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VERDE ORNAMENTALE

Flora ruderale sulle cinte murarie


Un problema di degrado monumentale
di EMILIO BERTONCINI

Linsediamento dei vegetali sulle opere delluomo un problema emergente nella tutela del patrimonio artistico e architettonico. Larticolo analizza il fenomeno partendo da alcuni casi concreti.
Il biodeterioramento un fenomeno complesso nel quale linsediamento di organismi viventi su manufatti e opere delluomo determina, in concorso con altri fattori ambientali, azioni chimico-fisiche capaci di compromettere leggibilit, funzionalit ed integrit dei medesimi. Lattitudine dei vegetali a comportarsi da biodeteriogeni (agenti di biodeterioramento) funzione delle loro caratteristiche ecologiche e del sito di crescita dei singoli esemplari. Le specie della flora rupicola e ruderale (da rudus = rudere), sono pi frequentemente ascrivibili alla classe dei biodeteriogeni poich adatte a vivere nelle condizioni ambientali estreme che si ricreano su alcune costruzioni, come le cinte murarie, i monumenti e gli edifici in genere (LOMBARDI 2000). Nei climi temperati le specie presenti sui manufatti sono piante erbacee o arbustive, spesso xerofile o nitrofile, quali Cynodon dactylon, Melica minuta, Sedum spp., Parietaria diffusa, Centranthus ruber, Capparis spinosa e Hedera helix (MARIOTTI 2001, TIANO 2002), ma non sono infrequenti stazioni in cui si affermano pteridofite, come Ceterach officinarum e alcune specie dei generi Asplenium, Adianthum e Polipodium (MARIOTTI 2001, LOMBARDI 2000). Abbastanza frequenti sono le specie arboree come Ailanthus altissima, Ficus carica, Robinia pseudacacia, Ulmus minor (TIANO 2002) e, in situazioni di pi avanzato degrado, specie del genere Quercus. Le azioni svolte dai vegetali possono avere natura diretta, come le sollecitazioni esercitate dalle radici in accrescimento, o indiretta, come quando laccumulo di foglie determina la formazione di substrati utili allinsediamento di piante superiori oppure come quando le stesse piante creano habitat favorevoli alla fauna biodeteriogena (soprattutto volatili). La somma di tali azioni determina danni riferibili alle seguenti categorie: degrado strutturale; perdita di funzionalit; danno estetico (fino alla totale perdita di leggibilit dellopera); pericolo per la pubblica incolumit.

BIORECETTIVIT DELLE OPERE MURARIE


Linsediamento dei biodeteriogeni sulle opere murarie condizionato dalla biorecettivit primaria dei substrati (pietra, laterizi, malte ecc.), vale a dire dallattitudine che questi materiali hanno di favorire linsediamento e lo sviluppo della flora indesiderata (GUILLITTE 1995, TIANO 2002). Tale recettivit conseguenza diretta della

Foto 1 - Aree con diversa biorecettivit sulle Mura di Lucca.

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Tratto di cinta 1) Sasso Bello Torrione S.Michele 2) Torrione S.Michele Torrione della Brunella(3) 3) Torrione della Brunella Porta Inferi 4) Porta Inferi La Torricella 5) La Torricella Torrione del Cimitero 6) Torrione del Cimitero Sasso Bello

Caratteristiche esposizione inurbamento(2) Est Sud Ovest Ovest Ovest Nord 3 3 3 2 1 1

Densit individui (individui/100 m)(1) arbusti specie arboree totale 1,7 2,2 0,0 2,3 4,5 7,3 0,0 0,0 2,2 1,2 5,5 41,8 1,7 2,2 2,2 3,5 10,0 49,1

(1) Il dato non riferibile alla superficie in assenza di un rilievo completo. A titolo puramente indicativo si pu considerare una superficie media di circa 17 m2 per ogni metro di lunghezza della cinta. (2) 1 - Minimo (assenza di abitazioni e viabilit nel raggio di 10 m); 2 - Medio (abitazioni e viabilit solo su un lato delle mura); 3 Massimo (abitazioni e viabilit in aderenza o entro pochi metri su ambo i lati delle mura). (3) Esclusi i tratti in cui le mura sono integrate nelle abitazioni.

Tabella 2 - Distribuzione della flora biodeteriogena arbustiva e arborea sulla cinta muraria di Castiglione Garfagnana (LU). Foto 2 - Radici di platano affioranti al piede delle Mura di Lucca. Foto 3 - Tratto di mura allinterno del borgo di Castiglione Garfagnana.

morfologia, dellumidit e delle caratteristiche chimicofisiche superficiali dei substrati. In condizioni di biorecettivit primaria non negativa, le specie pioniere si insediano sui manufatti e possono modificare i fattori ecologici locali causando una superiore biorecettivit secondaria (TIANO 2002). Questo favorisce linsediamento di nuove specie vegetali secondo una successione che, senza lintervento delluomo, evolve verso la vegetazione climax del luogo. Il ruolo di alcune specie, come nel caso dei muschi, complesso: essi, pur non contribuendo in modo sostanziale al degrado diretto dei substrati, mantengono lacqua (agente di degrado abiotico) a contatto con superfici lapidee e favoriscono laccumulo di detriti utili al successivo insediamento di flora vascolare. Analogamente, linsediamento di rampicanti ed arbusti favorisce la frequentazione da parte di animali che disperdendo i semi delle piante possono determinarne linsediamento in nuove posizioni. Le azioni antropiche, dalla normale manutenzione ad interventi di carattere strutturale, sfavoriscono linsediamento e la sopravvivenza dei biodeteriogeni, determinando una minore biorecettivit terziaria (TIANO 2002). Spesso in un medesimo manufatto si rinvengono aree con diversa biorecettivit (Foto 1), dove le superfici orizzontali hanno normalmente una biorecettivit maggiore di quelle verticali (CANEVA e GALOTTA 1994).

Pinus pinea L., P. roxburgii Sarg., Quercus ilex L., Ficus carica L., Ulmus minor L., Laurus nobilis L., Prunus armeniaca L., Cercis siliquastrum L., Robinia Pseudacacia L., Hedera helix L. possiedono la capacit di penetrare nel suolo a profondit di oltre 2 m provocando danni a monumenti ipogei. La profondit cui possono giungere le radici dipende da vari fattori, tra i quali grande importanza riveste la natura architettonica del manufatto. A titolo desempio, le mura medievali formate da soli elementi lapidei costituiscono un ambiente meno favorevole alla penetrazione in profondit delle radici rispetto alle mura rinascimentali dotate di terrapieni. La natura dellapparato radicale incide in modo significativo nel determinare linvasivit strutturale e i danni a carico delle strutture architettoniche, tanto da essere uno dei para-

Foto 4 - Imponente sviluppo di Hedera elix sulle mura di Castiglione Garfagnana.

Famiglia Pinaceae Cupressaceae Corylaceae Fagaceae Moraceae Ranunculaceae Capparidaceae Cruciferae Rosaceae Leguminosae Simaroubaceae Aceracea Celastraceae Cornaceae Araliaceae Oleaceae Caprifoliaceae Valerianaceae Compositae

Specie Abies alba Miller Cupressus sempervirens L. Corylus avellana L. Quercus pubescens Willd. Ficus carica L. Clematis vitalba L. Capparis spinosa L. Erysimum cheiri (L.) Crantz Rubus spp. L. Rosa canina L. Wisteria sinensis (Sims) Sweet Robinia pseudacacia L. Ailanthus altissima (Miller) Swingle Acer campestre L. Euonymus europaeus L. Cornus mas L. Hedera helix L. Fraxinus ornus L. Forsythia viridissima Lindle Sambucus nigra (L.) Centhrantus ruber (L.) DC. Helichrysum italicum (Roth) Don

restauro delle mura di Castiglione di Garfagnana (LU) stato effettuato il censimento di arbusti, suffrutici, rampicanti e alberi insediati sul paramento. Le Tabelle 1 e 2 forniscono la lista delle specie individuate e indicazioni quantitative in termini di densit di arbusti e di alberi biodeteriogeni (individui/100 m di sviluppo longitudinale della cinta). Il tratto di mura con pi bassa densit di vegetali biodeteriogeni quello maggiormente inurbato, immediatamente visibile dalle abitazioni e raggiungibile dalla viabilit del borgo. In questa sede (Foto 3) le mura sono interessate nei primi 2-3 metri di altezza da flora erbacea mentre nella porzione superiore si assiste ad una discreta presenza di suffrutici, soprattutto Helichrysum italicum, e, in minor misura, di arbusti. Ci sembra riconducibile alla facilit con cui possono essere svolti gli interventi meccanici, anche occasionali. Viceversa, i tratti di mura esposti a nord e situati in aree meno urbanizzate sono interessati dallo sviluppo di flora arbustiva, arborea e di rampicanti di notevole imponenza. Lassenza di viabilit pubblica nelle immediate vicinanze delle mura e la minore percezione del problema determinano, infatti, la totale assenza di interventi. La minore densit nel tratto 5, rispetto al successivo, non deve trarre in inganno: si tratta di una porzione invasa dalle edere (Foto 4) nella quale stato impossibile un completo conteggio degli arbusti.

Categorie di danno individuate


Lo studio della cinta muraria di Castiglione Garfagnana ha permesso di identificare la gamma completa delle categorie di danno riferibili alla flora biodeteriogena. Uno degli aspetti pi evidenti il grave danno estetico che in gran parte della porzione settentrionale della cinta si traduce in una completa perdita di leggibilit dellopera. La ridotta o nulla visibilit della cinta deriva dallazione schermante di vere e proprie cortine arboree poste a breve distanza dalla cinta e dalla completa colonizzazione del paramento da parte di rampicanti, arbusti e alberi anche di notevoli dimensioni. In alcune zone il danno estetico pi limitato e riconducibile sostanzialmente alla presenza di numerosi esemplari di Hedera elix L., spesso sovrapposti. Laltra forma di deterioramento riscontrata nel caso in esame il danno strutturale imputabile allo sviluppo

INVASIVIT

DELLE SPECIE ARBUSTIVE E ARBOREE

Linvasivit strutturale delle specie arbustive ed arboree pu essere notevole e in alcuni casi le radici di specie rupicole possono penetrare in profondit nelle murature. Per esempio presso il Castello Malaspina di Massa (MS) le radici di Capparis spinosa raggiungono locali posti a diversi metri dalle pareti su cui si rende evidente la parte aerea della pianta. Analogamente, le radici di alcuni platani delle alberature delle Mura di Lucca sono individuabili alla base della cinta (Foto 2) da dove proseguono nel terreno circostante. Alcuni studi (CANEVA 1994) dimostrano che le radici di numerose specie, quali Cupressus sempervirens L.,

Foto 5 - Apparato radicale di Erysimum cheiri.

metri su cui basato lIndice di Pericolosit proposto da SIGNORINI (1995 e 2002).

SPECIE ARBUSTIVE ED ARBOREE INSEDIATE SULLE CINTE MURARIE


Il caso di Castiglione Garfagnana
Durante gli studi condotti a supporto di un progetto di

Tabella 1 - Suffrutici, arbusti, rampicanti ed esemplari arborei presenti sulla cinta muraria di Castiglione Garfagnana (LU).

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degli apparati radicali, allappesansituazioni come questa, lapparato timento delle strutture e, in parte, radicale degli esemplari arborei, alla trasmissione delle sollecitazioni pur agente di biodeterioramento del vento sulle murature. Tale catenel lungo periodo, non costituisca goria di danno spesso associata nel breve periodo una sorta di bioad un rischio incombente per la armatura capace di tenere insieme pubblica incolumit imputabile a le murature maggiormente lesiocrolli di materiale lapideo o caduta nate. Tale condizione, del resto, di porzioni di piante. Lo sviluppo stata riscontrata dallAutore anche della vegetazione e la compromissulle Mura Urbane di Lucca duransione strutturale delle mura sono te alcuni lavori . tali che in alcuni tratti della cinta difficile capire se le lesioni siano il ONCLUSIONI risultato dellinsediamento di esemGli studi condotti sulle mura di plari vegetali o se essi siano inseCastiglione Garfagnana (LU) offrodiati su lesioni preesistenti. In ogni no lopportunit per individuare e caso, evidente lazione destabilizclassificare varie tipologie di degrazante sulle murature e, conseguendo imputabili allinsediamento di temente, la ricaduta negativa sulla arbusti ed alberi su manufatti di sicurezza delle medesime. pregio architettonico e interesse La Foto 5 mostra un apparato radistorico. Essi hanno inoltre messo cale di Erysimum cheiri insediato in evidenza come alcuni fattori ecosu una grossa lesione strutturale. logici e lazione delluomo possano La radice ha un diametro consicondizionare la biorecettivit delle Foto 6 - Lesione nel paramento di uno derevole e affonda nelle murature cinte murarie e, soprattutto, hanno dei torrioni delle mura di Castiglione dove esercita unazione meccaniofferto loccasione per un contriGarfagnana. ca conseguente allaccrescimento buto conoscitivo originale, almeno radiale. Il paramento di uno dei torper la tipologia di manufatto e per rioni del tratto settentrionale delle larea geografica di riferimento. Non mura (Foto 6) in parte crollato e di meno, la conoscenza dellentit nella lesione campeggia una grossa e delle caratteristiche del fenomeno radice, a testimonianza delle pascostituisce la base per la programsate sollecitazioni esercitate sulle mazione di interventi di restauro murature. e messa in sicurezza della cinta Infine, si deve segnalare che sul muraria, condizione che consente paramento dei torrioni posti nel di perseguire importanti obiettivi: tratto settentrionale della cinta sono la tutela e la valorizzazione di un presenti alcune grosse ceppaie, patrimonio storico architettonico soprattutto di orniello, derivandi indubbio valore e la salvaguardia ti da tagli alla base dellalbero. dellincolumit pubblica. Limponente sviluppo, con diametri di oltre 50 cm, contrasta con Bibliografia lapparente integrit delle murature CANEVA G., 1994 Il problema della circostanti e non del tutto chiaro il crescita delle radici degli alberi rapporto strutturale con le muratunella conservazione di monumenre. Una delle ipotesi che si possono ti ipogei. In Studi e ricerche sulla conservazione dei monumenti in formulare che in corrispondenza memoria di Marcello Paribeni. CNR dellapertura dingresso nel paraFoto 7 - Quercus pubescens sulle mura Opere darte, Roma: 41-65. di Castiglione Garfagnana. mento si assista ad una strozzatura CANEVA G. e GALOTTA G., 1994 dei tessuti legnosi dovuta alla resi Floristic and structural chanstenza opposta dalle murature alle ges of plant communities of the tensioni generate dallaccrescimenDomus Aurea (Rome) related to a different weed to radiale del legno. Per una migliore comprensione del control. In Proceedings of the 3rd International Symposium The Conservation of Monuments in the Mediterranean fenomeno si ritiene necessario analizzare la morfologia Basin: 317-322. del cormo in occasione degli auspicabili lavori di restauro (al momento previsti per altri settori della cinta). Una GUILLITTE O., 1995 Bioreceptivity: a new concept for building ecology studies. The Science of the Total situazione di analogo interesse quella di grandi esemEnvironment, vol. 167: 215-220. plari arborei di roverella (Quercus pubescens Willd.) insediati sulle murature attorno ai quali il paramento LOMBARDI L., 2000 Flora rupicola, una flora da non sottovalutare. In Ecologia Urbana. Anno 12 (2-3): 32-33. sembra integro (Foto 7). Non di meno da chiarire se, in

MARIOTTI M., 2001 Il fiore della diversit ovvero lOrto Botanico di Villa Beuca a Cogoleto (Genova). Erga Edizioni. SIGNORINI M.A., 1995 Lo studio e il controllo della vegetazione infestante nei siti archeologici. Una proposta metodologica. In: MARINO L., NENCI C. (a cura di), Larea archeologica di Fiesole. Rilievi e ricerche per la conservazione: 41-46. Alinea ed., Firenze. SIGNORINI M.A., 2002 Il controllo della vegetazione infestante nelle aree archeologiche e monumentali. Aspetti metodologici e applicativi. Lindice di pericolosit. In MARINO L., Restauro di manufatti architettonici allo stato di rudere: 71-76 TIANO, 2002 Biodegradation of cultural heritage: decay mechanisms and control methods. Documento disponibile sul sito web del Advanced Research Centre for Cultural Heritage Interdisciplinary Projects. www.arc chip.cz/w09/w09_tiano.pdf

I N F O . A RT I C O L O
Autore: Emilio Bertoncini, Agronomo, libero professionista, docente Parole Chiave: Verde ornamentale, flora ruderale, biodeterioramento, biorecettivit, danno, mura, Toscana.

di Disinfestazione in ambito urbano presso lUniversit degli Studi di Pisa. E-mail emilio.bertoncini@tin.it

Abstract:

Damage to old town walls is a present-day problem. The growth of biodeteriogens causes, together with some other environmental factors, damage to buildings such as city walls, monuments and other buildings. Many botanical species (grasses, shrubs, trees) are involved in this phenomenon, depending on the bioreceptivity of the walls. Referring to some real cases, (Lucca and Castiglione Garfagnana city walls, Malaspina Castle in Massa) the article shows some types of damage and gives the result of a flora census carried out to assist the restoration project of Castiglione Garfagnana city walls.

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