici quanto e forse pi duna guerra persa). Ma il prezzo da pagare sullaltare della pace, un prezzo economico e politico infinitamente pi sopportabile del costo umano e sociale delle guerre guerreggiate del passato. Cos come lattuale crisi, la

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prima dellet globale, il prezzo da pagare alla pace mondiale, poich nellet dello scambio globale mantenere la pace costa di pi che fare la guerra, essendo la globalizzazione dello scambio lunica alternativa concreta alla planetizzazione della guerra. Globalizzazione e digitalizzazione sono due facce della stessa medaglia (tali che luna non pu fare a meno dellaltra) nonch versione attuale della relazione spazio-tempo e rapporto eziologico diretto (causale e necessitante) tra scambio globale e tecnologia digitale, tale che luno non sarebbe concepibile senza laltra. Tecnologia che nellimmediato elimina pi posti di quanti ne crei, allopposto di quanto succedeva al tempo delle tecnologie meccaniche ed elettriche delle prime rivoluzioni industriali dei secoli diciannovesimo e ventesimo. Ma in un mondo connesso parlare di relazioni significa parlare di reti. Non solo di reti digitali e funzionali, ma anche di reti morali e culturali. Perci la rete solidale va oltre la rete digitale. Globalizzazione fa rima non solo con digitalizzazione ma anche con solidarizzazione, mondialismo con solidarismo, globalit con solidariet. C qualcosa di pi ampio e di pi vasto, oltre che di pi profondo, della globalizzazione: la solidariet. Solidarismo non come parola vuota ma come parola dordine. Solidariet istituzionalizzata nella moderna versione dello Stato sociale. Solidarismo come coesione sociale e come collante ideale delleconomia
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sociale di mercato. Solidarismo come epica degli ideali nella societ capace di unire la prassi degli interessi del liberismo nel mercato alletica dei valori del liberalismo nello Stato. La gLoBaLizzazioNE E i SUoi NEmiCi La globalizzazione porta inevitabilmente con s dei cadeaux impoisonnifs, regali avvelenati. Prendiamo ad esempio il fenomeno epocale che stato quarantanni fa, nel 1972, uno degli avvenimenti fondativi della globalizzazione, ovvero lalleanza tra Stati Uniti e Cina. Unalleanza nata allepoca della presidenza Nixon con la diplomazia del ping pong di Henry Kissinger, forse il pi grande segretario di Stato nella storia degli Stati Uniti, colui che chiuse la guerra col Vietnam e apr lOccidente alla Cina. Ebbene, oggi lalleanza tra Stati Uniti e Cina nel Wto rischia, prima ancora di penalizzare leuro, di soffocare e mortificare lEuropa, stretta tra lincudine della concorrenza dellalta tecnologia statunitense e il martello della competizione a basso costo cinese. Ma la novit cinese, lirrompere della Cina nel mondo moderno e quindi nella storia con tutta la forza della sua potenzialit economica e della sua complessit sociale, pone il problema del rapporto a livello globale tra capitalismo e democrazia, democrazia e mercato, Stato e mercato. E lo pone in maniera del tutto inedita rispetto al passato e alle scuole del pensiero poli-

tico occidentale, pensiero che sino ad ora ha fatto scuola nel mondo ponendosi come dottrina egemone a livello planetario. Ebbene, in Occidente tale rapporto sta passando da sofferto ma riuscito connubio a divorzio incipiente o latente, in Oriente democrazia e mercato sono separati dalla nascita. Si veda la Cina, un modello efficiente sul piano pratico anche se inferiore su quello etico-politico, un capitalismo senza democrazia dove il liberismo del mercato si accompagna al dispotismo nello Stato. STaTo E mERCaTo SEPaRaTi iN CaSa? Coevi e coesi, come dovrebbe essere nelle democrazie degne di questo nome? No, da noi purtroppo non lo sono. In Italia Stato e mercato sono lun contro laltro armati perch non sono n coevi, cio nati insieme, n coesi, cio figli della stessa cultura. In Italia Stato e mercato sono lun contro laltro armati perch nati in epoche diverse ma pi ancora perch figli di due culture diverse. Mentre il mercato stato plasmato dalla cultura del Nord, lo Stato stato forgiato dalla cultura del Sud. Due culture che, dato il dualismo storico e culturale che ancor oggi non divide ma distingue le due met del Paese, sono inconciliabili. questa la madre di tutti gli errori (e, si veda la criminalit organizzata che penalizza il Sud, di tutti gli orrori). Tutto ci senza adombrare minimamente alcuna suggestione di tipo separatista ma fa-

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le misure contano
e del non lavoro eliminando il feticcio del posto fisso come diritto naturale e rinunciando al mito (utopia) della piena occupazione, ideologia dellet fordista del secolo scorso. Insomma, nelle condizioni attuali di globalit dei mercati e delle tensioni che inevitabilmente ne costituiscono la permanente situazione di crisi, se vogliamo garantire i precari occorre in un certa misura precarizzare i garantiti, facendo della incertezza del posto di lavoro la condizione strutturale per la certezza del diritto al lavoro. La flexsecurity danese, flessibilit e sicurezza, un grande ideale, come la piena occupazione dellet fordista, ma da noi pi difficile della quadratura del cerchio. Meglio sarebbe dire invece che il mix flessibilit-sicurezza, oltre che essere figlio di situazioni geoeconomiche privilegiate quanto irripetibili, unulteriore conferma della capacit della socialdemocrazia scandinava di conciliare gli opposti, un grande modello che in Italia troppo bello per essere vero.
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cendo semplicemente una constatazione oggettiva. E possibile un liberismo economico nel mercato senza liberalismo politico nello Stato? Si pu dare un libero mercato senza Stato democratico? Una volta no, ma oggi non pi. La Cina insegna: la prassi degli interessi (il liberismo del mercato) pu fare a meno delletica del valori (il liberalismo nello Stato), perci oggi pi di ieri necessaria la mediazione dellepica degli ideali (il solidarismo nella societ). Ci pone il problema del possibile superamento, o meglio della scelta, tra i due modelli occidentali di riferimento: modello renano (franco-tedesco) fondato sulleconomia sociale di mercato o modello anglo-americano basato sul mercato tout-court? Tema caro, per inciso, alla migliore autocoscienza liberal-cattolica e cattolicopopolare(Giovanni Bazoli e Giuseppe De Rita, come fu caro a Pietro Scoppola e Achille Ardig e agli intellettuali cattolici della Lega democratica) e alla migliore autocritica laica e liberaldemocratica (Bruno Visentini, Guido Rossi e insieme a loro altre numerose eminenti personalit, a partire dal compianto Edmondo Berselli e al brain trust del bolognese Mulino per continuare con molti altri che sarebbe lungo elencare). QUaLE RiSPoSTa aLLa CRiSi? Crescita o decrescita? Sviluppo o sottosviluppo? Abbiamo dimenticato il Rapporto del Mit sulla crescita zero, steso dagli scienziati di Boston allindomani del primo shock petrolifero del 1973 dopo la guerra del Kippur, quasi quarantanni prima delle teorie di Latouche, il profeta della utopia concreta della decrescita. Quale decrescita senza un conseguente inevitabile impoverimento materiale? Ma quale crescita se nelle economie sature lo sviluppo non pi possibile? O comunque, il caso dellEuropa, non pi possibile ai ritmi di ieri? Come possibile coniugare la decrescita con un nuovo modello di sviluppo? Austerit e sobriet non possono essere modelli di vita ma non di crescita, come la decrescita non un modello di sviluppo ma il suo contrario, cio di rinuncia. Ma poich oggi non c crescita senza flessibilit, parlare di
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sviluppo significa porre lesigenza di unestensione della flessibilit a tutto il sistema socio-economico e a tutti gli attori che ne fanno parte. Ma c unulteriore variabile alla dualit tra flessibilit o precariato: se tutti siamo flessibili, nessuno precario. Per redistribuire il lavoro dando occupazione ai giovani, non a tutti ma almeno alla maggior parte di essi, occorre flessibilizzare tutti i rapporti di lavoro, il cui mercato oggi diviso tra una maggioranza occupata e garantita per la vita e una minoranza disoccupata e precaria a vita. Ripetiamo: se tutti siamo flessibili, nessuno precario. Ma il rischio, in prospettiva, un altro. Al punto in cui sono giunte le cose, per dare lavoro alla maggioranza dei giovani o per ridistribuirlo in modo il pi possibile diffuso e socialmente equo, non basta pi nemmeno flessibilizzare ma occorre precarizzare. Per redistribuire il lavoro non a tutti, cosa impossibile in una economia di mercato, ma a quasi tutti occorre stabilire una totale osmosi tra mondo del lavoro

qualche volta.

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ONDAggIO

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i bresciani denudati dalla crisi, secondo il sondaggio proposto da Bsnews.it.

risi toglimi tutto. Anche i vestiti. Ma non il cellulare allultimo grido. quanto sembra emergere dallultimo sondaggio pubblicato da Bsnews.it. Lindagine che, lo ricordiamo, non ha valore scientifico era finalizzata a sondare lopinione dei lettori del quotidiano online sulla crisi economica che sta attanagliando Brescia. E le risposte ai quesiti propo-

sti dalla redazione sono state piuttosto chiare. Oltre sei persone su dieci, infatti, dichiarano di essere gi state costrette a ridurre il proprio tenore di vita e si dicono convinte del fatto che lItalia e la Leonessa non torneranno mai ai livelli di benessere pre-crisi. Ben nove lettori su dieci, quindi, affermano che nei prossimi anni dovranno tagliare ulteriormente i propri bilanci familiari. E la voce di risparmio principale sar

labbigliamento (42%). Seguita a ruota da bar e ristoranti. Mentre solo il 3 per cento andr a ridurre le spese su sport e benessere, e il 2 per cento rinuncer a cambiare pc, tv o telefono. Un risultato curioso. Ma si pu immaginare che chi in vera difficolt abbia gi tagliato le spese meno indispensabili e dunque, chiamato ad esprimersi dal sondaggio, stia gi operando la seconda tranche di tagli al bilancio familiare.

QUANTo TEMPo CI VoRR PER USCIRE dALLA CRISI?


Alla domanda i lettori di Bsnews.it danno una risposta quasi univoca. Ben il 69 per cento di coloro che hanno risposto alla domanda, infatti, ha affermato che lItalia e Brescia non torneranno pi ai livelli di benessere precedenti alla crisi. I pessimisti o i realisti, a seconda dei punti di vista sono insomma la stragrande maggioranza. Ma c anche un 8,5 per
Non torner mai come prima. Almeno due anni. Un anno.

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cento di ottimisti, convinto del fatto che baster un anno per lasciarsi alle spalle il momento peggiore. Ancora, il 14 per cento dei lettori ritiene che saranno necessari almeno due anni. Mentre un 6,5 per cento si dimostra fiducioso nel futuro, ma immagina tempi pi lunghi per tornare alla ricchezza degli anni passati.

Oltre tre anni.

Non so.

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ONDAggIO

LA CRISI HA CAMBIATo IL TUo TENoRE dI VITA?


Per i lettori di Bsnews.it la crisi si gi fatta sentire. Meno di un quarto di coloro che hanno risposto alla domanda, infatti, dichiara di aver mantenuto lo stesso tenore di vita degli anni precedenti (24,5%). Mentre ben il 63,5 per cento dice di avere gi provveduto a tagliare. Un dato che si spiega con gli effetti pratici della crisi (cassaintegrati, esodati, disoccupati e
Si ridotto. rimasto invariato.

via dicendo), ma anche forse con latteggiamento prudenziale di chi vuole tirare oggi la cinghia per il timore arrivino domani tempi pi duri. Curiosamente nessuno parla di tenore di vita migliorato. Mentre ben il 12 per cento ha scelto la voce Non so, a testimonianza di come in pochi abbiano ancora una percezione chiara di quanto sta accadendo.
Non so.

PENSI CHE PER LA CRISI doVRAI CAMBIARE IL TUo TENoRE dI VITA?


La domanda si collega alle due precedenti e ne conferma in pieno i trend. Nove lettori di www.bsnews.it su dieci, infatti, si dicono convinti del fatto che nei prossimi anni dovranno cambiare il proprio tenore di vita a causa della crisi. Soltanto l8 per cento dice che non dovr intervenire sui conti di casa (Non so: 1 per cento).

S.

No.

Non so.

CHE SPESE doVRAI RIdURRE MAGGIoRMENTE?


La tendenza, evidenziata anche da un precedente sondaggio, appare ormai consolidata. Labbigliamento e gli accessori sono uno dei settori su cui i bresciani andranno a intervenire maggiormente a causa della crisi. Cos, infatti, risponde il 42 per cento dei lettori del quotidiano online. Mentre quasi un terzo (29%) dichiara che taglier soprattutto le uscite in ristoranti, pizzerie e bar. Molto staccate tutte le altre voci proposte. Il
Abbigliamento e accessori. Ristoranti, pizzerie, bar. Vacanze (durata ridotta). Automobile. Spesa al supermercato. Tempo libero (cinema, disco, ecc).

6 per cento, infatti, spiega che far vacanze pi corte, mentre il 3 opter per mete pi vicine o meno costose. Soltanto il 5 per cento, ancora, interverr sul capitolo auto. Altrettanti risparmieranno su tempo libero e cultura. E la stessa percentuale taglier sulla spesa al supermercato. Mentre solo il 3 per cento ridurr il budget per sport e benessere. Infine, coloro che rinunceranno a cambiare pc, tv o telefono sono il 2 per cento.
Vacanze (modalit pi economiche. Sport e benessere. Pc, tv, telefono.

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geSTo STraorDInarIo per perSone normalI


Quando la famiglia soccorre la famiglia. Focus su una rete sempre pi estesa a supporto della societ e delle generazioni future.

aFFIDo

di BRUNo FoRza

ivere le sofferenze degli altri aiuta a guarire le proprie. La loro cura la nostra cura. Noi siamo cittadini normali, consapevoli che questa una parte della nostra vita. I nostri sembrano gesti straordinari, ma laffido non per persone straordinarie, se torniamo indietro di 50-60 anni nei paesi funzionava gi cos. Cera sempre locchio vigile di adulti e anziani, eravamo affidati a un contesto sociale meno acculturato, ma pi accogliente. Oggi siamo chiusi nel nostro privato, ma forse siamo pi infelici di prima. Nella relazione, invece, ci arricchiamo della cultura e della saggezza degli altri. Questi scambi umani non portano solo difficolt, permettono di conoscere la realt umana. Laffido una cosa normale. Il senso dellaffido emerge in tutta la sua chiarezza e profondit dalle parole di Fabrizia Quecchia, Maria Panizza e Angelo Bulgarini, i tre portavoce delle associazioni che hanno dato vita al Coordinamento delle Famiglie Affidatarie di Brescia. Abbiamo parlato con loro di un mondo forse meno noto rispetto a quello delladozione, ma altrettanto importante per il presente e il futuro della societ.

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UNa miSSioNE a TEmPo dETERmiNaTo Bambino, tribunale, servizi sociali, famiglia dorigine. Ecco il pacchetto completo dellaffido. Accogliendo un minore le famiglie sanno di dover aprire le porte della propria casa anche a tutto ci che sta intorno alla sua figura. Qui entra in gioco il coordinamento, chiamato a combattere la dimensione di solitudine della famiglia affidataria. Ad ognuna offerto un consulente, che ha il compito di accompagnare la coppia facendo da mediatore con i servizi sociali in situazioni che possono generare o amplificare tensioni deleterie. Pensare di riuscire a risolvere i problemi da soli un errore, accettare i propri limiti un sinonimo di saggezza. La legge italiana dice che listituto dellaffido temporaneo. Di fatto lo Stato concede alla famiglia naturale due anni di tempo per assestarsi. Se non bastano possibile un rinnovo di altri 24 mesi, che possono comunque essere prorogati perch la legge, almeno in questi casi, ammette il buonsenso. I bambini tengono il piede in due scarpe e raramente i quattro anni canonici sono sufficienti per il ritorno nella famiglia dorigine. Ogni caso, comunque, fa storia a s ed il tribunale a dettare i tempi degli incontri tra il minore e i genitori naturali. In linea teorica laffido a tempo deter-

Fabrizia Quecchia, presidente del Coordinamento famiglie affidatarie, e Angelo Bulgarini, presidente dellAssociazione Cana di Lograto.

minato, ma pu diventare per sempre trasformandosi in adozione. Tra le storie pi belle sbocciate in provincia c quella di una bambina affetta dalla sindrome di dawn, che a circa un anno stata affidata a una coppia non pi giovanissima. Avevano dato la loro disponibilit solo per qualche mese, ma nel giro di poco tempo stato avviato il procedimento di adozione. Cosa accaduto? Se ne sono innamorati e a quanto pare la piccola se ne accorta. Aveva gravi problemi di salute. Dopo laffido ha fatto progressi enormi. rifiorita. Non tutte le storie, per, hanno un lieto fine, e lombra del fallimento sempre la pi inquietante. I genitori affidatari, infatti, possono tornare sui loro passi causando un grosso danno al bambino e aprendo una crepa non indifferente anche nelle loro dinamiche famigliari.

STRaTEgiE PER iL SUCCESSo FamiLiaRE Dare tempo al tempo fondamentale. Nelle famiglie affidatarie deve esserci la consapevolezza cos come in quelle adottive di dover convivere con la sofferenza dei bambini. Per superarla necessario camminare insieme poich non esiste un rapporto consolidato, ma il minore viene da unaltra realt. Le differenze non tardano ad emergere e vanno gestite nel migliore dei modi. Questo discorso calza a pennello anche riguardo al parallelismo con la famiglia dorigine. Il muro contro muro o il testa a testa sono da evitare, la competizione deleteria. Il bambino deve percepire una stima reciproca tra le famiglie poich il legame con la sua parte vitale indissolubile. Sembrer un paradosso, ma come ci racconta Fabrizia Quecchia servirebbero pi investimenti

proprio l, nella famiglia dorigine: Oggi i servizi sociali per difficolt economiche non investono sulla famiglia dorigine. Invece i problemi andrebbero risolti alla fonte. Unidea vincente potrebbe essere la creazione di una rete di famiglie di appoggio che possano affiancare le famiglie naturali. Dobbiamo tutelare il minore dalla nascita. I Comuni puntano su un supporto educativo domiciliare. Pu essere una risorsa, ma limitata. Avvicinare una famiglia ad unaltra, invece, pu risultare pi virtuoso. La famiglia dorigine avrebbe una guida nella quotidianit. La solidariet pu fare la differenza. Prevenire, insomma, sarebbe meglio che curare, anche alla luce di quelli che sono numeri ridotti. Nel 2011 sono state 73 le famiglie affidatarie a Brescia e provincia, dato assolutamente insufficiente non tanto per il numero di bambini che hanno bisogno di una collocazione, quanto ma per la necessit di famiglie con caratteristiche diverse per stabilire abbinamenti ideali. Non abbiamo bisogno di dieci famiglie fenomenali afferma Maria Panizza ma di cento famiglie normali. FamigLia E SoCiaLE iN TEmPo di CRiSi Tutto e subito. Nel nostro mondo si vuole vedere il risultato nel pi breve tempo possibile. Nel sociale non pu essere cos. Investire sulle persone una semina che prevede frutti a lungo termine e non sempre garantiti. La politica e la collettivit devono capirlo e crederci iniziando a guardare allaffido come a un servizio di grande valore, che qualsiasi cittadino pu esercitare per il bene della societ. Nessun servizio, anche il pi utile, pu restituire a un bambino ci che una famiglia, il luogo ideale in cui si pu ritrovare la serenit per ricominciare da capo. Investire nellaffido, poi, conviene anche dal punto di vista economico. Nel comune di Brescia le famiglie affidatarie ricevono un sussidio mensile di 500 euro per ciascun figlio, nulla a che vedere con i 100-120 euro al giorno versati per mantenere un bambino in comunit. Un ragionamento da tenere seriamente in considerazione, anche alla luce dei numerosi tagli che stanno travolgendo il settore.

Nella foto Maria Panizza Bassi, presidente dellAssociazione LAffido di Carpenedolo, con il marito e i figli.

AFFIdo: IL PERCoRSo
Fase 1 - Conoscenza Colloquio di presentazione del Coordinamento al quale seguono due incontri utili a conoscere la coppia e le sue motivazioni. Fase 2 - Formazione Corso di quattro serate con un colloquio finale. Fase 3 - Valutazione Se ne occupa il centro affidi dellAsl. Fase 4 - accreditamento In caso di valutazione positiva la coppia entra nella banca dati del Coordinamento e viene presa in considerazione quando il tribunale dispone il collocamento in famiglia di un bambino.

BERGAMo: NUoVE STRATEGIE A SUPPoRTo dELLA FAMIGLIA doRIGINE


Nel capoluogo orobico la crescente carenza di famiglie disponibili allaffido famigliare ha portato lamministrazione a riflettere sulla necessit di investire sulla creazione di una cultura dellaccoglienza nel contesto cittadino, al fine di favorire da un lato una ridefinizione condivisa del senso di accogliere, dallaltro il diffondersi di una nuova sensibilit nei confronti delle famiglie e dei bambini in difficolt al fine di attivare forme di aiuto differenziate in rapporto ai bisogni espressi. Lattivazione di reti di accoglienza e di solidariet allinterno delle realt sociali in cui la famiglia inserita come parrocchie, scuole e associazioni sono pilastri essenziali per moMESI 12maggio 2012

dificare le pratiche di lavoro. Secondo la responsabile del servizio interventi a favore di persone e famiglie del comune di Bergamo, Elena Lazzari: fondamentale contribuire a cambiamenti allinterno della famiglia dorigine, per modificare le problematiche e la conflittualit che hanno portato allallontanamento del minore, e favorire cos il suo rientro. C poi lampia sfera dellaffido ai parenti: una realt estesa. Accanto alle forme di affido tradizionali sono state avviate soluzioni di accoglienza innovative, che garantiscono comunque il principio di temporaneit. Sono forme di accoglienza leggera, che si caratterizzano per: sostegno alla genitorialit; possibilit

di garantire il mantenimento del minore nella famiglia di origine; promozione delle risorse della famiglia; realizzazione di obiettivi specifici attraverso un progetto di vicinanza tra nucleo famigliari diversi o con una persona singola. Strategie concordate con la famiglia dorigine che si realizzano, quindi, in un regime di consensualit.

la STorIa DI lIna, maDre aFFIDaTarIa


Non volevano restare con le mani in mano. Lina e suo marito Claudio avevano gi due figli, Marco e Cristina, ma sentivano il dovere di mettersi in gioco per tendere la mano verso i tanti, troppi bambini che hanno bisogno di aiuto. Dovevamo fare qualcosa. La nostra avventura iniziata sposando il progetto di accoglienza dei ragazzi di Chernobyl durante i mesi estivi. Lo abbiamo fatto per tre anni, ma ci sembrava unesperienza fine a se stessa. Volevamo fare di pi, cos ci siamo avvicinati alla Comunit per minori di Lograto offrendoci come genitori di appoggio. Ben presto, tuttavia, avete aperto le porte allaffido in pianta stabile. Ci hanno chiesto se eravamo disponibili ad aprire la casa per un po di tempo ed arrivato Anthony. Aveva 13 anni. A quel tempo Marco e Cristina ne avevano 17 e 12.

i numeri del 2011

Progetti di affido famigliare: 51. Dettaglio: 40 eterofamiliari a tempo pieno, 3 eterofamiliari part-time, 8 affidi a parenti. I minori: 24 stranieri e 2 disabili gravi. Fasce det: 0-3 anni: 1; 4-5 anni: 6; 6-11 anni: 24; 12-15 anni: 12; 16-18 anni: 8.

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Al centro Anthony Faletti Aramini, tra la madre affidataria Lina Corsini e suo figlio Marco Vaccarezza.

Come hanno reagito? Allinizio erano un po titubanti, anche se avevano gi vissuto le esperienze estive temporanee. Questa situazione, per, era ben diversa. Marco ha reagito bene, Cristina vedeva Anthony come la causa di una riduzione di spazio per tutti. Oggi siamo tutti soddisfatti per ci che stato. A 18 anni Antony ha deciso di prendere la sua strada. stato difficile separarsi da lui? Abbiamo rispettato la sua scelta. giusto cos. In ogni caso periodicamente viene a casa, conta parecchio sui nostri consigli. Siamo molto legati. Quando se ne and eravamo preoccupati. Ci chiese se poteva tenere qui uno spazzolino da denti La risposta fu ovvia. Com stato il suo percorso al vostro fianco? sempre stato un ragazzo molto estroverso, attivo nello sport e in parrocchia. Sapevano tutti che non era nostro figlio naturale e a lui pesava, voleva soltanto normalit. Abbiamo vissuto con lui il periodo piuttosto complicato delladolescenza e abbiamo dovuto mettere qualche paletto, ma sempre stato libero di fare le sue esperienze. Abbiamo spinto solamente in occasione della decisione relativa agli studi. Un ragazzo con le sue potenzialit doveva fare il liceo. Si laureato e oggi un infermiere. Il merito tutto suo, ha una grande forza danimo. Lesperienza dellaffido per voi non finita. No. Da quattro anni abbiamo accolto Eva. Ha 14 anni. Qual la difficolt pi grande per un

genitore affidatario? Bilanciare le richieste dei ragazzi con lo stile della famiglia. Dare uneducazione di un certo tipo difficile. Calibrare le aspettative con la realt e tenere insie-

me tante cose, compresi gli equilibri con i figli naturali, non semplice. Il passato di questi ragazzi un peso? Eva allinizio soffriva per la sorella maggiore, che non era in affido. Si sentiva avvantaggiata. Oltretutto si sentiva responsabile del fallimento della sua famiglia. Genitori affidatari genitori naturali. Com il rapporto? I contatti sono davvero al minimo, ma abbiamo sempre trovato persone corrette che non hanno mai ostacolato laffido. Cosa ha guadagnato la vostra famiglia con Anthony ed Eva? stato uno scambio, fatto anche di sacrifici e rinunce, ma che ha fatto bene a tutti. Noi ci sentiamo arricchiti, penso che Anthony prima ed Eva poi potranno guardare al futuro con unesperienza importante alle spalle e con ritrovata serenit.

la STorIa DI anThony, FIglIo In aFFIDo


Tutto iniziato circa dieci anni fa, prima qualche domenica insieme a Claudio, Lina e i loro figli. Poi le vacanze e infine il trasferimento dalla comunit a casa loro. Sono stato felice fin da subito racconta Anthony , mi trovavo davvero bene. Come stato il rapporto con i figli naturali? Con Marco bellissimo, ci siamo trovati subito. Da parte di Cristina, invece, avvertivo una certa gelosia. Non trapelava niente, ma la sensazione cera, anche se non ci sono mai stati scontri. Io in ogni caso ho sempre cercato di capirli. Cosa significa avere due famiglie? Bisogna sempre tenere separate le situazioni. Io ho cercato di farlo per non caricare Lina e Claudio da una parte e mio padre dallaltra di questioni che, di fatto, non dovevano affrontare. A 18 anni te ne sei andato. Come mai? Dentro di me volevo restare e mi sarebbe piaciuto, ma ho scelto di affrontare il mondo per crescere ulteriormente. Sono stato 3-4 mesi con mio padre, poi mi sono iscritto a infermieristica qui a Brescia e sono andato a vivere da solo. Loro comunque sono sempre stati un punto di riferimento e continuano ad esserlo.

Cosa devi ai tuoi genitori affidatari? Grazie a loro ho due palle quadrate. Mi hanno insegnato ad affrontare le avversit e mi hanno trasmesso il senso di responsabilit. Da piccolo non ammettevo le mie colpe, ma ero determinato a crescere e a capire. Ricordo ancora le diatribe con gli psicologi. Non volevo qualcuno che mi desse sempre ragione, volevo vedere il mondo dallaltra parte e avere gli elementi per confrontarmi con la realt. Claudio e Lina ci sono riusciti e hanno avuto coraggio. Mi hanno preso con loro in piena adolescenza. Unet difficile. Ti sei mai chiesto chi glielo ha fatto fare? Hanno un grande cuore. Quelli come loro lo fanno per vocazione, perch se lo sentono dentro. Spesso mi veniva da chiamarli mamma e pap. Nei tuoi progetti futuri c lintenzione di metter su famiglia? E di aprire le porte allaffido? Sto cercando di sistemarmi per mettere su famiglia. Spero di poter diventare padre e dare ai miei figli lamore che mi mancato. Se non potr avere figli naturali ci sar di sicuro per i bambini che hanno bisogno.
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Classroom a Oxford? Nuova scuola a Brescia

NCHIESTA laogai

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INTE

R N AT I O

NAL SCHOOL OF BRES

CIA

BRESCIA

School
of

International

I lager Del XXI SeColo


gli orrori del 900 non sono finiti. dentro e fuori dai campi di detenzione e di lavoro cinesi il regime comunista continua a negare al suo popolo i diritti fondamentali di ogni essere umano.

laogaI
hiTLER, STaLiN, hU JiNTao: QUaNdo La SToRia Si RiPETE Il termine laogai corrisponde a una sigla ricavata da Laodong Gaizao Dui e significa riforma attraverso il lavoro. Questi luoghi costituiscono uno dei perni fondamentali del totalitarismo cinese. Sono campi di lavoro forzato strettamente funzionali al disegno del regime, utili a perpetuare la macchina del terrore e a disporre di unimpareggiabile forza lavoro a costo zero. I numeri a riguardo sono imprecisi, perch i dati relativi ai laogai sono coperti dal segreto di Stato. Secondo la Laogai Research Foundation, tuttavia, queste strutture sono pi di mille, e dallinizio degli anni Cinquanta vi hanno perso la vita dai 40 ai 50 milioni di persone. Oggi ve ne sarebbero detenute circa 8 milioni. Le uniche notizie che tra-

FOR A WORLD WITHOUT FRONTIERS


International School of Brescia propone un percorso educativo e di crescita che accompagner i vostri figli dalla scuola materna alle porte delle pi prestigiose universit del mondo. Al termine del programma internazionale di studi, gi attivo da pi di 50 anni in Italia e introdotto per la prima volta da International School of Milan, gli studenti conseguono il Baccellierato Internazionale e il riconoscimento di madrelingua inglese. Non insegniamo linglese, prepariamo i vostri figli al futuro.

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In partnership con:

oi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un s o per un no. Considerate se questa una donna, senza capelli e senza nome, senza pi forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana dinverno. Meditate che questo stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.

Ricordare, per non commettere pi le stesse atrocit. Limperativo di Primo Levi tuona dalle pagine del suo romanzo autobiografico Se questo un uomo. Le sue parole, scritte tra il 1945 e il 1947, scuotono lanima, ma leco degli orrori che narrano non rimasto confinato allinterno di pagine polverose, nellangolo pi buio della storia tra le rovine dei lager nazisti e dei gulag sovietici. Linchiostro speso in nome della memoria dallabisso di Auschwitz risuona in tutta la sua attualit anche oggi, nel 2012, ovattato dai segreti di stato della Repubblica Popolare Cinese, che da 50 lunghi anni poggia le sue fondamenta sulla negazione dei diritti umani nellassordante silenzio della comunit internazionale, insonorizzato dallindifferenza dei governi occidentali, del sistema economico e dei media.

INFO: Tel. +39 030 2191182 - www.isbrescia.com

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pelano provengono da detenuti fuggiti o scarcerati che si sono rifugiati allestero, ma anche da infiltrati delle associazioni umanitarie che hanno ottenuto informazioni e scattato fotografie camuffandosi da poliziotti o fingendosi imprenditori stranieri interessati alla merce prodotta in queste strutture. Al di l del filo spinato si lavora a ritmi disumani, fino a 18 ore al giorno con lobbligo di rispettare determinate quote produttive. Luso della denutrizione e della tortura come tecniche punitive e coercitive sistematico, e va di pari passo con la pratica psicologica del lavaggio del cervello. Il Laogai secondo il regime mira a trasformare il criminale in un individuo che obbedisca alla legge, rispetti le pubbliche virt, ami il proprio paese, il lavoro duro e possieda certi standard educativi e abilit produttive per la costruzione del socialismo. Cos facendo viene rafforzato il controllo sul popolo, sopprimendo qualsiasi segno di dissenso. Periodicamente avvengono esecuzioni di massa in luoghi pubblici, volte a intimidire la popolazione. Ma oltre ai criminali tradizionali chi viene detenuto nei La-

ogai? La risposta semplice: chiunque si dimostri contrario al regime e ai suoi ideali. Attivisti pro-democrazia, sindacalisti, religiosi, omosessuali, appartenenti a minoranze etniche come tibetani, uiguri e mongoli. Negli ultimi mesi la polizia ha lanciato unaspra campagna di persecuzione contro la comunit cattolica sotterranea della Mongolia interna, arrestando numerosi sacerdoti, negando il diritto di culto ai fedeli e chiudendo il seminario. Tornando ai laogai, la forza lavoro impiegata in tre macro-settori: industria, agricoltura e attivit estrattiva (miniere). I pi fortunati, secondo le dichiarazioni di chi ne uscito vivo, sono i detenuti che lavorano nei campi, perch in quei contesti possibile trovare qualche soluzione seppur disperata ai morsi della

fame ricorrendo a chicchi di grano o soia e perfino a ratti e piccoli rettili. Per tutti, comunque, pestaggi e torture sono abitudini quotidiane. Gli atti punitivi pi utilizzati sono la sospensione per le braccia e le scariche elettriche, ma anche lisolamento in celle di tre metri cubi. Il tasso di suicidi altissimo. Nei laogai si produce di tutto, dai giocattoli ai mobili, dalle scarpe ai computer. Mentre anni fa questa merce serviva soprattutto il mercato interno, oggi costituisce la linfa vitale delle esportazioni. Questo sistema, peraltro, oltre ad alimentare il mercato internazionale, attira allombra della Grande Muraglia imprese straniere e multinazionali senza scrupoli, ingolosite dalla possibilit di profitti stellari. gLi oRRoRi dELLa PoLiTiCa dEL FigLio UNiCo Anche oltre le alte mura dei Laogai la lista dei diritti umani negati in Cina lunghissima, e il solo pensiero che sia stato regolamentato perfino il diritto alla vita disumano. La politica del figlio unico, infatti, tiene in scacco milioni di famiglie ed causa di un infanticidio di proporzioni inaudite. Il regime ha ammesso con soddisfazione di aver risparmiato 400 milioni di vite negli ultimi 30 anni. Tutto questo avviene perpetrando una cultura avversa alla procreazione, come si evince dagli striscioni e dalle scritte inquietanti che campeggiano sui muri e per le strade di numerose citt: Preferiamo far scorrere fiumi di sangue piuttosto che fare un figlio in pi; Abortisci, non portare avanti la gravidanza; Se non abortisci immediatamente distruggeremo la tua famiglia come un tornado. Gli uffici dellamministrazione locale e le fabbriche di propriet statale nominano delle incaricate perch tengano

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monitorato il ciclo mestruale di ogni donna. Il solo rifiuto degli obbligatori sistemi contraccettivi comporta multe e la sterilizzazione forzata. Una gravidanza indesiderata dal Governo pu letteralmente rovinare una famiglia. La madre costretta ad abortire, anche al nono mese, per poi essere sterilizzata. Se riesce a fuggire vengono attuate ritorsioni sui suoi parenti. Nel caso in cui

il nascituro abbia gi visto la luce viene sottratto ai genitori, ma sono numerose le soppressioni sotto gli occhi di madri, padri e fratelli maggiori, con conseguente distruzione della loro abitazione. Nelle zone rurali esiste uneccezione. I contadini che hanno avuto una primogenita femmina possono avere un secondo figlio e sperare che sia maschio. Questa mentalit ha dato il via ad una

serie infinita di abbandoni ed infanticidi femminili da parte di famiglie arretrate culturalmente. A questa galleria degli orrori va sommato il sommerso di quei bambini che sono riusciti a sfuggire alla mannaia comunista. Milioni di persone che, di fatto, non esistono, e sono costrette a vivere nellombra senza il diritto allistruzione, al lavoro e perfino ad unidentit. Se questo un uomo.

parola a harry wu, presidente della laogai research Foundation


Wu e i laogai La mia detenzione durata 19 anni. Ho provato a suicidarmi due volte. Nei laogai il problema di ogni giorno sopravvivere e trovare cibo, ma alla fine per fortuna ce lho fatta. La mia famiglia stata distrutta dal Partito. Mio padre era considerato un controrivoluzionario. Fu torturato e ucciso. Il mio fratello minore fece la stessa fine. Mia madre quando lo seppe si suicid. Una nuova vita Nel 1985 ottenni un visto per andare negli Stati Uniti. Volevo crearmi una nuova vita e ci sono riuscito, ma mi batto perch in Cina le cose possano cambiare. Un sistema approvato dallOccidente Il partito non pu sopravvivere senza laogai. Sono una macchina di repressione necessaria ai loro scopi. Il problema che il regime sostenuto anche dallOccidente e da grandi multinazionali. Se ogni Paese bloccasse tutti i suoi affari e contratti con la Cina ci sarebbe unaltra rivoluzione, ma questa volta il bersaglio sarebbero i comunisti. I diritti umani in Cina Gli aborti e le sterilizzazioni forzate fino allottavo e nono mese di gravidanza sono atrocit disumane. Eppure il regime si vanta di aver risparmiato 400milioni di vite in 30 anni. Poi non esiste libert religiosa, ad esempio essere cattolici un crimine. Aggiungerei un altro dato agghiacciante: nel 2006 in Cina ci sono stati 13.000 trapianti. Il 95 per cento degli organi vengono dai condannati a morte, che sono trattati come cavie per alimentare questo commercio.

QUALI SoLUZIoNI?
Alcune proposte della Fondazione Laogai Italia: sensibilizzare lopinione pubblica; unirsi al Congresso americano e al Parlamento tedesco perch venga approvata al Parlamento europeo e alla Commissione dei Diritti Umani delle Nazioni Unite una risoluzione che condanni i laogai e la violazione sistematica dei diritti umani in Cina; impedire limportazione in Italia e in Europa di merci e prodotti provenienti dal lavoro forzato o dallo sfruttamento umano; introdurre una normativa in materia di etichettatura e imporre dazi sulle importazioni dalla Cina; mettere gli interessi economici al secondo posto.
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lalTra Campana parola ad una cinese bresciana


Ci siamo incamminati per le strade della citt alla ricerca dei cinesi bresciani. Lobiettivo? Sentire il loro parere in merito a questi argomenti. Abbiamo constatato la chiusura di una comunit diffusa e attiva sul territorio, ma per nulla integrata. In pochi conoscono litaliano, quasi nessuno ha voglia di parlare, tutti restano stupiti e intimoriti dal fatto che un italiano e per di pi un giornalista si interessi al loro parere e al loro paese dorigine. Lunica a sfondare il muro della diffidenza e dellomert stata una donna sui 35 anni che vuole restare anonima. Ci ha concesso un quarto dora di chiacchierata. Si dimostrata aperta al dialogo e profondamente radicata nelle sue convinzioni. I suoi punti di vista, ovviamente, non vogliono e non possono essere identificativi del pensiero comune della comunit cinese, ma arricchiscono il nostro servizio portando in queste pagine laltra campana, quella che suona in sintonia con lideologia del regime. La Cina un paese libero? I diritti umani vengono rispettati? Si vive bene, le notizie diffuse sulla negazione dei diritti umani sono bugie. La gente pensa che siamo rimasti ai tempi di Mao. Non cos, non credete a queste stupidaggini. Esistono i laogai? Sono semplici carceri, come ci sono in tutto il mondo. Servono a far cambiare idea a chi sbaglia. I detenuti vengono rieducati per tornare ad essere delle persone a posto e pagano la loro pena lavorando. Lavori forzati, punizioni corporali e pena di morte sono metodi da condividere? Chi sbaglia deve pagare e cambiare. Qui in Italia invece ci sono un sacco di crimini gravi che restano impuniti. La pena di morte c anche da altre parti, un sistema giusto che fa capire che certi errori non vanno commessi. Voi certi sistemi non potete adottarli perch in Italia c il Papa che non dovrebbe avere nulla a che fare con la politica.
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Quindi il modello cinese da imita- nerli... Le bambine abbandonate? A me re risulta che tanti genitori della mia geneSicuramente il modello italiano non razione desiderino avere una femmina. funziona. Parecchi extracomunitari lo Il regime ha delle crepe o sta agendo sanno e fanno affari con la criminalit. nel migliore dei modi? Noi cinesi invece pensiamo solo a lavo- Mi sembra che nella politica cinese ci rare e questo d fastidio. sia freschezza e spazio per i giovani. C Perch secondo lei? rinnovamento e sviluppo. Voi in Italia Molti hanno paura della Cina e della affidate tutto agli anziani. Le dico una sua crescita. Gli Stati Uniti hanno sem- cosa: con il nostro governo qui in Italia pre creduto di essere al primo posto, non ci sarebbe nessuna crisi, ma il prooggi il loro primato messo in discus- blema siete anche voi. sione. il nostro momento, nessuno ha Ovvero? contante come noi. Le vostre ultime due Non avete voglia di lavorare, pensate generazioni sono nate con la camicia e troppo alle vacanze e al tempo libero. siete fermi mentre noi, come i vostri avi Harry Wu la pensa in modo molto dinel dopoguerra, facciamo grandi sacrifi- verso da lei, cosa ci pu dire riguardo ci per crescere. alla storia di questuomo? In Cina c libert di espressione? La gente come lui non va ascoltata. Si pu discutere con rispetto. Sono persone che finch hanno potuto Perch parecchi siti internet vengono fare i loro interessi stavano benissimo in oscurati e chi ha idee diverse da quelle Cina, poi vengono beccati con le mani del regime rischia il carcere? nel sacco e chiedono protezione agli Siamo in troppi. Il nostro governo deve Stati Uniti sparando a zero da chilometri gestire 56 etnie, bisogna essere duri di distanza sul governo cinese. un sovse vogliamo andare avanti. Se ognuno versivo e nulla di pi. pensa e agisce come crede diventa il caos. Lo stesso discorso vale per PER APPRoFoNdIRE LARGoMENTo il controllo delle nascite e gli aborti forzati? http://laogai.org/ Non ci sono pi. Se vuoi http://www.laogai.it puoi avere pi di un figlio, http://www.womensrightswithoutfrontiers.org/ sempre se riesci a mantehttp://www.asianews.it

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TRADE E QUARTIERI

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vIa mIlano
i sono strade e quartieri che rappresentano la storia di Brescia. Via Milano appartiene a questa lista. la porta occidentale che conduce al cuore della citt, collegando il ponte Mella allimponente statua di Garibaldi, che guarda fiero verso la Pallata e i monumenti simbolo della citt dallalto del suo destriero. Il suo sguardo, tuttavia, non pi lo stesso di chi abitava e viveva la zona in passato, quando cerano pi campi che case, il fiume cittadino era balneabile, la bicicletta era il mezzo di trasporto pi in voga e sui marciapiedi si parlava in dialetto. La via Milano di oggi non fa onore a Brescia. Dovrebbe essere un viale vissuto, con bei marciapiedi, palazzi variopinti e un tocco di verde,
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la con la gentilezza e il sorriso. Me lo ha insegnato mio marito. Qual il tratto distintivo di via Milano? La massiccia presenza di extracomunitari. Sono pochi quelli integrati e noto parecchia maleducazione. Capitolo sicurezza. Non siamo messi bene. Qualche piccolo furto non manca, anche se un vizio storico di chi bazzica da queste parti. Cosa chiederebbe al Comune? Innanzitutto devo ringraziare lassessore Margaroli per la realizzazione del piccolo parcheggio qui a fianco, ma anche segnalare la costante presenza di camion davanti alle mie finestre. Un tema sentito anche quello relativo alla viabilit. Io sono assolutamente contraria allidea del senso unico di marcia. Sarebbe deleterio per i commercianti. miLENa gaTTa (EdiCoLa) via Milano Ci descriva via Milano. Sa di vecchio, c tanto da fare come i giardini mai finiti di via Nullo e lannoso problema del traffico. Cosa chiede alle istituzioni? CI RACCONTANO Via miLaNo

Pi presenza e controlli da parte della polizia locale. Da quanto tempo avete ledicola qui? Da 40 anni. Allepoca fu una scelta giusta, oggi sarebbe il caso di trasferirsi in una zona pi popolata e con meno extracomunitari. Ormai gli italiani vanno a vivere nei paesi dellhinterland. PaoLo BoSCaiNi (BoSCaiNi moda SPoRT) via Milano Un bilancio guardando via Milano e dintorni. Siamo in peggioramento. La via negli ultimi anni ha vissuto una metamorfosi profonda sia dal punto di vista sociale sia da quello commerciale, abitativo ed economico.

Milena Gatta

un FIume In SeCCa
Limportante arteria cittadina attende da tempo una riqualifica, necessaria a livello estetico, ma soprattutto sociale e culturale.
di ESTERiNo BENaTTi

brulicante di attivit e ricco di occasioni dincontro, un fiume in piena dove far confluire oltre alla popolazione del posto i cugini dei quartieri Fiumicello, San Benedetto e San Carlo. Lo scenario attuale ben diverso. Traffico, inquinamento e scarso decoro pubblico ne fanno la brutta copia di via S. Faustino, dove lintegrazione diventa ricchezza, mentre qui resta una cicatrice. triste ammetterlo, ma via Milano ha perso la sua identit, una terra di nessuno dove al calar del sole sorgono gli orrori del degrado umano e della criminalit. Le prostitute degli anni 90 hanno lasciato posto ai trans, che oltre a vendere il proprio corpo offrono manovalanza allintensa rete dello spaccio. Il commercio delle sostanze stupefacenti sotto gli occhi di tutti. Basta fare una passeggiata serale sotto la luce dei lampioni per erudirsi

sullintero listino prezzi o vedere scene che non fanno onore alla Leonessa dItalia, il cui animo resta vivo nei quartieri limitrofi, attorno alle parrocchie, dove la gente ha ancora voglia di incontrarsi, fare sport e impegnarsi nel volontariato. Qui, nonostante le difficolt tipiche dei giorni nostri si prova ancora a fare comunit e la diversit fa meno paura. La riqualifica di via Milano era ed necessaria a livello estetico, ma soprattutto sociale e culturale. Una rotonda, una spruzzata di vernice fresca e qualche fioriera non possono bastare. Le buone idee cerano, la crisi sembra averle bloccate. La speranza che questa via possa tornare presto agli splendori di un tempo, quando era popolare, magari pi semplice e povera, ma certamente a misura duomo, donna, bambino e anziano.

maRiaRoSa maNgERiNi (FoToBRixia) via Milano Come si evoluta la zona negli anni? In peggio. Si lavora, ma non pi come una volta. Supermercati e centri commerciali sono un grande ostacolo per le attivit locali e Brescia una delle citt che ne ha di pi a livello europeo. Poi c la crisi. Noi cerchiamo di sconfigger-

Mariarosa Mangerini
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TRADE E QUARTIERI

Via Milano

Paolo Boscaini

Una metamorfosi negativa, dunque. Questa era una delle vie bresciane per eccellenza, ora i cittadini autoctoni sono in minoranza e direi che lintegrazione al 50 per cento, anche dal punto di vista commerciale. Ci sono ottime attivit straniere mentre altre sono fonte di problemi da anni. Cosa auspica per questo pezzo di citt? Tempo fa erano stati fatti grandi progetti su via Milano e dintorni, ma la crisi e i tagli alla spesa pubblica hanno bloccato tutto. Speriamo che il progetto Milano venga rispolverato in futuro. La crisi si sente? Qui ha travolto tutti, ma c un buon passaggio e non possiamo lamentarci. Larrivo del centro commerciale Freccia Rossa ci aveva spaventati, ma la situazione non cambiata pi di tanto. LUiSa gaLLi (CaSa dEL PaNE) via Milano Come vanno le cose da queste parti? Direi meglio. La fascia diurna tranquilla. Fino a qualche tempo fa la presenza dei poliziotti di quartiere era regolare, negli ultimi tempi sono spariti ma la criminalit calata, almeno di giorno. A pi di ventanni dai primi arrivi di extracomunitari come procede lintegrazione?

C pi apertura al dialogo e allincontro. Ci si conosce di pi. Di notte c qualcosa che non va. Passeggiare qui non consigliabile. Noi siamo una luce nel buio e nel fine settimana diventiamo una tappa fissa per i ragazzi che escono dalle discoteche e vogliono fare uno spuntino. Altro problema annoso quello della viabilit. lincubo di chi vive e lavora qui, soprattutto nelle ore di punta. Linnesto della rotonda non ha migliorato le cose. Quanto al decoro pubblico sono state restaurate alcune abitazioni datate, ma ci vorrebbero pi attivit e vitalit. aNdREa SiSTi (SixTy BaR) via Milano Via Milano: pollice in alto o pollice verso? Se potessi benderei il sindaco, lo porterei in via Milano, toglierei la benda e lo farei passeggiare fino a piazzale Garibaldi, poi gli chiederei se lungo il tragitto gli parso o meno di essere a Brescia. Ci descriva la situazione. anomala. Invece di favorire lintegrazione hanno creato tanti piccoli ghetti. Con alcuni stranieri ho un bel rapporto, ma c gente che lavora qui da 4 anni e non sa ancora litaliano. Litigi e disordini

avvengono con troppa frequenza e i poliziotti di quartiere non si vedono pi. Il progetto di riqualifica della zona le piaceva? Certamente, ma rimasta una promessa non mantenuta e la zona non affatto rifiorita, anzi. Gli appartamenti nuovi costruiti a Fiumicello sono invenduti e molti residenti e commercianti se ne vanno. Cosa fare per favorire i commercianti? Creare parcheggi. La soluzione una sola: modificare la viabilit e creare il senso unico. Se tornassi indietro non aprirei pi qui. Il passaggio c, ma i potenziali clienti non possono fermarsi. Cosa offrite ai vostri clienti? Siamo il classico bar diurno. La nostra specialit il pirlo. Alle 22 chiudiamo, la sera questa zona si trasforma e tira fuori il peggio di s.

Luisa Galli
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Andrea Sisiti

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INTERlAND

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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


A un anno di distanza mentre le crisi va Castel Mella ci appare pi prov gi galoppaato, e questo ci dispiace. Perch i visi degli abit anti, e dei commercianti, hanno perso un po del loro smalto, cos come diverse vetrine, che hanno chiuso o stanno per farlo. Sembra che, economia a part e, il paese sia vinto dalla stanchezza, tanto che neppure la nuova piazza lucida e magnificente pare abb ia portato vento dentusiasmo.

CaSTel mella
TIrIamoCI Su
Qui si vive bene, come conferma anche il boom demografico registrato negli ultimi dieci anni. Bisogna solo ritrovare un po di vitalit.

CI RACCONTANO CaSTEL mELLa

di aLESSaNdRa ToNizzo

iamo tornati nella parte centro-meridionale della provincia, sulla sponda destra del fiume Mella, dove, tra i comuni di Roncadelle, Flero, Capriano del Colle, Azzano Mella e Torbole Casaglia, si trova Castel Mella. Arriviamo nel comune scoprendo che il suo cuore la Piazza Nuova, di nome e di fatto sgombero da gru e ruspe che, lo scorso anno, lo incorniciavano. Qui, nel paese dei fornaciari che non ha abbandonato lagricoltura, e dove si sviluppa lindustria metalmeccanica , si aspetta che il movimento investa le strade ben tenute, entrando a prepotenza negli usci di negozi e abitazioni, nel cuore degli abitanti. Lautunno musicale, il rogo della vecchia, il palio delle contrade o la quinquennale festa della Madonna del Boschetto, infatti, pare

non bastino ad alzare la pressione al paese, il cui polso batte la fiacca. Pensare che a Castel Mella non a caso, una delle realt del nostro hinterland ad aver registrato, negli ultimi dieci anni, un boom demografico da record si vive bene (confermano i paesani, vecchi e nuovi) e ci sarebbe persino un patrimonio monumentale da valorizzare: nella localit di Onzato, difatti, si trova il bel santuario della Madonna del Boschetto, mentre nella parrocchiale di San Siro, della prima met del XVIII secolo, possibile ammirare lopera del pittore bresciano Francesco Paglia. I castelmellesi? Gente cordiale, non particolarmente espansiva, ci dice un passante. Qui esistono rapporti veri, che evitano la freddezza della citt, racconta un altro. Ebbene s: Castel Mella ha tutto il potenziale necessario, deve solo trovare il metodo giusto per... tirarsi su.

BEaTRiCE (KaLUNdRa Viaggi) Via Reccagni Centro dispersivo, a macchia di leopardo, e crisi stanno provando i commercianti del paese: a voi come va? Sicuramente la mancanza di un vero centro storico non valorizza nessuna zona in particolare, e non d la possibilit agli abitanti didentificarsi in una piazza, intesa come luogo di aggregazione, vera e propria. Per quanto riguarda il difficile periodo che il nostro paese sta affrontando, abbiamo avuto dei riscontri positivi nonostante la nostra presenza a Castel Mella si registri da solamente un anno. Quali sono mete e format vacanzieri preferiti dei castelmellesi? Le richieste sono diverse, soprattutto nel periodo estivo: si va dalle crociere, alle capitali europee, ai villaggi turistici. Un pregio e un difetto di Castel Mella. Un difetto, se cos si pu definire, la difficolt dinserirsi in una realt abituata a determinati punti di riferimento, mentre il pregio la fidelizzazione, ovvero, una volta riusciti a guadagnarsi la fiducia della gente, questa ti ripaga in modo incondizionato.

maRiSa FERRaRi (CaFF Roma) Via Roma La sua clientela viene anche da fuori? Una volta, forse. Da quando hanno modificato la viabilit siamo tagliati fuori, non c passaggio ed difficile che le persone si fermino. Come va a livello commerciale? In questo periodo, malissimo. La crisi si sente, la gente non viene, e la sera, qui, deserto. Cosa servirebbe a Castel Mella? Innanzitutto pi passaggio, pi gente, e poi pi lavoro. Neanche i ragazzi escono pi, si sono adeguati ai tempi magri. Un dettaglio positivo del paese? Qui non si vive male, anche perch, altrimenti, il paese non sarebbe cos cresciuto. Per adesso lafflusso si fermato, come leconomia. PaoLo goTTi (RoVaRi gioiELLi) Piazza San Siro Siete qui da una decina danni: il maggior cambiamento, in paese? Lo sviluppo demografico stato grande. Per, chi vive davvero Castel Mella una piccola percentuale. Voi ne risentite? Di questo si lamentano molto i commercianti, ovvio. Il paese grande, ma chi spende, in proporzione, una porzione minima. Il vostro target? Un po di tutto, ma chi oggi si pu

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INTERlAND Castelmella

permettere qualcosa di pi rispetto allarticolo da 25 euro chi non ha un mutuo da pagare. La crisi per voi Significa meno vendite: non investiamo pi come prima, si tira avanti con quel che si ha. Anche le festivit non sono state splendide. La pecca di Castel Mella? La conformazione del centro, molto dispersivo. Anche la piazza nuova, vicino al Municipio, vuota. Daltronde, chi investe in un paese che non d? Alcuni stanno chiudendo, perch lavorano solo per pagarsi le spese.

Paolo Gotti

maSSimiLiaNo PaRmiNi (oTTiCa i PoRTiCi) Via Cortivazzo Tanti dicono che il paese sia stato tagliato fuori, a livello di strade Limpressione che si ha quella: il passaggio, negli anni, diminuito, e qui limitato anche il passaggio pedonale. Castel Mella paese dormitorio? Sembra di s. La gente lavora a Brescia, rientra tardi e non vive il paese. Commercialmente come va? Il periodo non dei migliori, ma consolidiamo quello che abbiamo costruito nel tempo.

La sua clientela Ha unet media tra i 35-55 anni, ed prevalentemente del paese. Ora si risparmia su tutto, anche sulla salute degli occhi? S, molto pi del passato. Quelli pi attenti, visti i tempi, risparmiano sulla montatura ma non sulla lente. Lei anche optometrista: a che et le famiglie portano i bambini a fare le prime visite preventive? Mediamente in Italia si crede che il bambino debba essere visitato allingresso della scuola primaria, ma un esame visivo possibile e auspicabile dopo i primi 6 mesi. ELiSaBETTa BoSChiNi (CENTRo BENESSERE) Via Cortivazzo Avete rilevato da un anno lesercizio: com stato rinnovato? Stiamo puntando pi sul benessere che sullestetica. Star cercando ancora del personale Purtroppo ho riscontrato giovani che non hanno voglia di lavorare, mettono tanti paletti. Come vi ha accolti il paese?

Elisabetta Boschini

Massimiliano Parmini
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Sto ancora cercando di capire la reale richiesta del paese. Per ora qui vengono donne, poche le giovanissime, e sto spingendo molto verso luomo. Lei faceva tuttaltro, come mai questavventura? Ero stanca di ritrovarmi io e il computer! Poi volevo lavorare al di fuori della famiglia, e conoscevo gi il locale perch ne ero cliente. Com commercialmente il paese? Storico, tradizionalista. Fa fatica a rinnovarsi. Castel Mella Un paese che non certo povero, molto grande, e pieno di gente nuova. Per questo, avrebbe bisogno di una bella rinfrescata.

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IAggIO IN PROVINCIA

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SenTore DI-vIno
Bedizzole, Calvagese della Riviera, Sal e Puegnago del garda: la tranquillit tutto?

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di aLESSaNdRa ToNizzo

orniamo a guardare la Valtenesi terra fertile compresa tra il Garda e le colline moreniche , seguendo itinerari diversi, lasciandoci inebriare dal paesaggio suggestivo e concedendoci qualche pausa nelle cantine vitivinicole che costellano il territorio.

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Foto: Patrick Merighi s

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IAggIO IN PROVINCIA Valtenesi

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Perch non si pu parlare di questa zona senza assecondare la sua vocazione principale: il vino, quel nettare che grazie alle denominazioni locali di Groppello (padre di rossi di qualit) e Chiaretto ha fatto parlare di s anche nella recente rassegna veronese di Vinitaly. Serve anche questo, difatti, per dare fiato a un turismo che, seppur presente, necessita di tutta la spinta possibile per decollare appieno. A mezzora dauto dalla citt, Bedizzole, centro di pianura dantica origine, accanto alle tradizionali attivit agricole (frumento, vite, frutteti, nonch lallevamento di avicoli), ha notevolmente sviluppato il tessuto industriale (tessile, alimentare e metalmeccanico sono i maggiori settori) e il commercio. Con i suoi oltre 12mila abitanti, oggi una realt che punta alleccellenza dei prodotti della propria terra tra i quali spicca lolio doliva , ma che, dopo lapertura di una discarica, teme fortemente anche larrivo del gassificatore. Cinque chilometri pi in l, si incontra Calvagese della Riviera, piccolo comune collinare dedito alla coltivazione della terra: cereali, ortaggi, vite, olivo, foraggi e frutteti restano il sostentamento principale del paese, cui si affiancano lindustria edile e metalmeccanica; i calvagesi, pur lamentando la carenza di alcuni servizi, si dicono contenti del proprio stile di

VALTNESI: LA NUoVA doC dEL LAGo dI GARdA


Il vitigno e il territorio: questo il nome del progetto del Consorzio Garda Classico, volto a restituire, sul mercato mondiale dellenologia, unidea chiara e sintetica dei tanti prodotti offerti dalle uve di questa terra fertile. Uve autoctone che questanno si vestono anche di una nuova Doc, con il Valtnesi Chiaretto, presente, per ora, con una quindicina di aziende del comprensorio e un primo quantitativo di circa 180mila bottiglie, destinato a crescere rapidamente. Si stima, infatti, che tra Valtnesi Chiaretto e Valtnesi (la versione rosso), che arriver sul mercato il 1 settembre, la produzione potenziale possa arrivare a 23mila ettolitri pari ad oltre 3 milioni di bottiglie. Mettiamo laccento alla Valtnesi il nuovo slogan del Consorzio ValtnesiGarda Classico, che sintetizza la volont di valorizzare i caratteri ambientali, umani e produttivi dellarea di riferimento, creando un comune linguaggio allinterno della filiera territoriale: nuova denominazione, nuovo logo e nuovo vino il Valtnesi Chiaretto, appunto, definito da Sante Bonomo, presidente del Consorzio, nuova e pi rigorosa interpretazione di un grande patrimonio tradizionale del territorio gardesano , per rilanciare questa terra partendo proprio dal suo pregiato succo. Larrivo sul mercato, lo scorso febbraio, del Valtnesi Chiaretto coinciso con la trasformazione del Consorzio Garda Classico in Consorzio Valtnesi, che presto inaugurer la nuova e prestigiosa sede messa a disposizione dallamministrazione comunale di Puegnago del Garda negli spazi della splendida e storica Villa Glnica.

vita slow che, alloccorrenza, pu movimentarsi spostandosi facilmente verso il lago, o verso Brescia. Arriviamo a Sal quando il sole alto nel cielo, e il lago non pi un miraggio. Affacciata sullomonimo specchio dacqua, Sal oltre 10mila abitanti, e una storia che ha lasciato il segno vive la sua qua-

lifica, la perla del Garda, con orgoglio e circospezione. Leconomia salodiana, che si basa principalmente su terziario e turismo 21 alberghi e 5 bed and breakfast presenti, per un afflusso che, oggi (accanto ad alcune seconde case per i pi ages), sta diventando mordi e fuggi , conta la presenza di alcune attivit agricole (orticoltura, florovivaismo e olivicoltura), ed sede di due note aziende: la fonte Tavina, che esporta in tutto il mondo tre marche di acque naturali, e la Cedral Tassoni, famosa proprio per le sue cedrate. I temi caldi, qui, maturano lentamente, tra consensi e perplessit: la tassa di soggiorno che ha diviso il Garda (da 20 centesimi a 5 euro: a Sal la pagheranno gli albergatori locali), la nuova viabilit (diversi gli interventi, ma la pi attesa stata la variante di Campoverde, che ha tolto il traffico pesante dal centro), la movida. Animazione, divertimento e vita notturna, infatti, sono il pomo della discordia di una realt che, a detta dei pi, sta diventando un paese per vecchi; le note vibranti dei violini e latmosfera soft, infatti, lasciano perplessi molti commercianti, protagonisti dellesodo dei giovani (non solo i teen, ma anche gli over-25), in cerca non tanto della disco-

music, quanto di eventi, manifestazioni, convivialit. Tuttaltra atmosfera quella di Puegnago del Garda, paesino arroccato tra cielo e acqua. Posta, chiesa, asilo, attivit commerciali e sede comunale: tutto sta nella piazza, affacciata sul lago, mentre intorno fioriscono agriturismi e b&b. Tolta la piccola, e storica, diatriba con la frazione di Raffa, separata dal centro tramite la strada statale, a Puegnago la vita scorre silenziosa; i ragazzi, al sabato, migrano nei centri commerciali e, per vedere qualche forestiero in pi, rispetto a chi si ferma nei residence o passa fugace in moto e mountain bike, si aspetta settembre: la Fiera del vino, e poco dopo, la Sagra del pesce, rivitalizzano il paese che, presto, ospiter la nuova sede del Consorzio Valtnesi, presso Villa Galnica. Dopo questo tour, fatto di colline, lago, cantine e sali-scendi, quasi dispiace tornare nel caos della citt; ma non possiamo risparmiarci una domanda: per questi paesi la cui invidiabile quiete sta in bilico tra vocazione naturale e mood autoimposto la tranquillit davvero tutto, o se ne pu barattare una minima parte per dare nuova eco a questo scorcio di Garda?

Nelle pagine precedenti, una panoramica di Sal. In queste pagine, in alto, Mocasina di Calvagese, a sinistra Bedizzole e, qui sopra, Puegnago.
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CI RACCONTANO BEdizzoLE
di aLESSaNdRa CaSCio

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PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


Bedizzole una cittadina della Valtenesi in forte espansione economica che graz ie alla presenza sul territorio di attivit agricole dec cellenza mira a diventare in breve tempo diretta con corrente della pi rinomata Franciacorta. Solo la cost ruzione del gassificatore, che incombe come un macigno sulla testa degli abitanti, potrebbe interrom pere questa florida crescita.

Emma maCCaRiNELLi (ChioSCo dEL ChiESE) Via Garibaldi

Emma Maccarinelli

Qui le persone non mancano nemmeno quando c cattivo tempo


Da quanto tempo avete aperto? Da nove mesi, in 40 giorni abbiamo costruito questo chiosco che rimane aperto tutto lanno e fornisce un servizio ai frequentatori del Parco dellAirone. Come mai avete deciso di aprire questa struttura in questa zona esterna al paese? Ho partecipato a un bando promosso dal Comune per la gestione di questat-

tivit e, inaspettatamente, ho vinto. Sono molto contenta. Il parco frequentato prevalentemente da... Tutti: nonni, genitori con bambini, ragazzi, signori e signore, e anche turisti che visitano i mercatini organizzati vicino al mulino la prima e la terza domenica del mese. stato apprezzato dai visitatori? S, molto anche perch qui le persone non mancano nemmeno quando c cattivo tempo. CLaUdia zaNoLi (BoTTEga dELLaRTE) Via Desio

Oggi prima di acquistare la gente valuta anche le offerte della concorrenza

La sua attivit vanta una presenza pluridecennale qui, ci pu descrivere com cambiato Bedizzole nel tempo? Il paese cresciuto molto nel tempo; in zona si sono sviluppate numerose attivit agricole che stanno puntando sulla qualit dei prodotti. Per quanto riguarda il commercio, invece, la gente diventata molto pi esigente e oggi prima di acquistare valuta molto anche le offerte della concorrenza. La sua clientela prevalentemente del paese? Assolutamente no, abbraccia anche quella dei centri limitrofi grazie al passaparola. Da un paio danni la cittadinanza sta lottando contro listallazione del gassificatore nei pressi del paese: lei cosa ne pensa? Sono contraria, anche se ho il sentore che lo faranno ugualmente perch quando ci sono di mezzo i soldi non guardano in faccia nessuno, n pensano alla salute degli abitanti. RoBERTa mai (RiSToRaNTE BoRgo aNTiCo) Via Gioia

Negli ultimi anni i turisti stanno aumentando grazie alla promozione dei privati e del Comune
Bedizzole frequentata dai turisti? Poco, anche se negli ultimi anni stanno aumentando grazie a unattivit di promozione promossa dai privati e dal Comune sulle tante cose belle che

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abbiamo, come il fiume, le passeggiate, gli agriturismi, il golf e i maneggi dei cavalli. Un pregio e un difetto di Bedizzole? Pregi tantissimi, una zona molto bella, vasta e verde. Difetti... ce la vogliono rovinare con il gassificatore. Gi hanno costruito una discarica, il gassificatore sarebbe un grosso guaio e se lo costruissero tutto ci che stato fatto sino ad oggi sarebbe vanificato. Spero vivamente che venga tenuta in considerazione lopinione della popolazione perch per noi sarebbe un disastro e poi questa cosa puzza!. Ci sono dei prodotti di eccellenza a Bedizzole? Sicuramente i vini, come il Groppello e lolio, nonch i prodotti della campagna che ci d ortaggi buonissimi.

CI RACCONTANO CaLVagESE dELLa RiViERa

di aLESSaNdRa CaSCio

miChELa aVERoLdi (SoLUzioNi miKy) Piazza Municipio

Ci sono pochi servizi, in centro manca un negozio di alimentari e poi le scuole sono piccole
Da quanto tempo ha lattivit? Da 12 anni e mi trovo bene. Quando ho iniziato il paese era in espansione e non pensavo che lattivit desse questi risultati anche se oggi non un buon momento. Come si vive a Calvagese? un posto molto tranquillo dove si vive bene. Inoltre si trova a pochi minuti dalla tangenziale per arrivare in citt e a pochi passi dal Lago di Garda, quindi, una buona via di mezzo. Un difetto? Ci sono pochi servizi. Ad esempio manca in centro un negozio di alimentari e poi le scuole sono piccole. Ci avevano promesso che sarebbero state ingrandite e che avrebbero implementato i servizi, ma cos non stato. Consiglierebbe a una coppia di giovani di trasferirsi qui a vivere? Dipende da dove arrivano e dai servizi

che cercano. Se vogliono la tranquillit, s. Se cercano la comodit, forse no. STEFaNo daNiELi (La BoTTEga dELLa CaRNE) Via Piave

Roberta Mai

FaUSTa VENTURELLi (ESTETiSTa) Via XX Settembre

Con il gassificatore sarebbero in pericolo i nostri bambini, le nostre case si deprezzerebbero e laria diventerebbe irrespirabile
Ci descriva Bedizzole. Per me un paese bellissimo e rilassante, in forte espansione edilizia che ha attratto numerose persone da fuori il paese. Devo segnalare solo che ultimamente gli extracomunitari ci hanno creato alcuni problemi. Percepite quindi un senso dinsicurezza? No, assolutamente no. Ritiene che i servizi che offre il paese siano sufficienti? C di tutto, forse troppo! Abbiamo diversi supermercati, parrucchieri e lavaggi dauto. Per quanto riguarda i trasporti pubblici invece non saprei perch non li utilizzo.
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Cosa pensa dellistallazione del gassificatore? Sar un disastro... siamo molto, molto preoccupati perch se lo dovessero realizzare sarebbero in pericolo i nostri bambini, poi le nostre case si deprezzerebbero e laria diventerebbe irrespirabile. Cosa chiederebbe alla sua Amministrazione? Di affrontare la questione con tanta volont per fare s che questo gassificatore non venga istallato.

Ho a che fare con gente di una volta, lavoro in un ambiente familiare


Non da molto che ha aperto lattivit, come sta andando il commercio? Altalenante, non c un andamento regolare.

PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


roterra gardesano In questo piccolo centro dellent e denza della maggior parte dell la ritrosia e la diffi palpabile. In quepersone risulta ancora fortemente a ridosso del Lago sto lembo di terra della Valtenesi, la voglia dei giodi Garda, emerge tuttavia sorniona di mettersi al passo coi tempi. vani di crescere e

Lei di Gavardo, come mai ha deciso di aprire lattivit qui? La mia scelta stata orientata innanzitutto dal fatto che qui non cera questo tipo di attivit, e poi perch sono lontano dai centri commerciali. Un pregio e un difetto di Calvagese? Il difetto che la gente critica anche quando non ce ne sarebbe motivo. Il pregio che ho a che fare con gente di una volta, lavoro in un ambiente familiare. Quindi let media del paese alta? La mia clientela prevalentemente det medio-alta. Ultimamente per hanno costruito molte nuove case e i giovani stanno arrivando. Se potesse chiedere allAmministrazione di incentivare qualche servizio, cosa chiederebbe?

Fausta Venturelli

Stefano danieli
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In paese stanno cercando di organizzare alcune manifestazioni che permettano alle attivit di tenere aperto anche la sera, ma qui il Comune non d alcun incentivo economico. aLBERTo RaVagNaTi (aBBigLiamENTo) Via Piave

Qui si vive bene siamo vicino alle principali citt e a pochi minuti dal lago
Ci descriva Calvagese. un tipico paese dellentroterra gardesano dove si vive bene. Si trova in una posizione strategica vicino alle principali citt e a pochi minuti dal lago. Cosa manca a livello di servizi? Ma, non saprei... forse manca un supermercato. Per i suoi acquisti si rivolge ai negozi del paese? No, mi sposto. Acquisto qui solo le piccole cose duso quotidiano, come la carne. Cosa offre il paese ai giovani? Non molto anche perch qui di giovani ce ne sono veramente pochi. Io quando esco mi sposto dal paese e vado a Padenghe o a Desenzano. A livello ricreativo invece, non ci possiamo lamentare, ci sono un bel campo da calcio e un oratorio che credo funzioni bene. Oggi il commercio fortemente in crisi, se tornasse indietro riaprirebbe nuovamente la sua attivit? No, adesso come adesso non mi ributterei nel commercio, le spese sono troppe. Fortunatamente i muri del locale sono miei e quello che guadagno mi basta per vivere; se dovessi pagare anche laffitto probabilmente avrei alcune difficolt.

turn yuor potential into a passion

Attraverso la simulazione di situazioni organizzative, vengono rilevati i comportamenti che consentono di predire, con un elevato livello di affidabilit, se e in che misura verranno agiti tali comportamenti (definiti capacit) anche nella realt quotidiana.

RECRUITMENT - COACHING - FORMAZIONE - ASSESSMENT

Alberto Ravagnati
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CI RACCONTANO SaL

aNToNio ViNCiaTi (PELLETTERia) Via San Carlo

VOCE AI PASSANTI
giacomo, 45 anni Un paese che vieta al Giro dItalia di passare per il suo centro, a fronte di una somma irrisoria, non pu certo avere velleit turistiche. milena, 32 anni Divertimenti? Gi alle 23 i carabinieri fanno pressione ai locali per la musica: ridicolo Cristiano, 51 anni Il teatro? ancora affare sospeso, pensare che una meraviglia si dice sia legato allaffare Fonte Tavina Paola, 47 anni Sal magnifica: non potrei vivere da nessunaltra parte! Lara, 29 anni Sal? Un paese in stand by

di aLESSaNdRa ToNizzo

Oggi molto sulle riparazioni: anche questo un sintomo della crisi


Ci parli della sua attivit. Sono in paese da 25 anni, e sono un artigiano esperto della pelle: capi su misura, riparazioni, rimesse a modello tutto ci che riguarda la pelle lo facciamo. Chi viene alla vostra pelletteria? Un po di tutto. Chi acquista destate capi un po costosi sono i tedeschi. Oggi si cerca di tenere di conto ci che si ha, quindi lavoro molto sulle riparazioni: anche questo un sintomo della crisi. Sal un paese per vecchi? Non vero: Sal bello, c bella gente che gira, domenica pieno di persone. Se qualcosa calato solo un problema generale, perch quando non c molto movimento qui non ce n nemmeno a Desenzano. Poi, un po di regole ci vogliono: anche a Bibione la musica si spegne a una certa ora la sera, non si pu far rumore tutta notte.

PAESE CHE VAI LE NOSTRE IMPRESSIONI


una prova: ci si senEntrare a Sal come sostenere e, scrutati e, perch no, anche te un po sotto esam paese che vive anvalutati. Sembra strano, in un se pensiamo al trend imposto che di turismo. Ma, sottotono i conti poco movimento, atmosfera tornano.

LUCa daLLERa (EdiCoLa) P.za Vittorio Emanuele II

Destate abbastanza vivo, ma un paese vecchio: non c niente che attiri i giovani
Avete avvertito cali di vendite, in questo periodo? C la crisi, e la gente si orienta verso riviste a basso costo. Gli abbonamenti su I-pad, poi, tolgono una buona percentuale di vendita: con promozioni a 20centesimi al giorno, a fronte del prezzo del quotidiano di 1euro. Cosa leggono i salodiani? Per lo pi riviste, pochi quotidiani. I

ragazzi, poi, hanno perso la cultura di leggere il giornale, forse per via di Internet. Come sta Sal? Destate abbastanza vivo, ma un paese vecchio: non c niente che attiri i giovani. Chi prende casa qui sono gli anziani, i quali cercano solo tranquillit, non vogliono feste, rumore Dinverno, poi, gira davvero poca gente. RiCCaRdo mELChioRETTi (aNTiCa SaLUmERia) P.za zanelli

tedeschi, austriaci, svizzeri. Apprezzano i prodotti tipici e le specialit alimentari di tutta Italia, se ne intendono molto. Prodotti che hanno un costo equiparato alla qualit: e con la crisi? Quella c per tutti. Aspettiamo che inizi la stagione e speriamo bene. Sal a detta di molti spenta: vero? Lanno scorso, di gioved, cerano gli happy hour, che portavano movimento. Le manifestazioni sono poche, ma il budget, si sa, limitato. TERRy moNTaLBaNo (aBBigLiamENTo) Via San Carlo

Abbiamo un lungo lago bellissimo. Una grande pecca stata la perdita dellospedale
Siete unattivit storica, il negozio esiste dal 1830: lei che cambiamenti ha notato? A livello architettonico, Sal cambiato moltissimo, basti pensare al lungo lago, oggi bellissimo. Una grande pecca stata la perdita dellospedale. Qui si vive bene, senza grossi problemi. Che gente vi frequenta? Clientela locale e tantissima straniera:

Sal molto amato da tedeschi e austriaci, resta unisola felice rispetto allodierno scenario nazionale
Che target frequenta il suo negozio? Medio, con una clientela splendida, maturata in trentanni, che va dal turistico destate (da aprile a ottobre trattiamo con tutta Europa) al genere qualificato delle nostre Valli. Apriamo 362 giorni lanno e, durante i festivi, ci raggiungono clienti dallhinterland di Milano e

Bergamo. Rifarebbe dunque questa scelta Assolutamente s. Sal un paese che offre tanto a chi vive e lavora. Tra commercianti, poi, c un ottimo rapporto. Cosa si aspetta da questa stagione? Tanta gente, perch Sal molto amato da tedeschi e austriaci, resta unisola felice rispetto allodierno scenario nazionale. Lei sarebbe favorevole a movimentare un po il paese? Certo che s. Nelle stagioni di mezzo sarebbe auspicabile, anche per far conoscere, a chi viene, Sal cos com, il suo paesaggio, la vita di vicinato: qui si sta bene.

Luca dallEra
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Terry Montalbano
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CI RACCONTANO PUEgNago dEL gaRda
di aLESSaNdRa ToNizzo

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Puegnago del Garda, paesino ame no della Valtenesi, stupisce per la sua tranquillit da paesaggio western, al quale ruba silenzio e tem po sospeso. Ma niente polvere e desolazione allo rizzonte: solo un cielo blu che sconfina nel placido lago.

SiLVia BERTELLi (FRUTTa VERdURa E FioRi) P.za Don G. Baldo

Puegnago unottima meta per chi cerca assoluto relax


Lei di Moniga, e per anni ha lavorato a Desenzano: come mai ha aperto qui? Mio marito di Puegnago, quando lho conosciuto faceva il venditore ambulante di frutta e verdura, cosa che fa tuttora. Ho aperto ventun anni fa in via Orti, poi il comune ci ha fatti venire in piazza. Com fare questo mestiere, oggi? Direi che dura. Ci alziamo alle 4 di mattina, e fino alle 20 siamo qui. Se mio figlio mi dar una mano, bene, altrimenti non so quanti altri anni regger. Come avvertite la crisi? Insieme al fatto che la gente spende un po meno, ci sono anche tanti centri commerciali. La tendenza spostarsi ai supermercati, ma qui viene chi non si accontenta e cerca la qualit. Puegnago in due parole Paese piccolo, molto diviso con Raffa, una frazione che fa da s, come lavoro e mentalit. Puegnago e turismo C qualcosa destate, con le seconde case, che per oggi rimangono spesso chiuse: gli anziani non se la sentono pi, i figli non trovano attrattive. Qui, la sera, senza auto si fa poco; Puegnago unottima meta per chi vuole assoluto relax. SoLidEa PaPa (BaR doLCE ViTa) P Don G. Baldo .za

Solidea Papa

cantevole. Verrei volentieri ad abitarci. La clientela del Dolce Vita? Dal giovane allanziano, perlopi di paese. Il turismo c, soprattutto di passaggio: motociclisti che si fermano a guardare il paesaggio, e poi bevono volentieri un caff. Che alternative hanno i giovani del paese? Poche spesso i ventenni si ritrovano qui. Di cosa avrebbe bisogno Puegnago? Di fare qualche festa in pi durante lanno: il Castello ha un bel tendone per le feste, si potrebbe utilizzare. CRiSTiNa FoLLi con aNiTa dELai (aLimENTaRi) P.za Don G. Baldo

lano e Bergamo; i tedeschi girano per le cantine, ma qui, poi, non ci sono alberghi per soggiornare. Come vi ha colpiti la crisi? Gennaio, febbraio e marzo sono stati mesi difficili. Puegnago sufficientemente valorizzato? Per avere del turismo bisogna offrire qualcosa, come intrattenimenti e divertimenti.

Il paese accogliente, il paesaggio incantevole


Gestisci insieme alla zia questo bar: com, cos giovane, lavorare a Puegnago? Vivo a Prevalle, e lavorare qui piacevole. Il paese accogliente, lo sfondo in-

I turisti provengono da Milano e Bergamo. I tedeschi vanno per cantine, ma poi non trovano alberghi per soggiornare
Siete lunico riferimento del genere in paese Gi: da noi vengono i paesani, e poi, destate, chi risiede nei residence. un turismo particolare, proveniente da MiCristina Folli e Anita delai NEL PRoSSimo NUmERo Desenzano, Lonato, Padenghe, Sirmione

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in evidenza

Riflessione sul dramma dei suicidi degli imprenditori, tra crisi esistenziale ed economica

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TU E IL FISCO
di FERdiNaNdo magNiNo

UBRICA

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o Stato non vede fino nel cuore degli imprenditori onesti o, se vede, quello che vede non lo capisce. Le notizie che ci giungono tutti i giorni ci raccontano sempre pi spesso di come continuino in modo drammatico i suicidi di imprenditori e lavoratori italiani caduti nella spirale della crisi, del fallimento delle loro imprese o della perdita del posto di lavoro. Ogni suicidio rappresenta un singolo dramma, una tragedia personale e sociale che si unisce a quella di tantissimi altri imprenditori e lavoratori colpiti in maniera inesorabile dagli effetti della crisi economica. Queste tragedie, oggi, diventano oggetto sempre pi di attenzione e di domande: i dati ci raccontano che dal 2008 al 2011 i suicidi legati a motivazioni economiche avrebbero sfiorato il 25%. Dagli ultimi rilievi emerge che i suicidi di imprenditori con situazioni fiscali problematiche siano circa 60, mentre complessivamente, negli anni della crisi, si sarebbero verificati oltre 1000 suicidi tra persone disoccupate o che avevano perso il lavoro da poco o che erano state costrette a chiudere la loro attivit. Si calcola, inoltre, che negli ultimi dieci anni, in Italia, si sarebbero suicidati circa 2500 imprenditori. Laumento dei suicidi si collega ai nefasti effetti della crisi, che avrebbero causato la chiusura di oltre 10 mila imprese e provocato la perdita di almeno 50 mila posti di lavoro. Il dato non pu non meritare una profonda riflessione, perch le cause dei suicidi nel mondo del lavoro, sia esso dipendente o autonomo, sono legate a fattori purtroppo ben noti: crisi economica, disoccupazione ed eccessiva pressione fiscale. La scelta di darsi fuoco di fronte agli uffici di esazione delle imposte altamente simbolica ed esprime un chiaro segno del disagio delle piccole imprese nei confronti delle pretese di un Fisco che sembra non tenere conto della crisi esistenziale ed economica delle persone e delle imprese. un grido dallarme lanciato da chi non ce la fa pi, da chi dietro a tasse, stretta creditizia, burocrazia e ritardati pagamenti scorge un clima dostilit verso chi fa impresa e crea ricchezza e lavoro per s e per gli altri. Perch un imprenditore si toglie la vita? Vergogna per le difficolt dopo una crescita vorticosa, paura di non riuscire a pagare gli stipendi, difficolt a riscuotere crediti dallo Stato. Ma soprattutto lansia di aver fallito lobiettivo della propria esistenza: risulta difficile rinunciare a tutto ci che si conquistato con il sacrificio di una vita ed unonta insostenibile il venir meno alle responsabilit morali e sociali nei confronti di s stessi e degli altri. La figlia di un imprenditore caduto sul lavoro, mi si permetta questo termine, ha usato parole commoventi: Mio padre morto per amore, per amore della sua azienda e specialmente nei confronti dei suoi dipendenti. Viveva con il terrore di tradirli, di non essere in grado di pagare loro gli stipendi. Questo pensiero lo logorava, finch non ha pi retto. Sono storie che restano profondamente nei nostri cuori. Drammi in cui motivi personali si intrecciano a situazioni di instabilit economica, indebitamento, strette creditizie operate dalle banche ed impotenza delle istituzioni, sia nazionali che locali questultime paralizzate dal Patto di stabilit e da una burocrazia micidiale. Gli imprenditori sono infatti strozzati dai crediti pi che dai debiti, con commesse ottenute e lavori gi realizzati ma con clienti spesso e volentieri pubbliche amministrazioni che attendono lunghi mesi prima di saldare in tutto, od almeno in parte, i conti. Viene in rilievo la dimensione ridotta o minima dellimpresa, che tendenzialmente attiva in settori maturi quali ledilizia, il piccolo artigianato e cos via. Dietro a questondata di suicidi c come ha scritto Di Vico un eccesso

di etica. Essere costretti a licenziare i propri collaboratori, chiudere o fallire considerato una vergogna nella cultura delle laboriose comunit del Nord, un venir meno alla responsabilit sociale dellimprenditore. E forse c ancora dellaltro. Una motivazione recondita, un atto daccusa nei confronti della collettivit e, soprattutto, dello Stato come ultimo responsabile. Lo Stato non vede fino nel cuore degli imprenditori onesti o, se vede, quello che vede non lo capisce. Ogni imprenditore che muore per tutti noi unulteriore sconfitta. Una delle poche certezze che questi imprenditori si sono sentiti soli, isolati, senza nessuno che gli desse retta o si interessasse a loro ed alle loro attivit: dalla grande disponibilit di manodopera al calo demografico, alla carenza di lavoratori locali; dalla gestione familiare delle imprese alla difficolt nel passaggio generazionale; da una campagna progressivamente urbanizzata e libera a un territorio saturo negli spazi e nelle infrastrutture. I fattori propulsivi delleconomia al nord sono giunti al loro limite. La crisi ha fatto affiorare certo le debolezze del nostro sistema, tuttora molto frammentato, fatto da piccole e piccolissime imprese. Questo andato bene nel passato finch tutto girava, creando ricchezza e piena occupazione sul territorio, per oggi, con la forte crisi che imperversa da quattro anni, non siamo pi in grado di reggere un sistema che pi forte di noi. Bisogna dunque passare, anche imparando da questi drammi, a qualcosa di pi strutturato, con un senso ed una logica culturale diversa. Dobbiamo tralasciare le logiche individualistiche del passato, che hanno alla fine fatto sentire soli questi imprenditori a lottare contro i mulini a vento. Una piccola impresa non necessariamente destinata a chiudere i battenti o essere emarginata dal mercato. Serve, per, che tale piccola impresa abbia fatto un salto evolutivo nellinnovazione tecnologica, nellorganizzazione produttiva e dei servizi e che sia entrata in relazioni produttivo-commerciali con imprese pi grandi che si sono internazionalizzate. Solo cos una piccola impresa pu continuare a sopravvivere ed a vivere bene, perch opera in uno spazio di mercato che non occupato da altri. Inoltre non si deve dimenticare che, in questo periodo, le sorti delle imprese e dei lavoratori sono accomunate: in questa fase di crisi operai ed imprenditori finiscono spesso per affrontare le medesime difficolt, infatti se la ditta chiude la conseguenza la perdita di posti di lavoro. Difendere lavoro, persone e territorio dovrebbe perci diventare un impegno che vede tutti i lavoratori, dipendenti od imprenditori senza distinzioni di ruolo, procedere nella stessa direzione. Oggi chiediamo allo Stato di riflettere. E di agire subito assicurando quei meccanismi di salvaguardia e di gradualit che non tolgano alla fine ogni speranza a chi ha fatto del lavoro la propria vita, magari applicando finalmente quelle norme e direttive gi esistenti ma sempre, per un motivo o per laltro, disattese (basta ricordare che la Commissione Europea ha stabilito, per la Pubblica Amministrazione, termini di pagamento al massimo di 30 giorni). Certo, il lavoro non pu essere una nuova religione ma, perlomeno in questo Nord che motore dello sviluppo, sempre stato una fonte di riconoscimento collettivo molto forte. Se il lavoro quasi tutto per la vita di un imprenditore onesto, allora il suo fallimento pu portare anche ad uccidersi. Lo Stato deve capirlo e deve rinunciare a metterlo continuamente in crisi. Eugenio Massetti Presidente Confartigianato di Brescia

proroga Solo Formale

per la ComunICazIone DeI benI aI SoCI

a come, 6 mesi di proroga sono pochi? Certo, considerando che abbiamo i bilanci da fare e poi le dichiarazioni dei redditi, le vacanze e un rientro che vorremo concederci calmo, 6 mesi sono pochini No, non questo il punto, solo, in sintesi, il commento spontaneo sul provvedimento firmato lo scorso 13 marzo 2012 dal direttore dellAgenzia delle Entrate, volto a posticipare al prossimo 15 ottobre la trasmissione della prima comunicazione dei dati relativi ai beni dimpresa concessi in godimento ai soci o familiari. Vediamo di spiegare il perch. Nel documento direttoriale, la proroga della scadenza viene motivata in forza delle particolari difficolt di attuazione della norma e dellassoluta novit dellobbligo comunicativo. Indiscutibilmente, la ratio del rinvio appare condivisibile, anche perch lo stesso direttore dellAgenzia nel precedente provvedimento, datato 16 novembre 2011, ha inopinatamente ampliato il contenuto della stessa comunicazione persino ultra legem. Infatti, lobiettivo che la norma istitutiva contenuta nel DL n. 138/2011 si riprometteva, come si evince anche dalla relazione di accompagnamento al Decreto, era quello di evitare la cosiddetta interposizione fittizia, ossia impedire che le societ venissero utilizzate come schermo per occultare, agli occhi dellAmministrazione finanziaria, leffettiva disponibilit in capo ai soci di determi-

nati beni quali auto, immobili e simili; in buona sostanza, con redditi risibili, potevo abitare in magioni sfarzesche, guidare rombanti fuoriserie e navigare per mari a bordo di mega yacht, avendo avuto cura di intestare il tutto a societ pi o meno operative. Ora, dovendo comunicare chi utilizza realmente beni intestati alla societ, emergeranno tutta una serie di situazioni anomale. Ma non basta. In sede attuativa, la prospettiva mutata verso la ricostruzione sintetica del reddito tramite lo strumento del redditometro. Non per nulla, allinterno dello stesso provvedimento, si rinviene linserimento dellobbligo della comunicazione dei finanziamenti e delle capitalizzazioni effettuate dai soci alle societ, indipendentemente dalla sussistenza della concessione in godimento dei beni. Oltre a dirmi quali beni intestati alla societ utilizzi, quanti soldi hai messo nella societ? Nel corso degli incontri avvenuti con la stampa specializzata, lAgenzia ha inserito addirittura lobbligatoriet della comunicazione dei finanziamenti ricevuti dai soci da parte della societ, bench sul punto si attenda lemanazione di un documento di prassi ufficiale, che recepisca le medesime risposte. Ad acuire il tutto, poi, il primo provvedimento direttoriale prevede la necessit di comunicazione nel corso del 2012 anche per le situazioni sussistenti in epoca precedente. In sede di prima comunicazione, dovranno trovare indicazione:

i beni concessi in godimento ai soci nei periodi di imposta precedenti al 2012 per i quali il godimento permane nel periodo di imposta in corso al 17 settembre 2011; i finanziamenti e le capitalizzazioni effettuati e ricevuti dai soci in periodi di imposta precedenti al 2012 che risultano ancora in essere nel periodo di imposta in corso al 17 settembre 2011. Ma veniamo al problema principale, cio la necessit di non distogliere lattenzione dallobbligo e di non procrastinare (da qui la proroga formale) oltre misura lanalisi delle conseguenze della norma in commento, a patto, ovviamente, che lAmministrazione finanziaria faccia la sua parte, fornendo per tempo le opportune istruzioni. Infatti, per determinare gli acconti dovuti per il periodo di imposta di prima applicazione, ossia il 2012, si assumer, quale imposta e (per converso) quale imponibile del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando le disposizioni introdotte, dalla novellata normativa, anche al periodo di imposta 2011. Se ne evince pertanto che, in sede di compilazione del modello Uinco 2012 (maggio/giugno 2012), i contribuenti italiani (e quindi noi professionisti del settore), potenzialmente interessati dalla comunicazione dei beni dei soci, non potranno non tenere in debito conto la sussistenza dei requisiti che possano generare maggiori imponibili, con le ovvie conseguenze sanzionatorie in materia di versamento di acconti di imposta carenti o insufficienti. Ed ecco che la proroga non c pi.
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immanuel

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Pelo e
di iMManU

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@dodicimesi.com

La ComUNioNE NEgaTa E iL BimBo diSaBiLE Pare che a Porto Garibaldi, una frazione del Comune di Comacchio (Fe) il parroco abbia negato la prima comunione a un bimbo in ritardo mentale, perch incapace di intendere e di volere. Era accompagnato dai suoi genitori, il bimbo in questione, esattamente come i tanti bambini ai quali, subito dopo la nascita, don Piergiorgio Zaghi ha impartito il battesimo, pur essendo, ovviamente, anche loro, incapaci di intendere e di volere. Lasciate che i bambini vengano a me, diceva Ges, senza porre preclusione alcuna Ma, forse, don Zagli questo non lo sa. O, forse, lincapacit di intendere, questa volta, non era del bambino. iPoCRiSia
Wikipedia non d una definizione perfettamente calzante di ipocrisia, ma molto correttamente informa che la definizione in fase di arricchimento. Soltanto ricorrendo alletimologia greca si giunge al concetto che lipocrisia simulazione di virt allo scopo dingannare, magari con laria di dare un consiglio disinteressato, o perfino nellinteresse del destinatario. Tuttavia, la definizione migliore viene dalla televisione, che ne d una dimostrazione ripetuta pi volte al giorno e tutti i giorni. Come? Dove? Badateci, su tutti i canali si susseguono pubblicit di giochi online, che non sono la tombola natalizia, ma veri e propri giochi dazzardo, con i quali possibile, volendo,

BoSSi, iL CERChio magiCo, iL TRoTa, iL ComPLoTTo: La LEga FU?


Che qualcosa si fosse inceppato da tempo, nella Lega Nord, era ormai chiaro a tutti, ed anche a gran parte dei militanti. Perfino ai duri dorecchi ad ogni costo era ormai evidente che, con la sospensione a divinis di Bobo Maroni, impedito a parlare in pubblico da una decisione del cerchio magico, era ormai suonata la campana dellultimo giro. Che il cerchio magico, col pretesto di proteggere il capo, stava riducendo Bossi allasfissia era insomma lampante. Il tiramolla sulla lista di Tosi a Verona ne costituiva la prova del nove, se qualcuno ne avesse avuto ancora bisogno. Ora il telo squarciato, le ruberie dentro la Lega sono scoperchiate, e probabilmente non ancora tutte, e le possibilit dilapidare patrimoni. Ma le pubblicit si concludono, sempre, con una vocina suadente che sussurra frasi tipo gioca il giusto, oppure gioca senza esagerare, adesso anche con belle ragazze dalla voce suadente, che sussurrano gioca con me. Ecco, questa vera e propria ipocrisia. E lo tre volte. Una, perch si suggerisce il gioco, e lo si stimola. Due, perch avviene con il consenso dello Stato. Tre, perch lo Stato con una mano vieta lapertura delle case da gioco, mentre con laltra consente a chiunque lo voglia di giocare online, rischiando anche tutto il patrimonio, se stesso e perfino la famiglia! Purch giochi il giusto, tuttavia, mettendo ipocritamente a posto la coscienza. sono quattro: Bossi sapeva, Bossi non sapeva, Bossi non voleva sapere, Bossi era incapace di vedere e capire. Ad altri lonere di accertare la verit, importante fino a un certo punto, perch il tramonto politico di Bossi, lUmberto, ormai nelle cose. Ai leghisti rimane il compito pi arduo, lonore e lonere di salvare la Lega, e con essa quello di buono che la Lega ha rappresentato ai suoi esordi, proponendosi agli italiani come il nuovo che stava sorgendo sulle ceneri della prima Repubblica, contro il centralismo, contro Roma ladrona. La Lega di Bossi ha fallito, ed toccato al trota il ruolo del becchino della Lega che fu. Quale sar il futuro per la nuova Lega? Salvo improbabili sorprese quello di Bobo Maroni: se lex ministro vorr, se sapr, se avr coraggio, fiuto politico, persone di qualit (e non solo tessere), allora anche la Lega potr pensare di risorgere dalle sue ceneri, per se stessa e per il paese.

FoRNERo dixiT.
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dichiarato a Reggio Calabria: Andremo in Parlamento, e se la riforma non passer andremo a casa. Le ipotesi sono quattro: la signora ha iniziato ad usare il pluralis maiestatis, come una volta facevano i papi; stata nominata capo del governo, o presidente della Repubblica, a nostra insaputa; deve ripassare un po il diritto costituzionale; oppure, ed la cosa pi probabile, deve rimettere i piedi per terra, e fare solo quello che deve.
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OST-IT

I
RyaNaiR, da VERoNa aNChE ad EdiNBURgo E dUBLiNo
Lannuncio di qualche settimana fa, ormai, ma la notizia di quelle importanti per i bresciani, che ora, da Verona, potranno raggiungere agevolmente Edinburgo e Dublino, se lo vorranno. Con volo diretto di Ryanair, quella compagnia che una volta era a Montichiari. Chiss se i nuovi voli da Verona si inquadrano nella strategia di potenziamento di Montichiari, da due anni annunciata come imminente? Adesso i bresciani sembrano inclini alla strategia della sub concessione. In altre parole, prendere in affitto il DAnnunzio dai veronesi, pagando loro, secondo i rumors, una cifra superiore a tre milioni di euro lanno. Cifra che, moltiplicata per 40 (tanti sono gli anni della concessione ai veronesi), porta a un totale di circa 140 milioni che i bresciani dovranno pagare ai veronesi per laffitto. Oltre ai soldi per alzare la loro quota di partecipazione nel DAnnunzio e nel Catullo. Per questo, per, per fortuna, i soldi pare ci siano, lo ha dichiarato il presidente dellAbem Giuliano Campana. Quello che proprio non si comprende perch i bresciani hanno abbandonato, circa tre anni fa, la richiesta di ottenere la concessione diretta per Montichiari, gi presentata da Abem, ed ora si candidano per prenderlo in affitto? Perch non hanno fatto ricorso contro la decisione di dare la concessione al Catullo per quarantanni? Non valeva la pena lottare per la concessione, per essere padroni in casa propria, anzich arrendersi dopo aver a lungo coltivato lillusione di un accordo? Male che andasse, la trattativa si svolgerebbe oggi su un piano di parit, e non tra un padrone e un inquilino.

NIzIATIVE

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aNCoRa CaSaSCo!
Probabilmente non dorme mai, Maurizio Casasco, il presidente di Apindustria Brescia. Verrebbe voglia di consigliare, a lui, medico impegnato nella medicina sportiva, di fermarsi un po. Probabilmente, anche lui lo sa, ma sa anche di non poterselo permettere, perch la situazione a Brescia quella che , e bisogna correre se si vuol tentare di trovare rimedio. Non si sa come ha fatto, ma Casasco, con la sua Apindustria, riuscito a portare a Brescia la Bvmw, la pi importante associazione tedesca di piccole e medie imprese (a Brescia sono il 95 per cento del totale), con 150mila aziende associate e 200 uffici sparsi in Germania. Bvmw ha aperto uno sportello presso Apindustria, ed auspicabile che l gli imprenditori bresciani possano trovare i canali pi proficui per far crescere le relazioni commerciali con la Germania, che gi oggi rappresenta il principale mercato delle nostre esportazioni. A sostenere Casasco ci saranno lIfalp, lente tedesco di formazione professionale applicata, e la Camera di Commercio italo tedesca. I risultati si misureranno in seguito, ma in una provincia come la nostra, che ha perso 3.500 posti di lavoro nel primo trimestre, uniniziativa come questa apre alla speranza, e questa non una cosa da poco.

unIverSIT e ImpreSa
grazie al progetto comune di Universit, associazioni di categoria e isfor 2000, sono stati messi a punto master orientati alle esigenze delle piccole e medie imprese.
di daVidE BaCCa

Due monDI Che DIalogano


a Isfor 2000, lIstituto di formazione e ricerca creato nel 1989, nella cui sede si svolgono i corsi. Si tratta di unesperienza unica nel suo genere proprio per il carattere di rete che ha saputo mettere in campo spiega Achille Fornasini, segretario generale di Universit e Impresa . Lobiettivo principale del consorzio realizzare master orientati alle esigenze delle piccole e medie imprese. iN 10 aNNi oLTRE 450 PaRTECiPaNTi Tra il 2000 e il 2011 il Consorzio ha realizzato 15 master: sette edizioni del Master in Economia e gestione della piccola e media impresa, due edizioni del Master in Economia e gestione immobiliare e del Master in Economia e gestione delle cooperative e imprese sociali e unedizione del Master in Internazionalizzazione della piccola e media impresa e del Master in Economia e gestione dei servizi turisticoalberghieri. Si tratta per lo pi di percorsi post-esperienziali, vale a dire rivolti a persone che gi lavorano. A differenza di tutte le altre esperienze in campo nazionale, abbiamo deciso di aprire i corsi anche a non laureati, con particolare attenzione ai giovani imprenditori e ai figli degli imprenditori, purch portatori di un adeguato curriculum professionale e di una significativa esperienza lavorativa in azienda spiega Fornasini. Un paio di master sono invece stati riservati a neolaureati, valorizzando un bando regionale per lalta formazione in apprendistato: in pratica i ragazzi sono stati assunti in qualit di apprendisti per lintera durata del corso; hanno cos potuto maturare unimportante esperienza sul campo abbinata allopportunit di conseguire un titolo universitario di Master. In totale sono stati 456 i partecipanti, tra imprenditori, manager, dirigenti, professionisti e collaboratori, in rappresentanza di 272 aziende per quasi 7mila ore di lezioni. Numeri importanti, ma Fornasini precisa subito una cosa: Ci guardiamo bene dal percorrere il business dei master. I corsi che attiviamo nascono da esigenze ben precise delle imprese e servono per offrire occasioni professionali. Noi siamo in grado di intercettare le

i BaLdi BRESCiaNi dELLE mULTE


Spesso, allestero, si vedono giovani invalidi intenti a sorvegliare il rispetto delle regole nella sosta delle autovetture. Poliomelitici, privi di un arto, tutti con la loro macchinetta agevolmente manovrabile anche con una mano sola, su e gi, da soli, lungo la zona assegnata. A Brescia no! Sono tutti baldi giovani, sempre in coppia (c pericolo La riflessione: Brescia ha bisogno di tirarsi fuori, dai problemi e dai guai, come sanno le madri di famiglia, i padri che lavorano e cercano lavoro, i giovani senza prospettiva. La barista, per favore, tenga su i vestiti. Non ci interessa e non ne abbiamo bisogno. che si perdano, da soli?), anche se la contravvenzione la firma uno solo, spesso sono in coppia mista. Sembrano appena usciti dalla palestra, e sono anche gentili, quando riesci a trovarli. Signor Sindaco permetta una rispettosa domanda: a Brescia non ci sono invalidi? Se ce ne sono, perch non viene affidata a loro secondo la legge, peraltro questa mansione, perfettamente compatibile con il loro grado di disabilit? C forse qualcuno che ritiene che gli invalidi si possano trovare meglio lavorando in fonderia? E poi, uno solo, suvvia, non la coppia. Non si perder, e non avr neanche paura delluomo nero, il lavoro in fondo solo di giorno. Almeno fino ad ora.

SE iL BRESCia ToRNa iN SERiE a


Se il Brescia torna in serie A mi spoglio, pare abbia detto la barista di Bagnolo Mella. Il che impone tre domande e una riflessione. La prima: ma dov la novit? La seconda: ma chi glielo ha mai chiesto? La terza: ma lei pensa davvero che a Brescia possa interessare a qualcuno, al di l degli avventori del suo bar?
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on mai stato facile passare dai banchi di scuola alla scrivania di unazienda. Anzi, negli ultimi decenni si avvertita con sempre pi urgenza la necessit di gettare un ponte tra la formazione universitaria e le imprese del territorio. nato con questobiettivo il progetto Universit e Impresa che da dodici anni offre al mondo economico bresciano occasioni di formazione deccellenza. Tutto nasce da una semplice constatazione: a partire dagli anni Novanta il sistema produttivo ha avvertito un deficit di competenze rispetto alle sfide di mercati sempre pi globalizzati e tecnologie sempre pi complesse. La formazione sul campo, in azienda, non era pi sufficiente. Occorreva innervarla con conoscenze di carattere generale, di stampo universitario. Ma far dialogare il mondo del sapere con quello del saper fare non mai stata cosa semplice. Per vincere le reciproche diffidenze bisognava creare uno spazio comune, in cui sia le imprese che gli universitari si sentissero a proprio agio. Ecco Universit e Impresa, societ consortile nata il 13 dicembre 1999 e che mette insieme lUniversit degli studi di Brescia con tutte le associazioni di categoria, Camera di commercio, Associazione industriale bresciana, Apindustria, Associazione Artigiani, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Ascom, Confcooperative, Collegio Costruttori. Oltre naturalmente

Achille Fornasini
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NIzIATIVE

I MASTER dEL CoNSoRZIo UNIVERSIT E IMPRESA


ANNo TEMA Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa Master in Economia e Gestione dei Servizi Turistico-alberghieri Master in Economia e Gestione Immobiliare Master in Economia e Gestione Immobiliare Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa Master in Economia e Gestione Immobiliare Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa Master in Economia e Gestione delle Cooperative e Imprese Sociali Master in Gestione dei Progetti di Internazionalizzazione Produttiva Master in Gestione dei Progressi Commerciali Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa Master in Economia e Gestione delle Cooperative e Imprese Sociali Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa totali 2012 2013 Master in Economia e Gestione della Piccola e Media Impresa VIII extra lavorativo EdIzIoNI TIPoLoGIA I II III I I I IV II V I I I VI II VII part time part time extra lavorativo extra lavorativo extra lavorativo full time extra lavorativo extra lavorativo extra lavorativo extra lavorativo universitario universitario extra lavorativo extra lavorativo extra lavorativo

richieste delle categorie economiche del territorio e su queste costruire i nostri percorsi formativi. Questo il nostro unico obiettivo, mettere in contatto conoscenza e impresa. Non ci interessa accatastare master su master senza alcuno sbocco. LaLTa FoRmazioNE CoNTRo La CRiSi Per uscire dai pantani della crisi economica non ci sono scorciatoie. Le parole dordine sono sempre quelle, internazionalizzazione, ricerca, formazione. Lalta formazione fondamentale per chi chiamato a confrontarsi con le sfide dei mercati globali spiega Fornasini . E le imprese bresciane lo hanno capito da tempo. Non a caso il boom di presenze ai master si avuto nel 2007, quando leconomia tirava. Ma anche con la crisi lattenzione alla formazione non venuta meno. un segnale confortante, la crisi morde ed feroce ma la volont di partecipare alle nostre iniziative ci dice che le imprese hanno capito che per superare la crisi bisogna investire sulla qualit delle risorse umane. Non a caso il cavallo di battaglia di Universit e Impresa ha registrato un nuovo tutto esaurito. Il master in Economia e gestione della piccola e media impresa arrivato alla sua ottava edizione, inaugurata lo scorso 18 aprile, e i suoi 30 posti sono andati esauriti alla svelta. Si tratta di un percorso formativo progettato tenendo conto delle specifiche esigenze dellimpresa industriale e artigiana. Il corso prevede lezioni in aula tenute da docenti ed esperti, integrate da testimonianze di imprenditori e manager. Il corso articolato in 108 sessioni: 97 infrasettimanali di 3 ore ciascuna, dopo il lavoro, dalle 17 alle 20, e 11 sessioni il sabato mattina. Ci sono poi attivit propedeutiche e dorientamento. In tutto il master richiede un impegno di 383 ore, pianificate in 124 sessioni, in un arco temporale lungo pi di un anno, dal 18 aprile 2012 al 24 aprile 2013. Si dir, ma la formazione costa? Gi. Ma a disposizione imprese e professionisti hanno agevolazioni e sconti in grado di ridurre al minimo lesborso (Fornasini preferisce parlare di investimento). Il master in Economia e gestione della
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ISCRITTI ToTALI 33 29 49 11 34 21 48 24 31 36 15 8 43 22 52 456

IMPRESE 13 16 49 11 34 5 49 24 32 39

oRE AULA 704 704 448 300 350 777 374 318 375 320 612 500

2000 2001 2002 2003 2003 2004 2004 2005 2004 2005 2004 2005 2005 2006 2005 2006 2007 2008 2007 2008 2007 2008 2008 2009 2008 2009 2008 2009 2010 2011

42 22 52 272

375 320 375 6852

pmi costa 9mila euro. Ma grazie a quella rete di cui si diceva allinizio, le imprese devono metterne meno di 2mila. La Camera di commercio ha infatti dedicato una linea di finanziamento che copre il 50 per cento delle spese; Aib ci mette un altro 30 per cento per le imprese associate e lo stesso consorzio destina risorse per chi arriva alla fine del corso. i CaPiTaNi diNdUSTRia di domaNi Tutti coloro che hanno conseguito il diploma di Master (superando le prove desame previste al termine di ogni fase didattica) quattro anni fa hanno costituito lAssociazione Diplomati master di Universit & Impresa. La creazione di una comunit tra i partecipanti ai master risponde allesigenza di creare un reticolo di relazioni forti tra giovani destinati ad assumere ruoli dirigenti nel tessuto economico della provincia. Quel che

certo, per Fornasini, che le imprese hanno bisogno di persone preparate e motivate, pronte a confrontarsi con il mondo. Per cui se vero che il tessuto produttivo bresciano richiede una formazione in ambito tecnico scientifico (i nostri settori sono il meccanico, lautomotive, il biomedicale), ancora pi importante avere una pluralit di chiavi di lettura con cui leggere i fenomeni. Una predisposizione al problem solving per usare le parole di Fornasini. Per questo importante acquisire esperienza allestero. Ora le azienda danno per scontata la conoscenza dellinglese. Si degni di interesse quando si conosce una seconda lingua, magari il russo e il cinese, che saranno le economie portanti del futuro. Il suggerimento a un giovane liceale o a un universitario insomma quello di approfittare delle occasioni di studio fuori dallItalia. E di non pretendere di trovare il lavoro sotto casa.

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Foto: Patrick Merighi

aperta, tocchi la terra, abbracci gli alberi insomma, se ne stia in giardino: eccoci arrivati al punto, perch quale altro angolo personale pu incarnare tutte le virt del tanto osannato ozio? In giardino, difatti, possiamo sentirci pigri senza troppi rimorsi, alternando la lettura della nostra rivista preferita al laconico rastrellamento delle fronde. TaNTi STiLi, UNUNiCa PaSSioNE Il giardino al mare (mimosa marina, corbezzolo, leccio e pino dAleppo), quello romantico (peonie, salici, rose e camelie) oppure odoroso (alloro, timo, variet di salvia e lavanda, melissa e camomilla), ma anche il giardino bioenergetico (strutturato selezionando le piante con le emissioni bioenergetiche che pi interessano il cliente: ed esempio, il rosmarino stimolante, laroma dei fiori darancio rilassante) e il giardino dacqua: sono tanti gli stili con i quali vestire il proprio eden personale, seguono mode e stati danimo. E di moda (orientale) si tratta, quella del giardino giapponese, se parliamo di cascatelle e zone sabbiose che, qualche tempo fa, impazzavano in case e ristoranti. In realt, il giardino giapponese ha una storia di oltre mille anni, e ricreare uno dei quattro stili che lo caratterizzano (Shinden-zukuri, Jodo, Karesansui, Giardino del T) davvero difficile; la visone dinsieme di questa tipologia, per, si basa sulla trasposizione della pace interiore, prediligendo dunque un panorama ordinato, pianeggiante, meditativo e rasserenante. Altra cosa , invece, il giardino allitaliana: evoluzione del giardino rinascimentale, sviluppatosi in Italia attorno al XV secolo, con importanti influenze provenienti dai giardini romani, e basato sulle forme geometriche, sulla perfetta simmetria. Grazie alla pianificazione attenta del panorama, e allarte topiaria (la potatura a forme geometriche), il giardino allitaliana impone i canoni umani sulla natura, costruendo viali prospettici, scenografiche scalinate, terrazze e nature pensili; insomma, il contrario del giardino allinglese, in cui la natura sembra assumere un carattere casuale, quasi selvaggio, ma mai incolto.

I LAVoRI IN GIARdINo, NEL MESE dI MAGGIo


La natura, nel nostro giardino, si ormai completamente svegliata e le nostre piante stanno gi sfoggiando i loro colori pi belli: ormai tardi per ripensamenti e spostamenti, le piante a dimora vanno lasciate dove sono, per evitare stress che le porterebbero a morte quasi certa. Si possono portare allesterno, invece, le piante che avevamo ricoverato in casa durante linverno togliendo, poi, tutte le protezioni che, sempre in questo periodo, avevamo apposto al giardino , riempiendo anche i nostri balconi con gerani, impatiens, petunie, lobelie e calceolarie. C ancora tempo, per, per porre a dimora i nuovi impianti (essenze da fiore, azalee e rododendri; attenzione, invece, a rose e piante da frutto, perch il tempo a disposizione stringe: aspettando oltre, si rischia di perdere fioritura e fruttificazione), da effettuarsi solo dopo aver preparato il terreno come si deve: si aggiunge del terriccio soffice e ricco, della sabbia e del concime organico, quindi si procede, interrando le piante fino al giusto livello. Maggio, poi, il periodo ideale per interrare tutti i bulbi a fioritura estiva, come Acidantera, Agapantus, Amarillide, Anemone, Begonia, Culla, Ciclamino, Convallaria, Dalia, Gladiolo, Gloxina, Incarvillea, Lilium, Liatris, Montbretia, Peonia, Ranuncolo, Trigidia. Per tutti i ritardatari, questa lultima occasione davvero buona per fornire alle piante una concimazione in piena regola, interrando del concime organico ai piedi di alberi e arbusti, oppure del concime granulare a lenta cessione; ricordiamo che le erbacee perenni e annuali necessitano di fertilizzazioni periodiche, ogni 7-10 giorni, mescolate allacqua delle annaffiature. Se il prato, ahinoi, poco folto, o presenta delle macchie senza erba, non disperiamo, poich ancora possibile provvedere a un infoltimento: basta spargere sulle aree problematiche del terriccio specifico per tappeti erbosi (il quale gi arricchito di fertilizzante, e alleggerito con sabbia), rastrellare a dovere per spanderlo in uno strato uniforme, quindi si getta la semente (facendo attenzione a non creare mucchietti di semi) e si annaffia abbondantemente, ogni 2-3 giorni, e si sta a vedere! Per una buona manutenzione del prato stesso, dovremo tosarlo ogni 10 giorni circa, rimuovendo le erbe infestanti prima che maturino e producano semi, e annaffiarlo nelle ore serali o al mattino presto.
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TuTTI In

gIarDIno
Sotto le fresche frasche cittadine, un mondo intero.
di aLESSaNdRa ToNizzo

nisola di pace, un piccolo eden, un luogo dove pensare a tutto e a niente: il giardino che, piccolo o grande, diventa protagonista delle nostre case. Le citt, come le grandi metropoli, dopo aver eroso chilometri di verde, per far spazio a dimore e fabbricati, ne riscoprono la valenza ossigenante; ma, oggi, quando il valore totemico del possesso va a braccetto con il comfort individualistico, sono sempre di pi le persone che non si accontentano del parco attrezzato sotto casa, o del campo aperto a pochi passi dallufficio: infatti, si desidera ardentemente una strisciolina derba fresca tutta per s, da abbellire, coltivare o lasciare brada per ospitare diversi animali, in libert.
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Basta sfogliare il pamphlet di unimmobiliare e scorrerne gli annunci per capire quanto il giardino, oggi, dia valore a unabitazione; tutto il contrario, o quasi, di ci che accadeva durante il boom economico, periodo durante il quale lo stiparsi in piccoli locali polifunzionali sprovvisti di qualsiasi parterre era considerato follemente la page. Non che oggi si abbia pi tempo per raccogliere fogliame e interrare bulbi, beninteso, ma la cultura dellabitare ad essere cambiata, insieme ai ritmi del quotidiano che, dopo averci lanciati a tutta birra come su un pazzo treno senza freni, si ammorbidiscono, quanto tuttintorno non si parla altro che decologia, blu economy e biodiversit. Noi abbiamo deciso di cambiare casa proprio a causa della mancanza di un giardino raccontano Cristina e Matteo, giovane coppia cittadina , che diventa un

vero e proprio sfogo, non solo destate: a lungo andare, secondo me, in una casa si sente questo bisogno; lintenzione di metter su famiglia (e gestire il pargolo in modo pi agreste), il desiderio di avere un cane, cos come altre piccole comodit ad esempio, stendere il bucato allaria aperta, o cucinare un bel barbecue che, a volte, diventano veri e propri lussi (una piscina, un gazebo, una serra), fanno propendere diverse coppie a indicare il giardino come una delle discriminanti pi importanti nella scelta della propria casa, sicuri che il sacrificio (economico e manutentivo) valga la pena dessere fatto. A noi basta davvero poco commenta la coppia, in procinto di adottare un meticcio al canile , ma alzarsi al mattino e vedere dalla finestra il proprio alberello non ha prezzo. tutto stress ci ripetono, da anni, i medici , veda di stare un po allaria

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Ma il tipo di giardino che oggi maggiormente in voga quello naturale che, visivamente, ricorda proprio quello inglese, per spontaneit e naturalezza, aggiungendo per una spiccata tendenza alla sostenibilit. naturale, infatti, un giardino la cui realizzazione, consistenza e manutenzione presuppongono rispetto per lambiente e garantiscono la sostenibilit per le generazioni future, grazie alluso di prodotti biologici ed ecosostenibili. Ridotti interventi colturali e utilizzo di flora autoctona sono le caratterizzazioni principali di questo particolare garden, in cui vietato utilizzare fitofarmaci o concimi sintetici dalcun tipo, ingaggiare lotte contro i parassiti (visti come importanti elementi delle naturali catene alimentari), realizzare aiuole o destinare ampie superfici al calpestio (ma si dispongono, invece, percorsi a pavimentazione naturale o seminaturale). Se possibile, vanno lasciate delle intere zone allo stato naturale, come se si trattasse di un bosco in miniatura, e non si raccolgono le foglie cadute in autunno poich, oltre a concimare il terreno, favoriscono la vita di molti insetti (soprattutto quelli utili come la coccinella, i sirfidi e le forbicine). Favorire la nidificazione degli uccelli (grazie a siepi, corsi dacqua e piante con bacche) e creare zone di compostaggio sono solo alcune delle regole reperibili anche online per dare vita, a casa propria, ad un vero giardino naturale.

da facoltosi tenutari terrieri, ma anche e soprattutto da incalliti city addicted desiderosi di mettere ordine nei loro minuscoli, ma affascinanti, giardini pensili. Ancora una volta, il look preferito da questi giardinieri urbani quello di un

verde casual, spettinato come le chiome dei recenti trend-setter, in perfetto stile shabby chic: una volta ricevuta la lezione disciplinante del garden designer, questi fazzoletti di terra non sono pi gli stessi, ostentando una via di mezzo tra la

tradizione inglese (rovinato bello) e quella italiana, ma sostituendovi il rigore classico con uno studio attento, e un pizzico di vocazione naturalistica. Volete mettere, infatti, un vaso di camomilla romana in piena metropoli?

I vIrTuoSI Del gIarDIno


FLaVia, 58 aNNi, residente a Mompiano Che giardino ha? Ho una bella superficie verde, circa 80 mq di giardino. Tuttintorno corre una siepe dalloro, alternata al gelsomino, profumatissimo. Poi, ci sono delle piccole aree a s: i bossi nani, un piccolo roseto, la camelia, qualche ortensia, dei tulipani, due grandi azalee, due querce in crescita, gli odori. Che importanza ha, per lei, il giardino? Lo vivo come una possibilit in pi di godermi la casa appieno. La terrazza vi si affaccia, ed bello fare delle tavolate con gli amici, cuocere le pietanze allaperto e sedersi tutti insieme immersi nella frescura. Inoltre, abbiamo un cane, che non vive fuori ma ama sgranchirsi qui quotidianamente. Cura lei personalmente il verde? No, assolutamente: mio marito si occupa della manutenzione spicciola, io mi limito ad innaffiare qualche cespuglio (abbiamo il sistema dirrigazione automatica) mentre ogni quattro/sei mesi c un giardiniere di fiducia che compie i lavori pi importanti. Non bello, infatti, improvvisarsi floricoltori, lo so bene, perch un anno abbiamo potato lavanda e ortensie a modo nostro, con il risultato che le piante, ahinoi, sono morte. Lasciamo fare questo bel mestiere a chi lo sa fare per bene.

naTa una nuova proFeSSIone: Il garDen DeSIgner


Oggi ci sono mille tipologie diverse di designer, colui il quale organizza, progetta e realizza con professionalit e gusto estetico. Ebbene, da qualche anno esiste anche il garden designer: pianifica e dispone il verde nel paesaggio, progetta parchi, ville, terrazze e aree verdi in genere, e sa come valorizzare la vegetazione nel contesto ambientale in cui inserita; il suo intervento, grazie a spiccate conoscenze botaniche e ambientali, serve a ideare armonie di forme, colori e odori, o a recuperare e conservare il patrimonio naturalistico. Sulla rete satellitare, possibile vedere allopera questi professionisti del pollice verde che, a dispetto di ci che si pu credere, vengono ingaggiati non soltanto

C un angolo del suo giardino che preferisce? Certamente, il roccioso. Ci sono un sacco di piantine grasse, le succulente e, appunto, le rocciose, che ricoprono un piccolo dislivello del giardino, ed un piacere vederle addirittura fiorire. Infatti, amo il giardino disordinato, del tipo anglosassone, che per difficile da strutturare e mantenere, e questo angolino me lo ricorda molto. Ha dei progetti, dei cambiamenti in mente? Non mi piace il palmizio allinterno del roccioso, vorrei toglierlo e sostituirlo con qualcosaltro. Mentre sono anni che cerco una piccola panchina di recupero, quelle antiche, in ghisa, da inserire tra le due querce per poter sviluppare una della mie passioni, la lettura, proprio in mezzo al mio giardino. FRaNCo, 42 aNNi, residente a Calcinato Il giardino per lei Qualcosa dindispensabile. Vengo da Milano, dove ho vissuto per anni senza vedere una pianta, un fiore, che non fosse nel parco cittadino. Qui ho un piccolo fazzoletto di terra (pi o meno 40 mq) e non mi sembra vero. in grado di badarci lei?

Allinizio ho pensato oddio, qui faccio il danno, invece, una volta che il vivaista ha piantumato la siepe e steso il tappeto erboso, mi sono fatto coraggio e ho scelto da me le piante che volevo: mi sono informato (luce, ombra, travasi, ecc.) e ho agito. Ora, tanti amici, increduli, mi dicono addirittura che ho il pollice verde. Di cosa pi orgoglioso? Delle piante aromatiche. Sembra facile... invece, curarle, per evitare di ripiantarle di anno in anno, non banale. Tranne il basilico, ovviamente, le altre timo, salvia, rosmarino, menta rifioriscono che una meraviglia: pensi che il rosmarino, che due anni fa era alto una spanna, ora una pianta di un metro e mezzo, odorosissima. Lacquisto della stagione? Qualche settimana fa ho preso una pianta di chinotto, che ho subito travasato in un bel vaso di terracotta, di quelli grandi. Ero orientato verso gli agrumi, ma volevo riacquistare un limone perch il mio, purtroppo, non ha passato linverno; invece, il profumo del chinotto mi ha stregato. Il suo sogno green? Sicuramente una bella pianta da frutto, come un ciliegio, ma ci vorrebbe pi terra. Magari, sognando, gli affiancherei un pruno, cos, nel mezzo, potrei legarci unamaca e dondolarmi al fresco!.
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FRaNCiaCoRTa iN FioRE
giaRdiNo gLoBaLE
La maNiFESTazioNE iN PRogRamma daL 18 aL 20 maggio a Cazzago SaN maRTiNo

rendersi cura del giardino di casa, anche se di piccole dimensioni, un primo passo per sviluppare una sensibilit nuova verso la salvaguardia dellambiente. E un giardino pu anche diventare uno spazio dincontro e di integrazione se, con i fiori e le piante selezionate, in grado di richiamare i luoghi di provenienza delle tante persone straniere che oggi vivono nel territorio bresciano. Ecco i temi del bando della XIV edizione di Franciacorta in fiore, la rassegna florovivaistica organizzata dal Comune di Cazzago San Martino (Brescia) e dalla Pro Loco comunale, che si terr il 18, 19 e 20 maggio nelle storiche residenze di Palazzo Bettoni Cazzago e Palazzo Guarneri. La manifestazione dedicata questanno ai piccoli appezzamenti, a chi cura, organizza e progetta giardini ridotti (come quelli delle casette a schiera) si intitola Il bel giardino di casa nostra. Oggi uno spazio verde capace anche di ospitare proposte esotiche frutto di usanze giunte in Franciacorta da luoghi e paesi lontani. Franciacorta in fiore intende proporsi come occasione di rilancio per un settore, che, negli anni precedenti alla crisi economica, ha conosciuto una lunga fase di crescita.

La RaSSEgNa dEi FioRi


La Rassegna Franciacorta in Fiore, tradizionale appuntamento fieristico di maggio, organizzata dal 1999, giunge nel 2012 alla sua 14 edizione in veste rinnovata. La manifestazione ha le caratteristiche di una rassegna itinerante che si svolta nelle principali ville del nostro comune (Villa Monte Rossa a Bornato, Villa Maggi a Calino) ed ora approdata nelle due ville storiche di Cazzago San Martino: Villa Bettoni-Cazzago e Villa Guarneri. Lo scenario attuale mette in mostra la parte pi antica del comune di Cazzago San Martino, di grande interesse architettonico; quindi una vetrina culturale, produttiva ed artistica quanto mai tipica ed al tempo stesso variegata. Certamente unoccasione di richiamo per le migliaia di persone che annualmente partecipano allevento. Gli elementi che hanno caratterizzato lespansione della rassegna possono essere riassunti nei seguenti punti: Valorizzazione del florovivaismo e del verde come tratti ambientali tipici della Franciacorta; Valorizzazione degli aspetti monumentali e architettonici, con particolare attenzione alle ville che sono state sede della rassegna; Valorizzazione dei prodotti tipici; Coinvolgimento e partecipazione culturale di scuole, associazioni, volontariato, cittadinanza e visitatori anche per la conoscenza pi vasta del territorio e per la promozione di percorsi naturalistici e paesaggistici. La Rassegna dei fiori sar caratterizzata da una specificit di settori, quali la produzione florovivaistica proveniente dallItalia e dallestero, larte florovivaistica e la tematica agro ambientale: questi i fili conduttori delle attivit proposte in cartellone. La Rassegna Franciacorta in Fiore continuer ad avere come obiettivo primario il rilancio del comparto turistico della Franciacorta mediante la riscoperta e la valorizzazione delle peculiarit storiche, paesaggistiche e produttive del territorio, vedr anche la realizzazione di un progetto di collaborazione tra il pubblico e il privato. Liniziativa gode del-

la qualifica di manifestazione a carattere nazionale, stata patrocinata dalla Presidenza della Repubblica, dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Brescia, dalla Cciaa di Brescia, e dallErsaf (Ente Regionale per i Servizi allAgricoltura e alle Foreste). Per realizzare il massimo risparmio di risorse, si cercato lapporto indispensabile del volontariato e lutilizzo dei voucers previsti dalla recente legislazione che regola il Lavoro accessorio, gi sperimentati con ottimi risultati. In definitiva, la segreteria organizzativa ha verificato che lutilizzo del voucer costituisce anche un importante ammortizzatore sociale, consente di fornire una risorsa economica ad una decina di lavoratori cassaintegrati o disoccupati e ad una trentina di studenti del territorio comunale.

IL CAMPo dEI SAPoRI


Tre iniziative nellambito della rassegna Franciacorta in fiore 2012
La manifestazione Franciacorta in Fiore, allinterno del parco di Palazzo Guarneri, nello spazio il campo dei sapori, ospiter questanno tre interessanti iniziative: Il Mercato di Slow food e Cos Buono che Bello, a cura delle condotte Slow Food Oglio Franciacorta Lago dIseo e Bassa Bresciana, e Orti, galline e altre storie, a cura della Fattoria la Torretta di Massimo Anelli. Sabato 19 maggio, dalle 10 alle 19, si terr il Mercato di slow food con 14 produttori virtuosi del territorio. Alle 17 previsto anche un momento dedicato ai palati pi esigenti; si tratta di Cos Buono che Bello, un aperitivo in cui le bollicine del Franciacorta Docg verranno abbinate ai prodotti deccellenza presenti sul mercato. Levento sar inoltre completato da una visita guidata FAI a Palazzo Guarneri. I posti, limitati, possono essere prenotati al numero 338.1849515 al costo di 10 euro per i visitatori e di 7 euro per i soci Slow-Food (il costo non comprende il biglietto di ingresso a Franciacorta in Fiore). Il ricavato servir a finanziare lesperienza di un orto in Senegal, nellambito del progetto di Slow Food Mille orti in Africa che garantisce la formazione a contadini e giovani, favorisce la conoscenza dei prodotti locali e della biodiversit, il rispetto dellambiente, luso sostenibile del suolo e dellacqua. Fare un orto, inoltre, significa garantire alle comunit locali la disponibilit quotidiana di cibo sano e fresco, promuovere unagricoltura sostenibile, migliorare la qualit della vita quotidiana, fare economia. Liniziativa orti, galline e altre storie si terr venerd 18 maggio, dalle 15 alle 19, in anteprima e domenica 20 maggio, dalle 10 alle 19. In questo spazio verranno proposti alcuni esempi di orto e di antiche razze di pollame. Vi sar inoltre la vendita di ortaggi, frutta, uova biologiche, curiosit legate al mondo della campagna e degli animali.
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La rassegna Franciacorta in Fiore nasce nel 1999 su iniziativa del Comune di Cazzago San Martino e della Pro Loco. Ideatori sono Barbara Sechi, assessore comunale alla Cultura, e gli imprenditori agricoli Paola Rovetta Rabotti (Monte Rossa) e Lorenzo Crescini (Vivaio Valfredda). Le ultime due edizioni hanno ottenuto limportante riconoscimento della Medaglia doro del Quirinale. Fin dagli inizi la rassegna ha visto crescere il numero di espositori (oltre 150) e di visitatori (30mila), e ha ricevuto il sostegno di importanti sponsor (Cogeme spa, Lgh, Bcc Pompiano e Franciacorta, Unicredit, Ubi, Terra Moretti, Golf Club Franciacorta, Donghi e altri).
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la CITT Delle

Donne

giaguaro o puma? La carica delle donne predatrici tra nuovi miti e avventure da balera. il mutamento dei costumi sociali e il declino del machismo. Serata in un locale della provincia bresciana.
di maSSimo RoSSi

he larrivo degli anta apra ad una nuova fase della vita pur vero. Ma che questo traguardo anagrafico significhi necessariamente la conquista della saggezza, della calma e della riflessione, nonch lavvicendarsi di un incipiente declino fisico, beh, questo tutto da dimostrare. Insomma, da quanto si vede in giro gli anta non sono pi il tempo del look morigerato e serioso, del ritiro e della pace raggiunta. Non lo sono per il maschio sempre pi narcisista e, in ugual modo, non lo sono per laltra met del cielo sempre pi potente, disinibita e dominatrice.

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In tempi non troppo lontani il pater familias, detentore dellautorit e del potere, era colui che poteva concedersi, con o senza lassenso della controparte femminile, spazi di autonomia e di svago. Lavventura o la scappatella maschile se non era un fatto normalmente accettato era, perlomeno, un costume abbastanza tollerato, quantunque mai esplicitamente ammesso. Per le donne non vi erano, in tal senso, altrettante occasioni o possibilit. La donna doveva essere obbligatoriamente figlia, madre e sposa fedele. Altre condizioni erano guardate con forte sospetto e diffidenza. Il malcostume, il peccato e la deviazione, insomma, erano automaticamente desumibili dalla condizione sociale rivestita, soprattutto dalla donna. RiViNCiTa dELLE doNNE o dECLiNo dEL maSChio? Retorica a parte, la conquista della parit dei diritti da parte della donna procede, negli anni, in maniera abbastanza contraddittoria, tra timidi segnali di impegno politico e di carriera lavorativa e strumentalizzazione mediatica sempre ambigua e mai risolta. Forse anche per questo parziale successo e per una distorta iconografia muliebre che le donne decidono di prendere sempre di pi il largo con coraggio e determinazione. Come fossero uomini. Ora tempo di qualcosa che a molti potrebbe sembrare strano e stonato, ma che nella realt dei fatti non ha proprio nulla di eccezionale. Si parla tanto di donne mature a caccia di giovani uomini. Alle quarantenni chiamate in causa si attribuisce lappellativo di cougar (puma), mentre per le cinquantenni o pi in voga il titolo esotico di jaguar. I nuovi felini predatori a due zampe si muovono in maniera anonima nel caos frenetico della giungla urbana lavorativa, ma con il calare delle tenebre che scatenano la caccia. Svestiti i panni dellimpiegata, della cassiera di supermercato, di infermiera, di commessa, di avvocato, di imprenditrice, di casalinga e chi pi ne ha pi ne metta, ecco la metamorfosi della pelle che diviene maculata, degli occhi che divengono straordinariamente acuti, dei sensi che si amplificano nelle facolt. Miti? Fantasie e proiezioni ancora prettamente maschili? SaFaRi BRES Non stato facile, a onor del vero, combinare una serata proficua per la nostra completa soddisfazione giornalistica. Innanzitutto cera bisogno di qualcuno gi inserito nellambiente, qualcuno che sapesse indicarci luoghi, orari e persone. Qualcuno, in fin dei conti, disposto a sottoporsi allesperimento predatorio. Da queste parti - siamo sul Lago dIseo - Giuseppe persona conosciuta ed un professionista stimato. Il suo look alquanto stravagante lo rende facilmente riconoscibile. Ma a dispetto della sua mise dandy, al contempo semplice e non dozzinale, Giuseppe un giovane uomo che non concede a facilonerie o a stupidit. Si ride e si scherza, insom-

IL PARERE dELLE doNNE


Le abbiamo fermate per strada, in un grosso centro commerciale e tra le bancarelle di un paio di mercati di paese. Su un campione di 103 donne intervistate e comprese tra i 40 e i 55 anni le risposte e i pareri ottenuti sul fenomeno jaguar e cougar sono stati abbastanza negativi. Alla domanda vi piacerebbe vivere una relazione anche fugace con un uomo molto pi giovane?, le intervistate hanno replicato in questo modo: 52 di esse lo hanno escluso categoricamente, paventando, soprattutto, limmagine dei propri figli gi grandi. In 32 si sono dette molto incerte (ma pi verso il no), mentre 19 si sono dette favorevoli allesperienza, riferendo di amiche e conoscenti pi o meno soddisfatte. Insomma, a noi pare di aver scoperMESI 12maggio 2012

to lacqua calda. Il fenomeno jaguar e cougar , innanzitutto, forse pi di tutto, un neologismo di costume per giustificare cambiamenti sociali che restituiscono tanto alluomo che alla donna unautentica parit dei bisogni e delle emozioni. A conferma di questa ipotesi le molte e concordi opinioni delle intervistate le quali sembrano avvalorare le parole di Carla, una rampante professionista quarantenne: Facciamo quello che i maschi fanno da sempre, ossia vivere relazioni con qualcuno pi giovane di noi. Solamente a noi donne vengono ingiustamente affibbiati titoli e nomignoli poco rispettosi. La parit prima di tutto un abito mentale, un traguardo, dal mio punto di vista, ancora lontano da raggiungere.

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ma, ma gli incontri sono una cosa seria. Lappuntamento col nostro mentore fissato per le 23 fuori dalla celebre discoteca a pochi chilometri dal Lago dIseo. Entriamo ritirando il consueto pass di consumazione obbligatoria. Lambiente, curato e ordinato, apre ad ampi spazi modulari costruiti come isole bianche di divani e poltrone in pelle con bassi tavolini nel consueto stile minimal. La pista, leggermente in trincea rispetto al camminamento esterno sopraelevato, gi popolata da unumanit varia e in alcuni casi anche fin troppo variopinta nella mise forzatamente sgargiante. La serata principalmente dedicata al liscio, ma vi anche unaltra piccola sala nella quale si balla latino. Poca cosa, tuttavia. Osserviamo e siamo osservati. Con il bicchiere in mano appoggiati al bancone del bar scorriamo i gruppi di persone: ai tavoli stanno compagnie di vecchia data, mariti e mogli, per lo pi (presumiamo). In pista, come ovvio che sia, persone in tuttaltre faccende affaccendate. Qui sul ring esterno, invece, vi la passerella di piccoli gruppi di uomini-cubs (cuccioli) che vanno dai venticinque ai trentacinque anni, quindi il casuale passeggio, incerto e malfermo, di altri single, forse un bel po pi su dei quaranta e cinquanta. E le donne? Sono tante, non c che dire. Stanno, per lo pi, in piccoli gruppi che ciangottano e spiano oltre le spalle delle amiche. Bevono, accennano a piccole mosse di ballo e ridono. Let, tuttavia, dal nostro punto di vista, assai variabile: si va dai trenta ai cinquanta. Mentre Giuseppe ci lascia, per alcuni istanti, per unirsi ad un gruppo vicino, noi scambiamo due chiacchiere con una nostra vecchia conoscenza. Da anni questo cameriere lavora allinterno della discoteca e le sue parole non esitano nel descrivere quella che una tendenza del momento: facile imbattersi in donne mature, spesso reduci da un vissuto non troppo sereno se non drammaticamente burrascoso, che riscoprono una seconda giovinezza e una nuova voglia di vivere. Sono loro, in molti casi, ad attaccar bottone e a fornire loccasione per una relazione mordi e fuggi. Spesso capita che lincontro venga consumato alla velocit della luce, qui fuori nel parcheggio, senMESI 12maggio 2012

dIZIoNARIo TASCABILE
Secondo lUrban dictionary online, cougar propriamente la donna adulta di et compresa tra i 30 e i 50 anni che ha abbandonato le tradizionali regole delle relazioni romantiche per cercare di conquistare giovani ragazzi. Abbastanza limitante e limitato, non c che dire. Cos il termine jaguar riveste lo stesso identico significato anche se viene applicato alla donna over 50. I giovani uomini preda di questi felini cacciatori si chiamerebbero, invece, cubs ossia cuccioli, ma in voga anche il pi feticistico toy boy (letteralmente ragazzo giocattolo). Cos speed date lappuntamento veloce: il secondo nome di molti siti web specializzati nellorganizzazione di incontri tra anime solitarie in cerca di partner (sarebbe tuttavia curioso capire e sapere il tasso di reale solitudine di questi cercatori e cercatrici). Facciamola semplice: questi numerosissimi siti internet dedicati anche al mondo cougar non sempre sono creazioni genuine pro salute publica. Liscrizione spesso obbligatoria e il servizio (udite udite) a pagamento! A questo punto un nuovo e ulteriore lemma indirettamente collegato al problema dei siti: i fake (falso, posticcio) ossia i mentitori della propria identit. Spesso i baldi giovani con ancora il latte alla bocca vengono adescati con belle fotografie e mille moine, ma capita frequentemente che la donna dei sogni sia un po troppo avanti negli anni.

za tante premesse o giri di parole. Nel frattempo Giuseppe ritorna da noi e interviene nella discussione: Tutto vero, ma non va dimenticato che in queste dinamiche improvvisate la timidezza o lincertezza possono compromettere ogni possibilit. Se in questi frangenti una donna si avvicina e inizia a dialogare basta poco per capire le sue intenzioni. E

a te non resta che decidere ed eventualmente stringere velocemente il cerchio. diNamiChE di CaCCia Giuseppe balla. Noi no: siamo letteralmente impediti nellesercizio del latino-americano e, a maggior ragione, del liscio. La teoria di Giuseppe sulle intenzioni predatorie di coloro che

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CoUGAR E JAGUAR: IdENTIKIT


45 anni di media, la donna cougar/ jaguar pratica sport e frequenta anche palestre e centri benessere. molto curata nellaspetto e nel look e possiede un livello di istruzione medio alto. Sono intelligenti e colte: moltissime di esse sono laureate. Nella stragrande maggioranza dei casi sono economicamente indipendenti. Hanno unottima posizione lavorativa: rivestono anche ruoli di responsabilit. Molte le single o le separate. Se sposate vivono una situazione oscillante tra il noioso, il deluso e linsoddisfatto. Amano i viaggi avventurosi e, oltre alle solite mete caraibiche dedicate al turismo sessuale femminile, nel 34 per cento dei casi ora pensano allAfrica (Kenya, Marocco), ma anche alle citt dello shopping (New York, Londra e Parigi). Molto di tendenza, al momento, anche Firenze, Roma e Venezia. Sempre appetibili le location con spa.

ormai a torto vengono definite jaguar o cougar semplice: le donne ti guardano e ti studiano, soprattutto nellatto del ballo. Quindi una serie di piccoli, impercettibili segnali: la vicinanza del corpo, soprattutto del viso, il tocco della mani. Quindi a ballo terminato la scusa per una sigaretta in luogo esterno e pi appartato a far maturare eventuali sviluppi della situazione. E qui casca lasino: Sono io, ci spiega Giuseppe, a farmi avanti. Se la persona mi interessa (spesso, per, la conosco gi da qualche tempo) la invito fuori per due chiacchiere o per il cambio della maglietta. In questo frangente i discorsi deviano pi sul personale. Il cerchio si stringe. Lisolamento, la confidenza, la vicinanza preparano leventuale gran finale: un bacio vicino alla bocca con tutto il coraggio possibile. Un bacio che poi diventa un secondo bacio quindi un terzo e, infine, un unico bacio. Tuttavia, s, sono ancora io a spingere sullacceleratore. Ma, a onor del vero, se una donna ben disposta verso un uomo, anche verosimile il fatto che sia ancora luomo, nel-

la stragrande maggioranza dei casi, a doversi fare avanti. Luomo, insomma, cade nella trappola, perch in un certo senso sa di poterci cadere. E se gli vien data la possibilit sta a lui concludere. Ma allora i siti internet dedicati al mondo jaguar e cougar? Un mondo di grande solitudine ancora pi ristretto se possibile rispetto al tradizionale pianeta balera, ma forse anche una nuova etichetta, edulcorata e travestita, per una forma di prostituzione riciclata. Siamo alle solite, insomma. Giuseppe riferisce di amici cascati davvero male. Spesso la paura di lanciarsi in un dialogo vis a vis spinge allavventura tra le numerose proposte della rete. Pare, insomma, che il filtro della comunicazione telematica oggi sia un mezzo per vincere lincapacit del contatto diretto. Unincapacit che vedo soprattutto tra i giovanissimi, ragazze incluse. Non parliamo, tuttavia, delle giovani, in molti casi delle vere e proprie s..e con la puzza sotto il naso. Poi ci si chiede perch qualcuno vada a parare in internet o negli appartamenti. E i segnali di questo isolamento avanzano anche qui, tra i cultori del latino-americano, in quello che dovrebbe rappresentare la sensualit e la provocazione per antonomasia. Le giovani appassionate di latino spesso entrano in discoteca con tutto il loro gruppo di ballo per cui accade sempre pi spesso che si formino dei circoli abbastanza chiusi, impermeabili addirittura al dialogo. Morale: se ti permetti di attaccar bottone o di invitare una a ballare, lindifferenza o locchiataccia o il protezionismo indiretto del gruppo. Una donna matura, al contrario, pi libera e pi consapevole e decisamente pi interessante. Sennonch poi spesso si scopre il desiderio di stima, di considerazione, di tenerezza e di dialogo ancor pi che di sesso. La serata ancora lunga e Giuseppe ha ben altro da fare che non tenerci per mano per il resto della nottata. Sorseggiamo il nostro cocktail, mentre lui, Giuseppe, schizza come un leone tra gli altri felini suoi simili. Non una preda, questo fuor di discussione. Gli agnelli indifesi siamo noi, ma la nostra triste postura alquanto immobile non di alcun interesse e non stimola alcuna caccia.

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ENDENzE

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sostano al centro pista mentre, in modo del tutto innaturale, la pista si muove in modo caotico verso il centro mentre dovrebbe muoversi sui lati. Dettagli, ma per chi ha il culto del tango, rimangono particolari importanti. Lo spazio in pista solitamente ristretto aggiunge Marco e poich il tango improvvisazione, solitamente difficile prevedere cosa succeder soprattutto alle spalle delluomo che,

guidando, ha la responsabilit della coppia. Per questo sconsigliato il passo allindietro delluomo. Durante il ballo la coppia non comunica con le parole, che interromperebbero larmonia che si forma nel ballo e che trasforma la musica in movimento. Il momento giusto in cui parlare alla fine della musica e di solito le chiacchiere si protraggono durante linizio del pezzo

successivo per poi ricominciare e cos via fino alla fine della tanda. Solitamente alla fine della tanda la coppia si scioglie, ed comunque la donna che fa capire che si pu continuare a ballare una nuova tanda. Attenzione per i meno esperti perch ballare due tande consecutive con la stessa ballerina, nel linguaggio dei tanghri, vuol dire avere un particolare interesse nei confronti della dama.

la parola aI mIlonguerI

la mIlonga

In verSIone breSCIana
il tango una successione di cerimonie, tradizioni, consuetudini che non possono essere ignorate da chi si avvicina a questo ballo.

di RoBERTo giULiETTi

una trib che si muove e balla. Questo il mondo dei tanghri a Brescia. Almeno due locali in citt, altri sparsi in tutta la provincia, una sera la settimana diventano milonghe, i luoghi deputati al tango argentino e, appunto, alla milonga. I milongueros uomini e donne, arrivano in ordine sparso, ognuno rigorosamente con la propria sacca per le scarpe che si calzano prima di iniziare a ballare, quasi come un rito. O meglio, proprio come un rito. S, perch oltre ad essere un ballo il tango una successione di cerimonie, tradizioni, consuetudini che chi entra nella trib non pu ignorare. Quasi tutto gi stato codificato partendo appunto dalle milonghe che di solito sono spazi dal pavimento particolarmente levigato e con attorno i tavolini per i ballerini. Le regole sono quelle del buon senso e delleducazione di una volta. In origine, nei primi anni del 1800, le milonghe avevano delle regole molto ri-

gide e, in una Buenos Aires dove incontrare un coltello era frequente quanto una stretta di mano, le regole garantivano il quieto vivere. La milonga ha un suo linguaggio particolare: come invitare o farsi invitare al ballo, come regolarsi con un partner pi alto, pi basso, pi o meno esperto. Sono tutti elementi che contribuiscono a unesperienza piacevole e che fanno parte delle basi del ballo. In milonga gli uomini e le donne sedevano, e siedono spesso anche oggi, in tavoli separati su lati opposti della sala. Questa disposizione favorisce linvito ed evita situazioni imbarazzanti in caso di rifiuto: luomo a distanza, senza importunare la donna, la guarda (mira) e, se lei risponde allo sguardo, la invita con un cenno della testa (cabezeo). Se la donna risponde con un segno di assenso luomo si avvicina al tavolo e accompagna la donna in pista. Riti che anche oggi i ballerini rispettano. Le coppie danzano lungo una linea di ballo pi precisamente detta ronda, cio lungo il contorno esterno dello spazio libero

procedendo in direzione antioraria. Durante una serata in milonga la musica viene proposta in tande (gruppi): solitamente si alternano 3-4 brani di tango, 3 valtz, una cortina, altri 3-4 tango, 3 milonga, una cortina e cos via. La cortina un pezzo non ballabile di una trentina di secondi, che sancisce la fine della tanda ed ha un triplice scopo: consentire il cambio di stile musicale; permettere alle coppie di entrare in pista quando nessuno balla; consentire alle coppie che hanno ballato dallinizio della tanda di interrompere il ballo senza creare situazioni imbarazzanti. un codice. In teoria in pista i ballerini pi esperti dovrebbero occupare la parte pi esterna della pista che teoricamente consente maggior velocit. Oggi racconta Gualtiero, un vecchio tanghro sono pochi a pensare allarmonia della pista. In genere i ballerini si preoccupano esclusivamente del proprio tango, e allora si vedono coppie collaudate di ballerini che

Quando si entra in pista, soprattutto per noi che non siamo ancora dei ballerini esperti confessano Carla e Mario, presumibilmente cinquantenni c sempre un po di preoccupazione; ricordarsi i passi senza danneggiare gli altri ci porta ad essere particolarmente attenti ma quando riusciamo a lasciarci andare e ci facciamo trasportare dalla musica, veramente un piacere. Sono sei mesi che abbiamo iniziato. Volevamo fare qualcosa insieme, come coppia aggiunge Carla e abbiamo pensato che il ballo fosse una soluzione possibile. Per quanto riguarda la scelta del tango, basta sentire questa musica!. Dalla preoccupazione dei primi tanghi in pista ci siamo passati tutti aggiungono Marina e Alessandro che le milonghe le frequentano da otto anni ma un passaggio fondamentale per poi ballare in milonga, anche perch un bel tango precisa il vecchio tanghro Gualtiero non per forza caratterizzato da molte figure. Un buon tango pu essere ballato anche solo con una camminata elegante, alternata da pause intense. La camminata ricorda con passione Marco la base del tango e malgrado la sua apparente semplicit forse la figura pi difficile da realizzare. Tuttattorno la trib si muove al ritmo quadrado del tango e limpressione che tutti si conoscano, che tutti facciano parte di questa trib che, come

denominatore comune, ha il tango e gli aggettivi per definirlo: emozione, energia, eleganza e tanta passionalit. Il tango non maschio, coppia precisa Massimo anche se il passo pi importante, lotto, che come il cuore del tango, lo fa la donna. un ballo basato sullimprovvisazione aggiunge ancora Andrea con una sola regola fondamentale: luomo guida, la donna segue. Anche per noi vuole precisare Elena lasciarsi guidare, almeno nel tango, una sensazione veramente piacevole. Riguardo al tempo dedicato a questo passatempo: Pi che un modo per trascorrere il tempo dice Elena una passione. Solitamente una sera la impegno con le lezioni, unaltra con la serata in milonga. una passione costosa? Allinizio c la spesa per le lezioni risponde Marco e per fortuna le scuole di ballo non mancano, poi c lacquisto delle scarpe da ballo e lingresso per le serate in milonga. Ma chi sono i milongueros? che lavoro fanno? Quando balliamo, non ci interessa che lavoro fanno i nostri partner, piuttosto guardiamo a che livello sono nel ballo. Ma limpressione che ho avuto che vi conosciate un po tutti? Spesso vero e allora le posso dire che ci sono casalinghe, impiegate, direttori marketing, dottori e dottoresse, operai e artigiani. Si pu trovare di tutto perch la passione per il tango non ha schemi sociali. Quelli restano sulla porta della milonga. Dentro siamo tutti e solo tanghri. La serata sta per finire e, come per gli attrezzi del mestiere, si cominciano a mettere via le scarpe da ballo nella sacca. La trib lentamente si scioglie ma certo, presto si ritrover.
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NIzIATIVE

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Che non SI meTTe Da parTe


il gruppo Saottini e lassociazione arteingenua: insieme per Live art.
di aLESSaNdRa ToNizzo

larTe

ervono pi creativit, pi spinta e colore, maggiore energia a questo mondo, incupito dal grigiore di crisi e smog. Forse, avr pensato questo Beatrice Saottini, presidente del Gruppo Saottini di Brescia realt gi sensibile al mondo artistico cimentandosi con

larte giovane in collaborazione con lAssociazione Arteingenua (progetto di mecenatismo nato nel 2007 da un gruppo dappassionati professionisti, guidati dal presidente Ferdinando Magnino): Live Art, infatti, un piano, concepito e sviluppato nella sede della concessionaria in via Fenzi, la cui mira quella di avvicinare il pi possibile larte contemporanea alla cultura dimpresa. Arte viva, quindi, opere che parlano e anticipano il cambiamento, stemperando il presente con vaticini di tempera e acrilico; un percorso particolare, in anteprima, che si snoda attraverso delle parole chiave (racconto, dettaglio, equilibrio e ricerca), individuate appositamente per creare dei binari sui quali costruire un percorso condiviso. Quello tra lambiente artistico e il mondo imprenditoriale, realt che, accostandosi, guadagnano qualcosa luna dallaltra: come se il mondo dellimpresa, generalmente troppo appiattito sui temi della produttivit e del profitto racconta Beatrice Saottini potesse attingere dalluniverso intellettuale degli artisti, ottenendone una chiave di lettura capace di riportare il nostro Paese verso una fase di crescita e di rinnovata speranza. Anche perch, come sottolinea Magnino la cui asso-

ciazione cerca la qualit pure attraverso la quantit delle proposte artistiche non si vive di solo pane, e larte molto pi di un buon dessert. I protagonisti di Live Art Guido Azzalin (tramite volti, figure, maschere), Francesco Levi (classe 74, appassionato di dipinti a biro), Paolo Ceribelli (milanese, sperimentatore) e Camilla Rossi (autrice di mappe disorientanti) hanno iniziato, il 12 aprile scorso, presso Saottini, a esporre al pubblico le proprie opere; dopo lappuntamento conclusivo del 27 settembre, questi giovani talenti avranno la possibilit di ricevere dalla concessionaria un riconoscimento economico, un supporto concreto per continuare il proprio percorso artistico: il vincitore sar uno, votato dal pubblico tramite il sito stesso del gruppo Saottini (www.saottini.it/LiveArt.aspx).

A sinistra, dallalto Guido Azzalin, Monitoraggio 2, 2010; Francesco Levi, Senza titolo, 2011; Camilla Rossi, Mappa, 2011. Qui sopra, Paolo Ceribelli, Embargo, 2012.
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A I l ve my peT
NIMAlI

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a cura di ELiSaBETTa BENTiVogLio

i love my pet una nuova rubrica che sar presente in tutti i numeri del nostro mensile. Se vuoi presentare il tuo amico domestico (cane, gatto, criceto, uccellino o altro), scrivi a redazione@dodicimesi.com

gIuSeppe e KInDer
Giuseppe Carulli, 47 anni, artigiano, titolare della Carulli autotrasporti. Kinder il suo inseparabile amico a quattro zampe, un incrocio tra un bretton e un cocker dal manto color cioccolato, ha 5 anni e pesa 17 chili.

Quando e come vi siete incontrati? 2. Esiste una razza di cani che preferisci alle altre? 3. Hai mai portato il tuo cane a un corso di addestramento? 4. Quando sei al lavoro, il cane rimane in casa, in giardino, o lo porti con te? 5. Quando programmi le vacanze cerchi di portarlo con te, lo affidi a qualche amico o parente o ti rivolgi a una pensione? 6. Il cane cosa magia? 7. E dove dorme? 8. Lo porti a passeggio o lo lasci libero in giardino? 9. E per le deiezioni? 10. A chi pi affezionato in famiglia?

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1. Nella sua cucciolata era lunico ad avere il pelo di quel bellissimo color kinder ed era anche il pi discolo di tutti. Mi sono innamorato di lui allistante. Ora la mascotte di tutto il vicinato e trascorre la giornata con il suo amico gatto Battista. 2. Lalano arlecchino. Amo i cani di grossa taglia. 3. Kinder lho educato io stesso, secondo le mie esigenze. Quando era pi piccolo scappava sempre, non tanto per andare a far visita alle cagnoline ma per dirigersi in piadineria, al supermercato o in paninoteca. Per fortuna lo conoscono tutti e appena lo vedono arrivare mi avvisano. 4. Ho costruito un grande serraglio nel piazzale della ditta, con tanto di cuccia e albero allinterno e quando torno a casa lui resta l. 5. Condividiamo la passione per la montagna e in vacanza viene con me. Qualche volta lho portato anche sul camion, ma solo per brevi tragitti. 6. Crocchette per cani, ma anche tutto ci che riesce ad elemosinare in giro. 7. Dorme nella sua cuccia allinterno del serraglio. 8. Dalle otto del mattino alle otto della sera Kinder vive libero nel piazzale, solo la sera rientra in cuccia. 9. Nella mia propriet fa ci che vuole. 10. Sicuramente a me. Kinder il cane pi simpatico che abbia mai conosciuto. Una volta, dopo una scappatella damore si lasciato fare il bagno dalla proprietaria della cagnolina ma appena uscito di casa e si rotolato in una pozzanghera.
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SIlvIa e wISKy
Silvia Bodei, 22 anni, una graphic designer. Wisky il suo inseparabile amico a quattro zampe, un maschio di cane cocker english spaniel, ha 4 anni e pesa 17 chili.

3. No, ho sempre educato e gestito Wisky a modo mio e devo dire che ci sono riuscita. dolce ed educato, a meno che non accarezzi un altro cane. In quel caso non esita a mostrare i denti... La stessa gelosia la prova anche nei confronti di Jessy, la sua compagna di cuccia. 4. Rimane in giardino, allinterno di unarea recintata in compagnia degli altri cinque cani di famiglia. 5. Di norma lo lascio a casa con mio pap. 6. Crocchette bagnate con acqua e pane secco, ma quando capita anche qualche avanzo di pranzo e cena. E per colazione una fetta biscottata. 7. Nella cuccia con Jessy, in giardino. 8. Ho la fortuna di abitare in un posto circondato da boschi e prati verdi per cui di norma lo lascio scorrazzare libero, senza guinzaglio.

9. Visto che passeggiamo in mezzo alla natura lascio che la natura faccia il suo corso.

10. A me, ma in egual misura anche


a mia mamma. Mio pap il suo angelo del cibo, invece.

DarIS e FIDel
Daris Chesini, 26 anni, titolare di una tabaccheria e balla nel gruppo di aeroshock dei Raffis Angels. Fidel il suo inseparabile amico a quattro zampe, un incrocio tra un labrador e un boxer, ha 6 anni, il mantello nero, petto e zampette bianche e pesa 25 chili.

compleanno. Sono andata allallevamento a vedere i cuccioli e, appena arrivata, Wisky mi corso incontro con il suo fare buffo e goffo. Rispetto al resto della cucciolata era di sicuro il pi grasso e, a distanza di quattro anni, non ha ancora raggiunto il peso forma. 2. Da quando ho conosciuto Wisky difficile non preferire il cocker, anche se prima avrei detto il labrador golden retriver.

1. Lho ricevuto in dono per il 18

1. Era lunico cucciolo con la codina spezzata e lo sguardo da tenerone. Non smetteva mai di leccarmi, e ancora oggi farebbe qualsiasi cosa per essere accarezzato, grattato e sbaciucchiato. 2. Sono molto affezionato ai pastori tedeschi, ma credo che se dovessi adottare un altro cane mi rivolgerei al canile. I meticci sono insuperabili.

3. Un mese fa lho portato a una lezione di obbedience, ma avendo problemi di socializzazione laddestratrice mi ha consigliato di frequentare lezioni individuali capaci di abituarlo pian piano alla presenza di altri cani. 4. Ho adibito una stanza della casa a suo rifugio personale e quando esco lo lascio l, con tutti i suoi giocattoli da mordicchiare. 5. Cerco di affidarlo a qualche parente fidato ma non escludo nemmeno la possibilit di lasciarlo in pensione, non prima di aver verificato la seriet del posto. 6. Cibo per cani, dalle crocchette allumido al riso soffiato. 7. Nella sua cuccia appena fuori dalla mia camera, ma a volte gli permetto anche di dormire nel letto con me. 8. Lo lascio libero in giardino. Lestate poi lo porto in spiaggia a fare il bagno. 9. Lascio che concimi il giardino, ma quando usciamo di casa ho sempre con me il porta-sacchettini. 10. A me, ovviamente. A volte mi sembra un umano, talmente intelligente che basta insegnargli una cosa e la seconda volta gi in grado di ripeterla.
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THE BEATLES dAYS 2012


La 23 edizione dei Concerti con Beatles bands, ospiti, mostre organizzata da Beatlesiani dItalia Associati per celebrare il 50 della prima recording session dei Beatles negli Abbey Road Studios a Londra il 6 giugno 1962 con George Martin e del conseguente loro primo disco Love Me Do del 5 ottobre si terr presso il Centro Fiera del Garda di Montichiari (Bs) sabato 26 e domenica 27 maggio 2012. Parteciperanno le migliori Beatles Bands italiane, artisti e importanti ospiti coinvolti nella storia dei Beatles. Per informazioni: Beatlesiani dItalia Associati, Via Biseo, 18 - Brescia. Tel. 030 30 30 92 - fax 030.30 69 19 - cell. 336 41 19 14 www.beatlesiani.com - beatlesiani@beatlesiani.com

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QUI & l
FRISCo FESTEGGIA I 10 ANNI CoN UN PARTY
Dal primo negozietto, aperto davanti alla Camera di Commercio nel dicembre del 2001 allattuale Frisco Shop in via Gramsci meta ideale per tutti gli appassionati di skate e snowboard , sono passati ben 10 anni. Per festeggiare lanniversario, Frisco ha organizzato un party al Latte Pi, in cui ci sar un live con i Dub Incorporation, celebre gruppo Reggae Francese per la prima volta in tour in Italia! Inoltre, ci saranno BomboGyal Sound in apertura e Dj Balbo a seguire dopo il concerto, oltre a un live dei Fratelli Quintale (celebre Crew Hip-Hop bresciana) con Dj Breeda e Dj TiaTod! Non poteva poi mancare, come sempre, lestrazione premi Frisco con la possibilit di vincere una settimana Les 2 Alpes in Francia (uno dei pi rinomati resort di snow board estivi europei) al The Garden Camp! Appuntamento sabato 12 maggio, dalle 22.30 in poi, al Latte Pi (Via G. di Vittorio, 38 Brescia). Ingresso: 5 euro.

a cura di RoLaNdo

giamBELLi

la nuvola dellIC T. oggi a Brescia.


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IL GIAPPoNE NEL CHIoSTRo dEL MUSEo dIoCESANo


Anche questanno levento Il Giappone nel Chiostro si tenuto come di consueto nel chiostro maggiore di San Giuseppe, sede del Museo Diocesano, in via Gasparo da Sal, Brescia, sabato 31 marzo e domenica 1 aprile. La manifestazione, giunta alla 5 edizione, ha proposto una mostra del Consolato giapponese, divisa in quattro sezioni: maschere tradizionali del teatro No, Diorama, giochi artigianali giapponesi e riproduzione in cera di piatti tipici. Molte le proposte accessibili al pubblico: dimostrazioni di arti marziali, trucco cinematografico, laboratori di origami e kirigami, arte calligrafica e sweet sushi, proiezioni, cerimonia del t. Ospite donore dellevento lattore e doppiatore Ivo De Palma, nota voce di culto per i pi conosciuti cartoni giapponesi.

BRIxIA FLoRUM 2012


La XIV Settimana della Cultura, promossa da Mibac, Musei Civici dArte e Storia e Fondazione Brescia Musei, dal 14 al 22 aprile ha proposto molte iniziative culturali. La rassegna stata inaugurata al Museo di Santa Giulia, con la presentazione al pubblico di tre affreschi di Floriano Ferramola, pittore cinquecentesco, acquisiti in virt di un recente deposito privato; mentre, al Museo delle Armi in Castello, si tenuto un itinerario storico-artistico dedicato ai protagonisti e ai luoghi dei tragici fatti del Sacco di Brescia (1512). Workshop, visite guidate, musica, laboratori, degustazioni, video installazioni hanno intrattenuto i visitatori.

xIV SETTIMANA dELLA CULTURA


La XIV Settimana della Cultura, promossa da Mibac, Musei Civici dArte e Storia e Fondazione Brescia Musei, dal 14 al 22 aprile ha proposto molte iniziative culturali. La rassegna stata inaugurata al Museo di Santa Giulia, con la presentazione al pubblico di tre affreschi di Floriano Ferramola, pittore cinquecentesco, acquisiti in virt di un recente deposito privato; mentre, al Museo delle Armi in Castello, si tenuto un itinerario storico-artistico dedicato ai protagonisti e ai luoghi dei tragici fatti del Sacco di Brescia (1512). Workshop, visite guidate, musica, laboratori, degustazioni, video installazioni hanno intrattenuto i visitatori.

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RENATo MISSAGLIA doNA UN RITRATTo A PAPA BENEdETTo xVI


Il pittore bresciano Renato Missaglia, visibilmente emozionato, consegna un ritratto a papa Ratzinger in Vaticano. Il quadro, dipinto in occasione della visita del pontefice a Brescia nel 2009, passato materialmente nelle mani di Benedetto XVI sul sagrato di San Pietro, davanti a una piazza gremita di fedeli. Il Papa ha mostrato soddisfazione commentando: un quadro molto interessante.

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da Roncadelle una prospettiva diversa nel segno di uno sport che svela il suo volto pi bello.

ConTro ognI barrIera FISICa e SoCIale


a qualche tempo sullerba sintetica del campo di via Di Vittorio a Roncadelle accade qualcosa di magico. Nel corso di una partita senza spettatori e lontana dai clamori della stampa emerge lanima purissima di un calcio che, spesso, sopravvive grazie alle imprese di qualche signor nessuno. il caso di Domenico Gorno e Roberto Burceni, amici e colleghi della sezione bresciana dellUnione italiana ciechi. La loro idea? Organizzare partite di calcio aperte a tutti. Vedenti e non. diVERSiT, QUESTa CoNoSCiUTa Gli atleti convocati per la sfida di aprile sono 13. La rosa ricchissima e variegata sotto tutti i punti di vista. Due calvi e due capelloni, due non vedenti, tre ipovedenti, una ragazza con problemi di udito, un giovane rumeno, un bambino di 12 anni e un macellaio che si presenta cos: Attenti perch lo sono anche in campo. Dopo le foto di rito le due squadre si schierano nelle rispettive met campo: da una parte i blu, dallaltra i bianchi. Nemmeno il tempo di osservare le strategie adottate e Melchiori rompe il

un CalCIo

di BRUNo FoRza

ghiaccio superando Macobatti. Per il pareggio bisogna aspettare l11, quando Gorno scaraventa un sinistro violento sotto la traversa. Si inizia a fare sul serio? Assolutamente no. UN aLTRo STiLE di gioCo Il pallone contiene sonagli, il ritmo compassato, la palla circola rasoterra e si parla molto, sia per dare indicazioni ai compagni sia per conferire limmancabile spirito goliardico alla sfida. Dettagli fondamentali per consentire a chi gioca al buio o in penombra di essere protagonista. Roby Burceni e Stefano Montanari, infatti, non si tirano mai indietro e non rinunciano perfino allo scontro fisico mantenendo fede ai rispettivi ruoli di attaccante e difensore. Chi esulta alzando le mani al cielo, tuttavia, Fontana, che sigla il 2-1 per i blu. La risposta arriva da Melchiori: gran sinistro ed equilibrio ristabilito. Segue una fase di stallo. Serve un colpo di scena per spostare lago della bilancia. CoLPi di gENio E CoLPi di TESTa 28 minuto di gioco. Lazione pi bella del match. Calcio dangolo per i blu. Gorno prende a braccetto Roby Burceni e lo accompagna alla bandierina. Lattaccante sistema la sfera, sente il richia-

mo del compagno in area e disegna un assist perfetto. Lincornata potente ma centrale e il portiere fa buona guardia. Il colpo di testa di Nico Gorno, tuttavia, non lunico della serata. Tonolini, infatti, vittima di una crisi esistenziale. Prima decide di vestire i panni di estremo difensore, poi si trasforma in portiere volante mettendo a dura prova gli equilibri della sua squadra, tant che i difensori si domandano: Ma chi il nostro portiere?. Il tasso di spettacolarit della gara, tuttavia, aumenta e ne gioiscono soprattutto i blu, che allungano con altri due gol di uno scatenato Fontana. UN FiNaLE CoNCiTaTo Due eventi inaspettati danno pepe al match. Prima il pallone passa a miglior vita, sgonfiandosi su se stesso. Tonolini va alla ricerca delle possibili cause: Deve essere stato quel colpo di testa di Nico! Lha bucato con i capelli. Il capitano dei blues, per, ha vissuto da tempo lautunno della sua chioma e decide di rispondere allonta con determinazione, ma il suo compagno Consoli perde un contrasto con Anita Montanari lunica gentildonna in campo e si accascia al suolo sommerso da una pioggia di fischi. Subito dopo la giovane cerca

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PORT

ElettroLeader
Progettazione ed installazione impianti elettrici e di automazione, impianti di sicurezza ed impianti fotovoltaici LA RoSA
domenico Gorno, 43 anni, impiegato Roberto Burceni, 34 anni, tecnico informatico Andrea Burceni, 12 anni, studente William Tonolini, 30 anni, tecnico informatico Alberto Melchiori, 28 anni, magazziniere Ignazio Fontana, 30 anni, impiegato Anita Montanari, 15 anni, studentessa Stefano Montanar, 18 anni, studente Massimiliano Pellegrinelli, 40 anni, impiegato Mihai Gurza, 21 anni, barista Vittorio Consoli, 33 anni, macellaio Giorgio Macobatti, 44 anni, architetto Marco zingarelli, 35 anni, centralinista

perfino il gol, ma il palo le dice di no. Dalla parte opposta Fontana implacabile: quarta rete personale e 5-2. In zona Cesarini Roby Burceni ha sul destro il pallone del possibile 6-2, ma Stefano Montanari si immola senza paura stendendolo. rigore, ma Roby come un suo omonimo nella finale mondiale del 94 non centra lo specchio della porta. Blu Bianchi finisce 5-2, ma come tradizione vuole prima della doccia c la lotteria dei rigori. Altre emozioni, altre risate. Poi una pacca sulla spalla, una birra in compagnia e tutti a casa. Una serata normale in cui si fatto qualcosa di straordinario. domENiCo goRNo disabilit: dobbiamo ridurre le distanze Come nata lidea di queste partite? Quattro anni fa, da me e Roby (Burceni ndr) con il semplice intento di dare a chiunque la possibilit di giocare. Purtroppo in principio ci siamo resi conto che non da tutti giocare per sport facendo divertire anche chi vive una situazione di disabilit. Poi abbiamo trovato le persone giuste. La vittoria pi bella vedere ragazzi che hanno giocato a buon livello venire volentieri a fare due tiri con noi con lo spirito giusto. Con quale cadenza giocate? Ogni 2-3 mesi. Le difficolt organizzative non sono poche, ma vogliamo aumentare la frequenza.

Dal 1987, la nostra societ opera nel campo della fornitura e messa in opera di impianti elettrici civili ed industriali ed automazione aperture civili ed industriali. In continuo aggiornamento, oggi siamo pronti ad offrire alla nostra clientela anche il ramo Fotovoltaico, con la seriet tecnica e commerciale che ci viene riconosciuta da sempre. Se volete realizzare un impianto fotovoltaico contattateci liberamente, saremo lieti di consigliarVi al meglio e di chiarire i Vostri dubbi.

Come si deve calare in questa realt un giocatore normodotato? Bisogna saper rallentare, muoversi di pi in relazione agli altri, coinvolgere e guidare chi ha bisogno delle nostre indicazioni. Unesperienza come questa meriterebbe un folto pubblico. Un paio di anni fa abbiamo partecipato ad un torneo e chi ci ha visti giocare rimasto colpito. Bisognerebbe trovare il canale giusto per trasformare questa passione in un progetto. Cos per voi lo sport? Una possibilit per abbattere le barriere. Tra normodotati e disabili c troppa distanza. Dobbiamo ridurla. I corner perfetti di Roby, il senso della posizione di Stefano e la loro voglia di battagliare in mezzo al campo possono insegnare tanto. RoBERTo BURCENi La gioia pi grande scendere in campo Giocare senza vedere. Impresa impossibile? No, per come abbiamo impostato la cosa giocare semplice, ma la collaborazione di chi ci vede fondamentale. Quali sono i trucchi del mestiere per un calciatore non vedente? Innanzitutto necessario giocare il pi possibile e farlo sullo stesso campo per agevolare lorientamento. Le indicazioni dei compagni sono fondamentali, poi bisogna affidarsi a immaginazione e istinto. Cosa prova quando gioca? Un grande senso di libert. Il campo di

calcio uno dei pochi luoghi in cui posso muovermi senza ostacoli o lausilio del bastone e del cane. Ha un messaggio per i disabili che non hanno ancora avuto il coraggio di varcare la soglia di casa? Lo sport il mezzo pi facile per arrivare alla propria autonomia e integrarsi con gli altri. Se si apre la porta non si torna pi indietro. La vita migliora. Il suo ricordo pi bello con il pallone tra i piedi. La mia prima partita. Sono sempre stato un grande appassionato e non aver mai potuto giocare era un rammarico. La prima volta che ho messo piede in campo stato stupendo. Queste sfide non sono altro che la dimostrazione che lhandicap fa paura solo se non lo si conosce.

ELETTROLEADER S.R.L. Progettazione ed installazione impianti elettrici e di automazione, impianti di sicurezza ed impianti fotovoltaici

Sede legale Via Belvedere n.20 - 25124 Brescia Sede operativa ed amministrativa Via DellArtigianato n.72 25039 Travagliato (Bs) Tel. e fax: 030.6863754 030.6624155 E-mail elettroleader@elettroleader.it; amministrazione@elettroleader.it http://www.elettroleader.it
Roberto Bucerni

domenico Gorno

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UBRICA

GENTILE FARMACISTA...
di FRaNCESCo RaSTRELLi
Presidente dellOrdine dei Farmacisti della Provincia di Brescia

Manda la tua domanda a: francesco.rastrelli@dodicimesi.com

IL FARMACISTARISPoNdE
d// Le scrivo per chiederle come posso controllare il picco glicemico nel trattamento del soprappeso e dellobesit. Grazie, Federica R// Cara Federica, per un approccio serio alla risoluzione del problema occorre agire modificando lo stile di vita, adottando una dieta sana e svolgendo regolarmente attivit fisica. Il farmacista pu fornirti preziosi consigli, unitamente a dei piani alimentari mirati per normalizzare situazioni di sovrappeso. Particolarmente importante il ruolo delle oscillazioni dei livelli di glucosio nel sangue durante la giornata, in seguito allassunzione di carboidrati. Dopo un pasto ricco di carboidrati la glicemia aumenta e viene stimolata la secrezione dellormone insulina, che favorisce lo stoccaggio delle risorse energetiche in eccesso nei depositi di grasso bloccando lutilizzo delle riserve. In farmacia sono disponibili dei nuovissimi prodotti naturali, come quelli contenenti macromolecole polisaccaridiche, che rallentano la velocit di assorbimento dei carboidrati e possono essere un valido aiuto nel controllo del peso e delleccesso di grasso. d// Ho sentito parlare dellomotossicologia: di cosa si tratta? Grazie, Luca R// Caro Luca, lomotossicologia una concezione innovativa dellomeopatia; mentre questultima nacque alla fine del 1700, lomotossicologia risale agli anni 30. Letimologia del termine omotossicologia significa: studio degli effetti delle tossine sulluomo e relativo trattamento omeopatico. Il medico omotossicologo utilizza tanto le convinzioni della medicina omeopatica, quanto quelle della medicina convenzionale allopatica, e procede ad eliminare quelle omo-tossine endogene ed esogene che hanno superato la soglia di allarme. Di conseguenza le terapie tendono a stimolare i meccanismi di autoguarigione propri dellorganismo, incrementando la risposta immunitaria specifica di ciascun soggetto.

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lte problema per mo imavera un grosso Comincia con la pr in commercio pollini. ono di allergia ai uato; persone che soffr rci in modo adeg nuovo per difende caratteristiche da poco un mezzo le sue o nasale che per trattiene si tratta di un filtrin positivo medico e da usare. un dis trato da prove comodo e facile dimos llini come stato lieri. Inoltre oltre il 90% dei po nti centri ospeda te presso importa rticolato fino a 10 cliniche effettua to la trattiene quasi tut usato per lo smog micron.

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I disinfettanti so no una classe di medicinali che dovrebbero esse rci di ausilio in og ni occasione; viviamo in un mo ndo che ci circo nda di nemici: mi germi e batteri crobi, vari sempre pres enti. Bisogna es sempre muniti di sere un mezzo (spray, liquido o gel) a di sostanze ben base tollerate per lu omo, come clore e benzalconio clo xidina ruro, che servon o a tenerci immu dai contaminant ni i. Una novit po i largilla in po che spalmata su lvere lle parti interessa te pu rapprese un valido aiuto. ntare

Lo scenario farmaceutico attuale oscil la nelle prescrizioni farmaceutiche tra un prodotto medicinale con un nome proprio (Aspirina) ed un altro prodotto generico senza nome proprio ma con il nome della sostanza medicinale, meglio definita molecola. Il farmaco equi valente deve essere per legge bioequivalente alla specialit med icinale corrispondente, cio deve avere lo stesso principio attivo nella medesima dose, la stessa form a farmaceutica, la stessa via di som ministrazione e le stesse indicazioni terapeutiche. L unica differenza tra farmaco equi valente e specialit medicinale nella riduzione del prezzo: il generico pu costare dal 20 al 50% in meno. Il ques ito che sorge : tutti e due i prodotti hanno la stessa efficacia? Per la normativa attuale esiste una risposta univoca positiva, ma molti sono gli interrogativi che la gent e si pone. Ai posteri lardua sentenza .

oRigiNaLE o gENERiCo?

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EMPO lIBERO

al CInema
a cura di ELizaBETh BERToLi

SUCCESSO

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magNiFiCa PRESENza
Regia: Ferzan Ozpetek Cast: Elio Germano, Beppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini, Alessandro Roja, Platinette Genere: commedia drammatica Produzione: Italia, 2012 durata: 105 minuti Uscita nelle sale: 16 marzo 2012 Trama: Pietro un giovane fornaio che sogna di fare lattore e per realizzare il suo sogno lascia Catania e si trasferisce a Roma, dove trova casa a Monteverde. Entusiasta dellappartamento e delle nuove prospettive di vita, si accorge per presto di condividere labitazione con inquilini misteriosi che appaiono e scompaiono, ombre magnifiche ed eleganti di attori di unaltra epoca intrappolati in un tempo che non sentono loro. Il gruppo chiede al giovane di aiutarli a recuperare la libert perduta.

JohN CaRTER
Regia: Andrew Stanton Cast: Taylor Kitsch, Lynn Collins, Willem Dafoe, Mark Strong, Dominic West Genere: Azione Produzione: USA 2012 durata: 132 minuti Uscita nelle sale: 7 marzo 2012 Trama: John Carter un ex soldato sudista e un cercatore doro. In fuga dagli indiani e dallesercito americano, incontra una misteriosa figura e viene inspiegabilmente teletrasportato su Marte. Lassenza di gravit del pianeta conferisce al giovane agilit e forza superiori a quelle di tutti gli esseri che lo popolano e viene coinvolto nelle lotte tra le trib marziane per la conquista della supremazia.

lopposizione al parcheggio sotto il Castello viaggia su due ruote: circa mille biciclette sono partite da Largo Formentone per spiegare alla citt il no al progetto, definito inutile, costoso e inquinante.

//11.aprile Un ospedale a misura di bambino: al Civile stata inaugurata la sala giochi del reparto Maxillo facciale pediatrico, area pedagogica allestita grazie allimpegno dei 40 volontari dellassociazione Mondobambino, realt che ha sede a Castel Mella.
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promoSSo

I parerI DI ChI lha vISTo

Filippo, 36 anni, commesso: particolare e originale, gli attori scelti sono perfetti per il loro ruolo. maria, 29 anni, babysitter: Una bellissima storia, interessante, i costumi e la fotografia sono incredibili. Natalia, 32 anni, impiegata: La trama strana e un po difficile da seguire ma mi piaciuto. Valentina, 25 anni, studentessa: Non mi ha colpita come altri film dello stesso regista ma comunque piacevole. Sonia, 44 anni, casalinga: Mi piaciuto molto, una storia particolare e originale.

promoSSo

I parerI DI ChI lha vISTo

boCCIaTo

Fausto, 51 anni, insegnante: Adoro Ozpetek ma in questo film mi ha deluso, freddo e incompleto. daniela, 38 anni, impiegata: Una bella confezione vuota, non mi ha conquistata. Emanuela, 22 anni, studentessa: Mi aspettavo un film magnifico ma non stato cos, non capisco dove vuole andare a parare. gloria, 45 anni, commerciante: Superficiale e inconcludente, il peggior film di Ozpetek dopo Cuore Sacro. massimo, 47 anni, consulente: Banale e lascia un senso di incompiuto davvero fastidioso.
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diego, 38 anni, giardiniere: Non male, un discreto film dazione dalla trama piuttosto semplice. alessandro, 61 anni, tipografo:Un bel filmetto dazione, non un capolavoro ma ci si diverte. Eleonora, 25 anni, commessa: Mi piaciuto, gli effetti speciali e le animazioni sono fatte benissimo. William, 34 anni, impiegato: un film spettacolare, bei duelli e anche una bella storia originale da raccontare. Carlo, 31 anni, tassista: Attori perfetti, begli effetti speciali, anche la colonna sonora merita. Noemi, 21 anni, studentessa: Mi aspettavo ben poco invece devo ammettere che mi sono divertita. gessica, 30 anni, maestra dasilo: Banalissimo, il personaggio bello e buono contro quello brutto e cattivo. alfredo, 42 anni, assicuratore: Due ore buttate via, una stupidaggine terribile. denise, 25 anni, impiegata: Che delusione, mi avevano detto che era come Avatar invece una noia.

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Strage piscicola nei torrenti bresciani. Dopo lemergenza nel Mella, nel Bova e nel Chiese, pesci morti anche nel Gandovere, rio per cui si attende da anni un depuratore.

successo...

BRESCIA
//14.aprile Capodanno della comunit Sikh: un fiume di oltre 5mila persone ha attraversato le strade periferiche della citt, diretto al piazzale dellIveco di via Volturno, per festeggiare, con musiche e danze, la tradizionale festa del Baisakhi cio la ricorrenza della fondazione della loro comunit.
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boCCIaTo

//14.aprile Strage di Piazza loggia, tutti assolti. La Corte dappello conferma la sentenza di assoluzione del novembre 2010. Prosciolti gli exordinovisti veneti Carlo Maria Maggi e Delfo Zorzi, lex generale dei carabinieri Francesco Delfino e Maurizio Tramonte, per la strage che, il 28 maggio di 38 anni fa, fece otto morti e pi di cento feriti. A carico delle parti civili le spese processuali. Una beffa commenta Manlio Milani, presidente dellAssociazione dei familiari delle vittime.

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//31.marzo

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//31.marzo

//27.marzo No al gassificatore di Bedizzole: in occasione della terza convocazione della conferenza dei servizi, il Comitato civico Salute e ambiente di Bedizzole ha manifestato il proprio dissenso davanti allassessorato provinciale allAmbiente, di via Milano, in merito al gassificatore in progetto in paese, contro il quale sono state gi raccolte 10mila firme.

//01.aprile XXVII giornata mondiale della giovent. Sono 2mila i giovani bresciani, di et compresa tra i 12 e i 14 anni, in trasferta a Roma per levento, mentre, in citt, il Castello diventa teatro di veglie, musical e benedizioni.

//02.aprile

Incendio nel Sebino. Pi di quattro di lavoro ore con due squadre di Vigili del fuoco, 17 volontari della Protezione civile e un elicottero impegnati per fermare il disastro che ha cominciato a divorare lhabitat delle Torbiere, gi provato dal fenomeno che, recentemente, ha ridotto in cenere ben 30 ettari di boschi e pascoli.

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//18.aprile

Maxi operazione antidroga: le forze dellordine hanno arrestato nel bresciano 54 persone ed eseguito 80 perquisizioni per smantellare un vasto traffico di cocaina tra il Sud America e lItalia.
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SUCCESSO

//11.aprile Indonesia: un terremoto di magnitudo 8,6 sulla scala Richter ha provocato terrore e ricordato al mondo la distruzione del 26 dicembre del 2004, causa di 250mila morti. N vittime n seri danni, grazie anche alla profondit dellepicentro. //31.marzo Mogadiscio (Somalia): bombardamento dellospedale Daynile, che ha colpito il pronto soccorso e una parte del reparto chirurgico, causando danni gravi ma nessuna vittima. Medici senza frontiere lavora nella struttura dal 2006, fornendo assistenza medica.

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Addio ad Antonio Tabucchi, autore del celebre romanzo Sostiene Pereira. Lo scrittore, malato di cancro, morto a Lisbona allet di 68 anni; esperto e traduttore di Pessoa, era anche un brillante polemista, collaborava con La Repubblica. Napolitano: Ha interpretato lo spirito europeo.

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Continua linchiesta sul calcio scommesse: a finire in manette Andrea Masiello, ex difensore del Bari ora in forza nellAtalanta. Oltre a lui, sono arrestati i suoi amiciscommettitori, Fabio Giacobbe e Giovanni Carella; una ventina, invece, gli indagati.

//16.aprile Strage di Oslo, via al processo Breivik per i 77 morti della bomba nella capitale norvegese, e il massacro a Utoya. Lestremista di destra fa il saluto nazista e si professa innocente, dichiarando di non riconoscere lautorit del tribunale. //8.novembre //31.marzo

Carolina Kostner conquistata il primo titolo mondiale della carriera al Palais des Exposition di Nizza, grazie ad un programma libero da applausi, supportata dallallenatore Michael Huth. Per lItalia, si tratta del secondo titolo mondiale nel pattinaggio di figura, che fa il paio con quello ottenuto da Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio nella danza nellormai lontano 2001, a Vancouver.

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//19.aprile Beirut (libano), perdurano gli scontri: sono almeno 46 i siriani uccisi, tra cui un minore e una donna, nelle ultime 24 ore, dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad in varie localit del Paese.

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//06.aprile

Umberto Bossi annuncia le proprie dimissioni, per tutelare il partito e la propria famiglia, coinvolta nel caso Belsito per il presunto uso di alcuni fondi del partito: le casse della Lega Nord - secondo i magistrati - erano un bancomat di famiglia, usato per diplomi, viaggi allestero, feste, multe, ristrutturazioni. Lasciano successivamente il Carroccio anche Renzo Bossi, Monica Rizzi e Davide Boni.

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Usa, Rick Santorum si ritira dalla corsa alla candidatura repubblicana per la Casa Bianca, visto laggravarsi delle condizioni di salute della figlia di 3 anni, colpita da una malattia genetica. La decisione sembra spianare la strada alla nomination repubblicana di Mitt Romney.

successo...

ITALIA

//02.aprile

//24.marzo Il governo vara la riforma del mercato del lavoro, con un disegno di legge che rende possibili altre modifiche, ma tiene duro sullarticolo 18 e non prevede la possibilit di reintegrare i lavoratori licenziati per motivi economici. Napolitano rassicura: Non ci sar la paventata valanga di licenziamenti facili.

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//25.marzo

//11.aprile

//03.aprile Blitz alla lega Nord. Indagato il tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, con le accuse di truffa ai danni dello Stato e di finanziamento illecito ai partiti: avrebbe occultato circa 4-5 milioni di euro, rientrati poi attraverso societ compiacenti in Tanzania.

SUCCESSO

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//07.aprile Tragico incidente a Vernante (Cuneo), i fedeli in processione per il Venerd Santo sono investiti da unauto: un morto e 4 feriti a causa di una 55enne, accusata di omicidio colposo e omissione di soccorso, il cui tasso alcolemico era di 1,6.

successo...

MONDO
20 11

Continuano i suicidi della crisi. Sale a 13 persone la tragica lista ditaliani che hanno deciso di togliersi la vita, schiacciati dai problemi economici; gli ultimi disperati sono un giovane imprenditore romano (padre di tre figli, la sua azienda in fallimento) e un camionista di Milano (separato dalla moglie).

20 12

Birmania, Aung San Suu Kyi conquistata il suo primo seggio in parlamento, dopo 15 anni di carcere e arresti domiciliari. Il premio Nobel per la pace, ammirata nel mondo intero per aver opposto costantemente la non violenza alla brutalit dei militari, al potere in Birmania da mezzo secolo, stata eletta deputata di una circoscrizione rurale del sud di Rangoon, la citt pi importante ed ex capitale del paese.

Rientra in Italia Maria Sandra Mariani, la turista fiorentina rapita dai terroristi di Al Qaeda per il Magreb islamico nel febbraio del 2011.

20 12

Islamabad (Pakistan): slitta lespulsione della famiglia di Osama Bib laden, ucciso circa 1 anno fa in un raid americano, per ritardi nella consegna dei passaporti. Tre mogli, otto figli e un nipote sono ancora in attesa di partire alla volta dellArabia Saudita.

MESI 12maggio 2012

20 12

//18.aprile

Cgil, Cisl, Uil e Ugl in piazza a Roma per gli esodati (coloro che hanno lasciato il lavoro, in accordo con lazienda, poco prima di arrivare alla pensione) che, grazie alla riforma della previdenza, resteranno senza un soldo fino a 67 anni.

//13.aprile

20 11

//01.aprile

//17.aprile

20 11

//04.aprile

//14.aprile Piermario Morosini, 25enne centrocampista del livorno, muore in campo a Pescara per arresto cardiaco. Il calciatore bergamasco si accasciato al suolo al 31 del primo tempo; inutili i primi soccorsi sul terreno di gioco e la corsa allospedale. Il mondo del calcio si ferma. Dalla sua morte emerge la drammaticit della sua vita privata segnata da lutti e dalla sofferenza per una sorella disabile.

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Case di pregio, un mercato senza crisi


La ricerca punta allunicit dellimmobile, agli ultimi piani con terrazzi e viste panoramiche, magari nel centro storico della citt. Per chi invece predilige il verde, zone come Costalunga e Mompiano sono ancora le preferite.
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e case di pregio hanno un mercato completamente separato dal resto del mondo immobiliare perch legate a un concetto di unicit. La crisi che da tempo avvertita dagli operatori della casa paradossalmente in questo particolare segmento si sentita in modo completamente diverso, ha saputo reggere alle pressioni ribassiste e ha mantenuto livelli non troppo lontani dal boom registrato fino al 2008. Di certo professionisti e imprenditori i principali acquirenti di immobili esclusivi oggi sono molto cauti negli acquisti e sembra che per il momento preferiscano tenere liquidit a disposizione dellazienda o dello studio professionale per non dover ricorrere al credito degli istituti bancari. Questo, stando al sentiment dei player del settore, ha per solo mitigato la tendenza agli acquisti. Chi si rivolge a questo tipo di abitazioni o di uffici alla ricerca di posizioni particolari, come ultimi piani con terrazze e viste panoramiche, magari nel centro storico della citt; mentre chi preferisce il verde di un giardino sceglie zone come Costalunga e Mompiano. Anche i paesi dellimmediato interland, come Gussago, Collebeato, Concesio, offrono opportunit interessanti perch in grado di coniugare aspetti collaterali al concetto di unicit dellimmobile come la tranquillit, la privacy, la vicinanza alla citt, servizi adeguati allo standard abitativo. Per chi poi non avesse problemi a percorrere brevi tragitti in auto, la Franciacorta e il Garda si confermano come zone ancora in grado di rispondere al meglio alle richieste del mercato.

A definire una casa di pregio non sono certo le metrature degli immobili. Gli operatori del settore sottolineano infatti che gli acquirenti siano single, famiglie o liberi professionisti sono alla ricerca di un immobile che li gratifichi, che li renda unici. Lo stesso discorso vale per gli immobili commerciali che devono essere di rappresentanza e in un contesto che trasmetta sensazioni di bellezza e di esclusivit. Ma non solo. Chi cerca unicit chiede che gli immobili corrispondano ai pi moderni concetti di risparmio energetico e quindi siano di classe energetica elevata. Vengono richiesti soprattutto immobili non arredati perch anche larredamento fa parte di quella ricerca di rappresentare se stessi che sta alla base della scelta di una casa di pregio. Immancabili le eccezioni che sono rappresentate sostanzialmente dalle mansarde che, per tipologia costruttiva, hanno bisogno di un arredamento su misura e quindi difficilmente modificabile. Anche il mercato bresciano degli immobili di pregio non si discosta, quindi, dalla tendenza nazionale dove si registrano buone transazioni anche se, rispetto ad alcune zone del Belpaese come alcune note localit turistiche, da Forte dei Marmi alla costiera amalfitana, dalla Sardegna alla Toscana da noi non sono ancora arrivati i compratori stranieri. Ma come dice un vecchio adagio non mai troppo tardi anche perch alcune zone della nostra provincia sono dei gioielli paesaggistici e ambientali.

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