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Trento
Il pm Alessia Silvi attende la relazione dei vigili del fuoco prevista per la prossima settimana
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Il pm Alessia Silvi
maniera pi flemmatica levento: da casa sembrava bruciasse lintera zona industriale, sono arrivato quando serviva il cambio agli altri vigili nello srotolare i tubi. Ci siamo organizzati bene, lunico problema era lacqua. I canali dirrigazione che hanno facilitato lopera anche secondo Ivano Bini (Zambana), che vampate paurose ne ha viste diverse, dallincendio alla Sor a quello dellarea autostradale Paganella. Con tre pompe siamo riusciti a garantire un approvvigionamento dacqua sufficiente per tutta la giornata. Spero non tolgano lanno prossimo questi canali dirrigazione, visto che nella parte sud della zona industriale ancora pi difficile trovare acqua. Lacqua che il cielo ha regalato in breve alle 16.40 e con grande intensit alle 19 ha poi facilitato le operazioni di sistemazione del materiale bruciato. I vigili hanno grande coraggio, ma restano pur sempre eroi umani: Mirko Nardelli, da un anno pompiere a Lavis, confida che non ha mai avuto cos tanta paura di fronte ad un incendio, ma dopo aver indossato larmatura si incamminato verso il capannone fumante per la sua mezzora di turno di spegnimento, compatibilmente con la durata dellautorespiratore. Fortunatamente -ricorda infine il comandante avisiano Ivo Dorigatti- avevamo gi fatto unesercitazione alla Trentino Ricicla. Auspichiamo vengano rinnovate le nostre attrezzature, visti anche gli alti pericoli dincendio che Lavis corre soprattutto nella zona industriale. M.Fri.
LESPERTA
Marta Pendesini di Meteotrentino spiega che determinanti sono stati i temporali in Val di Non Ambiente, nuove regole
Pannelli solari: decideranno Raffiche a 50 allora nella notte hanno disperso la nube i Comuni
fetto di diffondere la nube e diminuire di conseguenza la concentrazione delle sostanze inquinanti in essa contenute. Un aiuto al raggiungimento del risultato lo ha dato anche la presenza dellalta pressione, anche se lesperta pi propensa a definirlo un aiutino: Lalta pressione qualcosa fa, ma ben poco rispetto alleffetto scopa del vento. Il sole che riscalda laria, in effetti favorisce il disperdersi delle sostanze sospese nellaria, ma un processo molto lento. Normale chiedersi cosa sarebbe accaduto se invece del vento, la notte scorsa fosse stata caratterizzata - in linea con tutto il mese di luglio - dallafa. Di sicuro la nube non si sarebbe dispersa e avrebbe stagnato sulla zona dellincendio almeno fino al sorgere del sole - conclude la meteorologa -. Soltanto col passare delle ore ed il riscaldamento ulteriore dellaria causato dallirraggiamento solare il nuvolone nero avrebbe iniziato a dissolversi. Il tutto per con estrema lentezza. P.G. Per incentivare la diffusione dei pannelli e dei collettori solari, la giunta provinciale ha varato una delibera che modifica la disciplina vigente in ordine ai criteri di tipo paesaggistico. I Comuni potranno disciplinare tali criteri con deliberazione del consiglio comunale (prima era necessario uno studio complessivo inserito nel Piano regolaore), acquisito il parere dellUfficio centri storici e tutela paesaggistico - ambientale del Servizio urbanistica della Provincia. Bisogner inoltre individuare cartograficamente le zone del nucleo storico nelle quali non consentita linstallazione di detti impianti. In attesa della decisione del Comune, linstallazione di pannelli solari termici e fotovoltaici, allinterno dei centri storici non assoggettati a vincolo di tutela, potr avvenire solo previo parere favorevole della commissione comprensoriale per la tutela paesaggistico-ambientale. I criteri fissati dai comuni dovranno assicurare che linstallazione degli impianti sia la meno impattante possibile; dovranno quindi essere scelte le falde meno visibili e il serbatoio dovr essere posizionato normalmente sotto le falde del tetto.
La provvidenza veste i panni pi stravaganti. Ieri a Lavis ha assunto le sembianze del vento risolvendo come meglio non si poteva sperare, una situazione che rischiava di diventare molto pericolosa per i paesi di Lavis e Zambana in primis, ma anche per Trento ed i suoi sobborghi. stato infatti grazie alle raffiche di vento che nel cuore della notte e fino allalba hanno spazzato la valle dellAdige in direzione nord - sud, che la nube nera originata dallincendio di materie plastiche alla Ricicla Trentino 2 srl si dissolta, evitando concentrazioni tossiche. Il vento stata una conseguenza di precipitazioni abbondanti, seppur isolate, verificatesi in Val di Non - spiega Marta Pendesini, previsore meteo di Meteotrentino -. Questi temporali hanno generato correnti daria su tutto il territorio provinciale, con rinforzi nel cuore della notte. Rinforzi (registrati tra i 40 e i 54 km/h) che, messi in relazione allincendio di Lavis, lesperta non esita a definire provvidenziali.
stato un colpo di fortuna ribadisce Pendesini -. Venti di questa intensit sono quelli, per capirci, in grado di ripulire laria dallinquinamento da polveri sottili. Nel caso in specie, avendo a che fare con un emissione puntuale, il vento ha avuto lef-