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Il Ministero della Giustizia, con decreto 26 luglio 2012, aratteristiche tipologiche delle case-famiglia protette.

ha individuato le c

Il Ministro della Giustizia VISTAla legge n. 62 del 21 aprile 2011, che prevede listituzione delle case famig lia protette, quali strutture residenziali destinate allaccoglienza di: imputate/i genitori, con prole infraseienne, nei cui confronti lautorit Giudiziari a abbia disposto gli arresti domiciliari presso tali strutture in alternativa al la propria abitazione, luogo di privata dimora o luogo pubblico di cura e assist enza; madri e padri con prole di et inferiore ai dieci anni, convivente, ammessi alla d etenzione domiciliare ex art. 47 ter o alla detenzione speciale ex art. 47 quinq ues; VISTAlavvenuta intesa, ai sensi dellart. 4 della Legge, con la Conferenza Stato Citt ed Autonomie Locali, per lindividuazione delle caratteristiche tipologiche de lle case famiglia protette come dettato dallarticolo 4 della legge 62 del 21 apri le 2011; CONSIDERATOil comma 2 dellart.4 della legge 62/2011, che dispone che il Ministro della Giustizia, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, pu stipula re con gli Enti Locali convenzioni volte ad individuare le strutture idonee ad e ssere utilizzate come case protette; RAVVISATAla fondamentale importanza delle case famiglia protette la cui realizza zione rappresenta uno snodo fondamentale per la piena applicazione della legge 6 2/11 in quanto consente ai destinatari della norma, qualora sprovvisti di riferi menti materiali ed abitativi, di evitare in toto lingresso in strutture penitenzi arie, seppur a custodia attenuata quali gli ICAM; VISTOche lobiettivo prioritario della legge in esame la tutela degli interessi e dei diritti dei minori e che, pertanto, tali strutture devono tendere ad agevola re il ripristino della rete di rapporti familiari in funzione dellequilibrato svi luppo del minore, DECRETA Le strutture residenziali case famiglia protette previste dalla Legge n. 62 del 21 aprile 2011 - delle quali potranno fruire solo soggetti per i quali non venga no ravvisate esigenze cautelari di eccezionale rilevanza, o soggetti nei confron ti dei quali, nel caso di concessione di misure alternative previste, non sussis ta grave e specifico pericolo di fuga o di commissione di ulteriori gravi reati, e risulti constatata limpossibilit di esecuzione della misura presso labitazione p rivata o altro luogo di dimora - debbono presentare le seguenti caratteristiche tipologiche: le case famiglia protette sono collocate in localit dove sia possibile laccesso ai servizi territoriali, socio-sanitari ed ospedalieri, e che possano fruire di un a rete integrata a sostegno sia del minore sia dei genitori; le strutture hanno caratteristiche tali da consentire agli ospiti una vita quoti diana ispirata a modelli comunitari, tenuto conto del prevalente interesse del m inore; ospitano - in relazione agli spazi disponibili non oltre sei nuclei di genitori con relativa prole; gli spazi interni sono tali da facilitare il conseguimento delle finalit di legge ; le stanze per il pernottamento dei genitori e dei bambini dovranno tenere conto delle esigenze di riservatezza e differenziazione venutesi a determinare per lest ensione del dettato della legge 62/2011 anche a soggetti di sesso maschile; sono previste camere di pernottamento e servizi igienici ad uso esclusivo dei so ggetti di sesso maschile destinatari della legge; sono in comune i servizi indispensabili per il funzionamento della struttura (cu cina, lavanderia, stireria , etc.); sono previsti spazi da destinare al gioco per i bambini, anche allaperto; sono previsti locali sufficienti da destinare alle esigenze di istruzione differ enziata sulla base dellet dei piccoli ospiti;

previsto un ambiente per le visite mediche in considerazione della possibile pre senza di donne in stato di gravidanza; previsto un locale, di dimensioni sufficientemente ampie, per consentire gli inc ontri personali, quali: i colloqui con gli operatori, i rappresentanti del terri torio e del privato sociale, nonch gli incontri e i contatti con i figli e i fami liari al fine di favorire il ripristino dei legami affettivi; nessun onere finanziario grava in capo allAmministrazione Penitenziaria per la re alizzazione e gestione delle strutture, essendo le stesse destinate dalla legge a soggetti non inseriti nel circuito penitenziario. IL MINISTRO Prof. Paola Severino

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