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Annegando dentro me

Non mi sono mai andati a genio i miei simili, non so bene per quale motivo, ma in loro compagnia non mi sono mai trovato bene. Certo, ero costretto a rimanere sempre in mezzo a loro, avevo bisogno del branco come lui aveva bisogno di me. Tutti avevamo bisogno e non lo nego, anche io lo avrei ancora adesso di stare in mezzo ad altri membri della nostra stessa specie. Ma arriva un momento in cui ci che si sempre immaginato, si avvera. Quel momento in cui il desiderio di indipendenza e di libert, a lungo agognato, ti si para davanti. del codardo la scelta di far finta di non vedere, mentre dell'impavido quella di prendere su due piedi la decisione pi importante della vita e caricare a testa bassa. Qualcuno potrebbe parlare di incoscienza e forse non a torto. Ognuno sa cos'ha scelto per il proprio avvenire, ma nessuno pu immaginare come gli altri abbiamo deciso di porsi nei confronti della vita: la propria e quella altrui. Io, davanti alla mia occasione, ho deciso di rischiare, Ero stufo di dovermi conformare per la ricerca di un bene comune e ho fatto la mia scelta: sarei stato io ed io soltanto a fare la mia felicit o a provocare la mia disperazione. Non pi interferenze, non pi schemi fissi, non pi una corrente da seguire. Solo io, e null'altro, in questo mondo cos ostile. passato molto tempo da quell'infausta scelta e non passa giorno senza che me ne penta. Non la presenza dei singoli individui a mancarmi. Non un affetto perso o allontanato a tormentarmi. Bens, proprio quel senso di appartenenza inizialmente ripudiato, quel gruppo di cui non mi sentivo parte e che , invece, ora vorrei qui attorno a me, per combattere questa solitudine e questo senso di oppressione che mi attanaglia. Ogni giorno spero di reimbattermi in coloro che ho abbandonato; visceralmente sento che accadr, ma l'impazienza causa di ulteriore dolore e pi passa il tempo, pi le mie speranze diminuiscono. Non posso far altro che nuotare, seguendo il mio istinto, incurante di ci che mi circonda, inseguendo il miraggio di, un giorno, riunirmi ai miei simili.

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Attorno a me tutto ostilit e aggressivit immotivata. Nulla ho fatto per attirarmi le antipatie di tutti gli abitanti del mare e non capisco il perch dei loro comportamenti. Un'ostilit, dico, che riservata a noi squali che, per questo, possiamo trovare conforto solo nei nostri simili. Ho tentato, ma ho fallito. Posso contare solo su me stesso, non sono capace di una vita solitaria e, ora che me ne rendo conto, sono spaventato all'idea che sia troppo tardi. Seguo il mio istinto, quindi, lungo una rotta precisa che si disegna nella mia mente attraverso non so quale processo. Il mio corpo si muove sinuosamente nelle acque che si fanno via via pi calde e luminose. Come ci che mi circonda, anche il mio corpo e, soprattutto, il mio cuore acquistano via via tepore. Inizio a sentirmi come se fossi a due passi da casa, anche se il paesaggio che vedo non mi affatto familiare. C', per, qualcosa che mi fa sentire a mio agio e che mi dice che sono sulla strada giusta. Che sia arrivato alla fine del mio viaggio? Dovrei forse aspettare qui? Sono a casa? Qualcuno verr a cercarmi? No, questo sicuramente non accadr, nessuno mi sta cercando. Per, quanto mi piacerebbe che fosse cos! Sono stanco. Ho viaggiato cos tanto, sempre solo, che non solo il mio corpo, ma anche il mio animo ad essere sopraffatto e non poter continuare questa eterna ricerca. Forse dovrei solo abbandonarmi, lasciarmi andare... non ho nulla, non ho nessuno... la mia vita si svuotata ed il momento in cui ha iniziato a farlo stato quando ho deciso io stesso di cancellare il mio passato, distruggendo ogni mio possibile futuro. deciso, non lotter pi, non posso continuare una missione inutile, che persa gi in partenza priva di ogni possibilit di successo. Addio mondo, addio mio adorato oceano, qui nella tua immensit per me non c' pi spazio. Qui, per me, non c' pi vita. Qui, per me, non rimane che oblio...

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Ma! I miei occhi non ancora del tutto chiusi scorgono qualcosa in lontananza, come una nube che ondeggiando viene verso di me. Capisco presto che non si tratta di un unico immenso essere, ma sembra piuttosto un gruppo di pesci pi piccoli che, muovendosi uniformemente, seguono la stessa rotta, vanno tutti nella stessa direzione... la mia direzione! Si tratta senza dubbio della mia stessa rotta, quella che i miei vecchi compagni, proprio come me, seguono istintivamente! E infatti man mano che si avvicinano posso riconoscerne le forme: tutte quelle pinne triangolari cos pronunciate e sporgenti, i corpi grigi e bianchi, ma soprattutto quelle teste schiacciate e allungate lateralmente... Sono squali martello! I miei fratelli! Per tanto tempo vi ho cercati e ora... finalmente! Posso di nuovo nuotare in mezzo a voi, sentirmi parte di questa grande famiglia e... che senso di libert! Questo muovermi, nuotare, ondeggiare e sentirmi in ogni momento spalleggiato da miei simili, tutto mi fa sentire vivo, mi fa sentire protetto, mi fa sentire accettato: mi fa sentire me.

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