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ASSOCIAZIONE CIVICA PORTA NUOVA – VASTO

www.portanuovavasto.it

COMUNICATO STAMPA 2 Febbraio ‘06

VASTO, STRANO PAESE.

Strano paese che è Vasto. Dove esiste una Riserva Naturale Regionale (quella di Punta d’Erce), che
attrae i turisti, e proprio accanto ad essa la zona industriale, che li fa fuggire. Dove c’è un SIC (IT
7140108 Punta Aderci-Punta della Penna) diviso in due dal porto commerciale, e nel bel mezzo di
una delle due metà si progetta la costruzione di un altro porto, turistico. Dove in un altro SIC (IT
7140109 Marina di Vasto) “minacciato da infrastrutture turistiche” (secondo il Ministero dell’Am-
biente) viene finanziato (costo: 1 milione 400mila euro) un “Progetto per la rinaturalizzazione del-
le dune di Vasto”, e quasi contemporaneamente, proprio a ridosso1, si approva un altro progetto (co-
sto: 10 milioni di euro) per la costruzione di un un villaggio turistico per 100 unità immobiliari con
annessi parcheggio, piscina, albergo, ristorante e centro benessere .
Dei primi due casi abbiamo già parlato. Per apprezzare appieno il terzo conviene leggere appresso.

1. Lo scorso 12 Luglio il Consiglio Comunale di Vasto ha approvato, per 14 voti contro 9, la deli-
bera relativa al “Piano Particolareggiato di iniziativa privata in località San Tommaso”, presentato
dalla ditta Molino & Molino s.r.l. con istanza del 22.11.2004. A favore hanno votato, oltre ai consi-
glieri di maggioranza presenti2, i consiglieri della Nuova Democrazia Cristiana Olivieri, Bischia e
Litterio. Contraria tutta l’opposizione. Si è astenuto il consigliere Ritucci. Il progetto prevede, su
una superficie di 25 ettari circa posta di fronte al Palace Hotel, la costruzione di un “un villaggio
turistico di livello [per 100 unità immobiliari, si legge oltre], con annessi piscina, albergo, ristoran-
te e centro benessere a due passi dal mare3”. Costo complessivo previsto:10 milioni (di euro)4.
2. L’area sulla quale dovrebbe sorgere il centro turistico (classificata D4, zona per insediamenti tu-
ristici) è divenuta edificabile a seguito dell’ultimo P.R.G. Prima vi sorgeva un pioppeto 5. Adiacente
ad essa è un terreno di proprietà della medesima ditta, di mq 3224, classificato come zona V4, par-
cheggi verdi. “Ai sensi e per gli effetti dell’Art. 72 [Trasferimento di cubatura6] delle N.T.A. del
P.R.G.”, la delibera di approvazione del Piano Particolareggiato dello scorso 12 Luglio autorizza lo
scambio di questo terreno, sul quale “la Ditta realizzerà un ampio parcheggio”, con il permesso a
“trasferire sull’adiacente zona D4 una volumetria di mc. 1559,94”. Tale ampio parcheggio –in ciò,
se comprendiamo bene, dovrebbe consistere la pubblica utilità dello scambio- “oltre a sopperire
alla carenza di tale standard nella zona” –così si esprime la delibera- “rendererà fruibile anche
l’antistante litorale sabbioso”.
3. La delibera approvata dal Consiglio Comunale non lo dice: “l’antistante litorale sabbioso” altro
non è che che il SIC (Sito d’Importanza Comunitaria) IT 7140109 Marina di Vasto. Proposto nel
Giugno 1995, e ratificato lo scorso 25 Marzo, esso figura da allora nell’Elenco dei Siti di importan-

1
Si veda il riquadro nella foto in allegato.
2
Erano assenti: Notarangelo, Scampoli Saverio, Naglieri, Spatocco, Bocchino, Leonzio, Augelli.
3
Il Centro, 19.9.05.
4
Di questi 2,5 milioni sarebbero dovuti giungere da un finanziamento regionale, poi sfumato (Il Centro, 19.9.’05).
5
“L’ampia superficie verde, caratterizzata dalla presenza di rigogliosi pioppi, è stata completamente sbancata. «In
quella zona verrà realizzato un centro residenziale», spiega l’architetto Lino D’Annunzio, dirigente della sezione Urba-
nistica, «lo consente l’attuale piano regolatore che ha reso edificabile tutta la fascia costiera, da Vasto marina a locali-
tà Buonanotte, al confine con San Salvo»”: Il Centro, 20.5.’04.
6
E’ notevole che all’ultimo punto all’OdG della medesima seduta del Consiglio Comunale fosse prevista l’abolizione
del medesimo Art. 72: ciò che poi effettivamente avvenne.
za comunitaria per la regione biogeografica continentale. Nel formulario standard, a cura del Mi-
nistero dell’Ambiente –Servizio Conservazione della Natura- il sito risulta così descritto:
“4.2. QUALITÁ E IMPORTANZA. Il sito rappresenta uno dei rari tratti costieri abruzzesi che ha
mantenuto formazioni vegetali dunali ed interdunali. La residualità delle fitocenosi e delle entità
vegetali, rare ed in pericolo di estinzione, conferisce al sito un elevato valore ambientale. All'inte-
resse paesaggistico si somma quello educativo e didattico.
4.3.VULNERABILITÁ. Sito fortemente vulnerabile perché minacciato da infrastrutture turistiche,
ruderalizzazione della vegetazione e viabilità.”
4. E’ probabilmente per questo che la Regione Abruzzo –cui cui la legge7 affida la cura e la sorve-
glianza dei SIC ricadenti nel suo ambito- insieme alla Provincia di Chieti e ai Comuni di Vasto e
San Salvo, ha affidato all’INFA (Istituto Nazionale per la Forestazione Ambientale8) la redazione e
l’attuazione di un Progetto per la rinaturalizzazione delle dune di Vasto9. Il progetto, del costo di 1
milione 400mila euro, è stato presentato a Vasto il 15 Novembre 2004 (esattamente una settimana
prima della presentazione dell’istanza della ditta Molino) alla presenza, tra gli altri, dell'allora asses-
sore regionale al Turismo e all’Ambiente, Desiati, dell’assessore provinciale al Turismo, Lapenna,
del sindaco di San Salvo, Marchese, dell’assessore alla Pianificazione Territoriale del Comune di
Vasto, Giangiacomo.
Neanche il ritiro10, da parte dell’Unione Europea, della propria adesione (vi contribuiva per una
quota del 50%11) è bastato a smorzare l’entusiasmo dei politici locali, di tutti i partiti, verso il pro-
getto di rinaturalizzazione. Desiati (AN): “E’ un progetto valido che merita di essere sostenuto”.
Lapenna (DS): “Neanche la Provincia, che ha dato la propria adesione convinta e immediata al
progetto, si tirerà indietro […] la salvaguardia dell’ambiente dunale costiero [è] da sempre uno de-
gli obiettivi prioritari del centrosinistra12”. L’assessore Giangiacomo (FI): “Il finanziamento della
Unione europea è saltato, ma il progetto rimane in piedi. L’amministrazione comunale crede forte-
mente in questa iniziativa e si farà carico dell’importo necessario per realizzarlo13”
Ad oggi, scrivono i giornali14, “a disposizione delle amministrazioni ci sono circa 500mila euro”
(di 1 milione 400mila previsti). La stessa fonte aggiunge che entro metà Gennaio 2006 i Comuni di
Vasto e San Salvo dovrebbero aver firmato “il documento programmatico di valorizzazione e tutela
del sito”. E’ confortante tanta sollecitudine da parte dei nostri pubblici amministratori.
5. Come s’è visto, il formulario standard, che è una sorta di scheda istitutiva del SIC, lo definisce
“sito fortemente vulnerabile perché minacciato da infrastrutture turistiche, ruderalizzazione della
vegetazione e viabilità”. Lo stesso Istituto Nazionale per la Forestazione Ambientale richiama, nella
presentazione del suo Progetto per la rinaturalizzazione del sito15, “il forte sviluppo turistico degli
ultimi anni [che] ne sta minacciando la conservazione”. Sono osservazioni che rispondono al senso
comune, tali che chiunque vive a Vasto avrebbe potuto fare.
7
DPR 8 Settembre 1997, n. 357, come modificato dal DPR 12 Marzo 2003, n. 120 (art. 7, comma 2; art. 4, comma 1).
8
L'INFA è ente di ricerca scentifica senza fini di lucro, iscritto all'Anagrafe Nazionale delle Ricerche presso il Ministero
dell'Università e della Ricerca Scientifica, con sede a Pescocostanzo e sede amministrativa a Chieti Stazione.
9
Il progetto “prevede la bonifica e il ripristino della continuità del sistema dunale e retrodunale con rimozione dei ri-
fiuti, la decementificazione e la rinaturalizzazione della foce del torrente Buonanotte, la rinaturalizzazione del fosso
San Tommaso, la delimitazione dell’area mediante recinzioni a basso impatto visivo, la realizzazione di attraversamenti
pedonali in legno, di collegamento con la battigia e lungo tutto il sistema dunale. E ancora: la realizzazione di un cen-
tro visite con finalità informativa, formativa e museale, la creazione di strutture di vigilanza su tutta l’area dunale
(chioschi in legno, segnaletica, torrette di avvistamento), il ripristino della vegetazione dunale e retrodunale erbacea,
arbustiva e arborea, mediante reimpianto di specie botaniche riprodotte in vivaio. Nell’ambito del progetto è prevista
anche la definizione di una tipologia di struttura in legno per la balneazione, dalle caratteristiche eco-compatibili.” (Il
Centro, 5.10.’04).
10
Per motivi che non sono stati resi noti, e che certo sarebbe molto interessante conoscere.
11
L’altra metà era stata così suddivisa: INFA (200mila euro), Regione (200mila euro), Provincia (150mila euro), Comuni
di Vasto (120mila euro) e San Salvo (30mila euro). (Fonte: Il Centro, 8.10.’04)
12
Il Centro e Il Tempo, 16.11.’04.
13
Il Centro, 26.10.’05.
14
Il Centro, 4.1.’06
15
Sta in www.dunedivasto.it.
L’autorizzazione alla costruzione di un centro turistico di quelle dimensioni, e in quella posizione,
sembra dunque rappresentare, dal punto di vista della conservazione del sito, una serissima minac-
cia. Si può, certo, preferire alla tutela delle dune uno sviluppo turistico intensivo. Anche questa è
una scelta legittima, e non saremo noi qui a criticarla. Ma, in questo caso, non si investirà contem-
poraneamente denaro pubblico in un Progetto per la rinaturalizzazione delle dune… Può darsi che
vi sia qualche incongruenza. Viene spontaneo allora chiedersi quale motivazione sia stata addotta in
Consiglio Comunale. Si va a consultare lo stenografico del 12 Luglio…
6. … e si fanno alcune scoperte sorprendenti. Si scopre che:
a) La delibera approvata non contiene alcun riferimento né al SIC né al Progetto per la rinatu-
ralizzazione delle dune.
16
b) Erano presenti 23 consiglieri comunali, più 6 assessori , più il sindaco. Di essi non uno,
neppure per inciso, ha ritenuto di far rilevare il fatto –non proprio secondario- che si stava
decidendo su un impianto interessante da vicino un Sito di Interesse Comunitario. Quanto al
progetto di rinaturalizzazione delle dune (presentato al pubblico, lo ricordiamo, 7 mesi pri-
ma): la sua esistenza non è stata rilevata da nessuno nel corso dell’intero dibattito consiglia-
re.
c) Contrariamente a quanto divulgato dai giornali, tutti i consiglieri intervenuti con dichiara-
zioni di voto, sia di maggioranza che di opposizione, si sono dichiarati a favore del Piano
Particolareggiato17. Il voto contrario alla delibera, da parte dell’opposizione di centro-sini-
stra, deriva dalla contrarietà di questa all’applicazione dell’Art. 72 delle N.T.A.
Da allora di tutta la questione nessuno ha parlato più.

7. Conclusioni. In tutte e tre le tappe di questa strana vicenda la maggioranza e l’opposizione hanno
adottato il medesimo comportamento. Entrambe hanno sostenuto entusiasticamente il Progetto per
la rinaturalizzazione delle dune; entrambe si sono dichiarate favorevoli al Piano Particolareggiato
presentato dall’impresa Molino; entrambe infine hanno taciuto su questioni essenziali nel corso del
Consiglio Comunale.
Può darsi che i giornali locali ritengano la notizia irrilevante.
A noi ciò che abbiamo narrato appare grave. Perché si dimostra in questa vicenda –tanto da parte
della maggioranza che dell’opposizione- o un’insipienza davvero fuori dal comune, o un’intenzione
perseguita ma non dichiarata. Decida il lettore l’ipotesi che a suo avviso più si adatta al caso.

16
Erano presenti: Falcucci, Soria, Ottaviano, Giangiacomo, Traino, Catalano.
17
Ci riferiamo ai consiglieri: Molino (DS), Giangiacomo (DS), Piccolotti (Margherita), Russo (AN), Del Prete (Marghe-
rita), Ritucci (indipendente).

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